Il cane

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Giocare intensamente…

La competizione non è un problema, ma una risorsa da indirizzare. Il gioco ha spesso una componente competitiva, ma questo non deve spaventarci perché attraverso l’agonismo il cucciolo rafforza la consapevolezza delle proprie capacità e nello stesso tempo impara ad accettare i limiti. È importante tuttavia trasformare la motivazione competitiva - che può comprendere anche una disposizione aggressiva, non necessariamente pericolosa - in un momento di relazione capace di sviluppare l’agonismo, ovvero la voglia di confrontarsi, e non l’antagonismo, vale a dire la pretesa di bloccare l’altro. Il confronto agonistico si basa sull’incentivo espressivo, è cioè un gioco o un’attività dove chi è in competizione dà campo espressivo all’altro e non glielo nega. Nel confronto agonistico si desidera l’azione del competitor, 24

a differenza di un’azione antagonista che si propone di chiudere lo spazio espressivo dell’interlocutore. Quando giocavo al tira-molla, Maya mi sollecitava all’azione e io facevo ugualmente con lei. In altre parole, il gioco era divertente solo a patto che entrambi partecipassimo pienamente. Spesso i cani ci ingaggiano su giochi competitivi non per entrare in conflitto ma per esprimersi e provarsi in senso relazionale. Nel gioco del tira-molla, inscenato con una pantomima divertente e articolata, la motivazione competitiva assumeva dei tratti concertativi, vale a dire si basava su un’implicita collaborazione. Il gioco può pertanto aiutare ad aprire gli spazi di complicità tra la persona e il proprio cane, riducendo contemporaneamente gli ambiti e le occasioni di conflittualità.


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