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na stampa sempre più green Va da sé che il miglioramento delle performance si traduce anche in una maggiore ecologia dello stampare, e se prima ci si limitava all’uso di carte FSC, adesso l’attenzione all’ambiente si fa decisamente globale. Avviamenti più brevi significa anche meno scarti, meno carta e meno inchiostro. Trasversale a tutti i produttori – dall’Hei Eco di Heidelberg alla G (green) delle nuove Komori – anche lo sforzo per limitare le emissioni di CO2, il consumo di acqua (KBA Cortina per stampa di quotidiani) e i tempi di asciugatura, per aumentare l’efficienza di forni e gruppi UV (HUV di Komori), per migliorare i sistemi di filtraggio (FilterStar di Heidelberg) e raffreddamento. In questa direzione vanno anche i prodotti – inchiostri, caucciù, chimici (Samor), lastre (XR 1200 F di Fujifilm) – e le soluzioni eco di aziende come Tecnorulli che ha presentato le nuove mescole della serie Ipar, tra cui spicca la i10, destinata alle roto-offset, in grado di eliminare totalmente, grazie all’innovativo additivo ATR-Ipazero, l’uso di alcol isopropolico: utilizzabile su tutte le macchine più diffuse (Heidelberg, Manroland, KBA…) e con inchiostri tradizionali, Pantone, UV o metallici, garantisce una costante qualità di stampa. Offset a foglio Piccolo formato
IPI 136/12
Il piccolo formato (35x50 e 50x70) è forse quello che ha risentito maggiormente della concorrenza del digitale: incalzate dal nuovo, le aziende produttrici hanno portato a Düsseldorf una serie di novità davvero “attraenti”. Komori si è presentata con una Lithrone S 29 a 5 colori da 16.000 copie/h con formato max 53x75 cm, sulla quale era montato
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