SOCI@LMENTE periodico quadrimestrale di informazione della Fondazione Internazionale “Il Giardino delle Rose Blu O.N.L.U.S” viale Europa, 38 - 03100 Frosinone Poste Italiane S.p.A - Spedizione in abbonamento postale - DL. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art.1, comma 2 e 3, Aut. n. C/FR/103/2010
Soci@lmente Anno VI - N° 3 - Dicembre 2015
ACCOGLIENZA
“Incontro alla vita”: un ospite speciale!
IN-FORMAZIONE
Adolescenza oggi: una fase difficile...
SOLIDARIETA’
Non sparare contro il futuro: solidarietà per tutte le vittime...
INCONTRI
Adelmo Togliani
Soci@lmente •
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SOMM@RIO
Soci@lmente Anno VI - N° 3 - Dicembre 2015 In copertina Adelmo Togliani
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Foto S. Pascolini, A.Testani, E. D’Onofrio, M. Minnucci A. Cesaritti, E. Galli M. Troni, M. Cerutti Archivio Fondazione internazionale Il Giardino delle Rose Blu ONLUS Direttore Responsabile Andrea Renna Direttore Editoriale Ermanno D’Onofrio Caporedattore Monia Minnucci
4 INCONTRI
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Adelmo Togliani: una vita creativa!
ACCOGLIENZA
09
INFORMAZIONE
SOLIDARIETA’
07 “Incontro alla vita”: un ospite speciale!
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16
Adolescenza oggi: una fase difficile..
Non sparare contro il futuro: solidarietà per tutte le vittime... Gornja Bistra per me è ...un mondo d’amore!
REPORTAGE
Il bene si fa bene: prepararsi ad un incontro!
LE PAGINE DELLA FONDAZIONE 18 Il bene si fa bene: istruire e sensibilizzare...
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PAROLE IN LIBERTA’ Gratuità
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SOCIETA’
22 “Incontro alla vita” un’ occasione per cambiare...
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SPIRITUALITA’
Il fiore della misericordia e le sue molteplici dimensioni
VOCI DALLA CROAZIA 26
Voci dalla Croazia: lettere dal cuore
VOCI DALLA BOSNIA 27
Un inverno che non finisce: impressioni e commenti dei volontari
ANGOLO DEL LIBRO
VISITA LA CITTÀ
29 Il Consultorio e il Consulente Familiare. Identità, formazione e tecniche operative
30 La Gerusalemme dell’Est: “Miss Sarajevo!”
BUONE NOTIZIE
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La Redazione
Redazione Aurelio Cesaritti Monia Minnucci Venera Oi Mara Biondi Maria Mattei Annarita Di Felice Simona Neri Hanno collaborato: Alessandra Testani Ermanno D’Onofrio Giulia Maio Massimiliano Cerutti Valentina Mancini Elisabetta Galli Mery Troni Francesca Chiappini Margareta Gasić Iva Trogrlić, Katarina Trogrlić Elide Ambrosetti Progetto Grafico Carla Campoli Nicola D’Amore Stampa Nuova Stampa litografica di Caramitti M.& C. s.a.s. via Armando Fabi, 327- 03100 FR Editore Fondazione Internazionele Il Giardino delle Rose Blu ONLUS Viale Europa, 38 - 03100 Frosinone Tel./Fax: 0775 233011 C.F - P.IVA: 02549680607
Ferentino - Frosinone
Corso della Repubblica, 130 - Frosinone Tel./Fax: 0775 835038 info@consultorioanatole.it
EDITORI@LE A tutti i soci ed i lettori auguro Buon Anno nuovo, così come lo auguro ai volontari che curano la nostra rivista, che ha lo scopo di informarci, informare e costruire una rete sia tra noi che tra noi e la società. Infatti vi chiedo di far conoscere la nostra rivista e di promuoverne, all’inizio di questo anno, l’abbonamento ad amici e conoscenti, si può fare facendo tesserare queste persone alla Fondazione. Tesserarsi significa appartenere, al di là dell’obbligatorietà che questo atto assume per tutti coloro che partecipano ad un progetto, sia in Italia che all’estero. Grazie alla tessera sono coperti da regolare assicurazione, tesserarsi significa entrare a far parte della nostra grande famiglia e ricevere la rivista che ne è il segno concreto. Chiudiamo così, con questo numero, le tre pubblicazioni previste per il 2015 e ci apprestiamo ad accogliere tutte le novità e le condivisioni dei numeri previsti per il 2016. Essendo Soci@lmente un quadrimestrale, il primo numero del 2016 vedrà la luce a fine aprile e per quella data è fondamentale rinnovare la propria tessera e, soprattutto, far tesserare nuove persone. Questo numero arriva al momento giusto per condividere anche la crescita che la Fondazione sta vivendo grazie al proliferare di volontari in Croazia e, ultimamente, soprattutto in Bosnia Erzegovina. Infatti, il prossimo 31 marzo e il 1 aprile, è in programma a Medjugorie la Prima Assemblea dei volontari bosniaco erzegovesi e, nel contempo, i volontari croati si apprestano ad organizzare e vivere la loro Quarta Assemblea. Tutto ciò ci rende felici ma, al tempo stesso, ci chiede una maggiore responsabilità ed altrettanto impegno nel portare avanti i numerosi progetti. La seconda grande novità è l’imminente acquisto di una casa nei pressi dell’Ospedale di Gornja Bistra dove realizzare “La Casa delle rose”, il Centro per i volontari che vanno in Croazia, aderendo al Progetto del Campo Permanente. Seguite l’evoluzione di questo progetto perché servirà l’aiuto di tutti per realizzare la ristrutturazione e prevedere l’inaugurazione in Tendopoli… E sì! Iniziamo a pensare ai Campi Estivi di Volontariato ed a diffondere l’invito, si prevedono tante novità e anche la tua presenza potrà essere un dono ed un’opportunità per il Giardino delle Rose Blu che ti vuole, in esso, giardiniere sempre più impegnato e presente! La terza novità che voglio condividere con tutti voi è l’inizio di un’esperienza spirituale importante che da circa tre anni mi ha personalmente impegnato in un attento discernimento. Ve la racconto nell’articolo che ho scritto per la rubrica Spiritualità di questo numero di Soci@lmente. Sarò felice se lo vorrete leggere attentamente, affinché ognuno di voi possa interrogarsi e chiedersi quanto questa nuova avventura lo coinvolga e lo interpelli. Da ciò scaturirà anche la realizzazione di una nuova sede a Frosinone, infatti, forse, non tutti sanno che attualmente la Fondazione è ospite del CISPeF (la nostra Cooperativa Sociale) con cui proponiamo diverse esperienze di formazione in varie parti d’Italia. Per questa nuova sede lottiamo da anni, almeno dal 2009, e
@
ci auguriamo che il 2016 possa essere l’anno risolutivo anche per questo sogno. In questa sede troveranno uno spazio concreto di realizzazione, attraverso i progetti attivi sia della Fondazione che del nostro Consultorio Familiare Anatolè e del CISPeF, le 14 Opere di Misericordia che il Giubileo Straordinario della Misericordia è arrivato, provvidenzialmente, a confermarci…e il 3 aprile, per chi vuole, andremo tutti insieme a vivere il Giubileo della Misericordia a Roma.
Soci@lmente •
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INCONTRI
Noi viviamo nel mondo e così ci capita di incontrare tanti personaggi che accettano di parlare con noi e di condividere una parte della loro esperienza esistenziale. L’intervista con il personaggio della nostra copertina è sempre di attualità.
ADELMO TOGLIANI: Una vita creativa!
di M. Minnucci
Adelmo Togliani -
©
Foto: Archivio A. Togliani
Soci@lmente è onorata di ospitare Adelmo
inizia la sua carriera, destreggiandosi
famiglia nel ruolo di Pierluigi.
Togliani: attore, regista e sceneggiatore
magistralmente nel cinema, nel teatro e
Adelmo Togliani ha anche partecipato,
italiano, figlio del noto Achille Togliani,
in televisione, sia come attore sia come
come unico attore italiano, al film di livello
cantante e attore italiano. All’età di 16 anni
regista. Fra le sue più note partecipazioni,
internazionale: Casanova, del regista
esordisce come aiuto regista in un lavoro
vogliamo ricordare: Dopo la tempesta, 1995,
svedese Lasse Hallstrom, al fianco di attori
supervisionato da Antonio Calenda al
primo film da protagonista per Rai Uno, di
del calibro di Heath Ledger, Jeremy Irons,
Teatro De’ Servi di Roma: Parto Perfetto.
Antonio e Andrea Frazzi, con Senta Berger
Lena Olin, Oliver Platt e tanti altri.
In
seguito, si diploma con il massimo
e Omero Antonutti, che vince il premio del
Sempre
dei voti nella scuola di recitazione fondata
pubblico al Festival Internazione del cinema
ultimamente si sta anche dedicando a
dal padre, l’Accademia Achille Togliani, ed
di Salerno. La settima serie di Un medico in
produzioni interamente dedicate al web.
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attento
alla
sperimentazione
INCONTRI
S
iamo davvero felici di
Zero, si tratta di hard rock e ci siamo
Ha interpretato un ruolo di attore in
intervistarla e di averla
impegnati molto nelle riprese. Non posso
diverse produzioni cinematografiche e
nella nostra rivista e, come
rinunciare però al fattore divertimento che
televisive, a fianco di attori noti come
prima
mi
mi deriva dall’interpretazione, come l’ultimo
Sergio Castellitto, Sophia Loren, Gigi
piacerebbe chiederle di raccontarci un po’
ruolo affidatomi dal regista Alessandro
Proietti, Katia Ricciarelli, Valeria Fabrizi
di lei e della sua ricca ed eclettica carriera
Zizzo nel corto “La morte del sarago” con i
ed altri ancora, quale ricordo ha di loro
colleghi Paolo Briguglia e Giorgia Sinicorni.
e, fra queste esperienze, quali, in modo
Nasco attore - la mia prima interpretazione
Come Presidente dell’Accademia Togliani
particolare, l’hanno arricchita maggior-
in TV risale al 1995 - ma ho avuto sin da
svolgo un ruolo di motore propulsore:
mente sia come attore che come uomo?
subito la sensazione che questo ruolo fosse
organizzo e preparo spettacoli, realizzo
limitante, soprattutto a livello intellettivo.
audiovisivi, in cui coinvolgo gli allievi più
Questi grandi artisti, da Jeremy Irons a
La regia è più completa per responsabilità
meritevoli che hanno un’opportunità
Sergio Castellitto, hanno una tensione
e per il confronto con tutti i reparti
commisurata ai loro progressi. In questo
interna di cui non si vergognano ma che
coinvolti: costumi, trucco, montaggio,
rapporto c’è sempre un dare/avere umano
riescono a controllare. Più sono grandi e
scenografia, fotografia, musica. Senza
ed emozionale che non ha prezzo: al saggio
meglio la gestiscono. Non importa quanta
dimenticare l’aspetto narrativo della sceneg-
di fine corso anche chi ha necessitato di più
esperienza abbiano, alla fine l’elettricità
giatura, l’idea, la scintilla da cui parte tutto.
tempo per migliorare comprende che i mesi
che precede una performance è sempre la
Per me, che sono un tipo molto curioso, la
trascorsi sono serviti a crescere.
stessa. È proprio in questa tensione tenu-
domanda,
ta a freno che risiede tutta la loro forza.
regia dà grande soddisfazione. La sua attività lavorativa e creativa
Le piacerebbe descriverci un ricordo di
Un talento incontrollato non serve a molto.
suo padre, il grande Achille Togliani?
Lo ritengo l’insegnamento ‘indiretto’ che più mi ha arricchito.
tocca diversi aspetti: cinematografia, recitazione, regia televisiva, il ruolo di
Mio padre era un persona d’altri tempi.
presentatore, ma anche di direttore
Molto severo ma anche disponibile e
Quale, fra le importanti esperienze lavora-
dell’Accademia di recitazione Achille
gentile. Se non fosse stato per il suo
tive, ha rappresentato la chiave di volta
Togliani e di insegnante. Quale fra questi
amore nei confronti del cinema, oggi non
per la sua carriera?
ruoli le si addice di più e per quale moti-
farei quello che faccio. Tutti i pomeriggi
vo?
uscivamo a comprare delle videocassette
Tutte in modo indistinto. Ho lavorato
vergini per dedicare le nostre serate alla
sempre molto e in cose diverse. Ad ogni
La regia mi permette di spaziare tra generi
registrazione di film che davano alla tv.
occasione c’è una svolta. La mente va nutrita
diversi, tra gli ultimi lavori che ho firmato
Abbiamo una collezione infinita di titoli che
di esperienze, e più sono varie più progre-
vi è il videoclip “City with no ends” primo
vanno dal muto ad oggi.
diamo e cambiamo. Bruce Barton diceva:
singolo estratto dall’album Rise dei Game
Adelmo Togliani -
©
“Quando hai finito di cambiare, sei finito”.
Foto: Archivio A. Togliani
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INCONTRI
72° Mostra del Cinema di Venezia - A. Togliani, V. Toniolo, On. L. Bonaccorsi, M. Catania, N. Borrelli, G. Ippoliti -
©
Foto: Archivio Togliani
Sappiamo che è impegnato nella produzi-
- e presunta - soluzione all’impoverimento
avuto un valore particolare per lei e che le
one di cortometraggi, vorrebbe parlarci
morale ed emotivo degli esseri umani.
piacerebbe rivelarci?
del suo ultimo lavoro, “L’Uomo Volante”,
La perdita di mio padre è stato l’episodio
che è stato ospitato alla 72° Mostra di
Tra le esperienze attoriali più recenti e di
più sconvolgente della mia vita e quello che
Venezia?
grande intensità, possiamo ricordare lo
più ha segnato il mio percorso. Da allora
spettacolo teatrale itinerante “Ad Occhi
ho solo cercato di fare del mio meglio per
“L’Uomo Volante” è un corto che, grazie
Chiusi”
dimostrare che avevo anche io qualcosa da
all’Associazione Buona Cultura, ha avuto
romanzo di Gianrico Carofiglio), per
la possibilità di approdare a Venezia con
la regia di Carlo Finsechi, dove Lei
un evento, sostenuto da Cinecittà Luce e
interpreta il protagonista maschile, l’Avv.
Il Giardino Delle Rose Blu ONLUS è una
Ministero dei Beni Culturali, creato ad hoc
Guido Guerrieri. Vorrebbe parlarcene?
Fondazione che si occupa di volontariato
(adattamento
dell’omonimo
dire oltre al cognome che porto.
attivo, attraverso il sostegno delle realtà
per le giornate della Mostra: per un progetto piccolo ma che pensa in grande è stato
Questo è lo spettacolo più sperimentale a
sociali più fragili e bisognose. Cosa pensa
ovviamente il massimo. Seppur il percorso
cui io abbia mai preso parte. La vicenda
del mondo del volontariato? Si occupa
sia lungo e tortuoso, diventerà presto un
viene narrata attraverso tre punti di
di volontariato e se sì, in quale campo
film di 90 minuti, girato in buona parte a
vista: l’avvocato Guerrieri, la Vittima e il
elargisce la sua benefica azione?
Marina di Camerota, Roma e Parigi.
Carnefice. Lo abbiamo portato in scena a Roma per diversi mesi, la sera il pubblico
Senza le persone impegnate nel volontariato
Siamo curiosi di saperne di più di progetti
sceglieva quale dei tre protagonisti seguire.
saremmo perduti e spesso le istituzioni
come la web serie “Vita da Avatar” e il corto
I tre ‘filoni’ iniziavano contemporanea-
questo lo dimenticano. Personalmente col-
fantascientifico “La Macchina Umana”…
mente in tre posti diversi della città, per
laboro da diversi anni con UNICEF Italia
poi intrecciarsi a più riprese nel corso della
seguendo alcuni lavori come regista e par-
Sono due progetti che ho sviluppato a
storia. Il pubblico si ritrovava risucchiato
tecipando ai loro eventi. Sono stimabili i
partire dal soggetto e che hanno ottenuto un
dagli eventi senza neanche accorgersene:
tanti giovani volontari che si spendono sul
sostegno economico dal NuovoImaie.
saliva in macchina con i personaggi e
campo per aiutare nel mondo - nei vari
La web-serie Vita da Avatar parla di ciò
ascoltava le loro telefonate, partecipava a
campi profughi per esempio al confine con
che accade ai personaggi dei videogiochi
udienze in tribunale, si ritrovava addirittura
la Siria, o in Centro Africa - le persone
quando la console è spenta, una sorta di
ad una festa. Per quanto mi riguarda questo
bisognose. Intorno a me ruotano tante altre
Ralph Spaccatutto ma con attori in carne
genere può essere considerato il teatro del
Associazioni di amici e due operatori cul-
e ossa. L’ho scritto insieme ad Elena
futuro e lo riprenderemo sicuramente, con
turali, in particolare, per cui nutro una
Tommasini, co-sceneggiatrice e folle almeno
la giovane produzione L’Albatro, nei pros-
stima smisurata, sono Pascal La Delfa e
quanto me. Il corto La Macchina Umana
simi mesi.
Peter Ercolano, grazie al teatro assistono
è un’opera ambientata nel futuro dove la creazione di androidi diventa l’unica
6 • Soci@lmente
ragazzi disabili o tossicodipendenti nel conC’è un aneddoto della sua vita che abbia
fronto e nell’integrazione.
ACCOGLIENZA
Il momento essenziale e più delicato del nostro contatto con chi chiede di essere ascoltato. Parliamo del metodo e delle esperienze, ma anche di argomenti riguardanti le tematiche della nostra missione,portata avanti, in modo particolare, dal Consultorio Familiare Anatolè.
“INCONTRO ALLA VITA”: Un ospite speciale!
M
di Alessandra Testani-Giulia Maio-Massimiliano Cerutti
Maggy a Napoli - Foto: Archivio Fondazione
aggy a Frosinone e a
Margareta è andata ad Assisi dove ha
bre, quando Margareta arriva ad Assisi.
Napoli:
partecipato alla Messa presso l’Istituto
L’occasione è quella del corso di formazione
Serafico per poi partire alla volta di
“Il Bene si fa Bene”, organizzato per gli aspiranti
Borgomanero.
partenti per Gornja Bistra, del centro Italia.
durante la VIII edizione della Festa
Infine, dopo aver trascorso le festività
C’è don Ermanno, ci sono i volontari della
“Incontro
nostra
natalizie dagli zii e dai cugini, ha raggiunto
formazione e i giovani che desiderano
Fondazione che si è tenuta a Napoli,
i nostri volontari a Sarajevo per partecipare
vivere un’esperienza di vero bene tra le
abbiamo avuto la gioia di avere con noi un
al Campo invernale “Un inverno che non
piccole Rose Blu. Margareta è la perla
ospite speciale: Margareta Gasić, la nostra
finisce”. La sua forza e la sua serenità sono
preziosa che ci dona una presenza di vera
volontaria d’eccezione! E’ arrivata in Italia il
dilaganti e chiunque l’avvicina ne rimane
testimonianza, partecipando al corso durante
6 dicembre con l’aereo, viaggiando da sola!
contagiato per sempre. E’ un esempio di
la prima giornata. Il giorno dopo, invece,
E’ stata ospite a casa di Anna Pernaselci
gioia di vivere che non si dimentica facil-
diventa dono poter passeggiare insieme a
che insieme ad Angelina e Marina l’hanno
mente e ci aiuta a ridare il giusto valore al
lei e a don Ermanno per le vie di Assisi,
accolta a braccia aperte.
nostro quotidiano. Grazie Maggy!
fermandoci
alla
Alessandra ci
racconta Vita”
della
Testani che,
Il 7 dicembre abbiamo fatto con lei una
a
pregare
di
fronte
al
crocifisso di San Damiano, nella chiesa
bella gita a Napoli, eravamo in tanti e il
Maggy ad Assisi
di Santa Chiara, ammirando gli affreschi
nostro Presidente ci ha “guidato” nel tour
Giulia Maio scrive che vedere la nostra
della Basilica superiore di San Francesco
da Posillipo fino a Mergellina dove abbiamo
mitica Margareta ammirare estasiata il
e la barca con la quale alcuni immigrati
pranzato. La sua permanenza a Frosinone
presepe che ogni anno viene allestito
sono sbarcati a Lampedusa, su cui è stato
è stata breve, ma intensa, abbiamo
di fronte alla Basilica di San Francesco,
posto un piccolo presepe.
approfittato della sua venuta per farle fare
ad Assisi, è un’esperienza difficile da
Grazie Maggie di questo breve ma intenso
un controllo a Roma presso l’Ospedale
dimenticare. Quanta Bellezza condensata
passaggio… Assisi volim te!
Bambin Gesù dal prof. Diociaiuti che ha
in
disposto due biopsie. Sabato 12 dicembre,
mo con ordine: è sabato 12 dicem-
una
sola
immagine!
Ma
andia-
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7
ACCOGLIENZA Maggy a Borgomanero:
ma significativa, che non bisogna mai smet-
così tanto da chi fa fatica anche solo ad
Massimiliano Cerutti, infine, ci spiega
tere di avere fede in Gesù, perché lui ci
alzarsi dal letto, è pazzesco! Qualunque
che Maggy è arrivata a Borgomanero il 13
è vicino, sempre. Domenica, i volontari
scossone durante la giornata mi distrugge,
dicembre con 5 valigie, come una star, ma
l’hanno accompagnata sull’Isola di S. Giulio
mentre per lei, qualunque montagna le
in 4 di esse c’era il necessario per le “medi-
a colloquio con la badessa del convento di
arrivi addosso è solo un puntino. Paola
cazioni”. Le infermiere hanno seguito lenta-
clausura. David ci tiene a sottolineare che
ricorda con nostalgia la sua partenza: se ne
mente le sue indicazioni e alla fine sembra-
Margareta è una forza della natura. Io che
è andata di martedì, con le sue 5 valigie, ed
vano più provate di lei (che raramente si
sto bene e vivo una vita normale, ricevo
ha lasciato un gran vuoto.
lamenta). Daniela afferma che curare le sue ferite è stato un privilegio. Paola ricorda: in quei giorni la mia casa sembrava una stazione, chi andava e chi veniva. In cucina, la tabella con gli orari e i volontari si sono segnati per farle le medicazioni, portarla alla dialisi, farle compagnia o portarla a passeggio (Margareta è curiosa, le piace visitare posti nuovi, come il Lago d’Orta, Arona sul Lago Maggiore), ospitarla a pranzo o a cena. Sabato, sono venuti a trovarla 11 amici da Brescia e 2 da Lecco. Maggy ha anche cucinato, ci diceva cosa mettere in padella, mescolava e controllava. Elena scrive: abbiamo chiacchierato, cucinato insieme, insomma, ci siamo divertite molto. Ho capito, grazie alla sua presenza, una cosa che non vedevo da tempo nel mio cuore: mi ha ricordato, con una frase semplice,
Maggy al Serafico - Foto: Archivio Fondazione
Al Consultorio si accede per appuntamento: Tel. e Fax: 0775 835038 info@consultorioanatole.it www.consultorioanatole.it 38° GIORNATA PER LA VITA “LA
migranti respinti sui barconi o ai confini
Frosinone per testimoniare che l’amore
MISERICORDIA FA FIORIRE LA VITA”
dell’Europa, la vita dei bimbi costretti a
per la vita è anche prendersi cura dell’altro,
“Siamo noi il sogno di Dio che, da vero
fare i soldati, la vita delle persone anziane
delle sue sofferenze, delle sue difficoltà,
innamorato, vuole cambiare la nostra vita”.
escluse dal focolare domestico e abban-
accoglierlo e rispettarlo in quanto persona
Con queste parole Papa Francesco invitava
donate negli ospizi, la vita di chi viene
e non per il suo credo religioso o per il
a spalancare il cuore alla tenerezza del
sfruttato da padroni senza scrupoli, la vita
colore della sua pelle.
Padre, “che nella sua grande misericordia
di chi non vede riconosciuto il suo diritto
La presenza nelle Parrocchie è finalizzata
ci ha rigenerati” (1Pt 1,3) e ha fatto fiorire
a nascere”. Ecco allora che ci viene dato un
anche a far conoscere i servizi consulto-
la nostra vita.
messaggio importante: “La vita è miseri-
riali per far comprendere che, chiedere
È questo il messaggio del Consiglio
cordia, chiunque si pone al servizio della
aiuto, non è un punto di debolezza ma un
Episcopale Permanente per la
persona umana realizza il sogno di Dio.”
punto di forza. Come dice Papa Francesco:
Giornata Nazionale per la vita che si terrà
“Amare la vita è sempre prendersi cura
“Non dimentichiamo mai che il vero
il 7 febbraio 2016, in linea con questo
dell’altro, volere il suo bene, coltivare e
potere è il servizio. Bisogna custodire
anno straordinario della Misericordia.
rispettare la sua dignità trascendente”
la gente, aver cura di ogni persona, con
“Contagiare di misericordia significa
Come ogni anno il Consultorio Familiare
amore, specialmente dei bambini, dei
affermare, con papa Francesco, che è la
Anatolè si farà portavoce di questo mes-
vecchi, di coloro che sono più fragili e
misericordia il nuovo nome della pace. La
saggio, cercando di essere presente in
che spesso sono nella periferia del nostro
misericordia farà fiorire la vita: quella dei
alcune Parrocchie della Diocesi di
cuore.”
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38°
IN-FORMAZIONE
Comunicazione, conoscenza e crescita delle nostre attitudini a svolgere bene il ruolo che ci è assegnato e tanti argomenti approfonditi per chi vuole essere un bravo professionista nel sociale. Tutto ciò, riguarda essenzialmente il CISPeF, nostro Ente di formazione.
ADOLESCENZA OGGI: Una fase difficile…
di Valentina Mancini
Incomprensioni adolescenziali - Foto: Archivio internet
L
a consulenza coniugale e familiare è considerata una
sa, sfaccettata, eterogenea, caratterizzata da importanti cambiamenti
modalità di sostegno alla persona, alla coppia e alla
e acquisizioni cognitive, affettive e socio - relazionali. È uno stadio
famiglia in difficoltà.
che dura a lungo e che ha delle caratteristiche specifiche.
Padre Luciano Cupia definì il consulente coniugale e
È dunque una fase di crescita, in cui il cambiamento diventa un
familiare come “l’uomo della relazione e dell’ascolto”, che aiuta le
elemento centrale per la costruzione della personalità, dove l’aiuto
persone a prendere coscienza del proprio modo di essere in relazione
del consulente può essere molto importante per risolvere le tante
con Sé e con gli altri.
situazioni di tensione e di stress in cui l’adolescente si trova a passare.
Il consulente coniugale e familiare è dunque il professionista socio-
Molti adolescenti cercano un aiuto professionale quando la loro vita
educativo che con tecniche metodologiche specifiche aiuta i singoli,
è diventata particolarmente difficile, quando si rendono conto di
la coppia o il nucleo familiare a mobilitare le risorse interne ed
non avere l’esperienza necessaria per risolvere alcuni problemi che li
esterne per affrontare le situazioni difficili ed effettuare delle scelte
fanno stare male o quando sono emotivamente provati. Per questo,
autonome capaci di aiutarlo a superare definitivamente il problema
quando si rivolgono al consulente coniugale e familiare, si aspettano
manifestatosi nel qui e ora.
di trovare una persona intelligente, con una buona esperienza di
La consulenza coniugale e familiare ha diversi ambiti d’intervento,
vita, con un’ottima conoscenza dei loro problemi che sia in grado di
tra i tanti c’è quello che riguarda gli adolescenti. Per poter lavorare
dargli soluzioni o che sappia dargli indicazioni o consigli.
con gli adolescenti il consulente coniugale e familiare deve avere
Per avvicinarsi agli adolescenti il consulente coniugale e familiare
una chiara e approfondita conoscenza sull’adolescenza, dei processi
deve essere capace di mettersi in contatto con il suo adolescente
di sviluppo che avvengono in questa fase della vita e dei bisogni e
interno, deve essere più pronto a vedere il mondo con gli occhi del
dei compiti che la caratterizzano. Pertanto il consulente coniugale e
ragazzo, in modo da essere più libero di accettare i costrutti del
familiare deve sapere che l’adolescenza è una fase della vita comples-
cliente senza farsi frenare dal pensiero adulto. Soci@lmente •
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IN-FORMAZIONE Questo non significa che deve comportarsi esattamente come loro, ma che deve usare la parte adolescente della sua personalità per pensare e comunicare con lo stile comunicativo del giovane. Se un consulente è capace di usare il suo adolescente interno per comunicare con quello del ragazzo, probabilmente il cliente comincerà a ricalcare il suo modello e a seguire il consulente nella modalità di comunicazione adulta. Il consulente deve anche essere in grado di esprimere la propria individuazione in modo simbolico, dimostrando la sua individualità personale, stando, allo stesso tempo, vicino al cliente. Inoltre, deve saper unire il suo sé con quello del giovane in un progetto dinamico, deve essere in grado di dimostrare qualità apprezzate dagli adolescenti, come la disponibilità a correre dei rischi, la resilienza, la flessibilità, la creatività e un giusto
Il muro del silenzio, adolescente in crisi - Foto: Archivio Internet
equilibrio fra serietà e senso dell’umorismo, in modo da far sentire il giovane accettato. Secondo Rogers, inoltre, ogni consulente coniugale e familiare dovrebbe dimostrare di possedere congruenza e accettazione incondizionata. I giovani si accorgono subito se il consulente è o non è congruente e identificano facilmente i comportamenti incongruenti e non autentici. Accettare incondizionatamente, invece, significa accogliere positivamente il cliente senza riserve e senza giudizi. Senza questa qualità il consulente faticherà a creare una relazione costruttiva con il giovane. Un’altra condizione importante che il consulente coniugale e familiare deve avere, secondo Rogers, è l’empatia, cioè la capacità
Adolescenza, quando scegliere diventa difficile - Foto: Archivio Internet
di comprendere e condividere gli stati d’animo del cliente. Pertanto, i consulenti coniugali e familiari devono essere in grado di saper accettare la storia e i costrutti dell’adolescente e per farlo devono riuscire ad entrare in contatto con il loro adolescente interiore, cercando di gestire attivamente i loro sentimenti personali. Nel corso della consulenza gli adolescenti sono spesso irrequieti e incerti, pertanto il compito del consulente non deve essere solo quello di ascoltatore silenzioso, ma deve saper coinvolgere attivamente e dinamicamente il ragazzo che tende ad annoiarsi e a spazientirsi facilmente. Per questo la consulenza coniugale e familiare con gli adolescenti richiede abilità e competenze specifiche, diverse da quelle necessarie nel lavoro con i bambini o con gli adulti, inoltre deve essere di
Adolescente che chiede aiuto - Foto: Archivio Internet
struttura più libera e deve servirsi di abilità e strategie che facilitino la conversazione. I consulenti coniugali e familiari devono dunque cercare di essere il più possibile spontanei, creativi, flessibili e pronti a cogliere le opportunità che gli si presentano senza perdere di vista le funzioni primarie. Inoltre il processo di consulenza coniugale e familiare deve permettere agli adolescenti di saltare da un argomento all’altro, soffermandoci su aspetti apparentemente scollegati del mondo e dell’esperienza personale.
Per questo per poter essere
il più possibile vicino all’adolescente il consulente deve ricalcare deliberatamente il loro stile di conversazione e non cercare di reprimerlo. Secondo Geldard la cosa più importante nel processo di consulenza coniugale e familiare con gli adolescenti è aiutarli a rivelarsi.
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L’incontro con il professionista... - Foto: Archivio Internet
IN-FORMAZIONE Attraverso la rivelazione gli adolescenti hanno un’opportunità per esprimersi apertamente, ricevono una conferma riguardo al contesto della loro rivelazione, acquisiscono un senso di controllo sui problemi discussi e vengono messi in condizione di esaminare e rivedere i loro costrutti personali. Tutto questo favorisce il processo di sviluppo adolescenziale. Inoltre, attraverso la rivelazione si dà l’opportunità agli adolescenti di sperimentare forti emozioni connesse alla loro storia personale e di identificare i problemi e i costrutti ad essi associati. Spesso gli adolescenti non sono in grado di vedere il quadro d’insieme del mondo in cui vivono, perché i loro costrutti sono in trasformazione. Questi costrutti fanno riferimento alle interpretazioni personali sul mondo e sulla realtà che ogni persona si costruisce dentro di sé, per questo non sono fissi ma, soprattutto negli adolescenti, vengono rivisti e sostituiti man mano che si raccolgono nuove informazioni. Possiamo pertanto dire che la consulenza coniugale e familiare per l’età dell’adolescenza si basa su uno stile “pro-attivo”, cioè caratterizzato dalla capacità, non solo di ascoltare, ma anche di condurre la persona a un cambiamento che essa stessa non riuscirebbe a raggiungere da sola, attraverso la concretezza, l’orientamento a un problema specifico e la capacità di ricalcare lo stile e i contenuti del ragazzo o della ragazza che si vuole aiutare. Al centro di questo approccio si trova soprattutto la relazione, ovvero il rapporto interpersonale che si istaura fra consulente e adolescente che è in grado di produrre quell’azione di miglioramento della qualità della vita della persona che essa stessa desidera, al di là di ogni ragionamento teorico. E’ fondamentale capire che cambiamenti emozionali, di pensiero e di comportamento che riguardano questa età, possono diventare opportunità che facilitano e quindi che non ostacolano il processo di crescita verso cui il consulente vuole condurre.
Il Consulente Coniugale e Familiares parla all’adolescente - Foto: Archivio Internet
Il sostegno ha aiutato il cambiamento - Foto: Archivio Internet
Il vescovo di Teramo Mon signor Seccia visita la scuola gruppo di Scerne di Pineto Teramo Atri - Foto: Archivio Fondazione
Corso annuale di Formazione alla Clownterapia. Sono aperte le iscrizioni. “Non è solo contagioso, ma è anche la migliore medicina” (Patch Adams) Clownterapia è un termine composto dall’unione delle parole clown e terapia, con cui si definisce un tipo di assistenza in ambiente sanitario. Più in generale, indica l’applicazione di un insieme di tecniche derivate dal circo e dal teatro di strada, in contesti di disagio sociale o fisico, quali ospedali, case di riposo, case famiglia, orfanotrofi, centri diurni, centri di accoglienza, ecc. I primi fondatori dell’unità di clown-terapia furono nel 1986 Michael Christensen, clown professionista e Paul Binder. Il loro scopo era quello di donare il sorriso e portare la fantasia negli ospedali
pediatrici. Nei primi anni 90 la clownterapia si sviluppò anche in Europa: gli ospedali francesi e svizzeri furono i primi ad accoglierla rispettivamente con i nomi di “Le Rire Medecin” e la Fondazione Theodora. Il suo apice venne raggiunto solo alla fine di questi anni anche in Italia grazie anche al dottor “Hunter (Patch) Adams”, medico, attivista e scrittore statunitense che fondò l’istituto Gesundheit, una casaospedale nel West Virginia. Grazie alla passione per il suo lavoro e alla sua esperienza come paziente psichiatrico decise di fare dell’amore e del sorriso strumenti indispensabili come supporto alla medicina. (Dal Web). I Clown sono simpatici, buffi e teneri. Indossano camici da dottore, con fiori e animaletti che spuntano dal taschino. Nasoni e cappellini colorati agghindano i loro
Per ulteriori informazioni: Tel: 0775 1902221 Viale Europa, n°38 - 03100 (Fr) info@cispef.it volti. Si incontrano nelle corsie degli ospedali, accanto ai letti dei pazienti, bambini e anziani o nelle case di cura, nei centri per persone diversamente abili e nelle carceri. Guardandoli, la mente “vola” al medico Clown, Patch Adams e alla sua terapia del sorriso. La Clownterapia è finalmente una realtà anche a Frosinone, presente sul territorio ciociaro dal 2013, anno in cui è partito il primo corso all’interno del CISPeF ONLUS. La frequenza del corso, per il quale sono aperte le iscrizioni, può rappresentare una concreta occasione per se stessi e per acquisire nuovi strumenti e metodi per essere volontari, accanto a chi è meno fortunato. Ulteriori informazioni sul Corso: info@cispef.it - Tel. 0775.1902221 Viale Europa, n. 38 - 03100 Frosinone
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SOLIDARIETÀ
Lo spirito che ci anima e che ci spinge a metterci al servizio di coloro che hanno bisogno di sostegno. Come comportarci e condividerne le esperienze di vita. Questo spazio fa anche riferimento alla Fondazione de Il Giardino delle Rose Blu: alla sua “mission”.
NON SPARARE CONTRO IL FUTURO Solidarietà per tutte le vittime…
di Aurelio Cesaritti
Manifestazione contro ogni forma di terrorismo - Foto: Monia Minnucci
S
olidarietà per le vittime di
qualche tacca in più sul calcio dell’arma che
prossime torture per dare un altro po’ di
ogni razza, colore, lingua, tra-
li ha uccisi. Infatti, a parte l’effetto di azioni
colore rosso alle insulse notizie di politica,
dizione e religione.
mirate “ad personam”, l’identità ed il numero
economia e gossip che ci ammorbano le
Questa riflessione è del 2004:
delle vittime non ha importanza pratica, dato
giornate. Ogni evento sembra essere
è cambiato qualcosa, se non in
che l’unità di misura per valutare l’efficacia di
teso soltanto ad allungare l’elenco delle
peggio? Ormai sembra che la vita umana
queste azioni è l’orrore provocato, il numero
mostruosità delle quali parlare nei talk-shows
abbia valore soltanto come fonte di audience.
di persone che subiscono l’impatto della
e credo che questo sia, in effetti, l’aberrante
Agghiacciante, mostruoso, disumano, repel-
notizia, l’ora e le circostanze in cui la notizia
obiettivo immediato di chi li determina.
lente, incivile: sono soltanto alcuni degli
viene diffusa, l’angoscia che viene sparsa a
La quantità e l’intensità del dolore sono
aggettivi che si usano mediaticamente per
piene mani, il numero di radioascoltatori
soltanto degli effetti collaterali, e non
definire le ormai consuete stragi quotidiane
o di telespettatori che si sintonizzano per
riguardano che gli individui coinvolti:
che in ogni parte del mondo insanguinano i
conoscere, da estranei, l’evoluzione della
il resto è audience e share, è un mezzo
luoghi della convivenza.
magnitudo dell’evento fatale. Ma, una volta
come un altro per comunicare al mondo il
In queste guerre più o meno dichiarate e
cancellate le e-mail e stracciate le lettere ed
proprio disagio, sempre ritenuto legittimo e
pubblicizzate il numero dei “nemici” eliminati
i telegrammi di cordoglio, spenti i televisori
giustificato dalla propria visione del mondo.
non ha alcun valore, ai fini operativi della
sulle espressioni di circostanza, purtroppo
La morte fisica o morale come strumento
supremazia bellica per incoronare i vincitori:
tutto torna come prima e non si attende che
mediatico è quello che ci regala il nostro
uno, dieci, cento in più o in meno è soltanto
la prossima bomba, il prossimo kamikaze,
tempo:
un elemento di contabilità per incidere
il prossimo missile, il prossimo crollo, le
obiettivi, le edizioni speciali come modo di
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l’orrore
come
riflettore
sugli
SOLIDARIETÀ enfatizzare la presenza e la determinazione
(con la fascia nera al braccio dei giocatori),
ne servono per far salire la notizia ad un
di chi agisce, lo sdegno generato come
che c’è una serie infinita di minuti di silenzio
livello adeguato nel palinsesto televisivo.
strumento di pressione sui tanti altri che
rispettati un po’ dappertutto.
Quanto dovremo aspettare prima che la
dovranno temere, uscendo di casa una
La somma di tutto questo è l’effetto mediatico
considerazione della sofferenza degli altri
mattina, di leggere il proprio necrologio su
ottenuto, e certamente qualcuno lo ha
metta fine a questa mattanza e lasci il
un manifesto. I nomi delle vittime, se non
calcolato sulla base del numero di persone
posto al sentimento di una sola, comune e
sono personaggi noti, neanche contano, se
che presumibilmente hanno finalmente
solidale appartenenza al genere umano?
non nell’ambito ristretto delle conoscenze del
sentito
organizzazioni
Ci rendiamo conto che rischiamo di stare
condominio di residenza. Sono i minuti di
responsabili (e dei loro obiettivi), magari
tutti, contemporaneamente, a qualsiasi
comunicazione dedicata che contano, non la
per la prima volta. Ề questo che si voleva,
razza o religione apparteniamo, con il dito
devastazione di vite umane che ne consegue.
in nome della Causa o, dall’altra parte, per
sul grilletto di un’arma ed inquadrati nel
Ề più importante che gli episodi accadano
combatterla. Se, poi, per ottenere questo
mirino della stessa arma, carnefici e vittime
in modo da moltiplicare le occasioni per
grado di attenzione ci sono famiglie distrutte,
nello stesso momento? Che tutti stiano bene
parlarne che non la portata chirurgica di
esistenze spezzate, comunità ferite, disgusti
attenti, perché quando ci si rifiuta di
ognuno di essi. Anche per questo, forse,
planetari, questo conta un po’ meno della
considerare anche il punto di vista dell’altro
le armi di distruzione di massa rischiano
visibilità dell’evento e dello spazio che
e si tira quel grilletto illudendosi di eliminare
di essere relativamente meno efficaci dello
le
assegnato
un nemico, si spara anche contro se stessi ed
stillicidio di morte e di orrore che apre
all’avvenimento, pronte ad essere dedicate,
il proprio futuro. (Articolo pubblicato nella
ogni telegiornale. Sto scrivendo ancora sotto
domani, all’orrore prossimo venturo... alla
rivista “Qui Magazine” nel mese di giugno
l’emozione degli attentati, delle “esecuzioni
faccia di chi governa l’universo e che valuta
2004)
rituali” e delle immagini di torture, ed
ogni singolo uomo come se fosse la più
intingo la penna nel calamaio che deborda
preziosa parte di sé. La parola, il dibattito,
tristezza. Abbiamo letto che gli attentati sui
la diplomazia e la tolleranza hanno lasciato
treni spagnoli costituiscono il nuovo record
il posto agli aerei dirottati, alle guerre e
europeo, che i Governi sono decisi a sconfig-
vessazioni più o meno “preventive”, alle
gere questi nemici, che Presidenti ed autorità
bombe umane, alle mine, ai missili lanciati
inviano messaggi di cordoglio, che i
contro hotels, case, gruppi o persone singole
campionati di calcio si giocano comunque
per condizionare tanti uccidendone quanti
parlare
prime
delle
pagine
hanno
“Tutte le guerre sono civili, perché tutti gli uomini sono fratelli che spandono il loro proprio sangue.” -Francois Fenelon-
Manifestazione NOT IN MY NAME - ROMA - contro ogni forma di terrorismo - Foto: Monia Minnucci
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SOLIDARIETÀ
GORNJA BISTRA PER ME È ... Un mondo d’amore!
di Elisabetta Galli Crespiatico
Elisabetta con Margareta ed il piccolo Leo - Foto: Elisabetta Galli
T
anto si è scritto sull’Ospedale
vanno oltre il tempo, la regione geografica,
traduce, che si informa, si interessa,
Pediatrico
oltre l’impegno, le delusioni, le amarezze.
organizza, valuta… e non ci conosce
Bistra… che fare allora?
Scrivere questo articolo mentre Leo
neanche! Ma con lei sentiamo subito un
Scriverò suggestioni, brividi,
combina guai in giro per casa.
feeling speciale, chiacchieriamo di figli
paure e nostalgie, in libertà.
Il legame profondo, dolce e sincero che ci
universitari, di mariti, di impegni in
Gornja Bistra per me è Monica, nostra
lega a Borica, a Petar, a Stjepan, a Franjo, a
parrocchia, di bambini, di catechesi, di
figlia secondogenita, che a 20 anni, dopo
Dora, a Leo, a Jana.
parroci ed è subito intesa!
esperienze di volontariato in Africa e in
Un lampione in una buia notte di
Il personale dell’ospedale… così duro, così
Cile, legge un articolo di Famiglia Cristiana
novembre, un lampione in mezzo alla
ruvido, eppure così fragile, così debole, così
sul “Castello degli orrori”, in Croazia e parte.
strada di Zaprešić. Un lampione sotto il
indifeso.
La telefonata di Monica che, durante la
quale incontriamo per la prima volta Don
Un’amica/collega, insegnante di sostegno,
settimana di Campo Permanente, chiede:
Ermanno, sacerdote con i capelli raccolti in
che un giorno mi dice: “Adesso sono pronta,
“Papà, adottiamo Leo?” e insieme, mi
una coda, con il cellulare sempre in mano,
portami a Gornja”.
telefonano per “convincermi”, mentre sto
che ci parla come se ci conoscessimo da
Partiamo con un gruppo dell’Alto Adige:
per iniziare una conferenza di servizio per il
sempre e che, guidando come un pazzo, ci
diaconi permanenti, studenti, mamme,
personale docente e dopo la telefonata salgo
porta all’ospedale a “vedere” Leo che dorme.
ragazzi appena preadolescenti.
sul palco per iniziare il mio intervento ed ho
L’ingresso all’ospedale per la prima volta,
Giuliana, la mia carissima amica disabile
un groppo alla gola.
in una notte di novembre: suoni, odori,
che viene all’ospedale con suo marito,
Amici meravigliosi, conosciuti in casetta
urla, lamenti, grandi occhi tra le sbarre dei
serio bancario, e con il loro figlio. Il serio
e provenienti da tutta Italia (Concesio,
letti senza coperte, Mate che ci slaccia il
bancario correrà tutta la settimana dietro a
Cassino, Frosinone, Assisi, Napoli, Roma,
cinturino dell’orologio senza che neanche
Victor e la mia amica imboccherà i bimbi
Costorio, Orzinuovi, Borgomanero).
ce ne accorgessimo.
dalla sua sedia a rotelle.
Pensare e scoprire che queste amicizie
Borica che ci accompagna a Spalato, che
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di
Gornja
SOLIDARIETÀ 43 “mie” studentesse dell’Università e 30
Giampietro,
studenti di un Istituto superiore (con la
l’incontro profondissimo con un ragazzo
loro professoressa) che hanno trasformato
meraviglioso e molto malato, mi guarda
il loro periodo di tirocinio in ospedale
negli occhi sulla strada che porta alla casetta
in una svolta della loro vita. Le nostre
e mi dice: “Portiamolo un po’ a casa con
10 volte all’ospedale. Emanuele, il nostro
noi”. Diventerà per un breve, ma stupendo
terzogenito, che entra in ospedale per la
periodo, il nostro quinto figlio: Filip.
prima volta a 7 anni e mezzo e da allora sarà
Un’amica specialissima: Margareta.
come la sua seconda casa. Decine di corsi
Una forza della natura, un esempio vivente
di formazione per i volontari in partenza:
della potenza di Dio.
incontri meravigliosi e intensi… sempre!
Le
Emanuele che vede per la prima volta Leo
parrocchie, teatri, banche, a gruppi di
in ospedale e chiede di parlare con
giovani, di anziani, di scout, di genitori, di
l’assistente sociale che cura l’adozione
insegnanti, di studenti: gente, gente, gente
perché vuole dirle che lui, il fratellino,
che conosce le Rose Blu.
adesso lo vuole!
1500 bavaglini.
Il nostro primogenito Simone che viene
Ditte e ospedali che regalano 250 camici
all’ospedale con molta diffidenza (a lui
per i volontari e mamme volonterose che
odori e sporcizia proprio non vanno giù),
li colorano. Attrezzature per il parco giochi
con una fidanzata giovanissima e timorosa.
nascoste nel camper per eludere la dogana.
Trascorreranno l’intera settimana con
La tristezza infinita di non poterci più
Slađena attaccata al collo.
andare. Gornja Bistra per me è un “pezzo”
Simone che partecipa come cuoco ad
di cuore, sempre là. Un “pezzo” di Gornja è
alcune Tendopoli, facendo da mangiare per
qui, a casa con noi. Gornja Bistra per me è
centinaia di persone in compagnia di due
un figlio a casa e 119 figli lasciati.
nostre
mio
marito,
testimonianze
che
in
dopo
scuole,
simpaticissime suorine.
“Mantieni i tuoi pensieri positivi, perché i tuoi pensieri diventano parole. Mantieni le tue parole positive, perché le tue parole diventano i tuoi comportamenti. Mantieni i tuoi comportamenti positivi, perché i tuoi comportamenti diventano le tue abitudini. Mantieni le tue abitudini positive, perché le tue abitudini diventano i tuoi valori. Mantieni i tuoi valori positivi, perché i tuoi valori diventano il tuo destino!” -Mahatma Gandhi(Mohandas Karmchand Gandhi)
“Incontriamoci con un sorriso e una volta che avremo cominciato l’un l’altro ad amarci diverrà naturale fare qualcosa per gli altri” -Madre Teresa di Calcutta-
Per ulteriori informazioni: Tel: 0775 233011 info@ilgiardinodelleroseblu.com Si è tenuta, il 31 Ottobre, il 1 e il 2 Novembre, la Giornata di Sensibilizzazione “La Rosa Blu” arrivata alla sua XI edizione. Lo scopo che abbiamo voluto raggiungere è di sensibilizzare, coinvolgere e trovare nuovi volontari e sostenitori per i progetti della F.I. il Giardino delle Rose Blu, oltre che raccogliere fondi per portare avanti le numerose attività. Quest’anno l’oggetto solidale che abbiamo scelto è “La coroncina della divina misericordia”, trovandoci in sintonia con questo anno giubilare indetto da Papa Francesco. I rosari coloratissimi sono stati realizzati da alcune famiglie povere che abitano in Bosnia-Herzegovina, perché lo scopo è anche quello di aiutare realtà che versano in condizioni di povertà
e che, proprio grazie al compenso ricevuto per il lavoro svolto, hanno potuto sopperire a qualche loro necessità. Le coroncine sono state confezionate dai volontari durante la XV Tendopoli estiva a Gornja Bistra e dai volontari della zona di Frosinone. Grazie all’adesione di molte parrocchie ci è stata data la possibilità di portare le nostre testimonianze. Il ricavato è stato destinato al Progetto “Mattone su Mattone” che, in questo momento, ha bisogno di fondi. Di seguito il resoconto dei fondi raccolti nelle varie città: Lazio Frosinone: 941,00 € Piglio: 165,00 € Cassino: 150,00 €
Trentino Alto Adige Merano: 150,00 € Piemonte Borgomanero: 450,00 € Cerano: 900,00 € Orzinuovi: 453,00 € Lombardia Lecco: 140,00 € Costorio: 770,00 € Emilia Romagna Reggio Emilia: 377,00 € Spese sostenute 1.833,40 € RICAVO DELLA GIORNATA LA ROSA BLU: 2.662,60 €
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REPORTAGE
Condividiamo luoghi e paesaggi suggestivi, ma partecipiamo anche ad eventi dei quali siamo protagonisti e li raccontiamo attraverso i nostri reportage fotografici..
ILBENE SI FA BENE: Prepararsi ad un incontro!
di Mery Troni
Momenti della Formazione: imparare un nuovo linguaggio - Foto: Mery Troni
D
a qualche tempo si parla di corso di formazione, del bene che si fa bene, di weekend formativi, di preparazione obbligatoria per chi vive per la prima volta l’esperienza di Gornja Bistra… la parola
formazione richiama il concetto di scuola, di qualcuno che insegna, di qualcuno che valuta e invece no! Il bene che si fa bene è un incontro di persone che si mettono in gioco per un obiettivo che li accomuna: la voglia di donarsi agli altri. E così, ogni volta, in ogni città, accade una sorta di magia. Una quindicina di persone che nella maggior parte dei casi non si conosce, la curiosità e la perplessità di fronte ad un cerchio di sedie, tutto questo, con l’arrivo dei formatori, si amplifica di più.
Entrare in empatia con l’altro... - Foto: Mery Troni
Anche per noi, volontari d’esperienza, un nuovo cerchio di persone agita sempre, nei loro occhi sono visibili tutte le aspettative e le preoccupazioni per le prossime ore da vivere insieme, in vista dell’esperienza a Gornja Bistra. Gli amici ti hanno raccontato della “magia di quel posto” e tu, nuovo volontario, cominci un viaggio con l’altro, affidando parti di te stesso a questo gruppo di sconosciuti che, di ora in ora, grazie a cartelloni colorati, progetti da scoprire insieme, video, musiche e giochi, diventano sempre meno sconosciuti e capisci di non essere il solo ad essere incuriosito, preoccupato e agitato. Il clima si distende e, tra domande, curiosità e condivisioni rispettose, il cerchio non è più un semplice cerchio di sedie ma un contenitore saldo e sicuro che tu arricchisci con te stesso e lui, grazie alla presenza degli altri, arricchisce te.
Dare fiducia all’altro - Foto: Mery Troni
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Un mix di emozioni e racconti che nell’arco delle due giornate
REPORTAGE
Formazione attraverso la simulazione: prendersi cura dell’altro - Foto: di Mery Troni
di formazione, trasforma una quindicina di “altri” in un gruppo, allenandoti a ciò che vivrai a Gornja Bistra, allenandoti ad avere una mente aperta e non giudicante, ad avere un cuore pronto a quell’incontro di anime, tipico del volontariato e specifico di Gornja Bistra. I weekend di formazione arricchiscono molto anche noi formatori, la voglia di conoscere e far innamorare nuove persone dell’incontro con le Rose Blu ci carica di energia. Trasmettere il nostro amore per il volontariato, attraverso i diversi progetti della Fondazione, diventa inconsciamente un imperativo: il bene si fa bene!, con la giusta dose di umiltà e il desiderio di mettersi in gioco e a disposizione degli altri. Scoprire il mondo con occhi nuovi - Foto: di Mery Trony
Condividere le emozioni - Foto: di Mery Trony
Formatori all’opera - Foto: di Mery Troni
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LE PAGINE DELLA FONDAZIONE
Non tutti vivono quotidianamente l’impegno in Fondazione: condividiamo il nostro operato e tutti i nostri progetti, intervistando i responsabili ed i referenti e facendo entrare i lettori nel mare delle nostre esperienze umanitarie.
IL BENE SI FA BENE: Istruire e sensibilizzare...
di Monia Minnucci
Mariangela Troni - Responsabile generale dell’Area Sensibilizzazione e Formazione - Foto: Archivio della Fondazione
In
I
questo
ntervista ad Antonio Asarsi, Responsabile di
In cosa consiste il progetto Il Bene si fa Bene e da quanti anni è attivo?
progetto, Mariangela Troni, Responsabile generale di area ed a Elisabetta Galli, Responsabile nazionale.
Il Bene si fa Bene è un progetto di formazione, attivo da poco più di un anno, indirizzato ai volontari che sono intenzionati a vivere
numero
della
rivista
siamo
lieti
di
incontrare i responsabili del progetto “Il bene si fa bene”, come
un’intensa esperienza di servizio che si offre o, meglio, che si dona all’altro.
prima domanda mi piacerebbe chiedere da dove nasce la scelta di questo nome, alquanto significativo...
Perché si è reso necessario questo intervento formativo?
Elisabetta Galli: Il mio parroco, ora vicario generale della diocesi
L’intervento si è reso necessario perché i volontari diretti a Gornja
di Bolzano Bressanone, mi disse una volta: “il volontariato è la più
Bistra non avevano alcun tipo di preparazione e una volta giunti
alta forma
di responsabilità civile, morale, umana e cristiana”.
nell’ospedale, non essendo preparati ad affrontare la disabilità e
Proprio perché non retribuiti, bisogna essere altamente preparati e
non essendosi mai approcciati ad una simile realtà, hanno trovato
“professionali”, insomma, il bene si fa bene, ecco da dove nasce
difficoltà a farvi fronte. Il Direttore dell’Ospedale Pediatrico di
il nome! Il Bene si fa Bene nasce anche dall’esigenza di istruire e
Gornja Bistra, Renato Mittermayer, ha voluto fortemente che tutti i
sensibilizzare le persone che decidono di attivarsi e mettere al
volontari interessati a svolgere il servizio presso l’ospedale, fossero
servizio degli altri le proprie risorse umane, a compiere bene
preparati, in modo da migliorare il servizio dei volontari stessi, il
le attività di volontariato. Una riflessione condivisa di alcuni
cui operato è apprezzato, riconosciuto e formalizzato nel Protocollo
volontari “storici” del Giardino delle Rose Blu in merito alla necessità
d’Intesa stipulato tra l’Ospedale e il Giardino delle Rose Blu.
di preparare adeguatamente i neo volontari che si mettono in gioco nell’esperienza di servizio presso l’Ospedale Pediatrico per malattie
Chi opera nel progetto e a chi si rivolge il servizio?
genetiche di Gornja Bistra (Zagabria-Croazia), progetto motore della
Nel progetto operano Formatori volontari del Giardino delle Rose
Fondazione.
Blu.
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LE PAGINE DELLA FONDAZIONE che da anni svolgono attività di volontariato a Gornia Bistra e rivolgono il loro servizio ai neo volontari, per i quali è obbligatorio (ma è caldamente consigliato anche a coloro che hanno già vissuto tale esperienza). Quali sono gli obiettivi che vi prefissate? Gli obiettivi che ci prefissiamo sono diversi: riflettere sull’essere volontario; favorire un atteggiamento aperto ed accogliente verso la diversità: disabilità o differenze culturali; preparare adeguatamente i volontari all’esperienza di Gornja Bistra; favorire lo spirito associativo, gruppale, ed il lavoro di equipe; favorire il protagonismo attivo dei vari referenti. Avete parlato di lavoro associativo, gruppale e lavoro di equipe, a cosa vi riferite? Nello svolgere il servizio di volontariato bisogna, in primis,
Elisabetta Galli Responsabile Nazionale dell’Area Sensibilizzazione e Formazione - Foto: Archivio Fondazione
sapersi rapportare con gli altri membri del gruppo: un ambiente
Siete in tre ad occuparvi del progetto: Antonio Asarsi, Responsabile
armonioso facilita la possibilità di operare serenamente e con maggiore
di progetto, Mariangela Troni, Responsabile generale dell’Area sensi-
efficacia il proprio ruolo di aiuto e sostegno. Altrettanto importante
bilizzazione e formazione ed Elisabetta Galli, Responsabile nazionale
è imparare a rapportarsi con i bambini, questo processo coinvolge il
Italia, secondo voi, cosa manca per ottimizzarlo al meglio?
lavoro di equipe, ossia la collaborazione con il personale ospedaliero che accoglie e collabora sinergicamente con i volontari.
Per migliorare il progetto, pensiamo che dovrebbe essere pubblicizzato in tutta Italia, in modo tale da sensibilizzare le persone
Com’è impostata la formazione?
interessate al volontariato ad aderivi. Questo progetto non è altro che l’anticamera che porta al “fare attivo” e al servizio utile a favore
La formazione è articolata in un weekend: 10 ore di formazione
dei tanti progetti di volontariato attivi nel sociale, ma è soprattutto
attiva e impostata su quattro livelli di contenuto, così suddivisi:
indirizzato alla formazione di volontari che andranno a sostenere i
Essere: l’autoanalisi sul proprio essere volontari e un primo
piccoli e bisognosi degenti dell’Ospedale Pediatrico di Gornja Bistra.
momento di riflessione sulle motivazioni e aspettative personali.
Bambini che meritano cure e un mondo di amore.
Appartenere: una riflessione sull’essere volontari nel Giardino delle
Mariangela Troni: In quanto responsabile di area il mio
Rose Blu, ripercorrendo la storia della Fondazione, il senso della
intervento è mirato alla diffusione del progetto, sia in Italia che in
nostra “mission” ed i progetti che porta avanti.
Croazia, seguendo direttamente l’organizzazione delle formazioni,
Sentire: riconoscere, gestire ed elaborare le emozioni che
affiancando i responsabili nazionali, i formatori e creando una rete
scaturiscono dal vivere il rapporto con la disabilità e con la diversità
di collaborazioni con tutte quelle associazioni che, sposando la
e fare dono di sé. Fare: cosa si fa praticamente da volontari.
“mission” del Giardino delle Rose Blu, decidono di partire per Gornja Bistra, oltre ad essere una dei formatori attivi. Credo fortemente in questo progetto e mi aspetto che possano aumentare sempre di più i volontari che investono gratuitamente le loro energie nella formazione, in modo da riuscire ad ottimizzare il progetto ed avere un paio di formatori attivi in ogni regione. Proprio per questo stiamo organizzando anche alcuni weekend di formazione per i futuri formatori e, in queste settimane, il progetto sta prendendo avvio anche in Croazia. Potreste esprimere una riflessione personale inerente al progetto? Antonio Asarsi: questo corso di formazione è utile perché utilizza dei moduli formativi che spiegano come funziona il mondo del volontariato, dando una base in tal senso, ma aiuta anche i volontari a prendere contatto con la propria parte emotiva e ciò consente una crescita personale, oltre che sociale. Soci@lmente •
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LE PAGINE DELLA FONDAZIONE Elisabetta Galli: Il Bene si fa Bene è prima di tutto “un sogno - I have a dream”, da molti anni si era evidenziata un’esigenza, una necessità, un “sogno”, appunto: dare a tutti i volontari del Giardino delle Rose Blu la formazione che solo alcuni avevano. Alcuni volontari venivano da zone di Italia in cui la formazione era un requisito richiesto per poter partire alla volta dell´ospedale di Gornja Bistra. Altri volontari ricevevano informazioni utili dai volontari più esperti che si mettevano a loro disposizione, una specie di passaparola, una buona prassi, ma spesso isolata o sporadica. La proposta di offrire ad alcuni (che poi sono diventati molti!) studenti dell´Università o delle scuole superiori l’opportunità di svolgere periodi di tirocinio/stage all´Ospedale di Gornja Bistra, ha imposto l´attivazione di corsi di formazione specifici e, questo, abbiamo visto essere una carta vincente per inviare personale volontario adeguato e preparato dalle nostre Rose Blu. Il sogno? Attivare corsi di formazione su larga scala, estendere la buona prassi a tutti i volontari da Nord a Sud Italia. Dare a tutti quelli che, animati da buona volontà, vogliono “fare del bene “, una formazione al volontariato in generale, un’occasione di crescita umana, una maturazione alla consapevolezza del donarsi agli altri ed, infine, una specifica preparazione alla partenza per Gornja Bistra. Con il Progetto di formazione “Il bene si fa bene” abbiamo realizzato questo sogno: siamo in cammino, anche se ancora c’è molto da fare, da migliorare, da perfezionare ed integrare, ma la strada è sicuramente quella giusta! Mariangela Troni: credo che, nonostante la fatica di gestione, il bene si fa bene sia un progetto importantissimo, in quanto prepara i nuovi
Modulo di iscrizione on-line (www.ilgiardinodelleroseblu.com)
volontari all’incontro con le Rose Blu di Gornja Bistra, permette ai “veterani” di mettere al servizio degli altri la propria esperienza ed il proprio amore, senza pretese di insegnamento, ma con l’umiltà di raccontare e raccontarsi, creando così nuovi e significativi legami sul territorio. Credo che sia davvero un “progetto di anime che si incontrano”. Nei weekend di formazione il gruppo raggiunge un livello di empatia molto alto, ingrediente essenziale dell’esperienza formativa, per potersi preparare al meglio all’incontro con le Rose Blu. Come pensate di invogliare i giovani a partecipare a questa coinvolgente esperienza e in quale modo possono iscriversi per aderire? Pensiamo di coinvolgere i futuri volontari attraverso giornate di sensibilizzazione, presentando i vari progetti della Fondazione nelle scuole, con il prezioso aiuto dei referenti regionali e di zona. Diffondendo i nostri corsi e le nostre attività sui social network e sulle pagine del sito: www.ilgiardinodelleroseblu.com – al link modulo adesione formazione 2015 è possibile trovare il calendario delle formazioni ed iscriversi. Per chi desiderasse informazioni dettagliate sulle formazioni o volesse organizzarne una nella propria città, scriva a formazione.giardinoroseblu@gmail.com. Per chi volesse partire per Gornja Bistra può rivolgersi direttamente alla segreteria campo permanente: tel. 393 3635271, oppure tramite e-mail a: campopermanente@ilgiardinodelleroseblu.com.
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Antonio Asarsi Responsabile del Progetto “Il Bene si fa Bene” Foto: Antonio Asarsi
PAROLE IN LIBERTA
In questa rubrica, don Ermanno D’Onofrio, Fondatore e Presidente de Il Giardino delle Rose Blu, approfondisce di volta in volta una dimensione portante della “mission” della Fondazione stessa. Infatti, i temi trattati: servizio, condivisione, accoglienza, ospitalità, gratuità, libertà, integrazione e solidarietà, sono proprio i pilastri su cui la Fondazione basa il suo impegno nel sociale. Impegno rivolto non solo all’infanzia, ma a tutti coloro che ne hanno bisogno.
GRATUITÀ
L
di Ermanno D’Onofrio
a nostra “mission” si esplica e si manifesta all’esterno attraverso otto parole che, con il sorgere di questa
rubrica all’interno della nostra rivista, rivisitata nei suoi contenuti, oltre che nella sua veste grafica, hanno costituito il contenuto privilegiato della Rubrica “Parole in Libertà” che ci ha permesso di analizzarle, una dopo l’altra, attraverso una sorta di percorso che potrebbe aiutare la nostra vita in genere, oltre che la nostra missione di volontari. Siamo così giunti al Settimo appuntamento, il penultimo, che ci vede coinvolti e centrati sulla parola GRATUITA’ che riveste una particolare importanza perché è posta alla base della scelta di ognuno di noi di essere volontari. Il volontario, per definizione, è colui che dona agli altri se stesso, il suo tempo, le sue capacità e le sue risorse in modo gratuito, senza aspettarsi nulla in cambio. Non è certamente una scelta facile perché comporta un atto così difficile e, oserei dire,
Marco, un volontario, con un ospite del Centro per malati psichici di Bakovici - Foto: Archivio della Fondazione
non del tutto naturale, poiché contrasta
una qualsiasi ricompensa morale o mate-
chi si dona, può sorgere o diventare anche
con l’essenza più intima e nascosta dell’essere
riale è l’espressione massima della gratuità,
desiderio di vivere permanentemente tale
umano che fondamentalmente è un po’
congiuntamente all’offerta di se stessi
condizione. In altre parole, si tocca con mano
egoista. In molti Paesi, dove il volontari-
e alla volontà e al desiderio di mettersi
che il donarsi in modo gratuito appaga la
ato non è ancora conosciuto né tantome-
completamente al servizio degli altri,
propria vita e ci rende felici. Ecco, allora,
no diffuso come nel nostro Paese, appare
arrivando
stessi,
che tutto ciò, portato in campo spirituale e
assurdo che qualcuno possa “lavorare”
il proprio bene ed i propri desideri.
sottoposto ad un cammino serio e persever-
senza percepire un guadagno. Anche in
Il volontariato, allora, rappresenta una
ante, potrebbe mettere in luce il desiderio di
Croazia e in Bosnia, dove grazie all’impegno
grande opportunità di vivere la gratuità e
rispondere ad una chiamata radicale di
e all’esempio del Giardino delle Rose Blu,
di fare esperienza di essa. Il volontariato, in
donazione e quindi di consacrazione che, al
ha iniziato a sorgere ed affermarsi una
tal senso, è un’efficace palestra del cuore
di là della specifica vocazione e scelta dello
cultura del volontariato, inizialmente
che ci aiuta a rendere libero il nostro cuore e a
stato di vita, può interessare tanti volontari.
venivano espresse queste perplessità da
renderlo capace di provare gratuità. Vivere
Ecco, allora, che vivere questa dimensione
coloro che si sono coinvolti per primi.
la Gratuità, dunque, anche attraverso le
della GRATUITA’ potrebbe essere la porta per
Non aspettarsi nulla in cambio e donarsi
varie esperienze di volontariato, significa
entrare in esperienze più profonde e coinvol-
completamente per il bene e la felicità di col-
riuscire a non pensare a se stessi, almeno
genti, capaci di trovare il senso della nostra
oro che sono destinatari del nostro impegno,
lungo la durata dell’esperienza, riuscendo
vita. Il mondo ci insegna che nulla può essere
dei nostri progetti e delle nostra presenza è
a mettere da parte, oltre che le comodità,
dato gratis e che bisogna sempre perseguire
qualcosa di rivoluzionario che, a ben vedere,
anche gli affetti e tutto ciò che appesantireb-
un interesse personale, questo, purtroppo, è
ha la sua radice nel Vangelo e nella vita,
be il nostro cuore impedendogli di vivere
quando vediamo realizzato e degenerato in
negli insegnamenti e nell’esempio stesso di
appieno una simile esperienza. Questo
una società che è sempre più individualista e
Gesù Cristo. Non aspettarsi un compenso,
desiderio di gratuità, che in modo del tutto
penalizzante nei confronti di chi, invece, vuole
né tantomeno un tornaconto e neppure
inaspettato riesce a riempire il cuore di
perseguire fini solidaristici ed umanitari.
ad
annullare
se
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21
SOCIETÀ
Per assolvere alla nostra “mission”, dobbiamo farci conoscere per poter parlare con tutti, in qualsiasi contesto dell’articolazione della nostra società.
“INCONTRO ALLA VITA”: Un’occasione per cambiare...
Q
di Francesca Chiappini
uest’anno, a dicembre, si è
giornate, oltre alle persone del posto che
gli altri. Video che fanno capire benis-
svolta l’attesa festa “Incontro
conoscono la Fondazione grazie alle attività
simo quello che fa la Fondazione e cosa
alla Vita”. Ad ospitarci è stata
che svolge. La serata ha avuto inizio con
provano
la magnifica città di Napoli
i saluti da parte del Presidente Ermanno
esperienze di vita. Presenti, all’interno
in una cornice ancor più
D’Onofrio che ha ringraziato tutti i presenti
della serata, le testimonianze dei volontari,
speciale perché addobbata per le feste di
e rinnovato l’invito a far parte di questa
sia che siano da poco tempo nella
natale: un’atmosfera particolare ed unica.
grande famiglia a tutti coloro che ne aves-
Fondazione, sia che offrano da tempo il loro
Questo evento, così come tutte le attività
sero voglia; in seguito, la presentazione
servizio di aiuto. La piacevole serata è stata
organizzate dalla Fondazione, è l’occasione
da parte di Alessandra Testani (tesoriere
accompagnata e animata
per incontrarsi e crescere insieme e, soprat-
della Fondazione il Giardino delle Rose
di musicisti napoletani i “WHYOU” che
tutto, per sentirsi parte del Giardino delle
Blu e responsabile di Progetto) delle attività
hanno intrattenuto i partecipanti con balli e
Rose Blu che ha bisogno della presenza di
principali della Fondazione e la presen-
musiche folkloristiche. Tutti i volontari
tutti per continuare a realizzare sogni di sol-
tazione della serata. Coinvolgenti e sempre
hanno coinvolto i presenti in un momen-
idarietà. I volontari che hanno partecipato a
pieni di emozioni, i video realizzati sul
to di puro divertimento e allegria.
questo evento sono stati presenti anche nelle
posto dai volontari che ogni anno
non
Ha partecipato a questa grande serata anche
giornate del 6/7 dove hanno partecipato alla
perdono l’appuntamento con i campi estivi
Maggy, arrivata in Italia proprio per questo
XXII Assemblea Nazionale Italia assieme
di volontariato. In poche immagini si
evento e prossima alla partenza per il campo
alla III Assemblea Generale.
racchiudono giorni di sorrisi e abbracci con
invernale “Un inverno che non finisce”.
Nella prima giornata, infatti, il Presidente
persone più sfortunate di noi. Questi video
Per i volontari che la conoscono da tempo,
don Ermanno D’Onofrio assieme ai
ci fanno rivivere, per poco tempo, quel
la sua presenza, le sue parole e il suo vissuto
Responsabili di Area e di Progetto hanno
brivido che si prova appena si scende dal
sono sempre una grande gioia!Una ragazza
partecipato alle riunioni volte ad riorga-
pulmino per andare a trovare una famiglia
piena di voglia di vivere, è stata la prima ad
nizzare al meglio le attività presenti nella
de “ Il Ponte del Sorriso” o quando si entra
iscriversi al campo invernale (26 Dicembre
Fondazione e condividere insieme nuove
nell’ospedale di Gornia Bistra per fare una
fino al 6 Gennaio). Nel corso di questa festa
linee e idee per svolgere in maniera pos-
carezza ad un bambino. Chi lo vede per la
annuale vengono consegnati quattro premi:
itiva l’attività di volontariato e di aiuto.
prima volta, chissà!, forse prova il desiderio
la rosa della cultura; la rosa della solidarietà;
La festa “incontro alla Vita” è uno dei
di partire e di mettersi in gioco per sé e per
la rosa della speranza e la rosa dell’eccellenza.
i
volontari
durante
queste
da un gruppo
progetti che si sviluppa all’interno dell’Area Sensibilizzazione e Formazione, una delle 4 aree operative, destinata alla diffusione dei valori e della “mission” della Fondazione e al coinvolgimento di nuovi volontari. I volontari impegnati in questa Area Operativa hanno a cuore anche la formazione dei volontari, attraverso la proposta di giornate formative, incontri e riunioni. Incontro alla Vita è un progetto che nasce in concomitanza con la nascita stessa della Fondazione, ed ogni anno si organizza l’evento, in vari posti d’Italia. Il ricavato di questa serata, è stato equamente diviso per sostenere i progetti attivi. Quest’anno, come su detto, la festa si è svolta a Napoli, la sera del 7 dicembre, nella struttura “Don Giustino” (Zona Pianura). Presenti all’evento, i volontari giunti da vari parti d’ Italia e già presenti nelle precedenti
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Festa Incontro alla Vita VIII Edizione - Foto: Archivio Fondazione
SOCIETÀ
Riunione sui progetti della Fondazione - Foto: di Archivio Fondazione
I premi vengono assegnati a persone e/o
Fondazione. Ogni volontario regala e dona
diverso è dire, io sono un volontario”, questa
strutture che nel corso dell’anno si sono
un po’ di sé alla Fondazione e alle attività
è una delle prime frasi che mi dissero in
particolarmente distinte per l’aiuto e la col-
a cui partecipa, si pensa sempre di donare
un corso di formazione che ho frequentato,
laborazione con la Fondazione.
tanto all’altro ma spesse volte si ritorna a
inizialmente, poco avevo compreso sulla
A conclusione della serata, i saluti da parte
casa con un bagaglio più pesante di quando
differenza fra le due affermazioni, beh,
dei volontari, un buffet di dolci, tanta
si è partiti. Lì dentro c’è la voglia di cambiare
quella differenza, penso, che la inizi a sentire
buona musica, con l’augurio di rinnovare
qualcosa, di fare sempre di più, di met-
giorno dopo giorno, quando apri la porta
l’appuntamento con la Festa di Incontro
tersi in gioco, di condividere emozioni,
della Fondazione, sali le scale e pensi a tutto
alla Vita per l’anno prossimo, la città che ci
dolori e sconfitte e perché no!, di credere in
quello che si deve fare e a quanto ancora si
ospiterà sarà Borgomanero.
qualcosa di più… quel qualcosa che possa
può fare. Io ci voglio ancora provare e tu?
Il giorno seguente, per i volontari ancora
far star meglio gli altri e che renda migliori
Ti aspettiamo per condividere
presenti, al termine delle riunioni, è arrivato
noi. Servono ogni giorno persone pronte
nuova esperienza, se ne avrai voglia, e per
il momento di godersi un po’ di relax e il
a realizzare nuove idee e concretizzare al
provare a vivere l’attività del volontariato.
grande panorama che offre la magnifica
meglio i progetti che ci sono.
Ti aspettiamo a braccia aperte e con un
Napoli. Infatti queste feste e incontri sono
“Tutti possono fare del volontariato, ma
sorriso.
questa
attesi dai volontari anche per incontrarsi di nuovo e condividere un po’ di sano svago insieme. Abbiamo ammirato il favoloso panorama che Napoli ci ha offerto durante quelle giornate. Abbiamo conosciuto scorci e borghi di una città sempre bella da vedere e da ammirare, poi abbiamo pranzato tutti insieme a Mergellina, l’8 dicembre, vivendo un altro dei tanti momenti preziosi di quei bei giorni. Particolare e caratteristico anche il centro di Napoli ed i famosi presepi a S. Gregorio Armeno. Con me porto un ricordo positivo di questa esperienza, perché vissuta in pieno per la prima volta, sia dal punto di vista organizzativo che dal punto di vista personale. Porterò con me ogni singola emozione, gesto e parola ricevuta da ogni singolo volontario e ne farò tesoro per continuare questa esperienza di vita all’interno della
I WhYou, che hanno accompagnato la serata a Napoli - Foto: Archivio Fondazione
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SPIRITUALITÀ
Pur nel rispetto di coloro che non hanno incontrato Dio o di chi si professa di un’altra religione, dobbiamo vivere la nostra appartenenza alla Chiesa cattolica e l’amore per il Vangelo.
IL FIORE DELLA MISERICORDIA e le sue molteplici dimensioni
E
di Ermanno D’Onofrio
Momento di meditazione guidato da don Ermanno D’Onofrio con i volontari di Medjugorje - Foto archivio Fondazione
ra il 23 maggio 1993 quando feci il mio primo viag-
relazione di aiuto. Questa doverosa premessa funge da fondamenta
gio umanitario nei Balcani dove, in quegli anni,
per un nuovo ed importante capitolo iniziato nella Pasqua del 2013,
il conflitto bellico era acceso e dilagante con
soprattutto a livello personale. Infatti, nonostante abbia sempre messo
tutte le terribili conseguenze che aveva causato.
in evidenza che è importante affermare di “essere volontari” e non “fare i
Quell’esperienza fu il coronamento di intense attività di volontariato
volontari” al fine di esternare quella che è l’essenza specifica del
che a partire dai sedici anni, grazie allo scoutismo e all’UNITALSI,
donarsi e dello scegliere una dimensione di vita, questa dimensione
avevo iniziato a vivere sperimentando realmente che il segreto della
l’ho sempre percepita troppo stretta e non esaustiva per esprimere
gioia era nel donare agli altri la felicità.
quello che, personalmente, vivevo nel cuore e rappresentava, e rap-
Tanti anni sono passati e ho visto nascere e fiorire il Giardino delle
presenta tuttora, la mia scelta di vita e la risposta alla mia vocazione
Rose Blu, a partire dal 2002 con l’inaugurazione del sorprendente
e al mio ministero sacerdotale.
Campo Permanente che oggi conta circa 9000 presenze di volontari
Infatti, grazie soprattutto all’esperienza vissuta dal 2010 al 2015 nella
italiani a Gornja Bistra, che pur mantenendo in Bosnia Erzegovina
Comunità Nuovi Orizzonti e al carisma di questa realtà ecclesiale,
ed in Croazia, soprattutto a Gornja Bistra, il cuore dei suoi progetti
ho compreso, dopo un attento discernimento, che le 14 Opere di
ed attività, ha diffuso numerosi progetti umanitari anche in Italia
Misericordia erano ciò che, con ogni sforzo, cercavamo di vivere nel
cercando di prendersi cura di tante povertà, bisogni ed emergenze
Giardino delle Rose Blu, in Anatolè e nel CISPeF. Infatti, i Progetti
che si presentano nella vita di tante persone.
portati avanti dalla Fondazione sono concretamente l’espressione di
Parallelamente a tutto ciò è nato l’impegno del Consultorio Familiare
tutto ciò che ci vede impegnati nel dar da mangiare agli affamati,
Anatolè, nel 2007, e del CISPeF, il Centro Italiano Studi Professione
bere agli assetati e vestire gli ignudi (nel Progetto Alimentiamo la
e Formazione, nel 2010, che perseguono, grazie alla collabora-
solidarietà); nell’alloggiare i pellegrini attraverso la realtà vissuta
zione di tanti professionisti, il fine di aiutare la persona a superare
della Casa di Daniela; nel visitare i malati con il Campo Permanente
momenti di difficoltà e sofferenza, grazie, in particolar modo,
a Gornja Bistra e tutte le altre attività vissute nelle numerose strut-
a percorsi di aiuto basati sia sulla psicoterapia che sulla con-
ture che costantemente visitiamo in Italia, in Croazia e in Bosnia -
sulenza familiare e quello di formare validi consulenti coniugali e
Erzegovina che diventano i luoghi privilegiati per accogliere diversi
familiari, ma anche professionisti in altri settori del sociale e della
progetti della Fondazione, quali Nasi Rossi, Le Tendopoli e i Campi
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SPIRITUALITÀ Estivi di Volontariato e l’esperienza invernale “Sarajevo un inverno che non finisce”; nel visitare i carcerati attraverso l’interessante progetto Ora d’Aria. Anche la settima opera di misericordia ha trovato attuazione attraverso la realizzazione, nel 2003, della camera mortuaria presso l’Ospedale di Gornja Bistra e il soddisfacimento, in Italia, di diverse richieste di aiuto da parte di famiglie bisognose in tal senso. A tutto ciò e in ogni tipo di attività o progetto vissuto si unisce la pratica delle Opere di misericordia spirituali che vanno a caratterizzare gli atteggiamenti fondamentali vissuti dal volontario in azione. Alcune di tali opere, inoltre, trovano la loro massima realizzazione nell’esperienza di Anatolè che ci aiuta a consolare gli afflitti e consigliare i dubbiosi e del CISPeF che ci regala l’opportunità di insegnare a coloro che vogliono sapere. Quest’Opera di Misericordia sta trovando anche una forte e diffusa attuazione nel Progetto della Fondazione “Il Bene si fa Bene” che ha visto un gruppetto di volontari diventare formatori degli altri e realizzare ad oggi, dopo solo un anno e mezzo dall’inizio del progetto, una trentina di week and formativi su tutto il territorio nazionale, per un totale di oltre 500 nuovi volontari formati e pronti a partire, per vivere esperienze di volontariato con il Giardino delle Rose Blu. Tutto ciò premesso, è fonte di gioia poter condividere che nei prossimi mesi inizieremo un percorso di formazione destinato a tutti coloro che, come coppia o come singoli, desiderano mettersi in cammino lungo un percorso che richiede una maggiore radicalità e, soprattutto, il desiderio di rispondere a quella che potrebbe essere la chiamata del Signore per la vita di molti: di seguirlo su una strada che ha come fine primario il rendere felici gli altri, mettendo a loro disposizione le proprie capacità, il proprio tempo e tutto l’amore che si possiede. In altre parole a chi vorrà mettersi in cammino lungo questa nuova avventura, verrà richiesto di scoprire nel proprio cuore il dono della misericordia di Dio e, una volta afferrata, la si dovrà donare agli altri attraverso la pratica delle Opere di Misericordia, tra le quali sarà richiesto ad ognuno di scegliere quella a cui si sente maggiormente chiamato. E’ importante allora chiedersi cosa sia la misericordia. Io penso che nessuno possa trovare una parola che possa fungere da sinonimo di un concetto che, apparentemente semplice, è in realtà molto complesso. Papa Francesco, nel bellissimo testo della Bola di indizione del Giubileo Straordinario della Misericordia, afferma che “Gesù Cristo è il volto della Misericordia del Padre” e che la contemplazione di questo mistero ci porta alla gioia, alla serenità e alla pace. Sempre in questo testo così profondo, il Santo Padre definisce la misericordia “l’architrave che sorregge la Chiesa” e ci invita a riflettere sulle Opere di Misericordia corporali e spirituali.
Fiore della Misericordia - Disegno di don Ermanno D’Onofrio
Il fiore della Misericordia Ogni anno “Il Giardino delle Rose Blu” propone un oggetto, con il fine di raccogliere fondi per i suoi numerosi progetti umanitari, attivi in Italia, in Croazia e in Bosnia – Erzegovina ed anche per far conoscere il suo operato e la sua “mission”. Nell’esperienza vissuta finora, trova un fondamento privilegiato la misericordia, motivo per il quale quest’anno offriamo un Rosario prodotto artigianalmente dalle popolazioni della Bosnia – Erzegovina con il quale è possibile recitare la Coroncina della Divina Misericordia. L’immagine del Cristo misericordioso è una rappresentazione iconografica della visione avuta da Santa Faustina Kowalska il 22/02/1931 in cui Cristo le esprime il desiderio di essere dipinto così come si rivela. Nel Giardino delle Rose Blu l’atteggiamento misericordioso verso il prossimo è un dono di Dio, presente nella nostra vita, composto da tante dimensioni che attraversano le opere di misericordia, che viene donato al prossimo. Questo è quanto raffigura il Fiore della Misericordia riprodotto in questo box. Le Sette Opere di Misericordia Corporale 1) Dar da mangiare agli affamati 2) Dar da bere agli assetati 3) Vestire gli ignudi 4) Accogliere gli stranieri 5) Visitare gli infermi 6) Visitare i carcerati 7) Seppellire i morti Le Sette Opere di Misericordia Spirituale 1) Consigliare i dubbiosi 2) Insegnare a coloro che vogliono imparare 3) Ammonire i peccatori 4) Consolare gli afflitti 5) Perdonare le offese 6) Sopportare pazientemente le persone moleste 7) Pregare Dio per i vivi e per i morti
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VOCI DALLA CROAZIA
Una delle attività di solidarietà che svolgiamo è in Croazia, presso l’Ospedale Pediatrico di Gornja Bistra: ascoltiamo la voce di chi vi opera con amore. Ascoltiamo i nostri volontari, italiani e croati, ed i racconti delle esperienze in quel Paese.
VOCI DALLA CROAZIA: Lettere dal cuore
di Margareta Gasić
Risposta della Casa Pontificia Foto: Archivio di Fondazione
Don Ermanno e Margareta Gasić in udienza dal Santo Padre - Foto: Archivio Fondazione
I
n questo numero della
l’aiuto
rivista,
e’ difficile, ma non mi lamento.
Soci@lmente,
vogliamo
proporre
degli
hanno
amici.
Certo,
Saluto mio fratello, anche se ci sono problemi, a volte penso che non mi voglia
due
Mi
lettere che sono state scritte
ero
da Margareta Gasić.
“la volpe” e non aveva sbagliato!
Sono venuta tante volte in Italia, per fare
Margareta è storicamente legata alla
Così, combatterò anche io fino alla fine,
cure e controlli all’Ospedale (a Roma) del
Fondazione de Il Giardino delle Rose Blu,
proprio come una volpe (in Croazia si dice
Bambin Gesù. Ricevo tanto aiuto da don
da un legame di fiducia e grande affetto,
che la volpe non è solo furba, ma anche
Ermanno D’Onofrio e dalla Fondazione
infatti, ha ricevuto conforto, aiuto e
combattiva, quando vuole raggiungere
Internazionale “Il Giardino delle Rose Blu”.
sostegno, per via della difficile condizione di
un obiettivo). Tutto questo sarà possibile
Ci sono tantissimi volontari chi aiutano i
salute che la affligge: ha una malattia rara
anche grazie alle vostre preghiere che, per
bimbi malati, in Croazia, in uno speciale
che si chiama Epydermolissis bullosa e che
me, hanno una importanza grandissima.
ospedale, dove ho abitato da piccola.
richiede molte cure ed attenzioni mediche.
Vi ringrazio tutti, dalla profondità del
Due anni fa, quando sono venuta a Italia,
Unitamente a queste due lettere, inseriamo
mio cuore, per tutto l’aiuto che mi avete
a Roma, sono stata ricevuta in udienza
la fotografia della risposta ufficiale della
dato e che spero continuerete a darmi.
con don Ermanno ed ho conosciuto te.
Prefettura della Casa Pontificia alle richieste
Vi vuole bene la “volpe, asina testarda, pazza
Tu sei stato con noi tanti minuti e sei
di Margareta.
Meggy!” P.s. sono tutti i soprannomi che mi
stato tanto felice, quando don Ermanno ha
Maggy: la piccola volpe!
hanno dato durante la mia vita.
parlato per me e ti ha spiegato che
piccola,
raccontato
spesso
papà
che mi
quando chiamava
bene. Ho l’aiuto di una signora che cucina per me e pulisce casa mia, ogni giorno.
parlo
‘’ Cari parenti ed amici, 5 anni fa, mi trovavo
italiano e mi hai detto che devo
in coma farmacologico e, ad oggi, ho anche
Carissimo Santo padre!
pregare per te. Io ti ho risposto che lo fac-
iniziato con la dialisi. E’ vero che sono delle
Io sono Margareta: Maggy. Ho 36 anni e
cio ogni giorno, senza che mi sia detto!
brutte cose, ma io, oggi, ringrazio Dio di
vivo a Zagabria, in Croazia.
Verrò in Italia per Natale e capodanno, in
avermi dato un’altra possibilità di vita e
Sono gravemente malata, la mia malattia
vacanza, e don Ermanno verrà da Te, in
compio la missione che ‘’Lui”, dall’alto, ha
si chiama Epydermolissis bullosa e c’è una
udienza privata. Ti scrivo per chiederti se
pianificato per me. Sinceramente, neanche
Fondazione Internazionale che si occupa
posso venire anch’io in udienza insieme a
io so come riesco a sopravvivere a tutte le
di questa malattia, si chiama DEBRA.
don Ermanno, per favore?! Questa è la foto
difficoltà e tutte le complicazioni che mi
Io ho ferite più o meno su tutto corpo e
con Te e don Ermanno di due anni fa.
capitano, ma questo fa parte del mio carattere
dolori che mi vessano 24ore al giorno.
Scusa per il mio italiano! Ti saluto tanto e
e poi, grazie alle persone che mi sono
Io abito da sola, mio papà è morto in guerra
spero di vederti ancora! Grazie mille,
vicine,
in Croazia, a Vukovar, mia mamma, invece,
Santo Padre! A presto Maggy!
tante
cose
si
semplificano.
E cosi, giorno per giorno, vivo con
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è ancora viva, però sta troppo male.
VOCI DALLA BOSNIA
Anche in Bosnia Erzegovina abbiamo presidi di assistenza ad anziani e minori in difficoltà: raccontiamo le esperienze dei volontari e dei collaboratori che vi lavorano.
UN INVERNO CHE NON FINISCE: Impressioni e commenti dei Volontari
R
di Iva Trogrlić e Katarina Trogrlić
iportiamo la testimonianza di alcuni volontari bosniaco erzegovesi della Fondazione che
hanno
partecipato
all’ottava edizione del campo
invernale di volontariato promosso dalla fondazione stessa “Sarajevo un inverno che non finisce”: “Ho passato una bella settimana con gente meravigliosa dall’Italia e dalla Bosnia Herzegovina. Vedendo le facce dei bambini e dei più anziani, quando si sono resi conto che qualcuno aveva deciso di passare del tempo con loro, ho capito che ne è valsa la pena. Questo mi ha reso una persona felice e grata alla vita. Per merito della Fondazione Il Giardino delle Rose Blu ho avuto la possibilità di partecipare a molti Campi come questo. Ho avuto sempre esperienze positive e non vedo l’ora di partecipare al nostro prossimo incontro” (Jadranka Marijanović -Kiseljak) “Dobbiamo guardare al mondo con occhi ben aperti per renderci conto che le sole persone che stanno bene con se stesse sono quelle che fanno star bene gli altri” (Irena Pejak - Kreševo)
Volontari a Bakovici - Foto: Archivio della fondazione
“Tutti siamo una Rosa Blu, a volte”
“Se apri il tuo cuore, il volontariato lo riem-
meravigliose. Il Giardino delle Rose Blu mi
(Gabrijela Brkić -Rama)
pirà di gioia, nuove amicizie e bellissimi
ha insegnato che ci vuole veramente poco
“È stata proprio una bella esperienza”
ricordi. Non conta chi tu sia, perché stando
per far felice qualcuno. Essere un volontario
(Stjepan Filipović - Rama)
insieme e con piccoli gesti di gentilezza,
è stata una delle più belle esperienze della
“Questo è stato il mio terzo anno da
puoi aiutare chiunque!”
mia vita!”
volontario, ed ogni volta è accaduto
(Filip Blažić - Sarajevo)
(Osman Mustafić -Brčko)
qualcosa di nuovo e carico di ispirazione.
“Questa esperienza è stata una delle più
“È stata un’ottima esperienza e, come nuovo
Ho visto ogni tipo di miseria, dolore,
belle: persone positive, grande atmosfera
membro, farò parte di questa stupenda
tristezza e sfortuna, ma c’è sempre stato
e importantissimo, della buona musica!
Fondazione e parteciperò attivamente al
uno spiraglio di speranza ed una traccia
Le cose che ho visto in questi ultimi giorni
lavoro per realizzare gli obiettivi, perché
di felicità. Mi sono reso conto che, se i
mi hanno fatto capire quanto debba sen-
questo mondo, per essere migliore, ha bisog-
nostri occhi non riflettono onestà intel-
tirmi veramente felice e quanto sia bella la
no di gente buona con obiettivi positivi”
lettuale, sono ciechi e chiusi proprio nei
mia vita! Queste cose mi hanno aiutato a
(Antonela Dujmović - Kiseljak)
luoghi dove dovrebbero essere spalancati.
comprendere che non ho motivi di essere
“Non importa di quale nazionalità o reli-
La felicità si trova nelle piccole cose, come la
infelice. Ho tutto, non nel senso materiale,
gione tu sia, è importante che ci rispettiamo
salute. Essa arriva da sola, spontaneamente.
ma ogni cosa di cui ho bisogno: una famiglia
e ci aiutiamo a vicenda, piccole cose che
L’esperienza del volontariato con per-
in buone condizioni di salute è tutto quanto
contano tanto: far nascere il sorriso sul volto
sone che hanno più bisogno degli altri è
mi necessiti”
triste di qualcuno è impagabile... è bello!”
un’esperienza di grande valore e costituisce
(Leon Krajinović -Kiseljak)
(Andrea Vlajić - Kiseljak)
un incontro con il Mondo di Dio”
“Questi sono stati sette incredibili giorni
“Chiudi i tuoi occhi ed apri il tuo cuore.
(Karlo Zeljko - Mostar)
della mia vita. Ho incontrato persone
Si tratta di una regola semplice per raggiugere
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VOCI DALLA BOSNIA la felicità. Ogni Volontario di questo Campo lo ha fatto. Con il generoso aiuto abbiamo fatto cose veramente buone, ed abbiamo visto che la felicità è fatta di sorrisi sinceri e calde carezze. È stato il nostro premio, la nostra ricompensa, il nostro dono, la nostra felicità. Abbiamo bisogno di qualcosa di più? Che cos’è che fa la tua felicità, di questi tempi?” (Nikolina Tomičić-Kiseljak) “Spinto dalla curiosità, ho iniziato a collaborare come Volontario presso Il Giardino delle Rose Blu. Non avrei mai immaginato l’impatto che avrebbe avuto su di me. Mi è bastato parlare con persone di maggiore esperienza e con i bambini nella struttura: ho sentito qualcosa che mi ha spinto ad andare avanti e mettermi al lavoro con maggiore determinazione. Volevo renderli
Volontari in servizio - Foto: Archivio della Fondazione
felici mentre ero lì, perché sentissero che non erano soli e dimenticati. Alla fin fine,
gruppo è andato a Domanovići per celebrare
anziani. Capisci la ragione di quello che stai
il corpo non è che una conchiglia che deve
la vigilia del Nuovo Anno con gli ospiti.
facendo quando sboccia un sorriso sul volto
essere riempita e l’essere Volontario mi ha
Siamo stati incaricati di realizzare il program-
di un anziano o di un bambino. Sono piccole
fatto riempire la mia, con una impagabile
ma di intrattenimento ed è stato veramente
cose che costruiscono la pace interiore.
esperienza.
divertente, poi, abbiamo visitato la Comunità
Il 4 gennaio il mio gruppo si è recato presso
(Gabrijela Brkić -Rama)
Nuovi Orizzonti, dove abbiamo salutato il
la struttura di Bakovići. Abbiamo visitato i
Penso che questo campo sia stato uno dei
2015 e ringraziato Dio per quanto ci ha
laboratori, dove gli ospiti lavorano, giocano e
momenti cruciali nella mia vita: mi ha reso
donato nell’anno appena finito.
si intrattengono: è sorprendente, sono aperti
migliore. Il nostro primo giorno è pas-
La mattina seguente, è iniziata con la Messa
e creativi. Ci hanno mostrato come lavorare
sato senza aspettative particolari, ci siamo
a Domanovići: celebrazione che ricorderò
a maglia, disegnare, dipingere e come fare
presentati sulla via per le strutture di Drin
sempre con un sorriso. Nonostante le dif-
gli origami. Abbiamo ballato e giocato per
e di Bakovići. A Drin, passando attraverso
ficoltà, siamo rimasti uniti, nulla ha rovinato
tutto il tempo e ci siamo divertiti moltissimo.
le varie sezioni, capii che avrei dovuto
la nostra giornata, neanche il furgone che
Dopo pranzo abbiamo visitato l’intera strut-
essere forte allo scopo di rendere migliore la
si è rotto: dovevamo muoverci e così siamo
tura. Più tardi, il mio gruppo, è andato in
giornata di qualcuno, furono momenti che
diventati perfetti turisti nella città di Mostar.
visita alla capitale della Bosnia: Sarajevo, fra
porterò sempre nel cuore. La nostra prima
(Iva Trogrlić)
le più belle città d’Europa, specie di notte.
notte l’abbiamo trascorsa a Međugorje.
La nostra fermata successiva è stata a Visoko:
Mentre passeggiavamo, noi Bosniaci, abbiamo
Il giorno seguente c’è stata la lettura
cittadina vicina a Sarajevo. Il 2 gennaio
presentato agli altri la città: La Galleria
del Vangelo e la meditazione, ed è stata
il mio gruppo ha fatto visita alle famiglie
della Speranza, la Città Vecchia, con il suo
la prima volta in cui mi sono reso conto
inserite nel progetto ¨Il Ponte del Sorriso¨,
miscuglio di culture, gustando cibo bosniaco.
dell’importanza del suo significato. Arrivati
in Bosnia-Hercegovina. Ora, credo di aver
Il 5 gennaio è stato l’ultimo giorno per i
alla struttura di cura di Domanovići, siamo
visto tutti gli aspetti della mia terra natale:
Volontari della Bosnia, ci siamo detti arri-
stati accolti energicamente, c’è tanta vitalità
belli e meno belli. La gente della Bosnia
vederci, promettendo di incontrarci ancora
negli anziani... Hanno anche un buon
Hercegovina è forte: combattenti che stanno
nelle nostre due regioni. Ogni persona che
senso dell’humour. Più tardi siamo andati
cercando di rifarsi una vita, la migliore pos-
ho incontrato resterà nel mio cuore, perché
alla Collina delle Apparizioni ed abbiamo
sibile, ed è sorprendente.
capisco che i Volontari ci considerano tutti
assistito alla celebrazione della Messa nella
Il giorno iniziava con la lettura del Vangelo,
uguali, sanno come ignorare le differenze
Comunità Il Cenacolo. L’ultimo giorno del
il cui contenuto era legato alle esperienze che
esteriori e accettare chiunque. L’esperienza di
2015, con il mio gruppo, abbiamo visitato le
stavamo vivendo. Ascoltare la Parola di Dio
questo campo mi ha lasciato un ricordo, un
famiglie del progetto “Il Ponte del Sorriso”
ci incoraggiava e ci dava la forza per affron-
sorriso, tanto Amore e pace interiore.
in Hercegovina e vedendo la gravità delle
tare la giornata. Il 3 gennaio abbiamo visitato
(Katarina Trogrlić)
loro condizioni ho tratto insegnamenti utili
la struttura di Drin, ho trascorso la giornata
anche per la mia vita. In serata tutto il
giocando con i bambini e parlando con gli
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“Traduzione dall’inglese di Aurelio Cesaritti”
ANGOLO DEL LIBRO
Abbiamo una nostra collana editoriale: “Incontro alla Vita”, ma leggiamo anche altro e ne parliamo ai nostri lettori.
IL CONSULTORIO...
Identità, formazione e tecniche operative
M
ons. Charles Vella è un personaggio di spicco nella storia dei consultori familiari e della consulenza coniugale e familiare. Nel 1956 fondò a Malta il Movimento Cana e, soli due anni dopo, il primo consultorio familiare di ispirazione cristiana, a Malta. A lui si deve anche l’avvio, in Italia, della formazione dei consulenti coniugali e familiari, attraverso la progettazione e la conduzione dei primi training di formazone a Catania, Taranto e Pisa. Sua è la paternità di tante intuizioni metodologiche che, oggi, sono diventate un’eredità preziosa per i consulenti coniugali e familiari. Eredità contenuta nei suoi scritti che, pur se datati cronologicamente, sono rimasti attualissimi, anche se un po’ dimenticati, più o meno volutamente, da coloro che, invece, avrebbero dovuto diffondere il suo pensiero ed i suoi insegnamenti, oltre che la sua esperienza in problematiche familiari, maturata grazie a numerosi e prestigiosi incarichi ricoperti in diversi Enti e Associazioni che lavoravano con le famiglie. La Fondazione Internazionale, il Giardino delle Rose Blu, è orgogliosa di aver ricevuto dall’autore l’autorizzazione a ripubblicare un testo intitolato “IL CONSULTORIO E IL CONSULENTE FAMILIARE” che fu pubblicato nel 1973 con la brillante prefazione di don Paolo Liggeri, fondatore del primo consultorio familiare di ispirazione cristiana, in Italia, nel 1948. Questo testo è presente all’interno della nostra collana editoriale “Incontro alla vita” ed è corredato da tre contributi che lo rendono ancora più attuale e prezioso: la prefazione di Mons. Angelo Spina, Vescovo attento e sensibile alle tematiche familiari; l’introduzione del sottoscritto, in qualità di Direttore della Scuola Triennale per consulenti coniugali e familiari del CISPeF, che ha adottato il testo come libro di studio da affidare ad ogni allievo ed, infine, la post fazione
di Francesco e Gabriella Lanatà, consulenti familiari in servizio presso il Consultorio UCIPEM di Pisa, dove, proprio Vella, iniziò uno dei primi percorsi di formazione per i professionisti. Per presentare il testo ci sembra opportuno riportare di seguito la Prefazione del Vescovo Spina che ne sottolinea l’importanza e la ricchezza, invitando tutti i lettori ad acquistare il testo presso la nostra sede. Ed ora pubblichiamo alcuni stralci significativi della prefazione fatta da Mons. Angelo Spina: è con grande piacere che ho accolto l’invito rivoltomi a fare una breve presentazione del libro in ristampa: “Il consultorio e il consulente familiare” di Monsignor Charles G. Vella. Parlare di consultori di ispirazione cristiana, oggi, è un luogo comune, ma allora era qualcosa di pioneristico. L’attenzione posta al vero bene della persona, della coppia, della famiglia e l’attenzione alla sessualità e alla vita è stato un cammino che ha aiutato tanti a ritrovare serenità e forza nei momenti difficili della vita. Il testo, ricco di contenuti, nell’ottica di una antropologia personalistica coerente con la visione cristiana dell’uomo e della donna, guarda e approfondisce i dinamismi personali e relazionali, privilegiando l’apporto delle scienze umane e delle loro metodologie. (...) Il testo di Monsigor Vella, nonostante il tempo, conserva tutta la sua forza e freschezza nella impostazione metodologica e anche nei contenuti, in modo che gli operatori del consultorio familiare siano dotati di competenza scientifica aggiornata e aperti a lavorare in équipe. Sappiamo bene che il consulente coniugale e familiare non si sostituisce a chi chiede aiuto, non dà consigli, ma dà una relazione di aiuto, è uno che accompagna perché ogni persona possa ritrovare fiducia in sé e riprendere il cammino. C’è una pagina evangelica molto bella, quella dei discepoli di Emmaus che camminano con il volto triste e privo di speranza, Gesù si mette a camminare con loro, al loro fianco, li accompagna, facendo risuonare in loro la parola contenuta nelle Scritture, mettendoli di fronte alla loro situazione
di Ermanno D’ Onofrio
e il cammino di quei discepoli si illumina di speranza. Oggi, in una società sempre più individualista, c’è bisogno di porsi, nei confronti delle persone, delle famiglie, con un atteggiamento nuovo, fatto di accoglienza, di ascolto, di accompagnamento e di integrazione. Il testo di Monsignor Vella è stato e continua ad essere un valido contributo su questa linea affinché i consulenti coniugali e familiari, professionalmente preparati, possano dare il meglio di sé per una crescita umana e sociale delle persone che chiedono una relazione d’aiuto.
Il Consultorio e il Consulente Familiare Identità, Formazione, Tecniche operative Per richiedere il libro: Tel.: 0775 1902221 E-mail: amministrazione@cispef.it
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VISITA LA CITTÀ
Siamo presenti con i nostri volontari in moltissime città, mentre in altre, lo saremo presto e sempre più numerosi. In questa rubrica accompagniamo i nostri lettori nel viaggio alla riscoperta delle nostre radici e delle nostre comunità cittadine.
LA GERUSALEMME DELL’EST: “Miss Sarajevo!”
S
di Elide Ambrosetti
iete dei tipi curiosi, appassionati di storia o semplicemente volete visitare una città dell’est? Magnifico! Pensate a Sarajevo.
Arrivare a Sarajevo è una vera e propria avventura, in quanto questa bellissima città purtroppo non è collegata direttamente con le città italiane. Uno dei modi per raggiungerla è prendere un aereo fino a Belgrado, in Serbia, e dopo aver assaporato una buonissima Jelen: birra locale, si può procedere verso Sarajevo prendendo un piccolo autobus che, in otto ore di viaggio, vi porterà a destinazione. Questo lungo viaggio vi permetterà di osservare le condizioni sociali ed economiche in cui la Bosnia-Erzegovina versa ormai da molti decenni. Saliti sul bus attaccatevi
Veduta di Sarajevo - Foto: Archivio internet
al finestrino e perdetevi nelle interminabili distese di granturco che fiancheggiano il
vuole scordare il suo passato, ma che tenta
la Gerusalemme dell’Est. Questa città fu il
ciglio della strada; osservate come le case
in ogni modo di riprendersi, di stare al
punto di incontro delle tre grandi religioni
costruite in mattoncini diventano via via
passo con i tempi e di mostrare un volto
monoteistiche
sempre più piccole. Si inizia a respirare
più moderno. Passeggiando sulla strada
evidenti nell’architettura della città e non solo.
un’aria di povertà. Arrivati al confine si viene
principale, emerge la contrapposizione tra
Procedendo verso Bascarsija, il quartiere
letteralmente inghiottiti dalle montagne
le più moderne costruzioni e i vecchi palazzi
turco, si ha la possibilità di incontrare, a
bosniache. La natura verde e rigogliosa
che portano le cicatrici provocate dalle
poche centinaia di metri l’una dall’altra,
domina lo scenario. Dopo aver attraversato
armi dei cecchini serbi. Per terra, ci sono
una chiesa cattolica, una ortodossa, una
metà della penisola balcanica, i monti si
i segni dei colpi di mortaio lanciati verso
sinagoga ed una moschea. Il rispetto tra le
interrompono ed i loro pendii si incon-
la città, che sono stati colorati di vernice
diverse etnie e religioni è evidente ed è solo
trano in una valle attraversata da un
rossa, dal popolo, a testimonianza delle
da ammirare, ciò rende la vita della città
fiume, la Miljaçka. In questa gola si allarga,
atrocità commesse nei tre anni d’assedio.
estremamente piacevole.
come un anfiteatro con le sue mille luci
Molti sono i musei da visitare che rac-
Queste differenze si possono riscontrare
bianche, Sarajevo: una città che racconta
contano quei tragici anni. Per poter rivivere
anche nelle diverse cucine che Sarajevo
inevitabilmente la sua storia. Capitale
della
Bosnia-Erzegovina,
che
lasciarono
tracce
alcuni momenti della vita dei cittadini
vi propone: si può gustare un burek, un
è
sarajeviti, verso la stazione è possibile
cevapcici, una pizza, pietanze accompa-
conosciuta da tutti per l’attentato all’arciduca
visitare l’ormai tristemente famoso Tunnel
gnate da un ottimo liquore, la raijka e,
Francesco Ferdinando, riportato dai libri
di Sarajevo. Questo tunnel, chiamato anche
a fine pasto, si può fumare un narghilè.
di storia, avvenuto proprio qui, sul Ponte
Tunnel della Speranza, collegava la città
Anche e soprattutto da queste piccole cose,
Vecchio della città, che diede inizio alla
di Sarajevo all’aeroporto internazionale,
l’insegnamento più grande che possiamo
prima guerra mondiale. Tuttavia, oggi,
comandato dalle forze ONU. Questa galleria
ricavare da Sarajevo, andando via, è un
questa città è ancora profondamente
ha permesso a moltissimi civili di scappare
insegnamento di pura fratellanza.
segnata da un altro terribile evento: l’assedio
dalla città assediata e trovare la salvezza,
P.S. Un consiglio: nel viaggio di ritorno,
della città, durato tre anni, da parte delle
ed ha in più consentito anche il passaggio
prendete il vostro telefono ed ascoltate
truppe serbo-bosniache, che ha provocato
di rifornimenti e medicinali indispensabili
“Miss Sarajevo” degli U2 e Pavarotti.
migliaia di morti e moltissimi feriti.
per la sopravvivenza. Sarajevo è soprattutto
Diventerà la colonna sonora di questo
Guardandosi intorno si ha l’impressione di
un grande esempio di città multiculturale,
splendido viaggio!
trovarsi in una città che soffre, che non
non a caso, infatti, viene anche chiamata
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BUONE NOTIZIE
In questa rubrica, che chiude la nostra rivista, vi mettiamo al corrente dell’aspetto più umano e significativo che lega i volontari della Fondazione: ricorrenze importanti, compleanni, matrimoni ed altre curiosità vi aiuteranno a conoscerci meglio, non solo come volontari, bensì, come persone!
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