Portfolio - Serena Corbelli

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SERENA CORBELLI 18.07.1987 Rimini via della Fiera, 34 47923 Rimini (RN) Italy +39 339 1367977 serena.corbelli@gmail.com


CURRICULUM VITAE FORMAZIONE 01/2018

Abilitazione alla professione di Architetto

Facoltà di Architettura di Cesena “Aldo Rossi“, v.le Europa 596, Cesena (FC)

14/11/2014

Laurea Magistrale a ciclo unico in Architettura

Titolo tesi: “AMARCORDERIA. Da relitto urbano ad approdo di nuove funzioni: rigenerazione dell’area periurbana dell’ex Corderia di Viserba (Rimini)”

http://issuu.com/seri_meinbau Valutazione: 110/110

Facoltà di Architettura “Biagio Rossetti”, Via Quartieri 8, Ferrara (FE)

07/2006

Diploma scientifico

Valutazione: 75/100

Liceo Scientifico “Albert Einstein“, Via Agnesi 2, Rimini (RN)


ESPERIENZA PROFESSIONALE 07/2017 - attuale Collaboratrice presso “P.M.R. S.r.l. Consortile”, via D. Campana 67, Rimini [partecipazione iter progettuale, restituzione elaborati grafici] 07/2017- 04/2018 Collaboratrice presso lo studio “Archifabrica”, viale della Repubblica 90, Rimini [partecipazione iter progettuale, restituzione elaborati grafici] 07/2015 - 06/2017 Supporto al RUP, Comune di Rimini, via Rosaspina 21, Rimini Collaborazione ai progetti:

Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica “Museo Fellini”

Progetti Definitivi ed Esecutivi “Corte a mare“ e “Giardino del Castello“

Progetto Definitivo “Anello delle Nuove Piazze, Piazza Malatesta“

Progetto Definitivo ed Esecutivo “Sovrappasso ciclopedonale parco Cervi-via Roma

Progetto Definitivo “Tiberio 4“

[partecipazione iter progettuale, restituzione elaborati grafici] 03/2011 - 06/2011 Tirocinio Curricolare presso “Cumo Mori Roversi Architetti”, Corso D’Augusto 126, Rimini [partecipazione iter progettuale, restituzione elaborati grafici]


WORKSHOP Partecipazione: Corso di Fotografia, tenuto dal fotografo professionista Nicola Boris Dov Serafini, c/o “Spazio Ancora”, via San Giovenale 86, Rimini (09/2015 - 02/2016). Partecipazione: Workshop sul rapporto contemporaneo tra arti, territorio e paesaggio “Spazio al pubblico”, organizzato dalle associazioni Rete Universitaria Attiva - UDU Ferrara e Akademy di Milano (13 - 18.04.2015).

CONCORSI/ ESPOSIZIONI/ PUBBLICAZIONI Concorso: Tra i 5 vincitori del “Instagram Challenge ConUnLibro”, Salone del Libro di Torino (17.05.2012). Esposizione: presentazione della Tesi di Laurea “AMARCORDERIA” in una mostra dedicata alle 15 migliori Tesi del 2014, scelte dai docenti dei Laboratori di Sintesi Finale, elaborate all’interno del Dipartimento di Architettura di Ferrara. Palazzo Tassoni, Ferrara (24.03.2015). Esposizione: “Riflessioni e immagini per la città di domani. Rimini 2027”. Museo della Città, Rimini (08 - 14.03.2010).

Pubblicazione: articoli incentrati sul progetto della Tesi di Laurea “Memorie che suggeriscono visioni” di Pierluigi Sammarini e “Al di là del muro” di Serena Corbelli, in Vis a Vis n. 6, giugno 2015. http://issuu.com/audiotrerimini/docs/vis_a_vis_6_2015_volti_e_storie_da Pubblicazione: riproduzione di un’esperienza didattica di progettazione nell’articolo “Costruire in piccoli spazi urbani“ nella rivista La Maison, settembre 2008.


CAPACITÀ E COMPETENZE PROFESSIONALI Ottima conoscenza dell’ambiente Mac, Windows e del pacchetto Office PROGRAMMI DI GRAFICA 2D - Autodesk AutoCAD - Adobe Creative Suite (Illustrator, Photoshop, InDesign) PROGRAMMI DI MODELLAZIONE 3D E RENDERING - Nemetschek AllPlan - Maxon Cinema 4D/VrayforC4d - Google SketchUp ALTRI PROGRAMMI - Docfa4, Docet, Ecoabita, Ecotect, Therm, Ftool e Vcasclu

Capacità acquisite mediante corsi di formazione, attività universitarie e durante il tempo libero. LINGUE MADRELINGUA: Italiano ALTRE LINGUE: Buona Comprensione di Inglese scritto e parlato.

Discreta Comprensione di Francese scritto e parlato.



Quello che segue è un breve estratto dei progetti a cui mi sono dedicata negli anni di lavoro e, prima ancora, in quelli universitari. La selezione è mirata a fornire una resa esemplificativa del mio approccio progettuale, un pensiero in continua evoluzione e crescita, uno sguardo sensibile alla realtà e al contesto di riferimento.



RIQUALIFICAZIONE PIAZZA MALATESTA RIMINI

2016 - 2017 | Collaborazione a progetto con arch. G. Avella e arch. M. Masini



- CORTE A MARE: - GIARDINO DEL CASTELLO:

1° stralcio 2° stralcio

Il Castel Sismondo, assediato tutt’attorno dai parcheggi e dalle lamiere delle automobili, verrà liberato attraverso interventi successivi da quell’asfittica oppressione. Il primo stralcio dei lavori, “Corte a Mare“, prevede la costruzione di un perimetro in pietra a rievocazione della storica falsa braga in laterizio del castello. In corrispondenza del punto in cui si trovavano i bastioni questo bordo si eleva ricavando delle sedute. L’area circostritta è segnata da alcune preesistenze portate alla luce mediante gli scavi archeologici (acciottolato ottocentesco e basamento di una torre demolita) e lasciate in vista, che si inseriscono nel disegno di vialetti in calcestruzzo architettonico e spazi verdi del progetto. L’intervento “Giardino del castello” costituisce il secondo stralcio dei lavori. Consta di una serie di sedute ad emiciclo, in calcestruzzo rivestito di pietra, che si rivolgono verso uno spazio-palcoscenico. Sul lato ovest dell’arena un percorso sopraelevato, il “passetto di ronda”, consentirà la visuale fuori le mura e verso l’interno. Il percorso pedonale principale, che conduce dalla piazza ad un chiosco-bar, sarà affiancato da un filare di aceri e da elementi di arredo urbano. La complessiva riqualificazione della piazza che si affaccia sul Castello e sul Teatro Galli è parte integrante del progetto “Museo Fellini”, chiamato a rievocare i temi dei luoghi e della memoria legati a Federico Fellini e al suo Cinema e che vedrà l’articolarsi di un percorso museale diffuso.





SOVRAPPASSO CICLOPEDONALE RIMINI

2015 - 2016 | Collaborazione a progetto con arch. T. Zappata e arch F. Dellarosa


Il sovrappasso consente di separare fisicamente i flussi carrabili dalla mobilità lenta, permette di creare un collegamento ciclopedonale senza interruzioni tra la zona del palacongressi, il centro città e il mare, tra i due tratti di parco separati da via Roma; vengono così risolte le problematiche legate alla fruizione in sicurezza di una ciclabile altrimenti a raso e passante in un punto di intenso traffico veicolare. La struttura è quella del ponte strallato secondo uno schema ad arpa, costituita da quattro pennoni rastremati verso l’alto ed arcuati per contrastare la tensione degli stralli che concorrono a sorreggere il ponte stesso sopra la sede stradale.

La passerella verso mare e verso monte è sorretta da pilastri centrali a sezione circolare. Il sovrappasso è in acciaio cor-ten con pavimentazione lignea.




BIOPISCINA CORIANO, RIMINI

2017 | Collaborazione a progetto con arch. Pietro Pezzi (Archifabrica)


PLANIMETRIA


L’intervento prevede la realizzazione di una biopiscina ad uso privato e di due gazebi in legno all’interno dell’area di pertinenza di un’intà immobiliare appartenente al fabbricato esistente, in prossimità del Rio Marano. La biopiscina è affiancata da un camminamento in lastre di pietra a spacco che collega il portico esistente con uno dei due gazebi di legno in progetto. L’altro gazebo è studiato come prosecuzione dell’esistente pergolato, al quale si affianca senza soluzione di continuità, con una struttura indipendente. La biopiscina ha una forma organica riconducibile a due cerchi distanziati tra loro e raccordati tramite due archi di circonferenza. La realizzazione di questa avviene asportando del terreno e rivestendo il fondo con dei teli appositi, impermeabilizzanti, che ne sagomano la forma. La struttura verticale è prefabbricata, in acciaio zincato a caldo, composta da pannelli dritti e curvi, con spessore di 2 mm e altezza 1.50 m. Le tecnologie e i materiali utilizzati nell’intervento sono stati scelti nel rispetto e nella salvaguardia dei caratteri naturali dell’ambiente circostante. È prevista, nell’area di interesse, l’integrazione del verde esistente attraverso l’insediamento di nuovi alberi, arbusti e cespugli di origine locale e tipici della zona che lambisce la vicina vena d’acqua e che, oltre a valorizzare e rafforzare la presenza vegetale, contribuisce a garantire la privacy della biopiscina ad uso privato.


A

Rio Marano

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PROGETTO Sezione A-A’ scala 1:500

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PLANIVOLUMETRICO

PROGETTO SEZIONE A - A’ Sezione A-A’ scala 1:100




AMARCORDERIA

DA RELITTO INDUSTRIALE AD APPRODO DI NUOVE FUNZIONI: RIGENERAZIONE DELL’AREA PERIURBANA DELL’EX CORDERIA DI VISERBA (RIMINI)

2014 | Tesi di laurea relatore N. Marzot; correlatori P. Iotti e G. Ave


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La crisi, declinata nei diversi settori, determina situazioni bloccate su più fronti; se ne leggono le ripercussioni tra le vie delle città italiane, in cui sono presenti IMMOBILI NUOVI INVENDUTI, SPAZI ABBANDONATI E VUOTI URBANI. La continua espansione dell’edificato in aree sempre più esterne alla città minaccia le VULNERABILI AREE NATURALI dei territori periurbani e periferici.

Tra il 1990 e il 2005 l’Italia ha perso il 17,1% di suolo agricolo, pari all’estensione di Lazio e Abruzzo. In una situazione in cui gli equilibri appaiono compromessi si rende necessario il RIPENSAMENTO DELLA CRESCITA URBANA nel rispetto delle TEMATICHE AMBIENTALI.

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stazione di Rimini rete autostradale

rete ferroviaria

aeroporto “Federico Fellini”

ESPANSIONE stazione di URBANA Rimini

area ex Corderia

rete autostradale aeroporto “Federico Fellini”

1894area ex Corderia

1911

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1948

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1964 2004

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ACCESSIBILITÀ - CONTESTO URBANO


A Viserba, frazione di Rimini, la vasta area dell’ex Corderia giace in stato di abbandono da oltre 70 anni. È uno spazio periurbano, una zona di mediazione tra la verticalità del paesaggio urbano e l’orizzontalità di quello rurale. L’abbandono dell’area è l’occasione per riflettere sulla riqualificazione di un territorio posto lungo la vena d’acqua della Fossa dei Mulini, in una posizione strategica per la prossimità al mare e alla stazione ferroviaria, in grado di rideterminare influenze positive sia sull’assetto urbanistico che sulla sfera socio-economica locale. PERIURBANO

? RISCHI E MINACCE

mancanza di luoghi d’incontro e di socialità

abbandono


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Renco S.p.A TOTALE

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70.000 mq PROPRIETÀ 11.000 mq 59.000 mq

Renco S.p.A

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EDIFICIO I

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EDIFICIO H1

sedime 740 mq

sedime 740 mq

numero piani 1

numero piani 1

EDIFICIO DIREZIONALE ANNO DI COSTRUZIONE: anni ‘30 ANNO DI DISMISSIONE: 1939 STRUTTURA/MATERIALI: stru ura in muratura portante realizzata con muri a tre teste, con solaio in latero-cemento - edificio sogge o a vincolo di tutela

MAGAZZINO DELLA CORDERIA 2025 m 25 m 0 0 5DI 5COSTRUZIONE: 10 10 15 1520 ANNO anni ‘20 ANNO DI DISMISSIONE: 1939 STRUTTURA/MATERIALI: stru ura in cemento armato, che presenta pilastri collassa .

FABBRICA ANNO DI COSTRUZIONE: inizio ‘900 ANNO DI DISMISSIONE: 1939 STRUTTURA/MATERIALI: insieme di stru ure in cemento armato e in muratura.

STATO DELLE STRUTTURE STRUTTURA DI ELEVAZIONE ORIZZONTAMENTI COPERTURA

STATO DELLE STRUTTURE STRUTTURA DI ELEVAZIONE ORIZZONTAMENTI COPERTURA

STATO DELLE STRUTTURE STRUTTURA DI ELEVAZIONE ORIZZONTAMENTI COPERTURA

EDIFICIO H1

sedime 740 mq

sedime 740 mq

numero piani 1

numero piani 1

MAGAZZINO DELLA CORDERIA ANNO DI COSTRUZIONE: anni ‘20 ANNO DI DISMISSIONE: 1939 STRUTTURA/MATERIALI: stru ura in cemento armato, che presenta pilastri collassa .

FABBRICA ANNO DI COSTRUZIONE: inizio ‘900 ANNO DI DISMISSIONE: 1939 STRUTTURA/MATERIALI: insieme di stru ure in cemento armato e in muratura.

STATO DELLE STRUTTURE STRUTTURA DI ELEVAZIONE ORIZZONTAMENTI COPERTURA 5 10 15 20 25 m

STATO DELLE STRUTTURE STRUTTURA DI ELEVAZIONE ORIZZONTAMENTI COPERTURA

25 m 25 m

EDIFICIO H1 + H2

numero piani 2

EDIFICIO G

0

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sedime 740 mq

EDIFICIO EDIFICIO G G

atura portante n latero-cemento

0

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EDIFICIO I Le strutture della fabbrica di cordami, romanticamente EDIFICIO I 10 15 20 25 m soffocate dalla natura, manifestano un avanzato stato di degrado. In passato l’indolenza della proprietà, l’importanza storica dell’opificio, il vincolo di tutela apposto su sei dei suoi manufatti, le sue mura e i suoi recinti l’hanno protetta dall’abbattimento e dal cemento. Ad oggi la crisi e l’assenza di un programma adatto alla riattivazione dei suoi spazi ne hanno impedito la EDIFICIO G EDIFICIO F + MURO f rigenerazione.

EDIFICIO H2

sedime 740 mq numero piani 1 FABBRICA ANNO DI COSTRUZIONE: anni ‘30 ANNO DI DISMISSIONE: 1939 STRUTTURA/MATERIALI: stru ura in cemento armato che presenta pilastri collassa

STATO DELLE STRUTTURE STRUTTURA DI ELEVAZIONE 0 5 10 15 20 25 m ORIZZONTAMENTI COPERTURA

EDIFICIO H2

sedime 740 mq numero piani 1

FABBRICA ANNO DI COSTRUZIONE: anni ‘30 ANNO DI DISMISSIONE: 1939 STRUTTURA/MATERIALI: stru ura in cemento armato c presenta pilastri collassa

STATO DELLE STRUTTURE STRUTTURA DI ELEVAZIONE ORIZZONTAMENTI COPERTURA


RENCOspa

In seguito all’analisi del contesto, delle sue potenzialità, di esempi di recupero virtuosi già attuati nelle vicinanze, lo spazio dismesso si profila idoneo a ospitare attività aggregative, produttive e creative; la sinergia di piccole e medie imprese dei settori tessile e enogastronomico, ben radicate nel riminese, sono individuate come il volano economico in grado di riconnettere e riconsegnare l’area alla città.

CONCERTAZIONE AMMINISTRAZIONE - PROPRIETÀ

VALORIZZAZIONE CAPITALE UMANO

OTTIMIZZAZIONE POTENZIALITÀ CONTESTO LOCALE

L’ipotesi di progetto traduce in segni le suggestioni insite nel luogo, rispettandone la storia e la fisionomia. La natura scandisce l’area secondo il principio di gradazione di tre diverse tipologie di verde che si rapportano con le preesistenze e il nuovo: la prima, che affaccia sull’asse viario principale, è quella del verde urbano, strutturato; la seconda è quella del verde boschivo, spontaneo, irregolare, che si sviluppa all’interno; la terza è quella del verde agricolo, che segue la Fossa dei Mulini. L’edificio di accesso all’area, recuperato, fa da sipario al cluster enogastronomico e tessile, fulcro dell’area. Esso è costituito da due nuovi fabbricati (posti sul sedime di quelli demoliti) e dagli edifici recuperati che contengono gli inerti macchinari dell’opificio e i dipinti murali storici risalenti al secondo conflitto mondiale (la fabbrica venne utilizzata dai tedeschi prima come casermaggio, poi come campo di concentramento); è un luogo in cui formazione, produzione, promozione e socialità si intrecciano, tra la nuova architettura e l’esistente recuperato, tra i ruderi, la storia e una cornice ambientale che valorizza e viene valorizzata dall’intervento.


I volumi più definiti sono concentrati sul bordo della nuova architettura, verso il percorso che, dal “muro abitato” dell’edificio di ingresso, conduce verso il fabbricato recuperato e la ruralità. Il passaggio permette di collegare i vari sottosistemi di verde, che si integrano tra loro. La struttura puntiforme in acciaio, sostenibile e flessibile, che caratterizza la nuova costruzione, richiama quella preesistente in cemento armato, coinvolge la natura, le lascia spazio, la convoglia al suo interno, inglobando la vegetazione e le alberature nel suo disegno.

PLANIVOLUMETRIA DI PROGETTO


PIANO TERRA


PIANO PRIMO





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