Frati della Corda Gennaio 2013

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Frati della Corda

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Notiziario della Custodia di Terra Santa Gennaio | 2013

PAGINA 3 Beati gli operatori di pace PAGINA 26 Al fiume Giordano la festa del Battesimo di Gesù PAGINA 43 Nuovo impulso all’Università di Betlemme grazie alla Custodia di Terra Santa

Gennaio 2013 | FdC | 1


Indice santa sede Beati gli operatori di pace La Santa Sede cautamente ottimista sull’esito dei negoziati con Israele

Dal 5 al 10 gennaio la Holy Land Coordination in Terra Santa

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Giornata di neve a Gerusalemme

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Conclusa, giovedì 10 gennaio, la XIII Sessione del Coordinamento di Terra Santa

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Al fiume Giordano la festa del Battesimo di Gesù

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Settimana della preghiera per l’Unità dei Cristiani in Terra Santa

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A Cana di Galilea la festa delle nozze

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XIV Magnificat Piano Competition “Nikolaus De La Flüe”

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Nella Chiesa di San Salvatore la preghiera per l’Unità dei Cristiani in Terra Santa

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A Tabgha cerimonia per la benedizione della targa posta durante il “Pellegrinaggio per la Pace in Terra Santa” promosso da UNITALSI

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Giornata d’intercessione per la pace in Terra Santa

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A San Salvatore Bicentenario della Nascita della Beata Maria Caterina Troiani

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Il piu antico concorso di pianoforte in Terra Santa

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La Custodia incontra ufficialmente il nuovo Patriarca Armeno

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Nuovo impulso all’Università di Betlemme grazie alla Custodia di Terra Santa

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Curia generalizia Epifania Aracoeli Nuova sezione nel nostro sito: “Sapevi che …?” Settimana di Preghiera per l’unità dei Cristiani

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patriarcato latino Festa della Madre di Dio e Giornata della Pace 2013 a Gerusalmme

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Curia Custodiale Estratto dal verbale del Discretorio di Terra Santa Agenda del Custode

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regione san paolo Testimonianza da Aleppo: «Quelle due esplosioni a pochi passi da noi» Dal 14 fino al 18 di gennaio si è tenuta a Troodos, Cipro, la settimana di Esercizi Spirituali

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Cronaca DELLA CUSTODIA L’arte si dona… due preziosi violini per il Magnificat Siamo venuti dall’Oriente per adorare il Re dei re

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varie 46 Fraternitas Febbraio 2013

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Notiziario della Custodia di Terra Santa Gennaio | 2013

Frati della Corda

PAGINA 3 Beati gli operatori di pace PAGINA 26 Al fiume Giordano la festa del Battesimo di Gesù

Notiziario della Custodia di Terra Santa

PAGINA 43 Nuovo impulso all’Università di Betlemme grazie alla Custodia di Terra Santa

FRATI DELLA CORDA Notiziario della Custodia di Terra Santa Edizione n. 01 Gennaio 2013

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CONTATTi Segreteria Custodia di Terra Santa St. Francis 1 Jerusalem - POBOX: 186 - Israel custodia@custodia.org STAMPA Franciscan Printing Press fpp@bezeqint.net

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Santa Sede Beati gli operatori di pace Città del Vaticano - Roma, 8 dicembre 2012

1. Ogni anno nuovo porta con sé l’attesa di un mondo migliore. In tale prospettiva, prego Dio, Padre dell’umanità, di concederci la concordia e la pace, perché possano compiersi per tutti le aspirazioni di una vita felice e prospera. A 50 anni dall’inizio del Concilio Vaticano II, che ha consentito di rafforzare la missione della Chiesa nel mondo, rincuora constatare che i cristiani, quale Popolo di Dio in comunione con Lui e in cammino tra gli uomini, si impegnano nella storia condividendo gioie e speranze, tristezze ed angosce [1], annunciando la salvezza di Cristo e promuovendo la pace per tutti. In effetti, i nostri tempi, contrassegnati dalla globalizzazione, con i suoi aspetti positivi e negativi, nonché da sanguinosi conflitti ancora in atto e da minacce di guerra, reclamano un rinnovato e corale impegno nella ricerca del bene comune, dello sviluppo di tutti gli uomini e di tutto l’uomo. Allarmano i focolai di tensione e di contrapposizione causati da crescenti diseguaglianze fra ricchi e poveri, dal prevalere di una mentalità egoistica e individualista espressa anche da un capitalismo finanziario sregolato. Oltre a svariate forme di terrorismo e di criminalità internazionale, sono pericolosi per la pace quei fondamentalismi e quei fanatismi che stravolgono la vera natura della religione, chiamata a favorire la comunione e la riconciliazione tra gli uomini. E tuttavia, le molteplici opere di pace, di cui è ricco il mondo, testimoniano l’innata vocazione dell’umanità alla pace. In ogni persona il desiderio di pace è aspirazione essenziale e coincide, in certa maniera, con il desiderio di una vita umana piena, felice e ben realizzata. In altri termini, il desiderio di pace corrisponde ad un principio morale fondamentale, ossia, al dovere-diritto di uno sviluppo integrale, sociale, comunitario, e ciò fa parte del disegno di Dio sull’uomo. L’uomo è fatto per la pace che è dono di Dio. Tutto ciò mi ha suggerito di ispirarmi per questo

Messaggio alle parole di Gesù Cristo: « Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio » (Mt 5,9). La beatitudine evangelica 2. Le beatitudini, proclamate da Gesù (cfr Mt 5,312 e Lc 6,20-23), sono promesse. Nella tradizione biblica, infatti, quello della beatitudine è un genere letterario che porta sempre con sé una buona notizia, ossia un vangelo, che culmina in una promessa. Quindi, le beatitudini non sono solo raccomandazioni morali, la cui osservanza prevede a tempo debito – tempo situato di solito nell’altra vita – una ricompensa, ossia una situazione di futura felicità. La beatitudine consiste, piuttosto, nell’adempimento di una promessa rivolta a tutti coloro che si lasciano guidare dalle esigenze della verità, della giustizia e dell’amore. Coloro che si affidano a Dio e alle sue promesse appaiono spesso agli occhi del mondo ingenui o lontani dalla realtà. Ebbene, Gesù dichiara ad essi che non solo nell’altra vita, ma già in questa scopriranno di essere fi gli di Dio, e che da sempre e per sempre Dio è del tutto solidale con loro. Comprenderanno che non sono soli, perché Egli è dalla parte di coloro che Gennaio 2013 | FdC | 3


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s’impegnano per la verità, la giustizia e l’amore. Gesù, rivelazione dell’amore del Padre, non esita ad offrirsi nel sacrificio di se stesso. Quando si accoglie Gesù Cristo, Uomo-Dio, si vive l’esperienza gioiosa di un dono immenso: la condivisione della vita stessa di Dio, cioè la vita della grazia, pegno di un’esistenza pienamente beata. Gesù Cristo, in particolare, ci dona la pace vera che nasce dall’incontro fiducioso dell’uomo con Dio. La beatitudine di Gesù dice che la pace è dono messianico e opera umana ad un tempo. In effetti, la pace presuppone un umanesimo aperto alla trascendenza. È frutto del dono reciproco, di un mutuo arricchimento, grazie al dono che scaturisce da Dio e permette di vivere con gli altri e per gli altri. L’etica della pace è etica della comunione e della condivisione. È indispensabile, allora, che le varie culture odierne superino antropologie ed etiche basate su assunti teorico-pratici meramente soggettivistici e pragmatici, in forza dei quali i rapporti della convivenza vengono ispirati a criteri di potere o di profitto, i mezzi diventano fini e viceversa, la cultura e l’educazione sono centrate soltanto sugli strumenti, sulla tecnica e sull’efficienza. Precondizione della pace è lo smantellamento della dittatura del relativismo e dell’assunto di una morale totalmente autonoma, che preclude il riconoscimento dell’imprescindibile legge morale naturale scritta da Dio nella coscienza di ogni uomo. La pace è costruzione della convivenza in termini razionali e morali, poggiando su un fondamento la cui misura non è creata dall’uomo, bensì da Dio. « Il Signore darà potenza al suo popolo, benedirà il suo popolo con la pace », ricorda il Salmo 29 (v. 11). La pace: dono di Dio e opera dell’uomo 3. La pace concerne l’integrità della persona umana ed implica il coinvolgimento di tutto l’uomo. È pace con Dio, nel vivere secondo la sua volontà. È pace interiore con se stessi, e pace esteriore 4 | FdC | Gennaio 2013

con il prossimo e con tutto il creato. Comporta principalmente, come scrisse il beato Giovanni XXIII nell’Enciclica Pacem in terris, di cui tra pochi mesi ricorrerà il cinquantesimo anniversario, la costruzione di una convivenza fondata sulla verità, sulla libertà, sull’amore e sulla giustizia [2]. La negazione di ciò che costituisce la vera natura dell’essere umano, nelle sue dimensioni essenziali, nella sua intrinseca capacità di conoscere il vero e il bene e, in ultima analisi, Dio stesso, mette a repentaglio la costruzione della pace. Senza la verità sull’uomo, iscritta dal Creatore nel suo cuore, la libertà e l’amore sviliscono, la giustizia perde il fondamento del suo esercizio. Per diventare autentici operatori di pace sono fondamentali l’attenzione alla dimensione trascendente e il colloquio costante con Dio, Padre misericordioso, mediante il quale si implora la redenzione conquistataci dal suo Figlio Unigenito. Così l’uomo può vincere quel germe di oscuramento e di negazione della pace che è il peccato in tutte le sue forme: egoismo e violenza, avidità e volontà di potenza e di dominio, intolleranza, odio e strutture ingiuste. La realizzazione della pace dipende soprattutto dal riconoscimento di essere, in Dio, un’unica famiglia umana. Essa si struttura, come ha insegnato l’Enciclica Pacem in terris, mediante relazioni interpersonali ed istituzioni sorrette ed animate da un « noi » comunitario, implicante un ordine morale, interno ed esterno, ove si riconoscono sinceramente, secondo verità e giustizia, i reciproci diritti e i vicendevoli doveri. La pace è ordine vivificato ed integrato dall’amore, così da sentire come propri i bisogni e le esigenze altrui, fare partecipi gli altri dei propri beni e rendere sempre più diffusa nel mondo la comunione dei valori spirituali. È ordine realizzato nella libertà, nel modo cioè che si addice alla dignità di persone, che per la loro stessa natura razionale, assumono la responsabilità del proprio operare [3]. La pace non è un sogno, non è un’utopia: è possibile.


I nostri occhi devono vedere più in profondità, sotto la superficie delle apparenze e dei fenomeni, per scorgere una realtà positiva che esiste nei cuori, perché ogni uomo è creato ad immagine di Dio e chiamato a crescere, contribuendo all’edificazione di un mondo nuovo. Infatti, Dio stesso, mediante l’incarnazione del Figlio e la redenzione da Lui operata, è entrato nella storia facendo sorgere una nuova creazione e una nuova alleanza tra Dio e l’uomo (cfr Ger 31,31-34), dandoci la possibilità di avere «un cuore nuovo» e «uno spirito nuovo» (cfr Ez 36,26). Proprio per questo, la Chiesa è convinta che vi sia l’urgenza di un nuovo annuncio di Gesù Cristo, primo e principale fattore dello sviluppo

integrale dei popoli e anche della pace. Gesù, infatti, è la nostra pace, la nostra giustizia, la nostra riconciliazione (cfr Ef 2,14; 2 Cor 5,18). L’operatore di pace, secondo la beatitudine di Gesù, è colui che ricerca il bene dell’altro, il bene pieno dell’anima e del corpo, oggi e domani. Da questo insegnamento si può evincere che ogni persona e ogni comunità – religiosa, civile, educativa e culturale – è chiamata ad operare la pace. La pace è principalmente realizzazione del bene comune delle varie società, primarie ed intermedie, nazionali, internazionali e in quella mondiale. Proprio per questo si può ritenere che le vie di attuazione del bene comune siano anche le vie da percorrere per ottenere la pace. Gennaio 2013 | FdC | 5


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Operatori di pace sono coloro che amano, difendono e promuovono la vita nella sua integralità 4. Via di realizzazione del bene comune e della pace è anzitutto il rispetto per la vita umana, considerata nella molteplicità dei suoi aspetti, a cominciare dal suo concepimento, nel suo svilupparsi, e sino alla sua fine naturale. Veri operatori di pace sono, allora, coloro che amano, difendono e promuovono la vita umana in tutte le sue dimensioni: personale, comunitaria e trascendente. La vita in pienezza è il vertice della pace. Chi vuole la pace non può tollerare attentati e delitti contro la vita. Coloro che non apprezzano a sufficienza il valore della vita umana e, per conseguenza, sostengono per esempio la liberalizzazione dell’aborto, forse non si rendono conto che in tal modo propongono l’inseguimento di una pace illusoria. La fuga dalle responsabilità, che svilisce la persona umana, e tanto più l’uccisione di un essere inerme e innocente, non potranno mai produrre felicità o pace. Come si può, infatti, pensare di realizzare la pace, lo sviluppo integrale dei popoli o la stessa salvaguardia dell’ambiente, senza che sia tutelato il diritto alla vita dei più deboli, a cominciare dai nascituri? Ogni lesione alla vita, specie nella sua origine, provoca inevitabilmente danni irreparabili allo sviluppo, alla pace, all’ambiente. Nemmeno è giusto codificare in maniera subdola falsi diritti o arbitrii, che, basati su una visione riduttiva e relativistica dell’essere umano e sull’abile utilizzo di espressioni ambigue, volte a favorire un preteso diritto all’aborto e all’eutanasia, minacciano il diritto fondamentale alla vita. Anche la struttura naturale del matrimonio va riconosciuta e promossa, quale unione fra un uomo e una donna, rispetto ai tentativi di renderla giuridicamente equivalente a forme radicalmente diverse di unione che, in realtà, la danneggiano e contribuiscono alla sua destabilizzazione, oscurando il suo carattere particolare e il suo insostituibile ruolo sociale. 6 | FdC | Gennaio 2013

Questi principi non sono verità di fede, né sono solo una derivazione del diritto alla libertà religiosa. Essi sono inscritti nella natura umana stessa, riconoscibili con la ragione, e quindi sono comuni a tutta l’umanità. L’azione della Chiesa nel promuoverli non ha dunque carattere confessionale, ma è rivolta a tutte le persone, prescindendo dalla loro affiliazione religiosa. Tale azione è tanto più necessaria quanto più questi principi vengono negati o mal compresi, perché ciò costituisce un’offesa contro la verità della persona umana, una ferita grave inflitta alla giustizia e alla pace. Perciò, è anche un’importante cooperazione alla pace che gli ordinamenti giuridici e l’amministrazione della giustizia riconoscano il diritto all’uso del principio dell’obiezione di coscienza nei confronti di leggi e misure governative che attentano contro la dignità umana, come l’aborto e l’eutanasia. Tra i diritti umani basilari, anche per la vita pacifica dei popoli, vi è quello dei singoli e delle comunità alla libertà religiosa. In questo momento storico,


diventa sempre più importante che tale diritto sia promosso non solo dal punto di vista negativo, come libertà da – ad esempio, da obblighi e costrizioni circa la libertà di scegliere la propria religione –, ma anche dal punto di vista positivo, nelle sue varie articolazioni, come libertà di: ad esempio, di testimoniare la propria religione, di annunciare e comunicare il suo insegnamento; di compiere attività educative, di beneficenza e di assistenza che permettono di applicare i precetti religiosi; di esistere e agire come organismi sociali, strutturati secondo i principi dottrinali e i fini istituzionali che sono loro propri. Purtroppo, anche in Paesi di antica tradizione cristiana si stanno moltiplicando gli episodi di intolleranza religiosa, specie nei confronti del cristianesimo e di coloro che semplicemente indossano i segni identitari della propria religione. L’operatore di pace deve anche tener presente che, presso porzioni crescenti dell’opinione pubblica, le ideologie del liberismo radicale e della tecnocrazia insinuano il convincimento che la crescita economica sia da conseguire anche a prezzo dell’erosione della funzione sociale dello Stato e delle reti di solidarietà della società civile, nonché dei diritti e dei doveri sociali. Ora, va considerato che questi diritti e doveri sono fondamentali per la piena realizzazione di altri, a cominciare da quelli civili e politici. Tra i diritti e i doveri sociali oggi maggiormente minacciati vi è il diritto al lavoro. Ciò è dovuto al fatto che sempre più il lavoro e il giusto riconoscimento dello statuto giuridico dei lavoratori non vengono adeguatamente valorizzati, perché lo sviluppo economico dipenderebbe soprattutto dalla piena libertà dei mercati. Il lavoro viene considerato così una variabile dipendente dei meccanismi economici e finanziari. A tale proposito, ribadisco che la dignità dell’uomo, nonché le ragioni economiche, sociali e politiche, esigono che si continui « a perseguire quale priorità l’obiettivo dell’accesso al lavoro o del suo mantenimento, per

tutti » [4]. In vista della realizzazione di questo ambizioso obiettivo è precondizione una rinnovata considerazione del lavoro, basata su principi etici e valori spirituali, che ne irrobustisca la concezione come bene fondamentale per la persona, la famiglia, la società. A un tale bene corrispondono un dovere e un diritto che esigono coraggiose e nuove politiche del lavoro per tutti. Costruire il bene della pace mediante un nuovo modello di sviluppo e di economia 5. Da più parti viene riconosciuto che oggi è necessario un nuovo modello di sviluppo, come anche un nuovo sguardo sull’economia. Sia uno sviluppo integrale, solidale e sostenibile, sia il bene comune esigono una corretta scala di benivalori, che è possibile strutturare avendo Dio come riferimento ultimo. Non è sufficiente avere a disposizione molti mezzi e molte opportunità di scelta, pur apprezzabili. Tanto i molteplici beni funzionali allo sviluppo, quanto le opportunità di scelta devono essere usati secondo la prospettiva di una vita buona, di una condotta retta che riconosca il primato della dimensione spirituale e l’appello alla realizzazione del bene comune. In caso contrario, essi perdono la loro giusta valenza, finendo per assurgere a nuovi idoli. Per uscire dall’attuale crisi finanziaria ed economica – che ha per effetto una crescita delle disuguaglianze – sono necessarie persone, gruppi, istituzioni che promuovano la vita favorendo la creatività umana per trarre, perfino dalla crisi, un’occasione di discernimento e di un nuovo modello economico. Quello prevalso negli ultimi decenni postulava la ricerca della massimizzazione del profitto e del consumo, in un’ottica individualistica ed egoistica, intesa a valutare le persone solo per la loro capacità di rispondere alle esigenze della competitività. In un’altra prospettiva, invece, il vero e duraturo successo lo si ottiene con il dono di sé, delle proprie capacità intellettuali, della propria intraprendenza, Gennaio 2013 | FdC | 7


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poiché lo sviluppo economico vivibile, cioè autenticamente umano, ha bisogno del principio di gratuità come espressione di fraternità e della logica del dono [5]. Concretamente, nell’attività economica l’operatore di pace si configura come colui che instaura con i collaboratori e i colleghi, con i committenti e gli utenti, rapporti di lealtà e di reciprocità. Egli esercita l’attività economica per il bene comune, vive il suo impegno come qualcosa che va al di là del proprio interesse, a beneficio delle generazioni presenti e future. Si trova così a lavorare non solo per sé, ma anche per dare agli altri un futuro e un lavoro dignitoso. Nell’ambito economico, sono richieste, specialmente da parte degli Stati, politiche di sviluppo industriale ed agricolo che abbiano cura del progresso sociale e dell’universalizzazione di uno Stato di diritto e democratico. È poi fondamentale ed imprescindibile la strutturazione etica dei mercati monetari, finanziari e commerciali; essi vanno stabilizzati e maggiormente coordinati e controllati, in modo da non arrecare danno ai più poveri. La sollecitudine dei molteplici operatori di pace deve inoltre volgersi – con maggior risolutezza rispetto a quanto si è fatto sino ad oggi – a considerare la crisi alimentare, ben più grave di quella finanziaria. Il tema della sicurezza degli approvvigionamenti alimentari è tornato ad essere centrale nell’agenda politica internazionale, a causa di crisi connesse, tra l’altro, alle oscillazioni repentine dei prezzi delle materie prime agricole, a comportamenti irresponsabili da parte di taluni operatori economici e a un insufficiente controllo da parte dei Governi e della Comunità internazionale. Per fronteggiare tale crisi, gli operatori di pace sono chiamati a operare insieme in spirito di solidarietà, dal livello locale a quello internazionale, con l’obiettivo di mettere gli agricoltori, in particolare nelle piccole realtà rurali, in condizione di poter svolgere la loro attività in modo dignitoso e sostenibile dal punto di vista sociale, ambientale ed economico. 8 | FdC | Gennaio 2013

Educazione per una cultura di pace: il ruolo della famiglia e delle istituzioni 6. Desidero ribadire con forza che i molteplici operatori di pace sono chiamati a coltivare la passione per il bene comune della famiglia e per la giustizia sociale, nonché l’impegno di una valida educazione sociale. Nessuno può ignorare o sottovalutare il ruolo decisivo della famiglia, cellula base della società dal punto di vista demografico, etico, pedagogico, economico e politico. Essa ha una naturale vocazione a promuovere la vita: accompagna le persone nella loro crescita e le sollecita al mutuo potenziamento mediante la cura vicendevole. In specie, la famiglia cristiana reca in sé il germinale progetto dell’educazione delle persone secondo la misura dell’amore divino. La famiglia è uno dei soggetti sociali indispensabili nella realizzazione di una cultura della pace. Bisogna tutelare il diritto dei genitori e il loro ruolo primario nell’educazione dei figli, in primo luogo nell’ambito morale e religioso. Nella famiglia nascono e crescono gli operatori di pace, i futuri promotori di una cultura della vita e dell’amore [6]. In questo immenso compito di educazione alla pace sono coinvolte in particolare le comunità religiose. La Chiesa si sente partecipe di una così grande responsabilità attraverso la nuova evangelizzazione, che ha come suoi cardini la conversione alla verità e all’amore di Cristo e, di conseguenza, la rinascita spirituale e morale delle persone e delle società. L’incontro con Gesù Cristo plasma gli operatori di pace impegnandoli alla comunione e al superamento dell’ingiustizia. Una missione speciale nei confronti della pace è ricoperta dalle istituzioni culturali, scolastiche ed universitarie. Da queste è richiesto un notevole contributo non solo alla formazione di nuove generazioni di leader, ma anche al rinnovamento delle istituzioni pubbliche, nazionali e internazionali. Esse possono anche contribuire


ad una riflessione scientifica che radichi le attività economiche e finanziarie in un solido fondamento antropologico ed etico. Il mondo attuale, in particolare quello politico, necessita del supporto di un nuovo pensiero, di una nuova sintesi culturale, per superare tecnicismi ed armonizzare le molteplici tendenze politiche in vista del bene comune. Esso, considerato come insieme di relazioni interpersonali ed istituzionali positive, a servizio della crescita integrale degli individui e dei gruppi, è alla base di ogni vera educazione alla pace. Una pedagogia dell’operatore di pace 7. Emerge, in conclusione, la necessità di proporre e promuovere una pedagogia della pace. Essa richiede una ricca vita interiore, chiari e validi riferimenti morali, atteggiamenti e stili di vita appropriati. Difatti, le opere di pace concorrono a realizzare il bene comune e creano l’interesse per la pace, educando ad essa. Pensieri, parole e gesti di pace creano una mentalità e una cultura della pace, un’atmosfera di rispetto, di onestà e di cordialità. Bisogna, allora, insegnare agli uomini ad amarsi e a educarsi alla pace, e a vivere con benevolenza, più che con semplice tolleranza. Incoraggiamento fondamentale è quello di « dire no alla vendetta, di riconoscere i propri torti, di accettare le scuse senza cercarle, e infine di perdonare » [7], in modo che gli sbagli e le offese possano essere riconosciuti in verità per avanzare insieme verso la riconciliazione. Ciò richiede il diffondersi di una pedagogia del perdono. Il male, infatti, si vince col bene, e la giustizia va ricercataimitando Dio Padre che ama tutti i suoi fi gli (cfr Mt 5,21-48). È un lavoro lento, perché suppone un’evoluzione spirituale,

un’educazione ai valori più alti, una visione nuova della storia umana. Occorre rinunciare alla falsa pace che promettono gli idoli di questo mondo e ai pericoli che la accompagnano, a quella falsa pace che rende le coscienze sempre più insensibili, che porta verso il ripiegamento su se stessi, verso un’esistenza atrofizzata vissuta nell’indifferenza. Al contrario, la pedagogia della pace implica azione, compassione, solidarietà, coraggio e perseveranza. Gesù incarna l’insieme di questi atteggiamenti nella sua esistenza, fi no al dono totale di sé, fino a « perdere la vita » (cfr Mt 10,39; Lc 17,33; Gv 12,25). Egli promette ai suoi discepoli che, prima o poi, faranno la straordinaria scoperta di cui abbiamo parlato inizialmente, e cioè che nel mondo c’è Dio, il Dio di Gesù, pienamente solidale con gli uomini. In questo contesto, vorrei ricordare la preghiera con cui si chiede a Dio di renderci strumenti della sua pace, per portare il suo amore ove è odio, il suo perdono ove è offesa, la vera fede ove è dubbio. Da parte nostra, insieme al beato Giovanni XXIII, chiediamo a Dio che illumini i responsabili dei popoli, affinché accanto alla sollecitudine per il giusto benessere dei loro cittadini garantiscano e difendano il prezioso dono della pace; accenda le volontà di tutti a superare le barriere che dividono, a rafforzare i vincoli della mutua carità, a comprendere gli altri e a perdonare coloro che hanno recato ingiurie, così che in virtù della sua azione, tutti i popoli della terra si affratellino e fiorisca in essi e sempre regni la desideratissima pace [8]. Con questa invocazione, auspico che tutti possano essere veri operatori e costruttori di pace, in modo che la città dell’uomo cresca in fraterna concordia, nella prosperità e nella pace.

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Santa Sede La Santa Sede cautamente ottimista sull’esito dei negoziati con Israele Roma, 31 gennaio 2013

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a Santa Sede adotta un approccio cauto sugli esiti dell’ultima sessione di negoziati bilaterali con Israele dopo che un membro del governo israeliano ha dichiarato pubblicamente che l’accordo è vicinissimo. In un commento rilasciato ieri al quotidiano The Jerusalem Post il viceministro degli Esteri uscente, Daniel Ayalon, ha dichiarato che la Santa Sede e Israele sono «sul punto di firmare» la parte di accordo dedicata alle questioni economiche e fiscali, dopo l’incontro della commissione bilaterale svoltosi il 29 gennaio a Gerusalemme. Ayalon aggiunge che l’accordo finale è «soggetto alla definitiva approvazione da parte del governo di Israele e della Santa Sede». Da parte sua il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, ridimensiona l’esito dei colloqui, osservando che il comunicato congiunto emesso al termine della seduta del 29 gennaio dalla Commissione bilaterale fissa il prossimo appuntamento della plenaria in giugno a Roma. Raggiunto da Terrasanta.net, padre Lombardi il 30 gennaio osserva che sembra «un po’ forzato» dire che «si è sul punto di firmare». Il direttore della sala stampa della Santa Sede aggiunge però che «è corretto dire che la dichiarazione comune menziona ancora i significativi progressi compiuti e auspica una rapida conclusione dell’Accordo». Israele e la Santa Sede hanno stabilito le relazioni diplomatiche nel 1993, ma da 14 anni restano sul tappeto alcuni problemi su questioni di carattere economico e fiscale. «Negli ultimi quattro anni si è fatta molta strada e grazie a lunghi, intensi e seri negoziati abbiamo superato tutte le difficoltà che finora ci hanno impedito di firmare l’accordo», ha detto Ayalon al Jerusalem Post. Il viceministro ha spiegato che non si è giunti alla firma martedì scorso perché non pareva opportuno che fosse un governo dimissionario, com’è ora quello israeliano, a sottoscrivere il patto. La questione viene così rimessa al prossimo governo. «I lavori della fase preparatoria sono

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ormai conclusi e confido che il nuovo governo voglia firmare presto quella che sarà una pietra miliare nelle relazioni tra le due parti», ha detto Ayalon. Proprio lui ha condotto i negoziati per parte israeliana nell’ultimo quadriennio, ma cesserà le sue funzioni la prossima settimana. Spiega che l’accordo rappresenta «un reale miglioramento delle relazioni tra Israele e Santa Sede, e tra il popolo ebraico e il miliardo di cattolici di tutto il mondo, a beneficio di entrambe le parti». Le discussioni si sono concentrate intorno a tre questioni principali: lo status della Chiesa cattolica in Israele; i diritti su 21 proprietà immobiliari sparse nel Paese (tra le quali il Cenacolo); le questioni relative agli espropri e alla tassazione. Ayalon sostiene che su ciascuna di queste questioni è stato raggiunto un accordo. Il problema più spinoso è quello della sovranità sulla Sala superiore del Cenacolo di cui la Chiesa (e segnatamente la Custodia di Terra Santa) rivendica la proprietà, che però Israele non è disposto a riconoscere. Secondo il Jerusalem Post, che non cita alcuna fonte in proposito, sul tema le due parti hanno essenzialmente concordato di non trovarsi d’accordo, ma di non volere che la questione impedisca di raggiungere l’accordo più ampio. Il quale prevede pure, sempre secondo il quotidiano israeliano, che «le istituzioni religiose della Santa Sede» siano esenti da tasse - come lo sono le sinagoghe e le moschee - mentre non lo saranno le attività commerciali. L’accordo dovrebbe toccare anche il tema degli espropri di proprietà ecclesiastiche per finalità di pubblica utilità. Ci sarebbe una lista di cinque siti – tra i quali il Monte delle Beatitudini e Cafarnao sulle sponde del lago di Galilea e la basilica dell’Annunciazione a Nazaret – dove l’esproprio di terreni non sarà ammesso salvo che per ragioni di pubblica sicurezza in situazioni di emergenza e unicamente in coordinamento con la Chiesa. Terrasanta.net


Curia Generalizia Epifania Aracoeli 11 gennaio 2013

Nuova sezione nel nostro sito: “Sapevi che…?” 15 gennaio 2013

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ome da tradizione, il Ministro generale, Fr. José Rodríguez Carballo, OFM, ha presieduto il 6 gennaio le celebrazioni dell’Epifania nella Basilica di Aracoeli (Roma), dove è venerata con grande devozione l’immagine di Gesù Bambino di Aracoeli, antica Curia generale dell’Ordine. Il Ministro, accompagnato da vari membri del Definitorio, ha celebrato la Santa Messa e l’omelia. Dopo si è svolta la processione con il Bambino Gesù percorrendo la piazza del Campidoglio, dove si trova il municipio e i Musei Capitolini della città di Roma. Quest’anno la partecipazione è stata straordinaria. C’è stata anche la rappresentazione vivente del presepe, con più di 150 persone, e i fuochi d’artificio che sono durati circa 30 minuti. Tutto si è concluso con la benedizione della città di Roma e il bacio del bambinello. Era presente il Cardinale titolare della Basilica, Salvatore De Giorgis.

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opo aver lanciato il nostro nuovo sito web, e aggiunto alcune sezioni interessanti, come ad esempio: Guida per la Formazione Permanente per i Frati Francescani, che è materiale pronto per le comunità, per la formazione permanente. Un’altra nuova sezione è sui Santi Francescani a cura della Postulazione che viene aggiornata con informazioni sugli ultimi santi francescani. Altre due nuove sezioni sono la libreria, dove si possono trovare tutte le pubblicazioni e i documenti per quanto riguarda il nostro Ordine e tutti i Documenti riguardanti il Capitolo generale 2009 e le sue Priorità. Oggi presentiamo una nuova sezione che chiamiamo “Sapevi che…? Pezzi della nostra storia”. Questa include una semplice domanda con una risposta breve, ma che è bene e importante sapere. Speriamo che queste nuove sezioni insieme ad altre sezioni che stiamo preparando per il futuro, insieme alle sezioni delle notizie dai nostri uffici della Curia generale siano di aiuto per conoscere meglio la forma di vita francescana e aiutare per conoscere meglio l’Ordine Francescano.

Settimana di Preghiera per l’unità dei Cristiani 17 gennaio 2013

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l Christian Student Movement in India (SCMI), per celebrare il suo centenario, è stato incaricato di preparare il materiale per la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, esso, a sua volta, ha coinvolto la All India Catholic University Federation (AICUF) e il National Council of Churches in India (NCCI). Durante la fase preparatoria, mentre si rifletteva sul significato della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, si è deciso che, nell’attuale contesto di grave ingiustizia nei confronti dei Dalits (Parìa o “Intoccabili”) in India e nella Chiesa, la ricerca dell’unità visibile non potesse essere disgiunta dallo smantellamento delle caste e dall’attirare l’attenzione al contributo all’unità da parte dei più poveri dei poveri. Gennaio 2013 | FdC | 11


Patriarcato Latino Festa della Madre di Dio e Giornata della Pace 2013 a Gerusalmme Gerusalemme, martedì 1 gennaio 2013 Il Patriarca Latino di Gerusalemme, mons. Fouad Twal ha celebrato la messa solenne della Festa della Santissima Madre di Dio e della Giornata mondiale per la pace, nella Concattedrale del Patriarcato latino affollata di fedeli. Hanno concelebrato con S. B. il Patriarca il nunzio apostolico mons. Giuseppe Lazzarotto, mons. William Shomali, vicario patriarcale e fra Pierbattista Pizzaballa, Custode della Terra Santa oltre a numerosi vescovi, preti e religiosi. Nella sua omelia, il Patriarca ha fatto numerosi riferimenti al messaggio che il Santo Padre ha redatto in occasione della Giornata XLVI della Pace e che ha come tema:“ Beati gli operatori di pace”. Sua Beatitudine Twal ha sottolineato, tra l’altro, che: “Noi cristiani in Medio Oriente, dobbiamo essere operatori di pace, strumenti di riconciliazione. Qui abbiamo il nostro posto. La nostra storia ci insegna l’importante e spesso indispensabile ruolo svolto dalle comunità cristiane nel dialogo interreligioso e interculturale”. Nel corso della sua omelia mons. Twal ha avuto parole di solidarietà con i fratelli della Siria e della Striscia di Gaza sottolineando: “Come non desiderare ardentemente la pace in Siria e la fine del blocco di Gaza!” .

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ari Fratelli nell’Episcopato, Signore e Signori, cari Padri, care Suore, cari Amici. Grazie di essere venuti per iniziare insieme l’anno 2013. Saluto tutti voi porgendovi i miei auguri di pace, interiore ed esteriore. Gli auguri che ci scambiamo vicendevolmente ci impegnano a collaborare insieme perché, nelle gioie e nelle difficoltà, nei successi e nei fallimenti, possiamo vivere insieme questo nuovo anno al servizio della Chiesa Madre. Ognuno con i suoi doni, il suo carisma, le sue preghiere. Per questo, rinnovo fin d’ora il mio apprezzamento e la mia gratitudine, perché vi dobbiamo molto. Non possiamo non ricordare coloro che ci hanno lasciato nel corso dell’ultimo anno. Che la preghiera ci unisca sulla terra e in cielo. Per la Chiesa cattolica, come sapete, il 1° gennaio è la Giornata Mondiale della Pace. Questa giornata è dedicata alla Vergine Maria, Madre di Gesù e Madre nostra. Lei saprà intercedere meglio di chiunque altro per i suoi figli e le sue figlie che vivono in Terra

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Santa e che desiderano la pace in Medio Oriente. In occasione del 1° gennaio 2013, Papa Benedetto XVI ha rivolto un messaggio pieno di saggezza e di appelli, il cui tema è tratto dalle Beatitudini: “Beati gli operatori di pace”. Il Papa invita tutti gli uomini e le donne di buona volontà a lavorare insieme per costruire una società dal volto più umano e solidale. In questa prospettiva, il Papa ha dedicato gran parte del suo messaggio ai “veri” operatori di pace, vale a dire, a “coloro che amano, difendono e promuovono la vita nella sua integralità”. Il Messaggio annuale del Papa incoraggia ciascuno di noi a sentirsi responsabile nella costruzione della pace. Ciò che desidero custodire insieme a voi è il piccolo e concreto vademecum offertoci da Benedetto XVI per un impegno dei cattolici nella vita sociale, economica e politica, basato sul programma delle beatitudini. Il Papa offre uno strumento di riflessione per superare “i sanguinosi conflitti ancora in corso” e “i focolai di tensione e di contrapposizione causati da crescenti diseguaglianze tra ricchi e poveri, dal prevalere di una mentalità egoistica e individualistica espressa anche da un capitalismo finanziario sregolato”. Il Papa non manca di fare riferimento al terrorismo e alla criminalità internazionale, ai fondamentalismi e ai fanatismi, che “stravolgono la vera natura della religione”. Il nostro Medio Oriente e la nostra amata Terra Santa soffrono per l’aumento del fondamentalismo religioso che mette in pericolo le prospettive di dialogo e di convivenza tra le religioni.


Per il Papa, la risposta a queste sfide riguardanti la pace si trova proprio nelle Beatitudini evangeliche, grazie alle quali è possibile costruire una società “fondata sulla verità, sulla libertà, sull’amore e sulla giustizia”. Ma, aggiunge, la vera pace è “dono di Dio e opera dell’uomo”. Benedetto XVI, nel suo libro “Gesù di Nazaret”, ha commentato anche il discorso della montagna. Riguardo alla settima beatitudine, “Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio”, si ferma a sottolineare che con questa frase “si evidenzia una connessione tra filiazione divina e regalità della pace”. E prosegue: “Gesù è il Figlio, e lo è veramente … Stabilire la pace è insito nella natura dell’essere figlio. La settima beatitudine invita dunque a essere e a fare quello che fa il Figlio, per diventare noi stessi ‘figli di Dio’. Questo vale, continua il Papa, anzitutto nel piccolo ambito della vita di ciascuno … Solo l’uomo riconciliato con Dio può essere riconciliato e in armonia anche con se stesso, e solo l’uomo riconciliato con Dio e con se stesso può portare la pace intorno a sé e in tutto il mondo … Che vi sia pace sulla terra (Lc 2, 14), è volontà di Dio e così è anche un compito affidato all’uomo”[1]. I Pastori sono i primi ad aver creduto alle parole degli angeli: “Pace agli uomini”. La pace tra i popoli può nascere e crescere solo se esiste prima in ogni uomo, in ogni famiglia, in ogni comunità religiosa, in ogni popolo. Al di là della mangiatoia di Betlemme, dobbiamo abbracciare con un unico sguardo la Terra Santa. Il buon esito del voto all’ONU della Palestina come Stato non membro deve favorire la pace in tutta la terra di Cristo. Con voi, sono del parere che tutti i mezzi per raggiungere la pace debbano passare per la giustizia e il dialogo, e mai attraverso la violenza. Il percorso è pieno di insidie, ma ci guida la speranza e il canto degli angeli ci rassicura. Papa Benedetto XVI ha ricevuto due settimane fa in udienza il Presidente dell’Autorità Palestinese, Mahmoud Abbas, e ha invitato le diverse parti in causa presenti in Medio Oriente al “coraggio della riconciliazione e della pace”. Commentando la sua visita in Vaticano, il Presidente Mahmoud Abbas mi ha confidato la sua

bella sorpresa nel costatare la gioia del Santo Padre per il voto a favore dello Stato di Palestina. Come non desiderare ardentemente la pace in Siria e la fine del blocco di Gaza! Preghiamo incessantemente per incoraggiare le persone di buona volontà a perseverare fino alla fine nei loro sforzi, dicendo no all’odio e rispettando le legittime differenze religiose, culturali o storiche. Noi cristiani in Medio Oriente dobbiamo essere operatori di pace, strumenti di riconciliazione. Qui abbiamo il nostro posto. La nostra storia ci insegna l’importante e spesso indispensabile ruolo svolto dalle comunità cristiane nel dialogo interreligioso e interculturale. Per questo, si tratta di accogliere con gioia le iniziative che ci uniscono tra cristiani e ci danno più forza. Abbiamo deciso di celebrare quest’anno la Pasqua secondo il calendario giuliano. Gli anglicani e i luterani hanno aderito a quest’iniziativa. Mi auguro che un giorno gli ortodossi compiranno un passo coraggioso per celebrare il Natale secondo il nostro calendario gregoriano. I Pastori sono stati i primi adoratori e i primi messaggeri della Buona Novella della salvezza. Il Vangelo ci dice: “Dopo averlo visto riferirono ciò che del bambino era stato detto loro” (Lc 2,17). Dio li ha scelti come primi testimoni della nascita di Gesù. Riempiti dall’amore e dalla pace di Dio, sono tornati ai loro campi, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto. Sulla scia del Sinodo sulla Nuova Evangelizzazione, tocca a noi essere oggi questi pastori ripartendo da capo, dalla mangiatoia di Betlemme. Possiamo anche noi essere, lungo questoAnno della Fede che la Chiesa ci dona di vivere, fedeli al Bambino del presepe come i pastori. Che in quest’Anno della Fede possiamo chiedere anche noi:“Signore, aumenta la nostra fede” (Lc 17,5). Signore, aumenta in noi la comprensione e la collaborazione. Signore, aumenta in noi l’unità e la comunione. Amen. Buon Anno di pace. + Fouad Twal, Patriarca Latino di Gerusalemme

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Curia Custodiale Estratto dal verbale del Discretorio di Terra Santa 24 Gennaio 2013

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l Discretorio di Terra Santa si è riunito a Gerusalemme, presso la Curia Custodiale, il giorno 24 Gennaio, per la prima riunione del nuovo anno, insieme ai membri del Comitato Capitolare. Il Visitatore Generale, Padre Renato Beretta ofm, ha presieduto la sessione. Il responsabile del Comitato Capitolare, ha spiegato il lavoro svolto e presentato il programma delle prossime tappe. Saranno nominate una Commissione per la stesura dell’Instrumentum Laboris, una Commissione liturgica e una Commissione ad hoc, che si occuperà dei temi di natura giuridica. Il Capitolo si svolgerà nel periodo 1-15 luglio 2013. Il Capitolo zonale della Galilea è spostato al 19 aprile 2013, mentre quello di Giudea rimane fissato al 18 aprile. È stato presentato, stampato dall’ETS della Custodia, il nuovo Catalogo dell’Archivio Storico di Terra Santa, i cui locali, insieme alla nuova Biblioteca della Custodia, verranno inaugurati il 28 febbraio. Il Discretorio ha espresso apprezzamento, sia per i lavori svolti nei nuovi ambienti, che per la pubblicazione, a lungo attesa. Discusse alcune situazioni personali, è stato ratificato l’arrivo di Fra Toji Jose, ofm, della Provincia di S. Tommaso Apostolo (India). Fra Zacheusz Waldemar Drążek ofm, della Provincia di

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S. Edvige (Polonia) arriverà a marzo per prestare servizio. L‘Economato ha presentato il bilancio triennale 2010-2012 e i progetti della CTS per il 2012-2013. Il Discretorio si è soffermato a lungo sul bilancio del prossimo anno, studiando le sempre numerose spese ordinarie e straordiarie a cui è sottoposta la Custodia e valutanto, uno per uno, tutti gli eventuali progetti futuri. Il Museo Nazionale d’Israele ha chiesto in prestito, fornendo tutte le garanzie, due antifonari (Kyriale 12 e il Messale del Monte Sion) per l’esposizione prevista a maggio 2013. Il Direttore del Museo Archeologico seguirà l’iniziativa. Non si è invece potuto dare seguito ad un’analoga richiesta del Metropolitan Museum di New York, riguardo ai capitelli crociati di Nazareth. In seguito al trasferimento in Curia Generale di fr. Silvio De La Fuente, si è discusso della situazione generale della comunicazione della Custodia, con particolare riferimento alla gestione del sito istituzionale (www.custodia.org), deliberando anche le nuove modalità di gestione e responsabilità. Altre decisioni saranno prese nella prossima riunione del Discretorio. Fra Noel Muscat, OFM Pro-Segretario di Terra Santa


Agenda del custode febbraio 2012 02/02 Gerusalemme, San Salvatore: Messa per la Vita Consacrata 03-06/02 Cile: VIII Congresso Commissari America Latina 08/02 Genova, Italia: Incontro aperto al pubblico “Condivisione di territori e convivenza in Terra Santa” 10/02 Perugia, Italia: Incontro aperto al pubblico “Testimonianza su diritti umani e crisi politica in Medio Oriente” 15/02 Milano, Italia: Università Cattolica, “Una presenza che vive: storie e volti dei cristiani in Terra Santa” 15/02 Novara, Italia: incontro aperto al pubblico, presentazione del libro “Aggrappati alle radici”

28/02 Gerusalemme, San Salvatore Discretorio di Terra Santa

contesto della settimana di preghiera per l’unità)

28/02 Gerusalemme, San Salvatore: Inaugurazione nuova Biblioteca e nuovo Archivio della Custodia di Terra Santa

24/01 Gerusalemme: Prima sessione annuale del Discretorio di Terra Santa e Riunione del Comitato capitolare.

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26/01 Tabgha Cerimonia benedizione targa UNITALSI-Sindaco di Roma Capitale

01/01 Gerusalemme, Patriarcato latino: Messa per la Pace in Terra Santa 05/01 Ingresso solenne a Betlemme e Primi Vespri dell’Epifania. 06/01 Betlemme: solennità dell’Epifania

27/01 Gerusalemme:Messa solenne di Chiusura del Bicentenario della Fondatrice delle suore Francescane (CIM) 31/01 Betlemme: Università Cattolica. Firma del contratto di collaborazione.

08/01 Scambio di auguri con le comunità ortodosse 13/01 Kasser el-Yahud, presso Gerico: Solennità del Battesimo del Signore

16/02 Bassano, Italia: Incontro aperto al pubblico promosso dalla Diocesi

20/01 Cana di Galilea: Commemorazione dell’inizio del Ministero di Gesù

18/02 Imola, Italia: Incontro aperto al pubblico promosso dalla Comunità Parrocchiale S. Spirito “Cristiani in Terra Santa: testimoni di una Presenza”

23/01 Gerusalemme:Consiglio Centrale Caritas Jerusalem 23/01 Gerusalemme, S. Salvatore: Preghiera per l’Unita dei Cristiani (nel

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Regione San Paolo Testimonianza da Aleppo: «Quelle due esplosioni a pochi passi da noi» Pace e bene! Ecco le ultime comunicazioni da Aleppo. Preghiamo per suor Rima!

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arissimo P. Custode, Tutti noi frati col vescovo stiamo bene. Ieri eravamo invitati dal vescovo per il secondo anniversario della consacrazione della Cattedrale. Alle ore una esatte abbiamo sentito una grande esplosione ed una pioggia di pietre e polvere; pochi minuti dopo un’altra forte esplosione tutti e due lontane non piu di cento metri dall’episcopio, nel bivio che porta al vescovato e dalle Carmelitane e nella casa dello studente dell’università d’Aleppo adiacente. Le vetrate della chiesa e dell’episcopio sono andate in frantumi; l’auto di Azizieh e del collegio danneggiate dalle pietre volate in aria; una studentessa che pregava in chiesa è stata colpita da una scheggia nella spalla. Il ricovero vicino,

servito dalle suore indiane di Madre Teresa, ha tutti i vetri rotti e depositi d’acqua danneggiati. Per fortuna una sola anziana è stata ferita leggermente. La situazione piu grave è a Gesù Operaio, delle Suore Dorotee. Sono le più vicine al luogo delle esplosioni. Oltre i danni purtroppo una suora, Sr. Rima Nasri, che tornava a casa in quel momento, sembra che sia stata colpita in pieno. Abbiamo perso da ieri le sue tracce. Vi terremo informati, ieri ho avuto notizie dei villaggi la situazione non èfacile ma stanno bene. AYacoubieh c’è l’esercito, mentre gli altri si tovano a Kenaye. Pregate per noi e saluti a tutti. Dai Frati della Siria

La situazione in Siria peggiora, l’emergenza umanitaria continua Purtroppo non sono per nulla incoraggianti le notizie che giungono dalla Siria, dove secondo le stime fornite dall’Alto Commissariato dell’ONU per i diritti umani sarebbero 60 mila i morti dal 15 marzo 2011 ad oggi. Da luglio del 2012 – si legge nel documento – ci sono state qinquemila vittime al mese, più di 160 al giorno. L’emergenza umanitaria continua, e ad aggravare la situazione sono anche le condizioni climatiche di questi giorni, caratterizzati da inondazioni e tempeste di neve. I frati francescani presenti in Siria, nelle grandi città e nei villaggi del nord, continuano a portare il loro aiuto alla popolazione, sostenendo le famiglie che sono rimaste nel paese a superare questo periodo di sofferenza e di perdita dei loro cari. Sostieni i frati della Custodia di Terra Santa che operano nel paese! Le donazioni verranno tempestivamente inviate in Siria, e permetteranno di fronteggiare le necessità della popolazione, in particolare le fasce più deboli. www.proterrasancta.org

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Dal 14 fino al 18 di gennaio si è tenuta a Troodos, Cipro, la settimana di Esercizi Spirituali

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l predicatore Fra Salvatore Ferro OFM, della Provincia della Sicilia, ha parlato sul tema: “Missione e Carisma Francescano alla luce del Prologo di Giovanni”. I frati a Cipro: Zacheusz Dulniok, Gabriele Vormawah, Andrew Arhin, Andrew Verdote e Evencio Herrera, hanno partecipato con grande gioia, potendo vivere il carisma francescano, la vita consacrata e ministeriale con un rinnovamento attraverso la loro conversione. Da questo ritiro hanno ricevuto una grande benedizione. Tutti loro ringraziano il Signore per il dono del rinnovamento spirituale e di vita fraterna. Dio benedica il predicatore che è stato molto bravo. Fra Evencio Herrera, OFM

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Custodiale Cronaca della Custodia L’arte si dona… due preziosi violini per il Magnificat Gerusalemme, 2 gennaio 2013

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a breve testimonianza di Paola Grignola, figlia del Maestro Luigi Grignola che, dopo la scomparsa dei genitori, ha concretizzato il loro desiderio. “Il dono è stato un volere di mio papà e mia mamma. Per mio padre, violinista nell’Orchestra Sinfonica di Torino per circa 40 anni ha sempre sempre suonato questi strumenti d’arte che lo hanno accompagnato per tutta la sua vita. Era loro intenzione donare i violini alla Terra Santa, una decisione maturata da tempo, dettata proprio dall’amore della nostra famiglia per la Terra Santa. L’arte non si vende, si dona! Anch’io sono di questa idea, e ben ragione avevano i miei genitori a pensare in questo modo.” L’importanza dell’arte, nella vita del maestro Grignola, non ha a che fare solo con la sua lunga storia di musicista. In questa storia, infatti, c’è posto anche per gli anni della deportazione a Mannheim, 27 mesi di prigionia, in compagnia del suo violino e della sua arte. Paola Grignola prosegue: “Durante il periodo della guerra il violino l’ha aiutato tanto. Prima di tutto perché, poveretto, non aveva da mangiare, dato che nei campi di lavoro non si mangiava. Ma il cuore, anche a quell’epoca, anche il cuore più duro, di fronte all’arte si piegava. E lo invitavano a suonare. E mio papà, che era un uomo di grande generosità, prendeva i suoi compagni di prigionia, coloro che sapevano anche solo strimpellare e li invitava a suonare con lui e insegnava loro e queste persone, quando papà morì, mi dissero: ‘Lo sa che il suo papà ci ha salvato la vita?’” Ora questi violini suoneranno ancora grazie al Magnificat. Un regalo per i giovani musicisti che si stanno formando a Gerusalemme. Uno dei due, come annunciato dal fondatore del Magnificat, fra Armando Pierucci, sarà affidato a Shireen, una delle allieve più meritevoli tra i vincitori della “String Competition”. Redazione FMC

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Siamo venuti dall’Oriente per adorare il Re dei re Betlemme, 5-6 gennaio 2013

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Epifania, prima manifestazione di Cristo all’umanità, torna puntuale come ogni anno a conclusione delle festività natalizie. Il 5 e il 6 gennaio Betlemme si è di nuovo vestita a festa per commemorare la visita resa dai Magi alla mangiatoia. Sabato mattina la festa è iniziata con l’ingresso solenne a Betlemme di fra Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa, accompagnato dai frati francescani e i parrocchiani di Gerusalemme. La prima sosta del corteo, è avvenuta presso il Convento di Sant’Elia, per lo scambio di saluti con i rappresentanti delle autorità israeliane, il Sindaco

di Beit Jala e la comunità parrocchiale. Il corteo, attraversato il muro di separazione, ha proseguito per le vecchie strade della città fino alla Piazza della Natività e, atteso dalle autorità palestinesi, numerosi frati, i gruppi scout, si è diretto fino alla porta della Basilica per ricevere il saluto dei due Sacerdoti della Chiesa ortodossa e della Chiesa armena. Il Custode è stato accolto dal Guardiano della Basilica, fra Stéphane Milovitch, per iniziare l’ingresso solenne a Betlemme. Nel pomeriggio, dopo la recita cantata dei Primi Vespri e dell’Ufficio delle Letture, la processione Gennaio 2013 | FdC | 19


Custodiale Cronaca della Custodia

si è terminata alla Grotta della Natività per incensare la stella e la mangiatoia. Il giorno 6, Festa dell’Epifania, il Custode ha presieduto la Messa solenne delle ore 10, concelebrata dal Vicario custodiale, il Guardiano di Betlemme, insieme a numerosi frati e sacerdoti, alla presenza del Sindaco di Betlemme, Signora Vera Baboun, Consoli dei Paesi europei. La Messa cantata è stata animata dai cori di Gerusalemme, Betlemme, Nazareth e un coro straniero. Durante l’omelia fra Marwan Daedes, parroco di Betlemme, ha rilevato le differenze tra le figure di Erode e dei Magi. I Magi, personaggi misteriosi, venuti dall’Oriente per cercare la verità nel Re dei Re e, trovato, lo adorarono… Erode, accecato dal potere, compie il massacro più grande ricordato nella storia uccidendo tutti i primogeniti maschi nati a Betlemme e in tutto il suo territorio. Fra Marwan, esorta i fedeli a percorrere, come i Magi, il cammino per cercare la verità che Gesù ci ha lasciato e possiamo trovare nella Sua Parola. Dopo la proclamazione del Vangelo un Diacono ha letto in latino il calendario liturgico del 2013. Al termine della Messa i presenti, radunati nella sala parrocchiale, hanno presentato gli auguri alla famiglia francescana. Alle 15,30 la celebrazione dei Secondi Vespri e la processione solenne verso la Grotta della Natività per la presentazione simbolica al Bambino Re dei regali offerti dai Re Magi: oro, incenso e mirra. Dopo il rito dell’incensamento nella Grotta, fra Pizzaballa ha trasportato la statua di Gesù 20 | FdC | Gennaio 2013

Bambino, Principe della Pace, assiso sul trono regale. Attorniato dall’intera comunità francescana, molti religiosi e religiose dalla folla convenuta in questo giorno di festa per esprimere devozione verso il Figlio di Dio manifestato al mondo, il Custode ha attraversato il chiostro della Basilica per entrare nella Chiesa di Santa Caterina, già gremita di fedeli in attesa. Davanti all’altare maggiore, la regale statua di Gesù Bambino è stata finalmente offerta alla venerazione dei fedeli convenuti, in questo Santo Luogo, per manifestare il proprio affetto e la propria fede al Re Bambino che, entrato nel mondo con assoluta umiltà, ha cambiato per sempre la storia dell’uomo. Mentre la Chiesa cattolica finisce con l’Epifania il periodo delle festività natalizie, le Chiese ortodosse le hanno iniziate oggi, in mattinata, con l’ingresso solenne a Betlemme nella Piazza della Basilica secondo le regole dello Status Quo. Le chiese ortodosse, infatti, celebreranno il Natale il 7 gennaio. www.custodia.org Foto: Nadim Asfour


Dal 5 al 10 gennaio la Holy Land Coordination in Terra Santa 5-10 gennaio 2013

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ei giorni 5 - 10 gennaio si è celebrata la 13 sessione “Coordinamento Terra Santa” (Holy Land Coordination), organizzata dal Coordinamento delle Conferenze episcopali, a favore della Chiesa della Terra Santa e dell’Assemblea dei vescovi cattolici della Terra Santa. La delegazione era composta di otto vescovi d’Europa e del Nord America, accompagnati da esperti. Il tema di quest’anno era: “la sofferenza e le persone vulnerabili in Terra Santa”. Secondo il programma, ricco di incontri e visite alle varie realtà dei cristiani, una delegazione è stata già domenica e lunedì in Giordania, per visitare i rifugiati iracheni e siriani e l’università americana di Madaba, mentre altri hanno potuto avere il permesso per visitare la striscia di Gaza. Nei giorni successivi tutta la delegazione, riunita a Betlemme, ha avuto una sessione dedicata alla situazione attuale della Terra Santa, tenuta da vari interventi dei vescovi locali dell’Assemblea degli ordinari sui vari temi e difficoltà che vivono le comunità cristiane in Terra Santa, e nonché il Nunzio Apostolico Mons. Giuseppe Lazzarotto. Le giornate sono scandite da numerosi momenti

di preghiera, dalla celebrazione quotidiana dell’eucaristia, da incontri con le comunità locali e con i presuli cattolici di diversi riti, con gli studenti della Università di Betlemme e altre autorità locali. La visita si concluderà venerdì 10 gennaio a Gerusalemme con la celebrazione Eucaristica al Santo Sepolcro e con una conferenza stampa alle ore 10.00 presso il Patriarcato latino a Gerusalemme dove sarà rilasciato un comunicato al termine dei lavori. Questo comitato dei vescovi ebbe inizio nel 1997 quando la Conferenza episcopale degli USA chiese alle Conferenze episcopali europee di condividere insieme a loro l’impegno a sostegno della Chiesa in Terra Santa. Così nacque il coordinamento che dal 1998 compie annualmente una visita di solidarietà in Terra Santa. Attualmente la segreteria del Coordinamento è affidato al Dr. David Ryall della Conferenza episcopale d’Inghilterra e del Galles. Della delegazione fanno parte quest’anno 8 vescovi: mons. Joan-Enric Vives, arcivescovo di Urgell, Spagna; mons. Gerald Kicanas, vescovo di Tucson, Stati Uniti; mons. Richard Smith, arcivescovo di Edmonton, Canada; i vescovi Declan Lang e William Kenney della Conferenza episcopale inglese e gallese; mons. Michel Dubost, vescovo di Evry, Francia, e mons. Stephan Ackermann, vescovo di Treviri, Germania. (Zengarini-Tufani). www.custodia.org Foto: Nadim Asfour

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Custodiale Cronaca della Custodia Giornata di neve a Gerusalemme Gerusalemme, 10 gennaio 2013

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a lunedì la Terra Santa è colpita da una delle peggiori bufere di acqua e grandine degli ultimi venti anni. E stamattina Gerusalemme si è svegliata coperta da una bianca coltre di neve. La città è completamente bloccata, le scuole e gli uffici sono chiusi, ma nelle strade bambini e ragazzi giocano felici tirandosi palle di neve. foto di Elisa Penati

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E mentre a Gerusalemme nevicava in tutta la Terra Santa una pioggia battente ha cambiato il panorama. Ecco alcune suggestive immagini scattate da p. Stanislao Loffreda, Professore della Flagellazione, scattate a Cafarnao. www.custodia.org


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Custodiale Cronaca della Custodia Conclusa, giovedì 10 gennaio, la XIII Sessione del Coordinamento di Terra Santa Gerusalemme, 11 gennaio 2013 Pubblichiamo, di seguito, il comunicato diramato dalla segreteria della Conferenza

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a quando i Vescovi del “Holy Land Coordination” si sono riuniti nel mese di gennaio 2012, la popolazione di questa Regione si è trovata a vivere eventi oscuri e drammatici: il conflitto a Gaza e nel sud d’Israele, la guerra civile in Siria, che ha causato un alto numero di rifugiati in altri Paesi, mettendone a dura prova le risorse, la crescente polarizzazione in Israele e Palestina. Questi eventi hanno aumentato l’ansia in tutti gli abitanti della Regione, in particolare tra gli Israeliani, Palestinesi, Ebrei, Musulmani e, soprattutto, tra i cristiani numericamente sempre più in calo. Quest’anno abbiamo incontrato le comunità cristiane di Gaza, Betlemme, Beit Jala, Madaba e Zarqa. Nella valle di Cremisan abbiamo sentito parlare di battaglie legali per proteggere i terreni della popolazione locale e le Istituzioni religiose dall’invasione della “Barriera di sicurezza” vale a dire “il muro”. Assicuriamo che continueremo a sollecitare i nostri rispettivi governi affinché agiscano per prevenire questa ingiustizia. Abbiamo sentito le commoventi testimonianze di religiose impegnate nella cura dei lavoratori migranti, di persone vittime del traffico di esseri umani e dei prigionieri. La nostra fede è stata arricchita dalla forza e dal coraggio testimoniato dalle persone incontrate; con cui abbiamo condiviso una partecipata celebrazione della Messa a Zarqa in Giordania. Coloro che si prendono cura dei più vulnerabili, come i profughi siriani e iracheni in fuga dal terrore e dalla violenza; coloro che lottano di fronte all’oppressione e all’insicurezza da entrambe le

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parti dei Paesi che compongono la Terra Santa. Ci sentiamo spinti a promuovere una pace giusta e invitiamo le comunità cristiane, dei nostri Paesi di origine e le persone di buona volontà di tutto il mondo, a sostenere il lavoro intrapreso in questa Regione per costruire un futuro migliore. Il buon esempio ci è dato da due agenzie che abbiamo visitato: il Catholic Relief Services a Gaza e il programma per i rifugiati in Giordania gestito dalla Caritas. Siamo anche chiamati a riconoscere e a dire agli altri come la fede in Dio porti luce nella vita della gente che vive in Terra Santa. Uno dei modi in cui ciò avviene è l’impegno della Chiesa per l’educazione, un investimento tangibile per il futuro. In nessun luogo ciò è più evidente che nell’Università di Betlemme, dove siamo stati colpiti dalle storie degli studenti e nell’Università americana di Madaba in Giordania. Nel 2009, Papa Benedetto XVI invitò il personale e gli studenti della Regione a essere costruttori di una società giusta e pacifica, composta di popoli diversi per religione e per estrazione etnica. Assieme ai Vescovi locali, incoraggiamo un sostegno concreto per i più bisognosi, la formazione dei giovani e ogni sforzo per la promozione della pace. Incoraggiamo i cristiani a venire in pellegrinaggio in Terra Santa per sperimentare la stessa accogliente ospitalità da noi ricevuta. Lavoreremo strenuamente per persuadere i nostri rispettivi Governi affinché riconoscano le cause che stanno alla radice della sofferenza in questa terra e intensifichino gli sforzi per la realizzazione di una pace giusta. Facciamo eco all’invito rivolto di recente da Papa Benedetto nel suo discorso al Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede: “In seguito


al riconoscimento della Palestina quale Stato Osservatore non Membro delle Nazioni Unite, rinnovo l’auspicio che, con il sostegno della comunità internazionale, Israeliani e Palestinesi s’impegnino per una pacifica convivenza nell’ambito di due Stati sovrani, dove il rispetto della giustizia e delle legittime aspirazioni dei due Popoli sia tutelato e garantito. Gerusalemme, diventa ciò che il Tuo nome significa: Città della pace e non della divisione!”. Ci sostengono le parole tratte da uno dei Salmi pregati insieme ogni giorno: “Domandate pace per Gerusalemme.” (Salmo 122, v.6).

Firmatari del Comunicato finale: S.E. Mons. Richard Smith – Arcivescovo di Edmonton, Canada S.E. Mons. Joan-Enric Vives – Arcivescovo di Urgell and Andorra, Spagna S.E. Mons. Gerald Kicanas – Vescovo di Tucson, Stati Uniti S.E. Mons. Stephan Ackermann – Vescovo di Trier, Germania S.E. Mons. Michel Dubost – Vescovo di Evry, Francia S.E. Mons. William Kenney – Vescovo di Birmingham, England and Wales S.E. Mons. Peter Bürcher – Vescovo di Reykjavik, Conferenza Episcopale del nord Europa S.E. Mons. Declan Lang – Vescovo di Clifton, England and Wales. www.custodia.org

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Custodiale Cronaca della Custodia Al fiume Giordano la festa del Battesimo di Gesù Gerico, 13 gennaio

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el luogo dove Cristo fu battezzato,si è svolta, domenica 13 gennaio, la pellegrinazione organizzata dalla comunità francescana di Gerusalemme. Sulle sponde del fiume Giordano, la celebrazione che ricorda il Battesimo di Gesù e conclude il tempo di Natale. Nel sito, riaperto dal 2011, la Custodia è tornata a officiare la celebrazione nel luogo in cui l’antica tradizione liturgica colloca il Battesimo di Gesù. Centinaia di pellegrini e fedeli,provenienti dalle diverse parrocchie della Terra Santa,hanno seguito la processione partita dalla Chiesa degli ortodossi per giungere fino sulle sponde del fiume. 26 | FdC | Gennaio 2013

Alla cerimonia, presieduta dal Custode di Terra Santa, fra Pierbattista Pizzaballa e concelebrata da numerosi frati e sacerdoti, erano presenti anche le autorità consolari dei Paesi europei. Dopo la preghiera, recitata sulle rive del Giordano e la benedizione dell’acqua, è stata celebrata la Messa cantata, animata dai cori di Gerusalemme e Gerico. Fra Feras Hijazin, Parroco di Gerusalemme, nell’omelia, ha richiamato l’attenzione dei presenti sull’importanza del significato di rivivere il nostro battesimo, ancor più nell’anno della fede, invitando a immergersi, come Gesù, nell’umanità per diventare creature nuove.


Durante la Messa,il rinnovo delle promesse battesimali: della propria fede in Lui e nella Santa Chiesa. La cerimonia è stata allietata dal Battesimo di quattro neonati delle parrocchie locali;un privilegio speciale ricevere questo fondamentale sacramento proprio nell’acqua del fiume Giordano. Al termine della messa la peregrinazione è proseguita con la visita al Monastero grecoortodosso costruito sul Monte della Quarantena. Il nome, risalente al Medio Evo, è legato al ricordodei quaranta giorni trascorsi da Gesù nel deserto, prima dell’inizio della sua vita pubblica. Il Monastero, incastonato nella roccia, è stato edificato alla fine dell’Ottocento dai monaci ortodossi attorno alle grotte in cui vissero gli anacoreti del deserto che abitarono il luogo fin dal V secolo. Il gruppo di fedeli e frati francescani, giunto in cima all’altura dopo aver percorso il sentiero a gradoni che conduce al monastero, si è fermato sulla soglia dell’edificio per la lettura del passo evangelico che ricorda le tentazioni di Gesù. Accolti dai monaci ortodossi, i presenti hanno potuto visitare il Monastero e la chiesa, godendo della stupenda vista che si ammira da questo luogo suggestivo.

Se il Natale e l’Epifania servono, soprattutto, ad aprire il cuore al mistero di Dio fatto uomo che viene a stare con noi; la festa del Battesimo di Gesù c’introduce alla quotidianità di un rapporto personale con Lui che, mediante l’immersione nelle acque del Giordano, ha voluto unirsi a noi. Il Battesimo è il ponte che Lui ha costruito tra se e noi. È il segno che ci indica il cammino da percorrere, in modo gioioso e concreto, per incontrarlo e da Lui sentirci amati. www.custodia.org Foto: Nadim Asfour

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Custodiale Cronaca della Custodia Settimana della preghiera per l’Unità dei Cristiani in Terra Santa 19-27 gennaio 2013

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n molte parti del mondo si celebra la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, appuntamento atteso anche nella Città Santa, dove Gesù rivolgendosi al Padre la vigilia della sua morte così ha pregato: “Che siano una sola cosa perché il mondo creda”. (Gv 17,21). E’ un richiamo che vale in tutti i tempi e tutte le situazioni, ma urge particolarmente in Terra Santa e in tutto il Medio Oriente,in questo periodo dominato da divisioni e persecuzioni. Il tema e la preghiera di quest’anno, affidati ai cristiani dell’India (Movimento Cristiano degli studenti in India), dal “Consiglio ecumenico delle Chiese e il Pontificio Consiglio per l’unita dei cristiani”, si riferiscono alla questione delle discriminazioni sia nella società Indiana sia in tutto il mondo. Le parole del profeta Michea: “Quel che il Signore esige da noi” (cfr 6, 6-8), sono un invito alla riflessione e alla preghiera; affinché il cammino di ognuno di noi sia orientato verso la giustizia, e la misericordia e diventi un segno forte di amore e

speranza per vivere, con umiltà, una scelta radicale di fede nel Signore. Come sempre, anche quest’anno, ogni giorno della settimana, i cristiani appartenenti alle diverse comunità locali, si riuniranno nelle Chiese dei fratelli delle altre confessioni per pregare insieme. La Custodia, invita a partecipare alla preghiera, il giorno 23 gennaio 2013 alle ore 17,00 presso la Chiesa di San Salvatore.

Programma Sabato 19 gennaio, 2013 Anastasis (Chiesa del Santo Sepolcro), Calvario alle ore 17.30 Ufficio della chiesa greco ortodossa “Apodeipnon”(Compieta) Domenica, 20 gennaio, 2013 Cattedrale anglicana di San Giorgio alle ore 17.00 Lunedì, 21 gennaio, 2013 Cattedrale armena di San Giacomo, città vecchia di Gerusalemme, quartiere armeno, ore 17.00 Martedì, 22 gennaio, 2013 Chiesa luterana del Redentore, Muristan, città vecchia di Gerusalemme, ore 17.00 Mercoledì, 23 gennaio, 2013 Chiesa cattolica di San Salvatore, vicino alla Porta Nuova, ore 17.00

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Giovedì 24 gennaio, 2013 Cenacolo, Monte Sion, ore 16.00 Venerdì, 25 gennaio, 2013 Chiesa siriano ortodossa, San Marco, città vecchia di Gerusalemme, quartiere armeno, ore 17.00 Sabato, 26 gennaio, 2013 Chiesa etiope ortodossa, città nuova, Ethiopian Street, vicino alla via dei Profeti, ore 17.00 Domenica, 27 gennaio, 2013 Chiesa greco ortodossa dell’Annunciazione, città vecchia, vicino alla Porta di Giaffa, ore 17.00


A Cana di Galilea la festa delle nozze 20 gennaio 2013

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l villaggio arabo di Kafr Kana, situato a dieci chilometri a nord-est di Nazareth, secondo la tradizione cristiana è identificato con Cana di Galilea, luogo del primo miracolo di Gesù. Durante la festa di nozze, gli sposi terminarono il vino per gli invitati e Gesù trasformò miracolosamente l’acqua in vino. (Gv 2, 1-12) La domenica dopo il Battesimo di Gesù, tanti fedeli, provenienti da diverse Parrocchie della Galilea, arrivano ogni anno per partecipare con la comunità francescana, la festa del nozze di Cana. La Messa solenne presieduta dal Custode di Terra Santa, fra Pierbattista Pizzaballa, è stata concelebrata dal Parroco, fra François Marie Shamieh, dal Guardiano della Basilica dell’Annunciazione di Nazareth, fra. Riccardo Bustos emolti altri sacerdoti. Durante la Messa, tutte le coppie di sposi, giovani e adulte, hanno rinnovato le promesse del loro matrimonio, secondo l’attuale rito liturgico, promettendo fedeltà e amore reciproco. Alla conclusione della messa, fra Pizzaballa rivolge agli sposi l’augurio di mantenere per tutta la vita, queste promesse. Nel XVII secolo il Vaticano riconobbe ufficialmente Kafr Kana come l’antica Cana di Galilea. L’attuale Santuario, edificato dai francescani nel 1881, fu ingrandito negli anni 1897-1905.

“Qualiasi cosa vi dica fatela!” Sembra una frase come la altre... poi detta a dei ‘servitori’. Eppure queste parole della Madre del Signore dette a noi, comunità dei credenti in Cristo, acquistano uno spessore tutto da scoprire in ogni tempo, nel nostro tempo, nel tempo della nostra vita. Siamo in tempo di crisi, di guerra, di ‘rivoluzione’, l’uomo si ritrova sempre in tempi bisognosi di luce. Il tramite di questa luce, nella più squisita tradizione cristiana, è Maria che incessantemente prega il Figlio per noi suoi figli. Ciò deve divenire, per noi, obbedienza, come frutto maturo di un ascoltare/obbedire che trasudi la sofferenza dell’attesa. Attendiamo la novità di Dio; attendiamo sempre e comunque la manifestazione della sua gloria che da Cana si diffonda in ogni parte del mondo; attendiamo qualche cosa di straordinariamente inatteso, come il vino buono in un banchetto che finisce. L’attesa è fiduciosa. L’attesa diviene speranza, una speranza che si alimenta nella fede e nella preghiera, una fede ed una preghiera che è sempre riprova infinità di amore. Fra Marcello Badalamenti, OFM www.custodia.org Foto: Nadim Asfour

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Custodiale Cronaca della Custodia XIV Magnificat Piano Competition “Nikolaus De La Flüe” 27 gennaio 2013

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l 27 gennaio alle ore 18 presso l’Auditorium di San Salvatore a Gerusalemme si svolgerà il concerto finale dei vincitori della Magnificat Piano Competition “Nikolaus De La Flüe” (ingresso libero). Il concorso di pianoforte, organizzato dall’Istituto Magnificat della Custodia di Terra Santa, è giunto alla sua quattordicesima edizione consecutiva ed è il più antico concorso musicale della Terra Santa che si svolge annualmente. Le finalità del concorso I concorrenti sono giovani pianisti palestinesi e studenti di pianoforte iscritti in scuole palestinesi oltre che, naturalmente, agli allievi dell’Istituto Magnificat, qualunque sia la loro provenienza. L’obbiettivo è quello di individuare e promuovere giovani musicisti che in un prossimo futuro possano intraprendere una carriera professionale nel campo della musica, sia come esecutori, sia come insegnanti, nel contesto della società araba. A Gerusalemme Est e nei Territori palestinesi, infatti, le domande di iscrizione alle scuole di musica – specialmente per il pianoforte- sono in continua crescita, ma i professori qualificati sono pochi; lo studio della musica, oltre ad essere un’attività educativa di promozione culturale e sociale, diventa quindi anche un’opportunità interessante di lavoro. Un’altra finalità del concorso è puramente didattica: spronare gli allievi a un maggiore impegno nello studio e incominciare fin da piccoli a sottoporsi al giudizio di una giuria e all’emozione di presentarsi davanti a un pubblico.

per accompagnamento di un brano corale, il Premio “Zia Pina” (in memoria di Giuseppina Zeppilli) incentrato su J.S. Bach, il premio “Premio Vallesina” (dedicato all’associazione marchigiana che ha donato il prestigioso pianoforte Steinway) per due pianoforti e coro e il Premio “Compagnia di San Giorgio” per il miglior esecutore del primo movimento del Concerto per pianoforte e orchestra n. 12 di Mozart. Il coro è lo Yasmeen Buds Choir diretto da Miriam Younan formato dai bambini più piccoli del Magnificat.

La giuria I membri della giuria provengono tutti da conservatori locali e internazionali che a vario titolo intrattengono rapporti con l’Istituto Magnificat: si tratta dei professori Lea Agmon, direttore del conservatorio di Gerusalemme (JAMD), Fernando Scafati e Stefania Redaelli del conservatorio “Arrigo Pedrollo” di Vicenza, Anastasia Dombrovska docente di pianoforte presso il Collegio Musicale della Al-Quds University (l’università palestinese di Gerusalemme) e Andrea Vigna-Taglianti, insegnante presso il Conservatorio Nazionale Palestinese “Edward Said”. Il presidente della giuria è il fondatore e direttore generale del Magnificat P. Armando Pierucci. Il concorso e la giuria seguiranno criteri di trasparenza e regolarità: il presidente della giuria non ha diritto di voto, nessuno dei giurati ha allievi in concorso, il risultato scaturirà dalla media matematica dei voti con l’esclusione del voto più alto e più basso Caratteristiche del concorso e la competizione sarà aperta al pubblico (il 25 Al concorso sono previste diverse categorie, a gennaio dalle ore 9 del mattino e dalle ore 15 del seconda dell’età dei partecipanti e del grado di pomeriggio; il 26 gennaio dalle ore 9). I premi difficoltà dei brani da eseguire. Ogni concorrente si saranno consegnati alla fine del concerto finale esibirà in un brano obbligatorio e in un altro a sua di domenica 27 gennaio. Le cifre distribuite scelta di corrispondente levatura. Oltre al Premio ai vincitori sono poco più che simboliche (al “Nikolaus De La Flüe”, saranno a concorso altri massimo 1500 shekel -300 euro- per i vincitori di premi speciali: il Premio “A.M. Qattan Foundation” categoria, il doppio per i premi speciali); alcuni dei 30 | FdC | Gennaio 2013


vincitori –quando il premio lo prevede o secondo la disponibilità degli sponsor- saranno invitati ad esibirsi in concerto in Europa e in Terra Santa, a incominciare proprio dal concerto di domenica 27 alle ore 18. Lo sponsor principale del concorso è l’Associazione “Amici del Magnificat” della Svizzera, che ha voluto dedicarlo a Nikolaus De La Flüe, il santo patrono della Svizzera, considerato uno dei “Padri della Patria” della Confederazione Elvetica. Per il terzo anno consecutivo gli “Amici

del Magnificat” hanno raccolto l’eredità della Famiglia Tavasani di Treviso, che per undici anni ha sostenuto il Concorso di pianoforte “Carlo Tavasani”, in onore del quale il Magnificat Institute ha pubblicato un volume commemorativo che verrà presentato nel corso della serata. Alla fine del concerto verrà messo in distribuzione materiale promozionale e i DVD di alcuni eventi della passata stagione, compresa la Piano Competition 2012. www.custodia.org

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Custodiale Cronaca della Custodia Nella Chiesa di San Salvatore la preghiera per l’Unità dei Cristiani in Terra Santa 24 gennaio 2013

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erusalemme, la Chiesa madre, luogo privilegiato che coinvolge le diverse appartenenze cristiane. Dove celebrare la Settimana per l’Unita dei Cristiani, non si limita solo a quest’ottavario, ma in modo quotidiano durante tutto l’anno, si cerca di vivere il comandamento del Signore per essere “Uno con Lui!” I fedeli di tutte le confessioni, riuniti ogni giorno dal 19 gennaio fino al 27 gennaio, per partecipare alla liturgia della parola che si svolge nel rito di ciascuna Chiesa di diversa confessione, ieri hanno pregato nella Chiesa francescana di San Salvatore, celebrando il quarto giorno della Settimana per l’Unità dei Cristiani. A presiedere la liturgia della Parola, il Custode di Terra Santa, Fra Pierbattista Pizzaballa, presenti i capi e fratelli delle varie confessioni. Il Custode nella sua omelia, ispirandosi al breve testo del Profeta Michea: “Uomo, ti è stato insegnato ciò che è buono e ciò che richiede il Signore da te: praticare la giustizia, amare la bontà, camminare umilmente con il tuo Dio” (6, 6-8), ha sottolineato

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che vivere l’Ecumenismo a Gerusalemme è un impegno quotidiano, ma nonostante le difficoltà e gli ostacoli, si è chiamati ogni giorno al dialogo, alla reciproca conoscenza e comprensione. Le forme di collaborazioni qui sono molte: comuni iniziative per la giustizia e il perdono, l’aiuto ai più poveri. Il fatto che siamo qui, insieme, è già una testimonianza concreta per i fratelli ebrei e musulmani. Il cammino per l’Unità dei cristiani ci chiede di fare spazio all’azione nuova dello Spirito che ci chiama ad ascoltare insieme la Parola del Signore, a perdonarci come figli dello stesso Padre e incontrarci come fratelli, ben coscienti che l’unità dei cristiani non è il risultato dei nostri sforzi ma il dono di Dio per noi. Al momento della recita del “Padre Nostro” ognuno si è rivolto all’Unico Dio nella sua lingua; una sinfonia di voci, segno d’insistente intercessione per diventare Uno in Lui.

www.custodia.org Foto: Nadim Asfour


A Tabgha cerimonia per la benedizione della targa posta durante il “Pellegrinaggio per la Pace in Terra Santa” promosso da UNITALSI Tabgha, 26 gennaio 2013

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abato 26 gennaio 2013, alle ore 11,00 nel Convento francescano del Primato di San Pietro a Tabgha, si è svolta la cerimonia per la benedizione della targa commemorativa del pellegrinaggio UNITALSI. Alla presenza delle autorità religiose locali e civili romane, il Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha scoperto la targa marmorea, posta a ricordo del “Pellegrinaggio per la Pace in Terra Santa”, promosso dalla sottosezione di Roma dell’UNITALSI. La cerimonia di benedizione è stata celebrata da Mons. Giuseppe Lazzarotto, Nunzio Apostolico in Terra Santa, Mons. Giacinto-Boulos Marcuzzo, Vescovo ausiliare, Fra Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa, Fra Wojciech Boloz, del Guardiano del Convento e altri francescani della Custodia. Per la Città di Roma Capitale e l’UNITALSI (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali), è stato un gesto simbolico per suggellare il gemellaggio tra questo luogo, in cui Gesù diede all’apostolo Pietro il mandato di fondare la Sua Chiesa e la Città sede del Sommo Pontefice. Dopo la benedizione, i saluti delle autorità religiose

locali, civili di Roma e dei rappresentanti di UNITALSI. Fra Pierbattista Pizzaballa, Monsignor Giuseppe Lazzarotto, Monsignor Giacinto Boulos Marcuzzo, Alessandro Pinna, Presidente della Sezione UNITALSI di Roma, Dante D’Elpidio, Vice Presidente Nazionale dell’UNITALSI, Gianni Alemanno, Sindaco di Roma. Al termine della cerimonia, un momento di cordiale condivisione, gustando il piacevole rinfresco allestito di frati del Convento. Il Primo Cittadino ha partecipato soltanto per i primi giorni al pellegrinaggio mentre l’Assessore al Patrimonio e alle Politiche della Casa di Roma, Lucia Funari insieme agli ottanta pellegrini, tra cui molti volontari, disabili e amici dell’UNITALSI, proseguiranno secondo il programma, accompagnati da Don Gianni Toni. Il pellegrinaggio toccherà tutti i luoghi simbolo del Cristianesimo, per terminare il 31 gennaio, con la visita alla città di Gerusalemme. Gennaio 2013 | FdC | 33


Custodiale Cronaca della Custodia Giornata d’intercessione per la pace in Terra Santa 26 Gennaio 2013

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a parola “pace” attraversa tutto il Vangelo: eterna novità di vita per gli uomini di tutti i tempi. La pace ne costituisce un filo conduttore che partendo dall’annuncio della nascita di Gesù Cristo, ne svela il dono per l’umanità amata da Dio: Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama. Dono reale, concreto, frutto di una giustizia che ha la sua radice nel riconoscimento e rispetto dei diritti dell’uomo. Domenica 27 gennaio si conclude la settimana di preghiera per l’Unita dei Cristiani in Terra Santa. In 3.000 città, sparse in tutto il mondo, migliaia di persone pregheranno ventiquattr’ore per la pace e la riconciliazione nella Terra di Gesù. La “Giornata Internazionale d’intercessione per la pace in Terra Santa”, giunta alla quinta edizione, è nata dalla volontà di alcune associazioni cattoliche giovanile per promuovere il dono della Pace di cui, oggi più che mai, sentiamo il bisogno. Nella preghiera, la speranza che il Signore della Pace, rivolga il Suo sguardo su questo mondo, così inquieto e afflitto. Pubblichiamo il Messaggio del Custode per la Giornata della Pace 2013.

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Gerusalemme, 25 gennaio 2013 La parola “pace” attraversa tutto il Vangelo: eterna novità di vita per gli uomini di tutti i tempi. La pace ne costituisce un filo conduttore che partendo dall’annuncio della nascita di Gesù Cristo, ne svela il dono per l’umanità amata da Dio: Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama. Dono reale, concreto, frutto di una giustizia che ha la sua radice nel riconoscimento e rispetto dei diritti dell’uomo. Dice il Papa nel suo messaggio per la Giornata Mondiale per la Pace 2013: Il desiderio di pace corrisponde ad un principio morale fondamentale, ossia, al dovere-diritto di uno sviluppo integrale, sociale, comunitario e, ciò, fa parte del disegno di Dio sull’uomo. Realtà e promessa, la pace è un divenire che Gesù fa diventare beatitudine: Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Un riconoscimento “postumo” che forse ci aiuta a operare delle distinzioni fra tutto ciò che noi chiamiamo “pace”. (In Lc e in Mt, Beati i poveri… perché di essi è il regno dei cieli – e in Mt: beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli). Se, come dice il Papa: La beatitudine consiste nell’adempimento di una promessa rivolta a tutti coloro che si lasciano guidare dalle esigenze della verità, della giustizia e dell’amore, non si può non sottolineare che la “giustizia” della quale è figlia la pace, è cosa


ardua, che deve mettere in conto la fatica e la persecuzione. Una delle più ardue difficoltà che s’incontrano a parlare di Gerusalemme è la domanda di “giudizio” su una situazione che la vede Capitale di un Medio Oriente che patisce violenza, anzi, che sembra avvinto, compenetrato, quasi “abituato” a vivere nella sofferenza. E qui io penso ci sia un argomento che può aiutarci a vivere questa Giornata che, ormai tradizionale, può rivelarsi oggi come una tappa importante, una “giusta” partenza per pregare per la pace. Non dobbiamo giudicare, o – ma è un imperativo – dobbiamo giudicare “con pietà”. Il che vuol dire che prima di pregare, nel nostro cuore, ci deve essere una sincera, profonda e ragionata empatia verso questa situazione di sofferenza, verso tutte le persone coinvolte, verso l’una e l’altra parte. Questo non è disconoscere la verità, ma situarci nella verità del nostro essere cristiani, del nostro trovarci – volerci trovare, a parlare con Dio presentandogli il nostro desiderio di pace. La com-passione, la misericordia, il dovere imprescindibile del perdono (per-dono: dono che si riceve, dono che si offre, dono che si deve offrire per primi in quanto cristiani), devono essere “prima” della nostra preghiera, esserne la base che la genera, che ci unisce, che la farà diventare ascoltata e fruttuosa. Da questi sentimenti, da questa profonda empatia verso Gerusalemme, deve nascere la nostra preghiera.

Allora la nostra sarà una preghiera nella verità, nella giustizia e nell’amore: perché sapremo pregare per Gerusalemme così com’è, accettandone la realtà di oggi, sapremo pregare per Gerusalemme senza pregiudizi o faziosità, senza dannosi idealismi. Sapremo amarla senza paura, senza esclusioni, senza divisioni. Pregheremo perché Dio la faccia capace di accogliere il dono della pace come balsamo sulle sue ferite, come amorevole sollecitudine verso ogni suo abitante, come compassione verso le loro sofferenze, come perdono e misericordia che la faranno capace di speranza e di futuro. Sapremo amarla col cuore sgombro da ogni giudizio, libero, forte di quell’amore che fa posto nel cuore e nella mente alla preghiera per i propri nemici, sapremo pregare per la pace a Gerusalemme pensandola prediletta dall’amore di Dio, Padre di misericordia che ci ama, oggi, così come siamo. Pace è il saluto di Cristo, il suo rivolgersi agli apostoli negli incontri dopo la risurrezione: ed è a questo rinnovato e costante dono della pace che dobbiamo rendere omaggio oggi, facendolo scendere nelle nostre coscienze, lasciandosi educare dalle sue esigenze, lasciando che converta i nostri cuori, perché in noi e attorno a noi, nelle nostre città e a Gerusalemme, ci sia pace. Fra Pierbattista Pizzaballa, OFM Custode di Terra Santa

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Custodiale Cronaca della Custodia A San Salvatore Bicentenario della Nascita della Beata Maria Caterina Troiani Gerusalemme, 27 gennaio 2013

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omenica 27gennaio, nella Chiesa parrocchiale di San Salvatore a Gerusalemme, si concluso il Bicentenario (1813- 2013) per la nascita della Beata Madre Caterina Troiani, fondatrice delle Suore Missionarie del Cuore Immacolato di Maria. La Messa delle ore 10,00 presieduta dal Custode di Terra Santa, è stata concelebrata dal Vicario Custodiale, fra Artemio Vitores, fra Carlos Molinas, Assistente spirituale delle suore del CIM, fra Stéphane Milovitch, Guardiano di Betlemme e dal Postulatore per la causa di beatificazione di Madre Caterina Troiani, Padre Jihad Shweihat. Sull’altare maggiore, il Nunzio Apostolico, Mons. Giuseppe Lazzarotto, Mons. Antonio Franco, Ambasciatore per la Santa Sede e innumerevoli frati e sacerdoti hanno condiviso l’Eucarestia. Nei primi banchi della chiesa, affollata di fedeli, le Suore della Famiglia religiosa presenti in Terra santa, i frati della Custodia il Console Generale d’Italia e il Console di Malta. Nell’omelia fra Pierbattista Pizzaballa, attraverso i brani della Messa ha tracciato l’esperienza vissuta dalla Beata Caterina Troiani. Partendo dalla prima lettura di Neemia, il Custode mette in risalto l’importanzadella rivelazione di Dio, fortemente

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legata a questa Terra. Non una favola, ma vera storia vissuta ancor oggi come missione di cristiani in Terra Santa. “Siamo qui, lo possiamo toccare, nei Luoghi Santi, nel servizio alle necessità di questa terra e di queste comunità”. Dal brano evangelico di Luca, che racconta l’episodio della Sinagoga, Fra Pizzaballa esprime il suo pensiero: “Lo Spirito del Signore che Gesù ci ha donato, deve renderci tutti capaci di trasformare il mondo.” La vita straordinariamente riccadi amore, verso i poveri, gli afflitti, le piccole “morette” abbandonate, di Madre Caterina, è testimonianza esemplare, eredità da seguire. “Ora tocca a noi. Quell’oggi continua. Siamo tutti noi che vogliamo continuare ad essere pane spezzato, innamorati che guardano innanzitutto al Signore e, proprio per questo, consegnati ai poveri di oggi e, qui ed oggi, con la vita, vogliamo dire e gridare che la liberazione è già una realtà e noi l’abbiamo incontrata: Gesù Cristo, nostro Signore”. Madre Caterina: “Vera figlia di San Francesco, amava e inculcava l’amore alla Chiesa non solo


con le parole” nel ricordo di Suor Rosanna Nava, Provinciale del CIM al termine della Santa Messa. Suor Rosanna, ha voluto ringraziare Custodia per tutto quello, che da sempre fanno per il loro ordine. Al termine della cerimonia nell’atrio della Curia è stato allestito un ricco rinfresco, offerto dalle suore del CIM, cui è seguito il pranzo preparato nel refettorio del Convento di San Salvatore, allietato da canti e scambi di saluti.

e il Libano dal 1885, continuano a mantenere le opere di carità, nel servizio ospedaliero, scuole, case per la promozione dei piccoli, dei poveri e dei bisognosi. Testo: www.custodia.org Foto: Nadim Asfour

Madre Caterina “Missionaria in clausura, contemplativa in missione”, con questa semplice espressione, il Papa Giovanni Paolo II ha delineato l’essenza della vita della Beata Madre M. Caterina Troiani, il 14 aprile 1985, giorno della sua beatificazione. Così, oggi, le sue Figlie chiamate ad annunciare il Vangelo con spirito itinerante e penitente, presenti nella Provincia di Terra Santa, Iraq, Siria

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Custodiale Cronaca della Custodia Il piu antico concorso di pianoforte in Terra Santa

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Gerusalemme Est e nei Territori Palestinesi la domanda di musica è in continua crescita, ma mancano gli insegnanti qualificati. A questo scopo l’Istituto Magnificat della Custodia di Terra Santa organizza ogni anno la Magnificat Piano Competition, per individuare e promuovere giovani musicisti che in un prossimo futuro possano intraprendere una carriera professionale nel contesto della società araba, sia come esecutori, sia come insegnanti. Domenica 27 gennaio , nell’Auditorium del Convento di San Salvatore a Gerusalemme, i vincitori del concorso si sono esibiti senza timore

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reverenziale davanti ad un pubblico numeroso. I vincitori erano stati selezionati nei giorni precedenti da una giuria, i cui membri provenivano tutti da conservatori locali e internazionali che a vario titolo intrattengono rapporti con l’Istituto Magnificat. Una giuria qualificata che ha voluto mantenere alto il livello della selezione al pari di quello dei conservatorio europei. Al concorso erano previste diverse categorie, a seconda dell’età dei partecipanti (giovani pianisti tra i 7 e i 21 anni) e del grado di difficoltà dei brani da eseguire. Il concorso è intitolato al patrono della


Confederazione Elvetica Nikolaus De La Flüe, esempio di costruttore di pace tra popoli diversi. Oltre al Premio “Nikolaus De La Flüe”, sponsorizzato dall’Associazione “Amici del Magnificat della Svizzera”, sono stati assegnati altri premi speciali come il Premio “Qattan Foundation” per accompagnamento di un brano corale, il Premio “Zia Pina in memoria di Giuseppina Zeppilli” incentrato su Johann Sebastian Bach, il premio “Premio Vallesina” per due pianoforti e coro, dedicato all’associazione marchigiana che ha donato il prestigioso pianoforte Steinway. Alla premiazione hanno partecipato

anche i rappresentanti locali degli scout della “Compagnia di San Giorgio”, che sostiene da due anni il Magnificat. I brani corali sono stati eseguiti dallo Yasmeen Buds Choir formato dai bambini più piccoli [diretto da Miriam Younan] e dal coro delle adolescenti della scuola [diretto da Lina Pudziuvelyte]. Gli Amici del Magnificat della Svizzera offriranno la possibilità ai vincitori di esibirsi in concerti all’estero. La Magnificat Piano Competition con le sue quattordici edizioni consecutive è il più antico concorso musicale che si svolge annualmente in Terra Santa. L’Istituto Magnificat è attualmente Gennaio 2013 | FdC | 39


Custodiale Cronaca della Custodia

l’unica scuola di musica che può rilasciare diplomi accademici in pianoforte a Gerusalemme Est e nei Territori Palestinesi. Per il terzo anno consecutivo gli “Amici del Magnificat” della Svizzera hanno raccolto l’eredità di Anita Tavasani, che per undici anni ha sostenuto il Concorso di pianoforte “Carlo Tavasani”, in onore del quale il Magnificat Institute ha pubblicato un volume commemorativo che è stato presentato nel corso della serata. Una precedente presentazione era stata effettuata alla fine dello scorso ottobre in Italia a Sacile, dove 40 | FdC | Gennaio 2013

gli amici di Anita e Carlo Tavasani hanno fondato una nuova associazione a sostegno del Magnificat intitolata proprio ad “Anita”, dove il nome diventa l’acronimo dell’associazione: A.N.I.TA (Associazione Noi Insieme per il Magnificat di Terrasanta). Nella prefazione Padre Armando Pierucci, fondatore e direttore generale del Magnificat, racconta la storia e lo spirito del Concorso: «Quattordici anni non sono tanti, ma sono sufficienti per trasformare un ragazzo in un uomo, uno studente in un professore, un pianista principiante in un concertista. E questo è accaduto a Gerusalemme, da quando l’8 Gennaio 2000, primo anniversario della morte di Carlo Tavasani, l’Istituto Magnificat ha iniziato il Concorso Pianistico intitolato proprio a lui, a Carlo. Ora Jiries, Haig, Mirjam, Hani, Emmanuel, Amal, Debi, Julia, Jonatan, Nizar, Valentina hanno completato gli studi musicali a Gerusalemme, in Italia, in Germania, insegnano all’Istituto Magnificat o in altre Scuole, Accademie, Università e svolgono una bella attività concertistica. Qualcuno si è laureato in Medicina, in Legge, in materie scientifiche, ma la disciplina musicale li ha segnati. A tutti è rimasta nel cuore la donna intrepida come un timoniere, tenacemente innamorata come una madre, Anita. Lei ha sostenuto il Concorso, seguendolo anno per anno, tornando per premiare ed abbracciare i partecipanti che ritrovava ogni volta più alti, più belli, più bravi. Questo evento meritava di essere ricordato, e lo facciamo con gratitudine intensa per Anita, la sua famiglia e la sua città. Lo facciamo anche con una certa civetteria: rivedere i volti di quando eravamo più ragazzi, rallegrarci per l’immenso lavoro compiuto e dirci che vale la pena continuare. E infatti il Concorso Pianistico continua; nel nome di St. Nikolaus de la Flüe, con il sostegno


dell’Associazione Amici del Magnificat dalla Svizzera, ma continua. “Noi andiamo avanti”: nei momenti difficili Anita diceva così.» Nelle parole di Anita Crasnich Tavasani Puiatti, mamma di Carlo Tavasani, il ricordo di questa straordinaria iniziativa: «Sono Anita, mamma di Carlo, il figlio che prematuramente mi ha lasciato caricandomi di dolori e sofferenze. La malattia lo aveva colpito in modo crudele e io sono rimasta vicino a lui, con lo strazio nel cuore, impotente ad aiutarlo. Vicino a lui, ho però capito che, con la preghiera,

stavo trasmettendogli fede e rassegnazione e sono arrivata a cogliere il suo ultimo respiro in pace! Ma avevo anche capito che non potevo fermarmi lì con la sua morte. Carlo doveva vivere nei tanti bambini e ragazzi che avrei incontrato per le strade difficili e pericolose, dove i kamikaze seminavano sangue e morte. Così sono partita per la Terra Santa, sentivo che lì mi aspettava Carlo. Specchiandomi negli occhi dolorosi dei bambini e nelle tante ferite che portavano nell’anima, avrei potuto confortare tante miserie. A Gerusalemme, sola e disperata, cercavo l’aiuto Gennaio 2013 | FdC | 41


Custodiale Cronaca della Custodia La Custodia incontra ufficialmente il nuovo Patriarca Armeno 29 gennaio 2013

del cielo che mi portasse in un posto sicuro. Entrando in un vicoletto, mi colpì una scritta “Magnificat”. Entrai e trovai un frate (padre Armando) che sentendo il mio desiderio e progetto di fare un concorso pianistico a premi rimase perplesso e scettico, ma io sapevo che in quella piccola scuola di musica avevo trovato il nido sicuro per i miei ragazzi. Dopo averlo convinto, decidemmo il programma. Padre Armando sempre più preoccupato, io sempre più convinta di essere sulla strada giusta. La notizia di un concorso a premi risvegliò nei tanti ragazzi la voglia di studiare: le iscrizioni affluirono. Arrivammo al 1° concorso nella sala dell’albergo Notre Dame, era gennaio e nevicava, cosa rara in Medio Oriente. I ragazzi si presentarono tutti, entusiasti di quest’avvenimento. Alla presenza del console, il dott. Gianni Ghisi, e signora, e nel pienone di gente che premeva per entrare si svolse il 1° concorso, che è poi proseguito per 11 anni. Il miracolo si era avverato! Io posso ringraziare il buon Dio che mi ha dato la forza di vincere le paure, le notti insonni, la tachicardia che mi attanagliava. Gli anni incominciavano a pesare... Ma la gioia e la riconoscenza dei tanti ragazzi e delle loro famiglie mi hanno ripagato e consolato dei tanti tanti sacrifici. 42 | FdC | Gennaio 2013

M

artedì 29 gennaio, la Custodia di Terra Santa, rappresentata dal suo Vicario, Fra Artémio Vitores, si è recata in delegazione al Patriarcato Armeno per congratularsi con Sua Béatitudine Nourhan Ier Manougian, eletto, il 24 gennaio scorso, 97mo Patriarca armeno apostolico di Gerusalemme, succedendo aTorkom II Manougian, deceduto il 12 ottobre 2012 all’età di novantatré anni. Il Patriarca ha rinnovato a Fra Artémio il desiderio che le due fraternità mantengano le buone relazioni che da secoli le uniscono. In effetti, lungo la storia e a dispetto dei dibattiti teologici, le due comunità hanno saputo allacciare legami d’intesa fraterna, rendendosi scambievoli servizi anche quando le vicende politiche del Paese,erano precarie. I francescani sono particolarmente grati agli Armeni, per averli accolti dopo la loro espulsione dal Cenacolo nel 1551 e protetti per otto anni. Gli Armeni, infatti, offrirono alloggio ai frati all’interno della cinta muraria del loro quartiere, poco lontano dal Convento degli Arcangeli. Recentemente, quest’ospitalità, è stata in parte restituita agli Armeni, allorquando S.B. Torkom II Manougian,ha potuto terminare la sua lunga vita presso l’Infermeria del Convento di San


Salvatore a Gerusalemme; visitato regolarmente dai suoi fratelli, ma anche dai frati francescani dell’Infermeria che l’hanno circondato, ogni giorno, con le loro preghiere. Certamente la Custodia sarà presente il giorno dell’intronizzazione ufficiale di Sua Beatitudine Nourhan Manougian; nuova occasione per condividere insieme una grande gioia. Testo e foto: MAB

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Custodiale Cronaca della Custodia Nuovo impulso all’Università di Betlemme grazie alla Custodia di Terra Santa Betlemme, 31 gennaio 2013

L’

università di Betlemme potrà svilupparsi su un nuovo grande terreno, non lontano dalla sua sede storica, grazie a un accordo con la Custodia di Terra Santa. Oggi 31 gennaio 2013, fra Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa, e fra Peter Bray, Vice cancelliere e amministratore delegato dell’Università, hanno firmato un accordo secondo il quale la Custodia di Terra Santa si impegna a finanziare l’acquisito della proprietà chiamata «del Monte di Davide» (terreno di 12 mila metri quadrati nell’abitato della città di Betlemme, proprietà del patriarcato latino), offrendolo in uso all’Ateneo cattolico per le sue necessità 44 | FdC | Gennaio 2013

accademiche. Per l’acquisto, la Custodia ha offerto 6 milioni di dollari (ulteriori 2,3 milioni sono stati messi a disposizione da altri benefattori), per un totale di 8,3 milioni che coprono circa il 60 per cento del costo del terreno; mentre per il rimanente 40 per cento (che equivale a circa 5,5 milioni), l’Università ha lanciato un appello ai donatori privati. L’accordo, che formalmente si configura come una shared property (proprietà condivisa tra Custodia e Università), è stato definito una forma di «collaborazione fraterna» tra i due enti cattolici, permetterà all’Università di Betlemme


di sviluppare alcuni progetti, fino ad oggi rimasti nel cassetto: 6.200 dei 12 mila metri quadrati disponibili verranno edificati con nuovi spazi adibiti ad aule, laboratori, uffici. E sarà possibile lanciare nuovi master in gestione di impresa, governance e pubblica amministrazione, diplomazia internazionale e politica estera, oltre a corsi professionali per assistenti sociali. «Stiamo avvicinandoci al nostro quarantesimo anniversario - spiega fra Peter Bray -, e possiamo stabilire un nuovo standard per la formazione dei futuri leader della Palestina. Ringrazio la Custodia di Terra Santa e tutti i generosi donatori che ci offrono questa rafforzata opportunità per servire il popolo palestinese». L’università di Betlemme è stata il primo Ateneo cattolico del Medio Oriente. La prima pietra venne posata da Papa Paolo VI in occasione del suo storico pellegrinaggio in Terra Santa, nel 1964; le ordinarie attività accademiche vennero inaugurate tuttavia quasi dieci anni dopo, nel 1973. L’università oggi propone numerosi corsi

di laurea sia in campo umanistico (lingua araba, lingua inglese, scienze sociali e studi religiosi) sia scientifico (gestione aziendale, scienze infermieristiche, scienze per l’insegnamento) oltre a scuole di specializzazione e a master post universitari (in cooperazione internazionale e sviluppo, biotecnologia e turismo). L’Università è gestita dai Fratelli delle scuole cristiane - noti anche come Lasalliani dal cognome del fondatore Giovanni Battista de La Salle (16511719) - che, dal 1878 sono presenti in Terra Santa con le loro scuole. Da quando l’università è stata fondata, si calcola che più di 14.500 giovani palestinesi, sia musulmani sia cristiani, siano stati formati nelle sue aule. Laureati che, non di rado, raggiungono in Palestina ruoli di responsabilità significativi; come è successo ultimamente a Vera Baboun, ex studentessa ed ex insegnante dell’Ateneo, eletta lo scorso novembre primo Sindaco donna di Betlemme.

Testo Terrasanta.net foto: MAB

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Cronaca Custodiale Varie

A Forio, commemorazione di Fra Ludovico Cigliano

Nel mese di Settembre 2012 a Forio di Ischia c’è stata la commemorazione di Fra Ludovico Cigliano,una grande figura della Custodia di Terra Santa. Per l’occasione il Comune ha dedicato una strada al Frate. I parenti del nostro confratello con l’aiuto dell’amico dott. Pensa, hanno organizzato una grande festa con S. Messa celebrata dal P. Commissario di Napoli, banda musicale, rinfresco per tutto il Paese. Padre Memorabile l’ultimo avvenimento nella storia del Tabor quando papa Paolo VI, durante il pellegrinaggio in Terra Santa salì al monte nel pomeriggio del 5 gennaio 1964. Accolto dal superiore p. Ludovico Cigliano e dalla comunità francescana, Paolo VI pregò a lungo in ginocchio nella basilica della Trasfigurazione. Finita la meditazione, Sua Santità fu accompagnato a Casa Nova: dal terrazzo egli ammirò la valle di Esdrelon, illuminata dalla luce radente del sole che calava dietro la catena del Carmelo. Padre Carlo Cecchitelli, OFM

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Attività scolastica interculturale nel Museo dello SBF

Una breve testimonianza di Fra Diego dopo la sua partecipazione al Concerto del 12 gennaio, organizzato dalla Comunità Shalom Palazzolo S/O - Brescia, Italia Pace a te cara suor Rosalina! E con te ogni ragazzo e ragazza che accogli, assieme alle anime chiamate da Dio in quel pezzetto di Terra dove siete... e per me diventa una terra santa anche quella. Sono rimasto molto edificato dalla vostra testimonianza e dalla tua vitalità cara Rosalina. Sii benedetta. Mi spiace non essermi potuto fermare di più nella vostra comunità... Sono convinto che la tua appassionata scelta di custodire le vite di questi ragazzi che bussano o arrivano per strade che Dio solo conosce... sia una CUSTODIA della VITA che non deve essere lasciata sola... come il Getsemani, come Gesù, nostro Signore. Alle volte anch’io cara Rosalina, come ti dicevo quella sera sul palco, vedo nelle persone, in quelle mani forgiate dal lavoro, in quegli occhi belli... vedo il volto del Signore... La Terra Santa che non deve essere abbandonata! Cara Rosalina, un abbraccio più vivo, in una danza di lode al Signore che viene sempre in cerca di noi, anche quando noi non vogliamo! Fra Diego Dalla Cassa, ofm

Il 20 dicembre scorso è stata tenuta nel Museo una speciale attività che ha avuto come protagonisti 21 bambini e 4 insegnanti di due fra le scuole primarie di Gerusalemme che si dedicano a favorire incontri tra le varie componenti culturali e religiose della Città Santa. Alcuni bambini appartenevano a una scuola ebraica (Argentina school) e gli altri ad una scuola araba (Ahmad Samad). Anche gli insegnanti accompagnatori provenivano dai due diversi istituti. Per circa un’ora i piccoli visitatori sono stati liberi di avvicinarsi ai pezzi archeologici esposti e di prendere ispirazione da essi per realizzare dei disegni, alcuni decisamente artistici, altri ricchi di fantasia. Una seconda porzione di tempo è stata dedicata ad una speciale rappresentazione scenica: due degli insegnanti impersonavano, anche attraverso i loro costumi, due tra i personaggi più famosi rispettivamente delle culture araba ed ebraica: Abu alFida e Maimonide. I bambini seduti nello scenario suggestivo della antica Farmacia Francescana stavano attenti a quanto i loro maestri venivano loro via via 1esponendo. Il luogo scelto non è stato casuale: stando alle numerose didascalie dipinte su numerosi vasi della stessa Farmacia appare evidente l’influsso della medicina orientale tradizionale, araba ed ebraica, sulla scienza medica occidentale. Questo fatto medesimo costituisce quindi un insegnamento molto valido riguardante l’opportunità di integrazione tra diverse culture. Bollettino SBF gennaio 2013

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Cronaca Custodiale Varie

Solenne commemorazione del martirio del servo di Dio Padre Alberto Amarisse da Cave ofm

Il grazie della comunità di Betlemme ai sostenitori della Campagna Natalizia 2012

Domenica 27 gennaio 2013 Carissimi, al termine del gennaio 1920 in un remoto villaggio dell’Armenia Minore, oggi parte della Turchia, il nostro concittadino P. Alberto Amarisse, francescano di Terra Santa, all’età di 46 anni veniva barbaramente ucciso dai Turchi in odio alla fede e alla carità da lui esercitata verso i cristiani armeni. Augurandoci che tra la nostra gente cresca sempre di più la venerazione verso la sua figura in vista della beatificazione, come ogni anno la comunità cristiana è lieta di invitare tutti i cittadini alla sua commemorazione. PROGRAMMA Ore 10,30 Via Crucis in memoria dei Martiri missionari Ore 11,00 S. Messa solenne nella chiesa di S. Stefano presieduta dai Francescani di Terra Santa. Al termine le autorità e la popolazione si recheranno a deporre una corona di fiori nel sito su cui sorgeva la casa natale di P. Alberto, in Vicolo Corallo. Ore 17,15 S. Messa di ringraziamento nella Collegiata di S. Maria

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Anche per il 2012 sono stati moltissimi gli amici pro Terra Sancta che in occasione del Natale hanno sostenuto le pietre vive di Betlemme e le opere dei frati francescani nella città di Gesù. Con il vostro contributo, ATS pro Terra Sancta ha potuto sostenere le attività del Franciscan Social Service Office e delle suore Gianelline della Società Antoniana, e aiutare concretamente 100 bambini tra i più indigenti, insieme alle loro famiglie, e 50 anziani di Betlemme. In particolare, sono stati acquistati: apparecchi acustici per cinque bimbi, medicinali e latte, abbigliamento invernale per bambini bisognosi e pasti per gli anziani della casa di accoglienza gestita dalla Società Antoniana. Molti aiuti verranno poi utilizzati durante tutto il 2013 per venire incontro alle necessità di tante famiglie. Luogo Santo e patrimonio di tutti i cristiani del mondo, Betlemme vive giorno per giorno la sua vocazione a essere “la culla del Messia”, il luogo in cui Gesù si fece bambino. Qui la presenza di una comunità cristiana viva e solida rimane fondamentale. Per questo le famiglie di Betlemme sono grate ai tanti amici pro Terra Sancta per il loro gesto di solidarietà e per il loro generoso sostegno.


L’amicizia dei The Sun, la rock-band italiana testimonial della campagna di Natale, nei confronti di Betlemme

Hanno portato Betlemme in giro con loro, nella loro tournée invernale, parlando a migliaia di giovani di ciò che hanno visto e vissuto in Terra Santa e soprattutto nella città in cui è nato Gesù. Sono i The Sun, giovane rock-band italiana che quest’anno è stata coinvolta nella campagna natalizia di ATS pro Terra Sancta, prestandosi come Testimonial. Ecco il messaggio di Francesco Lorenzi, portavoce del gruppo, al termine di questa campagna: “Vedere che il bene genera bene, amore e gratitudine è sempre una grande emozione! La collaborazione con ATS pro Terra Sancta per la campagna “A Natale ritorna alle origini” è stata quindi motivo di grande gioia per noi The Sun. Abbiamo coinvolto migliaia di giovani trasmettendo loro l’importanza dell’impegno in favore dei più deboli. Oltre al bel risultato economico raggiunto nella raccolta fondi, ritengo che l’aspetto più interessante di questa collaborazione sia stato il coinvolgimento di giovani coscienze. Il mondo ha

bisogno di questo, perchè oggi i tanti giovani che si sono dati da fare per sostenere il progetto “A Natale ritorna alle origini”, domani si daranno da fare per qualcos’altro. É un circolo virtuoso che una volta innescato si alza verso il cielo“. In questi giorni, il contributo raccolto dai fans e dagli amici della rock-band è giunto fino a Betlemme, portato di persona dal bassista del gruppo Matteo Reghelin, e consegnato alla casa di accoglienza per anziani della Società Antoniana e ai bimbi disabili dell’Hogar Niño Dios. Un gesto di amicizia e di sostegno concreto che Betlemme si ricorderà! Guarda il video realizzato a inizio campagna “I The Sun insieme ad ATS pro Terra Sancta per sostenere Betlemme” e il video realizzato al momento della consegna del contributo a Betlemme. www.proterrasancta.org Foto: Miriam Mezzera

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Cronaca Custodiale Varie

Servizio Civile a Gerusalemme: il racconto di Nando al termine di quest’esperienza Questa settimana termina l’esperienza del Servizio Civile per i quattro giovani italiani, che durante quest’anno sono stati impiegati in diversi modi presso i progetti di ATS pro Terra Sancta, grazie a un accordo con l’Università di Bari. Hanno messo a frutto le loro competenze e le loro conoscenze, ma soprattutto hanno imparato tanto, e tornano a casa arricchiti da un’esperienza umana e professionale unica. Ecco il racconto di Nando Gizzi, impegnato presso l’Ufficio Tecnico della Custodia di Terra Santa, nell’ambito del progetto “Raccontare la Terra Santa“.

Imparare il servizio, come ideale della vita

“Questo è stato un anno di grandi scoperte e di grande crescita, soprattutto perché ho imparato che lavorare richiede una disponibilità totale a quello che accade, una prontezza a dir di sì e ad accogliere anche gli imprevisti come una possibilità positiva dentro le giornate. È capitato spesso, infatti, durante quest’anno, che mi svegliavo con in testa una certa idea di quello che c’era da fare e che dovevo fare, e poi, arrivato in ufficio, questa idea veniva completamente stravolta di fronte a nuove necessità, impellenze o emergenze che erano sorte nel frattempo. Quasi ogni mattina mi sono ritrovato a rivedere programmi e progetti iniziali per rispondere alle nuove priorità: non è stato sempre semplice, spesso si è trattato di una lotta tra l’aderire completamente a quella novità che mi veniva richiesta in quell’istante e una resistenza, un attaccamento alla mia misura e a quello che avevo in mente io, e non sono mancati momenti in cui in questa “lotta” quotidiana non

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mi sia sentito schiacciato, sconfitto, o frustrato. Ma, alla lunga, nel tempo, mi sono accorto di essere stato completamente plasmato in questa disponibilità, educato a questa apertura, e di aver imparato che “servire”, cioè il mettersi realmente al servizio dell’altro, di quello che ti sta di fronte, di ciò che capita, secondo le mie capacità, i miei interessi e la mia umanità, è davvero l’ideale di tutta la vita. D’altronde, la fortuna è stata di lavorare qui, a Gerusalemme, in un posto dove ogni pietra mi ha ricordato e testimoniato che questo ideale è diventato reale, è diventato “carne”, da quando, circa 2000 anni fa, Dio ha deciso di diventare un uomo e ha scelto di mettersi Lui, per primo, al mio servizio”. www.proterrasancta.org

Nominato nuovo direttore della Caritas Don Raed Sahlieh è stato nominato nuovo direttore di Caritas Jerusalem, che sostituirà la signora Claudette Habash, dopo più di 20 anni. Nel consilgio di presidenza (Patriarca Latino, Custode di Terra Santa, Vescovo Melchita, Vescovo Maronita, Vescovo siriaco, Vescovo armeno), tenutosi oggi, oltre ad eleggere il nuovo direttore, sono stai approvati i nuovi statuti di CJ e il nuovo Consiglio Esecutivo, i cui membri rappresentano tutte le chiese cattoliche. Per la comunicazione ufficiale, si attende l’accettazione di ciascuno dei membri del Consiglio. www.custodia.org


Secondo uno studio demografico, in Terra Santa più palestinesi che ebrei nel 2020

Un grafico dell’Ufficio centrale di statistica palestinese L’Ufficio palestinese di statistica stima che il numero degli arabi in Terra Santa uguaglierà quello degli ebrei nel 2016 e lo supererà nel 2020. L’Ufficio calcola che oggi , a fronte di poco più di 6 milioni di ebrei, i palestinesi siano 5,8 milioni, così distribuiti: 2,7 milioni in Cisgiordania, 1,7 nella Striscia di Gaza e 1,4 in Israele (a cui si aggiungono 5,5 milioni di palestinesi residenti nei Paesi arabi e altri 655 mila sparsi nel resto del mondo). Il Centro di statistica palestinese spiega che, in base agli attuali tassi di natalità, la popolazione ebraica e quella palestinese si uguaglieranno nel 2016, mentre gli arabi sopravanzeranno gli ebrei nel 2020, quando saranno 7,2 milioni contro 6,9.

I critici osservano però che in passato l’Ufficio centrale di statistica palestinese ha commesso errori di valutazione, in particolare nel febbraio 2005, quando pubblicò uno studio in cui si sosteneva che la popolazione araba di Israele, Cisgiordania e Gaza avrebbe raggiungo i 6,3 milioni nel 2010. La proiezione risultò sballata di 500 mila unità. Il nuovo rapporto, intitolato I palestinesi alla fine dell’anno 2012, spiega che i dati non sono basati unicamente sulle stime dell’Ufficio palestinese, ma anche su estrapolazioni dal compendio delle statistiche israeliane al 2012. Nello specifico, annota che il tasso di fertilità dei palestinesi residenti in Israele nel 2011 è stato in media di 3,3 parti per donna, superiore a quello delle donne israeliane che si è attestato al 3. Nel frattempo anche l’Ufficio centrale di statistica israeliano ha pubblicato dati che mostrano come la popolazione ebraica in Israele abbia superato i sei milioni di individui, una cifra densa di significato simbolico perché uguaglia il numero di ebrei che furono mandati a morte con l’Olocausto. «È una grande gioia sapere che oggi vi sono più di 6 milioni di ebrei in Israele», ha osservato Dina Porat, capo dell’ufficio storico dello Yad Vashem e del Centro Kantor per lo studio dell’ebraismo europeo, in una dichiarazione rilasciata al quotidiano britannico The Guardian. «Ma a livello planetario – ha aggiunto la studiosa – non abbiamo registrato incrementi. Prima della Shoah c’erano circa 18 milioni di ebrei in tutto il mondo. Alla fine ne erano rimasti 13 milioni, dato che è rimasto invariato ancora oggi. Ora gli ebrei israeliani si avvicinano ad essere la metà della popolazione ebraica mondiale. E ciò conferisce loro una posizione centrale».

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Fraternitas

FRATERNITAS

Ita. Vol. XLVI. Nr. 195 — OFM Roma — E-mail: fraternitas@ofm.org — 01. 02. 2013

Roma, PUA – Festa della PUA e del Gran Cancelliere

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uest'anno la festa della Pontificia Università “Antonianum” e del Gran Cancelliere è stata abbinata al Convegno su L’anno del-

la fede: un contributo alla sua celebrazione, tenutosi nei giorni 15 e 16

gennaio 2013 nell'Aula Magna della Pontificia Università Antonianum. La prima sessione del Convegno, 15 gennaio, è stata moderata da Fr. Vidal Rodríguez López, Segretario generale per la Formazione e gli Studi dell'Ordine dei Frati Minori. Sono intervenuti Fr. Jorge Horta, decano della Facoltà di Diritto Canonico della PUA, con la relazione: Il “Motu Pro-

prio” Porta fidei: il suo contenuto e la sua collocazione nel pontificato di Benedetto XVI; Fr. Stéphane Oppes,

di Sr. Mary Melone, SFA, Decano della Facoltà di Teologia della PUA, su Vivere la fede tra decisione e re-

sponsabilità: la prospettiva dei Sermoni di Antonio di Padova. Il Conve-

gno si è concluso con il messaggio di Fr. José Rodríguez Carballo, Ministro Generale dell'Ordine dei Frati Minori e Gran Cancelliere della Pontificia Università Antonianum. L'ultima sessione è stata impreziosita dalla partecipazione del Quintetto Polifonico Italiano "Clementi Terni" di Firenze, il quale ha eseguito canti liturgici e paraliturgici, laudi cortonesi e melodie del repertorio dei trovatori.

Professore della Facoltà di Filosofia della PUA, che ha parlato de L’esi-

stenza umana a stabilitate fidei per serenitatem rationis. La seconda ses-

sione, moderata da Fr. Marek Wach, Segretario generale della PUA, si è tenuta il 16 gennaio 2013, con l’intervento di Fr. Priamo Etzi, Rettore Magnifico della PUA, e la Relazione

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Assistente per il Dialogo con l’Islam

l Definitorio generale ha nominato come Assistente per il Dialogo con l’Islam Fr. Ruben Tierrablanca della Fraternità di Istanbul. L’obiettivo generale di questo servizio consiste nell’offrire accompagnamento e animazione ai frati che vivono nei paesi con presenza musulmana, per diffondere lo spirito del dialogo nella testimonianza e annuncio del Vangelo attraverso i mezzi a nostra disposizione. Specificamente, l’Assistente intende impegnarsi in questo triplice compito: applicarsi alla conoscenza e approfondimento della realtà socio-religiosa là dove si trovano i frati a convivere con l’Islam; rinnovare la formazione biblico -teologica e spirituale dei frati secondo la visione attuale della Chiesa e dell’Ordine in vista di un’apertura all’incontro dell’altro; promuovere incontri e reti d’informazione e di collaborazione tra le diverse Entità, creando commissioni regionali per

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II Congresso Missionario Francescano dell’America Latina e Caraibi

incontri periodici. Le proposte operative dal febbraio 2013 all’aprile 2015 sono le seguenti: intervenire agli incontri organizzati dal Servizio per il Dialogo (Nairobi 2013, Medio Oriente 2014, Europa 2015); allargare la partecipazione dei corsi annuali organizzati dalla Fraternità d’Istanbul nel mese d’ottobre; partecipare con l’animazione specifica al Congresso internazionale sulla missione evangelizzatrice (Assisi 2014); organizzare corsi specifici sul dialogo islamo-cristiano per la formazione permanente dei differenti settori di vita e missione delle Entità.

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l Secondo Congresso Missionario Francescano dell’America Latina e dei Caraibi si terrà a Canindé, Brasile, dal 21 al 27 aprile 2013, a continuazione di quello celebrato a Cordoba, in Argentina nel 2008. Obiettivo generale: Riaffermare il primato dell’azione della nostra missione francescana per la Nuova Evangelizzazione in America Latina e nei Caraibi. Obiettivi specifici: Animare la conversione dei fratelli per rispondere in modo vitale e profetico alla Nuova Evangelizzazione e incoraggiare i frati dell’America Latina e dei Caraibi a percorrere nuovi cammini nella nostra missione evangelizzatrice. Link: http://www.sifem-cfmb.blogspot.com.br

Agenda del Ministro generale ►02 febbraio: Partecipazione con i religiosi e il Santo Padre alla Festa della Vita Consacrata (Vaticano). ►04-12 febbraio: Visita alla Provincia dei SS. Francesco e Giacomo (Jalisco-Messico) e con i Definitori provinciali del Messico. ►14-15 febbraio: Partecipazione al Consiglio UFME (Roma-Italia). ►15-26 febbraio: Visita alla Provincia S. Tommaso Apostolo (India). ►28 febbraio: Inizio dell’incontro con i frati giovani in formazione (Zagabria - Croazia).


Regula et vita Minorum Fratrum haec est, scilicet Domini nostri Jesu Christi sanctum Evangelium observare (RB I,1)

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Roma - L’Hotel il Cantico, oasi dell’accoglienza

l 4 ottobre 2012 è stato aperto ufficialmente l'HOTEL IL CANTICO, a 3 stelle, di proprietà dell’Ordine dei Frati Minori tramite la Fondazione Opere Antoniane. La struttura è dotata di ampi spazi esterni di verde di cui una parte è bosco, le altre sono giardino ed orto di erbe aromatiche. L'Hotel è dotato di 71 camere, di cui 7 singole; il resto è composto da stanze doppie o matrimoniali, da un sala riunioni di 90 posti, da un ampio ristorante aperto al pubblico e da un bar usufruibile da tutti. La struttura è dotata anche di una Cappella per offrire a piccoli gruppi o individui di passare momenti di preghiera. Fin dai primi giorni, attraverso il passa parola, abbiamo avuto la visita di molte organizzazioni che agiscono nel campo del turismo e il tutto esaurito. Molte organizzazioni hanno prenotato per l'anno 2013 e 2014. Tutto fa pensare ad un’ottima accoglienza da parte della struttura e al clima familiare e professionale che si respira all'interno. Il nostro impegno sarà quello di animare la struttura attraverso momen-

ti formativi, cristiani e professionali, affinché si riesca a creare un ambiente attento alla persona sia nello stile dell'accoglienza che nella professionalità dei servizi. È stato definito "un'oasi dell'accoglienza" nel cuore di Roma. La possibilità di raggiungere facilmente a piedi ed in poco tempo Piazza San Pietro ed il Centro storico di Roma è un grande valore aggiunto, oltre alla bellezza estetica che incontra molti consensi. Che il Signore benedica questa iniziativa che nel tempo dovrebbe aiutare le nostre attività missionarie e formative. Per saperne di più visitare: www.ilcantico.it/

Verso un noviziato comune di lingua Portoghese in Africa

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do le forze fraterne in un’esperienza internazionale che faciliti una maggiore inculturazione del carisma francescano in Africa. Seguendo le fasi del percorso del processo, si è dato spazio in ordine agli Statuti particolari della casa, che regoleranno la vita, formazione ed economia della fraternità. Si sono studiati anche i possibili luoghi dove erigere la casa comune nei Territori delle Entità coinvolte, e si è fatto il discernimento sui frati che potrebbero essere chiamati a realizzare la fraternità e l’elaborazione di un progetto formativo per accompagnare i novizi secondo la Ratio Formationis Franciscanae, programmando, inoltre, i passi per continuare il lavoro nelle fasi successive e i responsabili di queste fasi. Il Ministro generale ha insistito sulla Convenienza di accompagnare con generosità e con responsabilità questo processo di discernimento perché superate le difficoltà preliminari, possa essere un’esperienza serena che favorisca una formazione incarnata nelle culture Africane. Il proces-

Eminenza, perché questo termine Nuova Evangelizzazione? l termine è stato adoperato dal Papa Giovanni Paolo II, ma il contenuto è già tutto presente nel Concilio Vaticano II, che ci ha chiamato al ritorno al Vangelo, da offrire a tutti in forma aggiornata, in dialogo col mondo moderno. Lo stesso Papa è stato un grande missionario, si è reso conto della necessità di un nuovo ardore missionario, prima ancora che di nuovi metodi e nuove espressioni per presentare oggi il Vangelo. Il suo esempio richiama la missionarietà dell’annuncio: non aspettare, ma andare dalla gente. Uscire, andare, avvicinarsi a tutti, per portare la luce del Vangelo attraverso un annuncio inculturato, che possa parlare oggi alle persone di oggi. Da fare in forma di dialogo, di testimonianza, di azione, di pratica: la fede si attua nella carità, la quale vuol costruire un mondo governato dall’amore. Così la predicazione è fatta di opere e di parole, e queste illuminano il vivere, gli danno intelligibilità. (Continua)

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F R A T E R N I T A S

onvocati e guidati dal Ministro generale, Fr. José Rodríguez Carballo, e coordinati dal Segretario Generale per la Formazione e gli Studi, Fr. Vidal Rodríguez López, si sono riuniti, dal 18 al 20 dicembre 2012, presso la Curia Generalizia OFM (Roma), i rappresentanti delle Entità di lingua portoghese in Africa, che stanno camminando verso l’apertura di un noviziato comune in Africa: Fr. Victor Luis Quematcha, Custode di San Francesco in Guinea-Bissau, dipendente dalla Provincia di Sant’Antonio (Venezia) in Italia; e il Ministro di questa Provincia, Fr. Antonio Scabio; Fr. José Manuel Juma, Delegato della Custodia Santa Chiara di Assisi in Mozambico; Fr. Stefano Ottenbreit, Delegato della Fondazione della Madre di Dio in Angola, dipendente dalla Provincia dell’Immacolata BVM in Brasile (San Paolo). L’Obiettivo era di maturare questo progetto di un noviziato comune di lingua portoghese, per garantire meglio la qualità formativa nella tappa della formazione del noviziato, unen-

Intervista al Card. Claudio Hummes OFM sulla Nuova Evangelizzazione

so, ha detto, richiede una crescente collaborazione delle Entità di lingua portoghese di questo Continente in vista di dare solidità alla presenza dell’Ordine francescano in mezzo a questi popoli per essere “portatori del dono del Vangelo” in comunione con la Chiesa.

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Fraternitas Regula et vita Minorum Fratrum haec est, scilicet Domini nostri Jesu Christi sanctum Evangelium observare (RB I,1)

Polonia - Il Consiglio Plenario dell’Ordine

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l Consiglio Plenario dell’Ordine avrà luogo tra il 17 e il 23 novembre 2013 al Centro Congressi dei Pallottini in Konstancin, nei pressi di Varsavia, in Polonia. In conformità con il Mandato n. 45 del Capitolo Generale del 2009, una delle questioni da discutere e decidere dal Consiglio Plenario saranno il numero e le modalità di elezione dei Definitori generali nel Capitolo Generale del 2015. Il Definitorio ha nominato come Segretario del Consiglio Plenario Fr. Siniša Balajić, della Provincia del SS. Redentore, in Croazia, attualmente Rettore degli Studenti della Fraternità “Beato Gabriele Allegra”, nel Collegio Internazionale S. Antonio, in Roma.

Segnalibro francescano ► Francisci de Marchia o. m.

Quaestiones super Metaphysicam, critice editae a Nazareno Ma-

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l 20 dicembre 2012, il Santo Padre Benedetto XVI, ha ricevuto in udienza privata Sua Eminenza Reverendissima il Signor Card. Angelo Amato, SDB, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, ed ha autorizzato la Congregazione a promulgare i seguenti Decreti relativi a Cause della nostra Postulazione: Le virtù eroiche della Serva di Dio Maria Francisca de las Llagas Cornejo, Fondatrice delle Suore Francescane Missionarie dell’Immacolata, nata a Quito, Ecuador, l’11 dicembre 1874, e ivi morta il 24 ottobre 1964. Le virtù eroiche della Serva di Dio Giovannina Franchi, Fondatrice delle Suore Infermiere dell’Addolorata di Como, nata a Como il 24 giugno 1807 ed ivi morta il 23 febbraio 1872. mancante! Il volume arricchisce e fa crescere il numero di tanti autori francescani, nella maggior parte ancora inediti, che illustrarono il nostro Ordine nel tardo Medioevo: la conoscenza della filosofia francescana medievale richiederebbe nuovi interpreti e studiosi. L’ignoranza del patrimonio scientifico, che i nostri Dottori ci hanno lasciato e che ai giorni nostri viene svalutato, trascurato e ignorato, è un segno di decadenza. Forse anche la mancata conoscenza del latino è un’aggravante, colpevole di tale situazione. L’editore del libro ha cercato di rimediare a questo dato di fatto con una traduzione in lingua italiana delle Quaestiones che sarà pronta entro breve tempo. Ufficio vendita: quaracchi@ofm.org ►Sainte Claire d’Assise (Santa Chiara d’Assisi), Sœur Elisabeth, Illustrazioni di Marie-Laure Viney, Editions franciscaines, Paris 2012, pp. 35. Un semplice e bel racconto per l’ottavo centenario della vocazione di Chiara. Suor Elisabeth, Clarissa di Poligny (Francia) racconta quello che

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Fr. Marco Tasca rieletto Ministro generale dei Conventuali

l 200° capitolo generale dei Frati Minori Conventuali, che si sta celebrando presso il Sacro Convento di Assisi, dal 19 gennaio al 18 febbraio 2013, ha rieletto Fr. Marco Tasca, il 29 gennaio, Ministro generale.

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Il IV Seminario sulle Nuove Forme

l IV Seminario, dal titolo “Nuove forme e nuova evangelizzazione in prospettiva francescana” si celebrerà a Greccio (Rieti) dal 4 all’8 marzo 2013. Nella Lettera spedita ai Ministri provinciali di Europa, il Ministro generale invita tutte le Fraternità che, nel continente europeo, si sono aperte alle cosiddette “Nuove Forme” di vita e di missione. In continuità con l’incontro precedente a Sassone (Roma) nel maggio 2011, il Seminario si prefigge lo scopo di far circolare informazioni tra i frati interessati, per l’arricchimento reciproco, favorendo così la collaborazione e la comunione. Il prossimo incontro si situa nel clima dell’Anno della fede e nel dinamismo della Nuova Evangelizzazione.

è successo nella piccola città di Assisi, nel cuore dell’Italia. Una giovane donna, Chiara, vede Francesco vivere e annunciare il Vangelo con parole di fuoco. Sconvolta dalla gioia di Francesco e dall’amore per Gesù, vuol provare la stessa gioia e vivere lo stesso amore. Chiara lascia tutto e raggiunge Francesco e i suoi fratelli. Inizia così l’avventura delle Sorelle Povere, prima in San Damiano e poi in decina di monasteri. Oggi sono 18.000 sorelle presenti ovunque nel mondo. Conoscere Chiara significa scoprire il segreto della gioia. ►Visita: http://www.libreriafrancescana.it

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F R A T E R N I T A S

riani ofm. Editiones Collegii S. Bonaventurae ad Claras Aquas - Grottaferrata (Roma) 2012, pag. 1100. (Spicilegium Bonaventurianum Tom. XXXVII. ISBN 978-88-7013289-2). Ha visto recentemente la luce questo corposo volume, dopo altri testi pubblicati dallo stesso studioso, di un dottore francescano che insegnò a Parigi, detto Doctor succinctus, e che, dopo secoli di oblio, viene riscoperto. Egli visse in un periodo tempestoso per la Chiesa e per l’Ordine. Con Guglielmo di Ockham ed altri parteggiò per il ministro generale Michele da Cesena nella celebre questione sulla povertà e fu scomunicato. Per dieci anni fuggiasco e ricercato dall’Inquisizione, alla fine fu catturato, processato ed assolto. Visse dal 1290 al 1345 (circa: le due date sono presuntive). Il volume non presenta tutte le questioni che nascono dalla Metafisica di Aristotele, poiché la trattazione si interrompe dopo il libro VII, mentre notoriamente l’opera di Aristotele è un trattato in XIV libri. Le questioni dei primi VII libri sono 88: vive la speranza che il futuro possa restituirci il resto

Promulgazione di Decreti


Regula et vita Minorum Fratrum haec est, scilicet Domini nostri Jesu Christi sanctum Evangelium observare (RB I,1)

Grandi/piccole notizie ► Gerusalemme imbiancata: lunedì, 7 gennaio 2013, la Terra Santa è stata colpita da una delle peggiori bufere di acqua e grandine degli ultimi vent’anni e il 10 gennaio 2013 si è svegliata coperta da una bianca coltre di neve. La città è rimasta completamente bloccata, le scuole e gli uffici sono stati chiusi. ►Storia delle missioni in Cina da mercoledì 13 febbraio a mercoledì 20 marzo 2013 si svolgerà il ciclo di lezioni pubbliche sulla Storia delle missioni in Cina: l’età medievale, secoli XIII-XIV, organizzato dalla Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani in collaborazione con il Centro Studi Cinesi della Pontificia Università Urbaniana. Le lezioni saranno tenute dal prof. Francesco d’Arelli presso la sede della Pontificia Università Antonianum, il mercoledì, dalle 17,00 alle 18,35. ►Incontro dei Ministri provinciali e Custodi eletti di recente: si è svolto presso la Curia generale, dal 14 al 25 gennaio 2013, l’annuale incontro dei Ministri provinciali e Custodi eletti di recente. Erano presenti 12 Frati Ministri e Custodi. Sono stati molti e vari i contributi offerti dai relatori sull’animazione, il governo e l’amministrazione delle Fraternità provinciali e custodiali. I partecipanti hanno avuto modo di incontrare personalmente il Ministro generale, i Definitori e conoscere il lavoro svolto in Curia generale dai vari Segretariati e Uffici. Vedi: http://www.ofm.org/

francescane per ogni giorno dell'anno liturgico di Fr. Syrach Janicki OFM, pro-

fessore al Seminario maggiore francescano e insegnante di spiritualità francescana a Katowice-Panewniki. Inoltre, il Centro Giovanile Vocazionale, propone un sussidio per la "lettura" del Crocifisso di San Damiano di Fr. Sergiusz Bałdyga, OFM. Dello stesso autore c’è, in preparazione, anche L’icona di San Francesco, L’icona di Santa Chiara. Il link per il Donwload è: http://www. trzejto wa rzysze. pl/ scriptorium/biblioteka-ebookow.html (per ora, solo in polacco).

► Roma – Fr. Philippe Schillings membro dell'Arciconfraternita: l’8 dicembre 2012, Festa dell’Immacolata, nella Celebrazione eucaristica presieduta da Mons. Gehrard L. Mueller, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, e alla presenza degli ambasciatori di Germania, Austria e Slovenia, l’Arciconfraternita della Madonna della Pietà del Campo Teutonico ha aggregato come suo membro Fr. Philippe Schillings, OFM, Penitenziere nella Basilica Vaticana, in riconoscimento del suo lavoro di accompagnamento degli studenti e dei pellegrini di lingua fiamminga e tedesca. Il giorno prima, 7 dicembre, a Fr. Ph. Schillings era stato rinnovato l'incarico di Consigliere del Collegio belga, per un triennio, da parte del Rettore. ►Füssen, Germania – Il Convento dei Frati Minori in fiamme: il giorno dell'Epifania, 6 gennaio 2013, al mattino presto, diverse stanze del convento francescano di Füssen (Germania) erano in fiamme. Infatti, l’incendio è scoppiato intorno alle 6.30. Poco dopo, i vigili del fuoco di vari luoghi circostanti erano già sul posto e così sono riusciti ad impedire che le fiamme si propagassero agli edifici adiacenti. Si sospetta che la causa dell'incendio sia stata una lampada difettosa, ma ancora non sono chiare tutte le circostanze. Nonostante il denso fumo, i frati, con alcune scale, sono risusciti a mettersi in salvo, aiutati dai soccorritori. Cinque frati e un vigile del fuoco sono rimasti intossicati dal fumo e, pertanto, sono stati portati negli ospedali vicini. Un frate, che in aprile 2013 avrebbe celebrato il 101° compleanno, è morto. I danni subiti dal convento sono enormi, anche se al momento non sono quantificabili. Senz’altro delle opere d'arte, come dipinti antichi o icone, sono state danneggiate. La chiesa, grazie a Dio, non è stata toccata dal fuoco.

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F R A T E R N I T A S

► Le nuove sezioni sul nostro sito: abbiamo aggiunto alcune sezioni come ad esempio: Guida per la Formazione Permanente per i Frati Francescani, che è materiale pronto per le comunità, per la formazione permanente; un’altra sezione è sui Santi Francescani a cura della Postulazione generale che viene aggiornata con informazioni sugli ultimi santi francescani; poi la sezione che abbiamo chiamato “Sapevi che …? Pezzi della nostra storia“. Questa include una semplice domanda con una risposta breve. Altre due nuove sezioni sono la libreria, dove si possono trovare tutte le pubblicazioni e i documenti per quanto riguarda il nostro Ordine e tutti i Documenti riguardanti il Capitolo generale 2009 e le sue Priorità.

► La mostra itinerante su San Bernardino da Siena: la mostra itinerante San Bernardino da Siena (1380-1444) - Uomo di pace, vocazione di predicatore, teologo, apostolo di Maria, immagine del vero frate francescano si compone di 20 grandi pannelli (f.to 150x200 cm) - materiale robusto ma molto leggero -, stampati a colori in alta qualità monofacciali collegati e sorretti tra di loro da giunti in metallo. L'intera mostra è molto flessibile, per ottimizzarne l'allestimento in ogni tipo di ambiente. Lo spazio necessario per ospitarla è di circa 100 m2. A corredo della mostra, Edizioni Palumbi fornisce l’elegante catalogo a cura di Angelo Di Battista che racchiude, in 32 pagine, i contenuti dei venti pannelli, permettendo al visitatore di portare a casa un ricordo sempre vivo della mostra dedicata a questo grande personaggio della storia della Chiesa. La mostra verrà consegnata, montata ed allestita personalmente dallo staff tecnico del Gruppo Monteluce. Abbiamo solo bisogno d'uno spazio chiuso e custodito abbastanza uniforme (forma rettangolare o quadrata): un salone parrocchiale, l'oratorio, una sala polivalente, ecc… Gli allestimenti della Mostra vanno concordati con la Provincia dei Frati Minori d’Abruzzo, proprietaria della Mostra. Per maggiori informazioni si può contattare l’Edizioni Palumbi nella persona di Giustino Perilli, oppure la Provincia dei Frati Minori d’Abruzzo. http://www.mostrasanbernardino.it ►Polonia – Libri in formato elettronico: la Provincia dell’Assunzione della BVM di Katowice (Polonia) ha messo a disposizione, nella pagina del sito “Tre Compagni”, alcuni volumi in formato elettronico (detti: eBooks in formato EPUB, MOBI, PDF) e per iPad. Tra le proposte si trovano: Meditazioni

Fraternitas - OFM - Roma ► Redattore: Robert Bahčič ► http://www.ofm.org/fraternitas ► http://fraternitasofm.blogspot.it/ ► E-mail: rbahcic@ofm.org

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