Seminario - giugno 2008

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RAGGI VALENTINA GIOVANNELLI MICHELA RUBINI FERRERO

PRESENTANO:


PROGETTO “ K O M U G E “ TANZANIA DATA DI AVVIO 1° MAGGIO 2005

DATA DI ULTIMAZIONE 30 APRILE 2006


PROJECT CYCLE MANAGEMENT 1 PIANIFICAZIONE:

Linee di indirizzo politico Legge Regionale 26/99 Ragioni e modalità d’impegno Priorità geografiche e settoriali

6

2 IDENTIFICAZIONE:

VALUTAZIONE FINALE:

Attori coinvolti e area geografica interessata Situazione di partenza (albero dei problemi) Swot analysis Scelta delle strategie (albero degli obiettivi)

Valutazione efficacia, efficienza, impatto e sostenibilità

5

3 FORMULAZIONE:

IMPLEMENTAZIONE:

Studio di fattibilità, pertinenza, impatto e sostenibilità

Stato avanzamento lavori Descrizione delle opere realizzate

4 FINANZIAMENTO: Definizione attività, tempi e risorse necessarie


LA COOPERAZIONE DECENTRATA IN ITALIA IL QUADRO NORMATIVO 1.

Legge 49/1987 “Nuova disciplina della cooperazione dell’Italia con PVS”

2.

Legge n. 68 del 23 marzo 1993, articolo 19

3.

Le Linee di indirizzo e modalità attuative della cooperazione decentrata (MAE/DGCS 2000)


IL QUADRO NORMATIVO 1.Legge 49/1987 “Nuova disciplina della cooperazione dell’Italia con PVS” La Legge n. 49/87 prevede la possibilità da parte della DGCS (art. 2, comma 4) di utilizzare "le strutture pubbliche delle Regioni, delle Province autonome e degli Enti locali" per l'attuazione di specifiche attività di cooperazione individuate dalla Legge stessa (art. 2, comma 3, lettere a, c, d, e, f, h): l'elaborazione di studi, la progettazione, la fornitura e costruzione di impianti, infrastrutture, attrezzature e servizi, la realizzazione di progetti di sviluppo integrati e l'attuazione delle iniziative anche di carattere finanziario, atte a consentire il conseguimento delle finalità di cui all'articolo 1; l'impiego di personale qualificato per compiti di assistenza tecnica, amministrazione e gestione, valutazione e monitoraggio dell'attività di cooperazione allo sviluppo; la formazione professionale e la promozione sociale di cittadini dei Paesi in via di sviluppo in loco, in altri Paesi in via di sviluppo e in Italia, e la formazione di personale italiano destinato a svolgere attività di cooperazione allo sviluppo; il sostegno alla realizzazione di progetti e interventi ad opera di organizzazioni non governative idonee, anche tramite l'invio di volontari e di proprio personale nei Paesi in via di sviluppo; l'attuazione di interventi specifici per migliorare la condizione femminile e dell'infanzia, per promuovere lo sviluppo culturale e sociale della donna con la sua diretta partecipazione; la promozione di programmi di educazione ai temi dello sviluppo, anche nell'ambito scolastico, e di iniziative volte all'intensificazione degli scambi culturali tra l'Italia e i Paesi in via di sviluppo, con particolare riguardo a quelli tra i giovani. ... Cosa le Autonomie locali non possono fare: restano escluse le attività relative a 1. "partecipazione, anche finanziaria, all'attività e al capitale di organismi, banche e fondi internazionali" di sviluppo (art. 2, comma 3, lett. b); 2. "adozione di programmi di riconversione agricola per ostacolare la produzione della droga" (art.2, comma 3, lett. g); 3. "realizzazione di interventi in materia di ricerca scientifica e tecnologica ai fini del trasferimento di tecnologie appropriate" (art. 2, comma 3, lett. i); 4. "adozione di strumenti e interventi, anche di natura finanziaria, che favoriscano gli scambi tra Paesi in via di sviluppo, la stabilizzazione dei mercati regionali e interni e la riduzione dell‘ indebitamento…" (art. 2, comma 3, lett. l); 5. "sostegno a programmi di informazione e comunicazione che favoriscano una maggiore partecipazione delle popolazioni ai processi di democrazia e sviluppo dei Paesi beneficiari" (art. 2, comma 3, lett. m).


IL QUADRO NORMATIVO 2.

Legge n. 68 del 23 marzo 1993, articolo 19

L'art. 19, comma 1 della Legge n. 68 del 23 marzo 1993 (conversione in legge e modifica del decreto legislativo n. 8 del 18 gennaio 1993 "Disposizioni urgenti in materia di finanza derivata e di contabilitĂ pubblica") ha

Il

ampliato la gamma dei soggetti titolari di capacitĂ attuativa di iniziative della cooperazione governativa riconoscendo all'Associazione nazionale dei Comuni italiani (ANCI) e all'Unione delle Province italiane (UPI) l'idoneitĂ "a realizzare programmi del Ministero degli Affari esteri relativi alla cooperazione dell'Italia con i Paesi in via di sviluppo" e autorizzando la DGCS "a stipulare apposite convenzioni che prevedano uno stanziamento globale da utilizzare per iniziative di cooperazione da attuarsi anche da parte dei singoli associati". comma 1-bis del medesimo articolo introduce un ulteriore elemento normativo che circoscrive l'impegno finanziario di Province e Comuni a sostegno di "Programmi di cooperazione allo sviluppo e interventi di solidarietĂ internazionale", prevedendo la destinazione a tale scopo di un importo non superiore allo 0,80% della somma dei primi tre titoli delle entrate correnti di bilancio di tali Enti.


IL QUADRO NORMATIVO Le Linee di indirizzo e modalità attuative della cooperazione decentrata (MAE/DGCS 2000)

Le Linee di indirizzo definiscono la cooperazione decentrata come "l'azione di cooperazione allo sviluppo svolta dalle Autonomie locali italiane, singolarmente o in consorzio fra loro, anche con il concorso delle espressioni della società civile organizzata del territorio di relativa competenza amministrativa, attuata in rapporto di partenariato prioritariamente con omologhe istituzioni dei PVS favorendo la partecipazione attiva delle diverse componenti rappresentative della società civile dei Paesi partner nel processo decisionale finalizzato allo sviluppo sostenibile del loro territorio". Con questo documento, il MAE ha riconosciuto la legittimità e il ruolo delle Regioni e degli Enti locali nel campo della cooperazione allo sviluppo, promuovendo il loro coinvolgimento non solo nell'attuazione della cooperazione allo sviluppo governativa, come previsto della Legge 49/87, ma anche nell’attività di programmazione e valutazione delle iniziative di cooperazione, attraverso una specifica struttura interna di coordinamento: l’Unità di Coordinamento per la Cooperazione Decentrata (UCD). Il documento individua quali aspetti più innovativi e caratterizzanti della cooperazione decentrata la pluralità degli attori coinvolti a livello locale in Italia e nel Paese beneficiario e il sistema di relazioni partenariali in cui essi agiscono. Nel rapporto tra DGCS e Autonomie locali, le caratteristiche sono le seguenti: 1. la pariteticità del rapporto fra DGCS e Autonomie locali nell'attuazione delle iniziative di cooperazione decentrata; 2. il comune accordo nella formulazione delle iniziative; 3. la compartecipazione finanziaria delle Autonomie locali per la realizzazione delle iniziative; 4. la peculiarità dell'apporto delle Autonomie locali e la loro specifica competenza nell'azione di aiuto Gli ambiti di intervento preferenziali della cooperazione decentrata, individuati nelle Linee di indirizzo sono i seguenti: 1. sostegno alle politiche di decentramento politico e amministrativo; 2. promozione ai processi di democrazia partecipativa; 3. sostegno alle politiche di tutela delle fasce di popolazione a maggior rischio e delle minoranze; 4. sostegno alle politiche di tutela del patrimonio ambientale e culturale; 5. pianificazione e gestione dei servizi al territorio. Inoltre, il Documento riconosce che la capacità delle Autonomie locali di coinvolgere nelle azioni di cooperazione allo sviluppo attori sociali, culturali, scientifici, economici e finanziari del proprio territorio rende tali enti territoriali partner privilegiati della cooperazione governativa negli interventi volti a promuovere, attraverso l'instaurazione di un partenariato per lo sviluppo con le realtà locali del Paese beneficiario: 1. un ambiente favorevole alla crescita di forme associative di tipo cooperativistico e di micro, piccole e medie imprese; 2. sistemi creditizi equi e sostenibili; 3. centri di formazione professionale e specialistica per la crescita dell'occupazione.


LA COOPERAZIONE DECENTRATA IN UMBRIA IL QUADRO NORMATIVO 1.Legge 26/1999 “Interventi Regionali per la promozione della cooperazione internazioanle allo sviluppo e della solidarietà tra i popoli” ARTICOLO 1 (FINALITA’) 1.La Regione dell’Umbria, in coerenza con i principi e i dettati internazionali e costituzionali e nel quadro delle leggi dello Stato che disciplinano la materia, riconosce nella cooperazione e solidarietà internazionale gli strumenti essenziali per la creazione di rapporti di equità e di giustizia fondati sul rispetto dei diritti dell’uomo e dei popoli…… ARTICOLO 4 (GRUPPI DI SOLIDARIETA’ INTERNAZIONALE) 1.La Regione, in collaborazione con gli enti locali, favorisce la costituzione di gruppi di solidarietà internazionale tra enti locali e loro forme associative, enti pubblici, organizzazioni non governative di cooperazione internazionale, associazioni, istituzioni, fondazioni, gruppi di volontariato, altre formazioni sociali e singoli cittadini, purchè operino senza fini di lucro. 2. i gruppi di solidarietà internazionale sono comitati temporanei aventi durata, ai fini della presente legge, fino alla realizzazione dei relativi progetti. 3.…..


STRUM ENTI DI FINANZIAM ENTO UTILIZZABILI PER LE ATTIVITA' DI COOPERAZIONE DECENTRATA 1 Legge 49/87 2 Legge 68/93 art.19 3 Legge Regionale n°26/99 4 M AE (M inistero Affari Esteri) 5 Autonom o (direttam ente previsto dall’ente) 6 Organizzazioni internazionali 7 Linea di finanziam ento UE 8 Altro


ANALISI DELLA SITUAZIONE DI PARTENZA La scelta dell’area geografica è stata operata sulla base di pregresse esperienze di cooperazione allo sviluppo, che hanno permesso alla ASSOS di acquisire un capitale sociale (rete di relazioni) spendibile con successo in aree dove le risorse di tipo cognitivo costituiscono un ponte tra culture spesso indispensabile per la buona riuscita di un intervento. È altresì utile costruire il quadro dei problemi che affliggono l’area di intervento, per questo si è effettuata una piccola analisi dei principali indicatori demografici.


PROBABILITA’ DI DECESSO 0-5 ANNI (N° DI DECESSI OGNI 1000 NATI) AREE GEOGRAFICHE PAESI INDUSTRIALIZZATI AMERICA LATINA E CARAIBI EUROPA ORIENTALE ASIA ORIOENTALE E PACIFICO MEDIO ORIENTE E NORD AFRICA MONDO ASIA MERIDIONALE AFRICA MERIDIONALE E ORIENATLE AFRICA SUBSAHARIANA AFRICA CENTRALE E OCCIDENTALE

PROBABILITA' DI DECESSO 0-5 ANNI 6 27 27 29 46 72 83 131 160 186

FONTE UNICEF 2007

PROBABILITA' DI DECESSO 0-5 ANNI 186 160 131

72 27

27

29

83

46

AFRICA CENTRALE E OCCIDENTALE

AFRICA SUBSAHARIANA

AFRICA MERIDIONALE E ORIENATLE

ASIA MERIDIONALE

MONDO

MEDIO ORIENTE E NORD AFRICA

ASIA ORIOENTALE E PACIFICO

EUROPA ORIENTALE

AMERICA LATINA E CARAIBI

6 PAESI INDUSTRIALIZZATI

200 180 160 140 120 100 80 60 40 20 0


MORTALITA’ MATERNA: UN PROBLEMA DEI PVS A R E EG E O G R A F IC H E M O N D O P S A E U R O P A P V S

M O R T IM A T E R N EX R IS C H IOD IM O R IR E 1 0 0 .0 0 0N A T IV IV I P E RG R A V ID A N Z A1S U M O R T IM A T E R N E 4 0 0 7 4 5 2 9 0 0 0 2 0 2 5 0 0 2 8 0 0 2 4 1 7 0 0 2 4 0 0 4 4 0 5 2 7 0 0 0 6 1

M O R T A L IT A 'M A T E R N A

9 9 ,2 0 9 3 %

P S A E U R O P A P V S

0 ,3 2 0 0 % 0 ,4 7 0 6 %


DATI STATISTICI DELLA TANZANIA Dati UNICEF 2007

INDICATORI POPOLAZIONE TOTALE POPOLAZIONE SOTTO I 18 ANNI POPOLAZIONE SOTTO I 5 ANNI NASCITE SOTTOPESO BAMBINI <5 ANNI CON SOTTOPESO MODERATO/GRAVE BAMBINI <5 ANNI CON SOTTOPESO GRAVE BAMBINI <5 ANNI CON DEPERIMENTO MODERATO/GRAVE BAMBINI <5 ANNI CON RITARDO NELLA CRESCITA MODERATO E GRAVE PNL PRO CAPITE MORTALITA' O-5 ANNI MORTALITA' INFANTILE SPERANZA DI VITA ALLA NASCITA RISCHIO DI MORTALITA' MATERNA TFT MATRIMONI PRECOCI DIFFUSIONE CONTRACCETTIVI TASSO DI ANALFABETISMO ADULTI ISCRIZIONE/FREQUENZA SCUOLA PRIMARIA TASSO DI ALFABETISMO FEMMINE/MASCHI POPOLAZIONE CHE N ON HA ACCESSO AD IMPIANTI IGIENICI ADEGUATI POPOLAZIONE CHE NON HA ACCESSO A FONTI MIGLIORATE DI ACQUA POTABILE TASSO STIMATO DI DIFFUSIONE HIV ADULTI > 15 ANNI BAMBINI 0-17 ANNI ORFANI PER AIDS

ANNO 2006 39.459.000 20.171.000 6.953.000 10.000.000 22% 4% 3% 38% 350 118‰ 74‰ 52 1 SU 24 5,30% 41,00% 26,00% 69% 73% 79% 53% 38% 6,50% 1.100.000


PROFILO DELLA TANZANIA •SUPERFICIE: 945.000 Kmq •POPOLAZIONE: 39.459.000 •ISU: 162° POSTO •PIL PRO CAPITE: 265 $ La Tanzania, da molto considerata un’isola di stabilità nella regione, è la nazione che in Africa ospita il maggior numero di rifugiati. Ciò è dovuto ai conflitti nelle confinanti Rwanda, Burundi e Congo. I decenni passati sono stati contrassegnati da riforme di successo e da una costante crescita economica. L’area maggiormente popolata è la fertile regione del Kilimangiaro; meno popolate sono le altre terre centrali, dove la forma di insediamento dominante è il villaggio tradizionale. Nel 1972 il governo decise di incoraggiare l’istituzione di alcuni villaggi cooperativi rurali (ujamaa) come mezzo per contrastare i problemi legati allo sviluppo e alla prevalenza nel paese di insediamenti sparsi. Nel

2005 il 62% della popolazione viveva in villaggi rurali.

Oltre il 90% della popolazione della Tanzania consiste di gruppi africani autoctoni, la maggior parte dei quali parla dialetti bantu.

La sfida della Tanzania per il futuro consiste nel controllare la diffusione dell’HIV/AIDS e creare migliori condizioni di vita per la popolazione rurale povera. Il tasso di iscrizione alle scuole è aumentato significativamente dal 2000. Comunque un aumento delle iscrizioni ha portato ad una mancanza di insegnanti. Meno del 20% degli studenti prosegue gli studi secondari.


LA REGIONE MARA Il Mara è uno dei 25 distretti in cui è divisa la Tanzania. Il territorio del parco nazionale “Serengeti” è compreso in gran parte in questa regione. Qui è nato Julius Nyerere. Il capoluogo di provincia è Musoma La regione Mara conta circa 1.400.000 abitanti. Sono presenti tribu’ Luo e kurya. I Luo registrano la più alta

incidenza di sieropositività con punte del 30% nella popolazione in età riproduttiva.

Nella zona dove opera l’ASSOS da tre anni non vi sono ospedali che garantiscano un minimo di assistenza. Vi è un ospedale governativo a Musoma. La gravidanza e il parto si svolgono per lo più in capanne in condizioni igieniche inadeguate che comportano un alto rischio di mortalità materna e

infantile.


KOMUGE

Piccolo villaggio di 5000 abitanti che si trova ad un’ora dal confine con il Kenia e a 40km dal lago Vittoria. Il paese è composto da piccoli gruppi di capanne di fango sparse nella savana. Qui troviamo una scuola elementare, una piccola chiesa e la missione. La popolazione caratterizzata da una struttura per età giovanissima vive in un sistema economico basato sull’autoconsumo (economia di sussistenza). Gli abitanti non hanno accesso all’acqua potabile


La piccola chiesa di Komuge


L’acqua del lago Vittoria è potabile


Donne al lavoro ‌..


Per muoversi è necessario il fuoristrada, infatti i sentieri sono accidentati e non esistono strade asfaltate ‌


AREA DI INTERVENTO


ANALISI DEGLI ATTORI COINVOLTI Uno degli aspetti più innovativi ed interessanti della cooperazione decentrata è la

PLURALITA’ DEGLI ATTORI COINVOLTI a livello locale in Italia e nel paese beneficiario e il SISTEMA DELLE RELAZIONI PARTENARIALI in cui essi agiscono. La logica è quella del decentramento, ma soprattutto di valorizzazione e coinvolgimento delle risorse, capacità economiche e sociali locali ed identità territoriali, nella progettazione e attuazione di iniziative e politiche di cooperazione allo sviluppo. Dal lato del paese donatore la cooperazione decentrata è volta a favorire la partecipazione della società civile organizzata all’ideazione e attuazione di iniziative di cooperazione allo sviluppo, convogliandovi competenze e professionalità locali. Dal lato del paese ricevente, la cooperazione decentrata mira a promuovere la partecipazione delle istanze delle comunità locali destinatarie all’individuazione e realizzazione di processi di sviluppo locali.


RIPUDIO DELL’APPROCCIO ASSISTENZIALISTA: FAVORIRE LA

OWNERSHIP DEI PRIOCESSI DI SVILUPPO ECONOMICO E SOCIALI

FAVORIRE IL PROCESSO DI

EMPOWERMENT ATTRAVERSO UNA LOGICA DI INTERVENTO BOTTOM UP


ENTE PROMOTORE: As.So.S.

è un’organizzazione non governativa ad utilità sociale (ONLUS), che nasce nel Marzo del 1999 dall’esperienza di alcuni medici, soci fondatori. Sin dal 1996 nel gruppo di volontari è nata la passione per l’Africa, condividendo esperienze e ponendosi prima di tutto l’obiettivo di comprendere la natura dei problemi esistenti; nel contempo si agisce direttamente con aiuti ed interventi concreti. Molteplici le esperienze svolte in Ospedali camilliani del Kenya Sud-Occidentale. Svolge dunque attività in ambito socio sanitario ed opera in supporto al

sistema delle istituzioni scolastiche (governative e private). Intento primario è sempre quello di pianificare interventi in sintonia con le autorità locali ma anche con le popolazioni dei villaggi. Le azioni e le iniziative intraprese, presenti e future, sono conformi ai principi del Diritto Internazionale ed in sintonia con le maggiori Organizzazioni per la Cooperazione Internazionale


ATTORI COINVOLTI: Ai sensi dell’ art. 4 della L.R. n. 26/99, i GRUPPI DI SOLIDARIETA’ INTERNAZIONALE (GSI) sono comitati temporanei aventi durata fino alla realizzazione dei progetti. Ad essi danno vita gli enti locali, con la partecipazione di enti pubblici, ONG, associazioni, istituzioni, fondazioni, gruppi di volontariato, altre formazioni sociali e singoli cittadini, purchè operino senza fini di lucro. Tutti i partecipanti al GSI “PROGETTO KOMUGE” hanno contribuito finanziariamente e/o con donazione di beni strumentali alla realizzazione del progetto. La ASSOS ha realizzato sul campo quanto previsto dal progetto.


ATTORI COSTITUENTI IL GSI DEL PROGETTO KOMUGE: • • • • •

Provincia di Terni Comune di Terni Comune di Amelia Comune di Montecastrilli Università degli Studi di Perugia- Facoltà di Scienze Politiche- CdL in “Cooperazione Internazionale per lo Sviluppo e la Pace” di Terni • Azienda Ospedaliera “S. Maria” di Terni • Associazione Solidarietà e Sviluppo (ONLUS) CONTRIBUTO FINANZIARIO DELLA REGIONE UMBRIA AI SENSI DELLA L.R. 26/1999 APPROVATO CON DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE N° 2180 DEL 22/12/2005


Uno dei meriti della cooperazione decentrata è quello di coinvolgere gli attori locali del paese beneficiario: • Diocesi di Musoma - Suor Mathildis • Komuge Catholic Parish- Padre Godfrey Ocamringa • Nyamongo Catholic Parish- Padre Nicholas Enzama La chiesa cattolica, attraverso la diocesi di Musoma, sostiene le parrocchie e le strutture missionarie della regione nel promuovere l’assistenza sanitaria e scolastica. I dispensari meglio attrezzati della regione Mara sono ubicati e gestiti all’interno delle missioni cattoliche.

IL COINVOLGIMENTO DEGLI ATTORI LOCALI DOVREBBE AGEVOLARE LA SOSTENIBILITA’ DELL’INTERVENTO


FONTI DI FINANZIAMENTO: PIANO DI COPERTURA FINANZIARIA Fonti Risorse proprie Contributo richiesto alla Regione ai sensi della L.R. 26/99

In natura 31.500

Finanziari

Totale

36.000

67.500

26.000

26.000

Finanziamenti di eventuali partner Italiani Finanziamenti di eventuali partner Esteri Contributi di altri organismi ( precisare ) Provincia di Terni Comune di Terni Comune di San Gemini Comune di Amelia Comune di Montecastrilli I Circoscrizione Tacito VIII Circoscrizione Velino

Totale

6.500 5.000 400 200 200 200 300 200

100.000


FONTI DI FINANZIAMENTO: 0,19%

0,19%

0,19% 0,28%

0,38%

6,10%

0,19%

4,69%

24,41% 63,38%

Risorse proprie

Contributo richiesto alla Regione ai sensi della L.R. 26/99

Contributi di altri organismi ( precisare )

Provincia di Terni

Comune di Terni

Comune di San Gemini

Comune di Amelia

Comune di Montecastrilli

I Circoscrizione Tacito

VIII Circoscrizione Velino


ANALISI DI PARTENZA L’analisi dei principali indicatori demografici unitamente all’esperienza sul campo maturata dall’Ente promotore, evidenziano l’esistenza di un

problema macroscopico legato agli altissimi tassi di mortalità infantile e materna. Tale piaga è soltanto la punta dell’iceberg e per questo è necessario strutturare le problematiche ad essa connesse secondo una logica gerarchica che scende dagli effetti alle cause. Tale approccio porta all’elaborazione dell’albero

dei problemi il quale dovrebbe consentire un’analisi puntuale delle variabili di rottura le quali sono componenti fondamentali per il conseguimento degli obiettivi.


ALBERO DEI PROBLEMI ALTO TASSO DI MORTALITA' INFANTILE E MATERNA

AIDS/HIV

MANCANZA DI ASSISTENZA SANITARIA DI BASE DIFFICOLTA' DI ACCESSO ALL'ACQUA POTABILE MANCANZA DI PERSONALE SANITARIO PREPARATO

DIFFICOLTA' DI TRASPORTO

DIFFICOLTA' NEL REPERIMENTO DEI MEDICINALI

COMPORTAMENTO RIPRODUTTIVO NON CONSAPEVOLE

BASSO LIVELLO DI ISTRUZIONE (PIU' GRAVE PER DONNE E FASCE DEBOLI DELLA POPOLAZIONE)

MANCANZA DI STRUTTURE ASSISTENZA AL PARTO E NEONATALE ASSENZA DI STRUTTURE SCOLASTICHE ADEGUATE

ASSENZA DI MATERIALE DIDATTICO

ASSENZA DI PERSONALE DOCENTE


SWOT ANALYSIS PUNTI DI FORZA (STRENGHTS)

PUNTI DI DEBOLEZZA (WEAKNESS)

Il Governo centrale è molto sensibile al miglioramento delle condizioni di salute. I partner esteri con i quali ASSOS è in contatto sono pronti a fornire il loro appoggio al progetto Komuge. La manodopera locale è ben disposta ad essere impiegata nel progetto.

La comunità insediata nella regione di intervento vive prevalentemente in villaggi rurali a potere diffuso, dove è difficile individuare i centri di potere e regole giuridiche certe.

OPPORTUNITA’ (OPPORTUNITIES)

MINACCE (THREATS)

Esistenza di una rete di dispensari realizzata nel precedente “Progetto Mara”. Buona conoscenza del territorio e di alcuni attori locali dediti alla cooperazione allo sviluppo da parte dell’ente promotore.

Legate alle attività collaterali al progetto, indispensabili per la sua vitalità o sostenibilità come ad esempio la campagna ASSOS “adotta un maestro” e avvio dei programmi di formazione del personale sanitario locale.


FINALITA’ DEL PROGETTO: • Azioni umanitarie e di solidarietà, prioritariamente in campo sanitario con particolare riferimento all’ Africa. • Lotta all’ esclusione e politiche sociali. • Contatti con i partner dei Paesi destinatari del progetto. • Coinvolgimento nelle attività del progetto, di diversi attori sociali ed istituzionalinel proprio territorio ed in quello dove si svolge il progetto. • Iniziative rivolte in modo particolare alle donne ed ai soggetti in condizioni particolarmente disagiate: a – Riduzione della mortalità materna; b – Riduzione della mortalità neonatale; c – Controllo e prevenzione sanitaria sul territorio; d – Miglioramento dell’ accesso alle fonti di acqua potabile; e – Sostegno all’ istruzione primaria con particolare riguardo agli orfani ed ai bambini più economicamente svantaggiati.


OBIETTIVI Una volta individuate le priorità di intervento e le finalità è necessario effettuare una trasposizione in positivo dell’albero dei problemi. Nasce

l’albero degli obiettivi strategia di intervento. così

e la conseguente scelta della

Il problema centrale diventa l’obiettivo generale ….


ALBERO DEGLI OBIETTIVI DIMINUIRE L'ALTO TASSO DI MORTALITA' INFANTILE E MATERNA-AUMENTARE LA SPERANZA DI VITA TERAPIE IN GRAVIDANZAPER EVITARE LA TRASMISSIONE MATERNO-FETALE DEL VIRUS DELL'HIV

COSTRUZIONE DI UNA RETE INTEGRATA DI DISPENSARI PER L'ASSISTENZA SANITARIA DI BASE COSTRUZIONE DI 2 POZZI PER L'ACCESSO ALL'ACQUA POTABILE AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE SANITARIO LOCALE

SERVIZIO DI FUORISTRADA AMBULANZA

REALIZZAZIONE DI UN CONSULTORIO E REPARTO MATERNITA' + ISOLA DI TERAPIA INTENSIVA NEONATALE

COMPORTAMENTO RIPRODUTTIVO NON CONSAPEVOLE

INVIO CONTAINERS PER LA FORNITURA DI MATERIALE SANITARIO AVVIO ALL'ISTRUZIONE DI BAMBINI E ORFANI E CORSI DI FORMAZIONE PER INFERMIERI

COMPLETAMENTO E RIAMMODERNAMENTO DELLE STRUTTURE SCOLASTICHE ESISTENTI

INVIO DI MATERIALE DIDATTICO, DIVISE SCOLASTICHE CON IL CONTAINER

CAMPAGNA ADOTTA UN MAESTRO


DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA’ Nell’anno di durata del “progetto KOMUGE”, inquadrato nel più generale “progetto Mara” già avviato dalla ASSOS e di durata quinquennale, saranno realizzate opere murarie e idrauliche con l’impiego di manodopera e tecnici locali, il cui impiego porterà ad una ricaduta benefica su tutta l’economia dei villaggi interessati alle realizzazioni poste in essere. Con l’ausilio degli strumenti sanitari giunti dall’Italia nei containers, si darà avvio ad una rete strettamente connessa di strutture sanitarie di primo livello sul territorio, con la possibilità di raggiungere anche i villaggi più sperduti grazie al fuoristrada con personale medico che fungerà da “clinica mobile” e che nel corso della settimana si sposterà con percorsi prestabiliti mettendosi a disposizione della popolazione. Contemporaneamente, con fondi propri, la ASSOS provvederà al completamento della scuola materna già parzialmente realizzata, ma mai portata a termine ed in stato di abbandono da 7 anni. Verrà garantito il sostegno economico per l’inserimento degli orfani e dei bambini più svantaggiati attraverso l’iniziativa “ADOTTIAMO UN MAESTRO” che consente, secondo le leggi vigenti in Tanzania, garantendo un salario all’insegnante (100€ al mese), le divise, i libri ed il supporto didattico, di allestire una classe standard di 45 bambini che altrimenti non avrebbero accesso all’istruzione. Successivamente si provvederà alla ristrutturazione della primary school, scuola elementare della durata di 7 anni, cui accedono attualmente 450 bambini provenienti da Komuge e dai villaggi circostanti.


VALUTAZIONE EX ANTE FATTIBILITA’: si può fare?

PERTINENZA

L’ente promotore, in base all’analisi dei dati relativi alla situazione di partenza, ritiene che le opere siano realizzabili nel rispetto del cronogramma. Gli interventi, essendo legati alla tutela della salute, in genere sono ben accetti dalle popolazioni beneficiarie e non incontrano particolari resistenze culturali.

l’intervento è coerente con la politica del governo della Tanzania, che da anni è impegnato in un’imponente campagna di vaccinazione per ridurre la mortalità infantile e che approva interventi tesi a migliorare le condizioni di salute della popolazione soprattutto quella rurale.

IMPATTO

SOSTENIBILITA’

Il “progetto Komuge”, parte del più ampio Progetto regione Mara, amplierà la rete di dispensari e centri di formazione che dovrebbero incidere sui tassi di mortalità infantile e materna della zona e consentire l’accesso all’istruzione delle fasce più disagiate della popolazione.

Il progetto Komuge nasce con il coinvolgimento iniziale della comunità locale e nella fase di realizzazione prevede l’impiego di personale locale (infermieri e operai) che presumibilmente sarà in grado di portare avanti e consolidare le attività previste.


FORMULAZIONE

nel settore scolastico è nostra intenzione favorire l'accesso alla scuola da parte dei bambini che, per condizioni di estrema povertà, non possono permettersi di pagare la retta scolastica (ricordiamo che in questi luoghi la scuola non è gratuita). Con l'impegno di numerose Scuole della Provincia di Terni che già da tempo collaborano con le nostre iniziative, contiamo di poter fornire il supporto scolastico necessario. Ogni classe comprende in Tanzania circa 45-50 alunni; lo stipendio del maestro assomma a 1500 € l'anno, cifra che può essere facilmente reperita grazie alla generosità di molti nostri piccoli e grandi amici. Ogni maestro in più ci consentirà di far accedere all'istruzione 50 bambini poveri, soprattutto gli orfani di AIDS, che altrimenti non potrebbero andare a scuola. Ogni volta che i nostri volontari si recheranno in loco, porteranno con loro il materiale scolastico donato in Italia e che verrà distribuito a tutti gli alunni, così come è stato già fatto fino ad ora. nel settore sanitario: i dispensari di Komuge e Nyamongo, da realizzarsi ex novo, si inquadrano in una rete di presidi sanitari di base, punto di riferimento sanitario di primo livello per la popolazione locale, comprendente i già esistenti Dispensari di Gamasara a nord, Rosana ad est e Baraki ad ovest. L’ampliamento del Dispensario di Komuge, fino a divenire un piccolo ospedale, si inserisce nell’ottica di fornire la zona di un presidio sanitario di secondo livello, al servizio di un’area molto estesa ove non esistono al momento strutture di tal genere. La rete sanitaria verrà supportata sia con la fornitura di medicinali essenziali, sia con la dotazione di un fuoristrada/ambulanza in grado di operare capillarmente sul territorio per le vaccinazioni, i controlli in gravidanza e pediatrici, la prevenzione delle principali malattie infettive e parassitarie presenti nell’area. L'aggiornamento professionale degli operatori locali costituisce parte integrante e qualificante del progetto e prevede l’intervento di specialisti volontari provenienti dall’Italia. Sia le scuole che le strutture sanitarie, ed i villaggi circostanti, necessitano di un approvvigionamento di acqua potabile per ridurre l’incidenza di malattie gastrointestinali, una delle principali cause di morte nella prima infanzia. Per ottenere ciò si devono realizzare dei pozzi per l’approvvigionamento idrico e contestualmente dei sistemi di filtraggio e clorazione dell’acqua. un aspetto particolare che dobbiamo menzionare nel settore sanitario è relativo alla lotta all'AIDS. Non ci soffermiamo in questa sede a parlare dell'incidenza di questa malattia nella zona e delle sue conseguenze non solo umane, ma anche socio-economiche. Ci preme sottolineare però che questa epidemia causa ogni anno un gran numero di orfani, spesso di entrambi i genitori, e che quindi questi bambini devono essere aiutati, fornendo loro un minimo di scolarità e di assistenza quotidiana. Ma insieme all'istruzione sarebbe giusto fornire loro anche un supporto alimentare adeguato; perciò si è ritenuto opportuno poter istituire accanto alla Primary School un servizio di mensa scolastica che consenta almeno di fornire un pasto quotidiano a tutti i bambini della scuola.


CRONOGRAMMA Una volta definiti gli obiettivi e le attività necessarie a raggiungerli, è utile scadenzare le singole azioni di intervento, in modo da raggiungere il massimo dell’efficacia e dell’efficienza in fase di implementazione così da ridurre al minimo i rischi di aggiustamenti onerosi in corso d’opera. All’uopo utilizziamo il DIAGRAMMA

DI GANTT.


CALENDARIO DI ESECUZIONE DELL'AZIONE PROGETTUALE ANNO 2005 ATTIVITA' 1

TERMINE DEI LAVORI DI COSTRUZIONE DEL DISPENSARIO DI KOMUGE (INIZIATO NELL'AMBITO DEL PROGETTO MARA)

2

SPEDIZIONE E ARRIVO DEL PRIMO CONTAINER CON TUTTO IL MATERIALE NECESSARIO ALL'ARREDO ED ALLA STRUMENTISTICA DEL DISPENSARIO DI KOMUGE

3

SCAVO DEL POZZO E MESSA IN OPERA DELL'IMPIANTO IDRICO PER IL DISPENSARIO, LE SCUOLE ED IL VILLAGGIO.

4

INAUGURAZIONE DEL DISPENSARIO DI KOMUGE ED AVVIO DELLA FASE DI SOSTENIBILITA'

5

AVVIO DEI LAVORI DI REALIZZAZIONE DELLA SALA PARTO E ISOLA NEONATALE

6

AVVIO E COMPLETAMENTO DEI LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE DELLA SCUOLA MATERNA ED AVVIO ALL'ISTRUZIONE DI 90 BAMBINI IN ETA' COMPRESA TRA I 3 E I 6 ANNI DEI QUALI LA META' SOSTENUTI DALL'ASSOS QUALI ORFANI E/O ECONOMICAMENTE SVANTAGGIATI

7

RISTRUTTURAZIONE DELLE AULE DELLA PRIMARY SCHOOL (PERIODO DI VACANZE SCOLASTICHE)

8

FORNITURA DI MATERIALE DIDATTICO E SOSTEGNO DEGLI ORFANI CON L'IMPIEGO DI DUE MAESTRI STIPENDIATI DALLA ASSOS CON FONDI PROPRI

9

REALIZZAZIONE DEL DISPENSARIO DI NYAMONGO

SPEDIZIONE E ARRIVO DEL SECONDO CONTAINER CON L'ARREDO E LA STRUMENTISTICA DEL DISPENSARIO E CON IL 10 FUORISTRADA/AMBULANZA DA UTILIZZARE COME CLINICA MOBILE CON MEDICO A BORDO PER IL TERRITORIO E LE URGENZE

11

AVVIO DELL'ATTIVITA' DI COLLEGAMENTO FRA I DISPENSARI INDIVIDUATI DAL PROGETTO REGIONE MARA E DELL'OPERA DI CONTROLLO SANITARIO E PREVENZIONE SUL TERRITORIO CON L'AMBULATORIO MOBILE

APR

MAG

GIU

LUG

AGO

SET

ANNO 2006 OTT

NOV

DIC

GEN

FEB

MAR

APR


RISULTATI ATTESI La realizzazione di questo progetto consente di raggiungere molteplici obiettivi, tutti correlati gli uni con gli altri. Innanzitutto permettere di accedere alle prime classi delle scuole elementari ai bambini più svantaggiati economicamente, che altrimenti non potrebbero frequentare la scuola. In secondo luogo, permettere anche agli orfani di accedere alla scuola. Ancora, fornire un aiuto concreto agli operatori ed alle strutture sanitarie per far fronte alle necessità assistenziali della zona e migliorare la qualità dei servizi. Infine, ma non di minore importanza, la realizzazione di un reparto di maternità e terapia neonatale consentirebbe di abbattere l’elevata incidenza di mortalità materna conseguente al parto (15‰) e neonatale (150‰).


BILANCIO DI PREVISIONE Il bilancio di previsione deve contenere il totale dei costi e delle entrate, indicati in maniera separata. COSTI AMMISSIBILI: – Costi per il personale e per esperti esterni (numero, qualifica, spese per persona a settimana, al mese, per anno, durata del rapporto) – Spese di viaggio e di soggiorno (tariffe di alloggio, numero viaggi, mezzi di trasporto utilizzati) – Spese di affitto sale riunioni (costo giornaliero, numero giorni) – Spese di formazione – Costi del materiali di segreteria – Spese per traduzioni ed interpreti – Spese di comunicazione (posta, telefono, fax, internet) – Costi di impianti e forniture – Altri costi diretti – Spese generali o costi indiretti imputati al progetto


BILANCIO DI PREVISIONE N°

VO CE D I CO STO 1 PERSO N A LE

COSTO (eu ro )

IN C ID E N Z A S U L TO TALE

€ 11 .4 0 0 ,0 0

11 ,4 0 %

€ 2.7 0 0 ,0 0

2,7 0 %

€ 30 0,0 0

0,3 0 %

€ 60 0,0 0

0,6 0 %

8 C O S T I D I IM P IA N T I E F O R N IT U R E

€ 59 .0 00 ,0 0

59 ,0 0 %

A LT R I C O S T I D IR E T T I (A C Q U IS T O 9 F U O R IS T R A D A E IN V IO C O N TA IN E R S )

€ 26 .0 00 ,0 0

26 ,0 0 %

€ 10 0 .00 0 ,0 0

10 0 ,0 0 %

2 V IA G G IO E SO G G IO R N O 3 A F F IT T O S A L E R IU N IO N E 4 F O R M A Z IO N E 5 M AT E R IA L E D I S E G R E T E R IA 6 T R A D U Z IO N I E IN T E R P R E T I 7 SP E S E D I C O M U N IC A Z IO N E

SP E S E G E N E R A L I O C O S T I IN D IR E T T I 1 0 IM P U TA T I A L P R O G E T T O T O TA L E


BILANCIO DI PREVISIONE 59,00%

0,60%

26,00% 0,00% 11,40% 0,00%

0,00%

2,70% 0,30%

0,00% PERSONALE VIAGGIO E SOGGIORNO AFFITTO SALE RIUNIONE FORMAZIONE MATERIALE DI SEGRETERIA TRADUZIONI E INTERPRETI SPESE DI COMUNICAZIONE COSTI DI IMPIANTI E FORNITURE ALTRI COSTI DIRETTI (ACQUISTO FUORISTRADA E INVIO CONTAINERS) SPESE GENERALI O COSTI INDIRETTI IMPUTATI AL PROGETTO


VOCI

COSTO X COSTO UNITA' TEMPO UNITA' TOT.

FINANZIAMENTO

NATURA

FINANZIATAORE

VALUTA

1 PERSONALE CAPO PROGETTO (ESPATRIATO)

1

6 MESI

1000€/MESE

6.000,00

6.000,00

FONDI ASSOS

OPERAIO (LOCALE)

3

12 MESI

100€/MESE

3.600,00

3.600,00

FONDI ASSOS

INFERMIERA (LOCALE)

1

12 MESI

150€/MESE

1.800,00

1.800,00

FONDI ASSOS

1

180 GG

15€/GIORNO €

2.700,00

2.700,00

FONDI ASSOS

0

0

0

-

-

0

0

0

0

-

-

0

300,00

300,00

FONDI ASSOS

-

-

0

2 VIAGGIO E SOGGIORNO PER DIEM ESPATRIATO

3 AFFITTO SALE RIUNIONI 4 FORMAZIONE 5 MATERIALE DI SEGRETERIA DEPIANT, DVD, CASSETTE PER TELECAMERA

6 TRADUZIONI E INTERPRETI 0

0

0

7 SPESE DI COMUNICAZIONE SPESE TELEFONICHE

6 MESI

500,00

500,00

FONDI ASSOS

E-MAIL

6 MESI

100,00

100,00

FONDI ASSOS

8 COSTI DI IMPIANTI E FORNITURE REALIZZAZIONE E ARREDO DELLA SALA PARTO E ISOLA NEONATALE (100m2)

€ 15.000,00 €

8.000,00 €

7.000,00

FONDI REGIONALI E ISTITUZIONALI + FONDI PROPRI

RISTRUTTURAZIONE E ARREDO DELLE SCUOLE

€ 15.000,00 €

2.000,00 €

13.000,00

FONDI REGIONALI E ISTITUZIONALI + FONDI PROPRI

REALIZZAZIONE E ARREDO DEL DISPENSARIO DI NYAMONGO

€ 15.000,00 €

8.000,00 €

7.000,00

FONDI REGIONALI E ISTITUZIONALI + FONDI PROPRI

2

€ 14.000,00 €

3.500,00 €

10.500,00

FONDI PROPRI

ACQUISTO FUORISTRADA

1

€ 10.000,00

INVIO CONTAINER

2

€ 16.000,00

REALIZZAZIONE POZZI E IMPIANTO IDRICO

9 ALTRI COSTI DIRETTI 10000

FONDI PROPRI €

16.000,00

FONDI PROPRI


REALIZZAZIONE IMPLEMENTAZIONE


LE PRIME CONSIDERAZIONI Ci troviamo a contatto con una cultura in cui il tempo è concepito in modo diverso: qui non c’è fretta… Al primo impatto con la realtà africana risulta subito evidente il divario fra chi comanda a qualunque titolo e il resto della popolazione: I CAPI OSTENTANO LA LORO OBESITA’ La corruzione è presente a tutti i livelli della vita pubblica, per questo è consigliabile siglare accordi scritti e non fidarsi della parola


Che cosa è stato fatto‌..


IL DISPENSARIO DI KOMUGE COME SI PRESENTA OGGI L’AREA DEL DISPENSARIO AL COMPLETAMENTO DEI LAVORI


INTERCULTURA …

Uno stagista della facoltà di scienze politiche di Terni si è recato a komuge per partecipare alla realizzazione del progetto e verificare la corretta esecuzione delle opere.


VALUTAZIONE OUTPUT: Tutte le opere del progetto sono state realizzate in base al cronogramma e nel rispetto dei costi previsti nel bilancio preventivo. In termini di efficacia (corrispondenza tra risultati attesi e risultati effettivamente conseguiti) il risultato ci sembra in linea con le attese. L'attività del Dispensario di Komuge è iniziata ufficialmente il 1° Agosto 2006 Fra numerose difficoltà ed altre “missioni diplomatiche”, durante i primi mesi dell’anno ci viene anticipato, ma solo verbalmente, che riusciremo a breve ad ottenere l’autorizzazione ad aprire il dispensario. Il nostro impegno formale è che, una volta in funzione, il dispensario verrà dotato di un reparto maternità, come richiestoci. Prosegue intanto la selezione di personale locale: un infermiere, un farmacista, un tecnico di laboratorio, un guardiano … ma il problema vero è reperire un medico disponibile in queste zone…


VALUTAZIONE OUTCOME: Il villaggio ha cambiato volto. Il dispensario funziona e le scuole anche. Grazie alla campagna ASSOS dei viaggi di solidarietà, ogni anno decine di volontari partono alla volta dell’Africa portando con sé medicinali e materiale scolastico per rifornire le strutture realizzate con il progetto Komuge. La campagna “adotta un maestro” è utile a garantire agli studenti la necessaria continuità didattica. È ancora presto per valutare il reale impatto del progetto, anche per l’assenza di un sistema di misurazione statistica dei dati. Sicuramente la continua presenza di volontari e stagisti può contribuire a calmierare il fenomeno della corruzione che è endemico in tutta l’Africa subsahariana. Di grande interesse la possibilità per gli studenti della Facoltà di scienze politiche di Terni di poter effettuare stages formativi nelle aree in cui opera la ASSOS e così applicare sul campo le conoscenze teoriche acquisite nei corsi di laurea in Cooperazione internazionale per lo sviluppo e la pace.



TERNI 16 GIUGNO 2008

“qui il valore della vita è nella vita” by Stefano (ASSOS)


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