Il Poligrafico, n. 218, 2023

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Luigi Seregni non ama parlare di sé. Come spesso accade ai leader dell’industria preferisce che sia il suo esempio a lasciare il segno. Ma a compimento della sua carriera di successi, ha condiviso con Il Poligrafico alcuni importanti passaggi dei suoi 35 anni in BOBST

Luigi Seregni

una lunga e appassionata carriera in BOBST

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Quando e come è cominciata la sua carriera in BOBST? Come ha conosciuto questa azienda leader del settore?

Il mio incontro con BOBST è avvenuto come iniziano molti nuovi rapporti lavorativi. Era la fine degli anni ’80, la filiale italiana era in cerca di personale addetto alle vendite e il mio profilo professionale corrispondeva ai requisiti richiesti da BOBST, così sono stato contattato per una prima intervista da head hunter. All’epoca lavoravo nell’area commerciale di un’azienda di tutt’altro settore. Dopo i primi colloqui, quando l’agenzia mi ha rivelato il nome della società che mi aveva selezionato ho dovuto ammettere di non conoscerla. Sembrava impossibile che non avessi mai sentito nominare l’azienda, perché di fatto tutti noi siamo quotidianamente a contatto con gli imballaggi prodotti con i sistemi BOBST. Si stima che uno di ogni due packaging prodotti a livello globale sia stato processato con tecnologia BOBST. Accettai di iniziare questa nuova esperienza, che è durata ben 35 anni. Com’è stato il suo ingresso nel mondo del converting e l’incontro con la tecnologia BOBST?

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Naturalmente non conoscevo il settore, ma la scuola BOBST si è dimostrata infallibile, ancor oggi chi entra a far parte di questa incredibile realtà non smette mai di imparare. BOBST offre molta formazione ai giovani, si pensi al Centro di Formazione Professionale che abbiamo nei nostri headquarter a Mex, in Svizzera. Iniziare da giovane con un ruolo commerciale mi ha permesso di entrare immediatamente a diretto contatto con l’industria della stampa e del converting. Alle figure junior come la mia, ai tempi, BOBST affidava il compito di scandagliare il mercato andando a visitare potenziali clienti. Incontrando realtà di

diverse tipologie e dimensioni, spesso anche molto piccole dove si accedeva direttamente in sala stampa e si parlava con il tipografo, che era anche il titolare dell’azienda, ho imparato il gergo di settore, ho conosciuto le macchine vedendole lavorare e così ho compreso le esigenze di quello che era il mio target. Ho avuto il privilegio di formare la mia esperienza tecnica sul campo e al contempo l’opportunità di instaurare una forte empatia nei confronti dei clienti. Come era strutturata l’azienda ai tempi? Era molto diversa da BOBST di oggi?

La sede di quella che all’epoca chiamavamo BIM, Bobst Italia Milano, si trovava in via Bassini. In seguito all’acquisizione di un’azienda di prodotti di prestampa, alla fine degli anni ’80, si ingrandì e ci trasferimmo da Milano a Sesto San Giovanni in uno stabile interamente dedicato a BOBST. Quello che è stato il nostro headquarter italiano fino al 2011, prima di spostarci a Piacenza dove siamo oggi. Ci sono molte differenze, tra la BOBST di quegli anni e quella di oggi dato che parliamo di una realtà e del relativo mercato di riferimento in continua evoluzione. Quando ho iniziato, nel 1988, produceva due tipologie di prodotti: fustellatrici e piegaincolla. Per quanto riguarda le fustellatrici, BOBST era già leader di settore e in poco tempo abbiamo lavorato per portare in vetta della market share anche le piegaincolla. Oggi BOBST è a tutti gli effetti una global company con un portfolio prodotti in continuo aggiornamento tecnologico ma anche in costante ampliamento, tanto da costituire un vero e proprio ecosistema di soluzioni unico per il converting e per la stampa di imballaggi ed etichette. Fondata nel 1890, quando Joseph Bobst apre un negozio di forniture per la stampa a Losanna (Svizzera), l'azienda è cresciuta anche grazie alle acquisizioni di altre aziende dell'industria del packaging. Ha così inglobato diverse competenze e attualmente BOBST è punto di riferimento per il mercato anche per tecnologie come rotocalco, estrusori per film plastici, accoppiatori e stampa digitale. BOBST è presente in più di 50 paesi, gestisce 19 impianti di produzione in 11 paesi e impiega più di 6.100 persone in tutto il mondo. In Italia siamo presenti nella sede di Firenze (Tecnologia per la produzione di Etichette, Stampa digitale), San Giorgio Monferrato (Imballaggi flessibili), Piacenza (Cartone Teso e Ondulato), Lonato del Garda (CM Service per revisione macchinari) e a Momo (Düecker Robotics, Impianti robotizzati per il Cartone Ondulato). Ciò che è rimasto intatto è quel senso di accoglienza che ho percepito la prima volta che ho visitato gli headquarter a Losanna. Quel bel modo di ascoltare e di farti sentire parte della famiglia: l’ho ritrovato a ogni incontro e ho fatto di tutto per conservare questo tipo di relazione con i colleghi. Questo è uno dei valori che da sempre contraddistin-

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