Dossier Odontoiatria Vol.3

Anno 5 | N° 4 | Luglio-Agosto 2010

VACANZE L’alimentazione giusta sotto il sole ATTUALITÀ Body scanner: salute a rischio?

COPPIA Un matrimonio a prova d’estate In allegato il Dossier odontoiatria

Valentino Rossi

IL PEGGIO È PASSATO

ORA PENSO SOLO A RISALIRE IN SELLA AL PIÙ PRESTO

Dossier Odontoiatria a cura dei dottori odontoiatri Roberto Capello e Viviana Picchio

Vol. 3

S.O.S. gengive Rigenerazione ossea Carie bimbi: niente dolore Denti piĂš bianchi

Massima estetica con l’implantologia

Sommario

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IMPLANTOLOGIA Impianti

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Estetica in due parti

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Pianificazione implantare clinica ed estetica 14 Protesi in titanio

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Protesi in zirconio

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PARODONTOLOGIA Il nuovo anestetico non iniettabile per il trattamento parodontale indolore

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Esame parodontale

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RIGENERAZIONE OSSEA Riempire un vuoto della natura CARIE BIMBI Eliminare la carie senza dolore: oggi è possibile DENTI PIÙ BIANCHI Sbiancamento dentale

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EDITORIALE

Oggi che ho la possibilità di esprimermi, voglio stupire più persone possibili compreso il mio Editore a cominciare dal fatto che, non so spiegarlo nemmeno io, mi sento un po’ “Berlusconi”... e così mi piacerebbe tracciare il contratto con gli Italiani. Soprattutto gradirei togliermi 4 sassolini dai “denti”... Voglio ergermi ad avvocato difensore dei dentisti italiani, di questi professionisti made in Italy le cui capacità, il cui gusto dell’estetica, la cui preparazione e quant’altro vengono spesso bistrattati; avvocato di una categoria vista solamente come cavadenti, capace di incassare a iosa a discapito del paziente.

In questo periodo in cui respiriamo aria di campionato mondiale mi piace essere (il mio cognome me lo consente) il Mister Capello dei dentisti, serio, forte, e spesso vincitore di molti “tituli” come si conviene ad un altro famoso allenatore che poi tradì...

1° SASSOLINO

Perché è nato e continua ad aumentare il “turismo dentale”? Quella moda di recarsi all’estero per farsi curare i denti a Praga, in Romania, in Croazia, solo sulla scia di parole dette, sentite dall’amico, dal portinaio, nel negozio sotto casa? Lo so, la parola d’ordine è spendere poco senza mai considerare cosa ti sarà messo in bocca, quale sarà la cura per la tua salute dentale e generale.

Forse qualcuno può identificarsi in questo turismo un po’ particolare dove ti imbarcano su aerei o treni o pullman, arrivi a destinazione e ti sottopongono a massaggi relax, visite guidate per conoscere le bellezze locali e poi di corsa, quasi fosse un obiettivo secondario, ti estraggono denti, suturano, mettono impianti, costruiscono protesi tutte uguali, senza personalizzazione, senza considerare la guarigione dei tessuti o l’articolazione temporomandibolare, senza estetica! Povero paziente, a farsi trapanare i denti in un luogo imprecisato dove solo il satellitare può condurti, con estrema precisione proprio sul tuo dente cariato... Le agenzie organizzatrici invece se la passano molto bene: troppo! Ma chi soffre di tutto questo è il paziente che si è dovuto recare in questi studi per rivedere qualcosa che sempre non va e giunge poi nei “nostri studi italiani” con lavori tipo anni ‘60, con la bocca rovinata e magari neppure si lamenta: tutto sommato riesce a mangiare! L’italiano medio odia il dentista, ne ha una sorta di repulsione. Gli affiorano sempre ricordi di dolore, iniezioni, paure cominciate già dall’infanzia per poi continuare in età adulta quando i denti sono già stati torturati dal dentista della A.S.L. (per pagare solo il ticket) e poi da quello privato che però non emette fattura (la prima è datata a novembre quando il commercialista gli fa notare che forse sarebbe meglio rivedere la situazione contabile).

Non dimentichiamo poi l’esercito degli abusivi che comprende odontotecnici, infermieri, assistenti alla poltrona, igienisti, laureandi fuori corso che si mettono in campo senza rischiare praticamente nulla, se non la salute del malcapitato paziente. Non va bene: giudizio da semaforo rosso.

EDITORIALE

2° SASSOLINO

Il mondo dentale è veramente grande, immenso: cura milioni di persone ogni anno e coinvolge odontoiatri e odontotecnici in primis, ma ha alle spalle moltissime industrie con i loro rappresentanti, ricercatori, manager che combattono ogni giorno per ottenere e vendere prodotti e materiali sempre più innovativi, tecnologici, competitivi sia nella composizione che nel prezzo. Un vero business! In questo contesto così articolato, possibile che l’Italia non possa avere regole fisse per questa professione? O meglio, le norme esistono, ma pochi le rispettano. Un esempio: la “messa a terra” per tutte le apparecchiature è sempre rispettata? La radiologia è regolarmente controllata? La sterilizzazione viene praticata secondo i necessari protocolli per contrastare malattie come AIDS o epatite? Personalmente, come tutti voi, non vorrei mai che nella bocca di mia figlia venisse utilizzato uno strumento infetto! In molti studi invece la sicurezza è totale: basta scegliere quello giusto!

3° SASSOLINO

Non riesco a dare una risposta convincente a questo rebus: come mai ogni volta che l’argomento è l’evasione fiscale, gli odontoiatri sono in prima fila? Il binomio sembra d’obbligo. Non è giusto ne’ realistico. Il dentista italiano deve sempre difendersi dalle accuse di essere troppo caro, di non pagare le tasse e all’opposto di possedere macchine di lusso o case in località esclusive: insomma siamo sempre sulla bocca di tutti! È vero che si dice “in bene o in male, purché ne parlino” , ma è veramente deprimente che in maniera infondata ci venga attribuita questa etichetta!

Non tutti i dentisti possiedono barche da 40 metri, o abitano in prestigiose dimore, non tutti evadono le tasse!

studiare e aggiornarsi tutta la vita. Voglio allora fare una proposta per arginare questa fuga fiscale da parte dei dentisti: facciamo pagare queste salate parcelle solo con carte di credito o bancomat in modo che tutto risulti tracciabile. Saremo in questo modo la prima categoria che utilizzerà questa unica modalità di pagamento, senza falsificazioni di alcun genere. Mi piacerebbe anche che i mass-media, in particolare alcune trasmissioni televisive, si occupassero dei materiali utilizzati in campo odontoiatrico, perché le persone siano più preparate e possano discernere fra le varie opzioni offerte dal proprio dentista. Un esempio per tutti: non esistono, credo, reti tv che non si siano occupate delle protesi per l’aumento di volume del seno. Illustri chirurghi hanno descritto le varie tecniche, spiegato chi può e chi non può usufruire di un intervento simile; sono stati presi in considerazione i materiali di costruzione, gli effetti collaterali, vantaggi e svantaggi, etc. Stesso approccio per le protesi al ginocchio e all’anca, ma qualcuno si è mai preoccupato di scendere nel dettaglio della tipologia di un impianto dentale e quali sono i materiali migliori? Eppure anche questa è una protesi, ma i pazienti non si preoccupano più di tanto di sapere e conoscere, risultano più passivi che in altri campi di natura medica.

Per concludere questo mio sfogo, sottolineo che anche noi dentisti stiamo vivendo un momento di crisi, risentiamo cioè di quella che viene definita “sindrome della poltrona vuota”. Facciamo in modo che questo non si verifichi più, o il meno possibile; impediamo la fuga dei pazienti all’estero soprattutto per terapie odontoiatriche di routine; informiamo di più i nostri clienti con l’attenzione, la dedizione e l’umanità che si deve ad ognuno di loro perché ciascun paziente possa scegliere, ma rimanendo sempre nel made in Italy del campo odontoiatrico. Facciamo tutti un bagno di umiltà, operatori diretti e non, abbattiamo per quel che possiamo i prezzi, ma non la qualità e tutti torneremo a sorridere, felici di poterlo fare!

4° SASSOLINO

Si sente spesso: “Non posso permettermi le tariffe del mio dentista” oppure “i costi sono troppo alti, gli studi sono degli show-room in pieno centro” e via di seguito.

Sarà anche vero, ma per gestire lo studio un dentista deve disporre di 3-4 persone, deve rispettare tutte le norme vigenti e per restare al passo con i tempi deve

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IMPLANTOLOGIA

Implantologia

Differenti tipologie di impianti ognuno specifico e adatto ai diversi denti

La MegaGen si è inserita nel contesto mondiale dell'implantologia ottenendo grandi successi negli U.S.A. prima per poi diffondersi in tutti i Paesi europei. Sia gli impianti di tipo transmucoso che i sommersi a esagono esterno o interno ricoprono tutte le necessità odontoiatriche, cosÏ come quelli di 5 mm di altezza, certificati e riconosciuti negli Stati Uniti, hanno un riscontro eccezionale e unico. Ora la produzione riguarda anche impianti provvisori che, sistemati per tempi programmati, possono supportare la protesi provvisoria.

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Impianti

©MegaGen-Italia

Impianto sommerso a esagono esterno

Gli impianti sommersi a connessione interna ed esterna sono quelli più utilizzati al mondo, presentano un protocollo di fresaggio più semplice, sono meno traumatici, hanno una buona efficienza al taglio con possibilità di carico immediato.

La stabilità di tutti gli impianti è elevata già dal primo momento; questa stabilità è influenzata dalla diversa qualità e quantità ossea. Gli impianti dovrebbero essere inseriti nell'osso circostante con un torque di serraggio finale di 40-50 Ncm.

©MegaGen-Italia

Impianto sommerso a connessione interna

Le società più grandi e importanti si sono spartite questo mercato così vasto e imponente per la produzione di milioni di impianti. Il monopolio è stato nelle loro mani avendo così la possibilità di fare il bello e il cattivo tempo e conseguentemente proporre costi elevatissimi spesso improponibili. Questi impianti, essendo i primi messi sul mercato,

non avevano concorrenza, mentre oggi i “cloni” comunque di buona qualità, hanno invaso il mercato con costi competitivi, costruiti da ditte a livello regionale che oggi nascono e già domani sono sparite... una sorta di meteore. Mercato quindi molto difficile!!!

Successivamente nuove società con competenze di fatto

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IMPLANTOLOGIA

Impianto di tipo transmucoso

©MegaGen-Italia

Questo impianto presenta il collare transmucoso; viene utilizzato soprattutto con protesi totali su barre fissate a impianti in mandibole fortemente atrofizzate. È considerato l'impianto con guarigione a una fase o transgengivale; può presentare un collarino più corto da utilizzare nelle parti estetiche.

©MegaGen-Italia

©MegaGen-Italia

Questo impianto viene, con la sua silhouette particolare, definito intermezzo perchè può utilizzarsi per l'inserimento immediato dei denti provvisori.

tangibili sono state in grado di rivoluzionare il mercato con prodotti di qualità al top, ma con costi decisamente contenuti tali da disorientare gli stessi dentisti che, dopo aver acquistato i medesimi prodotti per anni a prezzi molto alti, hanno potuto così favorevolmente rivedere i prezzi andando incontro al paziente al quale le parcelle

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presentate sono risultate più snelle. Personalmente utilizzo un tipo di impianto che mi ha fatto perdere un po’ il sonno …perché? Perché ho dovuto considerarne i pro e i contro, le caratteristiche strutturali, le dimensioni, la biocompatibilità, le potenzialità per le varie protesizzazioni che mi si presentano: ebbene, dovevo farmi una

Impianti

Schema di un lavoro eseguito con 5 impianti che devono subire un processo di “maturazione” (osteointegrazione), mentre altri 4 impianti intermezzo vengono subito caricati tramite un provvisorio acetalico estetico portante almeno 10 denti.

domanda e darmi una risposta per ogni tipo di problema che avrei potuto incontrare nel corso delle varie terapie: e siccome la notte porta consiglio...

Questa tipologia di impianto mi ha affascinato poco a poco, con discrezione, ma nello stesso tempo sempre più convincendomi delle sue elevate caratteristiche: documentandomi sulle pubblicazioni, visionando le cliniche in Corea, verificando i passi da gigante fatti in relativamente pochi anni mi sono convinto del grande successo e della soddisfazione che avrei avuto con il suo utilizzo.

Fate come me: osservateli con attenzione, cercate anche solo tramite la loro immagine di andare oltre la staticità della foto, di vederne tutta la modernità, il design compatibile a tutte le problematiche... anche da profani la vostra immaginazione saprà condurvi nella giusta direzione.

Dott. Capello ci spieghi meglio. Veramente non abbiamo frainteso: questi impianti sono più accessibili economicamente a tutti, senza nulla togliere alla qualità?

Ebbene si, siamo quasi di fronte a un miracolo. Vi invito

Intervento simulato sul modello per ottimizzare sia guida che provvisori di estrema precisione ed estetica.

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IMPLANTOLOGIA

©MegaGen-Italia

Radiografia con impianti Rescue

Impianti Rescue

Questo impianto è il sogno di ogni dentista per quando si hanno ossa decisamente sottili sia superiormente che inferiormente. Viene inserito soprattutto nel mascellare facendo a meno della tecnica del rialzo del seno. È importante evidenziare che la superficie dell'impianto a contatto con l'osso rimane comunque uguale a quella di un impianto più alto avendo questo un diametro molto più grande.

a visitare il sito della MegaGen italia (www.megagen.italia.com).

Rimarrete sbalorditi come è successo a me: tutto è perfetto, moderno, tecnologico. Insomma nulla lasciato al caso.

Sono quindi convinto dell’asserzione che sto per fare: la MegaGen farà strada, salirà molto in alto, anche perché tutti ne parlano bene, sono entusiasti come non succedeva da tempo per un prodotto di nuova produzione.

Dottor Capello, scenda più nel dettaglio nel descrivere come sono fatti questi impianti. Intanto, sono tutti uguali?

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Ogni impianto viene costruito in titanio con una particolare attenzione alla morfologia che, pur nella sua versione altamente hi-tech, gli conferisce una eccellente e necessaria stabilità primaria. Ciascun impianto presenta una particolare cura allo strato superficiale che sarà quello direttamente correlato al concetto di osteo integrazione; ognuno è dotato di un collare con possibilità di connessione esagonale esterna o interna più tutta una serie completa di monconi in titanio a seconda delle necessità: diritti e angolari, di estrema precisione.

Impianti

Particolare dell'inserimento di un impianto con preparazione dell'osso; notare l'innalzamento della membrana di Schneider.

Se la cresta alveolare è sufficientemente ampia da rendere l'osso corticale bucco-linguale ben rappresentato, l'impianto, nella maggior parte dei casi, si presenta stabile da subito.

Panoramiche che evidenziano la possibilità di inserimento di ben due impianti (più corti, ma con diametro più grosso) anche in presenza di osso mascellare residuo molto sottile. Non vi è la necessità di rialzare il seno mascellare.

Radiografia finale: si evidenziano i due impianti Rescue inseriti.

Radiografia iniziale: le freccie evidenziano lo spessore dell’osso in due punti specifici dell’osso mascellare, rispettivamente di 5 e 7 mm.

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IMPLANTOLOGIA

Estetica in due parti

Estetica rosa Estetica bianca

Si può sempre fare? È possibile talvolta, ma non con risultati predicibili

Nella prima immagine possiamo osservare l’impianto MegaGen inserito nella zona frontale con attenzione alla conservazione della parabola gengivale. Nella seconda l’inserimento del materiale per la rigenerazione ossea attorno all’impianto inserito.

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Chi non ha notato ponti con bordi metallici visibili al colletto con chiusure poco estetiche in seguito al ritiro della gengiva?

Un tempo non c'erano altre possibilità, ma oggi l'evoluzione dei materiali dentali permette molto di più...

Ogni paziente desidera infatti chiusure perfette al colletto dentale, con parabole gengivali ben articolate insieme a materiali altamente estetici come lo zirconio.

Estetica in due parti

Nell’estetica del sorriso è fondamentale considerare il complesso dento-facciale e quello dento-parodontale secondo alcuni parametri di base in quanto, sebbene il sorriso di ognuno di noi sia individuale, esistono elementi comuni che ben assortiti generano una dentatura esteticamente piacevole. Segue poi necessariamente il concetto di sigillo protettivo dei tessuti molli che contornano e proteggono l’impianto dal momento in cui si protenderà nella cavità orale. La barriera dei tessuti molli è importante così come l’osteointegrazione al fine di ottenere un successo a lungo termine da una protesi supportata da impianto. Nel

A 6 mesi dall’intervento si evidenzia la guarigione tessutale con particolare attenzione alle parabole gengivali che vengono sempre condizionate inserendo il provvisorio: l'effetto estetico è praticamente sicuro.

contesto della progettazione di un sorriso bisogna considerare quindi non solo i desideri soggettivi del paziente, ma anche l’anatomia e il fenotipo parodontale del soggetto. In particolare nel settore anteriore, il profilo o parabola gengivale assume un ruolo essenziale per il raggiungimento dell’estetica ideale. Per raggiungere questo obiettivo si può quindi rendere necessario, talvolta, l’innesto di materiale appropriato per ottenere una rigenerazione ossea che porti ad un’impalcatura ideale per accogliere l’impianto. L’operato di un odontotecnico di alto livello coronerà il tutto in queste riabilitazioni implantologiche complesse.

6 mesi dopo l’intervento

Dopo 8 mesi il lavoro è ultimato e inserito: notare la riproduzione della trama smaltea praticamente uguale ai denti naturali.

8 mesi dopo l’intervento

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IMPLANTOLOGIA

L’implantologia guidata rappresenta la massima espressione tecnologica poiché unisce sicurezza ed estetica.

Grazie ai sofisticati sistemi CAD/CAM è infatti possibile realizzare protesi perfette sia per quel che riguarda l’aspetto che la funzionalità. È il computer che guida la progettazione e la realizzazione degli impianti dentali, assicurando qualità e precisione: i dettagli realizzabili sono semplicemente da manuale.

Ulteriori sviluppi tecnici, in futuro, consentiranno probabilmente un’analisi direttamente dalla bocca del paziente eliminando la possibilità di incorrere in problematiche di qualsiasi genere.

I vantaggi per il paziente sono molteplici: - non vi è la necessità di incidere - la gengiva non viene scollata - non si deve suturare - praticamente non c’è sanguinamento - la sicurezza e la prevedibilità sono altissime - i rischi associati alla perforazione sono ridotti al minimo - funzionalità ed estetica sono immediate La riabilitazione implanto-protesica riunisce in sé tecnologia, minima invasività, chirurgia mirata, estetica e precisione clinica in un perfetto sistema affinché impianto e protesi possano congiungersi non solo in virtù dell’abilità degli operatori, ma in una realtà virtualmente predicibile e riproducibile.

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Protesi guidata

Immagini tratte da una TAC eseguita direttamente su paziente per evidenziare tutti i parametri clinici necessari all’odontoiatra al fine di ottenere una valutazione impianto-protesica di precisione.

Posizionamento accurato degli impianti valutando la base clinica ed estetica, grazie all’alta definizione del 3D. Visualizzazione simultanea multiplanare (assiale, cross e panoramica) e 3D del volume.

Rialzo del seno mascellare.

Calcolo automatico della quantitĂ di biomateriale necessario per il rialzo del seno.

Guida e supporto on-line.

Supporto (Help) contestuale in tutte le fasi della pianificazione.

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IMPLANTOLOGIA

Notare l’inserimento dell’impianto tramite programma specifico di simulazione e direttamente su una sezione dell’osso del paziente ritenuta opportuna; il cerchio al di sotto dell’impianto rappresenta il nervo mandibolare.

Notare il disegno completo del tracciato del nervo mandibolare (colore fucsia) con sovrapposizione trasparente dell’osso; la visione di questo rapporto impianto-nervo è fondamentale per evitare problematiche chirurgiche.

OneScan 3D Software Distribuito da MegaGen-Italia

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Protesi guidata

Intervento eseguito: impianti inseriti con dima e fotografati 1 ora dopo l’intervento. Si noti la mucosa in condizioni fisiologiche perfette. Nell’arcata inferiore il paziente è stato protesizzato con 12 elementi in porcellana ricercando un effetto estetico pari ai denti naturali.

Rappresentazione dell’osso vero e proprio con tutte le parti tecniche. Nel box sottostante si ricordano le qualità dell’osso del tipo I-II-II-IV.

QUALITÀ DELL’OSSO Tipo I: praticamente tutto il mascellare è costituito da osso compatto e omogeneo.

Tipo II: uno strato spesso di osso compatto circonda un nucleo di osso trabecolare.

Tipo III: uno strato sottile di osso corticale circonda un nucleo di osso trabecolare denso di resistenza adeguata.

Tipo IV: un strato molto sottile di osso corticale circonda un nucleo di osso trabecolare a bassa densità.

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IMPLANTOLOGIA

Protesi in titanio Questa tipologia di protesi fissa può essere inserita nell’arco di sole 3 ore in casi selezionati: 1 ora risulta necessaria per inserire un numero di 5-6 impianti mentre le restanti 2 ore permettono l’in-

serimento della protesi fissa sull’arcata interessata. Tale protesi può essere prov visoria senza alcuna struttura metallica di rinforzo, ma comunque cementata sui monconi.

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Protesi fissa provvisoria in materiale acrilico da sostituire entro 4 mesi.

La parte rosa (gengiva) viene preparata nei casi in cui non si vogliono avere denti troppo lunghi

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Protesi fissa provvisoria armata con modellazione priva di componente gengivale

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Protesi fissa provvisoria che evidenzia il rapporto con gli impianti inseriti

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Protesi fissa

Protesi fissa armata metallo-composito modello precedente con fusione (telaio individuale)

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Modello ottenuto direttamente dalla dima chirurgica senza impronte

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Coronamento di un buon effetto estetico

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IMPLANTOLOGIA La crescita dinamica ed esponenziale dell'implantologia orale ha notevolmente evidenziato il ruolo delle ribilitazioni protesiche sostenute da impianti.

Questa tendenza ha reso la collaborazione fra odontoiatra e industria sempre più importante ai fini della realizzazione della protesi.

Oggi è possibile progettare una sovrastruttura con supporto CAD con notevole risparmio di tempo e realizzar-

la con tecnologia CAM con un fresaggio definitivo dalla precisione industriale (fit passivo privo di tensioni con precisione micrometrica sotto i 20 micron).

Compartis® ISUS™ (Dentsply per l'Italia) è in grado di realizzare soluzioni in cromo cobalto e in titanio, ideali per ogni situazione: dalla barra per pazienti completamente edentuli a protesi dentali fisse. www.dentsply.com

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Modello virtuale con supporto CAD/CAM

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Scansione del modello e progettazione 3D della struttura

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Momento clou del fresaggio mediante apposita punta

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Il progetto inizia con un modello costruito a mezzo di un prototipo in acrilico o composito realizzato da un odontotecnico. Alcuni passaggi vengono realizzati direttamente con il paziente per registrare parametri fondamentali come la dimensione verticale ed eseguire prove fonetiche. Quando le valutazioni risultano adeguate il modello iniziale viene inviato a Dentsply Italia per sottoporlo alla scansione. Il file viene utilizzato per eseguire una digi-

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talizzazione punto per punto con tecnologia CAD/CAM e ottenendo così sia la progettazione che la fresatura. Il prodotto ottenuto è di alta qualità, disponibile in titanio o cromocobalto con altissima precisione, il tutto fresato partendo da un blocco solido privo di qualunque tipo di saldatura e perfettamente biocompatibile. Il Design per il software viene prodotto per un numero di testate pari a 200 tipi di impianti.

Protesi fissa Questo è il cuore del sistema per la lettura punto a punto di tutte le protesi progettate

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B

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SUCCESSIONE DELLA LAVORAZIONE A Modello B Modellazione manufatto C Ponte virtuale D Lavoro fresato

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Centro fresaggio

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IMPLANTOLOGIA OPERAZIONE ARTIGIANALE PER UNA BELLEZZA “PROGRAMMATA” Quando parlo di bellezza, non intendo una bellezza lampo, ma una bellezza sapientemente programmata in ogni parte del corpo, che può essere curata e modificata al meglio.

Imparo sempre un po’ da tutti e, in particolare, dagli artigiani: mi ispiro ai loro trucchi, applicandoli nel mio intenso lavoro odontoiatrico.

Anch’io amo definirmi “artigiano” perché quelli “bravi” sono introvabili, preziosi e in via d’estinzione.

Oggi il computer ha appiattito la creatività, la manualità, il sottile tocco dell’artista indispensabile per creare un pezzo artigianale e unico.

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Particolari impianti sul modello

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Ceratura diagnostica

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Prototipo in composito di prova

Protesi fissa

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Telaio modellato: visione della prova generale

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Prototipo top prima della lettura 3D

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Ponte in titanio superiore

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Ponte in titanio inferiore fresato uguale al nostro prototipo

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Visione occlusale del ponte in titanio inserito sul modello

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IMPLANTOLOGIA

Titanio rivestito da composito. Notiamo i denti personalizzati inseriti in modo “mosso” per non avere un effetto dentiera. Si evidenzia la parte gengivale che rende il dente della giusta dimensione e corregge i “buchi neri” dovuti alla mancanza di papille gengivali

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Ottima estetica e morfologia dei denti dove si può notare un allungamento delle corone per farli apparire nella posizione giusta (altezza).

Tuttavia mettendo in evidenza la parte del colletto dentale più scura (radice) a nostro parere non si ottiene un buon risultato estetico finale, in quanto si appiattisce, manca profondità con un effetto “piastrella”

Stesso lavoro eseguito con materiale composito. Smalto-dentina-gengiva

Protesi fissa

Protesi in zirconio 1

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Caso clinico eseguito: soggetto di 40 anni, sesso femminile, con protesi totali (dentiere) sia superiore che inferiore. Si può notare l'innaturale posizione delle labbra

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Visione del telaio con monconi in zirconio provato direttamente sull’arcata del paziente

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Progettazione 3D con impianti inseriti virtualmente

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Direttamente nel cavo orale vengono inseriti 2 manufatti in resina alisea per controllare soprattutto la dimensione verticale e i punti di contatto

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IMPLANTOLOGIA

Protesi in zirconio.

Notiamo le flange gengivali ben sviluppate in altezza e costruite in porcellana per far apparire la posizione del dente sulla linea del sorriso: i denti in tal modo non risultano troppo lunghi

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Aspetto del telaio in zirconio inserito nel cavo orale del paziente

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Protesi superiore e inferiore in zirconio/porcellana con gengive in porcellana.

Notare il colore dei canini che esaltano la naturalezza di questo caso

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Protesi fissa

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Anche all'ingrandimento, le gengive modellate in porcellana appaiono ben rifinite e molto naturali

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Vista "aerea" della parte occlusale.

Notiamo la morfologia dentale

Visione delle due arcate. Notare l’altezza della flangia gengivale in porcellana per ottenere il massimo dell’estetica

Sorriso finale della paziente

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PARODONTOLOGIA

Non avere

paura

Scopri la nuova anestesia senza ago

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Cavitron Thinsert

Parodontologia

Il nuovo anestetico non iniettabile per il trattamento parodontale indolore Una delle cause più importanti di perdita dei denti nei soggetti adulti è la malattia parodontale o parodontite. L’espressione anatomo-patologica più comune di tale malattia è la cosiddetta tasca parodontale ovvero l’approfondimento del solco gengivale che si arricchisce di batteri anaerobi. La parodontite è quindi un’infiammazione cronica delle strutture parodontali cioè dei tessuti di sostegno del dente, che con l’aumento del numero dei batteri porta come risultato finale alla distruzione delle fibre collagene con cui la gengiva si rapporta al dente e se la situazione perdura nel tempo ne consegue anche una distruzione ossea. Una gengivite solo iniziale può dunque evolvere o in senso positivo, e come tale regredire, o in senso negativo, e trasformarsi in gengivite stabilizzata o addirittura in parodontite.

Quali sono dott. Capello le cause più importanti nell’insorgenza di tale malattia?

L’eziologia è sicuramente di natura batterica, cioè l’accumulo di placca, che non allontanata con una corretta igiene orale, provoca l’insorgenza della malattia che può essere oppure no preceduta da gengivite. Anche l’aggressività dei batteri gioca un ruolo fondamentale poiché condiziona la loro capacità di penetrare i tessuti. Altro fattore importante che influenza non l’insorgere della malattia, ma più il decorso è il fumo: nei fumatori infatti la malattia parodontale si presenta più aggressiva e refrattaria alle cure. Anche la componente genetica sembra influire, tanto che sperimentalmente si è dimostrato che il 30% della popolazione possiede un genotipo predisponente alla malattia parodontale.

Inoltre lo stress che indebolisce le difese immunitarie e altre condizioni come la gravidanza e patologie quali il diabete e l’AIDS ne favoriscono l’insorgenza.

Cosa bisogna fare dott. Capello per prevenire la malattia?

La parodontite è una malattia subdola in quanto i primi sintomi sono spesso sottovalutati: il sanguinamento gengivale in fase di spazzolamento, l’alitosi, il gonfiore del

bordo gengivale e le migrazioni degli elementi dentali.

La diagnosi definitiva di questa malattia spetta comunque allo specialista che si avvale sia delle radiografie sia del sondaggio parodontale per verificare la presenza e la profondità delle tasche presenti a livello di ogni dente.

Una misurazione uguale o inferiore a 3 mm. è considerata fisiologica a meno che non siano presenti contemporaneamente anche delle recessioni gengivali: più le tasche sono profonde più in genere la malattia è grave. La raccolta dei dati relativi alla misurazione viene ottenuta con una sonda graduata a punta arrotondata inserita delicatamente lungo il bordo gengivale. È possibile dott.ssa Picchio una terapia nei confronti della malattia parodontale prima che ci venga negato il sorriso?

La soluzione dipende dalla gravità della malattia e dalla risposta soggettiva del paziente nei confronti della cura. La terapia iniziale prevede di migliorare le condizioni igieniche orali del paziente rimuovendo tartaro e placca batterica.

Se però le tasche continuano a permanere si procede alla

Inserto parodontale al lavoro

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PARODONTOLOGIA ziato l’assoluta efficacia di ORAQIX, un gel anestetico locale a base di lidocaina e prilocaina, in una nuova formulazione termosensibile che favorisce un’applicazione mirata nelle tasche parodontali senza la necessità di anestesia per infiltrazione. Il prodotto, applicato con l’apposito dispenser con ago a punta smussata, rimane in situ durante il trattamento e non vi è rischio di ingestione da parte del paziente.

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Misurazione della profondità di tasca sul canino

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Dopo il trattamento si nota il generale miglioramento del quadro clinico

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YZa fjVYgd Xa^c^Xd levigatura sottogengivale delle radici finalizzata alla rimo-

zione del tartaro sottogengivale. Una terapia chirurgica più invasiva può essere presa in considerazione quando le taV\cZid"hig^ii^kV X]Z h[gjiiV aÉjhd XdbW^cVid YZaaÉVo^dcZ bZXXVc^XV! più profonde non migliorano secondo leZY aspettative. i^XV Y^ sche e^ hZbea^XZ ZhZXjo^dcZ eZg aÉdeZgVidgZ d[[gZ h^Xjg^ Le nuove frontiere della terapia parodontale ci permetViiZco^dcZ# AZ ejciZ! YV hXZ\a^ZgZ V hZXdcYV YZaaZ VgZZ YV igViiVgZ! tono fortunatamente non XdggZiiV! solo di portare allaY^ guarigione bdYVa^i| <_]$* " 9ded ^a igViiVbZcid h^ Zk^YZco^V jc cZiid b^\a^dgVbZcid ZY ^bej\cViZ Xdc egZhV Zk^iVcYd ZhZgX^iVgZ la malattia parodontale con la scomparsa delle tasche e Xjgd Xdb[dgi eZg ^a eVo^ZciZ hdcd aZ ejciZ Y^ aVkdgd bV\cZidhig^ii^kZ YZa fjVYgd Xa^c^Xd la rigenerazione dell’attacco epiteliale, ma anche di rehV VgZV Y^ aVkdgd Vii^kV hj ijiiV aV hjeZgÒX^Z XdckZhhV YZaaV ejciV! cuperare gran parte del tessuto osseo riassorbito a caucXdggZ ^a bdk^bZcid Zaa^ii^Xd ig^Y^bZch^dcVaZ# FjZhiZ ejciZ ]Vccd V\cZid"hig^ii^kV X]Z h[gjiiV aÉjhd XdbW^cVid YZaaÉVo^dcZ bZXXVc^XV! sa della malattia.

Ovvio cheaZ la motivazione del paziente bZ heVo^ ^ciZgegdhh^bVa^ higZii^! egd[dcYZ VcX]Z ^c i^XV \a^ Y^ e^ hZbea^XZ ZhZXjo^dcZ eZg iVhX]Z aÉdeZgVidgZ ZY d[[gZ h^Xjg^ è sempre necessaria, associata a volontà e anche un po’ c^ Y^ >> Z >>> XaVhhZ cZ^ fjVYgVci^ edhiZg^dg^# ViiZco^dcZ# AZ ejciZ! YV hXZ\a^ZgZ V hZXdcYV YZaaZ VgZZ YV igViiVgZ! di sacrificio che però porta, sotto stretto controllo dello bdYVa^i| ZY ^bej\cViZ Xdc egZhV XdggZiiV! Zk^iVcYd Y^ ZhZgX^iVgZ specialista, a risultati soddisfacenti.

Xjgd Xdb[dgi eZg ^a eVo^ZciZ hdcd aZ ejciZ Y^ aVkdgd bV\cZidhig^ii^kZ '' hV VgZV Y^ aVkdgd Vii^kV hj ijiiV aV hjeZgÒX^Z XdckZhhV YZaaV ejciV! Sia sincera dott.ssa Picchio i primi tipi di intervento di cXdggZ ^a bdk^bZcid Zaa^ii^Xd ig^Y^bZch^dcVaZ# FjZhiZ ejciZ ]Vccd cui ci ha parlato sono dolorosi? bZ \a^ heVo^ ^ciZgegdhh^bVa^ higZii^! aZ iVhX]Z egd[dcYZ VcX]Z ^c È ovvio che vi è la necessità di iniettare anestetico locale poic^ Y^ >> Z >>> XaVhhZ cZ^ fjVYgVci^ edhiZg^dg^# ché le procedure di terapia parodontale (scaling e root planing) risultano poco confortevoli e dolorose per la maggioranza dei pazienti e per alcuni assolutamente intollerabili. '' Oggi però è presente sul mercato un prodotto completamente innovativo, un’assoluta rivoluzione in anestesia per rendere ogni trattamento parodontale indolore: è un’applicazione senza ago! Tale anestetico senza ago (ORAQIX), associato all’uso di ablatori ad ultrasuoni magnetostrittivi, come il Cavitron, permette di ottenere trattamenti del tutto confortevoli ed indolori per il paziente. È sicura di quello che sta affermando dott.ssa Picchio?

Certo! Una comprovata ricerca clinica di 5 anni ha eviden-

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Dott.ssa Picchio qualunque paziente può usufruire di questa anestesia così rivoluzionaria?

L’uso nei bambini e negli adolescenti non è stato ancora valutato ecco perchè è controindicato in soggetti con età inferiore ai 18 anni. È ovvio che in presenza di lesioni ulcerose o di infezioni acute del cavo orale tale prodotto non deve essere adoperato. Per quanto riguarda le donne in gravidanza, dovrebbero astenersi dall’applicazione di lidocaina e prilocaina che attraversano la placenta e come tale potrebbero essere assorbite dal feto. Per le mamme che allattano, invece, queste sostanze sono escrete nel latte materno in piccola quantità con improbabili effetti sul bambino, per cui l’allattamento può essere continuato.

Pazienti per i quali bisogna prestare attenzione sono quelli con gravi compromissioni delle funzionalità renale o epatica ed ancora nei cardiopatici affetti da alterazioni nella propagazione dell’impulso cardiaco.

Questo tipo di anestetico è già utilizzato in altri Paesi o l’Italia con i suoi pazienti rappresenta una sorta di cavia?

L’Italia si affianca solo ora a Paesi come gli Stati Uniti d’America o altri stati europei dove le tecnologie in campo odontoiatrico sono sempre all’avanguardia. In questo caso specifico viene migliorata la collaborazione odontoiatra-paziente contribuendo ad incentivare la prevenzione della salute orale.

Diverse tipologie di inserti Cavitron

Parodontologia

Esame parodontale

Paziente con problemi parodontali

Immagine che dimostra tridimensionalmente come le radici siano inserite nell’osso solo per pochi mm Immagino che nessuno di noi vorrebbe ridursi così: denti mobili e sventagliati, tasche con accumuli di placca, sanguinamento, gengive con alterazioni di forma, colore e volume, esposizione delle forcazioni! Anche in un caso clinico come questo, dove si potrebbe pensare che tutto sia perduto, bisogna cercare di fare il possibile per mantenere più denti naturali in bocca al paziente cominciando proprio da un esame clinico del cavo orale che andrà eseguito attentamente e dovrà tenere in considerazione anche ogni eventuale alterazione che interessi tessuti molli e denti.

Bisognerà valutare l’aspetto della gengiva marginale, aderente e alveolare, la localizzazione della placca batterica e del tartaro sopra e sotto – gengivale, la presenza di suppurazioni diffuse o di ascessi parodontali oltre a fistole eventuali.

Con l’ impiego di una sonda parodontale millimetrata sarà fondamentale misurare la profondità delle tasche e valutare forma e numero di pareti residue; ogni rilevamento andrà riportato in un’ apposita cartella parodontale del paziente. Particolare attenzione bisognerà rivolgere alle zone bi – triforcazione dei molari perchè spesso lesioni in tali sedi non sono evidenziate all’ esame RX. Un altro elemento da considerare è la composizione del fluido gengivale del quale è ormai accertata l’origine in-

fiammatoria: una sua analisi può fornire precise indicazioni sull’entità dell’infiammazione stessa.

Anche l’esame radiografico riveste un ruolo molto importante in quanto fornisce elementi fondamentali a carico del supporto osseo sia verticale che orizzontale dei denti.

Tale esame non può però sostituire l’esame clinico, ma lo deve integrare in particolare a conferma di quanto ottenuto con la misurazione con la sonda. Spesso infatti l’esame RX evidenzia una situazione parodontale meno grave di quanto non sia nella realtà a cominciare dal fatto che una lastra fornisce solo un’immagine bidimensionale e non tridimensionale , con deformazioni dovute all’angolazione dei raggi, alla morfologia e allo spessore delle strutture anatomiche esaminate. Per poter trattare al meglio i diversi casi clinici che si possono presentare, è fondamentale l’uso di una apparecchiatura magnetostrittiva (Cavitron) che presenta un’ampia gamma di inserti e che, grazie al movimento ellissoidale della punta, permette di curare le tasche parodontali senza danneggiare la superficie del dente. Inoltre, esistono inserti ultrasottili di ultimissima generazione che consentono di curare anche le tasche più profonde.

A conclusione di quanto esposto e diversamente da quanto comunemente si ritiene si può affermare che, la causa principale di perdita degli elementi dentari non è la carie, ma la malattia parodontale. Questa, ancora da taluni denominata impropriamente “piorrea”, è una malattia a carico dei tessuti che circondano il dente quali la gengiva, l’osso, il cemento e il legamento che ancora il dente all’osso. Si tratta di una patologia molto diffusa che colpisce secondo diversi livelli di gravità sia la popolazione adulta che quella giovanile. Un primo stadio, anche se non sempre presente, è la gengivite che, se non adeguatamente e tempestivamente trattata, può progredire in parodontite. Nei primi stadi, la parodontite determina un’iniziale distruzione dell’osso e dei tessuti che circondano e sostengono il dente.

La malattia parodontale se colpisce dapprima la gengiva, determinando appunto la cosiddetta gengivite, rappresenta ancora uno stadio reversibile. Quando si formano invece le tasche parodontali nelle quali si deposita la placca allora la superficie della radice dentale non è più detergibile attraverso le comuni manovre di igiene orale domiciliare e si instaura la vera e propria patologia. La contemporanea presenza di placca e tartaro sottogengivale sono pertanto i veri responsabili della progressione della malattia parodontale che, se non affrontata, determina la perdita di uno o più denti talvolta anche perfettamente sani.

Esistono dott.ssa Picchio cause specifiche della malattia parodontale?

La malattia parodontale è una patologia multifattoriale. La causa principale è comunque la placca batterica in assen-

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PARODONTOLOGIA

Visione dell’applicazione ORAQIX

Gel anestetico nella tasca parodontale (dettaglio)

Applicazione di ORAQIX in una tasca parodontale (dettaglio)

Visione dell’anestetico applicato nelle tasche parodontali

za della quale la malattia non può svilupparsi. Alcuni specie batteriche (Porphyromonas gingivalis, Prevotella intemedia e Actinobacillus actynomycetemcomitans) giocano un ruolo fondamentale nella progressione della parodontite: sono i cosidetti batteri parodontopatogeni, indicatori veri e propri dell’insorgenza della malattia e caratterizzati da una particolare capacità ad invadere i tessuti.

più difficoltoso il controllo dei livelli di glicemia, aumentando il rischio di complicanze. Per questa ragione i pazienti diabetici affetti da parodontite dovrebbero essere trattati in maniera selettiva per eliminare l’infezione parodontale.

Per quanto riguarda la predisposizione genetica si è ormai da tempo evidenziato che una persona su tre è predisposta alla malattia parodontale. Non dimentichiamo anche l’AIDS: chi ne è affetto presenta problematiche parodontali non di secondaria soluzione. Anche il trauma occlusale, il cui rapporto con l’eziologia della malattia parodontale è ancora dibattuto, interferisce negativamente con il parodonto profondo, quando le forze occlusali agiscono lungo direzioni diverse da quelle dell’asse dentario a causa di restauri in eccesso di altezza, estrazioni dentali non seguite da protesi sostitutive con conseguente migrazione, inclinazione dei denti superstiti, abrasione occlusale anomala. Molto importanti sono anche la parafunzioni (bruxismo) che il paziente può sviluppare seppure a livello inconscio: la frequenza, l’intensità, la durata delle forze rivestono un ruolo determinante nell’aggravamento della malattia parodontale.

Esistono altri fattori che concorrono all’instaurarsi della malattia parodontale?

Ribadendo il concetto che i batteri ne sono la causa, altri fattori detti di concausa favoriscono l’instaurarsi e la progressione della malattia; i più importanti sono il fumo, lo stress, la gravidanza e la pubertà, la presenza di restauri incongrui (otturazioni e corone debordanti), l’assunzione di alcuni farmaci, il diabete ed altre patologie sistemiche oltre ad una certa predisposizione genetica. Il fumo infatti è proprio uno dei fattori di rischio più importanti; lo stress può rendere la risposta immunitaria più deficitaria nell’opporsi all’insorgenza delle infezioni; la gravidanza in seguito alla tempesta ormonale può determinare gengive più deboli; alcuni farmaci come antidepressivi e contraccettivi possono influire negativamente sulla salute orale; il diabete determina una maggiore possibilità di insorgenza della malattia probabilmente perchè i pazienti che ne soffrono sono maggiormente suscettibili alle infezioni. I pazienti diabetici non controllati sono particolarmente a rischio: studi recenti hanno dimostrato una netta relazione tra parodontite e diabete dal momento che la malattia parodontale può rendere

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Quali sono gli strumenti diagnostici a disposizione?

La parodontite è una malattia che spesso non sappiamo riconoscere dal momento che i primi sintomi sono sottovalutati; tra questi ricordiamo gengive sanguinanti quando si spazzolano i denti, alitosi persistente, spazi che improvvisamente si sviluppano fra denti, gonfiore e retrazione gengivale, cambiamenti nella sensibilità dei denti quando si mastica. La diagnosi ultima sarà esegui-

Parodontologia

Il gel viene applicato nelle tasche parodontali (dettaglio)

Kit per trattamento parodotale indolore

Il gel viene applicato nelle tasche parodontali (dettaglio)

Ago a punta smussata (dettaglio)

ta dallo specialista che oltre all’esame clinico effettuerà una serie completa di radiografie sia un sondaggio per verificare la presenza e la profondità delle tasche localizzate su ogni dente. Come già ricordato una misurazione uguale o inferiore a 3mm è considerata fisiologica a meno che non siano presenti contemporaneamente anche delle recessioni gengivali: più le tasche sono profonde più in genere la malattia è grave.

La misurazione viene effettuata su tutta la circonferenza del dente utilizzando una sonda graduata a punta arrotondata inserita delicatamente lungo il solco gengivale. Un ulteriore valido supporto nella fase diagnostica è fornito dal test microbiologico che rivela la presenza di batteri specificamente patogeni grazie ad un esame basato su sonde di dna; si tratta di un esame assolutamente indolore e si pratica su campioni di placca prelevati nelle tasche parodontali.

riattaccarsi alla superficie resa più pulita e liscia. Proprio per questi trattamenti è richiesto l’ultilizzo degli ablatori di cui parlavamo prima, ovvero di ablatori con tecnologia magnetostrittiva (Cavitron) ed inserti ultrasottili. Se però le tasche continuano a permanere non realizzando le nostre aspettative si può prendere in considerazione anche una terapia chirurgica più invasiva (lembi gengivali).

Ovvio che la motivazione del paziente è sempre fondamentale, insieme a una costante igiene domiciliare, sotto controllo dello specialista, per portare a risultati soddisfacenti.

Una volta infatti terminata la fase terapeutica eseguita sulla poltrona del dentista sono necessari mantenimento e richiami periodici il primo dei quali prevede l’igiene orale domiciliare rigorosa, sistematica ed accurata da parte del paziente, utilizzando non solo spazzolino da denti e dentifricio, ma anche altri strumenti più specifici come il filo interdentale, lo scovolino e collutori a base di clorexidina; i controlli periodici risultano fondamentali per verificare la condizione delle gengive, delle tasche e la corretta eliminazione della placca batterica.

Per la stabilità del risultato negli anni il paziente deve essere richiamato in studio con scadenze prestabilite: questo intervallo è variabile da paziente a paziente, ma in genere varia da un minimo di 3 mesi ad un massimo di 6. Solo così è possibile prevenire la recidiva della malattia parodontale.

Quali sono dott.ssa Picchio le possibilità terapeutiche della malattia parodontale?

La soluzione è direttamente correlata allo stadio della malattia oltre che alla risposta soggettiva del paziente nei confronti delle varie terapie. Spesso nei primi stadi l’unico trattamento richiesto è costituito da una serie di incontri di igiene professionale. È fondamentale rimuovere il tartaro non solo sopra il livello della gengiva, ma soprattutto quello non visibile in quanto localizzato sottogengiva. Questa procedura viene fatta tramite scaling per rimuovere placca e tartaro sotto la linea gengivale e root planing per levigare le superfici radicolari in modo che il tessuto gengivale possa

Non ci nasconda la verità dott.ssa Picchio: gli interventi per la terapia parodontale sono dolorosi?

A parte la pulizia professionale è ovvio che le procedure

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PARODONTOLOGIA di scaling e root planing possono risultare dolorose se non si applica un’anestesia locale.

Ricerche di mercato e l’esperienza clinica quotidiana dimostrano che per avere risultati ottimali il paziente deve trovarsi a proprio agio e libero quindi da qualunque tipo di sensazione dolorosa. Oggi il professionista ha dalla sua parte la possibilità di offrire il massimo comfort al paziente risolvendo il problema della paura dell’anestesia locale per infiltrazione fornendo una soluzione non traumatica in caso di trattamento parodontale: è un’applicazione senza ago.

Questa sua affermazione non è per illudere i pazienti vero?

Certo che no! La ricerca scientifica ha evidenziato l’assoluta efficacia di ORAQIX, in tutte queste tipologie di intervento. Nella nuova formulazione termo sensibile che permette l’applicazione mirata nelle tasche parodontali senza la necessità di anestesia per infiltrazione. Il prodotto, applicato con l’apposito dispenser, con ago a punta smussa, rimane in situ durante il trattamento e non vi è rischio alcuno per i pazienti.

Può elencarci dott.ssa i pregi di questo anestetico così sbalorditivo?

ORAQIX risulta confortevole per il paziente in quanto la sua applicazione senza ago ne elimina le paure e il dolore dell’iniezione; l’applicazione topica facilita il posizionamento dell’anestetico esclusivamente nell’area da trattare eliminando la sensazione di intorpidimento della lingua e delle labbra. Si tratta di un’applicazione veloce in quanto agisce in circa 30 secondi mettendo in condizione l’operatore di iniziare subito dopo il trattamento; la sua durata anestetica dura inoltre circa 20 minuti. ORAQIX è un prodotto facile da utilizzare in quanto non va iniettato, ma semplicemente posizionato nelle tasche parodontali a mezzo dell’applicatore a punta smussa; questo gel parodontale può essere utilizzato sia su un singolo elemento che su intere arcate; se vi è la necessità di prolungare l’anestesia può semplicemente essere riapplicato.

Dott.ssa Picchio questo anestetico rende tutti più felici...

Penso proprio di si, perchè poter trattare le proprie gengive malate o comunque non in perfetta salute con il supporto di un anestetico così particolare facilita il compito di tutti. Il paziente serenamente si affida alle mani dell’odontoiatra in quanto sa bene che non dovrà andare incontro a nessun tipo di dolore. Lo specialista dovrà da parte sua aver già preparato il paziente sulla tipologia di intervento sia con colloqui preliminari sia con supporti video dove si evidenzia il tipo di terapia a cui sarà sottoposto e i benefici immediati e nel tempo che ne deriveranno. Un’anestesia di questo tipo è una vera manna per tutti i pazienti che presentano problemi parodontali, i quali sono tanti e appartengono a tutte le fasce di età.

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CARATTERISTICHE UNICHE DEL FARMACO ORAQIX è un anestetico locale non iniettabile per applicazione topica. ORAQIX è una miscela eutettica di lidocaina e prilocaina in una nuova formulazione termosensibile. Per miscela eutettica s’intende una miscela che consente un viraggio reversibile di fase liquido verso gel senza la separazione dei suoi componenti, ed il cui punto di fusione è più basso di quello delle singole sostanze che la compongono. ORAQIX è liquido a temperatura ambiente e diventa un gel estatico a temperatura corporea. Le sue proprietà temosensibili uniche permettono una facile applicazione nelle tasche parodontali da trattare.

Durante il tempo di latenza ORAQIX rimane dove posizionato.

ORAQIX elimina il dolore durante le procedure di ablazione del tartaro, scaling, root planing e debridement parodontale agendo per contatto in modo efficace, sicuro e selettivo.

SEMPLICE DA USARE ORAQIX può essere applicato su un singolo elemento o su elementi multipli secondo necessità. Il gel rimane dove posizionato svolgendo un effetto anestetico localizzato ed evitando l’effetto di intorpidimento della lingua e delle labbra.

ORAQIX può essere riapplicato qualora si necessiti di un prolungamento del trattamento. Una volta che ORAQIX ha svolto la sua azione anestetica nella tasca parodontale, può essere facilmente rimosso, senza che questo limiti l’efficacia anestetica. Il gel viene generalmente rimosso durante la procedura di Scaling e Root Planing (SRP). ORAQIX offre la possibilità di anestetizzare un singolo elemento o in alternativa tutti i quadranti, minimizzando i tempi di trattamento ed aumentando il comfort del paziente.

Parodontologia

Procedura Clinica Fig. 1.

Posizionare Oraqix® a livello del margine gengivale, nella zona circostante il dente, utilizzando l’applicatore monouso a punta smussata.

Fig. 2-3.

Attendere 30 secondi ed estendere l’applicazione nelle tasche parodontali, fino al completo riempimento. Lasciare agire Oraqix® per 30 secondi.

Un eventuale prolungamento del tempo di attesa non ne aumenta l’effetto anestetico.

Fig. 4.

Procedere con il trattamento pianificato (Scaling o Root Planing).

La durata dell’effetto anestetico è di circa 20 minuti (tempi individuali possono variare da 14 - 31 minuti).

Fig. 1

Fig. 2

Dentsply Italia: Semplice da usare

800-921107

Oraqix® può essere applicato su un singolo elemento o su elementi multipli secondo necessità. Il gel rimane dove posizionato www.dentsply.it svolgendo un effetto anestetico localizzato ed evitando l’effetto d’intorpidimento della lingua e delle labbra. Oraqix® può essere riapplicato

Fig. 3

Fig. 4

Procedura Clinica Fig. 1.

Posizionare Oraqix® a livello del margine gengivale, nella zona circostante il dente, utilizzando l’applicatore monouso a punta smussata.

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RIGENERAZIONE OSSEA

Riempire un vuoto della natura

Che cos'è?

Quello che vediamo nella foto a piena pagina non è uno spicchio di groviera… ma un blocchetto di osso Puros molto ingrandito. Nel disegno si può apprezzare la sua reale dimensione rispetto ai denti.

Il blocchetto, tagliato ad hoc, può riempire una sede in cui manca tessuto osseo.

Vedremo nelle pagine seguenti i dettagli dell’intervento e le caratterische di questo rivoluzionario biomateriale.

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Tutte le immagini per concessione Zimmer Dental

Puros® Blocco per Alloinnesto

Incontriamo il dottor Roberto Capello, odontoiatra e Master in Tecnica Avanzata di Ricostruzione Ossea, nel suo studio di Pietra Ligure per conoscere le ultime novità sui materiali e le tecniche di ricostruzione ossea

Rigenerazione ossea Dott. Capello, ci sono buone notizie per chi oggi ha necessità di ricostruire un osso troppo piccolo o troppo debole?

Quello che sto per dire, sono quasi sicuro, cambierà la vita di molti pazienti che sono depressi e tristi per non poter utilizzare impianti a causa della mancanza di osso su cui inserire denti di zirconio di ultima generazione.

Sono molte le persone che arrivano da tutte le regioni italiane dopo aver visitato decine di studi odontoiatrici dove hanno ricevuto un'unica risposta... sono purtroppo condannati ad inserire protesi mobili perchè l'osso è piccolo e insufficiente per l'inserzione degli impianti. Tutti si lamentano, quindi, della presenza del palato, dei ganci poco estetici, della mobilità della protesi, della necessità di apporre paste e collanti per tenere fermo il tutto.

Teniamo presente, infatti, che le protesi mobili hanno in questi ultimi trent'anni avuto poca evoluzione. In sintesi si fanno ora come allora! Direi che occorre poco per rendere felici le persone, trattando il loro singolo caso in maniera programmata, utilizzando innesti ossei in sicurezza e quindi arrivando ad eseguire quelle protesi fisse ed estetiche che la gente chiede sempre più. Questo osso innestato è un materiale che viene in aiuto ai "buchi" della natura, riempiendo i vuoti a mezzo di "rigenerazioni" ossee mirate sia per quanto riguarda l'ortopedia che l'odontoiatria.

Dott. Capello, come si può rigenerare il tessuto osseo?

Il tessuto osseo nel corpo umano svolge tre funzioni fondamentali così riassumibili: ¬ funzione meccanica di sostegno per l’organismo oltre che di azione protettiva per il sistema nervoso centrale pihsredael anu etimart eratneserppaR e gli organi toracici ittut rep otnemirefir id otnup li etnellecce ¬ funzione emopoietica ¬ funzione dinamica di scambio calcio e fosforo. etnatsoc li noc irtaiotnodo itneilc irtson i Ricordiamo che l’osso costituisce la principaleomriserinonis ,elanoisseforp e onamu ongepmi va di ioni calcio, sottoponendosi ad un continuo rimoeraroilgim len itatlusir id e aiznarag id dellamento di deposizione e riassorbimento affinchè la calcemia rimanga costante. Questo turn-over dell’osso .itneizap ied ativ alled àtilauq al avviene sotto stretto controllo ormonale (paratormone e e etnatsoc la eizarg omaiccaf oL calcitonina) regolato da un meccanismo a feedback; solo noc itneilc irtson ia otroppus elatot

NOISIV

àtilanoisseforp ,aicudif ,omsaisutne .inumoc irolav ied ottepsir e

gniunitnoC led icifeneb i omaidividnoC

,acifitneicdel Una soluzione per ogni parte s acrecircorpo artson al , noitacudE irtson ied acinilc acitarp al eramrofsart rep

Il dottor Capello ci mostra la figura di uno scheletro .itneizumano ap i rep itacon tlusirtutte id azzele rucpossiis ni itneilc bili composizioni protesico-implantologiche, sia in ortopedia che in odontoiatria. Queste protesi in titanio tecnologicamente innovative sono realizzate dalla Zimmer, azienda leader mondiale, per dare ad ogni paziente la soluzione per una miglior qualità di vita. Le possiamo vedere nell'immagine a lato distribuite sia a livello della spalla che del gomito così come nell’anca e nel ginocchio, ma anche nel cavo orale dove una rigenerazione può essere completa sostituendo i denti mancanti con gli impianti sia favorando la rigenerazione dei tessuti molli e ossei. La Zimmer si evidenzia infatti per una vasta gamma di prodotti supportati da brevetti e studi clinici che le permettono di imporsi a livello mondiale per progetti, sviluppi e realizzazioni in campo non solo odontoiatrico.

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RIGENERAZIONE OSSEA così viene favorita la mobilizzazione del calcio o inibito il riassorbimento dell’osso. La patologia del tessuto osseo più conosciuta, a parte le varie neoplasie o le infezioni gravi, è l’osteoporosi, caratterizzata macroscopicamente da perdita di spessore della corticale e della midollare ossea fino ad assottigliamenti molto rilevanti. Fortunatamente anche un quadro di osteoporosi sistematica solo raramente arriva ad interessare il distretto mascellare e come tale la diagnosi di osteoporosi non rappresenta necessariamente una controindicazione assoluta all’implantologia osteointregrata che non può invece attuarsi quando il riassorbimento osseo si è verificato a causa delle estrazioni dentali non trattate preventivamente in maniera adeguata o quando si è di fronte a difetti ossei inquadrabili come deiscenze o fenestrazioni.

È proprio in questi casi che si rende necessaria una rigenerazione ossea utilizzando materiali idonei, i più importanti dei quali sono così riassumibili: ¬ osso autologo (prelevato dallo stesso paziente a livello di siti extraorali o intraorali); ¬ osso allogenico (proveniente da osso umano tramite banca dei tessuti); ¬ sostituti, sintetici e naturali, alloplastici dell’osso.

Su quale materiale per la rigenerazione ossea pone maggiormente la sua attenzione?

Direi che gli alloinnesti sono di gran lunga quelli più idonei, rappresentando la scelta d’elezione per tutti coloro che necessitano di ricostruire un difetto osseo in tutte le sedi del corpo. Gli alloinnesti furono infatti già utilizzati

Il blocco Puros

www.zimmerdental.com

Un esempio di utilizzo del blocco Puros in un caso di riassorbimento della cresta alveolare. Dopo 5-6 mesi dall'intervento si può collocare un impianto.

1. Disegno dell’incisione chirurgica

2. S ito ricevente preparato in previsione dell’innesto

3. Creazione di fori nel sito ricevente

4. Idratazione del blocco di innesto

5. Creazione del vuoto

6. Modellazione del blocco da innesto

7. Fresaggio e inserzione della prima vite

8. Fresaggio ed inserzione della seconda vite

9. Sutura in sede del lembo del tessuto molle

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Rigenerazione ossea per la prima volta nella chirurgia del ginocchio all’inizio del secolo scorso. La loro ampia diffusione è andata di pari passo con lo sviluppo di "banche dei tessuti" più moderne e sicure e le sempre maggiori conoscenze sul sistema immunitario. Studi scientifici hanno dimostrato che il tessuto allogenico è superiore ad altri soprattutto per istocompatibilità e percentuale di guarigione.

Lei sta parlando di "banche dei tessuti". Si può avere la sicurezza totale di questi alloinnesti?

I chirurghi e gli odontoiatri che decidono e consigliano al paziente di usare un alloinnesto devono accertarsi che il tessuto che proviene dalle banche soddisfi le linee guida della Food and Drug Administration e dall’American Association of Tissue Bank, in Italia responsabile la Banca

Il processo Tutoplast Sicurezza assoluta Questo processo rimuove delicatamente dall'osso i materiali indesiderati, come i grassi, le cellule, gli antigeni e inattiva i patogeni, ma preserva la matrice di collagene naturale e i minerali.

1. Delipidazione

2. Trattamento osmotico

4. Disidratazione con solvente

3. Trattamento ossidativo

5. Irradiazione con dosi limitate di raggi gamma

dei Tessuti di Treviso. Certi di questo, non sussistono altri problemi; anzi la predicibilità di ottenere un significativo aumento d’osso è praticamente certezza.

Può elencarci i vantaggi clinici dell’utilizzo di alloinnesti?

La più accreditata documentazione scientifica riferisce che eseguire una rigenerazione ossea con alloinnesti riduce, in primo luogo, l’invasività dell’atto chirurgico poiché elimina la necessità di eseguire un secondo intervento per prelevare del tessuto osseo autologo: ne consegue quindi un risparmio in termini di tempo, una riduzione del dolore oltre che delle complicanze. In altre parole il paziente ha una riabilitazione più veloce e sicura. La famiglia di prodotti per alloinnesti a cui mi affido in completa sicurezza è quella della Puros, prodotta dalla Zimmer Dental. Tramite un processo sotto brevetto chiamato Tutoplast, questo tipo di alloinnesti viene sottoposto a un delicato processo per rimuovere delicatamente tutti i materiali indesiderati quali i lipidi, le cellule e gli antigeni mentre contemporaneamente vengono inattivati tutti i microorganismi patogeni.La matrice di collagene naturale e i minerali sono invece completamente preservati.

Perché dottor Capello l'ha definita “una famiglia di prodotti”?

La ragione è semplice, in quanto esiste una linea completa di prodotti da utilizzare insieme o singolarmente a seconda del tipo di innesto os-

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RIGENERAZIONE OSSEA seo. Gli alloinnesti si trovano infatti come Blocco di osso cortico-spongioso Puros, come Particolato di osso corticale Puros e come Particolato di osso spongioso Puros.

Si possono ancora aggiungere le membrane, soprattutto quella Pericardica e quella di collagene.

Può specificare l’utilizzo di ciascuno di questi prodotti e i vantaggi che ne derivano?

Gli alloinnesti a blocco rappresentano una soluzione rapida ed efficace sia per la cresta alveolare severamente compromessa in siti ben localizzati sia per lo sviluppo del sito implantare; il loro utilizzo offre il vantaggio dell’inserimento combinato dell’osso corticale e spongioso con risultati clinici paragonabili a quelli ottenuti con gli innesti autologhi a blocco.

Il Particolato di osso corticale rappresenta un prodotto di elezione per una rigenerazione ossea efficace e trova un suo utilizzo significativo nei casi in cui è richiesto il

Il particolato Puros

Riparazione alveolare e tecnica di riempimento. Dopo la guarigione dei tessuti si può procedere a impianto.

1. E strazione dentale atraumatica utilizzando una tecnica flapless

2. Valutazione della forma dell’alveolo e preparazione della membrana

3. Inserimento della membrana per rivestire il difetto facciale

4. A umento della superficie alveolare con l’inserimento del materiale per innesto osseo

mantenimento dello spazio e l’aumento del volume osseo come si verifica nel rialzo del seno mascellare, in modesti difetti localizzati della cresta alveolare e nei siti post-estrattivi. Tali alloinnesti permettono di ottenere una struttura per la crescita cellulare e una guida per la rapida rigenerazione dell’osso con risultati predicibili ed efficaci. Mi rimane da considerare il Particolato di osso spongioso il cui inserimento offre un ambiente ideale per la crescita all’interno della struttura di vasi sanguinei e di cellule per facilitare il processo di rimodellamento; è dal punto di vista operativo facilmente manipolabile e pertanto utilizzabile per ogni tipo di necessità come i difetti da deiscenza dell’impianto, sviluppo del sito implantare, mantenimento del volume della cresta alveolare ed elevazione del seno mascellare.

Sembra che i prodotti per la rigenerazione da lei nominati coprano tutte le necessità “per la crescita ossea”, gli odontoiatri possono quindi dirsi soddisfatti. Vuole aggiungere ancora qualcosa?

Il supporto della Zimmer Dental, con la costante ricerca che la caratterizza, offre sicuramente una linea completa di prodotti per soddisfare praticamente tutte le esigenze cliniche. Lavorare in questo contesto dà un ulteriore stimolo per raggiungere obiettivi sempre più importanti e soddisfacenti sia dal punto di vista clinico che personale. La linea di alloinnesti di cui parliamo si completa con i prodotti per i tessuti molli, una perfetta sintonia di rigenerazione e guarigione ossea e tissutale. Riguardo quest’ultima possibilità, fondamentali sono le membrane. In particolare quella pericardica rappresenta una barriera di massima resistenza da utilizzarsi con le procedure di innesto a blocco dove comunque proviene la migrazione delle cellule epiteliali, stabilizzando contemporaneamente la ferita. La membrana Biomend di collagene riassorbibile, invece, oltre a non causare reazioni immunitarie o di sensibilizzazione, crea e mantiene uno spazio

Dott. Roberto Capello - Odontoiatra

5. Chiusura dell’alveolo con la membrana

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6. Suturazione della membrana ai tessuti molli

Ha conseguito la Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria presso l’Università degli Studi di Genova, ha ottenuto il Master in Tecnica Avanzata di Ricostruzione Ossea e Master Universitario in Implantologia. Esercita la libera professione a Pietra Ligure e Albenga (SV), Milano, Torino, Roma dedicandosi all’odontoiatria conservativa, estetica, protesi mobile e fissa, paradontologia, gnatologia, implantologia, ortodontia per bambini e adulti (apparecchio invisibile). Ha partecipato a settanta corsi di aggiornamento in Italia e all’estero.

Rigenerazione ossea per prevenire la migrazione delle cellule epiteliali; si adatta con facilità alle forme del difetto osseo precedentemente trattato con alloinnesti di tipo Particolato Puros.

Senza scendere nel particolare, può descriverci la tecnica chirurgica?

La tecnica chirurgica, se attuata secondo canoni ben precisi e standardizzati, non è particolarmente invasiva e traumatica per il paziente. È importante il disegno dell’incinsione chirurgica per la creazione di un lembo sufficientemente ampio e senza tensione.

Il sito riceven-

te deve essere adeguatamente preparato in previsione dell’inserimento del blocco dell’innesto, mentre molta attenzione deve essere posta alla preparazione dell’alloinnesto che prima deve essere idratato con soluzione salina sterile e quindi modellato riducendo al minimo gli spigoli per non traumatizzare i tessuti molli. Collocato il blocco e stabilizzato il tutto con la membrana idonea, basta suturare il lembo e lasciar riposare per un periodo di guarigione di 5-6 mesi prima ad esempio di inserire l’impianto. I risultati sono assicurati e duraturi oltre che istologicamente documentabili.

I pazienti possono quindi essere totalmente tranquilli?

Vorrei aggiungere ancora poche parole per confortare tutti i pazienti che necessitano di rigenerazione ossea. I materiali che sono a disposizione oggi permettono sicurezza di risultati grazie alla professionalità e all’impegno umano che sono sinonimo di garanzia per una Azienda come la Zimmer, la cui affidabilità ed eccellenza riconosciuta a livello mondiale si pongono al servizio di tutta la comunità odontoiatrica.

Osservate più da vicino

Figura A Cresta alveolare severamente riassorbita prima dell’intervento (3 mm).

Figura B Inserimento del Particolato di osso corticale Puros.

Figura C Tre mesi dopo l’intervento: la larghezza della cresta ossea è stata riportata alle dimensioni naturali (7 mm).

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CARIE BIMBI

Eliminare la carie senza dolore: oggi è possibile Tutti conoscono quella spiacevole sensazione che ci invade quando si avvicina l’appuntamento con il dentista e ci sovviene il ricordo del dolore che ci ha procurato il trattamento classico di una lesione cariosa. Ma per fortuna quei tempi sono passati!

Oggi è possibile attuare un “trattamento mirato” e indolore con l’ozono.

Per saperne di più abbiamo incontrato la dottoressa Viviana Picchio

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Carie bimbi Dott.ssa Picchio, ci illustra questo trattamento innovativo per prevenire ed eliminare la carie?

Innanzitutto è bene ricordare quali sono i fattori decisivi nell’insorgenza della carie, cioè i batteri, responsabili della demineralizzazione dei denti e il tempo. Solo con una corretta igiene orale si può impedire l’insorgenza della carie. Nonostante la pulizia quotidiana, però, la carie continua a rappresentare ancora, insieme alla malattia parodontale, la causa principale di perdita dei denti. E poiché la carie è un’infezione, la soluzione ha un nome specifico: disinfezione! Nella pratica odontoiatrica questo significa “terapia con ozono”, spesso l’alternativa migliore alle cure tradizionali.

Esistono dei limiti di età per questa terapia?

Direi proprio di no. Studi internazionali e riscontri della pratica quotidiana non evidenziano né rischi né effetti collaterali per alcun paziente. È ovvio che trattandosi di un metodo delicato ed esente da dolore, rappresenta una pratica adatta ai piccoli pazienti.

Ci spieghi bene perché proprio l’applicazione di ozono è efficace.

L’ozono è un disinfettante naturale e soddisfacente. È un forte e rapido agente ossidante e può quindi essere utilizzato per le sue caratteristiche analgesiche e antinfiammatorie. In questo modo si riesce a preservare il più possibile la sostanza sana del dente con un trattamento indolore.

L’impiego di ozono in campo odontoiatrico si limita alla carie o va oltre?

Nell’attività quotidiana uno studio odontoiatrico non dovrebbe fare a meno dell’ozono. Infatti risulta molto efficace anche nell’endodonzia dove si possono sterilizzare i canali radicolari. L’ozono inoltre può risolvere anche l’ipersensibilità, in particolare ai colletti dentali. Tra le altre cose, può essere applicato con notevoli vantaggi sui tessuti molli (fig.

3), in caso di herpes e afte. Ancora, l’utilizzo dell’ozono è un valido alleato nel campo dell’ortodonzia sia prima del fissaggio dei brackets sia durante il trattamento per ridurre al massimo lo sviluppo dei batteri cariogeni.

1

La sterilizzazione del canale 2

1. Nel modello si vede come il canale radicolare viene disinfettato fino all'apice.

2.

Fase di erogazione ozono per 40 secondi con HealOzone.

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CARIE BIMBI Come viene applicato in uno studio odontoiatrico l’ozono e soprattutto è un sistema sicuro?

L’apparecchiatura più valida per l’applicazione dell’ozono si chiama Heal-Ozone: è dotata di un manipolo sterilizzabile al quale si inseriscono cappette monouso in silicone di diverso diametro per meglio adattarsi ai singoli

Contro herpes e afte

3. Applicazione di ozono su herpes labialis: sollievo spontaneo dal dolore alla prima applicazione. denti; si forma quindi una depressione che isola il dente dal cavo orale. In questo modo, l’ozono liberato andrà ad agire solo sul punto da trattare eliminando ad esempio i batteri della carie. La pompa del vuoto non permette la diffusione nel cavo orale dell’ozono che, anzi, al termine dell’applicazione viene riaspirato ed inoltre, se per qualunque motivo si perdesse l’isolamento del singolo dente durante il trattamento, immediatamente la macchina si bloccherebbe. La sicurezza dell’Heal-Ozone è assoluta.

Quali informazioni bisogna dare al paziente prima e dopo il trattamento con Heal–Ozone?

La collaborazione del paziente come sempre è fondamentale: deve fare attenzione al consumo di zuccheri e all’igiene orale che non deve mai essere trascurata. La carie non si sviluppa da un giorno all’altro, ma richiede tempo, pertanto se il paziente rimane sotto il controllo dell’odontoiatra si limitano al massimo i danni e la guarigione procede più celermente!

Quanto tempo è necessario per eseguire un trattamento completo e soprattutto sono necessarie delle sedute di richiamo?

Come agisce

L'ozono crea nei tubuli dentali un ambiente asettico e privo di acidi prodotti dai batteri cariogeni. Dopo l'applicazione, quasi il 100% dei batteri patogeni e delle cellule infette vengono uccisi.

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Carie bimbi Studi clinici hanno dimostrato che l’erogazione di ozono per 40-60 secondi su ciascun dente da trattare è sufficiente per ottenere superfici dentali sterili. Ne deriva che la seduta dura all’incirca 30 minuti. Si possono poi effettuare sedute di richiamo e controllo ogni 4-6 mesi a seconda del caso.

Spesso nei bambini con dentizione decidua si sente parlare della cosiddetta “sindrome da biberon”. Cosa può dirci dell’applicazione dell’ozono in questi casi?

In questo tipo di sindrome (fig. 4) praticamente tutti i dentini, ma soprattutto quelli superiori, risultano distrutti dal processo carioso. Il più delle volte il dente è così compromesso che si può ricorrere solo a un’estrazione. Poiché dopo questo atto chirurgico le ossa mascellari potrebbero avere degli input ridotti di crescita, bisognerebbe cercare di conservare le radici il più possibile. Ecco perché l’intervento con ozono, cui consegue la sterilizzazione del tessuto malato, porta nella stragrande maggioranza dei casi a un blocco della carie o almeno a un forte rallentamento.

Si può quindi affermare che il trattamento con l’ozono rientra in un programma di prevenzione dentale?

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Assolutamente sì. L’applicazione è semplice, indolore e ha come obiettivo fondamentale la disinfezione dei denti. Si possono in tal modo prevenire fastidiose situazioni come dolore, formazione di ascessi, fistole, che si possono verificare nel caso di problemi dentali. Un bambino che si sottopone a questo tipo di trattamento prima che si verifichi la carie o appena questa comincia a svilupparsi, è più sereno e tranquillo, e così anche la mamma.

Altre novità per conquistare i piccoli pazienti?

La più importante riguarda la diagnosi della carie: oltre all’esame visivo supportato dall’utilizzo dello specillo e all’esame Rx, nel mio studio può essere fatta con una specie di “penna” (fig. 5) che misura, in modo indolore, l’eventuale attività metabolica dei batteri patogeni specifici della carie. Conveniente per monitorare il bambino è l’analisi della saliva; microrganismi come lo Streptococco mutans e il Lactobacillus se presenti svolgono un ruolo prioritario nell’insorgenza e sviluppo della carie. Verificarne la concentrazione insieme alla determinazione della capacità tampone della saliva, ci permette quindi di attuare da subito un programma di prevenzione mirato al singolo paziente.

Dalla parte dei più piccoli 5 4. Sindrome da biberon: i denti superiori risultano completamente compromessi.

5. Strumento indolore per la diagnosi di carie: indica la presenza di attività metabolica dei batteri patogeni specifici della carie.

Dott.ssa Viviana Picchio - Odontoiatra Nata ad Alessandria, ha conseguito la Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria presso l’Università degli studi di Genova. È dottore di ricerca in Fisiologia ed esercita la libera professione a Pietra Ligure e Albenga (Sv). Gli interessi maggiori sono rivolti alla conservativa, che realizza avvalendosi dei materiali più innovativi presenti sul mercato, e alla parodontologia, dove si impegna a spiegare nel modo più comprensibile a tutti, ancor prima di agire, i rapporti tra malattia parodontale e la presenza della placca batterica. Solo così i pazienti potranno essere adeguatamente motivati e preparati a quello che dovranno seguire. Altra branca è l’ortodonzia di base insieme all’apparecchio invisibile. È proprio quest’ultima tecnica che dà la possibilità a molti soggetti che in età adolescenziale non hanno potuto seguire trattamenti di allineamento dei propri denti di ritrovare la gioia di sorridere con estrema facilità, come disse Victor Hugo: “Il sorriso è il sole che scaccia le nuvole dal viso” www.vivianapicchio.it

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DENTI PIÙ BIANCHI

Sbiancamento dentale Un trattamento di cosmesi dentale sempre più richiesto che soddisfa il bisogno di ordine e pulizia insito in ciascuno di noi, con effetto gratificante sulla sicurezza in se stessi Lo sbiancamento dentale sta assumendo negli ultimi anni importanza sempre maggiore poiché nelle relazioni interpersonali il sorriso ha un ruolo determinante come strumento di comunicazione verbale e non. Un sorriso esteticamente gradevole rappresenta una sorta di biglietto da visita che contribuisce alla prima impressione degli altri su di noi.

Dott. Capello, quanti trattamenti di sbiancamento esistono?

Direi molti, alcuni superati, altri legati a lampade e laser che alcune volte hanno causato problemi.

Problemi?

Sì, per via di materiali particolarmente attivi che con la luce (lampada o laser) venivano attivati forse un po’ troppo... un po’ troppo “pompati”. Alcuni pazienti rimanevano abbronzati con puntini sul viso, altri avevano le labbra gonfie. Per potersi destreggiare fra le varie proposte è bene spiegare la differenza tra uno sbiancamento solo superficiale e non professionale rispetto ad uno più profondo da eseguire presso studi odontoiatrici. Il primo è semplicemente prodotto dall’azione dello spazzolino nel corso delle quotidiane manovre di igiene orale che realizzano una sorta di abrasione sulle macchie o pigmentazioni presenti sulla superficie esterna dello smalto.

Optando per dentifrici contenenti sostanze abrasive l’azione di smacchiamento è più aggressiva. Chi pulisce i propri denti con regolarità usando dentifrici al fluoro, spazzolini idonei, filo interdentale, di solito non presenta la necessità di utilizzare sostanze abrasive che possono provocare usura dello smalto, ma potrebbe voler far ritornare i suoi denti alla naturale trasparenza: è quindi d’obbligo agire più in profondità (penetrando nei prismi dello smalto e ossidando le sostanze che colorano smalto e dentina), impiegando prodotti specifici sotto l’attento controllo dell’odontoiatra.

Dott. Capello, approfondisca l’argomento...

La versatilità dei sistemi sbiancanti con le differenti concentrazioni di perossido di carbammide si è dimostrata l’arma vincente in questo settore. A mio giudizio

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Denti più bianchi è fondamentale conservare lo smalto di cui siamo dotati, evitando faccette o capsule che migliorano l’estetica dei denti, ma determinano perdita di tessuto dentale per la preparazione necessaria. Tali sostanze agiscono, oltre che sulle macchie più esterne dello smalto, anche sui denti ingialliti per cause naturali come conseguenza dell’invecchiamento; permettono inoltre un miglioramento della tonalità di colore dei denti frutto di componenti genetiche ereditarie.

Lo sbiancamento con i perossidi è da eseguire presso uno studio odontoiatrico dove il professionista verifica che non ci siano controindicazioni (carie, otturazioni infiltrate o parodontiti).

In base alle aspettative del paziente l’odontoiatra può scegliere mascherine anatomiche soggettive all’interno delle quali si mette il gel con la sostanza sbiancante in concentrazioni più basse (tempi più lunghi del trattamento) o applicare la sostanza attiva alla massima concentrazione direttamente sullo smalto, dopo protezione delle gengive (i tempi del trattamento sono minori e gli effetti più evidenti e duraturi).

In passato si impiegavano lampade e laser, ma siamo tornati al materiale leader, messo a punto nel suo studio in America nel 1979 dal dottor Dan Fischer, fondatore della Ultradent Products, nata per mettere in pratica in modo veloce e flessibile soluzioni sempre più appropriate per gli agenti sbiancanti. Da questa costante ricerca sono nati i prodotti clinici più efficaci e meno invasivi nello sbiancamento dentale, certamente al top. Poi bisogna conoscere i trucchetti...

Dott. Capello, di quali “trucchetti” parla? Vi sono concentrazioni di perossido di carbammide più utilizzate e che danno maggior sicurezza?

Tre sono le concentrazioni più versatili, ovvero 10%-15%20%, la bassa concentrazione per la notte e quella più

alta per un determinato numero di ore della giornata.

Con il prodotto ad alta concentrazione di perossido di carbammide Opalescence Quick il paziente può rimanere in studio per soli 30–60 minuti e ottenere ottimi risultati. Tutte queste possibilità sono combinabili.

Con i prodotti giusti e la tecnica appropriata i denti non hanno nulla da temere. Numerose ricerche scientifiche sostengono che tutti i gel Opalescence sono a pH neutro e non corrodono il tessuto dentario. Attenzione invece alle sostanze con effetto mordenzante.

Secondo lei, Dott.ssa Picchio, i pazienti amano questo tipo di trattamento e quindi vi è molta richiesta?

Direi proprio di sì e per diverse ragioni, a cominciare dal fatto che il trattamento non è invasivo o doloroso; i risultati sono visibili nel vero senso della parola. La voce si sparge velocemente fra amici, parenti e conoscenti che vogliono provare in prima persona: da qui la forte richiesta. è possibile trattare tutti i tipi di discromie con gli stessi ottimi risultati?

In base alla nostra esperienza possiamo affermare che il tipico ingiallimento dovuto al trascorrere degli anni così come la colorazione dentale tipica dei forti fumatori presentano effetti facilmente visibili già dalle prime sedute.

Per alcuni tipi di colorazioni come le pigmentazioni da

La tecnica passo a passo 1

2

1-2. I solamento gengive con diga liquida 3

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Quale formulazione consiglierebbe per una dentatura a dir poco abbagliante?

La più attuale è quella composta da ben il 38% di perossido d’idrogeno che addizionata di nitrato di potassio e fluoro permette di rinforzare lo smalto, ridurre la sensibilità e prevenire la carie. Questo prodotto ha una attivazione completamente chimica (non serve lampada o laser).

La morfologia dei tessuti duri non viene quindi assolutamente alterata, anzi ne trae vantaggio! Il dott. Dan Fischer è un famoso ricercatore, padre di molte metodiche e di una vera e propria filosofia di vita e di lavoro che fa emergere il “buon odontoiatra”.

Sono ricorrenti le voci secondo le quali lo sbiancamento può danneggiare il tessuto dentale. Dalle sue ultime affermazioni si deduce invece il contrario. Cosa può aggiungere dottore per sgombrare il campo da ogni dubbio?

3. Fotopolimerizzazione diga 4. A pplicazione Opalescence Boost

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5. Rimozione della diga dopo eliminazione gel 6. Sorriso luminoso a fine sbiancamento

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DENTI PIÙ BIANCHI

Risultato dopo 10 applicazioni su unica arcata

tetracicline la risposta non è così rapida (il cambiamento di colorazione riguarda più la dentina che lo smalto dove il principio attivo penetra più difficilmente), ma si può ottenere anche in questi casi uno sbiancamento significativo.

Dott.ssa Picchio, quanto dura?

Sbiancamento di incisivo laterale superiore con vecchia cura canalare (pigmentazione scura)

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Posso affermare che i risultati sono inalterati per anni; tuttavia qualora dopo un anno si dovesse riscontrare un certo inscurimento è possibile ristabilire il risultato originario con una o due nuove applicazioni di sbiancante.

Dipende dal numero di caffè e tè presi, dalle sigarette, da alcuni alimenti (spinaci, liquirizia, carciofi, ecc...) che portanto ad un velo di ombreggiatura. Alcune volte ci è invece capitato di dover intervenire perché la persona aveva ottenuto denti bianchissimi... ed abbiamo dovuto convincerla a non andare oltre, raggiungendo il “bianco– piastrella”.

Normalmente i pazienti desiderano 3 applicazioni poco invasive prima di avvenimenti personali: matrimoni, lauree, feste, ferie... in un caso addirittura prima di andare a Miss Italia!

Denti più bianchi Dott. Capello cosa può dirci invece dei denti non vitali?

Beh, direi compito difficile. Un tempo l’inscurimento di questi denti non lasciava molte scelte. Oggi invece, bandendo sbiancanti con miscele di perborato di sodio e perossido di idrogeno troppo aggressive per l’elemento dentale, i denti trattati endodonticamente possono ritrovare il loro colore con sbiancanti appositamente studiati al caso, che agiscono proprio dall’interno favorendo così il recupero della tinta desiderata. Per intervenire su questi denti, essi devono essere trattati endodonticamente lege artis, con pareti radicolari spesse e senza incrinature visibili. In questo campo specifico poche case offrono soluzioni valide, Ultradent è stata decisamente la prima e, a mio giudizio, la numero uno.

Un vostro parere sui possibili inconvenienti dello sbiancamento?

A volte in corso di trattamento si possono verificare fenomeni di sensibilizzazione dei denti, riconducibili ad

un effetto di disidratazione. Questo inconveniente non sussiste se si adoperano prodotti che a titolo preventivo contengono una certa quantità di acqua, oltre a fluoro e nitrato di calcio. In linea di massima, comunque, questi fenomeni spariscono già al termine del trattamento e non sono assolutamente irreversibili. Per quanto riguarda l’irritazione gengivale questa deve essere prevenuta per non dare luogo ad un processo infiammatorio. Quindi se si adopera la mascherina questa deve essere ben aderente ai denti e non ricoprire la gengiva; se invece il

Prima

Dopo

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2

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1. Paziente fumatore 2. Paziente con fluorosi 3. Paziente con macchie da tetracicline

Chi ricerca lo sbiancamento Fra i giovani la voglia di avere un sorriso più chiaro e brillante è più diffusa. Questa è la stagione dei matrimoni e spesso entrambi i futuri sposi chiedono di intervenire sul colore dei denti perchè l’album sia all’altezza della situazione. D’estate poi piace molto il contrasto fra una dentatura più bianca e l’abbronzatura.

Anche persone più su di età ricorrono a questo trattamento per esempio quando i denti si siano scuriti con gli anni, il colore sia disomogeneo e diverso dalle otturazioni o dalle corone.

gel viene applicato direttamente sui denti importante è la sua consistenza, deve essere altamente viscoso per non subire spostamenti in corso di terapia.

Per concludere che cosa vi sentireste di affermare sullo sbiancamento?

Lo sbiancamento dentale, che inizialmente può essere fatto solo per una valenza estetica, favorisce sensibilmente nei pazienti la consapevolezza di preservare il proprio patrimonio dentale, aumenta l’interesse per un sorriso sano e una corretta igiene e per la scelta di tecniche terapeutiche di standard qualitativamente elevato.

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RINGRAZIAMENTI

Questa è la terza volta che mi accingo a scrivere il dossier di odontoiatria: credo (senza voler sembrare presuntuoso) in questi ultimi anni di essere cresciuto molto.

Ringrazio tutti i miei collaboratori di Studio con i quali formo un team vincente e in continua crescita professionale.

I miei successi sono da condividere e da attribuire anche alla competenza di tecnici made in Italy che sono stati per me una certezza di grande competenza e sviluppo continuo.

Uno fra tutti: Aldo Zilio, grande conoscitore del prodotto zirconio. Insieme ci siamo divertiti a fare i “nostri pezzi unici, perché unici sono nostri pazienti”. A breve sarà pubblicato un libro dove saranno presentate foto di lavori eseguiti in nostra collaborazione: manufatti esemplari che soddisfano pienamente me come odontoiatra e Aldo come tecnico.

Un caloroso abbraccio e saluto al Prof. Glauco Marino, insigne docente di Protesi Mobile dell’Università di Chieti: personaggio unico con grandissimo carisma, maestro instancabile ed appassionato, relatore in elevati corsi in tutta Italia. Quando parlo del “Professore”, tutti i suoi allievi ricordano con entusiasmo i suoi concetti basilari trasmessi quali la dimensione verticale, la famosa linguetta millimetrata dove contando 61-62-63, etc. si vede il contat-

to preciso (un vero trucco). Per quanto riguarda la protesi mobile, per me, rimane il personaggio più famoso in Italia, autore, tra le altre cose di diversi libri, tutti di notevole successo. È con grande onore e stima che a Roma possa svolgere presso il suo studio prestazioni odontoiatriche!

Un tecnico ancora particolarmente in gamba che voglio citare è Massimo Scodeller: grande esperto in implantoprotesi, già allievo del Prof. Glauco Marino dal quale ha ricevuto nozioni fondamentali per essere un tecnico molto apprezzato.

Non possiamo dimenticare come facente parte del gruppo il Dott. Marco Ferrari, anestesista-rianimatore: lavorando al suo fianco ogni momento è in piena sicurezza.

Un sentito ringraziamento al mio braccio destro, la Dott.ssa Viviana Picchio che ogni giorno, anche con la sua sola presenza, mi infonde sicurezza e serenità: so che c’è, con il suo sorriso o con la sua melanconia, sempre e comunque vicina a me per condividere vita professionale e privata.

Inserisco ancora un ringraziamento, seppur, questa volta, ad una persona che non è più tra noi e cioè a Moreno Dondelli. Il giorno che ero dal mio editore per l’impaginazione dell’articolo, ho ricevuto una brutta notizia: qualche ora prima era mancato un amico, un pioniere del 3D implantare che circa 15 anni or sono mi aveva presentato un bellissimo programma per il 3D dell’osso implantare.

Mi aveva incoraggiato a seguire questa strada in cui credeva fermamente e a ragion veduta. Grazie di cuore per la tua professionalità, sarai sempre ricordato come una grande persona che sapeva molto e parlava poco.

Un particolare ringraziamento a Filippo Grasso che ha coordinato la mole di materiale da utilizzare, ovvero almeno 1500 pagine.

Non voglio dimenticare la mia bimba Valentina che grandi soddisfazioni, seppur nel suo piccolo, continua a darmi: impegnata e grintosa nelle lezioni di nuoto e già ben impostata in quelle di equitazione. La mia campionessa promossa in 2° elementare!

www.capelloroberto.it www.ortodonziainvisibile.info www.sbiancamentodentale.biz www.esteticadelsorriso.eu www.videodonto.it Per ogni ulteriore domanda o informazione scrivere all’indirizzo info@capelloroberto.it. Vi sarà risposto nel più breve tempo possibile.

Supplemento veicolato con il periodico mensile Agenda della Salute

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I pezzi protesici sono unici perchè unici sono i miei pazienti

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