Manon Manon Manon - ITA

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PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA TRE OPERE, TRE COMPOSITORI, UNA PROTAGONISTA UNICA

PRESIDENTE

Stefano Lo Russo

Sindaco della Città di Torino

SOVRINTENDENTE

Mathieu Jouvin

DIRETTORE ARTISTICO

Cristiano Sandri

CONSIGLIO DI INDIRIZZO

Michele Coppola Vicepresidente

Giuseppe Bergesio

Giampiero Leo

Giuseppe Guido Navello

Roberto Pani

Francesca Ramondo

CONSIGLIO DEI REVISORI

Piergiorgio Della Ventura Presidente

Diego De Magistris

Massimo Broccio Revisori

Fondazione Teatro Regio di Torino PANTONE 301 PANTONE 325 C Media Partner Partner tecnico

La Stagione 2024-2025 del Teatro Regio inizia con Manon Manon Manon, un omaggio al genio artistico di tre grandi compositori, ispirati dalla medesima protagonista femminile, Manon Lescaut.  Un progetto che ribadisce ancora una volta, anche simbolicamente, come il Regio continui a puntare su una cultura plurale, pronta a raccontare punti di vista diversi e complementari, approfondendoli. Una proposta aperta a tutte e tutti, che offre la possibilità di avvicinarsi a prodotti culturali di altissimo livello da sentieri diversi.

L’opera di Puccini con cui si apre questo nuovo “trittico”, poi, ha un legame particolare con la nostra città e con il Teatro perché fu proprio a Torino, sul palco del Regio, che il compositore portò in scena la prima rappresentazione della sua Manon Lescaut, la sera del 1º febbraio 1893, riscuotendo un notevole successo.

E anche la lente attraverso cui il progetto vuole guardare alla protagonista, quella del cinema, ha un legame fortissimo e inestricabile con la nostra città.

Il Regio in questo inizio di stagione dimostra ancora una volta la sua capacità di rinnovarsi, mantenendo saldo il rapporto con il pubblico e con la società, scegliendo con coraggio una proposta culturale e artistica innovativa e di qualità.

L’invito rivolto a tutte e tutti è a concedersi il piacere di godere di un programma straordinario reso possibile dai tecnici, dagli artisti e da tutto il personale del Teatro, capace come sempre di regalare emozioni, trasformando la più bella fantasia nella realtà quotidiana del Regio.

Stefano Lo Russo

Sindaco della Città di Torino

Presidente della Fondazione Teatro Regio

Stendhal, Dell’amore

Punto di partenza e centro di questo progetto è Giacomo Puccini, che presentò Manon Lescaut il 1° febbraio 1893 proprio al Regio e di cui nel 2024 si celebra il centenario della morte. Puccini è per noi autore fondamentale, visto che scelse il Regio di Torino per due prime assolute: perciò, insieme al Direttore artistico Cristiano Sandri, abbiamo deciso di iniziare l’omaggio al suo genio artistico già nella Stagione in corso – presentando ben 7 titoli – per riservare uno spazio speciale alla sua Manon all’inizio della Stagione 2024-2025, dando vita, per la prima volta in Italia, a una lunga “soggettiva” dedicata a tutte le Manon.

Manon Manon Manon è un viaggio affascinante e ambizioso nell’universo di Manon Lescaut: la giovane protagonista del romanzo dell’Abate Prévost che, a partire dal successo riscosso alla metà del Settecento, ha ispirato ben tre compositori: Daniel Auber che ha dato vita a Manon Lescaut nel 1856, Jules Massenet che compose la sua Manon nel 1884, e Giacomo Puccini che raggiunse il suo primo grande trionfo con la Manon Lescaut nel 1893.

Tre Manon, tre opere autonome ma complementari, tre direttori d’orchestra, tre interpreti per una protagonista unica, tre diversi cast daranno vita a questo inedito “trittico”: ventuno recite in un mese, una vera sfida artistica e produttiva capace di mettere in luce la forza del Teatro Regio.

Deus ex machina Arnaud Bernard, il regista al quale abbiamo affidato la messa in scena dei tre spettacoli, che ha scelto di raccontare le tre opere attraverso la lente d’ingrandimento del cinema, e per la precisione attraverso tre epoche iconiche della cinematografia francese, così strettamente legata anche a Torino “città del cinema”.

Abbiamo voluto programmare le tre opere in modo da permettere al pubblico di assistere ogni sera a un titolo diverso, oltre alla possibilità di seguire il “trittico” Manon anche nell’arco di un unico weekend, lo spazio ideale per chi visita Torino e vuole aggiungere una preziosa offerta al già ricco carnet culturale della città.

Vi invito a non perdere questa occasione unica e affascinante che, per me, ha il sapore speciale di una “degustazione di vini”: così come ogni annata, ogni terreno, ogni vigneto mettono in luce le diverse caratteristiche di uno stesso vitigno, così ogni allestimento saprà esaltare le differenze di un’unica protagonista: a volte frivola, a volte torturata, a volte ribelle. Un’esperienza sensoriale che saprà sorprendere e far innamorare.

Mathieu Jouvin Sovrintendente del Teatro Regio

«La bellezza non è che una promessa di felicità.»

Manon, Manon, Manon…

Fedeltà e tradimento

Raccontare in poche righe il mio approccio al progetto delle tre Manon non è cosa semplice, perché ci sarebbe già tanto da dire sulla fonte che le ha ispirate: una storia pubblicata nel 1731 dall’abate Prévost, Histoire du chevalier Des Grieux et de Manon Lescaut, che fa parte della più ampia opera romanzesca Mémoires et aventures d’un homme de qualité, nella quale narra di un abate spretato, moralista cristiano e filosofo libertino dall’esistenza turbolenta che sogna la fuga ma ritorna sempre alle sue catene. Opera considerata scandalosa, sequestrata e destinata al rogo, ma che divenne un vertice della letteratura romanzesca del Settecento, distribuita di nascosto nei salotti. Questo viaggio pericoloso nel “mondo sotterraneo” del cuore — in un’epoca in cui l’ironia, l’arguzia e il savoir-faire prendevano spesso il posto del genio — resta un’avventura senza eguali.

L’Ottocento ha creato l’archetipo della fille galante, della donna sinonimo di femminilità eterna, bella e affascinante da un lato, malvagia ed enigmatica dall’altro

È l’Ottocento che trasmetterà Manon ai posteri facendo del personaggio l’archetipo della fille galante. Una certa immagine della donna, sinonimo di femminilità eterna, bella e affascinante da un lato, malvagia ed enigmatica dall’altro, strumento di perdizione e creatura irresistibile. Nel 1848, dopo la pubblicazione della Dame aux Camélias, il mito si trovò incrociato, nel senso genetico del termine, con uno dei grandi miti del secolo, da Anna Karenina a Madame Bovary: quello della cortigiana, della donna mantenuta, della demi-mondaine, della grande horizontale, una definizione molto volgare che corrisponde poco all’originale di Prévost ma che definisce abbastanza bene la lettura che se ne fece un secolo dopo. Fu l’Ottocento a canonizzare Manon, ispirando direttamente compositori molto diversi tra loro: Auber (1856), Massenet (1884), Puccini (1893) — e indirettamente, prima degli altri, soprattutto Verdi (1853) con la sua Traviata.

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Presentare le tre Manon in Italia, nella terra di Verdi, è particolarmente interessante e legittimo, giacché i primi — cronologicamente parlando — avatar teatrali di Manon sono Marguerite Gautier e Violetta Valéry. Solo che la condanna sociale non è più realmente la stessa, i tempi sono cambiati: Manon, perfetta emanazione di un’epoca basata sul piacere, incarna l’eterna forza della voluttà. Criticata per il suo amoralismo, Manon, per quanto poco amorevole, si vide tuttavia rivalutata rispetto alle avide cortigiane dell’Ottocento che rovinavano i matrimoni e sgretolavano le famiglie. Nel mondo dell’abate Prévost, al contrario, una sregolata vita sessuale non suscita mai tale disapprovazione: Des Grieux critica Manon poco per la sua incostanza ma molto per il suo gusto frivolo per i piaceri. La società di Prévost, spietata con Manon, sanziona non la dissolutezza ma la frode. Questa differenza misura il divario che separa il Settecento dall’Ottocento nei rapporti con il piacere e la sessualità.

Chi sono le nostre Manon?

La Manon di Auber è un uccello in trappola, quella di Massenet una donna alla ricerca di se stessa, per Puccini è una donna libera e ribelle

La Manon di Prévost è piuttosto avventurosa, ma è anche una donna libera che scopre il vero amore solo tardi. Nell’opera, i librettisti devono apportare tagli drastici al romanzo, tali da modificare profondamente il carattere dell’eroina: per Auber sarà un uccello in trappola, per Massenet una donna alla ricerca di se stessa, per Puccini una donna libera e ribelle. È l’unione di tutte le Manon che fa Manon, e rappresentare le tre Manon insieme è il punto centrale di questa impresa colossale.

Naturalmente queste opere sono autonome, vivono da sole nella propria indipendenza. Ma sono le loro differenze ad alimentarsi a vicenda: quando Puccini si mise a comporre la sua Manon Lescaut, quella di Massenet trionfava già su tutti i palcoscenici d’Europa dal 1884. Puccini lesse il romanzo dell’abate Prévost e studiò la partitura del suo collega francese. Alcuni suoi amici, tra cui l’editore Ricordi, gli consigliarono di non competere con un’opera francese che riscuoteva tanto successo. Ma Puccini ignorò questi avvertimenti, rispondendo con una frase divenuta famosa: Massenet «la sentiva da francese, con la cipria e i minuetti, io la sento da italiano, con passione disperata». Auber, con la sua scrittura fatta di economia ed elegante discrezione, sottolinea la fondamentale fedeltà di Manon nei confronti di Des Grieux, al di là di tutti i compromessi dettati dagli eventi; la lealtà è la molla del libretto di Scribe, che depura il racconto dalla sua sensualità e anche dalla

sua sessualità. Questa fedeltà è molto più evidente nell’opera di Prévost che nelle due famose opere di fine Ottocento, dove viene semplificata, ingigantita, sproporzionata dalle coscienze benpensanti dell’epoca. La Manon di Puccini è ribelle, la Manon di Massenet torturata, la Manon di Auber più frivola. Tutte le Manon si allontanano e si avvicinano alla loro sorella maggiore letteraria, nessuna le è fedele e nessuna la tradisce.

Se togliamo un lato del trittico, tutto crolla. Da questa constatazione mi sono convinto della necessità di trovare un prisma comune attraverso il quale guardare le tre Manon, per evidenziare meglio peculiarità e differenze di ciascuna. Manon, Manon, Manon… deve essere una sola, uno spettacolo in tre serate con un filo conduttore che le accomuna.

Il prisma attraverso il quale osserveremo le nostre Manon sarà il cinema, e più in particolare il cinema francese. Tre Manon, tre compositori, una fonte: Prévost. Una fonte molto francese, ancorata all’Illuminismo, alla satira sociale del moralista Beaumarchais, al libertinaggio e alla corruzione del dissoluto Sade. Cosa c’è di meglio del cinema per seguire le avventure della coppia, la loro passione amorosa, i paradossi delle loro anime, la loro attrazione verso il piacere e infine il loro declino? Tre Manon, tre epoche del cinema francese, ognuna con la sua forza, la sua peculiarità e il suo fascino.

Per Puccini il punto di vista sarà quello del “realismo poetico” del cinema francese anni Trenta, per Massenet saranno Brigitte Bardot e la Parigi anni Sessanta dell’emancipazione femminile, per Auber il cinema muto

Per Puccini il punto di vista sarà quello del “realismo poetico”: il cinema di Il porto delle nebbie, che si svolge anch’esso a Le Havre, il cinema di Amanti perduti, o di L’angelo del male, il cinema di Jean Gabin e Michèle Morgan, il primo grande movimento del cinema sonoro francese della fine degli anni Trenta che romanticizza e mette in risalto le questioni drammatiche e la cui dialettica è così vicina a quella dell’opera. Un cinema in studio con scenografie molto elaborate, con un’estetica e un trattamento della luce fortemente caratteristici, ispirato al cinema espressionista tedesco. Voce del Front populaire, cinema della città, cinema degli operai, dei soldati e delle prostitute, cinema del sudore: questo è il suo lato “realistico”. “Poetico” per il posto che il destino e la fatalità dei suoi personaggi, spesso emarginati, occupano in questi film.

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Con Brigitte Bardot seguiremo le orme della Manon di Massenet nella Parigi degli anni Sessanta, emblema dell’emancipazione femminile e della libertà sessuale. BB la donna liberata, falsamente ingenua; BB anticonformista e fatale. Con i suoi capelli arruffati, i suoi piedi nudi, i suoi abiti minimalisti, il suo broncio imbronciato, i suoi atteggiamenti disinvolti, il suo lato selvaggio, la sua immancabile franchezza, il suo carattere ribelle e la sua presunta sessualità, chi meglio di Bardot può incarnare la tentazione del peccato e del desiderio?

E cosa c’è di meglio del cinema muto per rappresentare la Manon di Auber, in tutta la sua fragilità e ingenuità? Come meglio interpretare la più delicata, la più fragile, la più “vecchio stile” delle tre Manon? Con il cinema francese che ha aperto la via a quest’arte, ossia con Georges Méliès e Alice Guy — sì, una donna, totalmente sconosciuta, che fu senza dubbio la prima regista donna, forse addirittura il primo regista della storia del cinema. Il 28 dicembre 1895 a Parigi nasce il cinema: i fratelli Lumière organizzano la prima proiezione pubblica a pagamento della storia, proiettando una scena tratta dalla vita, non ancora una finzione. Poco meno di un anno dopo, il 7 novembre 1896, venne organizzata a Torino la prima proiezione cinematografica in Italia, con apparecchiature Lumière. Il cinema in Italia è stato prima francese, poi torinese. La Manon di Auber sarà quindi “muta”. In un certo senso costituirà il legame tra il nostro progetto e Torino, la città dove è nato gran parte del cinema italiano, dove sono nati i primi studi e le prime sale cinematografiche, la città che ha lanciato produzioni di fama internazionale. Torino, che possiede uno dei musei del cinema più belli in assoluto, con una delle collezioni cinematografiche più importanti al mondo.

Il cerchio è completo.

Il nostro progetto è ideale per Torino, la città dove è nato gran parte del cinema italiano, dove sono nati i primi studi e le prime sale cinematografiche

Massenet la sentiva da francese, con la cipria e i minuetti, io la sento da italiano, con passione disperata
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GIACOMO PUCCINI MANON LESCAUT

Manon Lescaut

MUSICA DI GIACOMO PUCCINI

Dramma lirico in quattro atti

Libretto di Luigi Illica, Domenico Oliva e Marco Praga dal romanzo Histoire du Chevalier Des Grieux et de Manon Lescaut di Antoine-François Prévost

Fu il Teatro Regio ad aprire le porte del successo a Puccini allestendo nel 1893 la prima rappresentazione assoluta di Manon Lescaut. A quell’epoca il compositore toscano aveva trentadue anni e solo due tiepidi successi all’attivo: con la nuova opera doveva dimostrare il proprio talento e competere con uno degli operisti di maggior successo del tempo, Massenet, che nel 1884 aveva composto un fortunatissimo lavoro ispirato al romanzo scritto un secolo e mezzo prima dall’abate Prévost: Histoire du chevalier Des Grieux et de Manon Lescaut. Quella storia aveva conquistato generazioni di lettori per i vari episodi di gusto libertino e per il carattere intrigante della protagonista, che si comporta da criminale senza essere consapevole del male che causa.

Fra le mani di Puccini, la storia di Manon, una femme fatale settecentesca innamorata follemente sia dello studente Des Grieux sia del lusso, diventa un dramma dal ritmo serrato, articolato in una successione di pannelli contrastanti: dall’idillio iniziale, che mostra la coppia innamorarsi tra cori di ragazzi che inneggiano alla gioventù e all’amore, si passa allo sfarzoso appartamento parigino dove Manon, mantenuta da Geronte, vive tra balli e cortigiani, per poi mostrare la giovane in catene, condannata per prostituzione all’esilio in America. Solo un intermezzo sinfonico, celebre quanto struggente, offre un respiro prima del finale tragico. Puccini affermava di sentire questo dramma «all’italiana, con passione disperata»: in pagine come la preghiera di Des Grieux «No! no!... pazzo son!» e «Sola... perduta, abbandonata» di Manon lo dimostrò mirabilmente.

PERSONAGGI INTERPRETI

Manon Lescaut soprano Erika Grimaldi / Dinara Alieva (3, 23)

Renato Des Grieux tenore Andeka Gorrotxategui / Carlo Ventre (3, 23)

Lescaut baritono Alessandro Luongo

Geronte di Ravoir basso Carlo Lepore

Edmondo tenore Giuseppe Infantino

Un lampionaio Didier Pieri

e Il maestro di ballo tenore

Un musico mezzosoprano Martina Baroni

Direttore d’orchestra

Regia

Scene

Renato Palumbo

Arnaud Bernard

Alessandro Camera

Costumi Carla Ricotti

Luci Fiammetta Baldiserri

Assistente alla regia

Marina Bianchi

Maestro del coro Ulisse Trabacchin

Orchestra e Coro Teatro Regio Torino

Nuovo allestimento Teatro Regio Torino

SETTEMBRE 2024

Domenica 29 ore 15 Anteprima Giovani

OTTOBRE 2024

Martedì 1 ore 19 Turno A

Giovedì 3 ore 20

Domenica 6 ore 15 Turno C

Sabato 12 ore 15 Turno F

Venerdì 18 ore 20 Turno B

Mercoledì 23 ore 15

Sabato 26 ore 20 Turno D

Durante questa recita è attivo il Bimbi Club.

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JULES MASSENET MANON

Manon

MUSICA DI JULES MASSENET

Opera in cinque atti e sei quadri Libretto di Henry Meilhac e Philippe Gille dal romanzo Histoire du Chevalier Des Grieux et de Manon Lescaut di Antoine-François Prévost

«Sfruttiamo bene la gioventù, non avremo vent’anni per sempre!»: ecco il motto di Manon, la peccatrice senza malizia, leggera e impulsiva, che ispirò a Jules Massenet una delle sue opere più belle. Manon è una ragazza bellissima, che i genitori vorrebbero rinchiudere in convento; la fortuna la porta su una strada molto diversa, facendole incontrare il cavaliere Des Grieux, uno studente di buona famiglia ma di mezzi modesti. I due s’innamorano e fuggono insieme a Parigi, andando incontro a una fine dolorosa: Manon, amante del lusso, trascinerà Des Grieux verso il totale degrado morale.

L’opera, ispirata sempre al romanzo di Prévost, debuttò all’Opéra-Comique di Parigi nel 1884, ottenendo un successo travolgente: i bis e le chiamate al proscenio per i cantanti e l’autore furono innumerevoli. Il compositore, con la sua maestria orchestrale, ricrea atmosfere molto diverse, quali una festa in strada, il raccoglimento mistico della chiesa di Saint-Sulpice e lo squallore di una sala da gioco. Nella partitura sparge generosamente un frivolo colore locale settecentesco e spunti di comicità brillante, che fanno da contrappeso all’intensità emotiva della vicenda. Domina su tutto la figura di Manon, di cui viene delineata la trasformazione con squisita finezza attraverso melodie memorabili: dall’innocenza di «Voyons, Manon plus de chimères», alla sensualità di «N’est ce plus ma main», alla rassegnazione del finale.

PERSONAGGI INTERPRETI

Manon Lescaut soprano Ekaterina Bakanova / Martina Russomanno (16)

Lescaut baritono

Björn Bürger / Maxim Lisiin (16)

Il cavaliere des Grieux tenore Atalla Ayan / Andrei Danilov (16)

Il conte des Grieux basso Roberto Scandiuzzi / Ugo Rabec (16)

Guillot de Morfontaine tenore Thomas Morris

Monsieur de Brétigny baritono Allen Boxer

L’oste baritono Yoann Dubruque

Poussette soprano

Olivia Doray

Javotte mezzosoprano Marie Kalinine

Rosette mezzosoprano Lilia Istratii

Il locandiere baritono Yoann Dubruque

Direttore d’orchestra Evelino Pidò

Regia Arnaud Bernard

Scene Alessandro Camera

Costumi Carla Ricotti

Luci Fiammetta Baldiserri

Assistente alla regia

Stephen Taylor

Maestro del coro Ulisse Trabacchin

Orchestra e Coro Teatro Regio Torino

Nuovo allestimento Teatro Regio Torino

OTTOBRE 2024

Mercoledì 2 ore 20 Anteprima Giovani

Sabato 5 ore 19 Turno A

Domenica 13 ore 15 Turno C

Mercoledì 16 ore 15

Domenica 20 ore 15 Turno F

Venerdì 25 ore 20 Turno B

Martedì 29 ore 20 Turno D

Durante questa recita è attivo il Bimbi Club.

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DANIEL AUBER MANON LESCAUT

Manon Lescaut

MUSICA DI DANIEL-FRANÇOIS-ESPRIT AUBER

Opéra-comique in tre atti Libretto di Eugène Scribe dal romanzo Histoire du Chevalier Des Grieux et de Manon Lescaut di Antoine-François Prévost

Tra gli anni Trenta e Cinquanta dell’Ottocento, Daniel Auber e il drammaturgo Eugène Scribe furono i veri campioni del teatro parigino dell’Opéra-Comique. Il segreto del loro successo? Drammi in cui i protagonisti affrontano difficoltà di gravità crescente districandosi tra incredibili colpi di scena, abbinati a partiture caratterizzate dalla leggerezza e dalle melodie irresistibili. Tra i loro successi più duraturi c’è Manon Lescaut del 1856, ispirata al romanzo dell’abate Prévost.

Gli aspetti pruriginosi della vicenda non erano certo adatti a un grande teatro di metà Ottocento, frequentato da famiglie perbene, quindi Scribe trasformò Manon in una ragazza frivola, sinceramente innamorata di Des Grieux ma così sfortunata da trovarsi sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato. La parte di Manon è ideata per un soprano di coloratura che può esprimere tutta la sua bravura in «C’est l’histoire amoureuse», nota come l’aria dell’“éclat de rire” perché è punteggiata di risate squillanti. L’opera e il romanzo coincidono solo nel finale, in cui la protagonista, condannata all’esilio, muore di stenti nel deserto: mai prima di allora un lavoro per l’Opéra-Comique aveva avuto una così tragica conclusione.

PERSONAGGI INTERPRETI

Manon Lescaut soprano Rocío Pérez / Marie-Eve Munger (19, 24)

Il marchese d’Hérigny baritono Armando Noguera / Gurgen Buveyan (19, 24)

Lescaut basso Francesco Salvadori

Des Grieux tenore

Sébastien Guèze / Marco Ciaponi (19, 24)

Madame Bancelin mezzosoprano Manuela Custer

Renaud baritono

Marguerite soprano

Gervais tenore

Guillaume Andrieux

Lamia Beuque

Anicio Zorzi Giustiniani

Monsieur Durozeau basso Paolo Battaglia

Direttore d’orchestra

Regia

Scene

Costumi

Guillaume Tourniaire

Arnaud Bernard

Alessandro Camera

Carla Ricotti

Luci Fiammetta Baldiserri

Assistente alla regia

Maestro del coro

Yamal Das Irmich

Ulisse Trabacchin

Orchestra e Coro Teatro Regio Torino

Nuovo allestimento Teatro Regio Torino

OTTOBRE 2024

Martedì 15 ore 20 Anteprima Giovani

Giovedì 17 ore 19 Turno A

Sabato 19 ore 15 Turno C

Martedì 22 ore 20 Turno B

Giovedì 24 ore 20 Turno D

Domenica 27 ore 15 Turno F

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Biglietti

GIFT CARD

La Gift Card è il nuovo buono prepagato per l’acquisto di tutti gli spettacoli in cartellone: il regalo ideale per qualsiasi occasione! Può essere acquistata online o presso la Biglietteria del Teatro selezionando l’importo desiderato (da un minimo di € 10 fino a un massimo di € 300); si riceverà il codice all’indirizzo email indicato al momento dell’acquisto.

La Gift Card può essere utilizzata entro 12 mesi dalla data di emissione ed è valida per uno o più acquisti, sino all’esaurimento del suo valore. Nel caso l’importo da pagare sia superiore alla somma disponibile sulla Gift Card, l’importo residuo potrà essere integrato con gli altri metodi di pagamento messi a disposizione.

VENDITA

I biglietti per le recite del “trittico” Manon saranno in vendita da lunedì 25 marzo 2024.

- online sui siti web www.teatroregio.torino.it

o www.vivaticket.it

- direttamente alla Biglietteria del Teatro Regio o presso i Punti Vendita Vivaticket

RIDUZIONI

- Under 30: Riduzione del 20% circa sul prezzo dei biglietti.

- Regio Card Giovani: ved. le agevolazioni nella sezione Il Regio per tutti a p. 31.

- Gruppi: per gruppi di almeno 20 persone è prevista una riduzione del 10% circa sul prezzo dei biglietti.

- Abbonati: per gli abbonati al “trittico” Manon è prevista una riduzione del 10% circa sul prezzo dei biglietti.

I biglietti e gli abbonamenti a prezzo ridotto devono essere utilizzati esclusivamente da chi ne ha diritto: all’ingresso in Teatro può essere richiesto un documento di identità che certifichi il diritto alla riduzione. In mancanza di riscontro, dovrà essere corrisposto il prezzo intero del biglietto.

DISABILI

Per il disabile in carrozzella e per l’accompagnatore è previsto un biglietto ridotto a € 15 (per le recite abbinate al Turno A: € 20). Nel caso in cui sia richiesta una poltrona, per il disabile è previsto un biglietto con sconto del 10% circa e per l’eventuale accompagnatore un biglietto omaggio.

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TURNO A ALTRE DATE ANTEPRIME GIOVANI INTERO UNDER 30 INTERO UNDER 30 UNDER 30 SETTORE A € 160 € 128 € 105 € 84 € 10 SETTORE B € 115 € 92 € 85 € 68 SETTORE C € 55 € 44 € 50 € 40 RIDOTTA VISIBILITÀ € 40 € 32 € 30 € 24

Abbonamenti e Carnet 3Manon

ABBONAMENTO POSTO FISSO

TURNO A ALTRI TURNI CON UNA PRIMA SENZA PRIME

INTERO UNDER 30 INTERO UNDER 30 INTERO UNDER 30 INTERO UNDER 30

SETTORE A € 288 € 230 € 189 € 151 € 222 € 178 € 189 € 151

SETTORE B € 207 € 166 € 153 € 122 € 171 € 137 € 153 € 122

SETTORE C € 99 € 79 € 90 € 72 € 93 € 74 € 90 € 72

RIDOTTA

VISIBILITÀ € 72 € 58 € 54 € 43 € 60 € 48 € 54 € 43

Gli strumenti perfetti per assistere a tutti i titoli del “trittico” Manon, e scoprire così come tre grandi compositori possano esplorare differentemente un soggetto e renderne diverse le emozioni, sono:

- Sottoscrivere un abbonamento con data e posto fisso e godere dello straordinario sconto pari al 40% rispetto alla somma dei singoli biglietti; in questo modo si potrà assistere alle date del turno prescelto dal proprio posto preferito.

- Acquistare un carnet 3Manon e, nel rispetto del settore selezionato e sempre con lo sconto del 40%, scegliere con flessibilità le date preferite.

Nel caso in cui non si potesse presenziare ad uno spettacolo, abbonamenti e carnet potranno essere utilizzati da altre persone.

PAGAMENTO RATEIZZATO

È possibile rateizzare il pagamento degli abbonamenti e dei carnet 3Manon presso la Biglietteria del Teatro Regio oppure on line tramite i sistemi PayPal o Klarna.

VENDITA

Abbonati (Stagione d’Opera e di Balletto e I Concerti 2023/2024): per agevolare i nostri spettatori più fedeli vogliamo riservare un periodo di prelazione in cui l’abbonato potrà confermare il proprio posto preferito della stagione in corso anche per il “trittico” Manon. Si potrà usufruire della prelazione da venerdì 2 a giovedì 22 febbraio 2024. Nuovi abbonamenti a posto fisso: in vendita da venerdì 23 febbraio fino alla data del primo spettacolo compreso nel turno scelto. Carnet 3Manon: in vendita da lunedì 25 marzo fino alla data del primo spettacolo acquistato nel carnet.

Calendario per turni

OTTOBRE 2024

Turno A

Martedì 1 ore 19 Manon Lescaut Puccini

Sabato 5 ore 19 Manon Massenet

Giovedì 17 ore 19 Manon Lescaut Auber

Turno B

Venerdì 18 ore 20 Manon Lescaut Puccini

Martedì 22 ore 20 Manon Lescaut Auber

Venerdì 25 ore 20 Manon Massenet

Turno C

Domenica 6 ore 15 Manon Lescaut Puccini

Domenica 13 ore 15 Manon Massenet

Sabato 19 ore 15 Manon Lescaut Auber

Turno D

Giovedì 24 ore 20 Manon Lescaut Auber

Sabato 26 ore 20 Manon Lescaut Puccini

Martedì 29 ore 20 Manon Massenet

Turno F

Sabato 12 ore 15 Manon Lescaut Puccini

Domenica 20 ore 15 Manon Massenet

Domenica 27 ore 15 Manon Lescaut Auber

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Settore A

Settore B

Settore C

Posti a ridotta visibilità

PALCO SCENICO

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Avvisi al pubblico

COSTI AGGIUNTIVI PER ACQUISTI ON LINE

L’acquisto on line prevede un costo per diritti di prevendita. Inoltre, per gli acquisti fatti sul sito www.vivaticket.it, viene applicato un costo aggiuntivo di commissione.

In caso di annullamento dello spettacolo, i costi dei diritti di prevendita e quelli di commissione non sono rimborsabili.

ANNULLAMENTO DI SPETTACOLO

In caso di annullamento dello spettacolo, i relativi biglietti e i ratei di abbonamento saranno rimborsati, al netto delle commissioni, previa richiesta da effettuare esclusivamente nei 7 giorni successivi alla data dello spettacolo annullato.

Per il rimborso dei biglietti è necessario, a seconda del metodo di acquisto, scrivere a:

- richiestarimborsi

@teatroregio.torino.it

(se acquistati alla Biglietteria)

- oppure accedere online al sito di Vivaticket: shop.vivaticket.com /ita/rimborsi (se acquistati on line o presso i punti vendita Vivaticket).

Il valore dei ratei di abbonamento equivale all’importo dell’abbonamento suddiviso per il numero degli spettacoli cui l’abbonamento dà diritto.

RICHIESTA DI CAMBIO DATA

I titolari di un abbonamento a posto fisso possono richiedere alla Biglietteria il trasferimento del tagliando di abbonamento su una data diversa da quella del proprio turno, esclusivamente nello stesso settore e compatibilmente con i posti disponibili. Per questo servizio è richiesto il pagamento di € 5.

I cambi possono essere richiesti non oltre la settimana che precede la data dello spettacolo e non prima del mese che precede tale data.

SMARRIMENTO DEL TAGLIANDO DI ABBONAMENTO

Nel caso in cui un abbonato si presenti in Teatro senza il relativo tagliando

per lo spettacolo, può richiederne un duplicato alla Biglietteria. Per questo servizio è richiesto il pagamento di € 5.

NON TRASFERIBILITÀ DEI BIGLIETTI

I biglietti valgono esclusivamente per la data cui sono abbinati; in caso di mancato utilizzo non sono rimborsabili e non sono trasferibili su altra data.

MODIFICHE AL PROGRAMMA

La Direzione del Teatro Regio si riserva il diritto di apportare al programma le modifiche che si rendessero necessarie per esigenze tecniche, artistiche o per casi di forza maggiore. Gli aggiornamenti e le eventuali variazioni alla programmazione, saranno tempestivamente pubblicati sul sito del Teatro Regio.

CARTA DEL DOCENTE

Per l’acquisto di biglietti, card e abbonamenti possono essere utilizzati i crediti previsti dalla Carta del Docente. Questa procedura può essere eseguita per gli acquisti alla Biglietteria e on line.

PROMOZIONI

La Direzione del Teatro Regio si riserva il diritto di attivare offerte promozionali nel corso della Stagione.

NEWSLETTER

Iscriviti alla Newsletter del Regio, per essere sempre aggiornato sulle attività e sulle promozioni del Teatro.

DISABILI

L’accesso al Teatro Regio prevede un percorso senza ostacoli, con ingresso preferenziale. Nella sala del Teatro Regio sono previsti gli spazi per n. 6 carrozzelle; al Piccolo Regio Puccini per n. 2 carrozzelle. Per ogni necessità di assistenza, rivolgersi al Personale del Teatro.

SOPRATITOLI

Le opere prevedono la sopratitolazione in italiano e nella lingua originale. Le opere in italiano prevedono la sopratitolazione in italiano e in inglese.

Il Regio per tutti

ANTEPRIME GIOVANI

Il Teatro Regio dedica le anteprime delle opere al pubblico under 30. Un’esperienza a tutto tondo che dà la possibilità di condividere un aperitivo e di vivere con gli amici il Regio in una veste differente e dedicata sia durante che dopo lo spettacolo.

I biglietti, nominativi, sono in vendita 14 giorni prima dello spettacolo a € 10 alla Biglietteria del Teatro Regio e on line sul sito del Regio.

REGIO CARD GIOVANI 18-35

Se hai tra i 18 e i 35 anni compiuti, entra a far parte della nostra community! Con la Regio Card Giovani puoi avere:

- accesso a promozioni esclusive

- aggiornamenti sulla vita del Teatro e sulle iniziative da non perdere

- possibilità di acquistare – 7 giorni prima di ogni recita –un biglietto nel settore C con lo sconto del 50% (fino a esaurimento dei posti disponibili)

- possibilità di acquistare – a partire dalle ore 13 del giorno prima di ciascuno spettacolo – un biglietto “last minute” a € 20 Sia la Regio Card Giovani sia i biglietti acquistati con essa sono nominativi e strettamente personali.

BIMBI CLUB

Mentre i genitori si godono lo spettacolo, i bambini partecipano a divertenti laboratori musicali e teatrali. Per molti genitori non è semplice “combinare” la passione per l’opera con la cura dei figli: per questo riteniamo che nella funzione sociale di un teatro debba rientrare anche una maggiore attenzione verso le loro esigenze.

Per accedere al Bimbi Club, è necessario prenotare alla Biglietteria del Teatro Regio e on line sul sito del Regio.

Bimbi Club si svolge durante la prima recita domenicale di ciascuno dei titoli d’opera al Teatro Regio, è aperto a partire dalle ore 14.30 e fino alla fine della rappresentazione, e può ospitare un massimo di 30 bambini dai 6 ai 10 anni. Il costo del Bimbi Club è di € 10.

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Biglietteria Credits

BIGLIETTERIA TEATRO REGIO

Piazza Castello 215 - Torino Tel. 011.8815.241 - 011.8815.242 biglietteria@teatroregio.torino.it

Orario di apertura:

da lunedì a sabato 11-19 domenica 10.30-15.30

Un’ora prima degli spettacoli

Alla Biglietteria sono consentiti pagamenti con Carta di credito, Bancomat, Satispay e contanti.

ALTRE BIGLIETTERIE

Punti vendita Vivaticket

L’elenco dei punti è pubblicato alla pagina: shop.vivaticket.com/ita/ricercapv

Pubblicazione a cura della Direzione Stampa e Comunicazione del Teatro Regio

Testi di presentazione delle opere a cura di Liana Püschel

Progetto grafico e impaginazione

Undesign | undesign.it

Fotografie: Jean Gabin e Simone Simon in L’angelo del male (La Bête humaine, regia di Jean Renoir, 1938); Arletty in Alba tragica (Le Jour se lève, regia di Marcel Carné, 1939); Brigitte Bardot in La verità (La Vérité, regia di HenriGeorges Clouzot, 1960); Dolores Costello in Il piccolo Lord (Little Lord Fauntleroy, regia di John Cromwell, 1936); Jean Gabin e Michèle Morgan in Il porto delle nebbie (Le Quai des brumes, regia di Marcel Carné, 1938).

Testi © Teatro Regio Torino Immagini © Alamy / IPA

Pubblicità - Tel. 011.8815.711 marketing@teatroregio.torino.it

Prima edizione

Chiuso in tipografia il 26 Gennaio 2024

Calendario generale

Puccini Anteprima Giovani Massenet Auber

domenica 29 ore 15 Anteprima Giovani Puccini

martedì 1 ore 19 Turno A Puccini

mercoledì 2 ore 20 Anteprima Giovani Massenet

giovedì 3 ore 20 Puccini

sabato 5 ore 19 Turno A Massenet

domenica 6 ore 15 Turno C Puccini

sabato 12 ore 15 Turno F Puccini

domenica 13 ore 15 Turno C Massenet

martedì 15 ore 20 Anteprima Giovani Auber

mercoledì 16 ore 15 Massenet

giovedì 17 ore 19 Turno A Auber

venerdì 18 ore 20 Turno B Puccini

sabato 19 ore 15 Turno C Auber

domenica 20 ore 15 Turno F Massenet

martedì 22 ore 20 Turno B Auber

mercoledì 23 ore 15 Puccini

giovedì 24 ore 20 Turno D Auber

venerdì 25 ore 20 Turno B Massenet

sabato 26 ore 20 Turno D Puccini

domenica 27 ore 15 Turno F Auber

teatroregio.torino.it

Stampato da AGT

Aziende Grafiche

Torino S.r.l., Collegno (TO)

martedì 29 ore 20 Turno D Massenet

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