Magazine - extract - signordeirossi

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ra prendiamoci una pausa, e prima di andare a vedere come si sia passati dal romano della seconda metà del XV secolo al garamond che state leggendo in questo momento (pochi se ne rendono conto: ma lo stile dei caratteri a stampa è uno dei lasciti più consistenti del Rinascimento italiano al mondo attuale), cerchiamo di capire come si producano i caratteri mobili. Sia ben chiaro: è un lavoraccio. Bisogna prima di tutto approntare un punzone, di metallo duro (in genere bronzo) sul quale viene incisa una lettera, o un numero, al rovescio e in rilievo. Questa è la fase più delicata, perché la bellezza della pagina stampata dipende dall'accuratezza con cui è effettuata l'incisione, e infatti gli incisori molto spesso operavano come orafi: Gutenberg era un orafo e lo era anche Francesco Griffo - lo incontreremo tra un po' - ovvero il primo a incidere il carattere corsivo. Si tratta di un lavoro di precisione, lungo, che richiede notevole sensibilità artistica. Una volta pronto il punzone, lo si batte in una matrice di metallo morbido, in genere rame, che diventa in questo modo la forma dentro cui viene fuso il carattere, in una lega di piombo, stagno e antimonio. A questo punto si ottiene un carattere in rilievo uguale a quello del punzone originale, pronto per essere usato. Un bravo fonditore, lavorando a mano, riesce a produrre 400 caratteri all'ora; nella Bibbia ci sono oltre tre milioni di caratteri: questo tanto per dare un'idea del lavoro immane che stava dietro un libro a stampa. Il tutto resta più o meno immutato fino a metà Ottocento, quando per la prima volta negli Stati Uniti la quantità di caratteri prodotti meccanicamente supera quella dei caratteri ottenuti a mano (e poi tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo l'introduzione della stampa offset per le grandi tirature rivoluziona il mondo della tipografia). 4

5 “Denario” di Lucio

Mescinio Rufo, Londra British Museum – Appartenuto alla collezione del Cardinale Pietro Bembo. L’umanista usava le collezioni numismatiche come fonte letteraria

“Denarius” by Lucius Mescinius Rufus, now in the British Museum, London but once in the collection of Cardinal Pietro Bembo. The humanist scholar used coin collections as a literary source.

6 Caratteri con ideogrammi cinesi, in legno. I primi caratteri mobili a stampa sono attributi al cinese Bi Sheng (1041).

Wooden Chinese ideogram characters. The invention of the earliest known movable type is attributed to the Chinese printer Bi Sheng (1041).

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