ilPoliGrafico 178•17
speciale etichette analisi di settore
Etichetta Amarone Riserva realizzata da Grafical in quadricromia per conto di Canovino, su carta naturale martellata, con vernice Braille lucida a rilievo e numerazione progressiva.
“Di solito le lavorazioni preferite nel settore vinicolo sono la stampa della lamina a caldo e quella con la vernice spessorata lucida, tipo Braille”
è in grado di fare per le etichette di piccole e grandi cantine, come racconta Anna Lonardi, responsabile marketing. “Oggi è raro che un’etichetta da vino venga stampata soltanto in quadricromia: nell’80% dei casi è un prodotto che viene nobilitato, e noi possiamo utilizzare svariate tecniche, dalla tradizionale stampa della lamina a caldo con cliché fino alle vernici glitterate e profumate. Di solito le lavorazioni preferite nel settore vinicolo sono la stampa della lamina a caldo e quella con la vernice spessorata lucida, tipo Braille”, spiega illustrando vecchie e nuove tendenze. Molto apprezzata è anche la tecnica di stampa serigrafica di fondi con effetto vellutato, che sfrutta una sovrastampa di decori lucidi per creare un effetto di contrasti, molto d’impatto. Altra lavorazione che ha preso piede negli ultimi anni è il cosiddetto oro colato, una lamina a caldo spessorata in grado di dare un effetto tridimensionale a loghi e scritte. Grafical ha acquistato anche una fustellatrice laser che consente di tagliare anche sagome particolarmente complicate e praticare sull’etichetta fori e incisioni particolari. Tecnologie all’avanguardia e fornitori d’eccellenza sono elementi centrali per il successo di un’azienda, e Grafical non fa eccezione. Dispone di un notevole parco macchine sia a bobina (solo per citare alcuni nomi: Gallus, Nilpeter, HP Indigo, ABG Digicon, Galaxie, Cartes Gemini) che a foglio (Komori, Heidelberg), e acquista carte in bobina da Avery Dennison, UPM, Arconvert e Ritrama, le carte a foglio da Fedrigoni, Polyedra (Favini, Lecta, Arjowiggings) e le lamine foglio e bobina da Luxoro, Api Foils, Manetti Battiloro e Oropress.
La tecnologia in tandem con la creatività
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La tecnologia però non è fine a se stessa: fa da supporto a una creatività che sembra non avere più confini… se non l’urgenza. “La rapidità di esecuzione è anche più importante del prezzo, ed è la conseguenza di un mercato del vino che è sempre più
veloce”, commenta Anna Lonardi. “In dieci giorni si passa dall’ordine alla consegna e i quantitativi per grandi volumi si sono rarefatti: andiamo da una lavorazione all’altra, spesso con esigenze particolari”. Tutti oggi vogliono il meglio, anche chi produce per la Gdo non può fare a meno della lamina, della vernice spessorata o di una fustella particolare. Per tacere dell’alta gamma, dove il catalogo è vastissimo: lamine in oro, di rame, d’argento, inchiostri speciali, supporti tattili dal velluto alle polveri e perfino al legno e al sughero. Per le edizioni particolari, limitate, i costi salgono ma c’è chi non bada a spese. “Non c’è limite alla creatività, ma bisogna valutare la fattibilità tecnica e misurarsi con le esigenze effettive di quel prodotto. È il cliente che decide, ma non sempre è consapevole di tutte le variabili” dice Anna Lonardi. “Meglio se si affida allo stampatore, d’accordo con l’agenzia”.
Il punto di vista del cliente
Etichetta Rosè Vintage realizzata da Grafical per conto di Monte Saline, con stampa pantoni su carta naturale liscia, con vernice Braille lucida a rilievo.
Entriamo allora nella visione del cliente. Nella filiera dell’etichetta e delle nobilitazioni di stampa il produttore, cioè la cantina, è sia il committente che la preziosa interfaccia del creativo e dello stampatore. Tiene l’equilibrio tra il designer, che cattura e ricrea l’essenza del vino in quel quadratino di carta, e l’azienda, che ne deve far risaltare l’immagine con il processo di stampa. Da un lato, dunque, estetica e comunicazione, dall’altro tecnica e produzione: e sarà il mercato a dire se questo lavoro di squadra ha avuto successo.