Giornalino

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La scuola è dei “ RICCHI “ ! E i “ POVERI ” ? Uno dei temi e dei problemi che maggiormente interessa il dibattito sulla scuola e che, indubbiamente, può incidere in modo significativo sulla qualità complessiva di un sistema di istruzione, è quello dell’edilizia scolastica e dello stato di salute spesso precario degli edifici, delle aule, dei laboratori e più in generale delle strutture dedicate all’ insegnamento e alle attività correlate. A causa della carenza di risorse molto spesso lo stato manutentivo delle scuole rappresenta una delle note più dolenti del sistema scuola. L ’altro tema che investe in modo preoccupante l’attività scolastica sono i finanziamenti tagliati alle scuole pubbliche e non a quelle private. Tutto questo al fine, appunto, di privatizzare le scuole che potranno essere frequentate solo dai più “RICCHI”. Questi ultimi tra qualche anno saranno a capo della nostra società, e i più “POVERI”, invece, non potranno far parte delle future classi dirigenti della società. Però in questo modo si violerà il diritto allo studio che è uno dei diritti fondamentali e inalienabili di ogni persona ed è stato sancito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani dell’ONU.

Luigi Canicattì e Carmelo La Marca I A L. S.

Tagli all’istruzione: L’ ITALIA E’ MORTA L'Italia oltre ad essere conosciuta a livello mondiale per la sua storia, per le sue bellezze, per le sue origini, ahimè è anche famosa per quella cattiva classe politica che l'amministra. Quest'ultima non fa altro che tagliare sulla cultura, sforbiciare sull'istruzione, tarpare le ali della ricerca e disinvogliare i giovani a crearsi un futuro. Hanno trasformato una delle nostre più grandi virtù nel nostro tallone d'Achille. Come ragione di questi tagli si indica il rigore imposto dalla crisi, ma se guardassimo il resto dei paesi più civili sotto questo punto di vista, ci accorgeremmo che quella dell'Italia è solo una scelta e non un obbligo. L'incisione di questi tagli raggiunge un livello gravissimo, che danneggia il sistema educativo e culturale del nostro paese.


Basta solo pensare ai disagi delle scuole, che a mio parere sono le vere sconfitte della crisi, al dimezzamento del personale, alla non presenza del materiale scolastico, all'invalidità delle strutture scolastiche e al rischio che corriamo noi studenti nello stare in strutture inagibili. Quindi non ci vuole molto per capire che i tagli all'istruzione incideranno nettamente e in maniera negativa sul nostro futuro e su quello dei nostri figli. Non riesco a capire il motivo per cui uno Stato come l'Italia, in cui ogni singolo paese anche il più sperduto tra le montagne ha la sua lunga storia da raccontare, possa chiudere le porte alla cultura. Basta solo pensare ai disagi delle scuole, che a mio parere sono le vere sconfitte della crisi, al dimezzamento del personale, alla non presenza del materiale scolastico, all'invalidità delle strutture scolastiche e al rischio che corriamo noi studenti nello stare in strutture inagibili. Quindi non ci vuole molto per capire che i tagli all'istruzione incideranno nettamente e in maniera negativa sul nostro futuro e su quello dei nostri figli. Non riesco a capire il motivo per cui uno Stato come l'Italia, in cui ogni singolo paese anche il più sperduto tra le montagne ha la sua lunga storia da raccontare, possa chiudere le porte alla cultura. A forza di tagli, l'inestimabile patrimonio culturale del nostro paese giace rinsecchito nelle spese sempre più consistenti delle istituzioni, che nulla fanno per risolvere questa situazione. Infatti numerosi ricercatori e studiosi affermano che il progresso di un paese dipende dalla qualità del proprio sistema scolastico. I governi che si susseguono continuano a togliere risorse fondamentali da destinare all'istruzione per dirottarle verso persone più potenti, che fanno parte delle banche. Purtroppo poche persone si rendono conto che questo rappresenta un dramma per la società italiana. Bisogna rilanciare il sistema scolastico nel nostro paese, perchè è necessario creare una maggiore interazione tra la scuola e la realtà lavorativa, per far si che una volta in possesso del titolo di studio, il giovane sia già pronto per affrontare il mondo del lavoro.


Per questo penso che la colpa sia in parte anche nostra, perchè non curiamo abbastanza ciò che abbiamo, continuiamo a vivere in una società materialistica che pensa solo ad ammirare e a rispettare ciò che le conviene e a non apprezzare tutte le meraviglie che la nostra Italia ci offre, perchè le tradizioni sono il nostro passato. L'istruzione è la chiave del futuro. Certamente non sarà facile cancellare definitivamente il sistema lento e arcaico del nostro paese, ma dobbiamo capire che la cultura è il bene più prezioso che possiamo lasciare alle generazioni future. Quindi se adesso spegnessimo la televisione o lo smartphone e andremmo con un nostro caro a vedere semplicemente un museo o un sito archeologico, allora potremmo dire di aver fatto un grande passo avanti per cambiare l'Italia. La verità è che la cultura fa paura al potere, perchè è molto più facile governare un popolo di ignoranti, apatici e creduloni che dei cittadini istruiti e consapevoli, che potrebbero mettere in serio pericolo il loro operato.

Miccichè Giuseppe Gabriele e Bellomo Emanuela Alessandra I A L. S.

Il futuro dei giovani in questa Italia Con la crisi in Italia i giovani d’ oggi non riescono più a trovare un impiego. Infatti,essi non lavorano più in nessun modo, e anche avendo un titolo di studio, i giovani Italiani sono costretti ad emigrare in altri Paesi per assicurarsi un futuro. In Italia tra le nuove assunzioni che vengono firmate ogni giorno, solo 1 su 10 riguarda una persona sotto i 30 anni, e quando in Europa il rapporto tra disoccupati e gli under 30 è di 2 a 1, in Italia è di 3,5 a 1. Ma non è tutta colpa della crisi, infatti da noi ci sono meno laureati che negli altri paesi Europei, e questo non è un punto a favore dei nostri giovani. I disoccupati in Italia sono quasi 3,2 milioni, che porta il tasso di disoccupazione al 12,5%, in aumento dell’1,6% sull’anno scorso, nella fascia 15-24 anni i disoccupati sono 654mila, con un tasso record al 40,4%, aumentato di oltre il 4% rispetto a un anno fa. I numeri sono questi, non sorprendenti per la verità, anche se messi tutti in fila nero su bianco misurano la crisi meglio di qualsiasi parola. Giorgio Calogero e Bruno Angelo I A L.S.


I giovani d’ oggi, più ricchi o più poveri? Le differenze che si possono riscontrare paragonando i giovani d’oggi con quelli di qualche decennio fa sono incredibilmente profonde, sia sul piano economico che su quello psicologico e sociale. Infatti, quando 30 o 40 anni fa la società era più povera e i giovani avevano meno prospettive di successo per il futuro, essi non avevano bisogno di oggetti futili, pensavano perlopiù a cercare qualche impiego che li potesse aiutare a sostenere sia se stessi sia la propria famiglia. Al giorno d’oggi, invece, tutto ciò non accade più, i giovani che cercano dei lavori sono sempre meno, soprattutto se tali lavori sono molto pesanti. E benchè coloro che si tengono occupati con un lavoro siano sempre meno, quelli che vogliono sempre più frivolezze dai propri genitori aumentano. Tali differenze, sempre più marcate ogni giorno che passa, ovviamente sono da attribuire anche alla diversa educazione che i ragazzi ricevono dai propri familiari. E, come se questo non bastasse, non portano nemmeno rispetto verso gli adulti, ovvia conseguenza della troppa libertà che viene loro concessa. Quindi, se da un lato i giovani d’oggi vivono in un ambiente familiare e sociale più avanzato, ciò non vuol dire che siano effettivamente più ricchi, anzi valutando i veri valori, come ad esempio il rispetto, i giovani d’un tempo erano più ricchi di noi e sicuramente migliori.

Grimaldi Giuseppe III C L. S.

Giovani di ieri e di oggi: solo in apparenza diversi Oggi impartire un 'educazione è molto più difficile rispetto agli anni passati. Una differenza sostanziale secondo me è che prima non c’erano tutte le comodità e le disponibilità economiche di oggi: i giovani avevano meno vizi, si accontentavano di poco e non avevano grandi pretese. Nell’attuale società complessa non tutti i genitori sono in grado di educare i propri figli, di guidarli sulla migliore via, a volte anche perché a loro volta non sono stati educati bene e si sa che i figli crescono sul modello dei propri genitori. Oggi l’unico obbiettivo della maggior parte dei giovani è vivere il proibito, vincere la noia, andare oltre gli schemi, divertirsi in modo esagerato e sbagliato. Si ricerca la felicità attraverso il pericolo, attraverso l’uso di sostanze che non dovrebbero essere assunte. Non bisogna fare naturalmente di tutta l’erba un fascio perché sono convinta che anche oggi esistono giovani con sani principi e credo siano esistiti anche 40 anni fa giovani come quelli di oggi.

Gioia Graziana III C L. S.


Esami di Stato: ansia o entusiasmo? Come ogni anno in tutte le scuole del mondo, anche nel nostro liceo scientifico si svolgeranno tra alcuni mesi quei tanto “attesi e temuti” esami di maturità. Si tratta di una serie di compiti scritti ed interrogazioni orali che si svolgono al termine del quinquennio di scuola intrapresa, al fine di valutare la preparazione scolastica e la maturità di ogni singolo studente . Questo traguardo richiede un maggiore impegno e sforzo nell’ultimo anno scolastico... Gradualmente ti accorgi che in questo ultimo anno, in questi ultimi mesi, il pensiero di dover affrontare questo “ostacolo” accompagnerà la tua vita quotidiana e segnerà una parte della tua esistenza. Passate le ore in classe, con i compagni, ad affrontare ogni singolo giorno scolastico, ogni singola difficoltà che ognuno di voi riscontra in determinate materie; e ne parlate, ne discutete, vi aiutate, vi sostenete come non mai, come meglio potete. Ci sono anche discordanze, qualche litigio, spesso dovuti all’ansia, quell’ansia che scaturisce da un unico grande pensiero, una pesante angoscia che giorno dopo giorno aumenta, un' enorme paura; ed il tutto racchiuso in una piccola parola: “esami”.Una parola che ti fa rendere conto che stai vivendo giorni preziosi, carichi sì di emozione e anche impazienza all’idea di cominciare una nuova vita, ma anche di malinconia ed in parte nostalgia perché ti rendi conto che presto tutto questo finirà. E ti mancherà! Una parola che ti fa rendere conto che stai vivendo giorni preziosi, carichi sì di emozione e anche impazienza all’idea di cominciare una nuova vita, ma anche di malinconia ed in parte nostalgia perché ti rendi conto che presto tutto questo finirà. E ti mancherà! Inoltre la consapevolezza che, nonostante tutto, questi esami possano non essere superati ti mette ancor più paura, più ansia: -Chissà se supererò gli esami di Stato?-


E vivi ogni singolo giorno pensando che possa essere l’ultimo, e vivi l’esperienza scolastica, vivi a pieno i tuoi compagni, la scuola, quella scuola che probabilmente come la maggior parte degli alunni in molte circostanze hai odiato, ma che a questo punto della vita cominci ad apprezzare, ad amare, a capire, che fin dall’inizio è stata parte di te, del tuo essere; è una parte di ciò che sei diventato e lo sarà ancora per ciò che diventerai. Ti rendi conto che è anche grazie a lei che oggi sei una persona matura, forse non del tutto, ma quei traguardi che hai raggiunto, quei cambiamenti che hai apportato alla tua personalità sono dovuti a lei. Sono esami, mettono timore, quel sano timore che ti spinge ad impegnarti, a dare il meglio di te, e che a parere di molti ti fa realmente capire che nella vita niente è regalato e che ogni cosa si conquista con sforzi, impegno, costanza e duro lavoro.

Manuela Buscemi V C L. S.

Brucia: fumo e cenere o lampade e sogno E’ la gioventù bruciata oppure lo sono i sogni dei giovani di oggi che ritrovano spesso le porte sbarrate a quanto da loro ambito? Il periodo vitale dove si comincia a progettare il proprio futuro è quello che intercorre tra l’età infantile e quella adulta, ovvero l’adolescenza, ma cosa fanno e come si impegnano i giovani per avere un futuro che li possa soddisfare da grandi? A questa serie di interrogativi mi sono autorisposto già da molto tempo dato che anche io sono intento a progettare il mio domani. Facendo un’analisi generale tra i miei coetanei ho cercato di studiare ed analizzare cosa spesso li porti a trasformare i loro sogni in veri e propri incubi che deviano le loro aspettative. Una delle cause principali ritengo, sia il non guardare bene in faccia la realtà non solo del presente ma anche del futuro; per esempio non ho mai visto un giovane con il sogno di diventare un buon e umile falegname, oppure una futura docente che abbia l’obbiettivo e il privilegio di formare ed educare centinaia e centinaia di alunni; la situazione odierna è infatti del tutto opposta! Si ambisce soltanto a diventare come ‘’Balotelli’’ o ‘’Belen’’, si è quindi attratti da una realtà apparente caratterizzata da un banale schermo digitale, ora computer ora tv, col quale si perde solo tempo cercando di ottenere più ‘’Popolarità’’ possibile, l’inutilità della quale sarà possibile constatarla quando ci si ritroverà a combattere stavolta in modo serio per il proprio futuro in un mondo del tutto in crisi.

Diego Giardina IV E L. S.


I giovani e i loro valori, essere o apparire ... Chi siamo noi, realmente? Siamo condizionati dalla società o siamo sempre noi stessi? È una domanda che si pone ogni adolescente senza trovare mai una risposta plausibile. Durante questo periodo di crescita ogni adolescente cerca di ritrovare se stesso a volte però tramite mezzi inappropriati e devastanti. I ragazzi che attraversano una crisi d’identità molto spesso cercano di apparire più grandi soffocando così i problemi che si portano dentro. Questo accade a causa della società che trasmette idee e valori sbagliati solo per un fine economico. Ma noi ragazzi sappiamo in realtà chi siamo solo che non sappiamo come esprimerlo, poiché ci lasciamo trascinare da esempi sbagliati. Ultimamente è sempre più frequente vedere dei ragazzini di 12-13 anni che bevono, fumano, fanno uso di stupefacenti e a volte si prostituiscono solo per guadagnare qualche soldo in più per comprare vestiti firmati o i cellulari. La maggior parte di questi ragazzi lo fanno perché tutti i loro amici compiono queste azioni e quindi si sentono esclusi ed emarginati e pensano che facendo questo potrebbero iniziare a far parte di quel gruppo. Così si ritorna al problema dell’essere o dell’apparire, questo però non è un problema che parte solo dai ragazzi; infatti non esistono solo adolescenti vuoti che cercano di apparire ma ci sono anche ragazzi che danno una grande importanza ai valori e a quello che sono realmente dentro riuscendo ad essere accettati ed a considerare ogni ragazzo speciale per quello che è senza discriminare, anche se ne esistono di pochi. A volte ci sono dei ragazzi che sembrano vuoti e troppo presi dall’apparire, ma magari sono stati feriti troppo per continuare ad esprimere quel che realmente sono e quindi tendono ad usare l’egoismo come uno scudo per evitare di soffrire ancora. Secondo noi, come abbiamo detto, è un problema che parte principalmente dalla società, e siccome la società siamo noi se prima di tutto non siamo noi stessi a cambiare, ogni ragazzo continuerà a porsi questa domanda: essere o apparire?

Carla Lo Giudice, Erika Milioti e Chiara Li Calzi I A L. S.


“ Rock “o “ House “ ? Dai tempi più antichi fino ad oggi sono nati molti generi musicali; si va infatti dal jazz al blues, dal rock al metal e dall'house alla dubstep (con tutti i loro sottogeneri). Questi generi musicali hanno influenzato i giovani non solo musicalmente ma anche caratterialmente, infatti tra i vari generi sono nati degli stili adottati da noi giovani come: rockettari, metallari, truzzi, emo ecc.. Ad esempio rockettari e metallari sono soliti avere capelli lunghi o indossare T-shirt di particolari gruppi musicali, oppure i truzzi indossano spesso abiti con colori vistosi e firmati. Con la nascita di questi stili tra i vari gruppi si sono creati dei dibattiti, dove la domanda base è: "qual è il genere migliore?" O spesso: "Rock o House?" Il miglior modo per affrontare il dibattito, è fare chiarezza tra i generi - Il rock, ad esempio, deriva da cosiddetto Blues con altre influenze tipo jazz. Nasce intorno agli anno 50 negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, si potrebbe pensare quindi con i Beatles, per poi diffondersi in tutto il mondo. Ma dagli anni 60, il rock diventa più grezzo e duro, fino ad arrivare all'Heavy Metal; infatti i testi diventato più violenti e la musica più aggressiva. Un altro carattere che poi si aggiunge è la "psichedelia", con gruppi come i Pink Floyd. -L'House o eletronic dance music, invece, nasce e si diffonde verso la fine del novecento nelle discoteche di Chicago. Essa è influenzata dalla disco music e da elementi Funky e come il rock, ha vari sottogeneri, come: Electro House, Funky House, Progressive House ecc.. Ma oltre a vederla da un punto di vista dei due generi, bisogna anche sapere cosa i giovani protagonisti ne pensano. E come si sa, ognuno cerca di difendere il proprio stile, infatti sono molte le accuse ai due generi: ad esempio coloro che ascoltano house spesso accusano i rockettari e metallari di satanismo, o al contrario i rockettari e metallari accusano gli avversari affermando che l'house è musica superficiale e che la vera musica viene fatta con strumenti e con il sudore della fronte. Dunque la preferenza del genere musicale dipende esclusivamente dal gusto di ognuno, per cui è molto soggettiva; di conseguenza il dibattito tra i giovani rimarrà sempre aperto: da qui scaturisce l'effetto positivo del continuo confronto tra gli ascoltatori di diversi generi musicali.

Fenomeni di devianza

Pierluigi Gaglio III G L. S.

Ai giorni nostri sono sempre più frequenti i casi di devianza trai giovani, dovuti a diversi fattori. Tutto ciò, secondo me, è dovuto al fatto di dover seguire per forza una moda… “ Lo fanno tutti”… o anche per dare delle etichette con cui si deve identificare una persona; il ragazzo che fuma o che beve è “spertu” e magari quello che non fuma o beve è “scemo”. E’ una forma di cultura invasiva. Così già tanti ragazzi alla tenera età sono spinti verso il fumo, verso l’alcol e verso il vizio in generale. Ma i casi di devianza tra i giovani non si fermano al fumo o all’alcol, vanno ben oltre, magari verso fenomeni all’apparenza considerati meno importanti ma che portano, sempre e comunque, al vizio. Uno riguarda sicuramente le scommesse, e il gioco più in generale. E’ un vizio da non sottovalutare perché senza dubbio può portare alla rovina, e cominciare già in giovane età non è certamente opportuno ed educativo.


I casi di devianza possono riguardare anche, il troppo uso dei mezzi tecnologici ora il PC, ora la TV, facendo passare per eroi e per idoli, presi ad esempio dai giovani, gente che non lo è affatto, come il vincitore di non so quale reality. C’è distorsione delle realtà tesa a modellare menti per formare masse insulse con obbiettivi leggeri, fasulli e frivoli. Per risolvere l’inabissamento dei giovani, a mio giudizio, sono diverse le azioni da intraprendere a partire da trasmissioni di una TV più sana e meno “spazzatura”, fino ad arrivare nelle scuole in cui si potrebbero, di tanto in tanto, organizzare dei convegni invitando gente che è veramente di esempio, non per forza famosa ma gente comune, come qualsiasi padre che cerca di arrivare a fine mese senza far mancare niente alla famiglia, o un anonimo imprenditore che fa di tutto per non licenziare gli operai della propria azienda, o un qualsivoglia magistrato che combatte la delinquenza e il crimine organizzato. Esempi di vita vissuta e credibili. Giuseppe Virone IV E L.S

Aborto: Una semplice “ Via di fuga “ ?! Al giorno d'oggi, in una società che non ha più valori, molti giovani decidono di fare subito il "grande passo", bruciando le tappe di un rapporto, senza pensare alle conseguenze. Per compiacere il proprio partner, per puro piacere o divertimento, per voglia di nuove sensazioni ed emozioni, molti adolescenti accettano di concedersi, andando incontro a delle gravidanze inaspettate e a problemi più grandi di loro, e tutto per lo scopo di evadere "dal mondo adolescenziale" per una notte. Questi ultimi credono di trovare la soluzione a tutto nell'aborto, una pratica che oggi è molto diffusa. Scegliendo l'aborto piuttosto che mettere al mondo una creatura che ha ogni diritto a vivere, dimostrano solo tanta irresponsabilità e immaturità. Di certo non è facendo sesso che si diventa grandi, ma è prendendosi la responsabilità delle proprie azioni e le eventuali conseguenze! Non è una bella cosa vedere una ragazzina, di appena 16 anni, con il pancione, che sicuramente dopo qualche mese si ritroverà a spingere una carrozzina quasi più grande di lei. Ma è senz'altro meglio che tirarsi indietro, fuggendo dal proprio errore e ponendo fine alla vita di un bimbo che tra l'altro non aveva chiesto di venire al mondo.

Beatrice, Carla e Sara III G L. S.


La mafia finirà quando sarà solo sui libri di storia Sentiamo spesso parlare di Camorra, 'Ndrangheta, Sacra Corona Unita.. Ma cosa sono queste organizzazioni? Cosa le accomuna? Ho cercato di approfondire questo argomento e di dare delle risposte alle tante domande che ci poniamo. Quando si parla di mafie si fa in genere riferimento ad organizzazioni criminali che, basandosi su accordi illegali e sull'appoggio di parte della popolazione, cercano di sottomettere lo Stato o di "Sostituirsi" ad esso con prepotenza. Queste organizzazioni, malgrado prendano nomi diversi in base a dove si sviluppano o operano, risultano accomunate dalla stessa logica economica: troviamo la Camorra in Campania, Cosa nostra in Sicilia, la 'Ndrangheta in Calabria e la Sacra Corona Unita, anche se se ne parla meno, ma non pericolosa fra tutte, in Puglia. La loro struttura risulta un mistero, infatti, come sosteneva il giudice Giovanni Falcone: <<La mafia vive in simbiosi perfetta con una miriade di protettori, complici, informatori. L'azione coordinata di tutte le forze dello Stato è necessaria, fondamentale: dal primo poliziotto all'ultimo cittadino. TUTTI DEVONO COLLABORARE PER POTER SCONFIGGERE QUESTA REALTA'. Ciò che bisogna tenere a mente è che, i mafiosi, costituiscono uno "scoglio" per l'intera Nazione, costituendo la prima impresa per fatturato. Circa 150 Mlrd di euro annui. Tra le orrganizzazioni più pericolose, quella più "Grossa" a livello nazionale, è sicuramente Cosa Nostra. Questa, sviluppatasi a Palermo, ha visto come protagonisti, i magistrati come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino che, per primi, hanno costituito una "squadra" di magistrati il cui unico scopo era quello di indebolire i clan Siciliani. Hanno combattuto soprattutto per coloro che ''vivono'' la mafia quotidianamente, poiché Falcone sosteneva che: ''ANCHE L'ELEMENTO MAFIOSO AVRA' UNA SUA FINE, QUANDO SARA' RICORDATO SUI LIBRI DI STORIA, PIUTTOSTO CHE ESSERE TRAGICAMENTE VISSUTO NEL QUOTIDIANO''.

Simone Testa III G L. S.


Giovani di ieri e giovani di oggi I ragazzi di oggi sono spesso curiosi di sapere come fosse vivere cinquant’anni fa… E chi può essere più preparato sull’argomento se non chi è vissuto in quegli anni? Così ci siamo recati alla villa comunale della nostra città e lì abbiamo posto delle domande ad alcuni anziani i quali, raccontandoci un po’ della vita di allora, ci hanno anche dato delle opinioni diverse… -Quali sono le differenze sostanziali che lei trova tra la gioventù di adesso e quella di allora? -Siete tutti senza pensieri! Dovete solo mangiare, andare a scuola, divertirvi… Ai tempi miei si andava tutti dappertutto insieme ai padri a lavorare! Allora si era più responsabili perché il pane bisognava guadagnarselo! -risponde uno. -I giovani adesso sono più sfrontati! Hanno sì un carattere egoista... in un certo senso, però, sono anche più responsabili! Allora l’autorità si temeva di più, c’era più rispetto. -ribatte l’altro. -C’era molto più rispetto verso chi era più grande di te, in tutti i sensi. Adesso tutti sfacciati e superbi! -Parliamo della piaga che più affligge la gioventù di oggi: la droga. Quali le differenze tra ieri e oggi? -Questa è una cosa brutta! Adesso tutti a farne uso… anche le donne! Prima queste cose neanche si sentivano nominare! –dice uno. -Allora neanche se ne parlava! Non si poteva considerare assolutamente una piaga come la si considera oggi. Ne circolava molta di meno, se non nulla. Nessuna campagna di sensibilizzazione, nessun intervento da parte delle famiglie… Perché? Molti non sapevano neanche cosa fosse! –sostiene addirittura un passante interessato dal dibattito. -Insomma, la droga, è una piaga solo di oggi. –conclude giustamente il terzo.


-L’avvento della tecnologia. Pensa abbia portato miglioramenti o peggioramenti? -Sicuramente miglioramenti! La comunicazione si è evoluta molto e ha raggiunto livelli impensabili. Adesso, basta un “click”, per organizzare una serata tra amici. – riflette colui che sembra più “al passo coi tempi”. -P-E-G-G-I-O-R-A-M-E-N-T-I! Sempre attaccati lì a fare che sapete voi! Parlate con gli amichetti, smanettate con i giochini… I rapporti umani sono diminuiti parecchio! Sempre più presi da queste novità che vi rendono viziati e mai sazi. – controbatte fermamente un altro. -Un po’ di entrambi. Certamente si possono fare più cose in meno tempo e non è vero che le macchine hanno preso il posto degli uomini: chi è stato rimosso, è stato collocato altrove. Adesso potete scambiare, quando volete, quattro chiacchiere con i vostri amici, passare il tempo… Prima, per parlare, bisognava essere obbligatoriamente faccia a faccia! Anche se, dall’altro lato, vi escludete quasi del tutto dalla società esterna al vostro apparecchietto elettronico… State troppo attaccati a questi affari, anche a discapito della vostra salute! –dice risoluto un terzo. -Infine, provi a descriverci semplicemente con un aggettivo! -Un po’ immaturi, ma state migliorando!-, -Irresponsabili!-, -Viziati! Vedrete poi da grandi!-. Non possiamo di certo smentire ciò che dice la gente che sa cosa vuol dire crescere, ma possiamo dire che non siamo gioventù “bruciata” o “irrecuperabile” (come ci ha definito qualcun altro recentemente) e che ci stiamo avviando verso un comportamento migliore. Del resto, chi deve cambiare, se non NOI, la futura generazione?

Kevin Bordonaro e Moira Nicosia I C L. S.


Adolescenza: davvero così bella come età? A tredici - quattordici anni di solito inizia a nascere il desiderio di libertà da parte di noi ragazzi, vorremmo urlare al mondo, farci sentire, far sapere a tutti che noi contiamo che siamo delle persone e non più dei bambini che nessuno considera. La libertà che si cerca però spesso è pericolosa.. c’è voglia di discoteca, di provare la prima sigaretta, di sentire che gusto ha l’alcool, quindi bisogna tenere a freno "certe voglie" di libertà a quest’età. Già a quattordici anni, quando si iniziano le scuole superiori, noi cambiamo, e quello è il momento giusto per concedere poco a poco quello che tanto desideriamo; è giusto che si soddisfino queste curiosità a un patto che non diventino un’abitudine. Se i genitori sono troppo severi, c’è il rischio che il ragazzo o la ragazza, quando dopo anni ottiene la libertà, finisca per esagerare, per perdersi nel mondo dei vizi. Molti genitori rispetto ad altri danno molta libertà, spesso superflua. Ad esempio, i genitori che danno troppa libertà, non conoscono tutta la verità sui loro figli, dentro casa sono una persona e fuori un’altra. Altri genitori ne danno poca e anche questo è un errore perché da grandi i loro figli non sapranno mai cosa fare nella vita e andranno sempre dai loro genitori a chiedere cosa fare o non fare.

Giorgia Amato e Alessia Moncado I A L. S.


Adolescenza tra sogni, problemi e aspettative. Pochi giorni fa un ragazzo di sedici anni ha tentato il suicidio mentre era a scuola. Le sue condizioni di salute sono molto gravi. La tragedia si è verificata a Partinico, una piccola cittadina della provincia di Palermo. Il ragazzo avrebbe aperto la finestra del primo piano della scuola e si sarebbe lanciato nel vuoto. Lo studente attualmente è ricoverato in prognosi riservata presso l’Ospedale Civico di Partinico. Il sedicenne prima di gettarsi avrebbe lasciato una lettera ai genitori chiedendo scusa per il gesto, scrivendo: “Andrò in un posto migliore ”.Molto probabilmente questo fatto si è verificato per motivi legati all'età del ragazzo: l'adolescenza. Essa è uno dei periodi più difficili e problematici della vita di ogni persona, caratterizzata da cambiamenti sia sul piano fisico che sul piano psicologico. Le modificazioni comprendono il completamento della crescita corporea e la maturazione dei caratteri sessuali. Si lascia il mondo dei bambini per entrare in quello degli adulti. I coetanei in questo periodo rivestono un ruolo molto importante, poiché con loro si condividono ansie e paure e si tira fuori ciò che non si riesce ad esprimere all’interno della famiglia e nell’ambiente scolastico. L’adolescente crede che i genitori o gli insegnanti non possano capirlo e comprendere ciò che sta attraversando, per cui sente di poter solo parlare con i coetanei, in quanto anche loro vivono le sue stesse esperienze. In questo periodo di crescita i ragazzi o le ragazze sono nervosi, inquieti, disattenti, passano ore e ore davanti allo specchio alla ricerca di qualche imperfezione. I ragazzi durante l’adolescenza cercano di provare nuove esperienze (fumo, alcool, droga). Non tutte le adolescenze però sono terribili né per i genitori né per i ragazzi; se nell’infanzia il rapporto è stato ben impostato, l’adolescenza sarà solo un periodo di forti cambiamenti, di bisogno e di indipendenza ma si ricomporrà senza danni ed anzi, con una profondità di relazione più intensa di prima.

Sabrina Carbone, Maria Grazia Alaimo e Martina Marchese I A L. S.

Educare è difficile! L’educazione dei figli è il compito più difficile e più importante dei genitori. Al giorno d’oggi educare i propri figli è diventato molto difficile poiché la società odierna non è come quella di un tempo, bensì una società, come dice l’ottavo rapporto EURISPES, di giovani sofferenti di vivere nonostante le comodità e il benessere ci accompagnano da più di vent’anni. Molto spesso mi chiedo come poteva essere vivere nel mondo di quaranta anni fa, dove si era poveri ma veramente felici; io ho sempre desiderato vivere in quegli anni. Perché adesso, nonostante il benessere economico ed in famiglia, non si è felici?


Io penso che con gli anni di grande sviluppo e prosperità la società si è abituata ad avere ogni forma di comfort, e da questo, credo, scaturisce il comportamento dei giovani che vogliono e pretendono tutto. Da ciò nasce il sospetto che i giovani siano più poveri oggi di allora; è vero godono di ogni bene e di ogni comodità, ma sono spesso privi dei veri valori della vita, ad esempio l’amore e la pace in famiglia, la vera amicizia e il senso della responsabilità. Analizzando gli anni ’50 ed i nostri anni, dal 2010 ad oggi, ho concluso che noi ragazzi di oggi dovremmo vivere molto meglio rispetto a quelli di una volta. Abbiamo strumenti più utili e moderni sia nelle case sia nelle scuole, strumenti che se fossero stati presenti negli anni ’50, con la mentalità di quella gente, si sarebbe potuto avere una grande e potente società. Perciò desumo che la differenza di questi due periodi analizzati sia causata dalla mentalità e quindi

Angelo Lo Dico III C L. S.


Genitori: sarà cambiato qualcosa? Oggi come ieri sono tanti i problemi che preoccupano gli adolescenti, ma sicuramente il più frequente sono i genitori. La nostra crescita, bella o brutta che sia, viene spesso influenzata dai nostri genitori. A volte capita che per colpa delle loro preoccupazioni ci sentiamo impediti nel crescere e diventare indipendenti; ma alla fine ci rendiamo conto che tutte le preoccupazioni che essi hanno, nascono da delle esperienze che hanno affrontato durante la loro adolescenza o, anche dalle preoccupazioni che avevano i loro genitori nei loro confronti. I genitori di oggi, in certi aspetti, non sono più quelli di una volta. In alcuni casi sono migliorati, mentre in altri sono addirittura peggiorati. Ultimamente si sentono casi di genitori che abbandonano i figli, che li pestano perchè non si sottomettono o anche di genitori che puniscono i bambini di pochi anni perché piangono; quando magari è solo un modo per attirare la loro attenzione e il loro affetto; poichè al giorno d'oggi molti genitori sono troppo presi dal lavoro e dalle varie faccende che si dimenticano addirittura del vero scopo di un genitore: quello di prendersi cura dei propri figli nel modo più adeguato affinché possano crescere circondati da affetto e protezione. Come ho detto prima per alcuni aspetti sono migliorati; per esempio ora sono più aperti e iniziano a instaurare un rapporto di amicizia, di rispetto e di comprensione con i propri figli; ma troppa comprensione e amicizia può diventare un fattore negativo che influenza molto la crescita dei propri ragazzi; benchè molti in questo modo si sentano autorizzati a fare di tutto e soprattutto a calpestare il rispetto che bisogna avere verso i propri genitori; assumendo cosi un ruolo improprio. Molto spesso noi ragazzi ci sentiamo feriti dall'atteggiamento che assumono di superiorità; perchè ci sentiamo non amati, inutili e talvolta anche incapaci di rendere i nostri genitori felici; per questo quando litighiamo ci irrigidiamo e tendiamo a chiuderci in noi stessi per poi diventare più freddi nei loro confronti. Ma secondo me sbagliamo; perchè anche loro si sentono incapaci di gestirci e soprattutto incapaci di amarci e di farci crescere nel modo migliore. La cosa migliore sarebbe trovare un equilibrio tra amicizia e autorevolezza, affinchè il ruolo dei genitori non venga messo in dubbio o sovrastato. Per questo penso che ogni genitore debba crescere il proprio figlio con autorevolezza e nello stesso tempo con un rapporto fatto di dialoghi, amore e soprattutto rispetto reciproco.

Carla Lo Giudice, Erika Milioti e Chiara Li Calzi I A L. S.


W.W.W. MI PIACI TU! Internet è l'invenzione del secolo appena trascorso, una ragnatela mondiale; con essa, con i social-network i ragazzi conoscono un altro mondo, crescono dietro a degli schermi, conoscono nuove persone, nuovi luoghi e a volte rischiano anche la vita intraprendendo strade pericolose, amicizie sbagliate, rischiando di diventare dipendenti dalla rete. I primi tempi in rete non c'era tutto questo, essa era nata per far sì che da differenti computer si potesse comunicare. Oggi, invece, alcune persone usano internet per gioco, per prendere in giro amici dietro falsi profili, altre lo usano per lavoro, altre ancora per nascondersi da quel mondo che si è venuto a creare attorno a loro, altre per conoscere l'amore, altre per sopravvivere nel commercio. Ma è anche vero che grazie ad internet possiamo comunicare con parenti, amici che si trovano in altri paesi, possiamo conoscere quel che accade in tutto il mondo in tempo reale, vedere quelle bellissime opere d'arte, fatte da pittori, scultori di ogni età e di ogni luogo, seduti comodamente in poltrona. Però Internet è anche uno strumento pericoloso, perchè come è già successo, per colpa della rete molti ragazzi, molti bambini hanno subito abusi. Con il passare degli anni di sicuro queste reti miglioreranno e si potrà navigare così più protetti. I social-network diventeranno ancora più efficaci; anche se ci saranno sempre dei rischi legati alla sua potenza, rimarrà sempre un'invenzione strepitoFlavia Costanza III G L. S.

Internet: istruzioni per usarlo come un dono di Dio. Papa Francesco ha proclamato internet un dono di Dio. L' affermazione è però discutibile. Se viene usato come fa il vescovo di Roma, come il Papa stesso si è presentato al mondo, per trasmettere messaggi di pace e solidarietà, è veramente un dono di Dio. Se si usa per fare proposte e trovare lavoro è un bene, ma non lo chiamerei un dono di Dio, piuttosto una prova a cui Dio vuole sottoporci.


Questa prova è vinta dalle persone leali che danno lavoro a chi non ne ha, ma viene anche persa da quelle persone senza scrupoli che approfittano di chi è più debole e povero, attirandolo con tranelli e sotterfugi a dir poco sconvolgenti: datori di lavoro che attirano le ragazzine che vogliono far parte del mondo dello spettacolo, illudendole e volendo in cambio favori sessuali, chiamandoli provini. Queste persone così poco serie si guadagnano un "posto sicuro", un "lavoro" che non potranno mai perdere all' Inferno. Tutto ciò fa capire come Francesco Primo, il Pontefice i che si abbassa al nostro livello, che dona abbracci a chi ne ha bisogno, che chiama al telefono di casa, se tua figlia non ha le cure che le servono, sia un inguaribile ottimista vedendo in Internet tutto il bene che può far nascere. Infine la frase del nostro Papa è quasi un auspicio, un consiglio per tutti noi: " Usate internet per fare solo del bene, proprio come fosse un dono di Dio". Giovanna Alongi III G L. S.

Non c’è rosa senza spina Internet per noi giovani è sinonimo di social network o di siti capaci di aiutarci nei compiti a casa. Purtroppo siamo ignari della grande risorsa che abbiamo tra le mani e molte volte la utilizziamo in maniera errata. Moltissimi giovani trascorrono intere giornate su facebook, chattando, condividendo foto e non solo, senza rendersi conto che la vita che si sono creati in quel social network è finzione, si ricreano un’ immagine che è completamente diversa da quella reale. Molti pubblicano dati personali, questo potrebbe essere pericoloso in quanto solo il 25%,circa, dei cosiddetti "amici” sono realmente persone che conosciamo. Internet ovviamente non è solo questo, con il tempo è riuscito a sostituire le grandi enciclopedie, quindi è una grandissima fonte per lo scibile umano. Inoltre ha permesso a molti artisti di affermarsi nel mondo dello spettacolo. C’è da dire però che spesso favorisce la prostituzione. Quante volte purtroppo abbiamo sentito parlare di ragazze che si spogliano via webcam a scopro di lucro? E' proprio vero che in tutte le rose ci sono le spine: basta solo stare attenti per non pungersi.

Morena III G L. S.


Occultamento di informazione La manipolazione delle notizie o comunque il tentativo di nasconderne alcune è da sempre esistito ma solo da poco si ha il coraggio di parlarne, si tende a non parlare di cose che potrebbero stare scomode ad altri , ad esempio la quasi assenza di pubblicità sui danni dell’alcol o delle sigarette, danni che sono regolarmente certificati o addirittura di statistiche che tendono a sminuire i loro devastanti effetti. Tutto questo avviene per colpa di una spietata lotta commerciale che rendono la stampa non più un giudice che filtra la verità dalla propaganda commerciale ma un altro strumento nelle mani delle grosse aziende multinazionali. Infatti può sembrare una affermazione drastica, sembra che il vero scopo delle testate giornalistiche non sia quello di trasmettere informazione ai cittadini ma quello di creare il perfetto consumatore e tutto ciò va a distruggere lo storico rapporto tra giornalisti e lettore. Questo fenomeno è in crescita con lo smodato e incontrollabile sviluppo delle nuove tecnologie, che ci forniscono notizie di dubbia fonte spesso inverosimili e inattendibili con lo scopo di attirare sempre più gente a seguire un blog. L’unico modo per combattere la disinformazione dilagante è guardare tutto con scetticismo critico perché l’informazione, la vera informazione è quello che il mondo ci comunica ed è necessario sapere se il sistema che ci circonda, è coperto da un telo opaco. Se è così , allora tocca a noi toglierlo.

Marco Caruano III G L. S.


Uffici più inquinati delle strade! Sconcertante il responso dello studio, condotto dal Centro Nazionale Ricerca, secondo cui il tasso di inquinamento indoor supera di gran lunga quello outdoor: l’ inquinamento degli ambienti chiusi è spesso sottovalutato dalla ricerca ma incide sulla nostra salute molto più di quello degli spazi aperti, un uomo europeo, infatti, trascorre in media il 70% della sua vita tra casa e ufficio. Lo studio del CNR ha preso in esame 200 edifici moderni (con meno di 10 anni) adibiti ad uffici in otto paesi europei (tra cui l’ Italia) e in quasi tutti la presenza di agenti patogeni, come formaldeide, benzene e terpeni, raggiunge un livello allarmante; essi si trovano in stampanti, fotocopiatrici e mobili. Questa preoccupante dichiarazione ci porta a riflettere sul problema dell’inquinamento ambientale largamente trattato in questi anni e spesso al centro di discussioni e dibattiti. Il nostro pianeta è sempre più inquinato, l’atmosfera, i terreni e le falde acquifere sono spesso corrotti.L’ inquinamento atmosferico dipende soprattutto dai gas di scarico di automezzi, fabbriche e centrali elettriche; mentre l’ inquinamento dei terreni e delle acque è dovuto a rifiuti di vario genere scaricati abusivamente, i più dannosi per l’ ambiente sono sostanze chimiche pericolose, pesticidi e scorie radioattive. I valori di inquinamento nel mondo sono in forte crescita a partire da cinquanta anni fa, ma negli ultimi decenni si sono raggiunti picchi allarmanti basti pensare che, secondo recenti statistiche, il 47,9 % della superficie terrestre è inquinato. Oggi gran parte del cibo che mangiamo, dell’aria che respiriamo e dell’acqua che beviamo è inquinata, ciò fa sì che malattie come il cancro e l’epatite si moltiplichino, infatti, in Italia i casi di queste malattie sono quasi quadruplicati dal secondo dopoguerra a oggi. Per tamponare questi effetti negativi, l’ UE ha imposto rigide norme riguardo alla produzione annuale di rifiuti delle città. Continuando di questo passo saremo sommersi dalla spazzatura e dall’inquinamento. Montagne di rifiuti saranno l’eredità che lasceremo ai nostri figli e ai nostri nipoti;


quindi i dati pubblicati in questi studi dovrebbero farci riflettere su ciò che possiamo fare per garantire alla Terra un futuro migliore e quali sono gli strumenti a nostra disposizione: innanzitutto si dovrebbero ridurre le emissioni di gas nell’ atmosfera prediligendo biciclette, mezzi pubblici e auto elettriche, frenare il disboscamento e l’ urbanizzazione, attingere a fonti di energia rinnovabili come eolica, fotovoltaica e idroelettrica e praticare assiduamente la raccolta differenziata evitando di sprecare preziosi materiali che possono essere riutilizzati tramite il riciclaggio. Piccoli gesti per ognuno di noi, grandi opere per salvaguardare il nostro meraviglioso pianeta verde. Giovanni Cimino e Francesco Alù I A L. S.

Il problema dell’ inquinamento a Canicattì In Contrada Giuliana è stato segnalato da un cittadino un vasto incendio di materiali altamente inquinanti come: eternit, plastica, copertoni e altro. Questa non è la prima discarica abusiva che è data alle fiamme. Il problema dell’inquinamento ambientale è molto diffuso a Canicattì. Lo sconcio che caratterizza tutte le discariche, spesso è sottovalutato dagli organi competenti in materia. Bisognerebbe tenere sotto controllo alcune discariche che costituiscono un serio pericolo per la salute pubblica vista la pericolosità di alcuni tipi di rifiuti che non vengono quasi mai ritirati. Con il decreto legge del 2008, è previsto un inasprimento delle pene per chi svolge attività di raccolta, trasporto, recupero, smaltimento, commercio ed intermediazione di rifiuti in mancanza dell’autorizzazione, iscrizione o comunicazione prescritte dalla normativa vigente. Per i rifiuti pericolosi, la pena è della reclusione da uno a sei anni e ammenda da 15.000 a 50.000 euro. Ma penso che a Canicattì nessuno sia stato condannato finora. Ma esiste anche l’inquinamento elettromagnetico. In Sicilia sono sempre più frequenti i sospetti d’inquinamento elettromagnetico collegato ad un progressivo aumento di casi di cancro. Canicattì, Cefalù, Barrafranca, sono solo alcuni Comuni dove, negli ultimi anni, tanti, troppi residenti si sono ammalati gravemente senza sapere perché.


Nel caso di Canicattì, un mese e mezzo fa sono state segnalate anomalie ad alcune apparecchiature elettroniche. Gli orologi di un gruppo di ragazzi che facevano jogging sarebbero andati in tilt. A Canicattì, inoltre, è iniziato un censimento spontaneo da parte di alcuni cittadini. Otto persone su dieci avrebbero avuto un caso di tumore in famiglia. Fino ad ora sono state ascoltate le testimonianze di una quarantina di residenti. Nel mirino sono sempre i ripetitori di telefonia mobile, che, secondo i cittadini, sarebbero responsabili del diffondersi delle patologie. Gabriele Gloria e Salvatore Taibi I A L. S.

Lo sport che non c’è La società al giorno d'oggi sembra non dare più molta importanza allo sport in generale, nel 2014 ormai obesità e sedentarietà sono problemi troppo diffusi, tra le cause vi è sicuramente la diseducazione scolastica riguardo ai benefici legati allo sport. In un 'epoca dove Tv, Internet e telefonia mobile sono ormai al centro della vita di tutti gli Italiani e non, l'obesità, la diseducazione fisica e la sedentarietà sono problemi ormai concreti e che bisogna combattere per migliorare la qualità della vita di ogni singolo individuo. Ci rendiamo conto che le pochissime pubblicità mandate in onda a favore dello sport sono ben poca cosa per far fronte ad un problema che è causato perlopiù dall'ignoranza ; infatti possiamo elencare alcune delle ragioni che messe insieme fanno sì che questa situazione così negativa si aggravi ogni giorno sempre di più. Inoltre i giovani non sono bene educati riguardo a questo tema. Per iniziare parliamo degli insegnati di educazione fisica non sempre adeguati, che insegnano nelle scuole al posto di personale giovane e qualificato, perché come tutti sappiamo l'educazione fisica a scuola è considerata erroneamente un'ora di svago quando invece dovrebbe essere un momento di studio psicologico e fisiologico del corpo umano. A prova di ciò vi è anche il fatto che le ore di educazione fisica sono messe a caso nell'orario settimanale, anche per comodità degli altri insegnanti. Altre ragioni sono da ricercarsi nell'insufficienza delle strutture destinate alle attività sportive. Nelle scuole nel migliore dei casi sono accettabili, ma ci sono scuole, come la nostra, che possono lamentare gravissime carenze strutturali.


Se le aule non sono a norma, immaginiamoci gli ambienti dove svolgere attività che molti mettono all'ultimo posto. L'educazione fisica a scuola dovrebbe comprendere oltre alla parte pratica, una parte teorica che abbia lo scopo di insegnare ai ragazzi, quale sia la migliore alimentazione da seguire, trasmettere valori come la lealtà, la correttezza e l'agonismo, o ancora in campo scientifico illustrare la fisiologia umana e spiegare i vari fenomeni che durante l'attività coinvolgono muscoli , cervello e articolazioni, e altri argomenti inerenti allo sport. Purtroppo al giorno d'oggi cose di questo genere sono irrealizzabili, perché fin quando la situazione delle scuole italiane rimarrà scadente non ci sarà spazio per un rinnovamento dell'educazione fisica.

Giuseppe Sergio La Magra III G L. S.

Doping: la terribile peste sta finendo? A partire dagli anni cinquanta si stanno verificando in ambito sportivo molte azioni illegali, soprattutto nel calcio e nel ciclismo. Si parla appunto del doping. esso consiste nell'assunzione di sostanze o medicinali che hanno lo scopo di aumentare artificialmente il rendimento fisico e le prestazioni dell'atleta portandolo alla vittoria quasi certa. Non è ciò che serviva in quest'epoca di estrema emergenza , ma è comunque un passo storico: quattro anni di squalifica all'atleta che viene trovato positivo al doping. A deciderlo , dopo estenuanti trattative, è stata L'Agenzia mondiale dell'antidoping, sostenuta e finanziata dalla maggioranza dei Paesi civilizzati. la scure dei 4 anni comincerà ad abbattersi nel 2015. In sostanza si raddoppiala pena prevista finora, i famosi due anni, troppe volte rivelatisi un buon affare, il male minore, per il truffatore. Sinora bastavano due stagioni di fermo e poi si ricominciava come se niente fosse. Adesso sarà tutto molto più complicato; restare fuori dalla competizione per 4 anni sarà molto pesante, perché qualunque atleta, qualsiasi sport egli pratichi,fatica moltissimo a tenersi in forma senza gareggiare. a squalifica ultimata, sarà praticamente impossibile ripresentarsi a certi livelli. Ma non saranno certo i 4 anni a cancellare il doping dallo sport; certo lo renderà meno conveniente, più rischioso a livello di pene e di costi personali. Come risolvere la questione? Impossibile: Non dipende certo da noi, ma dal nostro cervello.


Un esempio calcistico: 4 anni fa il difensore Carrozzieri del Palermo è stato espulso per doping. e questo è solo uno delle decine di esempi che si possono verificare in ambito ciclistico e soprattutto durante una Olimpiade. Lance Armstrong vinse 7 tour di Francia; ma purtroppo venne scoperto sotto effetto di sostanze dopanti e la sua carriera è stata distrutta in pochi attimi. la stupidità di certi atleti potrebbe portare alla squalifica assoluta da tutti gli sport.

Moreno Leotta I A L. S.

Il Canicattì 5: dalle sue origini ad oggi La A.S.D. Canicattì 5 venne fondata nel giugno del 2005 con il nome di Hollywood Video Canicattì da Carmelo Restivo,Giuseppe Faraci e Vincenzo Trupia, che spinti dalla curiosità per questo sport decidono di partecipare al campionato federale di Serie D Provinciale. Il primo presidente è stato Santo Faraci e il mister Cesare Calabrò. I colori della squadra sono giallo e blu.La prima stagione disputata nel campionato federale di Serie D porta molte soddisfazioni perché la A.S.D. Canicattì arriva al 4° posto in classifica. Nella stagione successiva sono molte le delusioni perché dopo essersi rafforzata con l’innesto di giocatori di qualità e dopo aver mantenuto il primato in classifica per quasi tutto il campionato le ultime 4 giornate sono fatali per la perdita del campionato per 1 solo punto. La stagione 2007/2008 è quella della svolta. Dopo la mancata promozione la società si rinnova nella dirigenza e nel nome. Santo Faraci si dimette e la società viene presa in mano da Nino Oliveri, imprenditore canicattinese che ne diviene presidente. Ad allenare la squadra viene chiamato Vincenzo Trupia che svolge il ruolo di giocatore-allenatore. Il nome cambia in A.S.D. Centro Luce Canicattì e i colori sono il giallo e il verde. La squadra vince il campionato con ben 7 punti di vantaggio sulla seconda, finalmente la squadra sale in C2. La stagione seguente è la stagione più brutta della storia del Canicattì 5. L’allenatore Trupia dopo 5 giornate e solo 3 punti raccolti decide di dimettersi, e il ruolo di allenatore viene affidato a Jack Giardina che però non riesce a portare la squadra alla salvezza. Gli anni tra il 2010 e il 2013 sono stati caratterizzati da andamenti altalenanti,che vedono alternarsi salvezze tranquille ad una retrocessione con immediato ripescaggio in C2.


Nella stagione in corso la società ha deciso di fare molti investimenti puntando ad integrare giocatori già affermati con promesse del settore giovanile, un nuovo allenatore; ha riorganizzato il settore giovanile guidato dall’allenatore Vincenzo Trupia e come nuovo tecnico per la prima squadra è stato chiamato Giuseppe Castiglione da Agrigento, il quale ha portato enorme entusiasmo, oltre alle competenze, perché è un canicattinese trapiantato nella “città dei templi”. Il Canicattì 5 è rimasta una delle pochissime realtà sportive nella nostra città. Ad oggi la squadra si trova in 4° posizione, che, se confermata fino a fine stagione , darà l’accesso ai Play-off per qualificarsi alla categoria superiore.

Vincenzo Lanza e Gioacchino Sacheli I A L. S.

La pallavolo. Uno sport sano che aiuta a crescere. Fin da piccola quando mi chiedevano cosa volessi fare da grande io rispondevo "Voglio giocare a pallavolo, in nazionale!". Adoravo guardare quel vecchio cartone animato intitolato " Mila e Shiro", lo vedevo come un mondo magico pur non essendo tanto lontano da me. Beh, forse un po' lo era quel cartone, ma la pallavolo NO. Un giorno cosí chiesi a mia madre di iscrivermi in una palestra dove si tenevano dei corsi di pallavolo e lei lo fece. Ero affascinata da quel mondo anche se nello stesso tempo ero impaurita. Passarono i giorni, i mesi e quello per la pallavolo non era piú solo un hobby, era diventata una passione. Sono cresciuta tenendo in mano quella palla che era troppo grande per me, sotto quella rete che era troppo alta paragonata a me, con i lividi e i graffi, le ginocchia sbucciate, sono cresciuta cadendo e imparando ad avere la forza di rialzarmi subito perché ogni secondo era fondamentale, sono cresciuta imparando da quelle vittorie che ti fanno urlare a squarciagola e da quelle sconfitte che ti fanno piangere fino a star male.


Ci sono emozioni che non possono essere controllate, passioni che non possono essere spiegate, la pallavolo é una di queste. La pallavolo insegna a dare fiducia, ti insegna ad amare, ti insegna a sognare. Come tutti i sogni però arriva quel momento quando apri gli occhi e devi tenere conto della realtá, arriva quel momento che non sai piú cosa fare. Vorresti smettere, cambiare pagina e crescere, abbandonando tutte le fantasie che avevi fin da piccola. Però ti accorgi che non puoi, non puoi perché ti manca, perché non puoi stare seduto in tribuna a vedere la tua squadra che gioca senza te, non puoi semplicemente perché la pallavolo é vita e non puoi non amarla!

Flavia e Eleonora III G L. S.

Il calcio nel nostro paese. Il calcio a Canicattì, è uno sport da sempre molto praticato, ma la sua storia ha alternato periodi di splendore a periodi in cui i colori del Canicattì sono stati portati in basso. Quello degli ultimi anni è uno dei periodi più tragici. Il momento di massimo splendore è stato negli anni 80/81 e 82/83, durante i quali il Canicattì era in una categoria professionistica, la serie C2, giocando contro squadre quali il Palermo, che in seguito è salito in serie A. E' inaccettabile anche che, in una città dove il calcio ha raggiunto questo spessore di importanza, manchi una struttura adeguata. Infatti, i giovani si ritrovano a giocare in un campo in pessime condizioni, che quando piove si trasforma in una sorta di palude. Da molti anni i sindaci che si sono succeduti, non fanno altro che far promesse su promesse, senza tradurle in fatti concreti. Stiamo parlando della promessa di un campo in erbetta sintetica, degno di una squadra che è stata in una lega professionistica. Inoltre, a contribuire alla crisi della squadra, vi è il fatto che da tempo non si viene a formare una vera e propria squadra, composta dai migliori giocatori a disposizione, poichè all'interno della città si vengono a formare diverse società calcistiche, senza possibilità per nessuna di esse di emergere nei rispettivi gironi. Speriamo vivamente che la situazione si evolva al meglio. Siamo fiduciosi che i cittadini di Canicattì faranno di tutto per riportare la squadra allo splendore di un tempo!

Gianluca e Francesco III G L. S.


Un Caffè con Gianni e Ciccio I: E' un piacere per noi quest’oggi intervistare due grandi della letteratura italiana: Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio! Incominciamo dunque subito con una prima osservazione: Pur essendo passato così tanto tempo le vostre opere sono ancora ammirate. P: della mia letteratura non capite assolutamente niente! Voi ammirate quelle sciocchezzuole scritte in volgare….ahh come le chiamate voi? “Canzoniere”. Dovreste ammirare le mie grandi opere come il “De viris illustribus” oppure il mio capolavoro “L’Africa”. B: Ohi, Ciccio! Calmati sennò la pressione aumenta! P: Mi scoccia parlare con l’incompetenza di codesta gente così ignorante … I: Mi scusi Francesco P: No No No ! mi chiami Ser Petrarca… prego. I: Scusi ancora “Ser Petrarca” per la nostra irriverenza. Continuiamo l’intervista con l’altro nostro ospite. Come si sente ad essere ricordato come il “Padre della prosa” , Boccaccio? B) Grande onore è per me, ma vorrei parlare di ciò dopo aver bevuto quella bevanda fumante che avete messo in tavola. Sprigiona un aroma intenso , nuovo e inebriante. P: Mi meraviglio di te, Giovanni. Tutti oramai sanno cosa è il caffè … quando sei vissuto …nel trecento? I: quante zollette signori? B: cosa sono le zollette? P: questa situazione mi disgusta. Comunque io lo preferisco amaro, grazie. I: me-

glio che proseguiamo… Parliamo adesso di un argomento che vi accomuna: Le Donne. Cosa ne pensa lei Ser Petrarca?


P: Oooh la DONNA ! Fera bella e mansueta, angelo mandato dal cielo. Avevo una donna: Laura. Mi piaceva giocare con il suo nome tanto da scriverne un libro: “ In nomine Laurae”, che è andato perduto. I: Veramente Ser Petrarca? non ne conoscevamo l’esistenza. P: Infatti stavo scherzando, mi diletto nel prendervi in giro. Parlando seriamente, io l’amavo alla follia ma il mio amore non era ricambato. Io l'ho desiderata ardentemente ma lei mi voltava le spalle. Così mi rassegnai e divenni chierico. I: Molto interessante, veramente… invece lei Boccaccio? B: Io le donne le capisco benissimo. Intelligenti,cortesi,belle esse sono. Per amore soffrono; Dai padri, dai mariti e fratelli a restare in casa sono obbligate. Che società è mai questa!?! Libertà ad esse date, le loro voglie soddisfate, VOTATE GIOVANNI BOCCACCIO PER UN MONDO MIGLIORE!!! B: Io le donne le capisco benissimo. Intelligenti,cortesi,belle esse sono. Per amore soffrono; Dai padri, dai mariti e fratelli a restare in casa sono obbligate. Che società è mai questa!?! Libertà ad esse date, le loro voglie soddisfate, VOTATE GIOVANNI BOCCACCIO PER UN MONDO MIGLIORE!!! I: ehmmm…. Scusi Boccaccio non siamo in un’intervista elettorale. B: Mi scusi… ma le donne alla testa mi danno. Per loro scrissi un’opera di cento novelle che trattano temi svariati, a volte tristi a volte allegri. E per le più maliziose ci sono anche quelle a tema erotico! In edicola al prezzo di venticinque monete acquistatelo!!! I: Ma questa è pubblicità occulta!… B: Sa, da quando la banca di mio padre fallì, il più possibile cerco di accumulare, con la crisi che c’è … I: Capiamo perfettamente signor Boccaccio. Comunque vi ringraziamo per la vostra cortesia. Salutiamo il nostro pubblico e alla prossima puntata!

Luigi e Marcello III G L. S.


Giornata della memoria: UN SILENZIO CHE FA RUMORE Il 27 gennaio -come ogni anno dal 2005- si è celebrata in tutti i paesi dell'ONU la giornata della memoria. Nel nostro paese però, un preoccupante silenzio ha fatto scaturire più di una polemica. Innanzitutto il silenzio delle televisioni pubbliche e private,che, se negli anni passati avevano inserito nella programmazione di prima serata la visione di film attinenti alle vicissitudini della shoah, quest'anno hanno taciuto in maniera decisamente allarmante. Nonostante le testate giornalistiche abbiano approfonditamente trattato l'argomento, un supporto del mezzo televisivo sarebbe stato se non fondamentale, quanto meno doveroso. Ma un clima di gelida indifferenza o quasi, è quello che si è vissuto all'interno del liceo "A Sciascia" di Canicattì e in altre scuole della provincia di Agrigento. Infatti, se la scuola è il primo luogo insieme alla famiglia nel quale si dovrebbe essere iniziati ai valori per una convivenza civile e rispettosa, soltanto pochissimi professori hanno ricordato l'importante vicenda,che, passando in secondo piano rischia di alimentare le crescenti correnti del negazionismo. In alcuni Paesi europei, tra cui Belgio e Olanda, dove sono forti e ben radicati questi movimenti discriminatori e vergognosi, ogni 27 gennaio vengono organizzate nelle scuole delle visite guidate nei campi di concentramento più vicini, per educare i ragazzi sin dalla più tenera età al rispetto del prossimo e alla conservazione del passato. Certo nessuno può pretendere di chiedere alle scuole italiane iniziative di tale portata, ma almeno di sensibilizzare la coscienza degli studenti per sperare di non cadere in un passato tanto feroce quanto un silenzio che fa paura.

Elisa Verde III G L. S.


Giornata della Memoria … Il ricordo Tutti abbiamo il diritto e il dovere di ricordare. Ricordare per non negare; ricordare perché la storia insegna; ricordare perché uomini, donne e bambini senza colpa sono stati torturati e portati alla morte. Da alcuni anni, nel nostro Paese, si dedica il 27 gennaio alla memoria, al ricordo di una tragedia che sembra tanto lontana, ma che in realtà risale a poco più di mezzo secolo fa: la Shoah. Il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche sfondano i cancelli di Auschwitz e liberano i pochi prigionieri rimasti vivi. Per questo è stata scelta proprio questa data. ”Shoah” in ebraico significa ”annientamento” e indica perfettamente i crimini commessi contro una parte dell’umanità: la comunità ebraica. Tutto questo caos, cominciò a causa dell’assurda idea dei nazisti che si definivano una ”razza pura”. Tutti gli Ebrei, erano costretti ad indossare una stella gialla per distinguersi dalla massa, per uniformare la propria identità e per far notare agli altri cittadini che erano ”diversi” dal resto della società, e se non eseguivano gli ordini, bastava un niente, per farli uccidere. Abbiamo tanti documenti a nostra disposizione per approfondire l’accaduto e conoscere la vera causa dell’inizio di questa persecuzione che portava gli Ebrei alla morte . . . Alcuni di questi documenti e i film prodotti per ricordare. Un esempio sarebbe il film ”Il Bambino con il pigiama a righe” che racconta la storia di un bambino di nome Bruno, figlio di soldato nazista, che si trasferisce con la famiglia vicino ad un campo di concentramento . . . Lì, Bruno, incontra Shmuel, un bam-

bino ebreo prigioniero . . . All’insaputa dei genitori, lui ogni giorno portava del cibo al deportato, e nonostante fosse figlio di nazista, con il passare dei giorni i due diventano amici . . . Come è possibile immaginare, trattandosi di un argomento cos’ forte e violento anche questo film, ha un suo tragico finale: i due bambini ormai legati dall’amicizia credono di andare a fare una doccia, invece quello sarà il loro ultimo saluto. Io penso che l’unica cosa che non si debba dimenticare, sono proprio le pene e le sofferenze subite dagli ebrei in quel lungo periodo durato quasi due anni.

Selene Carlino I A L. S.


Tensione esami di stato “ si accendono le luci qui sul palco…ma quanti amici intorno..che viene voglia di cantare..forse cambiati,certo un po’ diversi..ma con la voglia ancora di cambiare”… così cantava Venditti nella famosissima canzone “notte prima degli esami”. A noi, che ben presto affronteremo l’esame di stato, speriamo che su quel “ palco” una gran luce illuminerà le nostre menti. Sarà il nostro primo esame della vita; difficile certo, ma pur sempre da superare. Di per sé,la parola “esame” provoca tensione, ansia, pressione.. stati d’animo che stiamo attraversando durante l’anno scolastico. Agitazioni e paure sono spesso emozioni vissute dai maturandi che però, sono affiancate anche da altri sentimenti più positivi. Il timore di non sapere cosa succederà, come accadrà, fa strada anche alla voglia di “mordere il futuro”, sentirsi capaci e responsabili di decidere,di cambiare. Naturalmente, queste riflessioni hanno alla base una forte malinconia che nasce dal pensiero di non incontrare più quei compagni con cui hai condiviso 5 anni di vita insieme. “non voglio andare più a scuola”, “non sopporto più i miei compagni” saranno frasi che alla fine di questo anno, ci torneranno in mente e che non avremmo voluto dire mai. Rimpiangeremo tanti momenti trascorsi insieme, avventure pazze, gite scolastiche,lezioni mai ascoltate… ma questo rimpianto si trasformerà in un bellissimo ricordo di un’adolescenza ormai terminata. Si chiama malinconia, anche la paura del futuro che a noi giovani, spaventa tanto. Non potrei di certo dare suggerimenti e consigli a tutti i miei compagni poiché anch’io mi immedesimo in loro. Molti di noi, sono alle prese con le tesine, mappe concettuali, studio di varie materie… pertanto mi auguro che questo coronamento di 5 anni vissuti insieme avvenga nel migliore dei modi.

Denise Milazzo V C L. S.


LA MAFIA FINIRA' QUANDO SARA' SOLO SUI LIBRI DI STORIA

Sentiamo spesso parlare di Camorra, 'Ndrangheta, Sacra Corona Unita.. Ma cosa sono queste organizzazioni? Cosa le accomuna? Ho cercato di approfondire questo argomento e di dare delle risposte alle tante domande che ci poniamo. Quando si parla di mafie si fa in genere riferimento ad organizzazioni criminali che, basandosi su accordi illegali e sull'appoggio di parte della popolazione, cercano di sottomettere lo Stato o di "Sostituirsi" ad esso con prepotenza. Queste organizzazioni, malgrado prendano nomi diversi in base a dove si sviluppano o operano, risultano accomunate dalla stessa logica economica: troviamo la Camorra in Campania, Cosa nostra in Sicilia, la 'Ndrangheta in Calabria e la Sacra Corona Unita, anche se se ne parla meno, ma non pericolosa fra tutte, in Puglia. La loro struttura risulta un mistero, infatti, come sosteneva il giudice Giovanni Falcone: <<La mafia vive in simbiosi perfetta con una miriade di protettori, complici, informatori. L'azione coordinata di tutte le forze dello Stato è necessaria, fondamentale: dal primo poliziotto all'ultimo cittadino. TUTTI DEVONO COLLABORARE PER POTER SCONFIGGERE QUESTA REALTA'. Ciò che bisogna tenere a mente è che,i mafiosi, costituiscono uno "scoglio" per l'intera Nazione, costituendo la prima impresa per fatturato. Circa 150 Mlrd di euro annui. Tra le orrganizzazioni più pericolose, quella più "Grossa" a livello nazionale, è sicuramente Cosa Nostra. Questa, sviluppatasi a Palermo, ha visto come protagonisti, i magistrati come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino che, per primi, hanno costituito una "squadra" di magistrati il cui unico scopo era quello di indebolire i clan Siciliani. Hanno combattuto soprattutto per coloro che ''vivono'' la mafia quotidianamente, poiche Falcone sosteneva che: ''ANCHE L'ELEMENTO MAFIOSO AVRA' UNA SUA FINE, QUANDO SARA' RICORDATO SUI LIBRI DI STORIA, PIUTTOSTO CHE ESSERE TRAGICAMENTE VISSUTO NEL QUOTIDIANO''.

Simone Testa III G L. S.


Supervisione editoriale Prof.ssa Mariella Pirovano

Grafica Giovanni Cimino

Redazione Francesco Rotondo


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