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Bennet nasce nei primi anni Sessanta grazie alla visione dell’imprenditore comasco Enzo Ratti. In più di sei decenni la crescita è stata costante, trasformando l’azienda in un punto di riferimento nella GDO italiana, con 54 ipermercati, 50 gallerie commerciali e oltre 1.350 negozi. Un ruolo chiave in questo percorso lo ha anche il packaging delle MMD (Marca del Distributore, anche dette private label), e ne abbiamo parlato con Diego Lazzarin, Private Label Packaging Manager dal 2001. Con oltre 20 anni di esperienza, Lazzarin ha contribuito a rendere il packaging un elemento distintivo di Bennet. «Non è solo estetica, è un linguaggio che racconta qualità e innovazione», spiega Lazzarin, che ha curato l’identità visiva dei prodotti a marchio Bennet fin dalla prima referenza. Qual è l’importanza delle private label nelle strategie della GDO? Le private label sono essenziali sia per il posizionamento che per la comunicazione. Attraverso le nostre linee di prodotto, trasmettiamo valori distintivi e costruiamo un rapporto di fiducia con i consumatori, offrendo alternative competitive rispetto ai marchi nazionali. L’ampiezza dell’offerta è un pilastro della nostra strategia: dalla linea mainstream ai prodotti più esclusivi della Selezione Gourmet, copriamo segmenti diversi,
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ampliando il bacino d’utenza e rispondendo a esigenze specifiche. Oltre alla Selezione Gourmet e alla linea Bennet per i prodotti di largo consumo, abbiamo sviluppato gamme specifiche come Bennet Bio, per chi cerca alimenti biologici certificati; Bennet Eco, per chi predilige soluzioni ecosostenibili; e ViviSì Bennet, pensata per un’alimentazione sana ed equilibrata. Abbiamo di recente inserito i Prodotti Agroalimentari Tradizionali del territorio (PAT) nella gamma Premium: specialità realizzate secondo ricette depositate che arricchiscono l’esperienza d’acquisto e rafforzano il legame con il territorio. In più, valorizzare i piccoli produttori locali significa sostenere realtà artigianali che spesso avrebbero poca visibilità. Un altro aspetto chiave è la possibilità di differenziare il posizionamento in base alle preferenze e alle disponibilità economiche dei clienti. In molte categorie proponiamo infatti più varianti dello stesso prodotto presenti sia in versione gourmet che in quella più accessibile. Per le vostre private label quali sono i criteri di progettazione, di scelta dei formati e dei caratteri distintivi, sia funzionali che comunicativi? Ogni confezione è il nostro biglietto da visita: deve essere subito riconoscibile e trasmettere in modo chiaro le informazioni essenziali, facilitan-
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