ST Magazine Febbraio 2011

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Audi A1 e Freelander 2, Grandi chef Giorgio Avola Range Rover Evoque, Donnafugata, grandi novità alla ST e il pomodoro Pachino l’evento auto 2011 tappa del DiWine Award 2010 campione di scherma


Quante novità!

Gentili lettori, benvenuti innanzitutto a questo nuovo appuntamento con ST Magazine. Come potete notare già a prima vista, sono tante le novità che abbiamo in serbo per Voi, non solo da vedere ma anche da… toccare. Abbiamo infatti rivisto completamente la grafica del nostro magazine, rendendola ancora più

accattivante e aumentando al contempo il numero delle pagine. L’occasione che abbiamo colto per realizzare questo tipo di restyling è del resto troppo importante per non essere sottolineata da grandi e piccole svolte: la ST, da sempre la Vostra concessionaria di fiducia, è diventata anche concessionaria Audi.

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Da oggi, quindi, potrete venirci a trovare anche per ammirare tutta la gamma della prestigiosa casa tedesca, che si colloca di diritto nel segmento “Premium” di tutto il settore delle quattro ruote. Naturalmente, non mancheranno ampi servizi su questo evento, che contribuisce ancor più a fare della ST la scelta migliore per acquistare la propria


editoriale

auto, nuova o usata, alle migliori condizioni e alle garanzie più esclusive. Ma così come siamo diventati concessionari Audi, non ci dimentichiamo certo anche di tutte le altre case che rappresentiamo, dalla Land Rover alla Fiat, dalla Lancia alla Volvo, dalla Ford alla Suzuki, dalla Mazda ai veicoli commerciali Fiat e Ford. E,

per rimanere in tema di novità, Vi suggerisco anche l’approfondimento che abbiamo previsto sull’inedita Range Rover Evoque, eleganza, classe e spirito d’avventura allo stato puro. A fianco dei temi più strettamente legati al mondo delle quattro ruote, abbiamo poi affrontato come sempre anche tanti argomenti sociali e di costume.

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Un numero tutto da leggere, quindi, in attesa di vederci presto in concessionaria. Buona lettura!

Sergio Tumino A.D. ST S.p.A.


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Sommario_ In questo numero: Pag. 2

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ST Editoriale_ Quante novità!

ST Speciale_ Range Rover Evoque, festa per l’auto “emozione 2011”

Lettere dei clienti

ST Speciale_ Prestige, Dynamic, Pure, Range Rover Evoque

ST Incontri_ Evolution e revolution, il nostro biglietto da visita

ST Parliamo di_ Giorgio Sallemi “Sogno un’ortopedia senza le protesi”

ST New entry_ Audi A7, Sporback

ST Life Style_ Il sarto personale, ritorna una grande tradizione siciliana

ST New entry_ Nuova Freelander 2

ST Dossier_ Grandi pasticceri interpretano il cioccolato di Modica

ST New entry_ 4.4 TDV8 Vogue SE, Range Rover

ST Vetrina_ Estèe Lauder, quando la bellezza inizia dalla ricerca

ST New entry_ Audi A1

ST Life Style_ Bon, un locale per tutte le occasioni

ST New entry_ Ford C-Max e S-Max

ST History_ Sicilia, il più grande set all’aperto

ST New entry_ La nuova Suzuki Swift

ST Tempo libero_ In tour da Pozzallo a Portopalo di Capo Passero...

ST New entry_ Fiat 500 bicilindrica Twin Air

ST Family_ Io c’ero!

ST Persone_ Maria Grazia Nocita, se la maestra sceglie Ford

ST Cultura_ “Incontri ravvicinati”

ST Web_ La ST è su Facebook

ST Reportage_ Range Rover DiWine Award, vino e Sicilia

ST Primo Piano_ ST Renting

ST Passioni_ Eleonora Abbagnato, l’etoile che ama la Sicilia

ST Speciale Dealer_ ST è Audi

ST Emozioni_ Roberto Beneventano e la passione per lo champagne

ST Speciale Dealer_ ST è Ford

ST Sicilia tour_ Pomodoro di Pachino IGP, la grande ricchezza del ragusano

ST Speciale Dealer_ ST è Land Rover e Range Rover

ST La pagina del consulente_ IRAP

ST Speciale Dealer_ ST è Suzuki

ST Speciale usato_ Usato ST, la qualità che conviene

ST Speciale Dealer_ ST è Fiat

ST Assistenza e manutenzione_ E’ manutenzione ordinaria o...

ST Speciale Dealer_ ST è Lancia

ST Assistenza e manutenzione_ After Sales ST, la qualità è la nostra forza

ST Speciale Dealer_ ST è Volvo

ST Sport e sponsorizzazioni_ Giorgio Avola... da Modica sognando le olimpiadi

ST Speciale Dealer_ ST è Mazda

Alla nostra Rita il premio “speciale” Fair Play 2010

ST Speciale Dealer_ ST è veicoli commerciali Fiat

ST Sport e sponsorizzazioni_ Campionati italiani di tamburello...

ST Speciale Dealer_ ST è veicoli commerciali Ford

ST Sport e sponsorizzazioni_ U.S. Siracusa, la salvezza non è piu’ un sogno

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Pag. 12 Pag. 14 Pag. 15 Pag. 16 Pag. 19 Pag. 20 Pag. 23 Pag. 24 Pag. 26 Pag. 27 Pag. 28 Pag. 30 Pag. 32 Pag. 34 Pag. 36 Pag. 38 Pag. 40 Pag. 41 Pag. 42 Pag. 43 Pag. 44

ST Eventi_ Un anno di marketing

Pag. 46

ST Test_ Una giornata in Land Rover e Range Rover

Pag. 48

ST Personaggi_ Università di Ragusa, quale futuro?

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ST Esclusivo_ “Sli scatti di Giuseppe Leone”

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Editore: Studio Della Casa S.a.S. Via Giardini 431/E 41124 Modena Tel. 059/346299, www.studiodellacasa.it; Postatarget Magazine - tariffa pagata - DCB Centrale/PT Magazine ed./aut.n.50/2004 - valida dal 07/04/2004 - Magazine 2 n. 1 - Aut. Trib. Forlì n. 29 del 1999 - Direttore responsabile: Marco Pederzoli; Direttore editoriale: Stefano Della Casa; Redazione: Dino Della Casa, Paolo Pignatti, Marco Pederzoli; Coordinamento grafico: Studio Degò/ MO; Art work: Chiara Ottolini; Foto: Paolo Pignatti - Ufficio stampa Sergio Tumino, per gentile concessione Mario Russo; Stampato in esclusiva per l’Editore Della Casa: Arbe (MO). Azienda con qualità certificata BVQI A norma dell’art. 7 della legge n. 196/2003 il destinatario può avere accesso ai suoi dati, chiederne la modifica o la cancellazione oppure opporsi al loro utilizzo scrivendo a: Studio dott. Della Casa S.a.s. – Via Giardini, 431/E – 41124 Modena (MO)

Si ringrazia la Dott.ssa Rita Benedetto consulente marketing e qualità della Sergio Tumino S.P.A. per la professionale collaborazione.

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Lettere dei Clienti D. Ho letto su una rivista specializzata di FIAT EcoDrive. E’ un nuovo modello? R. No. É un sistema che consente ad ogni guidatore di ottimizzare i consumi grazie ad una chiavetta USB e un PC. E risparmiare fino al 16% di carburante. Il principio è identico al meccanismo con il quale si scarica una canzone da un sito. È stato studiato dalla Fiat sulla base di campioni di stili di guida, come cambiare le marce, accelerazioni e decelerazioni, le frenate, l’utilizzo di una velocità costante. È una fase ancora sperimentale ma per chi fosse interessato c’è un apposito sito: www.fiat.com/eco D. Auto elettriche, difesa dell’ambiente, sistemi ecologici, ricerca di carburanti meno inquinanti, ecc. ecc. Chi è veramente più “verde” fra le case automobilistiche? R. La Fiat, che per il terzo anno è in testa alla classifica dei brand più ecologici, grazie alla filosofia del gruppo improntata a seguire sempre più gli orientamenti della cosiddetta “green-economy”. La casa torinese, che noi rappresentiamo a Siracusa, ha battuto la strada della ricerca sul cosiddetto “fuel efficient”, ossia quegli accorgimenti tecnologici che permettono di consumare il minor carburante possibile. La riprova? Fiat Grande Punto e Fiat Panda sono i modelli preferiti dalle grandi aziende (con oltre 1.000 dipendenti) che affidano la propria flotta agli operatori di noleggio a lungo termine. Rita Benedetto Responsabile marketing e comunicazione della ST

D. Nella mia cassetta postale ho trovato un volantino di una catena di meccanici con offerte d’assistenza auto molto vantaggiose. R. L’evoluzione che sta subendo il mondo dell’automobile non è fatta solo di nuovi modelli, ma comprende anche i servizi “after sales”, ossia il post vendita. Purtroppo, a fianco di operatori seri ed affidabili, spuntano spesso offerte non sempre veritiere. Per quanto riguarda tutte le officine del Gruppo ST e dei marchi che rappresentiamo non ci sono compromessi. L’assistenza che proponiamo non è un’assistenza qualsiasi perché vi mettiamo nelle mani di professionisti altamente qualificati e qualsiasi spesa è documentata. Per evidenziare l’importanza del servizio di assistenza, manutenzione, ricambi, accessori ecc. ho voluto raddoppiare il numero di pagine di ST Magazine dedicate all’“after sales”. In tal modo è possibile scoprire cosa è esattamente il “ST Service” ossia: rapidità, efficienza, prezzi competitivi e trasparenti. D. Il “low-cost” nell’auto è veramente una delle strade che dobbiamo seguire nell’acquisto di vetture nuove per spendere meno? R. Una recente indagine sul fenomeno di auto semisconosciute ma ad un prezzo incredibilmente basso ha dato risultati interessanti: il 47% ha risposto “non mi fido”, il 35% “non mi dà sicurezza”, il 19% “hanno pochi optional” e il 14% “posso permettermi di meglio”. Cosa penso che significhi? Che la crisi economica, con tutte le sue ricadute più o meno dirette, non giustifica e non accetta acquisti di prodotti “superconvenienti” e che la miglior auto economica rimane ancora quella usata. La mia personale sensazione è che la formula low-cost nel campo automobilistico rientri in una forma di radicalizzazione del mercato. La strada ancora da seguire è quella di brand conosciuti che offrono particolari condizioni economiche senza per questo rinunciare a quel qualcosa in più che vale la spesa. Tre esempi dei nostri saloni? Audi A1 a rate da 139 euro. Fiat 500 con finanziamento a tasso 0 per 5 anni. Ford Focus a partire da 15.250 euro!

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lettere dei clienti

D. E’ arrivato l’inverno, anche nella nostra provincia. Da alcuni anni, temperature più basse, pioggia, a volte neve. Non bisogna preparasi anzitempo? R. Lei ha perfettamente ragione. È intelligente preparare la propria vettura per la brutta stagione. Il mio suggerimento? Benvenuto nei nostri “winter check” grazie, ai quali potrà effettuare tutta una serie di controlli sulle parti della sua auto più sensibili all’inverno. Iniziando con i freni, i livelli dei liquidi e le cinghie. Poi le parti elettriche come luci e batterie. I tergicristallo anteriori e posteriori, per finire ai pneumatici invernali che rappresentano la maggiore sicurezza per l’automobilista quando la temperatura si abbassa (il limite sono i 7 gradi) e le strade diventano insidiose. Quindi rinnovo l’invito a lei ed a tutti i lettori di ST Magazine. Prendete appuntamento con una delle nostre officine. Avrete una serie di consigli (e non solo) completamente gratuiti che vi permetteranno di allestire la vostra auto per un inverno sicuro. D. Ho visto una linea d’abbigliamento Fiat molto originale. Le vendente voi? R. Certo. Ma tutti i nostri punti vendita propongono linee d’abbigliamento e di oggettistica, che chiamiamo lifestyle, decisamente alla moda. Potrebbe essere un’alternativa ed una nuova proposta ripetto ai classici regali. O no? D. Ho visto automobilisti viaggiare con i bimbi piccoli nel sedile davanti. Non è pericoloso? R. Non solo, ma è contro le norme del codice stradale. Purtroppo in Italia il 65% dei piccoli viaggia ancora in modo non adeguato per la posizione in auto, o per un uso improprio degli appositi seggiolini, o per seggiolini non a norma. Proprio per questo la Fiat ha promosso il progetto “bimbi sicuramente” che si può conoscere attraverso il sito www.bimbisicuramente.it. Ma volete un bel suggerimento? Nelle nostre concessionarie i consulenti commerciali sapranno darvi il consiglio più appropriato sull’argomento anche perché noi vendiamo solo seggiolini a norma (ne avevamo già parlato nel precedente numero di ST Magazine). D. Che modello è la C-Max7? R. È la sorella maggiore della nuova C-Max. Il numero 7 indica i posti a disposizione. Le sue porte posteriori sono scorrevoli e permettono di salire agevolmente anche in terza fila. È l’unica nel suo segmento. Le ricordo che la C-Max 7 è, come ha scritto una nota rivista del settore, una vera monovolume con una linea da coupè.

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Villa Eden,

il paradiso del benessere “La salute è il primo dovere della vita”, recita un celebre aforisma di Oscar Wilde. Per rispettare questo “compito”, da oggi c’è una novità in più: Villa Eden, l’unica leading medical spa in grado di offrire un servizio esclusivo e personalizzato a tutti coloro che intendono combattere lo stress della vita quotidiana, curare il proprio aspetto fisico e mantenersi in forma. Villa Eden (www.villa-eden.com), in via Winkel 68/70 a Merano (BZ), è un luogo destinato ad una fascia alta di clientela, dove i servizi di una spa esclusiva si associano a quelli di una consulenza medica altamente professionale, affinché il percorso per ritornare in forma non porti mai a spiacevoli privazioni. Lo stesso nome di Villa Eden non è stato scelto a caso: in questo paradiso del benessere, è possibile effettuare un’ampissima gamma di trattamenti personalizzati, mirati di volta in volta ad eliminare sovrappeso, stress, cellulite o, perché no, anche a mantenere al meglio la propria tonicità muscolare o a ringiovanire la propria pelle. Per ogni esigenza, Villa Eden mette a disposizione il proprio specialista. Ecco allora l’esperto in chirurgia plastica ed estetica, per effettuare ad esempio applicazioni (completamente indolori!) di acido ialuronico sul viso e sul collo, che ringiovaniscono la pelle. Ecco lo specialista nella cosiddetta “terapia del dolore”, per curare in modo del tutto naturale e indolore fastidiosi problemi come mal di schiena o cervicali. Si continua poi con il personal trainer, con numerosi trattamenti dermocosmetici e, naturalmente, con i consigli di un’esperta nutrizionista. Da considerare, infine, anche i pacchetti speciali per una settimana o per un weekend messi a disposizione da Villa Eden. Per ulteriori informazioni, si può contattare lo 0473/336583 o scrivere una e-mail a: info@villa-eden.com.


incontra

Evolution e revolution il nostro biglietto da visita Intevista esclusiva ad Arturo Frixa, direttore generale di Land Rover Italia

“Le 12 Range Rover Sport erano parcheggiate all’interno dello splendido, suggestivo e nuovissimo Donnafugata Golf Resort S.p.A. Le scritte “Range Rover Diwine Award 2010” spiccavano sulle portiere pronte ad accogliere giornalisti ed ospiti alla seconda tappa del Diwine Award 2010...” 9


Arturo Frixa dal 1° marzo 2010 è il nuovo direttore generale di Land Rover Italia S.p.A. Ha mantenuto la carica di marketing director che aveva dal 15/04/2008. In precedenza era stato Sales director (2006). Laurea in ingegneria al Politecnico di Torino. Specializzazione alla Brighton University. Di origini ragusane, è sposato e padre di un bimbo di 3 anni. Ed è qui, in uno degli angoli più incantevoli, non solo della Sicilia ma della nostra penisola, quel Donnafugata già nota per le scene del ballo nel Gattopardo di Luchino Visconti, che incontriamo Arturo Frixa. A soli 39 anni direttore generale della Land Rover Italia. È lui che ha fortissimamente voluto questo premio, nato per celebrare i 40 anni della Land Rover e portare alla ribalta i vini emergenti italiani, eleggendone il migliore. Un “volli, sempre volli, fortissimamente volli” che, da piemontese doc per studi e vissuto, traendo ispirazione da un altrettanto piemontese doc come Vittorio Alfieri, ha assunto ad etica del proprio percorso professionale. A 35 anni sales director, a 37 anni marketing director, a 39 anni direttore generale. Comunque sia, motori a tutto gas a rivoluzionare l’intera rete distributiva con la voglia (repetita iuvant) di allestire la rete dealer nella nuova filosofia del “Evolution Land Rover” (Defender, Freelander, Discovery) e “Revolution Range Rover” (Range Rover, Range Rover Sport e l’attesissima Evoque). Una svolta che racconta come nuove filosofie, in uno dei più gloriosi marchi delle quattro ruote, stiano entrando nell’automotive. Un marchio che ha sempre mantenuto il suo inconfondibile “British Style”. “Rappresentiamo l’eccellenza prima, durante e soprattutto dopo l’arrivo dei tanti SUV” sottolinea Frixa “tutti i nostri modelli hanno look fortissimi e personalissimi. Fedeli ai propri nomi, i nostri veicoli superano ogni aspettativa si possa pensare nei riguardi di una 4x4, in termini di prestazioni e guidabilità. Offrono le più ampie gamme di capacità nelle loro classi perché, pur avendo i migliori comportamenti su strada, rimangono autenticamente 4x4”. Ragusano nel più profondo passa le vacanze nella casa di famiglia, là dove Camilleri racconta di Montalbano. È un quasi eccellente golfista, passione che lo porta a sponsorizzare ogni anno il Range Rover Golf Challenge che a novembre ha avuto una magnifica finale al Cote D’Or Golf Club delle Seychelles. Con una laurea in ingegneria è un uomo di cultura a tutto tondo, dai vini (non solo siciliani), dei quali sa apprezzare vitigni e bouquet, alla promozione di pittori isolani, che hanno trovato in lui un estimatore ed un mecenate. Tutti i numeri sono dalla sua parte. L’Italia è il terzo paese al mondo per i marchi Land Rover e Range Rover. In un mercato interno così destabilizzato la Land Rover Italia è passata, nelle percentuali di penetrazione, dallo 0,41% del 2006 allo 0,49% di quest’anno. E questo è il vero valore del successo di una marca automobilistica, piuttosto che il numero di vetture vendute. Una delle poche case con un più davanti. “Mai soli” è un altro motto di Arturo Frixa. “Chi acquista una nostra vettura è solo all’inizio di un rapporto che prevede ogni grado di assistenza e dialogo” conclude Frixa. “Del resto partiamo dal presupposto che ogni cliente diventerà nel corso degli anni il miglior biglietto da visita del nostro marchio oggi apprezzato per la sua capacità di innovare ma, nello stesso tempo, mantenere valore”.

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Il sogno si è avverato. In quanti stavano desiderando un’auto con una silhouette dinamica e originale, dotata di motori esaltanti ma contenuti nei consumi, equipaggiata con sistemi di sicurezza di ultima generazione? Oggi, alla ST, tutto questo è realtà. E’ infatti arrivata la nuovissima Audi A7 Sportback, concepita per essere una delle auto più lussuose e al tempo stesso sportive di tutto il parco macchine della casa di Ingolstadt.

Audi A7 Sportback Già ad una prima occhiata si capisce come questa vettura sia veramente un gioiello del suo genere: stile sportivo, luci diurne a led e cerchioni da 18 pollici, che possono essere ordinati anche da 19 e 20. L’abitacolo è dotato di tutti i comfort con un display multimediale da 6,5 pollici e una capacità di carico di 1.390 litri. A tutto questo possono essere aggiunti vari optional, come le decorazioni in vero legno, un sistema hi-fi Bang & Olufsen da 1.300 watt, navigatore GPS, climatizzatore a zone e volante riscaldato. Anche dal punto di vista dei motori, non si temono confronti: la nuova Audi A7 Sportback è attualmente disponibile nelle motorizzazioni 3.0 V6 TFSI quattro S-tronic da 300 CV e 3.0 V6 TDI quattro S-tronic 245 CV. Prossimamente, si potranno richiedere alla ST anche le motorizzazioni 2.8 FSI

quattro S-tronic da 204 CV e 3.0 TDI multitronic sempre da 204 CV. La versione a benzina oggi in commercio propone performance strabilianti: velocità limitata elettronicamente a 250 km/h, accelerazione 0 – 100 km/h in 5,6 secondi. Non da meno è la versione diesel, che accelera da 0 a 100 km/h in 6,5 secondi e ferma anch’essa il tachimetro a 250 km/h, soltanto a causa del limitatore. A livello estetico e aerodinamico, la nuova Audi A7 Sportback risulta particolarmente riuscita, grazie all’andamento del tetto molto basso che contrasta con l’imponente linea di cintura e con la ragguardevole larghezza totale. Il livello di rumorosità nell’abitacolo è molto basso anche a velocità sostenute; in accelerazione i motori V6 fanno sentire la loro presenza con sonorità raffinate. Le dimensioni

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sono presto dette: è lunga 4,97 metri, larga 1,91 metri e alta solo 1,42 metri, per un’eccezionale tenuta di strada. Il cofano motore lungo, lo sbalzo anteriore corto, il passo lungo, il montante posteriore dalla linea sportiva e la coda dal rapido andamento discendente delineano un quadro complessivo estremamente dinamico. I proiettori in tecnologia LED, disponibili a richiesta, sottolineano ulteriormente l’espressione inconfondibile della A7 Sportback: i diodi elettroluminescenti si fanno carico di tutte le funzioni di illuminazione e consumano poca energia. Sono invece di serie i fari bi-xeno e i gruppi ottici posteriori in tecnologia LED. Inoltre è stata integrata nei nuovi fari la funzione innovativa “all-weather lights”: si tratta di luci che si adattano automaticamente alle condizioni meteo e che sostituiscono i tradi-


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zionali fendinebbia. L’abitacolo della A7 Sportback riprende la sportività possente degli esterni. L’elemento distintivo è il cosiddetto “wrap around”, che idealmente avvolge in un abbraccio guidatore e passeggero anteriore. Il listello decorativo a forma di S è l’elemento distintivo della plancia. Nell’abitacolo ogni dettaglio è realizzato con un’accurata lavorazione di alto livello artigianale. I sedili, rivestiti in pelle Audi di qualità raffinata, sono disponibili a richiesta con funzioni di climatizzazione e massaggio per i passeggeri anteriori. La luce diffusa, altro optional raffinato, completa l’atmosfera elegante dell’abitacolo. Come la A8, ammiraglia di casa Audi, anche la A7 Sportback vanta un nuovo grado di intelligenza tecnica con comandi logici, intuitivi ed ergonomici. Rientra tra gli equipaggiamenti di serie il sistema di comando MMI, ulteriormente affinato, con comando centrale per la scelta dei menù e numero ridotto di tasti funzione; tra gli optional figura pure un nuovo “head up display”, che proietta le informazioni più importanti sul parabrezza. La nuova Audi 7 Sportback, già disponibile alla ST in tutta la sua bellezza e dinamicità, è insomma “un’icona che cita il passato e apre una finestra sul futuro”, così come ha dichiarato in sede di presentazione Rupert Stadtler, numero uno di Audi, dal momento che riprende suggestioni di alcuni modelli Audi Anni Settanta proiettandole nel futuro attraverso la tecnologia più avanzata.

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Non teme confronti con nessuno. Arriva dove gli altri si devono fermare. Oltrepassa gli ostacoli con eleganza e stile. E’ la Freelander 2 MY 2011, già presente alla ST in tutte le sue straordinarie qualità.

Nuova Freelander 2 Rispetto al modello precedente, presenta una silhouette modificata maggiormente nella parte frontale, anche se nel posteriore risaltano comunque i fari ridisegnati e il portellone più grande. L’abitacolo è ora disponibile con quattro differenti tipi di tessuto più la selleria in pelle Windsor. Inoltre, il MY 2011 porta con sé anche i nuovi cerchi in lega da 18 e 19 pollici, così come le nuove tinte verde Kosrae, blu Baltic e bianco Fuji per la carrozzeria. E’ tuttavia sotto il cofano che si nascondono le maggiori novità. Debutta infatti l’inedita versione 2WD a trazione anteriore, denominata eD4, per intercettare le preferenze di un pubblico ancora più ampio. Questa versione monta un turbodiesel da 150 CV con trasmissione manuale a sei rapporti e sistema

Stop/Start. In altri termini è un Suv a tutti gli effetti, e presenta emissioni di CO2 particolarmente contenute: solo 158 g/km, il miglior valore presente nella gamma Land Rover. Per quanto riguarda le altre motorizzazioni, tutte Euro 5, il propulsore 2.2 turbodiesel a quattro cilindri è disponibile in due versioni: la TD4 da 150 CV e la SD4 da 190 CV. La prima è abbinata al cambio manuale a 6 marce, mentre la seconda è abbinata al cambio sequenziale a 6 rapporti, accelera da 0 a 100 in 8,7 secondi e raggiunge una velocità massima di 190 km/h. Anche l’aspetto della tutela di conducente e passeggeri è stato valutato nei minimi dettagli. La nuova Freelander 2 offre ai suoi passeggeri un ambiente sicuro, con posizione di guida che

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permette la massima visibilità in ogni direzione e i montanti anteriori progettati per non compromettere in alcun modo la visione della strada. Di serie ci sono 9 airbag, che comprendono quelli a tendina anteriore e posteriore, due anteriori, due per il torace e uno per le ginocchia del guidatore. Il posizionamento trasversale del motore libera spazio all’interno dell’abitacolo e, contestualmente, contribuisce agli ottimi risultati dei crash test ed all’ottenimento delle 5 stelle Euro NCAP per la protezione degli occupanti adulti. Come tutte le Land Rover, la Freelander 2 è stata sottoposta a rigorosi test in Gran Bretagna, negli USA, in Medio Oriente, in Australia e in Russia, con temperature comprese fra - 40° e + 50°, con il 95% di umidità e ad altitudini che raggiungevano i 4.000 metri.


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Chi vuole tutto, alla ST trova ciò che cerca. Per coloro che pretendono sempre il massimo senza compromessi, la concessionaria mette infatti a disposizione la nuova Range Rover nelle versioni HSE, VOGUE, VOGUE SE, SUPERCHARGED E AUTOBIOGRAPHY, con l’inedita gamma V8 che comprende il nuovo motore diesel da 4,4 litri LR-TDV8 con nuovo cambio a otto velocità e selezione della marcia tramite comandi al volante di serie.

4.4 TDV8 Vogue SE Range Rover Un propulsore che oltre a più coppia e potenza, taglia anche i consumi. Il sistema Terrain Response®, brevettato da Land Rover è stato aggiornato con le tecnologie Hill Start Assist e Gradient Acceleration Control. Nella versione HSE, una telecamera integrata facilita le operazioni di parcheggio consentendo di visualizzare un’ampia inquadratura a colori della visuale posteriore sul touch screen nella plancia. E poi ancora, ci sono il lusso dei sedili in pelle Blenheim, i sedili anteriori riscaldati, gli inserti in vero legno, il sistema d’intrattenimento harman/kardon® con 11 altoparlanti e le protezioni soglie anteriori illuminate. Anche l’esterno non manca di sorprendere, con la nuova griglia Jupiter, le bocchette d’aerazione laterale e una scelta di quattro splendide opzioni per i cerchi in lega. Senza contare poi le due stupende nuove colorazioni, Fuji White e Baltic Blue, e il pacchetto Exterior Design. Oltre alle caratteristiche di serie della Range Rover HSE, sulla VOGUE il lusso tocca nuove vette di magnificenza. I sedili anteriori e posteriori sono riscaldabili e rivestiti in morbida pelle Oxford, e la copertura della plancia superiore è in pelle Belgravia. L’intrattenimento è affidato a uno straordinario impianto digitale surround harman/kardon® Logic 7® con 710 watt e 14 altoparlanti, oppure alla scelta di un incredibile sistema da 1.200 watt con 19 altoparlanti. C’è poi il tetto panoramico elettricamente apribile/inclinabile e non mancano soprattutto gli inserti in legno vero, 12 pezzi, disponibili in Radica di noce, Ciliegio o Grand Black Lacquer. Infine, il sistema Adaptive Dynamics offre una guida confortevole e fluida qualunque siano le condizioni della strada. L’equipaggiamento della Range Rover Vogue SE comprende, oltre a quanto offerto con la Range Rover Vogue, sedili anteriori ventilati/riscaldati in pelle traforata semi-anilina e sedili posteriori riscaldati, il pacchetto Rear Screen Entertainment con impianto audiovisivo posteriore per DVD e videogiochi, nonchè il lusso delle rifiniture con 14 inserti in vero legno e protezioni soglie spazzolate. L’esterno della Vogue SE rispecchia l’iconico design Range Rover, nella sua espressione più contemporanea, con tocchi eleganti tra cui i cerchi in lega da 20” Style 11. Naturalmente non mancano i fari adattivi allo Xeno con illuminazione direzionale. Continuando nella descrizione della perfezione, la versione Supercharged è la Range Rover più potente e prestante di sempre, con un motore LR-V8 da 5,0 litri. In questo caso, l’equipaggiamento include l’accattivante griglia anteriore, le bocchette d’aerazione laterale con finitura Noble e i cerchi in lega da 20” con finitura Sparkle. Infine, il massimo grado di lusso si chiama Autobiography. Tra gli elementi di distinzione ci sono la griglia anteriore e le bocchette d’aerazione laterali con finitura Noble, nonché i cerchi in lega da 20” Style 17. All’interno c’è la scelta della pelle semi-anilina traforata duo tone, senza costi aggiuntivi. Inoltre, è in pelle anche il rivestimento dei pannelli delle portiere. È disponibile anche una ricca scelta di essenze pregiate per i 14 pezzi degli inserti in legno. Pure i tappetini premium sono bordati in pelle.

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Da tempo se ne parlava, ma oggi è una splendida realtà. La nuova Audi A1 ha esordito alla ST con tutta la sua prorompente energia.

Audi A1

Le dimensioni, ne fanno una vettura particolarmente adatta a chi si sente sempre giovane: lunghezza di 3.954 mm, larghezza di 1.740 mm (specchietti esclusi), altezza di 1.416 mm. I fari anteriori con luci LED ricurve (optional insieme allo xeno) rafforzano poi la parentela con le Audi più grandi, mentre il passo abbondante – 2,47 metri – e gli sbalzi ridotti contribuiscono alla vocazione sportiva oltre che al buon coefficiente di resistenza aerodinamica, grazie ad un fondo scocca carenato. E dal momento che ogni individuo ha il proprio stile, sono ben 10 le declinazioni cromatiche che

è possibile richiedere alla ST: “Amalfi White”, “Cumulus Blue” e “Brilliant Black” sono quelle pastello; “Ice Silver”, “Phantom Black”, “Teak Brown”, “Shiraz Red”, “Scuba Blue”, “Misano Red” e “Sphere Blue” le metallizzate. Gli interni ripropongono impostazioni e dettagli che mescolano elementi classici Audi con altre finiture più originali. Qualche esempio? Le bocchette di aerazione circolari e rifinite in vari colori o la strumentazione semplice a due elementi illuminati di bianco, per non parlare delle luci interne a LED. Il display a scomparsa sulla plancia è di serie

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montando la radio Concert, mentre il computer di bordo è dotato di programma di efficienza che visualizza i dati riguardanti consumi e dà suggerimenti per l’efficienza di guida. I vani portaoggetti includono due porta-bevande sulla consolle centrale, tasche alle portiere e nei pannelli laterali posteriori, oltre al cassettino sulla plancia nel caso non ci sia il monitor di bordo. I due livelli di allestimento Attraction e Ambition possono essere completati anche con il pacchetto Media Style che pone l’accento sull’infotainment e sul design degli interni. Di base l’Audi A1 monta la radio


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Chorus con lettore cd - mp3 e quattro altoparlanti, mentre per chi vuole sempre il massimo è possibile richiedere la radio Concert, un apparecchio con monitor a scomparsa dedicato, display a colori da 6,5 pollici, lettore di schede di memoria SDHC e ingresso AUX-IN. Il top dell’offerta multimediale è rappresentata dal sistema di navigazione MMI plus, dotato di schermo, hard disk da 60 GB, lettore video DVD e navigatore a comando vocale. I sedili posteriori, abbattibili in configurazione 60:40, consentono di variare la volumetria del bagagliaio da 267 a 920 litri di capacità. Ovviamente, tanto comfort è sospinto da motori all’altezza della situazione. La gamma dei propulsori disponibili per l’Audi A1, tutti rispettosi delle normative anti inquinamento Euro 5, è caratterizzata da una cubatura ridotta e dall’abbinamento tra l’iniezione diretta del carburante (sia benzina che gasolio) con il turbocompressore azionato dai gas di scarico. Per quanto riguarda i benzina c’è innanzitutto il 1.2 TFSI da 86 CV dotato di cambio manuale a 5 marce, che raggiunge una velocità di punta di 179 km/h e impiega 12,1 secondi per andare da 0 a 100 km/h. Ecco poi la versione 1.4 TFSI da 122 CV con cambio automatico e doppia frizione S tronic a 7 marce. La A1 1.4 TFSI accelera da 0 a 100 km/h in 8,9 secondi e raggiunge i 203 km/h. Sul fronte del diesel, c’è la A1 1.6 TDI da 105 CV, autentica campionessa nel contenimento dei consumi, con un valore sul combinato pari 3,9 litri ogni 100 km. In questo caso le prestazioni velocistiche si attestano sui 190 km/h e i 10,5 secondi sullo 0 – 100 km/h.

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Ford

C-Max e S-Max

La libertà? E’ sinonimo di Ford C-MAX e S-MAX, che alla ST sono ancora più complete in ogni dettaglio. In particolare, C-MAX si rivela nella sua nuova versione Ikon, estremamente confortevole per un piacere di guida quotidiano. Ad una linea giovane e dinamica della carrozzeria, si associano come elementi distintivi i proiettori e le luci posteriori a LED, il paraurti in tinta, gli specchietti retrovisori esterni a comando elettrico e riscaldati, l’Electronic Stability Program (ESP + TCS), il climatizzatore, il bracciolo e il supporto lombare regolabile nel sedile lato guida, il computer di bordo, i sedili posteriori asportabili individualmente e lo straordinario Ford Intelligent Protection System (FordIPS) con 6 airbag. L’elenco potrebbe continuare ancora per molto ma i motori non stanno ad aspettare: il ven-

taglio di scelta nella gamma dei propulsori si presenta infatti particolarmente versatile, andando dal benzina Duratec 1.6 da 100CV, brillante e fluido, ai diesel Duratorq TDCi 1.6 da 90 CV e 110 CV, nonché il Duratorq TDCi 2.0 da 136 CV, richiedibile anche con il cambio automatico a doppia frizione Powershift a 6 rapporti. Non mancano neppure una versione a GPL da 140 CV e una metano da 124 CV, all’insegna della sostenibilità ambientale. Ford S-MAX è un Crossover flessibile che consente di scegliere tra 5 e 7 posti e rappresenta una combinazione esclusiva tra un ricercato stile sportivo, avanzate doti di guida dinamica ed eccellenza a livello funzionale. All’esterno, il cofano presenta un design rinnovato nella griglia nera del radiatore, per uno stile

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più audace e marcato. L’eleganza della vettura si completa con l’illuminazione diurna a LED, le avvolgenti luci posteriori e il tetto panoramico full-size. Sul fronte dei motori, con Ford S-MAX debutta una nuova generazione di propulsori Euro 5 a benzina turbo Ford EcoBoost SCTi a elevato rendimento, in grado di combinare una maggior potenza e una distribuzione di coppia ottimizzata con emissioni ridotte e un minor consumo di carburante. La punta di diamante della gamma, il motore EcoBoost SCTi da 2 litri, vanta 203 CV con un consumo di carburante di soli 8,1 litri per 100 km. Il ventaglio dell’offerta si completa con i diesel Duratorq TDCi da 2 litri per 100 CV, il TDCi da 2.2 litri e il benzina Duratec da 2 litri e 145 CV.


La nuova

Suzuki Swift

Alla ST il futuro è presente. Si appresta infatti a fare il suo debutto in concessionaria la nuova Suzuki Swift, in una versione completamente rivisitata e ancora più sensibile alla sicurezza, alle prestazioni e al risparmio di carburante. Più lunga di nove centimetri, più larga di mezzo e più alta di uno con un passo allungato di cinque, la nuova Suzuki Swift è di fatto una vettura inedita. Nuovo è il pianale, nuovi i motori, nuovo è il cambio. Grande attenzione è stata pure prestata al peso complessivo. Quello che invece i progettisti hanno abilmente mantenuto pressoché invariata è la linea, sempre molto personale e sportiva, che ha sicuramente contribuito al succes-

so della versione precedente. La gamma prevede due versioni a tre e cinque porte e due motori, un 1.200 cc benzina da 94 CV (69 kW) e un 1.300 cc turbodiesel common rail; il primo è disponibile anche con cambio automatico o con trazione 4x4. Gli allestimenti sono due, L e GL, a cui si possono aggiungere due pacchetti di optional, lo Style pack e il Top pack. Come da tradizione Suzuki, già la versione entry level della nuova Swift offre una dotazione di ottimo livello, comprendente condizionatore, sei airbag, ESP + TCS (disinseribile) e ABS con EBD. La versione GL con Top Pack garantisce poi un allestimento da berlina di classe superiore,

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con un confort e un a tenuta di strada da autentica fuoriserie. Anche gli interni sono stati oggetto di restyling e si presentano molto lineari ed ergonomici. L’abitacolo, in particolare, è dotato di materiali di alta qualità e di comandi ancora più pratici. Grazie a una progettazione studiata e realizzata nei minimi dettagli, tutto è dove ci si aspetta di trovarlo e bastano veramente pochi minuti per trovarsi pienamente a proprio agio; l’abitabilità e l’ergonomia complessiva sono ottime, così come capienti e “intelligenti” sono i cassetti porta oggetti. Molto ampia anche la gamma dei colori, all’insegna della massima possibilità di personalizzazione.


new entry Ultimo ma non per importanza, è il tema del rispetto ambientale, cui la nuova Suzuki Swift si mostra particolarmente sensibile. Le emissioni di anidride carbonica sono in effetti decisamente piÚ basse rispetto al modello precedente: il propulsore a benzina passa da 140 a 116 g/km, mentre il diesel si attesta sui 109 g/km contro i precedenti 120. Logicamente, sono piÚ bassi anche i rispettivi consumi: considerando le versioni a due ruote motrici e cambio manuale a 5 marce, occorrono 5,0 litri per coprire 100 chilometri anzichÊ i 5,8 litri del modello precedente e, per il nuovo diesel, sono richiesti soltanto 4,2 litri per 100 chilometri invece dei 4,5 di prima.

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Una volta era un sogno, oggi è una realtà. Una splendida realtà. Alla ST è infatti arrivata con tutto il suo fascino e la sua energia la nuova Fiat 500 TwinAir, con l’atteso propulsore bicilindrico ultra moderno.

Fiat 500 bicilindrica

Twin Air Questo motore, per molti versi, rappresenta una rivoluzione nel comparto, dal momento che racchiude filosofie futuristiche come downsizing, tecnologia MultiAir e turbo. I risultati hanno dell’incredibile: con una cilindrata di appena 875 cc, il motore sviluppa una potenza di 85 CV, che consentono alla nuova Fiat 500 TwinAir di raggiungere una velocità massima di 173 km/h e di scattare da 0 a 100 km/h in appena 11 secondi. La sfida è stata vinta anche in termini di consumi ed emissioni: la TwinAir richiede infatti soltanto 4,1 litri per coprire la distanza di 100 chilometri. Un vero record, in altri termini, per il proprio segmento di riferimento. E tutto ciò è soltanto l’inizio. Chi preferisce trarre il maggiore beneficio possibile per risparmiare sulle

spese del carburante, può azionare il tasto Eco, che “taglia” la coppia a 2.000 giri e inserisce in automatico la modalità “City” del servosterzo, per renderlo più leggero. La trasformazione non influisce sulla guida cittadina, se non per la maggiore maneggevolezza percepita. A contribuire alla massima economicità dei consumi è pure la presenza del sistema Start&Stop, che spegne il motore quando ci si ferma per riavviarlo all’innesto della marcia. La nuova 500 TwinAir è disponibile alla ST nelle varianti berlina e cabriolet, con gli allestimenti Pop, Sport e Lounge, nonché nella serie speciale by Diesel. A richiesta, si può installare anche il cambio Dualogic, che migliora ulteriormente prestazioni e piacere di guida.

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Tanti suoi ex alunni la riconosceranno. Perché ha “allevato” intere generazioni, guadagnandosi “sul campo” una riconoscenza che anche oggi, nonostante sia in pensione ormai da diversi anni, continua esplicitandosi in telefonate, manifestazioni d’affetto, cari saluti.

Maria Grazia Nocita, se la maestra sceglie Ford Sì, è proprio lei: Maria Grazia Nocita, all’anagrafe un’insegnante di scuola elementare che ha esercitato dal 1970 al 1994, ma per molti, più semplicemente e più affettuosamente, “la maestra”. Dal momento che Maria Grazia è anche una fedele cliente della ST, ST Magazine ha colto l’occasione di scambiare quattro chiacchiere con lei. Maestra, dopo una lunga esperienza di insegnamento lei è in pensione da alcuni anni e avrà avuto senz’altro il modo di osservare i profondi cambiamenti che hanno investito il mondo della scuola, comprese naturalmente le elementari, oggi scuole primarie di primo grado. Come giudica questa evoluzione?

Premetto che sono fuori dal mondo della scuola da un po’ di tempo e quindi non ho avuto un’esperienza in prima persona dei cambiamenti cui sono andate incontro le scuole elementari negli ultimi anni. Per quanto ho potuto sentire da colleghi, le cose sono molto diverse rispetto a prima. Una delle novità più grandi per le elementari è stata senza dubbio l’introduzione dell’informatica. Essa è entrata nelle scuole a pieno diritto, ma personalmente ho l’impressione che a volte si vada troppo in fretta. Ormai da tempo alle scuole elementari è sparita la figura del maestro unico. Lei rimpiange quei tempi o è favorevole a un lavoro di gruppo tra docenti per un’unica classe? In via sperimentale ho fatto esperienza di lavoro in un team

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di insegnanti e devo dire che mi sono sempre trovata bene. Naturalmente, quando si lavora “a moduli” è fondamentale andare d’accordo tra docenti. Ora però so che si parla di “insegnante prevalente”, e forse terminologie simili creano solo problemi tra colleghi. Non è bello secondo me avere insegnanti “prevalenti”. Il suo consiglio a chi volesse intraprendere una carriera da maestro/a di scuola primaria di primo grado? Alla base di questa scelta è fondamentale che ci sia la passione per tale professione. Un po’ come per il medico. Se l’unico fine è il guadagno, meglio lasciare perdere. Io ricordo i bambini che ho avuto e cercavo di considerarli come miei figli. Inoltre, è


persone

molto importante anche instaurare un buon rapporto con la famiglia di ogni alunno. Anche se sono trascorsi un po’ di anni da quando è andata in pensione, qualche ex alunno si ricorda di lei? Tanti, e devo dire che questo è estremamente gratificante. Se è vero che i suoi ex alunni sono rimasti fedeli alla

loro ex maestra, è altrettanto vero che lei è rimasta sempre fedele a una concessionaria auto… Indubbiamente. Recentemente, abbiamo acquistato la nostra quarta Ford Fiesta alla ST. Quali sono i motivi per i quali continuate a rivolgervi alla ST? Io e mio marito Nunzio ci siamo sempre trovati bene con

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questa concessionaria, perché abbiamo sempre riscontrato una grande cortesia e professionalità. Ma non solo: appena si entra in questa concessionaria, si percepisce subito che il personale lavora con grande passione, quindi merita la nostra fiducia. Abbiamo più volte confermato la nostra scelta nel passato, e sentiamo di mantenerla anche per il futuro.


web

L’amicizia è un valore che alla ST è sempre messo in primo piano. Per questo la concessionaria ha deciso di debuttare su Facebook, il social network più famoso del mondo.

La ST è su Facebook

Tale iniziativa permette di comunicare in modo dinamico, attuale e immediato con i propri amici e clienti. Ma non solo. Facebook è anche uno strumento utile e funzionale per informare su offerte e promozioni, nonché condividere e ripercorrere i tanti eventi organizzati nel corso di ogni stagione. Un’accurata bacheca con diverse gallerie fotografiche, permette infatti di rivivere in ogni momento le iniziative e le manifestazioni che la ST predispone periodicamente in occasione di importanti avvenimenti, come la recente acquisizione, da parte della concessionaria, del marchio Audi, che va ad aggiungere esclusività e prestigio a una grande famiglia composta già da Fiat, Lancia, Ford, Land Rover, Range Rover, Volvo, Suzuki e Mazda. Facebook, inoltre, rende ancora più conveniente acquistare un’auto nuova o usata alla ST. Chiedendo l’amicizia alla concessionaria, è infatti possibile stabile un contatto diretto e immediato, per informarsi in tempo reale su particolari sconti, promozioni e occasioni che sono attualmente in corso. I tempi evolvono e la ST mantiene le promesse, continuando sul percorso dell’innovazione e della qualità della comunicazione con tutti i propri amici e cleinti.

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primo piano

E chi lo ha detto che per guidare un’auto occorre acquistarla? Alla ST, chi vuole godere del comfort di un’auto nuova senza gli oneri legati all’acquisto, può optare per il “renting”, una soluzione pratica ed economica per andare ovunque nella massima spensieratezza.

ST Renting

A fronte di un canone predefinito e al riparo da eventuali aumenti del mercato, il cliente può stipulare un contratto che prevede l’utilizzo della vettura senza doversi preoccupare non solo dell’acquisto, ma anche degli oneri legati alla sua gestione. Per i tagliandi, i bolli e gli interventi di manutenzione, c’è infatti la ST, che rimanendo proprietaria dell’auto si accolla tutte le spese ad essa legate. Questa soluzione si rivela particolarmente indicata per le aziende e i liberi professionisti, dal momento che offre la possibilità di guidare automobili sempre nuove, sicure e controllate nei minimi dettagli, rispondendo quindi alla doppia esigenza di sicurezza e di alta rappresentatività necessarie nel mondo del lavoro e non solo. Tra l’altro, per offrire un servizio ancora più esclusivo a chi sceglie la soluzione del “renting”, la concessionaria offre pacchetti dedicati ed estremamente convenienti, che permettono di progettare anche un’eventuale flotta aziendale su basi vantaggiose ed economiche.

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ST è Audi Tutto il mondo Audi è alla ST. Per chi desidera un’immagine di prestigio, esclusività e raffinatezza, caratteristiche distintive del marchio Audi, trova alla ST l’intero ventaglio di proposte della casa tedesca. A cominciare dai diversi modelli dell’Audi A1, che emerge per il suo incredibile comfort in dimensioni contenute. Ma non solo. Audi ha infatti dedicato particolare attenzione alle caratteristiche di luminosità e visibilità di questa vettura. L’assistente ai fari abbaglianti utilizza una telecamera per rilevare gli altri veicoli e le luci cittadine, modificando automaticamente l’altezza dei fari. Il sistema è offerto in combinazione con il sensore di luce e pioggia, disponibile anche separatamente. Il tetto apribile panoramico porta luce e aria all’interno dell’abitacolo. La chiave di avviamento può rimanere comodamente nella tasca della propria giacca: A1 sblocca le portiere automaticamente azionando le maniglie delle porte, e si avvia con la semplice pressione del pulsante start-stop. Il pacchetto S line exterior fornisce inoltre ad Audi A1 un aspetto ancora più dinamico grazie a dettagli come i battitacco in metallo cesellato e lo spoiler al tetto di grandi dimensioni. Proseguendo la rassegna, si incontra Audi A3, disponibile nei modelli A3, Sportback, S3, S3 Sportback e A3 Cabriolet. Su questa serie, abbondano i dispositivi tecnologici, che vanno dall’assistenza alla partenza in salita al sistema di ausilio al parcheggio, dal climatizzatore automatico al volante multifunzione, senza trascurare anche il dispositivo di apertura per il garage (homelink). Voglia di spazio? Allora alla ST si può provare Audi A4, nelle versioni A4, A4 Avant, A4 allroad quattro, S4 e S4 Avant. Questo modello si caratterizza per l’estrema flessibilità in termini di personalizzazioni applicabili. Solo per fare qualche esempio, si va dal condizionatore automatico a 3 zone ai sedili con il controllo della temperatura, dal sistema audio Bang & Olufsen al sistema avanzato di ausilio al parcheggio. Si sta cercando la perfezione? Allora ecco Audi A5, nelle sue molteplici vesti di A5, Sportback, Cabriolet, S5, S5 Cabriolet, S5 Sportback e RS 5. Gli esclusivi equipaggiamenti della serie e il più elevato standard artigianale delle finiture, si aggiungono a un’esperienza di guida memorabile. Nell’abitacolo, la massima ergonomia possibile si associa a un elevato sistema di infotainment, per un comfort assoluto che non ha eguali nel segmento di riferimento. Alta rappresentatività e prestigio sono poi assicurati dai modelli di Audi A6, disponibili in configurazione A6, Avant, alloroad quattro, S6 e S6 Avant. Qui dominano una superba maneggevolezza e un’incredibile qualità di marcia. Non si accetta alcun compromesso nemmeno sulla Audi A7 Sportback, autentico prodigio di tecnologia e comfort, con propulsori di nuova generazione da 245 o 300 CV. Divertimento assicurato. Ma alla ST, si può entrare anche in un’altra dimensione. Il segreto si chiama Audi A8, una vettura che non solo presenta una vasta gamma di innovazioni tecniche, ma anche una speciale caratteristica, una sorta di settimo senso: Audi pre sense. Le differenti situazioni di guida sono suddivise in categorie dai diversi sistemi presenti a bordo del veicolo: essi attivano le necessarie misure preventive di protezione e le reazioni destinate ad attenuare le conseguenze di eventuali collisioni. Il frontale ed il posteriore sono equipaggiati con sensori radar (a seconda della dotazione) che verificano le condizioni del traffico. Anche una videocamera controlla il percorso stradale: si trova accanto allo specchietto retrovisore interno, il punto più alto della vettura, e cattura 25 immagini

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al secondo con una risoluzione senza precedenti per l’industria automobilistica. La centralina ESP fornisce ulteriori informazioni. Audi pre sense utilizza le informazioni raccolte da queste fonti per elaborare una precisa impressione di ciò che accade attorno alla vettura. Nell’ambito dei Suv, il piacere abita indubbiamente nell’Audi Q5, che si presenta come una vettura perfettamente equilibrata, con trazione integrale permanente e vano bagagli di una capienza di ben 540 litri. La soglia di carico inoltre, posta a soli 693 millimetri di altezza, rende estremamente semplice la sistemazione di oggetti pesanti all’interno dell’auto. Sull’Audi Q5, del resto, tutto è stato progettato con la massima attenzione: anche il sistema ESP offre un’intelligente assistenza tecnica, adattando le sue impostazioni a seconda della variazione del centro di gravità causata dal carico. Per pensare ancora più in grande, non può mancare ovviamente Audi Q7, non plus ultra in ogni ambito, compresa la sicurezza. Basti pensare che il sofisticato sistema di avviso Audi Lane System aiuta il guidatore a rimanere all’interno della sua corsia, prevenendo possibili collisioni. Se il veicolo sta per uscire dalla corsia che sta percorrendo,

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il sistema di assistenza avverte il guidatore attraverso vibrazioni del volante. E per il piacere puro in totale spensieratezza? La parola passa in questo caso alla Audi TT, da sempre icona di stile giovane ed elegante. Numerose le varianti possibili: TT Coupé, TT Roadster, TTS Coupé, TTS Roadster, TT RS Coupé e TT RS Roadster. Oltre che alle prestazioni, la progettazione di Audi TT ha puntato molto anche sulla sicurezza: la struttura Audi Space Frame è un telaio in alluminio ad alta resistenza in cui tutti i pannelli sono integrati per garantire elevate caratteristiche di resistenza ai carichi. Insieme a questi pannelli, il corpo di alluminio è noto per la sua rigidità eccezionale che garantisce un’elevata protezione dagli urti. Ultima ma non certo per importanza, Audi R8 è sempre pronta a stupire, nelle sue potentissime versioni R8 4.2 FSI quattro, R8 5,2 FSI quattro e R8 Spider. La tecnologia quattro® è il nome della trazione integrale permanente sulle quattro ruote distribuita tra gli assi anteriore e posteriore. Essa è sinonimo di forza permanente riservata a tutte e quattro le ruote, distribuita tra gli assi anteriore e posteriore. In altri termini, alla ST tutta la gamma Audi è una splendida realtà, ed è pronta per essere provata.


ST è Ford Trovare e provare tutta la gamma Ford? Alla ST si può. La concessionaria ha infatti predisposto ampi spazi per uno dei marchi leader mondiali nel settore delle quattro ruote, con l’obiettivo di offrire al cliente il più vasto panorama di scelta, incontrando le sue esigenze. Ad esempio, per chi cerca un’auto compatta e agile per la città, perché non puntare su Ford Ka? Pratica e grintosa, si caratterizza per l’estrema parsimonia nei consumi e per l’agilità in qualsiasi situazione. Icona di design per il suo stile unico, Ford Ka oggi si rinnova tra l’altro nell’energia del Kinetic Design. La nuova Ford Ka è stata pensata per chi si vuole distinguere, per chi vuole cogliere l’attimo, per chi vive la vita con passione. Chi invece è amante dei “classici” rivisitati secondo le più innovative tecnologie del settore, può decisamente provare la nuova Ford Fiesta, che si distingue per il livello di sicurezza al top (il sistema ESP è di serie) e per il concreto impegno ambientale. Esempi? La versione turbo diesel common rail di ultima generazione, Duratorq TDCi 1.4 68CV e TDCi 1.6 90CV con filtro antiparticolato (cDPF), che limitano le emissioni di CO2 a soli 110 g/km, e i consumi di carburante a soli 4,2 litri/100 km. Oppure il Duratec benzina 1.2 16V 82 CV, con valori di CO2 inferiori a 130 g/km e consumi pari a soli 5,6 litri/100 km. Ma non è tutto: oggi è infatti disponibile una gamma di motorizzazioni Euro 5 ancora più ampia e diversificata. La scelta comprende il 1.4 92CV GPL, il 1.6 TDCi 95CV e ben tre motori benzina: il 1.2 da 60 o 82 CV, il 1.4 96 CV con cambio automatico e il 1.6 120 CV. La rassegna della gamma continua con Ford Fusion, il primo Urban Activity Vehicle agile e maneggevole come una city car, spazioso e versatile come una monovolume. Tante le credenziali che rendono questo modello un “must” tutto da provare: posizione di guida dominante, sensori di parcheggio, piano di carico ribassato, sedili posteriori frazionabili e molto altro. Per vivere ogni esperienza di guida sempre al massimo, alla ST c’è Ford Focus, ovvero uno stile sportivo ed elegante fatto di linee armoniose e aerodinamiche. Da notare, tra l’altro, anche il concreto impegno a favore dell’ambiente che Ford dimostra con Focus. Questo modello è infatti disponibile con motore Flexifuel alimentato a benzina e bioetanolo (E85), oppure con alimentazione GPL e metano. Ovviamente, non mancano neppure le linee seducenti e inimitabili della Ford Focus Coupé-Cabriolet, dove ogni particolare e dettaglio sono stati accuratamente realizzati per creare un’auto tanto sublime nell’esperienza di guida, quanto nel suo aspetto. Alla ST, insomma, le novità sono davvero a ciclo continuo, tanto che è appena arrivata in concessionaria la nuova Ford C-MAX, che ridisegna in chiave moderna il concetto dei MAV (Multi-Activity Vehicle) attraverso le linee del Kinetic Design Ford e grazie a soluzioni tecnologiche e piacere di guida unici nel suo segmento. Per gli amanti dei classici evergreen, ecco poi Ford Mondeo, stile con discrezione, per trasformare ogni momento in un’esperienza senza paragoni. Pure S-MAX si è evoluta. E si vede. S-MAX è un Crossover flessibile che consente di scegliere tra 5 e 7 posti e rappresenta una combinazione esclusiva tra un ricercato stile sportivo, avanzate doti di guida dinamica ed eccellenza a livello funzionale. Quando però un’automobile è in grado di emozionare come un oggetto di design, è imponente come un fuoristrada ma facile da guidare, allora si sta parlando di Ford Kuga, l’unico crossover che coniuga stile, presenza su strada e facilità di guida. Il suo intelligente sistema di trazione integrale (AWD), tra l’altro, garantisce un piacere di guida unico sia su qualsiasi superficie. Ultimo ma non per importanza, alla ST c’è Ford Galaxy, combinazione eccellente di qualità di guida con i più alti livelli di spazio, comfort e innovazione. In poche parole, è il più comodo e raffinato 7 posti disponibile oggi sul mercato.

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ST è Land Rover e Range Rover A chi vuole vivere l’avventura al 100%, senza rinunciare ad alcuna emozione pur nella massima sicurezza, la ST propone tutta la nuova gamma Land Rover e Range Rover. A cominciare da Land Rover Defender, disponibile nelle versioni con passo da 90 e 110. Il compatto modello da 90 dispone di quattro posti, mentre quello da 110 può essere richiesto con cinque o addirittura sette sedili. A motori indistruttibili si associa una gamma di accessori davvero unica, per attraversare anche i percorsi più difficili. Continuando a passare in rassegna la gamma Land Rover si incontra il Discovery 4, dotata di esterni recentemente rinnovati, di interni che denotano una straordinaria maestria di realizzazione artigianale, nonché di un motore 3,0 litri TDV6 210 CV potente ed economico. Tali caratteristiche conferiscono a

questo veicolo una eccezionale versatilità. Da non dimenticare, ovviamente, è la nuovissima Freelander 2, straordinariamente maneggevole e raffinata su strada e meravigliosamente capace in fuoristrada. Distinta da un nuovo look più sportivo anteriore e posteriore, si avvale ora anche di un inedito motore diesel 2,2 litri da 150 CV ad alta efficienza. Il modello TD4 E è dotato di un cambio manuale a sei velocità e di un sistema intelligente Stop/Start migliorato. Su questa versione è disponibile anche il cambio automatico a sei velocità con CommandShift®. La Freelander 2 E si presenta anche in tre nuove colorazioni: Fuji White, Baltic Blue e Kosrae Green. Le ruote in lega da 16’’ hanno cinque razze e sono disponibili in cinque splendide varianti alternative. All’interno trionfano le nuove finiture e

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materiali, con rivestimento in tessuto del lato frontale dei sedili Ebony o Almond, regolazione del sedile del guidatore in sei posizioni e regolazione manuale del sedile del passeggero in quattro posizioni, aria condizionata, alzacristalli elettrici anteriori e posteriori e chiusura centralizzata. Passando al brand Range Rover, chi desidera comfort, raffinatezza e convenienza, sa che la Range Rover HSE offre molte caratteristiche sofisticate di serie. La nuova gamma V8 comprende il nuovo motore diesel da 4,4 litri LR-TDV8 con nuovo cambio a otto velocità e selezione della marcia tramite comandi al volante di serie. Un propulsore che oltre a più coppia e potenza, taglia anche i consumi. Il sistema Terrain Response® brevettato da Land Rover è stato aggiornato con le nuove tec-


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nologie Hill Start Assist e Gradient Acceleration Control. Si prosegue poi con Range Rover Sport, che offre un livello ineguagliabile di prestigio e comfort. Solo per fare qualche esempio, gli interni sono in pelle, l’avviamento è a pulsante, il climatizzatore è automatico. Sono inoltre disponibili un impianto audio harman/kardon® con interfaccia audio portatile per iPod® ed MP3, un sistema di navigazione satellitare premium con hard disk e la connettività Bluetooth® per il telefono cellulare. Pure l’eccezionale sistema Terrain Response® brevettato da Land Rover è di serie. Ultima ma non per importanza, entro l’anno arriverà la nuovissima Range Rover Evoque, che aggiunge un design coupé ad una delle marche più prestigiose del mondo. Agile e con un passo leggero, è senza dubbio una Range Rover adatta alle esigenze del guidatore moderno, con un’emozionante combinazione di maneggevolezza dinamica e tecnologia raffinata.

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ST è Suzuki Il dinamico mondo Suzuki è tutto alla ST. L’intera gamma delle stradali, dei crossover e dei fuoristrada della casa nipponica, si può infatti testare direttamente in concessionaria, per scegliere il modello più rispondente alle proprie esigenze. Del resto, il ventaglio dell’offerta si presenta particolarmente ampio. Nell’ambito delle stradali, Suzuki schiera Alto, Splash e Swift, tre soluzioni pratiche e concrete per muoversi con disinvoltura e agilità nella vita di tutti i giorni. Alto, in particolare, è la risposta di Suzuki a valori importanti come l’ecologia e la mobilità sostenibile. Si tratta infatti di una city car progettata per contenere al minimo i consumi (solo 4,4 litri per 100 km) e le emissioni di anidride carbonica. Il propulsore è un 3 cilindri di 996 cc, con potenza di 68 CV e una velocità massima di 155 km/h. Suzuki Splash, con propulsori benzina, diesel e GPL, è la traduzione su strada di un’emozione. Tanti gli accessori che possono essere installati all’interno del suo abitacolo, per renderla confortevole al massimo livello: adattatore per I-Pod, appendiabiti, borsa di pronto soccorso, frigo da 21 litri, navigatore satellitare e molto altro ancora. Non meno divertente ed emozionante è poi la nuova Suzuki Swift, un’auto che non teme confronti a livello di maneggevolezza. A spingerla sono cilindrate che variano dai 1.200 ai 1.300 cc, con possibilità anche di scegliere il sistema Start/Stop che fa risparmiare carburante ad ogni sosta durante la marcia. Nella categoria “crossover”, Suzuki si presenta con l’entusiasmante SX4, che sa coniugare tutto il comfort di un Suv in dimensioni più compatte. Le cilindrate disponibili vanno da 1.500 a 2.000 cc., passando per diverse versioni di 1.600 cc benzina e diesel. La forma, fluida ed elegante nella sua semplicità, nasconde una struttura solida e dinamica. La linea bassa, associata ai finestrini larghi e triangolari delle portiere anteriori, contribuiscono a creare quell’aspetto aggressivo e grintoso che riflette da sempre il più autentico spirito Suzuki. Due sono le versioni disponibili per questo gioiello della casa nipponica: la SX4 Outdoor, dall’aspetto marcatamente Suv, e la SX4 Urban, che racchiude in sé il carattere di auto familiare, con elementi stilistici orientati ad una sobria eleganza. Quando poi il gioco si fa duro, i campioni scendono in campo. E’ il caso della serie dei “fuoristrada” Suzuki, che sono rispettivamente Jimmy, Grand Vitara 3P Offroad, Grand Vitara 5P Offroad e Grand Vitara 5P Crossover. In particolare, Jimmy è la soluzione giusta per chi cerca una vettura sia per la quotidianità, sia per i momenti di relax. La sua abilità nel districarsi tra il traffico cittadino, date le sue dimensioni contenute, si coniugano infatti con le caratteristiche di un veicolo in grado di muoversi anche nelle condizioni più impervie. Propulsori compresi tra i 1.300 e i 1.500 cc garantiscono prestazioni all’altezza di ogni situazione

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e contenimento dei consumi. Sinonimi di vita attiva e di linee eleganti sono indubbiamente il Grand Vitara Offroad 3 porte e 5 porte, due soluzioni per vivere qualsiasi avventura nella sua pienezza, senza rinunciare a nulla. Per concludere in bellezza, ecco il Grand Vitara 5P Crossover, il massimo che si possa chiedere a un fuoristrada.

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Le motorizzazioni, 1.900 cc benzina o 2.400 cc diesel, sono lo stato dell’arte in termini di affidabilità e concretezza. Gli interni, confortevoli e curati nei dettagli, assicurano relax durante ogni viaggio. La carrozzeria, personalizzabile alla ST con diversi accessori, è stata progettata per resistere anche alle situazioni più estreme. Per ogni esigenza, Suzuki e la ST hanno una risposta.


ST è Fiat L’auto che risponde effettivamente alle proprie esigenze, si trova solo alla ST. Non foss’altro perché la concessionaria ospita anche l’intera gamma Fiat, da sempre sinonimo di grande libertà di scelta. A cominciare da lei, il mito per eccellenza: Fiat 500, personalizzabile e versatile come non mai, sicura e confortevole per la città e per il tempo libero. Tre allestimenti, tre motori e tantissimi dettagli di stile, ne fanno un modello unico nel suo genere. Per aggiungere originalità, c’è anche l’opzione Fiat 500 C, vivace, confortevole, tecnologica e amica dell’ambiente. La sua capote, disponibile nei colori avorio, rosso o nero, si fa apprezzare in tutte le stagioni. In tale contesto, ovviamente, non va dimenticata Fiat 600, un concentrato di buone idee in una piccola auto. Per ottenere ottime performance ma bassi consumi, ecco poi Fiat Bravo. Guidarla è un’esperienza eccezionale, grazie all’ampia scelta dei motori benzina o diesel. Elasticità di marcia e prontezza di risposta, a fronte di consumi ridotti, caratterizzano il motore benzina turbo T-Jet 1.4 16v da 120 CV. Completa la gamma benzina il nuovo 1.4 Multiair Turbo 16v 140CV

Start&Stop che, grazie alla rivoluzionaria tecnologia MultiAir, offre consumi ed emissioni particolarmente ridotti. Per chi preferisce i diesel, ci sono gli innovativi propulsori Euro 5 Multijet. Gli 1.6 litri 16v, equilibrati ed affidabili, si distinguono in tutti i livelli di potenza: 90, 105 e 120 CV. Un’altra “evergreen” che non finisce mai di stupire è Fiat Punto Evo, con propulsori a benzina che rivoluzionano il settore motoristico grazie a MultiAir, un sistema innovativo per la gestione dell’aria nel processo di combustione. Brevettata da FPT - Fiat Powertrain Technologies, questa tecnologia consente di attivare nell’istante più opportuno l’apertura delle valvole di aspirazione indipendenti cilindro per cilindro, con importanti vantaggi: aumento della potenza massima del 12%, miglioramento della coppia a basso regime del 15%, diminuzione del 15% dei consumi, riduzione del 16% delle emissioni di CO2, maggiore prontezza ai comandi dell’acceleratore. Pensando ancora più in grande, si incontra la Grande Punto, a 3 o 5 porte, anch’essa disponibile, come la stessa Punto, in un’ecologica versione con motore a metano, per risparmiare al massimo senza rinunciare al divertimento. Per

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viaggiare sempre comodi e in perfetta sicurezza, alla ST c’è Fiat Doblò, dotato di un’abitabilità interna da leader della categoria: 5, 6 o 7 posti comodi e spaziosi che, insieme alla posizione di guida, lo avvicinano al mondo dei monovolume, con un ampio bagagliaio dalla capacità minima di 790 litri. Naturalmente, per muoversi in città la soluzione più facile e immediata è risaputa: Fiat Panda, che però alla ST è ancora più ricca e accessoriata nella nuova versione MY 2011. Dieci colori, due motori e due allestimenti sono invece le potenzialità di Qubo, agile e dinamico in qualsiasi situazione. Per alta rappresentatività ed eleganza, perché non salire poi sulla nuova Fiat Croma? Un turbinio di piacevoli sensazioni è garantito. Tre allestimenti e due propulsori fanno invece… Sedici, il Suv firmato Fiat con solo il bello del Suv. Un’alternativa per viaggiare bene e in modo pulito è anche quella di Fiat Idea, con le sue motorizzazioni benzina, gpl e metano. Infine, vivere ogni giorno con l’emozione di una scoperta, ecco Fiat Ulysse, monovolume dai contenuti innovativi, omologato per trasportare fino a 8 persone. Del resto, alla ST il “non plus ultra” è di casa.


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ST è Lancia Ci sono tanti modi per essere eleganti, ma uno solo per essere unici: entrare alla ST e scegliere tra gli esclusivi modelli Lancia, da sempre sinonimo di prestigio e raffinatezza. A cominciare da Lancia Delta, già omologata Euro 5 per motorizzazioni ancora più pulite. E a proposito di propulsori, tutto da provare l’innovativo 1,4 litri Turbojet GPL da 120 CV, il primo e unico motore con doppia alimentazione GPL/ benzina, che si traduce in massime prestazioni e massimo rispetto per l’ambiente, con 1.413 chilometri di autonomia ed emissioni ridotte al minimo. Ovviamente, si possono anche scegliere altre potenze (dai 120 ai 200 CV) e altre cilindrate (da 1,4 a 2,0 litri), per vivere da protagonisti emozioni a non finire. Un altro mito evergreen dell’universo Lancia è indubbiamente Ypsilon, la piccola di casa Lancia con un cuore verde. Oltre alla versione 1,2 litri 8 valvole, che rappresenta la più moderna versione del motore Fire, si aggiungono infatti l’1,4 litri Ecochic, disponibile a benzina o GPL per 77 CV pronti allo scatto. Ma non è tutto: c’è pure l’evoluto diesel 1,3 Multijet da 75 o 90 CV, per una guida morbida e nel silenzio più assoluto. Ben cinque diverse motorizzazioni caratterizzano invece la nuova Lancia Musa, il comfort combinato all’eleganza. La versione 1,4 litri 8 valvole da 77 CV, abbinata al cambio manuale a 5 marce, rivela una prontezza non comune in termini di risposta in accelerazione e presenta consumi decisamente bassi. L’1,4 litri 16 valvole da 95 CV è abbinato a un cambio manuale a 6 marce ed è stato sviluppato pensando soprattutto a un impiego cittadino, per il risparmio di carburante che è in grado di garantire anche sui circuiti urbani. La cilindrata da 1,3 litri è riservata ai diesel e…che diesel! Le potenze disponibili vanno da 70 a 95 CV, passando per i 90 CV del Multijet 16 valvole con turbocompressore a geometria variabile. Una citazione a parte, ovviamente, merita in questo contesto il propulsore 1,3 litri Multijet 95 CV con sistema Stop/Start e filtro antiparticolato (DPF), che si può richiedere anche con il cambio robotizzato DFN, simpatico acronimo di Dolce Far Niente. E per non scherzare, ecco la versione 1,6 litri Multijet da 120 CV, diesel anch’esso già Euro 5 e con prestazioni eccezionali: 0 – 100 km/h in soli 9,9 secondi, decisamente un record per la propria categoria di riferimento. Ultima ma non certo per importanza, alla ST non manca Phedra, stile italiano e temperamento esplosivo. I motori coi quali si presenta non lasciano margini per dubitare della sua forza: dai 120 ai 170 CV, con versioni sia a cambio manuale sia a cambio automatico. A tutto ciò, ovviamente, si aggiunge sull’intera gamma Lancia la peculiarità della casa: uno stile curato nei minimi dettagli e un’ergonomia attentamente pianificata, per garantire ad ogni istante un piacere di guida al 100%.

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ST è Volvo Ci sono momenti in cui bisogna dare il massimo. Ci sono situazioni in cui occorre compiere scelte importanti. Ci sono decisioni che devono essere giuste. Per tutto questo e molto altro ancora, la ST mette a disposizione tutta la gamma Volvo, emblema di potenza e raffinatezza. Nella categoria Crossover, sono schierati tre gioielli della casa svedese: XC60, XC70 e XC90. Già il modello XC60, nelle sue molteplici versioni, presenta una novità tecnologica all’avanguardia: il City Safety, un sistema che consente alla vettura di evitare i micro tamponamenti, ossia quegli impatti a bassa velocità tipici della città. Il City Safety agisce grazie ad una lettura della rifrazione del lancio laser che avverte se una collisione è imminente, segnalando il pericolo al pilota e frenando se questo non interviene. Linee muscolose e cofano aggressivo caratterizzano Volvo XC70. Il suo cambio a sei rapporti può essere manuale o automatico/sequenziale, mentre la trazione è integrale permanente con ripartitore della coppia. Tra i sistemi tecnologici di ultima generazione spiccano

il Cruise Control con radar per il mantenimento della distanza di sicurezza, un sistema frenante che grazie alle onde radio rileva l’avvicinarsi di un ostacolo preparando i freni alla decelerazione improvvisa e il Blind Spot Information System, che con microcamere integrate negli specchietti avverte il guidatore della presenza d’altri veicoli negli angoli d’ombra. Ecco poi Volvo XC90, il massimo tra i Crossover, con nuovi cerchi da 18 pollici e un sistema di navigazione satellitare aggiornato. Per i propulsori la scelta non manca: il benzina 4.4 V8 da 315 CV o il quattro cilindri turbodiesel 2.4 da 185 CV. Passando al comparto Wagon, le magnifiche tre si chiamano V50, V60 e V70. In particolare, la V50 si contraddistingue per la versatilità e l’eleganza, che la rendono unica nella categoria di riferimento. Volvo V60 è invece completamente nuova, con un piglio sportivo e un bagagliaio immenso: ben 430 litri. L’ideale, in altri termini, per una famiglia. Volvo V70 è l’alta rappresentatività fatta automobile, potente nei propulsori e

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confortevole negli interni, per raggiungere qualsiasi meta in completa serenità. Volvo S40, Volvo S60 e Volvo S80 appartengono invece alla categoria delle Berline, con la S40 che è la traduzione del divertimento su strada. La sua linea compatta e sportiva, si presta infatti a chi vuole vivere ogni giorno sempre al massimo. Volvo S60 è già stata definita un’“anima ribelle”, per il carattere inquieto dei suoi motori, pronti a scattare al minimo comando e a regalare grandi soddisfazioni. Volvo S80 è l’emblema della bellezza, con la cura di ogni dettaglio e il grande comfort offerto dai suoi raffinati interni. Ultimo ma non certo per importanza, a casa Volvo la voglia di libertà si esprime in due modi: o con la Volvo Coupé C30, o con la Volvo Coupé C70. In entrambi i casi, un senso assoluto di leggerezza è accompagnato da una dinamica di marcia sensazionale, che rende queste vetture emblemi autentici della gioia di vivere.


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ST è Mazda Innalzare ogni giorno il proprio grado di soddisfazione? Alla ST è possibile, perché c’è tutta la gamma Mazda. Rapida, scattante, bella e sempre adeguata a qualsiasi situazione. A cominciare da Mazda 2, la regina della città, a 3 o 5 porte. Il suo peso ridotto (meno di 1000 kg) la rende particolarmente maneggevole ed agile sia nel traffico quotidiano sia fuori porta, con consumi ed emissioni tra i più bassi del segmento: più di 28 km al litro e 107 g/km di anidride carbonica nella versione diesel. Con la nuova Mazda 3, poi, la guida raggiunge la sua vera essenza: stile, divertimento, comfort e sicurezza. Il suo successo trova conferma nelle caratteristiche uniche di quest’auto, come le 5 stelle EuroNcap, il massimo in tema di sicurezza. Da non dimenticare inoltre i fari adattivi (AFS), il sistema di monitoraggio posteriore del veicolo (RVM) e il sistema “i-stop”, che contraddistingue la versione 2.0 benzina 151 CV 6 marce, in grado di spegnere il motore in caso di sosta prolungata per poi riavviarlo automaticamente in fase di ripartenza. Proseguendo la rassegna, si incontra Mazda 5, il Multi Activity Vehicle di Mazda. Ispirata alle forme delle onde che si generano in natura, le sue linee eleganti richiamano lo scorrere dell’aria e dell’acqua sulla superficie dell’auto. Entrare a bordo delle sue 3 fila di sedili è davvero semplice grazie anche alle porte scorrevoli posteriori. All’interno i sedili “Karakuri” si abbattono senza sforzo per poter essere disposti in svariate soluzioni e consentire il trasporto più flessibile di passeggeri e bagagli. Un’esperienza esclusiva di guida è quella che regala la nuova Mazda 6, auto di comprovata affidabilità e dal look elegante e sportivo. Anche grazie al filtro antiparticolato di nuova generazione, Mazda 6 percorre più di 22 km con un litro di gasolio. I suoi nuovi motori sono tutti Euro 5 e hanno doti di potenza e coppia ai vertici della categoria. Inoltre, le sospensioni sono state riviste e migliorate così come lo sterzo, garantendo così una guidabilità e un comfort di marcia senza eguali. Nel campo delle roadster, domina incontrastata Mazda MX-5, apprezzata per le emozioni uniche che suscita e per le finiture di alto pregio. Sia scegliendo l’intramontabile Roadster o il geniale design del Roadster Coupé, il denominatore comune è solo uno: un puro piacere di guida che non teme rivali. Nella categoria Crossover, alla ST si può chiedere la nuova Mazda CX-7, pensata per una guida sportiva e dinamica. La trazione integrale si associa a un’agile tenuta di strada e a un telaio perfettamente calibrato. Il sorprendente propulsore turboiesel, un 2,2 litri di nuova generazione, è capace di erogare elevati valori di potenza (173 CV) e di combinare perfettamente elevate prestazioni con emissioni ridotte. La nuova Mazda CX-7 è inoltre dotata di sistema di monitoraggio posteriore RVM (Rear Vehicle Monitoring System) e di sistema di segnalazione dell’arresto di emergenza (ESS), per guidare sempre in tutta tranquillità. Infine, per i carichi pesanti, non può mancare Mazda BT-50, un pick-up da lavoro particolarmente dotato. La sua versatilità, grazie all’ampia offerta di tipi di carrozzerie e dotazioni, ne fa il compagno ideale per qualunque attività svolta per lavoro o per piacere, in città come in campagna.

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ST è

veicoli commerciali Fiat

Per chi lavora, la ST ha le risposte più convincenti e vantaggiose. La concessionaria mette infatti a disposizione l’intera gamma dei veicoli commerciali Fiat, estremamente flessibili e modulabili per adattarsi alle necessità più diverse. Fiat Ducato, ad esempio, si può richiedere nelle versioni “Merci”, “Persone”, “Trasformazione” e “Furgone”, a seconda della destinazione cui si sta pensando. La capacità di carico di Ducato è davvero soddisfacente per la categoria di riferimento, dal momento che ha

una portata da 11 a 20 quintali e un vano di carico di lunghezza variabile tra 2670 e 4070 mm. E questo è solo l’inizio. Fiat Scudo, nelle opzioni “Furgone”, “Persone” e “Trasformazione”, è un altro valido alleato a fianco di chi si muove ogni giorno per lavoro o altre necessità. A seconda del passo scelto, la sua portata utile varia da 1.000 a 1.200 chilogrammi, confermando quindi agilità nei movimenti e facilità di carico. Il nuovo Doblò Cargo è ancora più tecnologico e orientato al contenimento

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dei consumi, mentre il nuovo Doblò Combi è l’ideale per il lavoro di squadra: 5 posti comodi e fino a 453 chilogrammi di portata utile. Da non dimenticare sono pure il dinamico Fiorino in versione “Furgone” e “Combi”, l’innovativo pick-up Strada e le versioni commerciali di grandi successi stradali: Panda Van, Idea Van, Punto Classic Van, Grande Punto Van, Punto Evo Van, Bravo Van, Ulysse Van. Alla ST, c’è sempre una risposta per ogni necessità.


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ST è

veicoli commerciali Ford

Chi lavora ha bisogno di muoversi velocemente e in sicurezza. Per questo la ST dispone di tutta la gamma di veicoli commerciali Ford, pensati e realizzati per dare una soluzione a piccole e grandi esigenze. Ecco allora Fiesta Van, elegante e compatta, che dà una risposta a coloro che cercano un veicolo furgonato dalle dimensioni compatte, comunque in grado di caricare fino a 1 metro cubo di volume. Continuando la rassegna si incontra Transit Connect, estremamente versatile e in grado di ottimizzare produttività e rendimento. Costruito con impareggiabili livelli di durabilità, funzionalità e robustezza, è disponibile in una vasta gamma di motori Duratorq TDCi. Il Transit Van, ormai diventato l’emblema del furgone, propone all’esterno linee razionali e dinamiche che trasmettono un’immagine professionale, mentre all’interno si può usufruire di una cabina spaziosa, comoda ed equipaggiata con la più recente tecnologia. Disponibile anche con “Visibility Pack”, per muoversi e lavorare pure nelle condizioni meteo più difficili. Ford Transit Chassis è il veicolo ideale da con-

vertire per i vari allestimenti: dai ribaltabili alle ambulanze, dalle furgonature refrigerate ai camper. Offre ai costruttori la piattaforma migliore su cui montare una carrozzeria speciale e garantisce la qualità della struttura anche nel veicolo finale. Con la sua manovrabilità attraverso le strade cittadine e la comodità sulle lunghe distanze, è rilassante da guidare. La cabina è spaziosa, comoda ed equipaggiata con avanzate soluzioni tecnologiche, per rendere il lavoro più piacevole. Transit Combi rappresenta il mezzo ideale per trasportare un gruppo di lavoratori con le loro attrezzature. Le audaci linee esterne e la meticolosa cura per i dettagli all’interno della cabina rispecchiano l’immagine perfetta da trasmettere ai tuoi clienti. Gli interni versatili vantano numerosi vani portaoggetti e soluzioni intelligenti per i passeggeri più esigenti. Disponibili il sistema di navigazione satellitare e il Bluetooth® con controllo vocale. Ovviamente, nell’ampia gamma della ST non mancano Transit Tourneo e Transit Bus, pensati per soggetti come agenzie di

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viaggi, autorità locali, scuole, club, e altro ancora. Offerti nelle versioni 9, 14 e 17 posti, sono progettati per il trasporto persone in un ambiente luminoso, spazioso e ben equipaggiato. Infine, per arrivare ovunque, ecco il nuovo Ford Ranger, sempre a suo agio su strada e fuoristrada, grazie alla sua potenza e affidabilità. Gli interni sono stati ridisegnati e offrono il massimo del comfort, garantito da numerose funzioni con comandi posizionati in maniera ergonomica e da optional come i sedili in pelle. Disponibile in tre allestimenti (XL, XLT e LIMITED) e in due differenti carrozzerie (Super Cab e Cabina Doppia), Ranger offre livelli crescenti di spazio e lusso, con soluzioni innovative pensate per soddisfare ogni esigenza. Inoltre è disponibile in due motorizzazioni, con cambio manuale o automatico e con tre modalità di trazione: 4x2 per normali condizioni di guida, 4x4 per fondi stradali con scarsa aderenza e 4x4 marce ridotte per condizioni di guida estreme.


Un anno di marketing! Tanti amici, tanti eventi, tante sorprese. La ST non è solo auto, ma molto di piu’. E’ partecipazione, adesione, condivisione nella realtà quotidiana di tutto ciò che la circonda. All’interno e fuori. Queste immagini lo dimostrano.

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eventi

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Una giornata

in Land Rover e Range Rover

Com’è guidare una Range Rover? Possiamo leggere articoli, possiamo sentire varie opinioni, guardare dei servizi alla televisione, ma non sarà mai come provarla di persona. Una possibilità che alla ST tutti i clienti hanno. Quando un cliente entra alla Land Rover ST trova personale altamente qualificato che oltre a illustrare le caratteristiche di ogni autovettura offre anche la possibilità di una prova su strada. Ma alla ST si è andati oltre. Due giornate in cui la concessionaria ha portato le proprie autovetture in centro a Ragusa e Siracusa per offrire ai passanti una prova e un rinfresco, approfittando anche di location dove la cultura e l’architettura antica si possono fondere con la nuova tecnologia della Range Rover per una unione davvero suggestiva. Una bellissima iniziativa alla quale, pur con la presenza della pioggia, molte persone si sono avvicinate, hanno chiesto informazioni e provato le varie autovetture, dal Range Rover con il nuovo 4.4 TDV8 da 313 CV, alla Range Sport Supercharged 5.0 benzina da 510 CV, dalla Range Sport 3.0 TDV6 da 245 CV, alla Discovery 3.0 Turbo Diesel. Infine, perché no, spazio anche al rinfresco che la

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test

ST aveva allestito. Le due giornate si sono svolte sabato 9 e domenica 10 ottobre 2010. La prima giornata ha avuto luogo nel pieno centro di Ragusa ed esattamente nella piazza antistante la magnifica Cattedrale di San Giovanni Battista, chiesa ricostruita nel sito attuale nel 1694, dopo che il terremoto dell’anno prima l’aveva rasa al suolo. Una chiesa meravigliosa con una facciata dove spiccano sculture e intagli. La seconda giornata, invece, si è tenuta in Piazza Archimede, nel centro di Ortigia a Siracusa. Piazza dove sorge la fontana di Diana, realizzata nel 1906 dallo scultore piceno Giulio Moschetti, che narra della leggenda di Aretrusa. Intorno si affacciano meravigliosi palazzi che ripercorrono la storia dal Medioevo fino ai giorni nostri. Due eventi che la ST spera presto di poter ripetere per far conoscere e provar ture in angoli suggestivi della Sicilia.

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Salvatore Tosto

Università

di Ragusa,

quale futuro?

Come sta il mondo dell’Università? Qual è la situazione a Ragusa? E quali consigli si possono dare agli studenti che intraprendono un percorso universitario? Questi temi sono stati affrontati da ST Magazine con un’intervista al Dott. Salvatore Tosto, amico della ST che da anni opera all’interno dell’ufficio amministrazione della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Catania, ateneo da cui dipendono, attualmente, anche le facoltà ragusane. Dott. Tosto, innanzitutto una domanda che tanti studenti e non solo si stanno facendo da tempo. Diventerà indipendente l’attuale Consorzio Universitario della provincia di Ragusa? Esiste questo progetto nel futuro, ma oggi i tempi non sono ancora maturi. Il mondo dell’università sta infatti attraversando un momento assai critico per la mancanza di risorse e non è pensabile che una simile operazione si svolga a breve. La sua posizione di amministrativo, unita all’ormai lunga esperienza universitaria, Le offrono indubbiamente un osservatorio privilegiato per quanto riguarda proprio la situazione economica che sta vivendo il mondo accademico. Quali sono, a tal proposito, le “contromosse” che si stanno mettendo in campo per tentare di arginare la situazione? Per quanto riguarda l’Università di Catania, che comprende appunto anche Ragusa, ci si sta difendendo con le iscrizioni, per le quali si registra un incremento. Naturalmente, siamo però costretti anche ad aumentare le rette. I tagli che sono stati operati sul mondo accademico, del resto, non lasciano scampo all’adozione di simili provvedimenti, così come all’aumento delle convenzioni. Cosa significa aumento delle convenzioni? Molte università, per favorire l’aumento delle iscrizioni, effettuano ad esempio convenzioni con diversi Corpi dello Stato, quali Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza. In altri termini, a chi fa parte di uno di questi Corpi sono riconosciuti già in partenza crediti formativi, che facilitano quindi il percorso di studi. Ed è in atto una grande concorrenza tra atenei su questo aspetto. Si arrivano a riconoscere anche 60 crediti, su un totale di 120 necessari per acquisire una laurea.

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personaggi

Le facoltà a Ragusa Il Consorzio Universitario della provincia di Ragusa è formato dalla Provincia Regionale di Ragusa, dal Comune di Ragusa, dall’Associazione per la Libera Università degli Iblei, dal Comune di Comiso, dal Comune di Modica e dal Comune di Vittoria. Attualmente, sono state istituite 5 facoltà: Agraria; Economia; Giurisprudenza; Lingue; Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali; Scienze Politiche. Le finalità con le quali è nato il Consorzio sono: “Incrementare la presenza universitaria in provincia di Ragusa, fornire ai giovani lo strumento per qualificarsi sempre di più e per affrontare il mondo del lavoro con una sempre maggiore qualificazione”.

Attualmente quanti sono gli studenti dell’Ateneo di Catania che terminano entro i tempi il proprio corso di studi? Questo è un altro grande problema. La percentuale di chi ha una carriera universitaria regolare si attesta infatti attorno al 30%. Nel corso di 6 – 7 anni, si arriva al 50%. A tutto ciò, si aggiunge un altro dato scoraggiante: chi esce dall’università, spesso non trova lavoro. Per cui, non sono pochi i casi in cui è necessario l’apporto della famiglia per i giovani che intraprendono la carriera universitaria. Dal suo punto di vista, quindi, che consiglio sente di dare agli studenti? Indubbiamente quello di tenere un corso di studi regolare per laurearsi il prima possibile. L’ultima domanda è personale: Lei è di Catania, ma va spesso a Ragusa, anche quando deve cambiare auto. Perché? Ancora oggi, Ragusa è una di quelle poche città dove il rapporto umano è rimasto valido, dove l’amicizia è un valore vero. E ST è un amico da tantissimi anni.

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“gli scatti di Giuseppe Leone” Nelle quattro pagine seguenti, sono state stampate su carta speciale altrettante fotografie di Giuseppe Leone. Tale iniziativa vuole essere un omaggio della ST ai lettori di ST Magazine, che possono così staccare e conservare alcuni preziosi scatti di uno dei più grandi e apprezzati fotografi italiani.

“Ragusa 1956”

“Paesaggio Ibleo”

esclusivo

Quando la fotografia sfocia nell’arte, un nome da citare è indubbiamente quello di Giuseppe Leone. Nato a Ragusa il 24 dicembre 1936, Leone si appassiona alla fotografia fin dall’infanzia e, nel corso della sua carriera, ha orientato la propria ricerca verso molteplici soggetti, dalle pubblicazioni sul paesaggio e l’architettura alle feste popolari e all’antropologia, passando per la moda, alcuni matrimoni e diversi reportage. Ha lavorato per grandi case editrici (solo per citarne alcune: Bompiani, Sellerio, Electa e Rizzoli) e a fianco di celebri autori, tra cui Leonardo Sciascia. Sue opere sono state esposte in diverse città e metropoli d’Italia e del mondo. La sua pubblicazione più recente, “Siciliani in piazza”, è stata presentata tra l’altro a Sidney e Melbourne, in Australia. A ST Magazine che gli ha chiesto che cosa sia per lui la fotografia, Leone ha risposto: “Per me la fotografia è vita, è autentica passione. Ogni fotografia va costruita in una certa maniera e per questo richiede di essere studiata”. Il grande talento di Leone, che tutt’oggi continua a lavorare nel suo studio in Corso Vittorio Veneto 131, nel centro di Ragusa, non è sfuggito a tanti intellettuali e scrittori, come il celebre Gesualdo Bufalino (Comiso, 1920 – 1996), che di lui scrisse: “Esiste fra il fotografo e la succube realtà che lo circonda un rapporto di belligeranza non molto dissimile da quello che contrappone il cacciatore alla preda: così come la mano dell’uno si prolunga nel fucile, l’occhio dell’altro s’incorpora nell’apparecchio e se ne fa arma alla cultura d’un frammento irripetibile di spazio-tempo. Un ladro di luce, dunque, il fotografo: un rapinatore di eventi, che fulmina l’attimo e lo imprigiona in un breve rettangolo di cartone per consegnarlo all’eternità. Ciò vale per ogni fotografo. Vale specialmente per un fotografo siciliano al quale la terra natia offre una dovizia d’immagini quale raramente la storia, la cronaca, l’arte, il paesaggio sciorinano dinnanzi ad un obiettivo curioso”. Oppure, continuando sempre a citare Bufalino: “… nelle fotografie di Leone non cercate la collera né la pietà civile né l’avvampo della metafora; bensì, istigato dall’eccellente mestiere, un colpo d’occhio avvezzo a cogliere le mimiche significanti del grande teatro umano…” e “E’ uno, Leone, che alla Sicilia s’accosta come a un impervio corpo di donna… ora sfiorandola appena, ora facendole teneramente violenza; ora guardandola con finta pigrizia, come dal balcone d’una stella remota…”. Tra le principali pubblicazioni di Giuseppe Leone si annoverano: La pietra vissuta (1977), Ragusa Barocca (1982), La Contea di Modica (1983), Mastri e maestri dell’architettura Iblea (1985), Invenzione di una Prefettura (1987), L’Isola Nuda (1988), Viaggio oltre il Barocco della Sicilia Orientale (1989), Sicilia teatro del Mondo (1990), Noto e le Pietre Sacre del Barocco (1991), Barocco Siciliano (1992), Catania, rinascita di una città (1993), Sicilia (1994), Viaggio nella Sicilia Barocca - L’Isola dei Siciliani (1995), Le Cene di San Giuseppe (1996), Ragusa (1998), Feste, Riti e Culti in Sicilia - Cefalù (1999), Palermo - Il Ragusano (2000), La Musica degli Iblei (2001) e Il Paesaggio dell’Anima (2002). Tra le principali mostre personali si ricordano: Istituto Italiano di Cultura (Madrid 1984), Galleria d’Arte Moderna (Paternò 1986), Diaframma (Milano 1991), Mostra sul Barocco Siciliano - Istituto Italiano di Cultura (Parigi 1993), Gente di Sicilia - ex Monastero dei Benedettini (Catania 1995), New York University - Acta International (New York 1995), Palazzo Borghese Galleria Minima Peliti (Roma 1996), L’Isola dei Siciliani - Istituto Italiano di Cultura (Edimburgo 1996), Mostra Feste Barocche - Acta International (Roma 1997), Mostra Barocco Siciliano - Istituto Italiano di Cultura (Monaco 1998), Mostra “Il Ragusano: storie e paesaggi dell’Arte Casearia” (Palermo 2000), Mostra “Viaggio negli Iblei I” Galleria Repetto & Massucco (Acqui Terme 2001).

“Ibla, Duomo di S. Giorgio”

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Ragusa, San Giovanni Battista”


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speciale

Range Rover Evoque, festa per l’auto “emozione 2011”

Serata esclusiva della Land Rover Italia, alla presenza di Daniele Maver presidente, Arturo Frixa direttore generale e Gerry McGovern capo del design Land Rover, per la presentazione della Range Rover Evoque, arrivata finalmente in Italia dopo il debutto mondiale di Parigi e Los Angeles. Sergio Tumino e tutto il management commerciale, della comunicazione e del marketing della ST erano presenti all’evento. Una emozionante serata dedicata all’Evoque, nella sua versione definitiva a 3 e 5 porte, durante la quale Gerry McGovern ha sottolineato la fedeltà delle linee di questo cross coupè al concept LRX. La più audace evoluzione del design applicata ad un’auto che potremo ammirare e provare alla ST concessionaria Land Rover già dalla metà di quest’anno.

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Nella foto grande lo staff commerciale e marketing della ST ammira in anteprima al Motorshow di Bologna 2010 la presentazione ufficiale per il mercato italiano della nuova Range Rover Evoque. Nella tre foto piccole alcuni momenti della serata “Range Rover Evoque” offerta dalla Land Rover Italia, in un esclusivo locale di Bologna, alla propria rete concessionarie.


Prestige, Dynamic, Pure,

Range Rover Evoque

L’occasione era di quelle importanti, dove non si può sbagliare. E ancora una volta la ST ha fatto centro. In occasione del 40° anniversario del prestigioso marchio Range Rover, in concessionaria arriverà la nuovissima Range Rover Evoque, ovvero la più piccola, leggera ed efficiente Range Rover che sia stata mai prodotta. Lo sguardo della nuova nata della casa britannica guarda infatti come primo obiettivo al futuro, limitando al minimo le emissioni di anidride carbonica: solo 130g/km, un vero e proprio record per la propria categoria di riferimento. Sviluppata

sulla base della concept car LRX, fissa inediti parametri di riferimento. Per dirla con le parole di Gerry McGovern, responsabile del design della Land Rover: “(Range Rover Evoque) segna una forte evoluzione del design Range Rover, offrendo ai clienti un accattivante SUV di classe superiore, con una linea coupé. Nel 2008 abbiamo introdotto la concept vehicle LRX e dopo una favorevole accoglienza in tutto il mondo, il passo naturale per l’attività era quella di trasformare il concept in realtà”. Una splendida realtà, si potrebbe aggiungere. Lunga 435 cm, la

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Range Rover Evoque sarà il primo modello della casa britannica ad essere offerto anche con la sola trazione anteriore. I motori, al momento del lancio, saranno due: un 2.2 litri turbodiesel da 150 o 190 CV e un 2.0 turbo a iniezione diretta di benzina da 240 CV. Le prestazioni, in ogni caso, rimangono quelle della tradizione Land Rover: ottime in fuoristrada, piacevolissime su strada. Su richiesta, si potranno installare anche le sospensioni a controllo elettronico “MagneRide”. All’interno, l’abitacolo si presenta ricco e “tecnologico”. La plancia, che ripropone lo


speciale stile delle più grandi Range Rover, è dominata da uno schermo di 8 pollici a sfioramento, che permette di visualizzare contemporaneamente due programmi diversi per guidatore e passeggero. La consolle raccoglie tutti i principali comandi e si presenta “sospesa”, in modo da creare un vano supplementare dietro di essa dove riporre gli oggetti. Sul tunnel centrale, invece, trovano posto il selettore a scomparsa del cambio automatico, il freno di stazionamento elettronico e i comandi del Terrain Response. Tanti anche gli accessori che rendono ricca la Evoque: oltre all’ormai immancabile presa Usb, al sistema Bluetooth e agli interni in pelle, la dotazione della nuova nata di casa Range Rover potrà essere arricchita con il sistema che rileva la presenza di veicoli negli angoli ciechi degli specchietti, l’assistenza al parcheggio, la telecamera posteriore con vista dell’auto dall’interno, il climatizzatore bizona con funzione di timer per il riscaldamento e raffreddamento dell’auto quando è parcheggiata, il modulo tv e due schermi per i passeggeri posteriori, l’impianto audio della Meridien con 17 altoparlanti e i fari adattivi con fascio luminoso che segue le curve.

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Giorgio Sallemi

“Sogno

un’ortopedia

senza le protesi” Intervista al prof. Giorgio Sallemi, primario di Ortopedia all’Ospedale Civile di Ragusa

Si è formato in una delle migliori scuole italiane del suo settore, a Firenze. A quarant’anni, ha però sentito il richiamo della sua terra natia, Ragusa, ed è tornato. Ma non senza mettere a frutto il suo straordinario bagaglio di conoscenze. Tanto che nel 2000 è entrato all’Ospedale Civile cittadino, nel 2005 è divenuto primario di Ortopedia e, ad oggi, il suo reparto rappresenta una delle eccellenze sanitarie siciliane, con numeri che lasciano poco spazio a interpretazioni: basti pensare che le protesi applicate durante lo scorso anno sono state ben 316, contro una media regionale di 60. Un autentico caso di buona sanità, quindi, che ST Magazine ha voluto approfondire con lo stesso protagonista: il prof. Giorgio Sallemi. Professore, prima di tutto una curiosità: l’ortopedia è sempre stata un suo “pallino” o è una passione maturata col tempo? Entrambe le cose: è vero che provengo da una famiglia di medici, ma nessuno in famiglia mi ha mai incoraggiato a intraprendere questa carriera. Fin da bambino, tuttavia, ho sempre avuto la passione per le riparazioni, dalle biciclette ai ciclomotori. Poi, mi sono appassionato all’ortopedia.

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Lei ha studiato in una delle più rinomate scuole di ortopedia, come quella di Firenze. Cosa considera imprescindibile per la formazione che ha ricevuto? Il rispetto del malato. Non dobbiamo mai dimenticare che davanti abbiamo una persona. Il reparto di Ortopedia dell’Ospedale Civile di Ragusa è indubbiamente un punto d’eccellenza della sanità siciliana e non solo. Può spiegare perché? In effetti bisogna riconoscere che a Ragusa, una piccola città se rapportata ad altri centri come Palermo e Messina, si effettua il maggiore numero di protesi di tutta la Sicilia: 316, contro una media regionale di 60. Io credo che se oggi abbiamo raggiunto questo risultato lusinghiero, il merito sia nel lavoro di equipe: ho un gruppo di ragazzi straordinari. Inoltre, penso che un altro aspetto importante sia l’attenta valutazione del paziente, delle sue necessità e aspettative, prima di effettuare l’intervento. Poi, naturalmente, per rendere efficiente questo reparto occorre anche uno scrupoloso rispetto del disciplinare del Ministero della Salute sulle norme da osservare in sala operatoria: in questo ambiente abbiamo un flusso


parliamo di

“Per quanto riguarda il futuro, credo che si possano fare ancora evoluzioni sui materiali, ma l’obiettivo, specialmente con la ricerca sulle cellule staminali, rimane quello di non fare protesi, andando verso il trapianto osseo”

dell’aria laminare, chiudiamo sempre ogni porta e tutti indossiamo correttamente mascherine e abiti idonei, per mantenere la sala sterile al 100%. L’ortopedia, come molte altre discipline mediche, ha conosciuto una profonda evoluzione negli ultimi anni. Oggi quali sono importanti innovazioni e cosa dobbiamo attenderci nel prossimo futuro? Indubbiamente dal punto di vista dei materiali sono stati compiuti molti passi in avanti. Oggi, grazie al tantalio e a ceramiche speciali, ovvero ai cosiddetti “biomateriali”, le protesi durano molto più a lungo. Per quanto riguarda il futuro, credo che si possano fare ancora evoluzioni sui materiali, ma l’obiettivo, specialmente con la ricerca sulle cellule staminali, rimane quello di non fare protesi, andando verso il trapianto osseo. Ci sono novità nel suo settore anche per quanto riguarda la lotta al cancro? Basta una statistica per capire la portata dei progressi che sono stati compiuti negli ultimi anni: una trentina di anni fa, per il 100% degli osteosarcomi non c’era nulla da fare. Oggi, per l’80% dei casi si può guarire. L’ortopedia, in effetti, è una delle branche della medicina che ha registrato le maggiori evoluzioni negli ultimi 30 anni. Oggi anche i tempi di recupero sono migliorati? L’esempio più lampante, perché balzato agli onori delle cronache, è quello di Valentino Rossi, che dopo un mese da un rovinoso incidente è stato in grado di ritornare in pista in modo competitivo. Un fatto impensabile anche solo pochi anni fa. Questo caso dimostra i progressi fatti dall’ortopedia negli ultimi tempi.

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Il sarto personale,

ritorna una grande

tradizione siciliana Il vero sarto, per esaudire i desideri del suo cliente, deve innanzitutto conoscerlo, interrogarlo, ascoltarlo e comprendere le sue aspirazioni. Tanto che, negli ultimi tempi, sta sempre più tornando alla ribalta la figura del sarto personale, ovvero di colui che è disposto ad uscire dalla propria bottega per recarsi nell’abitazione del cliente, entrando quindi a contatto diretto con la committenza e con il suo mondo. Per un’unica, grande finalità: confezionare l’abito perfetto, il vestito da indossare nelle occasioni speciali. ST Magazine è entrato all’interno di questo settore, dando uno sguardo a ciò che si può richiedere a un sarto personale. Ad esempio, secondo il Dizionario della moda, il frack costituisce l’abito maschile più elegante ancora in uso. Va indossato solo di sera, quando l’occasione lo richiede e sull’invito si trovi scritto “white tie”. In francese è detto “queue de morue”, per le caratteristiche bande a punta della giacca che ricadono sul retro come la coda di una rondine, mentre nei paesi anglosassoni “tailcoat” (giubba a code). Rigorosamente nera, la giacca presenta all’esterno due file oblique di bottoni (tre per lato, non di più), a puro scopo ornamentale; collo e risvolti in seta, è corta davanti e aperta in modo da far intravedere il gilet di piquet avorio scollato a V o a U. Il frac si completa con una cravatta a farfalla bianca, i pantaloni a tubo con due galloni (strisce di raso) laterali e, preferibilmente, un paio di scarpe da ballo di vernice nera (pump). La sua origine risale alla fine del Settecento, quando faceva parte del costume militare; fu Lord Brummel, all’inizio dell’Ottocento, a farne un capo dandy. E’ usato da direttori e professori d’orchestra, ma una delle occasioni più conosciute nella quale viene indossato è la cerimonia di consegna dei premi Nobel. E’ indispensabile per ricevimenti in ambasciate, cene di stato, incoronazioni di regnanti, etc., mentre non è assolutamente indicato per i matrimoni (per i quali è necessario il tight), a meno che questi non si svolgano di sera. Gli accessori? Cappello a cilindro di seta nera, cappa nera, sciarpa bianca e guanti di seta bianca. Mentre il frac rappresenta l’abito maschile da grande soirée, lo smoking è un abito formale, da sera, e costituisce la classica tenuta (ma non la più elegante) per feste, balli, cenoni e ricevimenti. Deriva da smoking jacket perché in origine si trattava di una veste da camera che veniva indossata dagli uomini nelle stanze per fumatori, con lo scopo di preservare l’abito dall’odore del tabacco. In America si chiama tuxedo (dal nome del club dove fu indossato per la prima volta), in Gran

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Bretagna dinner jacket. Lo smoking più classico si compone di una giacca nera monopetto (per cui in un salotto va tenuta aperta eccetto durante i balli) o doppiopetto (tenuta sempre abbottonata). A distinguerla dalle altre giacche è il satin di seta, che conferisce lucentezza ai risvolti (revers) ed è applicato anche sui bottoni. I revers a lancia costituiscono lo standard, ma nelle giacche monopetto è possibile avere i revers a scialle, di importazione americana e meno eleganti. L’uso del doppiopetto non richiede quello del panciotto, obbligatorio invece sotto il monopetto e sempre nero, dello stesso tessuto dello smoking, che serve a nascondere le bretelle. Il gilet ha un taglio completamente diverso dai normali panciotti, in quanto ha uno scollo molto più svasato e si abbottona solo sul ventre. In alternativa al panciotto, è possibile usare la fusciacca, una cintura di raso nera da annodarsi sul dorso. I pantaloni sono neri e assolutamente senza risvolto. Presentano una sottile banda di raso nero, applicata lungo le cuciture dalla vita all’orlo. Il colore dello smoking non è soggetto a variazioni e tutt’al più ci si può concedere un blu notte e in estate, specie nei ricevimenti all’aperto o nei paesi tropicali, una giacca di colore bianco, ma è considerata una variante meno elegante. La camicia da smoking è bianca, plissettata, con polsini da gemelli e colletto da papillon. Elemento fondamentale dello smoking è proprio il farfallino di seta o “satin” nero, cui si deve l’espressione “black tie” sui cartoncini di invito. Oltre ad essere inderogabilmente nero, il papillon deve essere rigorosamente annodato a mano. Sembra che lo smoking sia nato nel 1865 a Londra per opera della sartoria Henry Poole & co. di Savile Row. Poole avrebbe ideato una giacca corta da fumo per il principe di Galles, tagliando le code di rondine da un frac. Diventò subito l’alternativa moderna allo stesso frac. Per quanto riguarda le scarpe, la scelta più corretta è quella delle Oxford in cuoio, stringate e lisce, ben lucidate e senza applicazioni. Nelle stagioni fredde si indossa un cappotto o un soprabito grigio ferro o nero. Quanto al copricapo, l’ideale è un cappello Borsalino. Lo smoking viene indossato esclusivamente di sera: commette un gravissimo errore di stile chi lo sfoggia in occasione di cerimonie formali diurne. L’abito da giorno per le cerimonie importanti è infatti il “tight”. Giacca attillata grigio ferro o nera, sempre a un petto, con i davanti sfuggenti, le code dietro arrotondate e lunghe fino al polpaccio, da indossare sempre abbottonata; pantaloni con le pences e doppia gessatura nei toni del gri-


life style

“Dimmi chi sei e ti dirò che abito vuoi”. Si può senz’altro racchiudere in questa affermazione l’essenza dell’abilità di un sarto

gio, vengono sorretti da bretelle in raso bianco. Il gilet è grigio perla, mentre la camicia bianca ha il colletto rigido, con le caratteristiche punte rialzate e i polsini doppi chiusi da un paio di gemelli. Il tight è completato dalla cravatta a plastron (larga cravatta annodata piatta e fermata da una spilla) o dall’ascot. Il tight è da indossare per cerimonie estremamente sofisticate ed eleganti celebrate prima delle 18. E infatti, è d’obbligo ogni anno a giugno, nell’ippodromo di Ascot, dove si svolge una delle più famose corse di cavalli: la Royal Ascot. Un evento sportivo, ma anche un appuntamento mondano, cui è fondamentale presentarsi con l’abito giusto. Per l’uomo è di rigore il tight, cilindro compreso ovviamente. Per un’occasione meno formale, infine, si può ricorrere al mezzo tight, ovvero l’abito da cerimonia con la giacca senza le code, che non prevede il complemento del cappello e dei guanti. Ma questa è un’altra storia…

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Grandi pasticcieri interpretano

il cioccolato di Modica

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Nel libro fotografico “La contea di Modica”, di Leonardo Sciascia e del fotografo Giuseppe Leone edito dalla Casa Editrice Electa nel 1983, così si esprimeva lo scrittore siciliano: « ...Altro richiamo, per restare alla gola, è quello del cioccolato di Modica e quello di Alicante (e non so se di altri paesi spagnoli): un cioccolato fondente di due tipi – alla vaniglia, alla cannella – da mangiare in tocchi o da sciogliere in tazza: di inarrivabile sapore, sicché a chi lo gusta sembra di essere arrivato all’archetipo, all’assoluto, e che il cioccolato altrove prodotto – sia pure il più celebrato – ne sia l’adulterazione, la corruzione... »


dossier

Il Cioccolato Modicano è prodotto con la stessa lavorazione che veniva fatta nel 1700, grazie alla tradizione che si è tramandata da padre in figlio. Il “Cioccolato di Modica” si presenta di colore nero scuro con riflessi bruni; rustico, quasi grezzo, con granuli di zucchero lasciati grossolani che gli conferiscono, oltre alla particolarità del gusto, una brillantezza di riflessi quasi come “pietra marmorea”. La lavorazione, che avviene quasi a freddo (max 35/40°), permette di far rimanere inalterate le caratteristiche organolettiche e di poter quindi gustare a pieno sapori e profumi del cioccolato. Tutto ciò lo differenzia dagli altri tipi di cioccolato, rendendolo originale e quindi unico nel suo genere.

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“Ci siamo affidati a due chef giovani, ricchi di talento ed inventiva, per farci preparare un dolce con il cioccolato di Modica...”

Giovanni Santini, 34 anni, chef nel Ristorante “Dal Pescatore” a Canneto S/O (MN), tre stelle Michelin dal 1996, prosegue la tradizione familiare, che iniziò con il bisnonno Antonio Santini nel 1925. Giovanni affianca in cucina la mamma Nadia e insieme alla loro brigata soddisfano con le loro prelibatezze i palati dei più esigenti gourmet di tutto il mondo. Il dolce che ci ha preparato Giovanni è il ‘’Pinguino ai Canditi con salsa al Cioccolato naturale di Modica e mousse al Pistacchio di Bronte”. Panna, ricotta, zucchero, cioccolato di Modica, pasta di pistacchio di Bronte e arance candite sono gli ingredienti di questo delizioso e appagante dessert, che più siciliano di così non poteva essere.

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dossier

Enrico Bartolini, 31 anni, chef del Ristorante Devero a Cavenago (MB), si è guadagnato la sua prima stella Michelin nel 2010. La sua cucina innovativa, ma sempre nel solco della tradizione, sta riscuotendo consensi unanimi tra i gourmet più esigenti e preparati. Enrico è sicuramente uno degli chef giovani più interessanti e preparati nel panorama della ristorazione italiana. Il dolce “Cioccolato soffice alla menta con polvere di frutta e biscotto tradizionale” è di grande semplicità ma ricco di sapori e sorprendente al palato. Cioccolato di Modica alla menta, arancia, pera, menta, caffè espresso, latte sono gli ingredienti per la crema, mentre per il biscotto sono stati utilizzati: burro, farina di riso, farina 00, zucchero, albume, vaniglia e menta.

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Estée Lauder

quando la bellezza

inizia dalla ricerca

Ha 8 centri di ricerca nel mondo e i suoi prodotti sono diffusi in 135 Paesi. E’ leader incontrastata nella cosmesi e continua ad investire nell’innovazione. Fondata nel 1946 a New York, dove ha tuttora la sede principale, conta circa 28.500 dipendenti e realizza un fatturato di oltre 7 miliardi di dollari. In due parole, è Estée Lauder, una delle più grandi compagnie al mondo specializzata in cosmetici. Per saperne di più, e soprattutto per conoscere quali sono le ultime novità, ST Magazine ha interpellato Daniela Pistoia, training manager di Estée Lauder Italia. Dott.ssa Pistoia, partiamo subito col “botto”: quale novità avete lanciato di recente? La grande novità riguarda l’area dei siero riparatori. Abbiamo rielaborato la formula già molto nota di “Advanced Night Repair”. Queste famose “goccine”, come le molte donne che le usano amano definire tale siero riparatore, va ad agire sulla riparazione cellulare per un’azione di anti – invecchiamento. In altri termini questo prodotto, agendo contro i danni provocati dallo stress e dall’inquinamento, restituisce quotidianamente una pelle distesa, un’uniformità di colore, un’azione idratante e una riduzione fino al 90% dei radicali liberi. Tra l’altro, si tratta di un preparato che non ha un target specifico di età ed è pensato sia per le donne sia per gli uomini.

cellulare, risultando quindi estremamente efficace per donare alla pelle vitalità e compattezza, nonché per stimolare la produzione di collagene ed elastina.

Un’altra “bella” notizia, in tutti i sensi? Per la fascia di alta gamma dei nostri prodotti, abbiamo lanciato la linea Re Nutriv Ultimate Age Correcting, contenente una molecola brevettata che consente alla pelle di essere sostanzialmente “ricaricata”. La cosiddetta “Life re-newing molecule” agisce infatti sui mitocondri, ovvero gli organuli preposti alla respirazione

Tutto ciò fa pensare sempre di più che la cosmesi sia, come si usa dire, una cosa seria. Esattamente. Per realizzare i nostri prodotti partiamo dalla ricerca, studiando i vari tipi di pelle e il modo in cui esse reagiscono allo stress ossidativo. Siamo così in grado di proporre soluzioni che tengano in conto sia l’esigenza di salute, sia l’estetica.

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Le sue dichiarazioni lasciano presagire un grande lavoro di ricerca da parte di Estée Lauder. E’ così? Esattamente. Nei nostri centri di ricerca presenti in diversi Paesi del mondo, lavorano oltre 500 scienziati, una parte dei quali studia l’evoluzione e i cambiamenti della pelle, mentre l’altra parte è impegnata nella ricerca di nuove molecole. E’ noto che i tipi di pelle tra gli individui possono essere anche molto differenti tra loro. Su quali classificazioni vi basate per intervenire con i vostri prodotti? In effetti la pelle può essere grassa od oleosa, normale, arida e così via. Esistono tipologie molto differenti. Per quanto ci riguarda noi non solo offriamo soluzioni ad hoc secondo il profilo, ma sviluppiamo prodotti specifici per le diverse esigenze della pelle: miglioramento dell’elasticità, (attraverso prodotti che stimolano la produzione delle proteine della pelle), affinamento della grana della pelle, miglioramento dell’uniformità della superficie e del colorito cutaneo, etc.


vetrina

“La bellezza è l’unica cosa contro cui la forza del tempo sia vana. Le filosofie si disgregano come la sabbia, le credenze si succedono l’una all’altra, ma ciò che è bello è una gioia per tutte le stagioni e un possesso per tutta l’eternità”. Oscar Wilde

Cos’è importante quando si acquista un nuovo cosmetico per la pelle? Chiedere consiglio a un esperto. In tal senso, Estée Lauder ha sviluppato una politica ad hoc di formazione, proprio per offrire al cliente finale una consulenza adeguata. In altri termini, chi vende i nostri prodotti è formato per venderli. E nel futuro cosa c’è per la Estée Lauder? Si potrà mai lanciare l’elisir dell’eterna giovinezza? Per il futuro continueremo a fare ricerca e ad offrire prodotti all’avanguardia. Per quanto riguarda l’elisir di eterna giovinezza…è già molto importante in questo senso porre un’attenzione costante alla propria pelle e mantenere un aspetto curato.

Nella pagina accanto Daniela Pistoia In questa pagina in alto le famose “Gocce del Advanced Night Repair” e lo staff dei promoter della Estée Lauder Italia

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life style

Bon, un locale per tutte le occasioni Si chiama Bon e si trova lungo viale 20 nella Zona Industriale III Fase di Ragusa il locale giusto in cui concedersi momenti di relax prima, durante e dopo il lavoro. Nato grazie all’impegno della ST e gestito da Antonio Frasca – già titolare di un ristorante e di un pub a Ragusa e a Marina di Ragusa – il wine bar e beer shop Bon è aperto dalle 7 del mattino fino a tarda notte per offrire un servizio completo alla propria clientela. Si inizia con le abbondanti prime colazioni, preparate esclusivamente con ingredienti freschi e prodotti del territorio, per spostarsi poi nell’ambito del pranzo, dove accanto a gustose soluzioni veloci pronte all’istante, si affianca una gamma di primi piatti di qualità che trasformano la pausa in un’esperienza gastronomica da vivere fino in fondo. Arriva il tardo pomeriggio e il Bon è puntuale all’appuntamento con l’aperitivo: qui la scelta si moltiplica e il momento trascorso da soli o in compagnia diventa ancora più piacevole grazie ai cocktail classici e personalizzati, agli stuzzichini caldi e freddi, alle ricette esclusive del locale. Del resto, è sempre il momento giusto per trascorrere una serata in allegria, quindi anche per la cena il Bon predispone un servizio “ad hoc”, dove i piatti sono curati fin nei minimi particolari per trasformare una serata qualunque in un giorno da ricordare. Una chiacchierata tra amici davanti ad un buon bicchiere di vino è un piacere che più facilmente ci si può concedere dopo cena. Anche in questo caso il Bon risponde presente, con un’apertura serale che arriva fino a tarda notte, per consentire a chiunque di trascorrere ore allegre e spensierate in un locale accogliente e moderno, dove l’esperienza del gestore si evidenzia nella qualità e nella professionalità del servizio offerto. Ultimo ma non meno importante, il Bon è anche un ideale luogo di ritrovo per seguire gli eventi sportivi più importanti, come è avvenuto ad esempio durante l’ultima edizione dei Mondiali di calcio, quando sono stati allestiti appositamente anche grandi e colorati “palloni” che fungevano da simpatico richiamo.

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history

Sicilia,

il più grande set all’aperto

“Sognavo da anni di girare a Siracusa...” 69

Giuseppe Tornatore


new entry

di latitanza e dove venne ucciso. Un regista che amò molto la Sicilia fu il genovese Pietro Germi (1914 – 1974) che scelse Sciacca per “In nome della legge” del 1947 e “Sedotta ed abbandonata” del 1964. Come non ricordare il “Giorno della civetta” che nel 1968 anticipò, con Franco Nero nei panni del capitano Bellodi le gesta del generale Dalla Chiesa. Nel 1963 Visconti torna nell’isola per realizzare uno dei suoi capolavori, “Il Gattopardo”. Il film, girato a DonnaFugata, va ricordato come spaccato della società siciliana durante l’impresa dei Mille. Il nascente contrasto tra le differenti classi

sociali, lo sfarzo e la fedeltà delle scene, in un film che raccontò gli stravolgimenti di un ceto sociale in dissoluzione. In tempi più recenti “Il caso Mattei”, “Johnny Stecchino” e il recentissimo “Baaria”. Se tutta la Sicilia fu un set cinematografico, molti film sono stati girati a Ragusa e nel sud-est dell’isola. Un primo esempio è “Marianna Ucria” che Roberto Faenza nel 1966 girò a Villa Fegotto, nelle vicinanze di Chiaramonte Gulfi. Sempre nello stesso anno lo stesso scenario fu scelto da Nicola Simone per “Colpo di lume” interpretato da Nino Manfredi. Poi “Ladro di bambini” che Gianni

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Amelio girò nella zona di Marina di Ragusa. Anche particolari “interni” furono utilizzati dal cinema come “La stanza dello scirocco” quasi interamente girato nel Castello di DonnaFugata. Con Vitaliano Brancati, il sicilianissimo scrittore nato a Pachino come sceneggiatore e Luigi Zampa regista, non possiamo dimenticare la trilogia iniziata nel 1948 con “Anni difficili”, proseguita nel ’53 con “Anni facili” e finita nel 1955 con “L’arte di arrangiarsi”. Poi un brillante “Paolo il caldo” che fece conoscere al pubblico la cittadina di Modica. Esempi di un felice connubio tra scrittori siciliani e la settima arte. Se la Sicilia tanto deve al cinema altrettanto lo è per lo stesso cinema nei confronti dell’isola quale fonte inesauribile di storie ed arie fortemente suggestive e intriganti. Grazie a paesaggi che si dividono tra speroni rocciosi e distese pianeggianti e dove i suoi abitanti tendono più che mai ad essere in simbiosi con una delle terre più belle del mondo.

Sicilia,

Filmografia (alcune delle più importanti pellicole girate nel Ragusano 1947 Luigi Zampa – Anni difficili - Iblei Modica 1953 Luigi Zampa – Anni Facili - Noto 1953 Carmine Gallone – Cavalleria Rusticana - Noto 1955 Luigi Zampa – L’arte di arrangiarsi - Ragusa 1956 Pino Mercanti – Agguato sul mare - Siracusa 1960 Pietro Francisci – L’assedio di Siracusa - Siracusa 1960 Roberto Rossellini – Viva l’Italia - Noto 1961 Pietro Germe – Divorzio all’Italiana - Ispica e Ragusa Ibla 1963 Luchino Visconti – Il gattopardo – Donna Fugata 1972 Franceso Rosi – Il caso Mattei - Ragusa 1973 Marco Vicario – Paolo il caldo - Ragusa Ibla 1974 Giuseppe Calizzi – Arrivano Joe e Margherita - Iblei e Ragusa 1975 Luigi Zampa – Gente di Rispetto - Iblei e Ragusa 1976 Paolo Nuzzi – Giovannino - Iblei e Ragusa 1977 Monicelli/Risi/Scola – I nuovi mostri - Iblei e Ragusa 1984 F.lli Taviani – Kaos - Val di Noto 1987 Vito Zingaro – La donna della luna - Marina di Ragusa 1990 Huillet e Straub – La morte di Empedocle - Donna Fugata 1993 Gianni Amelio – Ladro di bambini - Litorale ibelo 1995 Giuseppe Tornatore – L’uomo delle stelle - Villa Fagotto 1996 Nicola Simone – Colpo di luna - Chiaramonte Gulfi 1996 Roberto Faenza – Marianna Ucria - Chiaramonte Gulfi 1998 Maurizio Sciarra – La stanza dello scirocco - Donna Fugata 2000 Giuseppe Tornatore – Malena - Siracusa e Noto 2004 Gabriele Lavia – Liola - Ragusa Ibla 2004 Mc Gilvray – L’iguana - Pachino 2006 Gian Paolo Cugno – Questa è la vita - Pachino 2007 Angelo Longoni – Caravaggio - Siracusa

e nel

Siracusano)

il più grande set

all’aperto

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In tour da Pozzallo a Portopalo di Capo Passero

con la nuova Fiat 500 Twin Air

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tempo libero E’ inutile nasconderlo: Fiat 500 con l’innovativo propulsore TwinAir, è un invito al viaggio e al movimento, in totale libertà e senza alcun limite. Per questo la ST, proprio a bordo della nuova Fiat 500 TwinAir, ha intrapreso un tour dimostrativo tra Pozzallo e Portopalo di Capo Passero, incontrando sul tragitto una serie di emergenze architettoniche, naturalistiche e culturali di grande interesse, che è sempre un piacere andare a riscoprire. All’ingresso di Pozzallo la nuova Fiat 500 TwinAir, che monta un sofisticato motore bicilindrico di 900 cc, pronto a declinarsi in diverse potenze ma a mantenere inalterato il comfort di guida, incontra Palazzo Musso, esempio di stile Liberty tra i più a sud d’Europa. Secondo gli storici locali fu costruito nel 1845, quando era stato destinato a sede del municipio. Nel 1928, tuttavia, l’edificio subì modifiche sostanziali, con l’aggiunta del loggiato (uno orientato verso la piazza e l’altro, aperto verso il giardinoterrazza, rivolto alla Torre Cabrera) che percorre i due lati del palazzo. La costruzione, disposta su due piani, presenta una sua peculiarità architettonica, determinata dall’adozione del già citato stile liberty (o “floreale” che dir si voglia) e dalla presenza di originali elementi decorativi, visibili nei capitelli compositi delle colonne del loggiato. L’esecuzione dei lavori è opera di un locale: il capomastro Clemente Gugliotta di Pozzallo. Rimanendo in loco, a pochi metri di distanza si incontra l’antica Torre Cabrera, baluardo difensivo costruito in epoche remote a protezione del Caricatore di Pozzallo dai pirati. Documenti scritti attestano infatti che già nel Quattrocento il sito di Pozzallo era conosciuto dai naviganti per le sorgenti di acqua chiamate “Pozzofeto” e “Senia”. In quei tempi le sorgenti erano tanto famose da essere segnalate sui portolani e sulle carte nautiche per il rifornimento delle scorte d’acqua dei navigli. Quando i Chiaramonte, Conti di Modica, vi costruirono un caricatore, ovvero un complesso di magazzini sulla costa completo di pontili e scivoli per l’imbarco di merce sui velieri, considerato il secondo per importanza della Sicilia dell’epoca, si rese necessaria anche la costruzione di strutture per la sua difesa. Agli inizi del XV secolo il re Alfonso V d’Aragona autorizzò quindi la richiesta del conte


Giovanni Bernardo Cabrera, per costruire una torre di difesa che da lui prese il nome: Torre di Cabrera, appunto. La struttura risultò molto imponente e di grande importanza militare per l’avvistamento preventivo dei velieri pirati, che in quel tempo miravano spesso ai magazzini del Caricatore, sempre colmi di grano (va ricordato, per inciso, che la Sicilia fu il granaio d’Italia fin dall’epoca dei Romani). Nella torre prestavano servizio soldati e artiglieri. Sulle sue terrazze erano schierati cannoni di diverso calibro, mentre dei cavalieri sorvegliavano la costa. All’interno della torre, in una camera particolare ancor oggi visibile, erano anche giustiziati i prigionieri saraceni catturati. Si tratta di una stanza situata proprio sugli scogli, dove i detenuti venivano incatenati e poi uccisi per annegamento dalle acque innalzatesi con l’alta marea. Interessante è pure notare che in alcune sale della torre, adibite a residenza del castellano, o del conte stesso quando era di passaggio, spiccano gli stemmi raffiguranti il blasone della nobile famiglia catalana dei Cabrera. Attorno a questa torre si sviluppò tra l’altro il primo agglomerato urbano di Pozzallo, costituito in un primo tempo da poche centinaia di persone fra soldati e pescatori. Oggi questa costruzione è monumento nazionale ed è riportata tra l’altro in maniera stilizzata sullo stemma della città di Pozzallo. Per una questione estetica, alcune finestre sono state ricostruite totalmente attenendosi il più possibile alla forma originale. Proseguendo sulla strada che da Pozzallo conduce a Pachino, dopo pochi chilometri la nuova Fiat 500 TwinAir incontra un suggestivo scorcio naturalistico di questa zona: l’incantevole spiaggia di Santa Maria del Focallo, caratteristica per la sua fitta radura di acacie poste subito dietro la spiaggia. Nelle belle giornate di sole, da questo litorale si può ammirare tra

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tempo libero

l’altro l’isoletta dei Porri, posta proprio di fronte. Sebbene in questa frazione del comune di Ispica risiedano poco più di 200 abitanti, la presenza umana in zona è testimoniata già in epoca greca (VIII-III secolo) grazie al ritrovamento di reperti dell’epoca. Molto probabilmente il nome di Santa Maria del Focallo deriva da una vecchia chiesetta presente sulla costa, andata distrutta durante il terremoto del 1693 e dedicata alla Madonna. Secondo i filologi, il termine “Focallo” deriverebbe da “Ficallo”, che probabilmente significa “luogo pieno di alghe” (da “phuke”, che in greco significa alghe). Rimanendo sempre sul mare, un altro angolo che merita una visita è sicuramente Porto Ulisse, dove una barca abbandonata sulla spiaggia può riecheggiare tanti ricordi a chi ama la letteratura. Prestando fede all’Odissea, proprio da queste parti passò infatti l’eroe greco Ulisse, nel suo lungo esilio per tutto il Mediterraneo. Del resto, l’ampia spiaggia sabbiosa di Porto Ulisse è adattissima per tirare a secco le leggere navi omeriche dal basso pescaggio, mentre la vicina costa della Marza era piena di spelonche dove potersi riparare.

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E’ il momento di riprendere la strada maestra, per andare a riscoprire un’altra località caratteristica di quest’area nell’estremo sud della Sicilia: Marzamemi. Si tratta di una frazione marinara di cui una parte è del comune di Pachino, da cui dista circa 3 chilometri, e una seconda parte è del comune di Noto, da cui dista 20 chilometri. Il nome è sicuramente di origine araba: “Marsà al hamem” significa “Baia delle Tortore”, in quanto la zona rappresenta luogo obbligato di passaggio dei piccoli volatili durante le migrazioni. Il borgo è nato attorno all’approdo, poi divenuto porto da pesca, e si è sviluppato grazie a quest’ultima attività, molto praticata ancor oggi, dotandosi anche di una tonnara, tra le più importanti della Sicilia. La tonnara di Marzamemi risale al tempo della dominazione araba. Nel 1630 venne venduta dal proprietario al Principe di Villadorata. I Villadorata potenziarono i fabbricati della tonnara portando da Avola e da Siracusa degli abili carpentieri, che poi rimasero residenti a Marzamemi. Nel 1752 furono costruiti il palazzo e la chiesa della tonnara. Nel 1912 venne realizzato uno

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tempo libero

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stabilimento di lavorazione del tonno salato e in seguito del tonno sott’olio. La pesca della tonnara fu abbondante fino al dopoguerra. Ogni anno, nel mese di agosto, si festeggia san Francesco con processione di barche, cuccagna a mare e una regata. Marzamemi è stato anche scenario per il cinema d’autore: nel 1993 il borgo storico è stato utilizzato come location dal regista Gabriele Salvatores per il film Sud, con protagonisti gli attori Silvio Orlando, Claudio Bisio e Francesca Neri. Dal 2000, Marzamemi ospita il Festival del Cinema di Frontiera. Dopo Marzanemi, una puntata nel centro della vicinissima Pachino per uno scatto davanti alla chiesa madre del Santissimo Crocifisso, nella piazza centrale del paese, è quanto mai d’obbligo. La sua nascita si deve a due fratelli, i marchesi di Starrabba, fondatori anche della stessa città. Essa fu progettata nel 1790 dall’architetto Gaspare Garrano. La facciata è in stile tardo barocco e l’interno presenta una sola navata. In questa chiesa riposano i due marchesi fondatori della stessa ed è anche possibile vedere la statua di Santa Maria Assunta, patrona di Pachino. Per concludere in bellezza, la nuova Fiat 500 TwinAir fa sosta a Portopalo di Capo Passero, dove di ferma davanti alla caratteristica tonnara e al faro che guarda il mare, qui incantevole in ogni stagione.


family

Io c’ero! “Cercherò di descrivere l’atmosfera, l’amicizia, il divertimento, il senso di famiglia che esiste dentro la ST”

Io c’ero! Voglio iniziare così questo articolo. Ho chiesto io di potervi raccontare questa serata passata insieme ai miei amici della ST. Cercherò di descrivere l’atmosfera, l’amicizia, il divertimento, il senso di famiglia che esiste dentro la ST. Durante le mie discese in Sicilia, per i vari servizi fotografici che negli anni ho realizzato, avevo già percepito questa speciale atmosfera sempre rivolta anche nei miei confronti, ma durante questa serata ne ho avuto una grande conferma. Ma raccontiamola questa serata. 8 ottobre. Ritrovo alle 21 davanti alla concessionaria, dove una fila interminabile di Range Rover di vari colori e motorizzazioni ci stanno aspettando. Man mano arrivano tutti, siamo in 40 compresa una splendida bimba di nome Aurora, e dietro mia richiesta, tutti mi aiutano a spostare le autovetture, metterne alcune in cerchio per fare una bella foto di gruppo. Poi la fame si comincia a far sentire, perciò tutti sulle auto con destinazione il Ristorante La Contea a Modica. Arriviamo in centro al paese e dopo qualche difficoltà nel parcheggiarle tutte, ci sediamo a tavola. Una tavolata di 40 amici dove non esistono ruoli, incarichi, ma solo grande amicizia, voglia di

scherzare, raccontare aneddoti e nuovi amori che nascono dentro la ST. Il mio desiderio, in quel momento, è di avere una videocamera e non una macchina fotografica per non perdere nemmeno un attimo. Finito di mangiare e di bere si torna alle autovetture e si riparte tutti in fila indiana dando il via, però, anche a qualche scherzetto. Prendendo Corso Umberto, pertanto, imbocchiamo subito a sinistra per Piazza Matteotti (strada senza uscita che ti riporta nella via iniziale), quasi tutti svoltano, qualcuno capisce e rimane ridendo sul Corso, qualcuno di quelli che hanno svoltato devono sfruttare le doti delle Range Rover passando sopra a qualche marciapiede. E’ venerdì sera, tanti passanti rimangono incuriositi e affascinati da queste 15 autovetture che non passano proprio inosservate e che tra l’altro stanno facendo un giro della piazza senza senso, ma non sanno che è uno scherzo. Non avendo avuto successo al primo colpo riproviamo con la rotatoria tra Corso Umberto e Via Nazionale. Stavolta riusciamo nell’intento di far girare tutti intorno ma le autovetture non sono piccole e improvvisamente la rotatoria è completamente bloccata. Ops!! E adesso? L’intervento di Mario

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risolve tutto, sblocca la rotatoria in un baleno e possiamo ripartire. Si passa da Scicli fino ad arrivare, sfruttando le bellissime strade della provincia ragusana, a Marina di Ragusa dove ci aspetta una splendida temperatura di 24 gradi e il titolare del locale Sodo Fu Pescheria per un aperitivo. Qualche altra bella chiacchierata e poi ripartiamo. Ma idea! Andiamo al nuovo Porto Turistico a fare delle foto sfruttando anche l’innovativo sistema di illuminazione a luci blu. Entriamo grazie alla Direzione del Porto, speriamo di non aver fatto molta confusione per chi pernotta sulle imbarcazioni, cerchiamo una location giusta anche se con 15 Range Rover non è facile, poi foto. E ora che si fa? Ormai è l’una passata, domani siamo tutti al lavoro perciò a malincuore ritorniamo in concessionaria per concludere questa meravigliosa serata. Queste sono le meravigliose persone che fanno la ST e che ogni giorno trovate nelle concessionarie pronti sempre con grande gentilezza e cortesia ad assistervi per tutte le vostre necessità, dalle autovetture nuove all’assistenza. Articolo e foto di Paolo Pignatti


cultura

“Incontri ravvicinati” di Antonella Ferrera

Cinzia Tani, giornalista e scrittrice, è anche autrice e conduttrice di programmi radiotelevisivi, tra cui FantasticaMente, Visioni private, Il caffè. Ha pubblicato, fra gli altri, “Assassine”, “Amori crudeli” e i romanzi “L’Insonne”, “Sole e Ombra” (selezione premio Campiello), “Lo stupore del mondo”.

CINZIA TANI, scrivere a ritmo di “Charleston” E’ il titolo del suo ultimo romanzo, fresco fresco di stampa. La storia comincia con Claire, una giovane americana ricca e viziata, figlia di un petroliere, che rimane sola nella sua villa di Cannes una domenica pomeriggio di settembre. Con il fucile del padre spara al tiro a segno di sughero in fondo al giardino e, vedendo cadere sul prato qualcosa di giallo, è convinta di aver colpito Stella, la sua insegnante di danza, coetanea, bellissima, della quale è invidiosa e gelosa. Quando andrà a controllare non troverà il corpo di Stella, che però proprio quel giorno scompare. A cercare Stella non sarà solo Claire, ma anche Michel, il ragazzo siriano che suona il sasso-

fono a Marsiglia pazzamente innamorato di Stella, come lo sono tutti gli uomini che la incontrano. Sono due donne diversissime, che non si piacciono. Stella è imprevedibile, anticonformista, ribelle. Claire vorrebbe essere come lei e invece è insicura, fragile, superficiale. Anche se poi si riscatterà... Cinzia Tani racconta gli anni ruggenti, un decennio di grande prosperità economica in cui la gente vuole dimenticare l’incubo della Grande Guerra. I giovani vogliono divertirsi, bevono nonostante il proibizionismo, ascoltano il jazz, le ragazze tagliano i capelli e accorciano i vestiti, si lanciano nel charleston. Gli adulti comprano, consumano e giocano

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in borsa. Poi la grande crisi, il disastro, famiglie sul lastrico, la disoccupazione, i suicidi. Una situazione che preannuncia quella che stiamo vivendo oggi. Claire rimane sola, non possiede più niente e deve reinventarsi la vita. Ricomincia da Marsiglia, città affascinante, multietnica, dove impazza il jazz, dove Michel di cui è innamorata suona il suo sassofono e contemporaneamente manda armi ai guerriglieri siriani che combattono contro la Francia. La storia si conclude a Sanremo, dove Stella è nata e dove nel 1920 sono stati decisi i confini mediorientali, che hanno creato i problemi che ben conosciamo e dove il mistero del libro si risolve.


l’intervista “Cinzia Tani, scrittrice. Bionda, bella, sorridente, ma con una mente diabolica, quasi assassina, come quella dei protagonisti dei tuoi romanzi… Di solito ti identifichi in uno di loro? E gli fai fare quello che tu faresti o quello che non saresti mai capace di compiere?” Assolutamente no. Ritengo che un romanziere debba creare dei personaggi credibili, che abbiano una loro vita e non siano l’ombra o il riflesso dell’autore. Così mi guardo intorno, cerco di studiare le persone, i caratteri, i modi di fare e poi li ripropongo nei miei libri. Io mi tengo fuori, non mi diverto a leggermi...penso di poter creare dei personaggi più interessanti di me. “Prendiamo il tuo ultimo romanzo, “Charleston”. C’e’ qualcuno che ti somiglia?” Nessuno...O forse un po’ la fragilità di Claire, come lei anch’io invidio la sicurezza di Stella. “Nei tuoi libri ci sono sempre storie di amore e di passione. Vuoi dire che sesso e crimine vanno bene a braccetto?” Spesso è così. Mi piace raccontare le ossessioni d’amore, quelle che spingono una persona a fare di tutto per avere la persona che ama, ma anche a vendicarsi se viene tradita... Amo le passioni esclusive, totalizzanti, fatte di sesso e amore, di complicità e grande abbandono.

Cinzia Tani,

con lei sesso e crimine vanno a braccetto

“Tu, l’erotismo, lo inserisci sempre nei tuoi libri. Ne ricordo uno che s’intitola “Rosso” e raccoglie una serie di racconti. Ne ho in mente uno che parla di un incontro fra una donna ed uno sconosciuto in una specie di luogo termale… Vai avanti tu” Mi piace descrivere le situazioni erotiche in luoghi particolari, suggestivi, misteriosi. Per esempio le terme di notte...quando tutti i clienti stanno dormendo. “Il corridoio aveva un aspetto lugubre a quell’ora, rischiarato appena da una luce giallastra. Scesi le scale, evitai la hall e scesi ancora. Un altro corridoio portava all’ingresso della piscina. (...) Entrammo e mi accorsi che era solo la luna a illuminare la sala dal soffitto a vetri. L’acqua della piscina sembrava marmo azzurro tanto era ferma. Le pareti bianche erano animate dalle ombre degli attaccapanni, dei salvagente, delle scalette. Tanto silenzio mi faceva pensare al fondo del mare. Delicatamente mi fece mettere su una sdraio e si inginocchiò per slacciarmi i sandali. Mi accarezzò i piedi a lungo, prima piano e poi massaggiandoli con forza. Sembrava che niente al mondo fosse in quel momento più importante di quello che stava facendo. “Hai dei bei piedi”, diceva. “E una bella bocca”, e cominciava a baciarla con la stessa cura usata per i piedi. Prima con la lingua sfiorava le labbra, i denti uno per uno, il palato, l’interno delle guance e poi giù a riempirmi la gola per poi tornare a leccare le labbra. Era ancora inginocchiato al mio fianco. Avevo gli occhi chiusi e sentivo ogni parte del mio corpo a cui dedicava tempo e carezze svegliarsi come dopo un lungo sonno. Era lento e nello stesso

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tempo determinato nei gesti. Ma non mi perdeva mai. Ogni tanto alzava lo sguardo e mi fissava negli occhi per controllare il mio piacere, per interrogarmi sui desideri, per capire cosa volessi e cosa invece potesse darmi fastidio. Mi parlava perché voleva che lo ascoltassi. Abituata a soddisfare gli uomini subito per evitare lunghi e noiosi preliminari, tesi la mano verso la chiusura dei suoi pantaloni ma lui mi fermò. Disse che voleva pensare a me, che voleva amarmi e che dovevo solo abbandonarmi a lui. Così rimasi in ascolto dei nostri respiri e delle reazioni nuove del mio corpo. Mi lasciai sfilare i pantaloni, le mutandine. Vidi che abbassava la testa sul mio ventre, tentai di fermarlo ma rimasi con la mano sui suoi capelli lisci e morbidi. Mi afferrò entrambi i polsi e li tenne stretti mentre baciava, mordeva, sfiorava. Poi si fermava per dirmi cosa avrebbe fatto, cosa avrebbe morso, baciato, sfiorato e io sentivo dei piccoli sussulti di piacere nella mente a ogni annuncio.” “Beh, se qualcuno aveva dei dubbi… E pensare che guardandoti non si direbbe mai che sei così “peperina”, con la tua gonna plissettata che arriva al ginocchio, la frangetta per bene… Non ti sei nemmeno gonfiata le labbra…” Non mi piace essere troppo “visibile”. Adoro confondermi con la gente, essere una qualunque. Ma queste situazioni erotiche, come quella che ho descritto, mi hanno sempre affascinata e devo dire che le ho anche cercate. Situazioni che hanno una suggestione letteraria, cinematografica, un’atmosfera onirica. “Io ero alla presentazione di questo tuo libro, Rosso, e ricordo Maria Rosaria Omaggio che leggeva il racconto. Una ventina di minuti sempre in crescendo, nell’attesa di capire cosa sarebbe successo fra la donna e quello sconosciuto. Un signore seduto di fianco a me era visibilmente imbarazzato. Io ero incuriosita da questa situazione. Poi tu mi hai spiegato. Quel signore era il destinatario di quel racconto – e lo sapeva.” E’ vero. Quell’erotismo fatto di mistero e musica lo stavo vivendo con lui e ho voluto dargli una cornice letteraria. Lui si è emozionato e io altrettanto. “C’era anche tua mamma seduta in prima fila” Mia madre sa tutto di me. Le ho sempre raccontato le mie storie d’amore e quel signore in particolare piaceva tanto anche a lei. “Cinzia, dobbiamo ricomporci adesso… però mi viene da farti una domanda che qualche assonanza ce l’ha. So che ami la Sicilia: il tuo penultimo romanzo, “Lo stupore del mondo”, è ambientato nell’isola, alla corte di Federico II. Un romanzo storico che ogni siciliano dovrebbe leggere, secondo me, per calarsi nelle proprie origini.” Adoro la Sicilia e penso effettivamente che Federico II, che tanto la amava anche lui, sia stato il più grande italiano che abbiamo avuto e ognuno dovrebbe cono-


cultura

scere la sua storia per fare poi dei tristi paragoni con il presente. Molte pagine del libro sono ambientate in Sicilia. Per esempio Palermo: “Sin dal suo arrivo, Flora rimase abbagliata da Palermo che rifletteva l’amore dei sovrani normanni per il fasto e lo splendore. La città era lussureggiante di giardini ornati da fontane, chioschi e padiglioni. I palazzi magnifici avevano mosaici preziosi. L’armonia di forme e colori riempiva il suo sguardo ovunque si voltasse, si imponeva a prescindere dalla sua volontà e la stordiva. Era abituata ad andare a cercare il bello, scovarlo in una chiesa, in una piazza, in un lembo di spiaggia ma mai si era sentita sopraffatta a tal punto dalla perfezione estetica. Avrebbe voluto assorbirla tutta insieme, farla entrare dentro di sé, possederla. Ma il suo punto di vista non bastava, subito si presentava un nuovo angolo, un cortile, gli ornamenti di un palazzo, una statua, un’oasi di palme e di fiori esotici e rimaneva abbacinata.” “Spostiamoci da un’altra parte della Sicilia. Anzi, portami tu dove vuoi.” A Mazara del Vallo. La protagonista femminile del libro nasce lì: “Flora corse verso il castello dove Rashid la aspettava. Andarono al porto fluviale e si sedettero sulla banchina, con i piedi nudi dondolanti sul pelo dell’acqua. Un odore forte di pesce e di resina per calafatare le barche pungeva le narici. Rashid indicò a Flora come il livello dell’acqua si alzasse e si abbassasse in modo repentino. “E’ il marrobbio. Qui nel fiume Mazaro accade spesso, soprattutto durante la primavera e l’autunno. E’ per questo che molti lo chiamano il fiume spiritato.” “Ho capito, nella Sicilia orientale ti ci devo portare io. Un bel tuffo nel barocco e poi nel suo mare. Solo che poi ti tocca incominciare subito un nuovo romanzo, non ne potrai fare a meno.” Accetto la sfida. Quando?

“Te lo devi meritare. Facciamo un piccolo test. Ti piace stare a tavola? Qui si passano anche intere giornate con gli amici non sul cibo, ma intorno al cibo, nel senso che dalla mattina alla sera è sempre presente. Non ho mai visto le grandi abbuffate, piuttosto il gusto del proporre colori e sapori, nel mescolarli insieme, sempre ben serviti, presentati. Sembrano quadri.” Mi piace stare a tavola con le persone giuste e il cibo giusto. Quando scrivo un libro faccio lunghi sopralluoghi...per raccontare la Sicilia di Federico II sono stata a lungo nell’isola e ho amato moltissimo tutti i riti connessi con il cibo. E poi, i loro colori, i profumi, gli accostamenti...è vero, sembrano quadri. Fanno bene alla gola ma anche agli occhi. “E le case. Grandi, spaziose, sempre pronte ad accogliere amici, tanti amici. Come la tua. Per la precisione, la tua è un ambìto salotto letterario della capitale.” I siciliani sono degli ospiti perfetti, caldi, amichevoli, affettuosi. Io esco poco, non mi piace la vita mondana ma amo ricevere in casa. E mi piace moltissimo fare incontrare persone che hanno qualcosa in comune, che potrebbero fare un percorso insieme... “Per amico preferisci un uomo o una donna?” Preferisco un uomo perché sono curiosa del suo mondo. Mi piacciono anche le donne che abbiano una vita interessante, che lavorino, che abbiano delle passioni, degli interessi, che siano stimolanti. Ma trovo tutto questo più negli amici che nelle amiche... eccettuata te ovviamente. Beh, allora, ti porterò con me dalle parti di Ragusa. Ma guardata a vista!

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Range Rover DiWine Award,

Vino e Sicilia Più che una semplice sponsorizzazione la Land Rover Italia ha voluto istituire il Range Rover DiWine Award, un premio a carattere nazionale, con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole e dell’associazione Italiana Sommelier, per accomunare i 40 anni dello storico marchio inglese con il miglior vino emergente del nostro Paese. Perché Range Rover e vini d’eccellenza? Perché tutte e due sono figli di passioni, sensazioni, emozioni e tecnologia d’avanguardia. 20 etichette di nuovi vini sono stati scelti da una giuria di 10 giornalisti “automotive” coadiuvati dai

massimi esperti dell’enologia e dell’agroalimentare in due diverse selezioni. La prima ad Erbusco, in Franciacorta, presso l’Albereta di Gualtiero Marchesi. La seconda si è svolta nell’incantevole scenario di uno dei luoghi più suggestivi d’Italia, Ragusa Ibla, capitale del barocco siciliano, patrimonio dell’umanità dell’Unesco. Questa tappa siciliana, organizzata mirabilmente con il contributo anche del marketing della ST, ha portato la giuria alla scoperta di autentiche “chicche” di questa parte del profondo sud dell’Italia. Come il Donnafugata Golf Club Resort & Spa, un

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doppio percorso di 18 buche incastonate all’interno della tenuta di Donnafugata. Questa seconda fase, durata due giorni, ha fatto sì che la giuria scoprisse una giovane realtà vinicola ormai uscita dall’isola, consolidata sul panorama vinicolo mondiale: l’azienda agricola Gulfi, che produce 10 vini tra cui due neri come il Nero d’Avola, Frappato di Vittoria e tre bianchi autoctoni come l’Albanello, il Carricante e il Moscatello. 250.000 bottiglie di altissimo livello destinate per il 60% all’esportazione. Altra visita all’azienda agricola COS (dai nomi dei tre fondatori Giambattista Cilia,


reportage

Giusto Occhipinti e Pinuccia Strano). 150.000 bottiglie all’anno. Vini che nascono da una selezione esclusiva di uve di proprietà, maturate in “barriques”. Da Cos è nato il progetto “Contrade” per trasmettere il legame tra terreni evocati e vitigni autoctoni. Tra i vini del Cos spiccano il Nero d’Avola e il Cerasuolo di Vittoria. La serata della Range Rover DiWine Award si è svolta nella Locanda Don Serafino. Il nome “La Locanda” non tragga in inganno perché si tratta di uno dei più rinomati ed esclusivi ristoranti d’Italia, stella Michelin, che ha avuto come protagonisti, insieme ai vini,

due chef altrettanto prestigiosi e stellati come Vincenzo Candiano (chef della stessa Locanda) e Ciccio Sultano, chef del ristorante Il Duomo di Ragusa. La giuria ha testato due bianchi e otto rossi tutti provenienti dal centro-sud Italia, mentre all’Albereta erano stati scelti vini del nord. Fra l’altro proprio uno dei vini della tappa ragusana, l’Irpinia Aglianico Terra d’Eclano 2007, è risultato il vincitore assoluto, nella “gran soirée” del Range Rover DiWine che si è volta all’hotel Cavalieri Hilton di Roma, sede dell’Ais.

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Azienda Agricola COS L’Azienda Agricola COS nasce ad Acante-Chiaromonte, pochi chilometri da Vittoria (RG). Cantina rispettosa della terra e tradizionalista nel fare il vino, è famosa per il Cerasuolo di Vittoria, un rosso ricavato da un mix di uve Nero d’Avola e Frappato. Una particolarità della cantina COS, che la fa quasi unica nel suo campo, è l’utilizzo, per vinificare, di 140 anfore in terracotta che, grazie alla capacità di traspirazione della terracotta stessa, permettono di ottenere vini senza “maquillages”, ossia con caratteristiche più vicine alla terra da cui provengono.

Cantina “I Gulfi”

Da una terra che vanta 2000 anni di vitigni, nascono vini che sono il frutto della ricerca, dell’armonia, dell’equilibrio della conoscenza, dell’amore del viticoltore per l’ambiente nel quale opera. Ogni fase della produzione dei Gulfi è svolta in modo che sia la più naturale possibile nel rispetto della naturalità del vino stesso. Come il non utilizzo di sostanze estranee e di sistemi di filtrazione sterilizzati che possono bloccare i processi biochimici naturali. Come la scelta di non irrigare i campi, così come insegnavano gli antichi viticoltori. Come l’orientamento esclusivo sui vitigni autoctoni, naturale conseguenza del legame tra viticoltori e terreno, ed il mantenimento, in tal modo, delle più antiche e nobili qualità dei vini.

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DONNAFUGATA Golf Resort & S.p.A.

reportage

È un cinque stelle lusso. Si trova all’interno di un’area naturale protetta, nell’ampia tenuta di Donnafugata a un’ora di macchina dall’aeroporto di Catania e a dieci minuti da Ragusa. Un luogo che trasuda storia tra il barocco siciliano, patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, e le spiaggie incontaminate di Marina di Ragusa, Punta Secca e Camarina. Il Resort dispone di 202 camere, classic, deluxe superior e 10 exclusive suites con terrazzo privato. Al resort si accompagnano tre ristoranti e bar che propongono la più ampia scelta di prodotti enogastronomici del territorio. Per gli amanti del golf, due campi da campionato di 18 buche disegnati da Gary Player e Franco Piras. Le miti temperature d’inverno e il clima ventilato d’estate ne fanno l’ideale scelta golfistica per un intero anno.

Ragusa Ibla

Ibla, in siciliano “lusu”, ossia “che è sotto”, costituisce, con i suoi eleganti palazzi barocchi, uno dei più fascinosi quartieri di Ragusa, ricchissimo di magia e storia. Lo sviluppo del barocco ragusano inizia a metà del ‘400, quando nacquero le concessioni delle terre in enfiteusi. Vennero così a formarsi nuove classi sociali, quelle sopratutto di ricchi proprietari borghesi che diedero origine ad una nobiltà minore ma estremamente aggressiva. Tra il 1500 e il 1700 questa nuova nobiltà cercò di accrescere il proprio prestigio, sovvenzionando la costruzione di nuove chiese e acquistando contemporaneamente il diritto di patronato sulle cappelle. È il periodo nel quale furono edificati quegli splendidi palazzi barocchi, adiacenti appunto alle chiese, dai balconi sporgenti sorretti da enormi mensole per sbalordire e meravigliare. Ora Ragusa Ibla è patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.

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Locanda Don Serafino

Sede della 2° tappa del Range Rover DiWine Award è stata le locanda Don Serafino, situata proprio nel cuore del barocco, a fianco della Chiesa dei Miracoli. Ristrutturato in modo encomiabile dai fratelli La Rosa, questo ristorante è quanto di più suggestivo ed elegante si possa immaginare. Lo chef è Vincenzo Candiano, stella Michelin, che propone gli autentici sapori siciliani accompagnati da una cantina ricca di 700 etichette. Per questo eccezionale evento, Candiano è stato affiancato da un’altra autentica “stella” della cucina siciliana, anche se la sua fama è ormai internazionale: Ciccio Sultano, lo chef del Duomo, altro magnifico ristorante Ibleo. Con due stelle Michelin, tre forchette Gambero Rosso, 18 voti dell’Espresso, Sultano è oggi l’espressione della più alta cucina italiana. Con il suo socio Angelo Di Stefano, maestro di sala, formano una coppia impareggiabile di giovani talentuosi per vocazione, istinto, estrosità ed esuberanza.

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reportage

Le magie di una cena a “tre stelle”

Ad accompagnare la scelta dei vini, fra i quali selezionare quello finalista, Ciccio Sultano e Vincenzo Candiano hanno espresso il meglio della loro arte attraverso l’offerta di piatti nei quali c’era tutto il concentrato dei diversi sapori e culture della Sicilia. Un menù pensato non per prevaricare sui vini, i veri attori della serata, ma personalizzato su un susseguirsi di assaggi in continuo equilibrio tra dolce e salato. Piatti ineccepibili che si sono dipanati in una sinfonia di gusti tra loro a volte contrastanti, a volte interagenti in un piacere globale che ha riconfermato Sultano e Candiano autentici “rois” della ristorazione.

Maialino nero dei Nebrodi alle salse di cantalupo e cardamono, crocchette di patate e nocciole dell’Etna.

Cassata di ricotta, pan di spagna all’alkermes, marzapane, frutta candita, gelato al pistacchio e salsa di cioccolata.

Fusilli delle Madonie con cosciotto e costolette di agnello aggravato di bietole, verdure e formaggio Ragusano Dop

Triglia maggiore farcita al pane profumata di chinotto candito di croccante di olive nere, annaffiato con acqua ghiacciata di limoni ed insalata.

Totano alla carne con due salse, alla piperita e alla senape cruda.

Cucchiaio di sugherello omaggio alla rosa. Il pesce pezzente è ingentilito dal fiore ed acquista corpo e voce profumati.

Sorbetto di Fichi d’India e latte di mandorle con cannella e mandorle.

Spaghetti impastati con succo di carote in salsa moresca taratatà alla bottarga, ai profumi di piante di limoncino.

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Eleonora Abbagnato l’étoile che

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Si tratta di una delle più grandi ballerine al mondo, attualmente “étoile” al teatro Opéra di Parigi. Naturalmente è lei, Eleonora Abbagnato, palermitana d’origine ma da oltre vent’anni residente nella capitale francese per motivi professionali. ST Magazine, con queste due pagine, ha voluto dedicare a tale stella internazionale della danza un doveroso omaggio. Eleonora nasce nel capoluogo siciliano il 30 giugno 1978. Già all’età di 11 anni esordisce in televisione, ballando in diretta in un programma presentato da un altro celeberrimo siciliano: Pippo Baudo. E’ l’inizio di una carriera che la porterà presto Oltralpe. Un anno dopo, infatti, Eleonora si trasferisce a Montecarlo, dove studia nella scuola di Marika Bresobrasova. Sempre nel 1990, vince il DanzaEuropa. A 13 anni è in tournée fra Marsiglia e Parigi con “La bella addormentata” di Roland Petit, interpretando il personaggio di Aurora da bambina. Il talento innato della giovanissima ballerina risulta sempre più evidente, tanto che dopo un’audizione privata viene ammessa all’Ècole de Danse dell’Opéra di Parigi come borsista. Qui la sua carriera è fulminante: appena maggiorenne, nel 1996, si diploma ed entra nel corpo di ballo dell’Opéra, dove diventa Coryphée nel 1999, Sujet nel 2000 e Première Danseuse nel 2001. Sempre nel 2001 prende parte al video musicale “Little scare” di Benjamin Diamond. Tra gli amanti della danza diventa presto una celebrità, ma per farsi conoscere al grande pubblico, e in particolare a quello italiano, bisognerà aspettare l’esordio sul grande e sul piccolo schermo, che arriva puntualmente pochi anni più tardi. E’ infatti il 2007 quando Eleonora recita nel film “Il 7 e l’8” dei comici Ficarra e Picone, interpretando il ruolo della sorella di Tommaso


passioni

Il suo caso è quello autentico di una “fillette prodige”, dal momento che oggi, a soli 32 anni, è già arrivata ai vertici di una grande carriera.

Scavuzzo (Ficarra) utilizzando il suo nome di battesimo. Sempre nel 2007 arriva anche la tv, con la partecipazione ad una puntata del reality show di Rai Uno “Ballando con le stesse”, condotto da Milly Carlucci. La vera e propria notorietà giunge comunque dal febbraio 2009, quando affianca Paolo Bonolis alla conduzione della seconda serata al Festival di Sanremo. Sempre nel 2009, è ballerina nel videoclip di Vasco Rossi dal titolo “Ad ogni costo”. Sebbene da oltre vent’anni la sua vita sia a Parigi, Eleonora ha dichiarato in recenti interviste di amare l’Italia e la Sicilia in particolare, dove vivono i suoi genitori e continua ad avere tanti amici. In particolare, al settimanale “Gioia” ha affermato tra l’altro: “Mi manca l’Italia e mi sento sola. Quando vado dai miei, e poi mi tocca ripartire, sto sempre male come se fosse la prima volta”. E chi vive in Sicilia, conosce le ragioni di questa nostalgia.

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Roberto Beneventano

Un tempo lo Champagne era il vino delle grandi occasioni e questo ne ha determinato il successo. Oggi nel mondo grazie agli sforzi di produttori e distributori lo Champagne è divenuto nelle sue diverse qualità un vino che si propone a tutto pasto.

e la passione per lo champagne Come nasce questa sua grande passione per lo champagne? Più che passione è una lunga frequentazione: da una parte familiare (mia madre era francese ed amava lo Champagne), e dall’altra professionale: sono circa 40 anni che lavoro per lo Champagne. In un confronto serio e non campanilistico, quali sono le reali differenze tra lo champagne e lo spumante? Lo Champagne, rispetto a tutti gli altri spumanti, gode di una situazione irripetibile dovuta a un contesto geografico al limite della coltura della vite per uva da vino: un clima che risente dell’aria atlantica ed una composizione del terreno di origine marina con presenza di minerali fossili come la Belemnite, con funzione accumulatrice e di drenaggio. Lo champagne viene percepito come bene di lusso. Io non sono d’accordo. Cosa mi può dire a tal proposito?

Un tempo sicuramente lo Champagne veniva correttamente considerato un vino di lusso. Oggi, se si pensa alla progressione che hanno avuto negli ultimi decenni i prezzi della maggior parte dei vini non particolarmente pregiati in rapporto a quelli degli Champagne, non possiamo più considerarlo un bene di lusso. Sicuramente però rimane un mito. A me piace dire che non si è smitizzato lo Champagne, bensì il suo consumo. Come si sposa lo champagne con la cucina italiana tradizionale? Buona parte del successo dello Champagne in Italia è dovuta alla sua “ecletticità” nelle sue varie qualità, che consente degli abbinamenti appropriati con piatti diversissimi, quali quelli appartenenti ad esempio alle varie cucine regionali italiane. Si va dalla “cassoeula” lombarda alla pasta “ca’ muddica” siciliana. Qual è il miglior abbinamento per degustare lo champagne? Non esiste uno, ma diversi abbinamenti a seconda delle

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diverse qualità di Champagne. Qual è il rapporto tra lo champagne e i siciliani? Tradizione vuole che i siciliani siano molto sensibili alla cultura francese ed ai prodotti che ad essa si ispirano. Non fosse altro per le dominazioni francesi che si sono succedute nell’Isola. Il francese veniva comunemente parlato nelle grandi famiglie siciliane e nelle loro tavole. Durante le occasioni speciali lo Champagne non mancava mai. Oggi la situazione è cambiata e nelle carte dei vini dei migliori ristoranti siciliani lo Champagne è una presenza certa. Tanto è vero che la Steinbrück è sostenitrice dell’associazione “Le soste di Ulisse”, che raggruppa i migliori ristoranti dell’Isola. Ed anche nelle case private si tende ad un consumo consapevole di Champagne. Esistono infatti degli ottimi cultori e conoscitori dello stesso. Il grande e continuo successo dello champagne nel mondo come ce lo può spiegare? Un tempo lo Champagne era il vino delle grandi occasioni e questo ne ha determinato il successo. Oggi nel mondo,


grazie agli sforzi di produttori e distributori, lo Champagne è divenuto nelle sue diverse qualità un vino che si propone a tutto pasto. Non più solo come aperitivo o a chiusura di un pasto. I grandi progressi dei vini siciliani a cosa sono dovuti? A una presa di coscienza da parte dei produttori, non solo siciliani, delle potenzialità dei “terroir” dell’Isola unitamente ad una diffusa professionalità che in passato era mancata. L’unicità dello champagne a cosa è dovuta? Mi devo necessariamente ricollegare a quanto detto alla seconda risposta. L’unicità della situazione ambientale unita ad un rigoroso regolamento che garantisce il consumatore finale. Se i produttori di bollicine italiani riuscissero a fare sistema come i loro colleghi francesi, pensa che la situazione si modificherebbe? Penso che la produzione italiana ha dei grandi margini di miglioramento, anche se alcune produzioni come in Franciacorta hanno raggiunto degli ottimi livelli. Mentre

altre regioni devono lavorare di più nel fornire migliori garanzie al consumatore. Comunque si dovrebbe evitare di voler forzare comparazioni che per diversità di origine non si possono sostenere. Lavorerei piuttosto su un rafforzamento delle proprie identità. Parliamo di “rossi”. Quali sono i vini rossi che non possono mancare in una cantina? Parliamo solo di produzione italiana. Per i grandi rossi il Brunello di Montalcino, soprattutto Biondi Santi, Taurasi Terredora, Nero d’Avola Rosso del Conte, lo Sciara di Villagrande e naturalmente qualche Barolo e Barbaresco. E quali bianchi? Per quanto riguarda i bianchi, il Pinot Bianco di Toros ed in Campania il Fiano di Terredora. E quali bollicine? Bollicine. Naturalmente Champagne. Champagne Steinbrück Cuvée Anniversaire Millesimé 1996, Champagne Paul Louis Martin Cuvée Vincent Chardonnay Grand Cru Millesimé 2005, Champagne Bricout Cuvée Arthur Bricout Grand Cru e Champagne Vieille France Cuvée Millesimé 2004.

Roberto Beneventano Della Corte Nato a Catania il 29 giugno 1945, svolge gli studi liceali dai Gesuiti e si laurea nel 1970 in Economia e Commercio presso l’Università Luigi Bocconi di Milano, con una tesi in “Scienza delle Finanze”, in particolare sul tema: “La Finanza delle Regioni a Statuto Ordinario”. Dopo una breve permanenza presso l’Università con ruolo di assistente, diventa direttore marketing e commerciale in un’azienda di importazione e distribuzione di vini e superalcolici. Successivamente, fino al 1998, opera con il ruolo di direttore responsabile per l’Italia di tre “maison” di Champagne. Nello stesso anno fonda due società: la prima di consulenza e l’altra di importazione e distribuzione di vini con particolare attenzione allo Champagne. Nell’ambito della sua attività organizza da 14 anni “Les Etoiles de la Gastronomie”, la manifestazione che riunisce tutti i ristoranti con stella della guida Michelin. Per la sua competenza nell’ambito dello Champagne, nel Gennaio del 1992 gli viene conferito, dal Ministro dell’Agricoltura francese, “l’Ordre Merit Agricol”, speciale onorificenza della Repubblica Francese, conferita ai personaggi che hanno avuto un ruolo importante nello sviluppo degli scambi italo-francesi.

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emozioni


pom pachino

Pomodoro di Pachino IGP, la grande ricchezza del ragusano Ha un sapore unico, un nome celebre in tutto il mondo ed è, proprio per la sua bontà, l’orticolo che vanta più tentativi di imitazione. Quello autentico, però, risulta inconfondibile al palato, perché il gusto che esprime non è riproducibile. Si tratta, ovviamente, di “sua maestà” il Pomodoro di Pachino IGP, una ricchezza per tanta gente del ragusano. In queste pagine, si vogliono raccontare alcune curiosità legate a questo speciale pomodoro e sfatare alcuni falsi miti. A proposito di questi ultimi, la smentita di un luogo comune arriva proprio sul sito internet ufficiale del Consorzio di Tutela dell’Indica-

zione Geografica Protetta per il Pomodoro di Pachino, www. igppachino.it. “Uno dei luoghi comuni più diffusi – si specifica infatti nel sito - identifica il vero pomodoro di Pachino con la varietà detta comunemente “ciliegino”. Niente di più sbagliato! Il disciplinare del Pomodoro di Pachino IGP classifica e tutela ben quattro tipologie diverse di pomodoro, tutte con peculiarità diverse e destinate a diversi segmenti di mercato. Sono tutte tipologie accomunate da un elevato grado brix (ovvero un buon grado zuccherino, n.d.r.), da una straordinaria resistenza post raccolta e da un colore brillante e attraente”.

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Ecco allora le 4 tipologie di pomodori che rientrano nel “Pomodoro di Pachino IGP”: - il Tondo liscio. Piccolo e rotondo, di colore verde scuro, dal sapore molto marcato e dalla solida consistenza. E’ assai apprezzato dai consumatori d’Oltralpe. - “A grappolo”. Può essere verde o rosso. Tondo, liscio, dal colore brillante e attraente, con il colletto verde molto scuro. Il suo peso varia in base alla salinità del terreno di coltivazione. - Costoluto. Di grandi dimensioni, esteticamente molto attraente, dalle coste marcate, di colore verde molto scuro e bril-


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pom pachino

lante. Questa tipologia ha conquistato il favore del consumo nazionale sostituendo nel periodo invernale (periodo ottimale per la produzione di questa tipologia) il tondo insalataro. Il pomodoro costoluto evidenzia le migliori caratteristiche se coltivato in terreni la cui salinità è molto alta, come è appunto l’area del pachinese. - Ciliegino. Caratteristico per l’aspetto “a ciliegia” su un grappolo a spina di pesce con frutti tondi, piccoli, dal colore rosso vivo e di grado zuccherino elevato.

Perché il sapore è speciale? L’inconfondibile bontà del Pomodoro di Pachino IGP, decisamente sapido e ideale per arricchire di colore e gusto diversi piatti dall’antipasto al dolce (già molti chef hanno realizzato infatti anche dessert a base di pomodoro di Pachino) è il legame accertato tra lo stesso pomodoro e il territorio in cui cresce. Spiega ancora il sito ufficiale del Consorzio: “Il legame tra il nostro pomodoro e il territorio di produzione sta alla base del concetto di unicità che lo contraddistingue. E’ stato accertato che i fattori di successo dell’autentico pomodoro di Pachino

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derivano dal livello di salinità delle acque irrigue, dal livello di esposizione ai raggi solari, che in questa area si attestano ai massimi livelli d’Europa, dalle temperature molto miti che solo in questa ristretta zona si verificano ad opera di un microclima molto circoscritto e su cui incidono particolarissime condizioni meteorologiche, collegate alla conformazione geomorfologica locale. E’ un territorio particolarmente vocato per le produzioni agricole, dove l’ortofrutta riceve per via del tutto naturale consistenti quantità di potassio, vitamina A e vitamina C. Quella che oramai viene chiamata “la valle del sapore” custodisce la


chiave del proprio successo in una relazione inscindibile col territorio di origine”. Dove si produce l’IGP? La zona di produzione del “Pomodoro di Pachino IGP” comprende l’intero territorio comunale di Pachino e Portopalo di Capo Passero e parte dei territori comunali di Noto (SR) ed Ispica (RG), ricadenti nella parte sud orientale della Sicilia. Come riconoscerlo Il vero Pomodoro di Pachino IGP è identificato da un apposito marchio. Il logo raffigura il disegno dell’isola di Sicilia con un cerchio nell’estrema punta dove è ubicata la zona di produzione. Ha forma di rombo dagli angoli tondeggianti di colore verde scuro, contenente una sagoma circolare interna di colore paglierino e dai contorni di colore verde chiaro. La figura geometrica è tagliata sulla parte inferiore da una scritta di colore bianco recante la dicitura “Pomodoro di Pachino” inserita in una striscia rettangolare di colore nero. Il logo reca nella zona più bassa la scritta “I.G.P.” con colore giallo paglierino. Compare nelle confezioni assieme al simbolo comunitario ai sensi del Regolamento (CEE) n. 1726/98 della Commissione del 22 luglio 1998. Le modalità di utilizzo di questo marchio sono previste dal Regolamento del Consorzio di Tutela.

In queste pagine: interni ed esterni di serre di pomodori a Pachino e piatti preparati con i celebri pomodori di Pachino

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sicilia tour

La ricetta Con i pomodori di Pachino IGP è possibile realizzare naturalmente centinaia di gustose ricette. Di seguito se ne espone una, forse la più semplice, ma non per questo la meno saporita: gli spaghetti alla salsa di pomodoro di Pachino. Dosi per 4 persone: mezzo chilo di pomodorini di Pachino, uno spicchio di aglio, olio extravergine d’oliva, un pugno di capperi sottosale, qualche foglia di basilico, sale e pepe quanto basta, 350 grammi di spaghetti. Togliere dal gambo i pomodorini e lavarli, tagliare in due quelli grossi, lasciare sani i piccoli. Mentre i pomodori scolano l’acqua di lavatura mettere in una grande padella un filo d’olio e soffriggere lo spicchio d’aglio ma senza farlo bruciare. Preparare un coperchio grande quanto la padella. Versare i pomodori nella padella e coprire subito. Agitare la padella coperta sul fuoco perché i pomodorini si distribuiscano bene nel fondo. Qualche istante dopo togliere il coperchio e fare cuocere i pomodori, mescolando con una paletta di legno. Aggiungere sale e pepe. Se i pomodorini non sono ancora molli, aggiungere mezzo bicchiere di acqua. Quando la salsa si addensa aggiungete un pugno di capperi, rimescolare affinché la salsa prenda il profumo dei capperi e spegnere il fuoco. Mettere la pasta, che intanto sarà stata cotta in abbondante acqua salata, nella stessa padella, aggiungere il basilico fresco e farla saltare velocemente sul fuoco in padella, aggiungendo un altro filo di olio extravergine d’oliva.

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la pagina del consulente

In tema di Irap, l’esercizio dell’attività di ‘piccolo imprenditore’ è escluso dall’applicazione dell’imposta solo nei casi in cui l’attività non sia ‘autonomamente organizzata’.

Irap: esclusione in assenza di autonoma organizzazione Tale requisito sussiste quando l’imprenditore: a) È il responsabile dell’organizzazione e non è quindi inserito in strutture organizzative riferibili ad altrui responsabilità ed interessi; b) Impiega beni strumentali eccedenti il minimo indispensabile per l’esercizio dell’attività senza il presupposto dell’organizzazione, oppure si avvalga di lavoro altrui. L’analisi necessaria viene oggi condotta alla luce delle numerose sentenze con cui la Corte di Cassazione, dopo aver respinto le tesi ‘estreme’ dell’Agenzia delle Entrate, ha individuato alcuni principi di carattere generale in base ai quali può essere valutata la sussistenza o meno del requisito dell’autonoma organizzazione. Al riguardo è stato infatti affermato che l’esercizio di un’attività autonomamente organizzata non presuppone necessariamente che la struttura debba essere in grado di funzionare in assenza del titolare, non essendo di ostacolo il fatto che lo stesso risulti insostituibile o per ragioni giuridiche o perché la clientela si rivolge alla struttura in considerazione delle particolari capacità del titolare stesso. In merito poi alla nozione di autonoma organizzazione, l’Agenzia ha preso atto dell’orientamento della Cassazione, secondo il quale ai fini dell’assoggettamento all’Irap occorre che sussista un’organizzazione in grado di porre il professionista in una condizione più favorevole di quella che si sarebbe verificata senza di essa.

presenza di più collaboratori occasionali e comunque, di regola, la presenza di un solo dipendente con funzioni meramente esecutive e di uno o più tirocinanti non sembra comportare l’automatico assoggettamento ad Irap del titolare dello studio. Due recentissime ordinanze della Cassazione hanno ulteriormente delineato il quadro dell’imponibilità Irap, in particolare: a) l’Ordinanza n. 23155 del 16 novembre sancisce che il professionista con lo studio ‘grande’ non è necessariamente tenuto a versare l’Irap, in quanto la stessa Corte giudica quali presupposti il possesso di beni strumentali eccedenti il minimo indispensabile per l’esercizio della professione o dell’avvalersi in modo non occasionale di lavoro altrui. b) l’Ordinanza n. 23370 del 18 novembre indica che è comunque assoggettato il professionista che paga compensi a terzi e sostiene spese elevate per interessi passivi e per costi di ristrutturazione e di ammodernamento del proprio studio. Secondo la Corte difatti il sostenimento di tali costi depone per la sussistenza del requisito dell’autonoma organizzazione. STUDIO GIANNONE Studio di consulenza societaria e tributaria

Per quel che riguarda l’utilizzo di beni strumentali, la Cassazione ha però affermato in modo condivisibile che l’utilizzo di strumenti di ingente valore (come si può configurare per le attrezzature ad alta tecnologia di cui si avvalgono taluni medici) non implica necessariamente l’assoggettamento ad Irap. L’Agenzia delle Entrate in merito ha affermato che sussiste autonoma organizzazione quando il professionista disponga di uno ‘studio attrezzato’, anche se non risulta chiara la portata di tale espressione, che peraltro non è neanche contenuta nelle sentenze della Cassazione. La stessa Agenzia ha comunque precisato che le ‘attrezzature’ costituenti lo studio prefigurano l’autonoma organizzazione anche quando: a) non siano di proprietà, cioè siano forniti da terzi a qualunque titolo, si pensi alla locazione o al comodato; b) il relativo costo sia stato già interamente dedotto. Per quel che riguarda l’impiego di personale, la Cassazione ha affermato che la presenza di un collaboratore non occasionale non è necessariamente indice di un’autonoma struttura organizzativa, ma occorre valutarne caso per caso le effettive modalità di impiego. È stata quindi esclusa l’applicazione dell’Irap in

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La ST è sempre sinonimo di garanzia, anche quando si tratta di usato. Perché ogni vettura, prima di essere rimessa in vendita, è controllata in ogni componente, per la sicurezza di un usato di qualità.

Usato ST, la qualità che conviene Su tutte le auto del proprio reparto usato, la ST applica lo speciale programma della concessionaria, che prevede i test più scrupolosi per ogni singola vettura rimessa in vendita. Tutte le componenti dell’auto sono controllate con l’ausilio di strumenti all’avanguardia, per garantire quella sicurezza e quell’affidabilità che il cliente si attende da una concessionaria leader nel proprio territorio di competenza. L’alta professionalità del personale addetto ai controlli, comprovata da una lunga esperienza nel settore, è un’ulteriore garanzia. Non esistono compromessi sull’usato firmato ST: sono quasi un centinaio le verifiche che deve superare un’auto prima di essere esposta nel reparto usato della concessionaria. Eventuali elementi da sostituire, sono rimpiazzati esclusivamente da ricambi originali. Le componenti elettriche e meccaniche sono testate con la massima attenzione. I liquidi tecnici impiegati sono i migliori esistenti sul mercato. Solo così nasce l’usato della ST, ovvero la garanzia di guidare sicuri a prezzi ultra vantaggiosi.

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speciale usato

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E’ manutenzione ordinaria, o un intervento straordinario d’assistenza?

assistenza e manutenzione

ST li finanzia Da oggi c’è un motivo in più per rivolgersi alla ST. La concessionaria non offre soltanto la più ampia gamma auto adeguata ad ogni esigenza, ma permette anche di finanziare gli interventi di riparazione e manutenzione che sono effettuati sulla propria auto e non ricompresi nella garanzia. A tale scopo, la ST opera a fianco di Agos Ducato, realtà leader nel settore del credito al consumo, che ha fornito a ST Magazine alcuni approfondimenti molto interessanti.

Nella foto Luigi Senesi, direttore delle Reti Commerciali di Agos Ducato Quali sono i servizi che Agos Ducato mette a disposizione dei clienti di ST? Agos Ducato è una società finanziaria da più di vent’anni presente sul mercato italiano. Offre un’articolata gamma di prodotti finanziari attraverso una rete di oltre 240 filiali distribuite su tutto il territorio e presso migliaia di punti vendita convenzionati in tutti i settori merceologici. Nell’ambito del settore autoveicoli, Agos Ducato offre ai clienti di ST finanziamenti per l’acquisto di auto nuove e usate, ricambi, interventi di carrozzeria e officina, leasing. In particolare, per l’acquisto di autoveicoli sono disponibili per il cliente finale prodotti finanziari a rata costante ma caratterizzati da un elevato livello di flessibilità, offrendo ad esempio: la possibilità di scegliere se estinguere dopo un primo periodo di rimborso con cifra prestabilita, o se rifinanziarla, attraverso rate predeterminate; l’opportunità di suddividere il pagamento in due periodi con rate di diverso importo; la possibilità di saltare anche due rate all’anno - agosto e dicembre - per tutta la durata del finanziamento. Inoltre Agos Ducato offre, tramite il prodotto “Pongi”, l’opportunità (per i clienti che effettuano rimborsi con regolarità) di cambiare l’importo della rata e la durata del finanziamento, durante il periodo di rimborso. Tale opportunità viene offerta per un totale di 2 volte all’anno (ogni 6 mesi) per tutta la durata del finanziamento, senza alcuna spesa aggiuntiva e con tasso di interesse (TAN) invariato. Tutti i piani finanziari Agos Ducato prevedono la possibilità di abbinare al finanziamento sottoscritto una copertura assicurativa vita e infortuni facoltativa, denominata “Coperto”.

Entrando nello specifico del finanziamento ai servizi di manutenzione, quali sono alcuni esempi degli interventi che si possono finanziare? Sono stati fissati un importo minimo e un importo massimo? Sono possibili interventi meccanici, di carrozzeria, installazione di optional aggiuntivi anche successivi all’acquisto del mezzo (ad esempio cerchi in lega) e tagliandi. A tal proposito Agos Ducato ha recentemente lanciato un prodotto, “Tasso Zero”, caratterizzato da TAN zero e TAEG zero, volto a finanziare importi cosiddetti “small-ticket” (da 99 Euro a 499 Euro), con durata da un minimo di 3 a un massimo di 6 mesi senza costi per il cliente finale, al netto dell’imposta di bollo e della spesa di invio rendiconto di fine rapporto. Possono comunque essere finanziati anche importi più elevati, con tabelle a rata costante con TAN e TAEG diversi da zero, per importi fino a 5.200 Euro, con rimborsi da 6 a 36 mesi. Quali documenti deve produrre il cliente per accedere a questo tipo di finanziamento? Al cliente viene richiesto di presentare documento di identità, codice fiscale e documentazione di reddito (ultima busta paga se cliente dipendente, modello Unico per clienti autonomi, cedolino pensione se pensionato). Esclusivamente per il prodotto “Tasso Zero” per small-ticket, il cliente non è tenuto a presentare il documento di reddito. Fino a quanti mesi si possono concedere per ripianare il finanziamento ricevuto? Il rimborso di un finanziamento Agos Ducato può avvenire da un minimo di 12 mesi a un massimo di 84 mesi, in relazione all’anzianità del veicolo finanziato.

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E’ possibile eventualmente per il cliente richiedere di rifinanziare il residuo? E’ possibile, grazie al prodotto “Agos Ducato Maxirata”. Allo scadere della maxirata, infatti, il cliente può estinguere pagando in un’unica soluzione la stessa maxirata, oppure scegliere di rifinanziarla alle condizioni contrattuali pattuite anticipatamente, al momento della sottoscrizione del contratto. Questo assicura al cliente finale la massima trasparenza, garantendogli sin dall’inizio le condizioni che andranno a regolare l’esercizio della sua scelta (sia in caso di estinzione che di prosecuzione nel pagamento delle rate). Qual è la convenienza di un finanziamento Agos Ducato? L’offerta finanziaria Agos Ducato garantisce trasparenza e affidabilità, accuratezza nell’analisi finanziaria del cliente finale, esiti in tempi veloci, ampiezza della gamma prodotti finanziari. Agos Ducato è parte di un gruppo internazionale facente capo a Crédit Agricole (attraverso Crédit Agricole Consumer Finance, azionista maggioritario) e a Banco Popolare. L’appartenenza a due dei più importanti gruppi bancari europei e italiani, la presenza capillare su tutto il territorio nazionale e l’assistenza continua e tempestiva nel post-vendita garantiscono al cliente finale la serietà e l’affidabilità del servizio offerto; caratteristiche che rendono Agos Ducato l’operatore leader nel settore, forte di uno specifico know-how nel comparto autoveicoli. Questi punti di forza di Agos Ducato sono alla base della partnership con il Gruppo Tumino, che hanno dato origine ad una proficua collaborazione proseguita e consolidata nel tempo.


assistenza e manutenzione

Il tagliando? Si prenota on-line. E’ finito il tempo delle lunghe attese. Oggi, nei centri Service ST, è possibile effettuare la prenotazione on-line e portare la vetture nel giorno ed ora stabiliti. Collegandosi al sito www.sergiotumino.it, troverete un’area dedicata alle prenotazioni. Basterà seguire le semplici istruzioni e tutto si risolverà in pochi minuti.

After sales ST,

la qualità è la nostra forza

Chi entra nelle sedi della ST ha la garanzia di trovare, oltre al personale attento alle esigenze del cliente, una professionalità garantita non solo dall’esperienza, dalla professionalità e dai continui corsi di aggiornamento, ma anche dalla pluralità delle marche automobilistiche che il Gruppo Tumino rappresenta. La gestione di ben 8 brand di altrettante case costruttrici, tutte con le loro caratteristiche e peculiarità, ha reso il servizio di assistenza della ST un centro di conoscenza nel campo dell’assistenza. Tutti i corsi di aggiornamento effettuati presso le rispettive marche fanno sì che il personale addetto, dall’accettatore al tecnico che prenderà in consegna la vostra vettura, sia in grado di rispondere a qualsiasi esigenza o problema nel quale possiate incorrere, consigliandovi sempre la soluzione migliore e più efficace, anche dal punto di vista economico. Inoltre, dove non arrivano i servizi di assistenza approntati dalle singole case,

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assistenza e manutenzione

interviene la ST con protocolli inseriti appositamente per garantire la massima soddisfazione del cliente. Per questo motivo, sin dall’arrivo presso il service, la vettura viene accompagnata da un documento nel quale vengono inseriti tutti gli interventi effettuati, le parti sostituite, i controlli richiesti. In questo modo, il cliente può accedere ad un vero e proprio check up della propria macchina e constatare, personalmente, i problemi riscontrati e le soluzioni adottate nell’intervento. Come dicevamo, ogni casa automobilistica ha le proprie prerogative, ma la ST ha allineato il tipo di trattamento dedicato alla propria clientela. In questo modo non importa la marca della vettura scelta: avrete comunque la garanzia di essere sempre assistiti nel migliore dei modi. I servizi offerti partono da continue promozioni su servizi di officina come il cambio d’olio, della batteria, dei freni, degli ammortizzatori e controlli specifici per ogni tipo di stagione. Presso i centri Service ST è possibile effettuare la revisione del proprio veicolo, con tempi di attesa brevi e la possibilità di avere la vettura sostitutiva durante il periodo del fermo macchina. Particolare attenzione, inoltre, è data al servizio pneumatici: presso le sedi ST troverete tutto l’assortimento delle migliori marche, con personale specializzato per consigliarvi la copertura più adatta alla vostra vettura ed al vostro stile di guida. Le attrezzature più moderne consentono peraltro un montaggio a regola d’arte, senza rischi per il cerchione e lo pneumatico. Anche nel caso aveste necessità di un servizio di carrozzeria, la ST offre una struttura all’avanguardia, con un reparto dedicato appositamente alle piccole riparazioni, quindi veloce ed economico, ed un servizio completo per le riparazioni più impegnative, sempre eseguite seguendo le specifiche di ogni casa automobilistica. Un altro importante servizio che offre la ST è lo smaltimento delle vetture da rottamare, il personale preposto prenderà in carico la vostra vecchia vettura e si occuperà di tutta la parte burocratica, fino alla rottamazione del veicolo. Una delle cose più fastidiose che possa accadere è avere la vettura ferma per un guasto. Se a questo si aggiunge la mancanza del pezzo di ricambio con ulteriore ritardo nella riparazione si rischia di arrabbiarsi parecchio. Questo alla Sergio Tumino non accade perché, al fine di intervenire su ogni possibile

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esigenza con la massima rapidità e la più elevata professionalità, la ST ha allestito spazi speciali all’interno dei propri reparti service, completamente dedicati ai pezzi di ricambio. Componenti meccanici, parti della carrozzeria, elementi del motore e dell’elettronica, sono stati catalogati e classificati con un apposito sistema informatizzato, per essere sempre disponibili ad ogni richiesta. Del resto, il rapporto diretto e quotidiano con ogni casa madre di cui la ST è concessionaria, garantisce un canale preferenziale nell’ambito delle forniture. In questo modo si può contare su tempi ristretti d’intervento che, in officine diverse dai Centri Service Sergio Tumino richiederebbero alcune giornate di lavoro.

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assistenza e manutenzione

L’assistenza su ogni vettura, in altri ternimi, è curata in maniera maniacale con test e verifiche effettuati già per un semplice tagliando, quando ogni auto viene sottoposta a quasi 100 controlli, per garantire la massima sicurezza in tutte le eventualità. Inoltre, il personale specializzato che lavora nei reparti service, dispone di strumentazioni ad alta tecnologia sui quali la ST investe continuamente, nell’ottica di mantenere costantemente ai massimi livelli ogni elemento della propria offerta.

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Mobil 1 Partner di ST Nei prossimi giorni inizierà un’importante collaborazione tecnica e commerciale con ExxonMobil e Mobil 1. Questa collaborazione si inserisce nel più ampio programma della ST per offrire le più qualificate soluzioni di servizio alla propria clientela. Mobil 1 è l’ambasciatore qualitativo di ExxonMobil, il più importante player privato nell’energia a livello globale, leader dei lubrificanti sintetici, con il maggior corredo di approvazioni dei principali costruttori. Molte cose cambieranno velocemente nei prossimi anni nella distribuzione auto, in quanto a prodotti, formati, luoghi: Mobilità, ambiente, sostenibilità hanno bisogno di contributi forti e di visione lucida. Noi siamo impegnati in tal senso a fornirli.

In tale ambito la scelta di Mobil è lungimirante. Pensate: quando nel 1980 si cambiava l’olio ogni 3-5.000 km e la riduzione dei consumi per molti non era una priorità, nasceva Mobil 1, “l’olio per cambi ad intervallo prolungato che fa risparmiare carburante”. Con trent’anni di anticipo proponevano al mercato il prodotto che oggi serve. Ma Mobil sarà anche un compagno di strada per realizzare la migliore relazione con i nostri clienti, offrendo attenzioni ed emozioni. Abbiamo raccolto la dichiarazione di Umberto Seletto, il manager del settore Lubrificanti Auto di ExxonMobil in Italia, che ci ha detto: “Siamo molto orgogliosi della preferenza che ci ha accordato il Dott. Tumino e siamo impegnati a realizzare la più entusiasmante relazione commerciale. Tumino S.p.A. è una delle più dinamiche realtà dell’Isola e non solo nella distribuzione auto.

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E’ un’azienda condotta con passione, giovane e innovativa. Nei sui outlets si respira un gran senso del team work e della dedizione al cliente. Crediamo entrambi nella politica della trasparenza e della correttezza nei rapporti (come molti dei nostri clienti) e crediamo nell’autonomia rispettosa dell’impresa. Vogliamo realizzare un capolavoro. Semplicemente perché partendo dal dato quasi scontato della qualità dei nostri prodotti e dei loro servizi, abbiamo trovato un interlocutore pulito e corretto, capace di sviluppare con noi un’ampia collaborazione basata su strumenti di training, di marketing e di motivazione per il team. Abbiamo l’ambizione di coniugare meglio vendite e post vendita e dare più soddisfazione ai nostri clienti. Tutto qui: passione, eccellenza di prodotto e di servizio e… lunga storia alle spalle che dà grande fiducia”.


Solo dal 2010 è entrato a pieno titolo nel mondo professionistico, ma già da diversi anni chi lo conosce sa che è un vero campione di scherma. Se ci fosse qualche dubbio, per lui parla il suo curriculum sportivo: modicano, classe 1989, nel 2008 ha ottenuto il primo posto nella gara di fioretto individuale alla Coppa del Mondo Giovani di Moedling, in Austria.

Giorgio Avola, da Modica sognando le Olimpiadi

Nello stesso anno è bronzo nella prova a squadre dei campionati europei under 20 e di nuovo oro in una gara individuale di Coppa del Mondo under 20 in Francia, ad Aix en Provence. Nel 2009, ai Campionati del Mondo under 20 di Belfast, conquista un’altra medaglia d’oro nella gara a squadre, in occasione della sua prima convocazione in Nazionale per un campionato mondiale. In Coppa del Mondo assoluta, il suo miglior risultato in gara individuale è finora il 2º posto ottenuto a Bonn nel 2010. Sempre nel 2010 ha conquistato la medaglia d’oro nel fioretto ai campionati europei di scherma di Lipsia, la medaglia d’oro cat. Under 23 nel fioretto individuale a Danzica, mentre ai campionati italiani assoluti di Siracusa ha vinto il titolo di Campione d’Italia di fioretto a squadre, con i colori dell’Aeronautica Militare. Infine, ai campionati mondiali di Parigi, con il suo 9° posto, è stato il migliore degli azzurri.Ormai ci vuole insomma un papiro per raccontare i suoi successi, ma all’età di soli 21 anni, sono in tanti a credere che Giorgio Avola abbia ancora molto da dare. Il primo ad esserne convinto è giustamente egli stesso, che senza

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montarsi la testa è comunque ben determinato a non mancare i prossimi grandi appuntamenti, tra cui ovviamente le Olimpiadi di Londra 2012. ST Magazine lo ha incontrato per saperne di più. Giorgio, quando hai iniziato a muovere i primi passi nel mondo della scherma? Nel 1995, all’età di 6 anni. E di questo devo ringraziare i miei genitori, Rosario e Giuseppa, che mi hanno permesso di avvicinarmi a questo mondo con tutta la serenità che occorre per fare bene. Quando hai cominciato a renderti conto che avevi della “stoffa” per diventare uno schermidore? Dopo i primi due – tre anni ho cominciato a vincere diverse competizioni, così è aumentata la mia fiducia e ho iniziato a credere di potere raggiungere traguardi importanti. Quante ore ti alleni normalmente durante una giornata?


sport e sponsorizzazioni

Di norma 7 ore, suddivise in una sessione di 3 ore al mattino e in una seconda di 4 al pomeriggio. Dove di alleni? A Livorno, anche si vivo a Pisa per motivi di studio. Sono infatti studente di biologia molecolare alla Facoltà di Scienze Naturali dell’Università di Pisa. E allora Modica? E la società della Conad Scherma che ti ha lanciato? Là ho tanti amici e non mi dimentico certo di loro, anche se al

momento mi trovo in Toscana. In modo particolare, devo ringraziare il mio maestro della Conad Scherma Modica, Eugenio Migliore, che mi ha insegnato tanti segreti di questo sport. Da inizio 2010 sei diventato ormai uno schermidore professionista a tutti gli effetti, che portando in alto il nome dell’Aeronautica Militare difende i colori azzurri. Quanto tempo ti occupa il giro della nazionale? E quanto sei impegnato per i tornei? Alla Nazionale dedico circa 10 giorni al mese, quando ci riuniamo nei centri di Tirrenia o dell’Acquacetosa. Per quanto riguarda gli

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appuntamenti con le gare, da dicembre ad agosto c’è praticamente un torneo ogni settimana Guardando per un attimo al futuro, quali sono gli appuntamenti a cui tieni maggiormente? Sicuramente i Mondiali di Scherma 2011, che si terranno vicino a casa mia, perché saranno organizzati a Catania. Poi, naturalmente, le Olimpiadi di Londra 2012. Solo quattro atleti in tutta Italia potranno avere l’onore di rappresentare la Nazionale a questo appuntamento, e io non vorrei mancare.


“Per avere promosso, come Emiliano, i più autentici valori dello sport e della vita”

Alla nostra Rita il premio “speciale” Fair Play 2010 Piacevole sorpresa all’ultima edizione della Giornata Internazionale del Fair Play, l’evento organizzato annualmente in tutto il mondo dalle varie sezioni locali del Panathlon International, allo scopo di promuovere i premi Fair Play. Durante queste iniziative sono premiati atleti, dirigenti, docenti e organizzazioni che abbiano, in quale modo, promosso e valorizzato i valori del fair play. A Ragusa, in particolare, la cerimonia si è svolta come avviene in tutto il mondo il primo sabato di dicembre, nella Sala Conferenze della Provincia. Un’apposita commissione, composta dal presidente e dal segretario del club, nonché da due giornalisti, ha individuato le personalità a cui sono stati attribuiti i riconoscimenti. I vari premi assegnati sono: alla carriera, alla promozione, al gesto. Dal 2008, il club ragusano ha istituito anche un premio speciale per ricordare la speciale persona di Emiliano Ottaviano. Per l’anno 2010, il Premio Speciale Fair Play alla memoria di Emiliano Ottaviano è stato assegnato a Rita Benedetto, Responsabile Marketing e Comunicazione della ST, con la seguente motivazione: “Per avere promosso, come Emiliano, i più autentici valori dello sport e della vita”

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Si è rinnovato anche nel corso dell’estate 2010, a Cava d’Aliga, l’appuntamento con i Campionati Italiani di Tambeach, ovvero di tamburello in spiaggia. Sempre più questa manifestazione rimane legata al ricordo di Emiliano Ottaviano, indimenticata e indimenticabile figura per la città di Ragusa e per la concessionaria ST (dove ricopriva il ruolo di responsabile marketing).

I Campionati Italiani di Tamburello nel segno di Emiliano

A Emiliano, ex campione di tamburello, sono infatti intitolati già da un paio d’anni i Campionati Italiani di questa disciplina sportiva. Tra l’altro, ad organizzare l’evento sono stati proprio gli amici di sempre di Emiliano, in primis Luca Livia con il supporto della concessionaria ST. Per la cronaca, l’edizione 2010 ha visto confrontarsi complessivamente 60 coppie di giocatori, di cui 40 nel doppio maschile e 20 nel doppio misto. A questi, vanno aggiunti 32 singolaristi. Vincitore del singolare maschile è risultato Salvatore Occhipinti di Ragusa, mentre nel doppio maschile ha trionfato la coppia formata da Angelo Sciacca e Alberto Lombardo. Nel doppio misto, la vittoria è andata alla coppia Luca Livia – Emilia Cappello. “Anche nel 2010 – ha dichiarato Luca Livia – la manifestazione ha registrato una grande partecipazione di giocatori e pubblico. Come organizzatori siamo quindi soddisfatti per come questo appuntamento si confermi ogni anno una tappa di grande richiamo e di sempre rinnovato interesse”. Cava d’Aliga, che è diventata la sede fissa dei Campionati Italiani di Tamburello in spiaggia per il singolare maschile, il doppio maschile e il doppio misto (ovvero le specialità in cui si cimentava Emiliano) tornerà ad ospitare la manifestazione la prossima estate, durante la prima settimana dopo il Ferragosto.

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E’ ritornata in Lega Pro Prima Divisione (la vecchia Serie C1, per intendersi) proprio per il campionato 2010 – 2011 e, nonostante il salto di categoria, naviga in acque tranquille. Si tratta naturalmente dell’Unione Sportiva Siracusa, la compagine oggi ai comandi di Mister Guido Ugolotti che, partita con la salvezza come unico obiettivo, sta disputando al momento un campionato al di sopra delle aspettative.

U.S. Siracusa, la salvezza non è più soltanto un sogno Per approfondire gli elementi che stanno alla base di questi risultati più che incoraggianti, ST Magazine ha interpellato lo stesso Mister Ugolotti. Mister, innanzitutto è soddisfatto di come stanno andando le cose in campionato? Al momento gli obiettivi che ci eravamo prefissati li stiamo rispettando. Questa è una stagione di assestamento, ma non vorrei arrivare a giocarmi la salvezza con l’acqua alla gola. E per ora ci stiamo riuscendo. In un certo senso, lei può essere considerato l’autore di un piccolo miracolo: è subentrato a campionato in corso, dopo

che la squadra aveva perso le prime 5 partite dietro fila. Poi, nelle successive 9 giornate, ha saputo raccogliere 18 punti. Cos’è cambiato? Quando sono arrivato, ho trovato un gruppo che non era cosciente delle proprie potenzialità. C’erano una condizione mentale e fisica da recuperare. Con un lavoro su tutti i fronti sono arrivate le prime vittorie. Attualmente qual è il modulo che sente come più congeniale alla squadra? Stiamo giocando molto con il 4 – 2 – 3 – 1, dal momento che in organico ho molti esterni e diversi giocatori offensivi. D’altra parte, vedo anche che gli stessi ragazzi mi sembrano soddisfatti di questo

In alto, l’allenatore Guido Ugolotti, in questa foto: a dx il capitano Giovanni Ignoffo in azione

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modulo. Si sente seguito dai suoi giocatori? I ragazzi mi seguono al 200%. Ho trovato in loro una grande disponibilità. Come si trova a Siracusa? E’ una bella città, che vive il calcio in maniera calda. Il suo contratto scadrà a fine stagione. Vede il suo futuro a Siracusa? Se dovesse continuare così, sicuramente ci troveremo con la dirigenza della società per confrontarci. La mia permanenza dipende infatti anche dai programmi che ha la società.


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Capitan Ignoffo: “I tifosi fanno bene a starci vicino”

Classe 1977, esperienze in club blasonati, difensore. L’indovinello è fin troppo facile: si tratta di capitan Giovanni Ignoffo, arrivato a Siracusa quest’anno e già perfettamente integrato, così come i suoi compagni, negli schemi e nelle tattiche di mister Ugolotti. ST Magazine ha scambiato quattro chiacchiere con lui per sentire il “polso” della squadra. Giovanni, questo è il tuo primo anno a Siracusa. Come sta andando? Direi bene. E’ ovvio che la soddisfazione personale segue sempre i risultati della squadra. Mi auguro comunque il massimo per questa società e spero di continuare a dare il mio contributo. Ovviamente tu non sei solo un giocatore del Siracusa, ma anche il capitano di questa squadra. Per te cosa significa questo nei confronti dei tuoi compagni più giovani? In primo luogo, cerco di spronarli nei momenti di difficoltà, ma senza “bacchettarli”. La calma è una delle qualità più importanti. Bisogna sempre tenere presente che ogni individuo è diverso da un altro e,

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prima di tutto, occorre capire con chi si sta parlando. La stessa parola può avere un effetto diverso in base alla persona a cui viene rivolta. Quali sono le tue ambizioni per quest’anno? Sicuramente quella di raggiungere nel più breve tempo possibile la salvezza. Poi, quello che potrà venire dopo sarà tutto di guadagnato. Del resto, gli obiettivi della società a inizio stagione erano questi. Cosa puoi dire oggi ai tifosi? Indubbiamente di continuare a starci vicino, come hanno già fatto nei momenti più bui della stagione, e di avere sempre la medesima predisposizione nei confronti della squadra. Da parte nostra, come calciatori, ci impegneremo a dare tutto quello che è nelle nostre possibilità. Sarà ancora azzurro il futuro di Giovanni Ignoffo? Non mi precludo nulla e non ho fretta. Qui a Siracusa sono tranquillo e mi sento sereno.


i concerti di primavera

al teatro Donnafugata

Domenica 6 MARZO, ore 18.00 A palpitar d’affanno musiche di Bellini, Donizetti e Puccini Noriko Hirabayashi (soprano) - Alfredo Spitaleri (pianoforte)

Domenica 8 MAGGIO, ore 18.00 Melodie giocose e divertenti passando per...Napoli musiche di Mozart, Rossini, Tosti e Gastaldon Eugenio Gallani Leggiadri (baritono) - Maria Gabriella Orlando (pianoforte)

Domenica 20 MARZO, ore 18.00 Il virtuosismo del violino e del pianoforte nell’Est europeo musiche di Chopin, Cajkovskij, Wieniawsky, Rachmaninov, Prokofiev e Scriabin Russian Worldwide, Russia (violino e pianoforte) Young winners “Russian World Foundation” e “Vladimir Spivakov Russian International Foundation”

Domenica 15 MAGGIO, ore 18.00 Tu, che di gel sei cinta... musiche di Mozart, Chopin, Bellini, Puccini, Strauss, Liszt e Cilea Victorya Nosovskaya, Ucraina (soprano) - Francesco Mirabella (pianoforte)

Domenica 10 APRILE, ore 18.00 I duetti d’amore nel melodramma musiche di Bellini, Puccini, Donizetti e Verdi Alexandra Oikonomou, Grecia (soprano) Giulio Pelligra (tenore) - Daniele Petralia (pianoforte) Domenica 17 APRILE, ore 18.00 Il buffo all’Opera e i duetti del melodramma comico musiche di Mozart, Rossini e Donizetti Anna Maria Sarra (soprano) - Simone Alberti (baritono) - Mariaconcetta Rosa (pianoforte)

Domenica 22 MAGGIO, ore 18.00 La grande lirica: tre secoli di passioni musiche di Mozart, Bellini, Donizetti e Tosti Alexandra Oikonomou, Grecia (soprano) - Daniele Petralia (pianoforte) Domenica 12 GIUGNO, ore 18.00 Romanze da camera e...d’amorosi intenti musiche di Carissimi, Marcello, Giordani e Tosti Marcello Giordano Pellegrino (tenore) - Marco Garofalo (pianoforte) Domenica 26 GIUGNO, ore 18.00 L’opera è di scena tra Ottocento e Novecento

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Anche per la primavera 2011 sono diversi gli appuntamenti di grande interesse culturale in programma al teatro “Donnafugata” di Ragusa. Di seguito, si pubblica il calendario delle iniziative previste da marzo a giugno 2011.

musiche di Leoncavallo, Bizet, Verdi e Puccini Marianna Cappellani (soprano) - Alfredo Spitaleri (pianoforte) Al termine di ogni concerto, l’A.Gi.Mus, la Direzione artistica e la Direzione organizzativa si pregeranno di offrire il “Dopo Teatro Cocktail” presso i foyer del Teatro Donnafugata - a cura di Caffetteria Donnafugata. I concerti dell’Ibla Classica International 2011 si apriranno, ognuno, con l’esibizione di un giovane talento della provincia di Ragusa. Si esibiranno: Carmen Pirrone (viola) - Noemi Cappello (flauto) - Simona Falla (clarinetto) - Chiara Notarnicola (soprano) - Simona Bonanno (violoncello) - Antonino Modica (pianoforte) - Corrado Quartarone (tromba) - Salvatore Lorefice (violino) - Andrea Troina (pianoforte) - Antonio Privitera (pianoforte) - Federica Amenta (violino) - Marco Taranto (trombone) - Sandra Sammito (pianoforte) - Ruben Micieli (pianoforte) - Andrea Fallico (clarinetto) - Claudio Bonfiglio (pianoforte).


NEL PROSSIMO NUMERO DI ST MAGAZINE RANGE ROVER EVOQUE, L’AUTO OLTRE LA NOVITÀ AUDI Q5 HYBRID, IL SUV CON MOTORE ELETTRICO AUDI Q3, IL NUOCO CROSSOVER UTILITY VEHICLE FORD EXPLORER CROSSOVER, GRANDE, COMPATTA, APPETIBILE FORD FIESTA SUV, LA VERSIONE COUNTRY DELLA FIESTA GIORGIO SCARSO, IL PRESIDENTE DELLA FEDERAZIONE ITALIANA SCHERMA SALUMI RAGUSANI, ANTICHI PIACERI DA RISCOPRIRE Anche nel prossimo numero di ST Magazine saranno tante le novità e le curiosità, a cominciare da un “pezzo forte” come Range Rover Evoque, autentico prodigio di tecnologia e raffinatezza. Diverse sorprese anche da Audi, Ford e tutte le altre marche presenti nei saloni della ST. Dopo il servizio di questo numero sul campione Giorgio Avola, continueremo ad approfondire il mondo della scherma con un’intervista a Giorgio Scarso, presidente della Federazione Italiana Scherma. Spazio anche alle ghiottonerie, tra cui i salumi ragusani. A presto!

ST Magazine periodico della ST S.p.A. concessionaria Ford, auto e veicoli commerciali, Land Rover, Volvo, Mazda, Suzuki, Fiat auto e veicoli commerciali, Lancia, Audi, usato multimarche

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Leonardo Sciascia scrisse che il cinema è Sicilia e la Sicilia è cinema. Forse non c’è posto sul pianeta, per storia, tradizione, cultura, contraddizioni più vicino al mondo della celluloide. In effetti la Sicilia, da sempre, è stata una fonte inesauribile di storie ammantate di atmosfere e suggestioni. Un binomio, cinema e Sicilia che, pur mantenendo ognuna la propria identità, ha offerto tutto lo “scibile” del mondo. Dal dramma alla farsa, dalla storia all’avventura, dal quotidiano alla fantasia, dall’amore alla natura. Per arrivare ad alcuni dei più significativi film di costume che la storia del cinema abbia sfornato. Tutta la Sicilia è stata un autentico set cinematografico, a partire da Acitrezza che nel 1948 ospitò Luchino Visconti per la “Terra Trema”. La città dei faraglioni diventò un autentico e naturale teatro di posa compreso una trentina di cittadini, comparse a vario titolo. Nel 1962 Francesco Rosi girò il suo famosissimo “Salvatore Giuliano” proprio nei luoghi legati al bandito come Montelepre (dove Giuliano nacque), Montedoro suo preferito luogo di rifugio, Castelvetrano dove visse l’ultimo periodo

“Dal dramma alla farsa, dalla storia all’avventura, dal quotidiano alla fantasia, dall’amore alla natura...”

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