PRINTlovers 101

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Con la sua eleganza, presenta un design senza tempo caratterizzato da una texture distintiva – offrendo un’esperienza tattile e visiva inconfondibile, che arricchisce qualsiasi progetto con un’allure lussuosa.

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D E S I G N , M AT E R I A L I E T E C N I C H E P E R L E A P P L I C A Z I O N I D I S TA M PA

PRINT LOVERS

FEDRIGONI MISTRAL®

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Esploriamo i confini delle tecniche, dei colori e dei materiali di stampa, alla ricerca della confezione perfetta per il tesoro più prezioso: il tuo prodotto. ETICHETTE IN BOBINA · PACKAGIN G DI LUSSO

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Design Vincenzo Marsiglia Carta supporto Fedrigoni Splendorlux White xxx gsm Carta etichetta Fedrigoni Splendorlux White xxx gsm Nobilitazioni LUXOR® 110295N Yellow Portal LUXOR® 109652 Graffiti Pink LUXOR® 108829N Combo Green LIGHT LINE® Laser Seamless


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04/04/2024

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LET’S CHANGE THE WAY WE PACK

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In a world increasingly mindful of sustainability, gKRAFT has been crafting eco-conscious packaging paper, demonstrating that environmental responsibility can coexist with quality and functionality. With virgin Eucalyptus globulus as its foundation, it enables wood savings and offers superior printing quality, providing a natural alternative to plastic. Flex, Bag and Box offer a versatile range for multiple applications and industry sectors, fitting enterprises that seek to reduce their environmental footprint. Let's change the way we pack. Let's pack sustainably with gKRAFT.

Visit gKRAFT Stand at Drupa (Hall 4 E27) and witness the future of packaging and the brand’s journey towards a sustainable tomorrow.

M A K E T H E M OV E . B E A FO R C E O F C H A N G E A N D STA RT WO R K I N G W I T H g K R A F T. LEARN MORE AT gKRAFT-PAPER.COM


New York City

Milan

Paris

ROTOLITO E NAVA PRESS: CUSTODI DI VALORI E BELLEZZA

Bucharest

Abbiamo intrapreso il cammino verso la certificazione B Corp. Siamo consapevoli che si tratti di una scelta coerente con i principi e ai valori sui quali è costruita la nostra storia imprenditoriale. Siamo un punto di riferimento nell’industry tipografica e nel segmento luxury packaging, perciò custodi di bellezza, valore culturale e storico della carta stampata. E per questo abbiamo aperto il dialogo con clienti e fornitori che insieme a noi saranno impegnati a proteggere il Pianeta, le Persone e la Prosperità di tutte e tutti.

Genève

Abbiamo chiesto all’Intelligenza Artificiale di immaginare un Pianeta futuro e felice, partendo dalle città nelle quali sono presenti le sedi Rotolito e Nava Press (Milano, Parigi, Ginevra, Bucarest, Shangai, Los Angeles, New York).

Los Angeles

ROTOLITO NAVA_Press ADV 2024.indd 1

Sono opere d’arte o utopie? O forse l’AI ha re-immaginato la nostra stessa speranza e impegno: che donne, uomini e Natura possano un giorno convivere in perfetta armonia.

Shanghai

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S I T I

D ’ A N T A N

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recente ascoltavo uno dei miei podcast preferiti in cui, nel parlare del matematico Michel Talagrand, vincitore del Premio Abel 2024, è stato menzionato il suo sito web: un’unica pagina bianca, statica, con scritte nere e link che conducono a risorse caricate in .jpeg o .PDF, una cosa che forse non vedevamo dagli anni ’90. È stato uno spunto di riflessione sulla rapida obsolescenza dei nostri modelli di presenza nel cyberspazio, e anche sulla ormai “decentrata” centralità dei siti web come fonte primaria di informazioni: noi che seguiamo e raccontiamo costantemente i mutamenti della carta stampata, dall’editoria quotidiana e periodica, fino ai libri e al commercial, non possiamo sottrarci all’osservazione di ciò che ha rivoluzionato il mondo della comunicazione cartacea, dapprima in una feroce competizione – con l’abbattimento delle vendite e delle tirature dei quotidiani – poi in una sempre più stretta complementarietà e interazione. Nel web 1.0, tra gli anni ’90 e i primi 2000, il modello era quello del “read-only” e la ricerca di contenuti – creati da pochi in possesso di elevate competenze tecniche – si basava su un’attività di navigazione piuttosto circoscritta nell’arco di una giornata. Ancora 10-15 anni fa i siti erano la principale fonte di accesso alle informazioni, ma il web 2.0 aveva già cambiato le regole del gioco, con il modello “read-write” ancora oggi in uso: l’evoluzione tecnologica ha permesso a chiunque di produrre e divulgare contenuti di ogni tipo. I social network, poi, sono nati e si sono evoluti come ecosistemi da abitare tutto il giorno e dai quali uscire sempre meno, riducendo notevolmente la navigazione e la pluralità delle fonti di informazione, con tutte le conseguenze del caso; le app installate sui nostri smartphone hanno ulteriormente contribuito ad allontanarci dalla fruizione diretta dei siti web. Di web 3.0 si parla già da diversi anni come processo evolutivo basato sull’intelligenza artificiale, in grado di creare una sua semantica aggregando dati. In questa logica può avere senso immaginare che i siti web possano uscire dal “museo” in cui si trovano attualmente e riacquistare la centralità perduta? Magari proprio in funzione dei dati che contengono e conterranno, a patto che siano capaci di ristrutturarsi secondo logiche funzionali alla loro individuazione, raccolta e aggregazione, e per farlo saranno necessarie, di nuovo, competenze umane molto specialistiche. Nell’attesa di questo salto evolutivo, comunque, possiamo dilettarci a “sfogliare”, come faremmo con un’antologia, raccolte di siti, app e software d’antan come il Web Design Museum (webdesignmuseum.org) ma attenzione: il rischio di sbloccare vecchi ricordi di gioventù – con tutto ciò che ne consegue – è molto, molto alto.

L ' E D I T O R I A L E

di M I C H E L A

P I B I R I

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Henkel, innovazione sostenibile

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Piccole tirature per grandi idee

DI ACHILLE PEREGO

D I R O B E R TA R A G O N A

Prodotti per la casa, la cura della persona e soluzioni nel mondo degli adesivi. Da 90 anni Henkel è nelle case degli italiani e non ha mai fermato la sua corsa all’innovazione e al rispetto del Pianeta.

Il web-to-print ha aperto uno spazio per i piccoli business creativi, che possono raggiungere nuovi pubblici e realizzare progetti sostenibili sul piano economico e ambientale.

Il packaging che ricerca la perfezione

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Comunicare con la legatoria

DI MICHELA PIBIRI

D I LO R E N Z O C A P I TA N I

Nella catena del farmaco il packaging ha un ruolo cruciale. E tra normative da rispettare, sicurezza e sostenibilità, si fa portatore di innovazioni che si riflettono anche su altri settori.

L’industria italiana del libro è in fermento, la filiera è in crescita e l’intero settore riesce ad assorbire le nuove tendenze. Tra i tanti fattori spicca la legatoria, che rende il libro “packaging di sé stesso”.

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EDITORIALE di Michela Pibiri Siti d'antan

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PAT'S SUITCASE Gioca la carta giusta!

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AWARDS L’Italia sbanca agli ultimi Pentawards

COM'È FATTO PRINTLOVERS #101 I materiali, le tecniche, i partner

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MILESTONE La storia di Varigrafica

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ABBIAMO PARLATO DI 64 Persone e aziende citate in questo numero

L'ANNO DEL DRAGO Come è fatta la PRINTbox ‘24

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GRANDANGOLO Chi gioca da solo non perde mai

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CREATIVE FRAME 65 L’arte di Packaging Première & PCD Milan

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Kikokà, quando il nome si fa suono

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Allestimenti consapevoli

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D I C AT E R I N A P U C C I

Robilant Associati ha progettato e realizzato l’identità di marca di Kikokà, un brand di kiwi a polpa gialla del gruppo Rivoira. Qui raccontiamo le sfide della creazione da zero di un nuovo brand.

È in atto una transizione verso la sostenibilità nel mondo degli allestimenti per l’ambito fieristico, i musei e il retail. Facciamo il punto sulle principali novità del settore.

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DI ANGELO FERRARA

Brand Revolution e PrintMat

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L’IA diventa programmazione

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DI MICHELA PIBIRI

D I PAT M C G R E W E R YA N M C A B E E

Il progetto – evento nel 2024 si fa itinerante e approfondisce la relazione tra brand e filiera produttiva. Già presente a ComuniKart a Roma, sarà parte della Print4All Conference di luglio. Focus sui materiali.

Usano algoritmi per rispondere alle richieste, analizzano e sintetizzano dati e contenuti, e… commettono errori. Sono le intelligenze artificiali, e qui vediamo come possono supportare l’attività di stampa.

PRINT BUYER NUMERO 101/2024

DIRETTORE RESPONSABILE Enrico Barboglio

ART DIRECTOR Stefano Torregrossa › onicedesign.it

REA MILANO 1190227 Aut. Trib. Milano n. 706 | 11/10/2004

COORDINAMENTO EDITORIALE Michela Pibiri michela.pibiri@strategogroup.net

PRINTLOVERS www.printlovers.net redazione@printlovers.net

STAMPA PRESSUP – Nepi (VT)

HANNO COLLABORATO Lorenzo Capitani, Angelo Ferrara, Francesca Maggiora, Ryan McAbee, Pat McGrew, Achille Perego, Caterina Pucci, Roberta Ragona

STRATEGO GROUP srl Via Cassanese 224, 20054 Segrate (MI) amministrazione@strategogroup.net

TRADUZIONI Philip Sanders – The Language Switch

PUBBLICITÀ Deborah Ferrari | t. +39 389 9004599 › deborah.ferrari@strategogroup.net Segreteria pubblicità › brando.zuliani@strategogroup.net

ABBONAMENTI T. + 39 02 49534500 | F. +39 02 26951006 abbonamenti@strategogroup.net Annuale 60 euro – Bonifico bancario a STRATEGO GROUP srl IBAN: IT70 C034 4020 6000 0000 0264 200

Gli articoli firmati impegnano esclusivamente gli Autori. Dati e caratteristiche tecniche sono generalmente forniti dalle Case costruttrici, non sono comunque tassativi e possono essere soggetti a rettifiche in qualunque momento. Tutti i diritti sono riservati. Notizie e articoli possono essere riprodotti solo a seguito di autorizzazione dell’editore e comunque sempre citando la fonte. Testi e fotografie, qualora non espressamente richiesto all’atto dell’invio, non vengono restituiti. Desideriamo informarLa che il D.Lgs. 196/03 (Testo Unico Privacy) prevede la tutela di ogni dato personale e sensibile. Il trattamento dei Suoi dati sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza e della Sua riservatezza. Ai sensi dell’art. 13 del Testo Unico, Le forniamo quindi le seguenti informazioni: il trattamento che intendiamo effettuare verrà svolto per fini contrattuali, gestionali, statistici, commerciali, di marketing; il trattamento, che comprende le operazioni di raccolta, consultazione, elaborazione, raffronto, interconnessione, comunicazione e/o diffusione si compirà nel modo seguente: archiviazione su supporto cartaceo e archiviazione informatizzata su personal computer. Il titolare dei dati è: Stratego Group srl nella persona del Rappresentante Legale. Il responsabile del trattamento dei dati è: Enrico Barboglio [enrico.barboglio@strategogroup.net, via Cassanese 224, Segrate MI, T. 02.49534500]. Al titolare del trattamento Lei potrà rivolgersi per far valere i Suoi diritti così come previsti dall’art. 7 del D.Lgs. 196/03.


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CARTA COVER Fedrigoni 300 g Symbol Card PW alla Appartenente mbol Card & collezione Sy Card è il Pack, Symbol n impasto cartoncino co osa di pura cellul FSC®, ECF certificato solo patinato su un ma con la lato a doppia r le Pe finitura Satin. e ch ti sue caratteris tà di gi di liscio, ri anco, e bi di o ad e gr mma di per l’ampia ga sponibili, grammature di ottimo Symbol Card è zazione di per la realiz pertine, packaging, co ochure e cartoline, br coordinati.

STAMPA E NOBILITAZIONE

COLORI E CLICHÉ DELLE NOBILITAZIONI

Grafical nasce nel 1984 nel cuore della Valpolicella, dove opera da 40 anni nel settore grafico, coniugando tradizione e innovazione per creare un prodotto di eccellente qualità. Ad oggi conta 90 collaboratori tra cui 35 nel reparto prestampa e amministrativo e gli altri 55 nella sala stampa. L’azienda si è specializzata, grazie alle tecnologie offset, serigrafica e digitale in rotolo, nella stampa di etichette autoadesive per il settore vitivinicolo. I macchinari utilizzati sono tutti d’ultima generazione e permettono di lavorare con le tecniche più esclusive e con materiali selezionati. Il successo di Grafical è derivato in buona parte dai punti di forza su cui fa leva da sempre: ottima qualità dei prodotti e brevi tempi di creazione ed evasione degli ordini. L’azienda è inoltre certificata FSC® e BRCGS. www.grafical.it

Luxoro è partner esclusivo in Italia del Gruppo KURZ, player mondiale e punto di riferimento nella produzione di attrezzature e tecnologie per la stampa a caldo, a freddo e digitale. Attraverso le sue ispirazioni, Luxoro vuole diffondere un nuovo modo di pensare il packaging e l’immagine dei brand, soluzioni di nobilitazioni inedite e materiali di altissima qualità studiati per design unici. Che si tratti di packaging, etichette, editoria, alta sicurezza, cosmetica, automotive, elettrodomestici o moda, le proposte dedicate alla nobilitazione sono sempre all’avanguardia e sorprendenti. Grazie a rigorose politiche aziendali volte alla sostenibilità ambientale, Luxoro è da tempo una realtà a energia 100% rinnovabile e sostenitore WWF nel progetto di tutela e sostenibilità per fauna e ambiente. C www.luxoro.it


CARTA CONTROCOVER Fedrigoni Splendorl ux 1 PW 250 g Splendorlux 1 è il cartoncino monopatinato cast coa ted a elevato grado di bia nco e di lucido. Certificato FSC®, con impasto di pura cel lulosa ECF, presenta una leg gera patinatura matt sul retro. È particolarmente app rezzato nella realizzazione di packaging, cartelle, copertine, cartoline e coordinat i grafici.

Nell’era digitale in cui viviamo l’arte non conosce confini. La tecnologia ha aperto nuove porte creative, consentendo di scoprire territori inesplorati. L’arte digitale ha rivoluzionato il concetto di espressione artistica: interattiva e coinvolgente, va in scena all’interno di Packaging Première & PCD Milan, l’evento dedicato al packaging deluxe in programma dal 21 al 23 maggio a Milano. L’artista Vincenzo Marsiglia, noto per la sua emblematica cifra stilistica della stella a quattro punte, riconducibile all’astrazione geometrica, al minimalismo e all’arte optical, ha sviluppato per Packaging Première & PCD Milan il progetto Emotional Immersion Star, un’esperienza multisensoriale unica che coinvolge i visitatori sin dal loro ingresso: effetti ottici sulle note della musica elettronica e sperimentale di Ocrasunset. Contemporaneamente, una fragranza non convenzionale – che trasmette la forza dirompente dell’installazione e lo spirito innovativo dell’evento – si diffonde nell’ambiente. Il viaggio sensoriale si conclude con la creazione di un dolce gourmet interpretato dal pastry chef Gianluca Fusto e ispirato alla fragranza d’ambiente, protagonista della controcover e impreziosita da un’etichetta narrante. Creativity: Vincenzo Marsiglia Execution: Luca Colombo Project Concept: Lara Castagna

MATERIALI ETICHETTE Fedrigoni Self-Adhe sives PP TCX GLOSS CLEAR 50 COATED NECK LABEL 60 FSC™ I materiali autoadesi vi scelti per l’etichetta del gad get di Packaging Première & PCD Milan 2024 rispondono alle esigenze di un design complesso e altamente tecnico. L’etichetta frontale è realizzat a con PP TCX GLOSS CLEAR 50, un polipropilene trasparente lucido, con il nuovo coating universale TCX, perfetto per il gioco di trasparen ze creato dalla grafica e ideale anc he per tutti i progetti che richie dono un “no-label look”. Il collarino è stampato invece su COATED NECK LABEL 60 FSC™, una carta patinata lucida che appartiene alla gamma Neck Lab el, pensata per tutte le applicazioni su diametri ridotti che richiedon o prestazioni elevate in termini di adesione.

MATERIALI COPERTINA, CONTROCOPERTINA ED ETICHETTE Dal 1888 Fedrigoni significa eccellenza nella produzione di carte speciali. Il Gruppo è tra i maggiori player in Europa nella produzione e vendita di diverse tipologie di carta ad alto valore aggiunto per packaging e grafica, e di prodotti autoadesivi per l’etichettatura e il grande formato. Con circa 5.000 dipendenti tra Italia e sedi estere e 25.000 referenze in catalogo, il Gruppo vende e distribuisce in 132 Paesi nel mondo. A Fedrigoni fanno capo nella divisione paper myCordenons e lo storico marchio Fabriano, con oltre 750 anni di storia, e, nella divisione Self-Adhesives, Arconvert e Ritrama, che hanno portato il Gruppo a divenire terzo player globale nel mondo pressure sensitive labels. C www.fedrigoni.com

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Per il design dedicato alla prossima edizione di Packaging Première & PCD Milan è stata utilizzata una combinazione di colori e tecniche con un risultato affascinante. Il mix di colori, incluse alcune novità della collezione Luxoro, decora la superficie sia della controcover in che dell’etichetta. La controcover è stampata da Grafical 4 colori e Pantone blu su foglia olografica a freddo LIGHT LINE® Laser Seamless, che crea un gioco di cangianze, un movimento arcobaleno su cover e su etichetta. Dopo il primo passaggio di stampa offset sono stati stampati fuxia, verde e giallo a caldo (LUXOR® 109652 Graffiti Pink, LUXOR® 108829N Combo Green e LUXOR® 110295N Yellow Portal) con un cliché sottile e precisissimo per ottenere le forme geometriche centrali. Alla fine è stato fatto il layout è della bottiglia in stampa serigrafica lucida e su cui stata applicata l’etichetta della Home Fragrance. Le scritte sono state stampate a caldo con effetto olografico, che è stato utilizzato su tutta la grafica sia nella sua versione argento sovrastampato sia nella versione trasparente al naturale. L’etichetta è stampata a specchio su supporto trasparente in quadricromia e bianco. Grafical ha poi applicato il colore a freddo olografico e sovrastampato sempre in quadricromia e bianco, infine ha stampato 3 colori a caldo e serigrafia. I cliché sono hinderer+ mühlich.


N E W S

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EVENTI

CARTA

DIGITALIZZAZIONE E SOSTENIBILITÀ I FOCUS DI DRUPA 2024

DUE EMME PACK GROUP, LA BOUTIQUE DELLA CARTA E DEL CARTONE

Nell’arco di undici giorni, dal 28 maggio al 7 giugno a Düsseldorf, 1.427 espositori provenienti da 50 Paesi presenteranno tecnologie, soluzioni e temi innovativi che interessano il settore della stampa e del packaging, con un focus su digitalizzazione e sostenibilità. Anche attraverso un ricco calendario di appuntamenti e touchpoint dedicati, a Drupa sarà possibile aggiornarsi sui fatti più salienti nel percorso verso un’economia circolare, e conoscere lo stato dell’arte dei processi di digitalizzazione che stanno occupando sempre più spazio rispetto alle tecnologie analogiche e dialogano con gli sviluppi delle intelligenze artificiali nell’Industry 4.0. Focus anche sui nuovi modelli di business attraverso forum dedicati, per accompagnare gli operatori del settore nei propri processi decisionali, e sulla crescita delle giovani imprese nell’area DNA (Drupa Next Age). Largo spazio anche alle soluzioni dedicate al packaging e al tessile attraverso due touchpoint specializzati. www.drupa.com

Soluzioni e consulenza specializzata per fare vivere ai clienti l’esperienza di un trattamento unico per dare forma alle proprie idee. In un mercato sempre più dinamico, l’offerta trasversale di Due Emme Pack Group rivolta al comparto grafico e cartotecnico coniuga la consulenza al servizio sartoriale realizzato grazie al taglio su formato ottimizzato su un ampio portfolio prodotti. Due Emme Pack Group sarà presente al Packaging Première dal 21 al 23 maggio e sarà lieta di ricevere i visitatori allo stand per dare forma alle loro idee. www.dueemmepack.it

CARTA

CHINESE ZODIAC PAPER SCULPTURE, DI ANGELO FERRARA

CARTA

LE CARTE GALERIE E L’IMPEGNO DI SAPPI Sostenibilità, efficienza produttiva e rilancio della comunicazione stampata, che sta attraversando un momento delicato. Questi sono gli impegni di Sappi, condivisi durante l’evento di presentazione delle Carte Galerie. Sappi ha puntato a un adeguamento della capacità produttiva, mantenendo operativi gli stabilimenti più efficienti e competitivi come quello di Kirkniemi, in Finlandia, dove vengono prodotte le Carte Galerie. Kirkniemi è il più grande stabilimento al mondo per la produzione di carte patinate con legno che, dati alla mano, si posiziona come parte della soluzione al cambiamento climatico. Nel 2023, grazie a un programma quadriennale di investimenti per un totale di oltre 16 milioni di euro, Kirkniemi è passata dall’utilizzo di combustibili fossili alle energie rinnovabili, con una riduzione del 90% delle emissioni dirette di gas serra. Per questo le Carte Galerie rappresentano davvero una scelta naturale che incarna qualità e sostenibilità ed è in grado di rispondere alle esigenze più disparate in termini di leggibilità, luminosità, lucentezza, brillantezza, opacità, corposità e zero riflessi. Con l’intento di stimolare il dibattito sulla carta e veicolare un’informazione corretta, Sappi è anche tra i promotori di un contest rivolto agli studenti delle scuole grafiche e realizzato con le associazioni della filiera carta e stampa per lo sviluppo di una campagna di comunicazione sulla sostenibilità della carta. www.sappi.com

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Dodici fogli 10x21 cm che, piegati secondo precise istruzioni, diventano delle piccole sculture di carta legate all’oroscopo cinese: è questo il progetto “Chinese Zodiac Paper Sculpture” di Angelo Ferrara, designer nonché direttore creativo dell’agenzia Robilant. «Molti anni fa ho iniziato un progetto per mia sfida e sperimentazione: un nuovo concetto di origami o di tangram, ispirato dalle sculture portatili di Munari. Nobilitare la carta ma senza nobilitazioni. Immaginare forme e immagini, ma senza aggiungere, senza stampa, solo con un taglio o una piega. Questo mio progetto dedicato allo zodiaco cinese è rimasto dormiente per vent’anni con solo poche figure progettate, ma quando ho scoperto la carta So...Silk di myCordenons, arricchita con fibre di seta, ispirate a uno dei tessuti più eleganti e lussuosi mai creati, mi è sembrato il giusto materiale per questa collezione». Il libretto artistico, prodotto in tiratura limitata di soli 1000 esemplari, è ora in vendita presso il gift shop della Triennale di Milano e dell’ADI Design Museum, e diverrà l’omaggio ufficiale del Consolato Italiano di Shanghai, come espressione dell’incontro tra design italiano e cultura cinese. www.angeloferrara.it


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N E W S

EVENTI

EDITORIA

PRINT4ALL CONFERENCE, APPUNTAMENTO L’11 LUGLIO

CHE COSA SENTI? UN LIBRO INTERATTIVO E ACCESSIBILE SULLE PIETRE SONORE DI SCIOLA

Illustrazione di Bianca Bagnarelli – Relationship

L’11 luglio a Villa Quaranta, Ospedaletto di Pescantina (VR) torna la Print4All Conference, l’appuntamento più importante dell’anno nella roadmap verso Print4All 2025, la manifestazione dedicata al mondo della stampa, che si terrà il prossimo anno a Fiera Milano. Organizzata da Acimga e ARGI in collaborazione con Fiera Milano, la Print4All Conference è un appuntamento dalla tradizione ormai consolidata, che si rivolge a tutte le community dell’industria della stampa e del converting Il titolo, “Stampa Futura: prospettive di filiera e innovazione per l’industria della stampa del domani”, sintetizza l’obiettivo della giornata: partendo dall’analisi delle innovazioni e delle novità tecnologiche lanciate sul mercato negli ultimi mesi, si traccerà uno scenario più ampio, lasciando spazio al dibattito trasversale lungo tutta supply chain, per guardare alle direttrici future del mondo del printing in tutti i segmenti dell’industria, dal converting al package printing, dal labelling alla stampa commerciale e industriale. Nel corso della giornata di lavori, le innovazioni e le novità tecnologiche – guardate sia dal punto di vista dei produttori che di brand owner e creativi che hanno modo di utilizzarle – saranno aggregate secondo tre direttrici, che anticipano le aree speciali che torneranno in fiera durante la Print4All 2025: Green printing, Corrugated experience, PrintMat. www.conference.print4all.it

È pensato per i bambini ma piacerà a tutti “Che cosa senti?”, il libro di Daniela Palumbo illustrato da Tostoini che racconta l’arte di Pinuccio Sciola (1942-2016), uscito il 29 marzo con Albero delle Matite. Sciola, artista sardo di formazione e fama internazionale, influenzato dal muralismo messicano di Siqueiros, si è dedicato dalla metà degli anni ‘90 alla ricerca nella scultura, scrivendo “un alfabeto diverso per le pietre” (Palumbo), scolpendole, intagliandole e incidendole sfruttando le caratteristiche dei minerali per dare a ciascuna di loro una propria voce, in grado di risuonare con l’azione del vento o il tocco umano. È quindi un’esperienza straordinaria la visita al Giardino delle Pietre Sonore di San Sperate (Cagliari): lo scopo del libro è raccontarla attraverso nove capitoli che accompagnano i lettori. È possibile giocare con le parole, le immagini e i suoni: alla fine del volume è presente una sezione per giocare con le diverse tipologie di pietre. Attraverso un QR code si accede a contenuti speciali messi a disposizione dalla Fondazione Sciola. Non da ultimo, il volume è scritto con il font Inconstant Regular, un Sans Serif creato per essere amico sia della dislessia che dei designer. www.alberodellematite.com

FORMAZIONE

ECODESIGN & ECOINNOVAZIONE, L’IMPEGNO DI VALTENNA Il master in Ecodesign & Ecoinnovazione dell’Università di Camerino è un’attività avanzata per formare figure professionali dotate di competenze sistemiche e conoscenze specifiche dell’ecodesign, per integrare i requisiti ambientali in tutte le fasi di sviluppo dei prodotti e gestire il ciclo di vita riducendo i suoi impatti ambientali. Promuovere la formazione di figure progettuali con competenze ambientali evolute rappresenta per Valtenna l’opportunità di stimolare l’innovazione interna e contribuire alla creazione di professionalità evolute a vantaggio dell’intero sistema territoriale. Nei workshop intensivi guidati da Marco Giunta hanno preso forma soluzioni progettuali inedite sul tema dell’unboxing, al fine di aumentare il coinvolgimento dei consumatori e rafforzare il legame emotivo con prodotto-brand, oltre a tenere la sostenibilità ambientale come driver dello sviluppo progettuale in tutte le sue fasi. Gli 11 designer si sono confrontati con elaborazioni di packaging di alta gamma, focalizzandosi su esperienze di acquisto dei settori della profumeria, occhiali e cosmetica. www.valtenna.it/innovazione

EVENTI

PARMA 360 FESTIVAL DELLA CREATIVITÀ CONTEMPORANEA HOMO DEUS è la parola chiave dell’ottava edizione di PARMA 360 Festival della creatività contemporanea, in programma a Parma dal 6 aprile al 19 maggio 2024. Cinque grandi mostre di pittura, scultura, illustrazione, arte digitale e nuovi media sono allestite in dialogo con chiese e palazzi storici della città di Parma, in un percorso diffuso sul territorio che ha come obiettivo quello di valorizzare il patrimonio storico-artistico della città e di proporre al pubblico inedite visioni e prospettive della creatività contemporanea. L’ottava edizione di PARMA 360 Festival si completa con una serie di talk, incontri e workshop con gli autori protagonisti delle mostre e alcuni relatori, critici d’arte, curatori, giornalisti, operatori culturali in dialogo con loro. Come ogni anno, il Festival si allarga alla città intera attraverso un CIRCUITO OFF, organizzato grazie al contributo dell’Assessorato alla Rigenerazione Urbana e Attività economiche, per far rivivere in modo nuovo gli spazi della città, promuovere la cultura artistica presente nel territorio e coinvolgere attivamente tutta la cittadinanza attraverso un percorso ramificato nel centro storico di Parma. www.parma360festival.it

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Vuoi ricevere la PRINTlovers box 2024?

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Il 2024 è l’anno di due eclissi di sole, un evento straordinario e rarissimo nella storia. La prima è avvenuta il 7 aprile, la seconda sarà il 2 ottobre. È curioso come una doppia eclissi solare avvenga proprio nell’anno cinese del Drago: secondo un’antica leggenda cinese, infatti, è un gigantesco drago cosmico a divorare il sole durante le eclissi. Non a caso, il carattere per indicare le eclissi in antico cinese contiene il glifo “shi” che significa “mangiare”. Quando la fascetta di questa PRINTlovers Box 24 è correttamente inserita, il Sole splende ancora radioso. Rimuovendola, Sole e Terra iniziano ad avvicinarsi, oscurando il cielo. All’apertura della box, sulla battuta di chiusura il Sole è completamente oscurato: l’eclissi è compiuta. Il drago, finora grande assente, lo troviamo nascosto sul fondo del cassetto. Come è fatta la PRINTlovers box 2024 Valtenna ha progettato e stampato una scatola con chiusura a libro, anche chiamata book jacket rigid box, che sostituisce la chiusura a magneti tipica della scatola a libro una chiusura a incastro: è realizzata applicando all’interno del coperchio una plancia in cartone teso rivestito che fa da battente e che si incastra nel fondo scatola. In termini funzionali questo sistema è equiparabile a quello con i magneti, ma è più sostenibile perché rende la scatola 100% monomateriale, e dunque completamente riciclabile. All’interno è stato inserito un nastrino per facilitare l’estrazione delle riviste. Completa la scatola una fascia fustellata che funge da sistema di sigillo; senza colla, si chiude con un sistema a incastro. 12

La copertina esterna È realizzata con la carta COLOR nero lucido da 110 g proposta in quattro iconiche goffrature con effetto geometrico e pellame realizzate ad hoc per questa box nella versione FSC Recycled Credit, 100% riciclato. Grazie al servizio Tailor Made, ICMA può realizzare carte personalizzate mixando colori e goffrature su richiesta del cliente per un packaging unico e inimitabile. È stampata a caldo con LUXOR® 108142N RUSTY EARTH Rame di Luxoro per il sole, le nuvole e il contorno del fronte, i cerchi concentrici e perimetrali del retro, inclusi i loghi e le scritte. La copertina battente di chiusura, la toppa fondo scatola e la sleeve Per queste tre componenti della box è

stata scelta la carta COPPERS 1426 da 110 g certificata FSC Recycled Credit, 100% riciclata. La gamma COPPERS, che fa parte della collezione Prêt à Porter di ICMA, è stata recentemente rinnovata sostituendo carte in cellulosa vergine con cellulosa 100% riciclata. ICMA calcola la LCA di ogni sua carta con l’obiettivo di ridurne l’impatto ambientale. Sulla copertina battente di chiusura e sulla toppa fondo scatola è stato utilizzato il COLORIT® 812 nero pastello lucido stampato a caldo. In copertina è utilizzato per la stampa del sole, sulla toppa per la stampa del drago. Il design è una combinazione di una stampa piena con dei dettagli sottili come le righe e le scritte di circonferenza, i materiali sono performanti e definiti in entrambi i casi.

Sulla sleeve è stato utilizzato il LUXOR® 362 nero stampato a caldo per sole e scritte. Il fondo scatola È in carta COPPERS 1326/85 da 110 g, anch’essa certificata FSC Recycled Credit, 100% riciclata. Il disegno Giapponese, proveniente dall’archivio di Icma, composto da oltre 250 disegni raccolti in 90 anni di storia, e la particolare lavorazione utilizzata, permettono di ottenere questa carta rame dall’effetto ossidato. È stampato a caldo con LUXOR® RUSTY EARTH di Luxoro. Tutte le stampe a caldo sono state effettuate con cliché piatto di hinderer+mühlich.


Pat’s Suitcase — Gioca la carta giusta

Pat McGrew, fondatrice e managing director di McGrewGroup, Inc. e di MC2 Services, è una famosa industry evangelist del mondo del printing: con oltre 30 anni di esperienza nel settore, supporta i clienti nel raggiungere il successo attraverso progetti di comunicazione. Noi la conosciamo anche per la valigia con cui gira il mondo, sempre piena di campioni delle ultime innovazioni nel mondo della stampa: in questa rubrica la apre per i lettori di PRINTlovers. → pcm@mcgrewgroup.com

Trovare nuovi modi per valorizzare un brand è la sfida quotidiana per ogni esperto di marketing. Anche le cose che funzionano bene possono iniziare a sembrare banali: quando succede, è il momento di aggiungere un po’ di pepe!

Un formato spesso trascurato è quello delle semplici carte. Chiedete a chiunque abbia a che fare con Pokemon o altre avventure con le carte: le carte possono avere un loro valore. Possono inoltre servire come una vetrina. Le carte da gioco possono essere usate come un semplice omaggio che promuova il brand. Tutti conoscono il modello di un mazzo di carte tradizionale; la magia arriva sul retro delle carte con un logo del brand semplice o decorato oppure si può essere creativi e concentrarsi di più sul prodotto. Un set che possiedo ha incluse le istruzioni su come giocare a diverse varianti del poker. Alcuni dei migliori mazzi sono quelli che usano il proprio formato anche come strumento di formazione. Possono infatti promuovere un brand o un prodotto, ma alcuni sono essi stessi il prodotto! The Design Deck (www.forrestgoods.com/ shop/the-design-deck) creato da Ben Barrett-Forrest è un geniale mazzo multifunzione, nel quale ogni carta è una carta da gioco ma reca anche delle idee di design su ciascuna carta. Un altro esempio è A Guide to Typography creato da Caisa Nilaseca per Design Taxi. Usando lo stesso concetto di carte da gioco con scopo educativo, ogni carta include della terminologia tipografica. Li tengo entrambi sulla mia scrivania: sono fantastici per quei momenti in cui si cerca un’idea o un nuovo concept ma non si hanno le giuste keyword per creare un input di ricerca utile. Sono pensati e realizzati con cura.

I formati delle carte possono essere di qualsiasi dimensione, se non volete che siano usate come vere e proprie carte da gioco. Pensate al mazzo creato dal team di The Boxmaker per aiutare i clienti a capire le opzioni per le scatole e gli espositori in cartone ondulato personalizzati. Come produttori di cartone ondulato in digitale, volevano dimostrare che la stampa a quattro colori e la personalizzazione possono far parte della storia di un packaging, ma avevano talmente tante varianti e idee che era difficile per il team delle vendite decidere cosa portare negli incontri commerciali. Ecco allora il mazzo che hanno chiamato “Scopri la tua Fortuna con il Mazzo Digital!” Dentro alla scatola ci sono carte in largo formato stampate su pezzi di cartone ondulato. Ognuna racconta una storia sui modi in cui delle soluzioni di cartone ondulato stampato digitalmente possono aiutare un marchio con la propria narrazione. Sono stampate su entrambi i lati a colori usando gli stessi macchinari che The Boxmaker usa in produzione. Pensate ai vostri clienti e ai loro acquirenti. Pensate a come ogni brand potrebbe portare una ventata di novità nelle loro campagne aggiungendo un mazzo di carte. Per le carte da gioco, pensate alle cinquantadue cose che potreste condividere! Anche se i vostri partner di stampa non hanno le soluzioni di finishing necessarie, ci sono moltissimi operatori del settore che possono produrre bellissime carte da gioco! Se avete il campione di stampa più cool tra i lavori che avete commissionato o prodotto, fatemelo sapere. Sono sempre alla ricerca e sarò entusiasta di raccontare la vostra storia!

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Henkel

NON C’È INNOVAZIONE SENZA SOSTENIBILITÀ

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Bio Presto è stato scelto dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy tra i marchi storici della mostra “Identitalia, The Iconic Italian Brands” a Palazzo Piacentini, Roma.

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È nata in Germania nel 1876 e da 90 anni è di famiglia anche nelle case italiane. E se i suoi prodotti sono nati per semplificare la vita delle persone, la sostenibilità ambientale e sociale è parte fin dalle origini del suo modo di fare impresa, evolvendosi con i tempi e le necessità. Ci racconta questo percorso Mara Panajia, presidente e AD di Henkel Italia.

È entrata nelle case degli italiani poco più di 90 anni fa. E da allora non ne è più uscita aggiungendo ai prodotti per la casa, con marchi leader come Dixan (il Persil nel nostro Paese), Perlana, Pril, BioPresto, Nelsen, Vernel o l’Acchiappacolore, quelli per la cura della persona, a partire dai prodotti per i capelli (Schwarzkopf ) fino agli adesivi come il Super Attak di Loctite e Pritt, la prima colla stick della storia lanciata nel 1969. Prodotti i cui nomi sono forse più conosciuti, grazie anche alle campagne televisive che hanno segnato la storia della pubblicità in Italia e in qualche modo anche linguaggio e costume, della casa madre tedesca: il gigante Henkel. L’azienda, fondata nel 1876 da Fritz Henkel – la cui famiglia detiene ancora la maggioranza delle azioni – nel 2023 ha venduto nel mondo detersivi, cosmetici e adesivi prodotti per 21,5 miliardi di euro e in Italia per oltre 650 milioni. Già 40 anni prima della fondazione, nel maggio 1893, Fritz Henkel scrive in una lettera indirizzata al responsabile vendite di aver “spedito le prime 100 casse [del detersivo per bucato

Le confezioni di shampoo e siero idratante Gliss Aqua Revive sono in plastica 100% riciclata.

Bleich-Soda] in Italia”, augurandosi di “sviluppare l’Italia come mercato di vendita” visto che “le campionature arrivate circa otto giorni fa hanno avuto un successo strepitoso”. L’azienda viene costituita a Lomazzo (Como) come Società Italiana Persil nel 1933 e cresce fino a diventare una realtà che nel 2023 ha realizzato 650 milioni di euro di ricavi e conta più di 800 dipendenti distribuiti tra gli uffici di Milano e gli stabilimenti di Ferentino (Frosinone), dove si producono detersivi per il bucato e le stoviglie, Casarile (Milano) e Zingonia (Bergamo), specializzati negli adesivi per l’industria. A queste sedi si aggiungono il centro applicativo Adhesive Technologies di Caleppio di Settala (Milano).

I In questi novant’anni Henkel non ha smesso di crescere nel nostro Paese puntando sui due pilastri dell’innovazione e della sostenibilità. Pilastri che

riguardano non solo i prodotti, quindi il contenuto delle confezioni, ma anche il contenitore, ovvero quel packaging che vede Henkel tra i campioni mondiali d’utilizzo e in prima fila per renderlo più sostenibile. «La nostra è una storia fatta di piccole, grandi rivoluzioni che hanno migliorato la vita quotidiana rendendo più semplice fare il bucato, prendersi cura dei propri capelli, esprimere sé stessi o produrre qualcosa» spiega Mara Panajia, da settembre del 2022 presidente e AD di Henkel Italia. Calabrese di origine, citata nel 2021 da Forbes tra le 100 donne italiane di maggior successo, dopo la laurea alla Bocconi ha iniziato il suo percorso lavorativo in Danone ed è entrata in Henkel nel 2000 per trasferirsi nel 2014 al quartier generale di Düsseldorf, dove ha ricoperto il ruolo di Corporate vice president prima di tornare nel 2018 in Italia «dopo cinque anni – dice – in cui facevo tutte le settimane la pendolare con la famiglia a Milano» come General Manager di Laundry & Home Care, dando un contributo decisivo alla riorganizzazione della divisione e al rilancio dei marchi più rilevanti.

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Le scatole di caps e discs sono realizzate al 50% in PP riciclato. Il rivestimento removibile è in cartoncino riciclato all’80%.

L L’anno scorso il gruppo ha varato una “rivoluzione” interna annunciando la nuova divisione HCB–Henkel Consumer Brands, che affianca la divisione Adhesive Technologies, riunendo sotto un unico cappello gli storici brand per la cura della casa e quelli della persona. «Il nuovo assetto, che pesa per circa il 50% sul business in tutto il mondo – spiega Panajia – prevede un piano orientato a valorizzare i principali brand delle due categorie: un approccio che punta a massimizzare il successo di un portafoglio selezionato di prodotti, per continuare a rispondere efficacemente ai nuovi trend di mercato. Allo stesso modo, la divisione Adhesive Technologies è costantemente orientata all’innovazione della sua offerta per creare soluzioni sempre più sostenibili e all’avanguardia per i prodotti di tutti i giorni e per la grande

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industria italiana. Con le nostre due divisioni, in linea con la nostra strategia stiamo continuando a plasmare un portafoglio vincente, conservando forte e certa la volontà di creare e mantenere uno sguardo positivo verso il futuro: per farlo, investiamo nelle persone, in innovazione e sostenibilità, valori da sempre al centro del DNA di Henkel». Quanto al centro? «Fin dalle origini Henkel ha avuto una grande attenzione a quella che oggi viene chiamata sostenibilità. Pensi che già nel 1912 era stato creato un pronto soccorso interno, nel 1927 il protocollo di sicurezza per i lavoratori e nel 1940 fu aperto il primo asilo nido aziendale!». Come è proseguita questa attenzione ai valori della sostenibilità? «Anche negli ultimi anni, impegnativi dal punto di vista economico e competitivo, siamo riusciti a non arretrare sui temi della responsabilità ambientale e sociale, facendo anzi molti passi in avanti sulla strada che abbiamo tracciato. L’Italia sta dando un contributo importante nel rag-

giungimento degli obiettivi definiti a livello globale. Stiamo accelerando la transizione energetica dei nostri siti produttivi e lavoriamo per rendere sempre più sostenibili i prodotti». In alto: gli ammorbidenti Vernel hanno flaconi in plastica riciclata al 100% e sleeve removibile. Sotto, la colla stick Pritt ha il tubetto in plastica riciclata fino al 65%. Il blister è interamente in carta – nel 2022 è stata eliminata la finestrella di plastica – di cui almeno l’85% riciclata.

Henkel è una grande consumatrice di plastica per gli imballaggi: come si è sostenibili anche in questo settore? «Già oggi l’87% del nostro packaging è riciclabile e riutilizzabile e per alcuni prodotti è già stato raggiunto l’obiettivo, fissato al 2025, per l’uso solo di plastiche riciclabili. Vorrei ricordare anche le scelte coraggiose rispetto alle abitudini dei consumatori, assunte per favorire lo smaltimento come quella presa nel 2020 rendendo da bianco a trasparente il flacone del detersivo per i piatti Nelsen. Ma il nostro impegno non si limita alla tutela dell’ambiente e riguarda anche i collaboratori e le comunità in cui operiamo». La sostenibilità, del resto, fin dalle origini è parte del modo di fare impresa di Henkel. Nell’ultimo Rapporto Sviluppo Sostenibile, dando evidenza dei risultati raggiunti nel


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I flaconi dei detersivi liquidi (Perlana, Dixan, Bio Presto) da quest’anno sono composti al 50% di PE riciclato.

Le confezioni di Coloreria Italiana sono in plastica PP riciclata al 50% con sleeve removibile,

2023 rispetto agli obiettivi definiti nella strategia 2030+ Sustainability Ambition Framework, l’azienda ha confermato così l’impegno per diventare climate positive entro il 2030 e andare oltre la neutralità carbonica, arrivando a produrre più energia pulita di quanta ne consuma e generare così un saldo positivo. In questo percorso Henkel ha aumentato all’89% la quota di elettricità da fonti rinnovabili oggi usata nei 161 siti produttivi distribuiti nel mondo, con l’obiettivo di arrivare al 100% entro il 2030. Rispetto al 2010, le emissioni CO2 per tonnellata di prodotto sono diminuite del 61%, avvicinandosi al traguardo del meno 65% che punta a raggiungere entro il 2025. La decarbonizzazione della produzione prevede investimenti mirati per modernizzare gli stabilimenti risparmiando energia e, ove possibile, produrre energia pulita direttamente nei siti Henkel. In Italia, l’azienda ha rinnovato la torre di atomizzazione del sito di Ferentino (Frosinone), che oggi produce detersivi in polvere consumando il 16% in meno di metano e il 40% in meno di elettricità, con una riduzione delle emissioni CO2

— In questo percorso Henkel ha aumentato all’89% la quota di elettricità da fonti rinnovabili oggi usata nei 161 siti produttivi distribuiti nel mondo, con l’obiettivo di arrivare al 100% entro il 2030 —

pari al 18%. Diversi progetti sono in corso di realizzazione anche a Casarile (Milano). Poiché l’impronta carbonica complessiva di Henkel è legata per oltre il 70% all’uso dei prodotti e allo smaltimento delle confezioni, l’azienda prosegue sempre nella direzione degli investimenti in R&D per migliorare le formule dei prodotti offrendo le stesse o migliori prestazioni con un minor impiego di energia e acqua, e integrando il più possibile materie prime da fonti rinnovabili.

C Come detto, Henkel vanta oggi l’87% di packaging riciclabile o riusabile, con l’obiettivo di raggiungere il 100% entro il 2025, e intende poi portare al 30% la quota di plastica riciclata nelle confezioni dei prodotti al consumo entro il 2025: attualmente la percentuale media è pari al 19%, ma sono già in commercio diverse referenze con flaconi in plastica riciclata

al 100%. Entro il 2025, il 100% della carta e del cartoncino impiegato nelle confezioni sarà riciclato o proveniente da fonti rinnovabili. L’obiettivo quindi è quello di superare nuovi traguardi sul fronte della sostenibilità del packaging che negli ultimi trent’anni ha visto passaggi significativi come il lancio dei primi flaconi Dixan in plastica riciclata nel 1992, l’introduzione del braille sulle confezioni dei detersivi nel 2009 (prima azienda a farlo nel settore della detergenza), la completa eliminazione delle microplastiche dai prodotti cosmetici nel 2016, il lancio delle confezioni di Pritt senza plastica nel 2022. In particolare questa strategia per il packaging si fonda su tre pilastri. La progettazione intelligente degli imballaggi con la riduzione del relativo materiale puntando entro il 2025 a utilizzare solo imballaggi dotati di tutte le proprietà necessarie per l’ingresso in un processo di riciclo o riutilizzo. Quindi l’uso di materiali provenienti da fonti rinnovabili con l’obiettivo di utilizzare interamente carta e cartone provenienti da materiali riciclati o, laddove è richiesto l’uso di fibre

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Loctite Super Attak ha il blister interamente in carta. Come per la colla Pritt, è stata eliminata la finestrella in plastica.

vergini, materiale proveniente da foreste gestite in modo sostenibile e certificate. Infine, il terzo pilastro riguarda la “chiusura del cerchio insieme”. Per questo Henkel collabora con le aziende lungo la catena di valore per promuovere il progresso nell’infrastruttura per il riciclo e sta sviluppando e testando nuovi loghi per gli imballaggi dei prodotti al fine di promuovere abitudini di acquisto sostenibili e comunicare le modalità per un corretto riciclo. Gli esempi di imballaggi pensati anche con i fornitori per una corretta sostenibilità sono tanti. Come, per esempio, la nuova soluzione di rivestimento per Loctite con una sigillatura a caldo (heat seal coating) che ha aperto le porte a nuove soluzioni sostenibili, sostituendo il film di PE (polietilene) con la carta negli imballaggi primari e secondari di prodotti vari, da quelli per l’igiene agli alimenti, alle attrezzature industriali. Il packaging di tutte le colle Pritt e Loctite Super Attak inoltre è realizzato esclusivamente con carta e cartone riciclabili al 100% sapendo che avere packaging monomateriali è uno degli aspetti fondamentali per

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semplificare il riciclo. Per i prodotti per il bucato, la cura della casa e dei capelli è stata integrata la plastica riciclata nei flaconi di diverse referenze come Vernel Concentrato, Nelsen concentrato, Bref Spray e Biopresto a mano oggi in plastica PET riciclata al 100%. I flaconi e le sleeve che li rivestono sono fatti di due plastiche diverse, che devono essere separate prima di metterle nella differenziata in modo che possano essere avviate ai rispettivi processi di riciclo, e per questo Henkel ha facilitato la rimozione delle etichette termoretraibili.

L Le confezioni di Bio Presto – scelto dal ministero delle Imprese e del Made in Italy tra i marchi storici della mostra “Identitalia, The Iconic Italian Brands” – Perlana e Dixan da quest’anno sono al 50% in PE riciclato mentre le scatole caps/discs al 50% in PP riciclato con il rivestimen-

to removibile in cartoncino all’80% riciclato. Gliss shampoo e siero idratante Aqua Revive presentano confezioni in plastica riciclata al 100% come il Gliss balsamo spray express Seta Luminosa, mentre Coloreria Italiana vanta confezioni in plastica PP riciclata al 50% Significative infine sono anche le scelte sostenibili fatte per il packaging di adesivi e sigillanti. La famosa colla stick Pritt ha un tubetto in plastica riciclata fino al 65% e il blister interamente in carta di cui almeno l’85% riciclata. Nel 2022 inoltre è stata eliminata la “finestrella” in

I tubetti in alluminio delle colorazioni Palette Oleo sono 100% materiale riciclato.

plastica. Interamente in carta è anche il blister di Loctite Super Attak Gel Riposizionabile mentre proprio a febbraio di quest’anno Henkel ha compiuto un ulteriore passo in avanti in termini di sostenibilità ambientale annunciando le nuove confezioni Pattex in plastica riciclata post-consumo fino al 95%. Le cartucce riciclate sono già disponibili in Italia per i sigillanti Pattex Pro e saranno gradualmente introdotte per gli adesivi di montaggio MilleChiodi e i sigillanti per il faida-te per completare la transizione “green” entro il prossimo autunno.


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A sinistra, Frida Castelli fa stampare le sue opere in A3, le timbra a secco e firma. In alto, poster stampati su tessuto di Cocai Design

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rint on demand e dropshipping non sono più un segmento minore del mercato della stampa: nel 2022 il suo valore globale era di oltre 5 miliardi, con una previsione di crescita nel decennio 2022-2032 del 26,2% annuo. Il driver principale è la richiesta dei consumatori: con il diminuire dei costi e dei tempi di attesa sempre più persone hanno cominciato ad acquistare prodotti che riflettano i loro interessi, passioni e consumi culturali, non importa quanto di nicchia. A spingere la crescita è soprattutto il tessile, con l’abbigliamento e gli accessori per la casa e la persona. L’area della casa è quella in maggiore espansione: secondo Market Decipher crescerà del 27,7% tra 2022 e il 2032. Sotto l’aspetto tecnologico, l’adozione di macchine da stampa con inchiostri a polimerizzazione UV ha allargato il numero di produttori in grado di offrire questi servizi. La stampa digitale è il medium d’elezione, con il segmento della sublimatica che nel 2021 assorbe buona parte della richiesta di supporti diversi dal-

la carta. Abbiamo chiesto a Berndt Zipper – CEO di Zipcon ed esperto di e-business print e web to print – di aiutarci a leggere i cambiamenti degli ultimi anni: «La principale differenza è il livello di automazione. I processi sono totalmente integrati, per buona parte dei prodotti di stampa commerciale B2C il livello di automazione raggiunge l’80%, e in alcuni casi – come la produzione di biglietti da visita – arriva al 100%: stampa, taglio, impacchettamento e logistica sino al cliente finale, con un significativo risparmio di ore lavorate. Ore che sono utilizzate più efficacemente in lavorazioni che invece necessitano dell’esperienza e della competenza degli stampatori». Una curva di crescita importante, continua Zipper: «La penetrazione della stampa online prima del 2020 si attestava sul 36% del mercato europeo, in questo momento siamo al 42%. Questo cambiamento riguarda la totalità del settore e investe tutte le aree della stampa, dal grande formato all’editoria al tessile, ma le modalità con cui le aziende lo stanno affrontando è molto vario: i grandi player

hanno messo a sistema tutta la propria filiera, mentre realtà più piccole o specializzate su aree specifiche possono entrare a far parte di network di stampa che raggruppano aziende differenti e offrono un ventaglio di servizi al cliente. Il livello qualitativo è tale che per la stampa consumer questo tipo di automazioni saranno la norma, mentre l’esperienza degli stampatori si focalizzerà sui prodotti di stampa di alta gamma».

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a qualità del prodotto finale è un aspetto cardine, specie quando si mette assieme stampa on demand e dropshipping: «Anche qui ci sono diverse modalità. Da una parte il dropshipping in cui la piattaforma si occupa solo di generare l’ordine, ma a stampare è un altro fornitore: è un servizio molto comune per prodotti che si possono acquistare tramite i canali social, come T-shirt, mug e oggettistica. È un’opportunità per i piccoli produttori, che possono raggiungere un numero più alto di clienti facendo parte di una rete internazionale, e per il network il vantaggio è offrire un ventaglio ampio di suppor-

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Tazza stampata con illustrazione di Martina Filippella

Elisabetta Stoinich realizza raccolte di pattern dedicate ai classici della letteratura

ti e tecniche di stampa. Ovviamente è imperativo lavorare sulla qualità dei fornitori, per assicurare ai clienti lo stesso grado di stampa, supporti e tempi di consegna in tutto il mondo. Per entrare a far parte di questo tipo di reti produttive bisogna affrontare un processo di verifica: dimostrare che tipo di macchine vengono utilizzate nel proprio stabilimento, che tipo di color management è integrato nei propri processi, che carta o altri supporti si è equipaggiati a trattare, nonché standard qualitativi comprovati di spedizioni e logistica. Tutto questo funziona per la stampa consumer: per gli stampati di alta gamma è ancora necessario un livello di attenzioni personali, per così dire. Probabilmente questo sarà l’ambito in cui l’integrazione con l’intelligenza artificiale, l’uso della realtà aumentata e altri strumenti per semplificare il digital proofing in remoto faranno fare un salto alla tecnologia, ma non è ancora lo stato dell’arte». Se questo è lo scenario di chi stampa, cosa significano queste possibilità per chi si occupa di comuni-

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cazione visiva, illustrazione, design o editoria? Per Martina Filippella, illustratrice con all’attivo collaborazioni con brand italiani e internazionali come Vanity Fair, Vans e l’Economist e mente del progetto Diari di Brodo, affidarsi a un’azienda specializzata in print on demand integrato ha significato potersi concentrare sull’aspetto fondamentale del proprio lavoro, ossia disegnare: «Prima di Diari di Brodo, avevo provato a stampare alcune illustrazioni tramite servizi in cui gli artisti caricano le proprie grafiche nel marketplace e i clienti le acquistano stampate on demand su diversi supporti. Quel tipo di piattaforma però ha due problemi: una qualità di stampa non costante e un sistema di royalties inadeguato al lavoro di comunicazione che richiede. Successivamente ho lavorato con un’azienda di stampa on demand nella mia zona. Avevo un maggiore controllo sulla stampa, ma nel momento in cui gli ordini hanno cominciato ad aumentare è diventato difficile per una sola persona occuparsi di tutto: ritirare gli ordini, spedire, occuparsi degli even-

tuali problemi di consegna e nel frattempo disegnare, avere nuove idee e lavorare sulle illustrazioni per brand e collaborazioni editoriali. Il lavoro con l’attuale fornitore è stato risolutivo: offre la possibilità non solo di realizzare prodotti on demand con vari supporti e tecniche – ricamo, stampe digitali, serigrafia, sublimazione – ma si occupa anche del sito, dello shop online, della spedizione e del customer service. Questo fa sì che possa dedicare più tempo al lavoro creativo». In questo modo le produzioni personali diventano un laboratorio di idee e tecniche: «Considero Diari di Brodo come un’officina di idee, sia a livello digitale che artigianale. Posso fare degli esperimenti anche strizzando l’occhio ai potenziali clienti. La possibilità di realizzare prodotti in maniera professionale ma in tirature ridotte aiuta a sperimentare, e in questo modo quando iniziamo una collaborazione arrivano da me con le idee molto più chiare in termini di cosa possiamo fare insieme e cosa possono aspettarsi». Ad apprezzare le sue illustrazio-


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I tessili stampati di Cocai Design nascono come strumenti educativi di impronta montessoriana

Calendario di Diari di Brodo, progetto di Martina Filippella

ni – non solo sui canali social – sono soprattutto i follower, che la seguono per il suo umorismo e l’approccio surreale alle difficoltà della vita quotidiana: «Le persone che comprano i miei prodotti lo fanno anche perché in quello che disegno rivedono qualcosa di sé, qualcosa che vogliono raccontare indossando una T-shirt o portare nella vita di tutti i giorni. È qualcosa che riguarda il rapporto con gli altri, infatti un’altra cosa che produco via print on demand sono le stampe in piccolo formato, che però non si trovano sul sito ma solo di persona durante gli eventi a cui partecipo durante l’anno: mi piace l’idea di offrire qualcosa che si possa acquistare solo fisicamente, perché porta le persone a conoscermi attraverso canali che non sono esclusivamente digitali».

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roprio il rapporto tra canali digitali e prodotti fisici è ciò che ha convinto Elisabetta Stoinich – illustratrice con una lunga esperienza nel settore editoriale con De Agostini, Zanichelli, Sperling and Kupfer, Mondadori e molti altri – a utilizzare il servizio di publishing di un notissimo e-commerce globale per raccogliere in volume i propri pattern dedicati ai classici della letteratura: «Lavoro come illustratrice dal 2005 e dal 2013 gestisco uno shop su Etsy dedicato ai miei progetti personali e autoproduzioni, i cui i prodotti principali al momento sono disponibili in digital download. Qualche anno fa ho lavorato con The

Black Needle Society – subscription box dedicata alle appassionate di ricamo e punto croce – per una box a tema Sherlock Holmes. Conteneva un racconto di Conan Doyle e dei pattern a punto croce ispirati ai suoi personaggi, oltre al set di filati per realizzarli. Questa collaborazione mi ha dato l’idea di un libro che raccogliesse in bundle i miei pattern dedicati ai classici: il risultato è un volume di 80 pagine. La scelta del servizio è legata a diversi fattori: la possibilità di raggiungere un pubblico ampio, non solo le persone abituate a comprare da piccoli designer, e il fatto di potermi concentrare sul design e la comunicazione senza dovermi occupare di stampa, magazzino, inventario e logistica. Inoltre non ci sono costi di avvio della stampa o di creazione dell’inserzione, vengono detratti dalle vendite, per cui l’investimento principale è il tempo dedicato al design e alla comunicazione, che la rende una soglia di ingresso molto più accessibile. Va comunque tenuto presente che questo è uno strumento nato pensando ai libri di solo testo, che è stato poi adattato ai prodotti illustrati. Ad esempio c’è un’offerta sterminata di contenuti dedicati alle persone appassionate di bullet journaling e planning, o di coloring book per adulti e bambini. L’importante è avere chiaro che tipo di prodotto si propone: la grammatura massima delle pagine disponibili per ora è 90, per cui io ho scelto di non proporre le mie pagine da colorare tramite questo servizio perché una fetta

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I pattern di Elisabetta Stoinich

di pubblico delle coloring pages la tratta come una vera e propria attività artistica, utilizzando acquerelli o pennarelli ad alcool: sono tecniche che hanno bisogno di carte con una certa struttura. Invece un volume di pattern da ricamo deve soprattutto guidare chi lavora nella costruzione dell’immagine, ma i fili da ricamo hanno dei codici – un po’ come una mazzetta Pantone – per cui la fedeltà del risultato è garantita dallo standard dei codici colore».

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el caso di Frida Castelli, artista di base a Milano con un pubblico globale, il printing on demand ha fornito lo strumento per realizzare stampe d’arte che potessero raggiungere anche mercati in cui sarebbe stato complesso arrivare, come ci racconta il suo editore, il fondatore di Moorigo Studio: «Il percorso artistico di Frida è cominciato usando Instagram come una sorta di diario per immagini, un’opera di autofiction attraverso le illustrazioni. Quando ha iniziato a pubblicare, nel 2016, inizialmente ci siamo rivolti a uno stampatore della zona, ma i risultati

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non sono stati soddisfacenti: c’era un problema di mancata comprensione: per un’azienda abituata alle grandi tirature del corporate, un cliente che avesse bisogno di poche copie per volta ma di alta qualità e con vendite costanti nel tempo non era un interlocutore interessante. In seguito ci siamo affidati a una delle prime aziende in Italia a offrire il print-ondemand con un livello qualitativo alto a prezzi accessibili. Poter ordinare piccole tirature ci ha consentito di non dover affrontare i costi di stoccaggio, magazzino e inventario e risparmiare il 50-60% sui costi vivi. Utilizziamo i loro servizi anche per le stampe personalizzate fuori misura o su supporti diversi dalla carta, come ad esempio forex o altri materiali per il grande formato. Per quanto riguarda i libri abbiamo deciso recentemente di affidarci al medesimo provider di cui parla Stoinich: usare un servizio che stampa dal fornitore più vicino al destinatario risolve molti problemi di logistica e spedizioni che per una piccola realtà indipendente sono

proibitivi. Ad esempio Frida ha moltissimi follower in Brasile, a cui però non corrispondevano delle vendite, perché i costi di spedizione e dogana sono talmente alti da scoraggiare l’acquisto. Questo aspetto è ancora più significativo per il nostro ultimo lavoro, un volume speciale in grande formato che raccoglie i primi tre libri di Frida Castelli – Love is the devil, Dear X, Hotel Rooms – più un nuovo capitolo con le sue opere più recenti, il tutto arricchito da interviste, bozzetti, illustrazioni e altro materiale inedito per un totale di 400 pagine. Oltretutto per spedizioni su distanze così importanti la possibilità che il pacco si perda o arrivi danneggiato è più alta. È anche la ragione per cui Frida si è sempre dedicata solo ai libri e alle stampe in formato A3, perché i costi di logistica e packaging per oggetti di piccoli dimensioni non avrebbero avuto senso in termini di ritorno economico del proprio lavoro artistico: il pubblico è abituato ai grandi player della distribuzione, che a fronte di alti volumi possono offrire il free shipping, mentre per un piccolo produttore indipendente i costi


T R E N D

T-shirt e cartoline di Diari di Brodo – Martina Filippella

di spedizione incidono in maniera sensibile. La logistica condiziona anche il tipo di prodotto artistico che si sceglie di offrire e su che supporto».

U

no dei segmenti che cresce maggiormente è la stampa on demand del tessile. Questa evoluzione ha aperto a sperimentazioni in ambiti in cui la barriera d’ingresso era alta, permettendo di esplorare modelli ibridi di proposta intorno a un’idea forte o a una voce autoriale riconoscibile. È il ruolo che ha avuto servizio di stampa on-demand su tessuto per Cocai Design, casa editrice il cui albo “Caduto. La seconda vita degli alberi” ha appena ricevuto la Menzione Speciale al concorso di Bologna Children Book Fair, tra oltre 3.500 libri in concorso. Ci racconta Valentina Gottardi, fondatrice del progetto con Maciej Michno: «Siamo nati 15 fa come studio creativo e web agency, e abbiamo lavorato spesso affiancando alla comunicazione visiva allestimenti museali e progettazione per la didattica, con una modalità di lavoro che combina contenuti interattivi online e offline, stampa e digitale.

Con Cocai Design abbiamo iniziato lavorando sulle nomenclature montessoriane, un metodo di insegnamento basato sulla classificazione e il raggruppamento di oggetti in categorie che utilizza materiali concreti che i bambini possono manipolare. Ci siamo concentrati sul tema della natura, e abbiamo realizzato un cofanetto con un set di card cui abbiamo affiancato i poster stampati su tessuto. Il supporto di stoffa ha una morbidezza e una manipolabilità che lo rende più resistente alle interazioni coi bambini e più facile da portare in contesti come la scuola nel bosco: è agile da trasportare, allestire e disallestire, e può essere lavato facilmente dopo una giornata di utilizzo. Il fatto di arrivare da lavori sulla didattica museale ci ha portato a ragionare sui materiali che devono essere “a prova di bambino”, ma anche sull’impatto visivo degli allestimenti, da cui è venuta l’ispirazione per i nostri drappi illustrati, stampe di grande formato su canvas di cotone alte quasi due metri. L’incontro con il nostro fornitore è arrivato durante un workshop

nel quale abbiamo realizzato insieme un memory stampato su stoffa. Avere dei minimi d’ordine bassi – l’ordine minimo è di un metro – ci permette di tenere alta la cura dei dettagli e fare delle prove. Anche perché in questo momento lavoriamo con il circuito delle librerie indipendenti, quindi anche per loro ha senso poter ordinare dei poster di stoffa collegati al materiale didattico con bassi minimi d’ordine e vedere qual è la reazione dei clienti. Infine, non è secondario l’aspetto della sostenibilità: «Produrre solo quello che serve è un modo per ridurre l’uso di materiali, acqua e energia. Quando hanno migliorato la loro offerta con delle nuove macchine da stampa che usano ancora meno acqua, quello che ci ha colpito è stato il supporto del loro reparto prestampa nel ricalibrare le stampe dei nostri tessuti con le nuove macchine. È un livello di attenzione che può fare molto per mettere una piccola realtà indipendente in condizioni di crescere e immaginare progetti sempre più grandi».

Due opere di Frida Castelli 25


M I L E S T O N E

varigrafica: l’arte grafica si proietta nel futuro Una tradizione familiare che dura quasi da sessant’anni con la famiglia Adario, coniugata con una costante spinta all’innovazione e al rispetto dei valori umani e ambientali. È il DNA di Varigrafica, l’azienda nata nel 1965 come tipografia artigianale e cresciuta trasformandosi, con l’ingresso della terza generazione, in una dinamica realtà industriale che non dimentica però le radici in quella che ancora si chiama arte grafica.

mix di figure professionali che ne fanno una vera e propria industria 4.0. L’intero flusso di Varigrafica si basa su un workflow centralizzato e intelligente dove, oltre ai sistemi HP, Canon e Scodix, anche la stampa offset è inserita nel processo digitalizzato. Una scelta che va di pari passo con una produzione sostenibile che richiede una propensione all’innovazione e al cambiamento, elementi cardine per un futuro votato al rispetto dell’ambiente.

Il carattere dell’azienda si definisce grazie alla continua ricerca all’innovazione mantenendo centrale l’interesse del cliente e le sue richieste, stando al passo con i nuovi processi di produzione che si presentano sul mercato e tenendo lo sguardo puntato al futuro. È proprio in questa visione che l’azienda sviluppa la sua produzione con impianti tecnologicamente avanzati su una superficie di 12.500 metri quadrati, di cui 6.500 coperti, e impegna quotidianamente oltre cento professionisti specializzati con un

Tecnologie e processi Il binomio tra industria 4.0 e sostenibilità si rispecchia nella composizione del parco macchine che spazia dalla HP Indigo alla Offset digitale fino alla stampa digitale di grande formato. Negli ultimi anni Varigrafica si è infatti fatta carico di un rinnovamento e ampliamento di macchinari in campo cartotecnico, stampa offset digitale, stampa digitale e nobilitazioni digitali 2D e 3D per anticipare trend di mercato mantenendo però il taglio sartoriale e personalizzato che rispecchia il valore aggiunto del Made

Il carattere dell’azienda si definisce grazie alla continua ricerca all’innovazione mantenendo centrale l’interesse del cliente e le sue richieste

Varigrafica Alto Lazio Via Cassia km 36,300, 01036 Z.I. Settevene Nepi (VT)

www.varigrafica.com 26

in Italy. Sono state inserite macchine di stampa digitale flatbed e fustellatura per grande formato e supporti speciali come la Durst P5 350 e la Ocè Arizona. Per la stampa offset digitale è stata inserita la Speedmaster XL 106 che in termini di qualità, sostenibilità e velocità di produzione si è rivelata essere un’ottima scelta. Altro aggiornamento è stato effettuato nel reparto HP Indigo con la sostituzione di quattro macchine da stampa con le loro ultime e performanti versioni, stiamo parlando dell’ingresso in campo di tre HP Indigo 100k, una 12000, una HP Indigo 7K e nelle nobilitazioni digitali con la nuova Scodix 6000HP. Nell’ottica di un’Industria 4.0 e per la re-ingegnerizzazione dei processi è stato inoltre acquisito il software Prinect, rendendo possibile la produzione “intelligente”. Tale software funge da piattaforma centrale, integrando perfettamente tutte le fasi della produzione di stampa in processi coerenti. Dal contatto con il cliente alla produzione, prodotto finito e fatturazione.


M I L E S T O N E

1965 Fondazione

1993 Introduzione della stampa offset a colori

2008 Introduzione della stampa digitale HP Indigo

2014-2019 Cold foil digitale 2D/3D Scodix e inserimento della stampa grande formato con Durst P5 350 e Océ Arizona

2022 Stampa Offset No Stop

2023 Premio “Oro Publishing & Commercial Printer” al 32° Oro della Stampa

Profilo etico e mission La filosofia dell’azienda si basa sul connubio del passato con l’innovazione e la trasformazione tecnologica, sempre passando attraverso un’attenta selezione e cura del capitale umano. L’azienda dà al proprio personale la possibilità di esprimersi nel migliore dei modi in ambito lavorativo. Varigrafica supporta i clienti sin dalle fasi preliminari di un progetto, mettendo a disposizione le proprie competenze e tecnologie per lo sviluppo di soluzioni innovative e di successo. Uno staff creativo, supportato da esperti operatori di prestampa, crea i presupposti affinché il valore dell’impianto tecnologico divenga valore anche per i clienti. Un team di esperti e professionisti segue poi ogni passaggio del flusso operativo, affinché la progettualità si trasformi in qualità del risultato. Cartotecnica Anche se solitamente si pone come un’azienda che opera trasversalmente in diversi ambiti e riesce ad affrontare i progetti

a 360°, è proprio sul packaging che negli ultimi anni Varigrafica sta concentrando le proprie risorse e la ricerca sia di mercato che di produzione. Anche nella produzione di pack, l’azienda si propone di portare avanti i valori e l’affidabilità che da sempre la caratterizzano offrendo prodotti realizzati in base alle specifiche richieste dei clienti e dei diversi settori merceologici. Punto di forza della produzione è sicuramente l’avvento della fustellatrice MK Promatrix 106 CS che opera su un formato di lavoro fino al 76x106 e della Scodix 6000 HP digitale sempre nel formato 76x106 così da personalizzare e nobilitare il packaging anche solo per pochissimi pezzi, con una velocità 8.000 copie/ora e una serie di caratteristiche che uniscono innovazione tecnologica e semplicità di utilizzo. Il registro ottico d’entrata assicura una messa a registro perfetta e ogni tipologia di carta e cartoncino viene gestita senza alcuna difficoltà e con una qualità finale molto elevata.

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P A C K A G I N G

PHARMA

Quando il packaging ricerca la perfezione di

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M I C H E L A

P I B I R I

Con la salute non si scherza. È un vecchio adagio, uno slogan politico ma anche una grande verità. Per questo il packaging ha un ruolo cruciale della catena del farmaco, e deve rispondere a normative molto stringenti per garantire conformità legale e sicurezza dei prodotti, su cui rilasciano autorizzazioni e sorvegliano EMA (European Medicine Agency) e AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco). Ma le aziende che lo producono, spesso, non si limitano a soddisfare i requisiti obbligatori, e lavorano costantemente per migliorare le soluzioni già in uso e inventarne di nuove. Una spinta all’innovazione che non di rado si riflette anche su altri segmenti, che proprio dal packaging farmaceutico mutuano soluzioni capaci di garantire protezione, sicurezza, integrità, efficacia informativa e accessibilità. Un mercato in espansione Il report “Europe Pharmaceutical Packaging & Labeling Market – Focused Insights 2023-2028” pubblicato da Research & Markets a ottobre 2023 stima in 4,8 punti percentuali annui la crescita del mercato del packaging farmaceutico in Europa tra il 2023 e il 2028. Quello che nel 2022 valeva 27,4 miliardi di dollari, nel 2028 arriverà a valerne 35,78. Nel 2022 l’Europa ha dominato il mercato globale con il 27% della produzione totale, una quota vincolata a diversi fattori tra cui grandi investimenti in Ricerca e Sviluppo da parte delle grandi case farmaceutiche presenti sul territorio, elevati volumi di vendita legati sia all’aumento delle prescrizioni, sia all’invecchiamento della popolazione che sostiene la richiesta di farmaci di ogni tipo, da quelli prescritti a quelli OTC (Over the counter, o farmaci da banco) fino a quelli specialistici, sia ini-


P A C K A G I N G

ziative governative legate alla cura e alla prevenzione. Non da ultimi, tra i driver compaiono grandi novità nel campo del design e della stampa di etichette. Il packaging primario nel 2022 rappresentava il 70,40% dell’intero segmento pharma e si prospetta un incremento annuo del 5% fino al 2028: questa crescita è attribuita alla richiesta in ascesa di blister, bottiglie, fiale, ampolle e packaging flessibile come bustine, sacchetti, pouch. Sul fronte dei materiali, è la carta ad aggiudicarsi la maggiore fetta del segmento, con il 39,8% e una crescita stimata del 4,8%/anno. Questa rilevanza è da attribuirsi alla crescente richiesta di materiali riciclabili anche nel settore farmaceutico. Quali pack, per quali scopi, con quali requisiti Contenere, erogare, dosare. Ma anche proteggere, garantire l’integrità e l’efficacia, informare. Il packaging farmaceutico ha una grande responsabilità: i medicinali sono in assoluto i prodotti più delicati da confezionare. Con la diffusione di primi vaccini per il Covid-19, che richiedevano una catena del freddo a temperature molto basse con l’ausilio di speciali frigoriferi, è diventato evidente anche alla generalità della popolazione in che misura l’adeguata

Il packaging farmaceutico ha una grande responsabilità: i medicinali sono in assoluto i prodotti più delicati da confezionare.

conservazione di un farmaco sia vitale per la sua efficacia, e come ogni criticità di conservazione abbia un impatto sulla distribuzione. Ma l’efficacia dipende anche da un corretto utilizzo: uno studio pubblicato nel 2011 sulla rivista scientifica “Clinical Therapeutics” ritiene che il modo in cui viene confezionato un farmaco abbia un impatto significativo sul fatto che i pazienti lo assumano come prescritto. È il caso del blister calendarizzato, che ha avuto un’influenza positiva sul comportamento del paziente (fonte: Roberta Ranalli, Ufficio Valutazione e Autorizzazione AIFA, Aspetti regolatori del pack e sicurezza del paziente, 2016). I farmaci per uso umano prodotti industrialmente possono essere liquidi, solidi, in sospensione, per applicazione topica, per ingestione, per via rettale, per iniezione, e pur senza proseguire nell’elenco è facile rendersi conto di come una categoria così complessa si serva, per il proprio confezionamento, distribuzione e somministrazione, di tipologie di packaging diversissime tra loro. Come in molti altri settori merceologici, però, la distinzione principale avviene tra packaging primario, secondario e terziario: il Decreto legislativo 219/2006, all’art. 1 specifica la definizione dei primi due, dell’etichettatura e del fo-

glio illustrativo, mentre il terziario si riferisce alla logistica: bb) confezionamento primario: il contenitore o qualunque altra forma di confezionamento che si trova a diretto contatto con il medicinale; cc) imballaggio esterno o confezionamento secondario: l’imballaggio in cui è collocato il confezionamento primario; dd) etichettatura: le informazioni riportate sull’imballaggio esterno o sul confezionamento primario; ee) foglio illustrativo: il foglio che reca informazioni destinate all’utente e che accompagna il medicinale. Nel confezionamento primario si annovera una grande varietà di materiali che possono essere stampati o no. Flaconi, fiale, ampolle e contenitori in plastica o vetro, interessati dalla presenza di un’etichetta autoadesiva o da una stampa diretta, possono contenere liquidi o compresse e capsule. A queste ultime due tipologie – ed è interessante rilevare come capsule e compresse possano esse stesse essere stampate o incise con una sigla identificativa del principio attivo – nel nostro Paese viene comunemente in soccorso il blister, composto da uno strato polimerico termoformato che non viene

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stampato e da un foil di alluminio che invece riporta le informazioni principali all’identificazione (nome del farmaco, principio attivo, dosaggio) e l’eventuale calendario. Il blister può essere unit dose o multidose. Tra il packaging primario rientrano anche le bustine monodose, packaging flessibile multistrato, che vengono utilizzate per contenere una dose predefinita di medicinali in polvere o granuli, e i contenitori e tubi per creme, pomate e gel per uso topico, realizzati in alluminio o plastica, con o senza applicatori, e i contenitori di cartone spiralato. Secondo i dati (2022) dell’Istituto Italiano Imballaggio, il packaging mix per il primario in ambito farmaceutico è composto al 61% da alluminio, in cui la tipologia blister copre da sola il 56,4%; al 20,3% da vetro e al 18,5% da plastica. L’imballaggio esterno, o confezionamento secondario, nel farmaceutico si identifica con il classico astuccio di cartone teso di tipologia FBB (Folding Box Board), pasta legno patinato, utilizzato anche nella cosmetica di base, alimentari e tabacco (fonte TAGA Italia). Oltre a fornire un’ulteriore protezione al farmaco, contenendo tutte le tipologie di pack primario, gli astucci forniscono informazioni importanti come istruzioni d’uso e avvertenze. In questa categoria si gioca nettamente la differenza, in termini estetici e comunicativi, tra i farmaci prescritti e quelli da banco (OTC): i secondi, che a seguito di liberalizzazioni possono essere anche pubblicizzati e hanno libertà di prezzo di vendita, si avvalgono di stili comunicativi che devono raccontare il farmaco e attirare l’attenzione del cliente, avvicinandosi così alle dinamiche del mass market. Ma sia nel medicinale prescritto che in quello da banco, ogni minimo dettaglio è fondamentale: la leggibilità del font, i colori utilizzati, la grandezza. Sul pack secondario è inoltre presente un bollino adesivo, che diventa doppio per il farmaco prescritto e convenzionato: si tratta di un documento di legge che viene prodotto da stampatori specializzati su commissione autorizzata dallo Stato. Nel packaging farmaceutico rientrano anche contenitori speciali con proprietà barriera per luce, umidità e gas per farmaci sensibili a questi agenti, e confezioni per dispositivi medici (come per esempio siringhe, aghi, cateteri etc).

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Il Foglio Illustrativo deve utilizzare un linguaggio user friendly, e in questo si distingue dall’omologo RCP destinato ai medici

Tu chiamalo, se vuoi, “bugiardino” Il FI – Foglio Illustrativo in italiano, PIL – Patient Information Leaflet nel linguaggio internazionale, familiarmente noto come “bugiardino”, è parte integrante del sistema packaging farmaceutico così come definito dal Decreto legislativo 219/2006. I Fogli Illustrativi sono documenti che “raccolgono le informazioni fondamentali sull’efficacia, la sicurezza, l’uso clinico, le controindicazioni, le avvertenze e le precauzioni d’impiego del medicinale emerse durante la valutazione scientifica delle procedure autorizzative” (AIFA). Il FI deve utilizzare un linguaggio user friendly, e in questo si distingue dall’omologo RCP (riassunto delle caratteristiche del prodotto) destinato ai medici, ma non solo: viene impaginato secondo il QRD template, un modello standard definito da un apposito gruppo di lavoro della Commissione Europea che verifica la qualità dei documenti (Quality Review of Documents). Il processo di redazione è soggetto a diversi passaggi, tra cui un test di leggibilità obbligatorio (RUT) e la somministrazione di un questionario che valuta anche la veste grafica e la facilità di


P A C K A G I N G

lettura. All’atto pratico, si tratta di un prodotto stampato davvero sui generis, sottoposto a rigide procedure operative: deve dire tutto molto chiaramente occupando pochissimo spazio. In produzione è determinante la qualità di stampa – solitamente offset a 1 colore, nero – che viene effettuata su una carta leggera, solitamente usomano con grammatura compresa tra i 40 e i 60 g, che viene poi piegata numerose volte per rientrare anche negli astucci più piccoli; può essere presente un punto adesivo per fissarne la chiusura. Sia FI che RCP “costituiscono un documento “dinamico” che viene costantemente aggiornato” (AIFA) e sono consultabili attraverso la Banca Dati dei Farmaci, cui si può accedere del sito web dell’AIFA o dall’app AIFA Medicinali. Mentre scriviamo (marzo 2024) l’AIFA riporta che “Il FI in formato cartaceo è inoltre disponibile all’interno della confezione del medicinale e in taluni casi può essere visualizzato e scaricato in formato digitale tramite ad es. il Quick Response (QR) code” ed è attualmente all’esame del Parlamento Europeo la proposta di direttiva della Commissione Europea sui medi-

cinali per uso umano che introdurrebbe per gli Stati membri la possibilità di rimuovere il foglio illustrativo cartaceo per sostituirlo con un formato elettronico, oppure di utilizzarli entrambi, fortemente criticata attraverso un position paper da Federazione Carta e Grafica e Intergraf che temono che l’accessibilità delle informazioni e della sicurezza garantite dal cartaceo vengano messe a rischio per una parte significativa della popolazione, in particolare di quella più vulnerabile. Ci sono inoltre aspetti di tipo economico da considerare: “L’Italia – rende noto la Federazione – è uno dei Paesi d’eccellenza nella produzione di farmaci (49 miliardi di euro, di cui 47,6 di export il fatturato dell’industria farmaceutica nazionale, dati 2022 di Farmindustria), che determina un robusto indotto per il confezionamento, stimato in circa 2,4 miliardi di pezzi l’anno (fonte: L’Industria Italiana)”. L’EMA, nel novembre scorso, ha avviato un’iniziativa pilota finalizzata a sperimentare l’adozione di documenti in formato elettronico (EPI, Electronic Product Information) all’interno di procedure regolatorie reali, i cui risultati sono attesi per luglio 2024. Overpackaging al bando, costi sotto controllo La proposta della Commissione Europea ha lo scopo di implementare il generale processo di digitalizzazione all’interno dell’Unione, di facilitare l’uso dei prodotti farmaceutici sia da parte degli operatori sanitari sia dei pazienti consentendo un aggiornamento in tempo reale delle informazioni (a partire dalle possibili reazioni avverse) e mettere a disposizione contenuti multimediali audio e video e strumenti di notifica. Ma anche quello di ridurre gli oneri normativi a carico delle aziende farmaceutiche, nonché i costi, sui quali ogni centesimo conta soprattutto laddove i margini sono bassi, come nel caso dei farmaci equivalenti, e laddove interviene il rimborso da parte dello Stato. Ottimizzazione è la parola chiave anche per quanto riguarda le dimensioni del packaging, che deve sempre essere proporzionato al contenuto. Nel sistema distributivo delle farmacie, basato su fast moving e turnover rapidissimo delle merci, l’esperienza insegna che l’ottimizzazione degli spazi è essenziale. Quella che è una prassi consolidata per il settore farmaceutico è destinata a

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diventare norma anche per gli altri settori: la minimizzazione degli imballaggi è, infatti, uno dei punti della Proposta di Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio sugli imballaggi e i rifiuti da imballaggio, parte del Green Deal, il piano dell’Unione per la transizione ecologica. Il regolamento mira a ridurre drasticamente i rifiuti da imballaggio, puntando sul riciclo e sul riuso, e all’articolo 9 prescrive che l’imballaggio sia progettato in modo che il suo peso e il suo volume siano ridotti al minimo necessario per garantirne le prestazioni e che imballaggi finalizzati solo ad aumentare il volume percepito del prodotto (come doppie pareti, falsi fondi, strati non necessari etc.) non debbano essere immessi sul mercato. Si stabilisce anche che venga ridotto al minimo ogni spazio vuoto, considerando tale anche quello riempito da trucioli, spugne, schiume etc. Anche in questo caso, la proposta è al vaglio e si attendono decisioni entro l’estate 2024. Le innovazioni che fanno scuola Se il pack farmaceutico è maestro di minimalismo e funzionalità, è anche un esempio di come la transizione ecologica debba avvenire in

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equilibrio tra innovazione, sicurezza e accessibilità. Dalle principali fiere del settore come Pharmapack Europe e Connect in Pharma arrivano esempi di innovazioni che semplificano la vita ai pazienti e alleggeriscono l’impatto sul pianeta. In tema di sostenibilità e circolarità, a Pharmapack si sono viste interessanti soluzioni di eco-design come le bustine monodose in carta barrierata 100% riciclabili e i blister 100% PET, esempi di pack monomateriale pronti per il riciclo (Rotor Print). In molti casi si vede una sostituzione della plastica con soluzioni a base cellulosica, come i test antigenici rapidi per il Covid-19 in cartoncino riciclabile della Koerber Pharma, o il Pulp-injection, autoiniettore riutilizzabile realizzato con una massa di polpa e amido che sostituisce, a parità di prestazioni, gli omologhi in plastica in-mould (Nissha Europe). Insieme alla sostenibilità, l’anticontraffazione è il tema maggiormente sentito dalla filiera del farmaco: il mercato illegale dei farmaci contraffatti rappresenta infatti una seria minaccia non soltanto dal punto di vista economico, ma soprattutto per la salute pubblica. Al centro del dibattito e della ricerca ci sono dunque serializzazione, tracciabilità, identificazione

Il pack farmaceutico è un esempio di come la transizione ecologica debba avvenire in equilibrio tra innovazione, sicurezza e accessibilità.

univoca e soluzioni anti-manomissione (obbligatorie per i farmaci prescritti venduti nell’UE secondo la Direttiva sui Medicinali Falsificati), tecnologie avanzate come blockchain e fingerprinting digitali, ma anche la stampa fa la sua parte, come nel caso della tecnologia Latentogram® di ATB-WEST, un sottilissimo (1-2 µm) strato polimerico con un’immagine latente polarizzata che diventa visibile con la luce naturale e l’ausilio di una lente di verifica. Insomma, di sicuro seguire costantemente gli sviluppi del mondo pharma, che guida una domanda di packaging estremamente specializzato e in forte crescita, può fornire grandi spunti di ispirazione per tutti i mercati.

Fonti citate nell’articolo: AIFA EMA Research & Market TAGA Italia Istituto Italiano Imballaggio Federazione Carta e Grafica Aboutpharma Notiziario Chimico Farmaceutico Pharmapack Europe Grazie per il supporto a: James MacDonald, Strategic Advisor di Present Value Ltd.


G R A N D A N G O L O

NAVA PRESS REALIZZA CHI GIOCA DA SOLO NON PERDE MAI, DI AGATA BOETTI La dimensione del gioco condiviso tra padre e figlia è il centro del progetto di Agata Boetti “Chi gioca da solo non perde mai”. Suo padre, l’artista Alighiero Boetti, portava sempre con sé un bloc notes a quadretti, che tirava fuori per “quadrare” delle combinazioni di lettere per formare nomi, frasi, motti. Mentre Agata giocava spesso allo Scarabeo con una versione magnetica da viaggio. In questo progetto pubblicato nel gennaio 2024, a trent’anni dalla morte dell’artista, la secondogenita di Boetti riunisce le due dimensioni, abbracciando pienamente la giocosità che ha sempre contraddistinto l’espressione dei temi filosofici cari all’opera del padre: «L’opera di mio padre è un gioco, una moltitudine di giochi molto diversa dalle analisi complesse e intellettuali della critica». Il progetto consiste in un pannello magnetico con le riproduzioni mobili delle lettere

ricamate da Boetti: con questo set è possibile giocare per creare la propria versione delle famose “frasi quadrate”. A realizzare il progetto, in 500 esemplari numerati e firmati da Agata Boetti, è stata Nava Press: si tratta di un folder a 3 ante con calamita e 100 lettere magnetiche, inserite in un cofanetto. Il folder Il folder a 3 ante ha un formato chiuso quadrato (25,5x25,5 cm) e aperto di 76,5x25,5 cm. È costituito da un’anima di cartone da 1,5 mm rivestita in tela Cialux 1520, con stampa a caldo bianca (Kurz 911) sul dorso e sfondamento a secco di un quadrato in copertina per l’applicazione di una scheda in carta Arena Extra White Smooth da 200 g, stampata in digitale a 4 colori. A folder aperto, si trova a sinistra una scheda analoga a quella di copertina, mentre al centro e a destra due plance di fer-

ro dello spessore di 0,8 mm rivestite e rimboccate con la stessa carta Arena, stampata in offset a 1 colore (nero). Il folder è fustellato e assemblato con l’applicazione di due calamite affogate per la chiusura. Il kit da 100 tessere Le tessere, in formato 2x2 cm, hanno un’anima in cartone nero da 2 mm accoppiata a carta Arena Extra White Smooth da 140 g stampata in digitale a 4 colori; sul retro è accoppiato uno strato di plastoferrite da 0,8 mm. Il salvalibro cartonato Il tavoliere è custodito da un salvalibro con anima di cartone da 2 mm, rivestito in Cialuz 1520 e stampato a caldo sul fronte (Kurx 911). È presente anche una fodera in Wibalin Maroon.

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*Le premier salon du packaging créatif-Le rendez-vous incontournable de la créativité packaging

GET READY FOR THE MUST-ATTEND LUXURY PACKAGING TRADE SHOW

SEPT. 30, & 20 OCT. 01.02 24

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HOW IT'S MADE COMUNICARE CON LA LEGATORIA La copertina, e per estensione l’intero libro fisico, come scrive Jhumpa Lahiri nel suo saggio “Il vestito dei libri” (Guanda), è “la porta che ci permette di entrare nel testo racchiuso tra pagine” ma spogliato della sua funzione estetica. È soprattutto la chiave della vendita.

di L O R E N Z O

CA P I TA N I

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H O W

I T ' S

M A D E

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Degli 82 libri presentati al Premio Strega 2024, solo in 8 hanno superato le 5000 copie vendute, 26 titoli hanno superato le 1000 copie e i restanti 48 titoli non sono riusciti a vendere più di 300 copie: eppure l’industria del libro è in fermento. Complici le tante iniziative degli editori, delle associazioni di settore, dei festival e da un po’ di tempo anche i social, TikTok e Instagram in testa, acerrimi nemici della lettura, ma ottimi alleati del marketing librario. 36

La filiera è in crescita di 300 milioni rispetto al 2019, è ai primi posti in Europa e sesta al mondo. Le librerie fisiche, sempre più frequentate dai giovani, consolidano la loro posizione come primo canale d’acquisto (nel 2023 il 54,7% del marcato trade passa di qui), nonostante Amazon che da sola resta la prima libreria d’Italia, e producono il 53,8% del fatturato di tutta la filiera. L’intero settore sembra sulla via giusta, riesce finalmente ad assorbire le nuove tendenze, si adatta, intercetta lettori, crea inedite e sempre nuove opportunità di contatto tra il pubblico e il libro nei suoi diversi formati, compresi gli audiolibri. L’editore sta capendo meglio di prima come attirare nuovi lettori e i lettori saltuari e distratti. Quali sono le ragioni di questa nuova vitalità? Come sempre una sommatoria di fattori. Certamente l’aria di rinnovamento nelle case editrici con nuove giovani leve, ormai nate nell’era digitale, in grado di intercettare potenziali nuovi lettori, quando non di crearli, scendendo dalla torre d’avorio della letteratura impegnata a tutti i costi e attirando anche i cosiddetti Booktoker, la generazione dei giovani tra i 12 e i 18 anni capaci con un hashtag di far impennare le vendite di un titolo. Ma il libro ha anche un grosso alleato nella tecnologia che ha alzato l’attenzione sugli aspetti produttivi e sulla loro sostenibilità, non solo economica: l’obiettivo è il giusto numero di copie nel punto vendita al momento giusto, evitando sprechi, di soldi e di risorse. La stampa digitale, ormai assolutamente adottata anche dai grossi editori, trova concreta applicazione non solo nella riduzione delle tirature e nella gestione dei magazzini, ma anche nell’impronta ecologica: è un equilibrio tra il near just in time e l’ottimizzazione dei processi, oggi ottenuta con gli algoritmi e lo studio dei modelli. Rispetto ad altri settori, che per ottimizzare hanno ridotto l’offerta, il settore del libro al contrario l’ha dilatata, districandosi tra le basse e le micro tirature, il web to print, fino al

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print on demand. E allora i 48 titoli che vanno allo Strega con meno di 300 copie vendute non sono un dato negativo, ma l’esatta fotografia di un settore in linea con la domanda del suo mercato. Se la filiera lo consente, non è necessariamente un male che i cataloghi degli editori restino fitti di titoli: l’era delle tirature a sei zeri è tramontata, ma non per questo si deve contrarre l’offerta. Il libro packaging di sé stesso C’è però un altro aspetto che deve essere preso in considerazione per spiegare la posizione forte che libro comunque mantiene e che di riflesso condiziona anche altri stampati non editoriali: il marketing che promuove e comunica il libro non solo come contenuto, ma anche come packaging di sé stesso, esattamente come un qualsiasi altro prodotto, con una duplice funzione però: di oggetto da promuovere e di strumento di promozione. E in tutto questo, il connubio stampa-legatoria è quello decisamente più attivo e in

+ + + Se, come scrive George Eliot ne Il mulino sulla Floss “don’t judge a book by its cover”, è altrettanto vero che un libro ci attrae per l’aspetto della sua copertina.

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continua ebollizione. La copertina, e per estensione l’intero libro fisico, come scrive Jhumpa Lahiri nel suo saggio ‘Il vestito dei libri’ (Guanda) è “la porta che ci permette di entrare nel testo racchiuso tra pagine”, ma spogliato della sua funzione estetica. È soprattutto la chiave della vendita. Se, come scrive George Eliot, ne ‘Il mulino sulla Floss’, “don’t judge a book by its cover”, è altrettanto vero che un libro ci attrae per l’aspetto della sua copertina. Tanto che l’idea di Jan Tschichold, che nel 1935 disegnò i tascabili di Penguin e sancì per la prima volta la prevalenza dell’identità grafica dell’editore o della singola collana sull’opera stessa (l’esatto contrario di quello che succede con la musica o i film), funziona perfettamente anche oggi nell’era di Amazon. Eppure sbagliava Seth Godin, divulgatore marketing che nel 2014 con il suo Poke the box sosteneva che “il titolo serve al marketplace come stringa di ricerca, non è necessario per la copertina, che può avere una sua im-

magine svincolata, che deve funzionare anche in dimensioni molto piccole”. Per Godin un libro sul web non ha più bisogno di un dorso, di risvolti, di carte particolari, ma solo di un’immagine forte e riconoscibile. Ma chi l’ha detto che il libro nell’era dell’e-commerce non sia più un’esperienza fisica, ma solo visiva? Basta fare un giro in libreria, per scoprire che nell’era del digitale il libro è più fisico e materico che mai. Sirene da scaffale Sono cresciute le foliazioni, i “mattoni” non fanno paura agli editori, né ai lettori, e questi mattoni devono essere belli per attrarre. Per questo sono cresciute anche le lavorazioni e le nobilitazioni, facendo tornare in auge una nobilitazione come il taglio colore che era quasi del tutto scomparsa. Nata per proteggere i libri, era rimasta appannaggio di pochi artigiani e vezzo solo di collane di pregio come i Meridiani Mondadori con il loro inconfondibile taglio color indaco. Oggi il taglio di moltissimi

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libri, anche di collane di consumo, non solo è tornato a essere labbrato a caldo, ma viene addirittura stampato, portando su scala industriale una pratica hobbistica di molti lettori, soprattutto di saghe fantasy, di decorarsi all’acquarello i propri libri. Dai reel dei social è stato intercettato dai creativi e trasformato in una leva di marketing. Si va dalla classica doratura a caldo in colori metallici o a pantone, alla stampa piena monocolore come nella collana Italian Tabloid di SEM ( 1 ) alla riproduzione di testi, motivi, fregi e texture ottenuti in tampografia o, su volumi più industriali, in stampa digitale come nel bellissimo Babel di R.F. Kuang di Mondadori ( 2 ). Il volume è forse uno dei più emblematici esempi di valorizzazione della fisicità dell’oggetto libro soprattutto nel filone fantasy: un volume assolutamente tattile di 600 pagine, cartonato con la plancia in carta marcata bianco ottico, rivestita in croccante GSK bianco stampato in nero, in argento a caldo e serigrafato, con il taglio colore stampato con una scritta e

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un’arcana texture. Babel è talmente un cult che nel mondo esistono decine di edizioni diverse con decorazioni addirittura a tiratura limitata. La tangibilità del libro Certo la tradizionale sovraccoperta plastificata lucida e sbalzata sopravvive, ma è ormai scontata e gli art director cercano l’effetto craft così accarezzato da certo packaging sostenibile. E così la carta torna alla sua materia originale in “Selve Oscure” de La Bottega dei Traduttori con una coperta in Icma Woods che simula in tutto e per tutto il legno, venature comprese ( 3 ). Torna anche la tela da legatoria, ma non la Setalux, che sa di preziosità, bensì l’Assuan, il Bukram, il Cialux e la Canapetta, materiali dall’aspetto ruvido realizzati in fibre miste cotone-lino-viscosa e con una finitura molto naturale, come nel volume per il 20° anniversario dell’azienda veneziana di sneaker Golden Goose ( 4 ) in cui la tela è accoppiata a un cartone da 5 mm a formare una bodoniana con il taglio al

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+ + + Oggi il taglio di moltissimi libri, anche di collane di consumo, non solo è tornato a essere labbrato a caldo, ma viene addirittura stampato.

vivo e con la cucitura filo refe ben visibile sul dorso tampografato. La tela di legatoria è usata anche dalla Penguin nella sua collana di classici Clothbound Classics, creata dalla designer Coralie Bickford-Smith, rivestiti in tela di lino e stampati a caldo: un maquillage che dà preziosità a una collana di classici, in formato tascabile e dall’aspetto decisamente sostenibile ( 5 ). Altrettanto rivestito in tela rossa serigrafata in bianco e altrettanto tutto da toccare è anche l’insolito catalogo della mostra “Art of Change, New Directions from China”, realizzato dallo studio di design Stinsensqueeze: il volume è un albo brossurato con il dorso a destra e ripiegato su sé stesso: una volta steso, va letto al contrario, non come i testi giapponesi dall’ultima pagina, ma normalmente dalla prima, solo che questa è in fondo. Insomma, quanto di più fisico possibile: va maneggiato per leggerlo e capirlo. Così come va maneggiato anche il catalogo realizzato dal Musée d’Art Moderne de Paris in


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La riscoperta della tridimensionalità Ma come si vendono online volumi così? Davvero editori, creativi e art director si stanno rassegnando solo al piatto di copertina che mostra “un’immagine forte e riconoscibile”, come sosteneva Godin? Assolutamente no, altrimenti non si spiegano l’abbondanza di angoli stondati, bododiane, legature

+ + + Davvero editori, creativi e art director si stanno rassegnando solo al piatto di copertina che mostra “un’immagine forte e riconoscibile”? Assolutamente no.

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occasione del restauro del monumentale affresco di Raoul Dufy La Fée Électricité: 600 metri quadrati composti da 250 pannelli, commissionato a Dufy dalla Compagnia parigina di distribuzione dell’elettricità per l’Esposizione Universale di Parigi del 1937. Il catalogo è altrettanto monumentale: 50x70 cm chiuso senza legatura per ricordare i pannelli, su una carta bianchissima verniciata con una finitura lucidissima proprio per dare lo stesso effetto di luce accecante che dà l’affresco e doveva dare l’elettricità ai parigini di inizio Novecento ( 6 ).

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svizzere, cartonati cuciti con il dorso a vista, filo singer che non si vedono nei rettangoli destinati alle copertine nei siti online dove ci va solo la vista frontale del piatto. Eppure questi elementi ci sono e ci si investe, segno che la fisicità del libro resta imprescindibile. Lo dimostra anche la scelta dell’editore parigino Alibabette che ha tutta una collana di taccuini e blocchi per appunti legati alla svizzera con dorso garzato e stampato. ( 7 ), o il volume Nike di Taschen dedicato allo stilista Virgil Abloh, che ha reinventato la cultura delle sneakers, anch’esso legato alla svizzera ma con il filo refe a vista, così come la serie di cartonati dell’editore di Hong Kong che usa questo tipo di legatura come dimensione aggiuntiva del libro ( 8 ). Il volume Printable, dedicato al mondo della stampa e alle sue tecniche, ha la piega delle segnature stampata a formare, una volta aperta la copertina, il titolo del libro, che è cucito in filo verde e ha le pagine perforate per essere estratte dal libro e inserite in un raccoglitore ad

anelli come nei cataloghi di un tempo ( 9 ). Ha ogni superficie disponibile stampata anche Posutā Poster dedicato alla posteristica giapponese delle Olimpiadi di Tokyo del 1964 ( 10 ). Destrutturazione del libro e moltiplicazione delle superfici utili anche per l’Edition Azan che, nella sua collana dedicata ai maestri dell’arte giapponese dell’Ukiyo-e da Hiroshige a Hokusai a Utamaro, sceglie una legatura a fisarmonica, o Concertina (dal lungo elenco delle amanti cantato nel Don Giovanni di Mozart): due quadranti cartonati fanno da I e IV di copertina a una lunghissima serie di fogli non cuciti, ma ripiegati e tenuti insieme da alette incollate. Nessun dorso, nessuna legatura, solo un cofanetto per riporre il volume chiuso ( 11 ). Il virtuosismo si fa norma Eccezioni, esercizi di stile fini a sé stessi, come il divertissement ABC3D di Marion Bataille, edito in Italia da Corraini, virtuosistico pop-up tout carton in cui ogni doppia pagina dà vita (let-

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teralmente) a una lettera dell’alfabeto? ( 12 ) Non direi: sono libri in commercio, a prezzi accessibili, destinati a essere letti e non solo a essere begli oggetti, come Architecture at Large: RDC/AAL del design di interni Rafael de Cárdenas edito da Rizzoli: una brossura morbida optabind in cui la copertina viene incollata al blocco libro solo per una piccola porzione del piatto e il dorso rimane libero. ( 13 ) O i tantissimi altri titoli in cartonato olandese rivestiti in carta, come le storiche guide del Touring Club, o in plastica, come la Guide des Grands Parisiens 2023 di Magasins Generaux, ( 14 ) in vendita a poche decine di euro con tanto di taglio colore giallo, o ancora OMA NY: Serach Term in cui è stata usato per la copertina un pvc trasparente serigrafato che riveste una tela di legatoria. ( 15 ) Allo scorso Salone del Libro di Torino è emerso un dato significativo: le librerie fisiche hanno consolidato la loro posizione come primo canale di vendita dei libri (53,8%). Ciò non nasce solo da un’offerta editoriale capace di inter-

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cettare nuovi bisogni e nuovi pubblici, da prezzi di copertina con una crescita inferiore all’inflazione e da offerte mirate a riportare il lettore in libreria, ma soprattutto dalla capacità di tenercelo e stimolarlo all’acquisto, attraendolo con libri belli. Non a caso il 25% di chi ha scelto la libreria ha dichiarato di aver riscoperto il libro proprio lì. La veste esterna del libro non solo attrae, o connota una collana o un editore, ma ammicca al lettore alludendo al contenuto, alla trama, alle atmosfere e lo fa con la grafica, con le immagini e la tipografia, certamente, ma anche con la legatoria. Israele e i palestinesi in poche parole di Marco Travaglio per Paper First, con la sua semplice copertina con alette, rimanda alla tragicità del conflitto grazie alla fustellatura bruciacchiata in prima che fa trasparire una torah come tra le macerie di un muro dilaniato. ( 16 ) Uno sguardo verso l’interno del libro e il mistero delle sue trame anche per il romanzo giovanile di Dumas Pauline, dove un mesto sguardo

+ + + Questo connubio tra contenuto e packaging si rivela fondamentale nell’era digitale, in cui il libro continua a essere un’esperienza tangibile e multisensoriale.

di donna compare dalla fustellatura della coperta in Nettuno polvere. ( 17 ) Insomma, l’attenzione verso la presentazione estetica del libro non solo attrae il pubblico, ma sottolinea anche l’importanza del libro stesso come oggetto fisico. Questo connubio tra contenuto e packaging si rivela fondamentale nell’era digitale, in cui il libro continua a essere un’esperienza tangibile e multisensoriale. L’evoluzione delle tecniche di legatoria, insieme al virtuosismo creativo degli editori e degli art director, contribuisce a mantenere vivo l’interesse per il libro come prodotto culturale. La veste esterna del libro non solo riflette il suo contenuto, ma diventa un invito tangibile per il lettore a esplorare le pagine che si celano al suo interno perché, come scrive Calvino in Palomar, “solo dopo aver conosciuto la superficie delle cose ci si può spingere a cercare quel che c’è sotto. Ma la superficie delle cose è inesauribile”.


LE AZIENDE ASSOCIATE

aggiornato al 5 aprile 2024

www.fespaitalia.it


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Kikoká Quando il nome si fa suono

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Angelo Ferrara Esperto di Corporate Branding e linguaggi di Marca. Dopo aver maturato un’esperienza di oltre 15 anni nelle più interessanti realtà del settore a Londra, Angelo Ferrara ha assunto la direzione strategica e creativa dell’area Corporate Branding di Robilant Associati, di cui è diventato Partner nel 2012. Un raro talento nel cristallizzare design e strategia lo ha portato ha sviluppare e dirigere progetti di branding per clienti di altissimo profilo. È a capo delle attività di Corporate Social Responsability di Robilant Associati ed è responsabile dei progetti pro-bono e di comunicazione interna che l’azienda realizza.

Dietro

a un nome c’è sempre una storia da raccontare. Il nome è suono, che fa scoprire una parte sconosciuta del mondo, ma è anche colore, che accompagna il ritmo di una nuova parola. Il nome richiama sapori e sensazioni, emozioni concrete che prendono forma reale.

Per la creazione del nome, Robilant ha attivato una speciale metodologia proprietaria, realizzando una sensorial-naming-session in cui sono state trascritte centinaia di nomi stimolati da immagini, video, musiche: un percorso multisensoriale per attivare e liberare la mente allo scopo di ricercare un nome che risultasse memorabile e sorprendente.

Partendo da questa consapevolezza, Robilant Associati ha progettato e realizzato l’identità di marca di Kikokà, il brand di kiwi a polpa gialla che verrà lanciato prossimamente da Gruppo Rivoira, punto di riferimento a livello internazionale nella produzione e commercializzazione di frutta.

Il lavoro di ricerca ha portato a un nome onomatopeico, che nasce dalla parola “kiwi” ma che inventa un nuovo ritmo: Ki Ko Kà. Con il suo suono ritmico e le sequenze dei tre suoni, il design si caratterizza di font dedicati in cui la O ricorda la forma di un kiwi giallo.

La sfida iniziale, in un mondo in cui il prodotto a volte parla da solo, era coniare un nome che racchiudesse lo spirito estremamente dolce e ricco di vitamine di un kiwi giallo. Ma il vero desiderio era superare ed esaltare la vera natura eclettica di un frutto che si mangia da solo, in uno smoothy o in una macedonia. Da qui il progetto è partito con la realizzazione di un nome accattivante, fuori dagli schemi, come fosse un jingle, un ritornello. Un brand che superasse il suo territorio classico e si avvicinasse al mondo musicale e del fashion.

Il lavoro di Robilant – che collabora da lungo tempo con l’azienda nella strategia di comunicazione di nuovi prodotti – si è focalizzato sul posizionamento del brand nel suo complesso, sulla corporate identity e sul naming, oltre ad aver curato la colonna sonora che accompagnerà il debutto sul mercato. Dal punto di vista del packaging, Kikokà mantiene un formato classico, con una novità: il nome diventa dominante e la singola immagine copre tutta la scatola.

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LA PROGETTAZIONE IN OTTICA SOSTENIBILE È UN TEMA SEMPRE PIÙ SENTITO DAI PROFESSIONISTI DEL RETAIL, MA ANCHE IN AMBITO FIERISTICO E MUSEALE. CHE SI TRATTI DI UN PUNTO VENDITA, DI UNO STAND O DI UNO SPAZIO ESPOSITIVO, ECCO COME GLI ALLESTIMENTI DIVENTANO STRUMENTO PER COMUNICARE I VALORI DELLA CIRCULAR ECONOMY. di

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Da sempre gli allestimenti temporanei rappresentano un luogo di sperimentazione per la diffusione su larga scala di prodotti e processi innovativi. Tuttavia, la loro natura transitoria li ha resi a lungo sinonimo di “usa e getta”, quanto di più distante dai concetti di riuso e riduzione degli sprechi. Tanto nell’ambito del retail quanto in quello fieristico e museale, l’attenzione dei professionisti è dunque concentrata sull’adozione e promozione pratiche e processi circolari, non solo per conformarsi alle normative sempre più rigide, ma anche per soddisfare le aspettative dei brand, che spesso pongono la sostenibilità tra le clausole vincolanti nella scelta di un fornitore. Quali le sfide e le opportunità che questi nuovi modelli creano?

RETAIL, FIERE E MUSEI: L’ALLESTIMENTO È SEMPRE PIÙ GREEN

“Fiere” di essere green Secondo un report del 2021 di UFI – The Global Association of the Exhibition Industry, sette espositori su 10 (circa il 73% del totale) affermano che la propria azienda sta adottando misure per incrementare il proprio tasso di sostenibilità. Il 73% degli espositori e dei visitatori concorda sull’importanza che una fiera mostri una forte attenzione verso la tutela dell’ambiente. Allo stesso tempo, il 34% degli espositori e il 36% dei visitatori dichiara che non parteciperebbe a una fiera che non dimostri un approccio prettamente sostenibile. E ancora, il 58% sia degli espositori sia dei visitatori ritiene che migliorare l’impatto ambientale delle fiere diventerà sempre più importante per il successo a lungo termine del settore. Restringendo il campo sulla situazione italiana, alla fine del 2023 FederlegnoArredo ha presentato una survey, realizzata su un campione di aziende associate in collaborazione con Fondazione Symbola, che fornisce una fotografia aggiornata delle strategie messe in campo dalle imprese nell’ambito dello sviluppo sostenibile, dal punto di vista della produzione, progettazione e del ciclo di vita del prodotto, migliorandone le performance ambientali. L’indagine mostra come il 96% delle aziende della filiera legno-arredo stia adottando materiali sostenibili nei processi, tanto che circa il 60% si approvvigiona da fonti energetiche rinnovabili nella produzione. Inoltre, quasi tutte le imprese considerano un criterio circolare nella progettazione di prodotto e oltre la metà ha implementato modelli di business orientati sulla circolarità. La maggior parte delle imprese si è concentrata sulla riciclabilità (58,2%) e la disassemblabilità dei materiali (37,5%), il riuso (29,3%) del prodotto finale, la riduzione degli imballaggi (44%) e dei consumi energetici (54,9%). Anche secondo i dati emersi dall’ultimo FESPA Print Census - l’indagine, condotta su 1.778 aziende di stampa di oltre 120 Paesi - il 72% dei partecipanti ha espresso il desiderio che i propri fornitori di servizi di stampa siano rispettosi dell’ambiente e offrano prodotti eco-compatibili.

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Per conformarsi a questo sentire comune, l’organizzazione ha implementato una serie di iniziative e linee guida per assicurare la maggior riduzione degli sprechi. «Questo include la garanzia che gli stand siano costruiti con materiali riciclati, riciclabili e riutilizzabili, scoraggiando l’utilizzo di supporti usa e getta. Per i rifiuti che non possiamo evitare di produrre, utilizziamo un sistema di gestione e smaltimento quantificabile» racconta Graeme Richardson-Locke, Head of Associations and Technical Lead di FESPA Global Print Expo. «In tutti i mercati verticali che rappresentiamo stiamo assistendo a uno spostamento verso l’utilizzo di materiali e processi produttivi più rispettosi dell’ambiente, e la sostenibilità è un obiettivo fondamentale per la maggior parte dei nostri fornitori. Più la domanda di prodotti sostenibili cresce, più assistiamo a un aumento degli investimenti in materiali di consumo come gli inchiostri a polimerizzazione UV, al lattice e a sublimazione, ma anche in soluzioni in grado di automatizzare i flussi di lavoro per ridurre gli sprechi e risparmiare risorse». L’obiettivo di educare e informare la comunità globale dei professionisti della stampa si estende anche alle associazioni a livello globale, molte delle quali stanno pianificando pro-

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getti legati alla sostenibilità. Alcuni esempi sono i corsi della Sustainable Waste Academy per fornitori e produttori di rifiuti ospitati da FESPA UK e la guida ai messaggi ambientali che FESPA Spagna ha sviluppato per i suoi membri. La fiera di Amsterdam ha invece visto il ritorno del Sustainability Spotlight, una rubrica realizzata in collaborazione con Reboard, fornitore di materiali da costruzione in cartone, e Carbon Quota, consulente ambientale e fornitore di soluzioni che supporta le aziende nella riduzione delle emissioni di carbonio attraverso le loro operazioni e la loro catena di fornitura. La vetrina di materiali ha messo in evidenza più di 100 grafiche e tessuti progettati in maniera ecosostenibile, con materiali che spaziano dalle fibre naturali a quelle cellulosiche. Ogni substrato è stato corredato da una scheda informativa, per consentire ai visitatori di conoscere gli attributi sostenibili e le modalità di utilizzo per la realizzazione di prodotti innovativi e rispettosi dell’ambiente. «Per motivare gli espositori a ridurre i rifiuti prodotti in fiera, inoltre, abbiamo implementato una nuova World Map Initiative per i nostri eventi di Amsterdam, incoraggiando gli espositori ad aumentare il valore di riutilizzo dei campioni che stampano in fiera, cre-

ando mappe di grande formato, che possono essere distribuite a scuole e biblioteche locali. L’iniziativa mira a ridurre gli sprechi e a creare risorse educative utilizzabili che coinvolgano anche le nuove generazioni con la stampa» conclude Locke. Progettare il punto vendita, verso un approccio olistico Oggi la vita media di un negozio è di circa cinque anni, dopodiché l’allestimento viene rinnovato per dare spazio a nuovi concept estetici. Se parliamo di flagship e temporary i tempi sono ulteriormente ridotti. Spesso il rinnovo richiede una ristrutturazione completa, con conseguente eliminazione dell’allestimento precedente. Per un brand con migliaia di punti vendita in tutto il mondo questo significa buttare via tonnellate di materiali. L’attenzione delle aziende è quindi sempre più focalizzata sull’utilizzo di materiali riciclabili o con contenuto riciclato, riutilizzabili o recuperati. Va affermandosi l’idea del design for disassembling, che punta alla progettazione di oggetti che siano facilmente smontabili, eliminando l’uso di colle e adesivi, prediligendo chiusure a incastro e adottando soluzioni che favoriscano la sostituzione e riparazione di ciascun componente, allun-


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gando la vita del prodotto. Ma la progettazione sostenibile deve tenere conto non solo di fattori ambientali, ma sociali ed economici in cui è coinvolta tutta la filiera. Per rispondere alle esigenze di sostenibilità della clientela soprattutto nell’ambito del fashion, il fornitore di servizi di stampa Printable ha intrapreso un percorso per adeguarsi ai criteri ESG, uno strumento utile a misurare il livello di sostenibilità di un’azienda anche in termini di diversità, equità e inclusione. In linea generale, fa sapere lo stampatore, c’è un forte interesse da parte dei brand, in particolare nel fast fashion, a introdurre elementi di natura riciclata e riciclabile, oltre che progettare gli store in maniera energeticamente efficiente. Il luxury è più cauto in questo processo, perché storicamente legato all’esigenza di garantire determinate performance in termini sia pratici che estetici, che spesso i materiali green o innovativi non sono in grado di esaudire. In questi casi il concetto di sostenibilità viene declinato attraverso azioni esterne di riqualificazione, ripiantumazione, efficientamento energetico. Tra i servizi che l’azienda mette a disposizione dei propri clienti c’è la misurazione dei livelli di CO2 consumata ed emessa nell’atmosfera. L’adozione di prodotti e processi so-

VA AFFERMANDOSI L’IDEA DEL DESIGN FOR DISASSEMBLING, CHE PUNTA ALLA PROGETTAZIONE DI OGGETTI CHE SIANO FACILMENTE SMONTABILI

stenibili richiede tempo, ma il lavoro dello stampatore consiste anche nel sensibilizzare i clienti non solo all’utilizzo di materiali sostenibili come cardboard e tessuto, ma anche di processi di stampa con consumi ridotti come la stampa a sublimazione con inchiostri base acqua. Ad oggi solo un 30% dei suoi clienti ha adottato questo tipo di tecnologia, ma si punta a raggiungere una quota del 50%. La sostenibilità fatta ad arte Anche in ambito museale la progettazione sostenibile degli spazi ha preso piede attraverso l’utilizzo di materiali naturali o di recupero o strategie di risparmio ed efficientemente energetico. Si pensi al California Academy of Sciences di San Francisco. L’esterno della struttura, progettato da Renzo Piano, è pensato per fondersi in maniera armonica con l’ambiente che lo circonda, mentre la struttura è quasi totalmente composta da materiale riciclato e l’illuminazione è fornita da pannelli solari. Ancor più recente il caso dell’allestimento realizzato in occasione del Met Gala, la serata di beneficenza che ogni anno accoglie celebrità del cinema e della musica, per raccogliere fondi destinati al Costume Institute del Metropolitan Museum of Art di New York.

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Per l’edizione 2023 il curatore Raul Àvila, che si occupa del design dell’evento dal 2007, e l’architetto Tadao Ando hanno scelto di rivisitare il tradizionale red carpet, progettando un pavimento bianco decorato a strisce rosse e blu (ispirate al pittore William Hogarth), in cui le tipiche siepi verdi ai lati del tappeto, che separano la stampa dai visitatori in arrivo, sono state sostituite da pile di bottiglie di plastica riciclate. L’esposizione di materiali riciclati è stata ulteriormente rafforzata dall’uso di lampadari, anch’essi realizzati in plastica, e dall’installazione cilindrica fatta di fiori e bottiglie situata al centro della Great Hall del museo. In Italia, tra i progetti che puntano a valorizzare il tema della circular economy c’è MAXXI sostenibile, una serie di interventi per mitigare l’impatto ambientale del Museo Nazionale delle arti del XXI secolo di Roma e raggiungere la carbon neutrality. «È una sfida importante che immagina il Museo dei prossimi anni attraverso l’ampliamento dei suoi spazi e dei suoi contenuti culturali» ha dichiarato il neopresidente Alessandro Giuli. «Un progetto ambizioso, che nasce dopo le trasformazioni, l’evoluzione, la ricerca e i risultati degli oltre dieci anni dall’apertura del MAXXI. Sarà, nel complesso, l’occasione per

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una profonda ridefinizione anche degli spazi esterni, con interventi coordina volti a mitigare l’impatto ambientale dell’edificio grazie all’inserimento di tecnologie sostenibili, alla realizzazione di un’isola microclimatica e di un nuovo asse di verde urbano rivolto al quartiere e alla città di Roma». Il MuSe di Trento è il primo museo sostenibile italiano ad aver ottenuto la certificazione LEED Gold rilasciata dal Green Building Certification Institute di Washington D.C.: fondamentali sono state la scelta di materiali eco-sostenibili e le modalità di costruzione, oltre alla progettazione di percorsi pedonali e servizi di trasporto che disincentivano l’utilizzo di mezzi privati a favore di una mobilità green. È un discorso che coinvolge anche i musei d’impresa, cioè i musei che raccontano in maniera verticale la storia di un’azienda e che oggi, sempre più, non svolgono soltanto

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IL MUSE DI TRENTO È IL PRIMO MUSEO SOSTENIBILE ITALIANO AD AVER OTTENUTO LA CERTIFICAZIONE LEED GOLD RILASCIATA DAL GREEN BUILDING CERTIFICATION INSTITUTE DI WASHINGTON D.C

una funzione d’archivio ma sono concepiti come concept store, arredati con soluzioni innovative, attente al design e alla sostenibilità. Lo conferma anche Museimpresa, Associazione Italiana Archivi e Musei d’Impresa, fondata per iniziativa di Assolombarda e Confindustria nel 2001, che riunisce oltre 140 archivi di piccole, grandi e medie imprese italiane. Nei ventitré anni di attività dell’Associazione le sfide si sono evolute, al passo con l’evoluzione tecnologica, economica e sociale che ha interessato il comparto aziendale italiano. Una su tutte quella derivante dalla digitalizzazione, un processo di dematerializzazione che deve essere sostenibile, dando continuità ai principi che guidano il lavoro di conservazione del patrimonio documentario, ma aprendosi alle opportunità offerte dalle nuove tecnologie. Un’ultima ma non meno importante sfida, è stata quella di costruire degli itinerari di turismo industriale diffu-

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si in tutta Italia, così da includere i musei e gli archivi d’impresa nelle mete di una località e ampliando il target del cosiddetto turista industriale, ossia colui che visita i luoghi del lavoro e della produzione, scoprendo l’importanza del legame tra i cluster di produttività e manifattura e l’inclusione territoriale e sociale di una comunità.

Grazie a: Graeme Richardson-Locke, FESPA Mattia Pelizzoni, Sales Director di Printable Museimpresa – Associazione Italiana Archivi e Musei d’Impresa


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R E V O L U T I O N

Un 2024 itinerante e con un focus sui materiali per Brand Revolution

L’ultima edizione di Brand Revolution si è tenuta a Milano nello spazio Garage 21 il 26 e 27 ottobre 2023, in una due giorni di talk, workshop, e, naturalmente, una vasta area espositiva divisa in sezioni legate al concept e al visual “The Human Park”, sviluppato in AI con la collaborazione di Experiency: il Lab, che ha presentato i sei progetti realizzati nel corso del laboratorio di co-creazione; Creative, uno salotto dedicato alle professionalità creative; la Casa degli Errori, un’attrazione basata su un’esperienza nel Metaverso in cui è stato possibile incontrare e conoscere i più comuni errori di stampa; il Touch & Chat, area dedicata agli stampatori e fornitori di tecnologie che hanno presentato una selezione dei loro migliori progetti, condividendoli con il pubblico; e infine – ma non per importanza – l’area Materials, che ha messo in scena una vasta rappresentanza di supporti per la stampa e la nobilitazione per qualsiasi applicazione, primo step di un più vasto progetto denominato PrintMAT che culminerà con la fiera Print4All (27-30 maggio 2025).


B R A N D

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e creativo» afferma Valentina Carnevali, Group Sales Director di Stratego Group.

L’obiettivo di questa partnership con ComuniKart, l’evento di punta per il CentroSud Italia nel settore della comunicazione, è stato creare un ambiente di incontro e confronto per i professionisti del settore — Valentina Carnevali GROUP SALES DIRECTOR STRATEGO GROUP

Il rapporto tra i brand e la stampa In qualità di programma pluriennale, Brand Revolution – Innovation in printing & design, al momento si sta dedicando a un’attività di ricerca sul rapporto tra i brand e i supplier di prodotti stampati. Il programma prevede tra le altre cose il lancio di survey per approfondire dinamiche legate a fattori chiave come budget di spesa, sostenibilità ambientale, ricerca di soluzioni innovative e distintive, aspettative nella relazione con la filiera in relazione ai cambiamenti intervenuti nelle necessità di comunicazione. Brand Revolution nella Roadmap di Print4Aall La prossima tappa di Brand Revolution è fissata per l’11 luglio 2024 a Ospedaletto di Pescantina (VR) in occasione della Print4All Conference, tappa fondamentale verso la fiera Print4All, che si terrà a Rho-Fiera Milano dal 27 al 30 maggio 2025. Il titolo “Stampa Futura: prospettive di filiera e innovazione per l’indu-

stria della stampa del domani”, ben racconta l’obiettivo dell’evento: partendo dall’analisi delle innovazioni e delle novità tecnologiche lanciate sul mercato negli ultimi mesi, si traccerà uno scenario più ampio, lasciando ampio spazio al dibattito trasversale lungo tutta supply chain, per guardare alle direttrici future del mondo del printing in tutti i segmenti dell’industria, dal converting al package printing, dal labeling alla stampa commerciale e industriale. Nel corso della giornata di lavori, le innovazioni e le novità tecnologiche – guardate sia dal punto di vista dei produttori che di brand owner e creativi che hanno modo di utilizzarle – saranno aggregate secondo tre direttrici, che anticipano le aree speciali che torneranno in fiera durante la Print4All 2025: Green Printing, Corrugated Experience, PrintMAT. Brand Revolution sarà presente all’appuntamento di luglio con una selezione dei progetti più di successo degli ultimi anni del Lab, e sarà filo conduttore di due sessioni plenarie che coinvolgeranno esperti che lavorano per brand e agenzie di comunicazione.

Brand Revolution a Comunikart A evento concluso, tuttavia, Brand Revolution non si è fermato. Dall’1 al 3 marzo ha partecipato a Comunikart, appuntamento che si tiene ogni anno alla Fiera di Roma e che presenta soluzioni complete e innovative per le esigenze di comunicazione e marketing delle aziende, presentando novità nell’ambito della stampa digitale, promozione tessile e ricamo, digital signage, fotografia, abbigliamento e gadget promozionale, serigrafia e litografia, fresatura, cartellonistica, insegnistica e incisione. In uno stand dedicato sono stati esposti nove progetti selezionati dalle edizioni più recenti, attirando per tre giorni, con la sua impronta inedita e peculiare, tutto il pubblico della fiera incuriosito dalla loro genesi creativa e dalla realizzazione tecnica, allargando così l’audience di Brand Revolution anche al Centro-Sud Italia. «L’obiettivo di questa partnership con ComuniKart, l’evento di punta per il Centro-Sud Italia nel settore della comunicazione, è stato creare un ambiente di incontro e confronto per i professionisti del settore, promuovendo lo scambio di idee ed esperienze e sostenendo l’uso della stampa come strumento di comunicazione efficace

Nelle pagine seguenti vi raccontiamo nel dettaglio i progetti nati nel corso del laboratorio 2023

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Cartaria Italiana It’s My Italian Time Progetto ideato da ArteficeGroup e realizzato con Fontana Grafica, Oropress, SEI Laser, Varigrafica Una gift box per il mercato dell’hotellerie di lusso italiano: “It’s my Italian time” è pensata per offrire un’esperienza emozionante che permetta a chi la riceve di immergersi nella vera “dolce vita” italiana. Maioliche, colori vibranti, design e sostenibilità sono le keywords che racchiudono l’essenza di questo progetto. L’intera box è infatti pensata in modo consapevole, con l’uso di materiali di qualità, riciclati e riciclabili, e un’estrema attenzione per i dettagli. L’apertura della box svela un’illustrazione a livelli che racchiude la bellezza di un paesaggio marittimo estivo, con una piastrella decorata come una maiolica. Alla base, una superficie riflettente svela un mazzo di carte da gioco illustrato e personalizzato, ideale per momenti di relax e una pratica pochette per trasportare l’essenziale. Non manca il cibo, componente imprescindibile della cultura italiana, con una selezione di biscotti di alta qualità. Grazie a un QR code, si avrà accesso a un set di sticker e a un Insta Filter che permetteranno di condividere la bellezza del “My Italian time”. La experience box La box è realizzata da Varigrafica con un rivestimento che rimanda al paesaggio della Costiera Amalfitana grazie al colore giallo e la texture di un limone: Ecorel® Pure Levant EPL62031 di Fontana Grafica, una carta spalmata che imita la pelle pregiata. La carta di supporto è composta per oltre il 50% da fibre riciclate (PCW), interamente riciclabile ed è certificata FSC. L’interno è un accoppiato dal colore dei fondali marini e delle maioliche, e utilizza Wibalin® Recycled WBR910 Storm, una carta naturale tinta in pasta, prodotta con il 100% di fibre di carta riciclata provenienti sia da rifiuti 52

post-consumo (PCW) che da rifiuti industriali (PIW). È certificata FSC Recycled. L’esterno è nobilitato a caldo con Oropress 061C43 blu metallizzato per il logo “It’s my Italian time”, che crea un suggestivo contrasto col giallo limone del rivestimento. La piastrella è stampata in esacromia con UV Led e con taglio esagonale realizzato da un marmista tramite una fresatura ad acqua; l’esagono in ceramica e i suoi colori si riflettono poi su un pannello realizzato in PVC accoppiato a una pellicola a specchio, su cui sono stampati, sempre tramite tecnologia UV Led il claim “It’s my Italian time” e un QR code.

Le quinte scenografiche Le quinte sono realizzate col sistema di taglio laser PaperOne5000 sviluppato da SEI Laser, tecnologia che offre una qualità e precisione di taglio senza precedenti per la creazione di prodotti di altissima qualità e dal grande impatto estetico. Grazie alla sua capacità di eseguire tagli molto complessi e intricati, i designer possono creare forme e motivi personalizzati, impossibili con i tradizionali sistemi di taglio. Le carte da gioco Le carte napoletane sono stampate da Varigrafica in digitale su Wibalin® Board WBNB500, un cartoncino tinto in pasta

da 320 g, resistente, certificato FSC, vegano e riciclabile al 100%. Sono nobilitate fronte/retro con stampa a caldo oro lucido Oropress 562C06, e con 061C43 blu metallizzato sul retro per il logo, e poi fustellate con angoli stondati. L’astuccio è realizzato con Wibalin® NSB® (Natural Strong Board) da 265 g, cartoncino naturale certificato FSC, vegano e riciclabile al 100%, stampato in offset, nobilitato con stampa a caldo e fustellato con una particolare chiusura. Le scatole dei biscotti Con lo stesso materiale e tecnica dell’astuccio delle carte sono stati realizzati quelli dei biscotti, avvolti in una carta velina stampata con tecnologia offset-digitale con un pattern che riprende il logo dell’intera campagna. La pochette A completamento del welcome kit c’è la pochette multiuso confezionata sartorialmente con Toile Ocean TOC31003 Plage, la prima tela per libri che contiene filati derivati dalla plastica raccolta negli oceani, sviluppata in collaborazione con la start-up svizzera #tide ocean SA. La chiusura è realizzata con Wintan® Natural Palma, pelle riciclata prodotta da fibre di cuoi genuini all’85%, recuperate dalle concerie.


Conviv The Conviv Game Progetto ideato da O,Nice! Design e realizzato con Grafical, ICO, Luxoro, myCordenons Ispirandosi ai più classici alcoholic games, O,nice! Design Studio reinterpreta il brand Conviv con una box di giochi veloci, divertenti e analcolici. Le illustrazioni del progetto raccontano le infinite combinazioni di Conviv Bianco e Rosso con ingredienti e botaniche, per ottenere cocktail low-alcohol e no-alcohol: giocando, si viene sfidati ad assaggiare i signature cocktail proposti da Conviv e a sperimentare mix più arditi e originali. The Conviv Game diventa uno strumento divertente e coinvolgente per diffondere la cultura del bere bene, in equilibrio tra gusto e salute. La box ICO ha progettato una scatola in cartone stampata fronte/retro in digitale con colori base acqua in quadricromia e successivamente fustellata. La struttura con apertura a valigetta ha tre diverse dime, una che accoglie le due bottiglie dall’etichetta interattiva e una matita, un’altra che accoglie il Conviv Pong e infine una, al di sotto del ripiano removibile, che accoglie i due mazzi di carte e il poster con le illustrazioni. I mazzi di carte Mind it! e Mix it! I mazzi di carte Mind it! (memory) e

Mix it! (famiglie) con i rispettivi astucci sono stampati da Grafical in quadricromia con nobilitazione a freddo con KPS Slim Silver di Luxoro sovrastampato in alcuni punti. Grafical ha poi realizzato la fustellatura, l’incollatura dell’astuccio e il montaggio. Il mazzo Mind it! è realizzato con myInsize Modigliani Candido 145 g di myCordenons accoppiata a un’anima di myNotturno 700 g che conferisce lo spessore e la rigidità alle tessere, mentre Mix it! è realizzato con la sola myInsize Modigliani Candido 330 g. Entrambi gli astucci sono realizzati con mySo…Silk White 350 g, una carta che, arricchita

da fibre di seta, si ispira a uno dei tessuti più eleganti e lussuosi che siano mai stati creati. Il gioco Hit it! Il gioco del Conviv Pong è composto da 20 bicchieri di carta, personalizzati con adesivi da Grafical stampati con la stessa tecnica delle etichette delle bottiglie, e 20 sottobicchieri in cartone realizzati da ICO in onda E, stampati in digitale fronte/retro con colori ad acqua. Il gioco Spin it! Con la bottiglia di Conviv ci si può

divertire con uno dei giochi più popolari ai party: quello della bottiglia. Per farlo è stato realizzato da ICO un tabellone in onda NE stampato in digitale con inchiostri ad acqua. Le etichette Le due referenze di prodotto hanno etichette con giochi da risolvere con la matita inclusa nel kit. Sono realizzate da Grafical in quadricromia su carta naturale e sono impreziosite dai colori a caldo LUXOR® 307 e LUXOR® BRISK GREEN di Luxoro. I cliché per la microincisione e l’embossing sono hinderer + mühlich Italia. Il poster Ai giochi si accompagna un poster che contiene tutte le illustrazioni del gioco, stampato sempre da Grafical in digitale su carta myCordenons myInsize Modigliani Candido 145 g. 53


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Coppa Milano-Sanremo Drive The Legend Progetto ideato da: Effige 2.0 e realizzato con Fontana Grafica, Grafical, Grafiche Antiga, ICO, Luxoro, SEI Laser, Valtenna. La Coppa Milano-Sanremo è la più antica corsa automobilistica italiana, nata nel 1906 dall’intuizione di un gruppo di pionieristici “gentlemen drivers” dell’epoca per cimentarsi in quella che allora si poteva definire un’ardimentosa passeggiata verso il mare. Da allora il blasone si è consolidato: nell’edizione 2023 sono stati 120 gli equipaggi che si sono dati “battaglia” con automobili uniche. La richiesta è stata di allungare l’hype attorno alla corsa che si svolge nell’arco di 4 giorni, quindi è stato creato un prodotto unico, impattante ed elegante composto da tre scatole, consegnate nell’arco dell’anno, prima, durante e dopo la gara. La prima contiene il materiale per la corsa e viene recapitata al momento dell’iscrizione; la seconda è data a mano all’inizio della gara e contiene il car badge da montare sul radiatore dei bolidi; la terza viene consegnata all’arrivo: è previsto uno spazio per alloggiare un libro fotografico, personalizzato, che verrà spedito nei mesi a seguire. Le tre scatole si uniscono e diventano un unico oggetto. Il sistema di box Valtenna ha realizzato il sistema di box: tre pack che si uniscono attraverso magneti a scomparsa. Le due scatole perimetrali hanno struttura a C e hanno tre scomparti superiori e due inferiori per contenere tag NFC, regolamento, road book, brochure, bottiglia di vino personalizzata, referral, monografia e targa di partecipazione. La scatola centrale che contiene la targa ha una struttura a tre pezzi con apertura a ribalta. I componenti sono stampati a caldo con colori Luxoro LUXOR® 369, Blu profondo ed elegante, sulla prima scatola e LUXOR® 334, una tonalità di oro che vira sul bronzo scuro, sulle altre due. I clichè piatti sono hinderer+mühlich. I materiali da rivestimento di Fontana Grafica sono stati scelti per richiamare tre effetti visivi e tattili differenti: la prima scatola è rivestita con 54

Skivertex® Ubonga SXU5345, una carta con spalmatura acrilica e base impregnata lattice, rifinita con una stampa dopo la goffratura che conferisce all’imitazione della pelle un aspetto eccezionalmente realistico. La seconda scatola è in Corvon® Iridescents Weave CIW8521 Gold, carta spalmata con base saturata lattice che assomiglia a un metallo iridescente intrecciato grossolanamente. La scatola centrale è rivestita con Napura® Madera NAM5044 TEAK, carta tinta in pasta e termo-reattiva che colpisce per la sua goffratura che imita alla perfezione le venature del legno. La carta è vegana, certificata FSC™. La brochure, il road book e il regolamento A Grafiche Antiga è stata affidata la realizzazione di queste tre applicazioni, per

le quali è stata utilizzata una carta patinata senza legno matt che evidenzia la brillantezza delle immagini. Tutti e tre i supporti sono nobilitati in digitale in copertina e per la brochure è stata scelta una rilegatura a filo singer. Il Road Book è rilegato a filo refe per conferire resistenza a quello che sarà sicuramente lo stampato più sfogliato. Il libro fotografico Il libro fotografico racchiude le immagini più significative della gara ed è realizzato da Grafiche Antiga con rilegatura bodoniana e rivestimento in tessuto Fancy Metallic 59505 di Fontana Grafica e stampato a 5 colori (w+cmyk) su cartoncino nero da 3 mm. Il tutto è stato impreziosito da una nobilitazione digitale. Per l’interno si è optato per una carta patinata lucida senza legno da 170 g.

La targa Per la realizzazione delle targhe, SEI Laser ha utilizzato due sistemi differenti: Mercury Fibra è stata impiegata per il taglio laser; Easy Fibra per l’incisione della grafica. Mercury Fibra è un sistema plotter di taglio, perfettamente in grado di garantire altissime prestazioni in termini di dinamica e accuratezza. Easy Fibra è invece un sistema galvanometro, dotato di una testa di scansione capace di riprodurre qualsiasi tipo di grafica con estrema precisione e in tempi brevissimi. Le etichette di spumante Grafical ha realizzato le etichette per lo spumante inserito all’interno del cofanetto. Personalizzate grazie all’utilizzo del dato variabile, riportano i nomi dei componenti della squadra partecipante, il tipo di vettura e il numero in gara. È stata utilizzata una carta oro opaco adesiva e la stampa dei 4 colori con utilizzo del bianco e plastificazione opaca. La sovrascatola per la spedizione Per questo progetto la ICO ha realizzato una scatola per la spedizione della prima box, quella che arriva all’atto dell’iscrizione. Realizzata in onda EB, presenta una chiusura antimanomissione con modello brevettato che non utilizza colle né adesivi, ed è stata stampata fronte/retro in digitale con colori base acqua in quadricromia.


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Silverskin The Real Story Is The Invisible One Progetto ideato da Advision e realizzato con Grafical, Luxoro, myCordenons, Valtenna “La storia che non vedi” è il concept realizzato da Advision per Silverskin, ispirato all’identità stessa del brand. L’obiettivo è far sentire gli appassionati del mondo dello sport, e in particolare dei prodotti firmati Silverskin, parte di una community in grado di condividere la bellezza di credere in valori quali fatica, motivazione e impegno. La box, insieme agli altri strumenti, rappresenta infatti una visione d’insieme su tutti quegli elementi invisibili ma reali. Si tratta di momenti e ricordi che tendenzialmente non vengono ostentati, ma che caratterizzano il percorso mentale e fisico di ogni atleta per il raggiungimento dei propri traguardi. Advision ha voluto concentrarsi così sulla realizzazione di un pack prodotto, caratterizzato da due scomparti apribili attraverso un meccanismo in grado di “allungarsi”, simulando così l’importante elasticità del tessuto. Il pack, seguito dalla realizzazione di altri materiali quali sticker, certificato di benvenuto nella community e “diario di bordo”, è stato studiato con la volontà di rendere visibile il “dietro le quinte” che rappresenta la vera essenza di chi conosce e ama questo brand. La box Valtenna ha realizzato la scatola a due cassetti dotata di un sistema di estrazione simultanea. Il case esterno è in cartone teso tinto in pasta colore nero, rivestito con carta myCordenons myBlackgold 120 g. I cassetti consentono una multifunzionalità del packaging, da un lato destinato a contenere il prodotto e dall’altro ad abilitare l’utente verso una dimensione esperienziale legata ad avventure estreme. I due cassetti sono in cartone teso tinto in pasta rivestito

con carta myBlackgold 120 g, dotati di solcatura e unghiatura per facilitarne l’estrazione. La stampa offset prevede due passaggi di pantone 877U e grafiche differenti per ogni singolo componente della box. La carta scelta, myBlackgold, è caratterizzata da un nero profondo, una superficie liscia, un trattamento antimpronta e una elevata resistenza all’abrasione. È prodotta senza l’impiego di pigmenti Carbon Black, con fibre di pura cellulosa vergine ECF ed è certificata FSC®.

Gli sticker A completamento del pack, come garanzia di integrità e autenticità del prodotto, Grafical ha realizzato degli sticker chiudi-pacco con la stampa a caldo di un ologramma standard Holo Spiral AL/KL di Luxoro. È stato realizzato anche un set di sticker “motivazionali” in cui è applicato a caldo il LIGHT LINE® LASER con cliché in ottone hinderer + mühlich Italia, forniti da Luxoro.

La card di benvenuto Il cartoncino di Benvenuto è stampato da Grafical con pantone metallizzato su carta nera in pasta myBlackgold 290 g accoppiata per ottenere maggiore rigidità e spessore. Il diario di bordo Il diario di bordo è stampato, fustellato e piegato da Grafical in quadricromia con l’aggiunta del pantone argento metallizzato su carta myCordenons myKingdom Wove Diamond White 160 g, e comprende anche una tasca in myBlackgold 190 g. Al suo interno è presente un block notes stampato in nero e pantone metallizzato, imbavato e incollato, realizzato con carta myKingdom Wove Diamond White 190 g. myKingdom è una linea di alta gamma che nasce come supporto essenziale della comunicazione di ogni marchio. Wove è una delle finiture disponibili, una carta naturale con un piacevole effetto tattile. Unisce ottime prestazioni di stampa con la morbidezza al tatto. È realizzata con fibre di pura cellulosa vergine ECF e con il 15% di fibre di cotone ed è certificata FSC®.

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Storytel The Storyteller Progetto ideato da DLV BBDO e realizzato con Archè Comunicazione e myCordenons Ascoltare un audiolibro con Storytel è un’esperienza immersiva che permette di entrare in contatto con l’autore in un modo unico e intimo, attraverso i suoni e le voci che raccontano le sue storie. Ma come si può rendere fisica questa esperienza? In questo mondo di suoni e voci che ruolo ha la carta, su cui originariamente è nata la storia? Per rispondere a queste domande, nasce The Storyteller: una collana di amplificatori analogici in papercraft che si potranno comporre con le proprie mani. Ma il risultato non sarà un amplificatore qualsiasi: un pezzo dopo l’altro, infatti, The Storyteller assumerà le sembianze di uno dei personaggi dell’audiolibro a cui è dedicato. Così che a raccontarci la sua storia sarà proprio uno dei protagonisti. 56

Il cofanetto-libro Per Brand Revolution è stato scelto “La profezia dell’armadillo” di Zerocalcare. Arché ha raccolto la sfida della progettazione strutturale, stampa e cartotecnica del cofanetto a forma di libro, con copertina in cartone rivestito con film metallizzato oro sovrastampato con tecnologia UV in nero e bianco. L’interno del cofanetto è rivestito con carta myCordenons myMalmero Orange 120 g. myMalmero è una gamma dalla superficie “wove”, con un’ampia e ricercata palette di colori intensi, con buona speratura, tenacità e solidità alla luce: la scelta perfetta per ogni progetto top di gamma.

Lo speaker La carta myCordenons è la protagonista di questo inedito oggetto componibile, l’Armadillo che dà il titolo al primo libro di Zerocalcare e presenza costante del suo universo narrativo. Racchiuso nel cofanetto sotto forma di 20 tessere con elementi fustellati, l’armadillo è stato progettato da Arché con un sofisticato sistema di montaggio in sequenza precisa: il pubblico di Storytel potrà così comporlo da sé per dar vita allo speaker poligonale che racconterà la storia. All’interno dei pezzi per l’assemblaggio è celato un tag NFC che trasferisce il file audio al telefono, da alloggiare nella fessura superiore. Per l’armadillo è stata scelta la myMalmero nel colore Blanc da 375 g, Noir e Orange da 300 g. Per le parti in arancio chiaro è stata usata la Malmero Blanc, stampata nella nuance desiderata.


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This Unique (Good) Mood Shifter Progetto ideato da Smith Lumen e realizzato con ICO, myCordenons, Varigrafica Menstrual (R)evolution! Questa la missione della start-up This Unique impegnata contro lo stigma e la disinformazione legati al ciclo mestruale. Un impegno sociale e ambientale portato avanti a suon di social e con un tono di voce schietto ma ironico, che ha permesso di costruire una nutrita community e di dare accesso a informazioni e a prodotti sostenibili e sicuri a sempre più persone. Con l’obiettivo di trasferire la personalità innovativa del brand anche all’experience di prodotto, è stato aggiunto un nuovo tassello alla Menstrual (R)evolution attraverso una profonda connessione emotiva con il consumatore. I pregiudizi sulle mestruazioni sono legati a un’esperienza negativa che si trasferisce anche sulla persona stessa. “Sei nervosa, hai le tue cose?”. Il concept “(Good) Mood Shifter” cambia il punto di vista sulle mestruazioni: una box colorata e riutilizzabile per ricevere a casa i prodotti ordinati online e un corner interattivo, educational e inclusivo che nei luoghi pubblici offre assorbenti e sdogana le mestruazioni come momento normale della vita. La box B2C La scatola pensata per contenere gli assorbenti This Unique è realizzata da Varigrafica con carta mySlide White 330 g di myCordenons, caratterizzata da un piacevole effetto tattile, resistente allo sfregamento e alle impronte. La stampa, in due diverse versioni, è realizzata in digitale e nobilitata con vernice serigrafica fosforescente per ottenere l’effetto “glow in the dark”. Da ultimo la scatola è stata fustellata sia per creare uno stencil nel logo, sia per ottenere una peculiare aper-

tura frontale a ribalta. Il leaflet e le veline La box B2C è accompagnata da pacchetti refill realizzati in carta velina stampati con tecnologia offset H-UV compresi di adesivi chiudi pacco in pvc. Altro elemento chiave è il leaflet pop-up creato tramite l’accoppiaggio di due carte myCordenons: myMonnalisa da 160 g e myStardream Dolomite da 285 g, entrambe stampate con tecnologie digitali; l’elemento pop-up – fulcro del pieghevole – è stato poi fustellato

e incollato manualmente. Tutto è realizzato da Varigrafica. Le box dispenser B2B Per il mondo B2B è stato progettato un sistema di dispenser sostituibili, da inserire all’interno di un totem interattivo da posizionare nelle aree comuni delle realtà che forniscono gli assorbenti al proprio personale. Questo elemento ha visto la stretta collaborazione tra Varigrafica e ICO. Varigrafica ha realizzato due versioni di box dispenser con apertura a serranda, una per

gli assorbenti regular e una per i super, in cartone teso rivestito in seguito con carta myCordenons myMonnalisa da 360 g. Il totem interattivo ICO ha adeguato la progettazione del totem al materiale utilizzato e alla funzione dei dispenser considerando sia gli elementi esterni che vi sono inseriti, sia la sua configurazione ispirata alla “ruota della fortuna”. Il totem, in cartone ondulato, realizzato in onda EB e composto da 6 elementi, alcuni dei quali prevedono più strati di cartone incollato, è stato fustellato e stampato in digitale in quadricromia con colori base acqua. Per mantenere l’effetto naturale del cartone, non potendo stampare il bianco sull’avana, si è deciso di utilizzare un semilavorato con copertina bianca e simulare con la stampa l’avana il colore del cartone. Gli sticker Per completare l’esperienza del corner Good Mood dispenser, Varigrafica ha realizzato una collezione di sticker in bobina in PVC, stampati in esacromia con tecnologia UV Led e pretagliati per poter essere staccati e collezionati. 57


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L’IA diventa programmazione. E può supportare l’attività di stampa Avete mai provato a utilizzare una delle sempre più numerose tecnologie di intelligenza artificiale generativa come Bard, Google Duet, ChatGPT o una di quelle che utilizzano l’infrastruttura Open.AI, Microsoft, AWS e altre piattaforme che offrono soluzioni interessanti?

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di P A T

MCGREW

e RYA N

MC A BEE

M C G R E W G ROU P

· ·

PIXELDOT

Usano algoritmi per rispondere alle richieste, sfruttando i set di dati disponibili per formulare le risposte. Si può insegnare loro a rispondere a quasi tutto ciò che può essere suddiviso in passaggi. Possono analizzare e sintetizzare dati e contenuti per fornire informazioni aggiuntive. E possono commettere errori. Sono le intelligenze artificiali. Vediamo come possono supportare l’attività di stampa. Cosa sappiamo dell’intelligenza artificiale?

Nessun argomento oggi è così controverso nella comunità tecnologica quanto l’intelligenza artificiale. Per qualcuno rappresenta la rovina della specie umana e per altri rappresenta il secondo Rinascimento. Quel che è certo è che esistono super computer in grado di eseguire in un secondo calcoli che, secondo una ricerca dell’Università dell’Indiana, richiederebbero a una persona più di trentuno miliardi di anni per formularli. Questo livello di potenza computazionale ha fatto avanzare la scienza e migliorato le prestazioni, ad esempio, dei nostri smartphone, diventati device insostituibili nella nostra vita.


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La differenza è che le macchine guidate dall’intelligenza artificiale possono eseguire funzioni che consideriamo simili a quelle umane come la percezione, l’apprendimento, la creatività e il ragionamento. È per questo che le nuove piattaforme di IA generativa come ChatGPT di Open AI e Google Bard colpiscono la nostra immaginazione e a volte suscitano timore per via delle loro capacità potenzialmente dirompenti. L’intelligenza artificiale generativa crea contenuti basati su input o suggerimenti, principalmente sotto forma di richieste formulate in un linguaggio naturale. Ad esempio, si può dire a Dall-E 2 di Open AI di creare un ritratto dettagliato di Johannes Gutenberg nello stile di Andy Warhol e potrebbe generare qualcosa di simile all’immagine di questa pagina. Come avviene nella maggior parte delle tecnologie, il risultato probabilmente saprà collocarsi a metà strada tra generare in noi un indicibile stupore oppure convincerci che siamo destinati all’estinzione, trovando in ogni caso applicazioni pratiche. Il che ci porta alla vera domanda: esistono oggi esempi concreti di impiego delle intelligenze artificia-

li nell’industria della stampa? Se sì, dobbiamo preoccuparcene?

un’opportunità per le aziende per instaurare un dialogo più naturale con il loro target di riferimento rispetto alla maggior parte dei bot interattivi basati su script, con la convinzione che i clienti lo trovino più piacevole.

Le applicazioni pratiche per la stampa

L’intelligenza artificiale generativa serve per creare contenuti. Può creare testo e immagini, trascrivere e tradurre audio e scrivere codici informatici. Quale modo migliore per capire come questa tecnologia può essere utilizzata nel settore della stampa se non chiedere all’intelligenza artificiale stessa, ad esempio a ChatGPT? I primi 6 ambiti di utilizzo, secondo ChatGPT, sono: 1.assistenza clienti 2.assistenza alla progettazione 3.personalizzazione dell’ordine 4.risoluzione dei problemi di prestampa 5.raccomandazioni sui prodotti 6.monitoraggio/aggiornamento degli ordini

Un recente sondaggio di Gartner Group condotto su 2.500 dirigenti ha rilevato che questo tipo di intelligenza artificiale è impiegato principalmente per accrescere la fidelizzazione dei clienti e migliorare la customer experience. L’implementazione di chatbot basati sull’IA è vista come

Abbiamo chiesto a Dall-E 2 di Open AI di creare un ritratto dettagliato di Johannes Gutenberg nello stile di Andy Warhol. Questo è stato il risultato.

I chatbot

I chatbot AI e gli altri casi d’uso principali non sono offerti come soluzioni complete in questo momento. Ogni caso d’uso richiede la conoscenza di come utilizzare le API per sfruttare il motore di intelligenza artificiale e una codifica aggiuntiva per addestrare o ottimizzare il modello che sarà in grado di fornire le risposte migliori e più appropriate. Come semplice test, abbiamo aggiunto un chatbot al sito Web di The Print University basato su ChatGPT, indicizzando e incorporando il contenuto del sito Web per perfezionare il modello e posto alcune semplici domande. I risultati sono stati interessanti ma non sempre precisi e accurati. Alla domanda: “Cos’è The Print University?” il chatbot ha fornito una risposta generalmente accettabile affermando che è un organismo che offre video di formazione per il settore della stampa. Alla domanda sul

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costo, le risposte sono state imprecise e sembravano prodotte basandosi su fonti diverse di dati. Una risposta lo ha paragonato al prezzo della piattaforma di contenuti WordPress. Un’altra risposta ha suggerito che il prezzo dei moduli variava da $ 49 a $ 599, sebbene non siano mai stati venduti singolarmente. Forse è per questo che ChatGPT ha fornito questo disclaimer alla prima domanda su come potrebbe essere utilizzato nel settore della stampa: È importante notare che mentre ChatGPT può automatizzare

le

interazioni

con

i clienti, potrebbero presentarsi casi in cui è necessario l’intervento umano. Le aziende di stampa dovrebbero garantire

il ritratto di Gutenberg precedentemente citato, è un esempio di quanto possa essere valida la tecnologia per applicazioni specifiche. I fornitori di servizi di stampa, senza alcuna competenza IT interna, possono utilizzare la tecnologia come supporto alla scrittura di contenuti e descrizioni di prodotto per i loro siti Web. Anche i grafici e gli operatori di prestampa possono utilizzare la generazione di immagini per realizzare bozze veloci, trasferire idee ai clienti ed eventualmente migliorare il processo di progettazione finale, sebbene alcuni siano limitati rispetto al formato file con cui possono essere condivisi e scaricati. Questi usi, tuttavia, comportano un serie di avvertenze.

che i clienti abbiano la possibilità di dialogare con un soggetto umano quando necessario. Inoltre, lare

e

formazione

rego-

l’aggiornamento

la

della

base di conoscenza del modello impiegato contribuiranno a migliorarne

le

prestazioni

l’accuratezza nel tempo.

e

I risultati possono essere utili e accurati se si impartiscono le giuste istruzioni e se si impiega la corretta ingegneria dell’intelligenza artificiale. La generazione di immagini, come

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Limiti attuali dell’intelligenza artificiale generativa

Sebbene sia impressionante, l’intelligenza artificiale generativa presenta ancora diversi limiti. Richiedere contenuti scritti di elevata lunghezza spesso espone al rischio di incorrere in ripetizioni, soprattutto se l’argomento è molto specifico. In alcuni casi, soprattutto nella generazione di immagini, il testo a corredo dell’immagine potrebbe essere in-

Il logo qui sopra è stato generato dalla funzionalità di conversione testo in immagine di Canva logo per un’azienda fittizia denominata “Destination Properties”. Il risultato non è all’altezza di un designer professionista e contiene un testo senza senso.

coerente con la richiesta. L’esempio riportato in questa pagina è stato generato dalla funzionalità di conversione testo in immagine di Canva per creare un logo per un’azienda fittizia denominata “Destination Properties”. Il risultato non è all’altezza di un designer professionista e contiene un testo senza senso. In altri casi, l’output prodotto dall’IA generativa è semplicemente sbagliato. I generatori di immagini spesso hanno difficoltà a creare tratti del viso precise. Allo stesso modo, la generazione di testo può comportare informazioni completamente inventate come le informazioni sui prezzi menzionate in precedenza. Il punto è che per ottenere un buon risultato occorre l’intervento umano per rivedere, modificare e affinare qualsiasi contenuto creato da questa tecnologia. I fornitori del settore utilizzano l’IA generativa

Mentre ChatGPT, Bard, il nuovo Google Duet Workspace e tanti altri hanno catturato l’attenzione dei media, molti fornitori del settore della stampa hanno iniziato a valutare la possibilità di utilizzare l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico (ML) anni fa. I fornitori di solu-


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zioni di imposition hanno sfruttato la combinazione di tecniche di intelligenza artificiale e ML per presentare gli schemi di imposizione più efficienti basati su richieste specifiche come la riduzione degli sprechi e dei cambi lavoro. Altri strumenti hanno iniziato a incorporare tecniche AI/ ML per accelerare lo sviluppo di profili colore, profili di flusso di lavoro di prestampa e di regole di workflow per soluzioni di automazione. Ognuno di noi può avere utilizzato soluzioni di intelligenza artificiale senza saperlo perché i fornitori di tecnologia di stampa non lo hanno rivelato. L’uso dell’intelligenza artificiale nelle architetture di soluzioni software è in crescita sia nella stampa sia nella comunicazione con i clienti. Assistendo a webinar e alle demo di prodotto, si trovano alcune interessanti integrazioni di ChatGPT di OpenAI, AutoGPT di Significant-Gravitas e persino delle nuove funzionalità GrammarlyGO. Naturalmente, gran parte dell’applicazione dell’intelligenza artificiale non viene rivelata nelle specifiche di prodotto. MessagePoint, Crawford Technologies e Quadient impiegano l’intelligenza artificiale generativa per migliorare le loro soluzioni. Message-

Point si è impegnata a sfruttare ChatGPT per migliorare le comunicazioni con i clienti generate da MARCIE e per fornire indicazioni per garantire che il tono dei messaggi corrisponda ai valori aziendali. Il team di Crawford Technologies ha sfruttato le tecniche di intelligenza artificiale per creare SmartSetup 2.0 con AutoSense consentendo di eliminare gli script dall’indicizzazione dei documenti e da altri processi attraverso l’uso di modelli intelligenti. Il team Quadient ha sfruttato l’intelligenza artificiale per la propria soluzione di migrazione dei modelli basata sull’intelligenza artificiale, progettata per ottimizzare i contenuti legacy prima della migrazione e produrre nuovi modelli adatti ad ambienti moderni. I rischi dell’IA generativa

Il primo rischio riguarda ovviamente l'aspetto normativo. I sistemi di intelligenza artificiale generativa vengono addestrati su enormi set di dati che potrebbero contenere opere protette da copyright e marchi, inclusa la proprietà intellettuale. I contenziosi già avviati, comprese le azioni legali collettive, inizieranno a modellare le leggi, i regolamenti e le regole future.

Il secondo rischio è collegato ai sistemi di aggiornamento delle IA generative. Alcune soluzioni, come ChatGPT, utilizzano set di dati per alimentare la propria intelligenza artificiale ma non sono attuali e quindi il risultato potrebbe non contenere informazioni aggiornate. Infine, c'è il rischio dell'attendibilità: i sistemi possono produrre risultati insensati o addirittura completamente inventati. Come con qualsiasi tecnologia innovativa, le forze dirompenti cambiano. Cambiamento nel modo in cui supportiamo e comunichiamo con i clienti. Cambiamenti nel modo in cui lavoriamo. Modifiche alle norme e ai regolamenti. Fino a quando la tecnologia e il quadro giuridico non matureranno ulteriormente, un cauto ottimismo sarà l’approccio migliore. Come settore, dobbiamo capire come funzionano e come stanno progredendo queste tecnologie. Ha la possibilità di spostare, sostituire e aumentare le attività nella produzione di stampa. Non oggi, ma prima di quanto vorremmo ammettere.

Pat McGrew, fondatrice e managing director di McGrew Group Inc. e di MC2 Services, è una industry evangelist del mondo del printing: con oltre 30 anni di esperienza, supporta i clienti a raggiungere il successo attraverso progetti di comunicazione. PCM@McGrewGroup.com Ryan McAbee, con circa 20 anni di esperienza in ambito di software per l’ottimizzazione dei processi di stampa, si occupa di consulenza strategica e ricerca per OEM e fornitori di tecnologie. Realizza ricerche di mercato, analisi e previsioni, oltre a dedicarsi a scrittura tecnica e formazione. 61


A W A R D S

In ordine da sinistra: Auge Design, Spazio Di Paolo, Idem Design, Advision, Artevino Studio

L’ITALIA SBANCA AI PENTAWARDS 2023 di

M I C H E L A

Non era ancora successo nella storia dei Pentawards che un’agenzia vincesse per due volte il Diamond – Best of Show, il massimo riconoscimento del concorso internazionale di packaging design fondato nel 2007. Fino allo scorso novembre, quando il progetto per Casa Marrazzo 1934 ha permesso ad Auge Design, agenzia con sede a Milano e Firenze, di replicare il successo già avuto nel 2018 con la limited edition del packaging Mutti.

P I B I R I

Quella che si è tenuta a Londra lo scorso novembre è stata una cerimonia di premiazione ricca di nomi italiani chiamati sul palco. Una “sfilata” di 17 progetti che si è conclusa col premio più prestigioso conferito ad Auge Design per Casa Marrazzo 1934. 62

Diamond – Best of Show Casa Marrazzo è un brand campano specializzato in salse e conserve. Ispirata dalla lunga e ricca storia dell’azienda, Auge ha realizzato una collezione di prodotti confezionati in vasi di vetro trasparente customizzati con una stampa serigrafica opaca bianca. Il design attinge a un immaginario nostalgico di oggetti casalinghi stilizzati che risaltano sullo sfondo colorato del prodotto custodito all’interno del pack, visibile quindi in tutta la sua golosa qualità: dai sughi pronti alle verdure sott’olio e al naturale, dai legumi alle conserve di frutta. Completano il tutto le capsule colorate e le etichette-sigillo, e non manca nemmeno un cofanetto premium come idea regalo. Platinum Sempre ad Auge è stato conferito un Platinum nella categoria Food per il rilancio di Pick Up!, il biscotto tedesco che in occasione del suo ventiduesimo compleanno ha deciso di sviluppare una nuova personalità con quattro diffe-


A W A R D S

UNO SGUARDO AI TREND DEL FUTURO

renti gusti, distinti tra di loro dall’uso del colore. Il packaging si presenta in diversi formati, che fanno uso del cartoncino teso e del film flessibile e il cui minimo comun denominatore il giallo del logo. Gold Tre sono gli ori conferiti all’Italia: Spazio Di Paolo ha conquistato la giuria col packaging della collezione di liquori di Enrico Toro, tre referenze in cui le etichette dalle raffinate nobilitazioni spiccano in un sistema-bottiglia studiato nei minimi particolari. L’agenzia ONlab si è distinta nella categoria Home, Leisure and Other Markets – Stationery con il Progetto “Efficacemente 365 – An epic year”, un folder che contiene 4 agende di un percorso annual per raggiungere i propri obiettivi attraverso delle sfide quotidiane; un oro è andato anche ad Auge, ancora nella categoria Food, per il packaging dei biscotti Leibniz. Silver Cinque gli argenti: ancora Spazio Di Paolo nella categoria Beverages con

Pentawards ha redatto un trend report sulla base degli oltre 2000 progetti iscritti alla competizione nel 2023, tracciando così alcune prospettive su cosa aspettarsi anche dal 2024. Sono 10 i principali trend individuati, alcuni molto interessanti per il nostro mondo fatto di stampa e supporti. Oltre a trend squisitamente concettuali, visivi e grafici, come la progettazione con uno scopo che vada oltre il confezionamento del prodotto e la resa estetica (Design with purpose) o l’utilizzo di sagome che richiamano il mondo delle ombre (Shadow play) o ancora l’attenzione ai minimi dettagli (A Closer look e The Art of subtle details), l’utilizzo di numeri e dati come elemento di grande impatto visivo e comunicativo (All about the numbers) e la volontà di fare dichiarazioni importanti attraverso il packaging (Making a statement), troviamo l’utilizzo creativo di fustelle e ingegnerizzazioni del packaging che permettono di creare parti dinamiche per espandere le possibilità communicative, coinvolgere i clienti e trovare soluzioni creative sostenibili sul piano ambientale, giocando con la stratificazione di carte e l’eliminazione di colle (Moving parts). Sempre in una logica di sostenibilità, soprattutto nel segmento lusso, si trova la tendenza al minimalismo (Back to basics) con l’accurata scelta di materiali ridotti al minimo indispensabile e soluzioni di stampa e nobilitazione che tendono a sottrarre. Molto interessante è anche il trend della stratificazione (Layering up) che emerge soprattutto nel mondo delle etichette autoadesive nell’alto di gamma, con l’utilizzo di supporti diversi accostati e sovrapposti per raggiungere effetti espressivi di altissimo valore aggiunto. Altro trend interessante è quello della texturizzazione attraverso effetti di stampa, uso di cliché e fustellature (Rock textures), che richiamano sensazioni legate agli elementi naturali e al legame con la terra da cui spesso gli stessi prodotti provengono.

la sorprendente collezione di etichette per i vini Vuciata – Brand Breeder. Il duo veneto Granzotto Mazzer si è distinto per il packaging di Corvezzo – 1955 Familiy Collection, con diverse referenze di Prosecco nella categoria Brand Identity & Connected Packaging. L’agenzia campana Spazio 239 ha vinto nella sezione Food – limited edition con Ottagono, un pack di base triangolare che contiene le eccellenze gastronomiche della Costiera Amalfitana. Auge Design si è aggiudicata due argenti, uno per Clita, innovativo prodotto dedicato al piacere femminile, e uno per Pasta Tirrena. Bronze Sette, infine, i bronzi arrivati in Italia e sono i wine&spirits a distinguersi. Advision è stata premiata per Lume Spirito degli Abissi, un gin realizzato come progetto di autopromozione che è stato inserito nella categoria Brand Identity & Connected Packaging. Il sistema packaging comprende bottiglia, tappo, etichetta con retroetichetta stampata

in vetrofania e un packaging secondario interattivo che, con l’ausilio della torcia dello smartphone, permette di illuminare la bottiglia dal fondo mettendo in risalto il tema oceanico del pack. Idem Design ha vinto con le tre etichette dei vini salentini Flarò in tre referenze, rosso, bianco e rosato dalle preziose etichette multilivello; Artevino ha sfruttato le possibilità della stampa digitale a dato variabile per le etichette del vino Barbacrò. Al mondo degli aperitivi è dedicata la collezione in tre referenze di Bella Sprizz, con progetto di Gummy Industries, mentre anche il mondo dell’olio è rappresentato con il progetto per Famiglia Pomponio realizzato da Dispenser. Torniamo al mass market con Auge Design e la limited edition per il mercato francese dei ravioli Rana, mentre, per finire, è stato premiato un progetto nella categoria Student Concepts chiamato Swan lake – Odette & Odile realizzato da Luna Silingardi, student dell’International Design Institute Raffles Milano.

63


A B B I A M O

P A R L A T O

D I

|

W E

T A L K E D

A B O U T

Acimga.............................................................11

Fontana Grafica.........................................52

Oropress.........................................................52

Adario..............................................................26

Gartner Group.............................................59

Packaging Première...........................9, 65

Advision..................................................55, 63

Giuli Alessandro.........................................47

Palumbo Daniela........................................11

Archè Comunicazione........................... 56

Giunta Marco................................................11

Panajia Mara................................................15

Argi.....................................................................11

Gottardi Valentina................................... 25

PARMA 360 Festival...................................11

ArteficeGroup.............................................52

Grafical.................................................2, 8, 53

Pentawards..................................................62

Artevino Studio......................................... 63

Grafiche Antiga......................................... 54

Pixeldot......................................................... 58

ATB-WEST......................................................32

Granzotto Mazzer..................................... 63

Poroli Francesco....................................... 65

Auge Design.................................................62

Gummy Industries................................... 63

Print4All...........................................................11

Brand Revolution..................................... 50

Heidelberg....................................................26

Printable........................................................47

Canon..............................................................26

Henkel Italia.................................................15

Quadient........................................................ 61

Carbon Quota............................................. 46

hinderer+muehlich............................. 9, 12

Reboard......................................................... 46

Castagna Lara...............................................9

HP......................................................................26

Richardson-Locke Graeme................. 46

Castelli Frida............................................... 20

ICMA..........................................................12, 38

Robilant Associati..............................10, 42

Cocai Design............................................... 20

ICO.....................................................................53

Colombo Luca........................................9, 65

Idem Design................................................ 63

ComuniKart................................................... 51

Intergraf.........................................................31

Coppa Milano-Sanremo....................... 54

Ist. Italiano Imballaggio....................... 30

Crawford Technologies.......................... 61

Kurz...................................................................33

Design Taxi....................................................13

Luxepack...................................................... 34

Dispenser...................................................... 63

Luxoro...........................................8, 12, 53, 67

DLV BBDO...................................................... 56

Marsiglia Vincenzo..............................9, 65

Drupa 2024...................................................10

MC2 Services...............................................13

Due Emme Pack........................................10

McAbee Ryan............................................. 58

Durst.................................................................26

McGrew Group.....................................13, 58

Effige 2.0....................................................... 54

McGrew Pat................................................. 58

Experiency................................................... 50

MessagePoint.............................................. 61

Federaz. Carta e Grafica.......................31

Michno Maciej........................................... 25

Fedrigoni...................................................8, 68

Moorigo Studio...........................................24

Ferrara Angelo.....................................10, 43

myCordenons.......................................10, 53

Fespa Italia...................................................41

Nava Press...............................................4, 33

FESPA.............................................................. 45

O,Nice! Design.............................................53

Fiera Milano...................................................11

ONlab.............................................................. 63

Filippella Martina..................................... 20

OpenAI.............................................................59

Sappi................................................................10 Scodix..............................................................26 SEI Laser.........................................................52 Significant Gravitas................................. 61 Silingardi Luna........................................... 63 Silverskin....................................................... 55 Smith Lumen...............................................57 Spazio 239.................................................... 63 Spazio Di Paolo.......................................... 63 Stinsensqueeze......................................... 38 Stoinich Elisabetta.................................. 20 TAGA Italia.................................................... 30 The Boxmaker.............................................13 The Navigator............................................... 3 Valtenna........................................... 11, 12, 54 Varigrafica............................................ 26, 52 Zipcon............................................................ 20 Zipper Berndt............................................. 20


C R E A T I V E

F R A M E

L’ARTE DI PACKAGING PREMIÈRE & PCD MILAN Fin dalla prima edizione, Packaging Première & PCD Milan si è distinto non solo per l’innovazione e l’eccellenza nel settore del packaging, ma anche per il suo approccio unico, volto a unire arte e funzionalità, estetica e utilità quotidiana. Ogni anno affida la creazione dell’immagine visiva a un artista differente, sottolineando l’importanza dell’interdisciplinarità, dell’originalità e della diversità nel mondo del design. Questa collaborazione offre agli artisti l’opportunità di esplorare nuove forme di espressione e allo stesso tempo offre ai visitatori la possibilità di apprezzare l’arte in un contesto non convenzionale, incoraggiando la creatività e l’ispirazione nell’ambito lavorativo. C’è qualcosa di magico nel vedere l’impronta creativa di un talento emergente o di un artista affermato all’interno di oggetti tangibili. Il catalogo stesso diventa un’o pera d’arte, capace di suscitare emozioni e di raccontare storie. La vera essenza di questa collaborazione risiede nell’idea di creare oggetti da collezione unici per ogni edizione, aggiungendo un elemento di esclusività e desiderabilità agli articoli stessi e celebrando la diversità e la creatività in costante evoluzione nel mondo dell’arte e del design. Nel 2023, memorabile la borraccia disegnata dall’illustratore Francesco Poroli e racchiusa in una preziosa scatola, eseguita graficamente da Luca Colombo. Per il 2024, tanto attesa è l’home fragrance dell’edizione, ispirata al lavoro dell’artista digitale Vincenzo Marsiglia, sviluppata dagli studenti dell’Italian Perfumery Institute e realizzata da Creative Flavours & Fragrances. E per il 2025? Packaging Première & PCD Milan continuerà a sorprenderci!

www.packagingpremiere.it



O,nice! Design Studio + Andrea Rubele

art direction: ad-vision.it

Ti portiamo là dove nessuna etichetta è mai arrivata.

PA C K A G I N G P R E M I È R E & PCD MILAN A L L I A N Z M I.CO | M I L A N O 21 —2 3 M AG G I O 2024 PA D . 3 S TA N D D 5 6 – D 6 4 – E 5 5 – E 6 3

Esploriamo i confini delle tecniche, dei colori e dei materiali di stampa, alla ricerca della confezione perfetta per il tesoro più prezioso: il tuo prodotto. ETICHETTE IN BOBINA · PACKAGIN G DI LUSSO

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Con la sua eleganza, presenta un design senza tempo caratterizzato da una texture distintiva – offrendo un’esperienza tattile e visiva inconfondibile, che arricchisce qualsiasi progetto con un’allure lussuosa.

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