Bourgeois
Corpididonnascompostiin35opere
Nonèuncasose,periodicamente, megliosed’estate,imuseipiù prestigiosidelmondofannoa garaperallestireretrospettive,piccole ograndimostre,dedicateaLouise Bourgeois(Parigi1911-NewYork2010), unadellepiùimportantiartistecontemporanee,unadellepiùinfluentidel secoloscorso.
Saràperquelfeliceintrecciotramemoriapersonaleeinconsciocollettivo, perqueldialogosublimetraarteantica econtemporaneità(ricordate«Femme couteau»inrapportoconilMartiriodi Sant’AgatadiFrancescoGuarinoaCapodimonte?)operquell’usosapientedi formeematerialiingradodioffrire nuoveprospettiveall’esperienzaumana chelapraticacreativadellaBourgeois saattrarreefarrifletterecomepoche. Nonstupiscecosìilritornodell’artista incittàconl’inaugurazione,martedì25 alle18.30,di«RareLanguage»alloStudioTrisorio.Sitrattadiunadelletappe dell’itinerarioitalianochecoinvolgerà anchelaGalleriaBorgheseeVillaMediciaRomainsiemeconilMuseoNovecentoeilMuseodegliInnocentiaFirenze.PressoloStudioTrisorio(Riviera diChiaia,215)sarannoesposti35disegnirealizzatidall’artistafrail1947eil
3, Trisorio
2008e4scultureinbronzo.Geometrie astratteospiraliformi,rimandiespliciti alcorpofemminileemaschile,sonogli elementiricorrentidelvocabolarioartisticodellaBourgeoischesifondasulla necessitàdell’immediatezza,peresprimereisuoistatid’animo,perraccontarelarelazionecomplessafral’individuoeciòchelocirconda.Alcentrodellaricerca,ilpeso dellamemoria,il rapportoambivalenteconlefiguregenitorialie quelperiodo specialesegnato dall’infanziatrascorsaaParigi.Èinquestoperimetroemotivo cheildisegnooccupaunospazioprivilegiato.Eseidisegnisonospazicreativi doveannotareemozionieidee,«infilzandolecomefarfalle»,lesculturesonoformeancorapiùtangibili,immaginiatredimensionirealizzateperesorcizzareilpassatoelepaureinconsce. Necessarieperdominareilcaosinteriore.Finoal31ottobre.

MelaniaGuida ©RIPRODUZIONERISERVATA
Opere Intrecci dimani: ilavori diBourgeois saranno esposti nellaGalleria Trisorio allaRiviera diChiaia
GRANDI MAESTRI



Louise Bourgeois
Col corpo e con la mente
di Eugenio Viola

Utilizzando il corpo come forma primaria, ha esplorato l’intera gamma delle emozioni
Èun gran momento per Louise Bourgeois (Parigi, 1911 –New York, 2010) in Italia, protagonista di tre rassegne che seguono le importanti retrospettive organizzate dal Museo di Capodimonte di Napoli (2008) e dalla Fondazione Vedova di Venezia (2010): due mostre istituzionali, a Firenze al Museo Novecento e a Roma alla Galleria Borghese, e una organizzata dallo Studio Trisorio a Napoli. Louise Bourgeois è una delle artiste più emblematiche del XX secolo, con un corpus di lavori intensamente personale, tanto complesso quanto diversificato, nel corso di una carriera lunga sette decenni. A Parigi, tra il 1936 e il 1938, studia all’Académie des beauxarts con Fernand Léger. Nel 1938, col marito Robert Goldwater (1907-73), storico dell’arte, si trasferisce a New York dove entra in contatto con numerosi artisti, tra cui Joan Miró, André Masson, Marcel Duchamp e gli espressionisti astratti. Utilizzando il corpo come forma primaria, Bourgeois ha esplorato l’intera gamma delle emozioni legate all’esperienza umana. I ricordi d’infanzia e le complesse dinamiche psicologiche all’interno della propria famiglia sono stati per l’artista una fonte inesauribile di ispirazione e una maniera di esorcizzare i propri traumi. Motivo per cui questioni connesse a sessualità, dolore, paura, senso di colpa, abbandono e riconciliazione informano tutta la sua opera.
ABBANDONO. La mostra Do not abandon me riuniscealMuseoNovecentodi Firenze quasi cento opere dell’artista in stretto dialogo con gli spazi delle Ex Leopoldine. Il titolo della rassegna richiama la paura dell’abbandono che l’artista ha sempre nutrito, incentrato nella diade madre-bambino, modello di tutte le relazioni future. Una serie di gouache rosse, realizzate negli ultimi cinque anni della sua carriera, esplora il ciclo della vita umana. Nell’ambito del progetto fiorentino, ilMuseodegli

Innocenti espone la perturbante Cell XVIII (Portrait) (2000), in dialogo con alcuni dei lavori più iconici della collezione ospitata nel complesso monumentale progettato da Brunelleschi Il soggetto dell’installazione sembra reinterpretare in chiave contemporaneal’iconografiadellaMadonnadella Misericordia, ricorrente in molte opere della collezione del museo. Bourgeois inizia a produrre le Cells all’inizio degli anni Novanta. Sono strutture ambientali abitate da elementi scolpiti o da oggetti trovati e conservati
dall’artista. Il nome della serie gioca sui molteplici significati della parola “cell”, che in italiano corrisponde sia a cellula che a cella. Rinvia pertanto sia all’unità elementare di tutti gli organismi viventi, sia alle condizioni di isolamento, separazione e reclusione, centrali nella poetica dell’artista.
MEMORIE. L’inconscio della memoria, allaGalleriaBorghese,èlaprimaesposizione romana di Bourgeois, nonché la prima dedicata a un’artista donna contemporanea dalla prestigiosa isti-



1 Louise Bourgeois, The feeding, 2007, gouache su carta (in mostra a Firenze al Museo Novecento). In mostra allo Studio Trisorio di Napoli: 2 Nature Study #1, 1985, bronzo, patina al nitrato d’argento, cm 18x48x18; 3 Untitled, 2005, bronzo, patina al nitrato d’argento; 4 Small eye #3, 1997, alluminio e piombo, cm 10x13x10; 5 Untitled (No. 6), 1998, bronzo, patina al nitrato d’argento.


Il nuovo record d’asta nel 2023
I l nuovo record d’asta di Louise Bourgeois è stato stabilito nel maggio 2023, quando Sotheby’s New York ha aggiudicato un monumentale Spider del 1996 (sei esemplari, cm 668) a 30,34 milioni di euro. Il limite precedente, 28,66 milioni di euro da Christie’s New York per un altro Spider, del 1997 (sei esemplari, cm 756,9), resisteva dal maggio 2019. È il soggetto più costoso tra quelli esplorati dall’artista: i 14 prezzi più elevati registrati nelle aste internazionali sono versioni diverse di Spider. Sono richieste anche le opere della fine degli anni Quaranta: Black flames, un bronzo del 1947-1949 (fusione del 1989, sei esemplari, cm 176,5), è stato battuto nel novembre 2022 da Christie’s New York a 3,41 milioni di euro. In asta si trovano ottime opportunità per acquistare lavori di piccolo formato: Silence, del 2001-2002 (bronzo, cm 17,8, 15 esemplari), è stato venduto nell’aprile scorso da Phillips New York a 26mila euro. Le carte, a seconda del soggetto, della datazione e della tecnica, richiedono un investimento compreso tra 40mila e 150mila euro


6 Louise Bourgeois, Untitled, 2003, ricamo, tessuto e legno, cm 69x37x43. 7 Untitled (NO. 7), 1993-2009, marmo e legno, cm 33x91,4x66. 8 Topiary, 2005, marmo, cm 67,3x28x22. 9 Cell XX (Portrait), 2000, acciaio, tessuto, legno e vetro, cm 188x124,5x124,5. In mostra a Roma alla Galleria Borghese.
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La serie Cells rinvia sia all’unità elementare di tutti gli organismi, sia all’isolamento e alla reclusione
tuzione. Venti le opere esposte, chiamate a dialogare con la collezione storica della Galleria. Il tema della metamorfosi, affrontato dall’artista più volte nel corso della sua carriera, è espresso in Topiary (2005), una scultura in raffinato marmo rosa che simboleggia la crescita organica e le fasi di sviluppo di una jeune fille en fleur, incarnando il cambiamento dalla pubertà alla maturità. Cell XX (Portrait) (2000) si addentra nella ritrattistica delle emozioni, offrendo uno sguar-
do intimo sulla psiche umana. Suggerendo uno scambio silenzioso tra due teste, l’opera mette in evidenza il modo in cui Bourgeois decostruisce la ritrattistica tradizionale, al fine di enfatizzare l’emotività e l’introspezione psicologica dei suoi personaggi. In Untitled (n. 7) (1993-2009) due coppie di mani si stringono solidali, mentre una piccola casa simboleggia rifugio e protezione. Untitled (2003) appartiene alla serie delle teste di stoffa, sculture che Bourgeois realiz-

za con ritagli di tessuto dalle fantasie floreali, con le caratteristiche orbite vacue e la bocca dischiusa.
CONFLITTI. LoStudioTrisoriopresenta nella mostra Rare language un corpus di 35 disegni, realizzati fra il 1947 e il 2008, e alcune sculture in bronzo: Nature study #1 (1985), Untitled (2005), Small eye #3 (1997) e Untitled (No.6) (1998), vere e proprie materializzazioni tangibili dell’inconscio dell’artista, create per esorcizzare il proprio passato e le paure inconsce. Le opere di Bourgeois sono caratterizzate da geometrie astratte o spiraliformi, così come da rimandi più o meno espliciti alcorpofemminileeaquellomaschile. L’artista franco-americana rivendica semprelanecessitàdell’immediatezza per esprimere i propri stati d’animo, per raccontare la relazione fra la propria individualità e ciò che la circonda. Nel complesso, queste tre mostre offrono la possibilità di intraprendere un viaggio all’interno dell’universo altamente simbolico di Bourgeois, sospeso tra pulsioni dell’inconscio e sublimazione, figurativo e astratto, asciuttezza espressiva e seduzione della materia, maschile e femminile, aggressione e passività. Propongono, così, le tracce sparse di un’indole elegantemente provocatoria ma concettualmente irrequieta, che ha cavalcato l’euforia femminista con teatralità arguta, prediligendo un linguaggio espressivo dall’erotismo disinibito ma animato da una conflittualità costante con il proprio presente inquieto.
LOUISE BOURGEOIS. DO NOT ABANDON ME Firenze, Museo Novecento (tel. 055-286132). Fino al 20 ottobre.
RARE LANGUAGE. Napoli, Studio Trisorio (Riviera di Chiaia 215, tel. 081-414306). Fino al 31 ottobre.
UNCONSCIOUS MEMORIES. Roma, Galleria Borghese (tel. 06-32810). Fino al 15 settembre.

L’arte Jenny Holzer in mostra da Trisorio
di Renata Caragliano
● a pagina 11
Le mani nell’arte di Jenny Holzer allo studio Trisorio
di Renata Caragliano
Da sempre l’artista concettuale JennyHolzerutilizza leparole comeforma d’arte. L’immediatezza dei suoi messaggi – tra cui “Proteggimi da ciò che voglio”, “L’abuso di potere non è una sorpresa” o “Il denaro crea il gusto” – si presentano come un’armacontrolamistificazionedella realtà operata ogni giorno da media, agenzie governative e pubblicità, che diffondono una forma di banalizzazione del linguaggio. Dagli anni Settanta, le sue scritte con “Truisms”, modi di dire comuni che parlano di violenza, questioni di genere, potere, guerra e morte, incollate sulle strade di New York, incise su panchine di pietra, proiettate su cartelloni pubblicitari o sulle facciate dei maggiori musei del mondo, hanno destato grande scalpore, sfidando stereotipi sull’arte e sulla società. Anche a Napoli, Natale del 2006, Holzer in occasione dell’importante stagione di arte pubblica a piazza del Plebiscito, ha utilizzato lo spazio dello storico emiciclo come un unico grande schermo per proiettare una selezione dipoetiche scritte luminose “For Naples” (titolo del progetto).
L’importante artista americana (originaria dell’Ohio che vive e lavora a New York), che quest’anno ha compiuto settantaquattro anni, torna di nuovo a Napoli, invitata da Studio Trisorio, in occasione della personale dal titolo “Denied”, a cura di Philip Larratt-Smith. Inaugurazione venerdì alle 18,30 con la mostra esposta nei duespazi della storica galleria di Lucia e Laura Trisorio: alla Riviera di Chiaia 215 e in via Carlo Poerio 116. Questa volta il messaggio che lancia Holzer è nettamente politico. Nello spazio di Chiaia sono presentati dipinti e opere su carta che fanno parte della serie “Redaction Paintings”, una produzione iniziata da Jenny Holzer dopo l’11 settembre 2001, che vede l’artista interrogarsi sulla veri-
Da venerdì la personale “Denied” dell’artista americana, 74 anni, tornata a Napoli nei due spazi della galleria alla Riviera di Chiaia 215 e in via Carlo Poerio 116

k Jenny Holzer
Privately Constructed, 2024, carbone su carta lucida © 2024 Jenny Holzer, member Artists Rights Society (ARS), NY
dicitàdeitantidocumentidi sicurezza nazionale del suo paese su guerre e atti di terrorismo che quando non sono più considerati coperti da segreto di Stato, vengono declassificati e resi pubblici, non senza aver subito prima una forma di censura dallo stesso governo e dall’esercito, come dalle agenzie di sicurezza nazionale. In “Redaction Paintings” l’artista riproduce su tela e su carta alcuni di questi documenti top secrets, provenienti da ambienti governativi e militari americani, riguardanti l’Iraq e l’Afghanistan, gli abusi sui detenuti a Guantanamo, mascherando alcune parole o frasi con barre censoriedi colorenerooricoprendoli con la foglia d’oro. Un modo per sottolineare e far emergere i rapporti ambigui tra potere e segretezza. In una grande opera su carta da lucido della serie “Privately Constructed” alcune frasi estratte da documenti governativi sono circondate da impronte di manirealizzate colcarbone. In una recente intervistaHolzerha raccontato: «Mi sono ricordata di avere le mani. Raramente tocco qualcosa, dal punto di vista artistico. Ma ho pensato che valeva la pena imbrattare le cose». Sembrerebbe un nuovo “truism” che si rifà al “volersi sporcarele mani”, invece che lavarsele, che nella sua accezione positiva indica il fare qualcosa che altri temono di fare e che potrebbe generare dei problemi. Altre frasi lapidarie e icastiche scelte da Jenny Holzersirincorrono nellagalleria incise in piccole targhe in bronzo e in alluminio, provenienti dall’altra serie di lavori “Living and Survival” deglianni Ottanta. Nella vetrina dell’altro spazio di Studio Trisorio, invece, èesposta una panca inmarmo, “Dormo” (2019), che reca inciso un verso tratto da una poesia di Patrizia Cavalli, capace come Holzer, di usare le parole in maniera unica e speciale, con un’impagabile libertà di pensiero e di azione.
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DaTrisorio JennyHolzer mostralelibertà negatedalpotere

SJennyHolzer (fotoLanfranco)
emprelegataall’ideadell’artecome denunciasocialeepolitica,JennyHolzer nonsismentisceneanchestavoltaconla mostraallestitaalloStudioTrisoriofinoal31 gennaio.Basterebbeleggereiltitolodiquesto ciclo,«Denied»,percomprenderequantonel linguaggiodell’artistadell’Ohiol’obiettivosia semprequellodimostrarelelibertànegatedal potere,risvegliandocosìlecoscienzeeil pensierocriticodegliosservatori.Untemache l’havistaricoprirediscrittegrattacieli,edificie monumenti,compresiquellinapoletani.In moltiricorderannoinfattil’istallazione luminosainpiazzadelPlebiscitonel2006coni suoi«truism»,frasiproiettateconaforismi, parolediguerraed’amore,obrandellidi poesiafirmatidaautorimediorientalie occidentali.Unamacrodimensionecheperò Holzer,confermandonessiconcettualicon JosephKosutheMarioMerz,riduceinformati piùpiccolienonpiù immateriali,quandoespone ilsuolavoronellegallerie. Operechegrazieallaloro concretezzafisica,diversa dalleintoccabililetteredi lucedellesueistallazioni urbane,lavedescultricecon unapancadimarmoche diventapaginadiunafrase incisa,«MiScorgeAmore MiScorgeQuandoDormo. PerQuestoIoDormo», ripresadaunapoesiadiPatriziaCavalli,o pittriceneglialtrilavoribidimensionaliincui usamaterialicomeilcarboneolesfogliedioro eplatino.Sonoi«RedactionPaintings»che sottolineano,celandoli,queipassaggi censuratiprimadirenderenotialcuni documentiprovenientidaambientigovernativi emilitariamericani,poipubblicatigrazieal «FreedomofInformationAct»,leggecheha apertoagiornalistiestudiosil’accessoalla NationalArchivesandRecordsAdministration. Holzeringrandiscequindilepaginedei documenti,leriproduceadoliosuteladilino, spessousandofogliad’oroeplatino, cancellandoperòconnettestriscenereleverità occultate.Nederivaunaformadiastrattismo geometrico,cheinrealtàsottolineale ambiguitàdelpotereedellarelativasegretezza, comenelcasodi«PrivatelyConstructed»del 2024,incuieranocontenutiicontributiprivati perlacostruzionedelmuroantimmigrazione fraStatiUnitieMessicovolutodaTrump,oggi piùattualechemaineipianidelneoeletto presidenteamericano. ©RIPRODUZIONERISERVATA






DaTrisorioomaggioaNonas,artista-antropologo
«Continentaldrift»èlaretrospettivadell’intellettualeamericanoconopereispirateallesuericerche
RichardNonas,l’artista americanoospitedello StudioTrisoriofinoal 10maggioconlamostraintitolata«ContinentalDrift», rappresentaunesempiodiricercascaturitadaunpercorso reale,dicampo,vissutocome antropologosindaglianni ’60,grazieallostudioeall’osservazionedidiversetribùindigenedelCanada,dell’ArizonaedelMessico.
Un’esperienzatroppoforte perpoteressereconfinatasoloalladimensioneteoricae pubblicistica,maingradoinvecedisuscitarepulsionicreativetalidatrasformarel’an-
tropologo,scomparsonel 2021a85anni,inunveroe proprioscultoreepittore.IlavoriespostinellesalediRivieradiChiaialoconfermano, evitandoperòunasemplice equazione,osovrapposizione,fral’oggettodellasuaindagineconoscitivaeilproprio lavoroestetico,deltuttoineditoepersonale,anchese ispiratoalleimmaginieai luoghifrequentatineglianni precedenti.Ilciclodelleopere èmoltoampioevadaglianni ’70al2020,pocoprimadella morte,presentandociuna stringatezzaimmediata,che nonsifamaiminimalismo

L’artistaRichardNonas,scomparsonel2021a85anni
concettuale,perdiventarlo piùsulpianostrettamente formale,comenellalungaseriediblocchettidilegnonaturaletagliatietalvoltadipinti dineroedirosso,talvoltalasciaticonillorocoloreoriginale,chesembranosegmenti ritualietribali,rilettiperòcon lasensibilitàdiunocchioattentoancheseesterno. QuestoprimociclodiNonasespostodaTrisorio,indagapoianchesulrapportodi questepresenzeconlospazio el’ambiente,cherestituisconoatmosfereesistenzialiforti enient’affattominimali.Comedelrestoemergeanche
dallebarreinferroarrugginitocheaccostatemodularmentedannovitaacrocied altrisimboli.Sculturechenon sonosoltantooggettimastrumentichedannooriginea percorsiempiricitalidasuscitarestatiemotivifamiliario stranianti,echeinvitano ognunodinoiaall’interazionefral’uomoel’ambiente. Oppurecomenelcasodeilavoriincartadel’76edel’77 constriscenereverticalie orizzontali,cherimandanoa tracceevidentidigestualità ricchedisenso.
S.deSt. ©RIPRODUZIONERISERVATA


