Synaxis 1998 XVI 2

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Giuseppe Schirò

nota del 18 dello stesso maggio, rimise la questione al sovrano il quale, con reale rescritto del 3 giugno successivo, ne den1andò l'esan1e alla Supre1na Giunta del Regno di Sicilia presso la Corte reale in Napoli. t~e due parti, vescovo e capitolo, produssero 1nen1oric assai polen1iche, anche a stampa a sostegno delle proprie posizioni". fn poche parole quella dci canonici si pL1ò riassun1erc così: 1) la chiesa era di regio patronato e, pertanto «sub immediata protectione regis», anzi addirittura regia cappella ed il vescovo non poteva neanche invocare il Concilio Tridentino, perché questo aveva esentato dalla visita dell'ordinario le istituzioni di tale genere; 2) il Concilio Tridentino non era stato accettato in Sicilia nei capi pregiudizievoli ai regi diritti; 3) per consuetudine antica la visita era stata effct!uata solo dai visitatori regi; 4) le rendite della chiesa provenivano dal re e la sacra distribuzione era aggregata ad esse in 1nodo inscindibile e, pertanto, godeva delle stesse esenzioni; 5) la sacra distribuzione costituiva la n1ensa capitolare e, per questo, i canonici non dovevano rendere conto a nessuno. La Giunta di Sicilia, il 9 1narzo 1739 e111ise final111entc il suo voto 50, che fu favorevole al vescovo, 1na non in 111odo pieno e definitivo, essendogli stata riconosciuta la facoltà di effettuare la visita con1e "delegato del visitatore regio" e con riserva dci diritti dell'una e dell'altra parte. E ciò perché era stato sollevato un altro problema: la possibile violazione di un capitolo

~'1 ((l)irnostra7ionc delle ragioni che assistono a pro dcl vescovo di Girgenti Ivions. Lorenzo G-ioeni dei Duchi d'Angiò in sostegno e dcl Pastora] suo dirillo di visitare gli ef. Jètti e prendere i conti da' Ivlinistri della Sacra Distribuzione e di quella Calledralc e dc' giusti ordini dell'illustre Duca della Conquista lì.1 Presidente di quel Regno ed in risposta dell'in1proprie pretensioni di alcuni di quei Canonici, come più di due Al!egazioni a loro pro' date alla luce collo specioso e ideale titolo di causa Regia e di Nota dei reali diriHi da riconoscersi nella Suprema Real Giunta della Consulta dc! Regno di Sicilia». A questa segue una corposa risposta circostanziata e docun1entata, da parte del Capitolo, intitolata appunto «Risposta ad una dimostrazione httta a pro delle pretensioni dcl Vescovo di Girgenti su del suo Caritolo contro una scrillura intitolata Causa regia o sia difesa del regio patronato e delle reali sue prerogative sopra la Chiesa di Girgenti)) ed un volun1inoso n1en1oria!c, ricco di argon1entazioni, rivolto «Alla Sacra Real Maestà dcl Re Nostro Signore rer il Capitolo de!!a Real Chiesa Cattedrale e regia Cappella di Girgenti intorno al!a causa che si agita con 1nons. Vescovo di quella città ne!!a Supren1a Giunta di Sicilia)). Non n1eno ricca di argo1ncntazioni è, da parte dcl Vescovo, un «Ragguaglio della condotta e regioni del Vescovo di (ìirgcnli, inons. D. Lorenzo Giocni, dei duchi d'Angiò,che si sottopone alla intelligenza della Real Suprcrna Giunta di Consulla dc! Regno dì Sicilia, per la Consulta eia farsi alla Maestà dcl Re Nostro Signore (che Dio guardi!) sopra !e !~1lse asserzioni ed insussistenti pretensioni esposte ne! ricorso presentato sotto nornc del Capitolo di quella chiesa di alcuni di quei canonici alla 1nedesi1na Maestà ciel Re)). · 50 G.8. IANNUCCJ, IJ{fesn, cit., 17.


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