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Idrogru
Gru e Autogrù
IDROGRU
Una gamma sul camion dell’innovazione
2020 ANNUS HORRIBILIS? NON PER IL COSTRUTTORE DI MODENA CHE HA ARCHIVIATO UNA STAGIONE PROFICUA DI NOVITÀ TECNOLOGICHE E DI SOLUZIONI EFFICACI PER LE PROPRIE GRU AUTOCARRATE
La forza delle idee non si ferma mai, neppure davanti alle difficoltà di un periodo tra i più terribili della nostra storia sociale ed economica. Nella sede Idrogru di Modena, il pensiero industriale dedicato alla nuova generazione delle gru su camion è proseguito come un treno nella notte, producendo soluzioni e tecnologie che hanno innalzato l’asticella dell’innovazione per una gamma tra le più apprezzate del settore. L’identità dei modelli Idrogru è quella di macchine sempre pronte all’intervento, equipaggiate per affrontare ogni evenienza operativa senza alcun timore dei limiti di accesso e di capacità. Dal confronto con gli operatori in cantiere e dalla cronaca storica delle esigenze riscontrate nelle più diverse applicazioni di sollevamento, la gru mobile su autocarro del costruttore di Modena è cambiata ed ha aggiunto nuovi valori sostanziali anche in questo 2020 complesso e arduo per l’intero settore. Analizziamo quindi, punto per punto, i principali traguardi raggiunti da Idrogru sul fronte delle implementazioni adottate per tutta la gamma di gru autocarrate dalla concezione sempre più all’avanguardia.

Un’elettropompa smontabile compatta
Nelle novità di dotazione della gamma Idrogru troviamo innanzitutto un’elettropompa smontabile compatta, alloggia-
ta tra la cabina del camion e il telaio, in posizione centrale rispetto agli stabilizzatori anteriori della gru. L’elettropompa è prevista dal costruttore come soluzione opzionale ma l’introduzione di questo componente risulta molto interessante nella prospettiva di un autocarro allestito a libera circolazione. “Per facilitare il montaggio e lo smontaggio dell’elettropompa, abbiamo predisposto una serie di attacchi rapidi - rivelano i responsabili del reparto progettazione Idrogru - Quando questa attrezzatura non serve, al posto dell’elettropompa è insediato un semplice cassettone. L’elettropompa può essere collegata, con un cavo, alle reti elettriche trifase a 400 Volt e può funzionare in un range da 11 a 22 kW. A 22 kW si ottiene la massima efficienza della gru, con prestazioni certamente equiparabili a quelle che si ottengono con la propulsione di un motore termico”. Il motore elettrico, quindi, è dotato di inverter e si può collegare a prese da 32A a 63A per la funzionalità di questa pompa tandem da 80 l E + 40 l e dalle dimensioni compatte da 1.500 x 600 x 600 mm.
Stabilizzazione variabile con il sistema ISC (Idrogru Stability Control)
Passiamo ora alla novità dinamica più rilevante. Si tratta della stabilizzazione variabile conferita alla gru su camion dall’esclusivo sistema ISC (Idrogru Stability Control). “Come abbiamo già anticipato, sono le esigenze dei nostri clienti a spingere lo studio di nuove soluzioni - ci spiega Roberto Vezzelli, titolare e responsabile tecnico-commerciale di Idrogru - Anche in questo caso, sono stati gli utilizzatori sul campo a indurci a studiare un sistema efficace di stabilizzazione per poter operare in spazi ridotti, all’interno di capannoni, su terreni dissestati e in altri contesti operativi poco agevoli. Con il sistema ISC che abbiamo sviluppato, il quadrilatero di stabilizzazione della truck crane viene calcolato in base alla posizione specifica dei quattro stabilizzatori. Questa prerogativa permette all’operatore di potersi liberare dalla necessità di consultare le

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tradizionali tabelle di carico e di ottenere sempre le massime prestazioni in funzione dello spazio che si ha realmente a disposizione per stabilizzare la gru”. Sul display in cabina, il sistema ISC consente di visualizzare i valori di sollevamento, in tempo reale, in relazione alla posizione di apertura e sfilo del braccio, restituendo all’operatore il valore di portata utile nell’area di intervento specifica - in corrispondenza della posizione adottata per ogni singolo stabilizzatore. L’aggiornamento delle condizioni di lavoro, in questo modo, è costante e riguarda tutti i parametri che riguardano il rapporto tra capacità di tiro, sbraccio laterale e area di stabilizzazione durante l’intero arco di intervento della gru. “Questo software innovativo l’abbiamo sviluppato in collaborazione con il nostro storico partner tecnologico Cobo 3B6 - sottolinea Vezzelli - Oltre al lungo studio preliminare, abbiamo realizzato numerosi test e si è proceduto al controllo successivo di oltre 2.000 piazzamenti e configurazioni operative sul campo”.

La novità KT160.50 HE
All’interno della gamma Idrogru, il modello KT160 è da sempre un best-seller nazionale, l’autentico prodotto di punta per la tipologia truck crane nel nostro pa-
Rotta dinamica 4.0

Nella direzione dell’Industria 4.0, Idrogru ha concepito già da tempo per le truck crane di gamma, la dotazione di comandi digitali di ultima generazione con joystick in CAN-Bus, distributori proporzionali load sensing, sensori ed encoder ridondanti di massima precisione, interconnessione uomo-macchina e diagnostica da remoto secondo un’interfaccia semplice e intuitiva basata sul nuovo display Tera12 di Cobo-3B6. L’operatore può gestire con grande semplicità tutte le funzioni dell’autogrù e gli automatismi programmati dal software attraverso quattro centraline elettroniche. Le funzione prevedono, tra l’altro: controllo LMI gru, stabilizzazione e livellamento automatico, scelta accessori, parametri autocarro (giri motore, carburante, risorse), diverse telecamere, gestione automatizzata delle zavorre, impostazione settori di lavoro e molte altre opzioni aggiuntive.
ese in virtù di un rapporto ideale tra peso complessivo e potenza di sollevamento. Nel solco di questa tradizione consolidata, il 2020 ha portata nella gamma Idrogru la nuova versione KT160.50 HE, caratterizzata da un braccio particolarmente lungo e rigido, con cinque sfili idraulici per una capacità di tiro eccellente, corroborata dall’impiego di cilindri idraulici indipendenti e dalla resistenza estrema dei pattini di scorrimento costruiti in bronzo; un braccio, in buona sostanza, non sollecitabile al punto da produrre flessioni significative e con il massimo contenimento del peso. Il risultato progettuale complessivo rivela un allestimento della gru su un veicolo a cinque assi di massa inferiore alle 44 ton, con una scelta controcorrente rispetto alla stessa tradizione dei modelli Idrogru: la nuova KT160.50 HE prevede un braccio che sormonta la cabina, sfiorando i 50 m di altezza massima - ulteriormente incrementabili con

KT300.26S, la più potente su cinque assi
Il flusso dei progetti Idrogru ha portato, nelle ultime settimane dell’anno, la notevole sorpresa di una nuovissima truck crane, probabilmente il modello più potente a livello internazionale in allestimento su autocarro commerciale a cinque assi. Il nuovo fenomeno di Idrogru chiama KT300.26S e contempla una portata massima di 300 ton, con un braccio da 22,5 m e un’altezza massima di sollevamento a 26 m. Il peso complessivo della macchina in allestimento completo è di 54 ton - ridotte a 32 con lo smontaggio del braccio, dei quattro stabilizzatori e dell’argano, e a 44 con il solo smontaggio del braccio. La gru è dotata di due pompe a pistoni da 130 litri, a portata variabile, e da una pompa da 50 litri a portata fissa. L’allestimento realizzato è su autocarro Mercedes Arocs 5463K, un modulo a cinque assi 10x4 di massa complessiva già menzionata da 54 ton, con motore sei cilindri da 630 cv. La zavorra allestita sulla KT300.26S è modulabile, composta da elementi in piombo da 5 ton per un totale di 40 ton. La nuova truck crane di Idrogru è alimentata da un pacco batterie al litio che assicura un uso continuativo della macchina per 5-6 ore, con la dotazione (di serie) di un caricabatterie. l’aggiunta del jib idraulico Idrogru da 18 m (in alternativa, disponibile anche nella versione da 14 m).

Arrivano le zavorre in piombo
Tra le dotazioni previste per le nuove gru su camion Idrogru, uno sguardo va concesso senz’altro all’attrezzatura di contrappeso. I modelli della gamma saranno dotati di zavorre in piombo per una soluzione dai molteplici vantaggi. L’ingombro previsto dalle zavorre in piombo è lo stesso dei contrappesi in ghisa, ma il vantaggio rilevante è quello di una resa notevolmente più efficace in termini di prestazioni consentite alla gru nelle fasi di sollevamento più importanti. Una prerogativa nuova a vantaggio della polivalenza e della versatilità per modelli adatti a una vasta platea di applicazioni, all’interno di siti industriali - anche dall’accesso limitato e dalla logistica sensibile - e in molteplici contesti di intervento dove la compattezza della gru su camion è una necessità da abbinare ad altre dinamiche importanti come la stabilizzazione di tipo radiale concepita dai progettisti Idrogru, in grado di sostenere l’efficace sfilo sotto carico del braccio.