il corpo è il libro scritto dall'anima

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"IL CORPO È IL LIBRO SCRITTO DALL'ANIMA" La natura, il tempo e la pazienza sono i tre migliori medici (frase donatami da un alchimista cinese) “Guai a quel medico che cura il corpo senza aver curato la mente, giacché da essa tutto discende” (Socrate citato da Platone, 480 a .C.)

"NOI MANGIAMO QUELLO CHE SIAMO" I rimedi naturali funzionano, ma un errato stile di vita li rende inutili. Non si parla solo dei tipici "vizi" (Bacco, Tabacco e Venere) il cui abuso invalida, talora irreparabilmente, il flusso dell'energia vitale, anche con un comportamento virtuoso, se ci si alimenta in modo squilibrato si possono seriamente compromettere i risultati dei prodotti naturali (omeopatici, fitoterapici, floriterapici ecc.). Di seguito, in base all'esperienza e al buon senso, si espone un facile manuale per "nutrirsi" in modo appropriato. L'alimentazione dovrebbe basarsi in modo che la percentuale dei cibi crudi sia superiore a quella dei cibi cotti (60% crudi, 40% cotti). Le proteine di origine animale (tratte dalla carne, dal latte, dalle uova) non dovrebbero superare il 10-12% del totale (sia perché i microorganismi intestinali deputati per la loro digestione è presente all'incirca con questa percentuale sul totale della nostra microflora, sia perché la nostra dentatura, con 4 canini su 32 denti, ci suggeriscono di comportarci in tal modo). Un quantitativo proteico superiore può generare quelle disfunzioni (disbiosi) che sono sempre più frequenti nei paesi civilizzati e che, si ritiene, causino intolleranze e allergie alimentari, indebolendo, alla lunga, anche le difese immunitarie. In base agli stessi criteri di scelta (partendo cioè dalla dentatura per arrivare all'intestino), si consiglia di nutrirsi con un'alimentazione basata su vegetali e frutta per il 30-40% e cereali per il restante 50-60%. Si tenga comunque conto che i cereali integrali garantivano ai nostri antichi progenitori una dentatura sana e una costituzione robusta. L'attuale lavorazione e brillatura limita i benefici dei cereali, facendo quindi preferire un'alimentazione basata in maggior misura sui vegetali (specialmente crudi) e consigliando di non abusare di pane e pasta. L'acqua bevuta durante i pasti è un nettare che dà forza; se è bevuta a digiuno, al mattino, e dopo la completa digestione, pulisce l'organismo dalle impurità; bere dopo i pasti e durante la digestione provoca gonfiori e difficoltà digestive. Queste regole tratte dall'antica tradizione ayurvedica e riprese dal famoso omeopata indiano Batthacharya sono importanti più del quantitativo di acqua che si beve in totale nella giornata. Infatti le popolazioni primitive hanno un fabbisogno inferiore di acqua rispetto a quelle civilizzate (si è notato come gli aborigeni australiani resistano in pieno deserto con riserve idriche scarsissime). Se l'alimentazione si basa su prodotti ricchi di liquidi, il quantitativo giornaliero di acqua può scendere; se la persona è costretta a vivere o a lavorare in ambienti che "fanno sudare sette camicie", il quantitativo di acqua deve essere


proporzionale alle perdite. In ogni caso quando si parla del fabbisogno giornaliero, come unità di misura si utilizzano sempre i "litri" al giorno, non i "bicchierini" ogni tanto. La colazione dovrebbe nutrire per mezza giornata, tenendo anche conto che spesso il pranzo è per molti un panino al bar all'una del pomeriggio. Però il nostro organismo, specialmente i visceri vuoti (stomaco e intestino) da migliaia di anni si "puliscono" dalle cinque alle undici del mattino, perciò è preferibile alimentarsi con una colazione nutriente (miele, marmellata, cereali) e molto liquida (latte, the, tisane a seconda delle preferenze individuali). Tra le ore undici del mattino e l'ora del pranzo (se questa è troppo oltre il mezzogiorno) si può integrare la colazione del mattino con della frutta. Rabbia e fretta sono alimenti velenosi (si consiglia di eliminarli dalla dieta), il sonno è il nutrimento dello spirito, il bagno e il massaggio con l'olio appropriato sono il nutrimento della pelle. Si può vivere per parecchio tempo senza mangiare e senza bere, ma si soffoca in pochi minuti se non si respira! La respirazione appropriata è un ottimo nutrimento per mantenersi in salute. La cultura è invece il “nutrimento per la mente”, perciò studiare con passione, ragionare, meditare, imparare e aggiornarsi è un altro ottimo nutrimento. Siamo esseri intelligenti e senzienti, l'intelligenza e la capacità di discernimento ci portano ad assumere nella nostra esistenza quelle essenze che fan parte della nostra peculiarità: nell'essere virtuoso entreranno "cibi" virtuosi e si creeranno corpi virtuosi, nell'essere vizioso domineranno "cibi" ricchi del potere che inibisce l'agire attivo del libero arbitrio. Noi ci “nutriamo di quello che siamo” e ciò che ci nutre ci fa “divire come se stesso”.


L’ORIGINE DEL DOLORE A nessuno piace soffrire, qualcuno ama definirsi "masochista" e sostiene che prova piacere nel sentire dolore, questa persona conferma la frase iniziale: ad essa il dolore provoca piacere, non provoca sofferenza, quindi anche al masochista non piace soffrire. La sofferenza è uguale per tutti ed è desiderio di tutti evitarla, ma ciò che provoca sofferenza è differente e peculiare per ciascuno: c'è chi quotidianamente sopporta dolori fisici enormi, svolgendo attività che sottopongono il fisico a grandi tormenti, molti altri non riuscirebbero a sopportare tali dolori, ma le stesse persone, in altro ambiente, potrebbero soffrire molto di più, chi è abituato al dolore fisico e sembra imperturbabile di fronte ai tormenti, quando si trova in una condizione differente, ad esempio in un ambiente tedioso, compassato, annichilente, potrebbe patire sofferenze ben maggiori che non i dolori fisici. Molta pena provocano quelle persone cariche di sofferenze, con il fisico minato dalle malattie, con le ossa contorte da anni di infiammazioni continue, con la vista e l'udito ridotti a livelli miseri e ormai irrecuperabili. Ci si può domandare perché queste persone sono ridotte così? Perché non hanno adottato delle pratiche per poter evitare tali sofferenze enormi? Perché si lamentano di continuano ma non cambiano, demandano la loro vita ad altri che ritengono più saggi e competenti di loro, si lamentano ma non adottano nuovi stili di vita che rendano finalmente degna la loro esistenza! Troppe vite passate senza rendersi conto della scintilla divina che è in loro li ha distrutti nella capacità di agire con volontà e rifiutare l'ignoranza di comodo che fa dire: "Tanto alla mia età son tutti così!". Ma quale età?! Il corpo fisico è un involucro, è un vestito, non è la vita, è il supporto per una vita in un'incarnazione in questo mondo. Moriranno tutti con il loro “bel corpo di carne”, esso tutti i giorni perde abbondante sostanza organica, esso si deteriora tutti i giorni e tutti i giorni con l'alimentazione viene ricostituito, ma se l’anima non ci abita più dentro, il corpo va in putrefazione, questa è la parola e il futuro corporeo, la vita organica è destinata alla putrefazione. Il cervello, quel bell'ammasso di circonvoluzioni che serpeggiano nella scatola cranica, per quanto lo si stimi giustamente, alla morte si spegnerà con tutti i suoi ricordi. Infatti, temendo di parlare direttamente con “se stessi”, ecco perché molti hanno paura di dormire e, soprattutto, di sognare. Fa paura andare in un mondo dove il controllo cosciente si spegne e la verità dell’inconscio dice: "ma che fai?! Io ti faccio vivere in un corpo umano che è il massimo dell’evoluzione naturale, e tu sprechi questo dono dando fiducia al cervello? Ma non ti rendi conto che io, la tua vera essenza ti parlo ogni giorno e ogni notte e tu non mi stai ad ascoltare? L'incubo è il tuo rifiuto di credere in te stesso, il non sognare è il rifiuto del consiglio divino. Ma quanta presunzione c'è in te. Torna ad essere in pace con te stesso e accetta i consigli inconsci che ti do. Se soffri, curati; se la tua mente soffre, cura la tua mente; se il tuo corpo soffre, cura il tuo corpo. Ma se la tua anima soffre, ascoltala e segui assiduamente, con volontà inflessibile, le sue raccomandazioni, perché Lei è nelle cause, tu e le tue sofferenze siete negli effetti". Invece le moltitudini danno fede al loro tiranno, l'EGO, e, vivendo illusoriamente, muoiono quotidianamente, rifiutando di accettare il consiglio scaturente da se stessi ed eventualmente mediato da chi con professionalità può aiutarli a leggerlo ed interpretarlo. Il taumaturgo, sia esso un chirurgo che salva dopo un incidente stradale, sia esso uno psicologo che fa da specchio fedele, sia esso un omeopata che cerca nel “simile” la


soluzione alla sofferenza, sia esso un sacerdote che illumina una porta verso la liberazione, è uno strumento nelle mani del divino, ma il libero arbitrio è di ciascuno di noi, se lo rifiutiamo, è per nostra scelta, non per ignoranza o cause avverse. Non lamentiamoci, prendiamoci le nostre responsabilità e accettiamo la realtà della nostra esistenza globale: anima, mente e corpo, uniti inscindibilmente in un tutt’uno.


RIMEDI Un rimedio contro uno stato di sofferenza lo si può usare in via preventiva, se si presumesse che in futuro si potrebbe incorrere in particolari disagi, o in via curativa, se si fossero già manifestati i sintomi di disequilibrio. A seconda della sua natura un rimedio agisce su una particolare forma del nostro essere. Tutti i giorni rischiamo di essere lesi dall'esterno (da malattie, incidenti, violenze) o dal nostro stesso interno (problemi psicologici, disfunzioni fisiche congenite, invecchiamento). Un rimedio allopatico agisce fornendo all'organismo fisico un aiuto esterno per affrontare l'aggressione di un agente nocivo (è come se una nazione più forte o più dotata fornisse un aiuto ad una nazione più debole o meno dotata per affrontare un evento nocivo); nel breve periodo e di fronte ad un problema grave questo rimedio può essere l'ideale, con l'andar del tempo ci può però essere il rischio della nascita di una sudditanza del più debole rispetto al più forte. Il rimedio fitoterapico agisce anch'esso in modo simile al rimedio allopatico, ma, se è ben costruito e somministrato, è meno invasivo. In pratica la differenza tra un rimedio fitoterapeutico e un rimedio allopatico è paragonabile alla differenza che ci può essere tra il nutrirsi con un pranzo oppure nutrirsi utilizzando tutte le singole sostanze presenti nel pranzo messe insieme: chimicamente possono non riscontrarsi differenze, però, se non fosse obbligato da gravi problemi, chiunque preferirebbe nutrirsi con un buon pranzo invece che con una serie di pillole. Anche il rimedio omeopatico agisce sul corpo fisico, ma esso fornisce "informazioni" e non sostanza (se non in percentuale modestissima): la sua azione è paragonabile ad un aiuto "educativo" da parte di un insegnante ad un alunno. L’omeopatia agisce come una “vaccinazione”, infatti con un rimedio omeopatico si stimola il corpo a reagire ad un dato evento nocivo, instillandogli, in forma infinitesimale, un principio attivo simile a quello che si vuole neutralizzare, in modo da instaurare un processo virtuoso in cui l’organismo impara a difendersi e curarsi da sé. A seconda del problema e della persona può rivelarsi utile intervenire con un rimedio allopatico (rapido e di sicuro effetto ma più invasivo), fitoterapeutico (meno rapido, di effetto leggermente incerto in quanto è stato prodotto in modo più naturale, quindi, pur avendo proprietà il più possibile standardizzate, ha delle caratteristiche intrinseche variabili a seconda dell'andamento stagionale e dei metodi di lavorazione; esso è comunque meno invasivo) o omeopatico (tanto più rapido ed efficace quanto più è simile al vero problema e quanto più l'individuo è in grado di "apprendere" il messaggio fornitogli). È chiaro che i rimedi suddetti possono essere somministrati in contemporanea, purché non entrino in conflitto (ad esempio, forti somministrazioni di antidolorifici di sintesi o l'uso di prodotti naturali ricchi di essenze forti, come la menta, riducono moltissimo l'efficacia dei prodotti omeopatici). I fiori di Bach, pur essendo prodotti con una metodologia di stile omeopatico, funzionano ad un livello ancora più sottile rispetto all'omeopatia o alla fitoterapia. I fiori di Bach non sono stati ideati per curare malattie o per indurre ottimismo in chi è vittima della depressione, essi invece hanno lo scopo di agire sul carattere e sullo spirito della persona (per non addentrarci in argomenti più mistici, ora si può paragonare la spiritualità con l'inconscio e con gli archetipi). Lo scopo dell'utilizzo di un fiore di Bach è il dialogo tra l'essenza che anima l'individuo e l'ambiente (esterno e interno a se stesso). Il presupposto è


che non si intende "lottare, sconfiggere, eliminare", bensì comprendere ed essere capiti in modo da collaborare insieme nel rispetto delle reciproche peculiarità. È un dialogo svolto a livello spirituale, perciò il "lavoro" è concettuale, educativo, evolutivo. I "rimedi spirituali" trascendono le leggi fisiche dimostrabili e ripetibili, perciò secondo la scienza convenzionale, non possono essere realmente utili come cura del corpo o della psiche, per questo stesso concetto essi non vanno scelti ed utilizzati col fine precipuo di guarire da una disfunzione organica. Sarebbe quindi paradossale e inutile scegliere un "rimedio spirituale" tramite un criterio selettivo prettamente tecnologico o esclusivamente razionale.


SOGNO E MEDITAZIONE Per centrarsi sulla parte sottile e metafisica dell’esistenza, occorre necessariamente rivolgersi a quegli stati d’animo che sono al limite della coscienza o che trascendono la consapevolezza dello stato di veglia. In primo luogo il “sogno” è un ottimo mezzo che quotidianamente la natura ci offre per disconnettere l’attenzione dal controllo cerebrale cosciente in modo da instaurare un dialogo con le profondità inconscie. In seconda battuta, con una pratica assidua ed eticamente corretta, la meditazione è lo stato ideale per dialogare metafisicamente con l’essenza causale che anima la vita. Il sogno è una delle più belle e sacre esperienze della Vita, come in una morte quotidiana, il mondo materiale si sconnette e il pensiero è libero di approfondirsi nel cammino che lo porta alla Causa Originale. Il sogno appare strano, le sue immagini, a volte fantastiche, sono comunque riconducibili ad eventi veramente accaduti durante la veglia, a volte pochi giorni prima di esser sognati, altre volte in epoche remote. Ma questi sono solo i simboli che il cervello utilizza per spiegare al corpo fisico qual è il messaggio dell'inconscio profondo, scaturito dal dialogo con l'Anima. La bellezza e l'utilità del sogno è che ci illustra con perfezione quali sono le dinamiche utili da attuare per essere vincenti e ci suggerisce con dovizia ed enfasi quali sbagli stiamo commettendo, allontanandoci dal piano iniziale. Con il sogno abbiamo il potere oggettivo per operare le nostre scelte, per valutare i risultati delle nostre azioni, per dialogare con l'energia vitale trascendente che è fonte della vita sulla Terra. Il sogno è UN LUOGO DI FORZA, è un altro mondo contemporaneamente presente al mondo terreno. Il sogno è un dono divino, chi lo rifiuta o lo racchiude in una sfera d'oblio impenetrabile e, al risveglio, non se lo ricorda, perde in contatto con la religione, è perciò immiserito, privato di una forza fondamentale, ingrato verso uno strumento di potere donatogli dall'Anima. Viceversa chi impara non solo a sognare bensì anche a meditare, riesce a portare la coscienza direttamente nel mondo trascendente, vivendo consapevolmente la profondità dell’esperienza.


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