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Recensioni
from Aprile 2023
Pickpocket di Maria Celeste Ercoli 4N
Pickpocket” è un film ambientato in Colombia negli anni 2000.
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È la storia di due amici di strada, Fresh e Doggy, i quali stringono amicizia con una ragazza benestante, Juana, che rinnega la sua famiglia e le sue origini. Dedicando le loro giornate a rubare tra passanti e turisti nelle piazze più famose di Bogotá, devono però stare ben attenti alle varie zone in cui agiscono: molte sono le gang che controllano il “business” del borseggio. Raffinano l’arte del furto grazie a El Chuco, un uomo con un passato nascosto pieno di debiti e sangue, che rappresenterà più avanti una sorta di figura paterna nei confronti di Fresh (lo capiamo dai vari momenti in cui El Chuco condivide gran parte della sua storia con il ragazzo, riponendo in lui completa fiducia).
Acquistando la stima del trio di ladri, el Chuco riesce a convincerli a lavorare per lui e a rinunciare alla loro vecchia gang; la posta in gioco diventa sempre più grande e così anche la voglia di coprire molto più territorio di quello permesso. Il trio decide quindi di organizzare un colpo grosso, forse troppo per le loro capacità: il potere che cresce nelle loro mani inizierá a dar loro alla testa portando Doggy ad uno scontro sanguinario.
Nascerà in questa guerra occulta anche un amore, un rapporto proibito tra i due giovani, dal momento che una relazione tra ladri avrebbe compromesso il lavoro.
Pian piano anche tutto il passato di El Chuco riemergerà, trascinando con sé vari ostacoli che andranno di tanto in tanto ad intralciare i nostri protagonisti: il leader Fresh sarà quindi costretto ad orchestrare qualche piano per salvare sé stesso e i suoi amici.
Le piccole libertà di Giada Michero 4M
“Le piccole libertà” è un libro che profuma di primavera ed evoca la sensazione che i colori di questa stagione portano con sé: la voglia di viaggiare, di prendere nuove decisioni, di fuggire dalla routine in attesa dell’estate.

È un romanzo che parla di prendere una decisione per se stessi, e non perché gli altri se lo aspettino da noi, di concedersi l’occasione di abbracciare la vita e le incertezze che la libertà porta con sé. È un romanzo che parla di scelte, o forse di non scegliere, per una volta, di lasciarsi andare e abbandonarsi all’ignoto. Oliva ha trent’anni, un nome strambo ma una vita assolutamente nella norma: ha un lavoro precario, abita con i genitori e sta per sposarsi con Bernardo, l’uomo che ogni madre desidererebbe per la propria figlia. Appassionata di teatro e di snack orientali, è una giovane donna che nasconde nel cassetto del suo ufficio tutto ció che la rende se stessa, ormai abituata a costruire la propria vita sulle aspettative che gli altri hanno su di lei.
Un giorno, però, una lettera dall’eccentrica zia Vivienne le raccomanda di raggiungerla a Parigi con un biglietto di sola andata per questioni urgenti. Per una volta decide di partire, “solo per pochi giorni” tenta di ammettere a se stessa. Accolta dalla sgangherata e travolgente società bohemienne, alloggerà in una delle librerie parigine piú conosciute, la Shakespeare and Company; una sola regola: dare una mano a riordinare gli scaffali e leggere un libro al giorno.
La sua psicologa le aveva insegnato che quando la vita sembrava opprimerla, le sarebbe bastato fare tre profondi respiri e provare a cavalcarla come se si fosse trovata su una tavola da surf. Ma cosa succede quando l’onda è talmente violenta da rischiare di travolgerti? Oliva posticiperá il suo rientro, nell’attesa che il suo senso del dovere la convinca a tornare alle sue responsabilità. E così, tra un bicchiere di vino sulla senna con un clochard filosofo e lunghe notti passate sul pavimento impolverato della libreria in compagnia di incertezze e riflessioni, Oliva scoprirà un nuovo modo di vivere, fatto di decisioni improvvise e occasioni colte senza pensarci, riscoprendo la parte di se stessa sempre rimasta soffocata nel cassetto del suo ufficio, tra gli snack orientali e le passioni negate. Quando tante piccole libertà riescono a farci sentire vivi nell’incertezza, solo a quel punto saremo veramente liberi, e allora sarà difficile tornare indietro.
Did you know that there’s a tunnel under ocean blvd
di Alessandro Lombi 4M


Conosciuta da moltissimi per i suoi successi mondiali come Summertime Sadness e Video Games, la cantante e poetessa statunitense, Lana Del Rey, nome d’arte di Elizabeth Grant, torna a far parlare di sé con il suo nono album, uscito il 24 marzo 2023, composto da ben 16 tracce, Did you know that there's a tunnel under Ocean Blvd, che tratta argomenti delicati come la depressione, il lutto e la paura di essere dimenticati.

L’album prende il nome dalla sua seconda traccia, per capire però il significato del testo è necessario essere a conoscenza dell’esistenza del Jergis Tunnel sotto Ocean Boulevard, uno dei sottopassaggi più belli e storicamente rilevanti della Long Beach Californiana che, tuttavia, venne chiuso e dimenticato da tutti. Paragonandosi a questo tunnel la cantante si chiede quando sarà il suo turno di essere dimenticata e supplica chi sta ascoltando di non scordarsi di lei (Don't forget me/ Like the tunnel under Ocean Boulevard).
Un’altra traccia molto interessante dell’album è Candy Necklace, brano che parla di una relazione dove la tensione sessuale tra i due è forte, ma il loro amore la induce ad uno stato di depressione (Sitting on the sofa, feeling super suicidal [...] I do feel like it’s you, the one who’s bringing me down). La canzone ricorda le tematiche trattate in Ultraviolence, altro album e canzone della cantante che ha come tema un amore violento, e nel brano Fishtail, che appartiene all’ultimo LP, Del Rey dice Don’t you dare say that you’ll braid my hair, babe/ If you don’t really care/ You wanted me sadder, facendo capire al suo fidanzato che non può continuare a fingere di amarla nei momenti di intimità quando l'unica cosa che realmente vuole è renderla più triste.
Arriviamo ora al cuore dell’album con Fingertips, la nona traccia, posizionata al centro, quasi a volerla proteggere. Questa è, infatti, la canzone più intima che raccoglie tutte le fragilità della cantante, ad iniziare dal dolore provato per la morte del caro zio Dave che non ha potuto piangere adeguatamente in quanto, a pochi giorni dall’arrivo della notizia, si sarebbe dovuta esibire per il principe di Monaco (I couldn't handle it, I was in Monaco/ I couldn't hear what they said on the telephone/ I had to sing for the prince in two hours/ Sat in the shower/ Gave myself two seconds to cry). Si passa poi alla confessione di un tentato suicidio della cantante, avvenuto all’età di 15 anni, sventato fortunatamente dai suoi vicini di casa (When I was 15, neked, next-door neighboors did a drive-by/ Pulled me up by my waist, long hair to the beach side/ I wanted to go out like you, swim with the fishes), viene approfondito anche il rapporto controverso con la madre, già descritto in Wildfire Wildflower che, invece di offrirgli sostegno, la minaccia di chiuderla in un istituto di salute mentale. Fingertips porta poi a Paris, Texas, traccia successiva, che spiega come l'unica cosa che rimane da fare quando la nostra realtà ci sembra stretta e tutto diventa troppo duro da sopportare è prendere e partire per poter, anche solo per un attimo, fuggire dai nostri problemi.
Ricapitolando, quest’album è un turbinio di emozioni, si passa dalla profondità di Fingertips alla spensieratezza di Peppers. L’unico modo che si ha per capire quanto sia coinvolgente è ascoltarlo, se possibile da soli, per comprendere al meglio le emozioni della cantante.
