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6 maggio 2015

SPECIALE a cura della redazione

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La strategicità del mercato italiano Aspettative di forte crescita per il mercato crocieristico nel 2015, secondo Clia - Associazione internazionale degli operatori del settore crocieristico e l’Italia sarà ancora una volta protagonista. Grazie ai numeri del 2014, che hanno registrato 842 mila passeggeri in Italia, il nostro mercato si conferma il terzo di provenienza europeo (dietro Germania e Regno Unito) ed è dominato dal Mediterraneo, che nel 2014 è stato la destinazione del 79% dei passeggeri. Dall’inizio della crisi, il trend medio annuale di crescita dei passeggeri in Italia è stato del 3,9% e il settore crocieristico ha avuto nel 2013 un impatto economico diretto di 4 miliardi e mezzo di euro in Italia, in crescita del 2,5% rispetto all’anno precedente. «Tutti gli indicatori evidenziano come il nostro Paese sia uno dei poli principali della crocieristica mondiale – dice Francesco Galietti, direttore nazionale di Clia Italia -. Il nostro Paese è una delle destinazioni più ambite, un mercato di partenza di grandi dimensioni e un Paese leader nella costruzione di navi, potendo contare su un vero e proprio gioiello come Fincantieri. L’economia italiana è quella che, in Europa, più beneficia dalla crocieristica, con oltre 4,5 miliardi di euro di impatto economico diretto nel 2013 e quasi 103 mila unità di lavoro a vario titolo coinvolte dal comparto (pari a circa un terzo del totale europeo). L’Italia, inoltre, è leader in Europa nella costruzione di navi da crociera. Sono dati che confermano la strategicità del settore crocieristico in Italia, che funge da volano per turismo, cultura, cantieristica e, in generale, per la ripresa economica italiana».

L’Europa centra numeri da record L’Italia è al primo posto in Europa per costruzione di navi da crociera con 12 navi ordinate per il periodo 2014-2017, per un valore di oltre 4 miliardi 300 mila euro (a queste vanno aggiunte le commesse per nuove navi che Fincantieri sta ottenendo proprio in questi giorni). «Gli spazi per fare business sono tanti e tutti intorno ai porti in cui gravitano le navi – continua il direttore nazionale - purché venga dato corpo e sostanza a una riforma portuale che riveda il quadro di regole scritto nell’ormai lontano 1994 e tenga in conto la centralità della crocieristica». Tra le principali tematiche che il settore, con Clia, sta affrontando in Italia c’è sicuramente la delicata situazione di Venezia. «L’industria crocieristica è costantemente impegnata per salvaguardare la sostenibilità del settore nella città lagunare e tutelare il patrimonio ambientale e culturale di una meta unica al mondo – afferma Galietti -. Per questo abbiamo accolto con soddisfazione il rinnovo dell’accordo Venice Blue Flag, firmato a Venezia lo scorso 10 aprile e finalizzato a ridurre in maniera rilevante le emissioni nell’aria. Mentre l’Europa lotta per uscire dalla crisi economica, il nostro settore ha continuato a crescere. Dal 2008 siamo cresciuti di un incredibile 44% e oltre 6 milioni di cittadini europei hanno viaggiato in crociera nel 2014, segnando un massimo storico. Siamo ottimisti che questo trend continui». Volendo tracciare una panoramica europea, il settore crocieristico ha avuto nel 2013 un impatto economico diretto di 16 miliardi di euro in Europa, +4,7% rispetto all’anno precedente. Nel comparto sono coinvolte a vario titolo quasi 340 mila unità di lavoro.

Speciale Crociere

@SpecCrociere


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