Camminiamo Insieme settembre 2022

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camminiamo insieme

Bollettino della Parrocchia dei Santi Bassiano e Fereolo Lodi Settembre 2022 - n. 426 pro manuscripto

Che sia un buon inizio!

don Elia Croce, parroco

Ogni inizio è promettente Così noi crediamo anche per la ripresa dell’Anno Pastorale dopo la pausa di questa calda estate. È una grazia poter ricominciare: vale per le vicende del mondo, della storia; vale per i piccoli o grandi nuovi punti di partenza a cui la vita ci pone di fron te. Nuove opportunità che ci consentono una sorta di rinascita, la possibilità di ritentare dove magari si aveva sbagliato, la possibilità di riscattarsi e soprattutto di cogliere la vita come una ricchezza di bene che nemmeno immaginavamo; la possibilità di crescere, sempre. Penso così, dunque, a questa ripresa del la vita parrocchiale: una nuova oppor tunità di crescita, di fare nuovi passi, di

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recuperare eventuali occasioni perdute e di coglierne di nuove e migliori, di guar dare avanti, ricchi della storia da cui ve niamo, ma con lo sguardo proteso verso il futuro, uno sguardo di speranza che dia valore all’impegno presente, all’oggi in cui siamo chiamati a vivere e testimo niare la nostra fede.

Dopo il Sinodo, inizia... il Sinodo

La nostra chiesa viene dalla celebrazio ne del XIV Sinodo diocesano, concluso ufficialmente nella Veglia di Pentecoste con la consegna del Libro Sinodale. Ma il vero Sinodo, in realtà, comincia ora con la consapevolezza che siamo chia mati a camminare insieme, che la comu nità cristiana è guidata dallo Spirito di Gesù ma affidata alla responsabilità, alla cura, all’affetto appassionato di tutti. Il Libro Sinodale chiederà di essere cono sciuto e applicato nelle sue indicazioni e cercheremo di farlo, ma prima anco ra l’esperienza del Sinodo ci chiede di maturare un’idea di chiesa che cammina insieme, sulle strade del mondo, verso il Regno.

Il Sinodo chiede partecipazione, la più ampia possibile, che si manifesti anzi tutto nella capacità di ascolto reciproco; la possibilità che a tutti, nella comunità, sia data parola, la possibilità di essere ascoltati, dunque accolti.

L’idea di una “assemblea parrocchia le”, ventilata come ipotesi nell’ultima riunione del Consiglio Pastorale Par rocchiale, andrebbe proprio in questo senso: allargare al maggior numero di persone (a cominciare da tutti i colla boratori …) la possibilità di incontrarsi, di conoscere, almeno in sintesi ciò che

il Sinodo è stato ed è, e offrire a tutti la possibilità di esprimersi, in un ascolto maturo e responsabile, sui temi princi pali che riguardano la vita della comu nità parrocchiale. Perché la comunità è nostra: ci appartie ne; e noi siamo suoi: le apparteniamo.

Ritorniamo al “gusto del pane”

L’inizio di questo anno pastorale avvie ne in concomitanza con il Congresso Eucaristico Nazionale che si terrà a Ma tera nei giorni 23-25 settembre. Il tema scelto è “Ritorniamo al gusto del pane” che può significare “ritorniamo al gusto della Eucarestia, della comunione, della partecipazione” poiché il pane racchiude in sé tutti questi significati. È un invito rivolto a tutti, dopo questi difficili anni della pandemia che ci han no chiusi in casa, ma che rischiano di aver chiuso anche i cuori, a ritornare alla Eucarestia domenicale: centro vitale, forza propulsiva della vita del cre dente e della comunità.

Si apre l’anno pastorale e catechistico

Con questi pensieri che vi ho manifesta to invito tutti alla celebrazione di Aper tura dell’Anno Pastorale e Catechistico che si terrà domenica 11 settembre alle ore 10.00, nel Cortile dell’Oratorio: at tendiamo tutti i bambini e ragazzi con i genitori, le giovani famiglie, gli anziani, tutti i collaboratori della vita parroc chiale e tutti i fedeli. Dovrà essere un bel momento di incontro attorno a Gesù Eu carestia, per ritrovare il gusto del pane e la gioia di essere comunità.

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Ascolta la voce del creato!

Il 1° settembre ricorre la Giornata Mon diale della Cura del Creato, tema mai così attuale dopo l’estate che abbiamo vissuto e che ha riportato alla nostra at tenzione la necessità di una sensibilità e di una cura per la salvaguardia della madre terra. Riportiamo il Messaggio che papa Fran cesco ha inviato proprio in occasione di questa giornata.

Cari fratelli e sorelle! “Ascolta la voce del creato” è il tema e l’invito del Tempo del Creato di quest’anno. Il periodo ecumenico inizia il 1° settembre con la Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato e si conclude il 4 ottobre con la festa di San Francesco. È un momento speciale per

tutti i cristiani per pregare e prendersi cura insieme della nostra casa comune. Originariamente ispirato dal Patriarca to Ecumenico di Costantinopoli, questo tempo è un’opportunità per coltivare la nostra “conversione ecologica”, una conversione incoraggiata da San Gio vanni Paolo II come risposta alla “cata strofe ecologica” preannunciata da San Paolo VI già nel 1970.

Se impariamo ad ascoltarla, notiamo nella voce del creato una sorta di disso nanza. Da un lato, è un dolce canto che loda il nostro amato Creatore; dall’altro, è un grido amaro che si lamenta dei no stri maltrattamenti umani.

Il dolce canto del creato ci invita a pra ticare una «spiritualità ecologica» (Lett. enc. Laudato si’, 216), attenta alla pre

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senza di Dio nel mondo naturale. È un invito a fondare la nostra spiritualità sull’«amorevole consapevolezza di non essere separati dalle altre creature, ma di formare con gli altri esseri dell’univer so una stupenda comunione universale». Per i discepoli di Cristo, in particola re, tale luminosa esperienza rafforza la consapevolezza che «tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste». In questo Tempo del Creato, riprendiamo a pre gare nella grande cattedrale del creato, godendo del «grandioso coro cosmico» di innumerevoli creature che cantano le lodi a Dio. Uniamoci a San France sco d’Assisi nel cantare: “Sii lodato, mio Signore, con tutte le tue creature” (cfr Cantico di frate sole). Uniamoci al Sal mista nel cantare: «Ogni vivente dia lode al Signore!». Purtroppo, quella dolce canzone è ac compagnata da un grido amaro. O me glio, da un coro di grida amare. Per prima, è la sorella madre terra che grida. In balia dei nostri eccessi consumistici, essa geme e ci implora di fermare i no stri abusi e la sua distruzione. Poi, sono le diverse creature a gridare. Alla mer cé di un «antropocentrismo dispotico» (Laudato si’, 68), agli antipodi della cen tralità di Cristo nell’opera della creazio ne, innumerevoli specie si stanno estin guendo, cessando per sempre i loro inni di lode a Dio. Ma sono anche i più poveri tra noi a gridare. Esposti alla crisi cli matica, i poveri soffrono più fortemente l’impatto di siccità, inondazioni, uragani e ondate di caldo che continuano a di ventare sempre più intensi e frequenti. Ancora, gridano i nostri fratelli e sorel

le di popoli nativi. A causa di interes si economici predatori, i loro territori ancestrali vengono invasi e devastati da ogni parte, lanciando «un grido che sale al cielo» (Esort. Ap. postsin. Querida Amazonia, 9). Infine, gridano i nostri fi gli. Minacciati da un miope egoismo, gli adolescenti chiedono ansiosi a noi adulti di fare tutto il possibile per prevenire o almeno limitare il collasso degli ecosi stemi del nostro pianeta. Ascoltando queste grida amare, dobbia mo pentirci e modificare gli stili di vita e i sistemi dannosi. Sin dall’inizio, l’ap pello evangelico «Convertitevi, perché il Regno dei cieli è vicino!» (Mt 3,2), in vitando a un nuovo rapporto con Dio, implica anche un rapporto diverso con gli altri e con il creato. Lo stato di de grado della nostra casa comune merita la stessa attenzione di altre sfide globali quali le gravi crisi sanitarie e i conflit ti bellici. «Vivere la vocazione di essere custodi dell’opera di Dio è parte essen ziale di un’esistenza virtuosa, non costi tuisce qualcosa di opzionale e nemmeno un aspetto secondario dell’esperienza cristiana» (Laudato si’, 217).

Come persone di fede, ci sentiamo ul teriormente responsabili di agire, nei comportamenti quotidiani, in consonan za con tale esigenza di conversione. Ma essa non è solo individuale: «La conver sione ecologica che si richiede per creare un dinamismo di cambiamento duraturo è anche una conversione comunitaria». In questa prospettiva, anche la comunità delle nazioni è chiamata a impegnarsi, specialmente negli incontri delle Nazioni Unite dedicati alla questione ambientale, con spirito di massima cooperazione.

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Il vertice COP27 sul clima, che si terrà in Egitto a novembre 2022, rappresenta la prossima opportunità per favorire tutti insieme una efficace attuazione dell’Ac cordo di Parigi. È anche per questo mo tivo che ho recentemente disposto che la Santa Sede, a nome e per conto dello Stato della Città del Vaticano, aderisca alla Convenzione-Quadro dell’ONU sui Cambiamenti Climatici e all’Accordo di Parigi, con l’auspicio che l’umanità del XXI secolo «possa essere ricordata per aver assunto con generosità le proprie gravi responsabilità». Raggiungere l’o biettivo di Parigi di limitare l’aumento della temperatura a 1,5°C è alquanto impegnativo e richiede la responsabi le collaborazione tra tutte le nazioni a presentare piani climatici, o Contributi Determinati a livello Nazionale, più am biziosi, per ridurre a zero le emissioni nette di gas serra il più urgentemente possibile. Si tratta di “convertire” i mo delli di consumo e di produzione, non ché gli stili di vita, in una direzione più

rispettosa nei confronti del creato e dello sviluppo umano integrale di tutti i popo li presenti e futuri, uno sviluppo fondato sulla responsabilità, sulla prudenza/pre cauzione, sulla solidarietà e sull’atten zione ai poveri e alle generazioni future. Alla base di tutto dev’esserci l’allean za tra l’essere umano e l’ambiente che, per noi credenti, è specchio dell’«amore creatore di Dio, dal quale proveniamo e verso il quale siamo in cammino». La transizione operata da questa conversio ne non può trascurare le esigenze della giustizia, specialmente per i lavoratori maggiormente colpiti dall’impatto del cambiamento climatico. A sua volta, il vertice COP15 sulla bio diversità, che si terrà in Canada a di cembre, offrirà alla buona volontà dei governi l’importante opportunità di adottare un nuovo accordo multilaterale per fermare la distruzione degli ecosiste mi e l’estinzione delle specie. Secondo l’antica saggezza dei Giubilei, abbiamo bisogno di «ricordare, tornare, riposare e

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ripristinare». Per fermare l’ulteriore col lasso della “rete della vita” – la biodi versità – che Dio ci ha donato, preghia mo e invitiamo le nazioni ad accordarsi su quattro principi chiave: 1. costruire una chiara base etica per la trasforma zione di cui abbiamo bisogno al fine di salvare la biodiversità; 2. lottare contro la perdita di biodiversità, sostenerne la conservazione e il recupero e soddisfare i bisogni delle persone in modo sosteni bile; 3. promuovere la solidarietà globa le, alla luce del fatto che la biodiversità è un bene comune globale che richiede un impegno condiviso; 4. mettere al centro le persone in situazioni di vulnerabilità, comprese quelle più colpite dalla perdita di biodiversità, come le popolazioni in digene, gli anziani e i giovani. Lo ripeto: «Voglio chiedere, in nome di Dio, alle grandi compagnie estrattive –minerarie, petrolifere, forestali, immo biliari, agroalimentari – di smettere di distruggere i boschi, le aree umide e le montagne, di smettere d’inquinare i fiu

mi e i mari, di smettere d’intossicare i popoli e gli alimenti». Non si può non riconoscere l’esistenza di un «debito ecologico» (Laudato si’, 51) delle nazioni economicamente più ricche, che hanno inquinato di più ne gli ultimi due secoli; esso richiede loro di compiere passi più ambiziosi sia alla COP27 che alla COP15. Ciò comporta, oltre a un’azione determinata all’inter no dei loro confini, di mantenere le loro promesse di sostegno finanziario e tec nico per le nazioni economicamente più povere, che stanno già subendo il peso maggiore della crisi climatica. Inol tre, sarebbe opportuno pensare urgen temente anche a un ulteriore sostegno finanziario per la conservazione della biodiversità. Anche i Paesi economica mente meno ricchi hanno responsabilità significative ma “diversificate”; i ritardi degli altri non possono mai giustificare la propria inazione. È necessario agire, tutti, con decisione. Stiamo raggiungen do “un punto di rottura”.

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Durante questo Tempo del Creato, preghiamo affinché i vertici COP27 e COP15 possano unire la famiglia umana per affrontare decisamente la doppia crisi del clima e della riduzione della biodiversità. Ricordando l’esortazione di San Paolo a rallegrarsi con chi gioisce e a piangere con chi piange, piangiamo con il grido amaro del creato, ascoltiamolo e rispondiamo con i fatti, perché noi e le generazioni future possiamo ancora gioire con il dolce canto di vita e di spe ranza delle creature.

Torniamo al gusto del pane

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Dal 22 al 25 settembre si terrà a Matera il Congresso Eucaristico Nazionale: una coppia di sposi della parrocchia sarà presente a rappresentare la diocesi con il vescovo Maurizio.

Domenica 25 settembre papa Francesco celebrerà la Messa conclusiva.

Tornare al “gusto del pane” significa ri scoprire la bontà e la bellezza dell’Euca restia domenicale; tornare al “gusto del pane” significa tornare all’Eucarestia.

In questa fantastica e unica città, a con tatto con la gente, visitando i tanti luo ghi di culto e le sue bellezze naturali, capiremo meglio il cammino che Mate ra ha fatto, imponendosi all’attenzione mondiale, passando da città della “ver gogna nazionale” a “patrimonio dell’U NESCO”, a “Capitale Europea della Cul tura, a città del “Congresso Eucaristico Nazionale”, e negli ultimi giorni è stata definita dalle centinaia di migliaia di tu risti che la visitano durante tutto l’anno: “Città più accogliente del mondo”. Matera ha una tradizione di panifica zione che nel corso dei secoli ha sempre

più sviluppato, affermandosi come città del pane. Questa nostra città, da quan do ha accolto l’annuncio evangelico, ha saputo sviluppare una particolare teolo gia nella semplicità dei gesti e dei segni. Uno di questi è, appunto, il pane. Il suo profumo inebria le strade e le case, il suo sapore è una carezza per il cuore. Non a caso ogni fetta del pane tradizionale ha la forma del cuore. Un cuore che si dilata, si fa cibo, come Dio Trinità. Anti camente le mamme di questa città, come un po’ dappertutto, iniziavano la lavora zione dell’impasto per il pane con il se gno della croce. Successivamente, per ri sparmiare spazio nel forno e mettere più pani, si sviluppò la tecnica di creare un pane che lievitasse soprattutto in altez za. Questa tecnica si basa sulla teologia della Santissima Trinità. La pasta viene stesa a forma di rettangolo: si uniscono le estremità di un lato arrotolandolo tre volte, mentre si pronuncia: “nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito San to”. Dall’altro lato, con la stessa tecnica, si fanno due giri per ricordare la doppia natura di Gesù Cristo: umana e divina.

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Al termine l’impasto viene piegato al centro e fatti tre tagli sopra recitando: Padre, Figlio e Spirito Santo. A questo punto il pane viene lasciato riposare nel giaciglio caldo dove aveva dormito il marito: luogo sacro perché luogo dell’a

more e nascita di vita nuova. La formula che la donna usava era questa: “cresci pane, cresci bene come crebbe Gesù nelle fasce. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”. Qui, continuando a lievitare con il lievito madre, si amalgamava diventando una sola massa. Nella civiltà contadina i pani lievitati venivano portati nei forni più vicini da alcuni garzoni che passavano a raccoglierli, portandoli su una tavola posta sulla testa. Per sapere di chi fossero i pani, questi venivano timbrati. Il timbro, con le iniziali del capo famiglia o con un simbolo, era segno di appartenenza. Il pane diviene così il segno della comunione, della fraternità, dell’appartenenza all’unica famiglia che si nutre dell’unico pane che è sacro, che viene spezzato e distribuito dal capo famiglia ai componenti della famiglia. Esattamente come fece Gesù quando istituì l’Eucaristia. Il pane è sacro: - se cade a terra si raccoglie, si pulisce, si bacia e si mangia; - non va messo sul tavolo a testa in giù, rappresenta il volto di Gesù; - non si butta nemmeno una briciola per cui con il pane indurito si preparano piatti speciali che ancora oggi vengono serviti. Questa tecnica e questa spiritualità trinitaria, sviluppatesi nel corso dei seco li, hanno permesso alla nostra gente di comprendere come la natura umana si rivesta sempre più di quella divina. Nel la preparazione del pane, ancora oggi, a Matera, l’accostamento con il pane eu caristico, Gesù cibo di vita eterna, è evi dente. La cultura del pane è eucaristica.

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Giovanni Paolo I proclamato beato il 4 settembre

Albino Luciani nasce a Forno di Canale (ora Canale D’Agordo), diocesi di Bellu no, il 17 ottobre 1912, da Giovanni Lu ciani e Bortola Tancon. Nel 1923 entra nel Seminario Minore di Feltre, poi, nel 1928, in quello di Belluno. Il 7 luglio 1935 riceve l’ordinazione sacerdotale. Svolge il suo ministero come cappella no della parrocchia del suo paese natale e poi in quella di Agordo. Nel 1937 è nominato Vicerettore del Seminario di Belluno. Il 27 Febbraio 1947 si laurea in teologia alla Pontificia Università Gregoriana. Nel 1954 viene nominato Vicario Generale della diocesi di Belluno e il 15 dicembre 1958 Vescovo di Vitto rio Veneto. Il 15 dicembre 1969 è nomi nato Patriarca di Venezia. Morto Paolo

VI, il 26 agosto 1978 viene eletto 263° successore di San Pietro, prendendo per la prima volta nella storia dei papi un doppio nome: Giovanni Paolo. È torna to alla Casa del Padre il 28 settembre 1978, dopo 33 giorni di pontificato. La fase diocesana della sua causa di beati ficazione si è svolta presso la diocesi di Belluno-Feltre dal 22 novembre 2003 al 10 novembre 2006. L’8 novembre 2017 papa Francesco ha autorizzato la pro mulgazione con cui è stato dichiarato Venerabile e, il 13 ottobre 2021, quella del decreto sul miracolo, che ha aperto la via alla sua beatificazione. I resti mortali di papa Giovanni Paolo I riposano nelle Grotte Vaticane, sotto la Basilica di San Pietro a Roma.

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«Roma sarà una vera comunità cristiana se Dio vi sarà onorato non solo con l’af fluenza dei fedeli alle chiese, non solo con la vita privata vissuta morigeratamente, ma anche con l’amore ai poveri. Questi - diceva il diacono romano Lo renzo - sono i veri tesori della Chiesa; vanno, pertanto, aiutati, da chi può, non soltanto ad avere, ma ad essere di più, senza che vengano umiliati ed offesi con ricchezze ostentate, con denaro sperperato in cose futili e non investitoquando possibile - in imprese di comune vantaggio».

Così Giovanni Paolo I nell’omelia che tenne durante la Messa per la presa di possesso della Cattedra romana nel la Basilica Lateranense, il 23 settembre 1978, nel corso del suo pontificato di soli 34 giorni (26 agosto - 28 settembre 1978). Nella sede della Cathedra romana, attraverso il santo martire Lorenzo - la cui importanza ecclesiale è paragonata anche liturgicamente a quella degli apo stoli tanto che Prudenzio, cantandone le lodi, lo chiama “console perenne della carità”, colui che con la carità fa splen dere la gloria di Roma - l’allora Succes sore di Pietro e Vescovo di Roma, Gio vanni Paolo I riproponeva così la grande Tradizione della Chiesa che scaturisce dalla fides romana, fonte di carità, per ché la Chiesa di Roma da sempre rico nosce come suoi tesori inestinguibili il bene della fede, il depositum fidei, e i poveri, che della ricchezza sia spirituale che materiale della Chiesa sono i desti natari e i fruitori privilegiati. La beatificazione del venerabile Giovan ni Paolo I, il prossimo 4 settembre in Piazza San Pietro, sarà pertanto prece

duta da una veglia di preghiera, la sera di sabato 3 settembre presso la Basilica di San Giovanni in Laterano. Il momento di preghiera sarà animato da canti e letture di brani del magistero di Giovanni Paolo I e letture che partiranno dall’omelia che l’allora Vescovo di Roma, Luciani ten ne in quell’occasione. La celebrazione liturgica con il rito della beatificazione si svolgerà il giorno seguente: domeni ca 4 settembre alle ore 10.30 e sarà pre sieduta da sua santità papa Francesco. La petizione per la beatificazione verrà letta dal vescovo della diocesi di Bellu no-Feltre, monsignor Renato Marango ni, in quanto eccezionalmente sede della causa di canonizzazione del venerabile Giovanni Paolo I. Il nulla osta per l’in troduzione del processo, venne infatti ri chiesto non presso il Vicariato di Roma, sede naturale per competenza, ma, ap provate le motivazioni, nella nativa dio cesi di Belluno-Feltre e il 23 novembre 2003, a venticinque anni dalla morte di Giovanni Paolo I, l’apertura della cau sa si tenne in forma solenne nella Cat

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tedrale di Belluno. Alla petizione del 4 prossimo si uniranno il postulatore della causa, il cardinale Beniamino Stella e la vicepostulatrice. Nel corso della beatificazione, la Postu lazione farà dono al Sommo Pontefice di un reliquiario con una particolare reli quia del nuovo beato. L’ultimo degli ap puntamenti più importanti in program ma sarà la Messa di ringraziamento per la beatificazione, che si svolgerà invece domenica 11 settembre 2022 nella dio cesi di Belluno-Feltre.

La celebrazione avrà luogo alle 16 nella piazza di Canale d’Agordo, paese natale del nuovo beato, con la partecipazione dei vescovi e delle rispettive comunità delle tre sedi episcopali nelle quali Albi no Luciani aveva svolto il suo ministe ro sacerdotale ed episcopale: il patriar cato di Venezia, guidato da monsignor Francesco Moraglia; la diocesi di Bel luno-Feltre, guidata da monsignor Ma rangoni; la diocesi di Vittorio Veneto, guidata da monsignor Corrado Pizziolo. A presiedere l’Eucaristia sarà il patriar ca Moraglia, metropolita della provincia ecclesiastica di Venezia.

La ragazza miracolata racconta la sua guarigione Nel comunicare gli appuntamenti col legati alla beatificazione di Giovanni Paolo I, la postulazione ha annunciato anche un incontro con la ragazza ar gentina (foto a destra) miracolosamente guarita per intercessione di papa Lucia ni. Si tratta di una giovane, allora un dicenne, colpita nel 2011, come riporta il Dicastero delle cause dei santi, «da

una grave encefalopatia infiammatoria acuta, stato di male epilettico refrattario maligno, shock settico». Dopo ripetute crisi, la piccola il 26 maggio fu ricove rata in terapia intensiva in ospedale a Buenos Aires. Qui, il 22 luglio il quadro clinico peggiorò ulteriormente al punto che i medici convocarono i familia ri, prospettando la possibilità di “morte imminente”. Di lì a poco però, aggiunge il Dicastero, la situazione migliorò, e anche in modo rapido visto che l’8 agosto la paziente venne estubata; il 25 lo stato epilettico apparve risolto e il 5 settembre ci furono le dimissioni con pieno recupero delle facoltà fisiche e intellettuali. A decidere di invocare Giovanni Paolo I proponendolo alla madre della malata fu il parroco della chiesa a cui apparteneva il complesso ospedaliero. E saranno proprio il parroco, padre José Dabusti, la madre della giovane: Roxana Sousa e la miracolata, Candela Giarda a portare la loro testimonianza nell’imminenza della beatificazione di papa Luciani.

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Una nuova rinascita

Il Palasanfereolo dopo la tempesta

Dedichiamo una sorta di “speciale” al nostro Palasanfereolo, danneggiato dal maltempo ed in attesa, in questi giorni, dei necessari lavori di rifacimento, fidu ciosi nella ormai consolidata generosità dei sanfereolini.

Una storia lunga decenni Ogni anno, a settembre, vede entrare al meno una trentina di nuove pallavoliste di tutte le età.

A giugno dopo averle tenute al caldo per tutto l’inverno e aver loro permesso,

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sotto la guida di esperti allenatori, di migliorare la propria tecnica pallavolistica, in 2 o 3 allenamenti settimanali ed aver le viste vincere e perdere in avvincenti partite con le coetanee di altre società, le vede uscire per le vacanze estive nella speranza di ritrovarle 3 mesi dopo pur sapendo che qualcuna ha giustamente preso il volo verso un sogno (che ci si augura realizzabile) o altre che invece non torneranno più a giocare. Ha visto germogliare i sogni di Laura Baggi, che qui è nata e da qui è parti ta per vincere un bronzo ed un oro agli europei ed un oro ai mondiali con le na zionali giovanili. Ha visto muovere i pri mi passi a Luana Martone, vicecampione del mondo con la nazionale italiana non

udenti. Ha supportato i primi sforzi di Laura Gatti, che poi ha raggiunto i verti ci del volley giocando in serie A1. Ha visto infiniti campionati giovanili, stagioni interminabili di serie D femminile e fino allo scorso anno, pensava di averle viste tutte ed invece ecco arrivare un campionato di prima divisione ma schile.

Lui però ha un cuore grande ed a set tembre apre le sue braccia anche ad una

Qui sotto: il lavori di realizzazione della nuova copertura e di rifacimento degli spogliatoi, inaugurati alla presenza del sindaco di Lodi, Aurelio Ferrari e del vescovo, mons. Giacomo Capuzzi, nel 2004.

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quindicina di bimbi tra i 3 ed i 4 che iniziano a muovere i primi passi nel calcio ed a maggio li lascia uscire sul campo di Robadello a giocare all’aria aperta sa pendo bene che alla ripresa dell’attività, una buona parte di loro non li vedrà più perché intraprenderanno la loro carrie ra calcistica ufficiale con la Federazione Italiana Giuoco Calcio. Ce la mette tutta per far fare dello sport sano alle ragazze ed ai bimbi del nostro quartiere, diventando un punto di riferi mento in tutta la città.

Quando era appena nato ha visto per sino giocare qualche partita di tennis mentre tutti gli anni a Natale cambiava il suo abito, quello più intimo ed ospita va la Messa a cui partecipavano tutte le ragazze che ogni settimana ospitava ed i bambini del calcio che mentre giocava no lo ammiravano da fuori, lui sempre lì silenzioso e maestoso. Ha ospitato un Sindaco, e per ben due volte un vescovo. Ha avuto anche i suoi momenti di notorietà quando ha aperto le porte alle finali provinciali di qualche campionato CSI e FIPAV ed una volta persino le finali regionali. Ebbene si! È il nostro PalaSanFereolo, il cuore pulsante della pallavolo nel nostro quartiere, oggi un po’ ferito ma pronto a risorgere come “la fenice” e tornare a far gioire ogni anno centinaia di atleti ed atlete. Ma …

I danni di lunedì 4 luglio Nel tardo pomeriggio di lunedì 4 luglio un temporale estivo, caratterizzato da un forte vento, nel giro di pochi minuti ha rovinato in maniera irreparabile il telo di copertura del PalaSanfereolo,

scoperchiando quasi integralmente la parte frontale (verso l’appartamento di via Salvemini) e squarciandolo trasver salmente nella parte centrale, sul lato che guarda il campo da calcio (foto nella pagina a lato).

Il giorno dopo l’intervento tempesti vo di una apposita ditta ci ha anzitutto rassicurati sulla non pericolosità della situazione e ci ha confermati nella im possibilità di una, seppur temporanea, riparazione.

Con il Consiglio per gli Affari Economici si è valutata la necessità di rifare anche la pavimentazione del Palasanfereolo, gravemente deteriorata e danneggiata e ci siamo subito messi all’opera per valu tare il da farsi ed ottenere tutti i permes si necessari per poter avviare i lavori. In breve tempo tutto l’iter burocratico è stato sbrigato.

I lavori di rifacimento

I lavori di rifacimento, affidati alla dit ta “Treotto Contract&Sport” di Gorle, si spera possano iniziare nei primi giorni di settembre e concludersi entro metà ottobre. Consisteranno nella ripavimen tazione con eventuale pulizia del sot tofondo e sigillatura delle porzioni di pavimentazione con idoneo materiale cementizio additivato. Quindi sarà po sizionata, sovrapponendola all’attuale, la pavimentazione sportiva Playwood School 14, realizzata in tavole pre - fi nite in rovere dello spessore di 14 mil limetri.

Le tavole saranno fissate ad una sotto struttura con funzione di piano da com pensato a sua volta appoggiato ad una sottostruttura elastica formata da ma terassino elastico dello spessore di 15

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millimetri. La pavimentazione sportiva in legno sarà certificata ed omologata FIBA livello 1. Sarà quindi tracciato il campo di pallavolo. I lavori di ripavi mentazione prevedono anche lo spazio sottostante la tribuna e tutto il cordolo di cemento perimetrale che sarà realiz zato con piastrelle antiscivolo. Il manto di copertura che andrà a sostituire quel lo danneggiato, è costituito da tessuto poliestere bispalmato in P.V.C. Sul lato lungo, prospiciente il campo da calcio sono previsti teli scorrevoli, come già in precedenza. Il telo di copertura sarà a doppia membrana, che consentirà anche un certo risparmio energetico.

l preventivo di spesa

Il preventivo di spesa è di euro 116.000 + Iva a cui vanno aggiunti euro10.000 + Iva, per i lavori di pavimentazione (circa 180 metri quadrati) dello spazio tribuna. Abbiamo aperto un sinistro con l’Assicu razione Unipolsai, con cui la Parrocchia

ha assicurato tutte le sue strutture; il perito incaricato ha fatto la sua perizia. Ora siamo in attesa, nella speranza che l’Assicurazione, almeno in parte ci ven ga incontro. Il 21 luglio scorso abbia mo firmato il preventivo con l’azienda “Treotto” versando un acconto di 22.000 euro. Per far fronte al pagamento abbia mo dovuto contrarre un mutuo chiro grafario decennale con BPM di 90.000 euro, che decorrerà a partire dal mese di settembre con una rata mensile di 818 euro. Contiamo pure di poter beneficiare di un contributo da parte della Fonda zione Comunitaria partecipando ad un bando cui si potrà accedere dal mese di settembre. Detto questo ci affidiamo alla Provvidenza che non si smentisce mai.

Iniziative per finanziare i lavori La sottoscrizione a premi In queste settimane stiamo predisponen do una sottoscrizione a premi a favore dei lavori di rifacimento del Palasanfe

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reolo. Già diversi esercizi pubblici, ditte e imprese hanno sostenuto l’iniziativa donando premi o contribuendo in vari modi. Ci affidiamo alla buona volontà di tanti parrocchiani per la vendita dei bi glietti. L’estrazione domenica 18 dicem bre, presso il Palasanfereolo, al termine della Messa del GSO in occasione del S. Natale.

La Sagra 2022

Anche le iniziative della Sagra saranno tutte finalizzate a sostenere i lavori del Palasanfereolo: dalla vendita delle torte alla Pesca di Beneficenza.

Le offerte dei singoli fedeli Fin dai primi giorni in cui si è verificato il danno e si è quantificata la spesa non è mancata l’attenzione e la sensibilità dei parrocchiani che hanno voluto espri mere la loro solidarietà con le proprie donazioni. Mentre ringraziamo di cuore, ricordiamo che è possibile sostenere i la vori effettuando un bonifico sul CC della Parrocchia specificando “pro Palasanfe reolo”. L’iban di riferimento è il seguen te: IT83A0503420330000000274174.

La festa di inaugurazione

Al termine dei lavori vorremo riaprire il Palasanfereolo rinnovato, con una ceri monia di inaugurazione e una preghiera di benedizione. Se l’impresa a cui sono stati affidati i lavori manterrà la promessa sui tempi di realizzazione potremo tenere tale inau gurazione la domenica della Sagra, il 9 ottobre, ma su questo ci aggiorneremo più avanti.

Grazie!

Un doveroso ringraziamento va anzitut to ai membri del Consiglio Parrocchiale per gli Affari Economici che in tempi brevissimi hanno dato il loro parere e approvato i preventivi dei lavori e, in particolare, il grazie al geometra Tino Ferrari che si è fatto carico e si sta fa cendo carico di tante e tante questioni con grande dedizione. Gratitudine anche agli amici del GSO che hanno contribu ito e contribuiranno a svolgere lavori complementari. Infine grazie a tutti i parrocchiani che stanno sostenendo e vorranno sostenere quest’opera.

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Il Grest

È tornata in grande stile l’esperienza del Grest che quest’anno ha registrato il tutto esaurito con più di 250 iscritti e un nutrito gruppo di circa 60 animatori adolescenti. A tutte le famiglie e ai ragazzi che hanno par tecipato lungo le tre settimane di giugno va il grazie sincero per la buona riuscita di que sta attività. Naturalmente un grazie anche ai tanti volontari adulti che si sono dati da fare per tanti servizi: segreteria, bar, pulizie, mensa, merende, così come le tante realtà del quartiere che si sono rese disponibili ad aiutarci in attività “speciali” per ragazzi. Anche per quest’anno abbiamo mantenuto l’esperienza del doppio Grest: San Fereolo e Robadello, con la possibilità di dare maggior spazio e rispondere in modo più adegua to alle esigenze di tutti, i più piccoli e i più

grandi. La bella esperienza estiva ogni anno dà l’oc casione di riempire di vita l’oratorio e la par rocchia. La speranza è che questo entusia smo animi sempre la nostra parrocchia! Ce lo auguriamo.

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Estatei n irotaro

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Il Campo Scuola medie

Al termine di tre intense settimane di Grest un bel gruppo di ragazzi dalla quinta ele mentare alla seconda media delle parrocchie di San Fereolo, Sant’Alberto e Borgo-Madda lena-Addolorata, accompagnati da don Ro berto, don Emanuele e da alcuni educatori ed animatori, sono partiti con destinazione il piccolo paese di Villa Ottone in Valle Aurina. Carichi di entusiasmo e curiosità si sono im mersi nella vacanza e, lasciandosi guidare dalla visione del film “Le cronache di Nar nia”, sono entrati nel “magico armadio” dove hanno incontrato personaggi fantastici che li hanno guidati nei giochi e nelle attività di riflessione. Il tutto unito a passeggiate con tanto di cascate, laghetti, pranzi in rifugio, ma anche partite a pallone, scherzi mattuti ni per la sveglia e naturalmente l’Eucaristia celebrata nel giardino dell’albergo con lo

sguardo rivolto al verde dei prati e dei monti. Fraternità, collaborazione, lealtà, amicizia, coraggio, gratitudine, altruismo: queste le parole che i ragazzi hanno ricevuto in dono durante la Messa dell’ultimo giorno, come segno e ricordo dell’esperienza vissuta e come impegno da rilanciare una volta tor nati a casa! Ma ecco le impressioni dirette di alcuni di loro; nelle foto il gruppo dei parte cipanti e degli educatori.

Per me il campo estivo è stata un’esperienza bella, emozionante e diversa. Mi sono fatta nuovi amici e amiche.

La divisione in 8 squadre (eravamo in tantis simi: 94) mi ha permesso di parlare con per sone che non conoscevo e questa è una cosa molto bella.

L’attività che mi è piaciuta di più è stata quando dovevamo girare tutto il paese per trovare don Emanuele, alla fine era nascosto vicino alla chiesa.

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Durante le passeggiate in montagna abbia mo potuto vedere le bellezze della natura, ma chissà perché mancavano sempre 5 minuti anche se in pratica dovevamo camminare ancora per un’ora! A volte stare lontano dai

genitori è stato un po’ difficile, ma con l’aiuto di tutti ho affrontato questa prova nuova per me! (Elena)

Il campo scuola è stato bellissimo, mi sono divertita un sacco e soprattutto ho impara to a condividere tutte le emozioni con i miei compagni di viaggio! Un’esperienza unica che spero di ripetere l’anno prossimo! (Camil la)

Il campo scuola mi ha insegnato come è bel lo fare nuove amicizie! Ripeterò sicuramente questa esperienza. (Elena)

È stato emozionante, da rifare il prossimo anno. Ci sono stati tanti amici e attività che mi hanno divertito così tanto da non farmi pensare a quanto mi mancava la mia fami glia. (Cesare)

Il campo scuola mi è servito a diventare più grande e più responsabile. Mi è piaciuto co noscere nuovi amici e amiche. (Gaia)

In questi giorni abbiamo conosciuto nuovi amici e costruito tante nuove relazioni. Sono stati giorni di divertimento e gioia che ci ri corderemo per sempre. (Cecilia e Filippo)

Il Campo Scuola superiori

#nonfermatevi è stato il motto che ci ha accompagnato durante questa settimana di campo scuola a Villa Ottone in valle Aurina, tra camminate, messe, giochi e momenti di riflessione.

Impegnativo sì, ma allo stesso tempo ricco di emozioni. Il tema centrale del campo, in fatti, era proprio questo. Insieme agli anima tori abbiamo avuto la possibilità di riflette re, confrontarci e ragionare ogni giorno su un’emozione diversa: gioia, tristezza, noia, paura, speranza e rabbia. Trovando anche per le emozioni negative sempre un risvolto positivo.

Abbiamo capito come, nonostante a volte la fatica a gestirle, siano parte della nostra quotidianità e non c’è nulla di sbagliato... abbiamo imparato ad incanalarle nel modo giusto. Oltre a questo come potevano mancare le

camminate?

Una delle giornate più belle, ma anche una delle più impegnative è stata quella della notte al rifugio. Dopo 8 ore di cammino, playlist ascoltate in loop, gambe che camminavano da sole, fi nalmente la celebre frase: “È dietro la pros sima curva” è diventata realtà e stanchi, ma felici siamo finalmente arrivati, infatti abbia mo vissuto dei momenti in questa cammina ta dove abbiamo veramente avuto bisogno dell’altro, il gruppo si è dimostrato unito e ogni singolo membro si è messo a disposi zione per l’altro senza badare a chi avesse di fronte. È stato veramente faticoso! Ma ne è valsa la pena, il panorama e l’esperienza. Cosa ci sentiamo di dire? Per noi ragazzi nel 2022 vivere con un uso limitato del telefo no a volte non è semplice, ma al di là dello schermo questa avventura ci ha fatto com

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statei n rotaro

prendere quanto a volte basta poco per es sere sè stessi, mostrare le proprie emozioni e confrontarsi con gli altri per creare nuovi legami e consolidarne altri in poco tempo. In questa avventura ci hanno accompagnato i mitici animatori, sempre pronti a farci ri dere e divertire durante le attività, i risvegli mattutini e gli scherzi notturni. Mentre don Roberto e don Emanuele ci hanno affianca to dal punto di vista della fede e dei valori cristiani.

Invitiamo gli adolescenti delle nostre par rocchie a partecipare sempre più numerosi all’esperienza del campo scuola: ne uscirete sicuramente arricchiti a livello personale e spirituale, con nuovi amici e tanti ricordi da raccontare. Vi aspettiamo!

Nelle foto: il gruppo dei partecipanti e degli educatori.

Pellegrini in Terrasanta

Dall’1 all’8 agosto alcuni giovani della nostra parrocchia - insieme a don Ro berto (nella foto a pag. 29) - hanno par tecipato al Pellegrinaggio diocesano in Terra Santa insieme a più di 70 giovani della Diocesi, guidati dal Vescovo Mau rizio. Ecco alcuni loro pensieri di questa esperienza.

Quando sentivo la parola pellegrinag gio non riuscivo mai bene a realizzare di cosa si trattasse: pensavo a una pro cessione silenziosa verso un luogo sa cro, vissuta a testa bassa e mani giunte. Quando però sono venuta a conoscen za dell’opportunità di compiere questo pellegrinaggio in Terra Santa, per di più con i miei più cari amici, ho colto l’occa

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sione per fare questa nuova esperienza e darmi la possibilità di cambiare idea. Ebbene ora ho le idee molto più chia re su cosa sia un pellegrinaggio: è gio ia pura che ti trabocca dal cuore e che leggi sui volti di chi ti sta intorno, per ché ovunque guardi vedi sorrisi. È pel le d’oca quando ti rendi conto che stai camminando per le strade di Nazareth e Betlemme e quando ti metti a canta re “Quale gioia mi dissero andremo alla casa del Signore” davanti alle porte di Gerusalemme. È spiritualità allo stato più elevato, amicizia e comunità, è fa miglia.

Quando siamo atterrati a Tel Aviv la pri ma cosa che ho visto era un cartellone in inglese con la scritta “Benvenuto in

Israele. La tua vita non sarà più la stessa”; aveva ragione.

Alessandra

Siamo partiti per questo pellegrinaggio senza sapere bene cosa aspettarci ma con la voglia di buttarci a capofitto in questa nuova esperienza. Ad oggi, a po chi giorni di distanza dal nostro rientro, penso alla fortuna di aver risposto sì: ho visto una Chiesa in cammino, 80 giovani che si muovono come un’unica comuni tà, un gruppo molto vario ma fantastico in ogni suo aspetto. Siamo partiti come 80 sconosciuti sulle tracce di Gesù, sia mo tornati amici, quasi familiari. Percorrendo le strade di Nazareth, Bet lemme e Gerusalemme abbiamo cantato, ci siamo emozionati, ci siamo divertiti, il tutto seguendo i passi di Gesù. A rendere il tutto ancora più significativo ci sono state due fantastiche guide e sua Eccel lenza, il Vescovo Maurizio, che non si è sottratto a nessuna domanda e che ha condiviso con noi ogni minuto di questo pellegrinaggio. Prima di partire avevamo vissuto questi luoghi solo attraverso le Scritture, ed è stata un’emozione indescrivibile essere finalmente lì dal vivo. Torniamo a casa pieni di gratitudine e gioia, una gioia che durerà per sempre, e con la voglia di ritornare appena possibile in Terra San ta.

Erik

“Quale gioia mi dissero, andremo alla casa del Signore!” Con queste parole è iniziata la mia avventura in Terra San ta, insieme a 75 giovani della diocesi di Lodi. Tra questi ci sono gli amici di sem

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pre, sacerdoti, seminaristi e il vescovo Maurizio. Tanti tra di noi non si cono scono ancora, ma tutti percepiamo che l’avventura che ci aspetta sarà qualcosa di unico, che ci cambierà̀ per sempre. Sappiamo che stiamo per toccare con mano i luoghi che danno origine alla nostra fede, andiamo a Nazareth, a Bet lemme, a Gerusalemme! Sono solo alcu ni dei tanti luoghi che ogni domenica ascoltiamo nelle scritture e che magari pensiamo di conoscere... ma è davve ro così? Le nostre aspettative saranno mantenute o potrebbero deluderci? Grazie alla preparazione e l’impegno delle super guide don Stefano e don Re nato e dell’Ufficio per la Pastorale Gio vanile, il viaggio in Terra Santa ha con quistato tutti, facendoci vivere emozioni fortissime e consegnandoci ricordi che custodiremo per sempre come un tesoro prezioso. Sì perché in questi otto giorni abbiamo davvero percepito la presenza

di Gesù̀ in mezzo a noi, pellegrino al nostro fianco, che si manifesta nell’ab braccio di un nuovo amico, nell’incontro con chi non condivide la stessa lingua ma prega con la stessa forza, nelle risa te a crepapelle, nelle migliaia di foto di gruppo e nello sguardo d’affetto di chi ti è accanto da sempre e ti vuole bene. E così i giorni si susseguono velocissimi, e visitando i luoghi più significativi del la vita di Gesù̀ rileggiamo la sua storia in maniera più̀ consapevole e coinvol gente. Al punto che il caldo torrido, le sveglie all’alba e i quintali di hummus per colazione, pranzo e cena non ci toc cano nemmeno.

Grazie di cuore a chi mi ha permesso di vivere questa meravigliosa esperienza, rendendola indimenticabile. Riparto da qui, felice e anche un po’ ma linconica, senza aver trovato necessaria mente una risposta a tutte i miei dubbi, ma pronta per dire il mio Eccomi!, com

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piendo ciò che il Signore ha in serbo per il mio futuro.

Chiara

«Una meraviglia ai nostri occhi» (Mt 21,42)

Ecco la giusta frase per sintetizzare il mio Pellegrinaggio in Terra santa. Otto giorni intensi, sveglie presto, tanta stra da a piedi e tantissimi luoghi mozzafia to. In questi giorni di pellegrinaggio ho potuto vedere i luoghi che di domenica in domenica sento leggere in Chiesa, ri uscendo così ad avere una visione quasi “3D” delle scritture. Accompagnati da guide super esperte, Don Stefano e Don Renato ci hanno rac contato, il punto di vista storico e cultu rale dell’epoca di Gesù ma soprattutto ci hanno fatto scoprire il Vangelo nella sua semplicità e profondità, rileggendolo là dove si è realizzato.Devo assolutamente dire anche un grazie ai miei compagni di viaggio, Erik, Alessandra, Chiara, Marco, Carlotta e don Roberto che hanno reso il viaggio ancor più divertente. Durante tutto il nostro cammino ci ha accom

pagnato anche il Vescovo Maurizio, e, come se fosse un nostro coetaneo è ri masto con noi sempre. Infine, non solo è stato un viaggio e un cammino emozionante ma mi ha fatto conoscere nuove persone, nuovi “amici” che difficilmente dimenticherò! Simone

Il Pellegrinaggio giovani in Terra Santa è stato un viaggio di luoghi e di pensie ri. Abbiamo visitato città e territori che hanno di gran lunga superato le nostre aspettative. L’esperienza umana di con divisione con i nostri coetanei e di ap prendimento dalle nostre preparatissime guide ha arricchito ogni luogo ed ogni momento di conoscenza e di significato. Il viaggio è stato vissuto dai nostri occhi e dalle nostre menti, attraverso riflessio ni che porteremo nelle nostre giorna te per sempre: “qui e con noi” come il nostro Vescovo Maurizio ci ha indicato essere il semplice riassunto quotidiano della nostra Fede.

Il viaggio è continuato nelle nostre case, tramite racconti ai nostri cari ed amici, supportati da fo tografie e ricordi, che custodiremo e tramanderemo. Questo viaggio ha preparato i no stri cuori ad un viaggio che im maginiamo ancor più sorprendente, quello della no stra vita!

Carlotta e Marco

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Oratorio: lavori in corso

Nel mese di maggio scorso abbiamo provveduto al rifacimento della recin zione del campo dell’Oratorio confinan te con via Bramante. La vecchia recin zione era costituita da lastre di cemento ormai instabili ed insicure, alcune delle quali erano già state sostituite negli anni scorsi; una di queste lastre, recentemente, era addirittura crollata, per fortuna senza creare danni a persone e a cose in Oratorio e nelle proprietà confinanti. Da qui la decisione di un rifacimento a partire dalla questione sicurezza. Anziché ricollocare le lastre di cemento armato, non più in produzione nelle di mensioni attuali, abbiamo scelto di posi zionare le reti metalliche su un muretto, in continuità con la parte di recinzione già esistente in fondo al cortile dell’O ratorio in modo da omologare tutta la recinzione. Detto, fatto: prima dell’inizio del Grest la nuova recinzione era pronta ed è risultata anche esteticamente mi gliore. Il cortile risulta più luminoso e aperto.

I lavori hanno comportato una spesa complessiva di euro 11.471.

Vita parrocchiale

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La professione di fede dei 14enni

Gli ultimi mesi dell’anno pastorale sono stati intensi per i ragazzi di 3a media che hanno concluso il cammino in pre parazione alla Professione di Fede con alcuni momenti significativi. Anzitutto il pellegrinaggio a Roma insieme a tanti ragazzi provenienti da tutta la diocesi. L’incontro con il Santo Padre lunedì 18 aprile, Lunedì dell’Angelo in una piazza San Pietro gremita da più di 80.000 ra gazzi delle diocesi italiane. Poi la visita dei principali luoghi su cui si fonda la fede nella grande città di Roma. Un’e sperienza vissuta in particolare a stretto contatto con i ragazzi e i catechisti della città che ha permesso di fare nuove amicizie e di vivere l’entusiasmo di una chiesa giovane in mezzo ai giovani. Il cammino si è poi concluso con la cele brazione vera e propria della Professione di Fede che si è tenuta venerdì 13 mag

gio presso la parrocchia di Sant’Alberto. 120 i ragazzi che a conclusione della terza media, circondati dai loro familia ri, sacerdoti e catechisti, hanno riempi to la chiesa di Sant’Alberto con il loro entusiasmo professando la loro fede al termine del cammino di preparazione e dopo il Pellegrinaggio a Roma compiuto nel mese di aprile. Il Vescovo Maurizio che ha presieduto la celebrazione ha det to loro: “Voi siete per noi una grande promessa di bellezza per la vita. Lo siete con la vostra speranza che è innata e con i vostri sogni, che nessuno può soffoca re e devono essere custoditi dalla fedeltà nella vita. Il modo in cui daremo la vita, lo si vedrà domani; ma il sì deve comin ciare oggi”. Ora inizia per i ragazzi un tempo nuo vo: nuova scuola, nuove amicizie, nuove esperienze, ma non mancherà il cammi no di fede da coltivare anche nei prossi mi anni. Ci auguriamo che questa tappa li invogli a proseguire verso la profes sione di fede dei 18enni!

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Vita parrocchiale

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La celebrazione dei Sacramenti: le Prime Confessioni

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Vita parrocchiale

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La celebrazione dei Sacramenti: la Prima Comunione e la Santa Cresima

Sanfe Cup1° Memorial Gabriel Celaj

Maggio è tempo di tornei ed anche a Robadello si gioca e ci si diverte con i tornei estivi.

Al PalaSanFereolo la pallavolo, per la categoria Juniores, va in scena la San Fe Cup a cui ha partecipato il GSO San Fereolo, la Nuova Sordiese e la Juventi na di Casale. Le ragazze di Sordio, nella prima gara hanno prevalso 3-0 sulle no stre ragazze che hanno poi perso con lo stesso risultato anche con la Juventina

Vita parrocchiale

che poi si è aggiudicata il torneo, vin cendo con la Nuova Sordiese 2-1 il terzo incontro.

Sul campo di calcio di Robadello, Pic coli Amici, Primi Calci, e Pulcini hanno dato vita a tre entusiasmanti tornei in memoria di Gabriel Celaj, calciatore san fereolino che ci ha lasciato solo qualche mese fa. Numeroso il pubblico che ha vi sto scendere in campo G.S.O. San Fere olo, Aurora Secugnago, Laudense e San Gualtero nelle categorie Piccoli Amici, Primi Calci e Pulcini. Nessuna classifica come recita il regolamento FIGC ma solo tanta voglia di stare insieme, giocare e

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divertirsi in memoria di Gabriel.

A San Fereolo c’è spazio anche per le emozioni: la consegna della targa ricor do con la foto di Gabriel con la maglia del G.S.O. San Fereolo ad Alma e Mar tin, i genitori di Gabriel, non può la sciarci indifferenti. La premiazione con la consegna delle medaglie da parte di Martin a quelli che sono stati i compa gni di squadra del figlio, e il desiderio di mamma Alma di abbracciarli uno ad uno, sono momenti che ognuno di noi si porterà nell’anima per l’eternità. Permettetemi di ringraziare tutte le per sone che hanno compreso l’importanza

A piedi a Caravaggio

La notte tra venerdì 24 e sabato 25 giugno si è tenuto il consueto pelle grinaggio a piedi a Caravaggio. Anche quest’anno una buona partecipazione di temerari che hanno affrontato al meglio questo camino verso la meta di Caravaggio. Quest’anno al gruppo dei sanfereo lini si è aggiunto anche un nutrito grup po della parrocchia di Santa Francesca Cabrini. Nella foto i partecipanti all’arrivo in Santuario.

di realizzare questa manifestazione e che si sono rese disponibili per la buona ri uscita del torneo. Un grazie in partico lare va al Panificio Volpi che da sempre ci supporta e sostiene nei nostri tornei primaverili ed alla fioreria Armando e Mariarosa.

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DOMENICA 11 SETTEMBRE

Apertura dell’anno pastorale e catechistico

Alle ore 10.00 nel cortile dell’Oratorio, solenne celebrazione dell’Eucarestia a cui invitiamo tutti i collaboratori della vita parrocchiale, tutti i ragazzi con i loro genitori, le famiglie, tutti i fedeli. Sarà sospesa la Messa delle ore 11.30. In caso di maltempo si celebra alla chiesa del Sacro Cuore.

DOMENICA 11 SETTEMBRE

Benedizione degli alunni e degli insegnanti all’inizio dell’anno scolastico

Domenica 11 settembre, al termine del la celebrazione in Oratorio, terremo un breve rito di benedizione degli alunni e degli insegnanti all’inizio del nuovo anno scolastico. A tutti i presenti un gadget “scolastico” in omaggio.

Prossimi appuntamenti

VENERDÌ 16 SETTEMBRE Consegna del Libro Sinodale

Alle ore 21.00, in Cattedrale, il vescovo Maurizio presiede un momento di pre ghiera con il conferimento del Mandato ai catechisti. Quindi consegnerà ad ogni parrocchia il Libro Sinodale, perché sia conosciuto, approfondito e applicato nella vita pa storale delle comunità.

DOMENICA 2 OTTOBRE

Festa degli anniversari di matrimonio

Alle ore 10.00, alla chiesa del Sacro Cuore, solenne celebrazione con il ri cordo degli Anniversari di Matrimonio: 1°-5°-10°-15°-20°-25°-30°-35°-40°-45°50°-55°-60°-65° e oltre ... Invitiamo le coppie che ricordano un anniversario significativo a partecipare compilando il modulo di adesione che trovate in bacheca nelle chiese di San Fereolo e del Sacro Cuore.

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DOMENICA 9 OTTOBRE Sagra di San Fereolo

La seconda domenica di ottobre ci ripor ta, puntuale, la festa della Sagra. Litur gicamente è la festa della Dedicazione della Chiesa di San Fereolo. Il programma dettagliato sarà reso noto in seguito ma non mancheranno torte golose, la Pesca di Beneficenza e la pos sibilità di trascorrere insieme un pome riggio nella gioia dell’incontro.

Il lunedì 10 ottobre sarà dedicato al ri cordo e al suffragio dei nostri defunti. Giovedì 13, come da tradizione, pelle grinaggio a Caravaggio, nel pomeriggio.

Solennità di Tutti i Santi Commemorazione dei fedeli defunti

Le due festività saranno precedute da tre celebrazioni di suffragio e precisamente:

• martedì 25 ottobre, ore 21.00: per i genitori defunti;

• mercoledì 26 ottobre, ore 21.00: per i giovani defunti;

• giovedì 27 ottobre, ore 21.00: per i sacerdoti e le religiose defunti.

MARTEDÌ 1° NOVEMBRE Solennità di Tutti i Santi

Orario delle celebrazioni:

• ore 17.30 di lunedì 31 ottobre (S. Messa prefestiva);

• ore 8.30 a San Fereolo;

• ore 10.00 e 11.30 al Sacro Cuore.

• ore 15.30 al Cimitero Maggiore: S. Messa presieduta dal vescovo Mau rizio per tutta la città

• ore 21.00 in oratorio: preghiera del Rosario e Castagnata.

MERCOLEDÌ 2 NOVEMBRE

Commemorazione dei fedeli defunti

Orario delle celebrazioni:

• ore 8.30 e ore 18.00 a San Fereolo;

• ore 21.00 al Sacro Cuore con il ricordo dei defunti dell’anno.

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Battesimi

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Il percorso della vita 3

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Domenica 8 maggio (foto 1)

• BAEZ JARA AURORA di Baez Jara Rosalia

• DI GIAMPALMA MATTIA di Davide e Gaioli Erika

• FRIALA JARRED CALVIN di Joman Christian e Friala Vellalynn

• SILIPIGNI VIOLA di Claudio e Castellazzi Valentina

Domenica 5 giugno (foto 2)

• BLANDI NINA MARIA di Giuseppe e Di Giovanni Caterina

• MAESTRI GRETA RENA TA di Cristiano e Baioni Francesca

• MAESTRI ENRICO FILIPPO di Giambattista e Vigorelli

Vanessa Francesca

• DUMITREAN EDOARDO di Lucian e Panepinto Eliana

• DUMITREAN GABRIELE di Lucian e Panepinto Eliana

Sabato 11 giugno (foto 4)

• SORESINI REBECCA di Emanuele e Armanni Ales sandra

• TIRLONI MIA FLORA di fu Ivan e Soresini Arianna

Domenica 12 giugno (foto 3)

• PIACENTE VERA di Enrico e Inferrera Jessica

Domenica 26 giugno (foto 5)

• CASTO TOMMASO di Giu seppe e Lusardi Giuditta

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Matrimoni

Defunti

y DEFRANCESCHI ANGELO di anni 59 y BELLANI LIVIO di anni 92 y COPPI GIOVANNI di anni 89 y BIANCO COSIMO di anni 93 y DAKA ISABELLA di anni 1 y QUIRICO FRANCESCO di anni 79 y MALASPINA ANNA M. di anni 91 y FERRO LUIGINA di anni 75 y VINCI CARMELO di anni 75 y LA GRECA BENEDETTA di anni 82 y POZZOLI ANGELA di anni 95 y FUGAZZA GIOVANNI di anni 90 y DI QUARTO ANNA di anni 74 y BASSI MARIA di anni 84 y NEGRI ERNESTA di anni 84 y CAPPELLA MARIO di anni 89 y SILVANO VINCENZA di anni 67

• MARZI STEFANO con CARLOMAGNO ELENA (23 luglio 2022)

• QUAZZOLI GIUSEPPE con FERRI NI COLETTA (16 luglio 2022) e battesi mo di QUAZZOLI EMMA

Il percorso della vita

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Andena Giulia di anni 88 Bersani Maria di anni 94
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Moretti Bruno di anni 82 Patrini Alberto di anni 79 Sofienti Ada di anni 85 Tonani Emilia di anni 90 Cigala Maria di anni 86 Crocco Norberto di anni 71 Demichele Paolo di anni 50 Di Stefano Angelina di anni 68 Foscati Giancarla di anni 82 Gobbi Cristina di anni 87 Vighi Luigia di anni 94 Volpi Carlo di anni 87

Parrocchia dei Santi Bassiano e Fereolo

viale Pavia 41, Lodi - tel. 0371-30658

Per contattarci: don Elia: tel. 0371-30658 don Roberto: tel. 0371-36345

Caritas parrocchiale: via della Marescalca 3 - tel. 0371-430885 e 346-1852553 Gruppo Sportivo Oratorio: via Salvemini 5 - tel. 0371-979388

Coordinatore Sportivo: Roberto Folletti tel. 339-1452918 e-mail: doneliacroce@libero.it sito web: www.http://sanfereololodi.blogspot.it e-mail Caritas Parrocchiale: caritassanfereolo@gmail.com

Gli orari delle S. Messe: Feriali San Fereolo: ore 8.30; ore 18.00 Sabato e prefestive Sacro Cuore: ore 17.30 Festive San Fereolo: ore 8.30; ore 18.00 Sacro Cuore: ore 10.00; ore 11.30

I servizi della Caritas parrocchiale: Doposcuola in fase di programmazione Distribuzione vestiti martedì dalle ore 9.00 alle 11.00 Aiuto generi alimentari una volta al mese Centro d’ascolto lunedì - mercoledì – venerdì dalle ore 9.00 alle 11.00 Servizio di consulenza per la dichiarazione dei redditi giovedì dalle ore 9.00 alle ore 11.00

Ambulatorio Medico Caritas martedì dalle ore 16.30 alle ore 18.30 Le visite, riservate esclusivamente a pazienti privi dei documenti necessari per l’assistenza sanitaria, vanno prenotate presso la Caritas centrale, via Cavour, 31.

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