Sorrentoinfo guide

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numero/issue 1 路 settembre/september 2008

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sommario/issue content · aprile/april 2008 in questo numero/in this number 4 · UNA, CENTO, MILLE SORRENTO

4 · ONE, HUNDRED, THOUSAND SORRENTO

I tanti volti della "capitale della Costiera Sorrentina

The different faces of the "capital" of the Sorrentine Peninsula

12 · MASSA LUBRENSE: MARE E NATURA

12 · MASSA LUBRENSE: SEA AND CULTURE

Spiagge e sentieri nella punta estrema della Penisola Sorrentina

Beaches, good food in the furthest end of the Sorrentine peninsula

14 · LE VILLE E I RIONI DI SANT'AGNELLO

14 · VILLAS AND DISTRICTS IN SANT'AGNELLO

La cittadina viene immortalata nelle pagine di Crawford 16 · PIANO DI SORRENTO: DALLA COSTA ALLE COLLINE

La città ospita il museo archeologico territoriale George Vallet 18 - META: LA "PORTA" DELLE DUE COSTIERE

Itinerario dal centro storico alla leggendaria spiaggia di Alimuri 20 - VICO EQUENSE, CASALI E GASTRONOMIA

Tra gli itinerari, monte Faito e i numerosi musei 22 - CAPRI: LA "SIGNORA" DEL GOLFO

L'isola azzurra, meta di vip e teatro di esclusive movide 25 - POSITANO: LA "GEMMA" DELLA COSTIERA AMALFITANA

Un fascino discreto che continua ad incantare artisti e visitatori 28 - ARTIGIANATO E MARINERIA: LA STORIA DI AMALFI

Alla scoperta delle attattive dell'antica repubblica marnara 30 - IL PASSATO E IL PRESENTE DI POMPEI

I segreti di uno dei poli archeologici e religiosi più visitati al mondo 32 - ERCOLANO: MIOT E REALTÀ SOTTO IL VESUVIO

Oltre ai resti dell'antica città è possibile visitare sfarzose ville dell'ottocento 36 · ORARI - NUMERI UTILI

The small town celebreted in the pages of Crawford 16 · PIANO DI SORRENTO, FROM THE COAST TO THE HILLS

The city of the archaeological museum George Vallet 18 - META, THE DOORWAY BETWEEN THE TWO COASTS

Tour from the historical centre to the legendary beach Alimuri 20 - VICO EQUENSE AND THE RUSTICOS STREET

Among tours, mount Faito and different museum 22 - CAPRI, THE "LADY" OF THE GULF

The world famous blue island, exclusive resort for vips 25 - POSITANO, GEM OF THE AMALFITAN COAST

A discreet charm still enchanting artists and visitors 28 - CRAFTSMAN SHIFT AND NAVY, HISTORY OF AMALFI

Discover the attractions of the old marine republic 30 - POMPEII PAST AND PRESENT

The secrets of the most visited archaeological and religious site 32 - HERCULANEUM, MYTH AND REALITY BELOW VESUVIUS

Visit the ruins and its magnificent 1800s villas 36 · TIMETABLE - USEFUL NUMBERS


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UNA, CENTO, MILLE SORRENTO

I tanti volti della “capitale” della Costiera Sorrentina.

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olcemente adagiata su un costone tufaceo, Sorrento si specchia con la sua costiera nel golfo di Napoli, ammaliando turisti e visitatori, attratti da scorci e panorami mozzafiato. La città dà il suo nome alla penisola sorrentina, una vasta area che si estende da Vico Equense a Massa Lubrense e che, grazie alla sua conformazione geografica, sospesa tra il verde delle colline e l’azzurro del mare, costituisce da sempre una delle grandi attrazioni del Sud Italia. Con i suoi quasi dodicimila posti letto distribuiti in oltre 150 strutture ricettive, oltre a decine di strutture extralberghiere - dai camping ai bed & breakfast, dai residence agli ostelli, ai villaggi turistici e ad una trentina di agriturismi – la costiera sorrentina è tra le mete più gettonate dell’intera regione Campania. Costituisce inoltre la sede ideale per visitatori italiani e stranieri intenzionati a programmare escursioni verso Capri, Ischia, Pompei, Positano, Amalfi, Ercolano, Paestum e il Vesuvio, località situate a non più di 50 chilometri di distanza. Dopo essere stata colonia fenicia, Sorrento divenne uno scalo frequentato dai Greci nei commerci con Napoli e con le altre città meridionali. Proprio i greci le avrebbero imposto il nome di

ONE, HUNDRED, THOUSAND SORRENTO

The different faces of the “capital” of the Sorrentine Peninsula Sweetly nestled on the tufo bedrock, the Sorrento coast is reflected in the Gulf of Naples, casting a spell on tourists and visitors who are attracted by the landscapes and sometimes emotionally breathtaking views. The ‘Land of the Sirens’ is made up of a vast expanse of land that extends from Vico Equense to Massa Lubrense and which, thanks to its geographical make up, suspended between it’s green hills and shimmering blue sea, has always been one of the great attractions of Southern Italy. With it’s nearly 12 thousand places to find a bed distributed in over 150 receptive establishments, besides hotels there are many other lodging options - from camping to bed and breakfasts, from flats for hire to hostels, and touristic villages and thirty or so Agritourism - this area is in fact among the most preferred destinations out of the entire region of Campania. Sorrento makes the perfect home base for Italian and foreign visitors planning excursions to Capri, Ischia, Pompei, Positano, Amalfi, Herculaneum, Paestum and to Vesuvius,all of which are situated conveniently no more than 50 km away. Sorrento was first a Phoenician colony , after that it became a port frequented by the Greeks for commercial activity with


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“Syrenusion” o “Syreon”, ovvero terra delle sirene, le mitiche creature metà donna e metà pesce, narrate anche da Omero nell’Odiseea, che con il loro canto ammaliavano i naviganti. Dopo il dominio degli Osci e dei Sanniti, venne soggiogata dai Romani. Anch’essi ne apprezzarono le bellezze, tanto da eleggerla nell’età imperiale a luogo di villeggiatura di patrizi, come testimoniano le numerose vestigia di villae. Patria di Torquato Tasso, da sempre Sorrento ha esercitato un particolare fascino che ha attratto poeti e letterati, da Goethe a Lamartine, da Stendhal a De Bouchard, da Byron a D’Annunzio, da Ibsen a Douglas, musicisti come Rossigni, Liszt, Meldesshon, Wagner, i pittori Pinelli, Fernet, Lindstrom, i fotografi De Luca e i fratelli Alinari e registi come De Sica, Gallone e Mastronardo. Tra gli illustri visitatori passati per Sorrento si ricordano inoltre Enrico Caruso, Giacomo Casanova, Scipione Breislak, Marion Crawford, Charles Dickens, Helman Melville, Friedtich Nietzche ed Axel Munthe. La cittadina costiera venne inclusa nel Settecento tra le tappe del Grand Tour, quel viaggio attraverso le più significative città italiane che gli intellettuali stranieri compivano per approfondire la storia, l’arte e la cultura del Bel Paese. Da NON Perdere: Basilica di Sant’Antonino. Dedicata al Santo Patrono, la chiesa venne edificata, con un tipico impianto basilicare a tre navate, intorno all’anno Mille e poi interessata da restauri e rifacimenti tra il XVIII e il XIX secolo. La struttura custodisce tra l’altro dipinti del Seicento, frammenti di un antico pavimento maiolicato ed un pregevole esempio di presepio napoletano del ‘700, attribuito ad allievi della scuola di Sammartino con figure presepiali addobbate da abiti realizzati con stoffe pregiate ed

Naples and with others southern cities. It was named by Greeks “Syrenusion” or “Syreon” which means ‘Siren’s land’, the Sirens were the mythological creatures half woman and half fish, that Homer spoke of in his famous work, “ The Odyssey”. These creatures with their song could fascinate sailors and lure them to their deaths. After the rule of the Oscans and Samnites it was submitted to the Romans. The Romans appreciated so much the beauties of this place that during the imperial period it was elected a holiday destination of patricians, as the numerous villas witnessed. Home to Torquato Tasso, Sorrento has always exercised a particular fascination that has attracted poets and literary men like Goethe, Lamartine, Stendhal, De Bouchard, Byron to D’Annunzio, Ibsen, Douglas, musicians like Rossini, Liszt, Mendelssohn, Wagner, painters like Pinelli, Fernet, Lindstrom, photographers like De Luca and the brothers Alinari, and directors like De Sica, Gallone and Mastronardo. Among the famous visitors of Sorrento one can list also Enrico Caruso, Giacomo Casanova, Scipione Breislak, Marion Crawford, Charles Dickens, Helman Melvill, Friedtich Nietzche and Axel Munthe. This coast town was included in the eighteenth-century among the main destinations of the ‘Great Tour’, a journey among the most significant Italian cities, that was made by the foreign intellectuals who wanted to study in depth the Italian history, art and culture. Things NOT to miss: Basilica of Saint Antonino. Dedicated to the Patron Saint and built with a typical basilica structure, with a nave and two aisles, around the year 1000, it was then restored and rebuilt between the 18th and the 19th centuries. The structure preserves; paintings


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arricchiti da merletti preziosi. In una cripta sottostante è situato il sepolcro di Sant’Antonino. Probabilmente nativo di Campagna, nel salernitano, giunse dopo un lungo periodo trascorso tra Castellammare di Stabia e il Monte Faito, a Sorrento e qui morì il 14 febbraio del 471. Tra i miracoli che gli si attribuiscono, c’è quello di avere salvato un bambino che era stato inghiottito da una balena. Questo spiega il perché della presenza, nell’atrio della basilica, di due ossa di cetaceo. Un legame saldissimo, quello del santo con il mondo del mare e dei suoi protagonisti, come testimonia la collezione di ex voto presenti nella chiesa donati da marinai scampati a naufragi. Duomo. In quello di Sorrento non potevano mancare esempi di un’arte locale nota in tutto il mondo: la tarsia lignea. Il duomo cittadino, affacciato su corso Italia, è infatti impreziosito con arredi realizzati con le antiche tecniche di intarsio. Edificato agli inizi del Quattrocento, in stile romanico è stato oggetto, successivamente, di vari interventi di restauro, fino a quello del 1924 nel corso del quale fu rifatta interamente la facciata. La chiesa, oltre al battistero dove venne battezzato il cittadino forse più noto della città, Torquato Tasso, ospita un gran numero di dipinti della scuola napoletana del Settecento ed è caratterizzata anche da un imponente campanile. Sedil Dominova. Raffinato monumento, costruito intorno al 1450 e perfettamente conservato, è il luogo dove si riunivano i rappresentanti della nobiltà locale, per discutere di questioni relative alla vita politica ed amministrativa della città. Unica testimonianza rimasta in tutta la Campania degli antichi sedili nobiliari, quello di Dominova si presenta con una loggia aperta,

from the 1600’s, fragments of an ancient majolica tiled floor and a remarkable example of a neapolitan nativity scene made in the 1700’s, which was a tribute to the students of the Sammartino School with statues that were dressed up with clothes fashioned with precious fabrics and enriched with precious laces. In a crypt below is located Saint Antonino’ s grave. He was born in Campagna, a town near Salerno, came to Sorrento after a period in which he lived between Castellammare di Stabia and Monte Faito, and died here on 15 February, 471. Among the miracles which were attributed to him, it’s important to remember, when he saved a child who was swallowed by a whale. This fact explains the presence of two cetacean bones in the hall of the basilica. There was a deep bond between the Saint and the sea and its inhabitants, as the collection of ex votos given to the church by the sailors who escaped shipwrecks shows. Duomo (Cathedral of Sorrento). The Cathedral of Sorrento doesn’t lack in examples of local art, famous in all of Italy, inlaid woodwork. This town’s overlooks the street Corso Italia and its adorned with furnishings realized using ancient techniques of inlaid work. It was built at the beginning of the fifteenth century with a romantic style and later it was restored several times until the restoration of 1924 when the front was entirely rebuilt. The church, in addition to the baptistery where Torquato Tasso was baptized (maybe the most famous citizen of the town), contains a great number of paintings of the Neapolitan School of the eighteenth century and is characterized also it’s grand bell tower. Sedil Dominova. A refined monument, built around 1450 and perfectly preserved, it is the ideal place where the representatives of the local nobles met to discuss matters


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sormontata da arcate a base quadrata e chiusa ai due lati da altrettante balaustre ed una cupola di maiolica risalente al Seicento. Di notevole interesse gli affreschi del Settecento che raffigurano delle prospettive architettoniche. La saletta interna custodiva delle iscrizioni marmoree ora conservate al Museo Correale di Terranova di Sorrento. Nell’area antistante il sedile sorgeva un tempo una fontanella. Di qui, l’appellativo alla piazzetta di “schizzariello”, ovvero piccolo schizzo d’acqua. Convento di San Francesco. Il complesso conventuale di San Francesco d’Assisi è costituito da tre elementi: la chiesa, il monastero ed il famosissimo chiostro. La chiesa, edificata nel XIV secolo in stile barocco, ma con una facciata in marmo bianco costruita nel 1926, custodisce importanti opere come il portone ligneo del 1500, due affreschi del ‘700 raffiguranti Sant’Antonio da Padova e San Giacomo, ed una statua in legno raffigurante San Francesco con il Cristo crocifisso. Un’altra statua del santo, in bronzo, di stile moderno, realizzata nel 1992 dallo scultore Alfiero Nena, è invece visibile nel piazzale antistante la chiesa. E sembra quasi accogliere il visitatore che, poco più avanti, può visitare lo splendido chiostro del Trecento, adiacente il monastero fondato nel VII secolo e tuttora abitato dai frati francescani. La struttura presenta una ricca varietà di ordini architettonici fusi insieme fino a dare vita ad un’opera unica, cornice ideale di mostre, manifestazioni, concerti ed eventi. Marina Grande. Vi si accede attraverso una via in discesa, a gradoni, che ha origine alla fine di via Sopra le Mura. Dopo pochi passi si giunge alla porta della Marina Grande che conserva, malgrado i successivi rifacimenti, l’impianto tipico delle porte greche e che viene datata intorno al IV secolo a.C. E’ da

related to the political and administrative life of the city. The last remaining witness in all of Campania of the ancient aristocratic meeting point, is that of the Dominova with an open loggia, surmounted by arches with a square base that is closed on the two sides by two balustrades and a majolica tiled dome of the seventeenth century. Very interesting are the frescos of the seventeenth century which represent the architectural perspectives. The inner small lounge preserved the marble inscriptions that now are at the museum Correale di Terranova in Sorrento. In the area opposite Sedile Dominova once stayed a small fountain. From this fountain, the square was given it’s name, “Schizzariello,” which means a ‘little squirt (of water)’. Convento di San Francesco (Saint Francis’ Convent). Saint Francis’s convent is made up of three structures: the church, the convent, and the very famous cloister. The church was built in the 16th century in a Baroque style, but with a front in white marble that was built in 1926. The main wood door preserves important works representing Saint Francis with the crucifix. Another statue of the saint, in bronze, in a modern style, realized in 1922 by the sculptor Alfiero Nena, is visible in the square opposite the church. Next to the church there’s the splendid cloister of the fourteenth century that was founded in the 7th century and which today is still inhabited by Franciscan friars. The building has a rich variety of architectural styles melted together to form one work, an ideal setting for art exhibitions, festivals, concerts and events. Marina Grande. You can reach this place through a road with large steps which goes downhill. This road starts from the end of the street “Sopra le Mura”. After a few steps


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qui che entrarono i pirati turchi che saccheggiarono Sorrento nel 1558. Oltrepassata la porta ci troviamo davanti ad un tipico villaggio di pescatori dove è interessante notare una fusione dello stile moresco con quello più propriamente locale, dando origine a forme architettoniche bizzarre e pittoresche, come le case costruite nel tufo ed ancora abitate. Qui sorge anche la chiesa di Sant’Anna, protettrice del borgo, costruita alla fine del Seicento e successivamente ampliata. Su questa spiaggia, in un cantiere navale a cielo aperto, venivano costruiti i famosi “gozzi sorrentini”, tipica imbarcazione di legno con una vela, lunghe dai 6 ai 12 metri, maneggevoli e affidabili, praticamente inaffondabili. La maestrìa degli artigiani sorrentini era tale che i gozzi furono adottati dai pescatori di tutto il golfo di Napoli e delle isole. Eredi di questa tradizione sono i gozzi a motore che si costruiscono ancora oggi a Sorrento e nei dintorni. Museo Correale. Il museo è nato da una fondazione privata voluta dai fratelli Alfredo e Pompeo Correale, conti di Terranova, ultimi discendenti di un’antica e nobile famiglia sorrentina. Nei loro testamenti essi disposero che il palazzo, l’annesso fondo e le loro collezioni d’arte, custodite nella villa Correale, costituissero un museo intitolato a loro nome. Passeggiando per le stanze della splendida dimora si possono ammirare mobili preziosi, raffinate porcellane europee ed orientali e rari dipinti napoletani e stranieri. La struttura è distribuita su tre piani, per un totale di ventiquattro sale più il sottotetto, recuperato come spazio espositivo. Le collezioni d’arte del museo Correale presentano un ampio panorama della pittura e delle arti decorative napoletane dal XVI al XIX secolo e della

you reach the gate of Marina Grande which preserves, thanks to successive restorations, the typical Greek structure which is dated around the 4th century B.C. From this gate entered the Turkish pirates who sacked Sorrento in 1558. Going beyond this gate one finds themselves behind a typical fishing village, represented by a fusion between the Moorish architecture and the local styles. From this combination arise architectural forms, bizarre and picturesque like the houses, built on the tufo Cliffside which are still inhabited. Here also one finds St. Anne’s church, the patron saint of this village, which was built at the end of the seventeenth century and successively added on to. On the beach in a shipyard under the open sky, the famous “Sorrento fishing boats” were built, a typical wooden boat with a sail, these boats were long from 6 to 12 meters, easy to handle, reliable, and unsinkable. The master skills of Sorrento artisans was so great that the fishing boats were used by fishermen in the Gulf of Naples and it’s islands. Descendents of these boats are the fishing motor boat that is built still today in Sorrento and its surrounding area. Correale Museum. This museum was started by private means by the Alfredo and Pompeo Correale brothers, and the Counts of Terranova, the last descendants of an old and aristocratic family of Sorrento. In their will they provided the palace and their art collections, preserved in the Villa Correale, to make a museum entitled by their name. Walking along the rooms of this splendid residence you can admire precious furniture, refined European and eastern porcelains, and rare neapolitan and foreign paintings. The building is distributed on three floors, with a total of twenty four rooms and the attic


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pittura straniera, una interessante raccolta di orologi europei ed infine una delle più prestigiose collezioni di porcellane cinesi, europee e napoletane del XVIII secolo. Info allo 0818781846. Museobottega della Tarsialignea. Situato nel centro storico, in un palazzo del Settecento, il museo propone,nelle sale dalle volte affrescate e dai soffitti rivestiti di parati di carta dipinti a mano, una selezionata e ricca collezione di mobili e di oggetti realizzati dai maestri intarsiatori sorrentini lungo tutto il XIX secolo. L’esposizione evidenzia gli aspetti tecnici e decorativi delle singole scuole e botteghe artigiane. L’attigua mostra di quadri di artisti italiani e stranieri, di stampe e foto d’epoca, consente inoltre di ricostruire l’immagine ottocentesca della costiera sorrentina e del contesto storico ambientale nel quale si sviluppò la produzione intarsiata locale. L’evoluzione nelle tecniche di lavorazione, la documentazione dei materiali utilizzati, lo studio dei temi decorativi e dei dettagli progettuali, che valorizzano il design dei prodotti dell’intarsio, offrono spunto per altrettante sezioni. Info allo 0818771942. Capo di Sorrento. Questa località, a metà strada tra Sorrento e Massa Lubrense, raggiungibile anche con gli autobus, ospita i Bagni della Regina Giovanna e il sito archeologico della villa di Pollio Felice. Per accedere all’area bisogna percorrere una stretta stradina, ombreggiata da alberi d’ulivo e d’aranci, coi muri coperti d’edera,che scende per una rampa degradante verso il mare. La scogliera

which is used as an exposition space. The art collections of the Correale Museum present a wide range of Neapolitan and foreign paintings as well as decorative art from 16th to 19th centuries. It also preserves an interesting collection of European clocks, and one of the most prestigious collections of Chinese, European and Neapolitan porcelains of the 18th century. For further information, call tel.0818781846. Museobottega della Tarsialignea (The museum/workshop of inlaid wood). Located in the old town of Sorrento, in an eighteenth century palace, the museum presents, in a room with frescoed vaults and with hand painted wallpaper on it’s ceilings, a selected and rich collection of furniture and objects made by the inlayer masters of Sorrento since the 19th century. The display highlights technical and decorative aspects of each artisan school and workshop. The adjacent display is of paintings of Italian and foreign artists, of vintage photos and prints, and allows one to reconstruct the 19th century image of the Sorrento coast, as well as the historical and environmentalcont ext in which the local production of how inlaid woodwork developed. The evolution of the manufacturing techniques, the documentation of the materials used, the study of decorative themes, and the planning details which value the design of the inlaid products offer the occasion for so many other stops. For further information, call tel.0818771942.


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è intitolata alla regina Giovanna Durazzo d’Angiò che, secondo una leggenda, veniva ad immergersi in questo specchio di mare. Tutto lo spazio antistante la sommità del promontorio è occupato dai ruderi di una grandiosa villa romana, appartenuta forse al patrizio Pollio Felice, costruita al tempo dell’imperatore Domiziano (8196 d.C.) e cantata anche dal poeta latino Stazio nel poema “Silvae”. Proseguendo si può raggiungere la Solara, una distesa di rocce consumate dal sole, meta estiva di centinaia di bagnanti. Marina di Puolo. Suggestivo borgo marinaro, conta oggi circa 150 abitanti, ed un territorio diviso tra Sorrento e Massa Lubrense. La sua storia scorre tra le rughe dei vecchi pescatori, intenti a riparare reti e a scrutare quello specchio d’acqua inserito nel perimetro della riserva naturale marina di Punta Campanella, un’area protetta di notevole pregio ambientale per la sua biodiversità. Il borgo, tutto raccolto a ridosso della spiaggia grande, è sovrastato da un’antica torre di avvistamento dei pirati. Il nome Puolo deriva da una distorsione del latino Pollius, nome del patrizio romano Pollius Felix, proprietario della maestosa villa che si ergeva a poca distanza. L’area di Puolo è oggi interessata da un progetto di recupero e di tutela in chiave turistica portato avanti da una associazione costituita proprio tra gli stessi abitanti del borgo.

Capo di Sorrento (Cape of Sorrento). This location, found halfway between Sorrento and Massa Lubrense, reachable also by bus, contains the Regina Giovanna Beaches and the archaeological site of the Villa di Pollio Felice. To reach this area you have to go along a narrow street, shaded by olive and orange trees, with the walls covered by ivy, which goes down along the ramp arriving at the sea. The cliff is dedicated to the queen Giovanna Durazzo d’Angiò, who, according to legend, came to see herself into this reflective sheen of the sea. All the space behind the top of the mountain is occupied by remains of a great Roman villa, that belonged maybe to the patrician Pollio Felice, built at the time of the emperor Domiziano (81-96 A.D.), and was also sung about by the Latin poet Stazio in his poem “Silvae”. Going on, one can reach the “Solara”, an expanse of cliffs corroded by the sun, a summer destination of hundreds of sunbathers. Marina di Puolo. This is a suggestive seaside village, which has today about 150 inhabitants, and a territory divided into Sorrento and Massa Lubrense. The story of this place is one of old fishermen coming to look deep into the shining sea, a part of the nature reserve Punta Campanella, a protected area notable for its unique environment and biodiversity. The village, located behind the large beach, has an old sighting tower which rises above to protect itself from pirates. The name “Puolo” derives from a distortion of the Latin ‘Pollius’, name of the Roman patrician Pollius Felix, owner of a majestic villa, which stood very close. The Puolo area is involved today with a recovery and protection project concerning the tourism. This project has been started and continued by an association of members from among the inhabitants of the village.


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MASSA LUBRENSE: MARE E NATURA Spiagge e sentieri nella punta estrema della Penisola Sorrentina

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el lembo estremo del territorio della penisola sorrentina è situata Massa Lubrense,incuneata tra i golfi di Napoli e di Salerno. Con i suoi quasi 20 kmq. di superficie ed una linea costiera che corre per 25 km. con insenature e splendide spiagge in ghiaia, rappresenta il più importante centro balneare della costiera sorrentina. Massa Lubrense ha raggiunto anche notevole importanza come polo di alta gastronomia grazie alla presenza sul territorio di numerosi ristoranti rinomati a livello internazionale come il Don Alfonso 1870. Il comune è suddiviso in 17 frazioni che hanno sostituito gli antichi casali. Da NON perdere: Punta della Campanella. E’ la parte del territorio della penisola sorrentina più vicina a Capri e divide il golfo di Napoli da quello di Salerno. Vi si può ammirare la Torre di Punta Campanella e di Minerva edificata dagli Angioini nel XIV secolo e ricostruita più volte nel corso dei secoli a causa delle distruzioni legate alle invasioni dei saraceni. La torre attuale ricopre i resti di un antico approdo fatto realizzare dall’imperatore romano Augusto per la sua famiglia. Ancora prima di questo, probabilmente, i greci avevano realizzato nello stesso punto un tempio dedicato al culto di Minerva. La frazione dell’Annunziata. Oltre la Chiesa nella quale è custodita una raffigurazione della Madonna della Carità, opera di Guido Reni e risalente al XVII

MASSA LUBRENSE. SEA AND CULTURE

Beaches, good food in the furthest end of the Sorrentine peninsula

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assalubrense distance from Sorrento: 6Km 15 minutes by local SITA BUS

Things NOT to miss Punta della Campanella. This is the part of the peninsula that is closest to Capri and divides the two gulfs. One can admire the Torre di Punta Campanella and Torre di Minerva built by the Angioine in the 14th century and reconstructed over the course of the centuries due to destruction caused by Saracen invaders. The actual tower covers the remains of the ancient foundation of a villa made by the Roman Emperor Augustus for his family. Still before all of this,probably, the Greeks had erected in the same spot a temple dedicated to the cult of Minerva. La frazione dell’Annunziata (The Hamlet of Annunziata). Besides the church in which there is a representation of the Madonna della Carità, the work of Guido Reni and realised in the 17th century, there is Villa Rossi, where Gioacchino Murat, King of Naples in 1808, received the signed surrender of Admiral Hudson Lowe, which restored Capri to the Kingdom of Naples, after the English domination of the ‘blue island’. La Chiesa delle Grazie. Situated in the town of Sant’Agata sui due Golfi, built in the 15th century and particularly important is the main altar conceived of lapis-lazuli and mother-of-pearl with connotations to the


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secolo, c’è Villa Rossi, dove Gioacchino Murat, re di Napoli nel 1808, ricevette la resa sottoscritta dall’ammiraglio Hudson Lowe, che restituiva Capri al Regno di Napoli, dopo la dominazione inglese dell’isola azzurra. La Chiesa delle Grazie. Situata in località Sant’Agata sui due Golfi, risale al XVI secolo e particolare importanza riveste la struttura dell’altare centrale realizzato in lapislazzuli e madreperla con i connotati tipici della scuola fiorentina del Cinquecento. Il Deserto. E’ la parte più alta della frazione collinare di Sant’Agata sui Due Golfi. Alcuni scavi archeologici avvalorano la tesi che i romani vi avessero edificato il tempio dedicato alle Sirene dando origine all’acropoli sacra di Sorrento. Le spiagge. Oltre ai borghi marinari di Marina di Puolo e di Marina della Lobra ed alla spiaggia di Marina del Cantone, particolare rilevanza riveste la Baia di Ieranto che fa parte dei beni tutelati dal F.A.I., il Fondo Ambientale Italiano, per l’interesse storicopaesaggistico che riveste. L’Isca, Vetara e Crapolla. Così come gli isolotti de Li Galli rappresentano una caratteristica del territorio di Positano, così l’Isca e Vetara sono elementi peculiari di Massa Lubrense. Il primo, oltre a custodire i resti di una villa romana, fu residenza del grande commediografo Eduardo De Filippo. Il secondo ospita solo una consistente colonia di gabbiani. Nel fiordo di Crapolla, invece, sono conservati i resti dell’antica abbazia di San Pietro, risalente al XII secolo, edificata in onore dell’apostolo di Cristo che vi approdò nel suo viaggio verso Roma. Fu residenza del poeta Teofilo Folengo.

Florentine style from the 1500’s.Il Deserto (The Desert). This is the highest section of the area of Sant’Agata sui Due Golfi. Some archaeological digs revealed the theory that the Romans had raised a temple to the Sirens giving reason to the origins to the legends of Sorrento. The Beaches. Besides the fishing villages of Marina di Puolo and Marina della Lobra and the beach at Marina del Cantone, a special view lies at the Baia di Ieranto which makes up a part of the well protected F.A.I. (Fondo Ambientale Italiano, an Italian environmental protection agency), for those interested in historic, recovered landscapes. L’Isca, Vetara e Crapolla. Just like the islets called Li Galli represent a fundamental characteristic of the territory of Positano, so do Isca and Vetara represent the particular elements of Massa Lubrense. The first, besides having the remains of a Roman villa, it was the residence of the great playwright Eduardo De Filippo. The second is home only to a substantial colony of sea gulls. In the inlet of Crapolla, instead, are the remains of an ancient abbey dedicated to San Pietro, realised in the 12th century, built in honour of Christ’s apostle who landed in Rome on his travels. It was the residence of the poet Teofilo Folegno.


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LE VILLE E I RIONI DI SANT’AGNELLO

La cittadina venne immortalata nelle pagine di Crawford

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ede di ville sfarzose, estesa tra un costone tufaceo a picco sul mare e i colli della dorsale sorrentina,Sant’Agnello ha visto diviso il suo territorio, fino al 1865, tra Sorrento e Piano di Sorrento. La città deve il suo toponimo al Santo Patrono che si venera nell’omonima chiesa e che rivela le solide tradizioni agricole dell’area. La fama internazionale di Sant’Agnello deve molto anche allo scrittore inglese Marion Francis Crawford che a lungo vi soggiornò e che immortalò in tante pagine dei suoi scritti gli incantevoli scenari della cittadina costiera. Ricchi di attrattive i cinque rioni che dividono idealmente la città. Da NON perdere Rione Angri. E’ quello più antico ed intorno al quale si formò poi il primo nucleo di Sant’Agnello. Qui è possibile ammirare importanti testimonianze architettoniche risalenti al 1300 circa, come la chiesa della Santissima Annunziata realizzata in stile neoclassico o altri edifici databili al XVIII secolo. Nella zona inoltre è situata la cereria Sessa, fondata nel 1873, che produce ancora oggi, unica fabbrica in costiera sorrentina, candele fatte a mano ricavate dalla cera vergine d’api. Rione Maiano. Sempre in tema di attività artigianali si segnalano, nel rione di Maiano, le fornaci per la lavorazione dei mattoni in terra refrattaria. Si tratta del materiale impiegato per la costruzione delle campane dei forni a legna utilizzati per la cottura della celebre pizza. Simbolo del rione è una torre denominata La Forma, quartier generale, nel

VILLAS AND DISTRICTS IN SANT’AGNELLO

The small town celebrated in the pages of Crawford

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ant’Agnello: distance from Sorrento: 2km 2 minutes by local train Circumvesuviana. Things NOT to miss The Neighbourhoods. There are 5 to visit. Starting with the area known as Angri. The oldest and in which the first centre of Sant’Agnello was created. Here one can enjoy some examples of architecture dating back to around 1300, such as the church of Santissima Annunziata that was built in a neo-classical style, or other buildings dating back to the 18th century. Also in this area is the Sessa waxworks, founded in 1873, a factory on the Sorrentine coast that even today still produces hand-made candles honed out of virgin beeswax. Continuing with the theme of crafts we point you to the neighbourhood of Maiano and the furnaces that manufacture earth bricks, the material involved in the construction of the chimneys for the wood ovens used to cook the much celebrated pizza. A symbol of the neighbourhood is a tower named ‘La Forma’ which was a general military base in the 1600s for the inhabitants of Sant’Agnello involved in a civil war between the local towns. Additionally in Maiano one is likely to come across archaeological findings from the Greek and Roman empires. Also notable is the church of the Capuchin monks and the convent, built in 1586 on the cliff top and located in the neighbourhood known as Cappuccini. It is said that in the chapel attached to the complex, later destroyed by


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Seicento, dei santanellesi in rivolta contro i comuni vicini. A Maiano, inoltre, sono stati a più riprese ritrovati reperti archelogici di epoca greca e romana Rione Cappuccini. Degna di nota la chiesa dei frati Cappuccini e il convento, edificati nel 1586 a picco sul mare ed ubicati nel rione detto, appunto, Cappuccini. Si narra che in una cappella annessa al complesso, in seguito distrutta da una frana del costone tufaceo sottostante, i religiosi erano soliti accendere una lampada che a lungo servì da faro ai marinai che transitavano nello specchio d’acqua antistante. Di notevole interesse storico anche il complesso dell’hotel Cocumella sorto su un cinquecentesco convento gesuita. A poca distanza dal convento merita una sosta il belvedere della Marinella, che si affaccia sullo splendido panorama del golfo di Napoli e sull’omonima spiaggia. Impossibile non incantarsi davanti allo spettacolo del tramonto o, guardando in basso, a quello delle onde del mare che si infrangono contro le rocce. Rione Fontanelle. Dal mare ai colli, quelli di Fontanelle, amena ed antica contrada un tempo ricca di sorgenti d’acqua, oggi scomparse. Località a vocazione agricola è meta estiva di numerosi visitatori in cerca di pace e tranquillità. D’obbligo una puntata al belvedere di picco Sant’Angelo dalla cui sommità si possono ammirare i Golfi di Napoli e di Salerno. Rione Tordara-Trasaella. Ultima tappa, le due località sono immerse tra uliveti e corsi d’acqua. Qui sorge anche una chiesa in stile barocco, dedicata alla Madonna delle Grazie. Le Ville. Nel giardino dell’hotel parco dei Principi sorge la villa oggi chiamata Cortchacow ed il suo parco, realizzati alla fine del Settecento.E' possibile ammirare anche la stupenda villa Crawford. Infine troviamo villa Nicolini, edificata sull’area dell’antico cortile seicentesco dei padri Cappuccini.

a landslide of the cliff face below it, the pious would light a lamp that from a distance served as a lighthouse because of it’s reflection in the sea for sailors passing by. The Cocumella hotel complex, risen from a 16th century Jesuit convent, is also of important historical interest. A short distance from the convent, its worth pausing at the Marinella lookout, which faces the fantastic panorama over the Bay of Naples and the beach of the same name. It’s impossible not to be beguiled by the beautiful sunset, or looking down at the waves crashing onto the rocks. From the sea to the hills, Fontanelle is a pleasant and old district, once rich in spring water, which has now disappeared. It’s primarily a farming zone and also a summer destination for many visitors looking for peace and tranquillity. Once there, you must visit the “Belvedere” point on the Sant’Agnello peak, from where it is possible to admire both the Bay of Naples and the Gulf of Salerno. Then the ancient quarters of Tordara and Trasaella are a suggested last stop. This area is made up of olive groves with a stream flowing through it. There is a Baroque style church dedicated to Madonna delle Grazie, where an ancient painting and an altar of outstanding artistic value are stored. The Villas. In the interior of the garden of the Parco dei Principi Hotel there is a villa with a park and now called Cortchacow. It was built at the end of 18th century and afterwards it was acquired by Tzar Nicholas II. In the surroundings one can also admire the magnificent Crawford Villa, where the famous writer moved to in 1885. Then there is the Nicolini Villa, which was built on the grounds of the Capuchin monks’ ancient 17th century courtyard. Inside this building it is possible to see ancient remains of a Roman “domus”, including a wharf at sea level where still one can access to and from the villa by way of a long stairway.


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PIANO DI SORRENTO: DALLA COSTA ALLE COLLINE

PIANO DI SORRENTO, FROM THE COAST TO THE HILLS

La città ospita il museo archeologico territoriale George Vallet

The city of the archaeological museum George Vallet

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a sua storia è legata a quella di Sorrento, della quale fu frazione fino al 1808. Deve il suo nome al termine latino Planities, in virtù della sua conformazione pianeggiante. Fino all’800 il territorio veniva indicato con due toponimi, Carotto e Cassano, che la tradizione popolare attribuiva a due zone divise da un evento sismico avvenuto del XVI secolo: di qui l’appellativo “cà rotto” per quartiere danneggiato dal terremoto e “cà sano” per quello rimasto intatto. La cittadina vanta oggi una intensa attività commerciale, erede di una secolare tradizione di traffici mercantili. Qui, del resto, fino a due secoli fa era fiorente un artigianato legato alla produzione di veloci imbarcazioni, note in tutto il Regno di Napoli. Affianco alla cantieristica navale il centro costiero ha legato la sua fama in Italia e oltreconfine all’industria tessile, con circa sessanta filatoi per la lavorazione di lana e seta attivi fino agli inizi del Novecento. Vera specialità erano i prodotti serici per vesti e paramenti ecclesiastici. Oggi notevole importanza ricopre anche l’agricoltura locale. Piano di Sorrento conserva infatti ancora in larga parte intatta la presenza di una coltivazione intensiva di agrumi, con pergolati e “pagliarelle” poste a difesa degli alberi..

iano di Sorrento distance from Sorrento: 3Km 4 minutes by local train Circumvesuviana Things NOT to miss Villa Fondi. The complex is made up of the De Sangro di Fondi villa (built in a neoclassical style), the park, and in which are important examples of Mediterranean vegetation and the regional archaeological museum of the Sorrentine peninsula, Georget

Da NON perdere Villa Fondi. Il complesso è costituito dalla villa De Sangro di Fondi, edificata in stile neoclassico, dal parco, che ospita importanti testimonianze di vegetazione mediterranea e dal museo archeologico territoriale della penisola sorrentina Georget Vallet. La villa, considerata monumento nazionale, venne realizzata su due piani, con un corpo di fabbrica quasi proteso a picco sul mare. Gravemente danneggiata dal terremoto del 1980, l’edificio è stato poi restaurato per trasformarsi, dopo l’acquisto da parte del comune di Piano di Sorrento, in una struttura polifunzionale per ospitare eventi e manifestazioni. Il parco, che si può inserire a

Vallet. The villa, a recognised national monument, has two floors, with a body that stretches almost to the cliff face by the sea. Seriously damaged by the earthquake in 1980, the building was restored to transform it, after it was acquired by the Piano di Sorrento council, into a multi-functional building for events and gatherings. The park, which can be considered as a typical example of the gardens of the 1800’s, has a grand collection of plants that never cease to


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pieno titolo in quella tipologia di giardini tipici della metà dell’Ottocento, accoglie una grande varietà di piante che non mancano di stupire il visitatore. Nella struttura è inserito anche il museo, intitolato all’archeologo Vallet, che custodisce reperti venuti alla luce nei secoli e che testimoniano la storia della costiera sorrentina dal II millennio a.C. all’età romana. Info allo 0818087078. Colli di San Pietro. Nella zona alta, dai Colli di San Pietro al Monte Vico Alvano, ricco di varietà floreali tipiche della bassa macchia mediterranea, si possono godere stupendi panorami sui golfi di Napoli e di Salerno. Marina di Cassano. A Marina di Cassano sorsero i cantieri navali che fino alla prima metà dell’Ottocento gareggiavano con quelli di Savona e di Sestri Ponente. I velieri di Piano di Sorrento aprirono infatti traffici mercantili dalla penisola sorrentina prima con i porti del Tirreno e dell’Adriatico e successivamente le rotte verso le lontane Americhe. Basilica di San Michele Arcangelo. La chiesa, che la tradizione vuole costruita su un tempio pagano, custodisce dipinti risalenti ai secoli XVI e XVII. Intitolata al Santo Patrono della cittadina, la basilica conserva inoltre quattro statue in marmo raffiguranti degli angeli e attribuite a scultori della scuola del celebre Gian Lorenzo Bernini.

amaze visitors. Within the framework one also finds a museum holding discoveries that have come to light over the centuries and are testament to the history of the Sorrentine coast from the Roman Empire until the present day. Colli di San Pietro. In the upper area of town, form the hills of San Pietro and the Monte Vico Alvano, rich in wildlife typical to the low lying vegetation of the Mediterranean, one can enjoy exceptional views across the Gulfs of Naples and Salerno. Marina di Cassano. It was at the Marina di Cassano where the navel ships that, until the beginning of the 1800’s, used to compete with those built in Savona and Sestri Ponente. The tall ships of Piano di Sorrento opened up the trade routes from the Sorrentine peninsula first with the ports of the Tyrrhenian and the Adriatic, and eventually the long routes to the Americas. Basilica di San Michele Arcangelo. The church, as legend tells, was built on a pagan temple, and contains paintings traced back to the 16th and 17th centuries. Named after the town’s Patron Saint, the basilica also houses four marble statues depicting angels and are attributed to the sculptors from the school of the celebrated artist Gian Lorenzo Bernini.


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META: LA “PORTA” DELLE DUE COSTIERE

Itinerario dal centro storico alla leggendaria spiaggia di Alimuri

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rovenendo da Napoli e superata la cittadina di Vico Equense si giunge a Meta, per il visitatore quasi una porta che si apre sulla penisola sorrentina e sulla costiera amalfitana. Da questa particolarità geografica deriverebbe, secondo la tesi più accreditata tra gli storici locali, anche il toponimo, che in greco antico significa “confine”. Il piccolo centro conserva ancora oggi quasi intatta la struttura urbanistica settecentesca che si insinua come un cuneo tra il vallone di Rosella e il costone calcareo di punta Scutolo. Fino dal periodo aragonese la città costituiva uno dei casali di Piano di Sorrento con cui ha condiviso storia e tradizione marinara. Meta fu infatti sede nei secoli di cantieri navali, attivi nella costruzione di velieri in legno. Da NON perdere Punta Scutolo. Lungo la strada statale sorrentina, dall’alto della Punta, prima di entrare nel centro urbano, si può godere uno dei panorami più famosi del mondo, abbracciando con un colpo d’occhio tutta la penisola sorrentina. Basilica. Scendendo verso il centro storico si impone una visita alla Basilica della Madonna del Lauro, edificata sui resti di una villa romana che ospitava anche un tempio pagano, probabilmente consacrato a Minerva. Nella chiesa sono custoditi preziosi ex voto di varie generazioni di marinai della costiera sorrentina. Due leggende pretendono di spiegare la denominazione della basilica. Una prima la identifica con il nome di un coraggioso giovane che uccise il

META, THE DOORWAY BETWEEN THE TWO COASTS Tour from the historical centre to the legendary beach Alimuri

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eta di Sorrento distance from Sorrento: 4Km 6 minutes by local train Circumvesuviana Things NOT to miss Scutolo Point. Along the main road to Sorrento, from the pinnacle of Scutolo Point, before arriving in the town centre, one can enjoy one of the world’s most famous panoramas, embracing in a single backdrop the whole of the Sorrentine peninsula. Basilica. Heading down into the historic centre, we find the Basilica della Madonna del Lauro, built on the remains of a villa also containing a pagan temple most probably dedicated to Minerva. Inside the church the precious offerings of various generations of sailors from the Sorrentine coast are housed. A legend traces the origins ofthe church’s name to a courageous youngster who killed the leader of a band of Saracen pirates that disembarked at Meta, another story however, tells of an apparition of the Madonna close to a laurel plant. Il Casale. Along the road that leads down to the sandy beach of Alimuri, one crosses the Casale. This rural home preserves a perfect example of 18th century architecture. Here one can admire the courtyards of the portals made of stone from Vesuvius, and wells clad in majolica, or


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capo di una delegazione di malintenzionati pirati saraceni sbarcati a Meta, un’altra narra invece dell’apparizione della Madonna vicino ad una pianta di lauro. Il Casale. Lungo la strada che conduce all’arenile della spiaggia di Alimuri si attraversa il Casale, che conserva intatte testimonianze architettoniche settecentesche. Qui si possono ammirare cortili dai portali in pietra vesuviana e pozzi rivestiti di maioliche o mattonelle policrome. Caratteristico il dedalo delle stradine intorno al vico Santo Stefano. Salendo verso la parte alta di Meta, inoltre, si può raggiungere, passando per vecchie mulattiere e castagneti, un tracciato che conduce al monte Faito. Spiaggia di Alimuri. Il racconto popolare tramanda che sulla spiaggia di Meta sia avvenuto, nella seconda metà del 1500, uno sbarco saraceno capeggiato dal pirata Alì, eroicamente affrontato dal popolo metese. Nel corso degli scontri Alì avrebbe trovato la morte: dal grido di liberazione “Alì murì” deriverebbe il nome Alimuri. Di certo c’è che ogni estate l’ampio arenile si popola di centinaia di persone che vi giungono da ogni dove per trovare ristoro alla calura con un tuffo a mare o sotto gli ombrelloni.

multicoloured tiles. Also typical is the labyrinth of streets around the Santo Stefano passageway. Furthermore, walking up towards the uppermost part of Meta, passing through old mule tracks and chestnut orchards, one reaches a trail leading to Monte Faito. Spiaggia di Alimuri (Alimuri Beach). A popular story tells of a group of Saracens, captained by the pirate Alì, which came ashore onto the beach at Meta, during the second half of the 1500’s, and were heroically confronted by the people of Meta. Over the course of the battle Alì was found dying, “Alìmurì” cried out the citizens of Meta, and the location became known as Alimuri as a result. Moving on from myth to the fact that every summer hundreds of people come to the long sandy beach in attempt to find respite from the heat with a dip in the sea or the shade of an umbrella.


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VICO EQUENSE, CASALI E GASTRONOMIA

Tra gli itinerari, Monte Faito e i numerosi musei

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ungo uno dei tratti più belli e suggestivi della costa napoletana, tra Sorrento e Castellammare di Stabia, troviamo Vico Equense, poggiata su un grande banco tufaceo, immersa nel verde e affacciata sul golfo di Napoli. La città fu fondata nel XIII secolo, per volere di Carlo II d’Angiò, sulle rovine dell’insediamento romano della città di Aequana i cui resti, rinvenuti recentemente, risalgono al VII secolo a.C. Il territorio è suddiviso in 13 frazioni-casali che abbracciano un territorio di quasi 30 kmq e dove si trovano numerosi ristoranti e agriturismi dove gustare un’ottima cucina locale. Da NON perdere La Chiesa dell’Annunziata. Edificata nel XIV secolo, è stata Cattedrale e sede vescovile fino al 1799. Costituisce un raro esempio di chiesa gotica in penisola sorrentina. È suddivisa in tre navate con la centrale culminante in un’abside trecentesca. Vi sono custodite alcune importanti opere d’arte e reperti storici. Inoltre nell’edificio si trova anche la tomba di Gaetano Filangieri, celebre economista del Settecento vissuto nel castello Giusso. Di fianco alla chiesa sorge il campanile cinquecentesco edificato su tre piani Monte Faito. Vero polmone verde, l’area si estende su 440 ettari distribuiti in tre comuni. Al turista, il Faito offre l’opportunità di trascorrere qualche ora immersi nella natura. Dal monte è possibile raggiungere Castellammare di Stabia con un impianto di funivia che offre uno spettacolo da non perdere.

VICO EQUENSE AND THE RUSTICOS STREET

Among tours, Mount Faito and different museums

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ico Equense distance from Sorrento: 10Km 10 minutes by local train Circumvesuviana Things NOT to miss La Chiesa dell’Annunziata. This church was built in the 14th century. It has been a Cathedral and a bishop’s seat until 1799. It represents a rare example of a Gothic church on the Sorrento peninsula. It is divided into three aisles and with a nave which culminates in a fourteenth-century apse. Here are preserved some important works and historical finds. In the building is also Gaetano Filangieri’s grave, a famous economist of the eighteenth century, who lived in the Giusso Castle. On the side of the church stands the sixteenth-century bell tower, built on three levels. Monte Faito. Truly a large green lung to the area, its surface area extends for 440 hectares which distributes into three towns. Faito offers the tourist the opportunity to spend some hours immersed in nature, hopefully following one of the ten protected naturalistic trails, which reach an altitude of 1,400 meters above sea level. From the mountain you can reach Castellammare di Stabia taking the cable car which offers a spectacle that the tourist shouldn’t miss. Museo Mineralogico (Mineral museum). It was founded in 1992 by the Fondazione Discepolo (The disciple foundation) and preserves nearly three thousand and five hundred kinds of


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Il Museo Mineralogico. Fu istituito nel 1992 dalla Fondazione Discepolo e vi sono conservati circa tremilacinquecento tipi di minerali, provenienti da ogni parte del mondo. Tra i reperti più affascinanti vi sono alcuni cristalli di quarzo, minerali della zona vesuviana, alcune agate ed anche resti di meteoriti. Vi sono anche fossili di dinosauri custoditi nella sezione paleolitica, costituita nel 1997. Info allo 0818015668. Il Museo di Arte Sacra. E’ ospitato presso il Convento di San Vito dei Padri Minimi ed è stato aperto nel 1995. Vi sono conservati alcuni reperti di arte sacra tra i meglio conservati d’Italia come il crocefisso in avorio del XVIII secolo ed i paliotti in argento e corallo datati intorno al XVII secolo, di scuola siciliana. La maggior parte delle opere d’arte contenute nel museo è caratterizzata dai dipinti raccolti in chiese e conventi di ogni regione italiana, tutti realizzati tra il XVI ed il XVIII secolo. Info allo 0818798029. L’Antiquarium equano. Custodisce i reperti archeologici rinvenuti in occasione di vari scavi compiuti nell’intero territorio cittadino. In totale sono circa 600 pezzi, datati tra il VII ed il V secolo a.C., tra cui capitelli dorici e arcaici e parti di arredi provenienti dai resti della necropoli rinvenuta nelle viscere della città nuova. Inoltre è possibile ammirare vasi e coppe di stile ionico o corinzio, anfore, armi, monili, ceramiche e bronzi appartenenti alle civiltà greca, etrusca ed italica. Il Castello Giusso. Fu fatto edificare da Carlo II d’Angiò nel XIV secolo ed è il monumento che più di tutti rappresenta la città di Vico Equense. Sorge in posizione panoramica a strapiombo sul Golfo di Napoli e prende il suo nome da Girolamo Giusso che lo restaurò, dopo la riedificazione voluta dai principi di Conca nel 1604.

minerals coming from every part of the world. Among the most fascinating finds are some crystals of quartz, minerals from the area of Vesuvius’, some agates, and some meteorites specimens. There are also dinosaur fossils preserved in the Palaeolithic section founded in 1997. Call for information at 0818015668. Museo di Arte Sacra (Holy Art museum). This museum is placed in Convento di San Vito dei Padri Minimi, and has been open since 1995. This museum contains some articles of holy art among the best preserved in Italy, like the ivory crucifix of the 18th century, and the frontals made of silver and coral which date back to the 17th century and belong to the Sicilian school of art. Most of the works preserved in the museum are characterized by some paintings collected in churches and convents in Italy. All these paintings were made between the 16th and the 18th century. Call for information at 0818798029. L’Antiquarium equano (Archaeological Museum). This museum preserves archaeological finds, found on the occasion of many excavations in the city’s entire territory. In all, there are nearly 600 pieces, dated between the 7th and the 5th century B.C. Among the finds are ancient Doric capitals and pieces of furniture coming from the finds of the necropolis, which were found in the bowels of the new city. Besides these exhibits, it is possible to admire vases and cups in Ionic and Corinthian style, amphorae, weapons, jewels, ceramics and bronzes belonging to the Greek, Etruscan and Italic civilization. Castello Giusso. According to Charles II d’Angiò’ s will, it was built in the 14th century and it is the most well recognized monument of the city of Vico Equense. It stands on a panoramic position that falls strait to the Gulf of Naples, and takes its name from Girolamo Giusso, who rebuilt the castle in 1604 on the orders of the princess of Conca.


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CAPRI: LA “SIGNORA” DEL GOLFO L’isola azzurra, celebre in tutto il mondo, meta di vip e teatro di esclusive movide

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el Golfo di Napoli si erge, dalle acque cristalline, l’isola di Capri, una grossa massa calcarea distante non più di tre miglia marine da Punta Campanella, l’estremità della penisola sorrentina. Il suo territorio, esteso su una superficie di poco più di 10 kmq. è diviso tra i comuni di Capri ed Anacapri ed ha rappresentato nel corso dei secoli luogo di riposo e buen retiro per potentati e vip di ogni parte del mondo, oltre che luogo di meditazione per artisti, poeti e musicisti. L’ “isola azzurra”, come Capri viene comunemente definita, affonda fin nell’antichità la sua fortunata tradizione turistica. Due dei maggiori imperatori romani, Tiberio ed Augusto, la elessero infatti a propria dimora per le vacanze, grazie al clima mite ed allo splendore del paesaggio. Tanti facoltosi patrizi romani, emularono poi i propri sovrani, fin dal primo secolo dopo Cristo. Capri, nel corso dei secoli, è diventata anche seconda patria di scrittori come Norman Douglas, Massimo Gorkij, Jacques d’Adelsward Fersen, Curzio Malaparte, Oscar Wilde, Alessandro Dumas, Hans Christian Andersen e Compton Mackenzie, oltre al grande medico svedese Axel Munthe e a tanti altri. Da NON perdere

CAPRI, THE “LADY” OF THE GULF The world famous Blue island, exclusive resort for VIPs

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he island of Capri, a huge calcareous mass, rises from the Gulf of Naples from the crystalline waters, not far from La Punta Campanella. It’s surface area consists of only about 10 km square, and is divided between the towns of Capri, and Anacapri. For centuries the island has been the popular vacation spot for poets, musicians, and all kinds of famous people. The successful tourist tradition of Capri, commonly called the “blue island,” dates back to antiquity. Two of the Roman Empires’ most famous emperors, Tiberius and Augustus, chose this island as their holiday getaway because of it’s mild climate and breathtaking landscapes. Much of Roman nobility followed the example of their emperors since the first century B.C.. For centuries, Capri has been the second home of writers like Norman Douglas, Massimo Gorkij, Jacques d’Adelsward Fersen, Curzio Malaparte, Oscar Wilde, Alexander Dumas, Hans Christian Andersen and Compton Mackenzie and also the famous Swedish doctor Axel Munthe. Things NOT to miss Villa Jovis also called Tiberius’ villa. A magnificent structure, it stands on top of Monte Tiberio. From this imperial summer villa, also known as “Salto di Tiberio,” one


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Villa Jovis o villa di Tiberio. Costruzione grandiosa, sorge alla sommità del Monte Tiberio. Dalla loggia imperiale, nota come Salto di Tiberio, si gode un panorama incomparabile. Palazzo a mare e Bagni di Tiberio. Di grande valenza archeologica, il palazzo costituiva la residenza preferita dell’imperatore Augusto. Certosa di San Giacomo. Edificata nel 1374 per volere di Giacomo Arcucci, segretario della regina Giovanna I D’Angiò, costituisce il monumento più autorevole dell’arte caprese. Al suo interno si nota la sovrapposizione di stili architettonici, succedutisi nel corso dei secoli, dovuta ai molteplici restauri ai quali è stata sottoposta sia in seguito alle invasioni ottomane sia per il suo utilizzo come penitenziario. La copertura a volta fa sì che assuma i contorni dell’architettura medioevale. La chiesa è caratterizzata da un portale con bassorilievi ed un affresco del 1300. Al suo interno si fanno notare anche alcuni affreschi seicenteschi. Il chiostro piccolo risale al Quattrocento e conserva capitelli romani e bizantini, mentre quello grande è stato edificato alla fine del secolo successivo. Il refettorio della Certosa ospita il Museo Diefenbach con opere del pittore tedesco ed alcune statue di epoca romana rinvenute all’interno della Grotta Azzurra.

can admire an incomparable landscape. Palace by the Sea and Tiberius’ baths. Of great archaeological value, this palace became the favourite residence of emperor Augustus. Certosa di St. Giacomo. Built in 1374 according to Giacomo Arucci’ s will, who was the secretary of queen Giovanna I D’ Angiò, it represents the most well known example of Capri style art. Inside this building one can admire the overlapping of architectural styles succeeded over the centuries as a result of various restorations, which were done after the Ottoman invasions and when it became a prison. This church shows many interesting architectural aspects, such as the vaulted ceiling known to be typical medieval style, the portal with bas-reliefs, were made in 1300, and there are some seventeenthcentury frescos. There are also two cloisters, one is small and preserves Roman and Byzantine capitals, the other is bigger and was built a century later. The refectory of the Certosa has in it the Museum Diefenbach with works of the German painter and some statues from Roman period which were found inside the Blue Grotto. Chiesa di St. Costanzo. This church, built in Byzantine style, stands near Marina Grande and is dedicated to the patron saint of the island.


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Chiesa di San Costanzo. Edificata nei pressi di Marina Grande è in stile bizantino ed è dedicata al santo patrono dell’isola. Chiesa di San Michele. Sorge ad Anacapri e rappresenta uno degli esempi dell’edilizia barocca nell’isola. Di rilievo il pavimento maiolicato, opera di Ignazio Chiaiese, con la rappresentazione del Paradiso Terrestre. Castello Barbarossa. Situato ad Anacapri, prende il nome dal pirata Kair-ed-Din che saccheggiò l’isola nel 1534. I Faraglioni. Si tratta di rocce staccatesi dall’isola a causa dell’erosione marina e rappresentano nel mondo il simbolo dell’isola di Capri. Qui vi si trova ancora una piccola colonia di rarissime lucertole azzurre. La Grotta Azzurra. Costituisce un altro luogo simbolo di Capri, dove i visitatori possono apprezzare lo spettacolo unico offerto del cromatismo dei fondali e dalla struttura stessa della grotta, alla quale si accede in barca attraverso un angusto ingresso. Il Belvedere di Tragara. Splendido punto panoramico che si apre sui Faraglioni.

Chiesa di St. Michele. Located in Anacapri, this church represents a typical example of Byzantine architecture. It’s spanish tiled floor was created by Ignazio Chiaiese and represents the Garden of Eden. Castello Barbarossa. Also located in Anacapri, it takes its name from the pirate Kair-ed-Din, who in 1534 sacked the island. The Faraglioni. They are cliffs, detached from the island as a result of sea erosion. They represent to the world the symbol of the island of Capri. Here there is still a small colony of rare blue lizards. The Blue Grotto. It is another important symbol of the island of Capri where visitors can appreciate the spectacular show offered by the rich variety of the colours of the seabed and of the grotto that one can access by boat through a narrow entrance. Il Belvedere di Tragara. A splendid panoramic view including the Faraglioni.


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POSITANO: LA “GEMMA” DELLA COSTIERA AMALFITANA

Un fascino discreto che continua ad incantare artisti e visitatori

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na perla incastonata nello splendido scenario naturale che è la costiera amalfitana, tanto da meritarsi l’appellativo di “Gemma della Divina Costiera”. Questa è Positano, le cui origini si perdono nella notte dei tempi. La leggenda vuole che ad edificarla sia stato Poseidone,quello che per i romani era la divinità del mare Nettuno il quale, invaghitosi della ninfa Pasitea, costruì per sedurla questa splendida località. Storicamente si ritiene sia stata fondata dai profughi di Paestum scampati all’invasione dei saraceni. Unica certezza è che già i fenici ed i greci durante i loro viaggi attraccassero con le navi presso l’antico borgo marinaro. Da NON perdere Le torri. Poste a difesa della città contro le invasioni piratesche sorgono a Fornillo, alla Trasita ed alla Sponda, mentre altre sono presenti all’interno dell’abitato. Le grotte preistoriche. Risalenti a vari periodi storici come il paleozoico od il cretaceo, sono disseminate lungo tutta la linea di costa e testimoniano evidenti segni della presenza umana in queste zone fin dai tempi più remoti. L’arcipelago de “Li Galli”. Si trova a tre miglia marine da Positano ed è costituito da tre isolotti: il Gallo Lungo, la Rotonda ed il Castelluccio. La leggenda vuole che fossero abitati dalle mitiche sirene che tentarono anche di ammaliare, con il loro canto

POSITANO, GEM OF THE AMALFITAN COAST

A discreet charm still enchanting artists and visitors

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pearl found within wonderful, natural scenery, located in a breathtaking position along the Amalfi coast, the “pearl of the divine coast”, this is Positano. The historical origins of this place go back to ancient times. The legend says that Poseidon, god of sea, for the Romans “Neptune,” fell in love with a nymph called Pasitea and built this wonderful place for her. Historically the village was founded by a group of refugees from Paestum who had escaped Saracen invasions. The only truth is that Phoenicians and Greeks used to dock their ships at this fishermen village on their journeys to the west. Things NOT to miss Le torri (The towers). Built to defend the village from the continuous raids of the Saracens and Turkish pirates. Located at Fornillo, la Trasita and la Sponda, some of them can be seen even inland around the village. Le grotte preistoriche. The prehistoric grottos date back to different historical periods. They are scattered all along the coast and present evidence of human life in those areas from long ago. L’arcipelago de “Li Galli” (Archipelago of Li Galli). Three miles off Positano, it is a group of 3 small isles named ‘il Gallo Lungo’, ‘la Rotondo,’ and ‘il Castelluccio.’ According to the legend the mythical sirens lived there and tried to enchant Ulysses with their


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ipnotico, anche Ulisse durante il suo viaggio. Sulla più grande delle isole sorge una villa di età romana appartenuta, tra gli altri, al ballerino e scenografo Rudolph Nurejev e ad un altro grande esponente della danza come Leonide Massine. Sotto la superficie del mare che bagna questo piccolo arcipelago, sono presenti numerosi relitti di imbarcazioni di varie epoche, che hanno contribuito ad accrescere il mito delle sirene. Le ville. Risalenti all’epoca romana ed abitate dai patrizi che già frequentavano queste zone a scopo di svago, sono presenti sia lungo la fascia costiera (ville marittime) sia nell’entroterra, seguendo la classica forma a terrazze del territorio (ville rustiche). La più famosa di queste ville è quella che sorgeva nella Baia di Positano, della quale restano solo pochi frammenti, perché coperta da materiali di scarico e dalla successiva realizzazione della Chiesa dell’Assunta. Botteghe. Insieme alle eleganti boutique che sorgono in molte zone della città, presentano al visitatore i prodotti dello stile della “moda Positano” che ha fatto scuola e che viene esportato in ogni angolo del mondo. Feste patronali. C’è quella del 2 luglio nella frazione collinare di Montepertuso e,

hypnotic song. On the biggest of the three stands a Roman Villa, which belonged to the Russian dancer and set designer Rudolph Nureyev. Below the surface, in the depths of the sea, there are numerous pieces of wreckage, which have increased and contributed to the myth of the sirens. Le ville (The villas). Dating back to Roman times, here lived the nobles who came to relax. You can find them along the coast and inland, following the classical terraced shape of the territory. The most famous is the one found in the Baia di Positano. Today there are only a few remains of it because it is covered in digging materials and from the building of the Chiesa dell’Assunta. Shops. The elegant boutiques in the centre represent the typical fashion from Positano which is exported everywhere in the world. Local Festivals. There is one on July 2nd up in the little hill village of Montepertuso. But over all, there is the Madonna dell’Assunta, August 15th, with an enchanting fireworks show which you can also enjoy from one of the many boats floating just off shore. Il premio per l’arte e la danza (Art and Dance competition). Organized every year to celebrate the great dancer and playwright


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soprattutto, quella della Madonna Assunta, il 15 agosto, con lo stupendo e caratteristico spettacolo di fuochi pirotecnici da seguire, possibilmente, da imbarcazioni ormeggiate al largo della spiaggia. Il premio per l’arte e la danza. Organizzato annualmente in memoria del grande ballerino e commediografo Leonide Massine. La chiesa di Santa Maria Assunta. Con la cupola rivestita di maioliche sistemate a mosaico e con il campanile risalente al XII secolo. I laboratori dei ceramisti. Ne esistono svariati sparsi in tutta la città che effettuano lavorazioni artigianali di ceramiche. Montepertuso. Salendo verso la frazione collinare di Montepertuso si gode una vista impareggiabile del golfo di Salerno e della città di Positano. Proseguendo si giunge alla frazione di Nocillo, dove si consiglia una visita tra i suggestivi vicoli.

Leonide Massine. La chiesa di Santa Maria Assunta. Recognized by it’s tiled dome and a 12th century bell tower. I laboratori dei ceramisti (ceramic worskhops and stores). One can find many of them everywhere in the village. They export their typical artisan ceramic all over the world. The view. Going up to the hill village of Monterpertuso, you can enjoy a unique view of the gulf of Salerno and the whole Positano.


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ARTIGIANATO E MARINERIA: LA STORIA DI AMALFI Alla scoperta delle attrattive dell’antica Repubblica Marinara

CRAFTSMAN SHIFT AND NAVY, HISTORY OF AMALFI

Discover the attractions of the old Marine Republic

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Da NON perdere

Things NOT to miss

Il Duomo. Il centro urbano di Amalfi conserva le testimonianze architettoniche ed urbanistiche del suo passato e corrisponde quasi totalmente a quello della città medievale. Tra i principali monumenti c’è il

The Duomo. The urban centre of Amalfi maintains the architectural assets from it’s past and corresponds almost entirely with the layout of a medieval city. Among the principle monuments is the Duomo, where

nserita nel territorio provinciale di Salerno, Amalfi è il principale centro dell’omonima costiera, distinta per caratteristiche morfologiche e paesaggistiche dalle località della penisola sorrentina. Le case, costruite sulla roccia calcarea che degrada verso il mare, illuminate dal sole che ne mette in risalto il caratteristico colore bianco, il clima mite ed i colori intensi della natura, ne fanno da sempre una tappa obbligata per chi transita in Campania. Le prime notizie certe sulla fondazione della città risalgono al periodo bizantino, intorno al VI secolo. Raggiunse il suo massimo splendore nel X secolo come repubblica marinara indipendente, arrivando ad annoverare tra le colonie commerciali i grandi scali mediterranei dell’antichità come Durazzo, Tunisi, Tripoli, Alessandria d’Egitto e Costantinopoli. La decadenza arrivò durante l’XI secolo, con la dominazione normanna e l’ascesa delle altre repubbliche marinare di Pisa, Genova e Venezia. Il colpo di grazia alla grandezza di Amalfi venne dal maremoto che nel 1343 distrusse completamente il porto, relegando la città in un oblio dal quale è riuscita a venire fuori solo tra il XIX e XX secolo con l’affermazione come località turistica internazionale e come centro di arte e cultura.

ocated in the province of Salerno, Amalfi is the principle city on the coast that bears it’s name, a distinct example of the land formations and city layout typical on the Sorrentine peninsula. The houses, constructed on the limestone rock close to the sea, illuminated by the sun that makes their characteristic white colour stand out, and the mild climate and intense colours of nature, always makes this place to stop for those travelling through Campania. The first records of the founding of this town come from the Byzantine period, around the 6th century. It reached the height of it’s splendour in the 10th century as an independent maritime republic, numbering amongst the many ancient Mediterranean commercial colonies of large scale like Durazzo, Tunis, Tripoli, Alexandria and Constantinople. It’s decadence arrived during the 11th century, under Norman rule and while other maritime republics were rising in power like Pisa, Genoa and Venice. The end of the grandeur of Amalfi came from a tidal wave that in 1343 completely destroyed the port, leaving the city in a mess from which it only managed to come out of in the 19th and 20th centuries with the success of local and international tourism and as a centre for art and culture.


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duomo, dove troviamo una influenza arabonormanna visibile nei ricchi effetti cromatici delle facciate, nel campanile sormontato da un tamburo di maioliche circondato da quattro torricelle, nel chiostro del Paradiso, dove il particolare intreccio degli archi crea effetti di movimento. La struttura domina, dall’alto di una splendida scalinata, l’omonima piazzetta che vede ergersi al centro la settecentesca Fontana del Popolo, con la statua di Sant’Andrea, patrono di Amalfi. La Valle dei Mulini. Nella zona interna troviamo la cosiddetta Valle dei Mulini che ospita i ruderi delle antiche cartiere amalfitane note per la produzione della “carta a mano” e le uniche due strutture ancora attive. All’inizio della strada che conduce alla valle si può visitare il Museo della Carta, dove è possibile ammirare tutte le antiche tecnologie per la produzione della carta restaurate e perfettamente funzionanti. I casali. Il territorio di Amalfi, oltre al centro storico, comprende anche cinque casali: Pogerola, Pastena, Lone, Vettica Minore e Tovere, tutti ricchi di testimonianze storiche dello splendore cittadino all’epoca della Repubblica Marinara. La Grotta dello Smeraldo. Situata a 5 chilometri da Amalfi, e scoperta appena nel 1932 da un pescatore, è una grotta carsica di dimensioni pari a 30 per 60 metri per un’altezza di circa 24 metri. Un’apertura posta a circa 12 metri sott’acqua permette l’entrata dei raggi solari che regalano il caratteristico colore smeraldo. L’escursione all’interno della grotta avviene in barca e dura trenta minuti. Info allo 089831301.

we find the Arab and Norman influences visible in rich chromatic effects on it’s facade. The bell tower is covered in majolica, circled by four towers. In the cloister aptly naamed ‘Paradiso’, the arches create an eerie effect of movement. The structure dominates from on top a splendid set of stairs, and in the little piazza of it’s namesake, there emerges from the centre the 17th century Fontana del Popolo, with a statue of Saint Andrea, the patron saint of Amalfi. La Valle dei Mulini (The Valley of Mills). In the surrounding area we find the so called Valle dei Mulini where there are remnants of the antique Amalfi paper mills known for their production of the “carta a mano” or ‘paper by hand’ and with two unique structures still active. From the beginning of the street that leads into the valley one can visit the Museo della Carta (Paper Museum), where it is possible to admire all the antique technology for producing paper restored and functioning perfectly. I casali (The homes). The territory of Amalfi, besides the historic centre, also includes five estates: Pogerla, Pastena, Lone, Vettica Minore and Tovere, all giving full testimony of the splendor of this maritime republic. La Grotta dello Smeraldo (The Emerald Grotto). Situated five kilometres from Amalfi, discovered by a fisherman in 1932, there is a grotto of with dimensions about 30 by 60 meters and a height of about 24 meters. An opening placed near about 12 meters under the water allows solar rays into the grotto which give it it’s emerald colour. The trips into the grotto are by boat and are thirty minutes long. For information call 089831301.


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IL PASSATO E IL PRESENTE DI POMPEI I segreti di uno dei poli archeologici e religiosi più visitati al mondo

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ituata alla falde del Vesuvio, Pompei è uno dei centri archeologici più famosi al mondo, ma anche un polo religioso di grande richiamo. Accanto ai famosissimi scavi, che ospitano i resti della città sepolta dall’eruzione del Vesuvio del 24 agosto del 79 d.C., e che rappresentano il sito archeologico più visitato d’Europa, troviamo infatti il Santuario della Madonna del Rosario, venerato da incessanti flussi di pellegrini provenienti dall’Italia e dall’estero. La “città mariana” è inoltre sede dell’annuale Mostra dell’Artigianato Religioso. Da NON perdere Scavi Archeologici. La visita agli scavi pompeiani è un’esperienza unica, paragonabile ad una sorta di macchina del tempo in grado di catapultare il visitatore indietro di duemila anni. Luogo unico al mondo, consente di potere rivivere tra le strade, le case e le altre costruzioni immortalate dalla lava vulcanica, la vita quotidiana dei suoi antichi abitanti. Tutte le attività ruotavano intorno al Foro, la zona dove sorgevano i più importanti edifici pubblici e religiosi, dalla Basilica, luogo deputato all’amministrazione della giustizia ai templi di Giove e di Apollo, dalle terme al macellum, un ampio mercato al coperto dove si vendeva e acquistava ogni genere di mercanzia. Una vocazione, quella commerciale, che si ritrova nelle botteghe artigiane disseminate in tutta la città. Ai negotia gli antichi pompeiani alternavano l’otium, anche frequentando i luoghi di svago: il Teatro Grande, con una capienza di cinquemila spettatori, il Teatro Piccolo, la cui gradinata era in grado di contenere mille posti a sedere e l’Anfiteatro, dove quasi dodicimila persone potevano seguire i

POMPEII PAST AND PRESENT

The secrets of the most visited archaeological and religious site

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ocated at the foot of mount Vesuvius, Pompeii represents one pf the most popular archaeological sites in the world, and also acts as a great religious attraction. Besides the well-known sites, which hold finds of the buried city, there is the sanctuary of Madonna del Rosario, witch recalls groups of pilgrims from Italy and the rest of the world. Things NOT to miss The Archeological Sites. A visit to the dig site is an unforgettable experience, it’s just like going 2000 years back in the past. This unique place allows the visitors to experience the real daily life of the original inhabitants. All activities turned around the forum, a long and slim open space surrounded by the ruins of what would have been some of the town’s most important official buildings: a basilica, temples to Apollo and Jupiter, the baths, and the open market where people sold and bought their goods. The numerous artisan shops scattered all around the town testify a real devotion to commerce, but at the negotia these people alternated otium or opium, and took part as well in a lot of other entertainments. They often attended the Teatro Grande (Great Theater) which could sit about 5,000 people, the Teatro Piccolo, whose stands could seat about 1,000, and the Anfiteatro or arena where about 12.000 people could watch the gladiators fight. The citizens of Pompeii had refined taste for art and architecture, and in this city are testimonies to the numerous homes of the wealthy: the Casa dei Vettii, di Menandro, del Fauno and Villa dei Misteri are rich of fine examples Roman art. An


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combattimenti tra i gladiatori. Del raffinato gusto per l’arte e per l’architettura dei pompeiani restano testimonianza numerosi edifici patrizi: la Casa dei Vettii, di Menandro, del Fauno e la Villa dei Misteri, ricchi di mirabili esempi di decorazioni pittoriche. Interessante l’opportunità di una visita notturna agli scavi lungo un percorso illuminato e multimediale. L’itinerario parte dalle Terme Suburbane, esterne alla Porta Marina, si snoda nel dedalo di case, orti, giardini, fontane, peristili e vicoli affacciati a vari livelli sulla via Marina, fin dentro il Tempio di Apollo. La durata della visita è di circa 56 minuti. La prenotazione è obbligatoria sul sito www.arethusa.net. Info allo 0818575111. Antiquarium. Distrutto dai bombardamenti nel 1943 e successivamente ricostruito, il museo ripercorre le tappe della storia di Pompei. C’è una sezione dedicata alla città pre-sannitica, che raccoglie il materiale più antico della civiltà osco-campana della Valle del Sarno. Altre sezioni sono dedicate all’iconografia pompeiana, con reperti che illustrano la vita economica e mercantile della città, strumenti di lavoro, materiale di officine e strumenti chirurgici. Info allo 0818575111. Santuario. Edificata nel 1876 per volere del futuro beato Bartolo Longo, la Basilica di Pompei rappresenta un importante centro religioso. L’interno, ricco di marmi, affreschi e mosaici, è a croce latina a tre navate sovrastate da una grandiosa cupola alta 57 metri. Sull’Altare Maggiore troviamo la tela seicentesca della Madonna di Pompei, adorna di gemme e racchiusa in una cornice di bronzo. La mole del Santuario sovrasta il piazzale antistante e culmina con la statua della Vergine del Rosario, ricavata da un solo blocco di marmo di Carrara. Il complesso è costituito inoltre da un imponente campanile alto 80 metri: si può raggiungere la cima ed ammirare dall’alto anche il Golfo di Napoli. Info allo 0818577370.

interesting opportunity one shouldn’t miss is Pompeii by night. The itinerary starts at the Terme Suburbane (baths) just outside Porta Marina, leads through the houses, the orchards, gardens, fountains and narrow streets overlooking Via Marina and ends up at the Tempio di Apollo (Temple to Apollo). The visit takes about 56 minutes. Booking is by internet only at www.arethusa .net. For more info, call: 0818575111 Antiquarium. Destroyed by bomb raids in 1943, it was rebuilt and follows the most important phases of the history of Pompeii. There is a section devoted to the town in presamnite times, which collects the oldest examples of Oscan civilization in the Valle del Sarno area. Other sections are dedicated to the iconography and old Roman Pompeii with finds illustrating the economic and commercial life of the town, working tools, and workshop materials. Santuario (Sanctuary). Built in 1876 according to the wishes of Bartolo Longo, the sanctuary represents an important religious centre. Inside it is rich with marble, frescoes and mosaics. It is in the shape of a Latin cross, with three aisles dominated by a grand dome 57m. high. On the main altar, from the1600’s, we find the shroud of the Madonna di Pompei, enriched with gems and a bronze frame. At the top of the Santuario overlooking the piazza, there is a statue of the Virgin del Rosario, carved from a single block of Carrara marble. Also important is the bell tower about 80m. high, which, thanks to the elevator, it is possible to reach the top and enjoy a nice view of the entire gulf of Naples.


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ERCOLANO: MITO E REALTÀ SOTTO IL VESUVIO Oltre ai resti dell’antica città è possibile visitare sfarzose ville dell’Ottocento

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ituata ai piedi del Vesuvio, Ercolano fu completamente rasa al suolo dall’eruzione del 79 d.C. e, proprio come Pompei, ha la sua attrattiva maggiore negli scavi archeologici. La leggenda narra che a fondare la città sia stato il mitico Ercole. Notizie storiche fanno invece risalire al primo secolo a.C. la nascita della città ad opera dei greci ed il nome dovrebbe derivare o dal greco Erakeion oppure, più probabilmente, dal latino Herculaneum. Da NON perdere Scavi archeologici. A differenza di Pompei, gli scavi di Ercolano sono stati sepolti non da lapilli e cenere, bensì da fango misto a lava, il che ha consentito una migliore conservazione degli arredi e delle strutture lignee delle abitazioni. Dall’osservazione di questi particolari si è partiti per riscoprire lo stile di vita, oltre agli usi e alle abitudini, di coloro che abitavano la città circa duemila anni fa. Tra i siti più importanti c’è la Casa d’Argo, particolarmente sfarzosa ed attualmente ancora in parte coperta da uno spesso strato tufaceo. La sua peculiarità è il peristilio a colonne stuccate. Tra le abitazioni più ampie e signorili dell’antica Ercolano vi è la Casa dell’Albergo, che ha conservato inalterata la sua struttura. Adiacente a questa vi è la Casa dello Scheletro, così chiamata per i resti umani rinvenuti. Ancora, vi è la Casa dell’Atrio a Mosaico che deve il suo nome all’ottimo stato di conservazione del pavimento dell’atrio e che conserva anche su una parete un affresco raffigurante Diana ed Atteone. Poi c’è la Casa a Graticcio, un esempio di edilizia popolare con il colonnato che sorreggeva il balcone e che

HERCULANEUM, MYTH AND REALITY BELOW VESUVIUS

Visit the ruins and its magnificent 1800s villas

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ocated at the foot of mount Vesuvius, Herculaneum was completely destroyed by the eruption in 79 A.C, and just like Pompeii it’s main attraction is it’s archaeological sites. According to the legend the mythical Hercules founded the town and from this, comes it’s name. Historically, it’s foundation dates back to the first century when it was a Greek town. It’s name would come in fact from the Greek word, Erakeion, or in latin, Herculaneum. Things NOT to miss Archaeological sites. Different from Pompeii, the sites of Herculaneum weren’t buried by lapis and ash, but by huge avalanches of volcanic mud which later hardened in tufo-type rock which better preserved the furniture and the wooden structure of the buildings. Observing these details, archaeologists started their studies to find out as much as possible about the life style, tendencies and habits of people living here about 2000 years ago. Among the most important sites, there is the House of Argus, a very impressive place, although it is partly covered by a thick layer of tufo. The widest and noblest building is the Hotel which despite the actions of man, has been preserved perfectly. Next to it is the skeleton house so called for its human skeleton findings. Then there is the House of the Mosaic Atrium which was a grand villa in its day, and retains its mosaic laid atrium, corrugated by the force of the tufo, and a fresco representing Diana and Attenone . The Samnite House whose atrium is one of the most attractive in


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poggia direttamente sul marciapiedi. Ancora, la Casa Sannitica che ha conservato le caratteristiche di una costruzione destinata ad uso abitazione per l’alta borghesia del tempo, come si evince dallo sfarzo degli affreschi qui conservati. Proseguendo troviamo la Bottega che sorge vicino la Casa di Nettuno e Anfitrite e che conserva intatti gli arredi e le anfore che contenevano le merci, oltre ai cereali ed ai legumi carbonizzati dal calore della lava. Il Decumano Massimo è la zona più ricca di storia di Ercolano, sebbene solo in parte portata alla luce. Da qui si accedeva al Foro. La Casa del Bicentenario deve il suo nome al fatto che trascorsero due secoli dall’inizio degli scavi prima che fosse portata alla luce. E’ particolarmente importante perché vi fu ritrovata una croce, il che fa pensare ad un primo nucleo di cristianità già esistente all’epoca dell’eruzione del Vesuvio. La Casa dei Cervi, anch’essa particolarmente signorile, situata nella zona sud della città ed aperta verso lo stupendo panorama del golfo di Napoli. Come voleva la tradizione del tempo, anche Ercolano era dotata di terme. Al centro c’era un portico circondato da un colonnato con funzione di una moderna palestra, suddivisa in una zona femminile e in una maschile. La prenotazione per la visita è obbligatoria sul sito www.arethusa.net. Info allo 0818575111. Le ville. Oltre agli scavi, Ercolano presenta altre bellezze storico-paesaggistiche come le Ville Vesuviane, realizzate nel Settecento lungo quella linea di costa che va da Ercolano a Torre del Greco, detta del Miglio d’Oro per la bellezza della sua natura. Tra le testimonianze architettoniche ricordiamo Villa Campolieto, la cui esecuzione, almeno in parte, è opera di Luigi e Carlo Vanvitelli, gli stessi architetti della Reggia di Caserta. La struttura è stata acquistata nel 1977 dall’Ente Ville Vesuviane ed attualmente è sede di mostre ed altre manifestazioni culturali. Villa Favorita fu invece residenza del re Ferdinando IV di Borbone: assunse il nome di Favorita perchè ricordava alla moglie di Ferdinando, Maria Carolina d’Austria, la villa favorita di Schonbrun.

Herculaneum, with a graceful blind arcade and elegant frescoes all the way around it. Close by the House of Neptune and Anfrite, “the shop,” which holds still intact the furniture and vases containing goods such as cereals and legumes, burnt by the heat and volcanic mud. The Decumanus Massimo is the richest area, even though only a small part can be seen; from here people arrived at the forum. The House of Bicentenary, so called as it was discovered only after two centuries, is

particularly important because a cross was found here, which shows evidence the presence of Christian religion since the time of the eruption. The House of Deer was another luxury villa in its day, located to the south of the town, overlooking the gulf of Naples. Close by, a covered passageway leads down to the baths with an atrium which acted as a gym of sorts, and was divided in a men awomen’s section. The villas. Herculaneum has some more historical and naturalistic treasures such as the Vesuvian villas, built in 1700 along the coastline from Herculaneum to Torre del Greco, called “miglio d’oro” (mile of gold) for its beauty. illa Campolieto was partly built by Luigi and Carlo Vanvitelli. The building was realized in 1977 by Ente Ville Vesuviane. Today it is the site for exhibitions and cultural events. Villa Favorita was the residence of King Ferdinando IV of the Bourbons. It has this name as it reminded Maria Carolina, Ferdinando’s wife, of her favourite villa, Villa of Schonbrun.




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ORARI TIMETABLE TRENI LOCALI/LOCAL TRAIN Circumvesuviana - call center 800053939 – 0817722111 - www.vesuviana.it Sorrento-Napoli: 5.01, 5.37, 6.07, 6.25, 6.55, 7.22, 7.38, 7.55, 8.26, 8.52, 9.07, 9.37, 10.07, 10.37, 11.07, 11.37, 12.07, 12.37, 13.07, 13.25, 13.56, 14.22, 14.55, 15.26, 15.52, 16.07, 16.37, 17.07, 17.25, 17.56, 18.22, 18.55, 19.26, 20.07, 20.37, 21.07, 21.37, 22.25 Napoli-Sorrento: 5.09, 5.39, 6.09, 6.40, 6.44, 7.09, 7.39, 8.11, 8.22, 8.39, 9.09, 9.39, 10.09, 10.39, 11.09, 11.39, 12.09, 12.39, 13.09, 13.41, 14.09, 14.39, 15.11, 15.22, 15.39, 16.09, 16.39, 17.09, 17.41, 18.09, 18.39, 19.11, 19.39, 20.09, 20.39, 21.09, 21.39, 22.09, 22.42 Fermate/Main stop at Sant’Agnello (2 min) Piano di Sorrento (4 min), Meta (6 min), Vico Equense (10 min), Castellammare di Stabia (20min), Pompei (30 min), Ercolano (50 min), Napoli (1h). _____________________________________ ____________ TRAGHETTI/FERRY (durata / duration 45 min.) Linee Marittime Partenopee (call center 0818073024) Sorrento-Capri: 8.35, 10.20, 16.00 Capri-Sorrento: 15.05, 16.55 Caremar (call center 892123) Sorrento-Capri: 7.45, 09.25, 14.30, 19.00 Capri-Sorrento: 7.00, 8.40, 13.40, 18.15 _____________________________________ ____________ ALISCAFI/HYDROFOIL (durata / duration 25 min.) Linee Marittime Partenopee (call center 0818073024) Sorrento-Napoli: 7.20, 8.20, 9.45, 12.00, 13.40, 16.25, 18.50 Napoli-Sorrento: 9.00, 11.00, 13.05, 15.00, 17.15, 18.25, 19.30 Sorrento-Capri: 8.05, 8.25, 8.45, 8.55, 9.15, 9.40, 9.45, 10.45, 11.10, 11.45, 12.55, 13.10, 13.45, 14.25, 14.45 15.45, 16.05, 16.45, 16.55, 17.45, 18.20 Capri-Sorrento: 8.00, 8.55, 09.00, 9.20, 9.50, 10.05, 10.20, 11.20, 11.40, 11.55, 12.20, 13.50, 15.20, 15.35, 16.05 16.20, 16.35, 17.20, 17.45, 18.30, 19.00 Sorrento-Ischia: 9.30 - Ischia-Sorrento: 17.20

Sita - Blue Bus Sorrento-Positano-Amalfi 6.25, 8.25, 8.50, 9.15, 10.05, 10.20, 10.30, 11.00, 11.30, 12.25, 13.00, 13.30, 14.05, 14.15, 15.25, 16.00, 16.30, 17.00, 18.25, 18.25, 19.25, 20.05 Fermate/Main stop at Positano (40 min), Amalfi (90min) Amalfi-Positano-Sorrento 6.30, 7.15, 8.05, 9.00, 9.30, 10.30, 11.30, 12.15, 13.00, 13.30, 14.05, 14.30, 15.15, 16.00, 16.30, 17.00, 17.30, 18.15, 19.00, 20.00, 21.00 Fermate/Main stop at Positano (40 min), Sorrento (90min) Sorrento-Massalubrense-S.Agata 5.50, 7.25, 8.05, 8.50, 9.30, 10.10, 11.00, 12.15, 12.40, 13.15, 14.00, 14.20, 14.50, 15.25, 16.15, 17.10, 19.00, 20.05, 21.05, 22.10, 23.00 Fermate/Main stop at Massalubrense (20 min), Sant’Agata (35min) S.Agata-Massalubrense-Sorrento 5.15, 6.15, 7.10, 7.15, 7.45, 8.30, 9.15, 10.05, 10.20, 11.15, 12.10, 12.50, 14,20, 14.40, 15.25, 16.00, 17.10, 18.00, 19.00, 20.20, 21.30, 22.20 Fermate/Main stop at Massalubrense (15 min), Sorrento (35min) Sorrento-Priora-S.Agata 6.50, 8.05, 8.50, 9.15, 10.10, 11.30, 12.15, 13.00, 13.15, 13.55, 14.00, 15.30, 16.15, 17.00, 18.00, 19.15, 19.25, 20.05, 21.05, 22.00 Fermate/Main stop at Priora (15 min), Sant’Agata (25min) S.Agata-Priora-Sorrento 6.00, 7.00, 7.25, 8.15, 8.45, 10.55, 11.30, 12.10, 13.00, 13.30, 15.05, 15.35, 16.00, 17.05, 18.00, 20.40 Fermate/Main stop at Priora (10 min), Sorrento (25min) Amalfi-Ravello 30 minutes 6.30, 8.00, 8.30, 9.00, 10.00, 10.30, 11.00, 12.10, 13.15, 14.15, 14.30, 15.05, 15.35, 16,35, 17.30, 18.50, 19.00, 20.00, 21.30, Sorrento Info non è responsabile di eventuali variazioni negli orari. Si

Sorrento Info is not responsable of possible variations in the schedules. We recommend you



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