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LA GIORNATA DEL CONTEMPORANEO 5 dicembre 2020 STORIA DI UN ALLESTIMENTO OperaDomus

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SIT N.Zero 14 2020 OPERADOMUS

In assenza dell’artista Il car te g g i o co n l ’i nfo r mal e

N 0.14

SIT N.Zero Lo Zero STavoLTa

SITNewSfeeL@gmaIL.com TuTTI I dIrITTI rIServaTI © 2020


SOMMARIO0.14 Lo zero stavolta

inCopertina FETICCIO D’ARTISTA ph Daniela zannetti

inSeconda e Terza LE TRAVI DI fUKSAS PH Ferdinando Gatta

PAG 5. O P E RADOM US Uno studio d’Artista multiplo PAG

6.7

18 moNoLITI

aRCHITECTURAL cALL

8.9 HomINg i Volumi

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ProgeTTo eSPoSITIvo (Fabio Camilli)

L’allestimento

10 La sala virtuale

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i feticci d’artista dal carteggio con Maria bellante il cappello di Astrakan di Achille Pace



LA GIORNATA DEL CONTEMPORANEO 5 dicembre 2020

daNIeLa ZaNNeTTI arTISTI IN TraNSITo


OPERA D OMU S Uno studio d’Artista multiplo Al es s andra d i Fran ce sco Stefani a S ab at in o G io rgio G a lli Kar i n L i nd st röm Car l o March et t i D ani el a Zan n et t i “Mar i o Sc hi fano” Ceci l ia De Paoli s Ac hi lle Pa ce Cl aud io M a rin i Franc es c o Cer vel li A nna Onest i Paol o Ro m an i Ferdi n ando Gat ta O rest e Casalin i Prog etto a cu ra di D ani el a Zann et t i c on Carl o Marc het t i e Fabio Cam illi Quindi di un volume all’interno del quale si sommassero diverse esperienze artistiche e poetiche. Nell’insieme, di una struttura in grado di ospitare una mostra con gli artisti coinvolti. Di un interno adibito ad una sorta di macro vivenza. Contenitore di Arte e Performance. Contenitore e Contenuto. Un progetto non consueto, multilivello, multimediale e collettivo. Una casa d’artista come manifesto aperto.

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SCUDERIE


18 monoliti

Trattandosi di una mostra d'arte collettiva proposta all'interno di una casa d'Artista (Domus) e riprodotta nel salone espositivo di “Scuderie” di oltre 70 metri di lunghezza, si è provveduto nella prima fase del progetto a lanciare una “Architectural call” per definire un percorso espositivo in grado di rendere la percezione architettonica dei due piani della Domus originaria collegati dalla scala interna, e le sue Sale. ll progetto di allestimento è stato curato da Fabio Camilli Architetto, il quale oltre una accurata planimetria delle sale della Casa d’artista, ha progettato e presentato lo “Studio dei volumi” inerente la disposizione di “ 18 monoliti” (3,60 x1,80) in dotazione stessa dell'apparato espositivo del Museo ospitante l'evento. La mostra si svolge al piano superiore delle Scuderie Aldobrandini, uno spazio flessibile e idoneo a ospitare sia esposizioni che allestimenti, L'esposizione, il suo allestimento, e il museo sono tra loro in perfetta armonia. I monoliti così disposti rappresenteranno le mura dei vani interni della Domus con le pareti per l'esposizione delle opere selezionate. Dopo un sopralluogo alla Domus originaria l'architetto ha predisposto una lista di arredi e oggetti da traslocare nelle Scuderie a completamento dell'esposizione. Si è provveduto agli acquisti dei “Materiali di allestimento” per la messa in sicurezza dei 18 monoliti (rinforzo e protezione di spigoli, stuccature di crepe, cunei bloccanti), trattando le pareti per renderle omogenee e ripulite all'esposizione delle opere dei 14 artisti più il tributo a Oreste Casalini nella Sala cosiddetta Virtuale. In particolare si è riprodotta una scala tra i monoliti, intesa come vano stesso, e sala espositiva dell'abito scultura dell'artista Cecilia De Paolis. Il percorso espositivo è suddiviso in 7 Sale come gli ambienti reali, e si sviluppa nello spazio delle Scuderie proiettandoci all’interno del casale con gli spazi collegati, su modello dell’esistente, in modo fluido. Il rapporto tra il piano inferiore e quello superiore è determinato dal volume della scala nell’edificio. Nel progetto assume il suo ruolo visuale di collegamento e “piazza principale”, mostrando poi in successione le sale raccordate su un’unico piano con le suggestioni degli scorci con i divani, le poltrone, le luci soffuse e i grandi tappeti presenti in ogni ambiente originario del casale d’artista, ognuno con le sue caratteristiche, la sua funzione.

SKETCH FABIO CAMILLI

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OPERA.domus i Volumi

Homing la magia della Domus

Iriflessione l progetto, a tutti gli effetti, stimola la sulla problematica degli open

space, rispetto ad un rituale archittetonico che plasma la vita di tutti i giorni, “esulando quello dominante che condiziona la completezza dell'individuo - come descrive Nikos Salingeros”- e oggi determinato dalla necessità di riscoprire negli ambienti una matrice occupante. Le funzioni dei diversi ambienti, lo scambio concettuale con le opere scelte, nel caso del percorso illustrato. Lo spazio espositivo delle Scuderie Aldobrandini, allora, diventa un grande contenitore, una grande Casa che ne ospita un’altra (e un’altra ancora). Alzando gli occhi al soffitto si potrà godere delle stesse travature in legno del seicento e lasciare che la luce naturale filtri dalle finestre, come avviene nelle stanze del casale originario. Soltanto includendo nell’allestimento gli elementi successivi che richiamano le ambientazioni iniziali si potrà percepire il percorso emozionale, di homing, di un viaggio di ritorno chiamato Opera Domus.


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Sala virtuale

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