Taddia Informa - Dicembre 2005

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3 UNA PER TUTTI...L’AUTOMOBILE IN CONDIVISIONE

il car sharing come risposta ecologica ed economica al traffico

(di Simona Mercuri)

Lo scorso inverno è stato caratterizzato dal gran discutere sui problemi della mobilità e dell'inquinamento: fra le tante soluzioni proposte, il car sharing, fruibile in otto città italiane, si è prepotentemente affermato come l'alternativa più efficace all'auto privata. Secondo una recente inchiesta, una vettura in car sharing consentirebbe di sottrarre dal traffico cittadino fino a 10 auto private. I dati del Ministero dell'Ambiente hanno evidenziato che l'80% delle vetture che circolano in Italia viene utilizzato per non più di 60 minuti trasportando in media 1,2 persone. Grazie al car sharing la stessa vettura può essere sfruttata da più utenti nell'arco della giornata, riducendo del 40% l'impatto inquinante, snellendo la viabilità e riducendo il problema del parcheggio. Le cifre sono d'aiuto per capire meglio l'entità del fenomeno: nel mese di maggio 2005 gli utenti sono stati 4.300 e hanno percorso più di 312.000 km. Si prevede che nei prossimi 4 anni il numero degli iscritti salirà a 18.000, a patto che nelle prossime finanziarie vengano stanziati fondi adeguati: affinché il servizio funzioni è senza dubbio fondamentale la presenza di infrastrutture adeguate. L'utente ideale è quello che dell'auto privata fa solo un uso occasionale e prevalentemente cittadino: ricorrendo al car sharing si evitano i costi fissi del veicolo, ammortizzabili solo su lunghe percorrenze. Si può scegliere di volta in volta il tipo di vettura che risulta più adatta allo scopo del momento, potendo decidere fra la city car, la familiare, la berlina e la bipower. Il funzionamento del servizio è solo in apparenza complicato. Per prima cosa bisogna iscriversi versando una quota una tantum e una

quota di abbonamento (annuale nella maggior parte dei casi, ma anche trimestrale in alcune città). Si riceve, quindi, un numero di identificazione personale (PIN) e una scheda magnetica con codice personale e microchip. A questo punto si ha a disposizione 24 ore su 24 una vettura che è possibile prenotare e prelevare in qualsiasi momento dall'area di parcheggio più vicina. Per prenotare è sufficiente rivolgersi telefonicamente alla centrale operativa che indica le auto disponibili a seconda del modello, dell'ora e del parcheggio richiesti. La durata di utilizzo, che non deve essere inferiore all'ora, va comunicata al momento della prenotazione, che può essere fatta con largo anticipo o fino ad un'ora prima dell'uso. La riconsegna del veicolo avviene solitamente nel parcheggio di partenza. È possibile aprire la vettura prenotata solo con la smartcard autorizzata, digitando il codice PIN all'inizio e il codice di fine servizio alla riconsegna. Il computer di bordo registra chilometraggio e tempi che verranno indicati nella fattura recapitata a domicilio. Il costo di utilizzo del servizio è legato alla tipologia di vettura scelta, alla fascia oraria, ai km percorsi e al tempo di impiego. Nelle tariffe, I.V.A. inclusa, sono compresi carburante, assicurazione, tassa di proprietà, manutenzione e parcheggio nelle Zone Blu. Normalmente, le vetture sono provviste di un'adeguata scorta di carburante. In caso di necessità è possibile effettuare gratuitamente il rifornimento presso i centri convenzionati, utilizzando la Carta Carburante presente su ogni vettura. Sono, invece, a carico dell'utente, eventuali sanzioni amministrative per infrazioni al codice della strada e pedaggi autostradali.

COSTI ORARI DEL SERVIZIO NELLE PRINCIPALI CITTÀ ITALIANE


4 SALTO NELLA RETE

Taddia ti segnala i siti internet più interessanti sulla sicurezza stradale e non È ON LINE L’ASSOCIAZIONE CHE TUTELA LE VITTIME DI TUTTI GLI INCIDENTI (di Alessandro Taddia)

All'apertura della campagna iscrizioni presso tutte le agenzie affiliate "infortunistica TADDIA" è andato on line il sito di A.N.T.A.C.C.I.S. (Associazione Nazionale a Tutela dall'Automobilista e del Cittadino Coinvolti in un Incidente Stradale o sul lavoro), associazione neonata ma già molto attiva, come ci racconta il notiziario A.N.T.A.C.C.I.S. NEWS ospitato nelle pagine centrali del nostro giornale. Il sito (realizzato da Publi&Marketing) ha un layout essenziale, di facile navigazione anche per gli utenti meno esperti; l'associazione si presenta dichiarando i suoi intenti che vengono poi dettagliati in un'apposita sezione attraverso i "report" delle attività svolte. La pagina "Partners" raduna le aziende che per diverse ragioni sono in relazione con A.N.T.A.C.C.I.S., con i link ai relativi siti, mentre nella pagina "Iscrizioni" vengono illustrate le modalità per associarsi (operazione effettuabile direttamente dal sito con l'invio di un apposito modulo on-line) e il "Kit Prima Necessità" , gadget utile ed esclusivo offerto indistintamente a tutti i soci, ordinari e sostenitori. Infine, attraverso il pulsante "E-mail" viene avviato il programma di posta elettronica con un messaggio pre-indirizzato a info@antaccis.org, così da facilitare l'invio di richieste, segnalazioni e suggerimenti. Nel corso dei mesi il sito verrà ampliato ed arricchito di informazioni e link utili, fino alla realizzazione di una vera e propria Newsletter in formato digitale inviata a tutti i soci e a quanti ne faranno richiesta. Vi invitiamo quindi a visitare spesso www.antaccis.org , per tenervi aggiornati su tutte le attività dell'associazione e seguirne gli sviluppi, che fin d'ora si annunciano molto promettenti. IL PORTALE DELL’AUTOTRASPORTO

I l portale www.teletransport.net fa capo alla società Teletransport, nata nel 1995 con l'obiettivo di proporre soluzioni tecnologicamente avanzate in grado di ottimizzare il rapporto tra le aziende di produzione e quelle di autotrasporto. Il primo progetto realizzato in quest'ottica è stata la banca dati dell'autotrasporto merci, moderno strumento telematico in grado di fare incontrare domanda e offerta di trasporto (a lato una schermata del programma on line che permette con estrema facilità di trovare aziende che necesitano di autotrasportatori o autotrasportatori disponibili per le aziende). Nel 2000 TeleTransport è entrata nel mercato della localizzazione satellitare con un ambizioso progetto che si è rapidamente tradotto nella realizzazione del sistema di gestione satellitare flotte su Internet Truck Tracking. Oltre a questi strumenti fondamentali per gli operatori del settore, il portale offre numerosi servizi aggiuntivi, dalla possibilità di localizzare via Internet il veicolo che in quel momento trasporta la propria merce alla consulenza legale e amministrativa, dal recupero dell'I.V.A su tutta Europa al mercato del veicolo industriale usato completato da una bacheca di annunci gratuiti a disposizione di tutti gli utenti, senza obbligo di registrazione.


5 ZTL: OLTRE AL DANNO LE BEFFE

automobilista sepolta dalle multe in seguito al furto della targa

(notizia Adnkronos)

In seguito al furto della targa della sua automobile e alla conseguente nuova immatricolazione, C.F., residente nel centro di Roma, ha circolato per circa un mese esponendo il permesso per l'accesso della Ztl (a suo nome e con la vecchia targa) insieme al certificato di cambio di targa. Sulla sua vettura era installata l'“Unità di bordo”, l'apparecchio tipo “telepass” che avrebbe dovuto escludere automaticamente le automobili autorizzate dalla lettura ottica della targa ai varchi di accesso. C.F. ha scoperto invece che da qualche tempo le “Unità di bordo” non sono più in funzione: a sua insaputa e senza alcuna contestazione personale, ha quindi già totalizzato più di cento contravvenzioni per la stessa infrazione: accesso non autorizzato alla Ztl. Molte sono state prese in un unico giorno a distanza di pochi minuti, passando attraverso varchi in sequenza mentre cercava parcheggio intorno a un isolato: entrare e uscire dalla Ztl dà infatti luogo a una infrazione per ogni passaggio al varco. La malcapitata ha cercato di capire a chi si poteva rivolgere. Dal call center del Comune di Roma le è stato suggerito di rivolgersi alla Sta, società che gestisce la ZTL, dove le è stato risposto che la loro responsabilità si fermava agli errori di lettura ottica delle targhe e consigliato di chiedere alla Polizia Municipale: per quanto ne sapevano loro, non esisteva altro modo per contestare la multa del ricorso al Giudice di Pace o al Prefetto (informazione poi confermata dalla Polizia Municipale senza ulteriori chiarimenti).

In pratica, C.F. non ha potuto discutere con nessuna istituzione o ufficio il suo assurdo caso e i suoi molti dubbi. Quale è la differenza tra il ricorso al Giudice di Pace e quello al Prefetto? È possibile fare un unico ricorso per più contravvenzioni o va fatto un ricorso per ogni multa (ogni ricorso al Giudice di Pace va consegnato in cinque copie)? Esiste un ufficio che possa aiutare nella stesura del ricorso? Esistono sentenze che abbiano affrontato questo problema? Domande tuttora senza risposta. In alcuni comuni, come Firenze, dopo un certo numero di infrazioni la Polizia Municipale si mette telefonicamente in contatto diretto con il cittadino, per avvisarlo di quanto sta succedendo. C. F. è registrata come utente identificato nel sito internet del comune di Roma con numero di cellulare e indirizzo e-mail: sarebbe bastato un messaggio di posta elettronica. Inoltre, secondo quanto affermato sul sito della Sta il sistema “Iride” fotografa le automobili che non sono dotate di “Unità di Bordo” e uno specifico sistema informatico confronta comunque le targhe dei veicoli fotografati con l'elenco di quelle aventi diritto all'accesso, escludendo automaticamente dal procedimento sanzionatorio le targhe autorizzate. Solo a questo punto le targhe dei veicoli in ipotesi di violazione vengono segnalate all'Ufficio Contravvenzioni del Comune. Evidentemente, in questo caso il meccanismo si è inceppato...e adesso sembra impossibile disattivarlo.

Humour

(ma c’è poco da ridere...)

A proposito di sicurezza sul lavoro - 3

(fine)


6 LA DOMANDA

“Come funzionano le cosiddette ganasce fiscali?” I l fermo amministrativo del mezzo, che subentra qualora il conducente di un veicolo venga sanzionato per una infrazione al C.d.S. senza provvedere al saldo, entro 60 giorni dalla notifica, di una cartella di pagamento, è una delle novità introdotte dal decreto-legge n. 203 del 30 settembre 2005. È un provvedimento risolutivo di una annosa questione che vedeva indefinite alcune fattispecie normative, quali l'individuazione del soggetto legittimato ad eseguire il fermo amministrativo e dell'organo giurisdizionale cui far riferimento in caso di opposizione all'esecuzione del provvedimento. Tutto ciò oltre che ad una lacuna legislativa comportava una grave lesione del diritto di difesa del cittadino il quale nel momento in cui riceveva dal concessionario una cartella di pagamento e successivamente l'iscrizione del fermo amministrativo, non era posto nella condizione di sapere se rivolgersi al Giudice di Pace (competente per le multe, opposizione a cartelle di pagamento) o al Tribunale ordinario. Tutto ciò comportava una nullità del fermo amministrativo ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 3 legge 241/1990. A oggi il Consiglio di Stato con la decisione n. 4689 del 13 Settembre 2005 risolve la querelle giurisprudenziale affermando che " Il fermo amministrativo è atto funzionale all'esecuzione rientrando fra gli strumenti di conservazione dei cespiti patrimoniali sui quali

(risponde l’avv. Angelo Pisarro)

può essere coattivamente soddisfatto il credito. Ne consegue che le controversie ad esso relative si sottraggono alla giurisdizione del giudice amministrativo" pertanto lo stesso definisce la competenza a giudicare al Tribunale. Pertanto il fatto che il concessionario della riscossione possa disporre il fermo amministrativo non conferisce allo stesso un singolare potere autoritativo e discrezionale, ma una potestà che si colloca (concettualmente) nel quadro dei diritti potestativi del creditore (quella di promuovere atti conservativi sul patrimonio del debitore in vista della esecuzione forzata) che trovano nel diritto comune la naturale collocazione e nel giudice ordinario quello naturale. A conclusione il cittadino, qualora voglia opporsi al provvedimento di fermo amministrativo del mezzo non deve fare altro che rivolgersi al Tribunale. Per individuare il soggetto legittimato a porre in essere il fermo amministrativo del mezzo bisogna fare riferimento al suddetto decreto legge 203/2005 che stabilisce la cessazione, a partire dal 1° ottobre 2006, del sistema di affidamento in concessione del Servizio nazionale della riscossione; tali funzioni sono attribuite all'Agenzia delle Entrate che le eserciterà attraverso una società ("Riscossione s.p.a.") costituita dall'Agenzia stessa e dall'INPS in collaborazione con la Guardia di finanza.

FILO DIRETTO CON I LETTORI DOMANDE? SEGNALAZIONI? SCRIVETECI ALL’INDIRIZZO E-MAIL taddiainforma@infortunistica.it VI RISPONDEREMO SUL PROSSIMO NUMERO DI



8 MENO INQUINI MENO PAGHI

le tasse di circolazione varieranno in funzione delle emissioni di CO2 (tratto da www.La Repubblica.it)

Gli automobilisti in possesso di una vettura a basso tasso di emissioni inquinanti pagheranno meno tasse automobilistiche. E' infatti basata sul principio “chi meno inquina meno paga” una nuova normativa sulla tassa di circolazione delle automobili che la Commissione Ue ha approvato lo scorso luglio a Strasburgo. I l commissario Ue alla fiscalità e all'Unione doganale Laszlo Kovacs ha proposto una revisione del sistema di tassazione delle autovetture in Europa basata su misure più attente alla tutela dell'ambiente. L'iniziativa prevede l'abolizione progressiva della tassa di immatricolazione entro il 2015 e la sua sostituzione con un'unica tassa di circolazione calcolata sulla base delle emissioni nocive di CO2. I tempi di concretizzazione della proposta ricalcano quelli di applicazione degli obblighi previsti dal Protocollo di Kyoto, nell'ambito del quale l'Unione europea, responsabile di circa il 14% della quota globale di emissione di gas nocivi, si è impegnata a ridurla dell'8% rispetto ai livello del 1990 entro il 2012. Secondo la proposta di Kovacs, i 16 paesi membri, tra cui l'Italia, che oggi impongono la tassa d'immatricolazione, dovranno eliminarla nei prossimi 5-10 anni. L'imposizione verrebbe integrata nella tassa di circolazione, che entro il 2008 dovrà basare il 25% dei propri introiti sulle emissioni di biossido di carbonio della vettura, portando questa quota al 50% entro il 2010. Ciò significa che gli automobilisti pagheranno sulla

base del numero di grammi di biossido di carbonio emessi per chilometro per ogni vettura. I paesi che attualmente non applicano la tassa di circolazione, precisa il commissario nella sua proposta, non saranno tenuti a introdurla. "Di questo piano, beneficeranno il mercato interno, l'ambiente ed i consumatori", ha spiegato Kovacs."Ciò che proponiamo è una revisione del sistema esistente, non una nuova tassa e neppure un'armonizzazione delle aliquote fiscali". In attesa che il nuovo sistema arrivi a regime, dovrebbe essere abolita la doppia imposizione della tassa di immatricolazione per gli automobilisti che si muovono all'interno dell'Unione. "Gli obiettivi principali della proposta sono due", ha insistito il commissario. Da una lato, il miglioramento del mercato interno, perché vengono soppressi gli ostacoli fiscali esistenti al trasferimento di una vettura privata da uno Stato all'altro. Dall'altro, la sostenibilità dell'ambiente, in quanto si legano gli introiti fiscali alla quantità di emissioni nocive di Co2. La proposta è passata al vaglio di una vasta consultazione condotta da Bruxelles tra le imprese e i consumatori. "Noi crediamo che ci sia un ampio consenso alla soppressione delle tasse di circolazione, che rappresentano una doppia imposizione per i cittadini europei e producono una frammentazione del mercato, che è nociva per il settore automobilistico europeo", ha affermato Kovacs.


9 V.I.P., OVVERO VERY IMPORTANT POLIZZA

il valore delle star...fatte a pezzi e i valori...più cari per i comuni mortali (tratto da www.miaeconomia.it)

Il menisco di Adriano? Quindici milioni di euro. L'avambraccio di Schumacher? Fra i 12 e i 14 milioni di euro. Il polso di Valentino Rossi? Fra i 12 e i 13 milioni. L'udito di Riccardo Muti? Fra i 10 e gli 11 milioni. Il seno di Monica Bellucci? Fra i 6 e gli 8 milioni, meno comunque del sorriso di Vanessa Incontrada (8-9 milioni di euro). I capelli di Luca di Montezemolo tra i 3 e i 4 milioni. Non si tratta di un listino-premi vero e proprio ma di una divertente valutazione sulle parti 'pregiate' del corpo di alcune star, data da 110 esperti (agenti e broker delle maggiori compagnie assicurative italiane) in una indagine condotta dal Giornale delle Assicurazioni e da Eta Meta Research. Per i giornali di gossip statunitensi Jennifer Lopez avrebbe assicurato il suo fondoschiena per 2 miliardi mentre Richard Gere il suo torace per 500 mila euro. Il 'previdente' Mick Jagger avrebbe stipulato una polizza da 1,4 mln di euro per i suoi genitali, Naomi Campbell ne avrebbe più d'una per un corpo assicurato per 2,5 mln di euro. Un esperto su due è dell'avviso che le assicurazioni milionarie delle varie parti del corpo delle star sono solo una trovata pubblicitaria (32%) o una stupida stravaganza (19%) mentre il 23% pensa che sia un'ottima idea per proteggere il proprio capitale. Ma c'è anche un 14% che mette in allarme la categoria perchè questo tipo di polizza rappresenta un rischio, con contratti impugnabili in qualsiasi momento. Fatto sta che ben il 74% di esperti intervistati afferma di essere stato contattato per stipulare un contratto del genere. Al 13% è accaduto spesso, al 22% alcune volte, al 39% rarissimamente. La categoria che più di tutte stipula contratti impossibili è quella degli sportivi (lo sostiene il 59% degli assicuratori). La chiave sta nel fatto che i guadagni sono alti e i rischi altrettanto. Al secondo posto (51% intervistati) ci sono i medici chirurghi che più che assicurare le loro parti del corpo, puntano ad assicurarsi da

eventuali errori, così come i dentisti e gli esperti di chirurgia plastica (31%). Altre categorie che cercano di salvaguardarsi sono cantanti (voce) e musicisti (strumenti), soprattutto alla vigilia di qualche evento particolare, così come attori e professionisti dello spettacoli, nel timore di non essere in grado di rispettare vincoli contrattuali. Per il 33% degli esperti anche i politici vorrebbero assicurarsi da insuccessi elettorali considerando i costi delle campagne, così come manager e imprenditori vorrebbero avere una polizza contro licenziamenti o fallimenti negli affari. Ma quali sono le richieste più curiose? Secondo il 67% degli esperti la prima cosa che gli italiani vorrebbero una polizza contro i chili di troppo, per assicurare la propria forma fisica. Secondo il 53% c'è chi assicura il buon fine del matrimonio, per il 45% la carriera, per il 42% la fedelta" del partner, per il 39% la stabilità economica, per il 34% il buon esito di interventi chirurgici. Ma gli italiani vorrebbero assicurare anche la loro fertilità, come conferma il 24% degli esperti intervistati, o i capelli, che secondo il 21%, rappresentano un dramma per la maggior parte della gente (vedi caso Montezemolo). M a perchè questa voglia di assicurazioni inusuali? Secondo il 37% degli intervistati è per pura scaramanzia, per il 29% paura del proprio futuro, per il 12% desiderio di garantirsi un certo tenore di vita e, infine, per l'8% la certezza di riuscire a far fronte a rischi concreti. Tornando alla realtà, alla domanda se si ritiene ipotizzabile nel sistema assicurativo italiano stipulare con regolarità polizze per la tutela del corpo, il 67% degli esperti lo considera "troppo complicato, un rischio" mentre il 29% è dell'avviso che è stipulabile ogni tipo di polizza, basta solo una profonda revisione del sistema assicurativo.


10 SE BEVI NON PARTI

una vera “americanata” per automobilisti poco responsabili (tratto da “Repubblica Motori”)

uno dei tanti manifesti della campagna “Bere o Guidare” promossa dal Consiglio Svizzero della Sicurezza Stradale

È una specie di antifurto, che però non blocca l'avviamento dell'auto se qualcuno tenta di rubarla, bensì se un ubriaco cerca di avviarla. Il congegno arriva dagli Usa e sta facendo la fortuna di un'azienda di Irving in Texas, la Smart Start. l suo funzionamento è semplicissimo: dopo aver acceso il quadro d'accensione, il pilota deve soffiare in un tubicino collegato ad un congegno elettronico con rilevatore di tasso alcolemico, e se si supera il limite di legge la macchina non parte. Ovviamente ci sono i soliti furbi che potrebbero far accendere la macchina da un

amico sobrio o da un parcheggiatore, ma alla Smart Start hanno pensato anche a questo: la macchina, ogni tanto e con un sistema random chiede a chi guida un test supplementare, e se risulta che chi guida ha fatto il furbo sono guai: una voce elettronica (la stessa usata dai navigatori satellitari) chiede al pilota di accostare, e se il pilota si rifiuta di fermarsi, scatta l'antifurto, con tanto di sirena, lampeggiare di fari e indicatori di direzione. Una vera e propria autodenuncia che non mancherà di attirare l'attenzione della polizia (provate a passare davanti a una pattuglia in queste condizioni e a non essere fermati...). Nessun alcolizzato sarà tanto folle (o saggio...) da montare il sistema della Smart Start sulla propria auto, ma l'azienda sta facendo lo stesso dollari a palate perché i principali clienti sono proprio i genitori che ai figli neopatentati regalano sì un'auto nuova di zecca, ma pretendono l'installazione di questo particolarissimo "antifurto". Un mercato enorme, così come quello degli Enti Pubblici: infatti lo Stato del New Mexico ha deciso l’installazione obbligatoria sull’auto per un anno per tutti gli automobilisti condannati, anche solo una volta, per guida in stato di ubriachezza, mentre per chi ha commesso più di quattro infrazioni il meccanismo anti-alcool diventa obbligatorio per tutta la vita.

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11 LA TELECAMERA AMICA

(notizia ANSA)

sicuramente più gradita di quella dell’autovelox

Siete automobilisti distratti e la patente a punti e' il vostro incubo? Per voi sta per arrivare sul mercato la “telecamera salvapunti” da montare sul parabrezza dell'auto e in grado di riconoscere la segnaletica e di avvertire il guidatore. Il rivoluzionario congegno, sviluppato dal colosso tedesco Bosch, e' stato testato su una vettura gia' in commercio, la Mercedes Classe S, ma per vederlo in azione sulle nostre strade bisognera' aspettare ancora qualche anno. I l dispositivo si avvale di un display che visualizza in bianco e nero la strada: i segnali stradali sono invece trasmessi a colori. Una volta identificato il segnale, un suono avverte il guidatore se, ad esempio, e' stato superato il limite di velocita' previsto. Il sistema puo' rivelarsi molto utile in citta' dove i limiti di velocita' cambiano in continuazione, anche nella stessa strada. In piu', l'automobilista puo' programmare il kit in base alle proprie esigenze di guida: puo' scegliere di essere avvertito tramite un segnale visivo sullo schermo piuttosto che da uno acustico. Puo' inoltre stabilire di essere avvertito solo se la velocita' della vetture supera, di 8 o 16 chilometri orari il limite segnalato dal cartello stradale. Il sistema e' in grado di riconoscere i piu' diversi segnali stradali in Europa (dove i disegni base sono gli stessi) e negli Stati Uniti (dove i limiti di velocita' sono segnalati da cartelli stradali rettangolari, bianchi e neri). La telecamera e' in grado di funzionare di notte, di giorno e con le piu' difficili condizioni climatiche (pioggia e neve). Tra i futuri sistemi di assistenza

alla guida (che comprendono anche i sensori a ultrasuoni e a radar) i nuovi videosensori sviluppati dalla Bosch sono in grado di riconoscere la corsia grazie ad una telecamera frontale. Cio' consente di rilevare i limiti laterali e l'andamento della corsia su cui si sta viaggiando. Se il veicolo inavvertitamente esce dalla carreggiata, il sistema lo segnala al guidatore. Questa telecamera molto efficace puo' essere inoltre impiegata per altre funzioni come, ad esempio, per migliorare la visibilita' notturna, riconoscere altri veicoli, oppure per identificare ostacoli presenti sulla corsia. Anche questo innovativo sistema della Bosch rientra nel piu' ampio progetto della casa tedesca dell' “Automobile sensitiva”, una vettura che in futuro sara' dotata di sensori e sistemi elettronici che rileveranno e interpreteranno l'ambiente che la circonda, riconoscendo in anticipo situazioni critiche e aiutando il guidatore nell'effettuare le manovre.


12 PUNTI-PATENTE E TELEFONO...RELAZIONE PERICOLOSA come funziona il servizio informativo sul riaccredito dei punti

(tratto da “Al Volante”)

D al 30 giugno 2003, ogni patente italiana ha un credito iniziale di 20 punti, che diminuisce se si commettono certe infrazioni (una settantina) al Codice della strada. Per esempio, oltre alla sanzione in euro, un guidatore che attraversa un incrocio col semaforo rosso subisce il taglio di sei punti. Per sapere il proprio punteggio è sufficiente chiamare, da qualunque telefono fisso, il numero 848 782782 (messo a disposizione dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti). Composto l'848 782782 bisogna: digitare data di nascita e numero della patente (lettere escluse); premere il tasto cancelletto (#); attendere la risposta (una voce registrata), che arriva, in media, dopo un paio di minuti. A partire da luglio, migliaia di automobilisti avevano chiamata quel numero per sapere se il bonus di due punti era davvero scattato. Risultato: attese estenuanti o segnale di occupato. Adesso il numero di telefono è tornato a funzionare bene, anche perché, da metà settembre, gli operatori telefonici sono passati da 30 a 60: solo il 61° automobilista che chiama trova occupato. Numero verde o numero rosso?

Il servizio da qualche mese è nell'occhio del ciclone, per via delle notizie false circolanti su internet (ma diffuse anche via e-mail), e che sostengono la gratuità della telefonata e la possibilità di farsi accreditare i punti della patente con la chiamata. In realtà il costo del numero 848 782782 è di uno scatto urbano, che varia a seconda del gestore telefonico. Per conoscere l'esatto importo va controllato anche il proprio piano tariffario. Invece parecchi siti Internet dicono che si tratta di un numero verde, cioè gratuito; migliaia di

schermata di uno dei tanti siti internet che propongono la vendita di patenti false

persone hanno ricevuto e-mail come questa: "Vuoi sapere quanti punti hai sulla patente? Telefona all'848 782782. È gratuito". In effetti, fino al febbraio 2004, nel sito internet www.interno.it, del ministero dell'Interno (in genere, molto preciso), un link sosteneva la gratuità di quel numero, definendolo “verde”. Poi, cliccando su quel link, il sito non specificava se il numero fosse verde oppure a pagamento. Da quella data le due sviste sono state corrette.

Cosa succede se non telefono?

"Il 1 luglio scatta il bonus. Se non hai commesso infrazioni gravi, per farti accreditare i due punti della patente devi telefonare all'848 782782": ecco il testo presente su numerosi siti internet, diffuso anche via e-mail a migliaia di persone. Una “bufala” architettata bene (chissà da chi...) e che ha ingannato parecchi automobilisti. Chiariamo una volta per tutte che per avere i due punti in più sulla patente non bisogna telefonare a quel numero: il bonus scatta in automatico. Infatti, ogni due anni, chi non commette infrazioni “tagliapunti” ne guadagna due, fino a un massimo di 10 (il "tetto" è 30): il 1 luglio scorso c'è stato il primo scatto. Inoltre, chi ha perso punti ma ne conserva almeno uno, torna a 20 se per due anni non fa violazioni "taglia-punti".


13 CONOSCI IL TUO NEMICO

come funzionano gli autovelox e quando possono essere contestati

(tratto da “Al Volante”)

La "foto elettronica" ha una precisione che non dà scampo: le norme del Codice della strada e recenti sentenze della Cassazione rendono quasi impossibile fare ricorso contro una multa per eccesso di velocità rilevata elettronicamente. Naturalmente bisogna rispettare ovunque e sempre i limiti di velocità, anzitutto per ragioni di sicurezza. Tuttavia, su certe strade i limiti imposti dagli enti territoriali (come i Comuni) sono "assurdi": facile trovare un "tetto" di 50 km/h dove si potrebbe viaggiare a 80/90 km/h senza rischi. Certi limiti, più che favorire la sicurezza (a volte, se troppo bassi, possono determinare persino situazioni di pericolo) sembrano un sistema per incassare soldi. Gli autovelox si moltiplicano su autostrade, tangenziali, strade di città e statal, tanto che bisognerebbe aggiornare ogni giorno la mappa dei rilevatori di velocità in postazione fissa. Ma ci sono anche apparecchiature "mobili", che vengono spostate ancora più di frequente, magari soltanto di pochi chilometri. E, come se non bastasse, gran parte degli autovelox è nascosta sempre meglio, dentro anonime strutture di cemento oppure metalliche. Su strade e autostrade italiane oggi ci sono almeno quattro tipi di autovelox, funzionanti a fotocellule, mediante ripresa televisiva, con il laser o con il radar. Piccoli, bassi, grigi, in cemento, si mimetizzano bene nelle

infrastrutture dell'autostrada: fuori delle gallerie, all'interno dei new jersey, sotto le colonnine Sos, sulle corsie di accelerazione delle aree di parcheggio. Spesso vengono collocati a pochi chilometri uno dall'altro, come per esempio sul tratto Bologna-Firenze dell' Autostrada del Sole. Ci sono specifiche postazioni in cemento ai lati di autostrade e tangenziali: sono i "bunker" in cui è installato un outovelox con due caricatori da 400 foto. Almeno due chilometri prima, troviamo il cartello "Controllo elettronico della velocità" , ma non sempre è facile capire dove sia collocato esattamente l'autovelox e se sia attivo. L e foto scattate dagli autovelox cittadini corrono sulla fibra ottica, e via internet confluiscono in centrali operative automatizzate, con scanner in grado di leggere la targa e segnalare i dati del trasgressore all'agente verbalizzante: così l'invio della multa è tempestivo. Inoltre funzionano bene anche di notte, grazie ai raggi infrorossi che rendono leggibile la targa del veicolo. Bisogna infine ricordare che alla velocità rilevata con autovelox, le Forze dell' ordine applicano la "tolleranza strumentale" del 5% (con un minimo di 5 km/h): è la percentuale d'errore attribuita al tachimetro dell'auto: nel verbale, infatti, la velocità indicata è già al netto della tolleranza, rispetto a quanto effettivamente risultante dalla rilevazione del’autovelox.

QUANDO È POSSIBILE FARE RICORSO?

Per legge, al momento dell'accertamento (quando I'autovelox "scatta" la fotografia) non è necessaria la presenza di agenti di Polizia. E la contestazione può essere immediata oppure arrivare a casa entro 150 giorni dall'infrazione. Non resta che sperare nei vizi di forma. Cioè errori (eventualità rara) che potrebbero essere presenti nel verbale: - i dati anagrafici del proprietario del veicolo non corrispondono; - non c'è la data dell'infrazione; - manca l'articolo del Codice della strada violato - non è indicato a chi fare ricorso. In questi casi si può ricorrere, entro 60 giorni dalla notifica, al Giudice di pace oppure al Prefetto della città dov'è avvenuta la violazione. Migliaia di siti Internet danno consigli agli automobilisti sul modo in cui va fatto ricorso. Attenzione, spesso si tratta di siti non aggiornati: non tengono conto delle modifiche al Codice della strada e delle sentenze dello Cassazione. È sempre necessario verificare le informazioni sugli organi di comunicazione “ufficiali”: come sapete infatti, le multe per eccesso di velocità sono alte e, se il Prefetto respinge il ricorso, bisogna pagare il doppio; se lo fa il Giudice di pace, si aggiungono le spese legali. Una situazione in cui è sicuramente sensato fare ricorso è quando si riscontra la mancanza di segnalazione di un limite di velocità divero da quello “standard” su un tratto di strada: in città, salvo diversa segnalazione, non si possono superare i 50 km/h., e se in una specifica zona il Comune ritiene opportuno abbassare il limite, è tenuto a segnalarlo con appositi cartelli: in caso di omissione o dimenticanza, la multa è contestabile. Può anche succedere che il cartello esista e sia installato nel punto giusto, ma che il limite di velocità segnalato sia di 40 km/h, e non di 30 km/h come riportato nel verbale. Nel ricorso, oltre a far notare quest'errore, sarà necessario allegare la foto del segnale con illimite di velocità diverso da quello riportato nel verbale.


14 IN BREVE Follia d’amore...molesto Singolare vendetta di un altoatesino nei confronti della sua ex fidanzata. H. Z., 33 anni, di Bressanone, non si è dato pace dopo essere stato lasciato dalla ragazza a favore di un altro uomo ed ha tagliato i condotti dei freni dell'auto della donna. Rinviato a giudizio dal giudice dell'udienza preliminare di Bolzano, dovrà rispondere dei reati di danneggiamento e tentato omicidio. L'uomo in precedenza è stato condannato ad un anno di reclusione per molestie e minacce telefoniche via sms all'ex ragazza e all'attuale compagno. Ma non è stata la manomissione dei freni l'unico atto di sabotaggio da parte di Z. Precedentemente aveva tranciato alcuni cavi all'interno del vano motore e tranciato le gomme dell'auto della sua ex. (tratto da “Kataweb Motori”)

La storia dell’auto racchiusa in un chip Mazda Motor Europe ha messo a punto un nuovissimo sistema informatico/informativo per ottimizzare il valore residuo di chi acquista le proprie auto. Il “Digital Service Record” (DSR), lanciato in concomitanza con la commercializzazione della nuova Mazda5, consentirà di creare una scheda storica su ogni auto che riporterà tutti gli interventi effettuati durante il suo ciclo di vita. Ogni tecnico annoterà tagliandi e riparazioni varie, aggiornando la scheda dell'auto che sarà a disposizione dell'acquirente successivo, in modo da tutelarlo contro possibili brutte sorprese. Al ritiro della sua Mazda, il cliente riceverà una stampa della storia completa delle operazioni effettuate sulla sua vettura. Il sistema DSR, inoltre, velocizza l'identificazione delle operazioni meccaniche da effettuare, evitando inutili interventi e facendo risparmiare il cliente. (tratto da “Repubblica Motori”)

Se mi baci ti stendo Non ha retto alla prova del dibattimento in aula l'originale giustificazione adottata da un imprenditore padovano, S.D.B., 36 anni, residente a Strà (Venezia), che era stato fermato dagli agenti di una volante per sospetta guida in stato di ebrezza. L'uomo, che alla "prova dell'alito", era parso puzzare sgradevolmente di vino, si era giustificato con i poliziotti sostenendo che, essendo affetto da alitosi, si era appena sciacquato la bocca con un collutorio a base di alcool. L'uomo, a bordo della sua berlina Mercedes era appena uscito dalla discoteca Villa Barbieri di Padova. Sul posto il trentaseienne, designer di calzature, aveva chiamato anche il proprio avvocato, che però in aula non è riuscito a convincere il giudice monocratico del tribunale di Padova Mariella Fino. L'uomo, che già altre due volte in precedenza era stato trovato al volante in stato di alterazione da alcool e sostanze stupefacenti, è stato condannato alla sospensione della patente per tre mesi e al pagamento di una ammenda di duemila euro. (tratto da “Kataweb Motori”)


15 IN BREVE Attentato assicurato! L’Ania, l’associazione delle compagnie Assicuratrici, ha studiato un sistema di assicurazione volontaria contro il rischio di attentati, articolato su diversi livelli, con il coinvolgimento di assicurati, assicuratori diretti, un pool nazionale di riassicurazione, e lo Stato. “L’area terrorismo,come tutte quelle influenzate da eventi potenzialmente catastrofali, richiede la collaborazione pubblicoprivato – ha spiegato il presidente dell’Ania, Fabio Cerchiai - In altri Paesi Europei questo esiste, ad esempio in Gran Bretagna. In Italia non esistono ancora forme analoghe, per cui la copertura per eventi contro il terrorismo esiste in alcune tipologie di polizze che lo prevedono specificatamente a seguito di domanda dell'assicurato”. Necessaria dunque una polizza ad hoc che possa fronteggiare tali imprevisti. La proposta avanzata dall’Ania stabilisce che l’assicurato mantenga una quota modesta di rischio a proprio carico, tramite una franchigia, e che sia posto un limite di indennizzo. Spetterà poi all’assicuratore diretto rispondere integralmente di tutti i rischi di ammontare “sopportabile” lasciando ad un pool nazionale di riassicurazione quelli in eccesso. Allo Stato, infine, il difficile compito di intervenire quale garante ultimo della copertura del rischio. La gestione dei sinistri rimarrebbe in capo alle singole imprese cedenti e la gestione finanziaria, amministrativo-contabile ed informatica sarebbe rimessa al pool, chiamato a rispondere in funzione dell’ammontare dei premi acquisiti. In caso di saldo attivo, la somma sarà accantonata a riserva per far fronte ad eventuali sinistri di esercizi successivi contribuendo ad un aumento progressivo della capacità del Pool. Il progetto prevede anche l’estensione obbligatoria del rischio terrorismo alle nuove polizze che garantiscono i beni immobili, anche se in costruzione, contro l’incendio, nonchè la graduale estensione dell’obbligo assicurativo alle polizze incendio già esistenti. (Tratto da “www.miaeconomia.it”)

Chi mangia sano vive a lungo ...e risparmia sulla polizza! In Olanda la compagnia Vgz, che conta oltre due milioni di clienti, ha chiesto ai propri assicurati di eliminare completamente il burro (ricco di grassi saturi, come il colesterolo) dalla propria dieta, in cambio di un notevole risparmio sulla polizza vita. Infatti l’utilizzo della margarina (grasso saturo e quindi privo di colesterolo) al posto degli altri prodotti a più alto contenuto calorico riduce le possibilità di problemi cardiaci. Un traguardo ben sperato dalla compagnia assicuratrice che ha una foto di scena del documentario ricordato che già 120mila suoi clienti si sono dovuti sottoporre a sui pericoli del cibo-spazzatura costose cure mediche per abbassare il colesterolo: che ogni “Super Size Me” di Morgan Spurlock assicurato sottoposto al trattamento deve sborsare 35 milioni di euro all’anno, dati allarmanti a cui va aggiunto che in Olanda una persona su tre ha un alto livello di colesterolo nel sangue. I responsabili della Vgz hanno dichiarato che i clienti potranno avere ottenere la restituzione di 40 euro all’anno, come risarcimento per l’acquisto di prodotti specifici in grado di abbassare il livello del colesterolo nel sangue. Così, per la prima volta si è deciso di sovvenzionare un progetto assicurativo in base dell’alimentazione. I risultati consentiranno alla compagnia assicurativa di tagliare i costi di medicine e ospedali, mentre i clienti si vedranno tagliare le tariffe. (Tratto da “www.miaeconomia.it”)


16 GRANDI RUOTE AL LAVORO

l’eccezionale lavoro di ricerca e comunicazione del Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori L’albo nazionale degli Autotrasportatori, attraverso il suo Comitato centrale, si attiva costantemente nella realizzazione di campagne informative per la sicurezza e il benessere dei lavoratori dell’autotrasporto: nel 2001 è stata varata la campagna “Siamo tutti sulla stessa strada”, di cui vi proponiamo un estratto della presentazione e del vademecum per la sicurezza; è di questi giorni il lancio della seconda campagna (di cui vi daremo notizie nei prossimi numeri) dal titolo “TIRispetto”, incentrata su un messaggio dal contenuto etico forte: sulla strada si convive nel rispetto delle norme e delle persone. SIAMO TUTTI SULLA STESSA STRADA (estratto)

La sicurezza è un percorso comune che ha tre attori principali: il veicolo, la strada, l’uomo. Solo considerandoli tutti e sviluppando un’intensa collaborazione tra pubblico e privato sarà possibile migliorare le condizioni di guida, come previsto dal Piano Generale della Sicurezza. I costruttori negli ultimi vent’anni hanno realizzato progressi enormi in tema di sicurezza attiva e passiva (...). Spetta alle istituzioni, invece, la responsabilità di una viabilità attenta e lo sviluppo delle infrastrutture, in rapporto al traffico dentro e fuori i centri urbani. Ma è l’uomo che rappresenta ancora il fattore determinante sia per la cura del veicolo, che per la gestione delle situazioni di guida. Quasi il 90% degli incidenti, infatti, è imputabile al comportamento del conducente, alla mancanza di senso civico e alla scarsa conoscenza delle norme da seguire nelle differenti condizioni di viabilità. Per quanto riguardo lo stile di guida bisogna

ricordare che "Esperienza e attenzione al volante non bastano mai", e infine si suggerisce a tutti gli utenti della strada che "Qualche controllo prima da più sicurezza poi".

LE REGOLE PRINCIPALI La velocità

Rispettare i limiti fissati dal Codice della strada. La causa di moltissimi incidenti è proprio l’eccesso di velocità o comunque non adeguata alle condizioni meteorologiche, allo stato psicofisico del conducente, alle caratteristiche della strada, all’intensità del traffico, alla sopravvalutazione delle capacità proprie e di quelle del veicolo.

La distanza di sicurezza

La distanza di sicurezza deve essere maggiore in relazione all’aumento della velocità, all’entità del carico e in caso di fondo stradale a bassa aderenza (bagnato, innevato, ghiacciato ecc.) ma deve essere anche commisurata allo stato psicofisico del conducente, alle condizioni del traffico, alla aderenza dei pneumatici.

Sorpassi

Il conducente, dopo essersi assicurato delle condizioni di visibilità, traffico e strada e dopo essersi assicurato di potersi immettere senza pericolo sulla corsia di sorpasso, deve segnalare la manovra e concluderla rapidamente prestando attenzione a non stringere o tagliare la strada al veicolo sorpassato. Il conducente del veicolo più lento, quando viene sorpassato, deve facilitare la manovra, rallentando e, se necessario, accostando per far defluire i veicoli. Rispettare i divieti di sorpasso.

I carichi

Per i camion è necessario porre una grande attenzione al peso e alla disposizione del materiale trasportato, in quanto un sovraccarico aumenta lo spazio di frenatura ed un carico alto o posto di lato fa crescere le possibilità che il camion sbandi in curva e/o in frenata.

Le curve

È necessario circolare il più possibile vicino al margine destro della carreggiata, moderando la velocità in relazione a visibilità e aderenza dei pneumatici. La frenata deve essere effettuata solo in casi di emergenza, e


17 SPECIALE AUTOTRASPORTATORI

consigli comportamentali e nutrizionali per una maggiore sicurezza (tratto da www.alboautotrasporto.it) soprattutto preparandosi a controsterzare per bilanciare l’eventuale sbandata della parte posteriore(...).

Guidare di notte o con la nebbia

(...) per tutti è utile: pulire i vetri, assicurarsi dell’efficienza dei fari e della loro corretta inclinazione, aumentare la distanza di sicurezza e moderare la velocità. La velocità deve essere ridotta seguendo le indicazioni dei cartelli stradali, ma anche in relazione alla visibilità e tenuto conto degli spazi di frenata (...).

Guidare con pioggia e vento

Bisogna diminuire la velocità in quanto sull’asfalto bagnato lo spazio d’arresto aumenta considerevolmente. Con pioggia battente e conseguente notevole diminuzione della visibilità è consigliabile l’uso di proiettori fendinebbia e comunque una riduzione della velocità. È di fondamentale importanza che i pneumatici siano in condizioni di buona efficienza e gonfiati ai giusti valori di pressione. Durante la stagione invernale, ove particolari condizioni di temperatura possono portare alla formazione di ghiaccio sull’asfalto bagnato, occorre procedere con attenzione e cautela. Il vento può essere particolarmente pericoloso per veicoli tipo furgoni alti e telonati (effetto vela). Il maggior pericolo si verifica all’uscita delle gallerie e sui viadotti (....).

Guidare nel traffico intenso

Il conducente deve uniformarsi alla velocità della corrente di traffico che scorre nella corsia da lui occupata, mantenendo sempre la distanza di sicurezza. Cambiare in continuazione corsia nel tentativo di trovare un varco, oltre a determinare il rischio di tamponamenti, non fa che rallentare il regolare flusso dei veicoli. I veicoli pesanti non devono intralciare la circolazione, ma rimanere nelle corsie a scorrimento lento, lasciando libere le altre corsie per i veicoli più veloci.

Guidare in buona forma

Sono necessari riposo, pasti leggeri e nessun alcolico. Per la propria e l’altrui sicurezza, è meglio dormire anche solo 15/20 minuti piuttosto che bere caffè. Qualsiasi tipo di droga altera la vista, i tempi di reazione e la percezione del pericolo, aumentando quindi il rischio di incidenti. In caso di stanchezza, è

necessario fermarsi in un’area di sosta e dormire o riposarsi fino a quando non si è recuperato un livello ottimale di concentrazione.

Prima di partire

Si deve verificare la posizione degli specchietti retrovisori, regolare il sedile e il poggiatesta, controllare fari, frecce e luci di posizione. È fondamentale anche controllare il livello dell’olio, assicurarsi della periodica sostituzione del filtro dell’olio e dell’aria, assicurarsi che la pressione dei pneumatici sia quella corretta e che il loro stato d’uso sia soddisfacente. E’ di particolare importanza assicurarsi anche dell’efficienza di freni e frizione e dell’impianto elettrico.

Il "corredo" da viaggio

Sul veicolo, oltre all’attrezzatura meccanica di base (fornita di serie dai costruttori), è utile avere un estintore in efficienza facilmente raggiungibile, il set completo di lampadine e fusibili, una torcia elettrica, il segnale mobile di pericolo, un kit di pronto soccorso. D’inverno, soprattutto in certe zone, è indispensabile tenere a bordo le catene da neve.

IL PROGETTO “DRIVER PERFORMANCE”

SAFETY

Il Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori, allo scopo di dare completezza al quadro di analisi delle diverse componenti che concorrono alla sicurezza stradale del settore dell’autotrasporto ha individuato un’area di intervento legata fondamentalmente al conducente, alla sua alimentazione e le ripercussioni nella guida del veicolo. Dalle conoscenze acquisite in ordine alla circolazione dei veicoli adibiti al trasporto merci, infatti, si è ritenuto necessario un approfondimento riguardante gli effetti sulla sicurezza di guida derivanti dalle problematiche della nutrizione che influenzano direttamente ed indirettamente la “postura di guida” e il livello di attenzione. Il progetto, denominato “Driver Safety Performance” tende a chiarire come migliorare il livello di attenzione necessario alla conduzione di un veicolo industriale analizzando sia l’igiene nutrizionale durante i turni lavorativi dei conducenti che la relazione virtuosa tra postura, alimentazione e livello di attenzione.


18 GRANDI RUOTE AL LAVORO

l’importanza della proporzione tra guida e riposo Dal quadro delle tendenze comportamentali dei conducenti, è stato elaborato un Protocollo Nutrizionale da suggerire agli operatori di settore da cui è emerso che la popolazione studiata, pur dimostrando uno stato di salute soddisfacente, è caratterizzata da due principali problemi: - Un’elevata prevalenza di eccesso ponderale. - Una dieta tendenzialmente eccedente in proteine e grassi, ed estremamente carente in fibra, vitamine, e sostanze ad azione antiossidante. Tale dieta può comportare maggiori difficoltà digestive e, quindi, maggiori problemi nel mantenere un adeguato livello di attenzione durante la guida. I risultati e le informazioni ottenuti dall’inchiesta indirizzano verso una serie di interventi di educazione considerati necessari per migliorare le condizioni di salute e di sicurezza degli autotrasportatori. Si potrebbero creare, all’interno degli autogrill, degli spazi dedicati agli autotrasportatori dove, oltre alla distribuzione di pasti completi ed equilibrati, si possa anche svolgere un’azione di educazione alimentare mediante la distribuzione di opuscoli informativi. Particolare attenzione dovrebbe essere data alla necessità di - Controllare periodicamente il peso e mantenere un adeguato livello di attività fisica; - Aumentare il consumo di cereali integrali, legumi e, soprattutto frutta, verdure e ortaggi; - Limitare la quantità di grassi e scegliere in preferenza i grassi di origine vegetale e tra questi, principalmente l’olio extravergine di oliva; - Bere acqua in abbondanza, anche anticipando il senso della sete; - Moderare il consumo di bevande alcoliche e, in ogni caso, solo lontano dai periodi di guida ; - Variare quanto più possibile le scelte a tavola.

Per quanto riguarda gli aspetti legati alla postura e ai problemi ortopedici, sarebbe opportuno instaurare una terapia preventiva soprattutto nei soggetti predisposti (soprappeso o lunghe percorrenze), con visite specialistiche periodiche (ortopediche e/o fisioterapia) con cicli di fisioterapia o ginnastica posturale. In considerazione dei turni di lavoro e delle percorrenze, potrebbe essere anche utile effettuare degli stages per insegnare alcuni esercizi semplici di ginnastica posturale e di rilasciamento per diminuire le crisi dolorosa.

RIEPILOGO NORMATIVO

Nei paragrafi e nelle tabelle che seguono riportiamo in sintesi le disposizioni che regolano i turni di guda e riposo, definiti per legge con obbligatorietà pressoché inderogabile, ma soprattutto fondamentali per l’equilibrio psicofisico e la sicurezza dei guidatori.

Periodi di guida - interruzioni riposo giornaliero e settimanale

Il periodo di guida continua non può superare le 4 ore e mezza. La durata della guida giornaliera, cioè fra due periodi di riposo, non può superare le 90 ore (10 ore per non più di due volte in una settimana). Il periodo complessivo di guida non deve superare 90 ore in un periodo di due settimane consecutive. Dopo un periodo di guida continua di quattro ore e mezza è prescritta una interruzione di almeno 45 minuti. Questa interruzione può essere sostituita da più interruzioni di almeno 15 minuti ciascuna intercalate nel periodo di guida, sempre per un totale di 45 minuti. Durante tali interruzioni il conducente non può effettuare altri lavori. In un periodo di 24 ore il conducente deve avere un periodo di riposo giornaliero minimo di: - 11 ore consecutive (9 ore non più di 3 volte in una settimana purché compensate con uguale periodo di riposo prima della fine della settimana successiva); - 12 ore se il riposo è frazionato in due o tre periodi di cui uno almeno di 8 ore consecutive. Il riposo giornaliero può essere effettuato anche sul veicolo purché in sosta e provvisto di cuccetta. Le interruzioni prescritte dopo 4 ore e mezzo di guida non sono considerate come riposo giornaliero. Dopo un massimo di sei periodi di guida giornalieri, il conducente deve prendere un periodo di riposo settimanale per un totale di 45 ore consecutive; il periodo è riducibile a 36 ore consecutive, se effettuato nel luogo di stazionamento del veicolo o nella sede del conducente o a un minimo di 24 ore


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un promemoria per chi lavora al volante

(Tratto da “Manuale per i corsi di recupero punti” dell’Autoscuola Bassini di Bologna) consecutive se effettuato fuori da tali luoghi. Ogni riduzione va compensata prima della fine della terza settimana seguente con ugual periodo di riposo. In caso di trasporti internazionali di viaggiatori non regolari, il riposo settimanale può essere rinviato dopo il dodicesimo giorno e collegato a quello della settimana successiva.

Deroghe e rispetto dei periodi di guida e di riposo

A condizione di non compromettere la sicurezza della circolazione stradale e per poter raggiungere un punto di arresto appropriato, il conducente può derogare ai periodi di guida e di riposo nei limiti necessari alla protezione della sicurezza delle persone, del veicolo o del suo carico. Il conducente deve menzionare sul foglio di registrazione dell'apparecchio di controllo o nel registro di servizio il genere e il motivo della deroga. Deroghe particolari al riposo giornaliero sono previste per il settore dei trasporti di merci o viaggiatori qualora il conducente accompagni un veicolo trasportato da una nave traghetto o da un convoglio ferroviario. In caso di accertamento del mancato

rispetto dei tempi di guida e di riposo previsti, oltre al raddoppio delle sanzioni pecuniarie, l'agente che accerta l'infrazione intima al conducente di non proseguire il viaggio se non dopo aver effettuato i prescritti periodi di pausa o di riposo, disponendo che, con tutte le cautele, il veicolo sia condotto in luogo idoneo per la sosta ove dovrà permanere per il periodo necessario; di tale intimazione è fatta menzione nel verbale dove viene inoltre indicata l'ora in cui il conducente può riprendere la marcia. Chiunque circola durante il periodo in cui gli è stato intimato di non proseguire il viaggio viene punito con una pesante sanzione amministrativa, il ritiro immediato della carta di circolazione e della patente di guida. Trascorso il periodo indicato la restituzione dei documenti ritirati deve essere richiesta al comando da cui dipende l'agente accertatore o ad altro ufficio indicato dall'agente stesso, che vi provvede dopo la constatazione che il viaggio può essere ripreso nel rispetto delle condizioni richieste. Salvo che si tratti della stessa persona fisica, le sanzioni amministrative si applicano al conducente, al proprietario del veicolo e all'impresa da cui il conducente dipende.

TAVOLE RIASSUNTIVE DEI PERIODI DI GUIDA E DI RIPOSO PERIODO

DURATA MINIMA 4,5 ore con pausa da 45 minuti

GIORNATA

9 ore totali

SETTIMANA

45 ore totali

DUE SETTIMANE CONSECUTIVE

90 ore totali

PERIODO

DURATA MINIMA 11 ore consecutive

24 ORE

SETTIMANA

12 ore se riposo frazionato (con una frazione di almeno 8 ore)

45 ore consecutive

DEROGHE ammesse tre pause da 15 minuti estendibile a 10 ore totali estendibili nel rispetto degli altri riposi, purchè recuperate

LIMITAZIONI durante le pause il conducente non può svolgere altri lavori non più di due volte in una settimana da recuperarsi tassativamente nella settimana successiva

nessuna

DEROGHE riducibile a 9 ore per non più di tre volte la settimana

riducibile a 36 ore consecutive se in luogo di stazionamento veicolo, 24 ore consecutive se in altro luogo

LIMITAZIONI recupero con periodo di riposo pari alle ore perdute, prima della fine della settimana successiva recupero con periodo di riposo continuo pari alle ore perdute, prima della fine della terza settimana seguente


20 NUOVE TUTELE PER IL TRASPORTO ANIMALE

novità legislative riguardanti i mezzi su cui viaggiano equini & co. (da un documento pubblicato sul sito internet dellAUSL di Modena

Il 5 gennaio 2005 è stato pubblicato nella G.U.U.E. n. L 3. il regolamento CE 22-122004 n. 1/2005 2005 (Regolamento del Consiglio sulla protezione degli animali durante il trasporto e le operazioni correlate) che modifica le direttive 64/432/CEE e 93/119/CE e il regolamento (CE) n. 1255/97; entrato in vigore il 25 gennaio, diventerà applicabile il 5 gennaio 2007. La normativa chiarisce l’idoneità degli animali per il trasporto, le norme sui mezzi di trasporto, le cure necessarie per la salute degli animali, i controlli da parte delle forze dell’ordine; riportiamo qui in particolare le novità riguardanti i mezzi di trasporto. In ambito CE fino ad ora venivano elencati i requisiti del mezzo di trasporto ma non era prevista alcuna autorizzazione. Con questo regolamento nasce, anche se solo per le percorrenze superiori alle otto ore (lunghi viaggi), un documento dal nome di “Certificato di omologazione” (art.18) che ha validità di 5 anni e reca un numero unico per tutto lo stato membro. Viene rilasciato dall’autorità competente dopo ispezione e giudizio sulle caratteristiche di progettazione, costruzione e manutenzione (all.1, cap.II e VI). I requisiti generali dell’automezzo, per gli equidi, prevedono la necessità di lettiera assorbente per i puledri di meno di quattro mesi di età, adeguata al numero di animali, durata del percorso, condizioni atmosferiche. I requisiti dell’automezzo per lunghi viaggi presentano alcune novità: la riserva d’acqua deve essere almeno del 1,5% del peso del carico utile massimo trasportato e i serbatoi si devono poter svuotare e pulire dopo ogni viaggio e si deve poter vedere il livello in ogni momento. Inoltre il sistema di ventilazione deve poter funzionare per almeno 4 ore a motore spento e deve erogare 60 metri cubi ora per KN di carico utile. La temperatura resta quella in vigore adesso, ma si prevedono sensori collegati ad un sistema di allarme che deve scattare quando si superano i limiti ammessi e un sistema di registrazione di questi dati che si possa controllare in qualsiasi momento e che ci dia informazioni su tutta la durata del viaggio. Dovranno essere dotati di sistema di navigazione satellitare i veicoli di nuova costruzione dal 1° gennaio 2007 e tutti i veicoli dal 1° gennaio 2009 con un sistema di registrazione dei dati che consenta di

confrontare il percorso di viaggio con quanto riportato sul giornale di viaggio. Per quanto riguarda l’igiene, deiezioni e lettiera non devono scolare o fuoriuscire dal veicolo, si devono effettuare pulizia e disinfezione immediatamente alla fine di ogni trasporto anche di merci che potrebbero nuocere alla salute animale con prodotti ufficialmente approvati dall’autorità competente, e devono essere presenti attrezzature per la pulizia e la disinfezione dei mezzi approvate dall’autorità competente e impianti per l’immagazzinamento dello strame e del letame, oppure una documentazione comprovante che tali operazioni vengono espletate da una ditta sempre riconosciuta. Come già nella normativa attualmente vigente, il trasportatore deve essere autorizzato prima di poter lavorare ma il nuovo regolamento prevede diue autorizzazioni diverse, una per viaggi inferiori a otto ore (art.10), e l’altra per quelli superiori (lunghi viaggi) (art.11), più complessa, che presuppone i requisiti della prima più alcuni aggiuntivi. Il trasportatore che vuole essere autorizzato per i lunghi viaggi deve avere automezzi omologati in tal senso e servirsi di conducenti e guardiani che abbiano frequentato e superato corsi di formazione messi a disposizione dalle autorità competenti sulle problematiche della gestione degli animali durante il viaggio. È da notare che non possono affrontare lunghi viaggi gli equini non domati e quelli di età inferiore a quattro mesi (in generale, gli equini, in questi casi, si trasportano individualmente a meno che non siano madri accompagnate dal puledro). Il ruolino di marcia cambia nome (giornale di viaggio)ma il suo uso rimane obbligatorio nei viaggi di durata superiore alle 8 ore; viene redatto dai trasportatori e dagli organizzatori (art.5 par.4), completato (per la parte di competenza) dai vari “detentori” (art.8 par.2), controllato, vagliato, timbrato e vistato dall’”autorità competente” prima della partenza. (art.14 lettere A e C”), e infine aggiornato con i controlli di competenza dai veterinari dei “punti di uscita” (punto qualsiasi designato da uno stato membro dal quale gli animali lasciano il territorio della comunità) o dei “punti d’ispezione frontalieri”.




anno I numero I dicembre 2005

NOTIZIARIO DELL’ASSOCIAZIONE EDIZIONE RISERVATA AI LETTORI DI TADDIA INFORMA


A.N.T.A.C.C.I.S. INFORMA VA DI MODA PROTEGGERSI DAGLI INCIDENTI: ARRIVA IL GIUBBOTTO CON L’AIRBAG INCORPORATO

L’ultima novità per la sicurezza di appassionati motociclisti e di semplici utenti delle due ruote è il giubbotto con l'air-bag che dopo il successo ottenuto in Francia è arrivato anche in Italia, presentato ufficialmente nel corso del Salone della moto svoltosi dal 15 al 20 novembre a Milano. Prodotto da tempo in Giappone è arrivato in Europa da circa un anno: in Italia la commercializzazione è già iniziata in alcune zone del nord e presto sarà disponibile nel resto del Paese. Il rivoluzionario prodotto - sottolineano alla Helite Italia, società distributrice - è "in grado di salvare la vita degli amanti delle due ruote a dei prezzi accessibili": si va dai 380 euro del gilet dotato di airbag ai 590 del giubbotto top di gamma. “All'apparenza - spiega il distributore ufficiale per l'Italia - sembra un normale giubbotto ma, integrato nello stesso, c'è un air-bag perfettamente concepito per motociclisti e scooteristi. Può sembrare una cosa complicata, ma è semplice come allacciare la cintura di sicurezza dell'automobile". E' sufficiente installare un cavetto (in dotazione con la giacca) ad una parte del telaio della moto o dello scooter, indossare la giacca e agganciarsi prima di iniziare a guidare. Nessun movimento viene impedito durante la normale guida ma, in caso di incidente e di conseguente sbalzo del pilota dal veicolo, il cavetto di sicurezza aziona il sistema e grazie a delle camere d'aria gonfiate in 0,4 secondi da una bomboletta di gas, la giacca si trasforma in tanti cuscini che vanno a proteggere le parti 'vitali' del corpo umano quali il

torace, la cervicale (impedendo al casco di ruotare), il collo, i fianchi e tutta la colonna vertebrale. L'air-bag gonfio forma un vero e proprio 'corpetto' che, oltre ad assorbire i colpi, impedisce alla cassa toracica e alla colonna vertebrale di piegarsi e di subire torsioni. Una volta attivato l'air-bag rimane in pressione per una decina di secondi per poi sgonfiarsi gradualmente grazie alla valvola di sfogo. "E' veramente difficile - assicura il distributore ufficiale per l'Italia - fare intervenire accidentalmente il sistema, ad esempio scendendo dalla moto senza sganciarsi, visto che, oltre all'elasticità del cavetto, è necessaria una forza di 25-30kg sulla giacca per attivare l'air-bag. I giubbotti della Helite possono essere ripristinati facilmente e con poche decine di euro sostituendo la bomboletta di gas. Due anni di progettazione, studi e test hanno portato questo sistema di sicurezza ad un livello di protezione altissimo con un assorbimento di energia secondo la certificazione EN 1621-2:2003 in stato gonfio di soli 0,9 kN di Forza massima trasmessa al corpo umano". Progettati per le moto, i giubbotti con airbag, si sono rivelati un indumento di protezione efficace anche per altre attività sportive come l'equitazione, il quad, la motoslitta: sono equipaggiati, oltre che dal sistema di Air-bag, con le protezioni rigide certificate CE, sono tutti realizzati con i migliori tessuti impermeabili e con inserti rifrangenti per una guida notturna in sicurezza. Potete trovare ulteriori informazioni e il catalogo dei modelli sul sito www.helite.it; la ditta produttrice si dichiara disponibile anche a far effettuare prove d’uso del giubbotto previo appuntamento: 0332 669 664 info@helite.it TRATTO DA

KATAWEB MOTORI


ATTIVITÀ A.N.T.A.C.C.I.S.

un’associazione davvero “fiera”

La nostra associazione si è presentata al pubblico la scorsa estate nel corso del tradizionale appuntamento con una delle fiere più seguite dell’hinterland bolognese: uno stand informativo accoglieva i visitatori, che potevano anche iscriversi all’associazione direttamente sul posto (tra i soci d’eccezione anche il vicesindaco di San Lazzaro Guido Calzolari e il comandante della Polizia Municipale Nicoletta Puglioli), ma non mancavano i momenti ludici dedicati al pubblico più giovane e l’angolo dell’humour presieduto dall’agente Amaduzzi, che è ormai un punto di riferimento immancabile di questo evento. È stato inoltre presentato in anteprima il progetto di educazione stradale nelle scuole, organizzato dalla Polizia Municipale con il patrocinio del Comune di San Lazzaro e il sostanziale supporto di A.N.T.A.C.C.I.S. e infortunistica TADDIA...ma di questo vi parleremo più dettagliatamente nel prossimo numero!


A.N.T.A.C.C.I.S. UTILITIES È VALIDA LA COPERTURA ASSICURATIVA PER GLI INCIDENTI PROVOCATI DAL GAS DELLE RETI PUBBLICHE Con un comunicato stampa del 9 giugno scorso, l'Autorità per l'energia elettrica e il gas segnala che il Consiglio di Stato ha confermato con decisione definitiva la validità della copertura assicurativa per le famiglie che hanno subito in casa un incidente a causa dell’uso del gas distribuito attraverso le reti cittadine. La decisione ha accolto il ricorso in appello presentato dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas, risolvendo una situazione di incertezza determinata da una precedente pronuncia del Tar Lombardia La copertura assicurativa nazionale disposta dall’Autorità nel dicembre 2003 in favore di 18 milioni di famiglie per incidenti domestici (infortuni, incendi e responsabilità civile) prevede per ogni cliente una copertura di 6.197.483 euro per responsabilità civile verso terzi sia per i danni a persone che a cose. Per quanto riguarda invece gli immobili o parte di essi di proprietà del cliente assicurato o in affitto la copertura in caso di incendio è di 103.292 euro e di 41.317 euro per cose mobili di proprietà. Per gli infortuni, infine, il capitale è di 129.114 euro in caso di morte o invalidità permanente totale, importo che decresce proporzionalmente in caso di invalidità parziale.

La copertura assicurativa nazionale è presente già dal 1991 e da allora tutti i consumatori di gas contribuiscono al suo costo attraverso le tariffe (40 centesimi di euro in totale per famiglia all’anno). Le amministrazioni condominiali e i consumatori singoli sono comunque liberi di stipulare ulteriori assicurazioni integrative, ad esempio per aumentare i massimali. Sul fronte della sicurezza, il 1° luglio è iniziata la campagna di accertamenti documentali, svolta da tutti i distributori di gas in base al Regolamento emanato dall’Autorità sui nuovi impianti del gas (cucine, caldaie, tubazioni, etc.). I controlli sulla sicurezza post-contatore riguarderanno ogni anno più di 250 mila nuovi impianti ai quali si aggiungono oltre 150 mila controlli annui sugli impianti riattivati, per i quali gli accertamenti documentali dei distributori sono iniziati a ottobre. L’attuazione del Regolamento comporterà un rafforzamento dell’attuale legislazione sulla sicurezza e il riconoscimento del ruolo assegnato agli installatori ai fini della corretta realizzazione degli impianti e della compilazione della documentazione che attesti la corretta esecuzione dei lavori a tutela dei clienti finali.

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29 INFORTUNISTICA TADDIA NEL NETWORK “PAGO IO”

la convenzione con GESFIN e i suoi vantaggi

(informativa aziendale Taddia s.r.l. e note dall’ufficio-stampa GESFIN)

A seguito di un accordo societario (non semplicemente commerciale) con Gesfin S.p.A., la rete Infortunistica TADDIA apre le porte del settore finanziario. Gesfin S.p.A. nasce dalla ventennale esperienza del proprio management nel settore del credito, con la volontà di posizionarsi, in modo dinamico e creativo, in un mercato finanziario tradizionalmente statico e formale. Iscritta nell'Albo Speciale degli Intermediari Finanziari ex art. 106 presso l'Ufficio Italiano Cambi, UIC N° 36114, Gesfin offre prodotti e servizi finanziari in collaborazione con primari istituti di credito ed istituzioni finanziarie, nazionali ed internazionali, tramite il network "Pago Io". Presente sul territorio con Negozi Finanziari, Corners e Soci Collaboratori, "Pago Io" è una realtà multiprodotto e multibrand; l'opportunità per la clientela (privata, aziende o professionisti) di valutare una consulenza globale rispondente ad aspettative ed esigenze. Tutti gli affiliati Infortunistica TADDIA verranno dotati di adeguato materiale personalizzato e identificante il network “Pago Io”, e soprattutto riceveranno un'assistenza e un supporto finanziario ai massimi standard di mercato. Un'opportunità per ogni affiliato di sviluppare un'attività nel settore dell'erogazione del credito potenzialmente sinergica al core business. Qui accanto il dettaglio degli innumerevoli servizi in cui Gesfin è specializzata: per informazioni ulteriori contattate in sede Taddia s.r.l. il sig. Filicori (051.467573 areamanager@infortunistica.it), che vi indicherà i riferimenti del vostro agente di zona.

I SERVIZI Carte di credito

Strumento di pagamento moderno accettato in tutto il mondo (circuito VISA); ricaricabili, a saldo e revolving, senza bisogno di cambiare banca, sicure anche su internet grazie alla Garanzia antifrode 100%.

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Per realizzare i propri sogni o per soddisfare i propri bisogni concediamo prestiti personali a tutte le categorie di lavoratori, anche a chi ha avuto precedenti difficoltà con le banche.

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Il principale sogno degli italiani è l’abitazione di proprietà: possiamo esaudirlo grazie alla convenzione con le principali banche presenti sul mercato: acquistare o ristrutturare è alla portata di tutti.

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30 FILO DIRETTO AFFILIATI

notizie e curiosità dalle agenzie “Infortunistica Taddia” di tutta Italia

L’agenzia di MEDICINA è una delle più attive nell’autopromozione pubblicitaria, ma anche una delle più solerti a inviarcene la documentazione: in queste immagini alcune iniziative della scorsa estate che hanno visto fra i loro sponsor o pertecipanti l’ infortunistica TADDIA

l’ennesimo episodio in cui la realtà supera la fiction...

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31 FILO DIRETTO AFFILIATI

notizie e curiosità dalle agenzie “Infortunistica Taddia” di tutta Italia

Con la presente vorrei sottoporre all'attenzione un episodio a metà tra l’incoraggiante e il desolante... raccontato direttamente da della redazione la gestione "lampo" di un sinistro da parte FRANCESCO BARTOCCIONI dell’agenzia di una compagnia Olandese. In data 14/09/2005 si è rivolto alla nostra agenzia affiliata di URBANIA

un automobilista rimasto coinvolto in data 16/08/2005 in un incidente stradale con un ciclista B olandese, regolarmente assicurato. Data A la piena responsabilità, accettata dalla controparte, i due si scambiavano i dati e si salutavano. Dopo qualche tempo l'automobilista si rese conto che non sapeva come fare per richiedere questi soldi e decideva di rivolgersi a noi. In data 22/09/2005 iniviamo lettera raccomandata (A) con ricevuta di ritorno dove chiediamo l'importo del preventivo, 100 € di fermo tecnico e 150 € di onorari, per un totale di 706,62 €. In data 29/09/2005 (data di ricevimento della raccomandata) riceviamo un fax (B) dalla compagnia olandese dove chiedono su quale conto corrente devono fare il bonifico dell'ìmporto da noi richiesto. Lo stesso giorno inviamo a mezzo fax (C) le coordinate bancarie del nostro assistito. In data 4 ottobre di nuovo la compagnia ci invia un fax (D) dove confermano di avere effettuato il bonifico e il cliente ci chiama in data 12 ottobre per confermarci l'arrivo dei soldi! La mia opinione è che probabilmente una compagnia italiana C D avrebbe perso tempo in perizie e trattative per il fermo tecnico, e avrebbe infine cercato di liquidare entro i 60 giorni per pagarci onorari ridotti o nulli. La compagnia olandese invece ha risparmiato tempo e danaro, e in più si è comportata in modo corretto e coerente con le proprie mansioni (risarcire i danni causati dai propri assicurati). Desidererei veder pubblicata questa esperienza per far capire quanto ancora siamo indietro, a proposito di assicurazioni, rispetto ad altri paesi “civili”. Cordiali Saluti Francesco Bartoccioni ...segnalatoci dal “solito”e sempre attento MARCO DI GIROLAMO dell’agenzia di ROMA1

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32 LE TRE FACCE DELL’INFORTUNIO SUL CAMPO DA GIOCO cosa distingue illecito sportivo, civile e penale Sulle pagine di “Taddia informa” ci siamo spesso occupati degli infortuni sportivi. In quest'articolo approfondiremo la questione, anche alla luce della recente sentenza della Suprema Corte, sia dal punto di vista della responsabilità penale che da quello della responsabilità civile. Nel corso degli anni, molte sentenze hanno ribadito il concetto del cosiddetto rischio consentito. Quest'ultimo non è altro che il rischio che si decide di correre quando si affronta una competizione sportiva ed è, ovviamente, intimamente connesso alle "regole del gioco". In parole povere, se pratico il rugby non posso lamentarmi se alla fine di una partita mi ritrovo con qualche livido o se ho un occhio nero alla fine di un incontro di boxe, anche se amatoriale. Se sono salito sul ring, ho evidentemente accettato di correre qualche rischio. L'ultima sentenza della Corte di Cassazione, (Sezione V penale, 23 maggio 2005, sentenza n. 19473) riguarda però l'asportazione della milza in seguito ad uno scontro fra portiere e attaccante durante una partita di calcio. In questo caso, già il senso comune ci dice che ci troviamo nettamente al di fuori dei rischi accettati dall'atleta, soprattutto se si tiene conto dell'alto ruolo sociale attribuito allo sport (in particolare se di squadra) dall'art. 2 della Costituzione Italiana. L'illecito sportivo si configura nel momento in cui, all'interno di una competizione, vengono attuati comportamenti non penalmente perseguibili perché non superano la soglia del rischio consentito e che vengono puniti solo con penalità sportive. Ci stiamo, cioè, ancora muovendo all'interno delle regole del gioco. Per illecito sportivo s'intende la violazione delle norme dello statuto e dei regolamenti

(di Simona Mercuri)

federali per la quale è prevista una sanzione di carattere disciplinare nei confronti della società sportiva e/o dei suoi affiliati. In alcuni casi le norme sportive contengono una parte precettiva e la sanzione derivante dal non rispetto, in altri casi si limitano a descrivere la condotta vietata. Si entra invece nella sfera dell'illecito penale quando l'azione che ha portato alle lesioni nasce da "una deliberata violazione di una regola del gioco, piegandola al conseguimento del risultato, con cieca indifferenza per l'altrui integrità fisica o, addirittura, con volontaria accettazione del rischio di pregiudicarla" (sentenza della Corte di Cassazione già citata). L'illecito così definito è doloso nel momento in cui la circostanza di gioco costituisce solo l'occasione per porre in essere la violenza fisica che trova le sue radici in ragioni estranee alla gara. Si parla invece di illecito colposo quando lo scopo dell'azione violenta non è il danno fisico all'avversario ma semplicemente il conseguimento del risultato. L’illecito civile, trova invece il suo fondamento nella lesione del diritto dell'avversario, tutelato in modo assoluto, alla salute e all'integrità fisica. Gli elementi necessari affinché si possa parlare di responsabilità civile nello sport sono essenzialmente tre: l'elemento oggettivo (comportamento illecito), l'evento (la lesione) e il nesso di causalità fra i due. I danni per lesioni sportive durante una competizione generalmente non sono risarcibili, a meno che non venga dimostrata l'intenzionalità della condotta o quantomeno la colpa grave dell'agente sotto il profilo di una violazione delle regole del gioco, perpetrata con la coscienza di mettere a repentaglio l'incolumità fisica dell'avversario.



34 A NORMA DI LEGGE Furto d’auto con destrezza, in presenza del proprietario! È riuscita a far riconoscere i suoi diritti un’insegnante napoletana che aveva subito il furto dell’auto lasciata temporaneamente incustodita e con le chiavi nel cruscotto: il Tribunale di Nola ha infatti condannato la compagnia di assicurazioni che aveva invocato la "colpa grave" e dichiarato inammissibile il risarcimento, e che ora invece dovrà rimborsare una somma di oltre 5 mila euro, più interessi, svalutazione e spese legali. Questi i fatti: l’automobilista, regolarmente assicurata in caso di furto, è scesa dall’auto ed è andata percorrendo pochi metri verso il cancello dell’istituto scolastico per prendere la figlia, lasciando incostudita l’auto con le chiavi nel cruscotto e il motore acceso. Nel tempo strettamente necessario per aprire il cancello, un ladro si è intrufolato nella vettura portandola via sotto gli occhi impotenti della signora. Immediata la denuncia all’assicurazione per la richiesta di risarcimento. La compagnia tuttavia ha negato l’indennizzo, sostenendo che il furto era avvenuto per colpa grave dell’assicurata. Il giudice Notaro, accogliendo le tesi della signora difesa dal Codacons, ha invece escluso la colpa grave scrivendo nella sentenza: "la domanda che si pone è: quanti soggetti, nella stessa situazione di fatto, per aprire un cancello, al fine di accedere ad un’area chiusa immediatamente dopo la sua apertura, posto a breve distanza dalla vettura all’interno della quale fino ad un attimo prima erano seduti, avrebbero spento l’auto, staccato le chiavi dal quadro e chiuso le porte della macchina, servendosi delle stesse chiavi? È evidente che nessuno in quella stessa situazione avrebbe tenuto un simile comportamento. […] Pertanto va esclusa la colpa grave e affermata l’operatività della clausola". (segnalazione ricevuta dall’agenzia infortunistica TADDIA di ROMA 1)

(Tratto da “www.miaeconomia.it”)

E’ valida anche senza contestazione immediata la sentenza dell’autovelox “di vecchia generazione” E' valido il verbale di accertamento di un'infrazione rilevata mediante autovelox, anche nell'impossibilità della contestazione immediata da parte del vigile accertatore, se l'apparecchio in uso consente la verifica del superamento del limite di velocità solo dopo il transito del veicolo. La prima sezione civile della Corte di Cassazione, ha così accolto il ricorso del Comando di Polizia municipale dell'Unione dei Comuni della Marrucina contro una sentenza del Giudice di pace che - su ricorso di un cittadino - aveva annullato il verbale di accertamento con il quale, nel 2001, era stata contestata un'infrazione per il superamento del limite di velocità nel centro abitato di Orsogna (Chieti). Secondo la Suprema Corte, in base all'art. 384 del regolamento di esecuzione del codice della strada, "deve considerarsi impossibile la rilevazione immediata nei casi in cui l'apparecchiatura consenta la determinazione dell'illecito in tempo successivo, ovvero dopo che il veicolo oggetto del rilievo sia già a distanza dal posto di accertamento, o comunque nella impossibilità di essere fermato". Ne deriverebbe "che, ove l'apparecchiatura non consenta la determinazione dell'illecito se non dopo il transito del veicolo, è sempre consentita la contestazione successiva, mentre solo ove l'apparecchiatura permetta l'accertamento dell'illecito prima del transito del veicolo la contestazione deve essere immediata, ma sempre che - prosegue la sentenza - dal fermo del veicolo non derivino situazioni di pericolo e che il servizio sia organizzato in modo da consentirla, nei limiti delle disponibilità di personale dell'Amministrazione e senza che sulle modalità di organizzazione sia possibile alcun sindacato giurisdizionale". La sentenza del Giudice di pace avrebbe, al contrario, censurato l'organizzazione del servizio di vigilanza da parte della Polizia municipale. La Cassazione ha deciso nel merito il ricorso, stabilendo la legittimità della sanzione amministrativa, rigettando l'opposizione a suo tempo presentata al Giudice di pace. L'opponente, condannato alle spese di giudizio, a fronte dell'importo iniziale di 130 euro della contravvenzione dovrà ora pagare circa 570 euro. (Cassazione , sez. I civile, sentenza 07.04.2005 n° 7332 )


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