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BrESSAN: “A SAN SIrO UN gOL INdIMENTICABILE” I protagonisti
from IL BRIVIDO SPORTIVO STADIO SPECIALE SEMIFINALE COPPA ITALIA FIORENTINA-CREMONESE DEL 27-04-2023
L’ex esterno che segnò una rete decisiva al Milan: “Fu una doppia semifinale davvero fantastica Eravamo tosti e meritammo di passare il turno Io segnai al Meazza, un ricordo bellissimo”
• GIACOMO CIALDI
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La finale di Coppa Italia è a un passo, a soli novanta minuti di distanza, e Firenze ribolle in preda ai suoi sogni. Nove anni dopo la finale contro il Napoli, la Fiorentina ha l'occasione di tornare all'Olimpico per giocarsi un trofeo che in riva all'Arno manca da tanto, troppo tempo. Prima, però, c'è da chiudere la pratica Cremonese. Per parlare della semifinale e dell'eventuale ultimo atto, il Brivido Sportivo ha intervistato in esclusiva un ex viola che di semifinali di Coppa Italia se ne intende: Mauro Bressan, tra i protagonisti della squadra che nel 2001 eliminò il Milan e vinse poi la Coppa battendo il Parma.


Bressan, la finale di Coppa Italia adesso è veramente a portata di mano... Questo cosa le fa tornare in mente? «Eh, tantissimi bei ricordi di quando, vestendo la maglia viola, ci siamo tolti grandi soddisfazioni. Vincere a Firenze è qualcosa di eccezionale, posso solo immaginare cosa stiano provando i tifosi in questo momento, sognando ben due coppe».
La squadra di Italiano ha ingranato la quinta nel momento giusto...
«Direi proprio di sì. Dopo mesi complicati, in cui la Fiorentina sembrava un po' spersa, confusa, all'improvviso ha ritrovato tutto ciò che lo scorso anno l'aveva consacrata tra le sorprese del campionato: personalità, gioco, qualità dei singoli. Adesso è una squadra in fiducia, che può battere davvero qualunque avversario».
Un po' come la vostra Fiorentina, quella che nel 2001 eliminò dalla Coppa Italia il Milan e volò in finale.
«Quella Fiorentina vantava grandi giocatori e un ottimo gruppo. Ricordo che fin dall'inizio della stagione puntammo la nostra attenzione sulla Coppa Italia: volevamo far bene e iniziammo col piede giusto. Strada facendo, poi, acquisimmo fiducia... fino alla doppia sfida con i rossoneri: sono trascorsi tanti anni, ma sembra ieri».
Cosa ricorda dei centottanta minuti contro i rossoneri?
«Il mio gol! (ride, ndr) Ricordo che scendemmo in campo con le idee molto chiare: volevamo fare una prestazione di testa, ragionata, e così fu. Di fronte avevamo un grande Milan, ma fummo all'altezza dell'avversario e meritammo di passare il turno. Sono ricordi bellissimi, anche a livello personale: segnare a San Siro contro i rossoneri è un'esperienza fantastica!».
Buona parte della cavalcata viola nella competizione avvenne con Fatih Terim in panchina. Trova qualche similitudine tra l'Imperatore e Vincenzo Italiano?
«È difficile fare un parallelo, se non nella voglia di entrambi di vincere sempre e comunque. Sia Terim che Italiano hanno la grinta nel sangue, sanno caricare la squadra e trasmettere le giuste motivazioni. Ricordo che Terim riusciva a caricarci con un'occhiata, senza aprir bocca: è l'allenatore, insieme a Trapattoni, con la mentalità più vincente che abbia avuto la fortuna di incontrare in carriera».
Quest'anno invece la Fiorentina in semifinale affronta la Cremonese: che gara dobbiamo aspettarci dopo l'andata a Cremona?
«È una partita da giocare. La Cremonese verrà a Firenze per cercare di ribaltare la gara d'andata, consapevole di non aver niente da perdere. Sarà importante scendere in campo concentrati e determinati nel non dare la possibilità agli avversari di rendersi pericolosi e riaprire la sfida. La Fiorentina ha valori nettamente superiori, per cui credo ci siano tutti i presupposti per mettere le mani sulla finale».

In finale, poi, Juventus o Inter: lei chi preferirebbe incontrare, fosse nei panni della Fiorentina?
«Intanto arriviamoci! (ride, ndr) Sono due squadre fortissime, sulla carta entrambe hanno qualcosa in più dei viola, ma abbiamo visto in campionato che i ragazzi di Italiano possono tenere testa a chiunque. E poi le finali hanno sempre storia a sé. Chi preferirei? Dico Juventus: vincere la Coppa Italia battendo i rivali di sempre sarebbe una soddisfazione doppia, tripla!».











