Gp Magazine Febbraio 2011

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musica di Silvia Giansanti

matt emozioni bianco senza tempo I Matt Bianco sono tornati nel nostro Paese, rendendo il concerto del Festival Jazz di Moncalieri un bel momento da ricordare, grazie ai loro ritmi da sempre travolgenti. L’apice del loro successo è stato raggiunto negli anni ’80 e ’90 e nel tempo la band ha subito dei cambiamenti. Nell’ultimo anno con i loro concerti hanno girato il mondo e attualmente sono molto amati in Giappone

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orremmo proprio conoscere chi non si emoziona riascoltando la mitica musica degli anni ’80 e soprattutto chi non ricorda i Matt Bianco! Inseriti nella rosa degli artisti di quell’indimenticabile periodo, i Matt Bianco erano composti da Mark Reilly, Mark Fisher e dalla flautata voce della cantante polacca Basia Trzetrzelewska. Il gruppo, inquadrato nel genere pop jazz-soul britannico, raggiunse un ottimo successo a carattere europeo nel 1984 grazie all’album “Who Side Are You On?”. Dentro, erano contenuti un pezzo più bello dell’altro, c’era solo l’imbarazzo della scelta. Tra i principali successi della loro fortunata carriera, ricordiamo: “More Than I Can Bear”, “Half a Minute”, “Sneaking out the Back Door” e “Don’t Blame it on That Girl”. Le loro caratteristiche sono l’impronta jazz latineggiante e lo stile noir anni ’50, che hanno permesso alla band di ottenere numerosi riconoscimenti di pubblico e critica, oltre a premi vari. Il segreto del loro successo? La continua esplorazione sonora. Di recente sono stati protagonisti dell’ultima serata alle Fonderie Teatrali Limone, nell’ambito della tredicesima edizione del Moncalieri Jazz Festival. Un pubblico di selezionati estimatori ha riempito la sala, desiderosi di rivivere quegli anni spensierati. Non si è trattato comunque di un revival, ma di un’affascinante riproposizione, ricca di nuovi stimoli per il pubblico, visto che il gruppo ha trasmesso una verve creativa e una fresca esuberanza sonora che dimostra la loro seconda giovinezza. I ritmi latini, brasiliani e caraibici sono stati ringiovaniti e il pubblico ha gradito molto. Mark, cosa ricordate degli anni ’80? “Negli anni ’80, eravamo sempre molto impegnati, lavoravamo in tutta

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