O OPera Domus e Uomo Carlo Marchetti Artista
(Foto di Simone Pezzè. Opere di Carlo Marchetti sul fondo parete)
Sulla via di Vecchia Napoli, in uno dei due casali del 1600 a specchio sulla strada che rappresentavano un tempo il dazio per Roma, l’artista Carlo Marchetti ha impiantato la sua residenza e lo studio d’artista dal 2004. Un tutt’uno incerniato su uno speciale rapporto con il sito. Dalla sua storia, una spirale generazionale che gravita attorno all’ex pastificio Cerere di Roma, riemergono opere e voci di artisti come Mario Schifano (Pop Art italiana), con il quale lavorerà a lungo, Giorgio Galli, Achille Pace. Frequenta il Liceo artistico a dispetto delle convenzioni degli studi buoni e le convinzioni della famiglia che lo vorrebbero realizzato in altri settori, la sua passione è totalizzante: nel momento in cui entra nel mondo dell’arte ha il vantaggio di avere chiaro il percorso “ voglio fare il pittore - dice - dall’arte mi aspetto il suo compito di scoprire, cioè osservare e intervenire nella dialettica della materia e della luce ed essere dalla parte della creatività costruttiva, non speculativa ”. Frequenta l’Accademia di Arte e Design alla facoltà di Architettura nell’idea del rapporto diretto col fare Arte, di creare Opere che sono, in fondo, creare direttamente l’Uomo come arte viva, più libera possibile da ciò che può limitare l’indipendenza: ciò che può migliorare la parte dell’uomo dell’artista. Per questo la sua catarsi continua nel lavoro opera la trasformazione di se stesso” e di questo è assolutamento convinto e fautore, “l’opera è l’uomo” opera che continua l’opera, in un infinito da svelare. In un contesto storico che aveva già stracciato lo studio per molti nelle contestazioni del tempo, ogni cambio di percorso è per Carlo una grande rinascita e il maggiore convincimento dell’esperienza diretta dell’arte. Meglio ancora, “se soffrire è già essere contro la propria natura”, la consapevolezza è vedere in ogni fine un nuovo inizio e la scelta di agire per imparare altro.
I materiali stessi che utilizza, sabbia e legno soprattutto, sono il dialogo con il tempo e simbolo dell’uomo nel rapporto macro/micro: Terra - Granello - riflesso Luce nella costruzione di un meta ikebana. E legno di palanca, il filo conduttore, come vedremo nel cascinale di atmosfera conservativa, la Home nell’accezione più profonda di dimora e luogo per sessioni di arte, musica con amici e artisti, catalogo vivente del mobile infinito: la falegnameria funzionale a cui si dedica per arredare e restaurare i locali dell’abitazione e la creazione di mobili opera in un rapporto attivo con il committente.
6