@motion Anno 3 Numero 9

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INFORMATIVA DI AUTOMAZIONE ED INSTALLAZIONE INDUSTRIALE DI SONEPAR ITALIA MAGGIO 2011


INDICE 03 Redazionale

di Giambattista Signorelli e Gennaro Pennone

04 PMTeam

Automazione Industriale

05 PMTeam

Installazione Industriale

46 Elenco Filiali

SPECIALE 06 Sonepar Italia

12 Lovato

16 3M

08 Schneider Electric

14 Sicame Ocmei

17 Asita

19 Schneider Electric

24 ABB

30 Weidmüller

20 Eaton Moeller

26 Sick

32 Omron

23 GE Power

28 Phoenix

35 Siemens

37 Cabur

40 Bricino/Legrand

44 Dehn

38 ABB

42 Palazzoli

Adeguamento cabine MT, norma CEI 0-16 e penale CTS

Le implicazioni sul Dispositivo Generale della norma CEI 0-16

Novartis

Effetti della corrente elettrica nel corpo umano Le Regole d’Oro

Soluzioni per la Media Tensione

Strumentazione per la verifica delle protezioni in cabina

10 Siemens

Fornire Energia al Pianeta Nasce la linea SITRA

AUTOMAZIONE Quadri universali Spacial

Lean Automation, Eaton propone le soluzioni semplici ed ottimizzate per l’Automazione

PACSystems controller RX3i

ACS355 PLC AC500-eCo

Il controllo della posizione negli impianti fotovoltaici ad inseguimento

Connessioni per sensori e attuatori PSI-MODEM-SMS-REL Protezioni affidabili per impianti fotovoltaici fino a 1000 Vdc

ACT20M Varitector SPC

Omron Xpectia FZ Più automazione per competere nel fotovoltaico

Sirius Innovations: basta un click!

INSTALLAZIONE Centralini di Campo Fotovoltaico CaburSolar

Relè di protezione d’interfaccia degli impianti per la generazione di energia elettrica connessi alla rete pubblica in BT

02 MAGGIO 2011

Il Sistema portacavi Legrand

Prese a Spina

SPD con fusibile di protezione integrato!


REDAZIONALE

Giambattista Signorelli

National Category Manager Automazione Industriale giambattista.signorelli@sonepar.it 035.4282800

Gennaro Pennone

National Category Manager Installazione Industriale gennaro.pennone@sonepar.it 081.5503111

“Non sempre cambiare significa migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare!” W.Churcill

Bentrovati a tutti, e un benvenuto ai nuovi lettori. Come promesso nell’ultimo numero del 2010, siamo felici di presentarvi la nuova veste di @motion per il 2011, nuova per contenuti, format e parte grafica. @motion è diventata a tutti gli effetti un’informativa completa riguardo il mondo industriale per Sonepar Italia, non solo per il settore automazione, ma allargando il focus specifico, anche per il settore dell’installazione industriale. Proprio su questo settore parte il primo degli speciali previsti per il 2011; nel dettaglio ci siamo occupati di Media Tensione, ponendo un’attenzione particolare alla normativa CEI 0-16, che si occupa nello specifico della direttiva per i nuovi allacciamenti in MT e dell’adeguamento di quelli già esistenti. Nello speciale avrete la possibilità di vedere cosa propone Sonepar Italia dal punto di vista dell’offerta prodotti grazie al contributo di alcuni fornitori-partner. @motion prosegue poi con due specifiche sezioni distinte (Automazione ed Installazione), dedicate alle novità, applicazioni e soluzioni, proposte dai principali produttori del settore. L’evoluzione di @motion segue la filosofia dei cambiamenti effettuati da Sonepar Italia negli ultimi due anni, cambiamenti che sono stati essenziali per migliorare la qualità e il servizio offerto ai nostri clienti. Infatti, dopo un periodo in cui la situazione finanziaria internazionale ha fortemente condizionato il settore industriale, sembra che i segnali positivi riscontrati nella seconda parte del 2010 possano prospettarsi anche per quest’anno; in quest’ottica la scelta di inserire due settori/mercati su @motion coglie appieno l’esigenza di presentare un’offerta tecnologica più ampia. Buona lettura

Visitate il sito www.sonepar.it e iscrivetevi nella sezione @motion per ricevere l’informativa direttamente all’indirizzo che preferite. Se avete richieste e osservazioni, scriveteci alla casella di posta infoemotion@sonepar.it

03 INFORMAZIONE TECNICA


PMTeam

Automazione Industriale Una squadra di professionisti per aggiornarvi sulle nuove opportunità dell’automazione industriale.

Giambattista Signorelli

Giovanni Tosin

Gaetano Buonocore

Pietro Giordano

Danilo Antonio Bove

Moreno Lorenzoni

Category Manager Automazione Industriale giambattista.signorelli@sonepar.it 035.4282800

PMTeam Automazione Industriale RER-ED p.giordano@grupporer.com 06.655181

Salvatore Castrovinci

PMTeam Automazione Industriale Femi-Rinaldi/Forel salvatore.castrovinci@sonepar.it 0331.427711

04 MAGGIO 2011

PMTeam Automazione Industriale Sonepar Italia Nord giovanni.tosin@sonepar.it 049.8292111

PMTeam Automazione Industriale Sonepar Puglia daniloantonio.bove@sonepar.it 080.2124101

Claudio Garosi

PMTeam Automazione Industriale Racca Vanacore claudio.garosi@sonepar.it 070.485151

Category Manager Automazione Industriale Cangiano Sonepar gaetano.buonocore@sonepar.it 081.5503111

PMTeam Automazione Industriale Mazzi Sonepar moreno.lorenzoni@sonepar.it 055.897741

Enrico Giamberduca

PMTeam Automazione Industriale Migliore Sonepar enrico.giamberduca@sonepar.it 091.6836222


PMTeam

Installazione Industriale Una squadra di professionisti per aggiornarvi sulle nuove opportunità dell’installazione industriale.

Gennaro Pennone

National Category Manager Installazione Industriale gennaro.pennone@sonepar.it 081.5503111

Gaetano Buonocore

Category Manager Automazione Industriale Cangiano Sonepar gaetano.buonocore@sonepar.it 081.5503111

Domenico Lorusso

Category Manager Installazione Industriale Sonepar Puglia domenico.lorusso@sonepar.it 080.2124101

Marco Paris

Category Manager Installazione Industriale RER-ED marco.paris@sonepar.it 06.65518230

Enrico Giamberduca

PMTeam Installazione Industriale Migliore Sonepar enrico.giamberduca@sonepar.it 091.6836222

Valerio Boldrini

Category Manager Installazione Industriale Mazzi Sonepar valerio.boldrini@sonepar.it 055.8977459

Roberto Nardozza

Category Manager Installazione Industriale Sonepar Italia Nord roberto.nardozza@sonepar.it 035.4282800

Alessandro Ibba

Category Manager Installazione Industriale Racca Vanacore alessandro.ibba@sonepar.it 070.485151

05 INFORMAZIONE TECNICA


SONEPAR ITALIA MT determinati requisiti semplificati. L’AEEG ha definitivamente chiarito che l’utente può richiedere al Distributore la riduzione della potenza disponibile, con la delibera ARG/elt 103/10 del 30/6/2010 “Modificazioni e integrazioni agli Allegati A (TIT) e B (TIC) alla deliberazione n. 348/07, disposizioni transitorie in materia di connessioni temporanee e integrazioni alla deliberazione ARG/elt 67/10”. Gli utenti MT con potenza disponibile > 400 kW potranno così soddisfare una delle condizioni necessarie per acquisire i requisiti semplificati (potenza disponibile non superiore a 400 kW) ai fini dell’adeguamento della cabina MT/BT e invio della DIDA per non pagare il CTS e usufruire degli indennizzi automatici relativi alle interruzioni lunghe. Riportiamo di seguito un comunicato che la CONFINDUSTRIA della toscana ha realizzato per sensibilizzare tutti gli utenti all’adeguamento.

Adeguamento cabine MT, norma CEI 0-16 e penale CTS L’Autorità per l’energia elettrica ed il gas (AEEG), attraverso una serie di delibere ed in particolare la n. 333/07 e relativi allegati, detta le regole alle quali attenersi per adeguare gli impianti MT ovvero per fare in modo che essi non arrechino disturbi alla rete che li alimenta. In particolare la delibera citata ha allegata la norma CEI 0-16 “Regola tecnica di riferimento per la connessione di Utenti attivi e passivi alle reti AT ed MT delle imprese distributrici di energia elettrica” che riveste una particolare importanza nell’intervento di adeguamento e della quale è parte integrante un “fac-simile” della Dichiarazione di adeguatezza da inviare al distributore . Chi non si adegua è tenuto a pagare ogni anno il CTS (Corrispettivo Tariffario Specifico) cioè una voce nella bolletta che fa crescere il prezzo dell’energia, già altissimo in Italia. L’adeguamento, oltre a permettere la cessazione del pagamento del CTS, (eventualmente maggiorato), comporta benefici in termini di affidabilità e sicurezza dell’impianto MT, contribuendo alla diminuzione del numero di interruzioni della fornitura elettrica per il cliente stesso e per tutti gli altri clienti connessi alla stessa linea di media tensione di proprietà del distributore. Infatti un guasto originatosi nell’impianto di un cliente può provocare una interruzione della fornitura a tutti i clienti connessi alla medesima linea di alimentazione. Inoltre, il cliente con impianto adeguato potrebbe ricevere indennizzi automatici, cioè senza che ne faccia richiesta, in caso di eccessiva numerosità di interruzioni lunghe e rimborsi in caso di interruzioni di eccezionale durata che superino gli standard stabiliti dall’Autorità. Se l’impianto non è adeguato il cliente non riceve né indennizzi né rimborsi, anche qualora se ne fossero verificate le condizioni. Bisogna inoltre considerare che, con gli impianti non in regola, si può essere chiamati a rispondere, in sede penale e civile, dei danni procurati a terzi. Da notare che i clienti finali e le altre utenze MT con una potenza disponibile inferiore o uguale a 400 kW hanno la facoltà, prevista dall’articolo 35.2 della Delibera ARG/ elt 333/07 e s.m.i., di adottare per la messa in regola del proprio impianto

06 MAGGIO 2011

Bolletta elettrica: mancato adeguamento della cabina elettrica e la penale del Corrispettivo Tariffario Specifico. Contesto Il tema di approfondimento è inerente gli obblighi imposti al gestore di rete elettrica dall’Autorità dell’Energia Elettrica e Gas di rispettare gli obiettivi di miglioramento della qualità del servizio di rete. Pertanto onde evitare penali e sanzioni Enel Distribuzione ha comunicato che applicherà severamente la norma DK 5.600, oggi modificata dalla normativa CEI 0-16, che prevede una penale per l’utente, il cosiddetto Corrispettivo Tariffario Specifico (CTS), in caso di non adeguamento della cabina elettrica a tali specifiche. Destinatari Il CTS è una voce nella bolletta elettrica, per i clienti finali e per le altre utenze (produttori o autoproduttori) connessi in media tensione che non hanno adeguato il proprio punto di consegna ai requisiti tecnici alle nuova delibera 333/07 (allegato A) e ARG/elt 33/08 (allegato C).


Speciale Il CTS si paga nel caso in cui: •

il cliente in media tensione non abbia consegnato la dichiarazione di adeguatezza dell’impianto al proprio distributore di energia elettrica e la richiesta di connessione dell’impianto sia stata fatta in data antecedente il 16 novembre 2006;

la dichiarazione di adeguatezza del cliente sia stata revocata dal distributore a seguito di controlli che abbiano evidenziato la mancata rispondenza dell’impianto ai requisiti tecnici della delibera 333/07 e della delibera ARG/elt 33/08.

A partire dalla bolletta di giugno o luglio del 2009, un cliente non adeguato riceve con periodicità trimestrale nella bolletta di energia elettrica diverse informazioni relative al CTS, fra cui l’ammontare di CTS da versare nell’anno in corso e la quota già versata dall’inizio dell’anno. Osservazioni Il CTS dipende dalla potenza disponibile del cliente e dall’energia elettrica prelevata, entrambe riferite all’anno precedente quello di versamento del CTS. Per esempio se un cliente è alimentato in media tensione con una potenza disponibile di 1.000 kW, allacciato alla rete di distribuzione per 365 giorni all’anno, con un consumo annuo di energia elettrica di 3.000.000 kWh e non ha presentato la dichiarazione di adeguatezza pagherà circa 1.813,17 Euro ogni anno di penale CTS.

Vantaggi L’adeguamento della cabina elettrica, oltre a permettere la cessazione del pagamento del CTS, comporta benefici in termini di affidabilità e sicurezza dell’impianto, contribuendo alla diminuzione del numero di interruzioni della fornitura elettrica per il cliente stesso e per tutti gli altri clienti connessi alla stessa linea di media tensione di proprietà del distributore dovuti da disservizi interni. Infatti, un guasto originatosi nell’impianto di un cliente può provocare un’interruzione della fornitura a tutti i clienti connessi alla medesima linea di alimentazione. Inoltre, il cliente con impianto adeguato potrebbe ricevere indennizzi automatici, cioè senza che ne faccia richiesta, in caso di eccessiva numerosità di interruzioni lunghe causate dal distributore e potrebbe ricevere rimborsi in caso di interruzioni di eccezionale durata che superino gli standard stabiliti dell’Autorità. Se l’impianto non è adeguato il cliente in media tensione non riceve né indennizzi né rimborsi, anche qualora se ne fossero verificate le condizioni. Questo articolo vuol dare ad ogni nostro cliente installatore, delle linee guida per sensibilizzare gli utenti in MT alla realizzazione dell’adeguamento. Per maggiori chiarimenti ogni category manager potrà dare informazioni più dettagliate a seconda della configurazione di ogni cabina MT/BT. Inoltre è possibile scaricare direttamente dal nostro sito internet una copia della normativa CEI 0-16 ed il modulo (fac-simile) per la presentazione della dichiarazione di adeguatezza, oppure sarà possibile chiedere una stampa presso i nostri uffici tecnici locali. Gennaro Pennone

Fonti: delibere n. 333/07 e relativi allegati dell’Autorità per l’energia elettrica ed il gas (AEEG), norma CEI 0-16, articolo della Confindustria della Toscana.

07 INFORMAZIONE TECNICA


SCHNEIDER ELECTRIC

Le implicazioni sul Dispositivo Generale della norma CEI 0-16 “Regole Tecniche di Connessione RTC del Distributore” Lo schema che viene proposto dalla norma come funzione di Dispositivo Generale (DG) prevede l’arrivo del cavo di collegamento dal locale distributore e un DG costituito da Sezionatore di Linea, rispondente alla norma CEI EN 62271-102 “Sezionatori e sezionatori di terra a corrente alternata per alta tensione” e Interruttore in esecuzione fissa, rispondente alla norma CEI EN 62271-100 “Interruttori a corrente alternata ad alta tensione”. è possibile realizzare la funzione di DG utilizzando anche un interruttore rispondente sempre alla sua norma di prodotto, ma realizzato in esecuzione estraibile secondo la norma CEI EN 61271-200 “Apparecchiatura prefabbricata con involucro metallico per tensioni da 1 kV a 52 kV”. Schneider Electric, sempre attenta all’evoluzione normativa e alla proposta di soluzioni di semplice e veloce installazione, propone come DG conforme alle RTC, oltre alla gamma modulare SM6, anche la soluzione monoblocco tipo AT7, gamma prevalentemente orientata alla Distribuzione diffusa con caratteristiche “Plug & Play”. Questa gamma è classificabile secondo la norma CEI EN 62271-200 come: PI (Partizione Isolante) e categoria LSC2A (Loss of Service Continuity). Si tratta nello specifico di unità funzionali monoblocco nate per rispondere alle diverse esigenze applicative che vanno dal terziario alla piccola media industria. La gamma è composta da due unità funzionali: • La prima denominata AT7-A, con ingresso cavi dal basso ed uscita cavi dall’alto. • La seconda denominata AT7-B con ingresso ed uscita cavi dal basso.

AT7-A Semplifica la cabina MT-BT

08 MAGGIO 2011

AT7-B Ideale per il revamping

Quando è consigliabile utilizzare la soluzione AT7-A o la soluzione AT7-B? La soluzione AT7-A è particolarmente indicata in impianti semplici, nuovi o revamping ove viene sostituito il trasformatore. Per esempio, nel caso di sostituzione del trasformatore isolato in olio con quello isolato in resina e la sostituzione dei relativi cavi MT. L’uscita cavi dall’alto permette la connessione diretta sui terminali MT del nuovo trasformatore. La soluzione AT7-B è invece indicata in nuovi impianti con opere edili già esistenti non modificabili (in particolare il cunicolo cavi MT). Nei casi di revamping della sola Unità di media tensione (DG), il trasformatore MT/BT non viene sostituito, come anche i cavi MT di collegamento allo stesso. Di seguito le apparecchiature principali della soluzione AT7 Trasformatori di corrente di fase La gamma AT7 unisce alla semplicità di installazione l’innovazione dei sensori di misura multi-range TLP 130-160: un solo sensore copre tutte le esigenze di protezione e misura, è garantita la sicurezza del funzionamento e una catena di protezione semplice e di qualità grazie all’associazione dei relè SEPAM e dei sensori TLP 130-160. I sensori di misura TLP rispondono alla norma IEC 60044-8, sono dei trasformatori di tipo toroidale con avvolgimento secondario permanentemente chiuso su shunt (compreso nello stesso involucro), avvolto su nucleo ferro-magnetico. A fronte di una corrente primaria pari a 100 A si rende disponibile in uscita al secondario una tensione pari a 22,5 mV. Grazie a ciò si risolve il potenziale problema della apertura accidentale dei TA tradizionali. Il segnale secondario di pochi mV è sufficiente ad essere trattato con i moderni relè a microprocessore della serie SEPAM in grado di soddisfare tutte le necessità relative alla protezione delle macchine e delle reti di distribuzione elettrica, per tutti i livelli di tensione e i sistemi di messa a terra del neutro. Oltre alle funzioni di protezione, i SEPAM offrono anche funzioni di misura, di diagnostica, sorveglianza, controllo/comando. Possono essere connessi a reti di comunicazione per la supervisione dell’impianto.


Speciale

Sepam Serie 20-40

TLP 130

TLP160

Trasformatori di corrente omopolare per guasti a terra Le unità funzionali AT7-A e AT7-B accettano il trasformatore omopolare di terra CSH 160, trasformatore che, sempre in associazione al relè SEPAM, è idoneo a rilevare correttamente la tipica corrente di guasto a terra, che si stabilisce sulle reti di quei distributori che operano a neuCSH 160 tro compensato (Bobina di Petersen). Ricordiamo che la corrente di guasto monofase a terra, che si stabilisce in particolari condizioni di compensazione della rete del Distributore, assume un andamento come quello riportato in figura. La componente unidirezionale di questa corrente, avente le seguenti caratteristiche componente unidirezionale Imax = 750 A e costante di tempo T= 150 ms sovrapposta ad una corrente alternata sinusoidale a 50 Hz tipicamente con valore efficace pari a 50A, fa si che trasformatori di corrente non idonei possano essere affetti da fenomeni di saturazione, tale fenomeno comporta il ritardo all’l’intervento della protezione associata. Fig. 1 Andamento tipico della corrente di guasto terra, con esercizio della rete a Neutro Compensato, durante i primi istanti (fase transitoria di stabilimento)

Caratteristiche del sezionatore di linea • Ermeticità: l’involucro isolante è riempito di SF6 a una pressione relativa di 0,4 bar. Tale involucro è del tipo “sistema a pressione sigillato” secondo la definizione della norma CEI EN 60694 allegato E. • Sicurezza: le sovrapressioni accidentali sono limitate dalla rottura della membrana di sicurezza, posizionata nella parte posteriore dell’involucro e i gas quindi vengono canalizzati verso il retro dell’unità, senza alcun rischio per l’operatore. L’apparecchio può assumere 3 posizioni: chiuso, aperto, messa a terra • chiuso (fig. 1) in tale posizione l’interruttore di manovra-sezionatore o il sezionatore, garantisce il collegamento elettrico di potenza tra le sbarre principali e la linea. • aperto (fig. 2) in tale posizione garantisce il sezionamento tra le sbarre e la linea. • messa a terra (fig. 3) garantisce la messa a terra. Tale messa a terra, nel caso dell’interruttore di manovra-sezionatore, possiede, conformemente alle norme, il potere di chiusura su cortocircuito.

L’interruttore SF1 L’interruttore SF1 utilizza l’esafluoruro di zolfo (SF6) per l’isolamento e per l’interruzione. È costituito da tre poli separati fissati su di una struttura che sostiene il comando. Tale involucro è del tipo “sistema a pressione sigillato” secondo la definizione della norma CEI EN 60694 allegato E. L’interruttore SF1 utilizza il principio dell’autocompressione dell’SF6. Inizialmente i contatti principali ed i contatti rompiarco sono chiusi: • Precompressione: durante il movimento di apertura il pistone provoca una leggera compressione dell’SF6 all’interno della camera di compressione. • Interruzione dell’arco: a seguito della formazione dell’arco elettrico tra i contatti rompiarco, una ridotta quantità di gas viene convogliata sull’arco stesso attraverso l’ugello isolante. Il raffreddamento dell’arco è ottenuto per convezione forzata quando si interrompono correnti deboli; quando invece si interrompono correnti elevate, è l’effetto di espansione termica a causare il movimento dei gas caldi verso le parti fredde dell’apparecchio. La distanza tra i contatti rompiarco assicura, al primo passaggio per lo zero, la definitiva interruzione dell’arco. • Ulteriore iniezione di gas fresco: l’iniezione di gas fresco continua fino alla completa apertura dei contatti. Il comando dell’interruttore è equipaggiabile sia con bobina di apertura a mancanza di tensione che a lancio di corrente. Schneider Electric è lo specialista globale nella gestione dell’energia. Offre soluzioni integrate per rendere l’energia più sicura e affidabile, efficiente, produttiva e sostenibile in diversi settori: energia e infrastrutture, processi industriali, data center, building automation e residenziale. Con un fatturato 2010 di 19,6 miliardi di euro opera con 110.000 dipendenti in oltre 100 paesi. E’ presente in Italia con 2.750 effettivi, tra commercio e produzione, e conta 8 aree commerciali, 5 siti industriali, un Centro Logistico integrato e un Centro Assistenza Clienti unico.

09 INFORMAZIONE TECNICA


SIEMENS

Siemens: fornire energia al pianeta Oltre 200 paesi, più di 280 milioni di persone che vivono in 25 metropoli, 6 miliardi la popolazione mondiale. La sostenibilità delle nuove città dipende da quanto sarà in futuro affidabile la distribuzione dell’energia. Urbanizzazione e cambiamento demografico costituiscono due delle sfide più importanti su cui si gioca lo sviluppo futuro dell’umanità: la popolazione urbana ha già superato quella rurale mentre, secondo le Nazioni Unite, entro il 2020 i consumi di energia aumenteranno del 70%. In queste condizioni la fornitura di energia diventa un elemento critico perchè soggetta a esigenze di sicurezza, di compatibilità ambientale e di efficienza economica. Siemens è in prima linea per soddisfare questi requisiti e migliorare costantemente le proprie competenze attraverso acquisizioni e investimenti in attività di ricerca e sviluppo.

Gamma NXAIR fino a 24kV CEI-EN62271 -200 LSC2B-PM

NXPLUS C GIS per distribuzione Primaria CEI-EN62271-200

In un’ottica di sviluppo e crescita, l’attenzione di Siemens è continuamente tesa a ottimizzare il proprio portafoglio, particolarmente attenta a migliorare l’affidabilità dei propri prodotti. Per questo SIEMENS Medium Voltage è stata la prima Azienda in Europa ad adeguarsi alle nuove Norme internazionali di prodotto, le IEC 62271-200 e 100.

Interruttore MT in vuoto per QTM di distribuzione Primaria CEI-EN 62271-200 e 100

8DH10 e 8DJ Quadri fino a 24kV isolati in gas per impiego universale CEI-EN62271-200

Qualità, efficienza e vicinanza al cliente sono gli ingredienti che hanno fatto di Siemens uno dei player leader in oltre 190 paesi nel settore della trasmissione e distribuzione di energia. In qualità di produttore, systems integrator, fornitore di soluzioni e servizi completi, Siemens trasporta e distribuisce elettricità dalla centrale all’utilizzatore finale.

10 MAGGIO 2011

Da oltre 25 anni la gamma dei quadri di media tensione, con isolamento in gas e interruttore in vuoto, assicura il più elevato grado si sicurezza e continuità d’esercizio. I quadri MT delle famiglie PLUS sono impiegati dove la perdita d’energia è economicamente inaccettabile: web farm, ospedali, grattacieli, industrie, centri commerciali, impianti Offshore. Oggi, in Italia, cambiano le regole di connessione alla rete di distribuzione e SIEMENS è già pronta con i quadri di media tensione della famiglia 8DH10, personalizzati per aderire perfettamente alle nuove configurazioni previste dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas. Per l’utilizzatore sono soluzioni che garantiscono il miglior investimento per il futuro e il massimo grado di continuità d’esercizio.


Speciale

In accordo con le nuove regole tecniche di connessione RTC nasce la linea SITRA • • • • • •

Sezione ricevitrice - Dispositivo Generale - alimentazione e protezione trasformatore, tutto in un pannello da 50 cm di larghezza x 80 cm di profondità x 140 cm di altezza Sicuro perché a tenuta d’arco interno e manovre a prova di errore Conveniente: esente da manutenzione e competitivo Disponibile anche come pannello di quadro in batteria (versione LST1) SITRA è provato secondo la nuova Normativa CEI-EN 62271-200 e in accordo alle nuove RTC SITRA e LST1 fanno parte della gamma di quadri 8DH10

SITRA DG Secondo nuove RTC

SITRA DG Secondo nuove RTC, con sezionatore di terra

11 INFORMAZIONE TECNICA


LOVATO ELECTRIC

electric

Novartis Efficienza energetica in industria chimico-farmaceutica In un impianto industriale si nascondono sprechi di energia e inefficienze che nel tempo possono causare danni alle linee produttive e incrementi ingiustificati dei costi. Migliorare l’efficienza della infrastruttura energetica aziendale, al fine di eliminare malfunzionamenti e contenere i costi energetici, significa obbligatoriamente attuare un monitoraggio accurato della rete elettrica e individuare le giuste azioni correttive per ottimizzare i consumi. Un esempio di successo in tal senso lo forniscono Novartis Farma S.p.A. di Torre Annunziata, uno dei principali poli produttivi della multinazionale farmaceutica che ha da poco realizzato un nuovo sistema di monitoraggio delle rete elettrica, e LOVATO Electric, la storica azienda bergamasca punto di riferimento mondiale nella produzione di componenti elettromeccanici ed elettronici per l’automazione industriale che ha fornito la strumentazione di misura e analisi per il nuovo sistema. Ambiziosi gli obiettivi del progetto: rilevare le inefficienze della fornitura energetica, ottimizzare i consumi e conseguire un consistente risparmio economico. Importanti risultati si registrano a soli tre mesi dall’applicazione. I limiti del sistema precedente Il sistema di monitoraggio elettrico adottato nell’insediamento produttivo di Torre Annunziata presentava diversi limiti, tra cui l’impossibilità di effettuare diagnosi immediate dei coefficienti di efficienza delle singole macchine, di rilevare il consumo delle apparecchiature nei diversi stati di funzionamento e di evidenziare eventuali stati di malfunzionamento dovuti a derive di assorbimento o sovratensioni. Alla lacunosità delle rilevazioni si aggiungeva la soggettività della lettura dei dati di misura, che erano annotati manualmente dal letturista, trasposti su carta e infine riportati in archivi informatici con elevate possibilità di errore sia in fase di interpretazione sia di trascrizione, cui non seguiva alcuna verifica di congruità. La lettura, eseguita su centosettantaquattro contatori, portava inoltre a una inevitabile asincronia dei dati acquisiti. Assente anche la possibilità di effettuare letture parziali di

12 MAGGIO 2011

energia reattiva. A fronte di una lettura globale dell’energia reattiva per le due linee di fornitura elettrica dello stabilimento mancava il dato di energia reattiva proprio di ogni utenza, fondamentale per individuare rami di circuito devianti dai fattori di potenza ottimale e che possono influenzare il corretto funzionamento dell’intero impianto. Le funzioni del nuovo sistema Il sistema di monitoraggio della rete elettrica realizzato con gli analizzatori LOVATO Electric offre all’impianto campano modalità di rilevazione e controllo assolutamente innovative. In primis, consente di tracciare le inefficienze della fornitura di energia elettrica grazie a specifiche funzioni di controllo e allarme per i maggiori indici di qualità della fornitura, quali interruzioni e microinterruzioni, innalzamenti e abbassamenti della tensione di rete, buchi di tensione, asimmetria, controllo della frequenza e delle armoniche di tensione. Monitorando le perturbazioni della rete in ingresso è possibile confrontarle con i dati relativi ai fermi produttivi e ai guasti alle apparecchiature e valutare la stipula di un eventuale contratto integrativo. Il monitoraggio costante e in tempo reale dei consumi elettrici del sito consente inoltre di formulare analisi precise sulla domanda di energia e di elaborare piani strategici che possano portare all’adozione di una politica energetica più efficace, volta a evitare le eccedenze energetiche che gravano sui contratti di fornitura e ripartire esattamente i costi dei consumi energetici per determinare con maggiore precisione il valore del prodotto.


Speciale

Per il progetto di Novartis Farma, LOVATO Electric ha fornito: •

• •

l’analizzatore DMG900 con modulo di espansione Energy quality EXP1031 posto sugli arrivi principali (punto di consegna fornitura dell’energia elettrica) gli analizzatori DMG900 a monte della distribuzione di ogni cabina gli analizzatori DMG300 sulle utenze di ogni centro di costo.

Tutti gli analizzatori sono equipaggiati con moduli di comunicazione RS485 – protocollo Modbus. Responsabile del progetto in Novartis Farma Giovanni Cioffi (Perito Industriale).

Gli obiettivi dell’investimento Il controllo su un ampio numero di grandezze elettriche e l’analisi sistematica della rete sono destinati ad apportare benefici a breve e lungo termine a livello organizzativo, strategico ed economico. Dal punto di vista pratico e organizzativo Novartis può già ridurre la raccolta manuale dei dati, eliminare gli errori di trascrizione, che sovente compromettono il risultato atteso, e offrire maggiore certezza all’operatore che da remoto diagnostica una situazione anomala e organizza una ricerca guasto mirata. Sul piano strategico si definisce sempre più la capacità dell’infrastruttura energetica di sopportare incrementi produttivi senza incorrere in interruzioni dell’alimentazione, e al contempo avanzano la centralizzazione di dati e informazioni e la determinazione automatica delle situazioni anomale rispetto ai consumi attesi per ogni singolo periodo e centro di costo. Non meno importanti i benefici economici, tra cui l’individuazione di ulteriori opportunità di risparmio energetico grazie alla emersione di sprechi dovuti ad abuso o negligenza; la possibilità di determinare situazioni atipiche degli impianti e supportare la manutenzione preventiva e predittiva evitando costi imprevisti.

atipiche, di aree produttive gravate da costi energetici eccessivi e aree con incidenza inferiore al dovuto. Inevitabile la revisione delle previsioni dei costi energetici a budget. Da un punto di vista puramente tecnico sono state rilevate e risolte varie problematiche, come quella del rifasamento (carico capacitivo) attivo sulla linea quando non necessario – e imputabile alla presenza di sistemi di rifasamento fissi distribuiti sui vari impianti – che causava l’assorbimento dell’energia reattiva capacitiva e la sovrapposizione con la reattiva induttiva normalmente consumata dall’impianto. Risolte anche le problematiche legate all’effetto Ferranti: l’eccessivo rifasamento comportava sovratensioni al termine di alcune linee, problemi di isolamento e occasionali scariche elettriche. Posto rimedio infine al problema di inquinamento armonico delle linee sotto inverter, che provocava il surriscaldamento dei cavi e scatti intempestivi delle protezioni con ripercussioni sulla continuità dell’esercizio.

I risultati dei primi tre mesi L’introduzione del nuovo sistema di monitoraggio e l’installazione di due analizzatori LOVATO Electric tipo DMG900 (equipaggiati con modulo di memoria dedicato al controllo della qualità dell’energia) sui due arrivi principali di fornitura energetica hanno mostrato risultati pressoché immediati. Nei primi tre mesi si sono riscontrati tre buchi di tensione (a 31, e 27 kV rispetto ai 60kV nominali) e molte interruzioni consecutive (0kV). Importanti le ricadute registrate sugli impianti produttivi: 4 ore di fermo in area packaging e altrettante in tableting; 6 in impianti di granulazione e 2 in area laccatura. Significativi i risvolti anche in ambito amministrativo: le allocazioni sui vari centri di costo hanno messo in luce l’esistenza di situazioni

13 INFORMAZIONE TECNICA


SICAME OCMEI

Effetti della corrente elettrica nel corpo umano Le conseguenze del contatto con elementi in tensione possono essere più o meno gravi secondo l’intensità della corrente che passa attraverso il corpo umano e la durata della “scossa elettrica”. Infatti il corpo umano è un conduttore che offre resistenza al passaggio della corrente: minore è la sua resistenza, maggiore è l’intensità della corrente che circola nell’organismo. La resistenza del corpo umano dipende da numerosi fattori : la natura del contatto, lo stato della pelle, gli indumenti che possono interporsi, le condizioni dell’ambiente, la resistenza interna dell’organismo (che è variabile da persona a persona); ad esempio quando nel sangue sono presenti anche piccole quantità di alcool, la resistenza del corpo umano è notevolmente ridotta. La resistenza del corpo umano è la resistenza che limita il valore di picco della corrente al momento in cui si stabilisce la tensione di contatto ed è circa uguale all’impedenza interna del corpo umano, la quale viene definita “impedenza tra due elettrodi in contatto con due parti del corpo umano, dopo aver tolto la pelle sotto gli elettrodi”. Nella figura seguente i valori riportati si riferiscono alla percentuale di impedenza del corpo umano considerando il percorso della corrente tra la mano e la corrispondente parte del corpo:

Il valore della resistenza, varia in pratica tra 30.000 Ohm, nelle zone superficiali di contatto, e può raggiungere valori di alcuni MOhm nel caso di polpastrelli secchi, mentre può scendere a qualche decina di Ohm nel caso di mani o piedi bagnati. La corrente, passando attraverso il corpo umano, può provocare gravi alterazioni, le quali causano dei danni temporanei o permanenti. La corrente elettrica agisce direttamente sui vasi sanguigni e sulle cellule nervose provocando, ad esempio lo stato di shock; agisce sul sistema cardiaco provocando lesioni al miocardio, aritmie, alterazioni permanenti di conduzione; provoca danni all’attività cerebrale, al sistema nervoso centrale, e può danneggiare l’apparato visivo e uditivo. Gli effetti più frequenti sono: • Ustioni • Arresto della respirazione • Tetanizzazione • Fibrillazione USTIONI Le ustioni possono essere provocate sia dal passaggio della corrente attraverso il corpo umano, sia dall’arco elettrico, sia da temperature eccessive prodotte da apparecchi elettrici; il fenomeno è accentuato nei punti di entrata e uscita. Le ustioni si possono classificare in tre tipi: • Ustioni localizzate sulla cute detti “marchi” • Ustioni localizzate in particolari distretti detti “folgorazioni” • Grandi necrosi distrettuali, le parti colpite sono carbonizzate e la necrosi è profonda e coinvolge cute, muscoli etc.; il rischio di morte è elevatissimo. Arresto della respirazione Al passaggio della corrente elettrica i muscoli responsabili della respirazione si contraggono e non consentono più l’espansione della cassa toracica. L’arresto della respirazione sopraggiunge quando l’organismo viene sottoposto ad una corrente di rilascio superiore a 10 mA e se la sottoposizione perdura, l’individuo può perdere conoscenza e morire soffocato se non si interviene prontamente sulla causa primaria e con la respirazione assistita. La soglia di rilascio, cioè il massimo valore di corrente per cui una persona può lasciare gli elettrodi con cui è a contatto, dipende da più parametri come l’area di contatto, le caratteristiche fisiologiche dell’individuo, la forma degli elettrodi. Tetanizzazione Quando si applica uno stimolo elettrico a una fibra nervosa, l’azione di stimolazione che esso produce si propaga dalla fibra nervosa fino al muscolo che si contrae per poi tornare nuovamente a liberarsi. Se gli stimoli si susseguono senza dar tempo al muscolo di rilassarsi gli effetti si sommano e il muscolo è portato a contrarsi completamente e a rimanere in questa posizione sino al cessare degli stimoli. Questo processo viene chiamato tetanizzazione e si verifica quando il corpo umano è attraversato da corrente, sia alternata che continua, quando questa è di durata e valori sufficienti.

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Speciale Fibrillazione Nel cuore circolano correnti simili a quelle presenti in un comune circuito elettrico, se alle normali correnti elettriche fisiologiche viene sottoposta una corrente elettrica di intensità superiore, essa può provocare l’alterazione nel naturale equilibrio elettrico corporeo. Se agli impulsi elettrici prodotti dai centri nervosi si sommano altri impulsi elettrici estranei, gli ordini trasmessi dai centri nervosi ai muscoli risulteranno alterati e quest’ultimi non svolgeranno più adeguatamente i loro compiti. Questo è ciò che accade alle fibrille del ventricolo. Quando le fibrille ricevono segnali elettrici esterni eccessivi e non regolari iniziano a contrarsi in modo caotico, l’una indipendentemente dall’altra producendo il fenomeno della fibrillazione che non permette al cuore di funzionare adeguatamente sino a portare all’arresto cardiaco. La soglia di fibrillazione ventricolare, dipende sia da parametri fisiologici (anatomia del corpo, funzione cardiaca ) sia da parametri elettrici. (valore e tipo di corrente).

Le Regole d’Oro

1 _ Selezionare l’attrezzatura giusta

2 _ Separare l’area di lavoro da possibili fonti di corrente elettrica esterne

3 _ Bloccare tutti gli interruttori di collegamento all’alimentazione nella posizione aperta

4 _ Controllare l’assenza di tensione su ogni singolo conduttore

5 _ Utilizzare il sistema di messa a terra e cortocircuito adeguatamente dimensionato all’impianto

6 _ Evidenziare l’area di lavoro con appositi segnali visivi omologati secondo le norme vigenti

“Solo adesso il tuo lavoro non è più a rischio”

15 INFORMAZIONE TECNICA


3M

SPECIALE

Soluzioni per la Media Tensione Soluzioni per la Giunzione di Cavi di Media Tensione L’attenzione che da sempre viene posta sull’affidabilità della Rete Elettrica è testimoniata dalla Normativa CEI 0-16. Tale Normativa definisce le prescrizioni per la corretta connessione degli impianti degli utenti tenendo conto delle caratteristiche funzionali, elettriche e gestionali della maggior parte delle reti italiane. Le prescrizioni tengono conto sia delle esigenze della distribuzione dell’energia elettrica e della sicurezza funzionale delle reti, sia delle esigenze degli Utenti che dovranno essere connessi a queste ultime. 3M grazie al proprio know how tecnologico, frutto di decenni di esperienza nel settore, fornisce una gamma completa di soluzioni per la giunzione di cavi di Media Tensione unipolari estrusi fino a 36 kV. La Tecnologia, inventata da 3M nel 1968, è di tipo Autorestringente e consente all’utilizzatore finale di: • • • • •

Incrementre l’affidabilità delle installazioni grazie ai componenti integrati; Ridurre al minimo i tempi di installazione e quindi i costi totali; Semplificare al massimo l’installazione da parte dell’operatore riducendo drasticamente le possibilità di errori; Annullare l’uso di attrezzature specifiche (bombole di gas, bruciatori ecc..); Incrementare la propria sicurezza personale in quanto non si utilizzano fonti di calore o prodotti chimici.

Infatti, le principali cause dei guasti sulle linee di distribuzione interrate sono attribuibili ad imperfezioni nei punti di giunzione. Tali imperfezioni dipendono soprattutto dalla componente umana che interviene nella “composizione” e realizzazione del giunto; le soluzioni 3M, grazie all’integrazione dei componenti critici, riducono l’impatto di questa componente, garantendo una maggiore affidabilità delle giunzioni.

16 MAGGIO 2011

La gamma comprende 3 differenti serie: •

QS20: giunzione autorestringente completamente integrata nei componenti critici, per cavi unipolari estrusi fino a 300 mm2, con grado di isolamento fino a 36kV.

QS200: giunzione autorestringente, con o senza connettore, parzialmente integrata nei componenti critici, per cavi unipolari estrusi fino a 1000 mm2, con grado di isolamento 36kV.

QS2000E: giunzione autorestringente con minor integrazione nei componenti critici rispetto ai QS200, per cavi unipolari estrusi fino a 1000 mm2, con grado di isolamento 36kV.


Speciale

ASITA

Asita Strumentazione per la verifica delle protezioni in cabina La norma CEI 016 definisce che il sistema di protezione generale (SPG) all’interno di una cabina è composto da trasduttori di corrente di fase e di terra (ed eventuali trasduttori di tensione) con le relative connessioni al relè di protezione, dal relè di protezione con relativa alimentazione e dai circuiti di apertura degli interruttori. I relè di protezione principali da installare sono: protezione di massima corrente, protezione di massima corrente omopolare (51, 51N) e, quando prescritta, la protezione direzionale di terra (67N). La verifica delle tarature di queste protezioni, oltre che dopo l’installazione, va eseguita anche in fase di manutenzione programmata per verificare la loro efficienza. La periodicità di verifica delle protezioni viene indicata annuale dalla norma CEI 015 “Manutenzione delle cabine elettriche MT/BT dei clienti/utenti finali”. Per l’esecuzione di queste prove è necessario dotarsi di strumentazione adeguata allo scopo. Per l’esecuzione delle verifiche su tutte le protezioni previste dalla norma CEI 016, lo strumento base da utilizzare deve essere dotato di una uscita di corrente regolabile, una uscita di tensione regolabile e la possibilità di regolare lo sfasamento della tensione rispetto alla corrente. L’uscita di corrente verifica la protezione di massima corrente di fase e di massima corrente omopolare. L’utilizzo in combinazione delle uscite di corrente, di tensione e la regolazione dell’angolo di fase permette il controllo delle protezioni direzionali. Lo strumento ovviamente deve essere dotato di un cronometro di precisione con un’adeguata risoluzione (1ms). Gli strumenti per l’esecuzione di queste prove possono essere di tipo elettromeccanico o di tipo elettronico. Lo strumento di tipo elettromeccanico regola tramite un variac la corrente di prova e questa dipende dell’impedenza del circuito a cui è collegato. Quindi, per regolare in modo corretto la corrente di uscita, si può operare in due modi: 1) Esecuzione di una pre-prova, cioè si collega lo strumento alla protezione da verificare, si regola la corrente fino al valore desiderato (questo normalmente provocherà l’intervento della protezione stessa), quindi si resetta

la protezione e si riesegue la prova, annotandosi sia il valore di corrente erogato che il tempo di intervento. 2) Se l’apparecchiatura elettromeccanica è di tipo “evoluto”, è dotata della funzione di ”preselezione”. Questa funzione consente la regolazione della corrente di prova senza eseguire la “pre-prova, riducendo sensibilmente i tempi di esecuzione della misura. Questa funzione permette la misura dell’impedenza del circuito di prova quindi, memorizzando internamente allo strumento questo dato, è possibile simulare l’erogazione della corrente e regolare tramite il variac il valore della corrente desiderato. Nello strumento di tipo elettronico, la generazione dei segnali avviene tramite amplificatori elettronici che garantiscono una ottima stabilità del segnale in uscita e la programmazione avviene semplicemente impostando il valore desiderato su di un display. L’esecuzione della prova avviene in modo più semplice e veloce. Asita dispone di diversi sistemi per la verifica dei relè di protezione, fra cui 2 modelli specifici per l’applicazione in questione; PTE100C-PRO il più classico della gamma asita, elettromeccanico che permette la verifica delle protezioni tipo 51, 51N e 67N; PTE50CE-PRO completamente elettronico ed automatico con la tecnologia più desiderata del momento, la velocità nell’effettuare le misure con la massima stabilità, permettendo all’operatore di risparmiare tempo. La punta di diamante della gamma prova relè di Asita è MENTOR12 l’unico sistema per la prova di tutti i tipi di relè di protezione del tipo all in one.

17 INFORMAZIONE TECNICA


AUTOMAZIONE INDUSTRIALE Soluzioni per l’automazione e l’industria

• Un’offerta globale di prodotti, servizi e soluzioni per il settore industriale, OEM e quadristi • Partnership strategica con i più importanti brand del settore • Team di specialisti e strutture locali dedicate, a servizio della clientela


AUTOMAZIONE

SCHNEIDER ELECTRIC

Quadri universali Spacial Caratteristiche principali della gamma sono la versatilità, la robustezza e la riduzione del tempo di montaggio. La gamma di quadri si compone di due versioni: Spacial SF, un quadro metallico affiancabile che si adatta a ogni tipologia di configurazione e Spacial SM quadro metallico monoblocco facile e veloce da installare. Con oltre 600 differenti possibili configurazioni queste soluzioni si adattano a qualsiasi tipo di ambiente e sono state realizzate per risparmiare il 25% di tempo in fase di installazione, oltre ad essere la gamma più resistente e robusta presente sul mercato. Entrambe le versioni hanno un grado di protezione IP55, IK10 e IK08, anche per garantire un ottimo funzionamento sia dei componenti di automazione sia dei dispositivi elettrici, sono conformi alla norma internazionale IEC 62208 per la bassa tensione involucri vuoti e il colore che le identifica è il grigio RAL7035, in continuità all’attuale tendenza del mercato locale.

Accessibilità Il design simmetrico del profilato permette di installare le porte su qualsiasi lato dell’armadio, con apertura verso destra o verso sinistra, offrendo un’accessibilità totale.

Rapidità di montaggio Il doppio sistema di fori sulla struttura permette l’installazione della maggior parte degli accessori con dadi o viti autofilettanti TORX T30 M6. Sono presenti traverse agganciabili per un montaggio rapido, da fissare con semplici viti autofilettanti.

Le caratteristiche della gamma • Robustezza La struttura composta da un profilo singolo in acciaio zincato da 1.5 mm, con elevato momento d’inerzia. Sono in grado di sopportare carichi fino a 1000 kg senza arrecare danni alla struttura. I montanti verticali sono avvitati ai telai del tetto e del fondo con connessioni in acciaio sinterizzato. •

Affidabilità Il particolare design del profilato crea una doppia barriera di protezione contro la penetrazione di polvere e acqua negli armadi affiancabili. La prima barriera è offerta dall’elemento connettore in metallo, la seconda dalla guarnizione in EPDM (resina poliuretanica espansa) che garantisce la tenuta stagna.

Comfort La maniglia robusta ed ergonomica facilita l’inserimento del sistema di bloccaggio e consente l’installazione di un’ampia gamma d’inserti completi di adattatore di forme diverse, serrature cilindriche e chiavi a combinazione. I pannelli con viti prigioniere facilitano il montaggio e lo smontaggio.

Accessibilità

19 INFORMAZIONE TECNICA


EATON MOELLER

Lean Automation, Eaton propone le soluzioni semplici ed ottimizzate per l’Automazione Come produttore leader di componenti e sistemi di elettrotecnica e automazione, il settore Eaton Electrical presenta i nuovi controllori con display touchscreen della serie XV102 per HMI/PLC ad alte prestazioni con master SmartWire-DT integrato. SmartWire-DT è la tecnologia di connessione e comunicazione universale di Eaton: il sistema uniforme e aperto sostituisce il cablaggio di comando in tutti i componenti, dagli interruttori automatici di potenza alle partenze motore e convertitori di frequenza fino agli apparecchi di comando e segnalazione. La nuova serie di apparecchi XV102, con master SmartWire-DT basata su HMI/PLC XV100, si contraddistingue anche per le dimensioni compatte e l’eccezionale performance, garantita da un processore RISC a 400 MHz e da una memoria onboard da 128 MB (espandibile all’occorrenza con una memory card SD). Tutti gli HMI/PLC sono in grado di gestire anche applicazioni PLC complesse. La novità è rappresentata dal master SmartWire-DT integrato nell‘apparecchio: fino ad ora la connessione richiedeva un gateway collegato a HMI/ PLC XV100 tramite CANopen o Profibus. Eaton ha ora risolto il problema in modo elegante ed efficiente con l’interfaccia SmartWire-DT e ha integrato il master direttamente nel touch panel. A partire dal terzo trimestre 2011 Eaton lancerà sul mercato cinque varianti di HMI/PLC XV102 con master SmartWire-DT. Saranno disponibili i seguenti formati e le seguenti interfacce: display da 3,5”, 5,7” e 7” con interfaccia RS485 e CANopen o Profibus DP/MPI. L’integrazione del master SmartWire-DT offre molteplici vantaggi per l‘utente. La linea SmartWire-DT può essere configurata in modo semplice e pratico via CoDeSys. Inoltre i dati tecnici dell’interfaccia SmartWire-DT sono gli stessi dei gateway SmartWire-DT precedenti e ciò consente all’utente

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di accedere all‘ampia gamma di funzioni e di collegare fino a 99 slave ad un master SmartWire-DT. All’insegna del motto “connettere, non cablare”, l‘interfaccia SmartWire-DT si collega direttamente al PLC senza l’ausilio di un circuito intermedio. L’utente risparmia inoltre i costi aggiuntivi di un gateway separato collegato via cavo.


AUTOMAZIONE

Con le cinque varianti HMI/PLC XV102, Eaton copre un’ampia gamma di applicazioni. Il dispositivo da 3,5” insieme agli elementi di comando e segnalazione SmartWire-DT, alle partenze motore, ai contattori e agli I/O SmartWire-DT decentrati costituisce quindi la soluzione ideale per “soluzioni di Lean Automation” compatte. Per macchine e impianti di medie dimensioni sono indicati i dispositivi da 5” e 7”. Grazie a due bus di campo standard – a scelta Profibus DP o CAN – oltre a SmartWire-DT è possibile integrare nel concetto di automazione anche dispositivi con interfacce di bus di campo standard.

SmartWire-DT collega ad esempio pulsanti, indicatori luminosi, dispositivi di comando fino ai sensori. Anche i convertitori di frequenza, i sistemi di sicurezza e gli azionamenti idraulici ed elettrici saranno gradualmente integrati tramite SmartWire-DT. “Lean Automation” riunirà infine i sistemi di azionamento elettrico e idraulico nel mondo dell‘automazione.

Come tutti i dispositivi di visualizzazione del gruppo di prodotti XV, l’HMI/ PLC della serie XV102 può essere progettato con il software di visualizzazione Galileo o visualizzazione CoDeSys e programmato col sistema di programmazione xSoft-Codesys-2 come PLC secondo la norma IEC61131-3. Grazie alla profondità di montaggio ridotta, i panel possono essere installati anche in spazi limitati. I dispositivi XV102 seguono la tendenza alle soluzioni scalabili hardware e software, che consentono ai costruttori di macchine e impianti di ridurre le spese di engineering e di manutenzione degli impianti. La serie XV102 si adatta infatti alle esigenze del mercato, che richiede macchine realizzabili con sistema modulare. Questa struttura visionaria di “Lean Automation”, sviluppata da Eaton, rende superfluo l’impiego di I/O remoti e di qualsiasi cablaggio del segnale per sensori o attuatori. “Lean Connectivity” porta la tecnologia SmartWireDT direttamente nelle apparecchiature, come chiaramente dimostrato dalla serie XV102. La struttura è costituita da un HMI/PLC con SmartWire-DT integrato e componenti decentralizzati intelligenti. Partendo dal panel,

In questo piccolo CHIP è racchiusa tutta la potenza e la tecnologia del Sistema SmartWire-DT

21 INFORMAZIONE TECNICA



AUTOMAZIONE

GE POWER

PACSystems controller RX3i La piattaforma PACSystems con controller RX3i offre un elevato livello di automazione in un dispositivo compatto ed economico. Grazie all’ambiente di programmazione universale (Proficy Machine Edition), che consente la portabilità del software attraverso piattaforme hardware multiple, si ha una reale convergenza delle scelte di controllo. La tecnologia flessibile e gli standard di comunicazione aperti di RX3i aiutano gli utenti a migliorare la performance complessiva dei propri sistemi di automazione, abbassando i costi ingegneristici e riducendo sensibilmente le preoccupazioni riguardo la migrazione di breve e lungo termine e la longevità della piattaforma. PACSystems RX3i consente trasmissioni di dati più rapide e senza colli di bottiglia, grazie anche a un backplane basato su PCI e una CPU Pentium® da 300 mHz. I suoi alimentatori ad alta capacità possono essere impiegati in configurazioni singole o multiple per fornire una adeguata alimentazione e ridondanza. PACSystems RX3i presenta inoltre I/O rapidi, funzioni diagnostiche e interrupt e gode della capacità di inserzione dei moduli sotto tensione (hot insertion), anche per i moduli I/O ereditati. Il processore Intel integrato nell’ultima e più potente versione di PACSystems Rx3i permette di soddisfare i requisiti essenziali per l’elaborazione ad alta velocità, le comunicazioni integrate e l’archiviazione di grandi quantità di dati.

Caratteristiche principali della CPU 315 PACSystems RX3i: • 20 MB di memoria utente protetta mediante batteria e 20 MB di memoria utente flash non volatile • Accesso alla memoria di massa tramite una tabella di riferimento %W • Memoria configurabile per dati e programmi • Programmazione in ambienti Ladder Diagram, Structured Text, Function Block Diagram e C • Variabili simboliche con posizionamento automatico in grado di utilizzare qualunque quantità di memoria utente • Dimensioni delle tabelle di riferimento che includono 32 kb per %I e %Q discreti e fino a 32.000 parole ciascuno per %AI e %AQ analogici • Supporto per un massimo di 512 blocchi di programma. Dimensioni massime dei singoli blocchi pari a 128 kB • Due porte seriali, una RS-485 e una RS-232

La nuova CPU 315 RX3i è infatti specificamente progettata per le applicazioni di controllo a elevate prestazioni ed è ideale per un ampio ventaglio di applicazioni che richiedono grandi volumi di dati e ottimizzazione delle prestazioni. La CPU 315 PACSystems RX3i dispone del potente processore Intel® della classe M a 1 GHz e assicura livelli senza precedenti di velocità e prestazioni. La sua efficienza consente alle applicazioni di ridurre i tempi di ciclo delle macchine e migliorarne la produttività. Oltre all’aumento delle prestazioni, la CPU 315 dispone di 20 MB di memoria utente, pari al doppio del livello precedente, ed è quindi in grado di dare risposta ai requisiti essenziali posti dai clienti in termini di velocità di elaborazione e archiviazione di grandi quantità di dati.

23 INFORMAZIONE TECNICA


ABB

ACS355 Grandi prestazioni senza limiti all’ispirazione I nuovi inverter ABB con potenza a partire da 0,37 kW sono pronti per lavorare al vostro fianco. Facili da installare ed integrare, con soluzioni personalizzate, garanzia di servizio e assistenza globale vi permetteranno di lavorare senza più preoccupazioni. Safe torque off (SIL 3) Una caratteristica sempre più sentita dai costruttori di macchina è la presenza della funzione di sicurazza Safe Torque off (SIL3) all’interno dell’inverter. Questo perché consente di togliere l’alimentazione al fine di impedire un avviamento accidentale. La funzione Safe Torque Off disattiva la tensione di controllo dei semiconduttori di potenza dello stadio di uscita del convertitore, impedendo all’inverter di generare la tensione richiesta per la rotazione del motore. Grazie alla seguente funzione, incorporata di serie sull’inverter ACS355, i costruttori di macchine hanno una notevole agevolazione per essere conformi alla Direttiva Macchine e la possibilità di risparmiare i costi relativi al contattore d’emergenza. Scoprite ACS355, piccoli inverter dalle grandi prestazioni e iscrivetevi subito alla newsletter di ABB inviandoci i vostri dati (Azienda, Nome, Cognome, @-mail, telefono) all’indirizzo acs. drives@it.abb.com

24 MAGGIO 2011

Perché unico e performante ? 10 semplici motivazioni 1

Controllo vettoriale sensorless

Ottime performance per ogni tipo di applicazione

2

Sovraccarico 150% 1min ogni 10 min ripetitivo

Eliminate le problematiche di sovracorrente per le applicazioni più gravose

3

Chopper di frenatura dimensionato il 100% della potenza nominale

Perfetta gestione di carichi con elevata inerzia

4

Dimensioni ridotte e unificate con possibilità di montaggio affiancato

Ridotti tempi di progettazione e installazione

5

Filtri EMC classe C3 (industriale)

Eliminazione dei disturbi elettromagnetici

6

Schede tropicalizzate

Aumento della vita utile

7

Macro dedicata PLC AC500 e AC500 - eCo

Comunicazione immediata e semplificata con i PLC AC500 e AC500-eCo

8

Versione IP 66-67-69K

Soluzione già a catalogo per applicazioni che richiedono un elevato grado IP

9

Configurabile in Common DC bus

Efficienza energetica per applicazioni rigenerative

10

Funzione di sicurezza Safe torque off (SIL3)

Conformità alle direttive


AUTOMAZIONE

PLC AC500-eCo La soluzione che offre più vantaggi Nelle moderne applicazioni di automazione, i piccoli PLC sono spesso la soluzione ideale per rendere semplici e flessibili le varianti impiantistiche. Il PLC AC500–eCo , grazie alla sua versatilità e all’ampia gamma di applicazioni supportate, si è imposto come lo standard di riferimento nei sistemi di controllo a logica programmabile. Soddisfa tutti i requisiti tipici di un’unità di controllo per piccole applicazioni: ingombro ridotto, struttura compatta, possibilità di espansione modulare e basso costo. Cambia in meglio • Più memoria AC500–eCo offre più memoria rispetto a qualsiasi altro sistema entry level attualmente disponibile sul mercato. La memoria utente da 128 kB rende più efficace lo sviluppo dell’applicazione. • Più velocità Il tempo di elaborazione del programma pari a 0,1 us/istruzione assicura le prestazioni necessarie per lo sviluppo delle logiche di automazione. • Più comunicazione Le porte di comunicazione seriale gestiscono i protocolli Modbus (master e slave) e ASCII. Inoltre è disponibile una versione con porta ethernet integrata. • Più efficacia AC500–eCo permette di risparmiare tempo e denaro grazie all’utilizzo dell’ambiente di programmazione basato su CoDeSys.

Nel caso in cui però ci sia la necessità di avere ciascuna pompa sotto inverter è proficuo adottare una soluzione con AC500–eCo in modo da poter sfruttare ulteriori vantaggi: un ulteriore incremento dell’efficienza energetica di sistema, una diminuzione dell’usura dei componenti, della relativa manutenzione e una ottimizzazione della rumorosità dell’intero sistema. La scalabilità offerta dal prodotto entry-level AC500-eCo dà la sicurezza, inoltre, di sapere che il sistema è in grado di crescere assieme alle necessità. Questo comporta un’estrema flessibilità, perché in qualsiasi momento sarà possibile la gestione di qualsiasi componente aggiuntivo. Il PLC AC500-eCo consente una gestione ottimale dell’impianto comunicando con i drive ACS310 in maniera efficiente ed efficace, infatti entrambi i componenti sono dotati come standard di Modbus. L’elevata connettività con i pannelli operatore CP400 permette, inoltre, in modo veloce ed intuitivo la variazione dei timer e della pressione nelle condotte come la visualizzazione dell’energia risparmiata in kWh o in valuta locale e della diagnostica dell’intero impianto. Nel caso in cui vi sia la necessità di visualizzare e gestire l’impianto tramite un sistema di supervisione è possibile sfruttare la porta Ethernet integrata nel PLC AC500-eCo. Un’altra ragione per scegliere uno dei sistemi PLC più flessibili ed economici sul mercato.

Una fra le più diffuse applicazioni è la gestione e il controllo di più pompe in cascata in modo che queste ultime siano azionate in base alla reale richiesta dell’impianto. Questa soluzione impiantistica è generalmente sviluppata con l’inverter ACS310, il quale sfruttando i software dedicati al pompaggio, incorporati come standard, consente di modulare la pompa principale e avviare le pompe ausiliarie ogni volta che il setpoint del sistema non viene raggiunto. Efficienza energetica e risparmio sui costi dei convertitori aggiuntivi sono i vantaggi assicurati. Codice d’Ordine

Modello

Memoria Programma

INGRESSI/USCITE A BORDO DI

DO

AI

AO

Interf. Ethernet

Alimentazione

ES 1361

PM554-T

128kB

8

6-T

24 V DC

ES 5685

PM554-R

128kB

8

6-R

24V DC

ES 1379

PM554-R-AC

128kB

8

6-R

100-240 V AC

ES 1452

PM564-T

128kB

6

6-T

2*

1**

24 V DC

ES 5727

PM564-R

128kB

6

6-R

2*

1**

24 V DC

ES 1577

PM564-R-AC

128kB

6

6-R

2*

1**

100-240 V AC

ES 5677

PM554-T-ETH

128kB

8

6-T

si

24 V DC

ES 5719

PM564-T-ETH

128kB

6

6-T

2*

1**

si

24 V DC

ES 1478

PM564-R-ETH

128kB

6

6-R

2*

1**

si

24 V DC

ES 1510

PM564-R-ETH-AC

128kB

6

6-R

2*

1**

si

100-240 V AC

* ingressi Analogici 0-10V,10 bit **uscite analogiche 0-10V,4-20mA,0-20mA

25 INFORMAZIONE TECNICA


SICK

Il controllo della posizione negli impianti fotovoltaici ad inseguimento L’impianto fotovoltaico di Cerbara (PU) da 700 Kwp, fa parte di un progetto partito nel 2006 mediante il piano di incentivazione denominato “Conto Energia” (introdotto in Italia dal decreto interministeriale del 28 luglio 2005), e utilizza la tecnologia ad inseguimento solare biassiale, ovvero, l’impianto è progettato per seguire il percorso del sole durante l’intera giornata con lo scopo di mantenere, istante per istante, il piano dei moduli fotovoltaici perpendicolari al raggio solare. Questa tecnologia consente di massimizzare la radiazione luminosa incidente sui pannelli e quindi la produzione di energia. L’intero progetto, come le reti e il software, è stato interamente concepito e realizzato a Cerbara e prende il nome di “condominio” proprio per la sua particolare architettura, in quanto, i proprietari sono tutti agricoltori e artigiani che hanno acquisito una parte dell’impianto, per una potenza complessiva di 700Kwp.

pannello e dell’inverter, in quanto entrambi sono fondamentali per il funzionamento dell’impianto. Il pannello, infatti, corrisponde al cuore dell’impianto mentre l’inverter è il suo cervello. Il compito di quest’ultimo, è quello di seguire la massima resa del pannello e di trasformare la corrente continua in corrente alternata. In base all’inverter, è stata studiata, quindi, la quantità di stringhe e la tensione migliore da ottenere all’ingresso dell’inverter stesso. Tra i pannelli e gli inverter ci sono i quadri di stringa; questi sono obbligatori per normativa sia per una questione di protezione, sia perché contengono lo scaricatore di tensione che interviene in caso di fulminazione. Ogni sin-

L’impianto è situato in un fondovalle su un’estensione territoriale di 30.000mq. E’ formato da 93 vele, ognuna delle quali produce circa 7,4 Kwatt a pieno carico. Ogni inseguitore ha a bordo un inverter che trasforma la corrente continua in alternata e questo, a sua volta, è collegato al quadro di automazione, al quadro di stringa, all’inseguitore e all’attuatore lineare per la movimentazione di Tilt (altezza solare) e di Azimut (movimento del sole) con una precisione sotto il grado. Tutti i dati ricevuti vengono trasmessi nell’algoritmo matematico del Plc. Il condominio fotovoltaico nel dettaglio Ogni vela è composta da 33 pannelli: tre stringhe da 11 pannelli poste in parallelo con la funzione di portare all’ingresso dell’inverter uno specifico valore di tensione ed ottenere di conseguenza la massima potenza. L’azienda installatrice ha definito con molta accuratezza il dimensionamento del Encoder serie DFS60

26 MAGGIO 2011


AUTOMAZIONE

Inseguitore vista retro

Inseguitore vista fronte

golo impianto è formato da 7 vele e quindi da 7 inverter che comunicano i dati ai quadri di campo; questi ultimi, a loro volta, trasmettono al quadro parallelo fino ad arrivare al contatore Enel.

i fattori determinanti nella scelta di utilizzare la versione a foro passante del DFS60.

L’intervento dell’encoder incrementale della serie DFS60 di SICK nel campo fotovoltaico di Cerbara All’interno di ogni inseguitore ci sono due motorizzazioni: quella per controllo dell’angolo del Tilt e di quello di Azimut. L’encoder incrementale DFS60 di SICK è stato scelto come soluzione ideale per la supervisione dei due movimenti della vela, grazie alla sua semplicità di interfacciamento con la logica dell’inverter ma anche, e soprattutto, per le sue straordinarie performance tecniche. La sua temperatura di utilizzo da -20 a +100°C, l’alta risoluzione e l’uscita a cavo resistente ad agenti atmosferici, sono stati i fattori determinanti che hanno condotto l’azienda installatrice a richiedere il DFS60 di SICK per controllare l’inclinazione della vela in relazione all’altezza del sole nelle varie ore della giornata. Per l’accoppiamento meccanico era necessario il collegamento dell’encoder direttamente ad una motorizzazione rotativa in grado di convertire, attraverso una guida lineare, tale rotazione in uno spostamento verticale della vela stessa.

L’intervento dei sensori induttivi della serie IME di SICK Con due sensori induttivi della serie IME di SICK si è in grado di valutare l’extracorsa. I sensori sono posizionati in modo tale da consentire all’inseguitore lo sfruttamento del sole, sia in estate che in inverno. Il percorso dell’inseguitore è limitato, agli estremi, da due sensori induttivi. Da un sensore all’altro si ha 240° e questo fa si che si possa sfruttare tutto il percorso del sole anche in estate, dato che in quella stagione si ha circa 220° mentre in inverno si scende a 120°. Quindi, l’esigenza di avere due sensori SICK nasce dal fatto che si vuole sfruttare la corsa massima degli inseguitori mettendo allo stesso tempo in sicurezza il posizionamento della vela.

Il controllo dell’orientamento della vela, in relazione al Nord (Azimut), viene invece eseguito con un altro encoder di SICK della serie DFS60, posizionato alla base della vela stessa, in un contenitore inserito all’interno di una base in cemento. L’esiguo spazio a disposizione ha richiesto l’uso di un encoder estremamente compatto in termini di spessore, soli 43 mm, che deve essere in grado di sopportare elevati giochi meccanici sia assiali che radiali, oltre che a resistere ad eventuali infiltrazioni di acqua piovana. Il DFS60 di SICK possiede tutte le caratteristiche necessarie per poter soddisfare ampiamente tali esigenze applicative. Il disco ottico in metallo, il doppio cuscinetto con distanza aumentata e l’elevato grado di protezione dell’encoder, sono stati Sensori SICK serie IME

27 INFORMAZIONE TECNICA


PHOENIX

Connessioni per sensori e attuatori Cablaggio sensore attuatore Nella connessione decentrata i sistemi di distributori passivi rappresentano il collegamento tra le periferie e il controllo PLC. Phoenix Contact offre il programma più vasto di cablaggio sensore-attuatore esistente sul mercato. Cablaggio M5, M8 e M12 passivo completo di box di distribuzione, cavi e connettori confezionabili in dotazione standard. è possibile fornire lunghezze variabili di conduttori e specifici box e conduttori come ad esempio in differenti colori di rivestimento. Cavo sensore-attuatore Phoenix Contact offre conduttori sensore/attuatore confezionati nelle versioni da 3 a 17 poli. Per esigenze particolarmente estreme dove è richiesta idoneità EMC, sono disponibili anche versioni schermate. Ovviamente l’intera gamma dei prodotti è realizzata anche in versione a bloccaggio rapido SPEEDCON, che consente una riduzione dei tempi di montaggio di oltre il 90%. La gamma di prodotti M8 è composta da conduttori da 3 a 6 poli in

versione schermata e non. Pertanto, anche in condizioni di spazio ridotto, il montaggio è veramente semplice. Connettori sensore-attuatore Nella produzione di piccole serie e di macchine speciali sono necessarie soluzioni pratiche, economiche e flessibili per l’esecuzione rapida dei cablaggi. L’utente necessita di componenti a cui collegare rapidamente e senza errori differenti conduttori. Tutto ciò è ottenibile grazie ai connettori circolari M12/ M8 disponibili sia in versione diritta che angolata. Per la connessione a bordo macchina sono disponibili connettori femmina e maschio da incasso M12/M8. Tutti i connettori sono liberamente confezionabili e garantiscono un’eccellente trasmissione del segnale.

COD.

DESCRIZIONE

1501252

SACC-M8MS-3CON-M-SW

Connettore M8 maschio dritto 3poli

1542952

SACC-MS-4CON-PG 7-M SCO

Connettore M12 maschio dritto 4poli

1542965

SACC-MS-5CON-PG 7-M SCO

Connettore M12 maschio dritto 5poli

1542981

SACC-MR-4CON-PG 7-M SCO

Connettore M12 maschio 90° 4poli

1542994

SACC-MR-5CON-PG 7-M SCO

Connettore M12 maschio 90° 5poli

1513334

SACC-M12MS-8CON-PG9-M

Connettore M12 maschio dritto 8poli

1681114

SACC-M12FS-4CON-PG7

Connettore M12 femmina dritto 4poli

1543032

SACC-FS-5CON-PG 7-M SCO

Connettore M12 femmina dritto 5poli

1513347

SACC-M12FS-8CON-PG9-M

Connettore M12 femmina dritto 8poli

1681130

SACC-M12FR-4CON-PG7

Connettore M12 femmina 90° 4poli

1543061

SACC-FR-5CON-PG 7-M SCO

Connettore M12 femmina 90° 5poli

1669628

SAC-3P- 5,0-PUR/M 8FS

Connettore M8 femmina dritto 3poli con cavo da 5mt

1669631

SAC-3P- 5,0-PUR/M 8FR

Connettore M8 femmina 90° 3poli con cavo da 5mt

1681868

SAC-4P- 5,0-PUR/M 8FS

Connettore M8 femmina dritto 4poli con cavo da 5mt

1681897

SAC-4P- 5,0-PUR/M 8FR

Connettore M8 femmina 90° 4poli con cavo da 5mt

28 MAGGIO 2011


AUTOMAZIONE

Controllo dell’impianto a distanza con PSI-MODEM-SMS-REL Nuovo sistema di telecontrollo e segnalazione via SMS PSI-MODEM-SMS-REL… è un sistema compatto per il telecontrollo e la segnalazione. Sei ingressi configurabili sia in analogico che in digitale e quattro uscite relè con contatto di scambio comandati mediante SMS attraverso una qualsiasi rete mobile GSM. La rubrica telefonica integrata memorizza fino a 50 numeri di destinatari. Ogni modifica dello stato dell’ingresso viene segnalata al destinatario mediante un SMS con testo liberamente definibile. Con un messaggio predefinito è inoltre possibile attivare e disattivare le uscite. Ciò consente di riconoscere e rimuovere un’anomalia da remoto. Per avere una panoramica dello stato dell’impianto è possibile interrogare lo stato degli ingressi e delle uscite. Le uscite a relè possono essere attivate per un tempo predefinito e tornare quindi alla condizione di riposo. La protezione mediante password impedisce l’accesso non autorizzato. L’impostazione e la configurazione di PSI-MODEMSMS-REL… avviene con un software di configurazione fornito in dotazione o scaribile gratuitamente dal sito www.phoenixcontact.it. COD.

DESCRIZIONE Sistema di telecontrollo SMS e di segnalazione per il montaggio su guida EN. Apparecchi installati a incasso secondo DIN 43880. 6 ingressi configurabili in analogico o digitale e 4 uscite relè. Tensione d'alimentazione 24 V DC. Software scaricabile dal sito internet.

2313520

PSI-MODEM-SMS-REL/6ADI/4DO/DC

2313371

PSI-GSM-QB-ANT

Antenna Quadband per GSM, omnidirezionale, cavo antenna da 2 m con connettore circolare SMA

2881078

CM-KBL-RS232/USB

Cavo di collegamento D-9-SUB su USB, con adattatore D-9SUB su D-25-SUB

Protezioni affidabili per impianti fotovoltaici fino a 1000 Vdc Protezioni da sovratensioni per alimentazione IEC/ EN VAL-MS 1000 DC 2+F(-FM)

La serie di scaricatori contro le sovratensione VAL-MS 1000DC/2+F... protegge gli impianti fotovoltaici fino a 1000 Volt. Grazie al livello di protezione basso gli scaricatori possono essere utilizzati sia in sistemi isolati sia con punto mediano a terra. Il circuito di protezione è controllato termicamente e dinamicamente e, in caso di danneggiamento, isola lo scaricatore dalla tensione erogata dal generatore. I moduli di protezione VAL-MS 1000DC possono inoltre essere installati singolarmente su guide DIN. Tutte le versioni, che si basano su scaricatori con cartucce a innesto, sono costituite da un elemento base a più canali con una spina di protezione per canale. Ogni spina è dotata di un indicatore di stato e di una funzione di monitoraggio. Ulteriori caratteristiche, come contatto di segnalazione a distanza FM, connessione a innesto sulla custodia, sezionatore per il generatore e morsetti di prova variano in funzione del tipo di modulo. Il numero di canali dipende dall’applicazione per cui viene progettato il modulo di protezione. In caso di manutenzione, le spine di protezione possono essere disinserite senza costi aggiuntivi. L’apparecchio portatile Checkmaster consente di testare in modo semplice le spine direttamente sul posto. Nel caso un connettore presenti un difetto a causa di un sovraccarico dovuto alle sovratensioni, un display ne visualizzerà direttamente lo stato. In questo modo è possibile sostituirlo semplicemente. Checkmaster consente inoltre di monitorare a distanza lo stato degli scaricatori mediante un contatto di scambio a potenziale nullo.

Protezioni da sovratensioni per alimentazione IEC/ EN VAL-MS 1000 DC 2+F(-FM) Caratteristiche • SPD per impianti fotovoltaici: Uc DC = 1000Vcc, Up (L+/L)-PE ≤ 3kV • Schema di connessione “2+F” con 2 varistori ed uno scaricatore a gas • Singoli elementi di protezione dimensionati per sopportare la piena tensione di impianto di 1000Vcc Utilità • Livello di protezione eccellente • Isolamento galvanico per non disturbare i monitor di corrente • Installabile senza prefusibile negli impianti con ISC MAX ≤ 80A Benefici • Dimensionamento delle cartucce (ciascuna fino a 1000Vcc) in grado di eliminare i rischi di incendio e la necessità di installare protezioni di backup • Soluzione universale per impianti fino a 1000Vcc • Garanzia di sicurezza e continuità di servizio dell’impianto.

29 INFORMAZIONE TECNICA


WEIDMÜLLER

ACT20M Nuove dimensioni innovative per la conversione di segnali analogici e l’isolamento con una larghezza di 6 mm. La nuova linea di prodotti ACT20M unisce una tecnologia innovativa con la massima funzionalità in un alloggiamento per l’elettronica di soli 6 mm di larghezza. Fino a due canali per aiutare modulo per risparmiare spazio nel quadro elettrico. L’elevato isolamento galvanico da 2,5 kV e una precisione fino allo 0.05% consentono di rafforzare l’affidabilità e la sicurezza del processo.

La linea di prodotti comprende isolatori passivi (1 o 2 canali), convertitore di temperatura universale, convertitore DC e moltiplicatore di segnale. Otto connessioni facilitano funzionalità aggiuntive, come la divisione del segnale con alimentazione del sensore. La configurazione avviene tramite DIP switch o il software FDT / DTM indipendente. I moduli ACT20M sono alimentati tramite collegamento diretto o mediante bus su guida di supporto. Le caratteristiche principali di questa nuova serie sono:

Ingombro ridotto Fino a due canali in 6 mm di larghezza risparmiare spazio nel quadro elettrico.

Semplicità di configurazione Rapido e facile da configurare con i DIP switch o vendor-neutral FDT / DTM software (ad esempio, WI-Manager).

30 MAGGIO 2011


AUTOMAZIONE

Alto livello di isolamento galvanico L’isolamento galvanico di 2,5 kV (300 V di tensione nominale) assicura l’alta affidabilità del processo.

Numerose possibilità applicative Le misure precise, l’ampio intervallo di temperature e le approvazioni internazionali (cULus, ATEX Zona 2, FM Div 2, GL, DNV.) sono le caratteristiche che ne consentono l’uso in tutto il mondo in molte applicazioni differenti.

Installazione semplice e veloce L’alimentatore è rapidamente installato semplicemente a scatto su guida DIN. Qualunque modulo ACT20M può essere usato per alimentare il bus su guida DIN.

VARITECTOR SSC 6AN PROTEZIONE CONTRO LE SOVRATENSIONI PER CIRCUITI C&I IN UN MODULO DA 6 MM DI LARGHEZZA, INCLUSE FUNZIONI DI MISURA E SEZIONAMENTO Il nuovo modulo VARITECTOR SSC combina la protezione contro le sovratensioni, un contatto PE diretto, la separazione dei segnali e un’indicazione di stato in un solo modulo. La leva sezionatrice nel morsetto garantisce la possibilità di scollegare velocemente e con precisione la funzione di misura e il circuito di controllo per verificare la linea del segnale. Utilizzando una spina di prova (PS 2.3 mm), lo strumento di misura può essere facilmente inserito nella presa di prova integrata con vite a testa Torx(R)/Slot.

Varitector SPC protezione contro le sovratensioni innestabili per circuiti C&I Il modulo di protezione contro le sovratensioni VARITECTOR SPC è adatto per la protezione di 2 segnali analogici o 4 segnali binari nei circuiti di strumentazione e di misura e dispone di un sistema integrato di rilevazione degli errori e di funzioni di allarme in soli 17,4 mm di spessore. Lo scaricatore può essere rimosso, misurato e sostituito durante l’esercizio, senza interruzione del circuito di misura.

La schermatura può essere collegata direttamente al livello addizionale inferiore del VSSC 6AN, che porta direttamente al potenziale PE sulla guida di supporto. Una schermatura permanente può essere inserita facilmente utilizzando il set EMC. Il sistema di cartellini Weidmüller SNAPMARK può essere innestato sul morsetto in modo da rendere visibile l’identificazione del dispositivo indipendentemente dalla posizione dell’installazione. Il modulo VSSC 6AN offre gli stessi vantaggi già messi a disposizione dalla linea di prodotto VARITECTOR SSC: una larghezza di 6.2 mm, un contatto PE veloce sulla guida di supporto (con capacità di scarica fino a 20 kA), semplice codifica a colori per una immediata identificazione, cartellini di siglatura versatili a grande superficie e la nuova vite con testa Torx(R)/slot . Tutti i prodotti della linea VARITECTOR rispondono ai requisiti imposti dalla più recente norma IEC 61643-21:2008 per le sollecitazioni e alle categorie D1, C1, C2 e C3 secondo IEC 61643-22. 31 INFORMAZIONE TECNICA


OMRON

Omron Xpectia FZ Il Sistema di Visione che cambia il modo di guardare le cose Xpectia FZ di Omron definisce una nuova classe di Sistemi di Visione: la combinazione di rilevamento “Real Colour” (colore effettivo), alta risoluzione, funzionalità 3D e impostazione guidata, fornisce all’utente la totale semplicità di utilizzo, indipendentemente dalla complessità dell’ispezione. Come l’occhio umano Xpectia è in grado di identificare qualunque oggetto con qualsiasi combinazione di colori, a ogni distanza e con qualsivoglia dimensione. Caratterizzato da uno schermo touch-screen e da funzioni automatiche che rendono le applicazioni visive semplici e dirette, Xpectia è disponibile con una gamma di controllori con e senza touch-screen e supporta fino a quattro telecamere. Grazie alla combinazione dei vantaggi di un sistema compatto con la potenza e la flessibilità di un PC industriale, è semplicemente il migliore in entrambi i settori. Elevate prestazioni e semplicità di utilizzo non sono più in contraddizione L’intera gamma di Sistemi di Visione Omron vanta una caratteristica importante, che la differenzia dagli altri player del mercato ed è notevolmente apprezzata dai clienti: la semplicità di utilizzo. A questo riguardo, con Xpectia si è voluto integrare la massima semplicità con le più alte prestazioni tramite un intuitivo menù a finestre impostabile per mezzo del touch screen. Con un solo tocco si ha quindi a disposizione l’intera potenzialità di Xpectia senza dover navigare all’interno di complessi menù. Le potenti funzioni di Xpectia rendono così tutte le applicazioni semplici e dirette, e la complessità non rappresenta più un problema per l’utente. • Nessun filtraggio dei colori: gli oggetti possono essere ispezionati indipendentemente dal colore tramite l’uso di un unico strumento; • Semplice regolazione automatica della telecamera, che permette di risparmiare tempo; • Interfaccia utente touch-screen intuitiva per un funzionamento semplice;

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Sistema Real Colour: 16 milioni di colori per una maggior stabilità d’ispezione; Telecamere ad alta risoluzione: 2 milioni di pixel; Ispezioni 2D e 3D; Piattaforma PC industriale.

Rilevamento Real Colour (colore effettivo) Xpectia elabora tutte le 256 gradazioni dei colori RGB, consentendo il rilevamento di più di 16 milioni di colori e di variazioni minime nelle tinte degli oggetti. Senza il filtraggio o la funzionalità di estrazione del colore, Xpectia vede come un occhio umano. Di conseguenza permette di effettuare misure del tutto stabili in condizioni in cui in precedenza sarebbe stato impossibile farlo:


AUTOMAZIONE • • • •

su superfici che richiedono il filtraggio di colori differenti; in condizioni di luce difficili; su oggetti riflettenti; in presenza di un basso contrasto tra l’oggetto e lo sfondo.

Alta risoluzione Il sistema Xpectia offre un’elevata risoluzione grazie alle telecamere UXGA a 2 MPixel, veloci e compatte. In tal modo si rende possibile l’ispezione simultanea di caratteristiche di dimensioni diverse dell’oggetto di riferimento e l’individuazione di piccoli difetti su grandi oggetti, attività praticamente

impossibili con telecamere a risoluzione standard. Inoltre, è disponibile il nuovo software per PC Xpectia FZ Simulator che permette di testare la fattibilità dell’applicazione in pochi minuti, senza avere a disposizione l’hardware. Xpectia FZ Simulator è un potente mezzo offline di configurazione, regolazione dei parametri e risoluzione dei problemi, che non richiede un sistema reale. Le configurazioni effettuate con il simulatore possono poi essere facilmente importate nel sistema di visione reale Xpectia.

Più automazione per competere nel fotovoltaico Il mercato del fotovoltaico è sicuramente uno dei segmenti a maggior crescita in questi anni: basti pensare che nel 2007 in Italia vi erano installazioni fotovoltaiche per 87 MW passati nel 2008 a 431,5 e nel 2009 a oltre 1142, con una crescita sul 2008 del 165% (dati GSE). Una simile espansione ha imposto ai produttori un particolare sforzo in termini non solo quantitativi ma anche qualitativi, giacché la redditività dell’impianto è legata intrinsecamente al livello qualitativo del pannello, e questo alla rigorosità dei controlli e delle procedure adottate in produzione. Panamac, un’azienda che nasce 20 anni fa come produttore di macchine per il taglio del tubo, ha saputo evolvere nel corso degli anni, approdando, circa 10 anni fa, alla produzione di macchine e impianti per il settore fotovoltaico. Una svolta che l’ha portata a crescere anche nelle competenze, fino ad arrivare a proporre soluzioni all’avanguardia in questo settore. E’ nata così, sin da subito, l’esigenza di poter disporre di componenti affidabili per le proprie macchine. Ecco perché la scelta è caduta su Omron, un’azienda che fa della qualità dei suoi prodotti il suo punto di forza. Una stringatrice all’avanguardia La stringatura è l’operazione di collegamento elettrico delle diverse celle

Vista generale della stringatrice presentata nell’articolo

solari che compongono il pannello fotovoltaico. Normalmente questa operazione viene eseguita manualmente: la sfida di Panamac è stata quella di automatizzare la stringatura. Un’operazione tutt’altro che banale poiché le celle di silicio che compongono la stringa hanno uno spessore di 180 micron e sono quindi molto fragili. La delicatezza del materiale, infatti, rende problematico sia il picking e la manipolazione delle celle, sia la saldatura del ribbon, il nastro conduttivo di collegamento tra cella e cella. Le celle, infatti, sono perfettamente piane e presentano superfici lisce che tendono a “incollarsi” tra loro se sovrapposte, con un effetto ventosa che pone problemi di presa di un solo modulo, similmente a quanto avviene con i fogli di carta. Inoltre, nella fase di saldatura, la testa che deve appoggiarsi al ribbon e quindi alla cella sottostante per compiere l’operazione, deve avere un carico controllato in modo da non danneggiare la sottile cella di silicio. Il punto di forza della stringatrice Panamac è l’integrazione di un robot scara Omron utilizzato per il pick&place delle celle e di un sistema di visione FZ Omron che permette di effettuare in linea 19 controlli sulle stesse prima dell’operazione di saldatura. I controlli eseguiti, di tipo dimensionale e di

Durante la fase di controllo vengono verificate le tolleranze dimensionali e la presenza di microcricche e di microscheggiature

33 INFORMAZIONE TECNICA


OMRON forma, permettono di individuare eventuali microscheggiature perimetrali del materiale; inoltre viene controllata la posizione delle bus bar, ovvero le strisce conduttive su cui verrà posizionato il ribbon, che devono rispettare certe tolleranze di posizione e avere il corretto orientamento. Altri controlli sono eseguiti sulle micro forature e sulle microcricche. In questo modo il 90-95 % delle celle difettose possono essere individuate e scartate prima della lavorazione. Un’attenzione particolare è stato anche rivolta alla facilità d’impiego, scegliendo di utilizzare terminali touch-screen che permettono all’operatore di interfacciarsi in modo semplice con la macchina stessa. Il risultato è, oltre all’individuazione delle celle difettose prima della lavorazione, un miglior rendimento e una maggiore affidabilità.

AUTOMAZIONE Chi produce i moduli deve garantirne il rendimento che nei primi 20 anni di vita del pannello non deve scendere sotto all’80%. Ecco perché i produttori sono molto interessati alla possibilità di controllare la qualità dei pannelli prima di immetterli sul mercato. In questo senso la regolazione con il sistema GTC, unito al controllo sui moduli effettuato con il sistema di visione FZ Omron sono molto apprezzati e costituiscono una garanzia di qualità e di durata in esercizio del prodotto finale.

Linea di produzione del pannello fotovoltaico Per comprendere al meglio l’importanza dei controlli qualità in fase di assemblaggio delle celle, vediamo schematicamente come si articola una linea-tipo per la produzione di pannelli fotovoltaici. Anche qui Panamac, grazie ad Omron, ha apportato innovazione. Tutto comincia con l’alimentatore del vetro, che può essere automatico o manuale, cui segue la stringatrice che provvede a produrre la stringa (celle legate con ribbon). Un robot preleva la stringa e la depone sul vetro del pannello fino al completamento della superficie di layout. Segue quindi la stesura manuale dei vari strati di Etilene Vinil Acetato (EVA) e altri materiali e vengono saldati, sempre manualmente, gli “ottoni” (collegamenti di testa dei ribbon). Il modulo viene quindi portato sul laminatore che opera su più moduli contemporaneamente. Sul piano del laminatore viene creato il vuoto in modo che i diversi componenti del pannello possano aderire perfettamente tra loro e sul vetro. Il laminatore provvede poi a riscaldare il pannello a 146°C facendo fondere l’EVA. E’ importante sottolineare che nel laminatore Panamac viene impiegato l’algoritmo di controllo della temperatura Omron GTC. In questo modo le diverse zone del piano di laminazione possono essere mantenute a temperatura uniforme, evitando costose rotture o microcriccature del pannello. Queste ultime sono molto insidiose, in quanto non vengono rilevate immediatamente, ma possono compromettere la vita del pannello e il suo rendimento in opera. Solitamente i laminatori sono dotati di alcune sonde di temperatura, i valori rilevati dalle quali, tuttavia non sono facili da integrare in quanto alla periferia del piano di laminazione la temperatura è chiaramente più bassa che al centro. L’impiego dell’algoritmo Omron GTC ha permesso di suddividere il piano di laminazione in 9 o più settori controllati singolarmente. Il risultato è una variazione di temperature contenuta in +/- 1° C contro le escursioni di 7-8 °C delle macchine senza questo accorgimento.

34 MAGGIO 2011

Le celle di silicio sono prelevate da un robot scara Omron e poste nell’area visuale di un sistema di visione FZ

Gli speciali pallet che permettono il trasferimento delle celle in sicurezza: le celle di silicio hanno uno spessore di 180 micron e sono quindi da “maneggiare con cura”!


AUTOMAZIONE

SIEMENS

SIRIUS Innovations: basta un click! Nuovo brand per gli apparecchi di comando e protezione motori in bassa tensione SIRIUS Innovations è il nuovo “brand” con il quale Siemens identifica tutti gli apparecchi di ultima generazione destinati al comando e alla protezione dei motori in bassa tensione. I nuovissimi contattori 3RT2, i salvamotori 3RV2, i relè termici 3RU2/3RB3 e i relè di controllo corrente 3RR2 hanno fatto il loro ingresso nella famiglia SIRIUS Innovations con le prime due grandezze costruttive S00 (fino a 7,5 Kw) ed S0 (fino a 18,5 kW), alle quali in futuro farà seguito il resto della gamma che andrà a coprire le potenze superiori. Gli apparecchi sono stati ideati nell’ottica di un miglioramento e di una semplificazione rivolta soprattutto agli addetti ai lavori, siano essi quadristi, progettisti o integratori di sistemi di automazione. Ora le partenze motore offrono, oltre a quello a vite, il collegamento a molla o a capocorda ad occhiello sia per i circuiti di potenza fino a 32 A sia per i circuiti ausiliari. è proprio il collegamento a molla a celare una delle maggiori novità; oltre al normale collegamento di cavi, offre un’innovativa soluzione definita tecnica di collegamento ad innesto. A tale scopo sono stati ideati degli elementi per il collegamento tra salvamotori e contattori/Softstarter o tra contattori e relè termici, i quali vengono collegati a pressione nei morsetti a molla degli apparecchi, riducendo il tempo di cablaggio a pochi secondi ed evitando l’utilizzo di qualsiasi utensile... basta un click ed è tutto fatto... I salvamotori 3RV2 proteggono motori con correnti comprese tra 0,11 e 40 A e non risentono di nessun declassamento della corrente nominale fino alla temperatura ambiente di 60°C. Il 3RV2 in grandezza S0 è largo solo 45 mm ed è l’unico interruttore salvamotore di queste dimensioni, presente sul mercato, con corrente nominale superiore a 32 A. Molte le novità presenti sui contattori 3RT2, che offrono la giusta e ottimale soluzione per il comando di motori, carichi resistivi, capacitivi e di circuiti ausiliari. I contattori S00 integrano di serie un contatto ausiliario mentre la taglia S0 ne integra due. Le classiche bobine in corrente alternata o continua sono state affiancate da un nuovo tipo con comando elettronico “Universal Current”, utilizzabile sia in corrente continua sia in alternata, che

con solo tre ampi campi di tensione è in grado di coprire tutte le tensioni di comando più richieste al mondo. Sulla mascherina frontale del contattore taglia S0 è stato ricavato uno sportellino che consente il montaggio a scomparsa dei soppressori di sovratensione e dal quale si accede a un condotto che rende più pratico e ordinato l’alloggiamento dei cavi di comando e segnalazione. I contatti ausiliari sono identici per entrambe le grandezze costruttive. Siemens ha inoltre sviluppato per questi nuovi contattori dei moduli funzionali per la gestione delle partenze stella triangolo e per l’integrazione in reti AS-i o IO-Link. I relè termici, disponibili in versione elettromeccanica 3RU2 ed elettronica 3RB3, sono adatti a proteggere motori fino a 40 A; anch’essi non subiscono declassamento fino a 60°C di temperatura ambiente. SIRIUS Innovations è una serie di apparecchiature sviluppate intelligentemente per offrire soluzioni di alta qualità e al tempo stesso pratiche e semplici da implementare. La risposta giusta alle moderne esigenze di protezione e controllo industriale è SIRIUS Innovations. Principali Vantaggi • Maggiore efficienza nel quadro elettrico • Massima flessibilità con riduzione del cablaggio • Collegamento alla supervisione e monitoraggio delle applicazioni più efficace

35 INFORMAZIONE TECNICA


INSTALLAZIONE INDUSTRIALE Soluzioni per l’installazione industriale

Un’offerta completa di prodotti, servizi e soluzioni dedicata al settore industriale, proposta da un Team di specialisti a servizio della clientela.


INSTALLAZIONE

CABUR

Centralini di Campo Fotovoltaico CaburSolar Per la realizzazione di quadri di stringa per le applicazioni domestiche e terziario La varietà di impianti fotovoltaici in termini di potenza, tipologia di inverter, numero di stringhe, tensione di stringa e tipologia di allacciamento alla rete pubblica implica un’attenta selezione dei componenti e quindi un’attenta progettazione dei centralini di campo. I nuovi centralini di collegamento serie Cabur StringBox sono progettati e costruiti in accordo alla Guida fotovoltaico CEI 82-25 per dare all’installatore la garanzia di prodotto necessaria perché l’apparecchio mantenga inalterate le proprie caratteristiche di funzionamento per tutta la vita utile dell’impianto e dell’investimento correlato. I centralini CaburSolar, con grado di protezione IP65, rappresentano la soluzione ideale per la realizzazione dei quadri di campo nelle applicazioni domestiche e del piccolo terziario, grazie alle loro caratteristiche tecniche e ad un’estetica piacevole, che ne consente una facile integrazione in tutti gli ambienti. La gamma comprende vere e proprie soluzioni alle diverse esigenze di questo settore e tiene nella dovuta considerazione la necessità di prodotti personalizzati. Sono disponibili versioni da 1 a 4 stringhe in in-

gresso e da 1 a 4 stringhe in uscita, che comprendono tutti i componenti necessari alla protezione e al collegamento in parallelo delle stringhe di pannelli fotovoltaici: • • • • • •

un sezionatore per poter intervenire in tutta sicurezza un limitatore di sovratensione per DC, classe II, in configurazione Y portafusibili omologati a 1000 Vdc morsetteria a vite per le connessioni (inverter, stringhe ..) connettori CaburSolar Linea 4 per ingresso stringhe pressacavi per uscite verso inverter.

I centralini CaburSolar sono anche disponibili con la bobina di sgancio per comando di spegnimento da postazione remota in conformità alle nuove normative previste dalla guida CEI 82-25 per i locali ad accesso pubblico con rischio di incendio.

Affidabili, robusti ed esteticamente gradevoli, ideali per installazione in impianti civili 37 INFORMAZIONE TECNICA


ABB

Relè di protezione d’interfaccia degli impianti per la generazione di energia elettrica connessi alla rete pubblica in BT I relè di protezione d’interfaccia CM-UFS di ABB, nati per la connessione alla rete elettrica pubblica degli impianti di produzione di energia alternativa (eolica, solare, cogenerazione, idroelettriche, ecc..), sono attualmente tra i più compatti e economicamente competitivi sul mercato, adatti per il montaggio su guida DIN. Questi dispositivi hanno il compito di monitorare e di disconnettere l’impianto per la generazione di energia elettrica in BT, in regime di parallelo alla rete pubblica, qualora la qualità dell’energia prodotta (tensione, frequenza ecc...) non sia secondo le prescrizioni indicate dalle norme. Inoltre, il CM-UFS disconnette l’impianto anche nel caso d’intervento per manutenzione e/o malfunzionamenti della rete pubblica. Sono disponibili due modelli di relè di protezione d’interfaccia, il modello CM-UFS.1 per i mercati che recepiscono la normativa tedesca VDE e il modello CM-UFS.2 per il mercato italiano, conforme alle direttive emesse da ENEL Distribuzione SpA, precisamente alla Guida per le connessioni alla rete elettrica di ENEL Distribuzione (ed. 1 Dic. 2008) e tuttora impiegabile. Il relè CM-UFS.2 è utilizzabile sia per circuiti monofase che trifase, in cui controlla i valori minimi e massimi di tensione e frequenza e la mancanza fase; in caso di anomalia, provoca l’apertura dello sganciatore automatico (contattore, interruttore automatico ecc.) ad esso collegato. Il prodotto dispone di 3 selettori rotativi per l’impostazione della soglia per la frequenza (± 0,3Hz / ± 1Hz), del tempo di ritardo ts2 del comando di richiusura (regolazione: 0s e da 0,1s a 30s) e del collegamento del conduttore di neutro. La soglia di tensione minima è fissata a 80% della tensione nominale (trifase 400Vc.a. e monofase 230Vc.a.) e a 120% la soglia di tensione massima. Se l’impianto di generazione energia fornisce la tensione di alimentazione con tutti i parametri corretti, il relè si eccita dopo un ritardo di

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inserzione (attivazione) ts1 fisso di 1s. Se la tensione o la frequenza aumentano o diminuiscono oltre il valore di soglia stabilito, il relè si diseccita senza ritardo. Appena i parametri ritornano nel range di tolleranza, considerando un’isteresi fissa, il relè si rieccita dopo il trascorrere del ritardo di reinserimento ts2. Analogamente, in caso di mancanza fase il relè si diseccita senza ritardo; se tutte le tre fasi sono nuovamente presenti, il relè si rieccita dopo il trascorrere del ritardo di reinserimento ts2.


INSTALLAZIONe

Funzionalità

Applicazioni

• • • • • • • • • • •

• • • •

Protezione di minima tensione Protezione di massima tensione Protezione di minima frequenza Protezione di massima frequenza Installazione su guida DIN, ingombro 22 mm Collegamento configurabile del conduttore di neutro 3 LED per l’indicazione dello stato di funzionamento Alimentazione dal circuito sotto controllo Misura del vero valore RMS Utilizzabile anche per controllo di impianti monofase 2 contatti in scambio (SPDT)

Piccoli e medi installatori/quadristi Costruttori di inverter Costruttori di impianti fotovoltaici Produttori di energia eolica

Rete pubblica esempio 400V AC 50Hz Impianto fotovoltaico

Inverter

DC AC

Circuito lato DC, esempio 800V DC

Circuito in AC Interfaccia es. 400V AC (contattore AF + CM-UFS) Sincronizzato tramite (T-MAX + CM-UFS) - inverter oppure - altro dispositivo di sincronismo

Dispositivo di protezione

Codice

Tipo

ET 146 9

Dispositivo d’interfaccia (Omologato VDE) CM-UFS.1

ET 147 7

Dispositivo d’interfaccia (Omologato ENEL) CM-UFS.2

39 INFORMAZIONE TECNICA


BTICINO/LEGRAND

Il Sistema portacavi Legrand Gamma-p Legrand rappresenta da anni la realtà più importante nel mercato dei sistemi portacavi in metallo, grazie ad un’offerta completa, omogenea e rispondente per questo a tutte le necessità installative e di utilizzo. Le passerelle e i canali Gamma-p si adattano perfettamente alla distribuzione dell’energia e dei segnali negli edifici destinati al settore terziario ed industriale come, ad esempio, nei controsoffitti delle grandi superfici della distribuzione organizzata, negli uffici, ma anche nei reparti di produzione, per l’alimentazione e la distribuzione dei segnali bordo macchina. L’offerta si compone di due gamme distinte: le serie P31 (in lamiera d’acciaio) ed F31 (in filo d’acciaio), a loro volta costituite da una grandissima molteplicità di prodotti, differenti per caratteristiche, materiali, dimensioni, e di accessori dedicati, che rendono il sistema il più completo ed adeguato alle esigenze installative. Canali e passerelle P31 sono il risultato di anni di ricerca e miglioramenti. All’interno della serie è possibile trovare la soluzione ottimale per qualsiasi tipologia applicativa: • 4 altezze: 25-50-75-100 mm • 9 larghezze 50, 75, 100, 150, 200, 300, 400, 500 e 600 mm ; • canali o passerelle lisci, imbotiti o forati Tra le elevate caratteristiche da segnalare, ad esempio, come nel canale forato la percentuale della superficie forata in rapporto al pieno (pari al 15% di vuoto su pieno), sia tale da garantire la migliore dissipazione e più sicurezza d’esercizio all’impianto. Per le applicazioni bordo macchina, quando ci sia da proteggere maggiormente i conduttori, il canale chiuso con coperchio garantisce un grado di protezione IP40, indice di protezione che grazie all’apposito kit, può arrivare fino all’IP44.

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Gamma-p inoltre, offre la risposta ideale anche per le applicazioni in ambienti aggressivi, come alimentare, chimico farmaceutico, petrolchimico, conciario, grazie alla serie P31 inox. Altro elemento peculiare e sicuramente di grande valore è rappresentato dai sistemi di supporto Gamma-P, un sistema coordinato e funzionale, in grado di soddisfare le più disparate esigenze installative con il massimo risparmio di tempo: un insieme di soluzioni che ridefiniscono le operazioni di posa delle canalizzazioni industriali. La completezza della gamma in ogni tipologia di accessorio di fissaggio (dalle piastre a soffitto ai profilati fino alle mensole) e in ogni materiale e finitura (dall’acciaio zincato all’acciaio inox), garantiscono, infatti, la più ampia flessibilità installativa che si possa desiderare. E questo avendo a disposizione soluzioni tecniche innovative, come i fissaggi tramite i perni rapidi (permettono l’installazione della mensola al profilato senza l’utilizzo del bullone) e gli innovativi sistemi di fissaggio a molla. Il ventaglio di soluzioni si amplia e completa grazie alle passerelle a filo F31. In realtà la F31 è “più di una passerella a filo”. Infatti, è stata progetta-


INSTALLAZIONe ta per costituire un sistema unico con i canali/passerelle della Serie P31, determinando così la possibilità di utilizzare gli accessori della Serie P31 (curve piane, curve in salita/discesa, derivazioni a T, accessori con variazione di piano e coperchi) per realizzare tutte le tipologie d’impianto ad elevato standard qualitativo. L’appartenenza ad un sistema unico garantisce inoltre una serie ampia di vantaggi, tra cui l’intercambiabilità del parco accessori tra impianti con elementi lineari chiusi e forati.

Nel portafoglio dei sistemi di canalizzazione in filo BTicino, la F31 Gamma-p Legrand si affianca a Cablofil. Precursore, nel 1970, della tecnologia della passerella portacavi in filo d’acciaio, Cablofil gioca un ruolo d’innovatore: con numerosi brevetti, il suo Gruppo Ricerca & Sviluppo ha messo a disposizione degli installatori e degli studi di progettazione un prodotto affidabile e sicuro. La gamma di passerelle a filo Cablofil si snoda su passerelle con altezze da 30, 54, 105, 150 mm e ben 8 larghezze, da 50 a 600 mm e dispone di un’ampia offerta di giunti e accessori brevettati: semplici e rapidi da installare per realizzare accessori, garantire la continuità elettrica, fissare le passerelle senza bulloni e viti. Le passerelle Cablofil sono disponibili in numerose finiture, galvanizzazione prima della fabbricazione, elettrozincatura post-fabbricazione, galvanizzazione a caldo post-fabbricazione, acciaio inossidabile 304 L e 316L, adatte per essere installate in tutte le ambientazioni. Il sistema di passerelle Cablofil è stato testato alla prova di resistenza al fuoco (certificato E-30-E-90), ed ha il riconoscimento di numerosi Enti certificatori (VDE, UL, CSA, DNV).

Tabella Finiture Materiali GS

EZ

GC

DC

Installazione al chiuso, ambiente normale

Installazione all’aperto, ambiente urbano

×

×

304L

316L

Industrie chimiche, esplosivi al nitrato, fotografia, decorazioni

×

×

Ambienti marini, aggressivi, solforosi (basse concentrazioni)

×

×

Ambienti acidi, alcalini

×

×

×

Produzione alimentare

Ambienti alogeni

×

• _ CONSIGLIATO × _ POSSIBILE Legenda finiture GS: acciaio zincato sendzimir EZ: acciaio elettrozincato GC: acciaio zincato a caldo dopo lavorazione DC: Geomet 304/316L: acciaio inossidabile AISI 304/3 16L

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PALAZZOLI

Prese a Spina Aggiornamento 2011 alle Norme di impianti e di prodotto Le prese a spina sono di fatto un punto di prelievo dell’energia. In ogni impianto utilizzatore, che sia in ambiente industriale o terziario, sono presenti utilizzatori che non sono alimentati direttamente, ma sono dotati di cavo di alimentazione con spina industriale per la connessione ad un quadro prese ad installazione fissa. È ormai noto quali siano gli effetti della corrente sul corpo umano e di conseguenza si devono prevedere protezioni contro il contatto (diretto ed indiretto) verso parti in tensione. Sappiamo anche che si devono proteggere persone e cose dagli effetti derivanti dalle sovracorrenti (sovraccarico e cortocircuito). La prevenzione e la protezione contro tali rischi si ottiene con un opportuno dimensionamento dell’impianto e delle protezioni coordinate con l’impianto stesso: protezioni contro le sovracorrenti (interruttori automatici e/o fusibili) e dimensionamento dei cavi; protezioni contro i contatti indiretti (interruttore differenziale, doppio isolamento ecc.) e impianto di messa a terra. Pertanto anche i circuiti connessi a prese fisse, sono protetti realizzando l’impianto elettrico a regola d’arte. Tuttavia, sia per ragioni di sicurezza sia per ragioni di funzionalità, i rischi dovuti al contatto elettrico e alle sovracorrenti interessano anche la costruzione delle apparecchiature elettriche. Per questo motivo la norma impone anche al costruttore di considerare il rischio a cui può essere sottoposta una persona nell’utilizzo di una apparecchiatura elettrica. Quali possono essere i rischi a cui è sottoposto un operatore nell’inserimento o nel disinserimento della spina e a fronte di un eventuale guasto dell’utilizzatore connesso? • Quando si inserisce o disinserisce una spina, oppure durante le eventuali operazioni di manutenzione, si è sottoposti al rischio di contatto diretto. Se la presa fissa costituisce una massa, c’è anche il rischio di contatto indiretto. • Quando si inserisce o disinserisce la spina, l’operatore può essere sottoposto agli effetti dell’arco elettrico che si produce nello stabilire e interrompere la corrente nella manovra sotto carico. La presa a spina ad uso industriale ha una geometria tale per cui l’arco elettrico tra spi-

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notto e alveolo, si sviluppa entro una camera chiusa e può provocare l’emissione all’esterno di gas, fumi e particelle incandescenti. L’effetto può diventare dannoso per l’operatore in condizioni di cortocircuito dell’utilizzatore a valle. Una corrente di cortocircuito è interrotta dai dispositivi di protezione (fusibili o interruttori automatici) entro il tempo previsto dalla caratteristica di intervento. L’energia d’arco che si sviluppa dipende quindi dal tipo di protezione del circuito di alimentazione della presa. Esperimenti di laboratorio condotti su prese e spine da 16 A, hanno dimostrato che, quando la corrente presunta di cortocircuito è superiore a 4-5kA, le manifestazioni d’arco possono diventare pericolose (espulsione violenta dei gas con fenomeno esplosivo). Quando si inserisce o disinserisce la spina, l’eventuale presenza di particelle solide, tipo polvere, può influire sul percorso conduttore dell’arco, attraverso il dielettrico aria, tra spinotto e alveolo. L’effetto può essere pericoloso se la polvere ha una resistività tale da poter essere considerata conduttrice, ampliando così lo sviluppo dell’arco elettrico e l’energia d’arco. Lo stesso fenomeno può accadere all’interno della camera di accoppiamento spinotto-alveolo in caso di presenza di acqua. Vi sono poi dei rischi che possono derivare dall’ambiente, come ad esempio: l’incendio, per il quale i componenti elettrici non devono costituire causa di innesco, nel loro funzionamento, né di propagazione dell’incendio stesso.


INSTALLAZIONe Prevenzione dei rischi • La presa e la spina devono essere per costruzione tali da impedire i contatti diretti e indiretti. Uno dei modi per evitare il contatto diretto, oltre alle caratteristiche costruttive di presa e spina, è ad esempio la costruzione di una presa tale da consentire di operare in assenza di tensione, sezionando il circuito a valle. • Negli impianti alimentati da propria cabina di trasformazione (impianti TN), spesso accade che le caratteristiche e la distribuzione dell’impianto, siano tali da avere correnti di cortocircuito presunte ben superiori a 4 kA, anche al livello delle prese a spina (parte terminale dell’impianto). Ad esempio in funzione della potenza dei trasformatori, della distanza dei quadri di distribuzione dalla cabina, ecc. Per evitare il rischio descritto in b) è consigliabile effettuare l’inserzione e la disinserzione della spina nella presa, in assenza di tensione. Anche se gli utilizzatori sono spesso dotati di un proprio interruttore di comando funzionale, l’esperienza insegna che l’utente difficilmente ne fa uso. A maggior ragione non si può confidare nell’uso dell’interruttore di protezione della linea a monte della presa. L’inserzione e la disinserzione della spina nella presa fissa in assenza di tensione, può essere assicurata mediante un interruttore con dispositivo di interblocco, installato immediatamente a monte della presa. In tal caso si parla di prese a spina interbloccate con interruttore a monte (prese con interruttore di blocco). • Per evitare tale rischio è necessario che gli involucri della presa fissa e della spina siano costruiti in modo tale da assicurare un accoppiamento con idoneo grado di protezione IP, in funzione delle caratteristiche dell’ambiente di installazione. Il grado di protezione IP minimo dei componenti dell’impianto elettrico, viene scelto dal progettista/installatore in funzione della presenza di polvere (IP5X o IP6X) o di acqua (IPX4, IPX5, IPX6 o IPX7), a seconda delle operazioni previste (pulizia con getti d’acqua, impianto automatico estinzione incendi, installazione in esterno, ecc.). • I componenti dell’impianto non devono costituire causa di innesco dell’incendio, sviluppando temperature non pericolose nel loro funzionamento, non proiettando all’esterno degli involucri scintille, gas o parti incandescenti, ecc. A tale scopo la norma impianti CEI 64-8 fornisce le prescrizioni per la scelta delle apparecchiature idonee all’installazione nei luoghi particolari (a maggior rischio in caso di incendio, luoghi di pubblico spettacolo, ecc.). Allo stesso tempo i componenti elettrici non devono favorire la propagazione di un incendio originato da altre cause e la stessa norma prescrive anche come realizzare l’impianto e scegliere i componenti. Ad esempio la sezione 751, parte 7 della norma CEI 64-8 (parte relativa ai luoghi MA.R.C.I), richiede un glow wire di 650°C anziché 550°C come richiesto negli ambienti ordinari. In conclusione, per quanto riguarda rischi dovuti a manovre e manutenzione, in presenza di correnti presunte di cortocircuito superiori a 4 kA al

livello della presa a spina, indipendentemente dalla corrente nominale della presa, e quando si voglia una sicurezza in più contro il rischio di contatti accidentali, l’assenza di tensione durante le operazioni garantisce la protezione. In questi casi è consigliabile l’uso di prese a spina interbloccate con interruttore a monte. Per la protezione contro i rischi di tipo ambientale, si deve porre maggiore attenzione alla protezione svolta dall’involucro delle prese a spina, scegliendone le caratteristiche idonee in funzione dell’ambiente di installazione. Guida pratica alle prese con interruttore di blocco. Panorama Normativo In base ai rischi dovuti a manovre e manutenzioni, abbiamo visto in quali situazioni è consigliabile prevedere le prese a spina interbloccate. Impianti con correnti presunte di cortocircuito superiori a 4kA al livello della presa, ad esempio, possono essere presenti nell’industria, artigianato, impianti con cabina propria anche nel terziario (ospedali, centri commerciali, ecc.), luoghi di pubblico spettacolo e intrattenimento (centri sportivi, palazzetti dello sport, stadi, teatri, sale e multisale cinematografiche, ecc.). La Norma CEI 64-8 prescrive l’obbligo delle prese interbloccate per correnti superiori a 16 A nei luoghi di pubblico spettacolo e intrattenimento (CEI 64-8/7:2007, sezione 752). Per gli altri ambienti, in generale, la norma CEI 64-8, nella parte 5 (scelta e installazione dei componenti elettrici), richiede che per le prese a spina, aventi corrente nominale superiore a 16 A, siano dotate di un dispositivo di comando. L’obbligo normativo di interblocco di tale dispositivo resta però solo per i luoghi di pubblico spettacolo e di intrattenimento. Norme di prodotto Le norme che si applicano alle prese con interruttore di blocco sono: • EN 60309-1 “Spine e prese per uso industriale - Parte 1: Prescrizioni generali”; • EN 60309-2 “Spine e prese per uso industriale - Parte 2: Prescrizioni per intercambiabilità dimensionale per apparecchi con spinotti ad alveoli cilindrici; • EN 60309-4 “Spine e prese per uso industriale - Parte 4: Prese fisse e mobili con interruttore, con e senza dispositivo d’interblocco”; • EN 60947-3 “Apparecchiatura a bassa tensione - Parte 3: Interruttori di manovra, sezionatori, interruttori di manovra sezionatori e unità combinate con fusibili” • EN 60529 “Gradi di protezione degli involucri (Codice IP)”.

43 INFORMAZIONE TECNICA


DEHN

INSTALLAZIONE

SPD con fusibile di protezione integrato! L’ultima novità nel campo delle protezioni da fulmini e sovratensioni dello specialista DEHN è un nuovo apparecchio di protezione della famiglia DEHNguard, Il DEHNguard® M … CI con “fusibile di back up” incorporato. Anche questo nuovo scaricatore di Tipo 2, con utilizzo universale consiste in una base con relativo modulo di protezione estraibile. La costruzione compatta del modulo di protezione incorpora sia la vera protezione da sovratensioni che il fusibile di protezione. La scelta del fusibile di protezione, spesso difficoltosa, decade con l’uso del DEHNguard® M … CI. Il fusibile è infatti integrato all’interno del modulo di protezione e l’utilizzatore non deve più preoccuparsi della sua scelta e dimensionamento attraverso ad es. il consueto comportamento in caso di corto circuito o della portata della corrente impulsiva. La garanzia della continuità di esercizio è così assicurata tramite l’uso di questo spd, con ulteriore risparmio di spazio e praticità nell’installazione. Il fusibile di protezione integrato è coordinato con la portata della corrente impulsiva necessaria. Il DEHNguard® M … CI è quindi l’apparecchio di protezione da sovratensioni ideale, comprensivo di protezione contro il corto circuito ed il tutto dell’ingombro di un solo modulo di larghezza per polo. Tramite il dispositivo di controllo Thermo-Dynamic-Control, oltre alla temperatura superficiale del varistore ad alta capacità di scarica, viene anche definita la grandezza della corrente di scarica. Il funzionamento di ogni polo è così documentato con la segnalazione ottica verde-rossa a movimento meccanico. L’indicazione ottica segnala sia l’attivazione del controllo del varistore Thermo-Dynamic-Control che del fusibile integrato. Questa indicazione, richiesta dalla norma, viene attivata sia per le fasi che per il polo N-PE. Tutti gli altri vantaggi già conosciuti della famiglia dei DEHNguard®, come p.es. il blocco meccanico dei moduli, il contatto di telesegnalamento senza

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potenziale e la codifica dell’innesto dei moduli, sono stati trasferiti anche al nuovo DEHNguard® M … CI. In caso di necessità la sostituzione del modulo è semplice e possibile senza attrezzi. DEHN offre da sempre prodotti innovativi per la protezione da fulmini e da sovratensioni, concetti di protezione in accordo con le necessità dei clienti, servizi di engineering e prove ad impulso nel proprio laboratorio.



C.A.P.

Città

Via/Piazza

Tel.

Fax

Sonepar Italia Nord 48100 30175 33080 37136 31100 34145 40055 47023 32100 45021 36015 47900 33100 35013 36077 35127 35020 30036 35042 31031 31020

RAVENNA MARGHERA FIUME VENETO VERONA TREVISO TRIESTE VILLANOVA DI CASTENASO CESENA BELLUNO BADIA POLESINE LOC. CROCETTA SCHIO RIMINI UDINE CITTADELLA ALTAVILLA VICENTINA PADOVA (SEDE) RUBANO SANTA MARIA DI SALA ESTE CAERANO DI S.M. (SEDE) SAN VENDEMIANO

BASSETTE - VIA GRANDI, 3 VIA MALCONTENTA, 20 S.S. PONTEBBANA, 44/A VIA ROVEGGIA, 79/B VIA M. PELLICCIAIO, 9 P.LE DEI LEGNAMI, 1/B VIA ISONZO, 3 VIA CERCHIA DI SAN GIORGIO, 155 VIA VITTORIO VENETO, 228 VIA A. VOLTA, 9 VIA LAGO DI GARDA, 112 VIA CIRCONVALLAZIONE OVEST, 14/16 VIA U.CARATTI, 1 VIA TRIESTE, 2 VIA OLMO, 47 RIVIERA MAESTRI DEL LAVORO, 24 VIA ROSSI, 5 H VIA NOALESE, 174 VIA ATHESTE, 44 VIA PIAVE, 41 VIA RESISTENZA, 2/D

0544 689411 041 5470566 0434 562500 045 583877 0422 3122 040 383833 051 6063211 0547 632217 0437 32494 0425 596611 0445 576450 0541 358911 0432 536211 049 5951811 0444 998911 049 8292111 049 8979962 041 5768911 0429 809311 0423 6588 0438 4071

0544 450914 041 5470562 0434 564182 045 500341 0422 303754 040 830049 051 782266 0547 632249 0437 31047 0425 596650 0445 576449 0541 742059 0432 232042 049 5951830 0444 520698 049 8703184 049 8979387 041 487455 0429 602589 0423 859372 0438 402101

20090 20032 20038 20129 29017 24040 24124 24124 24060 24021 24047 25032 22040 25100 38121

BUCCINASCO CORMANO SEREGNO MILANO FIORENZUOLA D’ARDA BONATE DI SOPRA BERGAMO BERGAMO (SEDE) CREDARO COMENDUNO DI ALBINO TREVIGLIO CHIARI CIVATE BRESCIA TRENTO

VIA LUCANIA ANG VIA CALABRIA VIA PO, 77 VIA VINCENZO MONTI, 32 VIA PASQUALE SOTTOCORNO,52 VIA FRIULI, 4 VIA MILANO, 29 VIA BURATTI ANG.VIA CORRENTI GDO VIA C. CORRENTI, 33 VIA L.LOTTO, 3 VIA PROVINCIALE, 76 VIA CARLO PORTA, 7 VIA MILANO, 15/D VIA PAPA GIOVANNI XXIII, 20 VIA FRANCESCO NULLO, 12 VIA INNSBRUCK, 23

02 451651 02 6150225 0362 993140 02 730241-2-3-4 0523 982888 035 991013 035 4282753 035 4282800 035 925038 035 760184 0363 301974 030 7000221 0341 211070 030 3737116 0461 334 6401620

02 45708731 02 6152982 0362 992416 02 7381050 0523 981622 035 9000463 035 4282889 035 4282861 035 935700 035 760138 0363 307763 030 7000317 0341 211072 030 3730873 0461 960029

20010 21010 20092 20025 20017

BAREGGIO CARDANO AL CAMPO CINISELLO BALSAMO LEGNANO MAZZO DI RHO

VIA MATTEOTTI, 160 VIA EUROPA EST, 61 VIALE VALTELLINA, 23 VIA ROBINO, 129 VIA RISORGIMENTO, 2

02 90361163 0331 261439 02 27002224 0331 427711 02 93909482

02 90276525 0331 701454 02 66018356 0331 427714 02 93904400

Sonepar Italia Centro 00138 00133 00010 00131 00049 00148 00166 00040 00054 04100 00053 02015 03100 01100 03043 04100 03043

46 MAGGIO 2011

ROMA ROMA TIVOLI ROMA VELLETRI ROMA (SEDE) ROMA POMEZIA FIUMICINO LATINA CIVITAVECCHIA RIETI FROSINONE VITERBO ROMA LATINA CASSINO

VIA PIENZA, 19 VIA DEI RUDERI DI TERRENOVA, 55 VIA PONTE LUCANO, 67/69/71 VIA NOMENTANA, 1214 VIA APPIA SUD, 18-20 VIA IDROVORE DELLA MAGLIANA, 75/A VIA BOCCEA, 682/A-F VIA PONTINA Km. 31,200 VIA ARSIERO, 12 VIA DEI MONTI LEPINI, 8/A VIA ALFIO FLORES, 9/A VIA BENITO GRAZIANI, snc VIA A. VONA, 8/A SS CASSIA NORD KM 86 - Z.I. POGGINO VIA LUCREZIA ROMANA, 115 VIA TORRENUOVA, 5 VIA AUSONIA NUOVA km 1

06 8861764 06 2053230 0774 325762 06 41400665 06 961591 06 655181 06 61561561 06 918421 06 5646415/6 0773 24301 0766 5981 0746 6091 0775 291423 0761 270168 06 790361 0773 264064 0776 393047

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C.A.P.

Città

Via/Piazza

Tel.

Fax

50010 50144 52028 57100 06128 55060 05100

CAMPI BISENZIO (SEDE) FIRENZE TERRANUOVA BRACCIOLINI LIVORNO PERUGIA LUCCA TERNI

VIA SAN QUIRICO, 220 VIA LANDINI, 6R -8R 2^ STRADA POGGILUPI, 125/145 VIA PIAN DI ROTA, 8A VIA MINOTTINI, 3 S.P. SOTTOMONTE, 72/74 LOC. G.CAPANNORI VIA BARTOCCI, 30

055 897741 055 355941 055 9198447 0586 429301 075 5010993 0583 403388 0744 800976

055 8969251 055 359997 055 973131 0586 409701 075 5016700 0583 947027 0744 807959

Sonepar Italia Sud 80026 85100 84131 84010 84030 84013 81022 80035 81031 83100 82100 83035 80010

CASORIA (SEDE) POTENZA SALERNO SANT’EGIDIO DEL MONTE ALBINO ATENA LUCANA CAVA DEI TIRRENI CASAGIOVE NOLA AVERSA AVELLINO BENEVENTO GROTTAMINARDA QUARTO

VIA NAZIONALE DELLE PUGLIE, 178/B VIA DELL’EDILIZIA, 13 VIA CAPPELLO VECCHIO, 11/13 Z.I. VIA NAZIONALE, 206 VIA MAGLIANELLO, 23 VIA XXV LUGLIO, 263 VIA POZZILLO VIA CIRCONVALLAZIONE, 160 VIA GRAMSCI VIA RAFFAELE AVERSA, 69 SS 7 APPIA KM 265 - Loc. Piano Cappelle VIA CARPIGNANO, 88 VIA CAMPANIA, 60

081 5503111 0971 476853 089 302662 081 910896 0975 511472 089 344170 0823 460491 081 8238285 081 8130850 0825 34662 0824 351299 0825 446099 081 8060021

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90100 90141 90040 91100 93100 95045 91026 97100

PALERMO (SEDE) PALERMO CAPACI TRAPANI CALTANISSETTA MISTERBIANCO MAZARA DEL VALLO MARINA DI RAGUSA

VIA UMBERTO GIORDANO, 172 VIA Domenico Costantino, 44 ST.DA TORRETTA, LOC. CASE TROIA VIA DELLA SALUTE, 28 VIA SALVO D’ACQUISTO, 22 VIA LEOPOLDO FRANCHETTI SNC VIA VAL DI NOTO, 49 CONTRADA CAMILLà SP. 25 KM 6

091 6836211 091 6850433 091 8671931 0923 20661 0934 598925 095 534024 0923 942704 0932 667462

091 6836260 091 6850688 091 8697162 0923 547005 0934 595904 095 538071 0923 943400 0932 667226

70026 70031 73042 74100 70022 71121

MODUGNO (SEDE) ANDRIA CASARANO TARANTO ALTAMURA FOGGIA

VIA DEI PINI, 1 STR.PROV. ANDRIA - TRANI KM 1,5 ZONA PIP LOTTO, 9 VIA NAPOLI VIA BORMIDA, 57 VIA MOTTA DELLA REGINA, 7

080 5059101 0883 592934 0833 332754 099 4716525 080 3162550 0881 777553

080 5061430 0883 559131 0883 512915 099 4714417 080 3148566 0881 756168

09131 09170 07026 09013 07100 08100

CAGLIARI (SEDE) ORISTANO OLBIA CARBONIA SASSARI NUORO

VIALE MARCONI, 165 LOT.QUALBU - VIA CURRELI VIA GIORDANIA, 1 Z.I. settore 4 VIA ROMA Z.I. PREDDA NIEDDA NORD STR.34 Z.I. PRATOSARDO LOTTO, 44

070 485151 0783 310173 0789 51134 0781 660682 079 398585 0784 296021

070 400059 0783 211848 0789 598170 0781 665158 079 395206 0784 296022

@motion è una pubblicazione cartacea di Sonepar Italia Riferimenti: Giambattista Signorelli, Gennaro Pennone, Emanuela Ciccarelli Progetto grafico: Work in Progress by W.I.P. Communication S.r.l. Stampa: Pieffe Industria Grafica La presente pubblicazione cartacea ha mere finalità commerciali promozionali, e pertanto non è soggetto alle seguenti Leggi sulla Stampa nr. 47/1948 e 416/1981 e 62/2001 e s.m.i. 47 INFORMAZIONE TECNICA


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