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Il progetto Pioneer

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Agenzia Spaziale

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Quest’anno, nel mese di aprile, noi ragazzi delle classi II e III della Scuola

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Secondaria Maria Ausiliatrice, siamo stati coinvolti in una iniziativa davvero interessante, volta ad approfondire il tema della sessualità e dell'affettività: il Progetto Pioneer. Abbiamo partecipato a quattro incontri, nel corso dei quali una psicologa e un’ostetrica, ciascuna in base alle proprie competenze, ci hanno aiutato ad approfondire argomenti molto delicati, trattati sempre con professionalità, naturalezza e con una grande attenzione per la nostra età, l’adolescenza.

Essere adolescenti non è davvero semplice: non siamo più bambini, ma non siamo ancora adulti e viviamo un periodo di grande cambiamento, sia a livello fisico che mentale, che spesso ci destabilizza. Nel periodo adolescenziale si verifica la maturità sessuale, ovvero il nostro corpo inizia a produrre gli ormoni sessuali e subentra la capacità biologica di riprodursi, che comporta sia nei ragazzi che nelle ragazze cambiamenti fisici importanti.

E’ sempre in questo periodo che il nostro carattere inizia a definirsi e ciascuno di noi ha di fronte allo specchio una nuova rappresentazione di sé che, spesso, fa fatica ad accettare, perché non corrisponde al proprio ideale. Questo comporta repentini cambi di umore, senso di inadeguatezza e una continua e costante ricerca della propria identità interiore ed esteriore. al dialogo sugli argomenti propostici, come per esempio la fisicità, l’emozionalità, la spiritualità, la socialità e l’intellettualità, ma anche lo sviluppo fisico, l’identità in senso generale e l’identità sessuale.

Alcuni di noi meno timidi hanno voluto condividere esperienze attinenti alle proprie relazioni sociali, altri hanno fatto domande molto specifiche, alle quali le dottoresse hanno risposto con molta competenza, ma anche molta delicatezza.

Il percorso formativo in verità non ha visto coinvolti soltanto noi ragazzi, ma anche i nostri genitori e i nostri insegnanti, perché anche loro hanno un ruolo davvero importante nel nostro percorso di crescita psicologica, umana e affettiva.

All’inizio del percorso formativo noi ragazzi eravamo un po’ sospettosi e scettici sull’efficacia e l’utilità del progetto, per la delicatezza degli argomenti che saremmo andati a trattare.

E, in effetti, il primo incontro è stato da tutti vissuto con un po’ di imbarazzo e di timore; ma gli negli incontri successivi ci siamo tutti sciolti e abbiamo partecipato con interesse

Dovendo fare un bilancio, possiamo dire che il Progetto Pioneer è stata un’esperienza davvero positiva, perché ci ha fatto capire che l’adolescenza non è poi un periodo così brutto della vita, anzi come ha scritto una giornalista, “l’adolescenza è una volata verso la vita”!

Emma de Matthaeis e Giulia Gabrieli Francescato 2 A

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