Beatrice Sottosopra Il sabotatore di amicizie

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La verità

“Puoi attaccare questa spina?” Beatrice passò a Lenny un grosso cavo elettrico. “C’è una presa dietro alla cassettiera.” Lenny cercò con il cavo sul muro finché non trovò la presa. “Cosa stai facendo?” Beatrice sparì sotto al letto a castello. “Torno subito”, disse. Scalciava come una matta mentre frugava sotto al materasso di Kate.


Poco dopo, un ritaglio di cartone spuntò da sotto il letto e roteò verso il piede di Lenny. Lo seguì una scatola per le spedizioni appiattita. In pochi secondi, un assortimento di cartoni aveva coperto il pavimento. “Cosa combini? Vuoi costruire una base segreta?” chiese Lenny. “Pensavo volessi dirmi qualcosa.” Beatrice strisciò fuori da sotto al letto con un paio di scarpe da ginnastica in mano e un enorme sorriso. “Stiamo preparando la pista da ballo.” Lenny guardò le pile di oggetti disposti intorno a loro. Quando Lenny si mise le mani sui fianchi, Beatrice si infilò le scarpe e saltò in piedi. “Certo che ho qualcosa da dirti”, insistette Beatrice. “Ora lo faccio!” Si chinò su uno stereo portatile e premette play. La musica esplose dalle casse. Un ritmo veloce e allegro rimbalzava sui muri e pulsava sotto i loro piedi. 31


“La mamma si aspetta che balliamo la break dance”, spiegò. “Se siamo troppo silenziose, si insospettisce.” Ruotò una manopola per alzare il volume. Il ritmo le si insinuò nelle braccia e nelle gambe come se avesse vita propria. Per un attimo Beatrice dimenticò piani segreti, amiche nervose e mamme sospettose.

C’erano solo la musica...


... e i passi.

“Wow.” Dall’espressione di Lenny, anche lei sembrava aver scordato le preoccupazioni. “Mi puoi insegnare?” Beatrice applaudì. “Mi piacerebbe molto!” 33


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Prima che la lezione di Lenny fosse finita, le loro risate erano più forti della musica. Lenny indicò Beatrice: “Non era facile come lo facevi sembrare”. 36


Spostarono la pista da ballo di cartone mentre Beatrice si toglieva la polvere dai vestiti. Il ritmo incalzante della canzone era lo stesso del battito del suo cuore. “Questa settimana darò il mio Lati Positivi a Sam...” Lenny si sdraiò sulla schiena. “Davvero?” “Già”, disse Beatrice. “Sono sicura di volerlo dare a Sam, ma non so cosa scriverci.” Si era spremuta le meningi per giorni. Lenny si rimise gli occhiali. “Alla più misteriosa?” Beatrice storse il naso. “Meglio qualcosa di più carino.” Lenny si rivoltò a pancia sotto. “Ma non ti chiedi mai perché è così riservata?” “Cosa vuoi dire?” “Non lo so”, brontolò Lenny. “Tipo: se fosse una spia degli altri?” “Gli altri chi?” Non stavano tutti dalla stessa parte? Lenny non sapeva cosa rispondere. “Non sappiamo niente di lei.” 37


Beatrice si strinse nelle spalle. “Fino alla scorsa settimana, non sapevo che mio padre ascoltasse la musica con questo affare.”

“Ma questo non conta. Lui è tuo padre.” 38


“Ci sono un sacco di cose che non sai neanche di me”, disse Beatrice. Lenny sembrava dubbiosa. “Tipo?” “Tipo...” Beatrice si lanciò in una nuova mossa. “Lo sai che penso meglio a testa in giù?” Lenny le rise in faccia. “Questo lo sanno tutti.”

“Lo sai che canticchio l’alfabeto al contrario mentre mi lavo i denti?” chiese. “E che ballo la break dance anche mentre dormo?” 39


Lenny si appoggiò sui gomiti. “Tu lo sai che la mia lola mi sta insegnando a fare a maglia?” chiese. “Finora ho fatto otto berretti.”

“Io sto cercando di imparare a usare la telepatia”, disse Beatrice. “Per ora niente.” Lenny si toccò le tempie. “A cosa sto pensando?” “Mmm...” Beatrice chiuse gli occhi per concentrarsi. “Vorresti che mia madre arrivasse con i brownies?” “Toc toc!” si sentì urlare dalle scale. “Siete tutte intere lassù?” 40


Mentre Nancy Zinker sbirciava dalla porta, il profumo dolce dei brownies caldi riempì la stanza. Posò un piatto tra loro, abbassò la musica e se ne andò sorridendo. “Non scordate di lavarvi i denti quando avete finito con questi.”

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Più tardi quella sera, dopo che avevano trasformato la pista da ballo in un fortino e si erano messe comode nei sacchi a pelo, Lenny accese la torcia nell’oscurità. La luce illuminò il viso di Beatrice. “Sei ancora sveglia?” Beatrice aprì gli occhi. “Ti ricordi com’era una volta?” sussurrò Lenny. “Quando nell’operazione Lati Positivi c’eravamo solo tu e io?”

Beatrice annuì. Lenny era stata l’altra metà dell’operazione fin dall’inizio. Ed erano state una coppia inarrestabile fin dal primo anno di scuola, quando ancora non avevano un’organizzazione ufficiale. 42


Il cuscino di Lenny frusciò nel buio. La torcia tremolò sul soffitto. “Ora è tutto così diverso.” Le ombre danzavano sopra le loro teste mentre Beatrice soppesava le parole di Lenny. Era davvero diverso. Prima dell’inizio di quell’anno scolastico, lei e Lenny erano inseparabili. Solo loro due, come se non ci fosse nessun altro al mondo. Ora c’era Chloe. E poi Sam. Durante l’intervallo giocavano alla clinica veterinaria anziché lanciarsi in avventure segretissime, e l’operazione Lati Positivi era formata da un trio invece che da un duo. Beatrice sorrise alla sua prima complice. “Comunque siamo ancora molto brave.” Con le dita formò un cuore e prese a prestito il raggio di luce della torcia di Lenny. 43


“Cofondatrici per sempre.” Poi Lenny abbassò la torcia e le ombre cinesi svanirono nella notte. Si mise un braccio dietro alla testa. “Chloe sarà felicissima quando riceverà il suo Lati Positivi questa settimana.” Beatrice si accoccolò sotto alle coperte mentre uno sbadiglio le distorceva il viso. “Quando glielo consegni?” “Lunedì all’intervallo”, disse Lenny. “Potrei aver bisogno del tuo aiuto per distrarla un pochino.” Beatrice si drizzò a sedere. Tutto il sonno era scomparso. “Sono brava a distrarre le persone!” 44


“Niente di esagerato”, chiarì Lenny. “Basta una distrazione minuscola.” Gli occhi sveglissimi di Beatrice scintillavano di possibilità. Il suo sorriso brillava nel buio. “Questa settimana sarà leggendaria.” “Minuscola”, ribadì Lenny. Beatrice si rifugiò nel cuscino. La mente partì a inventare distrazioni dietro alle palpebre ben chiuse.

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