i protagonisti della stampa italiana
Da quando è stata acquisita da Litorama continuano a girare con successo diverse macchine piane e la “vecchia” Ricordi s’è ritrovata al fianco di un’altra prestigiosa azienda milanese. Per proseguire, insieme, una lunga storia fatta non più e non solo di... ricordi.
Nel 1961 diventa presidente Guido Valcarenghi (a cui succederanno Carlo Origoni e quindi, nel 1982, Gianni Babini, dell’importante famiglia di industriali di Varese) e nel 1964 amministratore delegato e direttore generale è Guido Rignano. Ed è proprio in questi anni che alle Arti Grafiche Ricordi, che hanno ripreso l’attività con duecento dipendenti in Via Cortina d’Ampezzo, entra Mario Orlandi. Classe 1946, viene assunto nel 1963 come addetto al magazzino. La sera Mario suona la batteria nei locali di Milano e mette in tasca i soldi per comprarsi una mitica Giulietta Sprint. Il richiamo della musica suonata è forte, ma ancor di più quello della musica stampata. Si sposa con Rita, che lavora in legatoria, e fa la scelta giusta: darsi anima e corpo alla Ricordi di cui diventerà direttore di stabilimento. In quegli anni si stampava su tela e su legno, volumi d’arte, riproduzioni di opere artistiche, manifesti, posterini oltre alle edizioni musicali. Mario Orlandi lavora fianco a fianco con direttori tecnici e ingegneri (da Guido Poloniato ad Adriano Mauri, a Carlo Ferri) che sanno miscelare al meglio il vecchio mestiere di stampatore e le innovazioni in anni nei quali quel che conta non sono ancora i sistemi tecnologici ma l’occhio esperto del tipografo. Arriva il primo scanner Crosfield 460 e poi via via le nuove macchine: Nebiolo e Roland (acquistata dalla mitica Capitini) a quattro colori, e ancora una bicolore Parva, una seconda Nebiolo a quattro colori, una Planeta, due Record a quattro colori, una 600 a sei colori e poi il gioiello Roland 700 a cinque colori con i castelli separati. Siamo a cavallo tra il 1990 e il 1991 quando alle Arti Grafiche Ricordi si lavora a pieno ritmo su tre turni e si tirano con la nuova Roland 11mila copie all’ora nell’arco delle 24 ore. «Quando entrò in produzione per un mese l’abbiamo spremuta senza mai mollare», ricorda Orlandi. E tanta efficienza gli vale la consegna del premio Vedovella. Insieme con il potenziamento produttivo, e per rivitalizzare la redditività, dalla metà degli anni Settanta, grazie all’intuizione del direttore generale Giulio Sala, le Arti Grafiche diversificano l’attività mettendosi a distribuire materiale di cancelleria e scolastico, puzzle e giocattoli. Attività che richiede spazio, come quello per la carta e per i prodotti finiti. Così, alla sede di Via Cortina si affianca l’ampliamento di Via Gargano. Ma il problema degli spazi non riguarda solo le Arti Grafiche ma anche la Ricordi.
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Ricordi... recenti Mario Orlandi riceve il prestigioso Premio Vedovella nel 1992.
L’attuale sede Ricordi a Milano in Via Quaranta.
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