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La canapa entra al Ministero Il tavolo per la filiera della canapa ha iniziato i suoi lavori al MIPAAF
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Il 2020 ha saputo chiudersi con una nota felice, almeno per la canapa italiana. Con la firma del relativo decreto di istituzione, lo scorso 17 dicembre ha finalmente visto la luce il Tavolo di Filiera della Canapa presso il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (MIPAAF). Un atto dovuto e da tempo atteso da tutti gli operatori del settore, volto a tutelare un nuovo comparto dell'economia agricola italiana che ha saputo crescere in modo esponenziale, nonostante le strutturali incertezze legislative e la continua paura di finire nei guai con la giustizia. Dopo un lungo lavoro di concerto portato avanti dal Sottosegretario Giuseppe L'Abbate, si è giunti alla designazione dei 48 membri che ne prenderanno parte: saranno coinvolti i ministeri dell'Interno, della Salute, dello Sviluppo economico, della Difesa e dell'Ambiente, l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, le organizzazioni agricole, le associazioni e i portatori d'interesse del settore canapa, le università La Sapienza di Roma e di Modena e Reggio Emilia e gli Enti controllati Agea, Ismea e Crea. I componenti del tavolo rimarranno in carica per tre anni.
Lo scorso 4 febbraio si è tenuta la prima riunione d'insediamento - rigorosamente in videoconferenza - in cui si è discusso su un piano di settore che possa incentivare la produzione, sostenendo la ricerca e l’innovazione tecnologica nonché rafforzando le politiche di filiera. Ed un primo importante sostegno al settore sarà rappresentato proprio dai fondi inseriti nella manovra di bilancio per il 2021, che prevede che 10 milioni di euro vengano messi a disposizione del fondo per la tutela e il rilancio di alcune filiere tra cui quella della canapa. Ma al Ministero si lavora già affinché con la nuova PAC e con i finanziamenti che arriveranno attraverso le strategie del Green Deal o del Recovery plan, il comparto si attivi per utilizzare tutti fondi a disposizione. In Italia si è passati da circa 80.000 ettari coltivati a canapa nel 1910 a poco più di
4.000 ettari nel 2018, evidenziando la profonda trasformazione colturale avutasi nella nostra agricoltura nel corso di un secolo, periodo in cui della canapa industriale non sono stati conservati né germoplasma né la conoscenza delle tecniche agronomiche più efficienti. Secondo un report dell'associazione europea della canapa industriale EIHA, pubblicato a gennaio 2020 su dati del 2018, la Francia domina la produzione europea con 17.900 ettari coltivati, pari al 37%, seguita dall'Italia e dai Paesi Bassi con 3.833 ettari. In Europa, la coltivazione si estende, infatti, su oltre 50.000 ettari, con un vertiginoso aumento della produzione: + 614% in confronto al 1993. È davvero ora che si inizi a trattare questa coltura con il rispetto, l'attenzione e soprattutto la competenza che merita. di Giovanna Dark