SOUND AND VISION Febbraio 2014

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SOUND AND VISION MAGAZINE

10 ANNI OTTOBRE

Dir. Responsabile: Stefano Rossi Editore: Daniele Pensavalle

Anno 10 - N° 112 FEBBRAIO 2014 Aut. Trib. Bassano d. G. N° 8/03 del 3.09.2003 PI 03259250243

2003/13

QUESTO NUMERO È STATO REALIZZATO GRAZIE AL CONTRIBUTO VOLONTARIO DI

Giorgio Mari (VI) - Antonio Lo Giudice (VI) - Francesco Nicolli (VI) Luca. Sartor (VE) - Enrica Sampong (VI) - Emanuela Virago (TV) Lara Lago (VI) - Chiara Fantinato (VI) - Alice Lago (VI) Daniele Pensavalle aka DJd (VI) - Viola Serena Reginato (VI) Davide Visentin (TV) - Annalisa Tonini (TV) - Matteo Gasparetto (TV) Francesca Del Moro (BO) - Alberto Visentin Casonato (PD)

FOTOGRAFI di S&V Mag Daniele Pensavalle, Viola RE, Michela Del Forno, Luca Latini

INFOLINE facebook: 349.1970263

soundandvisionmagazine www.soundandvision.it email: info@soundandvision.it

Grafica: Daniele Pensavalle


EXHIBITION

COLLEZIONE PRIVATA DI LUCA SARTOR E TONY RESE


1st CLASS Vampire Weekend Modern Vampires Of The City

L’insostenibile leggerezza dell’essere vampiri. Ma solo nel week-end (“Ouì-chen” come lo pronuncerebbe Dargen D’Amico). Afro-dandy e hipster nottambuli che si lasciano intervistare dalle principali riviste musicali del pianeta, mentre aspettano che Anne Rice si accorga di loro. Tornano a mordere i giovani canini americani più amati (e odiati) dell’ultimo lustro, a parte forse quelli di “Twilight”. Con il terzo album, intitolato “Modern Vampires Of The City”, i Vampire Weekend realizzano quella che è probabilmente la loro opera più laboriosa e meditata, in particolare sul piano della stratificazione dei suoni e delle scelte di produzione. Meno esotico e solare rispetto a “Contra”, più brumoso e chiaroscurale come la bellissima immagine di copertina (dietro l’innegabile bellezza iconografica fa però capolino la morte: una New York soffocata dallo smog che fu la causa del decesso di centinaia di persone in un caldo e asfissiante giorno

di S&V MAG del 1966), il nuovo lavoro mantiene le coordinate stilistiche essenziali del quartetto proiettandole al contempo su uno scenario sonoro in lenta ma sensibile trasformazione. L’afro-pop ha ceduto progressivamente il passo al modello cantautorale delineato da Paul Simon negli anni 80, con una panoplia di riferimenti (e campionamenti) elettroanalogici e digitali al posto delle contaminazioni world, le chitarre, sempre più sparute, alle tastiere/synth e alle loro notevoli possibilità di orchestrazione, i suoni si sono fatti un po’ più chiusi e compressi, meno ariosi e spensierati, a tratti quasi cupi (è il caso, come vedremo, di “Hannah Hunt” e “Hudson”). Come reduci dai postumi di una sbornia di sangue amaro, Koenig, Batmanglij e soci sentono vacillare la loro fede romantica nell’amore, simulacro di quella religiosa e cercano di districarsi in questa sorta di crisi esistenziale usando le loro armi migliori: l’ironia intellettuale e un po’ ombelicale dei testi, il vitalismo del ritmo sempre spiazzante e fantasioso che sanno imprimere ai brani (eccellente, as usual, il contributo di Baio e, soprattutto, Tomson), la cura certosina delle melodie, a cui affidano i loro soffici e delicati lamenti, magari meno spontanee e radiose che in passato ma comunque di elevatissima qualità. Qualità, appunto, che sanno infondere sia nei brani più sfumati e regolari come l’opener “Obvious Bicycle”, electro-pop sofisticato e un po’ nostalgico degli 80s, scandito da un pulsare ferroso e frammentato, intarsiato dalle doppie voci e da un’elegante outro di piano, le volute leggiadre e serpentine per organo e piano elettrico di “Step” o il crescendo sintetico-orchestrale, quasi un personalissimo wall of sound, di “Don’t Lie”, sia nelle incursioni uptempo di “Unbelievers”, nel rock’n’roll in versione plastificata e parodistica di “Diane Young”, nell’accelerazione “punkeggiante” di “Finger


Back” o in quella sorta di giga battente dal retrogusto irish e country che è “Worship You”. E se “Everlasting Arms” è forse la più coerente evoluzione della poetica “paulsimoniana” espressa fin qui dal quartetto, l’afro-reggae apparentemente gioioso di “Ya Hey”, col suo ritornello “pitchato” e caricaturale, innalza una qualche invocazione spirituale (a “Jah” o “Yahweh”, non è dato sapere) che si stempera poi nei cori chiesastici del finale. A conti fatti, però, i momenti più atipici e tormentati rispetto al loro canzoniere prendono forma nei due pezzi di cui vi anticipavamo sopra: l’andamento lineare ma nevrotico e sofferto di “Hanna Hunt”, un vecchio amore infranto e ancora dolorante, che trova la sua catarsi nel gemito brullo e disperato del cantante, nel finale e quel gioiello assoluto che è, a parere di chi scrive, il pop simil gotico ed equoreo di “Hudson”, break-beat e archi e cori che emergono staccandosi piano piano dallo sfondo (con uno strano sentore quasi portisheadiano), per quella che sembrerebbe un’elegia allegorica per l’uragano “Sandy” che ha colpito la City nel 2012, prostrandola nel caos e nella distruzione. Il terzo atto della trilogia vampirica si allinea per continuità e spessore alle già eccellenti prove degli album precedenti.



KEEP CALM

IO E ZIO FRANK

Questo mese avrei dovuto parlavi del concerto di D e n n i s S t ratto n ( u o m o n o to a l l ' u ff i c i o, fondamentalmente, per aver suonato in un disco solo: il più importante di tutti i tempi, però) al Revolution di Molvena. Il problema è che, una volta giunto a Diesel Town, ho scoperto che lo spettacolo non si sarebbe tenuto a causa di un sinistro occorso all'artista (si capisce la mia professione?!) mentre si trovava in tour in Australia. Cristonando, me ne sono tornato a casa ascoltando “Joe's Garage”. Perché, da un po' di tempo, mi è venuta voglia di tirare fuori i dischi di Frank Zappa. Che ami o odi, è la cosa non è soggettiva, ma ciclica. Puoi trovare, cioè, la sua musica incredibilmente creativa e inverosimilmente stimolante, quanto vacuamente masturbatoria e inutilmente sopra le righe non in base chi tu sia, ma a come ti svegli la mattina. E questo per un semplice motivo: la musica di Frank Zappa è creativa, stimolante, masturbatoria e sopra le righe. Sempre e

di Antonio Lo Giudice

comunque (beh, quasi, ci sono anche capolavori di equilibrio come “Hot Rats”, che, se non apprezzate, con tutto il rispetto per le opinioni altrui, non capite proprio una minchia)! Io i suoi dischi, li ascoltavo già a 15 anni, e non per tirarmela adesso- ma per tirarmela allora. In realtà, mi limitavo a saccheggiare la collezione di dischi dei miei vicini di casa, senza capire un granchè né delle musiche né dei testi. Era roba insolita e difficile e tanto bastava per farmi sentire competente. Ovviamente, si trattava dei miei anni formativi e, in questo modo, i baffi di Frank sono diventati parte della mia storia. Anche perché, si tanto in tanto, qualche mio amico- parente veniva contaggiato dalla Zappamania, diventando estremamente difficile parlare d'altro con lui. Alle superiori Giovanni, poi Dario e quindi, mio cugino Davide- un tipo che si è lasciato crescere gli stessi baffi, la stessa mosca e si è fatto scattare la stessa foto sulla tazza del cesso. “Joe's Garage” è l'epitome del suo stile nei pregi e nei difetti: è, semplicemente, troppo. Ma in questo troppo, ci sono momenti geniali come la meravigliosa title track (scimmiottata sciattamente nell'ultimo, svogliato, lavoro dei suoi discepoli nostrani Elio e le Storie Tese), la demenziale “Why Does it Hurts when I Pee” (i Queen parodiati prima che diventassero loro stessi una parodia) e altri momenti irresistibili come “Crew Slut”, “Catholic Girls” e “Stick It Out”. Certo, poi il disco sbraca e la seconda parte diventa interlocutoria e pallosetta. Frank se n'è andato pochi mesi prima che lo scoprissi, lasciandoci una cinquantina di dischi di qualità mediamente eccelsa. Se pensi a che cazzo hai combinato tu nella tua vita, ti viene da piangere.



YOUR COLOURFUL WINTER VEN 10 - NYU Live + DjSet Rock (Intercity VI)

SAB 11 - In collaborazione con T GALLERY presenta SKYPASS il giro più famoso di Vicenza SAB 18 - Live MORRIS and the MAGICALS VEN 24 - LA MUSICA VI_VE presenta TONY GREEN & THE GIPSY JAZZ ore 21.30 SAB 25 - Black Nutria Label presenta «SECRET PARTY» VEN 31 - Live: Mecequartet (jazz-fusion)

C.SO SAN FELICE E FORTUNATO - VICENZA TEL 0444.563725 - EMAIL BAR_SARTEA@YAHOO.IT


BEDROOM REVOLUTION

Mc5

Kick Out The Jams lp USA elektra rec EKS

Non sempre col passare del tempo le cose migliorano . Qualcuno ha scritto che a volte si cambiano tutte le cose per non cambiare niente...e deve essere proprio così in Italia visto come ci ritroviamo. C'è stato un tempo in cui i giovani/figli erano contro i vecchi/genitori. Senza soldi e con poche possibilità di lavoro, il tutto si traduceva in una grande voglia di rivolta, era il 68 o giù di lì. La colonna sonora suonava molto varia ma certe cose sono rimaste indimenticabili ed attuali, tipo 'cosa può fare un giovane come me,se non suonare in una rock and roll band? (da 'street fighting man dei Rolling Stones) oppure 'l'anno scorso avevo ventuno anni e non mi sono divertito neanche un po'.Ora ne ho ventidue, un altro anno da buttare' (da 'no fun' degli Stooges). Stava passando il tempo dei fiori e del volemose bene per lasciare spazio a tempi più movimentati e meno accondiscendenti. Proprio in quel momento qualcuno deve aver pensato che le pallottole potevano

di Sir Taylor

cambiare il futuro più dei fiori e che senza aspettare troppo e porgere l'altra guancia ,si poteva rendere anche in musica questo pensiero. Tutto ciò poteva succedere un po' ovunque ma Detroit ,grosso centro industriale americano, il distretto dell'automobile per eccellenza, era la la città ideale a guardare bene. Detroit sede della Motown aveva rivelato negli anni precedenti una infinita serie di talentuosi soulmen di colore e con le produzioni di N.Witfield si parlava tranquillamente di rock nero , poi c'erano anche parecchi rockers : Mitch Ryder per dirne uno. Insomma i tempi erano pronti per la rivolta e per fare politica con la musica. Capiamoci, di combinazione tra politica e musica si erano già avuti parecchi esempi, Woody Guthrie o Pet Seger e poi Bob Dylan perché quando racconti certi fatti e misfatti nella vita di tutti i giorni, fai politica. Denunciare il razzismo, le discriminazioni sociali, o cantare degli scioperi dei minatori , dei ragazzi che morivano in Vietnam per interessi politici e industriali non è come musicare il motivetto per gli innamorati addolorati (con tutto il rispetto ). E già questo dava fastidio al sistema . Se poi a qualcuno era saltato in mente di fare comizi nei concerti propagandando la rivolta anche armata contro il sistema questo diveniva molto pericoloso, perché non erano i neri oppressi delle Black Panters, ma studenti universitari e lavoratori bianchi . Gli MC5 (motor city five) erano talmente sfigati che ad un certo punto dovettero vendersi gli strumenti e l'amplificazione per sopravvivere, affittando poi quando c'erano gli ingaggi il necessario per il live. E' in quel momento che incontrano John Sinclair il teologo della rivolta armata che intuendo il potenziale della proposta musicale dei 5 musicisti ne diventa manager e ideologo. Paga i conti per la stampa di un rarissimo 45 autoprodotto (Borderline) e per la strumentazione esala prove. Gli MC5 riescono così a conquistarsi una grossa fama nei


di Sir Taylor loro concerti, proponendo una bella miscela di rock molto duro (proto punk viene spesso definito) con riferimenti gruv alla scena soul di Detroit (vedi la cover di Rambling Rose). La Elektra rec si interessa subito a loro e capisce anche il grosso potenziale della band espresso nei concerti e difficilmente catturabile in studio. Propone per questo la registrazione di un album live.' Kick out the jam' è oggi considerato uno degli album ( live ) meglio riusciti, ma ci fu anche chi al tempo riuscì a definirlo un disco pretenzioso, ridicolo e noioso (Lester Bangs su Rolling Stone). Veniamo al fatidico pezzo di plastica. Il disco fu pubblicato nel febbraio del 69 con una copertina apribile che fu abbandonata negli anni. All'interno una bellissima foto della band con un proclama politico di J.Sinclair che fu subito censurato e sparì nella seconda stampa alcuni mesi dopo. L'album conteneva una famosa invettiva del cantante in cui incitava il pubblico a scegliere se essere il problema o la soluzione invitando all'azione e terminando con la famosa esclamazione 'motherfucker' (figli di 'puttana' per dirla tutta). Ovviamente la cosa non poteva sfuggire ai discografici che invitarono la band ad accettare la modifica dell'intro sostituendo l'insulto con il più pacifico 'brother and sisters' (fratelli e sorelle). Sembra strano che una etichetta che costrinse due anni prima i Doors ad editare una frase di 'break on thru' - she gets high , divenne she gets .. per evitare riferimenti alle droghe e quindi sicure censure radiofoniche - non avesse provveduto per tempo a modificare il long playing degli MC5, ma sta di fatto che 'Kick out the jams' uscì con due matrici differenti praticamente quasi contemporaneamente con etichetta Elektra oro/nocciola e la copertina censurata o meno. L'edizione più ricercata è ovviamente quella senza censure (etichetta oro,cover apribile con discorso di J.Sinclair). Di poco meno rara è

la stampa censurata con etichetta oro. La label rossa (usata dall'estate/autunno del 69) sembra infatti essere più comune e con grossa sorpresa l a ve rs i o n e n o n censurata (m.f. intro ) è abbastanza facile da trovare in questa versione! Le quotazioni per una buona copia della prima stampa etichetta oro vanno dagli 80$ ai 150, moltodipende dalle condizioni. La stampa con etichetta rossa ha una quotazione dimezzata rispetto alla prima stampa (30$ a salire a seconda delle condizioni, è una buona alternativa per avere una stampa originale non censurata). Interessante notare che esiste una versione non censurata, sfuggita per errore di scelta di master, con etichetta verde e farfalla- per capirci quella usata a partire da metà anni 70 dalla Elektra) pubblicata in francia con copertina non apribile. Il disco è stato stampato in molte nazioni europee sempre in versione censurata con copertina apribile e no, label di varia forgia, metronome in germania, elektra oro in francia etc.. Di sicuro la versione più ricercata è la stampa italiana su vedette (edizione con intro censurata) con copertina unica :una bellissima foto bianco e nero della band simile ma non uguale a quella dell'interno copertina americana. Il discorso di Sinclair tradotto in italiano è presente all'interno. Ci vogliono almeno 150/200 euro per avere una bella copia di questa edizione, veramente molto rara. Per concludere dall'album fu tratto un singolo uscito con la stessa copertina per tuttta europa (variazioni minime della copertina del lp americano), che non sembra essere particolarmente raro o ricercato. Più rara la versione juke box italiana con lo slip da juke box.




FOCUS ON

di Luca Sartor

I POSTERS PSICHEDELICI NEI MITICI

60s

La musica spesso è un motivo per iniziare dei viaggi culturali paralleli che ti portano ad approfondire o scoprire tematiche collegate al messaggio del compositore musicale: cinema, letteratura, religioni, costume e moda, arte grafica sono alcuni degli argomenti che più frequentemente mi sono trovato ad approfondire negli anni. Se la musica non è mero consumismo o gradevole sottofondo usa e getta,ma come si diceva una volta cultura, questo succede. Se subentra un minimo di feticismo collezionistico tipico di questi tempi… diventa veramente una storia infinita! Il collezionismo dei manifesti e dei volantini di concerti in generale non è molto diffuso, non quanto quello che riguarda il cinema, ma è indubbiamente interessante e fortemente legato al tempo in cui accade. Se vi capita di visitare il MoMa (museo di arte moderna) a New York scoprirete un intero piano dedicato alla grafica di riviste e manifesti (jazz e rock) dagli anni venti ai primi 70. Qualcosa in grado di 'flippare' qualsiasi persona minimamente sensibile all'argomento. Spero ci sia occasione in futuro di parlare anche della grafica

punk e wave della metà anni 70 che è stata altrettanto interessante ,evocativa o innovativa di quella psichedelica. Il fenomeno della 'poster art' nasce in California a metà degli anni 60 ed è dominata dal movimento hippie/flower power. L'idea iniziale fu quella di riprendere il discorso artistico dell'Art Nouveau dei primi novecento e dei


FOCUS ON primi manifesti pubblicitari. Fondamentale ricordare comunque che il movimento psichedelico (moda, letteratura, filosofia, cinema etc..) fu qualcosa che coinvolse pienamente l'Europa e indirettamente l'Asia. La storia spesso è un continuo volgere lo sguardo indietro, con infinite attualizzazioni mentali ed interferenze che muovono e spingono lo sviluppo umano di cui le arti visive fanno parte(vedi dipinti grotte di Lascaux). Tra i padri putativi dell'arte delle curve e dei colori possiamo citare Alfons Mucha, Aubrey Beardsley, Gustav Klimt, Tolouse Loutrec. Nel loro gusto estetico ritroviamo il seme dell'Art Nouveau che come detto attrasse l'attenzione dei grafici della bay area. Uno degli elementi distintivi ripresi furono le enormi cornici floreali con colori ora non invasivi ora vivaci e contrapposti, che accompagnano l'occhio verso mondi lontani fantastici dominati dalla dolcezza. Su tutto questo si inserirono poi delle contaminazioni dall'arte decorativa giapponese, dalle arti murali delle civiltà precolombiane e l'uso di immagini commerciali lanciato da Andy Warhol. Sembra che il primo innovatore a S. Francisco fu Wes Wilson nel 1966 p r e c e d u t o probabilmente da G. Hunter membo dei Charlatans (tra le prime band coinvolte dalla psichedelia in California) che per primo diffuse degli handbill disegnati a

di Luca Sartor

mano, con forti richiami all'iconografia western, e un grosso lavoro sullo stile delle lettere e numeri. Da qui si parte per l'infinita serie di volantini e manifesti che pubblicizzarono i concerti del Fillmore di Bill Grahm, dall'Avalon ballroom, del Winterland (legato alla comune itinerante della Family Dog). Personalmente ritengo che i due geni assoluti furono Wes Wilson contraddistinto da una assoluta maestria nel disegno testuale estremamente innovativa e sensuale e Victor Moscoso teorico dell'inversione dei colori base. Bisogna ricordare che questi manifesti e volatini sono stati spesso(non sempre) stampati più volte negli anni con discrete oscillazioni nel valore e piccole varianti nella grafica e nella carta usata. Si richiede quindi a chi si avvicina all'acquisto di qualche pezzo un minimo di competenza onde evitare dolorose fregature. Una prima stampa puo' valere 1500$ contro i 150 di una terza eseguita pochi mesi dopo lo spettacolo! Oltre ai libri un buon approcio può essere dato dal favoloso sito www.sixtiesposters.com . Và da sé che oltre all'autore e la stampa un grosso plus nel valore è dato dal gruppo. Greatful Dead, Jefferson Airplane, Janis Joplin, Doors, J.Hendrix sono sicuramente tra i più collezionabili e fanno segnare dei costanti aumenti di valore man mano che nuovi appassionati ingrossano le schiere!



03/1 Duble One

Rock,Blues & Country Quartet

06/1 Jam3 Rockband Omaggio Bowie & Pop 70/80

10/1 Trutz "Viking" Groth Country Rock

12/1 Lino Brotto Trio

d y Ban stwa e Gho : h T 9 / i d h Giove owie Bas : rs B io igthe David 11 Genna and Foo F b to r a e b v a o S C bio TOS / 1.30 I FOO i 17 : DJ Al io ore 2 dalle d b r l a D e A ll N n a J A p B :D Ve as ROCK nd) rdi 24 nno d Vene 25 : JAM3 ox che fara (bluesba k S o F n t E e u a U h P b L T B st ai Sa USTIN DARK / Po duti d prece i 31 : AUG J D : io rd Vene i 7 Febbra rd Vene

Latin Jazz

17/1 Reblatta Muse/U2...

24/1 Small Paradise Hammond Trio

Aldo Betto,Nicola Dal Bo,Roberto Buttignol

26/1 Marco Carlesso Trio Jazz & Acid Jazz

31/1

Pippo Dalla Valle

in arte Giatamuta MutĂ Via Angarano , 2 36061 Bassano del Grappa (VI)

Fietta di Paderno Del Grappa - Tv




di Francesca Del Moro - Foto di Michela Del Forno

16 ° DAVID BOWIE BASH Per quale motivo organizzare una settimana di eventi per festeggiare il compleanno di David Bowie? Che domande, perché siamo fan. Cos'altro se non l'amore ossessivo per il duca bianco potrebbe spingere l'editore di Sound&Vision Daniele Pensavalle a organizzare il Bowie Bash da ormai sedici anni? Un evento che quest'anno è stato peraltro ricompensato da un'ampia citazione sul sito ufficiale dell'artista. Vicina a Daniele per fanatismo anche se verso altri idoli musicali, ho accettato con gioia il suo invito a partecipare, con il gruppo di artisti e poeti bolognesi Memorie dal SottoSuono, nella formazione trio che vede me e Martina Campi alla voce e Mario Sboarina al sax e alle tastiere. Per l'occasione abbiamo portato una rilettura in chiave poetico-musicale e con testi tradotti in italiano di OUTSIDE, l'album del 1995 che utilizza la tecnica del cut-up per affrescare un universo lynchiano incentrato sull'omicidio come forma d'arte. L'evento di sabato 11 gennaio, approdo e festa finale di una kermesse che ha coinvolto svariati artisti e locali a partire dal 5 gennaio, è presentato dalla locandina in stile pop art di Fabio Baggio e viene ospitato dai Revolutions studios di Molvena. Qui si danno appuntamento, a partire dalle

16 fino alle prime luci del mattino, varie forme d'arte, che si alternano e si armonizzano in un grande inchino a questo artista di cui sono in qualche misura debitrici. Gli spazi accoglienti, dove lo staff ci fa immediatamente sentire a casa, lasciandoci respirare gioia di vivere, eterna adolescenza e passione per l'arte, sono decorati da gigantografie di David Bowie: il suo sguardo penetrante bicolore ci punta dalla sua lontana giovinezza e non manca di affascinarci, vicino a un più recente ritratto di Lou Reed, di cui oggi si ricordano la collaborazione con Bowie e la recente

Foto di Susanna Iovene

S&V EVENT REVIEW


S&V EVENT REVIEW

scomparsa. Fotografia, dunque, ma anche musica, letteratura, cinema e perfino arte culinaria. Si comincia con la proiezione del documentario “Five Years”, uscito lo scorso anno per la regia di Francis Whately che, prendendo spunto dalla celebre canzone, ci fa viaggiare nel tempo attraverso gli anni 1971, 1975, 1977 e 1983, i più importanti della carriera di Bowie. Nel frattempo viene allestito un sontuoso banco aperitivi a cura di Clo's Art Room, con la proposta di favolose creme vegan da spalmare su soffici panini che spariscono in un batter d'occhio. Una delizia, e una bella idea quella di abbinare ogni crema a una fase della carriera di Bowie, offrendone una mini-recensione insieme alla ricetta. L'appuntamento con la letteratura coincide invece con la presentazione della graphic novel “David Bowie – L'uomo delle stelle”, a firma di Lorenzo Bianchi e Veronica Veci Carratello che, intervistati da Camilla Fascina, ottima presentatrice per tutto l'evento, discutono della genesi del progetto proiettando alcune tavole in anteprima. Al termine dell'incontro, Veronica si rende disponibile a realizzare schizzi-regalo per il pubblico presente. Ed è la volta della musica: oltre al nostro gruppo, prima

di Francesca Del Moro - Foto di Michela Del Forno della grande attrazione della serata si alternano sul palco quattro realtà molto diverse: si spazia dall'energia rock della Ghostway Band, che offre una rivisitazione trascinante dei classici di Bowie impreziosita dal ruolo di primo piano attribuito alla tromba, alla giovane promessa indie-folk Veronica B. che, accompagnata da Teho alla chitarra, lascia brillare la sua voce particolare che mi ricorda una delle mie cantautrici preferite di sempre: Joanna Newsom. Particolarmente originale è l'intervento di Camilla Fascina che, accompagnata dal pianista Luca Coretti, racconta una storia che ci trasporta nei molteplici mondi nati dalla mente dell'artista. Allieva di Lindsay Kemp, così come Bowie stesso, cura l'esecuzione dei brani anche sul piano dei movimenti corporei, offrendo suggestioni di teatro-danza che arricchiscono l'impatto della sua voce raffinata e potente. A questo punto arriva Giuseppe Piol, veterano del Bowie Bash, che rimarrà sul palco per oltre quattro ore fino al momento del DJ set che chiuderà l'evento. Spostandosi con disinvoltura dalla chitarra al piano, Piol offre una sequenza mozzafiato di canzoni eseguite impeccabilmente e in perfetto stile Bowie. Tutti bravissimi, ma un appunto è


S&V EVENT REVIEW doveroso farlo: per il prossimo anno sarebbe opportuno confrontare le scalette e andare oltre i grandi classici per evitare di risultare troppo ripetitivi. Dalle hit si tende a non liberarsi, e questo non è mai un bene, perché si rischia di appiattire la visione di un artista invece di approfondirla. Un altro problema ha riguardato l'acustica non sempre perfetta, aspetto spesso critico nei festival che prevedono numerosi cambi palco e situazioni eterogenee. Nonostante queste pecche, le ore trascorrono piacevolmente fino al culmine della serata che viene raggiunto dalla star dell'evento: Morgan. Non lo seguo da tempo, purtroppo la presenza di Simona Ventura mi provoca fastidiose eruzioni cutanee e questo mi costringe a perdermi le perle che dicono elargisca a piene mani a “X Factor”. Per vederlo nel salotto di Vespa non mi è bastato il cuore, le copertine dei rotocalchi con la sua ultima fidanzata mi evocano lo spettro di Gigi D'Alessio con Anna Tatangelo. Questa sua concessione alla mondanità ha portato molti a detestarlo, dimenticandosi di ciò che ha regalato alla musica. Lui lo sa e infatti non rinuncia a sfogarsi cogliendo tra l'altro l'occasione per fornire la propria versione

di Francesca Del Moro - Foto di Michela Del Forno

dell'episodio di stage diving andato male a Bari. Come capita al giorno d'oggi, il video della caduta ha fatto il giro del web e gli internauti più raffinati si sono divertiti a sbeffeggiare e spesso insultare pesantemente l'artista. Qualche detrattore è presente anche stasera e Morgan risponde agli sfottò che partono dalla platea suggerendo di ascoltare altro e parlando di un buco culturale nelle loro teste. Arriva a far allontanare alcune persone che ballano, invitandole ad andare in discoteca. È arrabbiato, si vede anche da come aggredisce la tastiera del piano in certi momenti. Si capisce che vuole dimostrare qualcosa. Rivendicare la sua bravura, la sua cultura e il suo spessore artistico, spaziando da Bowie ai Velvet Underground, ai Talking Heads, fino a scivolare nella musica di Gershwin e Beethoven. Insomma, suona un po' quello che gli pare. A un certo punto attacca una canzone che sulle prime non riconosco, tanto sembra fuori contesto: è “Through The Barricades”, degli Spandau Ballet. Ma dai, i famigerati anni '80, che i musicofili con la puzza sotto il naso tendono a liquidare pressoché in toto. E non finisce qui: arrivano dosi generose di Duran Duran (gli amori della mia


S&V EVENT REVIEW

di Francesca Del Moro - Foto di Michela Del Forno notato stonature ed esecuzioni non proprio impeccabili. Io so solo che mi ha dato quello che chiedo a un concerto: l'artista che si mette in gioco, che si mette a nudo, un passaggio di calore, di emozioni vive, il senso di essere insieme, la spontaneità e, perché no, una buona dose di rischiosa improvvisazione. Se voglio musica perfetta me ne sto a casa e mi sento il disco. Il live deve trasmettere anche altro, e nel set di Morgan c'era abbastanza da farne un'esperienza indimenticabile. E quel suo spontaneo e un po' infantile perdere le staffe me lo ha

adolescenza) e una “Victims” dei Culture Club che mi fa quasi piangere, così come accadeva in quel lontano 1983. Chi altri se non Morgan potrebbe approfittare dell'ultima parola di “Wild Boys” per attaccare “Shine On You Crazy Diamond”? Il nostro dà poi il meglio di sé interpretando quelli che chiama i “suoi” Depeche Mode. Eh sì, sono anche i miei, quelli dell'inarrivabile BLACK CELEBRATION, di cui ascoltiamo “A World Full Of Nothing”. Un momento, ma non era una serata in onore di David Bowie e Lou Reed? Sì, ma come ho detto, Morgan canta quello che gli pare, inclusi alcuni dei suoi migliori pezzi, tra cui la stupenda “Altrove” e uno dei picchi della produzione dei Bluvertigo, “Cieli neri”. Basterebbero queste due canzoni e la mia preferita di sempre, “Le ragioni delle piogge” (l'ho invocata invano strillando sotto il palco) a farmi dimenticare “X Factor”, Bruno Vespa e qualunque altra baggianata possa aver fatto o detto questo musicista con la M maiuscola. Sono in piedi da molte ore, ho viaggiato, ho vissuto l'adrenalina del palco, ma non mi perdo un attimo di Morgan. Mi rapisce letteralmente: è tutto nervi, passione e sincerità. Qualcuno ha parlato di piano bar di lusso, altri hanno

fatto amare ancora di più. Insieme a lui c'è stato sempre Giuseppe Piol, instancabile, sempre pronto a capire dove Morgan sarebbe andato a parare nel suo saltellare attraverso decenni di musica. E anche Camilla Fascina li ha raggiunti sul palco a un certo punto, per contribuire con la sua voce preziosa. La performance è stata talmente elettrizzante che ho perfino recuperato le energie per ballare durante il Deejay set.

SEE YOU ON 2015



Via PrA’ Bordoni 43 - ZanE’ (VI) - Tel 0445.315514



KINOTERAPIA

LUNCHBOX

di Matteo Gasparetto

di Ritesh Batra

Un film di Ritesh Batra. Con Irrfan Khan, Nimrat Kaur, Nawazuddin Siddiqui, Denzil Smith, Bharati Achrekar. Nakul Vaid, Yashvi Puneet Nagar, Lillete Dibey Titolo originale Dabba Drammatico Durata 105 min. India, Francia, Germania, USA 2013

Ormai i generi, in questa piccola rubrica, li abbiamo toccati tutti, dal dramma al documentario, dal thriller all'animazione, dal trash alla commedia moderna. Ci manca solo un buon pippone commovente per chiudere il cerchio. So che state pensando che la mancanza non la sentivate così tanto, ma è giusto guardare il cinema a 360°, non credete? Comunque, non disperatevi, il film di oggi è commovente, si, ma non è un pippone! Parliamo di Lunchbox, film indiano dello scorso anno solare, opera prima di Ritesh Batra e sviluppato assieme al TorinoFilmLab. Nel film, Ila, casalinga frustrata dal proprio menage coniugale, cerca di prendere il marito per la gola, sperando di risollevarle le sorti del proprio matrimonio. Prepara, quindi, ogni giorno il pranzo per il compagno, e lo consegna ad un dabbawala, cioè ad un fattorino che fa parte di un enorme ed intricato processo di consegne,

che fa recapitare il cibo ai lavoratori di mezza Mumbai. Il pranzo di Ila, però, finisce a Saajan, impiegato, vedovo, prossimo alla pensione. I due cominciano a lasciare dei messaggi all'interno della lunchbox, raccontandosi progressivamente la propria storia di vita e riscoprendo parti sepolte di se stessi. Dal loro rapporto nascerà in entrambi una nuova spinta al cambiamento. Come dicevamo, il film è sì una commedia sentimentale, ma non è né mieloso, né retorico. La storia stessa appare molto originale ma non inverosimile. Insomma, si presenta con delle componenti molto equilibrate che creano un'opera più esistenzialista che sentimentale (pur restando nei confini della commedia). Sullo sfondo, la moderna Mumbai diventa il terzo protagonista: qui, treni, macchine e lunchbox creano connessioni tra le persone, instancabilmente umane in un chiassoso formicaio.


SOUND AND VISION NIGHTCLUBBING

LA GUIDA AL VOSTRO DIVERTIMENTO NOTTURNO

I locali che trovate in questa sezione sono stati scelti e selezionati grazie ad una attenta valutazione che considera: ambiente, programmazione proposta, originalità e qualità dei servizi offerti. Tutti i locali sono stati selezionati e visitati dal nostro staff. Vi invitiamo quindi a frequentarli e fare di questi i vostri locali preferiti.

Legenda Simboli Musica: LIVE MUSIC SOFT & JAZZ

LIVE MUSIC ROCK

DJ SET

DISCOTECA

BRUSCHETTE PANINI

PIATTI FREDDI

Tipologia Locale: COCKTAILS

WINEBAR

BIRRERIA

Altro: smoking area MOSTRE

WIRELESS

GIARDINO ESTIVO

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NIGHTCLUBBING a Vicenza

SARTEA

Locale storico di Vicenza che da anni allieta e propone importanti novità. JND Festival Electronic Music, che ha portato il Sartea a livelli internazionali grazie ad una selezione ricercata di djs di ottimo livello provenienti dai Clubs di Berlino, New York e Londra. Ambiente liberty, affascinante e ricercato che risalta la qualità del servizio. Chiuso Lunedì C.so S. Felice 362 - VICENZA - Tel 0444.563725 www.sartea.it - www.facebook.com/bar- sartea

MAMA L’OCA

NIGHTCLUBBING a Vicenza

Il Mama L 'Oca é ormai un punto di riferimento per quanto riguarda la musica live e rock dj set.Vasta scelta tra aperitivi, birre artigianali alla spina e in bottiglia.Ottime bruschette, insalate e panini.Locale ufficiale Guinness.Wi-fi gratuito, Sky e Mediaset Premium.Aperto dalle 7.30 alle 02.00

Via S.Carlo 10 Costabissara Vicenza Facebook: Mamaloca Info 347.5035098 Cristiano

food music&drink

NEW KURKUMA

NIGHTCLUBBING a Vicenza

NEW KURKUMA Club è un rustico ristrutturato immerso nel verde, con un parco centenario, intimo ed assolutamente affascinate, unico nel suo genere, a due passi dal centro di Marostica. La cucina si fonda sulla tradizione, ma la creatività non manca! Cucina, arte, musica e spettacolo... tante iniziative, un menù in movimento, tanta passione e tanti concerti con le migliori band, provenienti da tutta Italia e non solo! Insomma lasciatevi guidare dalla curiosità e scegliete la vostra serata al new kurkuma per scoprire la nostra cucina artigianale e casalinga, per ascoltare buona musica dal vivo e perche' no! anche per fare due salti il Venerdì sera sorseggaindo il vostro drink preferito!

VIA VAL BELLA, 106 - MAROSTICA - VI 0424.72656

VINILE

NIGHTCLUBBING a Vicenza

Vinile classe 1976 punto di riferimento per artisti e promoter fuori dagli schemi della maggior parte dei locali presenti sul territorio. Recentemente rinnovato propone Live music & dj set con feste a tema o party di tendenza. Locale con sala fumatori disponibile per feste private & happening... smoking area

Via Capitano Alessio 94 - Rosà www.vinileclub.it - Tel 347.1601429


MARAKELLA

NIGHTCLUBBING a Vicenza

Sulla statale che collega Vicenza a Padova esattamente a Grisignano si trova il Marakella. Nato dall’idea di unire il dolce e il salato in un unico ed accogliente ambiente. La ciliegina sulla torta? La musica! Che accompagna gli affollatissimi aperitivi domenicali dalle 18 in poi. Da provare a tutte le ore! Marakella vi aspetta!

Via Mazzini 6 - Grisignano di Zocco Info: Roberto 349.3198097

RIVE JAZZ CLUB

NIGHTCLUBBING a Vicenza

Tra un mix perfetto di pezzi di design vintage anni 50/70 e di elementi tradizionali, Giovanna ha creato un locale unico nel suo genere, dove si respira un’atmosfera di altri tempi. Pensare di essere arrivati in un esclusivo jazz club in una grande metropoli non è un azzardo! Cucina creativa, arte, musica il mix perfetto per un locale che vi darà mille emozioni tutte indimenticabili!

Via Rive - Cartigliano - Vicenza INFO - www.rivejazzclub.it

TAVERNA AL PONTE

NIGHTCLUBBING a Vicenza

Locale storico sul fiume Brenta confinante con il Ponte Vecchio. Il locale propone vasta scelta di cocktails,drinks,aperitivi,birre(spina e bottiglia artigianali),carta dei vini alla mescita.In cucina panini caldi,toast,taglieri di affettati e formaggi,bocconcini di alta gastronomia del territorio. A rotazione esponiamo foto e dipinti,proponiamo musica live. piccolo terrazzo esclusivo sopra il fiume per un drink en plain-air.

Via Angarano - Bassano del Grappa FB: Taverna Al Ponte

OSTERIA HOCH HÖLLE

NIGHTCLUBBING a Treviso

Specialisti nello spinaggio delle birre situata all'imbocco della val San Liberale questa storica osteria propone : concerti dal vivo nei fine settimana con le migliori banda del veneto e non. Club Sandwich, bruschette e panini speciali.

Fietta di Paderno Del Grappa Tv Info FB. michele barbazza


DE GUSTO

NIGHTCLUBBING a Treviso

It's kinda funk! La Gusteria tipica de'Gusto jezza, funkeggia e gioca al chilometro zero. Nella fantastica atmosfera di Villa Barbaro a Maser, Rosti, Giulio e Mc ti aspettano per farti rilassare, bere, mangiare e musicare. Il territorio messo in vetrina per essere gustato. Il de'Gusto è il locale per tutti e di tutti, dalla mattina alla sera escluso il lunedì allieta le tue giornate e si propone come l'alternativa alla noia del quotidiano. Il passato è passato, il presente è passato, ma il futuro deve ancora passare. Vieni a trovarci.

Villa Barbaro 4 - Maser - Treviso www.de-gusto.com - Tel 0423.565603

ROCK CAFE’

NIGHTCLUBBING a Treviso

Dal '91 il "ROCK" è indiscusso punto di riferimento per tutti quelli che (scusate lo snobbismo) la musica la sentono un po' di più. Precursori della DJ CULTURE i due fratellini preparano con i loro super collaboratori anche ottimi drink. Ricerca e coerenza sono alla base del bel connubio tra passato, presente e futuro che ha vita in questo posto. Dal Martedi alla Domenica dalle 17.30 alle 01.00

St. dei Colli - Castelcucco - Tel 349.6027294 www.rokkafe.com

Vi consigliamo inoltre... Via Commerciale 12 Villa del Conte/Abbazia Pisani - PD Info: www.rickyspub.com Hot spot per chi ama la musica live di qualità grazie ad una crew e ad un programma bilanciato,si conferma uno dei locali più gettonati. Il meglio delle rock cover band,dell'alternativo ed indipendente, i tributi più leggendari. Dal grunge al postrock, dall'acustico al metal, dall'indie alla new wave! OPENPARTY con i migliori djs in campo rock, crossover, indie, electro! Se cercate un'alternativa al solito music pub con karaoke e cotillons, l'avete trovata.

Via Tintoretto 14 - Roncade - TV Tel 0422.841052 www.newageclub.it New Age Club è il rock club più esclusivo della parte nord-orientale della penisola. new age club è totale garanzia di professionalità e visibilità per gli artisti affermati da tutto il mondo. new age club è trampolino di lancio per le nuove realtà musicali. new age club è lo spazio di divertimento notturno senza vincoli anagrafici. lo staff del new age club vi dà il benvenuto per una nuova elettrizzante stagione di live allo stato puro!

RICKYS PUB

Via Fonderia 73 - TV tel. (+39) 0422 697086 www.homerockbar.com HOME è aperto dal 2008. è stato eletto per come miglior dj bar d'Italia per 4 anni consecutivi. Il locale è stato concepito per ricreare quella sensazione, quella vibrazione, quella emozione, quel mood, quel giusto mix di semplicità, accoglienza, comfort, tranquillità e spensieratezza che potete trovare nella vostra casa. Home è un punto di ritrovo, di ristoro e di intrattenimento. E' un luogo che ha come fondamenta la musica rock. Adesso dovete solo provarlo!

DEPOSITO GIORDANI

Via Alto Adige 164 Gardolo - TRENTO Tel 0461 993261 Oltre Trento verso nord in zona Gardolo troviamo un nuovo locale “Officina Gambrinus”. Locale a 360° che offre ottimi piatti sia a mezzogiorno sia alla sera. Potete gustare sia pizze che piatti tipici trentini. Una programmazione musicale di qualità, accompagnerà i vostri weekend con i djset al Venerdì e musica live al Sabato sera. Non vi resta che provare le emozioni dell’Officina Gambrinus!

JACK THE RIPPER

NEW AGE

HOME ROCK BAR

OFFICINA GAMBRINUS

Via Via Prasecco, 13 Pordenone www.depositogiordani.it

Il Deposito Giordani offre al vasto pubblico giovanile ed all'area degli organizzatori culturali, un'opportunità in più di utilizzo di un contenitore polivalente e polifunzionale. La divisione del sito in sale e la dotazione di impianti audio, video e luci residenti permettono un accesso facilitato per promuovere e produrre serate musicali, teatrali, conferenze, corsi, feste private ed altre iniziative. Via Nuova 9 - Roncà - VR Tel 045.9971260 www.jacktheripper.it

Un vero tempio del rock! Un punto d’incontro obbligatorio per la buona musica. Da qui sono passate le migliori band underground del pianeta. E se Elvis fosse ancora vivo dopo Las Vegas avrebbe scelto questo posto per esibirsi. Il Jack the Ripper è alternativo, fuori da mucchio, inossidabile, una garanzia di qualità e continuità. Rochenrol!!!




RISTORANTINO_WINE BAR_JAZZ CLUB CENA CON CONCERTINI JAZZ AND WORLD MUSIC

WWW.RIVEJAZZCLUB.IT

o i a r b b e F

Ven 7 Febbraio Onemanpier

Cantautorato ironico

Ven 14 Febbraio Love is Cheap & Chic Con Onemanpier+Denis Bizzo S. Valentino e' di tutti !

Ven 21 Febbraio Esteras Etno Jazz & Lisbon Folk

Ven 28 Febbraio Aide Zora The Balkan bit OSTERIA RIVE - VIA RIVE 14 CARTIGLIANO - INFO: 348.8265815


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