La Divina Provvidenza n. 1/2015

una voce della carità

Pubblicazione trimestrale fondata da San Luigi Guanella nel 1892 - Anno CXXIII - numero 1 - I Trimestre 2015 Periodico edito dalla Provincia Italiana della Congregazione dei Servi della Carità - Opera Don Guanella

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Laudato si, mi Signore ...

100 anni del Santuario S.Cuore

L’Opera Don Guanella celebra quest’anno il centenario della morte di San Luigi Guanella.

Cento anni fa san Luigi Guanella completava il Santuario del Sacro Cuore.

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Sentieri meditativi [1]

Famiglia ed Educazione

“Sui passi di don Guanella” da Fraciscio (Sondrio) a Como. Un percorso per conoscere il Santo.

Riflessioni sul documento del sinodo dei Vescovi sulla famiglia.

Sommario PERIODICO TRIMESTRALE FONDATO DA SAN LUIGI GUANELLA Anno CXXIII n. 1 - I trimestre 2015 LA DIVINA PROVVIDENZA

periodico edito dalla Provincia Italiana della Congregazione dei Servi della Carità Opera Don Guanella

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»» Ogni mese un ricordo »» Don Guanella di nuovo pellegrino »» Avviso importante

Direttore di redazione Angelo Gottardi Progetto grafico e impaginazione Gianmario Colciago

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Stampa Arti Grafiche Frattini viale Industria 9/11 - 20010 Bernate Ticino (MI) tel. e fax (+39) 02 97256041 - 02 9754454

12 SUI PASSI DI DON GUANELLA 14 TESTIMONIANZE 16 CHIESA E FAMIGLIA 18 NELLE PERIFERIE DEL MONDO 20 NOTIZIE DI CASA 22 GRAZIE, DON GUANELLA! »» Sentieri meditativi (parte prima)

»» Uno sguardo alla Vita Consacrata

»» Famiglia ed educazione

Autorizzazione Tribunale di Como decreto 27.06.1978 n. 3/48 Pubblicazione periodica Poste Italiane SpA, spedizione in abb. post.

Iscrizione ROC n. 1219 del 12.12.1989

»» La via dolorosa delle ragazze a Kinshasa

CON APPROVAZIONE ECCLESIASTICA In copertina: Una famiglia numerosa degli Stati Uniti d’America.

»» Laudato si, mi Signore, per sora nostra Morte corporale

»» Il piccolo Duomo della Piccola Casa

Direttore responsabile Mario Carrera

Fotografie Archivio Fotografico Guanelliano, Adriano Folonaro, Angelo Gottardi, Flavio Vendramin, Operatori Case Guanelliane

»» L’eredità

8 SANTUARIO SACRO CUORE 11 NOTIZIE SPECIALI

DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE Casa Divina Provvidenza via Tomaso Grossi 18 - 22100 Como tel. 031 296 711 - fax 031 296 898 sito web: http://www.guanellacomo.it e-mail: como.direzione@guanelliani.it

Collaboratori di questo numero Silvia Fasana, Adriano Folonaro, Angelo Gottardi, Marco Maesani, Vittore Mariani, Davide Patuelli, Franca Vendramin, Cooperatori e Operatori delle Case guanelliane

3 EDITORIALE 4 CENTENARIO GUANELLIANO

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»» La generosità dei nostri Benefattori »» Come aiutare la Casa Divina Provvidenza

INFORMAZIONI

CENTRALINO: 031.296.711; Direzione Casa Divina Provvidenza: como.direzione@guanelliani.it, sito: www.guanellacomo.it; Santuario del Sacro Cuore: rettore@sacrocuorecomo.it; sito: www. sacrocuorecomo.it; Museo "Don Luigi Guanella": 031.296.894 (don Adriano Folonaro); Servizio Civile Volontario: 031.296.783 (sig.ra Elisabetta Caronni); Volontari per RSA: 031.296.774 (sig.

Carlo Guffanti); Centro Guanelliano di Pastorale Giovanile: 031.296.783 (sig.ra Elisabetta Caronni); Centro Missionario Guanelliano: 031.296.811 (sig. Silvio Verga); ExAllievi: 031.296.709 solo il mercoledì dalle ore 21.00 (sig. Walter Arnaboldi).

Editoriale

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L’ eredità

ul punto di morte Alessandro Magno convocò i suoi generali e disse loro le sue ultime tre volontà: 1) Che la sua bara fosse trasportata sulle spalle dai medici del tempo.

2) Che i tesori che aveva conquistato (oro, gioielli) fossero sparsi sulla strada verso la tomba.

3) Che le sue mani fossero lasciate penzolare fuori dalla bara alla vista di tutti.

Uno dei generali, scioccato da queste insolite ultime volontà, chiese ad Alessandro quale fosse il motivo.

Alessandro rispose: 1) Voglio che siano proprio i medici a trasportare la mia bara per dimostrare che non hanno potere di guarigione davanti alla morte.

2) Voglio il suolo ricoperto dai miei tesori per far ricordare che i beni materiali qui conquistati, qui restano.

3) Voglio le mie mani al vento, perché la gente veda che veniamo a mani vuote e a mani vuote andiamo via!

Storico o no, il racconto è molto significativo.

Tanto più che l’ultima parte riecheggia una frase di papa Francesco: “Non ho mai visto un camion da trasloco dietro un corteo funebre, mai”.

Celebrando il Centenario della morte di don Guanella, possiamo affermare che anche lui ha lasciato questa terra con le mani vuote e il cuore pieno.

Però, sì, ci ha lasciato un’eredità meravigliosa: ventitré Centri educativi – assistenziali, parrocchie, il nostro santuario e … la sua casa natale a Fraciscio; poi progetti e sogni (come una Casa nella terra

di Gesù, poi realizzata); e soprattutto l’eredità di un “piccolo gregge” – come amava dire – di preti e suore, e un esercito di poveri: anziani, disabili, orfani; e, infine, l’eredità più importante: un carisma, una spiritualità e un esempio di vita santa e santa morte.

E noi che ne abbiamo fatto dell’eredità materiale, umana e spirituale di San Luigi Guanella?

Rileggendo la nostra storia di Congregazione, noi, religiosi, l’abbiamo sicuramente valorizzata con sacrifici, come veri “asinelli”, moltiplicando Case, religiosi, assistiti e, oggi giorno, operatori e cooperatori, vera ricchezza! E le suore hanno fatto di meglio perché hanno almeno triplicato Case, consorelle, anziane e disabili; e con quali sacrifici eroici, da vere “martorelle”.

Davvero quante figure esemplari e sante, tra i consacrati e i laici (vedi il nostro Calendario 2015)!

Certo in questi cento anni abbiamo anche offuscato l’eredità spirituale, perché peccatori e fragili. Abbiamo ridotto il personale consacrato e diversi Centri in Europa, e per grazia moltiplicato l’uno e gli altri nelle terre di missione.

Cari lettori e benefattori, riprendiamoci tutta l’eredità di don Guanella, voi e noi.

Sì, perché anche voi, sostenendo la nostra Opera con la vostra collaborazione e le vostre preghiere, ci aiutate a “non lasciarcela rubare” (come dice papa Francesco), anzi ad accrescerla. Da veri legittimi eredi!

Don Angelo Gottardi Direttore

NELLE PERIFERIE DEL MONDO

LA DIVINA PROVVIDENZA N.1 - 2015

Laudato si, mi Signore, per sora nostra Morte corporale

Chiesa S. Maria Assunta (Val Calanca - Svizzera)

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di FRANCA VENDRAMIN

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on Guanella morì il 24 ottobre 1915: sono passati 100 anni … eppure, ancora oggi, si avverte questo evento in tutta la sua drammaticità e bellezza. Tra le tante, ci viene offerta l’opportunità di approfondire la suggestiva ispirazione francescana che connotava l’animo di don Guanella. L’incontro dei due Santi con sorella Morte è la celebrazione di un inno alla vita: non lo hanno improvvisato, ma si sono preparati nel corso della loro esistenza. Scaturiscono parole dense di umanità, di poesia, di canto: Laudato si, mi Signore, per sora nostra Morte corporale, da la quale nullo omo vivente po’ scampare!

Il confratello don Martino Cugnasca testimonia. “In don Guanella era il pensiero del Paradiso e l’operare per conseguirlo che faceva brillare sul suo viso un continuo sorriso, specchio di quell’allegrezza che dentro lo riempiva anche quando le difficoltà materiali lo rendevano qualche volta pensieroso, soggiungeva subito che non valeva la pena angustiarsi per le cose temporali, perché terra e denaro ce n’è sempre in abbondanza. Dio a tempo opportuno non lo lascia mancare, l’importante è salvare l’anima e andare in Paradiso.”1 Ed ecco un episodio toccante dell’ultima estate di don Guanella. Don Pozzi, parroco di Arvigo (Svizzera), lo racconta.

“In agosto Don Luigi si era indotto a fermarsi alcuni giorni nella quiete della Valle Mesolcina a respirarvi l’aria balsamica delle pinete, a ristorarsi la salute scossa col latte aromatico di quei monti, a sollevare lo spirito. (…) Potemmo facilmente intuire che egli era veramente spiritualizzato e maturo per il cielo, al quale volò due soli mesi dopo. Nessuna penna è atta a tratteggiare la sua bontà mostrata in quei giorni e noi non lo tentiamo neppure. Pareva che tutti volesse racchiudere nel suo gran cuore per donarli a Dio. Di questa sua ultima venuta in valle è degna di speciale memoria la visita che fece a tutti i paeselli posti tra Arvigo e Rossa, l’ultimo in fondo alla valle. Per la ristrettezza del tempo non potè fermarsi a lungo in ciascuno; ma, fermatosi a Selma col parroco proseguì il viaggio fino a Rossa. Non è possibile descrivere il suo entusiasmo: egli stesso l’ ha espresso nel suo ‘Addio alla Valle’.

Ritornato da Rossa verso sera era stanco, ma il suo occhio sempre vivo, penetrante manifestava che, nella rapida corsa, aveva provato una grande soddisfazione. Siamo al 14 agosto e Don Luigi vuole lasciarci, nonostante le nostre insistenze di fermarsi a passare con noi anche la festa dell’Assunta. Non manca che un paio d’ore alla partenza. “Andiamo - dice - a terminare la recita del Breviario”. Siamo alla porta della chiesa: apro l’uscio e mi ritiro per lasciarlo entrare per primo. “No - dice - prendi una panchetta

CENTENARIO GUANELLIANO (1915-2015) e un paio di sedie e stiamo qui fuori come due poveri pubblicani. Gesù ci ascolta lo stesso …”. L’espressione del suo volto, il suo atteggiamento rivelavano il cuore.

Quella scena, dopo due anni, mi è ancora scolpita nella mente. Don Luigi è lì che prega come un povero pubblicano, ma le sue preghiere salgono al cielo come fumo d’incenso odoroso portatovi dalla Madre celeste: erano i primi Vespri in onore della sua Assunzione. Terminata la recita del Breviario, mandato un fervido saluto a Gesù in Sacramento, risaliamo in casa. Il suo volto era raggiante. Fa alcuni passi innanzi e indietro per la sala, d’un tratto, si rivolse a me: “Prendi la penna e scrivi”. Mi dettò il poetico ispirato addio alla Calanca”.2 L’incontro con sorella Morte che a breve si sarebbe compiuto per don Guanella, non è dunque anticipato da questo addio triste, rassegnato, né tantomeno ribelle, ma pur con un tono di soffusa nostalgia, da un inno alla vita e alla creazione. E più che un addio è un arrivederci.

ADDIO Valle Calanca!

S. Maria in Val Calanca e Arvigo (Svizzera): inaugurazione dei pannelli ricordo paesaggio di Arvigo (Svizzera)

Addio, Valle Calanca!

Tu mi hai aperto le tue anguste porte e mi hai introdotto, fra le gole e gli scogli, lungo il fiume che prende il nome da te; mi hai fatto vedere le ricchezze delle tue boscaglie, la poesia dei tuoi verdi prati e mi hai aperto davanti allo sguardo i feraci pascoli dei tuoi estesi monti; mi hai fatto gustare la taciturnità silenziosa della tua stagione estiva e mi hai aperta la mente a scorgere e ad ammirare in te la maestà di Dio che manifesta in montibus la sublimità sua, la sua bontà, la sua Provvidenza ammirabile. Orribile e spaventosa la tua valle, o Calanca, al pellegrino che per la prima volta vi si introduce, ma tanto più cara per la tua varietà con cui ti manifesti monumento ammirabile di natura, monumento davanti al quale ammutoliscono e, vorrei dire, si nascondono tutti e singoli i più grandi monumenti dell’arte umana. […] Addio, valle Calanca! Ti saluto col proposito di rivederti e col desiderio che altri periti e volenterosi mi accompagnino. Allora ti vorrò ammirare nella varietà delle tue ricchezze nel regno dei minerali, dei vegetali e degli animali. Allora vorrò salutare un per uno e tutti insieme i tuoi industri abitatori e, se me lo permetterai, porger loro degli amichevoli avvisi per aggiungere virtù a virtù nell’ordine religioso, forza morale nei propositi fermi come il duro macigno ad un progresso civile ed economico.

Addio, valle Calanca! Fatti amare come tu meriti, e che i figli del tuo seno non siano facili a staccarsi da te e permettere che una madre gloriosa diminuisca nei suoi figliuoli.

Non ti dico pertanto addio, ma arrivederci!”.3

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CHIESA DI S. MARIA ASSUNTA La chiesa di S. Maria Assunta a Santa Maria Calanca, già citata nel 1219, è la chiesa madre delle parrocchie della valle e, dal 1958, è aggregata alla Basilica di S. Giovanni in Laterano di Roma. È un vero e proprio scrigno di opere d’arte, testimonianza della fede degli abitanti nei secoli, tra cui segnaliamo in particolare l’altare della Madonna della Divina Provvidenza (1851). San Luigi Guanella (1842-1915), pellegrino in Val Calanca, ebbe modo di sostare in preghiera in questa chiesa e in particolare dinanzi a questa Madonna a lui specialmente cara, cui dedicò la sua Congregazione femminile, le Figlie di Santa Maria della Provvidenza.

CROCE IN FERRO BATTUTO La croce in ferro battuto che si scorge accanto alla torre rievoca il grande pellegrinaggio guidato dal Santo il 15 agosto 1900.

NOTE 1 M. Cugnasca, “Don Guanella uomo straordinario nelle opere e nelle virtù”. Deposizione al processo apostolico di beatificazione, Roma 1989; pp. 111-112.

2 L. Mazzucchi, La vita lo spirito le opere di don Luigi Guanella, Como 1920, pp. 540-541.

3 L. Guanella in L. Mazzucchi, La vita… o. c.; pp. 538-539; pubblicato anche in Il S. Bernardino, 9 ottobre 1915.

4 M. Cugnasca, Don Guanella “uomo straordinario… o. c.; pp. 35, 98s, 157.

5 L. Guanella, Massime di spirito e metodo d’azione, 1888-1889, in Opera Omnia Vol. IV, p. 35; cfr. p. 40.

6 Ibidem, p. 26.

7 L. Guanella, Il Terz’Ordine di S. Francesco e l’enciclica del pontefice Leone XIII, (1883); c. XVIII in Opera Omnia Vol. II/2

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on Guanella nutriva verso San Francesco una sincera devozione, come pure si sentiva unito con speciale affetto ai membri dei tre Ordini francescani. Convinto che il Santo d’Assisi e la sua spiritualità è patrimonio di tutta la Chiesa, quando lui stesso si sentì chiamato ad arricchire il popolo di Dio con due istituzioni, volle che germogliassero dal comune albero francescano, in concreto dall’Ordine della Penitenza. Non a caso il suo primo tentativo come fondatore, si svolse in un ex convento francescano con accanto la chiesa di S. Francesco (Traona, Sondrio).

Per sua volontà, una delle Cappelle del Santuario del Sacro Cuore (Como) fu dedicata a S. Francesco e a S. Antonio.4

DON GUANELLA E S. FRANCESCO D’ASSISI I sentimenti di don Guanella verso S. Francesco non erano quelli di una semplice devozione, ma di un vero rapporto di discepolato e di imitazione. Era quindi naturale che, come fondatore, proiettasse nella guida dei suoi istituti il fondo francescano della propria spiritualità. Nelle Massime di spirito del 1888-1889 per i membri della Piccola Casa della divina Provvidenza, S. Francesco occupa il primo posto tra i “protettori secondari” e don Guanella ne dà la ragione: “Tutti nella casa sono terziari francescani”.5 E va tenuto presente che si tratta di un manoscritto importantissimo in cui i temi si succedono secondo la primarietà di presa sul suo cuore.

In particolare sorprende come nello “spirito della Piccola Casa” vi si trova una traccia, bella e profonda, della libertà di spirito, che ricorda il rispetto che S. Francesco aveva per l’azione dello Spirito di Dio in ogni frate. Scrive don Guanella: “Come è scritto che omnis spiritus laudet Dominum (Sal 150,6) e che gli spiriti, ossia le guide del Signore, sono vari e molteplici, così sono vari e molteplici gli spiriti che guidano ogni persona di individuo, ed in specie, ogni corpo di unione pia e di congregazione religiosa. Il Signore a grado a grado e per ogni classe di famiglia della Piccola Casa manifesterà il suo spirito e lo imprimerà nei cuori”.6 Ed ancora riguardo alla letizia, uno dei frutti dello Spirito Santo, Don Guanella aveva scritto un intero capitolo nel libro Il Terz’Ordine di S. Francesco sotto il titolo di Un cuore contento.7 Termina parlando della gioia intima come una eredità lasciata dal Poverello ai suoi figli prima di morire: “Francesco, con cuor contento, riposò nel Signore …

Il cuore di Francesco è l’immagine di un cuor contento. Chi ama Dio è felice”.

Infine, uno degli influssi più visibili dello spirito di S. Francesco sulla pietà e la pedagogia spirituale di don Guanella, è il suo sguardo di fede sul creato di cui l’Addio alla Val Calanca ne è un saggio esaustivo.

LA DIVINA PROVVIDENZA N. 1 - 2015

CENTENARIO GUANELLIANO (1915-2015)

Cosa fare per “lucrare” l’indulgenza plenaria

per l'ANNO CENTENARIO GUANELLIANO

Indulgenza plenaria

nel Santuario S. Cuore in Como e nella Basilica S. Giuseppe al Trionfale in Roma

Decreto della Penitenzieria Apostolica [...] il giorno 10 di ottobre del 2014 la Penitenzieria Apostolica, per speciale mandato del Santo Padre Francesco e per richiamarne la paterna benevolenza, concede ben volentieri un Anno Giubilare con annessa Indulgenza plenaria, alle solite condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice), a quei fedeli che escludano qualsiasi affetto verso il peccato e siano animati da sincera carità; Indulgenza da acquistarsi una volta al giorno e applicabile come suffragio anche alle anime dei fedeli trattenute ancora in Purgatorio: a. Ogni volta che prendono parte alle celebrazioni giubilari opportunamente definite; b. ogni volta che visiteranno in forma di pellegrinaggio le chiese giubilari, indicate come tali nella lettera di richiesta, e qui parteciperanno con devozione a qualche sacra funzione o, almeno, staranno alla presenza dell’immagine o delle reliquie di San Luigi Guanella, per un congruo spazio di tempo, in devota meditazione e concludendo infine con la preghiera del Padre nostro, con il Simbolo della Fede e con invocazioni alla Beata Vergine Maria e a San Luigi Guanella.

Gli anziani, i malati, e tutti coloro che non sono in grado di uscire di casa per grave causa, potranno ugualmente ricevere la Indulgenza plenaria se, manifestando sincero pentimento per i propri peccati e l’intenzione di aggiungere, appena possibile, le tre solite condizioni, si uniranno spiritualmente alle celebrazioni giubilari e ai pellegrinaggi e offriranno al Signore misericordioso preghiere, le proprie sofferenze o i disagi della propria vita.

E, affinché la possibilità di conseguire il perdono divino, attraverso la mediazione della Chiesa, possa attuarsi più facilmente attraverso la carità pastorale, questa Penitenzieria chiede con insistenza che i sacerdoti della Congregazione dei Servi della Carità si offrano, con animo pronto e generoso, alla celebrazione della Penitenza e che spesso portino agli infermi la Santa Comunione. [...]

1. Confessione sacramentale (essere in grazia di Dio)

2. Comunione eucaristica (partecipazione alla Santa Messa con la santa Comunione)

3. Pregare secondo le intenzioni del Sommo pontefice (Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre)

4. Visita devozionale al San-

dal 24 OTTOBRE 2014 al 19 DICEMBRE 2015

tuario Sacro Cuore in Como (dove è conservata l’Urna di San Luigi Guanella) adempiendo quanto segue: a. Recita del Padre Nostro e del Credo b. Recita della Preghiera a San Luigi Guanella Le prime tre condizioni possono essere soddisfatte anche fuori dal Santuario Sacro Cuore in Como.

NORME dell’Indulgentiarum Doctrina ■■ L’indulgenza è la remissione dinanzi a Dio della pena temporale per i peccati, già rimessi quanto alla colpa, che il fedele, debitamente disposto e a determinate condizioni, acquista per intervento della Chiesa, la quale, come ministra della redenzione, autoritativamente dispensa ed applica il tesoro delle soddisfazioni di Cristo e dei Santi.

■■ L’indulgenza plenaria può essere acquistata una sola volta al giorno.

■■ Per acquistare l’indulgenza plenaria è necessario eseguire l’opera indulgenziata e adempiere tre condizioni: 1° confessione sacramentale, 2° comunione eucaristica e 3° preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice. Si richiede inoltre che sia escluso qualsiasi affetto al peccato, anche veniale.

■■ Le tre condizioni possono essere adempiute parecchi giorni prima o dopo di aver compiuto l’opera prescritta; tuttavia conviene che la comunione e la preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice siano fatte nello stesso giorno in cui si compie l’opera.

■■ Con una sola confessione sacramentale si possono acquistare più indulgenze plenarie; ma con una sola comunione eucaristica e una sola preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice si lucra una sola indulgenza plenaria.

■■ Si adempie pienamente la condizione di pregare secondo le intenzioni del Sommo Pontefice recitando, secondo le sue intenzioni, un Pater, un’Ave e un Gloria; è data tuttavia ai singoli fedeli la facoltà di recitare qualsiasi altra preghiera secondo la pietà e la devozione di ciascuno verso il romano Pontefice.

■■ L’opera prescritta per lucrare l’indulgenza plenaria annessa a una chiesa o a un oratorio consiste nella devota visita di questi luoghi sacri, recitando in essi un Pater e un Credo.

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SANTUARIO S.CUORE - 100 ANNI

www.sacrocuorecomo.it

IL SANTUARIO del

SACRO CUORE

“La casa di Como ingrandendosi voleva la sua chiesa vasta, bella, divota”, in sostituzione della piccola cappella interna.

Due foto storiche (facciata e parte laterale) del primo Santuario S. Cuore (1912) alla cui sommità grandeggia la statua del Sacro Cuore in atto di guardare la città di Como.

Papa Leone XIII a cui don Guanella dedicò la chiesa del S. Cuore per il suo Giubileo Episcopale.

Il cardinale Beato Andrea Carlo Ferrari.

NOTE 1 L. Guanella, Un saluto al nuovo anno 1893, in LP, gennaio 1893, 9.

2 L. Mazzucchi, La vita, lo spirito e le opere di don Luigi Guanella, 1920, Riproduzione anastatica, Editrice Nuove Frontiere, Roma 1999, 94.

3 L. Guanella, Le vie della Provvidenza. Autobiografia di un santo, (1913-1914), Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo 2011, 81.

4 L. d’Antuono, Le vie misteriose della D. Providenza nell’erezione della nuova Chiesa del Cuore di Gesù, in LP, aprile 1893, 36.

5 L. d’Antuono, Le vie misteriose della D. Providenza nell’erezione della nuova Chiesa del Cuore di Gesù, in LP, aprile 1893, 36.

6 L. Guanella, Le vie della Provvidenza. Autobiografia di un santo, o. c., 81.

7 Cfr. L. d’Antuono, Le vie misteriose della D. Providenza nell’erezione della nuova Chiesa del Cuore di Gesù, in LP, aprile 1893, 36.

8 L. Mazzucchi, La vita, lo spirito e le opere di don Luigi Guanella, o. c., 96.

9 Cfr. La prima chiesa del Sacro Cuore nella Casa di Como, in LDP, giugno 1917, 82.

10 Cfr. A. Dieguez, N. Minetti (a cura), Don Guanella inedito negli scritti di Piero Pellegrini, o. c., 187.

11 Cfr. L. d’Antuono, Solenne consecrazione della nuova Chiesa del Cuore di Gesù Monumento Giubilare di Leone XIII, in LP, aprile 1893, 41-42.

12 L. d’Antuono, La chiesa del Sacro Cuore di Gesù, in LP, aprile 1893, 34, 35.

13 Cfr. L. d’Antuono, La statua del Divin Salvatore fra i ricoverati della Piccola Casa, in LP agosto 1894, 173; cfr anche La festa del 25 ottobre alla Piccola Casa, in LP, novembre 1894, 197.

14 Cfr. L. d’Antuono, La chiesa del Sacro Cuore di Gesù, in LP, aprile 1893, 35.

In Il Santuario del S. Cuore di Gesù, in LDP, luglio 1943, 1 è invece riportato: «4 cappelle laterali all’altare maggiore (S. Famiglia = Madonna di Lourdes = S. Luigi = S. Antonio)».

15 L. d’Antuono, La chiesa del Sacro Cuore di Gesù, in LP, aprile 1893, 35.

16 G. Turazza, Un Tabernacolo insigne nella nostra Casa di Como, in LDP, settembre 1932, 132.

17 Cfr. P. Pellegrini (a cura), Santuario, sentimento, arte e fede, in LDP, n. 3, 2001, 12.

18 Cfr. Comunicazione e note, in LDP, aprile 1896, 33.

19 L. Mazzucchi, La vita, lo spirito e le opere di don Luigi Guanella, o. c., 95.

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«Il piccolo duomo 1 della Piccola Casa» di SILVIA FASANA

Storia del Santuario Sacro Cuore in Como voluto da don Guanella nel 1891 e consacrato il 6 aprile 1893 dal cardinale Beato Andrea Carlo Ferrari, allora vescovo di Como.

LA DIVINA PROVVIDENZA N. 1 - 2015

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al 1886 le suore di don Guanella erano a Como; la “Piccola Casa della Divina Provvidenza” era cresciuta rapidamente e nuove costruzioni erano state via via aggiunte per accogliere sempre nuovi bisognosi. «La casa di Como ingrandendosi voleva la sua chiesa vasta, bella, divota»2, in sostituzione della piccola cappella interna, ormai diventata insufficiente Don Guanella stesso ricorda: «Un giorno di caldo estivo disse il don Guanella allo studente Giuseppe Roncoroni, che sapeva fare da muratore, da falegname e da un po’ di tutto: “Provati ad alzare un pilastro e sopra vi collocheremo la statua del Sacro Cuore, perché ho fiducia che in breve qui si ergerà la nostra Chiesa del Sacro Cuore”»3.

Nel 1891, poco dopo l’entrata del nuovo vescovo di Como mons. An-

drea Ferrari, don Guanella «si presentò a Sua Eccellenza […] e lo pregò per dolce modo che si compiacesse di venire sul posto e dare il suo saggio parere sull’erezione della chiesa. Egli […] non si fece pregare la seconda volta e venne sul luogo»4, interessandosi dei problemi della comunità e visionando il progetto. «Al sentire la determinazione del Direttore di fondare una Chiesetta interna pei soli ricoverati, non accettò il disegno; ma volle che la Chiesa si levasse colla porta sulla via, fosse più vasta e si dedicasse al Cuore di Gesù e stesse monumento per il Giubileo Episcopale del gran Papa Leone XIII»5.

Quindi una chiesa aperta al pubblico, che accogliesse tutta la città sotto la protezione dell’amore di Cristo. Il vescovo stesso ne stabilì il perimetro: «“Nel mezzo fra la casa femminile e maschile segna-

te la larghezza della nuova chiesa e tirate giù giù finché io dica”. Don Guanella segnava col passo finché il vescovo disse “Fermate”, e lì fu tracciato il disegno della nuova chiesa del Sacro Cuore e lì furono tracciate le fondamenta»6.

Il capomastro Giacinto Valli preparò il progetto e i lavori furono affidati all’impresa Giuseppe Regazzoni.

Nel novembre 1891 iniziarono gli scavi per le fondamenta7 che proseguirono con celerità anche con l’opera dei ricoverati, degli studenti e dello stesso don Guanella e terminarono nel dicembre dello stesso anno.

«Nel 1891 la P. Casa della Divina Provvidenza era sottosopra, perché vi ferveva il lavoro di sterramento e di muratura. Si aprivano le fondamenta della Chiesa del S. Cuore di Gesù e dei nuovi caseggia-

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SANTUARIO S.CUORE - 100 ANNI ti. Era bello vedere il rev. Direttore circondato da quanti erano ricoverati, vecchi, giovani e donne di ogni età attender con febbrile attività ai lavori; chi trasportava pietre, chi terreno, chi dissodava il suolo, chi apriva le fosse per le fondamenta. Il direttore conduceva ed animava quella turba, ripetendo loro: “Lavoriamo, cari miei, il lavoro ci acquista il Cielo. Avanti, coraggio, prepariamo la casa al Divin Cuore, che sarà per noi fontana di bene”. E spesso il lavoro si prolungava sino a tarda notte, e nessuno sentivasi stanco»8.

Il 19 aprile 1892 mons. Ferrari benediva solennemente la prima pietra9. Il 31 dicembre 1892 gli ospiti della Casa in processione ne prendevano ufficialmente possesso; il giorno seguente vi fu celebrata la prima Messa solenne10. La consacrazione avvenne alla presenza del vescovo il successivo 6 aprile11.

Don Luigi d’Antuono, ospite della Casa, così la ricorda: «La bella chiesa è a stile lombardo, ha dinanzi un piccolo atrio chiuso da colonnette e sbranche di ferro, su cui si apre la porta la quale è sormontata dallo stemma in marmo di Innocenzo XI […]. La facciata sorge ardita ed al sommo di essa là, ove fa angolo il cornicione, grandeggia la statua del cuore di Gesù in atto di guardare la Città alla quale addita il suo Cuore e par che dica: O Como, questo cuore che ha tanto amato gli uomini, non è ripagato che con nere ingratitudini; tu almeno, o diletta Città, ripara una tanta ingratitudine, conservando pura, viva ed operativa la fede ed ardente la carità verso questi poverelli [….]. A poca distanza, sulle linee del cornicione che vanno abbassandosi alla formazione dell’angolo, si vedono due statue che rappresentano due angeli in atto di adorare il sacratissimo Cuore […]. Agli estremi delle due linee sorgono altre due statue delle quali l’una rappresenta S. Pietro, il principe degli apostoli, e l’altra S. Paolo»12.

L’interno era completamente diverso da quello attuale: aveva un’unica navata con abside circolare e soffitto a volta, con quattro cappelle laterali dedicate rispettivamente quelle di sinistra a San Francesco (dove nell’ottobre 1894 fu benedetto un gruppo statuario con Gesù e i fanciulli, opera dello scultore Pruvini di Milano)13 e alla Madonna di Lourdes (con la ricostruzione della grotta di Lourdes), quelle di destra a San Luigi Gonzaga e alla Sacra Famiglia (con la forma della grotta di Betlemme)14.

«Sotto l’arco maggiore si vede campato in alto un grande Crocifisso, il quale pare dica a tutti quelli che entrano: “Così si ama!”…»15.

Il pregevole altare maggiore del XVI secolo, in legno dorato, fu acquistato da don Guanella all’inizio del 1893 «a buon prezzo»16 da don Pietro Erba, parroco di Cislago, dove era collocato nell’oratorio dei Confratelli del Santissimo Sacramento. Lo stesso altare fu smontato nel 1913-14, quando la chiesa venne ingrandita e trasformata in santuario; nel 192717 fu posto nella cappella della attigua Casa di riposo, dove rimase fino agli anni Sessanta del secolo scorso. Attualmente la parte superiore è conservata nel Museo “Don Luigi Guanella” di Como.

Sempre nel museo di Como sono esposti il diploma di benemerenza e la medaglia di bronzo argentato ricevuti da don Guanella in occasione dell’Esposizione Eucaristica di Milano nel settembre 1895 per questo altare maggiore e per il disegno della facciata della chiesa del Sacro Cuore di Como18.

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Interno del Santuario S. Cuore nel 1912

A proposito della dedicazione della chiesa al Sacro Cuore di Gesù, voluta fortemente da don Luigi Guanella, don Leonardo Mazzucchi scriveva: «Don Luigi, che confessò d’essersi sentito ispirato fin dalla sua gioventù a coltivare la divozione, non ancora diffusa, del sacro Cuore di Gesù, a quel Cuore divino fissò col venerato Superiore diocesano dì consacrare la nuova Chiesa. […] Si volle con ciò dimostrare che […] gli orfanelli, i vecchi impotenti, le donne bisognose della Casa non devono cercare conforto che nel divin Cuore, tanto compassionevole che vivendo in questo mondo sentì viva pietà dei poverelli e degli sventurati. Quei poveri ricoverati sono ammalati ed afflitti più di cuore che di corpo. Poiché è il cuore che risente i colpi dell’avversa fortuna, è il cuore che dà loro il maggior travaglio; eravi dunque bisogno di un cuore perché li guarisse e ridonasse loro la perduta pace. Ebbene, tutto ciò sapendo Don Guanella, ha cercato questo cuore e lo ha trovato nel Cuore di Gesù. Di qui il perché della Chiesa consacrata al Divin Cuore. Il Guanella voleva procurare ai suoi ricoverati consolazioni, e loro ha dato un Cuore ch’è fontana di ogni consolazione; voleva loro procurare misericordia, ed ha dato loro un Cuore essenzialmente misericordioso; voleva loro dare un padre, un amico, un amante, e diede loro il Cuore di Gesù, che non solo è il padre e l’amico dei poverelli, ma si è messo in lor luogo: “Quello che fate ai poverelli, lo fate a me”»19.

LA DIVINA PROVVIDENZA N. 1 - 2015

Notizie speciali

NELLE PERIFERIE DEL MONDO

■■ Ogni mese un ricordo particolare Le sante spoglie di don Luigi Guanella nel Duomo di Como

MUSEO DON GUANELLA

In occasione dell’Anno centenario della nascita al cielo di San Luigi Guanella (1915-2015), si è stabilito per ogni mese una giornata di Adorazione eucaristica per commemorare un avvenimento importante della vita del santo. Inoltre sarà allestita presso il Museo “Don Luigi Guanella” di Como una mostra temporanea con un oggetto o un documento che si rifà all’avvenimento ricordato dalle giornate.

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NEL MESE DI

FEBBRAIO

per esempio, in ricordo dell’ordinazione diaconale che il giovane Luigi Guanella ricevette il 24 febbraio 1866 nella cappella della SS. Trinità nel Seminario Maggiore di Como (ora Centro Pastorale “Cardinal Ferrari”), è stata esposta la riproduzione della lettera che egli scrisse qualche settimana prima a mons. Ottavio Calcaterra, Vicario Generale della Diocesi di Como, per chiedere la promozione al Diaconato.

◆◆

NEL MESE DI

MARZO

in ricordo della prima professione religiosa di don Guanella e del primo gruppo di confratelli come Servi della Carità avvenuta nella chiesa del Sacro Cuore di Como il 24 marzo 1908, è stato esposto il registro ufficiale con gli atti di emissione dei voti firmati da «Sac. Luigi Guanella, Sac. Samuele Curti, Sac. Paolo Panzeri, Sacerdote Marcello Magoni, Don Guglielmo Bianchi, Don Lorenzo Bignotti, Don Leonardo Mazzucchi, Sac. Giovanni Bruschi, Sac. Salvatore Alippi, Sac. Aurelio Bacciarini, Sac. Vittorio Francesco Pontoglio, Sac. Sperandio Filisetti». Gli originali sono conservati nel Centro studi “Nicolò Rusca” – Archivio storico della Diocesi di Como.

Nel calendario 2015 della Casa sono indicate tutte le date commemorative mensili.

PER INFORMAZIONI E RICHIESTE DI VISITA

don Adriano Folonaro tel. 031.296894 - cell. 333.3598816 folonaro.adriano@guanelliani.it

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Di nuovo Pellegrino

CHI? SAN LUIGI GUANELLA!

È una comunicazione importante per … i pellegrini che numerosissimi stanno prenotando la visita al nostro Santuario per venerare il nostro Santo e acquistare l’indulgenza plenaria (che abbiamo illustrato nella pagina 8 della rivista): dal 16 aprile al 31 maggio prossimi l’urna con le spoglie del Santo percorrerà tutte le comunità ecclesiali guanelliane della Provincia religiosa del Sud Italia, da Firenze ad Agrigento. Per cui per un mese e mezzo il corpo benedetto di don Guanella non sarà più qui a Como.

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Avviso importante

La redazione della rivista e l’economato della Casa hanno pensato di fare cosa gradita ai nostri lettori inviando LA DIVINA PROVVIDENZA per tutto l’anno centenario a TUTTI gli abbonati, con due scopi precisi: essere informato maggiormente sull’ultimo anno della vita di don Guanella (pagine 4-6) e per conoscere un po’ di storia del Santuario S. Cuore di Como (pagine 8-10), nel centenario della sua ampliazione ad opera di don Guanella stesso (1913-1915).

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SUI PASSI DI DON GUANELLA

LA DIVINA PROVVIDENZA N.1 - 2015

Fraciscio di Campodolcino (Sondrio): inizio del primo sentiero meditativo

PARTE PRIMA

Sentieri meditativi a cura di SILVIA FASANA

INTRODUZIONE

In ogni cammino è necessaria una pausa di riflessione. Per prendere fiato, pensare a noi stessi, alla nostra vita, magari confrontandola con quella di un grande Santo che ancora oggi ha tanto da insegnarci. Accanto al grande itinerario “Sui passi di don Luigi Guanella” (centocinquanta chilometri da Campodolcino a Como su antichi percorsi tra i monti e le valli delle provincie di Como e di Sondrio), sono stati predisposti cinque “sentieri meditativi”, piccole oasi di ristoro in cui assaporare dalla fonte viva delle parole di don Guanella un’acqua davvero preziosa per il cuore e lo spirito. Si tratta di brevi percorsi scanditi da piccoli pannelli con frasi del nostro Santo su determinati temi. La scelta dei luoghi e dei temi correlati non è casuale, ma accuratamente pensata, in modo da dare l’impressione che lo stesso don Guanella si affianchi discretamente al viaggiatore, accompagnandolo per un tratto del cammino e mostrandogli la propria esperienza umana e spirituale.

Ricordiamo che i sentieri sono stati realizzati nel 2012 dalla Provincia “Sacro Cuore” dei Servi della Carità, nell’ambito del progetto “Sui passi di don Luigi Guanella… il senso di un cammino”, con il sostegno di Fondazione CARIPLO, delle Figlie di Santa Maria della Provvidenza, della Diocesi di Como, di numerosi enti (tra cui la Provincia di Sondrio, la Provincia di Como, le Comunità Montane) e associazioni locali.

In questo numero de “La Divina Provvidenza” e nei prossimi vedremo in dettaglio i cinque sentieri.

❶❶ IL PRIMO SENTIERO MEDITATIVO

ha inizio sull’argine del torrente Rabbiosa, al termine della mulattiera che scende da Casa Guanella di Fraciscio; attraversa poi il ponte e prosegue tra boschi e prati fino a Gualdera. Il tema qui affrontato è «Chiamati a volare in alto» - La vita dell’uomo e la sua vocazione: a Fraciscio, infatti, Luigi Guanella ebbe la vita, a Gualdera l’intuizione della sua vocazione alla carità. Gli spunti di meditazione sono: ■■ 0) Non lo sapete che voi come aquile siete chiamate a volare in alto?

■■ 1) L’opera per eccellenza di Dio quaggiù è l’uomo. L’uomo è il più bell’inno che si possa cantare al Creatore.

■■ 2) Dio ci creò grandemente ammirabili nel corpo, grandi nella mente, grandi nel cuore.

Ci creò per la sua gloria, per diffondere la sua bontà e felicità in noi.

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Gualdera di Fraciscio: gruppo bronzeo a ricordo della “visione” di don Luigi Guanella

LA DIVINA PROVVIDENZA N. 1 - 2015

NELLE PERIFERIE DEL MONDO

Fraciscio di Campodolcino (Sondrio): il torrente Rabbiosa

Pellegrini sul sentiero meditativo

Olmo (Sondrio)

■■ 3) C’è nell’alfabeto una lettera che, ripetuta tre volte, dona quanto di meglio si può desiderare quaggiù. Questa lettera è la S, iniziale della parola santità, della parola scienza, della parola sanità. La santità vale a perfezionare l’essere cristiano dell’uomo. La scienza vale a perfezionare le facoltà intellettuali. La sanità perfeziona lo sviluppo del corpo fisico.

Che cosa può augurare di meglio un padre ai suoi figli?

■■ 4) Il tuo pensiero sia sempre puro come l’aria del bel mattino, la tua memoria sia sempre sgombra da ogni nebbia e il tuo buon cuore sia sempre limpido e fervido come i raggi del sole.

■■ 5) Ognuno ha una inclinazione naturale ad un particolare compito; questa particolare inclinazione è segno della vocazione di Dio a quel compito.

■■ 6) Quando Dio affida a qualcuno un compito, gli dà le grazie necessarie per compierlo bene ■■ 7) Qualunque impresa, qualunque strada che il Signore ci apre, dobbiamo gettarci dentro ad occhi chiusi, con grande buona volontà e non risparmiare nessuna fatica purché si possa fare un po’ di bene per noi e per il nostro prossimo.

■■ 8) Chi cammina con Dio viaggia lieto.

❷❷ IL SECONDO SENTIERO MEDITATIVO

si snoda invece attorno all’abitato di Olmo, partendo dal parcheggio sotto la chiesa della SS. Trinità e proseguendo attraverso il nucleo del paese per poi dirigersi in località Zecca e far ritorno al punto di partenza. Il tema qui affrontato è «Andiamo al Padre» - La paternità di Dio. Proprio a Olmo, infatti, in un momento particolarmente difficile della sua vita, don Guanella sperimentò l’intensa vicinanza di Dio, Padre tenero e amorevole. Gli spunti di meditazione sono: ■■ 0) “Andiamo al Padre! Andiamo al Padre! Io ti accompagno”.

■■ 1) Il Signore ti osserva con sospiri di amore meglio di un padre che conta i battiti del bambino che dorme.

■■ 2) Dio Padre ti guarda con amorevolezza, come se non avesse che a pensare a te solo.

■■ 3) Dio è Padre tuo. Prendi l’amorevole abitudine di parlare a lui con tenerezza, come discorri con familiarità con il genitore che ti nutre.

■■ 4) Dio usa con te la tenerezza del padre, che in ogni tempo ed in ogni occasione educa il suo figliolo.

■■ 5) Nessuno è più debole del bambino. Questi cade ad ogni passo e sempre emette gemiti, ma egli è fortunato perché ad ogni suo sospiro il padre accorre e se lo prende fra la braccia.

Tu sei quel fanciullo gracile. Ma confortati nel ricordare che Dio è tuo padre. Il cuore paterno è cuore che usa grazia e misericordia.

■■ 6) Il tuo Padre celeste ha più desiderio lui di darti i suoi doni che tu premura di domandarli; per questo egli ti ricolma in ogni istante dei suoi favori.

■■ 7) Se il nostro Padre celeste vede che confidiamo sopra tutto in lui, la quiete entrerà nel nostro cuore, la sicurezza nella nostra mente. Un bravo figliolo è lieto quando si trova fra le braccia di suo padre.

■■ 8) Percorri il cammino della vita con amore, perché Dio è Padre ottimo.

Vuoi trovare i sentieri meditativi in internet?

XX Guarda il sito del percorso “Sui passi di don Guanella”: http://bit.ly/1Hs0zae

Vuoi conoscere i luoghi di don Guanella accompagnato da un sacerdote o una religiosa guanelliana?

XX Contatta Don MARCO MAESANI (cell. 340 4928177 - chiavenna.direzione@guanelliani.it) o Suor ANNA FORTINO (tel. 004191 8029510 - suoranna@bluewin.ch)

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Uno sguardo alla VITA CONSACRATA S

Un religioso guanelliano (Servo della Carità) di MARCO MAESANI riflette sulla sua esperienza, sulla sua vocazione e vita di consacrato.

crivere queste note sulla vita consacrata, nell’anno che Papa Francesco le ha dedicato, fa bene a me, consacrato guanelliano. Mi è data la possibilità di riflettere sulla mia esperienza, sulla mia vita e vocazione per approfondire il dono che mi è stato fatto. Mi auguro che faccia bene anche a voi lettori.

La vita consacrata è una forma, uno stato di vita stabile, come può essere il matrimonio, che alcuni uomini e donne abbracciano a seguito di una chiamata, vocazione, di Dio. È la vocazione a seguire Gesù povero, casto e obbediente.

Questo si concretizza, grazie ad un santo fondatore che raccoglie attorno a sé persone che vivono per Dio e per il prossimo, in un ordine come i francescani, i gesuiti o in un monastero di clausura come i benedettini, o in un’opera caritativa come noi guanelliani.

Lo stile di vita è determinato dall’emissione di voti. Ne parla don Guanella alle sue suore:

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“Avete ora inteso che vogliano dire i voti di povertà, di castità, di obbedienza? Non è possibile seguire questi voti e non santificarsi” e ai suoi religiosi: “Lo sa il Signore che i Servi della Carità si sono consacrati ai servigi di carità nelle opere di misericordia, sia corporali che spirituali”.

La vita consacrata, essenziale alla vita della Chiesa, si colloca al cuore della dimensione carismatica (con carisma s’intende il dono che lo Spirito Santo elargisce per il bene della persona, della Chiesa e del mondo) della chiesa e occupa un posto peculiare nella missione evangelizzatrice.

Papa Francesco, scrivendo nella sua lettera per l’anno della vita consacrata rivolgendosi a noi religiosi: “Ringraziamo insieme il Padre che ci dà gioia e ci fa rendere testimonianza al mondo intero del suo amore e della sua misericordia”.

Come oggi noi religiosi possiamo rendere gioiosa testimonianza

all’amore misericordioso di Dio? Tra i vari tratti di questa testimonianza ne presento brevemente due.

La familiarità nelle nostre comunità È il segno della comunione che si vive tra noi religiosi quando siamo consapevoli di vivere la stessa vocazione, nell’emissione dei voti, nell’appartenere al medesimo carisma con cui seguire Gesù. Per don Guanella questo rapporto tra i suoi religiosi era determinato dal “vincolo di carità”. Solo la carità di Dio riversata nei nostri cuori, come ricorda san Paolo, è sufficiente per legare insieme i cuori dei membri di un istituto religioso. Che intuizione profetica! In un mondo sempre più frammentato, diviso, determinato dal relativismo assoluto ed egoista e di cui quotidianamente facciamo esperienza, noi religiosi ci poniamo

TESTIMONIANZE

LA DIVINA PROVVIDENZA N. 1 - 2015

Anche tu vuoi seguire Gesù nella vita religiosa guanelliana ?

Contatta

don Roberto Rossi

cell. 347 7459336

Contatta

suor Annalisa

cell. 328 0107791

rossi.roberto@guanelliani.it annalisa@guanelliani.it Foto storica di Don Guanella con i primi Confratelli Quadro di Mario Barberis che ricorda la Prima Professione Religiosa di don Luigi Guanella con i primi Confratelli la sera del 24 marzo 1908, ai primi Vespri della festa della Annunciazione.

come testimoni di una comunione, di un’unità possibile, reale e in atto. Siamo chiamati ad essere segno concreto per tutte le comunità cristiane. Questa comunione assume anche uno stile particolare che, con un termine specifico, chiamiamo sinodale. Si tratta di camminare insieme: nella vita quotidiana, nel lavoro, nelle decisioni. Non va confuso con la democrazia, che fa della maggioranza e della partecipazione il criterio. La sinodalità è l’espressione della comunione. La vediamo quando i vescovi del mondo si riuniscono per trattare un argomento importante per la vita della chiesa e giungono a conclusioni condivise che poi il Papa raccoglie e formula per tutti i cristiani nel mondo. Ecco, in piccolo i religiosi nelle loro comunità cercano di vivere così.

La missionarietà Ricordava con profonda lucidità Benedetto XVI che la “Chiesa non

cresce per proselitismo ma per attrazione”. Questa missionarietà oggi va intesa come presenza di uomini e donne, dentro le vicende del mondo, con una umanità significativa, ricca di contenuti e capaci di relazione. Il vescovo di Como, Diego Coletti, nella lettera indirizzata alla diocesi per l’Anno della vita consacrata, al riguardo scrive: “Uomini e donne consacrati che siano significativi, nella fedeltà al carisma, via privilegiata per la sequela di Gesù Cristo esprimendo così la pienezza della propria identità afferrati da Gesù Cristo in modo profondo capaci di trasformare la vita”. Innanzitutto la propria, per poi testimoniare a tutti coloro che incontriamo la possibilità di una vita diversa. Quanto bisogno c’è di umanità! E questa si forma seguendo Gesù. Scriveva don Leonardo Mazzucchi dopo la prima professione religiosa di don Guanella e dei primi Servi della carità, il 24 marzo 1908: “Sentivamo dinanzi a Dio, che presente

raccoglieva i nostri sentimenti e i nostri propositi espressi in quei voti sacri, e dinanzi al mondo, di essere il piccolo gregge gli strumenti disprezzevoli che Dio, largo di conforti e promesse,chiamava nel campo pubblico della Chiesa e della società all’inizio provvidenziale di un’azione perenne e gloriosa, se fedeli agli intenti e ai disegni divini di risanamento del mondo, ricondotto a Cristo nel nome e con le opere di carità”. Che consapevolezza avevano i primi Servi della carità, che forza e che umanità, seguendo don Guanella, avevano maturato. Così si posero nel mondo e crebbe l’opera provvidenziale guanelliana. Mediante la nostra povera umanità Dio compie il suo disegno d’amore misericordioso.

Sono altresì incisive e chiare le parole di don Guanella sulla missionarietà dei suoi religiosi: “Perché triplice è la meta alla quale tendono le opere della divina provvidenza e triplice lo scopo della professione religiosa dei Servi della carità e delle Figlie di S. Maria della Provvidenza. Soccorrere ed avviare sulla retta via gli italiani in patria ed all’estero; ricoverare bisognosi d’ogni età e condizione intelligenti e deficienti; agevolare il ritorno alla fede e alla vera Chiesa agli erranti e ai dissidenti ecco la missione dolcissima alla quale dedicano la vita intera i nostri Sacerdoti e le nostre Suore”.

Mi ritrovo in queste esperienze.

Mi ritrovo e vedo che la mia persona ne trae occasioni continue di maturazione. Chiedo proprio per questo di offrire insieme preghiere perché i religiosi e le religiose guanelliane siano sempre fedeli al dono che è San Luigi Guanella, per essere testimoni gioiosi e concreti della misericordia divina.

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CHIESA E FAMIGLIA

FAMIGLIA ed EDUCAZION

Riflessioni post sinodali Quale di VITTORE MARIANI

presidente nazionale Movimento Laicale Guanelliano

S

i è svolta dal 5 al 19 ottobre 2014 l’Assemblea generale straordinaria del Sinodo dei Vescovi su “Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione”; nell’ottobre del 2015 si svolgerà l’Assemblea ordinaria.

La Chiesa ha divulgato la “Relatio Synodi” e, al di là di relazioni sinodali, dibattiti e dichiarazioni, questioni e polemiche, su questo vogliamo focalizzare l’attenzione sviluppando anzitutto nel caos attuale la risposta alla domanda: Quale famiglia? La domanda pone le fondamenta sulla attuale visione e la relativa pratica della affettività e della sessualità propinata dalla cultura contemporanea dominante di stampo evidentemente individualista ed edonista, agli “stadi primari della vita emozionale e sessuale” (n.10).

La Chiesa ribadisce, chiaramente nel solco del messaggio evangelico e della tradizione:

1- Quale famiglia? Un uomo e una donna, uniti nel vincolo del matrimonio, con un legame di affetto progettuale, chiamati alla santità (n.18) responsabilmente aperti alla vita e all’educazione dei figli, sostanzialmente per la trasmissione della fede (n.21).

2- Fino a quando? “Quello che Dio ha congiunto, l’uomo non separi.”

(Lc 19, 6). Il matrimonio è indissolubile (n.14).

3- Come?

Occorre reciprocità: dinamica attenzione affettiva, cooperazione, condivisione, comunione, fedeltà, perdono, riconciliazione.

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famiglia?

4- E l’errore per

fragilità personale, affettiva e culturale? “Va’ e non peccare più!” (Gv 8, 11-12), dice Gesù all’adultera dopo averla salvata. Necessita pentimento e conversione (n.28).

5- E l’errante? Qui sta il principa-

le dibattito che ha animato il sinodo e forse che ha anche portato al Sinodo stesso, discussione aperta da tempo nella Chiesa. La questione non riguarda chi ha subito lo sfaldamento di matrimonio e famiglia, magari subendo pesantemente le scelte del coniuge, ma è rimasto sostanzialmente fedele al matrimonio e alla famiglia senza impostare nuovi legami di coppia, persone da apprezzare e da valorizzare maggiormente nella Chiesa e che possono tranquillamente accedere al sacramento dell’eucaristia. Riguarda invece chi decide di instaurare un nuovo legame, di fare un’altra esperienza di coppia, affettiva, sessuale, comunitaria, familiare. Questi hanno necessità di “un’attenzione pastorale misericordiosa e incoraggiante, distinguendo adeguatamente le situazioni”(n.26). Su che cosa consisterà questa apertura? I Vescovi nel documento non si sbilanciano più di tanto: pur con accenni propositivi all’accesso all’eucaristia (n.52) e alla nullità del matrimonio (n.48), rimandano per decisioni più chiare e definitive al Sinodo ordinario di ottobre 2015.

6- Quale formazione, quali aiuti da parte della Chiesa? Certo è improrogabile una rinnovata formazione delle coppie al matrimonio e alla famiglia, con modalità da

ben definire (n.39). Oltre alla formazione la Chiesa è chiamata ad essere maggiormente vicina alla famiglia, con particolare attenzione a quelle in crisi, con vicinanza e aiuto a risolvere i problemi e superare le crisi (n.46).

7- E lo Stato? Il diminuire dei ma-

trimoni è certamente da mettere in relazione alla mentalità generale contraria agli impegni definitivi, ma anche connesso all’incertezza dovuta alla scarsa tutela e concreto sostegno alla famiglia da parte di società e Stato (n.42).

8- E le unioni omosessuali? La Chiesa vuole e deve essere attenta a uomini e donne con tendenze omosessuali, con rispetto e delicatezza, ma chiaramente non c’è alcuna analogia tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio su matrimonio e famiglia (n.55). Tali unioni sono rispettabili, ma occorre dare loro un altro nome, nel rispetto di tutti.

Papa Francesco in interventi a più riprese dopo il Sinodo ha affermato che famiglia, matrimonio e vita sono sotto attacco e che propositivamente bisogna:

NELLE PERIFERIE DEL MONDO

LA DIVINA PROVVIDENZA N. 1 - 2015

NE

1-Andare oltre la cultura del provvisorio attraverso la coltivazione di legami e la fedeltà alla comunità.

2-Andare oltre la cultura dello scarto grazie ad un accompagnamento affettivo, consapevole, progettuale e valorizzante delle persone, con particolare attenzione

alle fasi di inizio e fine vita.

3-Avere misericordia verso tutti, con netta distinzione tra errore da condannare ed errante da riaccogliere, cercando ovviamente di prevenire gli errori per mezzo dell’educazione integrale della persona e della formazione della coppia al matrimonio.

DONAZIONI PER LE CANNE DEL NUOVO ORGANO

I NUOVI NOMI NELL'

ALBO D'ORO

I nomi dati alle canne e quelli degli offerenti sono stati scritti nell'ALBO D'ORO. E ne arriveranno ancora.

LE CANNE INTERNE

hanno ricevuto il nome di Meduri Giovanni ( Meduri Francesca) Daniele, Alessandro, Elisa, Stefania (Verga Luciano) Suriano Francesco (Suriano Domenico); Suor Fiorella, Patrizia e Franco (Longa Elsa); Franca (Grisoni Giovanni e Bernaschina Rosanna); Suriano Angelo (Suriano Domenico); Consiglio parrocchiale di San Gottardo di Castione (Consiglio parrocchiale di San Gottardo di Castione); Giuliana e Federico (Pusterla Giovanni); Meduri Bruno (Meduri Francesca); Suriano Grazia (Suriano Domenico)

Per un totale di E 2.000,00 per 10 canne interne. Ci sono ancora 1.330 canne senza 17 nome !

NELLE PERIFERIE DEL MONDO - R.D. CONGO

La via dolorosa delle RAGAZZE A KINSHASA

LA DIVINA PROVVIDENZA N.1 - 2015

Le sofferenze fisiche e morali delle donne congolesi vittime di stupri e la risposta dell’Opera Don Guanella alla “cultura della violenza” .

di ADRIANO FOLONARO

Kinshasa - Centro Anuarite: momento di svago

Direttore del Centro Missionario Guanelliano di Como

N

on è facile essere una donna in Africa, ma forse ancora meno nella Repubblica Democratica del Congo.

In questo Paese ogni anno decine di migliaia di donne sono vittime di violenza sessuale, in modo particolare nelle regioni orientali. Un esempio su tutti: alle porte della città congolese di Goma, nel dicembre scorso, novantacinque donne sono state violentate nel solo campo profughi di Mugunga III. Questo è solo il numero di vittime in carico a Medici Senza Frontiere. Nell’ottobre precedente l’UNICEF denunciava 117 casi nella stessa zona.

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Lo stupro è stato spesso utilizzato come arma in tempo di guerra dai militari, ma forse mai come nella R.D. del Congo è stato pianificato e messo in atto su vasta scala. Il bilancio dei conflitti armati che si sono susseguiti senza sosta dopo il genocidio ruandese del 1994 nella regione orientale del Kivu, al confine con il “paese delle mille colline”, è spaventoso: accanto ai cinque - otto milioni di morti, milioni e milioni di donne di ogni età sono state violentate, mutilate, torturate con una crudeltà inenarrabile. Le sofferenze inflitte vanno ben oltre il momento dell’aggressione. Donne lasciate

vive, ma ormai morte dentro. Molte superstiti porteranno cicatrici fisiche e psicologiche per il resto della loro vita. E morte anche socialmente, perché emarginate, abbandonate a loro stesse, scaricate dalle famiglie, considerate un’ignominia. Questo è un enorme trauma per tutta la comunità, che provoca la distruzione della struttura e della coesione sociale. Per non parlare dei bambini nati dalle violenze. Un’emergenza nell’emergenza. Anche ai nostri giorni in alcuni villaggi nell’Est del paese tutte le ragazze sono state rapite, violentate, ridotte a schiave sessuali, contagiate dall’Aids.

LA DIVINA PROVVIDENZA N. 1 - 2015

Non è facile essere una donna in Africa, ma forse ancora meno nella Repubblica Democratica del Congo.

ONG e religiosi (non solo cattolici), a prendersi cura di queste donne.

Il Centro ANUARITE

P. Justin (guanelliano) intrattiene le giovani del Centro Anuarite Le autorità congolesi hanno una loro pesante responsabilità in tutto questo orrore, come giustamente denunciato con coraggio dalle ONG locali. Lo stupro, la violenza “civile” è punita con la reclusione dai cinque ai venti anni di prigione, secondo l’età della vittima e l’esistenza di aggravanti durante lo stupro. Ma anche in questo caso è sempre l’atteggiamento “maschilista” a prevalere, con la connivenza dell’avvocato, che addebita allo stupratore una lieve condanna normalmente tramutata nel risarcimento di qualche centinaio di dollari alla vittima o la detenzione per qualche mese. Atteggiamento che oltretutto è supportato dal Codice della Famiglia del Congo, dove è detto che la donna è un cittadino di seconda classe che deve

essere protetta dal marito a cui deve ubbidienza incondizionata.

A seguito di questa aberrazione giuridica tutte le violenze sessuali e gli stupri consumati all’interno del nucleo familiare non vengono considerati come crimini.

La donna vittima di uno stupro “esterno” deve dimostrare che in nessun modo tramite gesti, parole, sussurri, sguardi libidinosi e abbigliamento inadeguato, abbia provocato l’aggressore.

Questa è una realtà spesso ignorata dai mass media occidentali che si limitano a qualche trafiletto di agenzia, enfatizzando più il totale fallimento dei caschi blu nell’impedire gli stupri nelle regioni dell’Est piuttosto che denunciando questa “cultura di violenza”.

Fortunatamente sono in molti, fra

Dal 2010 anche l’Opera don Guanella ha voluto rispondere in maniera concreta a questa “cultura di violenza”, aprendo un Centro diurno di accoglienza per ragazze e giovani che vivono sulla strada della capitale Kinshasa, con lo scopo di offrire loro protezione, sostegno psicosociale, cure sanitarie, alimentazione, supporto ad azioni legali, e soprattutto la possibilità di trovare qualcuno disposto ad ascoltarle empaticamente anche nei loro sfoghi.

Il Centro è dedicato alla Beata Clementine Anuarite Nengapeta, la “Maria Goretti africana” martirizzata nel dicembre 1964 nella cittadina di Paulis (l’attuale Isiro), proponendola quale modello della difesa della dignità della donna.

L’attenzione oltre alle ragazze di strada è rivolta anche ai “bebé” che alcune di esse portano con sé.

Gli stupri hanno talora generato “maternità forzate”, e molte ragazze, nonostante il trauma vissuto, hanno deciso di portare a termine la gravidanza, nella speranza di dare al loro bambino un futuro migliore. Nell’arco di questi anni circa ottanta ragazze accolte al Centro sono state reinserite nelle loro famiglie; altre hanno preferito ritornare sulla strada.

Come guanelliani siamo pienamente coscienti che il nostro progetto é “una goccia nel mare”, ma siamo anche convinti che la nostra ferma denuncia pubblica sia un segno di speranza per queste ragazze provate da tante umiliazioni.

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CASA DIVINA PROVVIDENZA

Opera Don Guanella Via Tomaso Grossi 18 22100 COMO (Italy)

www.guanellacomo.it

Notizie di

CASA guanelliana

INAUGURAZIONE

CENTENARIO GUANELLIANO

V

Grazia ricevuta

A

Como, 22 settembre 2014

mia nuora, Daria Selva, era stato trovato un tumore al seno sinistro. Giovane e con due bambini piccoli era molto preoccupata ed anche noi. Il nostro amico del Gruppo Guanelliano ci ha dato la reliquia della Beata Chiara Bosatta e consigliato di pregarla, cosa che abbiamo fatto ed hanno fatto anche i nostri amici. Ed ora all’ultimo controllo è stata trovata bene, infatti dovrà solo prendere una pillola al mese. Siamo molto grati di questo alla Beata Chiara.

Giancarla Rorato in Speranza XXNdR. Abbiamo bisogno di testimonianze come questa, di “grazie ricevute” per intercessione della Beata Chiara Bosatta, perché desideriamo che sia presto dichiarata “santa”. Per questo è necessaria anche la documentazione rigorosa dei medici, che dichiarino che la guarigione non ha spiegazione scientifica. È POSSIBILE RICHIEDERE RELIQUIE E IMMAGINETTE CON LA PREGHIERA (tel. 031 296711 - como.direzione@guanelliani.it).

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enerdì 24 ottobre 2014 in occasione dell’apertura del Centenario dalla morte di San Luigi Guanella io e i miei colleghi siamo stati invitati dal Padre Provinciale ad investirci di un ruolo “diverso” da quello che abitualmente svolgiamo. Il nostro ufficio per quel giorno è stato il Duomo di Como, e il nostro compito non quello di “seguire pratiche” ma di accogliere ed accompagnare i tanti pellegrini che dalle Nostre Case ci hanno raggiunto per vivere insieme un’intensa giornata di preghiera, gioia e condivisione. È stata un’esperienza ricca e faticosa, ma al tempo stesso molto gratificante perché vedere insieme anziani, disabili, bambini, operatori, volontari e amici dell’Opera don Guanella, accompagnati nella preghiera dal Vescovo di Como Mons. Coletti, i sacerdoti e le suore (foto a destra) ha suscitato in me davvero un forte senso di FAMIGLIA. La giornata si è poi conclusa con un pranzo comunitario che ci ha coinvolti come “camerieri” al servizio della grande famiglia guanelliana. Mi sento di dire che INSIEME siamo una grande squadra e riuniti siamo la forza che porta avanti lo spirito del Nostro amato Fondatore San Luigi Guanella.

Sonia, collaboratrice In questo numero de La Divina Provvidenza è stato inserito un tagliandino per la promozione del 5x1000 della dichiarazione dei redditi in favore di ASCI Don Guanella ONLUS. I progetti attivati dall’Associazione sono rivolti a persone con disabilità mentale e/o fisica e in situazione di emarginazione e riguardano il mantenimento dei Centri Guanelliani nel mondo, il sostentamento degli utenti (vitto e alloggio), la formazione scolastica e professionale e il loro inserimento all’interno della comunità dove vivono. Un altro campo di intervento è l’aiuto nei confronti dei ragazzi di strada nella missione guanelliana di Kinshasa in RD Congo, che prevede il loro reinserimento nelle famiglie naturali o adottive locali e progetti individuali di forma-

NELLE PERIFERIE DEL MONDO

LA DIVINA PROVVIDENZA N. 1 - 2015

PELLEGRINI

NEL SANTUARIO SACRO CUORE

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ra i pellegrini dei mesi scorsi sono giunti anche i fedeli della parrocchia di Castione, paese presso Bellinzona (Svizzera). È stata la prima volta che visitatori ticinesi venivano a conoscere il nostro santuario e il museo, e a venerare san Luigi Guanella. Il tutto grazie all’organizzazione a carico di Mario Genini e di Renata Gottardi, rispettivamente vicepresidente e membro del Consiglio parrocchiale a nome del quale, con un’offerta, hanno poi dato un nome ad una canna dell’organo nuovo. Ringraziamo per la gradita visita.

www.

ascidonguanellaonlus .eu

zione professionale (falegnameria, sartoria, meccanica e agricola). Infine in Italia ha attivato un progetto di educativa di strada nel quartiere di Fondo Fucile nella parrocchia guanelliana di Messina.

ASCI don Guanella Onlus opera in Argentina, Brasile, Cile, Guatemala, Messico, Colombia, Filippine, Ghana, Guatemala, India, Italia, Nigeria, Paraguay e Repubblica Democratica del Congo.

ECCO COME FARE

XX Compila la scheda per la destinazione del 5×1000 nella dichiarazione dei redditi

XX Firma nel riquadro indicato come sostegno al volontariato delle organizzazioni non lucrative (il primo a sinistra dei quattro) XX Indica in quel riquadro il codice fiscale di ASCI DON GUANELLA ONLUS: 90002190149

“LETTERE DEL PESCIOLINO ALLA TARTARUGA”

La scatola delle emozioni: un libro intergenerazionale

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uesto libro è il risultato di un progetto, che ha visto protagonisti gli anziani e il servizio educativo - animativo della RSA, insieme ai bambini della scuola dell’infanzia di via Briantea sezione B5 di Como. Durante questi tre anni è nata una forte volontà di dare vita ad uno scambio tra due generazioni apparentemente così lontane, con lo scopo di abbattere le barriere e puntare sulla relazione, per arricchire e “far star bene” tutti. Questo progetto ha rappresentato per i bambini e per gli anziani un’esperienza formativa unica, che è stata occasione di scoperta di differenze reciproche trasformate in risorse ed insegnamenti. Tanti sono stati i momenti d’incontro strutturati, sia in Casa di Riposo che a scuola, che hanno visto nonni e bambini mettersi in gioco insieme in laboratori di vario genere: hanno cucinato insieme, piantato bulbi, imparato a modellare la creta, vissuto esperienze di musicoterapia e attività con gli animali, oltre che aver condiviso allegri pomeriggi di festa.

Il progetto si è concluso con un incontro di saluto, avvenuto il 13 dicembre 2014, presso la nostra RSA con la presenza del vescovo di Como, Diego Coletti, che è stato accolto con grande affetto da nonni e bambini; e con grande sorpresa nel pomeriggio, abbiamo ricevuto la visita inaspettata del nostro sindaco, Mario Lucini (foto sopra).

Silvia, animatrice

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Grazie, don Guanella!

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Credilo: quello che benedice il cibo e che arricchisce la casa è il lavoro e l’elemosina.

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SAN LUIGI GUANELLA, Opera Omnia, vol. III, pag. 510

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LA DIVINA PROVVIDENZA N.1 - 2015

La generosità dei nostri BENEFATTORI

ATTI DI BONTÀ Bisceglia Francesco, Catanzaro, € 169.00; Perucca Trudy, Milano, € 200.00 per letto ospedaliero; Rocchinotti Giuseppe, Milano, € 350.00; Barra Vittorio, Milano, € 300.00; Rusconi Franca, Veniano, € 200.00; Pellegrini Sandra, Como, € 500.00; Berniga Silvia, Como, € 1150.00; Corrocher Paolo, Lissone, € 600.00; Arcioni Sandro, Mandello del Lario, € 500.00; Meduri Francesca, Como, 600.00; Moralli Gianni, Dongo, € 950.00; Suriano Paola, Maria e Domenico, Como, € 602.00; De Maria Egidio, Lenno, € 150.00; Frisoni Silvia, Tremezzo, € 1000.00; Cantaluppi Luciano, Como € 150.00; Verga Luciana, Casnate con Bernate, € 200.00; Vitalini Attilia, Valfurva € 150.00; Orsenigo Daniele, Como, € 400.00; B.L.G., Cassina, € 1930.00 per un letto ospedaliero; Rusconi Franca, Veniano, € 500.00 per il progetto 14; Galli Maria Teresa, Besana in Brianza € 156.00; Guarisco Ballerini Carla, Bulgarograsso, € 164.00; Niero Salvadè Nelda, Como, € 500.00; Gallo Anna, Brescia, € 200.00 per il progetto n° 1; Ramponi Clementina, Lenno, € 250.00 progetto n° 14; Dell’Era Francesco, Cima, € 400.00; Fametti Nella, Casteggio, € 300.00 per gli immigrati; Misericordia Anna, Tolentino, € 3000.00; Tognali Dovilio, Como, € 300 progetto 14; Zanfrini Arnaldo, Como, € 1000.00; Moretti Maria Rita, Como, € 1930.00 per il progetto n°14; Santambrogio Sergio, Tavernerio, € 250.00; Turrin Alberto, Lierna, € 400.00; Taiana Abbondio, Gironico, Colombo Giancarlo, Seregno, € 250.00; Lattuada Giulia, Saronno, € 150.00; Broggi Cesarina, Albiolo, € 500.00; Grella Riva Irma e Diletta, Triuggio, € 150.00; Villa Clotilde, Le Prese, € 200.00; Fumagalli Eugenia, Cantù, € 200.00; Gilardoni Giuseppe, Genova, € 150.00; Fondazione Ghirinelli Carlo e Norma, Germignaga, € 1429.20; Gambaro Mauro, Milano, € 500.00; Rusconi Gianpietro, Appiano Gentile, € 500.00; Del Vecchio Franco, Bari, € 2500.00; RP Research & Projects srl, Venegono Superiore, € 1000.00; Sgarbi Renato e Teresa, Giubiasco, € 166.54; Cena Virgilio & F.lli, Brescia, € 1000.00; Della Torre Franco, Como, € 200.00; Malinverno Maria Rosa, Como, €

320.00; Cattoni Fausto, Olgiate Comasco, € 600.00; Pusterla Giovanni, Domaso, € 200.00; Rossotti Italico, Varese,€ 150.00; Della Torre Mariola, Villa Guardia, € 600.00 per progetto 14; Albonico Giorgio, Como, € 200.00; Tramarollo Rasera Filomena, Valdobbiadene, € 500.00; Cucciati Chiara, Merate € 200.00 per progetto n° 14; Carugo Luigi, Rovellasca, € 150.00; Monti Vittorio, Beregazzo, € 150.00; Senni Claudio e Stefano, Tovo di Sant’Agata, € 175.00; Marchese Maura, Sartirana Lomellina, € 500.00; De Carli Giannini Antonietta, Minusio, € 166.51; Saltarelli Villa Luigina, Bulgarograsso, € 164.00; Roncoroni Clara, Como, € 200.00; Longa Elsa, Como, € 200.00; Pagani Maria, Fenegrò, € 200.00; Apostoli Luca, Olgiate Comasco, € 500.00; D’alessandro Catania, Como, € 500.00; Pedretti Luigi, Como, € 2000.00; Torneria Automatica Robolzi Sas di Davide & C., Cunardo, € 500.00; Rigamonti Suor Teresa, Istituto Suore Preziosine di Monza, € 300.00; Cavadini Alberto, Como, € 250.00; Mascetti Alberto, Como, € 1000.00; Ripamonti Ernesto, Lecco, € 200.00 per progetto n° 14; Traversa Emilio, Como, € 5000.00; Chicco/Artsana, Grandate, € 2500.00; Famiglia Decio Luigia e Fabbri Mariadelia di Robbiate hanno offerto € 1000.00 in ricordo della defunta Decio Nerina; Levrini Sergio, Como, € 150.00; Romualdi Caterina, Verucchio, € 150.00; Muttoni Stefano, Scaria, € 300.00; Corbetta Annamaria, Grandate, € 1000.00; Snider Bruno, Capiago Intimiano, € 150.00; Rivolta Silvana, Como, € 200.00; Bonsignori Angelo e Giuseppina, Corgemont, € 188.68; Conca Gennaro, Cosio Valtellino, € 150.00.

PIÙ GIORNATE DI PANE Colombo Angelo di Nesso 4 gg; Merazzi Antonietta di Como 4 gg; Valtorta Elvina e Franca di Carugo 2 gg; Gilardoni Valerio di Limonta 2 gg; Scalabrini Elide di Olgiate Comasco 2 gg; Morganti Mariangela di Fagnano Olona 2 gg; Frigerio Luciano di Bulgarograsso 2 gg; Palmiero Sonia di Como 2 gg; Bonanomi Giuseppe di Santa Maria Hoè 4 gg; Sassi Cecilia di Albiolo 2 gg; Codega Samuele di Premana 2 gg; Ramazzina Ester di Laglio 4 gg; Cairoli Marco di Villa Guardia 4 gg; Biganzoli Rosalia di Besozzo 2 gg; Rossi Alessandro di Inveruno 2 gg; Banfi Ambrogio e Rosa di Rovello Porro

GRAZIE, DON GUANELLA!

LA DIVINA PROVVIDENZA N. 1 - 2015

2 gg; Ghezzi Carlo di Lesmo 3 gg; Albonico Mariella, Como, 5gg; Rivolta Pierangela, Bregnano, 2gg; Colli Mario, Grandate, 4gg; Censi Andrea, Bizzarrone, 2gg; Slva Mario, Menaggio, 2gg; Bossi Emilio, Gazzada Schianno, 2gg; Roscio Mariantonietta, Como, 2gg; Vittani Maria Luisa, Como, 2gg.

UNA GIORNATA DI PANE Borghi Maria Luisa, Cantù; Piscia Serafino, Cadrezzate; Corti Carla, Appiano Gentile, Amati Bruno, Molteno; Gandola Angela, Bellagio; Gibilaro Giulia, S. Giovanni in Croce; Callicaro Luigi, Feltre; Marzorati Cesare, Figino Serenza; Ambrosino Celestina, Varese; Merloni Luisa, Grandola e Uniti; Molteni Paolo e Olga, Cantù; Vitali Angelo, Carobio degli Angeli; Pasquin Rosa Bianca, Albese con Cassano; Masella Maria, Bari; Casati Angelo, Renate; Turuani, Rizzi Rosanna, Bedero Valcuvia; Radici Armetti Maria Grazia, Bene Lario; Mattioli Laura, Como; Brusa Ronchetti Adriana, Binago; Tagliaferri Giosuè, Pagnona; Asperti Belloni Carla, Rho; Pini Roberto, Olgiate Comasco; Panzeri Invernizzi Domenica, Portichetto; Guanella Anna Maria, Tavernerio; Bordoli Alessandra, Olgiate Comasco; Baresi Santino, Casalino; Cozzi Daniele, Legnano; Mariani Luciano, Molteno; Gorla Maria Luisa, Como; Marelli Dina Francesca, Sesto S. Giovanni; Cappellini Sandro, Cabiate; Vitali Marco, Locate di Triulzi; Natale Lia, Sondrio; Rizza Anna, Cerano D’Intelvi; Bonanomi Pietro Rinaldo, Santa Maria Hoè;

Novati Paolo, Como; Famiglia Orio – Ferrari, Nesso; Diotti Enrico, Seveso; Oldrini Cesarina, San Vittore Olona; Galli Emilia, Lurate Caccivio; Gariboldi Luigi, Seveso; Gariboldi Virginia; Merli – Cazzaniga, Besana Brianza; Lentà Mariangela, Travedona – Novate; Colombo Fiorenza, Alserio; Fumagalli Carla, Missaglia; Perego Campioni Ornella, Faggeto Lario; Piatti Pagani Carla, Lucino; Bagnasco Itala, Carbonera; Crosato Savina, Olgiate Comasco; Rigola Franca, Schignano, Paganini Como; Benedini Fabrizio, Bernareggio; Merloni Rosa, Grandola ed Uniti; Ronco Antonia, Lomazzo; Cetti Nicolina, Laglio; Brusco Valentino; Trecenta; Granzella Germana, Pianello del Lario; Cetti Adriana, Figino Serenza; Motta Giovanni, Varedo; Balzaretti Domenico e Isabella, Olgiate Comasco; Redaelli Giovanni, Costa Masnaga; Cappelletti Enrica Oliva, Cantù; Ponti Mario, Cavaria con Premezzo; Mosca Edmondo e Rita, Como; Corengia Giuliano, Casnate con Bernate; Bardinelli Enrico, Esino Lario; Gabrielli Giuliana, San Giacomo; Abbo Alessandro, Imperia; Grua Carla, Saluggia; Poletti Maria, Olgiate Comasco; Redaelle Alberto, Merone; Giobbi Annamaria, Cerano Intelvi; Lia Natale, Sondrio; Bianchi Gabriella e Franca, Como; Pradella Francesco, Paolo, Giovanni, Mauro, Cedrasco; Fantinato Mario, Como; Fumiento Mario, Porlezza; Costa Enrica, Romano di Lombardia; Molino Mario, Montecretese; Raimondi Agostina, Pandino; Bedont Claudina, Lenno; Alessi – Falsa Perla, Rozzano. ***

I NOSTRI DEFUNTI BENEFATTORI DEFUNTI Arduini Luciano di Como; Giobbi Agostina di Cerano d’Intevi; Ferrandi Natale di Vimodrone; Giuseppe Paroli, papà di Giancarlo e Maria Angela; Derio Nerina di Robbiate.

CONFRATELLI DEFUNTI Fratel Salvatore Fogliamanzillo; don Giuliano Rizziero; don Calimero Vismara.

FAMILIARI DI CONFRATELLI Maria Varolo ved. Pirovano; Pietro Merlin; Fabio Schievano; Antonio Pasquali; Angelina Liborio.

EX ALLIEVI DEFUNTI Basta Francesco di Erba ***

BORSE DI STUDIO Borsa di studio “DON LUIGI ROCCA” Borsa di studio “FR. CARLO ELLI II” Zanettini Sergio di Anzola d’Ossola (VB) ha offerto € 15,00; Bencini Luigi, Inverigo € 200,00; Gelosa Giuseppe, Figino Serenza € 200,00; Soprana Miriam, Uboldo € 10,00; Colombo Dario, Mariano Comense € 100,00.

Borsa di studio “DON MARIO BRUSA” Borsa di studio “DON LUIGI MARNATI” Borsa di studio “DON ROBERTO ISELLA” Borsa di studio “ DOZIO MARIA BAMBINA”

COME SI PUÒ AIUTARE LA CASA DIVINA PROVVIDENZA - OPERA DON GUANELLA ⿙⿙ innanzitutto

sostenendo spiritualmente con la vostra preziosa preghiera tutti i suoi operatori; ⿙⿙ inoltre, potendolo, impegnando parte del vostro tempo a vivere momenti di fraternità e di amicizia con i nostri anziani e sofferenti; ⿙⿙ offrendo per SS.Messe: € 12,00 (singola); € 500,00 (gregoriana) ⿙⿙ in più, contribuendo economicamente alla realizzazione di concreti progetti di bene, con l’offrire, ad esempio: € 50,00 per una giornata di pane; € 200,00 per collaborare a una borsa di studio per un ragazzo bisognoso; sovvenzionare altri progetti che vengono indicati in questa rivista; ⿙⿙ e in mille altri modi che il vostro buon cuore vi suggerirà.

IMPORTANTE: L’ISTITUTO È ENTE GIURIDICO può quindi ricevere Donazioni e Lasciti testamentari (RR.DD. 2.7.1931 e 11.1.1932) Per evitare possibili contestazioni si consiglia: ⿙⿙ per DONAZIONI di denaro o di beni mobili e immobili, rivolgersi direttamente alla Direzione Casa Divina Provvidenza, Via Tommaso Grossi 18 - 22100 Como - telefono 031.296.711 - fax 031.296.898 - email: como.direzione@guanelliani.it ⿙⿙ per TESTAMENTI: se trattasi di Legati si può usare la seguente formula (per la validità scrivere a mano con penna): “Io … lascio alla Provincia Italiana della Congregazione dei Servi della Carità, Opera don Guanella, per la Casa Divina Provvidenza in Como, a titolo di legato, la somma di euro ……………… o l’immobile sito in …………… (oppure) gli immobili siti in ……………” (luogo, data e firma leggibile per esteso). Se si vuol nominare la Casa Erede Universale, scrivere: “Io ………… annullando ogni mia precedente disposizione, nomino mio erede universale la Provincia Italiana della Congregazione dei Servi della Carità, Opera don Guanella, per la Casa Divina Provvidenza di Como” (luogo, data e firma leggibile per esteso).

N.B. Consigliamo di depositare il testamento, scritto di propria mano, presso un notaio di fiducia.

⿙⿙ I TITOLARI DI REDDITO D’IMPRESA, siano persone fisiche o persone giuridiche, pos-

sono dedurre dalla base imponibile rispettivamente dell’IRPEF o dell’IRPEG le offerte fatte a favore dell’Opera don Guanella fino al 2% (due per cento) del loro reddito (art.

65 comma 2 del DPR 22/12/1986, n.917) di cui si consegnerà regolare dichiarazione. ⿙⿙ OFFERTE: c/c postale IBAN IT87 T0760 11090 00000 0041 3229; inoltre bonifici bancari a queste coordinate: c/c Banca Popolare di Sondrio, ag. Como IV Ponte, IBAN IT23 V0569 61090 00000 09018X27 intestato a Casa Divina Provvidenza; anche online sul sito www.guanellacomo.it

Santuario del Sacro Cuore ORARI DEL SANTUARIO

Rimane aperto tutti i giorni

Mattino: 6.30 - 12.00 Pomeriggio: 15.30 - 19.00 (sabato e domenica 15.30 - 21.30)

Ss. Messe (settembre-maggio)

Feriale: 6.45 - 8.30 - 18.00 - (17.30 S.Rosario) Festivo: 20.30 (vespertina) - 7.00 - 10.00 11.45 - 20.30 (18.30 vespri)

Confessioni

Confessori di lingua italiana, spagnola, inglese.

Ore 8.30-10.00; 17.00-18.30 (giorni feriali) e durante le ss. Messe (giorni festivi).

Via Tommaso Grossi 18 - 22100 Como - tel. 031 296 711 www.sacrocuorecomo.it - rettore@sacrocuorecomo.it

al riparo da

FURTI

 Progetto n. 18

Cosa c’è da rubare alla Casa Divina Provvidenza di Oran (Salta- Argentina)?

Niente – dice don GABRIELE MORTIN (nella foto) - per il contesto di povertà in cui si vive: ma non è così per alcuni individui, probabilmente alienati dalla disperazione, dalla droga, dal vizio, dalla delinquenza. Tutto ciò che è asportabile è oggetto di furto... a qualcuno potrà servire!

Questo crea ansietà e insicurezza. La mancanza di un muro di cinta per la sicurezza pregiudica la progettualità del “Techo Fraterno”, ove sono ospitati al mattino 50 ragazzini le cui famiglie sono in gravi necessità, una dozzina di giovani con sindrome di Down per tre pomeriggi alla settimana e una quindicina di anziani in stato di abbandono e isolamento.

VUOI DARE UNA MANO ?

Costo del muro di cinta: € 26.355.

Notizie ulteriori in www.guanellacomo.it

Cantata per la notte di Pasqua di ANTONIO BONAVITA

È finito l’esilio!

Ecco la tua salvezza: irrompe lungo i fiumi; cavalca per le steppe: è un fuoco che divora; è un’acqua che travolge. È finito l’inverno!

Ecco la primavera: si vestono di luce i monti e le pianure; profumano le notti di sogno e di mistero. È finita l’angoscia!

Cadono le catene: si appianano le strade; si colmano le valli; s’invitano i vicini; si chiamano i lontani. RIT.

RITORNELLO Apri le danze, Vergine di Sion!

Esultino di gioia le colline!

Sfavillino i deserti di letizia!

Risuonino di canti le foreste!

“Il Signore è risorto”, cantano cieli e terra: Gesù, la nostra pasqua, è vivo e più non muori; Gesù, la nostra vita, ci dici: “Non temete!”

Col Signore risorge l’uomo dei giorni nuovi, sereno incontro al duro silenzio della morte; sicuro dell’inerme feroce urlo del male.

Pellegrino dei cuori, anima della storia, tu vortice di luce ai popoli del buio, Gesù Signore, guarda l’eredità del Padre. RIT.