P A C K A G I N G
FUNDRAISING CHE EMOZIONA di M I C H E L A
P I B I R I
“Packaging” e “Terzo settore” sono concetti che non si trovano spesso nella stessa frase, per non dire che si tratta di mondi paralleli. Eppure c’è chi ha deciso di stravolgere i codici comunicativi del no-profit introducendo questo elemento così fisico e tangibile come punto di accesso per coinvolgere, risvegliare dall’anestesia emozionale e spingere a donare. È il caso delle agenzie creative Coo’ee Italia e Conversion E3 che hanno sviluppato, nel corso di Brand Revolution LAB 2020, due progetti di fundraising completamente “out of the box”, uno per L’Ospedale dei Bambini di Milano “Vittore Buzzi”, l’altro per l’organizzazione umanitaria Mediterranea – Saving Humans.
0052
Introdurre il packaging nel mondo no-profit per creare coinvolgimento ed empatia. Soprattutto in un momento in cui, «da un lato, in Italia, abbiamo assistito a una campagna denigratoria nei confronti delle ONG, che ha portato le persone ad allontanarsi dalle donazione», come ha detto Fabio Paracchini, Chief Strategy and Innovation Officer di The Embassy, e già curatore, nel 2018, di Brand Revolution LAB, in apertura della puntata di Brand Revolution LAB OnAir dedicata al “Fundraising che emoziona”, e dall’altro stiamo provando, anche a causa della pandemia, una sorta di anestesia emozionale diffusa. Se, come teorizza