Perdersi nella nebbia

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Illuminato dalla mia torcia, apparve un piede. Seduto su una grande pietra, posta a lato del sentiero verso la montagna, vi era un uomo. In quel momento riacquistai l’orientamento e seppi anche dove ero. Si trattava di un riparo naturale dove anch’io ero solito fare sosta. - Buongiorno - e mi sedetti vicino a lui. - Buongiorno - Ho preso paura. - Io no. L’ho sentita arrivare. Facemmo silenzio - Che ci fa qui? - ruppi io il silenzio. - E’ importante per lei saperlo? - No, però... Il silenzio e la nebbia ci separavano. All’improvviso disse: - Si comincia sempre con una domanda innocua, un perché futile tanto per fare conoscenza. Così si innesta la serie dei perché necessari, affinché la risposta al primo, abbia un significato preciso e non equivoco. Poi continuò: - Lei ha appena cominciato il viaggio. Non era una domanda, ma una affermazione. - Da che cosa si vede? - E’ un pezzo che viaggio. E’ come salire un albero. Ti trovi dopo un po' di fronte ad una biforcazione. Ogni


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