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SEMBrA UNA FOrMALITÀ, MA NON LO È... Appunti di viaggio

Vietato

cullarsi sugli allori del doppio vantaggio

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Nel ritorno con la Cremonese massima concentrazione per staccare il biglietto per la finale dell’Olimpico e mettere in bacheca un trofeo che manca da troppi anni

• MArIO TENErANI

Sembra una formalità, ne ha tutte le sembianze, ma non lo è. Lo 0-2 dell’andata allo Zini, mette la Fiorentina sulla terrazza vista finale di Roma. Ci sono tutte le condizioni: ritorno con la Cremonese in discesa, Franchi pronto a festeggiare, ma bisogna stare attenti. Solo per una vecchia regoletta del calcio: quando tutto sembra maledettamente semplice, lo schiaffone è dietro l’angolo. Tra Fiorentina e Cremonese ci sono evidenti differenze, a cominciare dalla classifica. I viola sono protagonisti, fino ad oggi, di una stagione molto bella, mentre i lombardi sono quasi in B. Eppure la storia insegna che le retrocesse o retrocedende sono state capaci nella narrazione del nostro pallone, di giocare bruttissimi scherzi. E allora? La Fiorentina dovrà manovrare in campo non pensando all’andata, cancellando tutto, facendo finta di iniziare senza due gol di vantaggio. Solo in questo modo conquisterà la finale, quel traguardo che in Coppa Italia manca a Firenze dal 2014.

E sorvoliamo sulla vergogna e la tragedia di quella infausta serata romana. Firenze aspetta di riaprire la bacheca, c’è troppa polvere. La chiave non gira dal 2001, quando Toldo, Rui Costa e Chiesa (babbo) e tanti altri viola bravissimi, sollevarono al cielo l’ultimo trofeo. E’ passato troppo tempo. Ma intanto i viola devono staccare il biglietto per l’Olimpico. Non è una formalità.

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