TABLET Roma - Giugno 2013

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TABLET ROMA

SOMMARIO ANNO 1 NO 6 Giugno 2013

PARTNERS&DISTRIBUZIONE 4 EDITORIALE 5 PRIMOPIANO 7 É un lavoro duro ...ma qualcuno lo deve pur fare

11 +BENESSERE La tossina botulinica

+FITNESS 13 RIminiwellness

15 RICETTA DEL MESE EQUORISPARMIO 17 I semi di lino

19 MERAVIGLIARTE 21 LO SPORTELLO +EVENTI 27

GOSSIP IN PILLOLE 22-23 25 SISTEMA BINARIO Dalla Corea con furore

MOZART NEWS 29 A Palermo in ricordo di Giovanni Falcone

TERZAPAGINA 31 E allora ridiamoci sopra

33 +MODA&DESIGN È Gatsby-mania

SOGNO DEL MESE 35 Vita da Camper !!!

37 MESTIERI SOCIALE 10A 38 SCADENZARIO FISCALE 39 40-41 ANNUNCI CONTROCOPERTINA 42

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Polizza Assicurativa

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Partners&Distribuzione I nostri partners ARIS SPORTING VILLAGE BARCHE CHARTER BMC CENTRO AGRICOLO LOPEZ CRIZIA DI MANINA IN MANINA EUROMOTORS FOTO DIGITAL WEB I GOBBI IL CORNICIAIO MAGICO IL LEGNO PARLANTE JEI KEI FITNESS LA COCCINELLA LA CUCINERIA LEVEL 2 RECORDING STUDIO LUCA PEVERINI LUNAPENTE MAMEY MOTHER’S MILK OKEY MODA OSTIA DANZA PARAFARMACIA CASTEL PORZIANO PETALI&PETALI PIZZA CHEF di UBALDO BRUNETTI PONTINIA 2000 Gruppo Pietro Mezzaroma e Figli SARA FERRANTE STUDIO DE CALISTI E MONTINI STUDIO RONCONI TURFANI SRL VILLA VERA ZUCCHERO E LIMONE

I nostri collaboratori

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Roberto Capparucci Primo Piano Gloria Marchetti + Benessere Valentina Bonanni + Fitness Cristiano Lomuscio La ricetta del mese Luca Peverini Equorisparmio Paola Mathis Meravigliarte Valentina Mele Primo Piano, Gossip in Pillole Paola D’Errico Lo Sportello Federica Lorenzetti Lo Sportello Francesca Esposito Mozart News Dario Cattoretti Sistema Binario, Terza Pagina Alessandra Bassetti + Moda e Design Movimento Difesa Cittadino Sociale 10° Massimiliano Bertrand Sogno del mese Cristina Anichini Eventi, Mestieri De Calisti Annamaria e Marta Montini Scadenzario Fiscale

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TABLET Roma è una rivista Free Press mensile d’informazione, attualità, cultura, spettacolo, moda, distribuita nell’area del 10° Municipio di Roma stampata in 10.000 copie e distribuita gratuitamente nei quartieri di OSTIA, CASALPALOCCO, AXA, MADONNETTA, INFERNETTO, ACILIA. I diritti di produzione sono riservati. É consentita la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari solo se autorizzata in forma scritta da Simona Fiore Editore. Reg. Trib. Di Roma n°296/2012 del 19/10/2012 P.Iva/Cod. Fisc. 12122131001

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IL LAVORO, LA DIGNITç, LA GLOBALIZZAZIONE...

EDITORIALE

L’

argomento più gettonato del momento, il lavoro, è un argomento chiave per un Paese moderno, un Paese in crescita che vuole dare ai suoi cittadini certezze di vita, presente e futura. Purtroppo da qualche anno a questa parte, complici anche alcune scelte politiche internazionali avventate, l’occupazione ha subito una flessione tale da destare preoccupazione sia su scala nazionale, sia europea. Quando la disoccupazione giovanile raggiunge il 40% come in questo periodo in Italia, si rischia di sfiorare il collasso. Questo perché da noi non esistono ammortizzatori sociali strutturati, perché le famiglie fin che hanno potuto si sono accollate l’onere di dare sostentamento anche ai propri figli o nipoti disoccupati, aiutando (qualcuno purtroppo ci ha ironizzato sopra) quella schiera di quarantenni definiti a più riprese ”bamboccioni”, ”sfigati” e ”choosy”, rimasti senza lavoro, casa, famiglia. É giusto questo? É umano “bruciare” una generazione intera, alla quale verrà negato di vivere, di sognare, di avere ciò che i propri genitori e i propri nonni, magari anche con grandi sacrifici, sono riusciti a costruire nel corso della loro vita? Ma dov’è l’intoppo? Dove abbiamo sbagliato? Forse una risposta c’é. Quando tempo fa si è affacciata l’ipotesi di aprire tutti i mercati a livello globale, fui personalmente persuaso che ampliando l’offerta di vendita, i prezzi in flessione avrebbero costituito evidenti vantaggi per il consumatore. Ammetto che sbagliavo. A distanza di oltre un decennio, le domande che mi pongo sono altre. Avere oggetti a prezzi stracciati, come quelli messi sul mercato dalla Cina e di cui le nostre case pullulano, ad esempio, comporta automaticamente avere un numero maggiore di disoccupati in Italia; lavoratori che fino al giorno prima producevano gli stessi beni nel Bel Paese, messi alla porta da imprenditori “garibaldini” che, delocalizzando in Cina piuttosto che in Bangladesh, hanno guardato semplicemente ad avere maggiori profitti personali. É notorio, infatti, che il costo del lavoro in certi Paesi asiatici sia davvero irrisorio e comunque sproporzionato rispetto agli standard occidentali, che hanno certi tipi di garanzie conquistate con decine e decine di anni di dure lotte sindacali. Uno degli errori di fondo forse è stato commesso nel 2001 con l’apertura commerciale alla Cina ed il suo conseguente ingresso nel WTO (Organizzazione mondiale del commercio). Quella scelta, avallata dall’occidente è stata una buona soluzione per gli imprenditori americani e poi via via per quelli di tutto il mondo, che hanno portato le loro fabbriche in Asia, abbattendo i costi di produzione. Solo apparentemente il vantaggio è stato anche per il consumatore finale. E dopo qualche anno i nodi sono giunti al pettine. É come il disastro causato dai prodotti derivati messi in circolazione dalle banche. Fino al 1999 non era possibile per gli istituti di credito fare operazioni speculativo-finanziarie come ad esempio la cartolarizzazione dei titoli obbligazionari. Le scelte del governo americano, probabilmente spinto da lobby e potentati economici, ha prodotto un risultato devastante per milioni di famiglie che a partire dal 2008, con il fallimento del colosso americano Lehman Brothers e le conseguenze sulle borse mondiali, ha avuto effetti a catena sui mutui, sul lavoro e dunque sugli stili di vita. Il risultato è che per tornare alla situazione occupazionale pre-crisi ci vorrebbe, solo in Italia, un miracolo da 1,7 milioni di posti di lavoro. Le buone intenzioni del governo di abbattere le tasse per chi assume, sono sicuramente lodevoli, ma saranno sufficienti a far invertire la tendenza che oggi conta il 12,8% di disoccupazione con punte oltre il 40% per quella giovanile? Se la domanda di beni prodotti non tornerà in Italia ma rimarrà nei paesi emergenti asiatici o sudamericani, come potremo combattere le aberrazioni della globalizzazione che ricadono come macigni sul mondo del lavoro? La speranza nel domani non deve mai mancare, ma qui il tempo stringe davvero. Stefano Quagliozzi Direttore Responsabile TABLETROMA di Simona Fiore Editore

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Finito di stampare Giugno 2013

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Periodico a distribuzione gratuita del 10 ° Municipio iscritto nel registro della stampa periodica del Tribunale di Roma al n°296/2012 del 19.10.2012

La collaborazione a questo mensile è da ritenersi libera e gratuita salvo diversi accordi. Del contenuto degli articoli, degli annunci economici e pubblicitari sono legalmente responsabili i singoli autori. Gli articoli pervenuti anche se non pubblicati non si restituiscono. La Direzione si riserva il diritto di non pubblicare il materiale pervenuto o di effettuare gli opportuni tagli redazionali. Si ringraziano i partners commerciali per il contributo alla pubblicazione e alla diffusione di questo periodico.

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ƒ un lavoro duro É ma qualcuno lo deve pur fare PRIMO PIANO

di Valentina Mele e Roberto Capparucci

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l lavoro è materia seria, lo sappiamo. Soprattutto in periodi come questi, quando molta gente si trova in difficoltà per questioni economiche o per mancanza di lavoro, potrebbe sembrare fuori luogo affrontare il tema con toni leggeri e di divertissment. Ma per il primo piano di questo mese, dedicato appunto al lavoro, volevamo provare a strappare un sorriso magari proprio a chi sta vivendo momenti delicati a causa della crisi. Nessuna pretesa quindi, solo qualche spunto per provare a cambiare ottica sull’idea del lavoro e stimolare la fantasia quando lavorare è diventato estremamente complicato e trovare lavoro è quasi utopistico; insomma quando si cerca un impiego, uno qualsiasi, si punta sul classico: commessa, barman, cameriere, segretaria, impiegato, operaio... e naturalmente trovarlo è solo questione di fortuna, di tempi (occorre arrivare prima di qualcun altro, essere al posto giusto nel momento giusto, ecc...) o essere raccomandati a dovere. Eppure esistono migliaia di mestieri alcuni anche molto assurdi, altri ancora da inventare, che in caso di crisi ci si può anche fare un pensierino.

Vediamone alcuni:

Detective per animali: ecco questo è un lavoro utile. Avete presente quelle volte in cui si perde il cane e il massimo che si può fare è tappezzare la città di volantini con la sua foto? Ecco c’è qualcuno che invece per mestiere si mette in giro per la città a cercare il vostro cagnolino. Assaggiatore di cibo per cani: parliamo sempre dei nostri cari amici pelosi ma qui la situazione è più complicata e poco simpatica. Il cibo in scatola, come un qualsiasi altro cibo, va testato, assaggiato per capire se il gusto è buono... cioè se va bene. Naturalmente sarebbe complicato chiederlo al cane stesso serve una persona. Mi chiedo come prenderanno i suoi complimenti allo chef quando va nei ristoranti comuni?

Te s t e r d i d e o d or a nt i : e bb e ne sì, le c a s e c he pro duc ono d e o dor a nt i hanno bisogno di testarne l’efficacia e come si fa? Ovvio si prendono delle persone diverse tra loro, si fa provare loro il deodorante in questione e dopo aver fatto del movimento c’è qualcuno che vaga di ascella in ascella ad odorare per capire qual’ è l’essenza più efficace. É sicuramente un lavoro in cui si va “a naso”. Scrittore dei bigliettini per biscotti e cioccolatini: qualcuno deve pur scrivere o decidere quali frasi mettere nei cioccolatini, no? Questa persona, generalmente laureata in lingue, si ritrova lì seduto alla sua scrivania ad inventare qualche frasetta di poche parole che possa far battere i cuori agli innamorati... la verità è che dopo aver passato anni a studiare si scrivono stralci di Shakespeare che poi vengono buttati. Babysitter di struzzi: continuiamo con la serie animali. Questo è un mestiere buffo. A quanto pare lo struzzo è un animale molto aggressivo e quando sta in gruppo potrebbe all’improvviso decidere di attaccare il suo vicino creando scompiglio e danni irreparabili quindi c’è una persona che passa le sue giornate a guardarli e chetarli laddove è necessario.

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Raccoglitore di gomme da masticare: una persona che si occupa di togliere le gomme di masticare attaccate sui muri, o sulle panchine, in giro per la città... Esiste davvero questo lavoro a Roma? Se la risposta è sì accorrete perché probabilmente sono in cerca di personale.

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PRIMO PIANO

ƒ un lavoro duro É Ag giungiamo qui i lavori più belli che esistono, almeno secondo noi. Il guardiano dell’isola Hamilton: è un paradiso della barriera corallina australiana considerato riserva naturale. É stata scelta una persona il cui compito è vivere lì, aggiornare un videoblog, dare da mangiare alle tartarughe e assicurarsi che nulla cambi o si deteriori in quell’Eden terrestre. Cercatori di palline da golf: un bel lavoro all’aria aperta. Se vivete vicini ad un campo da golf potete andare a chiedere se serve un cercatore di palline. Specialmente quando si sta iniziando ad imparare questa disciplina le palline lanciate arrivano ovunque: nei laghetti, sugli alberi, immersi nelle dune di sabbia... Queste palline costano molto quindi conviene mandare qualcuno a cercarle in giro piuttosto che comprarne delle altre. Un uomo pronto a scalare un albero, o a tuffarsi in un laghetto, o a scavare nella sabbia insomma serve un uomo pronto a tutto, una sorta di Indiana Jones del golf. Della seria paese che vai lavoro che trovi in Giappone c’è un mestiere molto curioso, una delle tante curiosità giapponesi, il pusherman, ossia il corrispettivo opposto del buttafuori. Queste persone stanno alle porte dei treni/metro e hanno come unico compito quello di spingere con tutta la forza la gente all’interno dei vagoni fino ad occupare ogni più piccolo spazio possibile. La sensazione sarà quella di ritrovarsi in una scatola di sardine. E pensare che nelle metro romane c’è sempre qualcuno che si arrabbia se viene spinto.

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I collaudatori: è un tantino generico lo so ma ci sono diversi tipi che non sono male. Il collaudatore di materassi di lusso che per lavoro deve dormire su costosi e splendidi materassi per valutarne la qualità; il collaudatore di condom sorvolo su quale sia il suo compito; il collaudatore di videogames; e quello più divertente è il collaudatore di acquascivoli un uomo pagato per scivolare in costume in quei parco giochi acquatici dove in genere noi, poveri mortali, facciamo file chilometriche.


PRIMO PIANO

Tra i lavori più sognati/agognati dagli uomini arriva questa strana figura: professional nipple tweaker che tradotto sarebbe l’induritore personale di capezzoli. Prima di ricercare l’ufficio di collocamento apposito dovreste sapere che è un lavoro che arriva dritto da Hollywood e si è scoperto proprio perché Jennifer Lopez pare ne abbia uno tutto per sé. Qual è lo scopo? Girare un video, o film o quello che sia in maniera più sexy possibile ma rimanendo vestite. Queste star viziate! Sappiamo già che qualcuno starà pensando che questi folli lavori sono tipici della nostra epoca. La tecnologia e il progresso sono arrivati anche a togliere la nobiltà al lavoro. Niente di più sbagliato infatti gli antichi romani erano dei veri e proprio maestri dei mestieri assurdi, ve ne diciamo qualcuno. Il clown dei morti. Era un attore che veniva chiamato alla veglia funebre e dopo avergli spiegato chi era il defunto lui si vestiva come lui e lo imitava cantando e ballando. I romani credevano che fosse cosa gradita agli spiriti... mah sarà stato davvero gradito agli spiriti vedere una persona sconosciuta che li prende in giro il giorno della loro dipartita? Il ragazzo capro espiatorio. Nell’antichità non si poteva toccare il corpo del principino quindi quando doveva essere punito veniva picchiato quest’altro ragazzo. Può sembrare una punizione un po’ inutile ma in realtà il ragionamento è più subdolo: i due ragazzi infatti crescevano insieme e si creava un profondo legame quindi era interesse del principino non far accadere nulla di male all’amico. Si insinuava un sorta di senso di colpa che impediva al bimbo regale di fare il monello.

Al momento va molto di moda l’handmade, gli oggetti fatti a mano, sia tramite paste sintetiche sia tramite lana e fettuccia varia si possono creare oggetti, gioielli o indumenti da vendere poi a mercatini o su siti appositi. Quello che in realtà è un hobby potrebbe rivelarsi una buona fonte di guadagno visto che in questo periodo anche spendere i soldi nei negozi è complicato. Se siete delle brave cuoche potreste tentare il catering per le feste, che va per la maggiore. L’estate scorsa lungo le spiagge di Fiumicino capitava di incrociare più di una volta delle giovani donne che vendevano ciambelle fatte da loro a casa guadagnando una discreta somma. Insomma qualcosa da fare si trova sempre occorre solo saperla scovare.

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Il bussafinestre. Questa è un’idea carina e tuttora utile. Questa persona era una sorta di sveglia umana ossia andava a bussare alle finestre delle case di chi lo assumeva per svegliarli in tempo per il lavoro. A differenza delle nostre sveglie che possiamo spegnere (o lanciare) comodamente sdraiati e girarci dall’altro lato del letto il bussafinestre aveva il compito di continuare a bussare fino a che non era più che sicuro che la persona in questione fosse del tutto sveglia. Ora c’è da capire chi svegliava lui ma questo è un altro discorso.

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robabilmente con questa lista non avrete trovato molte idee utili, forse solo qualche sorriso, il punto è di riuscire a vedere un “lavoro” (qualcosa da fare) anche laddove non lo si è mai visto, occorre reinventarsi e chissà che qualcosa non esca fuori.

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+BENESSERE

PER LA RUGA DEL PENSATORE CÕé LA TOSSINA BOTULINICA di Gloria Marchetti

Medico estetico e nutrizionista www.gloriamarchetti.it

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Notizie Scientifiche

ogni mese le notizie pubblicate su autorevoli riviste scientifiche internazionali

Un batterio e l’ obesità Da uno studio condotto in Belgio è emerso che nell’intestino dei topi un batterio, l’Akkermansia muciniphila, e’ in grado di ridurre l’assorbimento del cibo e dei singoli nutrienti modificando la struttura della mucosa intestinale. Secondo la ricerca pubblicata, nei topi nutriti con un brodo contenente il batterio si è ridotta l’obesita’ e la resistenza all’insulina, causa del diabete di tipo 2. Lo Akkermansia muciniphila, che rappresenta il 3 - 5% dei milioni di batteri normalmente presenti nell’intestino umano, si trova in quantità ridotte nelle persone obese. Ricerche da confermare con gli studi sull’uomo, e che potrebbero in futuro portare ad una risposta alla lotta contro l’obesità e al diabete di tipo 2.

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er avere un viso più fresco e disteso con una mimica non paralizzata, ma semplicemente “ammorbidita”, la medicina estetica sempre con più sicurezza, supportata dai numerosi studi scientifici effettuati a riguardo, sfrutta l’azione della tossina botulina. Autorizzata dall’organo di controllo Americano FDA dai primi mesi del 2000 ed in Italia ufficialmente dal marzo 2004 per finalità estetiche, la tossina botulinica tipo A, meglio conosciuta a livello mondiale con il nome di “Botox”, agisce in maniera selettiva e temporanea nei muscoli iniettati che sono i responsabili dei movimenti che provocano la formazione delle rughe di espressione. Alla formazione delle rughe infatti, oltre al fisiologico cambiamento dello spessore della pelle e riduzione delle fibre di collagene, di elastina e di acido ialuronico, contribuisce la dinamica della muscolatura mimica del viso. All’inizio le rughe che compaiono solo con la contrazione muscolare vengono definite “dinamiche”; con il passare del tempo queste diventano permanenti e profonde e sono evidenti anche con i muscoli non contratti , per cui vengono definite “statiche”. Ha senso quindi prevenire, al contrario dell’opinione più comune, ed effettuare il trattamento con iniezioni di tossina botulinica prima che queste rughe rimangano come delle cicatrici sulla pelle. Da parecchi anni questo farmaco viene utilizzato in ambito ospedaliero, ed in quantità notevolmente superiori rispetto a quelle utilizzate nel campo dell’estetica, per il trattamento di patologie quali spasticità, blefarospasmo, spasmo emifacciale, strabismo, profilassi della cefalea cronica, vescica iperattiva ed altre. É estremamente efficace anche per la terapia dell’iperidrosi (sudorazione eccessiva) ascellare, palmare e plantare. La tossina botulinica è una proteina naturale prodotta dal Clostridium Botulinum altamente purificata che agisce bloccando un neurotrasmettitore responsabile della contrazione muscolare, con conseguente rilassamento dei muscoli che si contraggono eccessivamente e che sono responsabili della formazione delle rughe. Le pazienti che non hanno mai effettuato questo trattamento sono spesso timorose di ottenere un risultato di viso inespressivo tipo

“frozen” (congelato) che è giustamente oggetto di critica ed umorismo, e che è dovuto non alla tossina in sè ma ad un suo uso eccessivo e scorretto. La procedura di infiltrazione mediante microiniezioni effettuate presso lo studio deve essere praticata da medici che abbiano adeguate conoscenze di anatomia e di estetica del volto, che seguano dei protocolli standardizzati basati sull’evidenza scientifica e che utilizzino solo prodotti autorizzati In Italia per uso estetico (Vistabex, Azzalure, Bocouture). Indicato per pazienti (di sesso maschile e femminile) con un’età compresa tra i 18 e 65anni, viene utilizzato per la correzione delle rughe dinamiche che si formano tra le sopracciglia, per le rughe orizzontali della fronte(uso off label) e per quelle intorno agli occhi (uso off label). Il trattamento non necessita né di anestesia né di sedazione ed è possibile riprendere immediatamente le proprie abituali attività; i suoi risultati, peraltro completamente reversibili, iniziano ad essere evidenti dopo circa 48 e durano per un periodo di 3-6 mesi. É controindicato in chi soffre di malattie neuromuscolari, in chi è allergico all’albumina o subito dopo un intervento chirurgico di lifting. Per mantenere i risultati basta eseguire il trattamento due volte l’anno!

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+FITNESS

RIMINIWELLNESS di Valentina Bonanni Fisioterapista valevale.vale@fastwebnet.it

Alla fiera del benessere (parafrasando Branduardi)… venne la Zumba, che morse Bokwa, che spense il Dansyng, che affiancò il Pilates, che sfidò lo Spinning, che si alternò al Walking che in 4 giorni il mio corpo allenò

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i è svolta a Rimini dal 9 al 12 maggio, l’ottava edizione della fiera internazionale del benessere Riminiwellness: uno scenario futuristico, una palestra titanica di 96mila metri quadrati al coperto e 66mila all’aperto, 46 palchi dove si sono alternati presenters internazionali, proponendo 1500 ore di lezione, distribuite in 4 giorni. Si tratta dell’appuntamento annuale più importante del fitnessbenessere, dove gli imprenditori del settore possono trovare stimoli innovativi ed individuare il trend del momento, gli istruttori possono arricchire il proprio repertorio, provando personalmente le attività proposte, o semplicemente rubando con gli occhi nel passaggio da uno stand all’altro ed i semplici curiosi hanno la possibilità di scoprire attività che non si sarebbero mai sognati di avvicinare. Un’affluenza indescrivibile, un’energia ai massimi livelli, tutti vogliono provare e vedere tutto, nulla passa inosservato: postazioni adibite all’attività cardiovascolare, alla boxe, alle arti marziali, allo yoga, alla naturopatia, alla riabilitazione, al body building, ai massaggi di ogni genere.

Il trend

Personalmente E tra tante innovazioni, stupore ed idee cammina, cammina ci si imbatte in “altro” ahimè! Ho rischiato un mancamento incontrando il Piloxing: la fusione tra Pilates, boxe e danza (e mi astengo da ogni commento che Voi lettori potrete facilmente indovinare). Mentre mi sono assai intristita trovandomi nel mondo delle piattaforme d’allenamento singolo di ultima generazione, la cui funzione/ innovazione è permettere a chi ne usufruisce di restare in contatto costante col mondo esterno, con l’inserimento di piccole consolle, touch screen e display con accesso a internet, nei macchinari utilizzati. La tristezza non è scaturita dalla proposta in sé, bensì dall’enfasi con cui veniva accolta dai visitatori. Eh già, a quanto pare non ci basta passeggiare collegati ad un auricolare, sederci a tavola disponendo intorno a noi forchetta coltello e cellulare, viaggiare seduti in auto, in treno o in aereo facendoci catturare non dal paesaggio, non dai compagni di viaggio, ma dallo schermo che perennemente alberga sulle nostre ginocchia. Ora possiamo anche correre su un tapis roulant, isolando le orecchie con un I-POD e impegnando le mani per chattare su un touch screen. La speranza è che il Wellness, continui ad essere pienamente tale, benessere fisico e mentale e che lo si ricerchi ancora anche nel banale un due tre hop! Ne cercherò conferma a Riminiwellness 2014!

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Tra conferme e novità (poche) ecco cosa si potrà cercare e sicuramente si troverà nelle associazioni sportive durante la stagione 2013/14: t Zumba (e discipline affini) si conferma la calamita di masse numerose ed eterogenee, perché un allenamento brucia grassi svolto danzando a ritmo di musiche coinvolgenti, continua ad essere considerato un toccasana per il corpo e per lo spirito. Non esiste attualmente un’associazione sportiva che non la proponga. t $PSQP F TQJSJUP JOUFTJ DPNF VO VOJDB FOUJUË TPOP JOWFDF JM fondamento dell’ampia stola di seguaci che continua a nutrire, confermare e rinnovare le discipline olistiche: dall’intramontabile Yoga, declinato in tutte le sue forme, al più occidentale Pilates, scorporato con o senza attrezzi e macchinari, all’innovativo Olit (mix di yoga, Pilates e thai-chi). t " MJWFMMP EJ DPOTFOTJ Crossfit si conferma come la vera novità dell’anno, si sta radicando come filosofia d’allenamento in gruppi sempre più folti, composti da chi non si accontenta di sollevare pesi in maniera fine a sè stessa, ma vuole far raggiungere al proprio

fisico traguardi sempre nuovi, utilizzando una tipologia di lavoro che spazia tra il corpo libero, la corsa, i salti, il sollevamento pesi olimpico ecc. t &WFSHSFFO TPOP Spinning e Walking, che utilizzano rispettivamente bike e tapis roulant, per condurre il gruppi praticanti in percorsi (fisici e mentali) cadenzati da ritmi e rintocchi decisi, più o meno impegnativi. t /PO USBNPOUB NBJ M FSB EFMM acqua fitness, che accosta due classici come acquagym e idrobike, alle più innovative acqua Zumba e agua Movida.

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Riso selvatico con polpo verace e asparagi

RICETTA DEL MESE

di Cristiano Lomuscio

Ingredienti (per 4 persone): -polpo verace fresco 1kg -riso selvatico 1/2 kg -1 mazzo di asparagi -ginger/zenzero qb -scorza di limone qb -sale qb -olio extravergine di oliva -semi di sesamo qb

Preparazione : er prima cosa lessare il polpo per 45 minuti circa, poi lessare il riso selvatico e inďŹ ne gli asparagi. Lasciar freddare il tutto. Una volta freddati gli ingredienti prendere un recipiente dove poter mescolare tutti gli elementi. Tagliare gli asparagi lessi a rondelle ed il polpo a pezzi. Grattugiare la radice di zenzero e la scorza di limone sul polpo, salare e condire con olio extravergine di oliva. InďŹ ne aggiungere il riso selvatico e mescolare il tutto. Una volta impiattato il riso mettere una spolverata di semi di sesamo.

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EQUORISPARMIO

I SEMI DI LINO di Luca Peverini

La ricetta per capelli sani, morbidi e lucenti Molte di noi hanno i capelli sďŹ brati, secchi e un pò spenti a causa dell’uso di tinture chimiche, uso smisurato di piastra e phon troppo caldi, prodotti per il lavaggio troppo aggressivi e i tanto decantati siliconi che sono dannosissimi per i nostri capelli. Esistono però degli ingredienti naturali con cui possiamo realizzare da soli degli ottimi sostituti per i prodotti post lavaggio. Questa è una ricetta del gel ai semi di lino, un ottimo prodotto per avere capelli sani, morbidi e lucenti senza ricorrere a sostanze chimiche e costose. Vantaggi dei semi di lino I semi di lino hanno numerosi vantaggi nella cura dei capelli soprattutto per i capelli spenti, opachi, secchi e con doppie punte. t OBUVSBMJ BM i semi di lino sono naturali e giĂ solo per questo sono preferibili a prodotti che invece utilizzano componenti chimici t FNPMMJFOUJ i semi di lino rendono i capelli morbidi senza appesantirli, sono quindi ideali per tutti i tipi di capelli, anche quelli piĂš grassi t MVDJEBOUJ altra proprietĂ fondamentale dei semi di lino è che donano una particolare lucentezza ai capelli t FDPOPNJDJ i semi di lino sono super economici! Una confezione da 500 gr (da cui si ottiene circa 3 litri di gel) costa all’incirca 4-5 euro. Il gel ai semi di lino può essere usato in due modi: t JNQBDDP QSF TIBNQPP si applica il gel dalle mezze lunghezze ďŹ no alle punte, si tiene circa 30 minuti (per potenziare l’eetto avvolgere i capelli nella pellicola trasparente) e poi si sciacqua procedendo al normale lavaggio t HFM NPEFMMBOUF il gel ai semi di lino è particolarmente indicato a chi ha i capelli ricci come prodotto modellante. Dopo l’abituale shampoo applicare il gel ai semi di lino su tutti i capelli e procedere con l’asciugatura. I ricci diventano piĂš deďŹ niti e i capelli risultano morbidi e setosi.

ricordiamo la possibilitĂ della consegna gratuita del lievito madre lcpeverini@gmail.com

Vediamo quindi gli ingredienti e la modalitĂ di preparazione del gel ai semi di lino 80 gr di semi di lino - 500 ml acqua demineralizzata - 1 cucchiaino colmo di miele - 1 cucchiaino di limone - 1 pizzico di sale Procedimento: Usare un colino dalla trama non troppo ďŹ tta e versarci i semi di lino. Posizionare il colino all’interno di un tegame e ricoprire con l’acqua distillata. Chiudere con un coperchio e lasciar riposare 5 minuti. (in alternativa si possono mettere i semi di lino direttamente nell’acqua e ďŹ ltrare dopo; nel modo indicato prima i semi rimangono sempre all’interno del colino e non si devono ďŹ ltrare alla ďŹ ne, è solo piĂš veloce, non cambia nulla). Accendere il fuoco e far cuocere per 10 minuti mescolando frequentemente con un cucchiaio. Vedrete man mano formarsi una schiuma e l’acqua che si addensa. Al termine dei 5 minuti spegnere il fuoco, coprire con il coperchio e lasciar riposare 5 minuti. A questo punto alzare il colino e scolare bene il gel, posizionarlo sopra una terrina e versarci sopra il contenuto del tegame in modo da far scendere bene tutto i gel rimasto attaccato ai semi. Spremere bene i semi contro il colino aiutandosi con un cucchiaio oppure con le mani. A questo punto aggiungere un pizzico di sale e girare. Unire poi un cucchiaio colmo di miele, un cucchiaino di limone e mescolare bene ďŹ nchĂŠ tutti gli ingredienti non si siano sciolti completamente. Il gel ai semi di lino è a base di acqua e non contenendo conservanti si mantiene integro 3-4 giorni, quindi per conservarlo meglio senza sprecarlo è consigliabile congelarlo. Un metodo molto comodo è di metterlo all’interno delle vaschette da ghiaccio e di scongelare di volta in volta 1-2 cubetti secondo necessitĂ quando ci si devono lavare i capelli. In alternativa dopo averlo preparato si può aggiungere un conservante naturale e versarlo all’interno di un acone per averlo sempre pronto. Con questo procedimento si ottiene un gel piuttosto uido: se preferite una consistenza piĂš compatta allora aumentate il tempo di cottura.

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, L arte in ogni senso MeravigliArte!

Con mamma e papà alla scoperta degli animali di pietra

U

Una passeggiata-gioco per famiglie con bambini nel centro di Roma alla scoperta delle sculture di pietra raffiguranti il regno animale, tra storia, miti e curiosità.

Il percorso prevede il coinvolgimento attivo dei bambini (e dei loro genitori…) che, divisi per squadre, sono chiamati a sciogliere degli indovinelli per individuare l’animale da cercare nello spazio urbano circostante. Basato su meccanismi interattivi che stimolano la curiosità, lo spirito d’osservazione individuale e il confronto con il gruppo, il percorso mette in moto la mente e i muscoli dei bambini e offre loro la possibilità di muoversi nella propria città e di

di Paola Mathis

guardare con un occhio attento la realtà che li circonda, scoprendo la storia e i monumenti di Roma. Sarà una bella occasione per imparare divertendosi e per condividere una esperienza stimolante con i propri genitori.

Appuntamenti GIOVEDI’ 13 GIUGNO ORE 19.00 LA GARBATELLA – Una città giardino Alla scoperta di un quartiere moderno di Roma, costruito tra gli anni ‘20 e ‘30 PRENOTAZIONE entro le ore 20.00 di martedì 11 giugno al numero 328.2490260 DOMENICA 16 GIUGNO ORE 19.00 LE STATUE PARLANTI Passeggiata nel centro di Roma alla scoperta delle celebri statue della cultura popolare romana PRENOTAZIONI entro le ore 20,00 di venerdì 14 giugno al numero 339.5258021 DOMENICA 23 GIUGNO ORE 20.00 OSTIA ANTICA Percorso attivo per famiglie alla scoperta degli scavi dell’antica Roma tra i più importanti della nostra Penisola PRENOTAZIONE entro le 20 di venerdì 21 giugno al numero 338.1608811

Tutte le visite guidate hanno un costo di € 7 + biglietto di ingresso ove previsto. Per informazioni e prenotazioni potete rivolgervi anche via posta elettronica all’indirizzo visiteguidate2013@meravigliarte.it - www.meravigliarte.it

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DOMENICA 23 GIUGNO ORE 10.30 CON MAMMA E PAPA’ ALLA SCOPERTA DEGLI ANIMALI DI PIETRA Percorso attivo per bambini e famiglie (consigliato per bambini di 5-10 anni) nel centro di Roma alla scoperta delle sculture di pietra raffiguranti il regno animale, tra storia, miti e curiosità PRENOTAZIONE entro le 20 di venerdì 21 giugno al numero 338.1657487 SABATO 29 GIUGNO ORE 16.00 UNA GIORNATA AL MAXXI CON BOETTI Percorso attivo per famiglie alla mostra Alighiero Boetti, consigliato ai bambini fra i 7 e i 10 anni PRENOTAZIONI entro le 20.00 di giovedì 27 giugno al numero 339.3106795

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GOSSIP IN PILLOLE

SI DICE CHE...

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he si fa quando non si ha più un valido motivo per stare sotto i riflettori? L’ideale sarebbe starsene a casa o trovare un qualche altro impiego ed invece una coppia che fino a qualche anno fa sgambettava in televisione ha pensato: “perché non facciamo un figlio?”. Naturalmente avrete capito che sto parlando di Carmen Russo ed Enzo Paolo Turchi che dopo aver tentato la via del reality vip e aver piagnucolato alle iene che nessuno più li considerava ecco che fanno scacco matto: mettono in cantiere una bimba. Riflettendoci non dovrebbe destare tanto interesse, oltre ad attirare l’attenzione perché la mamma è un po’ in là con gli anni non c’è niente di eccezionale ed invece non pare scemare la loro apparizione televisiva. Ci hanno mostrato quando la bimba è nata, quando Carmen era ancora a letto ad allattarla, quando è uscita per la prima volta di casa, quando ha indossato il primo vestitino, quando è andata a Medjugorie ( un viaggio anche rischioso perché c’era del fango in terra e la discesa con il passeggino è stata complicata)... insomma ogni secondo di questa bambina è immortalato e raccontato in televisione, a breve verrà anche battezzata con Valeria Marini come madrina... la cerimonia sarà in diretta? Sicuro la piccola Maria diverrà famosa... come prima bambina cresciuta nei camerini di Canale 5. É nata una nuova coppia tra gli pseudo vip: Sara Tommasi e Nando Colelli. Lei naturalmente si sa chi è, lui è la sua versione al maschile: ex gieffino, famoso per la sua scarsa capacità discorsiva nonché scarso acume. In comune hanno serate in discoteca con decisamente troppo alcol in corpo e l’approdo nel porno. Infatti si sono conosciuti proprio sul set del nuovo film hard di Sara Tommasi e pare che lì sia nato l’amore, la dolce innamorata infatti sulla sua pagina di Facebook pubblica costantemente foto di loro due che si baciano, che si fanno un bagno rilassante e vanno in vacanza a Gardaland. Nel guardare questa nuova coppia (che con tutta probabilità non lo sarà più nel giro di poche settimane) due modi di dire si sono affacciati alla mia mente: chi si somiglia si piglia e Dio li fa e poi li accoppA... scusate volevo dire accoppia.

Si respira profumo di fiori d’arancio ad Hollywood infatti pare che Johnny Depp e Amber Heard non solo si siano riconciliati ma siano pronti al grande passo. Con grande sconcerto dei suoi amici Johnny ha fatto la proposta ad Amber e lei sembra aver accettato ma ancora niente è sicuro. Dopo essersi separato con Vanessa Paradis il bel pirata ha conosciuto Amber sulle scene di “The rum diary” ed è scattato l’amore che è resistito nonostante una piccola separazione. Lui pare sprizzare gioia da tutti i pori e noi al momento ci beiamo della loro bellezza. Hunter Tylo, la Taylor di Beautiful, decide di abbandonare la soap dopo ben 23 anni sul set. Una delle soap più longeve mai esistite continua a perdere i pezzi, dopo la scomparsa brusca di Sally Spectra, a causa della malattia dell’attrice, l’addio di Ron Moss, il mascellone Ridge, e la straziante fine di Stephanie Forrester anche la dottoressa Taylor se ne va lasciando il posto ai giovani. Dopo 26 anni gli autori hanno forse capito che non possono continuare a mescolare i protagonisti tra di loro devono lasciare spazio ai più giovani così si passerà direttamente al sequel senza pause. Il problema sta ora a convincere anche Katherine Kelly Lang ad abbandonare le scene ma sarà ardua visto che, con l’entrata in scena di nuovi baldi giovani, Brooke ha nuove possibilità di matrimonio. Seconda coppia in procinto delle nozze è quella formata da Jennifer Aniston e Justin Theroux. Sono mesi ormai che i tabloid lanciano fantomatici giorni del matrimonio da dicembre, gennaio a dopo gli Oscar insomma questa data pare non arrivare mai ma forse ci siamo. Infatti qualche sera fa il futuro sposo ha festeggiato il suo addio al celibato con tanto di tweet a certificarlo. Che sia finalmente arrivato il momento delle seconde nozze per l’ex signora Pitt? Beh in effetti dopo cotanto ex marito è ovvio che Jennifer ci pensi con attenzione.

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Non ho fatto in tempo a scrivere che era finito il matrimonio tra Enrico Brignano e la ballerina Bianca Pazzaglia che spuntano foto compromettenti del comico con un’altra donna: Flora Canto. Lei ex di Uomini e Donne dopo essere stata per un periodo con un ragazzo conosciuto proprio nel programma di Maria De Filippi e aver avuto un flirt con Teo Mammuccari appare in costume sulle spiagge di Sabaudia a ridere e scherzare con il comico romano... non sarà un po’ presto? Caro Enrico, potevi anche contare fino a 3 prima di farti fotografare con un’altra, no?

di Valentina Mele

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LO SPORTELLO

LA PSICO-PEDAGOGISTA RISPONDE La crisi…nella crisi

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ari lettori,in questo mese i fatti di cronaca legati alla crisi economica, mi hanno portato a soffermarmi sulle conseguenze nell’ambito familiare. Non si è perso solo un potere di acquisto, ma si stanno stravolgendo i rapporti e gli equilibri già messi a dura prova da una crisi generale di valori. Questa volta non risponderò alle vostre lettere e di questo mi scuso; lo farò nelle prossime rubriche. Mi sento in dovere di affrontare un argomento di attualità che ci trova impreparati e sul quale ho avuto modo di riflettere a fronte di situazioni concrete, anche attraverso colloqui diretti. E’ importante affrontare il problema dai diversi punti di vista. Da una parte c’è l’uomo che perde il lavoro. Si sente frustrato, non più in grado di esperire il suo primo compito atavico: garantire il benessere della sua famiglia. Non può più dare certezze a quel nucleo che ha creato con fatica ed aspettative, garantendogli una casa e un futuro sereno. Dopo tanti sacrifici, perde fiducia in sé e negli altri. Comincia a vivere le persone, che prima amava, come dei pesi, qualcuno che ogni giorno gli ricorda che non è più in grado di provvedere al pagamento del mutuo, della palestra dei figli, delle vacanze e di tutto ciò che procurava piacere e che tanto lo faceva sentire importante. Magari è separato e non riesce a pagare il mantenimento. Ciò lo fa sentire ancora più inutile. Anche la donna che perde il lavoro, spesso precario, nutre una frustrazione profonda che nasce dall’aver creduto di potersi affermare in un mondo che pochi spazi le dava. Credeva di essere riuscita a sconfiggere un pregiudizio radicato da secoli che la vedeva solo madre e moglie. Ha investito nello studio, con buoni risultati, si è sacrificata, ha sacrificato anche i suoi figli costringendoli a ritmi forzati, sopportando sensi di colpa profondi. Ha chiesto l’aiuto di amici e parenti per essere all’altezza delle attese lavorative. Perso il lavoro non riesce a mandare avanti la sua famiglia. In alcuni casi è separata, non percepisce gli alimenti, è sommersa da spese che non riesce a sostenere. L’ansia aumenta e così il senso di inadeguatezza e di impotenza. In ultimo, ma non per importanza, ci sono i figli. Nati in momenti di benessere in cui tutto era più facile anche perché i genitori, per sopperire al senso di colpa, davano loro più del necessario: telefonini ultima generazione, video game, vestiti griffati, giochi in abbondanza e chi più ne ha più ne metta. All’improvviso sono obbligati alla rinuncia delle cose materiali e ad assistere, impreparati, ad uno sfaldamento delle figure di riferimento, Il genitore improvvisamente smarrito, pieno di dubbi e di rancore verso una società esigente che lo spreme, e non garantisce stabilità né alternative in tempi accettabili. La sua reazione è dura. Una rabbia che si manifesta continuamente e che spesso si riversa in casa, fra le mura domestiche che tanto nascondono. Volano parole dure, grida, sempre più spesso, e purtroppo talvolta anche botte,

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violenze psicologiche e maltrattamenti generali. Non c’è più equilibrio, una parola buona, un sostegno ai familiari. Si amplifica la delega ad altre istituzioni: la scuola, lo sport, i nonni, gli amici. Non c’è più quel sano dialogo familiare, lo scambio di idee che faceva crescere, anche discutere animatamente, ma che insegnava il rispetto per le idee altrui e dei valori condivisi che hanno tenuto in piedi generazioni e generazioni. Oggi ognuno è chiuso nel suo individualismo. Non cerca aiuto, crede di risolvere da solo tutti i suoi problemi, ma alla fine esplode e coinvolge tutti coloro che da lui/lei dipendono affettivamente. Purtroppo da noi è assolutamente carente la “cultura dell’aiuto”. Quando ci si sente in difficoltà non ci si rivolge a figure specialistiche che potrebbero aiutarti, perché si crede erroneamente che sia una debolezza. In questo momento di così difficile passaggio è importante invece capire che bisogna avere fiducia in chi ci può aiutare a riconquistare quella stima in noi che è andata perduta per le vicissitudini che ci sono capitate. Troppo spesso si sentono fatti di cronaca che ci fanno inorridire, ma che sono lo spaccato di una società che sta perdendo la sua identità a causa di una crisi che non accenna a diminuire e che inizia a preoccupare e rendere ansiosi anche coloro che direttamente non ne vengono coinvolti. Le incomprensioni e ripicche nelle separazioni degli ultimi anni in questo contesto di crisi si aggravano perché l’aspetto economico non può essere soddisfatto e il denaro, purtroppo, è una componente importante del vivere quotidiano. Il consiglio che posso offrire è quello di ricorrere per tempo a qualunque aiuto psicologico. Ci sono associazioni che intervengono gratuitamente supportando famiglie intere. Non bisogna avere timore del giudizio degli altri, il bisogno di aiuto non è sintomo di debolezza, ma è la via per ritrovare fiducia in se stessi cercando un barlume di luce in fondo all’oscuro tunnel che stiamo percorrendo. Quando si è lucidi è più facile trovare soluzioni e se si riesce ad essere tutti uniti le strade inaspettatamente si apriranno. Mai chiudersi in se stessi. Dottoressa Paola D’Errico Questa rubrica è stata pensata con il preciso intento di dare un servizio utile, un contatto diretto tra noi e chi ci legge, grazie all’ausilio e alla generosa disponibilità di due figure professionali importanti come l’avvocato Federica Lorenzetti e la psico-pedagogista Paola D’Errico. Per contattare la psicopedagogista Paola D’Errico inviate una email a: paola.derricoguarino@gmail.com


LO SPORTELLO

LÕAVVOCATO RISPONDE

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ome sempre, salve a tutti e ben ritrovati nel nostro sportello che, con estrema soddisfazione, sta crescendo ogni giorno di più insieme alle vostre numerosissime domande e richieste. In questo mese riesco con gioia a rispondere a ben due quesiti da voi segnalati poiché, non solo attinenti al precedente articolo, ma gli stessi, fortunatamente, complementari l’uno all’altro. Torniamo dunque a parlare del Condominio e di quanto sia complesso il regime regolamentare al quale il predetto debba soggiacere con lo scopo di rendere la convivenza tra le famiglie, che lo costituiscono, quanto più possibile armoniosa e civile. Orbene, fermo restando quanto vi ho indicato nell’articolo precedente, oggi entreremo ancor più nello specifico della disciplina del riparto delle spese condominiali in ragione del bene comune che deve essere sottoposto a manutenzione. In primis, vi ricordo come, il punto di partenza, debba sempre essere il vostro specifico regolamento condominiale che io stessa sono solita chiedere ogniqualvolta si venga da me per una consulenza in tal senso. Difatti, i regolamenti condominiali non sono tutti uguali, ed ognuno di essi potrebbe, nello specifico, disciplinare proprio quell’aspetto che a voi, in quel particolare momento, interessa. Tutti hanno diritto ad avere una copia del predetto regolamento e, qualora non l’abbiate, potete contattare l’Amministratore e richiedergli una copia avendone necessità o anche solo semplicemente il desiderio di tenerne una per voi in attesa che vi possa servire per dirimere qualsivoglia dubbio. Nello specifico, il primo quesito riguarda il criterio di ripartizione delle spese relative al rifacimento della facciata di un balcone ormai deteriorato, tanto da perdere parti della sua decorazione: orbene, considerando le varie componenti del balcone, si può osservare come, mentre il piano del calpestio, che corrisponde alla parte superiore del balcone, sia considerato

Potete inviare i quesiti all’ Avvocato al seguente indirizzo email: federicalorenzetti@libero.it

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Ogni mese risponderanno ai quesiti importanti dei nostri lettori, garantendo l’anonimato ove richiesto. La possibilità di nterfacciarsi con i professionisti in maniera privata è un valore aggiunto offerto da Tablet Roma.

bene esclusivo del proprietario dell’appartamento dal quale vi si accede, la soletta o sottobalcone, che rappresenta la parte esterna/inferiore del balcone stesso, sia sottoposta ad una diversa disciplina. Infatti, qualora oggetto della manutenzione siano i frontalini, il rivestimento del parapetto o della soletta, i predetti dovranno essere considerati beni comuni qualora svolgano anche una funzione estetica dell’edificio divenendo, conseguentemente, elementi decorativi ed essenziali della facciata. Le spese, dunque, dovranno essere ripartite tra i condomini in proporzione alle rispettive quote di proprietà. E’ doveroso evidenziare come, a tali beni, siano stati altresì equiparati altri elementi del balcone quali, la parte esterna dei parapetti, la fascia di coronamento/cornicione, le colonnine ornamentali, i fregi, gli stucchi, le mensole e le decorazioni. Il secondo quesito, invece, riguarda la manutenzione dei cancelli automatici per consentire l’ingresso nel garage: orbene è doveroso evidenziare come, la predetta manutenzione dei cancelli posti all’ingresso delle autorimesse comuni, spetti a tutti i condomini e le relative spese devono essere ripartite secondo i criteri sanciti dall’art 1123 c.c. rinviandovi, a tal fine, all’articolo del mese scorso. Può però accadere che, nei condomini, si possano trovare autorimesse comuni e garage di proprietà esclusiva: difatti, molto spesso, accade che non vi sia un’esatta corrispondenza tra il numero degli appartamenti ed il numero dei boxes trasferiti a titolo di proprietà, dunque, non tutti i condomini dello stabile possiedono poi, concretamente e necessariamente, un garage. In tali i casi i predetti locali hanno o devono avere una millesimazione specifica alla quale occorre far riferimento per tutte le spese loro riguardanti e per la relativa ripartizione. Ovviamente, saranno esclusi da ogni spesa di tal genere, i comproprietari che non siano titolari di unità immobiliari site, appunto, nell’area in questione. Tale principio, vi ricordo, vale solo se i boxes siano di proprietà esclusiva in quanto, in caso contrario, la ripartizione della spesa, ivi compresi i cancelli d’ingresso, coinvolge tutti i condomini comproprietari. Appare, in tale ipotesi, ben chiara l’esigenza di predisporre specifiche tabelle millesimali analitiche e dettagliate onde ridurre al minimo la possibilità dell’insorgere di contrasti in sede di ripartizione delle spese. Ultima precisazione: vi ricordo come sia possibile derogare convenzionalmente ai criteri di ripartizione delle spese sino al punto di poter esonerare taluno dei condomini dalle predette spese purchè vi sia l’accordo all’unanimità. Tale possibilità non è permessa, però, autonomamente al singolo condomino il quale, anche qualora rinunci ad usufruire del servizio comune, non potrà, comunque, sottrarsi al pagamento del contributo dovuto. Avv. Federica Lorenzetti

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SPETTACOLO

+EVENTI CASA DELLA MEMORIA E DELLA STORIA Via San Francesco di Sales, 5 Inaugurata il HJVHOP EBMMF PSF la mostra “TERRE DI LIBERTĂ€â€? I VOLTI E I LUOGHI DEL RISCATTO CIVILE DALLE MAFIE. FotograďŹ e di Ivano Adversi, Roberto Brandoli e Alessandro Zanini per dare voce ai fatti, ai volti, ai nomi che sono l’anima di Libera Terra, progetto di riscatto civile dalle maďŹ e che utilizza la conďŹ sca dei terreni per restituire lavoro e sviluppo al territorio, in programma ďŹ no al 24 luglio. Ingresso libero dal lunedĂŹ al venerdĂŹ ore 09.30 - 20.00 sabato e domenica chiuso %BM HJVHOP mOP BM MVHMJP 4"-" 4"/5" 3*5" 7JB .POUBOBSB PLAY WITH CARE un grande globo raďŹƒgurante una simbolica Pangea invita il visitatore a interagire con esso, a toccarlo, spostarlo, conoscerlo. L’installazione di Emilio Leofreddi è un gioco, ma anche un invito ad agire consapevolmente... con la terra, quella vera, non si può giocare. Ingresso libero dal martedĂŹ al sabato dalle ore 11.00 alle ore 19.00 Domenica e lunedĂŹ chiuso

HJVHOP MVHMJP #"4*-*$" %* ."44&/;*0 – Via dei Fori Imperiali Letterature. Festival internazionale di Roma I HAD A DREAM. Storie di sogni diventati realtà 12a edizione del Festival alla Basilica di Massenzio nel Foro romano. Quest’anno nel corso delle 10 serate, ad ingresso libero, viene proposta una riessione che trarrà spunti da esempi di vita concreti oltre che, come di consueto, dall’ascolto di storie letterarie inedite degli autori ospiti. Il programma del Festival sul web www.festivaldelleletterature.it

HJVHOP "6%*503*6. %&- ."44*.0 o 3PNB “DINDHOUSE - Six senses in da houseâ€? ore 19,30 Aperitivo | ore 20,30 Dindhouse | ore 00,30 Aftershow Una produzione Scuolaccademica Performing Arts, realtĂ ormai consolidata nel mondo della danza, conosciuta e aermata in tutta Italia. Per la prima volta in assoluto il primo tributo alla musica dance!

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CINEMA SAN TIMOTEO – Via Apelle (JPWFEĂ– PSF F TBCBUP HJVHOP PSF ) “TRENO DI NOTTE PER LISBONAâ€? Regia: Bille August 4BCBUP PSF F EPNFOJDB HJVHOP PSF F

“MI RIFACCIO VIVOâ€? Regia: Sergio Rubini (JPWFEĂ– PSF F TBCBUP HJVHOP PSF

“COME UN TUONOâ€? Regia: Derek Cianfrance 4BCBUP PSF F EPNFOJDB HJVHOP PSF F “IL GRANDE GATSBYâ€? Regia: Baz Luhrmann (JPWFEĂ– PSF F TBCBUP HJVHOP PSF

“RAZZA BASTARDA� Regia: Alessandro Gassman 4BCBUP PSF F EPNFOJDB HJVHOP PSF F

“LA GRANDE BELLEZZAâ€? Regia: Paolo Sorrentino (JPWFEĂ– PSF F TBCBUP MVHMJP PSF “MIELEâ€? Regia: Valeria Golino

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SISTEMA BINARIO

Dalla Corea con furore Un pezzo di Francoforte a 45 minuti da Seoul

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di Dario Cattoretti

ma ogni operaio ha la responsabilità di un tavolo da lavoro con tutto l’occorrente per assemblare l’intero telefono dall’inizio alla fine. I dati di produzione vengo estratti in tempo reale. Solo due compagnie al mondo usano l’integrazione verticale fregandosene del resto delle aziende che la deride relegandola a una “cosa del passato”: Apple e Samsung. Ma mentre Apple prevede pochi modelli impeccabili, Samsung prova tutto e lo fa velocemente. Produce una gamma di appaLee Kun-hee recchi di dimensioni diverse e lascia che sia il mercato a decidere quale funziona. Poche compagnie al mondo si possono permettere una politica così costosa. Samsung ci riesce perché è lei stessa che produce display, memorie, processori e gran parte dei componenti high-tech che poi utilizza. L’unica cosa che ancora manca è il controllo del software che Apple invece riesce ad avere a pieno. Ma è già stato aperto un centro software nella Silicon valley e per il momento Android è un’alternativa più che valida. Nella sede centrale di Changjo kwan c’è una stanza nella quale non si possono fare fotografie e quando si entra si parla sottovoce. Gli arredi sono vintage dei primi anni novanta, al centro c’è un grande tavolo con fiori finti. La stanza riproduce in ogni minimo dettaglio la scialba sala conferenze dell’hotel tedesco dove Lee fece il discorso che trasformò un’azienda produttrice di televisori di seconda fascia nella più grande e potente azienda elettroniChangjo kwan ca del mondo.

Sicurezza di stato Il Dipartimento della Difesa americano ha approvato l’utilizzo di iPhone e iPad sulle proprie reti. Il mercato sinora è dominato da Blackberry, che a oggi fornisce al Dipartimento della Difesa circa 470 mila dei 600 mila dispositivi mobili in uso. Tra i dipendenti delle forze armate americane si rinnoverà la sfida tecnologica.

Viber arriva su Pc e Mac Disponibile la versione per computer del popolare software di messaggistica. L’app si sincronizza automaticamente con l’account dell’utente e riporta sulla scrivania le attività in corso nel dominio mobile. La sfida a Skype è lanciata.

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onosciamo quasi tutto su Steve Jobs, sulla sua vita e sul suo contributo alla visione tecnologica del futuro. Ma cosa sappiamo del principale concorrente di Cupertino che viene dalla Corea del Sud? Il presidente della Samsung Electronics è Lee Kun-hee e ha 71 anni. Da quando ha ereditato il controllo del gruppo alla morte dal padre, nel 1987, le vendite della Samsung sono cresciute del 5.575%. I 141 miliardi di dollari del 2012 hanno portato la Samsung ad essere la prima compagnia del mondo per ricavi. Per capire quello di cui si parla pensate che la Samsung da sola rappresenta il 17% del pil della nazione e dà lavoro a 370 mila persone in oltre ottanta paesi del mondo. Nel 1993 Lee partì per un tour mondiale per rendersi conto di come stava andando l’azienda all’estero. A febbraio, in un negozio del sud della California, in vetrina c’erano solo televisori Sony e Panasonic, i suoi erano su uno scaffale in fondo al negozio a prendere polvere. A giugno era al Falkenstein Grand Kempinski Hotel di Francoforte. Senza alcun preavviso fece chiamare l’intera dirigenza della compagnia, si parla di centinaia di persone, e li convocò immediatamente lì. Il 7 giugno il presidente cominciò il suo discorso, che sarebbe durato tre giorni. Tra i dipendenti è diventato quasi un motto una frase pronunciata in quell’occasione: “Cambiate tutto tranne mogli e figli”. Da quel discorso, che nell’azienda è conosciuto con l’altisonante nome di Dichiarazione di Francoforte, sono state stilate duecento pagine che tutt’ora vengono distribuite ai dipendenti. Per i lavoratori non completamente scolarizzati ne è stata realizzata una versione a fumetti. A Yongin, a 45 minuti da Seoul, c’è la sede della società. Il complesso si chiama Changjo kwan, che vuol dire “istituto della creatività”. Nell’atrio c’è una incisione in coreano e in inglese: “Dedicheremo le nostre risorse umane e la nostra tecnologia alla creazione di prodotti e servizi di qualità superiore, contribuendo così al miglioramento della società globale”. In questo complesso passano cinquantamila lavoratori ogni anno, che alloggiano sul posto in camere singole o in comune, a seconda dell’anzianità. A 250 chilometri da Seul c’è il complesso di Gumi che è il principale impianto di produzione degli smartphone Samsung. Qui tra dormitori, biblioteche, palestre e bar, ci sono diecimila operai. La lavorazione non è a catena di montaggio,

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Mozart news

LÕI.C. MOZART A PALERMO IN RICORDO DI GIOVANNI FALCONE di Francesca Esposito

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ome ogni anno, il percorso di educazione alla legalità, organizzato e promosso dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e dalla Fondazione “Giovanni e Francesca Falcone”, ha avuto il suo momento conclusivo il 23 maggio a Palermo con una manifestazione

dall’alto valore educativo e simbolico a cui hanno preso parte diverse scuole di ogni ordine e grado provenienti da tutta Italia. La nostra scuola ha partecipato con una propria delegazione (composta da sei alunni e due docenti) al viaggio sulla “Nave della Legalità”, che dal porto di Napoli ha raggiunto il porto di Palermo dove c’erano ad

attenderci tanti ragazzi siciliani delle diverse scuole ed insieme abbiamo sfilato in due cortei animati, lungo le strade della città per testimoniare l’unione e la vicinanza dei ragazzi di tutto il resto d’Italia ai ragazzi siciliani nel ricordare la figura del giudice Falcone e la lotta alla criminalità organizzata. Il corteo è arrivato fino al celebre “Albero Falcone” e” di fronte all’abitazione del giudice, dove alle ore 17,58 in punto la Polizia di Stato ha suonato to il Silenzio commemorativo del XXI anniversario della strage di Capaci. Alla cerimonia hannoo partecipato il Presidente del Senato Pietro Grasso, Don Ciotti, il Sindaco di Palermo Leoluca ca Orlando, Maria Falcone, Roberto Saviano e tanti altri giudici e imprenditori che sono impegnati ti in prima linea nella lotta alle mafie.I ragazzi hanno avuto modo di visitare l’aula bunker dove si sono svolti i più importanti processi contro i mafiosi ed ecco di seguito quelle che sono state lee loro riflessioni su questa esperienza così ricca e toccante.......

I ragazzi della classe IV D “Gli uomini passano e le idee restano e continuano a camminare sulle gambe di altri uomini”. Giovanni Falcone. Questa frase è vera, se le idee e i valori giusti vengono diffuse il più possibile nelle scuole. Questa esperienza è stata molto forte soprattutto quando c’è stato il momento di silenzio. Mi hanno colpito le 30 gabbie per i mafiosi.. Giulia B. L’aula bunker, mi ha colpito di più perchè c’erano 30 gabbie che sembravano come quelle dei leoni, all’interno c’era una panchina dove si sedevano i mafiosi. Sopra le gabbie c’erano i posti per i civili e davanti alle gabbie c’erano dei posti dove si sedevano gli avvocati e la televisione, poi c’era il tribunale dove c’erano i giudici, al centro c’era Giovanni Falcone. A me è piaciuto moltissimo e ci andrei un’altra volta. Gabriel N. A me è piaciuta molto l’aula bunker perchè era gigante, le gabbie sembravano quelle dei leoni, ci siamo seduti dove si sedevano le persone molto importanti! Poi per andare al porto ci hanno scortato!!!!! la nave era bellissima e dietro c’eraa una foto di Paolo Borsellino. Infine la cosa che mi è piaciuta di più è l’albero di Giovanni Falcone...era ad arco, ed era pieno di cartoline, disegni, testi. Giacomo D.R. Io mi sono emozionata all’idea di andare a vedere l’aula Bunker. Quando siamo arrivati abbiamo letto dovee ci si sedeva il giudice... La legge è uguale per tutti. La cosa che mi ha impressionato di più erano le gabbie, perchè sembravano quelle dei leoni; davanti alle gabbie ci hanno messo dei cartelloni visto che non si usavano più le gabbie, su uno c’era scritto “Gli uomini passano e le idee restano e continuano a camminaree sulle gambe di altri uomini” (di Giovanni Falcone). Alita B. A me questa esperienza a Palermo mi è piaciuta molto, è stato: toccante, emozionante, bello, ma soprattutto divertentissimo. A me ha colpito un po’ tutto ma se devo dire qualcosa che mi è piaciuta di più è stato l’abero Falcone. Era però impressionante

avevano creato era una vera e propria paura e a pensare che ce ne sarà anche una nuova di persona che farà quella fine. Maddalena D. B. A me è piaciuta di più l’aula bunker e mi hanno colpito di più le gabbie dei mafiosi e c’erano anche delle gabbie dei mafiosi pentiti di quello che avevano fatto, e poi mi erano piaciuti anche i cartelloni dove tu potevi scrivere il nome della tua scuola e quindi potevi leggere i nomi delle altre scuole. Questa esperienza per me è stata divertente e interessante. Marta T.

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vedere tutte quelle lettere che circondavano quell’albero!!! Il minuto di silenzio invece era proprio emozionante, e ricordare le vittime che i mafiosi

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TERZAPAGINA

E allora ridiamoci sopra La risata e « cosa umana

di Dario Cattoretti

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vete mai provato a pensare a cos’è che ci fa ridere, ai motivi che ci suscitano questa strana reazione? Quello che è sicuro è che quando si cerca di definire che cos’è che ci fa ridere le difficoltà si moltiplicano, perché l’idea di comico a cui si sta cercando di dare una forma comunicabile tende a sfuggire alle maglie dei ragionamenti più complessi. Una cosa però sembra mettere d’accordo tutti quelli che si propongono l’obbiettivo di questa definizione: il comico è cosa umana. Ridiamo della classica persona che scivola su una buccia di banana, di un vizio esasperato in un personaggio di una commedia, di una mania di un avventore del bar in cui ci stiamo prendendo un caffè, di una forma di follia, di una stupidità. Degli animali ridiamo solo nella misura in cui ci ricordano qualche cosa di umano, basta un’espressione o un atteggiamento. Facciamoci aiutare da Henri-Louis Bergson che ha scritto un libro chiamato proprio “Il Riso”, dove affronta l’argomento cercando di trovare le condizioni essenziali e irrinunciabili per l’esistenza di qualcosa di comico. Anche per lui è fondamentale l’appartenenza alla sfera umana dell’oggetto del riso, ma individua due ulteriori condizioni necessarie. La seconda la chiama insensibilità. Per poter ridere di qualcuno bisogna distaccarsene, se ci immedesimiamo in chi scivola sulla banana, se entriamo in contatto mentale con lui, siamo costretti alla pietà, e non è che non si possa ridere di chi ci ispira pietà, ma è solo anestetizzando l’emotività che vi è legata che riusciamo a riderne. Freud indicava questo atteggiamento come una presunzione di superiorità verso l’oggetto del riso. La terza condizione essenziale è la socialità. Abbiamo bisogno di qualcuno che ride con noi per potercelo gustare. Di base dobbiamo sempre appartenere ad un gruppo che

ha gli stessi riferimenti per capire il taglio che si vuole dare alle risa. È quello che capita ogni volta che vediamo un gruppo di persone ridere in un vagone del treno, per strada mentre camminano o in un ristorante, ne avremmo riso anche noi se fossimo stati dello stesso gruppo. Ma possiamo chiedere anche a Luigi Pirandello di aiutarci alla sua maniera. Nel suo libro “L’umorismo” si fa le stesse domande che ci stiamo ponendo noi facendo una distinzione tra comico e umorismo estremamente interessante. Costretti a fare qui un carente sunto potremmo usare questa definizione: il comico è l’avvertimento del contrario. Per dimostrarlo Pirandello porta l’esempio di una vecchia signora, con i capelli tinti e unti, che cammina goffamente per strada imbellettata e vestita in abiti giovanili. Mi fa ridere perché è il contrario di quello che una signora della sua età dovrebbe essere. Se ci fermassimo a questa impressione superficiale nessuno potrebbe trattenersi dal riderne. Ma se interviene la riflessione suggerendomi che la vecchia non prova forse nessun piacere a girare vestita in maschera, e che forse ne soffre e lo fa soltanto perché pensa che così possa riuscire a nascondere l’età che avanza spietata, la risata mi si strozzerà sicuramente in gola. È tutta qui la differenza tra il comico e l’umorismo. L’uno è un superficiale avvertimento del contrario, l’altro un profondo senso del contrario. La chiosa la voglio affidare a Umberto Eco: “Tutto il saggio di Pirandello ha come unico scopo (inconscio e contraddittorio) quello di dimostrare che l’unico animale che sa ridere è proprio quello che, a causa della sua irrazionalità e del suo desiderio frustrato di razionalizzarla, non ha nessuna ragione di ridere. O meglio, che ride proprio e solo per ragioni assai tristi. Forse per questo motivo l’uomo – lui, agli altri – fa ridere”.

L’umorismo

Saggio sul significato del comico, è un libro del 1900 del filosofo francese Henri-Louis Bergson. È uno dei contributi più completi nella riflessione sul comico. È libro di facile lettura, divertente come il suo argomento, ma intenso e acuto. Ne esistono numerose edizioni tradotte in italiano.

è un saggio del 1908 di Luigi Pirandello scritto nello stesso periodo di un altro capolavoro come Il fu Mattia Pascal. C’è chi pensa che le due opere siano espressione di un’unica maturazione artistica ed esistenziale che ha coinvolto lo scrittore siciliano all’inizio del Novecento.

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Il Riso

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+MODA&DESIGN

ƒ Gatsby mania!!! I ruggenti anni ’20 e le novelle flappers girl.

Q

uesto mese cari lettori Tablet vi porta al cinema per parlarvi di quello che è stato definito l’evento cinematografico del 2013. Stiamo parlando naturalmente de Il grande Gatsby, il film che ha aperto la 66esima edizione del Festival di Cannes, trasposizione cinematografica del capolavoro letterario di Francis Scott Fitzgerald “The Great Gastby”, considerato “il Romanzo Americano“, diretto dal talentuoso Baz Luhrmann, regista che ci aveva già regalato il fantastico Moulin Rouge, ed il blockbuster Romeo and Julietta. Gli interpreti sono attori di grande pregio a partire da Leonardo Di Caprio nelle vesti del protagonista, l’incantevole Carey Mulligan nella parte dell’amata Daisy, e Tobie Maguire, Nick testimone e narratore della storia. Il film per la verità non ha convito la critica, che lo ha accolto con freddezza, ma ha entusiasmato il pubblico. Ad ogni modo quel che certo è che la pellicola detterà la moda dei prossimi mesi. Nel Grande Gastby, moda e cinema danzano insieme ad un ritmo di uno sfrenato charleston, facendoci rivivere le magiche atmosfere dei ruggenti anni ‘20. Sì perché’ autentici protagonisti della storia, accanto ai sopracitati attori, sono loro: gli abiti e i gioielli. Il film è stato l’occasione di collaborazioni eccellenti. A partire dagli abiti delle attrici, opera della stilista Miuccia Prada e del premio Oscar Catherine Martinn, costumista e moglie del regista. Prada ha creato ben 40 modelli esclusivi per il film. I costumi di scena sono attualmente in esposizione negli store di New York e Tokio. Inoltre, alle sfilate è stata presentata linea di abiti ispirata al film, già disponibile in boutique. Gli abiti maschili, di squisita raffinatezza, sono stati realizzati dal marchio americano Brooks Brothers. Il brand ha creato 500 outfit e più di 1000 accessori per attori e comparse. L’ispirazione è stata tratta da modelli esistenti negli archivi storici del brand. Collaborazione questa che ha anche una legittimità storica, in quanto il marchio è stato menzionato nei libri di Fitzgerald ed era molto amato dalla New York anni ‘20. I gioielli indossati dagli attori sono mirabile opera di Tiffany &

di Alessandra Bassetti alessandratabletroma@gmail.com

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co., “the blue book collection” questo e’ il nome della collezione creata appositamente per il film. Ispirata alle atmosfere da sogno di quegli anni, la collezione è stata realizzata attingendo dagli archivi storici di Tiffany, ed è un trionfo di diamanti e di perle. Le vetrine dello store sulla Fifth Avenue sono state dedicate al film ed alla esposizione dei gioielli in prefetto stile Gastby. Il più bello? A mio parere la una tiara di diamanti e perle indossata dalla Mulligan nella scena chiave del film. Ma come era la moda negli anni ‘20? Era fatta di frange, cristalli, pellicce, piume e diamanti, era la moda di Coco Chanel, che introduce un’ eleganza semplice non pomposa, lancia il taglio alla Garçonne e crea la petite robe noir. Ed ora amiche qualche indicazione per ricreare un look ispirato anni ‘20 e diventare delle vere flappers girl? Ma chi erano le flappers girl? Erano le ragazze emancipate, disinibite, con capelli corti e sigaretta in bocca pronte a conquistare il mondo ed in rotta con il passato. Non dobbiamo dimenticare, infatti che gli anni ‘20 sono il periodo Coco Chanel direttamente successivo alla fine del primo conflitto mondiale, in cui la donna si emancipa ed osa anche nel campo della stile e della moda. La perfetta flapper girl indossa tessuti leggeri e morbidi, come il jersey, chiffon e seta, abiti senza maniche dalle linee dritte e con l’orlo al ginocchio, che lasciano libero il corpo senza fasciarlo. Non dimentichiamo però che sono gli anni che vedono impazzare il charleston, pertanto gli abiti saranno arricchiti di frange, perline. Per ricrearlo sono perfette le linee di Prada ma anche i fantastici abiti sottoveste di Alberta Ferretti. Riguardo agli accessori, se non potete permettervi i diademi di Tiffany, non dimenticate di adornare il capo con cerchietti o fermagli di strass, orecchini chandelier, e le perle, quindi una lunga collana abbandonata sul decolté, che segua le linee morbide del vestito. Le scarpe sono rigorosamente dal tacco dal medio con cinturino alla caviglia, nate per ballare i ritmi del charleston e fox trot. Fendi ne ha fatte di meravigliose ispirate al film. Dimenticavo la cloche, tipico cappellino a campana, le cui linee scendendo a coprire la fronte facendo risaltare gli occhi abilmente truccati. Riguardo al trucco, il make up anni ‘20 e’ drammatico, centrato su di un incarnato perfetto ed etereo, una pelle lunare, senza ombre, ne’ blush. Gli occhi saranno truccati di nero con un intenso smokey eyes, le sopracciglia arcuate e leggermente piangenti. il rossetto deve essere rosso e decisamente brillante, o anche cupo, l’importante è che la bocca sia a forma di cuore, accentuando l’arco di cupido. Se con il trucco siete alle prime armi, niente paura sul sito di Mac, il famoso brand di make up professionale, troverete un fantastico tutorial ed una scheda trucco dedicata al film, strumenti utili per ricreare passo dopo passo il look alla Daisy. Nelcongedarmiricordate:“lessismore”(ovveroiltroppostroppia)pertanto, a meno che non dobbiate partecipare ad un party anni ‘20, il mio consiglio è rubare uno o due elementi agli anni ruggenti evitando un total look... care signorine emancipate alla prossima!!!

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IL SOGNO DEL MESE

Vita da Camper !!! di Massimiliano Bertrand

S

Si dice esistano due tipi di

Da Trogir ci sposteremo al

camperisti, i ROMANTICI,

Parco Nazionale di Krka per

quelli che prendono e partono,

visitare le stupende cascate for-

al massimo programmano se andare verso sud o verso nord, non usano nav-

mate da letti di tufo, immerse

igatori, e hanno sempre con loro cartina e portolano (ndr noto opuscolo

in una natura incontaminata.

con elenco delle aree di sosta), e poi ci sono i FURIO (ndr dal noto per-

E se il caldo sarà insopportabile

sonaggio di Verdone) che invece programmano tutto, calcolano distanze,

faremo un bel bagno nel lago

tempi, posti da visitare, campeggi dove sostare, usano tutta la tecnologia

inferiore. Ma troppo lontani

a disposizione, navigatori satellitari, smartphone con app di tutti i generi,

dalle calde spiagge proprio non riusciremo a stare, e quindi via verso la città

insomma non lasciano nulla al caso!!!

di Murter da dove faremo base per visitare l’arcipelago delle isole incoro-

Ecco io sono un rappresentante di questa seconda categoria, e, proprio per-

nate, un paradiso di centinaia tra isole, isolotti e grossi scogli, per la maggior

ché riconosciuto come tale dai miei compagni di viaggio Romantici (grazie

parte completamente disabitati. La vacanza continuerà raggiungendo Zadar

di esistere !!!) è con grande piacere ed entusiasmo che in questo periodo mi

(Zara), la “piccola Roma croata”, fondata dai romani nel II secolo a.c. Qui

dedico a trasformare i sogni di relax che ci hanno accompagnato durante

dedicheremo un po’ di tempo alla visita della cittadina e dei suoi tesori

l’inverno in dettagliati programmi di viaggio. Dopo svariate braciolate e

artistici e architettonici, prima di spostarci sull’isola di Pag attraversando il

numerosi cicchetti stura budella, il gruppo ha deciso come meta delle agog-

suggestivo omonimo ponte che la collega alla terra ferma. L’isola di Pag è

nate ferie di Agosto la Croazia! Un paese ricco di cultura e natura, dal mare

famosa per le innumerevoli baie che si sviluppano sulla costa conferendogli

alla montagna, cercando di dare seguito alle esigenze di tutti, i bambini (ma

un aspetto frastagliato. Qui ci sarà spazio anche per un po’ di movida con-

tanto loro basta che stanno in compagnia!) ed i grandi, le mamme ed i papà.

siderate le famose interminabili feste alla spiaggia di Zrče – il pendant cro-

Ed è così che ho cominciato la mia ricerca su guide turistiche e su internet e,

ato di Ibiza. Dopo esserci scatenati ballando al chiaro di luna non potremo

grazie ai numerosi consigli trovati in diari di viaggio di altri camperisti, non-

fare a meno di fare qualche giorno di aria di montagna. Si avete letto bene,

ché del buon Andrea S., noto conoscitore di questo paese, ho elaborato il

montagna. Il parco nazionale di Paklenika, una combinazione di mare e

seguente programma di viaggio. La vacanza inizia con una tappa di trasferi-

montagna che fanno di questo luogo uno dei centri di climbing e trekking

mento per raggiungere il porto di Ancona dove ci imbarcheremo su uno dei

più noti della Croazia. Qui faremo provare ai nostri bimbi l’emozione di

numerosi traghetti che vanno a Spalato. Una notte di viaggio ed al mattino

un’arrampicata su una parte rocciosa, e faremo delle lunghe passeggiate am-

ci si sveglia ammirando la costa e cominciando a respirare aria di relax !!

mirando il mare che si scorge all’orizzonte. Da una meraviglia naturale ad

Prima di spaparanzarci al sole non si può non visitare la città, andare a

un’altra, il parco nazionale dei Laghi di Plitvice, una esplosione di natura.

vedere il famoso palazzo di Diocleziano, visitare la Cattedrale di San Do-

16 laghi in successione collegati fra loro da cascate, il tutto immerso in una

minio ed il Museo Civico, per poi farsi due passi per le stradine del centro

vegetazione boschiva senza pari. Che non ci venga mal di testa con tutto

che si sviluppa lungo il porto, gustando un bel gelato. Ma basta cultura

questo ossigeno! E allora, per gli ultimi bagni nel mare croato, visiteremo

(almeno per il momento), mare arriviamooooooo. Non ci faremo sfuggire

l’isola di Krk, poi faremo una puntata a visitare la capitale Slovena Lubiana,

nessuna delle stupende spiagge sulle rinomate isole che si trovano di fronte a

senza rinunciare ad una visita alle famose grotte di Postumia. E quindi dopo

Spalato, Hvar, Brac, Korcula etc. Sono tutte facilmente raggiungibili grazie

quasi un mese e 2000 Km alle spalle, affronteremo il viaggio di ritorno a

ai numerosi traghetti e aliscafi che le raggiungono, oppure sfruttando le

casa, passando per Trieste per mangiare un panino “cotto e cren” (ndr pro-

innumerevoli escursioni disponibili. Dopo aver soddisfatto l’irrefrenabile

sciutto cotto alla brace tagliato a mano con senape e Cren (Rafano)) e poi

bisogno di sole e mare e dolce far nulla, torniamo ad un po’ di cultura vis-

giù sulla A1 fino ad arrivare a Roma, stanchi, stanchissimi, ma con un muc-

itando la citta di Trogir, famosa per l’originale architettura e le belle vie che

chio di foto e di storie di raccontare ai nostri amici, prima di ricominciare

le hanno fatto guadagnare l’appellativo di “Piccola Venezia”, nonché essere

a sognare una nuova meta!

dichiarata patrimonio mondiale dell’UNESCO.

Il Corsaro e la sua Ciurma !!!!! le cascate del Parco nazionale di Krka

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MESTIERI

Il Fiorista, un mestiere su cui puntare

Q

di Cristina Anichini uando in una giornata uggiosa di piena primavera ti capita di

decide di partecipare al primo corso per fioristi presso la scuola agraria di

intervistare una persona come Emilio Preziosi improvvisamente

Minoprio, provincia di Como, dove maestri provenienti dalla svizzera in-

fuori splende il sole. Innanzitutto perché si parla di fiori, cosa

segnarono loro la tecnica floreale, basata sulle composizioni.

c’è di più bello!, e poi perché la simpatia di Emilio e l’amore per

Rimane ulteriormente affascinato dal mestiere che lo porta e frequentare

il proprio lavoro sono contagiose.

sempre di più corsi all’estero, Basilea, Monaco, Grunberg fino al 1979

Un mestiere, quello di fioraio, che non scelse veramente ma che intraprese

quando comincia a partecipare a numerosi concorsi locali, regionali, na-

con coraggio e determinazione, dopo la scomparsa prematura del padre, nel

zionali ed internazionali portando a casa premi come la Coppa Lazio per

negozio di Via dei Serpenti, nel cuore della romanità del Rione Monti. Una

tre anni consecutivi, classificandosi secondo alla Coppa Italia. Fece parte di

professione difficile che puoi svolgere solo con amore e dedizione, perché

molte di molte giurie fino a partecipare alla fondazione della Scuola Fed-

di fiori se ne può fare a meno e se non fai innamorare le persone e con

erfiori del presidente Pino De Maria che con poco più di una ventina di

umiltà non affronti le richieste anche semplici dei tuoi clienti, non la puoi

fioristi provenienti da tutta Italia diede voce sindacale ad una professione

intraprendere.

spesso improvvisata e ancor più sotto valutata.

Da questo incontro scopriamo innanzitutto l’origine di questo mestiere che

Oggi l’attività di Emilio Preziosi è prevalentemente didattica, dando così

per la prima volta viene annoverato alla Camera di Commercio di Ascoli

ampio sfogo alla sua vocazione “magistrale”, e tecnica, progettando e realiz-

Piceno intorno alla fine del XIX° secolo come “addobbatore con fiori” a

zando arredi e complementi per negozi di fiori.

differenza di coloro che avevano la cosiddetta “licenza a braccio” che vende-

La sua missione è quella di far capire a chi vuole intraprendere questa pro-

vano i fiori recisi agli angoli delle strade portandoli dentro un cestino tenuto

fessione che non sono necessari solo l’estro e la capacità manuale, ma dopo

per l’appunto sottobraccio.

aver appreso nozioni di geometria, la conoscenza dei rapporti di proporzione, lo studio dei colori e i loro accostamenti diventa determinante, come

La storia della famiglia di Emilio è affascinante, come tutte quelle storie che

per qualsiasi attività, la programmazione economica che in questo campo

fondano le proprie radici negli anni ‘20, quando l’Italia era terreno di sper-

ha un ampio significato che va dalla conoscenza dei fiori, al loro uso e al

anze forti e trainanti, e solide erano le persone che l’hanno poi ricostruita

rapporto che si va a creare tra il loro costo base e il prezzo finale al consuma-

negli anni ‘50. Il padre proveniente da una famiglia di raccoglitori di crete

tore. Tecnica e programmazione economica innanzitutto e poi l’estetica a

lungo il fiume Tevere venne mandato a bottega presso uno storico fioraio

coronamento, dove poter fondere tradizione e innovazione in uniche com-

di cui rilevò l’attività dopo anni di gavetta. Emilio nonostante gli studi ma-

posizioni floreali.

gistrali e la passione per la sociologia criminale, comincia a frequentare e a

La passione per il mestiere di fioraio Emilio lo ha trasmesso a sua figlia

lavorare nel negozio, partendo anche lui dalla gavetta senza alcuna impo-

Chiara che oggi lavora nel negozio all’Infernetto di Patrizio Bellanti

sizione paterna che anzi lo guardava con ammirazione nella speranza che il

“Petali&Petali”, di cui è stato maestro.

figlio prendesse altre strade. Nel frattempo si era creato un giro di amicizie

Un mestiere che permette di trovare, nonostante i tempi, una dimensione

nel settore con altri figli di fiorai, dando vita al Gruppo romano giovani

professionale ed economica e

fioristi con cui si incontrava, si scambiava idee, partecipava ad incontri in

i giovani e meno giovani devono sapere però che occorre un grande im-

cui si realizzavano composizioni floreali a tema che servivano allo sviluppo

pegno ed un grande cuore da gettare veramente oltre l’ostacolo, perché un

di uno scambio di opinioni tra vecchie e nuove generazioni.

mestiere non s’inventa si costruisce.

La prematura scomparsa del padre alla fine del 1974 impone ad Emilio la

Emilio è a vostra disposizione con impegno e con un grande cuore.

scelta decisiva. Eredita l’attività e insieme ad una dozzina di giovani colleghi

emilio.preziosi@alice.it

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SOCIALE 10A

Polizza Assicurativa a cura del Movimento in Difesa del Cittadino - sportelloroma10@mdc.it

L

a parola polizza, etimologicamente, signiďŹ ca promessa. Le radici lessicali di questo vocabolo risiedono infatti nella parola latina pollicitatio, promessa appunto.

Nel moderno gergo delle assicurazioni, la polizza è la parola che si usa per designare il contratto di assicurazione in quanto tale, quello mediante il quale l’assicuratore, previa la riscossione di un premio, si impegna a rivalere l’assicurato di un danno, qualora si veriďŹ casse, mediante il pagamento di un capitale o di una rendita(ART. 1882 del Codice Civile italiano che deďŹ nisce la polizza assicurativa). Come districarsi nel complesso ‘mondo assicurativo’? Di seguito qualche consiglio utile per avere le idee un po’ piĂš chiare. Prima di tutto è bene speciďŹ care che esistono forme assicurative obbligatorie quali: M BTTJDVSB[JPOF EJ SFTQPOTBCJMJUĂ‹ DJWJMF QFS MB DJSDPMB[JPOF dei veicoli. Il cittadino è obbligato a contrarre un’assicurazione scegliendo con quali societĂ stipulare un contratto. 2. l’assicurazione INAIL. Il cittadino è obbligato a rivolgersi ad un’unica societĂ , tipicamente statale. E forme assicurative non obbligatorie: 1. l’assicurazione contro i danni - in essa rientrano i contratti con i quali l’assicuratore risarcisce la diminuzione del patrimonio dell’assicurato in relazione al veriďŹ carsi di un evento dannoso. 2. l’assicurazione sulla vita, ovvero le assicurazioni sulla durata della vita umana, dove l’assicuratore si obbliga a pagare un capitale ovvero una rendita.

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La polizza assicurativa: 1. è un vero e proprio contratto e appartiene alla categoria dei contratti consensuali, perchĂŠ prende origine esclusivamente dall’accordo tra assicuratore e assicurato senza altre formalitĂ (artt. 1882 e 1917 Codice Civile). Spesso si tende ad identiďŹ care l’ “assicuratoâ€? con il contraente e il beneďŹ ciario. Éopportuno, dunque, speciďŹ care che: - il contraente è la persona (ďŹ sica o giuridica)che stipula la polizza, pagandone il premio; - il beneďŹ ciario è la persona destinataria della prestazione che l’assicuratore si impegna ad assolvere Queste ďŹ gure coincidono spesso, ma non necessariamente. Di seguito due casi esempio: t JO DBTP EJ QPMJ[[F WJUB DIJBSBNFOUF M BTTJDVSBUP F JM CFOFmDJBSJP OPO possono essere la stessa persona,in quanto il meccanismo prevede che alla morte dell’assicurato sia il beneďŹ ciario a incassare. t OFM DBTP EJ BTTJDVSB[JPOF TV VO NVUVP JOWFDF Ă’ JM DSFEJUPSF JM TPHHFUUP a cui sono vincolati i beneďŹ ci della polizza, sempre per ovvi motivi.

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2. deve sempre speciďŹ care l’oggetto ďŹ n dall’incipit, e la legge prescrive che ciò sia fatto nel modo piĂš chiaro e inequivocabile possibile. In caso di lacunositĂ , l’articolo 1350 del Codice civile prevede che, in sede di interpretazione di un contratto ambiguo, si scelga la versione piĂš favorevole all’assicurato; 3. deve contenere anche tutti i dettagli della sua regolamentazione temporale, con tanto di eetti del mancato pagamento dei premi, nonchĂŠ le norme relative alla possibilitĂ di cederla, vincolarla, darla in pegno. É inoltre utile ricordare che prima della stipula della polizza vera e propria, avviene il passaggio della proposta, con il quale il contraente fa uďŹƒcialmente richiesta della polizza. Il passaggio della polizza è l’ultimo stadio in cui è possibile per le parti tirarsi indietro, tramite una semplice revoca. Dopo la ďŹ rma, vanno necessariamente attivati i meccanismi di recesso. Nel contratto sono anche speciďŹ cati i costi e le commissioni. I consigli da seguire prima di ďŹ rmare il contratto assicurativo sono: 1. valutare con attenzione eventuali clausole di esclusione (i casi in cui la compagnia non garantisce il risarcimento del danno); 2. veriďŹ care che il contratto non preveda garanzie facoltative che non hai richiesto; 3. controllare con attenzione che i dati contenuti nella polizza siano corretti; 4. veriďŹ care che la compagnia assicurativa sia riconosciuta dall’Isvap e sia autorizzata ad operare sul territorio italiano. 5. ricordare che: t OPO FTJTUF MB QPMJ[[B QJĂĄ FDPOPNJDB JO BTTPMVUP FTJTUF M BTTJ curazione piĂš adatta alle tue speciďŹ che esigenze; t QSJNB EJ TDFHMJFSF MB UVB BTTJDVSB[JPOF WBMVUB DPO BUUFO[JPOF tutte le clausole previste dal contratto: non soltanto l’importo del premio, ma anche le garanzie accessorie previste, massimali e franchigie. Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi a: MDC _ ROMA _ Municipio 10 Sportello Roma 10 Diego Recino Via del Lido, 78 (Ostia Lido) Chiamare per appuntamento o informazioni Cell: 392.2329237 - Tel: 06 92948683 fax: 06 56320736 TQPSUFMMPSPNB !NED JU


scadenzario fiscale Anna Maria De Calisti commercialista Marta Montini consulente del lavoro

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L

14 17 2425

o Studio De Calisti A.M. e Montini M. saluta tutti i Lettori che si inoltrano nello scadenzario fiscale di Giugno 2013. Il detto popolare del mese è “Giugno apri il pugno” in questo caso è una sacrosanta verità in quanto ci si chiede: quando si pagano le tasse? La prima scadenza prorogata è entro il 10 giugno in cui si presenta al CAF o ad un professionista abilitato il modello 730/2013 e la busta contenente la destinazione dell’8 e del 5 per mille. Lo Studio informa che l’aggiornamento della posizione RI/REA degli Agenti Immobiliari e dei Rappresentanti di commercio con scadenza 12 maggio è stato prorogato al 30 settembre. Entro il 14 giugno sia il dipendente che il pensionato devono consegnare al proprio datore di lavoro o ente pensionistico il Mod. 730/2013 e la busta contenente il 730-1 per la scelta dell’ 8 e/o 5 per mille. Si rammenta che avendo dipendenti o collaboratori occasionali, la scadenza del 17 giugno prevede: IRPEF, Ritenuta d’acconto, contributi INPS. Inoltre, entro il 17 giugno coloro che sono titolari di Partita Iva e si trovano sotto un regime IVA mensile dovranno effettuare il versamento. Entro il 17 giugno i titolari di partita Iva tra cui artigiani, commercianti iscritti al Registro imprese dovranno versare il Diritto annuale anno 2013. Chi non ha potuto pagare omettendo imposte e ritenute (non versate o versate in misura insufficiente entro il 16 maggio 2013), con l’opportuno calcolo può ravvedersi entro il 17 giugno. Il 17 giugno coloro che sono proprietari di immobili, devono versare la prima rata dell’IMU, rimane sospeso il versamento sull’abitazione principale e sulle relative pertinenze fino al 31 agosto, ma per gli altri immobili si dovrà provvedere al versamento. Coloro che sono in possesso di partita IVA e le persone fisiche che si avvalgono della dichiarazione dei redditi attraverso l’Unico/2013 dovranno effettuare il versamento relativo ad Irpef, Irap, Ires, Iva, adeguamento studi di settore. Entro il 24 giugno CAF e professionisti abilitati dovranno consegnare sia al dipendente che al pensionato il Mod. 730/2013 con il prospetto di liquidazione 730-3. Con la scadenza del 25 giugno coloro che ne sono soggetti, devono presentare gli elenchi riepilogativi Intrastat. In qualità di CAF CGN lo Studio è abilitato a fornire ulteriori servizi tra cui: 730 per coloro che sono dipendenti, collaboratori, pensionati ISEE, RED, Detrazioni ecc. Gestione Badanti e Colf Lo Studio ringrazia per l’attenzione dei lettori e rimane a disposizione per ogni ulteriore chiarimento e per eventuali prenotazioni riguardo il 730. Studio De Calisti Anna Maria Via Leonardo Mellano 72 - 00125 Roma - 06/52352585 cell. 3333087137 e-mail: amdec@libero.it

Numeri utili per le emergenze AMBULANZA CARABINIERI sede di ostia SEDE DI ACILIA SEDE DI CASALPALOCCO POLIZIA SEDE DI OSTIA FAX MAIL

seg13.polizialocale@comune.roma.it

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i vota sempre più spesso e di pari passo il trend dell’astensionismo cresce. È qualunquismo, è nichilismo, oppure è una delega in bianco al malaffare e più in generale a coloro che vogliono gestire la cosa pubblica ad ogni costo, contro tutto e tutti a prescindere dal consenso? Riflettiamo su quanto accaduto pochi mesi fa in Sicilia per il rinnovo dell’Assemblea Regionale. Ha votato il 53% degli aventi diritto e, a spoglio avvenuto, un altro 9% sono state le schede bianche o nulle. Ciò significa che la maggioranza dei siciliani non ha espresso un’indicazione per la formazione del governo regionale. Il risultato? L’ARS è comunque tuttora composta dai suoi 90 consiglieri, il suo presidente e i vice presidenti con i voti di chi ha espresso una preferenza, in barba a chi non ha votato, rinunciando così ad un suo diritto di rappresentanza e continuando a non avere voce in capitolo sulla politica regionale della cosa pubblica. Il non voto, oltre ad essere una sconfitta personale, ricade sulle scelte di quella parte sana della collettività che si attiva, s’infervora e dà l’anima per provare almeno a veder migliorare il proprio Paese attraverso la competenza, l’onestà, la lungimiranza di donne e uomini probi, che con il loro operato remano dalla parte della legalità, della giustizia e del progresso. Ogni altra forma di dissenso democratico, ha un’incisività decisamente minore, al massimo una citazione sull’astensione di protesta al telegiornale della sera o sui giornali del giorno dopo. E lì finisce. Ma colleghiamo anche un altro discorso affine al tema delle elezioni: la questione che riguarda lo scarso investimento che lo Stato ha fatto nel corso degli anni su un’adeguata preparazione civica dei propri cittadini. Vado per un momento indietro con la mente qualche decennio e ricordo che, nonostante fosse inserita nel programma scolastico un’ora settimanale di educazione civica, spesso quell’ora veniva “distratta” verso altri insegnamenti appannaggio dello stesso professore (storia, italiano, geografia...) Non so quanto sia voluta e da chi un’ignoranza civica che serpeggia in ogni strato sociale della popolazione, sta di fatto che gli italiani che hanno raggiunto solo nel 1946 la grande, agognata meta del “suffragio universale”, ossia del voto esteso a tutti i cittadini maggiorenni, hanno lacune impressionanti circa la forma di Stato in cui vivono, le funzioni dei ministri, il numero dei parlamentari, ciò che dice la Costituzione repubblicana, come si forma un governo, quante sono e a cosa servono le commissioni permanenti e così via. Sarebbe provocatoriamente utile dire che chi non sa cosa sta andando a fare con l’inserimento della scheda elettorale nell’urna, è opportuno che dimostri preventivamente di conoscere un minimo di diritto pubblico e costituzionale, con la compilazione di un questionario a lettura ottica immediata, da compilare nell’attesa d’entrare nel seggio a votare. Questo perché? Perché se è vero che nel 1871 a votare era meno del 2% della popolazione, è anche vero che con il suffragio universale del ‘46 il diritto di voto è stato dato a tutti: donne e uomini, professori e ignoranti, contadini e impiegati, imprenditori

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e disoccupati, malavitosi e persone oneste. Ma proprio qui è il punto. Per quale motivo il voto di ogni singolo cittadino deve essere messo a pesare come quello di un mafioso che oltre al suo di voto, ne “gestisce” centinaia o migliaia, di persone che ignorano ciò che stanno facendo? ...che non capiscono votando tizio o caio quali conseguenze innescano, anche sulla loro pelle che spesso è la più espos a? Non sarebbe meglio se utilizzassero le proprie capacità di discernimento per scegliere e decidere in piena libertà? E non è una questione di ceto sociale perché l’ignoranza politica (nel senso letterale del termine) è presente dove più, dove meno, ad ogni livello culturale della popolazione. Un tale sistema obbligherebbe addirittura il mafioso di turno a caccia di consensi, a sostituirsi alla scuola per dare lezioni di diritto pubblico a tutti coloro cui chiede il voto. E sarebbe bello vedere se, col tempo, il senso civico e la conoscenza approfondita della politica e delle istituzioni nei concittadini, potrebbe indurre i più sensibili e preparati a sovvertire le pressioni ricevute, con un voto libero e dunque davvero indipendente.

Ghino di Punta




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