Printlovers, n. 70, Dicembre 2017

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I N C H I E S T A

dell’agenzia di comunicazione Hamelin di Firenze che, dopo una sperimentazione di un anno, propone ai propri clienti una stampa completamente bio. A pa"ire dalla ca"a riciclata, ecologica e ce"ificata FSC. Mentre per la stampa hanno selezionato inchiostri Toyo della linea Vegetable Oli Based Ink con pigmenti a base esclusivamente vegetale. Un’altra esperienza decisamente green è quella del po"ale ecoprintweb.com creato nel 2013 da Grafica KC di Genova che, pa"endo dall’assunto che ‘Stampare inquina’, ha deciso di rivoluzionare l’intero processo di stampa per limitare al minimo l’impa!o ambientale, utilizzando energie rinnovabile, inchiostri a base vegetale, acqua o cera e senza adoperare acidi di sviluppo chimico per la stampa offset. Tu!o il ciclo di produzione è interamente controllato e tracciato: pe$ino i pacchi sono realizzati in ca"a riciclata, ca"one e scotch di ca"a. Nonostante questi sforzi, essere a zero impa!o è impossibile: per questo l’azienda ha un proprio programma di riforestazione, per restituire al pianeta l’ossigeno consumato. Senza rinunciare all’offset, ecoprintweb.com usa lastre termiche Presstek lavate solo con acqua e sapone, mentre per le piccole tirature fa!e in digitale usa la stampa a cera o i plo!er con inchiostri a pigmento base acqua.

Tante storie virtuose nella stampa

È vero che ca"a e inchiostri di per sé non contengono sostanze di origine animale e quindi sarebbero rispe!ose delle idee

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vegane, ma è altre!anto vero che tu!o il ciclo di vita di queste materie prime è ad alto impa!o per l’ambiente. Un vero vegano non si accontenta della ca"a riciclabile, la vorrebbe compostabile. E se l’imballo non è di ca"a, assolutamente non deve alterare il contenuto ed essere riutilizzabile più e più volte. L’azienda americana PBFY, specializzata in packaging flessibile, ha una linea interamente dedicata al mondo vegano con sacche!i riutilizzabili con chiusure a zip ermetiche o Tin Tie. Ma anche la Minimo Impa!o di Roma ha ape"o il sito ecostoviglie.com in cui vende prodo!i biodegradabili e compostabili o almeno realizzati con materie prime rinnovabili ce"ificate FSC o PEFC, provenienti da filiera forestale controllata o prodo!i in materiali riciclabili come amido di mais, canna da zucchero, legno, bambù o corteccia di palma. Storia vi"uosa anche quella del Gruppo Nuceria, azienda leader nel se!ore del packaging industriale che nel 2016, con un investimento superiore ai 3 milioni di euro finanziato in pa"e da Regione Lombardia, ha dato vita al proge!o “Greenprint” per sviluppare in 24 mesi prodo!i innovativi e tecnologie di stampa eco-sostenibili, spingendo all’uso di fibre naturali in canna da zucchero o 100% cotone, inchiostri biodegradabili e suppo"i in PET totalmente riciclabili. Una scelta apprezzabile che dimostra massima a!enzione all'ambiente sia pur senza arrivare ancora a ce"ificazioni specifiche.

Colle e adesivi per etichette

Una sana ca"otecnica non passa solo dai materiali, ma anche da colle e adesivi, per legatoria ed etiche!e: il punto non sono solo i componenti utilizzati, ma anche la loro riciclabilità. Un problema spesso sollevato, infa!i, riguarda gli adesivi utilizzati per etiche!are gli imballi o per confezionare packaging o stampati in genere, brossure comprese. Riciclare adesivi e colle è antieconomico, ma ca"a, ca"one ed etiche!a sono riciclabili e la scelta dell’adesivo deve tenerne conto. Il riciclo della ca"a avviene con macchinari che in acqua calda la sminuzzano rompendo i legami tra le fibre e trasformando la ca"a in poltiglia. Gli adesivi idonei al riciclo devono essere formulati in modo da mantenere dimensioni sufficienti per essere rimossi dal primo filtro dell’impianto di riciclo; qualora lo superino sono eliminati, in un secondo momento, a!accandosi alle bolle di aria che salgono in supe$icie con la schiuma. Gli adesivi non compatibili con il riciclo non solo non sono

È vero che carta e inchiostri di per sé non contengono sostanze di origine animale e quindi sarebbero rispettose delle idee vegane, ma è altrettanto vero che tutto il ciclo di vita di queste materie prime è ad alto impatto per l’ambiente

PRINTLOVERS | DIC2017


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