Magazine Finis Terrae | N. 13/2013

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Rivista Mensile del Progetto “Finis Terrae”

Ottobre 2013

FINIS TERRAE Il coraggio Cambiare della cultura si può

In questo numero: In questo numero:in città Pulcinella Il coraggio CON IL SUD, di essere a Bari donne Premio artistico intitolato Luigi De Marinis Speciale PremioaDe Marinis Speciale Concerto Provincia Eticadella Sociale


EDITORIALE di Vitandrea Marzano

FINIS TERRAE Rivista mensile del Progetto Finis Terrae

Autorizzazione del Tribunale di Bari n. 2131/2012 del 24.09.2012

L'imprescindibilità della solidarietà Il mondo nel quale viviamo è caratterizzato dall'abbattimento dei con ni spazio-temporali ma, nonostante questo apparente rito di liberazione collettiva, ci accorgiamo che non tutti gli uomini vivono allo stesso modo: i mutamenti che per alcuni rappresentano opportunità di miglioramento delle proprie condizioni, per altri costituiscono la quasi inevitabile ne delle stesse identiche speranze.

Direttore Responsabile: Vitandrea Marzano

Vicedirettore Responsabile don Giuseppe Ruppi

Coordinatrice di Redazione Alessandra Rizzi

Gruppo di Redazione: Mariapia Locaputo Rossana Mazzeo Michele Lucarelli Giuseppe Cifarelli

Hanno collaborato in questo numero Silvana Sola Ines Pierucci Giuseppe Cifarelli

Editing e u cio gra co Marco Troccoli

La solidarietà di usa, sulla quale si era costruito il welfare del secolo scorso non sembra più essere una virtù comunitaria, una di quelle virtù condivise dalla totalità o quasi dei cittadini di una società; appare piuttosto come una sorta di input morale lasciato alla libera iniziativa di mercato, considerato ancora come il più adeguato meccanismo di cui la società dispone per assicurare l'allocazione ottimale delle risorse materiali e immateriali disponibili. Il bisogno di ri-comprendere l' utilità della solidarietà in una società contraddistinta da macrofenomeni disgreganti, costituisce la motivazione principale che muove il saggio di un sociologo romano, Antonio Panico, dal titolo Coesione, Integrazione, Inclusione edito da Carocci. Il concetto di solidarietà, pur di origine antica precisa Panico - a onderebbe nella dicotomia comunità/società a ermatasi in epoca prerivoluzione industriale e tematizzata da pensatori come Emile Durkheim, Ferdinand Tonnies e Georg Simmel che, nelle sue analisi sulla Berlino n dé siecle, anticiperebbe la uidità dei rapporti e la decadenza della qualità

delle relazioni nei grandi contesti urbani. Una forma di con-vivenza che trova la sua complicazione storica nel rapporto con la categoria del con itto nella declinazione di 'co esione s olid a le', f unziona le a l l a riacquisizione della coscienza di classe espressa da Marx, no a subire una forte riattualizzazione nelle letture liberali ed egalitarie della dottrina anglo-americana di matrice rawlsiana. La complessità contemporanea e i profondi mutamenti culturali e sociali intervenuti a seguito del rapidissimo cambiamento dei modi produttivi, ride niscono dunque il campo di azione della solidarietà e ne interpretano il senso profondo del termine alla luce degli avvenimenti storici e delle correnti di pensiero pur senza incidere realmente sulla prescindibilità in sé del valore. La solidarietà è assunzione personale e collettiva di responsabilità reciproche per il conseguimento del bene comune che scaturisce dal vivere insieme riconoscendo l'altro che ci è di fronte scrive Antonio Panico e non a caso, per la sua ricchezza semantica e il portato valoriale che assume, risulta tra i termini più indagati dalla ricerca sociologica storica e contemporanea. In questo incontro tra pensieri e persone, Panico ripropone la necessità di approfondire un percorso di studio e di azione che guardi ad un nuovo ordine sociale radicalmente fondato su principi di solidarietà: la risposta più e cace per e m an c ip ars i d a u n i n d iv i du a l i s m o indi erente agli a ari pubblici e per ra orzare la consapevolezza dell'utilità di un intervento diretto nella trasformazione in positivo della realtà vissuta . Al di là delle categorizzazioni possibili e delle retoriche di cui sono impregnate le p olitiche pubbliche, infatti, appare necessario aggiornare il discorso sulla solidarietà. Probabilmente declinandolo in termini di coesione sociale e dimostrandovi una convenienza , sociale, culturale ed economica per la collettività.


SPECIALE CON IL SUD Alessandra Rizzi

Cambiare si può. Con il sud A Bari il meeting annuale di Fondazione CON IL SUD

Cambiare il futuro non solo è possibile, ma necessario per il Mezzogiorno e l'Italia intera: è questo il messaggio di C O N I L S U D, m a n i f e s t a z i o n e organizzata a Bari da Fondazione con il sud in collaborazione con il X Forum del libro Passaparola e che, dopo le precedenti tappe di Napoli e Torino, quest'anno è arrivata a Bari l'11/12 e 18/19 ottobre: quattro giorni di incontri, eventi, dibattiti sulla necessità di cambiare il futuro partendo dal Sud, dalle comunità e dalle giovani generazioni, con la testimonianza delle

buone pratiche europee dei progetti del Sud Italia e la partecipazione dei rappresentanti delle istituzioni, del non pro t, del mondo economico e culturale e della cittadinanza intera chiamata a confrontarsi su tematiche

dalla forte valenza sociale. L'iniziativa è stata di grande successo: 16 incontri e 19 eventi tra laboratori, mostre e spettacoli in 6 luoghi simbolo della città, oltre 3000 presenze, 86 relatori intervenuti tra cui il premio Nobel per l'Economia Eric Maskin, il Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco, il Ministro della cultura Massimo Bray, il Presidente dell'Acri Giuseppe Guzzetti, il Presidente della Fondazione CON IL SUD Carlo B orgomeo, l'Editore Alessandro Laterza, il linguista Tullio De Mauro, gli scrittori Corrado Augias ed Erri De Luca. Gli incontri, realizzati secondo una modalità nuova di confronto e condivisione di idee e reali esperienze, hanno dimostrato l'e cacia e la necessità, per promuovere reali condizioni di sviluppo, di intraprendere percorsi di coesione sociale e innovazione coniugando il fare comunità con la promozione della c ultura e l'imp or t anza di investire in conoscenza . Quindi idee e reali esperienze messe in rete e condivise, all'insegna della partecipazione. Tantissimi i ragazzi coinvolti che hanno

avuto l'opportunità di ascoltare e c on d i v i d e re n on s o l o s t or i e e esperienze concrete ma soprattutto una visione di futuro per l'Italia, dove cultura e sociale si fondono in un'idea di sviluppo possibile, realizzabile con scelte coraggiose e responsabili. E quindi sono proprio la legalità, il bene comune, il welfare, la lettura e la cultura condizioni necessarie per creare sviluppo in tutto il paese. Il 12 ottobre si è tenuto il convegno No Welfare? No sviluppo! con Francesco Carchedi, dell'Università La Sapienza d i R om a , L e on ard o B e c ch e tt i, Università di Roma Tor Vergata, Antonio C astorani, Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia, Pasquale Calemme, Comitato di Napoli il Welfare non è un lusso , Francesco di Giovanni, Coop.sociale Al Azis di Palermo, Patrizia Stasi di Sisaf Salerno, Vincenzo Linarello Consorzio Goel Calabria, Andrea Morniroli della Coop. Dedalus e Carlo Borgomeo Presidente Fondazione Con il sud. L'incontro ha ribadito la priorità nel tutelare i diritti dei più fragili contestualmente però a una ri essione sul benessere di tutti. 4 giorni di partecipazione collettiva, quindi, tante voci diverse ma unanimi nel sostenere e confermare, con fermezza e determinazione, che è il welfare motore e presupposto primo dello sviluppo. Non solo e non tanto del Sud, ma di tutto il nostro Paese.


CONTRIBUTI

Silvana Sola fondatrice della storica libreria bolognese per ragazzi Giannino Stoppani

Cambiare il futuro: un regalo di compleanno per Gianni Rodari

A Bari Tullio De Mauro, nelle vesti di un professor Terribilis di matrice rodariana, ha fatto incontrare il pensiero della società civile con quello delle Accademie, l'ironia colta e sottile della battuta (altro comportamento rodariano che invita al riso civile) con la necessità di guardare oltre la dimensione del presente. A Bari il Forum ha festeggiato i suoi primi dieci anni di vita raccogliendo l'impegno de ministro Massimo Bray a rendere operativo un piano nazionale di promozione alla lettura che inserisce il libro e la pratica del leggere tra gli elementi di un progetto culturale che dialoga con le realtà economiche e sociali

italiane e guarda avanti, immaginando una politica reale del fare , un fare frutto di un pensiero condiviso. Domani, 23 ottobre, Gianni Rodari avrebbe compiuto 93 anni. Da Bari un regalo che penso avrebbe gradito. Per tutti l'invio a leggere o rileggere Novelle fatte a macchina. Cambiare il futuro: questo obiettivo sarebbe stato caro a Gianni Rodari. Cambiare il futuro e investire in conoscenza sono a ermazioni che danno seguito alle ri essioni di una delle più importanti gure della letteratura italiana e della società civile, Gianni Rodari che, in un tempo lontano dall'oggi, a ermava

che non siamo nati per leggere, ma per crescere lettori. E possiamo crescere lettori solo se attorno a noi si muovono tutti i soggetti che possono concorrere ad ampliare gli spazi della conoscenza. A Bari, al teatro Petruzzelli, con la regia dei Presidi e del Forum, si sono avvicendate le voci dell'economia, il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco e i presidenti di fondazioni bancarie, e quelle della letteratura. A Bari, in un teatro pieno di un pubblico giovane, di ragazzi attenti e partecipi, le parole hanno riacquistato un signi cato.


TESTIMONIANZE Mariapia Locaputo Direttrice Operativa Finis Terrae

Siamo più fo i insieme Premio A istico Luigia De Marinis e la LILT

È stato questo lo slogan che ha dato senso e signi cato alle iniziative messe in campo dalla Lilt (Lega Italiana per la Lotta contro i Tomori) Sezione Provinciale di Bari in occasione della Campagna Nastro Rosa che, nel mese di ottobre, ha focalizzato l'attenzione sull'importanza della prevenzione del cancro al seno che costituisce il big killer per le donne. L'universo femminile è stato al centro dei numerosi eventi organizzati durante il mese rosa in collaborazione con il progetto Finis Terrae e con l'associazione dei commercianti di via Manzoni e Dintorni. In particolare, il Progetto Finis Terrae ha promosso un concorso fotogra co dedicato alla gura di Luigia De Marinis, donna coraggiosa Bari che ha saputo coniugare l'impegno sociale e politico con quello di madre e moglie nella Bari del dopoguerra, diventando la prima consigliera comunale donna nella nostra città. Il concorso sul tema

il coraggio delle donne ha certato, quindi, di focalizzare l'attenzione sui modi variegati attraverso cui oggigiorno le donne esprimono il coraggio. L'Associazione dei commercianti di via Manzoni e dintorni, invece, ha partecipato a tutte le iniziative addobbando di rosa le vetrine dei negozi e la strada dello shopping, mettendo a disposizione doni e premi, organizzando, in ne, una lotteria sensibilizzare le proprie clienti all'importanza della prevenzione. Durante tutto il mese la Lilt, come ogni anno, ha o erto visite senologiche e consulenze psicologiche gratuite nei propri ambulatori di via Manzoni e nelle delegazioni provinciali di Bitonto e Gravina, ed ha organizzato signi cativi momenti di ri essione sull'importanza della prevenzione, veicolati anche in modo giocoso attraverso il ballo e lo spettacolo teatrale. Pertanto il mese è cominciato con una serata di Tango al Palace Hotel, come occasione per parlare della tangoterapia in compagnia della dott.ssa Anna Costantini di Roma, taghera esperta in psiconcologia che ha illustrato gli e etti bene ci del tango nella riabilitazione oncologica. L e c oppi e d i m a e s t r i d i t a n g o internazionali Neri Piliu - Yanina Quinones e Miky Padovano - Anna Paradiso ci hanno ammaliato con la grazia e irr uenza delle proprie esibizioni e il noto attore e showman barese Antonio Stornaiolo ci ha divertito con la sua comicità ed ironia. Donne, più forti insieme è stato anche il titolo del convegno organizzato dalla Lilt di Bari nella sala consiliare della

Provincia di Bari. L'evento ha visto la partecipazioni di tante esponenti femminili della società barese, variamente impegnate su diversi fronti sociali e professionali. Si è parlato di lavoro con Lilli Totaro; di salute con Rosanna Spizzico; di politiche familiari con Tiziana Corti; di tutela delle donne dalla violenza con Ilaria De Vanna; di partecipazione di genere con Rosanna Scaricabarozzi. Sono intervenuti, inoltre, l'assessore al Welfare del Comune di Bari, il ginecologo Ludovico Abbaticchio, e il presidente nazionale della LILT, il senologo-oncologo Francesco Schittulli. Moderatrice della sera è stata la redattrice capo della Gazzetta del Mezzogiorno, Carmela Formicola. Nella serata ha avuto luogo anche la premiazione del concorso fotogra co il coraggio delle donne, con la partecipazione di tutti i fotogra nalisti. In ne, la Compagnia degli Amici di Giulia Fornarelli ci ha regalato per una sera la commedia "Donne senza tacchi , al teatro Forma, scritta per la Lilt in occasione del Mese Rosa per ri ettere insieme, in modo giocoso e divertente attraverso la metafora dei tacchi, sulle aspirazioni delle donne, sui loro bisogni e sull'importanza di non perdere di vista (con o senza tacchi) le cose più importanti, e che solo insieme, noi donne, possiamo crescere, essere più forti ed essere migliori.


SPECIALE Premio A istico Luigi Demarinis Le f ograďŹ e in concorso selezionate


ETICA SOCIALE di don Giuseppe Ruppi

La fonte dell'Etica Sociale “Salesiana”: il sistema preventivo di Don Bosco (2) Questa seconda presenta, in forma sintetica, ciò che Don Bosco ci ha lasciato come preziosa eredità. Un metodo educativo di provata e cacia come può certi care la storia di Michele Magone e di tanti altri ragazzi del suo oratorio. La sua nalità ultima è la promozione integrale, umana e cristiana, dei giovani. Il criterio di fondo è la preventività. L'educatore deve cercare di evitare al giovane quelle esperienze negative che potrebbero compromettere seriamente la sua crescita, o rire gli strumenti per a rontare autonomamente la vita con tutte le sue di coltà e contraddizioni, creare un ambiente in cui i valori che si intendono trasmettere sono comunicati con l'esempio. Il suo compito però non è solo quello di prevenire il male, ma anche il bene, aiutare cioè il giovane a prendere coscienza delle sue qualità positive e o rire al tempo stesso delle concrete possibilità perché queste possano esplodere in tutta la loro potenzialità. Don Bosco diceva che in ogni giovane c'è un punto accessibile al bene. Ne l s u o l i b r e t t o s u l S i s t e m a Preventivo scritto nel 1877 don Bosco spiega: "Questo sistema si appoggia tutto sopra la ragione, la religione e l'amorevolezza". RAGIONE. Signi ca essenzialmente due cose. L'uso della razionalità da parte dell'educatore nei rapporti con i ragazzi, cioè il continuo dialogo con loro per aiutarli e guidarli nel loro cammino di crescita. L'attenzione alla dimensione

storica nella quale vivono, l'educatore deve cioè individuare i valori emergenti nella società, i desideri e le aspirazioni dei giovani nel loro tempo, evidenziando i valori positivi, sempre presenti, che si accordano alla visione cristiana della vita e della società, aiutandoli così a diventare "buoni cristiani e onesti cittadini". RELIGIONE. Essa motiva e ispira tutto il sistema educativo. Signi ca guidare i ragazzi all'incontro con Cristo, vera fonte di gioia, suscitando in loro una fede viva, radicata nella realtà quotidiana, fatta di presenza di Dio e di disponibilità alla sua grazia. Per questo l'educatore li invita ad accostarsi con frequenza ai sacramenti della Confessione e della Comunione e inoltre prega per loro e con loro. AMOREVOLEZZA. Signi ca amare i ragazzi in modo che "essi stessi conoscano di essere amati", questo si raccomanda don Bosco nella lettera

da Roma del 1884.L'amore va manifestato con segni concreti: stando sempre in mezzo a loro, facendoseli amici e amando ciò che a loro piace, avendo ducia in loro, accogliendo ognuno al punto in cui si trova. L'amorevolezza è il punto di partenza di un cammino che deve portare alla familiarità, poi all'a etto, per arrivare alla con denza che "è ciò che apre i cuori dei giovani", come a ermava don Bosco. «La pratica di questo sistema - scrive ancora don Bosco - è tutta appoggiata sopra le parole di S.Paolo che dice: "La carità è benigna e paziente; so re tutto, ma spera tutto e sostiene qualunque disturbo". Perciò soltanto il cristiano può con successo applicare il Sistema Preventivo."


“Nel paese della bugia, la verità è una malattia.”

Gianni Rodari


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