10 aprile 2015
SPECIALE a cura della redazione
Tunisia
IL PAESE DOPO I FATTI DEL BARDO
E’ forte e decisa la posizione di Dora Ellouze, direttore dell’Ente del turismo tunisino per l’Italia. «Sono certa di rappresentare l’opinione di tutto il mio Paese nel dichiarare che l’evento nefasto che ci ha colpiti attraverso l’uccisione di inermi turisti non riuscirà a piegare l’orgoglio del popolo tunisino. La democrazia che abbiamo trovato, anche attraverso sacrifici, negli ultimi anni, il desiderio di un governo laico che è al potere oggi grazie a elezioni democratiche e la nostra consapevolezza di quanto sia importante il turismo sia dal punto di vista economico (7% del Pil e 400 mila posti di lavoro) ma ancora di più per il comprendersi dei popoli e delle persone, sia un valore così imprescindibile a cui non siamo disposti a rinunciare». I tunisini sono scesi spontaneamente in piazza per dimostrare che non cederanno alla violenza e ai disegni oscurantisti che mirano a minare una delle risorse principi dell’economia nazionale. «Per questo abbiamo indetto la manifestazione del 18 aprile con il motto “io torno in Tunisia”, per avere a fianco tutti gli amici che ci sostengono e credono in noi e per dimostrare - conclude Ellouze - quanto tutta la Tunisia sia contro questo fanatismo oscurantista». Intanto il Paese rialza subito la testa. Il 7 e 8 aprile si è svolta a Tunisi una riunione straordinaria dall’Ente del turismo con tutti i delegati esteri presenti per analizzare la situazione, mercato per mercato, e avviare a brevissima scadenza una grande campagna promozionale per il rilancio turistico che includerà viaggi stampa e promozione indirizzata al trade e al grande pubblico. IDEE CHIARE SUL TURISMO
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L’ultima edizione della Bmt di Napoli è stata un’ulteriore occasione per Dora Ellouze per ribadire la posizione del Paese intero nei confronti di quanto accaduto a Tunisi. «E’ innegabile lo stupore provocato dall’attacco al nostro core pulsante del turismo. Ma è uguale e contraria la forza che ci anima nell’essere decisi a ripartire immediatamente. Vorrei ringraziare tutto il mondo del turismo organizzato che ci ha donato una meravigliosa prova di solidarietà e fiducia. I tour operator non hanno annullato le programmazioni, gli agenti di viaggio continuano a contattarci per avere suggerimenti su circuiti e soggiorni e le cancellazioni sono state contenute, anche se comprensibili». E proprio durante un’altra fiera, la Bit di Milano, il neo ministro del turismo Selma Elloumi Rekik, aveva fatto la sua prima uscita ufficiale all’estero, insieme a Dora Ellouze. «E’ imprescindibile nello scenario
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“Ilditurismo, sia dal punto vista economico sia
come strumento di comprensione tra popoli, è un valore al quale non siamo disposti a rinunciare
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Dora Ellouze
nordafricano che si debba ricercare la sicurezza del turista, che va non solo garantita, ma anche ricercata attraverso accordi con gli stati vicini e l’Europa». Oggi purtroppo lo scenario è tale che nessun luogo è più totalmente sicuro. E’ cambiato il mondo e il modo di agire di chi non vuole pace e serenità per i popoli. «Abbiamo obiettivi ambiziosi, ma confidiamo di riuscire a realizzarli anche grazie allo sviluppo di nuovi segmenti. La promozione di zone non ancora note al turismo di massa, in particolare, nell’area sahariana, ci vede intenti a sviluppare un flusso non solo itinerante e di escursioni, ma anche “sedentario”, favorendo soggiorni sia nei classici hotel ma anche in diverse tipologie di alloggio come i campi tendati». CONTINUA A PAGINA 13
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