Lettera di sostegno - scuole paritarie

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Bolzano, 18 maggio 2020 Egregio Presidente Conte, siamo i genitori di due ragazzi di quindici e diciassette anni per i quali, fin dalla scuola primaria, abbiamo scelto il percorso formativo ed educativo proposto dall’Istituto paritario Marcelline di Bolzano. Una scelta ponderata e condivisa, posta in essere esercitando quel diritto di autodeterminazione sancito dall’art. 33 della nostra Costituzione, un diritto di rango superiore dunque. Da troppo tempo, ormai, le scuole paritarie sono dimenticate dallo Stato italiano, relegate al ruolo di “cenerentole” del sistema dell’istruzione, entità che, in evidente contrasto con la garanzia di “trattamento equipollente” previsto dalla norma, non necessitano di alcun sostegno finanziario. Nell’opinione pubblica si lascia passare con estrema leggerezza, quando addirittura non si incentiva, il convincimento dell’esistenza di una equivalenza tra scuola paritaria e “scuola per ricchi”, non rendendosi conto di quanto questo assunto sia in realtà superficiale, fuorviante e non veritiero. Possiamo assicurarLe, Presidente, che notevoli sono stati nel corso di questi anni i sacrifici economici posti in essere a sostegno della nostra scelta, una scelta che, giova rammentare, ha sgravato totalmente lo Stato dei costi di istruzione per i nostri figli. Non esiste nulla di più sbagliato del valutare, come di fatto accade, l’iscrizione di un figlio ad una scuola paritaria alla stregua degli indici di riferimento costituenti il famoso redditometro, base di valutazione del potere economico dei singoli, inficiando così la realtà e sdoganando una visione miope, impregnata di falsi luoghi comuni. E allora se è vero, come è vero, che il nostro diritto di scegliere il percorso formativo per i nostri ragazzi è garantito, dobbiamo anche avere garantita la libertà di esercitarlo, non potendo la nostra libera scelta venire vanificata dalla cieca indifferenza del legislatore. Perché di fatto questo avverrebbe qualora non venissero prese in considerazione le esigenze delle scuole paritarie, del personale docente e non e delle famiglie che le costituiscono. A maggior ragione in questo momento in cui l’emergenza sanitaria si è ripercossa in modo implacabile ed importante sulla stabilità economica della maggior parte delle famiglie italiane, comprese le nostre. La scuola paritaria non può essere semplicemente “dimenticata” dal legislatore, non può negarsi alle famiglie che legittimamente l’hanno scelta il necessario sostegno. Ed il senso di queste righe è proprio nel “grido”, pacato ma fermo, di chi come noi non cede ad un’assertiva rassegnazione, di chi ha il dovere di insegnare e dimostrare ai propri figli che si deve sempre lottare per il riconoscimento e la salvaguardia dei propri diritti. Quello che chiediamo, dunque, è che lo Stato italiano sostenga finanziariamente le scuole paritarie e le famiglie che a queste istituzioni hanno affidato i propri ragazzi, che si venga trattati con equanime dignità e rispetto. Non può esistere discriminazione sotto questo profilo, non può esistere dal punto di vista giuridico poiché di fatto, non garantendo la sopravvivenza della scuola paritaria o il sostegno economico a coloro che la


scelgono, si incorre nella violazione di un diritto costituzionale ma, ancor di piÚ, una tale penalizzazione non può trovare giustificazione etica. Emanuela e Carlo Folgheraiter


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