L'INTERVISTA
Giovani, start up e ricerca, i tre “motori” della ripresa di Stefano Ferrio
Marco Gay, Presidente di Anitec-Assinform, vede nelle imprese innovative non solo la tecnologia, ma anche il capitale umano grazie a cui affrontare la competition con i Big Player globali. A patto di investire in alleanze strategiche, come quelle fra pubblico e privato favorite da un piano come il Next Generation Italia.
Marco Gay Presidente di Anitec-Assinform
SMART BUILDING ITALIA 1 0
Le start up ci salveranno? Indicheranno la strada di una rinascita al mondo decimato dalla pandemia e impoverito da una crisi economica senza precedenti nel secondo dopoguerra? La domanda sa di romantica speranza, piuttosto che di scientifiche rilevazioni. Ciò nonostante, pur rifuggendo da un qualsiasi dato oggettivo, è legittima. Per il semplice motivo che le start up vivono di “sfide”, anzi, nascono proprio per affrontarle. “E nulla come questa ripresa, difficile e piena di incognite, richiede atti di volontà, prima ancora che know-how acquisiti” precisa Marco Gay, torinese di 45 anni, Presidente nazionale di Anitec-Assinform, associazione di Confindustria che raggruppa le principali
aziende del settore ICT, Informations and Communications Technology. Dagli atti di volontà, è noto, non discendono business plan preconfezionati fino all’ultimo decimale, bensì sfide estranee a molti tentativi di programmazione. Parlarne con Marco Gay, che è anche amministratore delegato di un incubatore di start up innovative come Digital Magics con 66 brand attualmente in portfolio, rafforza questa intuizione, permeata, nel suo fondo, di ottimismo. Presidente Gay, quanta accelerazione ha dato il covid al digitale? “In misura esponenziale. Nessuno di noi, prima della pandemia, avrebbe pensato