9 novembre - Motosprint 45

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Cross L’intervista di Stefano Taglioni

«Non sarà un problema avere gli occhi di tutti puntati addosso. Sarò un rookie qualsiasi»

Stagione invernale all’insegna del Supercross per il campione MX1. Genova, Bercy e poi la California

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CAIROLI SUGLI SPALTI DI BERCY. QUEST’ANNO IL SICILIANO NON SI LIMITERÀ AD ESSERE UNO SPETTATORE. SARÀ IN PISTA CON LA KTM SX-F 350.

Cairoli

sbarca in America America

AIROLI ed il supercross. Un amore mai nascosto. Il ragazzo siciliano è cresciuto con il mito e le cassette VHS di Jeremy McGrath, le sue vittorie (7 titoli supercross più 2 Lites) ed il suo famoso nac-nac. Lo spettacolo delle piste indoor negli stadi USA ha segnato una traccia indelebile nell’immaginario di Tony, come in tanti piloti e appassionati delle ultime generazioni. L’America, quella a stelle e strisce, del supercross è un riferimento, un’icona della moto da fuoristrada, anche per chi vive dall’altra parte dell’oceano. Anche per chi è il simbolo del motocross tradizionale, con il quarto titolo mondiale appena conquistato. Cosa pensi del supercross americano? «Il supercross mi è sempre piaciuto. Nella mia testa è sempre stato un punto d’arrivo, un traguardo ed uno stimolo. Sia ben chiaro, però, che io amo moltissimo il motocross tradizionale e non lo metto in secondo piano. Altrimenti non sarei qui, in Europa». Hai già avuto l’opportunità di andare a correre negli USA? «Negli ultimi anni, di proposte dagli USA ne ho avute più d’una ed anche molto allettanti! Ora ho la possibilità di andare lì, fare la preparazione invernale e decidere se partecipare ad un paio di gare del circuito SX. Mi piacerebbe, ma non è una priorità. Cercherò di allenarmi al meglio e poi vedremo. Non vado lì per dimostrare niente, ma solo perché mi piace correre e perché penso sia positivo per crescere ancora tecnicamente». Tutti si aspettano grandi prestazioni. Qual è il tuo obiettivo? «Non guarderò al risultato, ma questo credo sia ovvio. Il livello è molto alto e lo stile indoor sempre più specialistico. Ci vuole una preparazione specifica e tanta esperienza per fare bene. Il team e la KTM non mi stanno facendo alcuna pressione. Potrò allenarmi tranquillamente, come sempre». Però tu sei un pluri campione del mon-

do ed avrai gli occhi di tutti puntati addosso... «Questo per me non è un problema. Non lo è mai stato. Non ho mai fatto le mie scelte pensando a cosa scriveranno i giornali ed a cosa penseranno i miei tifosi. Sarò un “rookie” qualsiasi. Comunque ci metterò la mia voglia di sempre…». Hai già stabilito un programma da seguire negli USA? «In questo periodo ne abbiamo parlato con De Carli e Beirer. A grandi linee dovrei partire tra la metà e la fine di dicembre. KTM ha la sua base logistica a Temecula, in California, e ci sistemeremo lì. C’è anche una pista privata, tra Temecula e Corona. Potrò allenarmi con Alessi e Short e, credo, con i piloti della Lites. Per KTM USA c’è la novità di Roger De Coster, che dirigerà la struttura. Potremo sfruttare anche la sua grande esperienza». Quando debutterai, in gara? «Il campionato AMA SX partirà l’8 Gennaio ad Anaheim. Non è detto che io sia al via alla prima gara. Al limite farò da spettatore. Se tutto andrà bene potrei gareggiare a Los Angeles, il 22 Gennaio e ad Oakland, il 29 Gennaio. Vedremo. Comunque a Febbraio tornerò in Europa, perché ad aprile inizierà il mondiale». Hai già iniziato ad allenarti? «Ho fatto qualche allenamento ed abbiamo fatto dei test per sistemare la moto. La 350 credo sia una moto con cui si può fare bene nell’indoor per le sue caratteristiche di maneggevolezza e leggerezza». SABATO comincerà la tua stagione indoor con il Supercross di Genova, che hai vinto nel 2007. Come affronterai questa gara? «Per me la gara di Genova è fantastica. C’è un pubblico caldissimo e non mancherà lo spettacolo. Ho solo visto un disegno del percorso e non ho idea di come sarà, ma Armando Dazzi è una garanzia». Genova e Bercy ti serviranno per prepararti allo sbarco negli USA? «No, assolutamente. Avrei comunque corso a Genova e Bercy, perché sono due

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