Socialmente Agosto 2015

SOCI@LMENTE periodico quadrimestrale di informazione della Fondazione Internazionale “Il Giardino delle Rose Blu O.N.L.U.S” viale Europa, 38 - 03100 Frosinone Poste Italiane S.p.A - Spedizione in abbonamento postale - DL. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art.1, comma 2 e 3, Aut. n. C/FR/103/2010

Soci@lmente Anno VI - N° 2 - Agosto 2015

ACCOGLIENZA

Famiglia si diventa...

Adozioni Internazionali a Frosinone

IN-FORMAZIONE

Primo Corso per Consulente Coniugale e Familiare a Scerne di Pineto

SOLIDARIETA’

Come Fratelli...

Lorella Cuccarini

INCONTRI

Soci@lmente •

1

SOMM@RIO

Soci@lmente Anno VI - N° 2 - Agosto 2015 In copertina Lorella Cuccarini

7

Foto S. Pascolini, A.Testani, E. D’Onofrio, Venera Oi A. Cesaritti Archivio Fondazione internazionale ONLUS Il Giardino delle Rose Blu Direttore Responsabile Andrea Renna Direttore Editoriale Ermanno D’Onofrio Caporedattore Monia Minnucci

04

4 INCONTRI

Lorella Cuccarini: Sono semplicemente una “ragazza” fortunata

ACCOGLIENZA

07 Famiglia si diventa:

Finalmente a Frosinone

le adozioni internazionali...

INFORMAZIONE 09 Centro De Annuntiis:

Primo corso per Consulenti

Coniugali e Familiari a

Scerne di Pineto 10

Il Tirocinio: uno strumento formativo di valenza formativa

SOLIDARIETA’

11

12

Come fratelli: Gesti di umana solidarietà Il Paese dei Pensieri Capovolti Ogni uomo è consapevole di...

Solidarietà a 360°

14

Per vivere bisogna imparare...

15

Piccoli volontari: vite in cammino

21

16 PAROLE IN LIBERTA’ Vivere in Libertà Costruire la nostra esperienza con pensiero, cuore, azione

SOCIETA’

24

Verso il Giubileo della Misericordia

26

Essere il cambiamento che noi vogliamo vedere nel mondo

22

Pace Pace Pace: Un aspirazione comune, tra sogno e realtà futura!

SPIRITUALITA’

VOCI DALLA CROAZIA VOCI DALLA BOSNIA 27

La storia di Nina: Non si è mai soli a Gornja Bistra

28 Samo Pravo:

Campo di animazione e gioco a Cerska

ANGOLO DEL LIBRO

Gornja Bistra: “Quando torno a Gornja Bistra torno a casa”

VISITA LA CITTÀ

LE PAGINE DELLA FONDAZIONE

BUONE NOTIZIE

16

REPORTAGE

18 Soci@almente: intervista al

Caporedattore Monia Minnucci

2 • Soci@lmente

Redazione Aurelio Cesaritti Monia Minnucci Sara Felici Venera Oi Mara Biondi Maria Mattei Annarita Di Felice Simona Neri Hanno collaborato: Alessandra Testani Eleonora Perinelli Annarita Di Felice Rita Grande Elide Ambrosetti Andrea Renna Massimo Cedrone Ema Kovacevic Nina Marjanovic Debora Racano Progetto Grafico Carla Campoli Nicola D’Amore Stampa Nuova Stampa litografica di Caramitti M.& C. s.a.s. via Amando Fabi, 327 03100 FR Editore Fondazione Internazionele Il Giardino delle Rose Blu ONLUS Viale Europa, 38 - 03100 Frosinone Tel./Fax: 0775 233011 C.F - P.IVA: 02549680607

29 Il Consulente Coniugale e Familiare: Aspetti formativi 30

31

La splendita Firenze: Fra passato e presente La Redazione

Ferentino - Frosinone

AGENZIA 131 - FROSINONE

Corso della Repubblica, 130 - Frosinone Tel./Fax: 0775 835038 info@consultorioanatole.it

EDITORI@LE Scrivo questo editoriale da Gornja Bistra dove sono venuto per la Terza Assemblea Nazionale Croata del Giardino delle Rose Blu, ufficialmente registrato in Croazia dal 12 aprile 2013.

E’una gioia profonda trovarsi in questo luogo, dove quasi 17 anni fa sono arrivato la prima volta, mai avrei pensato che da quella esperienza sarebbe sbocciato qualcosa di così intenso a tal punto che, proprio in questi mesi, il CdA della Fondazione, ha istituito il “COMITATO 10.000”, un gruppo di volontari che lavorerà a diversi eventi in occasione del prossimo raggiungimento di 10.000 presenze a Gornja Bistra. A scriverlo e, spero, anche a leggerlo, sembra un miracolo, invece è la nostra realtà che ci interpella e ci chiede un impegno sempre maggiore per mantenere vivo il Progetto del Campo Permanente.

Ecco, cari volontari e cari lettori, che il Giardino delle Rose Blu continua a crescere e a far diventare realtà tutti i suoi 25 Progetti attivi: Alimentiamo la solidarietà, a Frosinone, ci vede impegnati a seguire ed aiutare circa 400 famiglie disagiate; Nasi Rossi, sempre a Frosinone, ci vedrà presto iniziare un servizio in Ospedale; Ora d’Aria, nelle carceri di Frosinone e Cassino, ci permette di andare alla scuola dei piccoli e crescere insieme ai nostri amici detenuti.

Ma tutto ciò sarebbe ancora più bello se ogni regione, attraverso i suoi Referenti Regionali, attivasse qualcuno di questi progetti nel proprio territorio. Dopo le attività estive che hanno visto coinvolti circa 150 volontari della Fondazione, a Medjugorie, Gornja Bistra e Cerska, ora siamo pronti a rimboccarci le maniche ed a vivere la Giornata Nazionale “La Rosa Blu” che mi auguro, contattando la segreteria, organizzerete nelle vostre città: è la grande occasione per raccogliere fondi per i nostri progetti e, soprattutto, per cercare nuovi volontari e far conoscere il nostro impegno e la nostra “mission”.

Sono contento, infine, di presentare questo numero di Soci@lmente, reso più prezioso dall’incontro con la Signora Lorella Cuccarini, alla vigilia dell’Apertura dell’Anno Giubilare della Misericordia…un tema a noi tanto caro che, giorno dopo giorno, si svela come un impegno di vita per tutti coloro che vorranno fare un passo più profondo, trovando il senso della loro vita e della propria vocazione, nel donarsi agli altri attraverso la pratica delle Opere di Misericordia in una nuova realtà: il Fiore della Misericordia che, strettamente legato alle nostre Opere preesistenti, prenderà piede nei prossimi mesi e su cui vi aggiornerò presto!

Come avete letto nella lettera di convocazione allegata a questo numero della Rivista, vi aspetto tutti in Assemblea a Napoli dal 6 all’8 dicembre.

Ermanno D’Onofrio

@ Soci@lmente •

3

INCONTRI

Noi viviamo nel mondo e così ci capita di incontrare tanti personaggi che accettano di parlare con noi e di condividere una parte della loro esperienza esistenziale. L’intervista con il personaggio della nostra copertina è sempre di attualità.

LORELLA CUCCARINI: Sono semplicemente una “ragazza” fortunata

di M. Minnucci

Lorella Cuccarini -

E’

©

Foto: Archivio L. Cuccarini

un vero piacere ospitarla

Non è comune trasformare una passione nel

interventi, arriva chiaramente il ruolo

nella nostra rivista e come

proprio lavoro: io ci sono riuscita, portando

centrale che la famiglia assume nella sua

prima domanda mi piacereb-

avanti anche un progetto di vita entu-

vita: cosa significa per lei essere madre e

be chiederle di parlarci di lei

siasmante! Proprio quest’anno, festeggio

moglie e come ha conciliato questi ruoli

e della sua splendida carriera…

cinquant’anni di vita, trenta di professione

con la sua attività lavorativa?

Grazie per il vostro invito!

e ventiquattro di matrimonio.

Prima ancora dell’essere moglie e madre è

Sono semplicemente una “ragazza” fortunata alla quale hanno regalato un sogno…

4 • Soci@lmente

Leggendo di Lei e seguendo i suoi

stato fondamentale il ruolo di figlia.

INCONTRI Se non ci fosse stato l’apporto di mia madre

indica sempre qual è la strada più giusta e

Credo che questa frase sintetizzi al meglio il

probabilmente avrei vissuto i primi anni di

adeguata da percorrere.

vostro lavoro e che ci accomuni!

successo in maniera distorta.

La famiglia è servita a rimanere con i piedi

La nostra Fondazione si occupa di

Quali sono i contenuti dei progetti

ben piantati a terra, a vivere il successo con

volontariato che si esplica

umanitari che la impegnano mag-

umiltà e a considerare sempre tutto come un

di sostegno verso il più debole e verso

immenso regalo.

l’indifeso.

Come moglie e madre, sono abituata

Sono molteplici le attività che la

Sono testimonial e socio fondatore di Trenta

da sempre a porre l’attenzione sulla mia

Fondazione “Il Giardino delle Rose Blu”

Ore per la Vita da oltre vent’anni.

famiglia e quindi a non vivere in maniera

porta avanti, queste opere di bene vivono

Ho sentito forte l’esigenza di restituire agli

egocentrica la mia vita.

grazie all’impegno di persone di buon

altri - almeno in parte - ciò che avevo

Ho imparato che è molto più emozionante

cuore, proprio come lei, sarebbe un vero

ricevuto nella vita: mettermi a disposizione

dare che ricevere.

onore se fosse interessata a conoscerci

di cause socialmente rilevanti mi sembrava

Non è facile conciliare tutto ma è possibile:

meglio… ha avuto modo di guardare,

il modo più naturale.

con tanta buona volontà e passione.

anche su internet, qualche immagine o

Ad oggi, grazie al sostegno di una

video delle nostre attività e se si, cosa l’ha

fantastica comunità di donatori, abbiamo

colpita maggiormente?

realizzato oltre 800 progetti su tutto il

Lei è una donna credente: cosa significa

in opere

avere fede e quale importanza assume nella sua quotidianità?

giormente e perché?

territorio. In questi ultimi anni, abbiamo Sinceramente, non avevo mai sentito parlare

affiancato

la

FIAGOP,

federazione

della vostra missione.

che riunisce le associazioni dei genitori

E’ centrale nella mia vita, anche se faccio

Ho visto un po’ del vostro materiale online:

dell’oncoematologia pediatrica: con loro

un mestiere che sembra apparentemente

portate avanti tante bellissime iniziative!

stiamo realizzando case alloggio per

lontano. Per un credente ogni azione quo-

Mi viene in mente il passo della lettura di

ospitare gratuitamente i familiari dei

tidiana, ogni pensiero è accompagnato dalla

Matteo 25: “In verità vi dico: ogni volta che

bimbi in cura, stiamo ristrutturando

presenza di Dio.

avete fatto queste cose a uno solo di questi

alcuni reparti pediatrici e costruendo palestre

E’ come avere con sé una “bussola” che ti

miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.

per la riabilitazione post-operatoria.

Lorella Cuccarini a Teatro -

©

Foto: Archivio L. Cuccarini

Soci@lmente •

5

INCONTRI

Lorella Cuccarini testimonial FIAGOP

Lorella Cuccarini con Papa Wojtyla -

©

Foto: Archivio L. Cuccarini

Come ha conosciuto la Comunità Nuovi

qualche modo si respira all’interno di una

Per salutarla, conoscendola meglio, non

Orizzonti?

famiglia e poi arriva un momento in cui

voglio farle una domanda specifica, ma

scegli veramente…” Scegliere la fede,

invitarla a scrivere una riflessione su un

dunque, sembra essere stato, per lei, un

argomento, anche di attualità, che le sta

fondatrice, qualche anno fa.

passaggio fondamentale: quali sono stati

particolarmente a cuore …

Mi colpirono subito il suo sorriso e la sua

gli avvenimenti principali che l’hanno

“luce”.

avvicinata a Dio e quale ruolo ha avuto il

Viviamo un periodo storico difficile. In cui

Successivamente, in una puntata di

dolore in questa scelta?

pare si siano ribaltati i valori fondamentali.

Ho

incontrato

Chiara

Amirante,

la

Domenica in raccontai la storia di Roberto

In queste ultime settimane, sono rimasta

Dichiera che da un passato di uso di

Il percorso di crescita è certamente lungo:

particolarmente colpita dallo scandalo che

droghe e spaccio aveva intrapreso la vita

dall’essere cristiani

- come

ha coinvolto Planned Parenthood, la più

sacerdotale: una storia bellissima e quasi

dice Papa Francesco - a diventare dei

grande organizzazione di cliniche abortiste

incredibile. Scoprii solo dopo che la

veri cristiani ce n’è di strada da fare! In

degli Stati Uniti.

comunità da cui era nata questa trasformazi-

questo cammino, il dolore è un compagno

Da alcuni video pubblicati emerge un’accusa

one era quella di Nuovi Orizzonti.

fondamentale.

terribile, che negli anni ci sia stato un

Il “caso” poi ha voluto che nella parrocchia

Per me l’evento più significativo è stato la

traffico illegale di organi e tessuti di feti

che frequentavo a Roma, arrivassero alcuni

morte di mia madre. Un momento difficilis-

abortivi. Questo scandalo sta creando non

parroci della comunità e che si tenesse

simo ma anche di grande crescita.

pochi problemi in America, soprattutto in

il corso di Chiara su “L’arte di amare”.

Lasciarci attraversare dal dolore e non

periodo di campagna elettorale.

Da allora, le occasioni per stare insieme e

combatterlo con la chiusura del cuore mi ha

Ecco, sono veramente sorpresa da come

soprattutto per vivere dei momenti intensi

fatto sentire più vicina a Dio.

la maggior parte dei quotidiani nazionali

di preghiera si sono intensificati.

E ho cominciato a sentire mia madre

abbiano passato sotto silenzio una notizia

comunque presente, in un modo diverso.

così sconvolgente.

In un suo intervento per artisti “amici”

E’ bellissimo poter sperimentare sulla

Forse non lo riteniamo più così scandaloso?

di Nuovi Orizzonti

propria pelle, quotidianamente, la potenza

O forse è meglio tenere sotto silenzio qual-

della preghiera.

cosa che ci costringerebbe a fare i conti con

ha detto: “Penso

che noi si sia cristiani, prima di tutto cattolici, per tradizione, perché in

6 • Soci@lmente

“da salotto”

la nostra coscienza?

ACCOGLIENZA

Il momento essenziale e più delicato del nostro contatto con chi chiede di essere ascoltato. Parliamo del metodo e delle esperienze, ma anche di argomenti riguardanti le tematiche della nostra missione,portata avanti, in modo particolare, dal Consultorio Familiare Anatolè.

FAMIGLIA SI DIVENTA: Finalmente a Frosinone le Adozioni Internazionali

I

di A.Testani e E.Perinelli

Foto: Archivio Internet

l Consultorio Familiare

tutte le coppie che hanno o intendono

genitori all’incontro con il bambino,

Diocesano Anatolè ONLUS,

intraprendere il percorso per ottenere il

affrontando con la coppia tutte le problem-

opera sul territorio di

Decreto dal Tribunale dei Minorenni, per

atiche psicologiche ed emotive, oltre che

Frosinone dal 2007, offrendo

le quali, Anatolè, organizzerà colloqui

burocratiche, per aprirsi all’accoglienza!

accoglienza e ascolto ad un vasto bacino

informativi e di accompagnamento gratuiti,

La coppia in questione, una volta rientrata

di utenza proveniente da tutto il territorio

di gruppo o individuali.

in Italia con il proprio figlio, inizierà la fase

della provincia e mettendo a disposizione

Per le coppie che siano già

dei tanti clienti una comprovata e con-

del Decreto d’Idoneità, il Consultorio

Il

solidata esperienza professionale su tutte

Anatolè, avvalendosi di professionisti con

diversi professionisti, sarà a disposizione dei

le tematiche che riguardano la famiglia e la

specifiche competenze in materia, quali

genitori per favorire l’inserimento del

realizzazione della persona.

il consulente coniugale e familiare, lo

bambino sia in famiglia sia nel contesto

A coronamento di tutto ciò, dal 18 maggio

psicologo,

l’assistente

sociale, oltre che per la redazione delle

2015, il Consultorio Anatolè si è aperto

sociale e l’avvocato, organizzerà incontri di

relazioni post adottive da inviare al Paese di

anche alle Adozioni Internazionali, attraverso

orientamento

Paese

origine del bambino, secondo le procedure

la sottoscrizione di una convenzione con

straniero. Inoltre, sempre nell’ambito delle

previste. L’adozione internazionale permette

l’Associazione “Lo Scoiattolo ONLUS” di

attività del Consultorio, con la coppia

di accogliere e aiutare a far parte integrante

Terni, Ente autorizzato dalla Commissione

adottiva verranno affrontate tutte le

della futura famiglia, bambini di altri paesi,

Ministeriale per le Adozioni Internazionali

tematiche e le procedure di adozione nel

con cultura, lingua e tradizioni diverse.

(CAI). Tramite la Convenzione, la nostra

Paese prescelto e verrà curata, in un ottica

Non dobbiamo mai dimenticare che un

succursale per le Adozioni Internazionali

interculturale, l’accoglienza del minore nella

bambino adottato è un bambino che è stato

è attiva su: Bolivia, Bulgaria, Cambogia,

nuova famiglia. Nella fase dell’abbinamento,

lasciato solo e che, ad un certo punto della

Colombia, India, Haiti, Moldavia, Russia,

i professionisti del Consultorio Anatolè,

sua vita, ha dovuto contare solo su se stesso;

Ucraina e Kazakistan.

attraverso idonei e specifici percorsi

è un bambino che non è stato sufficiente-

Si potranno rivolgere al Consultorio Anatolè

formativi,

mente abbracciato, nutrito, protetto.

il

in possesso

pedagogista, nella

scelta

prepareranno

gli

del

aspiranti

post-adottiva. nostro

Consultorio,

attraverso

Soci@lmente •

i

7

ACCOGLIENZA Per questo, grazie all’adozione, può trovare finalmente una famiglia, qualcuno che si prende cura di lui che lo accolga e lo ami.

Avere

un

figlio

adottivo

significa

preparargli uno spazio, soprattutto mentale, oltre che fisico, nella propria famiglia, con la maturata

consapevolezza

che

questo

bambino è nato da altri genitori ed è portatore di una storia personale che potrà elaborare e continuare con i membri della sua nuova famiglia.

L’adozione è dare ad un bambino una seconda possibilità di vita.

L’Associazione “Lo Scoiattolo” è una ONLUS

Gruppo di lavoro Anatolè Frosinone - Foto: Archivio Fondazione

nata nel 2000 che da oltre 10 anni è impegnata nella tutela e nel supporto dell’infanzia,

Il suo impegno è di garantire una famiglia ai

nel rispetto della “Convenzione sulla

bambini in stato di abbandono e di miglio-

protezione dei minori e sulla cooperazione

rare le condizioni di vita a quei bambini

in materia di adozione internazionale”

che versano in situazioni familiari e sociali

(L’Aja, 29 maggio 1993).

difficili. L’Associazione ritiene la famiglia

L’Associazione ambisce a garantire ai

come fondamento sociale di sviluppo e

bambini i Diritti Fondamentali, ispirandosi

intende promuovere la cultura dei diritti

ai valori della solidarietà, sia umana che

dell’infanzia in più ambiti: istruzione, salute,

sociale.

lavoro e protezione.

La famiglia di oggi non è né più né meno perfetta di quella di una volta, è diversa perché le circostanze sono diverse” (E. Durkheim, 1888).

Una volta inseriti in una famiglia, i bambini, saranno amati e rispettati e potranno diventare i protagonisti della loro vita.

“Non esiste un modo di essere e di vivere che sia il migliore per tutti (…).

Al Consultorio si accede per appuntamento: Tel. e Fax: 0775 835038 info@consultorioanatole.it www.consultorioanatole.it CORSO DI PREPARAZIONE AL PARTO

sopportare il peso del pancione nel corso

parto. E dopo il parto…

La gravidanza ed il parto sono momenti

della gravidanza.

Accompagnamo la coppia nel gestire il

dolcissimi e naturali, ma è molto impor-

Gli Obiettivi

nuovo assetto familiare, insegnando anche

tante prendere coscienza del proprio

- Conoscere il proprio corpo e prepararlo

le tecniche del massaggio neonatale che ha

corpo e delle sue potenzialità.

all’esperienza del travaglio e del parto

lo scopo di favorire uno stato di benessere

Con il nostro corso di preparazione al

- Apprendere le tecniche di rilassamento

nel bambino per:

Parto, le future mamme impareranno

con l’utilizzo della fit-ball

- aiutarlo a scaricare e a dare sollievo alle

a conoscere meglio il loro corpo, sia

- Confrontarsi con le altre gestanti

tensioni provocate da piccoli malesseri

nella fase delicata della gestazione sia

- Illustrare, tramite video, gli eventi e le

- stimolare, fortificare e regolarizzare il

al momento del parto, per poter meglio

fasi legate alla gestazione

sistema circolatorio, respiratorio e gastro-

gestire ed assecondare le nuove esigenze

- Conoscere il modo giusto di allattare

intestinale, poiché previene e dà sollievo al

dell’organismo nei momenti delicati e di

il bambino, secondo le raccomandazioni

disagio delle coliche gassose

maggior impegno fisico e psicologico.

OMS-UNICEF

- può essere un sostegno ai disturbi del

Le lezioni, tenute da esperti, sono

- Conoscere le principale dinamiche

ritmo sonno-veglia

un’occasione per familiarizzare con le

psicologiche del rapporto madre-bambino

- favorisce il legame di attaccamento e

Tecniche di Respirazione che possono

- Apprendere gli esercizi ginnici di

rafforza la relazione genitore-bambino.

alleviare i dolori del travaglio ed inseg-

preparazione del bacino, del perineo e di

Vi aspettiamo dunque per vivere al meglio

nare le posizioni che aiutano la gestante a

tutto il corpo, all’evento del travaglio e del

il tempo dell’attesa!

8 • Soci@lmente

IN-FORMAZIONE

Comunicazione, conoscenza e crescita delle nostre attitudini a svolgere bene il ruolo che ci è assegnato e tanti argomenti approfonditi per chi vuole essere un bravo professionista nel sociale. Tutto ciò, riguarda essenzialmente il CISPeF, nostro Ente di formazione.

CENTRO DE ANNUNTIIS: Primo corso per Consulenti Coniugali e Familiari

I

di Annarita Di Felice

l 28 marzo, il Vescovo della Diocesi di Teramo Atri, S.E. Mons. Michele Seccia, ha fatto visita agli iscritti del primo corso per Consulenti Familiari e Coniugali che si svolge a Scerne di Pineto, presso il Centro Studi Sociali

sull’Infanzia e l’Adolescenza: “Don Silvio De Annuntiis”.

Il corso, fortemente voluto da S.E. il Vescovo Mons. Michele Seccia, è finalizzato alla “creazione all’interno della Diocesi di un nucleo di Consulenti Familiari come professionisti della relazione di aiuto per operare nel Consultorio e nei Centri di Ascolto nelle Parrocchie”.

Ma chi è il Consulente Coniugale e Familiare?

Non va confuso con la figura del Mediatore Famigliare che interviene durante la fase di separazione dei coniugi, né con quelle del “Counselor” o dello Psicologico/Psicoterapeuta.

Il Consulente Coniugale e Familiare è un “operatore socio – educativo”, un professionista esperto nella relazione di aiuto, intesa

Il vescovo di Teramo Mon signor Seccia visita la scuola gruppo di Scerne di Pineto Teramo Atri - Foto: Archivio Fondazione

quale processo “focalizzato e limitato nel tempo” e “finalizzato a far

diurni, centri residenziali, scuole, nonché, come libero profes-

sì che la persona, sia essa singola, coppia o nucleo familiare, che si

sionista, all’interno di studi privati. Il primo corso che ha preso il

trova in una momentanea difficoltà o disagio personale, mobiliti le

via il 19 Dicembre scorso a Scerne di Pineto, ha visto l’iscrizione

proprie risorse interne per promuovere il proprio benessere e trovare

di ventuno corsisti: studenti, liberi professionisti e/o operatori nel

le soluzioni della problematica incontrata”.

sociale, tutti compresi in una fascia di età che va dai 20 ai 60 anni ed

Patrocinato dalla Diocesi di Teramo Atri, dalla Pastorale per la

appartenenti, in prevalenza, alla Diocesi di Teramo Atri ed a quelle

Famiglia e dalla Caritas Diocesana, il progetto ha visto la luce grazie

di Pescara e Sulmona.

all’impegno del Centro Studi Sociali per l’Infanzia e l’Adolescenza

Il corso è articolato in lezioni prettamente teoriche che si

Don Silvio De Annuntiis”, in particolare, del suo direttore

alternano ad esercitazioni pratiche con specifiche simulate di

Dott. Andrea Bollini e del

CISPeF, Centro Italiano Studi

Consulenza Familiare che vedono gli allievi, impegnati a rotazione,

Professionalizzanti e Formazione, diretto da Don Ermanno

sia nella veste del Consulente Familiare che in quella del Cliente e/o

D’Onofrio, Consulente Familiare, Psicologo e Psicoterapeuta,

di Osservatore Esterno. Di grande interesse è la partecipazione ai

all’interno del quale è nata la Scuola Triennale per Consulenti

Gruppi Esperienziali, attraverso i quali, gli allievi, al termine dei tre

Coniugali e Familiari.

anni, avranno maturato quella piena conoscenza di sé che consentirà

La Scuola, con sede a Frosinone, è stata riconosciuta dall’AICCeF,

loro di instaurare una positiva relazione di aiuto.

(Associazione Italiana Consulenti Coniugali e Familiari), ed è una

La struttura del corso, unita alla preparazione dei docenti, ha da

delle cinque scuole, attualmente esistenti in Italia, per la formazione

subito ricevuto l’entusiasta approvazione dei corsisti, i quali non solo

di questa importante figura professionale.

hanno compreso la rilevanza del ruolo del Consulente Coniugale

Il corso ha una durata triennale e prevede un percorso formativo,

e Familiare ma sono stati letteralmente conquistati da un percorso

teorico e pratico che consente al futuro professionista di acquisire

formativo affascinante, coinvolgente e ricco di contenuti.

“…una competenza concreta ed operativa nel campo della Consulenza Coniugale e Familiare ed attraverso un percorso esperienziale, acquisire una più completa conoscenza di sé, delle proprie modalità relazionali e delle proprie capacità professionali”.

Al termine dei tre anni, superati tutti gli esami previsti dalla scuola, verrà rilasciato un diploma che consentirà di svolgere la Professione di Consulente Coniugale e Familiare, disciplinata dalla Legge 4 del 14 Gennaio 2013: “Disposizioni in materia di professioni non

Ovviamente, chi fosse interessato ad intraprendere il cammino formativo per Consulenti Coniugali e Familiari, può rivolgersi al Centro Studi Sociali “Don Silvio De Annuntiis” oppure alla Segreteria del CISPEF: segreteriadidattica@cispef.it o tramite i numeri Tel 0775/1902221 Fax 0775/1902222.

organizzate”, all’interno di Consultori Familiari, Enti Pubblici, centri Soci@lmente •

9

IN-FORMAZIONE

IL TIROCINIO:

Uno strumento formativo di valenza educativa

I

l termine Tirocinio deriva dalla parola latina “Tiro-Onis”: recluta dell’antico esercito romano che veniva addestrata a diventare soldato. Attualmente viene usato come sinonimo di “Stage” per rappresentare lo strumento didattico che caratterizza la formazione dell’apprendista, in senso non nozionistico.

Nel percorso formativo di tutte le professioni, il tirocinio è inteso come un processo di apprendimento ad un ruolo professionale e, nelle professioni di aiuto, assume un’importanza ancor più capillare, proprio perché in questo campo la formazione richiede non solo conoscenze teoriche ma anche una vasta gamma di abilità tecnico-metodologiche umane.

Esso ha una valenza formativa ed una valenza educativa.

La valenza formativa si snoda su due piani: Didattico - formativo, in cui l’apprendimento di un ruolo professionale, per osservazione della realtà, vede fortemente coinvolta la soggettività del tirocinante, non solo da un punto di vista cognitivo ma anche affettivo, emotivo ed esperienziale e il piano Organizzativo – Istituzionale che vede il necessario instaurarsi di una serie di rapporti formalizzati a più livelli tra Scuola, Università, Enti pubblici e Privati.

La valenza educativa è invece finalizzata a permettere di leggere e capire i fenomeni interni ed esterni allo studente, il quale ha bisogno di comprendere cosa succede dentro di sé quando è in relazione con una nuova realtà e cercare di analizzare le situazioni e il rapporto che ha con esse. Valutare professionalmente gli eventi,

di Rita Grande

le situazioni e le relazioni. Addestrare all’uso di strumenti professionali, non come soluzioni precostituite, ma come modalità efficaci e flessibili. Costruire gradatamente un’identità professionale attraverso l’imparare a riflettere, analizzare, intervenire e valutare. Sviluppare abilità nella promozione dei diritti e responsabilità delle persone e delle comunità (Empowerment) Leggere e costruire legami tra i servizi, le organizzazioni e le risorse presenti. L’essenza del tirocinio non sta nel fare, ma nel pensare e riflettere su ciò che si fa.

Esso non può essere considerato come un semplice “fare pratica”, ma come la programmazione di “questo fare pratica”, all’interno di un ambiente protetto che non può essere lasciato alla sola capacità dello studente. E’ un processo di apprendimento finalizzato all’acquisizione di conoscenze e capacità da applicare durante un percorso teorico pratico all’interno di una relazione formativa e significativa che vede coinvolti più soggetti: allievo e supervisori innestati in un contesto lavorativo organizzato, dove la relazione con il supervisore non è una relazione frontale, ma è un accompagnamento che, se bene integrato con l’acquisizione teorica, produce competenze e meta competenze e permette all’allievo lo sviluppo della conoscenza di sé, delle proprie risorse, debolezze e di un suo personale stile di lavoro e funge da anticamera al futuro inserimento lavorativo.

Possiamo definire il tirocinio come lo strumento che permette di elaborare e realizzare il passaggio dalla conoscenza alla consapevolezza e, da quest’ultima, alla scelta, attraverso un’intellettualizzazione dell’esperienza.

Per ulteriori informazioni: Tel: 0775 1902221 Fax: 0775 1902222 segreteriadidattica@cispef.it Il CISPeF ONLUS (Centro Italiano Studi Professione e Formazione), propone, tra le varie offerte formative, la Scuola per Consulenti Coniugali e Familiari, una delle cinque Scuole riconosciute e accreditate dall’AICCeF (Associazione Italiana Consulenti Coniugali e Familiari).

La Scuola ha durata triennale e si articola in un percorso formativo che prevede un percorso di crescita personale, attraverso la partecipazione a Gruppi Esperienziali, affiancato da una parte teorica, attraverso una serie di Lezioni Teoriche ed Esercitazioni Pratiche, in cui vengono presentate le tecniche specifiche della professione del Consulente Coniugale e Familiare e le nozioni di base di diverse discipline di riferimento, tra cui: pedagogia, psicologia, diritto, sociologia, ecc.

La Scuola è tenuta da professionisti opportunamente formati nell’ambito della

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Consulenza Familiare, affiancati, soprattutto per la formazione teorica, da psicoterapeuti, docenti universitari e specialisti nelle varie discipline previste dal percorso formativo.

Al termine de triennio, dopo aver acquisito tutti i crediti formativi richiesti e l’idoneità professionale, si è ammessi a discutere la Tesi per il rilascio del Diploma di Consulente Coniugale e Familiare, professione regolamentata dalla Legge n. 4 del 14 Gennaio 2013, “Disposizioni in materia di professioni non organizzate in ordini o collegi”.

La Scuola è rivolta a chi opera o intende operare nell’ambito sociale, educativo e nelle professioni che richiedono competenze comunicative; a chi vuole perfezionare ed approfondire le proprie conoscenze e a chi vuole formarsi come professionista, capace di aiutare la persona a mobilitare le risorse

personali per superare le momentanee difficoltà e ritrovare il proprio benessere.

Inoltre, è rivolto a chi vuole intraprendere un percorso di conoscenza personale di sé.

Per poter accedere alla Scuola è necessario avere la maggiore età, essere in possesso di un Diploma di Scuola Superiore o Laurea e sostenere un colloquio conoscitivo / motivazionale.

La Scuola prevede la possibilità di iscrizione in sedi dislocate in tutta Italia, i costi del corso sono diversificati a seconda della sede e il versamento della quota è suddiviso in due rate (fine Ottobre e fine Gennaio).

Per ulteriori informazioni è possibile contattare la segreteria didattica, aperta dal Martedì al Venerdì, dalle 9.00 alle 13.00, tramite e-mail a: segreteriadidattica@cispef.it o tramite i numeri Tel 0775/1902221 Fax 0775/1902222

SOLIDARIETÀ

Lo spirito che ci anima e che ci spinge a metterci al servizio di coloro che hanno bisogno di sostegno. Come comportarci e condividerne le esperienze di vita. Questo spazio fa anche riferimento alla Fondazione de Il Giardino delle Rose Blu: alla sua “mission”.

COME FRATELLI Gesti di umana Solidarietà

S

ono in stazione, a Frosinone, mentre aspetto il pullman per Ceprano.

Accanto a me c’è un’anziana signora che tutti i giorni prende il mio stesso pullman. La prima volta che mi vide, pensò che io fossi una studentessa, (con me porto sempre una cartella e spesso vengo scambiata per una disegnatrice.)

Le spiegai subito ogni cosa:“ Sono un’operatrice in un centro per immigrati. Insegno italiano ai ragazzi affinché, nel periodo d’attesa nel centro che li accoglie, possano comunicare. Medio tra due culture diverse, come un ponte che collega una parte della città all’altra”.

La signora rimase in silenzio per un po’, poi sorrise dicendomi: “Devi avere davvero tanta pazienza ed un cuore altrettanto grande”, mentre pronunciava queste parole sentii subito il mio cuore scaldarsi. Non penso mai all’importanza del mio lavoro se non quando me lo fanno notare le altre persone.

Eppure, passo molto tempo insieme ai ragazzi ed ogni sera torno a casa con un bagaglio culturale ed umano più grande.

Questi ragazzi vivono in un appartamento come tutti gli altri, ma è un luogo speciale, sono persone che non si sono mai viste prima ma che, per un lasso di tempo, condivideranno la stessa abitazione.

L’atteggiamento di condivisione è stata la prima cosa che ho notato in loro, ma soprattutto condividono l’attesa per la commissione territoriale, costituita da quattro membri: due funzionari del Ministero dell’Interno, un rappresentante dell’Alto Commissariato per rifugiati delle Nazioni Unite e l’interprete che li accompagna e che li aiuterà a raccontare la loro vita ed i motivi per cui fuggono dal loro Paese.

Inoltre, condividono le loro paure, un paio di cuffie per ascoltare la musica e il tappeto per pregare.

I momenti più belli della giornata sono il pranzo e la cena: si mangia tutti insieme e per tradizione si usa un unico piatto, questa usanza è simbolo di pace, armonia e profonda unione, poi c’è la partita di calcio o una passeggiata per il centro di Ceprano ed il venerdì si va in Moschea.

La prima volta che i ragazzi ebbero l’approccio con la lingua italiana iniziarono a dirmi tutte le parole che conoscevano, sbagliate o giuste che fossero.

C’è chi è andato a scuola, c’è chi si è fermato perché non poteva più continuare e poi, c’è chi non c’è mai potuto andare.

Adesso qualcuno inizia a scrivere meglio, c’è chi ha imparato a scrivere il proprio nome e non fa altro che ringraziarmi perché, piano piano, sta migliorando. Sono ragazzi di nazionalità diversa e, spesso, si fa confusione tra il francese, l’italiano e l’inglese.

Guardano le notizie al telegiornale, si parla spesso d’immigrazione, alle scene più pesanti reagiscono con lunghi silenzi, allora, io racconto delle cose belle che accadono attorno, ma di cui si parla poco, è il caso del Baobab, un centro che a Roma sta affrontando una situazione d’emergenza, gli dico dei tanti volontari che fanno i turni per aiutare i loro fratelli, gli parlo anche delle mie amiche, Sonia, Veronica e Alessia che la sera tornano a casa stanche ma felici, ma

di Venera Oi

anche della comunità di Roma che in pochi giorni ha portato tanti viveri. Gli racconto di ragazzi come loro che ce l’hanno fatta ed ora hanno un pezzo di carta e sono come bolle di sapone che volano libere.

Parlo di Nawal, l’angelo dei profughi siriani che vive sempre con il cellulare all’orecchio, perché riceve le chiamate di emergenza dai barconi in viaggio verso il Mediterraneo e delle tante iniziative in attivo per loro.

Delle tante associazioni che aiutano i migranti che ci appaiono come eroi: perché in fondo il primo gesto di solidarietà lo fanno loro che, quando vengono imbarcati da Tripoli, in Libia, si aiutano e si danno coraggio a vicenda.

Se ci sono bimbi piccoli vengono protetti più di ogni altra cosa al mondo, perché i bambini sono il futuro. I membri delle famiglie si imbarcano separatamente, con la speranza che uno dei due genitori possa arrivare vivo in Italia e prendersi cura dei figli.

Dal servizio civile, da quando opero in questo settore, oltre ad essere cresciuta, ho conosciuto tante persone e mi sono imbattuta in tante situazioni, belle e spiacevoli, ho cambiato il modo di vedere la vita e penso a quanto io sia fortunata ad essere nata dall’altra parte del Mediterraneo.

Foto: Archivio Internet

Bampha Marenah e Venera Oi seduti a tavola per celebrare la chiusura del Ramadan - Foto: di Venera Oi

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SOLIDARIETÀ

IL PAESE DEI PENSIERI CAPOVOLTI Ogni uomo è consapevole di tutto il bene che non ha fatto

T

di Monia Minnucci

anto tempo fa, nel Paese dei

perché non avevano un futuro.

proclami, dicendo che l’inevitabile, ma

Pensieri Capovolti, c’era una

Questo era il motivo per cui, ben presto, il

transitoria strada della guerra e della

giovane

penava

mondo sarebbe finito e l’uomo si sarebbe

distruzione ecologica, non solo era neces-

perché non riusciva ad avere

estinto. I due giovani innamorati che ho

saria, ma era soprattutto utile. La gente

figli. In realtà, in quel paese,

citato sopra, però, provenivano da un’antica

sapeva che non era vero. Che era solo un

nessuna coppia poteva procreare, per via di

generazione di maghe e di maghi saggi, e

inganno. Lo sapeva perché dalla sfera di

un’antica maledizione, lanciata dagli uomini

ricordavano bene i loro insegnamenti ed

cristallo che tutti, a quei tempi, avevano

della guerra. Costoro avevano fatto piovere

erano consapevoli che solo una giovane vita,

in casa, fiorivano visioni di morte e, dalle

per giorni, mesi ed anni interi, una finis-

proveniente dal vecchio mondo, avrebbe

finestre, potevano vedere una grande nube

sima polvere nera che aveva bruciato l’erba,

avuto in sé la luce ed il potere di far fiorire

nera che avanzava dalle quattro direzioni,

appassito i fiori, disseccato le acque, annerito

i fiori e far rinascere tutte le meraviglie

lentamente, ma inesorabilmente, verso di

il cielo e reso sterili gli uomini e le donne del

del creato. Il Paese dei Pensieri Capovolti

loro. Nessuno capiva cosa fosse, ma tutti

Paese dei Pensieri Capovolti.

era ridotto parecchio male, questo era

intuivano che non avrebbe portato nulla di

Così, quel paese, era diventato un paese

successo perché i suoi abitanti avevano scelto

buono. Qualcuno, fra i più audaci del popolo,

di vecchi, popolato da nonni, padri,

di smettere di pensare al bene e di seguire la

aveva provato a ribellarsi al nuovo ordine

madri, i cui figli sterili erano prossimi alla

corrente stregata del fumo delle ciminiere,

mondiale ma, a quel punto, aveva visto la sua

vecchiaia. Potevi riconoscere gli abitanti di

delle bombe di morte e delle guerre ad ogni

lingua allungarsi a dismisura, fino a toccare

questo paese da una caratteristica, loro non

costo, senza motivo.

terra e rotolarsi nel fango e il suo dissenso si

avevano alcuna luce in fondo ai loro occhi,

Uomini vestiti di nero, avevano lanciato

era spento in suoni disperati e incomprensibili.

coppia

12 • Soci@lmente

che

SOLIDARIETÀ Gli uomini della guerra, allora, lo portarono

spenta, proprio come stava capitando al resto

resiste grazie ai ricordi di chi tanto intensa-

in piazza e ammonirono tutti gli altri sulle

del loro mondo.

mente ha creduto in Esso. Esiste in voi.

pesanti conseguenze della loro ideologia

Quella sera, Mara e Renato, non proferirono

Voi siete l’origine di un nuovo mondo.

fuori legge che, per l’appunto, era sbagliata

parola, ma restarono in silenzio, ammuto-

Vi ho osservati a lungo e conosco la

proprio perché era giusta ma si sa, nel paese

liti dall’angoscia per il destino crudele che

vostra pena per non poter procreare, così,

dei pensieri capovolti le cose stavano così

li aspettava e uniti nella consapevolezza che

ho deciso di consegnarvi la bimba dal nome

e non bisognava discutere, ci si poteva solo

non ci sarebbe stato nessun nuovo mondo e

supremo. Ve la consegno, poiché voi avete

allineare. Fu così che quasi tutti smisero

che, in quello di mezzo, in cui abitavano, non

dato alla luce la “Vita” e, proprio questo, è il

di pensare e iniziarono a definire la realtà

avrebbero mai e poi mai, neanche potendo,

suo nome, un nome che voi avete onorato.

dandole significati opposti a quelli giusti.

concepito figli.

Lei è la madre di noi tutti.

Le uccisioni per amore si moltiplicarono.

Le speranze stavano crollando e con esse,

Non è vostra e dovrete trattarla per quello

La guerra fu chiamata missione di pace.

la luce in fondo ai loro occhi si affievo-

che è, un dono prezioso.

La sana reazione popolare all’ingiustizia,

liva. Esausti si addormentarono, osservando

Siate prudenti e preservatela dal male che

divenne un reato e quindi una mera

i guizzi di luce che si accendevano come

è insito nell’uomo, perché saprà essere

questione di ordine pubblico che condusse

lampi sul fuoco di stalattiti. Tutti i nostri

meravigliosa, a volte vi sembrerà crudele,

alla repressione totale e senza proroghe.

amici furono avvolti dal sonno e iniziarono a

ma se privilegiate l’aspetto suo mortifero, vi

Non c’era più nulla da fare, direte voi.

scivolare in un sogno. Un sogno unico.

distruggerà. Siatene degni, poichè non vi

E invece le cose non stanno affatto così,

Un sogno sognato. E dai loro occhi si

darà altre possibilità!” Così si pronunciò il

perché non tutti smisero di pensare bene

levarono le luci della speranza per il

grande e vecchio e poi sparì.

al bene, qualcuno finse soltanto di seguire

futuro e iniziarono a volteggiare nel cielo

Mara e Renato, insieme alla loro giovane

la corrente del fumo delle ciminiere e delle

dei loro sogni, sulle dita di un giocoliere che

“Vita” e a tutti gli altri, si guardarono, ebbero

guerre.

somigliava tanto al grande e vecchio saggio

paura che fosse solo un sogno, perchè

Non erano in molti, ma erano convinti dei

della profezia.

davvero non avrebbero voluto svegliarsi più.

loro ideali e fieri di conservare il giusto senso

Costui le fece roteare come palline e volteg-

E l’ultimo, ma meraviglioso capovolgimento

delle cose.

giare come cristalli di neve, poi, le costrinse

di questa fiaba, sta proprio nel finale: non si

Spesso si incontravano sotto lo scheletro

fra le mani e quando le aprì, svelò una sfera

svegliarono più, poiché il sogno era diventato

della grande quercia e cercavano di scacciare

di fuoco che lanciò in alto, molto in alto,

realtà.

la tristezza e di individuare, su una mappa

nel cielo dei loro sogni, come un grande,

magica che sapeva rendersi invisibile agli

bellissimo e sfolgorante sole che prese a

occhi del male e visibile solo a quelli del bene,

brillare e spargere i suoi raggi sui prati e sugli

il varco che conducesse al vecchio mondo.

alberi che tornarono a pulsare di vita e a

Questa era la profezia di cui, il vecchio mago

germogliare, sui laghi e sui mari che

saggio, aveva parlato nel sogno congiunto di

tornarono scorrere. I signori oscuri, che non

Mara e Renato, la giovane coppia di cui vi

sopportavano la luce del sole, cercarono

parlavo all’inizio.

riparo nelle grotte, ma non ebbero scampo,

Il tempo passava, il caldo inverno aveva

l’aria era un conduttore pregno di luce che li

oramai ceduto il passo ad un’estate

avvolse e li disintegrò.

gelida, la più fredda che si potesse immagi-

Il mago guardò Mara e Renato, con uno

nare, ma la mappa magica continuava a non

sguardo carico di riconoscenza per aver

svelare la vera posizione del vecchio mondo,

creduto nella vita, anche a costo della morte.

continuava solo ad indicare una piccola

I due giovani si osservarono a loro volta e,

porzione di terra sulla quale non c’era nulla,

con gli occhi colmi di lacrime e stupore,

tranne la casa di Mara e Renato.

videro i colori tornare ad animare i loro

I nostri giovani amici erano delusi e stanchi

volti ed il mondo intorno. Videro una terra

di questa ricerca che non portava frutti.

tornata fertile, proprio come loro.

Con quel freddo, poi, diventava sempre più

Ogni cosa, adesso, aveva un giusto posto,

difficile incontrarsi e fu così che decisero

un suo vero significato e uno scopo preciso,

di sciogliersi e, amaramente, tornarono alle

anche i pensieri di tutti. Il grande vecchio

loro case immerse nel grigiore di un mondo

depose fra le braccia di Mara, un neonato di

morente. Sapevano bene che la luce della

luce pura che piangeva e sgambettava.

speranza, ancora viva in fondo ai loro occhi,

“La mappa non vi ha ingannati, il vec-

(e che, in modo magistrale, avevano celato

chio mondo non esiste in nessun luogo,

ai signori oscuri), con la loro resa, si sarebbe

perché è morto e mai potrà risorgere, ma

Per noi i guerrieri “ non sono quello che voi

intendete.

Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro.

Il guerriero per noi è chi sacrifica sé stesso per il bene degli altri. È suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a sé stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell’umanità.

”

-Toro Seduto-

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SOLIDARIETÀ

SOLIDARIETÀ A 360° Per vivere bisogna imparare ad amare

S

di Monia Minnucci

olidarietà è un sostantivo che deriva da solidaritè, una parola francese che, tradotta, significa impegno

etico-sociale a favore degli altri, inteso come atteggiamento di benevolenza e comprensione che si manifesta concretamente attraverso azioni gratuite di supporto e di aiuto verso il disagio di qualcuno.

Esistono molti tipi di solidarietà, come ad esempio la solidarietà sociale che dovrebbe essere svolta dalle Istituzioni per aiutare disoccupati,

pensionati, immigrati e

quant’altro; quando, però, la solidarietà è esercitata durante il tempo libero, in modo totalmente disinteressato e gratuito, prende il nome di volontariato: attività civile

un intento comune: la promozione dei dirit-

colpa o addirittura reato, anzi, può capi-

regolata da leggi riguardanti le ONLUS,

ti umani e civili e l’applicazione di un atteg-

tare a tutti di trovarsi in un momento di

organizzazione non lucrativa di utilità

giamento generoso e solidale verso soggetti

difficoltà, lo vediamo dalle code lunghis-

sociale che, nell’ordinamento italiano, è un

più indifesi. Mi sta a cuore parlare di questo

sime che, oggigiorno, affollano le mense dei

particolare tipo di associazione.

argomento, inteso come un modo di essere e

poveri. Proprio per questo motivo, in questo

I soggetti che possono assumere la qualifica

di sentire che si esplica in un atteggiamento

numero della rivista, abbiamo deciso di toc-

di ONLUS sono:

di condivisione e di solidarietà. Questi sono

care il tema del volontariato e della solidari-

le associazioni riconosciute e non ricon-

temi molto discussi e attuali, perché, prima

età che coinvolga anche i bambini, infatti, il

osciute; i comitati; le fondazioni; le società

di diventare volontari dobbiamo apprendere

prossimo articolo riguarda il piccolo volon-

cooperative; gli altri enti di carattere privato,

ed agire il contenuto di questa bella parola

tario della nostra Fondazione che, insieme a

con o senza personalità giuridica.

e, magari, riuscire ad insegnarlo, soprattutto

suo padre, inizia il suo percorso di umanità,

“Il volontariato è un’attività libera e gratuita

ai bambini che sono gli uomini di domani.

per essere, un giorno, un uomo che si distin-

svolta per ragioni di solidarietà e di giustizia

In periodi in cui la crisi economica tocca

gua per la sua sensibilità e capacità di atten-

sociale. Può essere rivolta a persone in

picchi altissimi è necessario, utile e umano,

zione verso l’altro. I bambini apprendono

difficoltà, alla tutela della natura e degli

trasferire una modalità di pensiero e di

dai modelli che hanno di fronte, ne imitano

animali, alla conservazione del patrimonio

comportamento che sia conforme con le

atteggiamenti, gesti, pensieri, parole e com-

artistico e culturale. Nasce dalla spontanea

necessità e le sfide che i tempi che corrono ci

portamenti, proprio per questo motivo è

volontà dei cittadini di fronte a problemi

propongono in modo sempre più pressante.

davvero importante riscoprire il valore della

non risolti (o non affrontati) dallo Stato e

Sappiamo tutti che, ad esempio, l’istruzione

solidarietà e del volontariato, mettendo da

dal mercato. Per questo motivo il volontariato

è un diritto fondamentale di tutti i bambini

parte l’egoismo e quel senso di esclusività

si inserisce nel “terzo settore” insieme ad

del mondo, ma la crisi economica è piomba-

e di possesso: aiutiamo i bambini ad amare

altre organizzazioni che non rispondono

ta come un macigno sulle famiglie italiane

gli altri che lo facciano in privato o nel

alle logiche del profitto o del diritto pub-

che ora sono incapaci di sostenere le spese

campo del volontariato, poco importa, ma

blico”.

necessarie. Ogni giorno, sui giornali o al

insegniamo loro il valore della fratellanza

Il mondo del volontariato non è costituito

TG, leggiamo e ascoltiamo storie di bimbi

fra esseri umani. Il nostro Paese è in crisi, ed

da una tipologia omogenea di persone, ma

impossibilitati dalle condizione economiche

è davvero importante far capire ai bambini

è molto simile ad un fondale marino, dove

dei loro genitori a garantirsi la mensa sco-

che lo stato di difficoltà non è un marchio

è possibile intercettare varie forme di vita,

lastica, come se fosse diventata un lusso

e che può essere superato solo se si ha la

infatti, vi aderiscono persone molto diverse

inarrivabile. Ma questo è solo un esempio

grande fortuna di trovare qualcuno che si

fra loro, appartenenti a categorie e strati

fra mille altri. Essere poveri non può e non

prenda cura di te…

sociali differenti, ma comunque motivati da

deve essere una condizione percepita come

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SOLIDARIETÀ

PICCOLI VOLONTARI: Vite in cammino...

C

di Monia Minnucci

os’è il volontariato?

E’ un’attività volontaria e gratuita che, alcuni cittadini, svolgono a favore della collettività, dei malati e

dei bisognosi.

Il piccolo che vedete nella foto, si chiama Nicolò Di Palma ed è figlio di Raffaele Di Palma e Mina Piccioli.

Come potete notare indossa la pettorina dei volontari del servizio: Alimentiamo la solidarietà, infatti, insieme al suo papà, ogni mercoledì del mese si presenta in Fondazione.

Suo padre è uno dei volontari storici de Il Giardino delle Rose Blu ed offre il suo servizio da cinque anni. Lui vuole trasmettere a suo figlio i principi del volontariato: solidarietà, rispetto e amore.

E’ un vero spettacolo vedere Nicolò, assonnato o allegro, a seconda del suo umore, in Fondazione, mentre suo padre svolge le sue attività.

Il piccolo lo osserva con occhi colmi di meraviglia e sembra recepire quel messaggio di pace che ricambia con i suoi grandi sorrisi.

Nicolò figlio di un Volontario della Fondazione - Foto: Archivio Fondazione

Per ulteriori informazioni: Tel: 0775 233011 info@ilgiardinodelleroseblu.com Tra i tanti progetti che la Fondazione Internazionale “Il Giardino delle Rose Blu”, ONLUS, propone c’è la GIORNATA DI SENSIBILIZZAZIONE de “la rosa blu” arrivata alla sua XI edizione.

Questo evento nasce nel 2003 con lo scopo di offrire un’occasione di sensibilizzazione e condivisione della nostra “mission”.

Quest’anno la giornata si terrà nei giorni sabato 31 ottobre, domenica 1 novembre e lunedì 2 novembre 2015, negli spazi adiacenti le maggiori chiese o spazi pubblici in Italia e Croazia ove saranno presenti i nostri volontari e ci sarà modo di

raccogliere fondi utili alla realizzazione dei tanti progetti umanitari proposti dalla Fondazione. Ogni anno vengono proposti oggetti diversi, realizzati dalle famiglie bisognose della Bosnia-Erzegovina e commissionati secondo i principi del commercio equo e solidale, infatti a queste famiglie e’ stato dato un compenso per il lavoro svolto.

Quest’anno l’oggetto proposto sarà “La coroncina della divina misericordia”, confezionato in un plico all’interno del quale è illustrata la modalità di recitazione.

Anticipatamente, ringraziamo tutti coloro che con un piccolo contribu-

to aderiranno a questa iniziativa aiutandoci a realizzare e sviluppare i nostri progetti e, magari, ad aprirne di nuovi, qualora ci fosse la disponibilità di risorse.

Ulteriore scopo della giornata è di sensibilizzare al nostro operato per far conoscere progetti e iniziative ad un sempre crescente numero di persone e coinvolgerle nella loro realizzazione.

Si può aderire all’iniziativa tramite contatto telefonico: 0775 -233011 oppure tramite e-mail:

info@ilgiardinodelleroseblu.com

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REPORTAGE

Condividiamo luoghi e paesaggi suggestivi, ma partecipiamo anche ad eventi dei quali siamo protagonisti e li raccontiamo attraverso i nostri reportage fotografici..

GORNJA BISTRA “Quando torno a Gornja Bistra, torno a casa”

S

di Elide Ambrosetti olitamente, d’estate non riesco a concedermi la solita vacanza, quella senza impegno, spensierata,

preferisco

provare

nuove

esperienze che possano arricchirmi.

Così ho deciso di partecipare alla XV Tendopoli all’Ospedale Pediatrico di Gornja Bistra.

“Quando torno a Gornja Bistra, torno a casa”, questa è la frase di una volontaria storica. Eh già, è proprio questo che ti succede stando lì: Gornja Bistra ti crea dipendenza.

Ogni volontario vuole tornare, perché quelle persone, quelle bellissime Rose Blu, sono come calamite: ti attirano a loro, riempiendoti di emozioni e ti svuotano la mente, te la purificano.

Tutto questo accade velocemente, seguendo un percorso di socializzazione accelerato.

Attraversi vari stati emotivi che iniziano dalla curiosità di conoscerli, prima di partire, all’incertezza immediata nell’approcciarti, non appena li conosci, poi cominci al farti Don Ermanno, Margareta Gašić e Nunzio apostolico Alessandro d’Errico Foto: di Salvatore Pascolini

forza e metterti in gioco al momento del primo contatto, fino al riscoprire la meraviglia di una carezza: una mano che stringe la tua e ti comunica il mondo intero!

Quella mano si affida a te e a te soltanto.

Ognuno ha le sue motivazioni per partire, ma sta di fatto che, una volta arrivati in ospedale, si crea un unico grande spirito d’amore che guida tutti indistintamente e nel caso in cui un volontario tentenni, un altro è pronto a riportarlo al divertimento con l’energia che ci contraddistingue, ed ecco che la bilancia torna ad equilibrarsi.

Non mancano i moltissimi ed intensi momenti di confronto, di condivisione, di riflessione che permettono di fronteggiare, insieme, tutti gli ostacoli e le difficoltà che spesso si pongono dinanzi a noi… quando ci relazioniamo ai bambini.

Don Ermanno celebra la Santa Messa Foto: di Salvatore Pascolini

Così, le canzoni cantate insieme, all’infinito, i sorrisi donati e ricevuti, i bagni in piscina, gli abbracci, le urla, i discorsi con lo sguardo che, forse, immagini solo tu e che, però, permettono di abbandonare ogni tipo di pregiudizio o di senso di pietà, perché quelle persone hanno un dono speciale: comunicano le loro emozioni all’ennesima potenza e ti permettono di crescere, di migliorare e di riscoprire una comunicazione che esiste in ognuno di noi ma che, puntualmente, non valorizziamo come dovremmo; mi riferisco alla comunicazione dei gesti, del corpo, il linguaggio vero, quello non ancora contaminato.

E allora, ecco, che ti affezioni e sai che tornerai l’anno successivo per sapere come vanno le loro vite e per rigenerarti

Don Ermanno, vescovo Valentin Pozaić e Tomislav Kralj, parroco di Bistra Foto: di Salvatore Pascolini

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con i loro sorrisi e per provare a regalargliene altri mille.

REPORTAGE

Ermanno con Tomislav Kralj, il Nunzio Apostolico, il Direttore Mittermayer ed i capogruppo - Foto: di Salvatore Pascolini

Un’ esperienza che consiglio vivamente ad ogni persona e che non richiede particolari doti professionali.

Si ha solamente bisogno di un’anima aperta e sensibile.

Poi, tutto viene da sé. Guidati da quello spirito allegro che contagia tutta la Tendopoli e che riesce a riempire ogni giornata di pace e meraviglia, riscopri la bellezza della vita.

Queste sono le basi necessarie per essere travolti e per travolgere le rose blu di gioia.

vedo che, quando allargo le braccia, “ i Iomuri cadono. Accoglienza vuol dire costruire dei ponti e non dei muri.

-Don Andrea Gallo-

”

Un volontario Edoardo che gioca in piscina con Karolina Foto: di Salvatore Pascolini

I volontari Italiani che hanno curato il giardino dell’ospedale di Gornja Bistra Foto: Salvatore Pascolini

Volontari e piccoli degnenti, giocano in piscina Foto: di Salvatore Pascolini

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LE PAGINE DELLA FONDAZIONE

Non tutti vivono quotidianamente l’impegno in Fondazione: condividiamo il nostro operato e tutti i nostri progetti, intervistando i responsabili ed i referenti e facendo entrare i lettori nel mare delle nostre esperienze umanitarie.

SOCI@LMENTE: Intervista al Caporedattore Monia Minnucci

di Aurelio Cesaritti

Monia Minnucci - Caporedattore della Rivista Soci@almente - Foto : Archivio della Fondazione

L

a

rivista

Soci@lmente,

della

Fondazione

E’ un mondo in continua evoluzione e bisogna essere preparati

Internazionale Il Giardino delle Rose Blu Onlus, è

ai cambiamenti, capire come operare nelle nuove realtà in

in circolazione da quasi 7 anni.

costruzione e informare è il primo passo, il trampolino di lancio per l’azione successiva ed opportuna. Integrazione, tolleranza e apertura

Quali sono le ragioni per il rilancio della pubblicazione?

mentale, non sono solo prova di grande diligenza, ma un insegnamento

Migliorare i contenuti o rivedere la distribuzione?

particolarmente importante, specie di questi tempi, dove si irrigidiscono le posizioni, si ergono muri, si difende solo il proprio

Dalla sua nascita ad oggi, la nostra rivista, è stata oggetto di svariate

orticello e l’altro è una minaccia da ricacciare in mare.

trasformazioni che riguardano sia i contenuti che la veste grafica,

Noi non dobbiamo consegnare le nostre intelligenze alla rabbia che

poco è stato fatto riguardo la sua distribuzione che interessa i soli

esaspera e distrugge, ma tentare un approccio pragmatico e di buon

abbonati.

senso e, soprattutto, dobbiamo attenerci ai fatti senza ingrassare le

Ad oggi, il cambiamento più significativo che posso celebrare è

fila dei fomentatori di odio.

l’intervento e la collaborazione di persone che si adoperano per

Per questo mi aspetto di trattare argomenti di attualità, trovando

trattare argomenti di grande attualità, parimenti interessanti, ma non

quel filo conduttore che li leghi alle nostre esperienze e che, mi pare

solo specifici o allineati all’orientamento della Fondazione.

di intuire, possano aiutarci a trovare sollievo, speranza, ma anche

Le ragioni del rilancio sono l’informazione sui temi di attualità e la

soluzione e conforto.

libera espressione delle opinioni in merito agli argomenti trattati e

Per rilanciare il prodotto dobbiamo ripartire dai contenuti:

la divulgazione, più specifica, delle attività inerenti la Fondazione.

il timone dei nostri articoli è evidente nel nome delle rubriche:

Per una riproposizione efficace, è davvero molto importante, a

informazione, solidarietà, accoglienza… tornare a far rivivere

parer mio, aprirsi all’esterno, abbracciare anche chi ha una visione

l’essenza delle parole come unico presupposto per ogni futura azione.

diversa delle cose ma, soprattutto, cercare di recepire e di accettare i

Solo la coerenza può rilanciare il prodotto e la buona notizia è far sì

cambiamenti in corso, dar loro spazio, tutto questo rientra in quel

che non siano solo parole.

processo che definisco libertà di espressione.

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LE PAGINE DELLA FONDAZIONE Oltre alla maggiore diffusione delle notizie riguardanti la Fondazione,

Si, è vero, in questo particolare periodo storico non è facile reperire

qual è lo spazio dedicato agli approfondimenti scientifici?

sponsor, ma non me la sento di giudicare, anzi, posso capire, la crisi si è abbattuta su tutti noi come uno tsunami: aziende che chiudono

Abbiamo una rubrica apposita “L’angolo del libro”, ove sono

ogni minuto e disoccupazione ai massimi storici, dunque, si fa

presenti i libri scritti dai professionisti che operano o collaborano

economia anche sulla pubblicità, si preferiscono riviste specifiche o

con la Fondazione e che approfondiscono le tematiche relative ai

altri canali pubblicitari che consentano di riferirsi ad un certo target

percorsi formativi, soprattutto inerenti alla scuola per Consulenti

di persone che producano un minimo di risultati.

Coniugali e Familiari, ma trattano anche gli argomenti già oggetto

Posso solo confidare sulla generosità e sull’altruismo di quanti

dei convegni presieduti dalla Fondazione. Questi libri sono presenti

vogliano sostenerci. La nostra rivista è a scopo benefico, raggiunge

una collana distribuita dalla casa editrice Edizioni Aracne.

le case di molte famiglie e può tranquillamente essere vista come un efficace strumento di divulgazione e promozione di attività

Abbiamo notato che la rivista si occupa molto delle tematiche

commerciali o di un prodotto.

proprie del Consultorio Anatolè, quali l’accoglienza, l’ascolto, la cura del disagio personale: intendete dedicare più spazio, in futuro, alle

C’è stato un recente cambio del Direttore Responsabile della rivista?

tematiche relative al territorio nel quale la Fondazione ha la sua sede?

Si, il dottor Andrea Renna, che si presenta in questa intervista,sostituisce La rubrica Accoglienza tratta e approfondisce le tematiche legate al

la dottoressa Franca Roma, precedente Direttore Responsabile.

Consultorio Familiare Anatolè.

Posso esprimere una riflessione attendibile solo sui numeri da

Gli argomenti trattati da Soci@lmente sono generalmente interessanti:

me curati, nei quali abbiamo inserito argomenti ed iniziative che

a volte ne troviamo alcuni che sono specifici, quasi didattici per le

riguardano il Consultorio:

funzioni dei Consulenti Coniugali e Familiari del Consultorio.

la Giornata Nazionale per la Vita che pone l’accento sulla

Si tratta di una scelta redazionale permanente?

necessita di valorizzare la vita attraverso l’educazione alla vita stessa che non si ferma ad un mero giudizio morale sulla scelta di abortire

E’ una scelta redazionale permanente che mira a mettere in evidenza

o meno, ma si costruisce tramite l’intervento concreto che si esplicita

sia le attività del Consultorio Familiare sia l’aspetto formativo del

attraverso l’ascolto, la comprensione, il sostegno emotivo e l’assistenza di persone specializzate che possono offrire le loro competenze ed aiutare la donna singola o la coppia ad intravedere altre possibili scelte.

Ci si è preposti di proporre percorsi meno traumatici e più creativi, come il corso di preparazione all’Affido Familiare che, ad oggi, vede famiglie disponibili e capaci di accogliere temporaneamente un bimbo che vive un momentaneo disagio nella famiglia di origine.

L’ultima grande vittoria del Consultorio Anatolè è l’Adozione Internazionale:

“Si potranno rivolgere al Consultorio Anatolè tutte le coppie che hanno o intendono intraprendere il percorso per ottenere il Decreto dal Tribunale dei Minorenni, per le quali Anatolè organizzerà colloqui informativi e di accompagnamento gratuiti di gruppo o individuali”.

(Alessandra Testani) In questo numero potrete leggere nuovi ed interessanti argomenti proposti dal nostro Consultorio, le cose da dire sono molte e lo spazio a disposizione non mi permette di lungarmi, mi auguro che vogliate leggere la rivista per approfondirli.

In questo periodo di crisi non deve essere facile reperire sponsors per sostenere le spese di pubblicazione: ci sono iniziative promozionali della Fondazione, e quali sono?

Monia Minnucci vince il premio nazionale di poesia Virella Apicella Granese - Foto: Archivio della Fondazione

Soci@lmente •

19

LE PAGINE DELLA FONDAZIONE CISPeF che, attraverso la scuola di Consulenti Coniugali e Familiari, forma, appunto, i professionisti di domani.

Per quanto riguarda le notizie riguardanti i Paesi balcanici con i quali siete collegati, avete dei corrispondenti locali che se ne occupano?

Si, in effetti il progetto Tendopoli e Campi di Volontariato prevede che i Campi non si svolgano solo in Italia, ma anche a Medjugorie, Gornja Bistra e Cerska e sono gli stessi volontari che, una volta compiuta l’esperienza, ci inviano i loro scritti e le loro riflessioni da inserire nelle apposite rubriche: Voci dalla Bosnia Erzegovina e Voci dalla Croazia.

Il volontariato è una parte importante della solidarietà sociale in Italia: i vostri volontari sono di lungo corso oppure si avvicendano spesso nel corso dell’anno?

La persona che si impegna nelle attività di volontariato, sa perfettamente che dovrà impiegare il suo tempo gratuitamente per prestare un servizio utile sia a se stessa che agli altri e questa è la grande forza, ma anche la grande debolezza del volontariato; può capitare che cambino le condizioni, le priorità, gli orientamenti e si debba interrompere l’esperienza.

Nella Fondazione ci sono volontari storici, volontari che sono andati via e volontari appena entrati: sono certa che in tutti, comunque vada, resterà qualcosa di utile e importante.

Quale messaggio dovrebbe passare Soci@lmente ai suoi lettori per fidelizzarli e conquistarli al volontariato?

Il messaggio è questo: affidabilità, coerenza e onestà dei progetti e delle persone che vi operano.

Secondo me la migliore pubblicità che si possa fare è nella soddisfazione dei volontari e di chi si vuole sostenere, mentre, la peggiore, è la loro insoddisfazione.

Quali soddisfazioni le dà il suo ruolo di capo-redattore e coordinatore degli interventi che vengono pubblicati?

Amo la scrittura, a me piace correggere i testi, perfezionarli, processo che va al di là della condivisione o meno degli argomenti trattati. La soddisfazione raggiunge il suo culmine a prodotto finito: il cartaceo fra le mani.

Andrea Renna - Direttore Responsabile Soci@almente Foto: Archivio Fondazione

Ho accettato di buon grado l’invito di Don Ermanno e il Suo gruppo. Un entusiasmo che deriva dal poter essere utile e più vicino a chi non ha la nostra stessa fortuna e a quanti tramite la Cooperativa garantisce impegno, passione e professionalità in un momento particolarmente difficile non solo dal punto di vista economico.

Senza retorica credo che l’impegno che quotidianamente viene garantito e può essere raccontato in queste pagine possa essere uno strumento utile a riflettere.

In un contesto e in un’epoca in cui purtroppo questo esercizio semplice

ma sempre meno comune sembra essere ormai

nell’oblio, poter avere l’onore ed il piacere di essere dei Vostri fa sentire davvero meglio.

Oggi, seppur la passione resta intatta per il giornalismo, lavoro a Grosseto dove dirigo la Coldiretti.

Non dimentico la nostra Terra, non dimentico persone come Voi e come Don Ermanno che anche mio padre, Luciano, aveva nel cuore e ha dato spazio sui media locali.

Ad agosto saranno 10 anni che Papà ha lasciato questo mondo

Per donazioni conto corrente intestato a FONDAZIONE INTERNAZIONALE IL GIARDINO DELLE ROSE BLU ONLUS : IBAN – BCC: IT02L0832714800000000000990 CODICE SWIFT: ROMAITRR CAUSALE “SOCI@LMENTE” 20 • Soci@lmente

terreno e continuare, seppur con capacità più modeste, quel Suo impegno negli obiettivi della Coop e di Don Ermanno, rappresenta per me una soddisfazione in più nell’aver accettato di dirigere queste periodico vero, scritto in modo pragmatico e concreto.

Grazie di nuovo, quindi, di cuore.

Andrea Renna

PAROLE IN LIBERTA

In questa rubrica, don Ermanno D’Onofrio, Fondatore e Presidente de Il Giardino delle Rose Blu, approfondisce di volta in volta una dimensione portante della “mission” della Fondazione stessa. Infatti, i temi trattati: servizio, condivisione, accoglienza, ospitalità, gratuità, libertà, integrazione e solidarietà, sono proprio i pilastri su cui la Fondazione basa il suo impegno nel sociale. Impegno rivolto non solo all’infanzia, ma a tutti coloro che ne hanno bisogno.

VIVERE IN LIBERTÀ

Costruire la nostra esperienza con pensiero, cuore, azione

E’

di E.D’Onofrio

questa la quinta parola che costituisce la “mission” della Fondazione e che descriviamo in questa rubrica per offrire

a tutti la possibilità di conoscere meglio il Giardino delle Rose Blu in tutta la sua ricchezza e profondità.

Libertà…una parola semplice ma nel contempo complessa, una parola molto usata ma al tempo stesso sconosciuta; una parola comune ma, contemporaneamente, molto preziosa. La libertà è il dono più grande di Dio che ci ha creati liberi di conoscere, comprendere e scegliere, liberi, addirittura, di accoglierlo nella nostra vita o di rifiutarlo. Una libertà sincera e vera che è l’essenza principale dell’essere umano.

Una libertà che il Giardino delle Rose Blu ha voluto mantenere e, con ogni sforzo, cerca di vivere sempre, aprendosi a volontari appartenenti ad altre fedi religiose, ma anche a tanti che non hanno conosciuto Dio o lo hanno rifiutato.

Questa libertà religiosa che possiamo definire libertà di pensiero perché riguarda, oltre che la fede, tutto ciò che fa parte della nostra vita sociale e politica, costituisce una grande ricchezza poiché stimola il confronto e, quindi, la ricerca della verità.

Questa libertà che porta frutti, è ciò che si sperimenta durante le nostre esperienze umanitarie, soprattutto in chi si dimostra aperto e disponibile al dialogo e al confronto.

Tale libertà, di pensiero o di opinione, comprende anche l’importanza che la diversità assume in un lavoro di gruppo e di squadra. Infatti, sentire nel cuore la libertà di esprimere le proprie idee, anche quando sono diverse da quelle degli altri o della maggioranza,

significa

arricchire

l’esperienza. Sbagliato è tenere dentro le proprie idee e non esprimerle per paura che non vengano accolte o di essere giudicato.

La diversità è ricchezza ed ogni idea ed opinione può essere preziosa per rendere migliore l’esperienza o il progetto che si sta

Don Ermanno D’Onofrio con un bambino, a Cerska. - Foto: Archivio della Fondazione

vivendo. C’è anche una libertà del cuore che rappresenta una seconda declinazione di questa parola chiave.

Per chi vive un’esperienza così intensa e coinvolgente come il volontariato e il servizio a chi è meno fortunato, è molto facile lasciarsi coinvolgere oltre ogni limite e perdere la libertà.

Troppo spesso, vivere un’esperienza di volontariato può correre il rischio di diventare una possibilità per appagare il proprio cuore o vivere un’esperienza fortemente egoistica. A Gornja Bistra, ad esempio, uno dei rischi più grandi è il legame eccessivo ed esclusivo che potrebbe crearsi con un bambino in particolare.

Bisogna, quindi, essere in equilibrio e se si sente di correre questo rischio, si deve avere il coraggio di fare un passo indietro, per il bene di tutti gli altri che possono beneficiare della libertà del cuore che vuole donare amore in modo incondizionato.

C’è, infine, la liberta di azione che, nel volontariato, deve guidarci a vivere ogni esperienza come un dono libero di amore, escludendo dal nostro agire ogni altro tipo

volontario, ricoprire un ruolo, svolgere una funzione, appartenere ad un gruppo, può rappresentare una fuga o anche una compensazione di problematiche irrisolte.

In questo caso e, per non correre questo rischio, sarebbe opportuno analizzare molto scrupolosamente le motivazioni personali che ci spingono ad agire nel volontariato e anche quelle che sono le aspettative di una simile esperienza.

Per vivere più serenamente tutto ciò, potrebbe

essere

molto

importante

confrontarsi con chi ricopre un incarico di responsabilità nell’esperienza scelta che potrebbe fare da specchio alla nostra richiesta e, attraverso la sua esperienza e sensibilità, aiutarci a comprendere come muoverci e come migliorare il nostro agire.

Ecco, dunque, che abbiamo gettato tre fondamenta: la libertà di pensiero, la libertà del cuore e la libertà di azione, su cui costruire la nostra esperienza dell’essere volontari nel Giardino delle Rose Blu. Le affido a tutti, affinché ne facciamo tesoro per la nostra vita e il nostro essere volontari.

di fine. Troppo spesso scegliere di essere Soci@lmente •

21

SOCIETÀ

Per assolvere alla nostra “mission”, dobbiamo farci conoscere per poter parlare con tutti, in qualsiasi contesto dell’articolazione della nostra società.

PACE PACE PACE:

Un’ aspirazione comune, tra sogno e realtà futura!

D nato

di Aurelio Cesaritti

ato che da sempre l’Uomo

per il possesso dei territori più ricchi di

ogni giorno.

ha risolto i suoi problemi

risorse naturali, tribù che si oppongono ad

Siamo proprio condannati all’estinzione

con gli altri dichiarando e

altre tribù, stati che si sfaldano per creare

per la nostra stessa mano? L’ultimo uomo

combattendo

guerre,

enclaves esclusive e potenti, palestinesi ed

ucciderà dunque il penultimo della serie?

seg-

israeliani che si confrontano per sedimen-

No, non può essere questo il motivo per cui

la

la

Pace

chiusura

ha

conflitti,

tarsi ed organizzarsi in stati indipendenti,

l’umanità è nata ed ha vissuto per 300.000

comunque essa sia stata raggiunta o

dei

integralisti islamici che combattono contro

anni, non per estinguersi nell’odio e nei

imposta. In questa ottica, dunque, la Pace ha

tutti per affermare i principi della propria

conflitti.I più attenti tra gli uomini hanno

costituito l’aspirazione massima degli esseri

religione e per conquistare il mondo al

cominciato, però, ad interrogarsi sul serio.

umani che, resisi conto della Morte, l’hanno

proprio credo, una nuova entità politico

Il Mahatma Gandhi, Martin L. King, il

temuta come il loro peggior nemico.

-religiosa, l’Isis, che crea un Califfato

Dalai Lama, Papa Giovanni XXIII, Giorgio

Conflitti interminabili, soppressione di

Islamico e tenta la conquista di stati e

La Pira, e altri pensatori, per non citare

milioni di vite, mutilazioni, saccheggi,

territori confinanti per espandere il proprio

che quelli che sono più vicini alla mia

distruzioni,

potere ed assoggettarli. Attacchi a resort

conoscenza, hanno levato il loro grido

rapimenti sono i compagni di ogni

schiavizzazione,

violenze,

turistici, a Scuole, a Chiese, a caserme ...

di allarme e di speranza affinché si

conflitto, da centinaia di anni fa, fino ai

In nome di questi obiettivi si stanno

abbandonasse la violenza in ogni sua

giorni nostri. Il XX secolo passato è stato

distruggendo tante vite umane, tante tracce

forma, e si abbracciasse finalmente il cam-

caratterizzato da almeno due conflitti

di civiltà remote, tante sicurezze che si

mino della Pace. Raccogliendo quel grido e

maggiori, che chiamiamo Guerre Mondiali:

credevano conquistate per sempre al

facendolo proprio, da diversi anni ci sono

la prima, dal 1915 al 1918, e la seconda, dal

progresso ed alla civiltà umana.

organizzazioni di ogni dimensione che si

1939 al 1945.

L’uomo non ha ancora imparato dai propri

preoccupano di coltivare e distribuire la

Dopo quei milioni di morti e tutte le brut-

errori e dalle proprie nefandezze. La speran-

cultura della Pace un po’ in tutto il mondo,

ture che hanno accompagnato gli eventi

za di un futuro di prosperità e pace sembra

perché o la Pace è universale, o non è!

bellici, si pensava che l’Uomo fosse rinsavito

spegnersi ogni giorno di più, gli appelli alla

Ma un grande muro è costituito da piccoli

ed avesse imboccato una strada della Storia

ragionevolezza si susseguono senza sosta

mattoni e non c’è una diga che possa fare a

senza guerre. In Europa è stato quasi vero

e senza risultato. L’Organizzazione delle

meno dell’ultimo sassolino che ne chiude

perché i conflitti successivi (rivolte popolari,

Nazioni Unite sembra impotente, l’Europa

una falla, per cui il lavoro di costruzione della

guerre locali, terrorismo ideologico) non

unita non ha niente da dire, gli Stati più

Pace appartiene a tutti, a tutti noi, nessuno

hanno più coinvolto l’intero continente ma

potenti decidono ogni iniziativa sulla base

escluso. Papa Francesco ne sta facendo una

“soltanto” regioni di esso.

della loro convenienza economica ... e

bandiera ben visibile del suo Pontificato!

In altri continenti quali l’Africa, il Medio

migliaia di esseri umani continuano a perire

Oriente, l’Asia meridionale, le guerre hanno continuato a mietere vittime ma lo hanno fatto quasi sempre in nome di una Religione che cercava di

prevalere sulle altre.

La violenza di questi conflitti è stata, ed è, terrificante perché l’interpretazione delle parole del Dio invocato ha una forza devastante, assoluta, che non ammette repliche, che promette premi eterni a fronte di una violenza senza limiti, per conquistare gli obiettivi escatologici che essa si dà.

Sciiti che si confrontano con Sunniti, Musulmani che lottano per la supremazia sui fedeli di altre fedi monoteiste, soprattutto cristiani, signori della guerra che combattono contro altri signori della guerra

22 • Soci@lmente

Insieme per la pace 2015 III ° edizione - Frosinone - Foto: di Aurelio Cesaritti

SOCIETÀ

Un sorriso ed un ballo per la pace con i clown formati presso il CISPeF di Frosinone - Foto: di Aurelio Cesaritti

Le folle di tutto il mondo lo acclamano per

Pace, durante la quale un altro giovane

questo suo apostolato, ed anche i potenti

ulivo è stato piantato nel giardino di Viale

cominciano a guardare alla Pace come ad

Europa. La Festa ha avuto inizio con una

un bene del quale non si potrà mai fare

invocazione alla Pace ed alla Fratellanza da

a meno. Nel nostro piccolo individuale

parte di adolescenti di varia appartenenza

anche noi possiamo fare molto, diffondendo

religiosa. Ragazzi Cristiani, Musulmani,

questa visione e lavorando concretamente

Ortodossi hanno letto dei brani specifici di

perché la Pace possa diventare un bene

letteratura della propria religione, sotto la

condiviso, nel ripudio della violenza e della

guida di Alessandra Testani, che li ha aiutati.

sopraffazione, del conflitto a favore di una

Subito dopo, l’Imam Omar El Jaouzì, mas-

mano tesa ad accogliere, aiutare, capire ed

simo

amare l’Altro” che ci passa accanto in ogni

Islamica di Frosinone ha proposto alcune

momento della nostra giornata. Basterebbe

riflessioni in merito alla Pace ed alla

l’aspirazione alla Pace, alla Pace vera, per

integrazione, spaziando all’interno della loro

dare un senso compiuto alla nostra vita,

grande cultura tradizionale, rapportandola

all’eredità di valori che lasceremo a chi verrà

ai tempi presenti, che richiedono la coo-

dopo di noi.

perazione di tutti. Don Ermanno D’Onofrio,

Avendo compreso tutto questo, anche

Presidente della nostra Fondazione ha

nell’ambito

della

della

comunità

Fondazione

ribadito quei concetti inquadrandoli nella

Internazionale Il Giardino delle Rose

visione cristiana della vita, ispirata all’Unico

Blu, da tempo lavoriamo perché Uomini

Dio nel quale ci riconosciamo, al di là

possano incontrare altri Uomini per

dell’etnia di appartenenza. Il concorso di

condividerne

il

nostra

rappresentante

la

disegno per alunni ha visto premiati molti

Solidarietà, l’Ascolto e l’Aiuto, la Pace è

cammino.

Dopo

adolescenti che hanno realizzato pregevoli

entrata a far parte del nostro patrimonio

lavori ispirati alla Pace, con un entusiasmo

di aspirazioni, per cui anche quest’anno

veramente notevole.

abbiamo celebrato l’evento “Insieme per la

Ognuno dei partecipanti ha ricevuto il

Pace” a Frosinone.

premio relativo alla propria categoria ed

Nel tardo pomeriggio del 26 giugno,

un dono dato a tutti. Poi, tutti a rifocil-

dinanzi alla sede della Fondazione, persone

larsi al buffet, a giocare con i ragazzi della

di diverse etnie e credi religiosi si sono

Clownterapia, a ballare in strada ed a fare

riunite sotto la bandiera della Pace per

la reciproca conoscenza: anche questo seme

testimoniare la volontà di sentirsi tutti fratelli

della Pace porterà i suoi frutti, a beneficio

e stringersi, tutti insieme, intorno ai propri

delle nuove generazioni ... e della nostra!

rappresentanti ed accoglierne la parola. Si

La ragione di vita di qualcuno non deve più

è trattato della III edizione della Festa della

essere la morte di un altro! Mai più!

Un ulivo per la pace - Frosinone

Don Ermanno, Omar El Jaouzì e A. Testani Foto: di Aurelio Cesaritti

Soci@lmente •

23

SPIRITUALITÀ

Pur nel rispetto di coloro che non hanno incontrato Dio o di chi si professa di un’altra religione, dobbiamo vivere la nostra appartenenza alla Chiesa cattolica e l’amore per il Vangelo.

VERSO IL GUIBILEO della Misericordia!

P

di Massimo Cedrone

Papa Francesco - Foto di archivio Internet

apa Francesco, lo scorso 13 marzo, ha sorpreso

nonostante il limite del nostro peccato. “ (Misericordiae Vultus, 2)

tutti, annunciando l’indizione di un Anno Giubilare straordinario dedicato alla Misericordia! Chi segue le

Questo brano della Bolla traccia un primo ritratto della Misericordia,

attività promosse dall’Area Cultura e Spiritualità della

da cui si comprende che essa è, sia il modo in cui Dio ci ama, sia

Fondazione Il Giardino delle Rose Blu, sa benissimo che il tema della

una facoltà che si trova nel cuore dell’uomo, il quale può scegliere

Misericordia ne è diventato il motore.

di usarla verso il fratello: usando misericordia verso il fratello ci

Ad ottobre è iniziato un ciclo di catechesi con annessa preghiera di

avviciniamo al modo in cui Dio stesso ama quel fratello e noi.

Lode, volto a trattare una per una le Opere di Misericordia.

Non possiamo nascondere il senso di euforia che ci ha pervaso

Il Papa usa le parole della Scrittura, cita i Salmi e alcuni brani

nell’apprendere la notizia dell’indizione del Giubileo Straordinario

evangelici, spesso identifica la Misericordia con la pazienza con cui

della Misericordia. Questa unione spirituale con il Santo Padre sul tema

il Signore ci aspetta per perdonarci, ma anche con la sua compas-

della Misericordia è qualcosa di impagabile e, ancora più bello, sarà

sione verso di noi, compassione che Gesù stesso ha mostrato verso i

condividere con le altre realtà ecclesiali il percorso che egli ci

suoi contemporanei, alleviandone le sofferenze.

indicherà. Il documento ufficiale con cui il Papa ha indetto il

Molte sono le parabole che nel Vangelo ci parlano della Misericordia:

Giubileo, la Bolla “Misericordiae Vultus”, è un meraviglioso

“In queste parabole, Dio viene sempre presentato come colmo di

strumento per comprendere le motivazioni che hanno convinto il

gioia, soprattutto quando perdona. In esse troviamo il nucleo del

Pontefice a indire l’Anno Santo e le modalità per viverlo nel migliore

Vangelo e della nostra fede, perché la misericordia è presentata come

dei modi.

la forza che tutto vince, che riempie il cuore di amore e che consola con il perdono”.

“Misericordia: è l’atto ultimo e supremo con il quale Dio ci viene incontro. Misericordia: è la legge fondamentale che abita nel cuore di

[…] [Gesù] raccontò la parabola del “servo spietato”. Costui,

ogni persona quando guarda con occhi sinceri il fratello che incontra

chiamato dal padrone a restituire una grande somma, lo supplica in

nel cammino della vita. Misericordia: è la via che unisce Dio e

ginocchio e il padrone gli condona il debito. Ma subito dopo incontra

l’uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre

un altro servo come lui che gli era debitore di pochi centesimi, il

24 • Soci@lmente

SPIRITUALITÀ quale lo supplica in ginocchio di avere pietà, ma lui si rifiuta e lo fa imprigionare. Allora il padrone, venuto a conoscenza del fatto, si adira molto e richiamato quel servo gli dice: «Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?» (Mt 18,33). E Gesù concluse: «Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello» (Mt 18,35). […] Insomma, siamo chiamati a vivere di misericordia, perché a noi per primi è stata usata misericordia. Il perdono delle offese diventa l’espressione più evidente dell’amore misericordioso e per noi cristiani è un imperativo da cui non possiamo prescindere.” (Misericordiae Vultus, 9).

Il Papa dà indicazioni molto forti e pratiche per vivere coerentemente il nostro essere cristiani: Dio è un Padre misericordioso con noi, accetta anche i nostri errori se torniamo a Lui pentiti, ma al tempo stesso siamo chiamati a essere un segno di misericordia verso i fratelli, altrimenti, come il servo della parabola, tradiremmo la gratuità con la quale il Padre ci tratta.

Veniamo dunque al brano che più direttamente riguarda il Giardino

Suor Faustina - Foto di archivio Internet

delle Rose Blu: “È mio vivo desiderio che il popolo cristiano rifletta

Devozione della Divina Misericordia

durante il Giubileo sulle opere di misericordia corporale e spirituale.

Sarà un modo per risvegliare la nostra coscienza spesso assopita davanti al dramma della povertà e per entrare sempre di più nel cuore del Vangelo, dove i poveri sono i privilegiati della misericordia

Il tema della Misericordia è talmente centrale nella nostra

divina. La predicazione di Gesù ci presenta queste opere di misericordia

fede che il Signore ha voluto donarci diverse manifestazioni

perché possiamo capire se viviamo o no come suoi discepoli.

soprannaturali per confermarcelo.

Riscopriamo le opere di misericordia corporale: dare da mangiare

Tra tutte la più nota è sicuramente quella accaduta a suor

agli affamati, dare da bere agli assetati, vestire gli ignudi, accogliere i

Faustina Kowalska (1905-1938) che ebbe numerosissime

forestieri, assistere gli ammalati, visitare i carcerati, seppellire i morti.

visioni di Gesù Misericordioso per gran parte della sua vita.

E non dimentichiamo le opere di misericordia spirituale: consigliare

Gesù è apparso a suor Faustina affinché ella annunciasse

i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare

al mondo che la Divina Misericordia è sempre pronta ad

gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone

accoglierci, basta invocarla e chiederla con fiducia.

moleste, pregare Dio per i vivi e per i morti.” (Misericordiae Vultus, 15).

Gesù ci dice, attraverso Santa Faustina che, affinché noi

Su questo siamo felici di affermare che ci siamo portati avanti con il

potessimo sempre rivolgerci a Lui per avere Misericordia,

lavoro! Ora bisogna fare il salto più importante: far diventare il nostro

Egli ha pagato con il Suo Sangue! Rinunciare alla Divina

cuore una sorgente di amore per il prossimo, infatti, oltre alle opere,

Misericordia, secondo Santa Faustina, comporta la morte

fondamentale è lo spirito con cui queste si compiono, perché esso è

dell’anima. Il dono che ci ha lasciato la suora, canonizzata da

in grado di giungere in profondità nel cuore del fratello e di guarirlo.

San Giovanni Paolo II, è la preghiera della Coroncina della

Il Papa aggiunge: “Ci accompagnino le parole dell’Apostolo: «Chi fa

Divina Misericordia che si prega utilizzando la Corona del

opere di misericordia, le compia con gioia» (Rm 12,8).

Rosario.

“(Misericordiae Vultus, 16) e anche: “Pertanto, dove la Chiesa è

Famosa è stata l’iniziativa di Papa Francesco che, al termine

presente, là deve essere evidente la misericordia del Padre.

dell’Angelus del 17 novembre 2013, regalò a tutti i presenti

Nelle nostre parrocchie, nelle comunità, nelle associazioni e nei

in Piazza San Pietro la confezione di un “farmaco speciale”:

movimenti, insomma, dovunque vi sono dei cristiani, chiunque deve

la Misericordina che conteneva una corona del Rosario, una

poter trovare un’oasi di misericordia” (Misericordiae Vultus, 12)

immagine di Gesù Misericordioso e le istruzioni per recitare la Coroncina alla Divina Misericordia.

Il Signore ha voluto farci il dono di entrare nella meraviglia della Misericordia di Dio, grazie a questo Anno Santo straordinario, accompagnati da un grande Papa, per il quale non ci stanchiamo di pregare.

Soci@lmente •

25

VOCI DALLA CROAZIA

Una delle attività di solidarietà che svolgiamo è in Croazia, presso l’Ospedale Pediatrico di Gornja Bistra: ascoltiamo la voce di chi vi opera con amore. Ascoltiamo i nostri volontari, italiani e croati, ed i racconti delle esperienze in quel Paese.

ESSERE IL CAMBIAMENTO che noi vogliamo vedere nel mondo

di Ema Kovacevic

Volontari Tendopoli 2015 a Gornja Bistra Foto: Archivio di Fondazione

Bambini dell’ospedale fanno il bagno con i volontari croati ed italiani - Foto: Archivio Fondazione

N

Nel mondo ci sono molte

continuano a tornare e il numero di

definizioni di volontariato,

volontari

ma il suo scopo principale

continuazione. Per noi croati questo aiuto

è sempre lo stesso: l’aiuto.

significa il mondo.

Il volontariato si basa su

C’è sempre, tra loro, qualcuno con

tende

ad

aumentare

in

quello che, tempo fa, disse Gandhi:

maggiore esperienza e capacità di guidarci,

“Essere il cambiamento che noi vogliamo

ma anche in grado di rendere questa attività

vedere nel mondo“. La legge croata ha

più gioiosa e divertente.

definito il volontariato come una attività

Neanche la barriera linguistica impedisce

spontanea per il bene degli altri, originata e

la condivisione dell’amore che ci lega.

svolta dalla propria buona volontà.

È bello partecipare alla Tendopoli: il Campo

La più comune identità dei volontari

estivo organizzato dalla nostra casa madre

in Croazia la si riscontra in coloro che

italiana Il Giardino delle Rose Blu.

sono coinvolti in asili, oppure in ospedali.

Questo è il motivo per il quale la maggior

Un esempio è costituito dall’Ospedale

parte dei volontari frequenta il Campo.

Specialistico per minori affetti da patologie

Tuttavia, il piccolo gruppo di volontari

croniche di Gornja Bistra.

croati non lascia mai Gornja Bistra o la

Questa struttura è popolare, non soltanto

Tendopoli insoddisfatto.

tra i volontari croati, poichè essa continua a

Al contrario, noi siamo sempre pieni di

ricevere supporto anche dall’Italia.

calorosi sentimenti nei confronti di queste

Dal 1998 ci sono stati più di 8.200 volontari

persone meravigliose.

italiani a Gornja Bistra.

Grazie alla Fondazione, l’Ospedale di

Considerato il puro amore e la gioia che

Gornja

i volontari sperimentano, lavorando e

diventando una calda ed amorevole casa di Elide Ambrosetti, volontaria italiana in croazia bambini felici.

Foto: Archivio di Fondazione

giocando con questi bambini, quasi tutti

26 • Soci@lmente

Bistra è cresciuto e migliorato,

VOCI DALLA BOSNIA

Anche in Bosnia Erzegovina abbiamo presidi di assistenza ad anziani e minori in difficoltà: raccontiamo le esperienze dei volontari e dei collaboratori che vi lavorano.

LA STORIA DI NINA: Non si è mai soli, a Gornja Bistra

L

di Nina Marjanovic

a mia esperienza con Il Giardino delle Rose Blu, è iniziata nell’estate del 2008, quando mi sono diplomata e sono entrata all’Università.

Racconto la mia storia: pochi giorni dopo il diploma e dopo aver ottenuto il Master in Storia ed Archeologia, durante quella estate, ho deciso di andare alla Tendopoli di Gornja Bistra, da sola, senza sapere di cosa si trattasse e che cosa si dovesse fare.

Avevo soltanto quella vocina dentro che mi diceva che dovevo andare, nonostante tutte le domande che mi ponevo ed i dubbi che avevo. Quella vocina non mi aveva mai tradito, né allora né dopo, nel corso della mia vita.

La Tendopoli del 2008 ebbe un impatto enorme su di me che mi ha definitivamente formato in un modo che mi è difficile spiegare. Quella vocina mi ha indicato che la scoperta di persone e luoghi sconosciuti è la cosa più bella al mondo; mi ha insegnato che ci sono molti bambini che puoi fare felici, semplicemente stando loro vicina, accarezzandoli e sorridendo loro.

Mi ha incoraggiato a guardare in me stessa

Nina con Tajson, nell’Ospedale di Gornja Bistra - Tendopoli 2010

Foto: Archivio della fondazione

ana, durante la mia prima Tendopoli del

cinque ferite

2008, “Non si è mai soli a Gornja Bistra”.

cercava di aiutarci era l’unica fonte di

Il Campo d’Inverno a Sarajevo, è un altro

soccorso in quei tempi tanto difficili.

importante evento al quale ho partecipato,

Erano tutti stranieri che non avevamo mai

ed offre agli italiani, provenienti da ogni

incontrato prima, ma ci fecero sentire che

parte del Paese, di venire qui per am-

non eravamo più soli. Il Giardino delle

mirare la bellezza del posto e, nel contempo,

Rose Blu, Don Ermanno e tutti i volontari,

di toccare con mano la povertà e l’isolamento,

stanno ancora cambiando in positivo la

mali che affliggono molte famiglie e, con

vita di molti bambini, qui, in Bosnia ed

i quali, devono costantemente convivere.

Herzegovina ed io spero veramente che

La Bosnia sta ancora vivendo una triste

continuino a svolgere questa attività, perché

condizione, divenuta catastrofica dopo

questo Paese ha ancora bisogno della

le inondazioni dell’anno scorso, quando

solidarietà di tutti voi. La mia vita e quella

molte famiglie persero le loro case e tutto

dei miei fratelli e sorelle è stata indirizzata

quello che avevano. Questo tipo di progetti

verso la giusta direzione, grazie al lavoro che

venivano con Don Ermanno.

e specialmente Il Ponte del Sorriso, offrono

le persone svolgono nell’Organizzazione,

Era veramente una comunità internazionale

l’opportunità a questa gente, che vive un ter-

così come all’aiuto dei donatori italiani.

che si riuniva lì con un solo meraviglioso

ribile disagio, di vedere che ci sono persone

Grazie a tutti voi per quello che state

scopo: mostrare ai

che pensano a loro e che le vogliono aiutare

facendo, a nome della gente della Bosnia

Bistra che non erano soli perché, come

senza chiedere nulla in cambio.

Herzegovina e dei nostri bambini.

mi aveva detto Laura, una volontaria itali-

Mio padre fu ucciso in guerra, io riportai

Arrivederci a Sarajevo.

più profondamente ed a capire la bellezza dello stare insieme, condividendo ed accettando la diversità. Ah, sì, mi ha anche mostrato che posso mangiare pasta per 10 giorni e non farmela venire a nausea.

Tutto questo si è ripetuto per i successivi cinque anni: quando ci ritornavo, ogni estate, portando con me la mia famiglia ed i miei amici. Era una sensazione meravigliosa scoprire che questo evento cresceva ogni anno di più, che non ero la sola “straniera”, che molti croati e bosniaci diventavano membri paritetici di quella “Famiglia italiana” e che c’erano molti rifugiati, provenienti da paesi africani ed asiatici, che

bambini di Gornja

e tutta quella gente che

Soci@lmente •

27

VOCI DALLA BOSNIA

SAMO PRAVO:

Campo di animazione e gioco a Cerska

T

di Debora Racano

re cose ci sono rimaste del paradiso: le stelle, i fiori e i bambini”… Cerska sarebbe piaciuta anche a Dante!

Anche quest’anno, con due pulmini carichi di zaini, vestiti, giocattoli e persone da tutta Italia, siamo partiti da Brescia il 20 agosto per organizzare un Campo di animazione e gioco a Cerska.

Nel 1993 l’esercito serbo invase questo piccolo comune e i soldati causarono più di 1000 vittime di cui 150 erano bambini.

Oggi, Cerska, conta circa 2 milioni di abitanti, contro i 5 milioni che aveva prima del conflitto. Quando, per strada, chiedi informazioni per arrivare a Cerska, tutti ti rispondono “Samo pravo”: sempre dritto. Così, ti rassegni ad una via certa e, alla fine, la vedi, quella scuola con le mattonelle grigie, vicino al campo da calcio di cemento e a quella grande tettoia che noi chiamiamo “palestra”. E’ là e sappiamo che per una settimana sarà la nostra casa.

Butti i sacchi a pelo per terra, sapendo che tanto ci starai poche ore a notte, perché il paradiso è là fuori. Volontari, ormai veterani, che da sette anni tornano per rimettersi in gioco; nuovi volontari che sono alla ricerca di qualcosa che ancora non sanno; bambini che hai visto crescere e che ti salutano con calorosi abbracci, piccoli, grandi, femmine, maschi, furie e dolcezze. Tutte le mattine, due pulmini partono dalla scuola e vanno a prelevare i bambini che si fanno trovare ai lati della strada: in quei giorni potranno lasciare le capre e il lavoro nei campi per andare a prendersi un po’ della loro infanzia. Ed è in quei sette giorni che la scuola, tanto spoglia, diventa un centro di aggregazione tra bimbi bosgnacchi (termine per indicare i musulmani bosniaci) serbi, croati e italiani.

E’ in quel cortile che la convivenza e la condivisione diventano regole di vita: quello “Stare insieme” che dona calore, prima che la fresca notte balcanica ci riporti dentro le mura. Ogni anno viene scelto un tema per

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Scuola di Cerska, costruita vicino a quella distrutta - Foto: Archivio della Fondazione

il campo e quest’anno è stato “Il Re Leone”.

olandesi ONU corresposabili di quanto

Il primo giorno ci si divide in squadre:

accaduto a Srebrenica, ed accordato,

animatori e bambini, ognuno con la propria

alle

bandana colorata e che i giochi e le sfide

economici. Il “genocidio di Srebrenica”

inizino! Olimpiadi, giochi d’acqua, caccia

è stato considerato tale dal Tribunale

al tesoro, laboratori artistici, cori, balli di

Penale Internazionale per l’ex-Jugoslavia il

gruppo e l’immancabile spettacolo finale

19 aprile 2004. La visita al cimitero: quella

che quest’anno ha coinvolto attivamente le

distesa infinita di tombe. Le foto delle fosse

ragazze e i ragazzi più grandi che hanno

comuni ritrovate a distanza di anni, madri

preparato una coreografia con le più

e sorelle che ancora cercano di riconoscere

piccoline sulle note di “Barbie girl” e un

i corpi dei propri parenti, le testimonianze

concertino a ritmo di maracas e tamburelli,

dei sopravvissuti, di coloro che erano

realizzati rispettivamente con rotoli di carta

piccoli ma ricordano… non ci sono parole

igienica ripieni di sassolini e scatoloni dipinti

ma una sola rimbombante domanda:

a mano durante i laboratori pomeridiani.

“Perché?” La vita al campo prosegue: stare

Poi, c’è stata la visita a Srebrenica, per

in mezzo ai bambini, riuscire a comunicare

ricordare il massacro compiuto l’11 luglio

con loro, anche non conoscendo la lingua,

del 1995 dalle truppe serbo-bosniache

accompagnarli in gita, insegnare loro a non

guidate da Ratko Mladic che deportarono la

buttare il bicchiere di plastica per terra o

popolazione e compirono un vero e

nel fiume, osservarli quando ti salutano dal

proprio

genocidio:

furono

famiglie delle vittime, i risarcimenti

trucidati

pulmino, sapendo che ti aspettano la

circa ottomila uomini e ragazzi bosniaci

mattina dopo. Esultare come non facevi

musulmani (bosgnacchi). Ciò che colpisce

dalle scuole elementari per un tiro che

della strage, oltre alla crudeltà e alla

hai parato, mentre giocavi a calcio con

sistematicità con cui è stata commessa, è

loro. Salutarli, l’ultimo giorno e vederli

che i caschi blu olandesi presenti nella città

piangere perché stai per partire e sai che

(che era stata dichiarata “zona di sicurezza”

ti mancheranno. Non sai mai se ricevi più

durante le guerre del 1992-1995), nulla fecero

amore di quello che dai o viceversa, forse è

per prevenire lo sterminio, a causa del fatto

solo un circolo che si autoalimenta.

che le Risoluzioni del Consiglio di sicurezza

Era la seconda volta che tornavo a Cerska:

dell’ONU, fino a quel momento votate, non

l’anno precedente mi era piaciuto un sacco,

davano mezzi ed autorizzazione per agire.

ma quest’anno mi sono innamorata!

Una corte olandese ha giudicato le truppe

Arrivederci Cerska, arrivderci bimbi!

ANGOLO DEL LIBRO

Abbiamo una nostra collana editoriale: “Incontro alla Vita”, ma leggiamo anche altro e ne parliamo ai nostri lettori.

IL CONSULENTE

Coniugale e Familiare: Aspetti formativi

I

n

questo

numero

Soci@lmente,

di

scuola di Consulenti Coniugali e Familiari,

lo stabilirsi di un rapporto di fiducia

fornendo agli studenti tutte le informazioni

all’interno della relazione di aiuto.

il

che consentiranno loro di orientarsi

L’ultimo capitolo, ma non meno importante,

libro scritto a due mani

diamo

inten-

di Monia Minnucci

pubblicizzare

all’interno dell’offerta formativa della Scuola

di questa seconda parte del libro, è dedicato

da Ermanno D’Onofrio e Alessia Vona:

da loro scelta.

agli aspetti giuridici relativi alla figura del

Il Consulente Coniugale e Familiare: aspetti

Nel secondo capitolo è posta in evidenza

Consulente Coniugale e Familiare.

teorici per il primo anno nella proposta for-

la relazione di aiuto e la sua specificità

La terza parte di questo articolato volume è

mativa del CISPeF. Questa opera è rivolta,

nell’ambito della Consulenza Coniugale e

destinata agli aspetti teorici che chiariscono

principalmente, agli allievi della Scuola per

Familiare, ma anche il raffronto fra la figura

sia i concetti dell’Analisi Transazionale, il

Consulenti Coniugali e Familiari, infatti, si è

del Consulente Coniugale e Familiare con le

cui Fondatore è Eric Bern, sia la teoria

sentita la necessità di offrire agli allievi

altre professioni che si occupano di relazi-

Centrata sul Cliente, elaborata da Carls

un valido strumento di studio, utile a

oni di aiuto, per comprenderne meglio dif-

Rogers, che rendono questa monumentale

rendere più efficace la loro formazione

ferenze e abilità specifiche che si esplicano

opera, non solo interessante, ma davvero

all’interno del percorso scolastico, ma

nei diversi modi di affrontare il colloquio

esaustiva ed utile.

può risultare utile anche alla formazione

con il Cliente.

e all’aggiornamento di qualsiasi profes-

Scorrendo le pagine del capitole terzo, gli

sionista che operi nel sociale e, più

autori illustrano, con dovizia di particolari,

specificatamente, nel campo della relazione

la nascita e l’evoluzione, nel corso della

di aiuto. Il libro in questione è suddiviso

storia, di questa affascinate figura profes-

in tre parti, ogni parte è scandita in articoli

sionale, soprattutto in Italia, ponendo

che affrontano gli argomenti inerenti il filone

l’accento sui Padri della Consulenza

specifico e sono proposte come vere e prop-

Familiare e Coniugale ed evidenziando il

rie lezioni. La prima parte affronta e illustra le

loro incisivo contributo riguardo la nascita

discipline

di

dei primi Consultori e alla costituzione dell’

psicologia generale, lo scopo di questa

fondamentali:

elementi

AICCeF, associazione di categoria a tutela

lezione è di fornire informazioni riguardo

del Consulente Coniugale e Familiare.

questa complessa disciplina, cercando di

Nel capitolo successivo è abilmente descritta la

evidenziare gli aspetti applicabili alla

metodologia 1 che concerne l’Ascolto Attivo,

specifica area che interessa la Consulenza

spiegando la sua importanza all’interno di

Coniugale e Familiare.

una relazione di aiuto come la Consulenza

Elementi di sociologia generale e della

Coniugale

famiglia: questa parte pone in evidenza i

che cosa è e come imparare a porla in essere

mutamenti storico sociali nel campo delle

all’interno di un colloquio, conoscendone i

relazioni parentali, quindi, gli sviluppi,

processi fondamentali.

la crisi, ma anche il riassetto del nucleo

Nel capitolo quinto è narrata l’identità

familiare.

professionale, specifica, del Consulente

Elementi di Pedagogia generale propone di

Coniugale e Familiare e la sua impor-

descrivere sia la relazione educativa sia gli

tanza all’interno di un lavoro di equipe,

stili educativi e la loro possibile applicazione

tutto questo si può meglio comprendere

nel campo della Consulenza Familiare.

apprendendo le caratteristiche e le diverse

La seconda parte del libro è interamente

competenze professionali delle figure

dedicata alla Consulenza Coniugale e

inserite in una equipe multidisciplinare.

Familiare, ed è suddivisa in capitoli che

Il capitolo seguente illustra i diversi stili

approfondiscono tutti gli aspetti legati a

comunicativi e le competenze comunicative

questa professione.

necessarie per una discreta comunicazione

Si parte dal primo capitolo che ha l’obiettivo

interpersonale.

di presentare il percorso formativo della

Un corretto modo di comunicare favorisce

e

Familiare,

definendo

Il Consulente Coniugale e Familiare Aspetti teorici per il primo anno Nella proposta formativa del CISPeF Di Ermanno D’Onofrio E Alessia Vona ERMES Servizi Editoriali Integrati S.r.l Per conto della Aracne editrice Per richiedere il libro: Tel.0775 1902221 E-mail: coordinamento@cispef.it

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VISITA LA CITTÀ

Siamo presenti con i nostri volontari in moltissime città, mentre in altre, lo saremo presto e sempre più numerosi.

In questa rubrica accompagniamo i nostri lettori nel viaggio alla riscoperta delle nostre radici e delle nostre comunità cittadine.

LA SPLENDIDA FIRENZE: Fra passato e presente...

F

di Mara Biondi

irenze è stata fondata dai Romani nel primo secolo dopo Cristo e, dopo la decadenza dell’impero Barbarico, comin-

ciò la sua rinascita e raggiunse il livello più alto di civilizzazione. La Toscana divenne parte del Regno d’Italia nel 1860 e Firenze divenne la capitale fra il 1865 e il 1871.

A partire da quel secolo, Firenze assunse l’importante ruolo di centro artistico e culturale. Al giorno d’oggi, Firenze, ha una popolazione di 380.037 abitanti, sparsi sulle rive dell’Arno, tra il mar Adriatico e il mar Tirreno. Questo meraviglioso capoluogo possiede un magnifico patrimonio artistico, proprio per questo motivo attira un elevato numero di viaggiatori stranieri che visitano l’Italia. La città, grazie alle sue ricchezze,

Firenze - Foto: Archivio internet

è un centro molto attivo e organizza feste

di convento del 15° secolo perfettamente

ribassato, con il passaggio fiancheggiato

d’arte e esibizioni periodiche.

preservato, il suo progetto razionale e

da due file di botteghe artigiane, rica-

La città offre infinite opportunità di

armonioso

vate in portici chiusi. Oggi, attira i turisti

conoscere i successi artistici, letterari,

Brunelleschi.

provenienti da tutto il mondo.

architettonici e culturali del passato

Si può affermare che Firenze, sia non solo

La città di Firenze è inoltre caratterizzata dai

dell’Italia. Tutto questo è reso possibile

il capoluogo della Toscana, ma anche della

tipici e tradizionali mercati fiorentini, come

grazie ai numerosi artisti che vissero e

letteratura. Grazie a Dante, nacque la lingua

ad esempio quello di San Lorenzo, uno dei

misero le proprie radici a Firenze: i padri

italiana, e si affermarono gli studi letterari

più importanti, che circonda la Basilica di

della pittura italiana, Giotto e Cimabue; i

con Petrarca e Boccaccio.

San Lorenzo (centro storico di Firenze);

geni universali, Michelangelo e Leonardo

Con

del

il mercato del Porcellino, in Piazza del

Da Vinci. Con i loro lavori, la Galleria

“Principato perfetto” e, quindi, la scienza

mercato nuovo, dove si possono trovare

degli Uffizi – il museo più notorio della

politica moderna; con Galileo: la scienza

oggetti in legno, merce in pelle e articoli in

città –

sperimentale, con Guicciardini: la prosa

paglia fiorentina; il mercato delle Pulci, in

dipinti primitivi e rinascimentali.

storica.

Piazza de Ciompi, dove si vendono mobili e

La Galleria dell’Accademia rappresenta la

La città di Firenze è divisa da due ponti,

oggetti di antiquariato.

sede di una delle attrazioni più famose di

crollati e ricostruiti durante la storia, ma

I classici mercati di Firenze, i musei, le opere

Firenze: la Statua del David di Michelangelo,

quello più noto è il Ponte Vecchio: uno dei

d’arte, la meravigliosa storia raccontata dalle

un vero e proprio spettacolo per gli occhi di

simboli di Firenze, luogo obbligatorio per le

vecchie mura della città, sono un insieme

chi contempla questa scultura.

foto ricordo dei turisti.

di fattori che offrono ai turisti un assaggio

Inoltre, altre sue opere sono esposte nella

Fu il primo e l’unico ponte costruito durante

dell’Italia antica.

Galleria, come ad esempio: “I Prigionieri” e

il periodo romano, intorno alla metà del

“La Pietà da Palestina”. Vale la pena visitare

primo secondo avanti Cristo.

il Museo di San Marco, per la sua architet-

E’ stato l’unico ponte risparmiato dai tede-

tura più unica che rara. Il vecchio convento

schi durante i bombardamenti del 1944,

domenicano fu restaurato e allargato fino

durante la Seconda Guerra Mondiale.

alla forma presente, su richiesta di Cosimo

Al centro del Ponte Vecchio si aprono

il Vecchio de’ Medici, dal suo architetto

una serie di grandi finestre panoramiche

preferito, il Michelozzo.

sull’Arno in direzione del Ponte Santa

Questo museo, offre ai visitatori un esempio

Trinità. È composto da tre valichi ad arco

vanta una vasta collezione di

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é

basato

Machiavelli

sulle

nacque

idee

l’idea

del

“

E come ‘l volger del ciel della luna, cuopre e riscopre i liti sanza posa, così fa di Fiorenza la Fortuna: per che non dee parer mirabil cosa, ciò ch’io dirò delli alti Fiorentini, onde è la fama nel tempo nascosa.

-Dante Alighieri-

”

BUONE NOTIZIE

In questa rubrica, che chiude la nostra rivista, vi mettiamo al corrente dell’aspetto più umano e significativo che lega i volontari della Fondazione: ricorrenze importanti, compleanni, matrimoni ed altre curiosità vi aiuteranno a conoscerci meglio, non solo come volontari, bensì, come persone!

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