Scuola di pallavolo news nr 87

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RUBRICA TECNICA

BATTUTA FLOAT Modello tecnico • Palla sulla mano debole con braccio semi flesso, davanti al braccio forte, all’altezza del petto. • Braccio forte già caricato con avambraccio flesso, gomito sopra l’altezza della spalla, polso rigido, dita vicine e in tensione. • Busto a 45° rispetto alla rete. • Piede del braccio forte angolato anch’esso di 45° come il busto; piede debole con la punta diretta verso la rete. Peso del corpo sulla gamba dietro (corrispondente al braccio di battuta). • Lancio verticale alto quanto il punto massimo di impatto del braccio con la palla. • Peso del corpo che al momento del lancio passa dal piede dietro al piede avanti. È possibile effettuare un piccolo passo avanti per avere più spinta ma deve essere rigorosamente eseguito con il piede che si trova già avanti per evitare torsioni non controllate di busto e braccio. - Il tempo di contatto fra la mano e la palla deve essere breve e avvenire con il palmo. • Il colpo avviene con frustata a carico dell’avambraccio, dopo il colpo il braccio può seguire e scendere lungo il fianco o essere bloccato e ritornare. JUMP FLOAT Modello tecnico: • Rincorsa con quattro passi (gli stessi dell’attacco). Ritmo lento-veloce. • Lancio da effettuare dopo il primo passo mentre ci si trova sul piede sinistro (per i destri), poi fare quello che resta della rincorsa e colpire la palla. • Lancio verticale alto quanto il punto massimo di impatto del braccio con la palla, che può essere effettuato con una o due mani. Nel caso di lancio ad una mano il braccio che deve colpire lo si prepara come nella flot piedi a terra (vedi sopra).

Le battute float e salto float sono da proporre in contemporanea per poi scegliere la tecnica che più si addice ad ogni giocatore. Perché ci sono coordinazioni specifiche più consone ad un giocatore che ad un altro. La scelta del tipo di lancio da effettuare, a una o a due mani è da valutare insieme all’atleta per trovare quale tipo di coordinazione specifica risulta più efficace. LA BATTUTA IN SALTO (SPIN) Nel 1976 il prof Adriano Guidetti nel suo celebre testo “Pallavolo scolastica e agonistica” (Coptip Modena) parla del servizio come «l’unico modo valido per mettere in gioco la palla [...] le squadre più forti sono quelle che battono meglio sia tatticamente che tecnicamente.» Quindi già negli anni settanta la battuta o servizio aveva un’importanza “capitale” come dice il prof. Ma fate attenzione a quello che sempre il nostro maestro di quegli anni ci diceva e quindi scriveva «se facciamo un confronto tra la pallavolo italiana degli anni ‘60 con quella attuale ci accorgiamo che la differenza sta nel servizio e nella ricezione.» Ragazzi più di quarant’anni fa dicevano le stesse cose di oggi. Il prof. però ci diceva che gli orientali battevano meglio e ricevevano meglio, perché abituati a servizi più difficili. La cosa più sorprendente era la classificazione della battuta; si parlava di: • frontale • laterale In alcune nazioni era in uso anche la battuta a bilanciere. FRONTALE Dal basso (di sicurezza) dall’alto o a tennis (antenata della float e del salto). La battuta definita tennis aveva due variazioni o tecniche esecutive con rotazione e senza rotazione.

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