3 minute read

Carlo Ratti Associati: innovazione che dà forma al futuro delle città

Immaginare il mondo per come potrebbe essere. Questo è il senso più profondo del lavoro del progettista per Carlo Ratti, architetto e ingegnere che insegna al Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston, dove dirige il Senseable City Lab, ed è fondatore dello studio di design e innovazione Carlo Ratti Associati con sede a Torino e filiali a New York e Londra. Il suo nome è un punto di riferimento a livello internazionale sul tema dell’influenza delle nuove tecnologie nel design urbano e nell’architettura, ma anche nel settore del product design il suo approccio è unico e distintivo: ha realizzato installazioni e arredi sperimentali e responsivi per marchi come Cassina, Artemide e Vitra, e il suo è l’unico studio di design ad essere comparso per ben tre volte nella classifica “Best Inventions of the Year” di TIME Magazine, per i progetti Digital Water Pavilion (2007), Copenhagen Wheel (2014) e Scribit (2019).

Advertisement

Abbiamo voluto approfondire tre progetti particolarmente emblematici di CRA, MEET, Scribit e Natural Capital, che si sviluppano a scale completamente differenti ma hanno in comune la stessa capacità di racchiudere concetti di “smart innovation” che puntano decisamente a un visione futura delle nostre comunità: immaginiamo con Carlo Ratti Associati il mondo di domani.

MEET: una piazza verticale per coltivare connessioni

Come non parlare, in un numero dedicato agli spazi condivisi, di MEET Digital Culture Center, il progetto di CRA che richiama il tema dell’incontro fin dal nome. Il nuovo centro di cultura digitale e tecnologia creativa di Milano, progettato in collaborazione con Italo Rota, si colloca in un palazzo storico nel cuore di Porta Venezia: un edificio risalente al primo Novecento, ampliato alla fine degli anni Novanta dall’architetto italiano Gae Aulenti e ora ristrutturato con il sostegno della Fondazione Cariplo. La superficie a disposizione del nuovo centro culturale è distribuita su tre piani per complessivi 1500 metri quadrati e ospita un auditorium e una sala da 200 posti con tre superfici di proiezione, una caffetteria-bistrot e una sala immersiva per installazioni digitali e proiezioni continue su tre pareti. Il progetto è incentrato su un ampio spazio pubblico verticale che contiene la Living Staircase, una scala “abitata” alta 15 metri, punto nodale per tutte le attività e gli eventi che quotidianamente si svolgono al MEET. “In questo momento”, sottolinea Carlo Ratti parlando del progetto “è vitale utilizzare l’architettura per aiutare a coltivare nuove connessioni, precisamente quelle che vengono meno nel mondo digitale”. Il nuovo Digital Culture Center è aperto al pubblico dal 31 ottobre 2020.

Scribit Pen: il primo pennarello compostabile Nell’era della digitalizzazione, la scrittura, soprattutto in ambito scolastico, è ancora legata a modelli e prodotti tradizionali: le classiche penne a sfera, comode e a basso costo, sono oggetti con un problema di smaltimento una volta che il loro ciclo vitale è giunto al termine, a causa dell’inchiostro contenuto all’interno. Ci sono produttori che stanno tentando di rendere più eco-compatibili le penne a sfera mediante l’utilizzo di plastica riciclata e coloranti biologici, ma la strada da percorrere per renderle davvero “ecologiche” è ancora lunga. Come alternativa a tutto questo, CRA ha di recente presentato Scribit Pen, il primo pennarello al mondo usa e getta completamente compostabile.

Ogni componente di Scribit Pen è ecologica: l’involucro è di legno o di plastica biodegradabile, i pennini e le cartucce in fibre naturali, mentre l‘inchiostro è a base d’acqua, completamente atossico. La Scribit Pen è stata creata per Scribit, l’omonimo robot da disegno, nominato dalla rivista Time “Best Invention of the Year 2019”.

“Siamo orgogliosi del successo di Scribit e di come abbia consentito a migliaia di persone in tutto il mondo di cambiare il modo in cui disegnano”, afferma Carlo Ratti, “ma eravamo preoccupati dalla quantità di plastica prodotta dai pennarelli che il robot utilizza. Con il nuovo pennarello compostabile, possiamo trasformare uno degli atti primordiali dell’umanità, il disegno, in un’azione completamente sostenibile”.

Natural Capital, la “data visualization” che racconta il capitale naturale delle foreste

Eni ha partecipato al FuoriSalone 2021 con l’installazione “Natural Capital” all’interno dell’Orto Botanico di Brera dell’Università degli Studi di Milano, su progetto firmato da CRA insieme a Italo Rota. Si tratta di un percorso inedito tra specie rare e alberi iconici che invita lo spettatore a riflettere sul ruolo del verde e delle foreste, fondamentale per il benessere del nostro pianeta, attraverso la visualizzazione di alcuni dati che ci fanno comprendere l’importanza di questo “capitale vegetale”: una serie di immense sfere fluttua sospesa tra la vegetazione dell’Orto Botanico, e ogni bolla ha una dimensione differente - da alcuni centimetri ad alcuni metri - in proporzione alla quantità di diossido di carbonio che ogni specie arborea è in grado di catturare e immagazzinare durante il suo ciclo vitale. Creatività, design e tecnologia si incontrano per far percepire le foreste come fattore-chiave per la sopravvivenza nostro ecosistema.

This article is from: