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Conosciamo Giovanni Verga di Noemi Rumeo, Federica Scordino, Enrico Bellomo, ID L.C. Giovanni Verga fu un grande scrittore realista siciliano, ma anche uomo con i suoi vizi e le sue virtù. Noi di primo anno del liceo classico abbiamo avuto l'opportunità di conoscere più a fondo quest'uomo in tutta la sua reale personalità. Visitare la sua casa e la sua terra natale ci ha permesso di scavare nel passato e di immaginare la società a lui contemporanea. La sua abitazione è ormai diventata un museo visitato da innumerevoli scolaresche o da chiunque voglia approfondire sulla sua vita. Le stanze del suo appartamento sono oggi custodi di un grande patrimonio letterario costituito sia dalle sue opere sia dalla biblioteca che Verga amava ampliare con testi che oggi identificano le radici della letteratura italiana. Lo scrittore era caratterizzato da una smisurata precisione che lo portava a curare con maniacale puntigliosità ogni cosa, dal suo linguaggio alla sua casa, rendendola priva di imperfezioni. Morì a 82 anni, ma nel corso della sua vita non mancarono donne con le quali condividere momenti di estrema intimità, figure di cui egli si innamorò perdutamente e che divennero le "muse ispiratrici" per le sue più grandi opere. Con i suoi scritti, il realista Giovanni Verga denunciava gli aspetti reali e veri della società siciliana, che era lo sfondo in cui venivano ambientate le storie da lui narrate. " I Malavoglia", forse il suo romanzo più famoso, venne scritto grazie all'ispirazione che egli traeva dalla Casa del Nespolo, una piccola abitazione diroccata ad Acitrezza dove noi stessi abbiamo potuto ammirare una breve rappresentazione riguardo al suo libro. La casa era composta da due stanze. In una di esse c'era una mostra fotografica riguardo al film "La terra trema" di Luchino Visconti che rispecchiava le stesse idee che Verga metteva per iscritto. Il film, girato interamente in dialetto siciliano vedeva protagonisti miseri pescatori, che per lavorare mettevano a rischio la loro stessa vita avventurandosi fra i pericoli che cela il mare. Gli attori non furono altro che semplici pescatori che videro la realizzazione delle varie scene come un'occasione da cui trarre guadagno, indispensabile per la loro sopravvivenza. Nell'altra stanza erano raccolti gli oggetti di uso quotidiano del tempo e anche le lettere che il grande autore scriveva al fratello. Basta poco per avvicinarsi alla realtà in cui sono vissuti scrittori famosi come Giovanni Verga. A noi studenti di primo anno è bastata una breve visita in questi luoghi per comprendere meglio gli aspetti positivi e non della Sicilia ottocentesca.


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