2015 04 IT

Page 1

LA RIVISTA DELLA CANNABIS DAL 1985

GRATIS Numero 4 - 2015

11

14 Guanokalong (Guano di pipistrello)

Coltivare cannabis nelle serre di Humboldt

30 Dr. Underground

49 Rapidamente alla produzione

18+ Solo per adulti. Soft Secrets viene pubblicato sei volte all’anno dalla Discover Publisher BV, Paesi Bassi

Dalla parte dei piccoli

di Giovanna Dark

AMSTERDAM

RRY SENSI-STAR DELAHAZE PANDORA BELLADONNA WAPPA ALL

È inimmaginabile cosa voglia dire avere il proprio figlio malato di cancro, leucemia o una qualsiasi malattia degenerativa. Vederli sottoposti a chemioterapie, stanchi, immobili, privi di quel sorriso che naturalmente caratterizza l'infanzia. La celeberrima storia dell'olio di Lorenzo ci ha mostrato in che misura i genitori sono disposti a sfidare i dogmi della medicina pur di regalare attimi di vita in più al proprio figlio. E così, sempre più spesso, ci capita di leggere o ascoltare storie di mamme e papà che si sono affidati alla Cannabis medica per provare a sconfiggere, o quantomeno ad alleviare, le gravissime patologie che hanno colpito i loro bambini. Come vedremo a pagina 16, è soprattutto negli Stati Uniti che questo fenomeno si sta espandendo ma anche Spagna e Polonia hanno portato alle cronache casi analoghi. Li chiamano “stoned kids” e sono i piccoli pionieri di una ricerca portata avanti autonomamente dalle famiglie e dai dispensari che, sebbene dia evidenti frutti – dati recenti dimostrano come, ad esempio, fino al 75% dei bambini epilettici trattati con Cannabis hanno ottenuto benefici –, viene ancora fortemente osteggiata dalla scienza. La medicina ufficiale e le istituzioni in generale paiono infatti unanimi nel dichiarare che la Cannabis non è sostanza da somministrare in giovanissima età, criticando gli effetti sulla lunga durata in corpi ancora in fase di sviluppo. Ma per questi genitori e per i grower (che sempre più spesso si devono sostituire ai medici e ai farmacisti) il fatto che la Cannabis allevi il dolore, l'inappetenza o anche il semplice umore di questi bambini, è molto più importante che preoccuparsi della presenza di THC nei loro piccoli corpi. L’idea di curare i bambini con la marijuana rimane comunque molto controversa. In molti, soprattutto i più conservatori, mettono in discussione la validità del trattamento, e il problema è che sono poche le prove scientifiche a suo favore. Uno dei

®

Attenzione: i semi di canapa sono esclusi dalla nozione legale di Cannabis, FLz VLJQL¿ FD FKH HVVL QRQ VRQR GD FRQVLGHUDUVL VRVWDQ]D VWXSHIDFHQWH / GHO DUW FRPPD OHWW % FRQYHQ]LRQH XQLFD VXJOL VWHSHIDFHQWL GL 1HZ <RUN GHO H WDEHOOD GHO GHFUHWR PLQLVWHULDOH ,Q ,WDOLD OD FROWLYD]LRQH GL &DQDSD q YLHWDWD DUWU H GHO GSU VH QRQ VL q LQ SRVVHVVR GL DSSRVLWD DXWRUL]]D]LRQH DUW GSU ,Q DVVHQ]D GL DXWRUL]]D]LRQH L VHPL SRWUDQQR HVVHUH XWLOL]]DWL HVFOXVLYDPHQWH SHU DOWUL ¿ QL ]RRWHFQLFR FROOH]LRQLVWLFR HWF , VHPL YHQJRQR YHQGXWL FRQ OD ULVHUYD FKH HVVL QRQ VLDQR XVDWL GD WHU]H SDUWL LQ FRQÀ LWWR FRQ OD OHJJH

pochi studi ufficiali che ad oggi lo ha timidamente confermato è stato quello del Policlinico Universitario del Saarland, in Germania: nell'articolo pubblicato sulla rivista Zeitschrift für Palliativmedizin, si spiega come il THC mostri significativi effetti positivi nei bambini per quanto riguarda dolore, spasticità, agitazione e disturbi del sonno. I medici disposti a scommettere su questo nuovo ed inesplorato campo di ricerca sono però purtroppo ancora molto pochi e nonostante siano sempre di più i casi di bambini (soprattutto con problemi di epilessia e cancro) che hanno giovato delle somministrazioni di Cannabis medica (soprattutto nella sua riduzione ad olio) la tendenza, a livello istituzionale, è quella di regolamentare il mercato secondo il principio della separazione del principio attivo dal fiore e la sua conversione in farmaco a base chimica. La solita marcia indietro insomma. Il caposaldo del giuramento di Ippocrate recita “primum non nocere”. E i bambini sono sicuramente quelli verso cui questa affermazione dovrebbe essere indirizzata per prima. Ci auguriamo che la medicina agisca di conseguenza.



3 EDITORIALE

I conti in tasca

di Giovanna Dark

La matematica non sarà mai il mio mestiere. L'ho saputo quando ho avuto un frontale con le divisioni a due cifre: ero in terza elementare, non mi sono mai più ripresa. Eppure la matematica è importante perché i numeri sono indicatori potenti. Non sono confutabili come le idee ma, anzi, spesso le aiutano a legittimarsi. Non sono interpretabili come le parole ma sono in grado di creare interi discorsi anche senza l'ausilio di una sola lettera alfabetica. E sebbene esista il concetto di relatività per cui 2+2 potrebbe anche risultare 5, l'ineluttabilità dei numeri è stata in grado di costruire il dogma secondo cui 2+2 fa 4. Dai numeri, signori, purtroppo non si scappa. Ora. Giunge notizia da Firenze che il primo raccolto di cannabis terapeutica made in Italy (made in esercito, sarebbe meglio dire) è finalmente giunto alle battute finali e che il tanto sospirato sostituto autoctono del Bedrocan® e delle importazioni olandesi è pronto per essere somministrato ai pazienti italiani: appositamente triturato, dovrebbe essere messo sul mercato a metà di questo luglio. Stando a quanto riportano le cronache, l'Istituto Chimico Farmaceutico Militare di Firenze si sta occupando di 2000 pazienti, al momento ha portato a fioritura una cinquantina di piante e pensa di arrivare a una produzione di 100 kilogrammi l'anno entro il 2016, con una media di un raccolto a quadrimestre. Date queste premesse, noi di Soft Secrets abbiamo deciso di fare i conti in tasca ai colonnelli e al governo per vedere se la trovata di far produrre cannabis medica ad un unico e controllatissimo istituto sul suolo nazionale può davvero rappresentare una valida risposta alla domanda sempre più crescente dei pazienti italiani. Calcolatrice (d'obbligo) alla mano, proviamo a testare la tenuta pratica della pubblicizzatissima trovata del duo Renzi-Lorenzin.

Questa varietà è stata sviluppata originariamente sulle montagne dell’Oregon, negli Stati Uniti, per poi diffondersi in tutto il Nord America, compreso il Canada, dove è stata coltivata, selezionata, sviluppata e migliorata abbondantemente.

Dicevamo che per ora a Firenze sono state cresciute solo 50 piante. Non conosciamo l'esatta tecnica con cui sono state prodotte le primissime infiorescenze ma, assumendo che sia un indoor standard con circa 9 piante per metro quadro, e che la resa sia di 70 grammi circa per pianta – vogliamo essere ottimisti–, i conti dicono che la prima produzione ha toccato la deludente quota di appena 3.500 grammi di cannabis. Un po' poco come primo raccolto, soprattutto se lo si guarda in una prospettiva di approvvigionamento nazionale. A onor del vero il generale Giocondo Santoni, a capo della Business Unit che coltiva la marijuana di Stato, ha affermato di stare attrezzando 200 metri quadrati di serre. Se le nostre elucubrazioni dovessero essere confermate, allora, con 1.800 piante (9 per ogni metro quadro) l'Esercito sarebbe in grado di produrre, a pieno regime, circa 126 kilogrammi ad ogni raccolto che, moltiplicato per i 3 quadrimestri, significherebbe 378 kg all'anno. Ma allora perché tutti si affannano a sottolineare l'obiettivo dei 100 kg l'anno?

La Blue Fruit assume bellissimi toni violacei e violetti sia in indoor, sia in outdoor. La resina viene prodotta in abbondanza e l’effetto è fisico e mentale. Genotipo: Genetica: Fioritura indoor: Raccolto outdoor: THC: CBD: Resa: Altezza outdoor:

Indica 80% / Sativa 20% Mexican Purple x Thai x Afghani (Blueberry) 56-70 giorni 20 ottobre (in Europa) 12% - 19% medio media fino a 3 metri

Banca di semi: Dinafem

Blue Fruit

Ha un sapore dolce fruttato, che varia dalla fragranza pura fruttata a una miscela di frutta intensa con predominanza dell’indica afgana di montagna. Inoltre, questa varietà produce più “banane” (fiori maschio occasionali sopra ai rispettivi gruppi di fiori) rispetto ai semi di cannabis più conosciuti. Questo è dovuto a qualità, colore, resina, aroma e sapore estremamente particolari di questa piccola gemma. Per evitare la formazione di “banane”, tenete la temperatura bassa e l’umidità al 50% e non fate cuocere le punte delle piante con le fonti di luce. Meglio somministrare meno luce, per non stressarle troppo.

Ad oggi solo una sessantina di pazienti hanno avuto regolare accesso alle cure con infiorescenze di cannabis ma stando ai dati forniti dalle associazioni, il numero di persone che potrebbe richiederla come farmaco oscillerebbe tra le 600 e le 900 migliaia. Ora, mettiamo che solo la metà della metà di questi riesca ad avere una ricetta firmata da un illuminato dottore: a quanto ammonterebbe effettivamente la canapa fiorentina pro capite? Se teniamo per buoni i 100 kg annunciati, ogni paziente riceverebbe 0,3 grammi l'anno, se usiamo i nostri calcoli (378kg/300.000 persone) la quota supera di poco il grammo – 1,26 grammi per la precisione. Se è vero che la matematica non è un'opinione, allora a Firenze lo sforzo dei militari è pressoché inutile: un misero quintale di produzione annua per un bacino potenzialmente enorme di pazienti è una pia illusione ma al nostro governo, si sa, basta la bontà delle intenzioni. E la potenza attrattiva degli annunci a mezzo stampa.


4

LETTERE DAI LETTORI

Ciao Soft Secrets! In primo piano a sinistra una White Widow piantata tardi, ma dietro due Blue Widow che hanno raggiunto i tre metri di altezza! Tutte outdoor, ho usato solo del Plagron in fase GL ȴRULWXUD SHU LO UHVWR F KD SHQVDWR PDGUH QDWXUD 9L SRVVR garantire che son buonissime! Grazie per gli ottimi consigli che dispensate! Gino Ciao Gino! Grazie per la foto così bella, c'è sia una bella ragazza in topless che delle piante altissime, ormai sempre più rare. Complimenti per la coltivazione, sono piante bellissime, ben potate e altissime. Ti crediamo quando scrivi della loro bontà, outdoor e con pochi fertilizzanti raggiungono sapori incredibili. Continua così, non abbiamo nulla da aggiungere di fronte a questo capolavoro di madre natura! Buona fumata e che invidia!

Attenzione lettori italiani!

Ciao, vi invio foto delle mie cose più care: si tratta di una white widow e di tre Super Skunk a cui ho appena tagliato le foglie e sono quasi pronte per il raccolto. Sil Ciao Sil, grazie per le foto! E complimenti per le tue cose più care! Le tue piante sembrano ben strutturate, non abbiamo molto da aggiungere se non il consiglio di piegarle o potarle per mantenerle ancora più compatte. Al prossimo giro mandaci anche una descrizione del tuo set up così da poterlo commentare meglio. Complimenti in ogni caso, la cultura FDQQDELFD LWDOLDQD FRUUH DQFKH JUD]LH D YRL %XRQH ȴRULWXUH

Volete vincere semi FEMMINIZZATI di 'Ζ1$)(0" 0DQGDWHFL XQD IRWRJUDȴD GHOOD vostra stanza di coltura o della vostra miglior pianta di cannabis, dove si veda chiaramente una copia di Soft Secrets. DINAFEM vi manderà una confezione da VHPL IHPPLQL]]DWL 6H QHOOD IRWRJUDȴD GRYHVVHUR ȴJXUDUH DQFKH OD YRVWUD EHOlissima moglie o ragazza che indossano un micro bikini sexy o dell’intimo molto allettante, riceverete una confezione 2 x GL VHPL IHPPLQL]]DWL /D IRWRJUDȴD GHO mese riceverà una confezione 3 x 3 di semi femminizzati di prima qualità! Il tutto è un omaggio di Soft Secrets Europa e DINAFEM! 0DQGDWH OH YRVWUH IRWRJUDȴH YLD H PDLO a italy@softsecrets.nl o mandatele alla nostra PoBox. Fate attenzione: il materiale verrà gestito con la massima discrezione. Non pubblichiamo foto sfocate e non ci SLDFFLRQR OH IRWRJUDȴH GL SLDQWH LQ IDVH vegetativa. Vogliamo vedere grosse cime e belle donne! Buona fortuna!

Un caloroso saluto agli amici della redazione e a tutti i lettori di Soft Secrets. Vi presento le mie quattro bimbe G13 Haze di Barney's Farm cresciute sotto una HPS da 400 Watt, substrato Plagron lightmix. Per la crescita ho XVDWR IHUWLOL]]DQWH OLTXLGR D EDVH GL D]RWR SHU OD ȴRULWXra fertilizzante liquido a base di fosforo e potassio, per tutto il ciclo le bimbe sono state nutrite anche con alghe biologiche. Non meno importante è la mia adorata bimba al centro del giardino che mi ha aiutato nella coltivazione con passione ed amorevoli cure. Spero che la foto sia di vostro gradimento, speranzoso di vincere il tanto atteso premio. Ciao e gustosi bud a tutti BudGrowerDub Ciao ragazzi! Che bella foto e che belle piante! La G13 Haze di Barney's farm è proprio una gran genetica e hai scelto benissimo, però la prossima volta valuta di piegare le piante o eventualmente topparle (potare rimuovendo la cima centrale) perché con una 400 Watt non hai grande penetrazione quindi raccoglierai sempre meno rispetto alle medesime piante nel medesimo setup però ben piegate (o eventualmente mi vien da suggerirti di utilizzare una rete). In alternativa riduci l'azoto così da ridurre la distanza internodale ed avere piante più compatte e meglio esposte alla tua sorgente luminosa. Continuate così ragazzi che siete un passo avanti al grower medio!

E-mail: italy@softsecrets.nl


®

®

® www.sweetseeds.es

4

4

Killer Kush Auto

Cream Mandarine XL Auto ®

Varietà SWS56 Raccolta Indoor/Outdoor: 8 settimane dalla germinazione Altezza: 60-100 cm

Varietà SWS55 Raccolta Indoor/Outdoor: 9 settimane dalla germinazione Altezza: 110-150 cm

3s 19,90 €

5s 33,00 €

3s 23,90 € 3s 19,90 €

Edizioni Speciale Associazioni Special Associations ®

Cream Caramel Cream Caramel Auto® Big Devil XL Auto ® Green Poison ®

5s 39,50 € 5s 33,00 €

Pacchetti per la tua collezione

25s

100s

100 €

350 €

100 €

350 €

100 €

350 €

100 €

350 €

4 tra le nostre migliori varietà in pacchetti speciali da 25 e 100 semi per le associazioni cannabiche

10 SEMI

35€

Sweet Mix Femminizzati Una piccola ma eccellente collezione di 10 semi 100% femminizzati ad un prezzo straordinario!

Sweet Mix Auto

Un mix di 10 semi 100 % femminizzati autofiorenti ad un prezzo straordinario

Promozione Speciale

Anniversario

10º Ann ivers ario Vogliamo festeggiarlo!! Ottieni 1 o 2 semi gratis di qualsiasi varietà Sweet Seeds con l’acquisto di alcuni pacchetti da 3 o 5 semi rispettivamente *consulta la durata della promozione su www.sweetseeds.es SWEET SEEDS NON VENDE SEMI SFUSI NÉ NON CONFEZIONATI A GROW SHOP. GLI UNICI SEMI ORIGINALI E GARANTITI SONO QUELLI VENDUTI NELLA LORO CONFEZIONE ORIGINALE. C/ Dr. Nicasio Benlloch, 36-38 · 46015 · Valencia · España · +34 963 890 403 / +34 628 593 887 Grossista: +34 963 473 730 / +34 963 404 289 · Fax: +34 961 939 618 · info@sweetseeds.es Attenzione: i semi di canapa sono esclusi dalla nozione legale di Cannabis, ciò significa che essi non sono da considerarsi sostanza stupefacente. L.412 del 1974, art.1; comma 1,lett.B, convenzione unica sugli stepefacenti di New York del 1961 e tabella del decreto ministeriale 27/7/1992. In Italia la coltivazione di Canapa è vietata (artr.28 e 73 del dpr 309/90) se non si è in possesso di apposita autorizzazione (art.17 dpr 309/90). In assenza di autorizzazione i semi potranno essere utilizzati esclusivamente per altri fini (zootecnico, collezionistico, etc). I semi vengono venduti con la riserva che essi non siano usati da terze parti in conflitto con la legge.

® www.sweetseeds.es



FLASH PRODOTTI / LETTERE DAI LETTORI

7

Il sito di Highlife e Soft Secrets www.cannabis.info è stato aggiornato in modo fantastico! Il sito di Highlife e Soft Secrets è stato aggiornato in modo fantastico. Il nostro team di progetto ha lavorato a lungo e sodo e i risultati sono davvero incredibili. Dove il vecchio sito sembrava un po’ rigido e statico, con un nuovo layout e formato, il nuovo sito www.cannabis.info è pronto per durare anni. Uno dei vantaggi è il design più snello con molto più spazio per le notizie e le informazioni sulla coltivazione. Oltre a ciò, non è più necessario loggarsi per visualizzare o scaricare le varie edizioni. Il sito è aggiornato quotidianamente e include così sempre le ultime novità nel campo della cannabis. Date un’occhiata anche a: www.cannabis.info

Ciao a tutti amici di Soft Secrets! Il mio "pollice verde" ha preso il sopravvento e mi è diventata tutta la mano verde... Scherzi a parte quella che YHGHWH ª OD PLD DXWRȴRUHQWH %LJ 'HYLO ;/ ULEDWWH]]DWD 'LDYROLWD UDFFROWR davvero sorprendente! Spero che in Italia il vento cambi presto, grazie per il lavoro di ottima informazione a voi di Soft Secrets! Radon Ciao Radon! Grazie per la foto, è bellissima e anche se manca una bella ragazza siamo sicuri non faticherai a trovarla con quella "mano" verde che ti ritrovi! La prossima volta mandaci delle informazioni più dettagliate sul tuo setup perché ci piace tanto mostrare agli amici foto di raccolti così copiosi. Continua così che sei VXOOD EXRQD VWUDGD PDJDUL SURYD DG DEEDQGRQDUH OH YDULHW¢ DXWRȴRUHQWL FKLVV¢ che alberi di natale coltiverai!

Ciao amici di Soft Secrets! Siamo due ragazze con una passione sfrenata per le nostre bambine! Ci siamo fatte fotografare insieme a loro dopo averle ripulite e preparate per l'essicazione! Si tratta di 6 Skunk coltivate con fertilizzanti biologici Plagron. 5DFFROWR JDUDQWLWR GRSR VHWWLPDQH GL ȴRULWXUD /D UHVD ª RWWLPD DURPD LQHEULDQWH con retrogusto fruttato (assicurato anche dalla lenta essicazione in luogo buio ma ventilato) e risate garantite! Buona giornata a tutti! B.R. Ciao ragazze, grazie per averci inviato questa bellissima foto! Ci piacciono le vostre piante, per essere le vostre prime sono veramente ben riuscite. Forse la temperatura è stata un poco DOWD D JLXGLFDUH OH LQȴRUHVFHQ]H H OD ORUR VWUXWWXUD" $QFKH LO FRORUH FL VHPEUD PROWR YHUGH PD VLFXUDPHQWH VWDUHWH LQL]LDQGR OD IDVH GL ȵXVKLQJ &RPSOLPHQWL LQ RJQL FDVR VLHWH VWDWH EUDYLVsime, quei tronchi giganti sono indice di una corretta fertilizzazione organica. Continuate così H EXRQH ȴRULWXUH


8

IL CANAPAIO CANNABIS MEDICINALE: DALLE SOCIETÀ ANTICHE AGLI UTILIZZI CONTEMPORANEI

UNA STORIA MEDICA. PARTE I

di Franco Casalone

La Cannabis è stata usata dai tempi più antichi per una miriade di usi, e quello medicinale è testimoniato da ritrovamenti archeologici e da documentazioni scritte per un gran numero di problemi, problemi che trovano nelle più recenti scoperte ancora la Cannabis come possibile, a volte indispensabile aiuto. I più antichi trattati di medicina, così come i più antichi libri sacri della Cina, dell’India, della Mesopotamia, dell’Egitto, della Grecia, di Roma, del Medio Oriente, citano spesso la Cannabis per utilizzi specifici; e i riferimenti agli utilizzi religiosi, a quelli medicinali e all’uso alimentare sono spesso relazionati, sia per preparati psicoattivi sia per l’uso di semi/olio di semi.

sesamo) che si pensa fosse composto da resina di Cannabis, datura e vino. Il carattere “Ma” in cinese significa “numeroso”, “caotico”, riferendosi alla natura delle fibre della Cannabis, ma anche “intorpidito”, “privo di sensi”, riferendosi alle proprietà della resina delle infiorescenze. Nel Wu Pu Pen T’sao (erbario di Wu Pu, discepolo di Hua Tuo) si fa una chiara distinzione fra la resina “Ma fen” (ritenuta intossicante) e i semi, non tossici. I medici tradizionali, in Cina prescrivono ancora oggi i semi di canapa per la cura dei problemi del tratto digestivo: alta quantità di fibre, la capacità di nutrire gli anziani e chi non è in grado di ingerire sufficienti quantità di cibo, alto livello di proteine facilmente assimilabili (edestina e albumina), alti livelli di aminoacidi e acidi grassi essenziali, rendono i semi di canapa un alimento/medicina prezioso. I semi di Cannabis sono ancora oggi largamente usati come cibo, e in pratiche cliniche per facilitare il parto, promuovere l’allattamento, come diuretici e contro la stitichezza, per curare il prolasso uterino.

La civiltà dei Babilonesi fu la prima a svilupparsi nel mondo "occidentale". Nel loro libro sacro, lo Zend-Avesta, il mondo è governato da un principio del bene (Ahura Mazda, Ohrmazd) ed uno del male (Ahriman). Dopo che Ohrmazd creò il cielo, la terra e la creature viventi, Ahriman portò tutte le cose nocive: pestilenze, cattiveria, dolore, desiderio cieco, necessità, disagi, bisogno, rabbia, malattie, vizi, letargia... allora Ohrmaz "diede la salutare Cannabis, che è chiamata banj (bhang in sanscrito) a Gav perché la mangiasse, e la soffregò davanti ai suoi occhi, così che il suo sconforto, dovuto ai colpi, al peccato e alle offese, potesse diminuire...". Stando a quanto afferma il dottor Thrita nel suo Electronomicon, early diffusion and folk uses of hemp, nello Zend-Avesta la Cannabis occupa il primo posto in una lista di circa 10000 piante medicinali. In Cina l’utilizzo di Cannabis come medicina è datato almeno diverse migliaia di anni, da racconti leggendari e fiabe, come quella della scoperta dei poteri di guarigione della pianta osservando il suo uso per curarsi dalle ferite da parte di serpenti (in molte parti dell’Asia i serpenti sono oggetto di culto e ritenuti una razza che dominava la terra prima dell’uomo). Le pratiche sciamaniche e quelle di cura nell’antica Cina sono spesso le stesse, e l’uso di Cannabis comprende entrambe. In Cina da sempre l’essere

Durante la dinastia Tang (618-907) canapa polverizzata e mescolata con vino di riso era raccomandata per diversi problemi, dalla costipazione alla perdita di capelli. Nel Wu Lei Hsiang Kan Chih (Su Shih, 980 d.C.) si dice che le foglie di Cannabis, bruciate, allontanano le zanzare, pratica efficace per limitare la malaria e le malattie portate dagli insetti Nel Cheng Lei Pen T’sao (di Tang Shen-wei, 1108 d.C.), li “Ma fen” è detto avere un gusto speziato, ed è usato per curare malattie e ferite, ripulire il sangue e raffreddare la temperatura interna, cura la dissenteria, i reumatismi e fa uscire il pus.

Il più antico testo medico, Shen Nung Pen Ts’ao Ching, attribuito al mitico imperatore Shen Nung, che visse probabilmente fra il 3494 ed il 2857 a.C. cita la Cannabis come una delle medicine di “prima classe” (la prima è il ginseng), non considerate tossiche o dannose, indipendentemente dalla dose utilizzata. Queste piante venivano usate per migliorare il respiro e prolungare la vita. Una preparazione di Cannabis fatta utilizzando le cime fiorite delle piante femmine, “Ma fen”, polvere di Cannabis (hashish?), era ritenuta possedere il massimo

In Giappone, la Cannabis, “tai ma asa”, è considerata una “samso”, insieme al falso zafferano (cartamo) e all’indigofera tinctoria le tre piante che simboleggiano una lunga vita. I dottori tradizionali utilizzarono numerose preparazioni di Cannabis (asashijingan) per diverse indicazioni: come lassativo, contro

LA CANNABIS NELLE PRATICHE MEDICHE “CASALINGHE” È DA SEMPRE CONSIDERATA UNA PANACEA, SPECIALMENTE PER DOLORI FISICI E STRESS MENTALI euforici non è considerato un comportamento “conveniente” e quindi l’utilizzo di Cannabis psicoattiva al di fuori di un contesto di cura non è mai stato considerato accettabile. D’altra parte l’alimentazione in Asia, come in altre parti del mondo, è sempre stata considerata come base per una buona salute e gli utilizzi alimentari e quelli medici si sono sempre intrecciati.

ammontare di energia yin (energia ricettiva femminile, opposta a yang, energia creativa maschile). “Ma fen” veniva dunque prescritta in caso di perdita di energia yin: dolori mestruali, reumatismi, malaria, beri-beri, costipazione e problemi mentali.

l’asma, contro morsi/punture velenosi, contro i vermi intestinali, per le affezioni della pelle e come tonico generale per promuovere vigore.

Il Pen Ts’ao Ching dice però che se viene ingerita troppa Cannabis si vedono i demoni, ma se assunta per un lungo periodo rende il corpo luminoso e permette di comunicare con gli spiriti. Durante il secondo secolo d.C., il famoso chirurgo Hua Tuo operava senza dolore usando un anestetico chiamato “ma you”, letteralmente “olio di canapa” (parola usata oggi per indicare però l’olio di

In India troviamo riferimenti sull’utilizzo della Cannabis nei testi più antichi esistenti: i Veda, la cui datazione certa si perde nella notte dei tempi. In India la Cannabis è una pianta sacra, una


9 divinità stessa, esistono riti per la Cannabis, e una pianta sacra è efficace per tutti i mali. Nell’Atharva Veda (almeno 1600 a.C., ma trascritto da documenti più antichi) la Cannabis toglie l’ansia. Nell’Ayur Veda, la scienza della medicina, un gran numero di testi medici raccomandano la Cannabis per un gran numero di problemi di salute: Sushruta Sahmita, Rajanirghanta, Sharangadara Samhita, Madanapala Nighantu, Rajanighantu, Dhurtasamagama, Bhavaprakash, testi medici dall’800 a.C. al 1500 d.C., tutti raccomandano la Cannabis come medicina efficace. Sia per umani, sia per uso veterinario, pratica che continua anche ai giorni nostri. La Cannabis nelle pratiche mediche “casalinghe” è da sempre considerata una panacea, specialmente per dolori fisici e stress mentali. Non è esagerato considerare la cannabis come la “penicillina della

Per secoli i portatori dell’Himalaya (che si portano a piedi, per centinaia di km, decine di chilogrammi di beni di consumo) usano Cannabis per resistere alla fatica. Il succo delle foglie fresche di Cannabis è usato per combattere la forfora e come vermifugo, combatte il dolore d’orecchi, allevia i problemi intestinali, dalla diarrea alla costipazione, è efficace contro la gonorrea Altri usi importanti: contro le emicranie, la mania acuta, tosse secca e con catarro, asma, insonnia, dolori alle giunture, morsi di serpenti e di animali. L’uso di Cannabis terapeutica in India è strettamente legato a quello religioso, e il “Bhang” non è usato direttamente contro, ad esempio, la febbre, ma indirettamente per calmare le “influenze irate” che causano il calore e la febbre (ad es. versando “Bhang” su uno “Shivalingam”- fallo di Shiva stilizzato). Anche nei testi dei Musulmani Indiani, come l’Unani Tibbi, la Cannabis è usata in una varietà di situazioni, dall’asma, alla perdita dei capelli, ai problemi urinari. Nelle comunità tribali dell’Himalaya del Pakistan si usano le foglie bollite e applicate sulla parte dolente per calmare gli spasmi; in Rajastan gruppi tribali usano un unguento ricavato dalle foglie per curare le emorroidi “sanguinanti e dolorose”. Sempre in Himalaya una mistura di “foglie di Cannabis giovani e miele mantiene la giovinezza, la vitalità e la virilità”, e se applicato sui capelli ne ravviva il colore e la densità. Un impasto di infiorescenze macinate viene usato contro il prolasso uterino e l’idrocele dei testicoli con applicazioni locali, e fa effetto “entro settedieci giorni”. In Nepal il succo delle foglie è utilizzato per guarire ferite, controllare le perdite di sangue e far cessare i dolori di stomaco, mentre le foglie sono fumate e assunte per vie interne per diminuire il dolore e le infiammazioni. In Nepal la Cannabis è altamente considerata come sedativo, e viene data ai bambini, mischiata a dolci, come un leggero tranquillante (i bambini, essendo in crescita e quindi “saturi” di endocannabinoidi, sono meno sensibili agli effetti psicoattivi dei cannabinoidi, nonostante gli isterismi dei proibizionisti).

medicina Ayurvedica”. L’uso di “Bhang”, la bevanda a base di Cannabis, è considerato il migliore dei regali: il “Bhang” è un cordiale, uno stimolante dell’appetito, assorbe la bile, prolunga la vita. La Cannabis è stata prescritta comunemente per risvegliare l’appetito, come “fonte di grande potere contro la fatica e gli sforzi severi”, per eliminare gli umori cattivi, per stimolare l’intestino, per stimolare la digestione, per aumentare il calore (o, al contrario, come rinfrescante/disinfiammante), per eccitare la secrezione della bile, per incoraggiare la comunicazione (o l’introspezione), per promuovere la felicità, per aumentare il senso del gusto, come ipnotico...

La Cannabis è usata dai medici tradizionali, sia Hindu che Musulmani, in villaggi dove ancor oggi le condizioni di vita sono le stesse dell’antichità e togliere loro una così importante medicina tradizionale sarebbe togliere una parte di cultura millenaria. Nei villaggi isolati la Cannabis è indispensabile per curare dissenterie, coliti, enteriti, migliorare l’assorbimento dei grassi, nevralgie, nevriti, spasmi, reumatismi, insonnia, problemi nervosi, come antidolorifico di facile reperibilità. Nel SudEst Asiatico: Thailandia, Birmania, Cambogia, Vietnam, Indonesia, la Cannabis è usata popolarmente come rimedio contro i dolori, contro l’anoressia, l’asma, la perdita di memoria, gli stordimenti, la tosse e le convulsioni, ma anche per eliminare i polipi (tumori benigni) e per calmare i nervi. Per stimolare la produzione di latte nelle gestanti, per facilitare il parto, purificare il sangue e ripulire la bile; regola le funzioni del cuore, dei polmoni e del fegato; libera dai parassiti intestinali, decongestiona ed è efficace per curare le paralisi e le pleuriti. Continua nel prossimo numero...


+4500 ARTICLES

+34 943 00 52 13

GET SEEDS IN 24/48 HOURS

OPEN FROM 8:30AM TO 4:30PM (+1GMT)

EVERYTHING FOR YOUR GROWSHOP E U R O P E A N

W H O L E S A L E R

pedidos@lamotadistribucion.com www.lamotadistribucion.com R E G I S T E R N O W A N D S TA R T S H O P P I N G


FOCUS SULLE SERRE

11

Coltivare cannabis nelle serre di Humboldt Negli ultimi dieci anni, le serre hanno avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo e nell’espansione della coltura della cannabis. Offrono protezione e contribuiscono a controllare le condizioni ambientali e moderare i cambiamenti climatici estremi, il che porta a un prodotto Ras. Humboldt Seeds di qualità superiore. Negli ultimi anni si è assistito a un aumento costante nel numero di coltivatori che utilizzano una minor esposizione alla luce per la maturazione precoce della pianta e sfruttano la stagione con le migliori condizioni climatiche, minimiz-

È fondamentale scegliere una serra con le caratteristiche giuste, per ottenere un ambiente indoor che risponda alle esigenze della pianta, ma anche allo spazio disponibile. Per una buona riuscita, la temperatura media outdoor deve essere

zioni climatiche sono meno prevedibili e la posizione del sole meno vantaggiosa. Bisogna capire chiaramente quali sono le differenze fra i vari tipi di strutture e qual è il miglior modo per assicurare una buona ventilazione per ottenere condizioni ottimali. Nel settore si producono soprattutto due tipi di serre.

1. Serra stile cattedrale a due punte Questo tipo di serra sembra una casa su un unico piano. La struttura consente di ottenere una buona altezza, anche se il calore che sale all’interno deve essere controllato adeguatamente, poiché tende ad accumularsi nella parte superiore della serra. Si consiglia l’installazione di ventilatori di aspirazione nella parte superiore per eliminare l’aria calda. Sono necessarie anche delle bocchette dell’aria ad altezza inferiore, a livello della punta delle piante, per assicurare facile accesso. È fondamentale ottenere un flusso d’aria continuo e costante, per questo si deve considerare la grandezza delle bocchette di espulsione dell’aria oltre alla lunghezza totale percorsa dal flusso d’aria. N.B.: Questo tipo di serra in genere richiede sistemi di espulsione dell’aria più potenti, dati il volume maggiore.

2. Serra arrotondata, con archi etunnel in polietilene La struttura di questo tipo di serra è

utile si riduce notevolmente in prossimità del bordo. Di conseguenza, pareti laterali più alte potrebbero aumentare l’altezza indoor e portare a un raccolto più simmetrico e senza effetti collaterali provocati dalla struttura della serra. Questo contribuisce inoltre a migliorare l’ergonomia del luogo di lavoro, il che influisce anche sul prodotto finale. N.B.: L’energia solare è una possibilità con un grande potenziale. Le bocchette di espulsione dell’aria azionate con corrente diretta e collegate a un pannello solare permettono di eliminare una grande quantità d’aria. Queste bocchette saranno funzionanti grazie alla luce del sole, il che permetterà di risparmiare elettricità e di evitare l’utilizzo sprecato di batterie, come nei tipici sistemi a energia solare. Lo stile di coltura è un aspetto importante da tenere in considerazione nella scelta di un determinato tipo di serra. Di solito il numero di piante e la superficie totale sono fattori decisivi nella scelta finale. Nello stile SCROG (SCReen-Of-Green), si devono piantare più piante per ottenere una copertura vegetale più rapida e un ciclo più breve. L’idea è quella di riempire lo spazio in modo estremamente rapido e omogeneo. Un altro tipo di coltura consiste nel coltivare un numero ridotto di piante. Si divide lo spazio disponibile per il numero di piante per calcolare la loro posizione e separazione in modo preciso. Il controllo del flusso d’aria è in

Serra di Humboldt con la sua classica forma a cattedrale

zando i problemi. Alcuni di loro hanno semplicemente costruito una serra per ottenere una resa più soddisfacente. In un mercato caratterizzato dalla concorrenza, sono nati nuovi standard e lo sviluppo è necessariamente più rapido. Questo ha ridotto le differenze visibili fra le piante indoor e outdoor. Si stima che nella Contea di Humboldt ci siano oltre 30.000 serre attive e che siano sorprendendo il panorama della cannabis per la qualità raggiunta. Questo articolo tratta i vari tipi di serra fra cui potete scegliere a seconda delle condizioni climatiche, dello stile di coltura e del budget.

tenuta in considerazione. È essenziale conoscere le date stimate di coltivazione e raccolto outdoor per sfruttare al massimo i vantaggi di una serra. Nei climi più caldi (regioni meridionali), le serre richiedono meno manutenzione e la temperatura è più stabile in primavera e autunno, anche se il calore estivo può influire sulla crescita e sullo sviluppo della pianta, a meno che non ci sia una ventilazione adeguata. Nei climi più freddi e più umidi (regioni settentrionali), si deve prestare maggior attenzione all’isolamento, al sistema di riscaldamento e alle ore aggiuntive di luce all’inizio della stagione, quando le condi-

Serra di Humboldt a forma di tubo. L’estrattore dell’aria all’estremità funziona a energia solare

composta di archi che uniscono le pareti laterali. Questo tipo di serra comprende modelli di varie dimensioni, con possibili variazioni in termini di altezza, lunghezza e larghezza. Questo tipo di serra è il più usato, dato che calore e flusso d’aria possono essere controllati in modo più semplice. Le pareti laterali sono un fattore importante da tenere in considerazione, poiché cambiano molto. Se la forma dell’arco raggiunge il pavimento, l’altezza

genere più complicato se si coltivano piante più grandi, in particolare durante il ciclo di crescita. È fondamentale pulire le piante a sufficienza per consentire una buona circolazione dell’aria quando si lavora con parti aeree grandi e complicate, ma anche per ottenere cime grandi. I ventilatori interni favoriscono una circolazione costante dell’aria. N.B.: Attenzione alle aree in cui ristagna


12 l’aria. Questo è più frequente con le piante di grandi dimensioni, poiché c’è meno spazio a disposizione.

larghezza che va da due a sei metri. La capacità sarà superiore con una distanza di 1,5 - 2 metri fra una pianta e l’altra.

Se avete un budget limitato, non fatevi scoraggiare dal prezzo elevato di alcuni prodotti. Ci sono modi alternativi per creare una serra robusta e abbordabile e non certo meno affidabile per quello

Create un’area simmetrica e misurata con precisione prima di cominciare a costruire. Infilate i paletti da costruzione nel terreno spingendoli fino a una profondità adeguata e poi inserite l’estremità superiore nelle parti in metallo incavo. Consigliamo di collegare queste parti verticali con due tavole di legno orizzontali, una a livello del terreno (quella più grande) e l’altra a livello delle spalle (quella più piccola). Per unire le tavole alle parti in metallo, praticate dei fori nel legno e utilizzate dei cacciaviti lunghi, dadi e guarnizioni. Comprate strutture di collegamento in PVC con un angolo da 45 gradi che saranno ideali per la parte superiore delle strutture in metallo. Potete piegare i tubi ma non è necessario nelle regioni non molto ventilate; lo è invece nelle regioni in cui la velocità del vento è probabile che rovesci i tubi in PVC dalla parte opposta. I tubi in PVC si possono costruire in lunghezze che possono raggiungere i 6,5 metri, per le serre larghe sei metri, per consentire un’inclinazione adeguata e un buon drenaggio dell’acqua.

di totale assenza di esposizione alla luce e osservare scrupolosamente un metodo di coltura a due cicli, il calore e la luce devono essere controllati adeguatamente affinché l’inizio delle operazioni sia ben riuscito. -Se coprite la serra con dei teli per oscurarla, la prima cosa che dovete fare è eliminare l’aria umida che si condenserebbe presto, il che può essere ovviato con circolazione costante dell’aria. Se si usa un generatore, saranno sufficienti ventitrenta minuti, anche se questo dipende

e sono ora simili a quelli usati nell’agricoltura su vasta scala. Lo spettro in agricoltura varia da aree sofisticate e controllate dal punto di vista ambientale, come in Colorado, dove le condizioni sono più difficili, alle colture su vastissima scala nel cuore dell’area agricola di Washington, con le serre piene di file perfettamente simmetriche di piante. Il settore della cannabis sta prendendo forma rapidamente e le serre saranno il sistema del futuro. L’energia solare e altre

Qualche dritta in più Per fare in modo che la serra sia produttiva nelle condizioni ambientali più estreme, è necessaria qualche dritta in più. -I climi caldi richiedono una grande quantità di aria circolante poiché gli stomi o pori sull’epidermide inferiore delle foglie si chiude con temperature o livelli di umidità eccessivi o con ristagno d’aria.

Parete di serra con classica forma a cattedrale. Lost Coast Og crop

che deve fare generalmente un coltivatore. Segue una descrizione di un’alternativa abbordabile che si può costruire a un prezzo relativamente basso. Utilizzate dei paletti da costruzione da 1-1,5 metri, delle parti in metallo incavo da 40 mm per il recinto (l’altezza dipende dall’altezza delle pareti laterali) e tubi in PVC da 38 mm. Con queste strutture si può raggiungere un’altezza finale di 2,5 metri e una

-Una quantità insufficiente d’aria potrebbe influire negativamente sulla crescita e provocare problemi. -Nei climi più freddi, le condizioni possono essere più estreme e c’è maggior rischio di danneggiare le piante. -Il calore è un fattore chiave nelle prime fasi e all’inizio della stagione, poiché le talee sono molto più esposte, rispetto ai semi, alla fioritura precoce e sono più sensibili all’ambiente. Il calore e la luce sono due fattori preponderanti che è probabile che provochino dei problemi. -Quando si deve prevedere un calendario

IL RAZZISTA E’ IN CITTA’ E HA UN ODIO DAVVERO INSALUBRE PER IL NOSTRO EROE DELLA GANJA, CHE E’ STATO ADESCATO IN UN VIALE CON LA PROMESSA DI UNA SUPER SKUNK DI PRIMA QUALITA’

SI’, IL NOSTRO AMICO FUMATORE E’ COSTRETTO A LOTTARE PER SALVARSI CONTRO QUESTO PUTRIDO SACCO PIENO DI ESCREMENTI RAZZIALI.

Le serre di Humboldt fanno ampio uso di flussi d’aria continui mediante i ventilatori

dall’umidità relativa. Le tubature di ventilazione a livello delle bocchette dell’aria e di espulsione faranno in modo che i teli non si gonfino come palloncini. N.B.: Assicuratevi di utilizzare teli neri lunghi almeno 6 mm. Si può scegliere fra vari materiali e, prima di tagliarli, si può lasciare una parte aggiuntiva da mettere sotto terra. Negli anni le serre hanno cambiato forma per diventare quello che sono oggi nella coltura della cannabis. Con l’evoluzione della legislazione, i metodi di coltivazione sono diventati più scientifici e matematici

TI DAI UNA CALMATA O DEVO DARTENE ANCORA?

SONO SOLO META’ UMANO. SEMPRE PIU’ DI TE

fonti di energia rinnovabile porteranno una nuova era d’innovazione e permetteranno il libero sviluppo di questa pianta per fare meraviglie e fare in modo che le persone possano fruire ulteriormente dei suoi misteriosi effetti curativi in tutto il mondo. I coltivatori potranno così servire una causa più grande! Ras ras@humboldtseeds.net #teamHSO // #HSOfam www.humboldtseeds.net www.instagram.com/humboldtseeds

GUARDA LA FACCIA DELL’ODIO PURO. GUARDA QUESTA FACCIA DI CAZZO.

PSST, VOI NON AVETE VISTO NIENTE MUORI GANJAMAN

IL CERVELLO DEL RAZZISTA

DETESTO LA TUA CULTURA



14

COLTIVAZIONE BIOLOGICA

Guano di pipistrello: fosforo naturale UN FERTILIZZANTE MOLTO APPREZZATO DA SECOLI

Il guano di pipistrello è una grande risorsa per conseguire raccolti biologici di J. Searcher eccellente qualità sia in indoor, sia in outdoor.

liquida. Questa applicazione non garantisce di sfruttare appieno il potenziale del guano, dato che è difficile ottenere uno scioglimento completo. Per risolvere questo problema, Guanokalong ha introdotto un terzo prodotto, l’estratto Guanokalong, un integratore che migliora il sapore dei raccolti and rilascia enzimi and microelementi. Questo prodotto viene venduto sottovuoto per una conservazione perfetta. Infine, hanno deciso di arricchire la gamma con alcuni prodotti aggiuntivi non a base di guano di pipistrello, per rispondere a tutte le esigenze dei coltivatori biologici. I primi prodotti a essere commercializzati sono stati Kalong Grow e Kalong Bloom, fertilizzanti liquidi a base di melassa e proteine, progettati specificatamente per l’utilizzo combinato con Guanokalong nel terreno. Il prodotto successivo lanciato sul mercato è stato il substrato di coltura Guanokalong, cui possono essere mischiati torba nera e rossa, humus di lombrico e guano di pipistrello. In seguito è arrivata la linea GK Organics di prodotti biologici per la preparazione del terreno, come farina di pesce, roccia vulcanica, cenere di palma, humus di lombrico, semi di cotone in polvere e fertilizzante a base di alga. L’ultimo prodotto a essere stato lanciato sul mercato è Biogrow Complete Organics, un eccellente agente per il terreno che funziona bene in conco-

Coltivazione indoor di Reggae Seeds; in alto, substrato che contiene guano di pipistrello, humus di lombrico e alghe.

Ζ ILOP GL YDPSLUL KDQQR GDWR DL SLSLVWUHOOL XQD FDWWLYD IDPD 'L VROLWR VRQR FRQVLGHUDWL FUHDWXUH VLQLstre della notte. In realtà, questi bei mammiferi sono inoffensivi per gli esseri umani, in quanto non ci attaccano mai. Hanno anche un ruolo fondamentale negli ecosistemi, dato che molti di essi sono insettivori, mangiano una grande quantità d’insetti infestanti and mantengono le colture sane. Come se non bastasse, mentre volano diffondono i semi di molte specie vegetali. I pipistrelli si riuniscono nelle grotte per dormire. Rimangono nella stessa grotta per centinaia di anni. Poco a poco, il fondo di queste grotte si ricoprono di spessi strati di escrementi, chiamati comunemente guano di pipistrello. Questo guano è un fertilizzante molto apprezzato da secoli per il contenuto nutriente and gli effetti benefici che ha per il terreno. Nel passato recente, con l’introduzione dei fertilizzanti chimici, è passato di moda, ma il suo utilizzo sta tornando in auge con la crescita della coltivazione biologica. Il contenuto di nutrienti può variare a seconda della dieta dei pipistrelli and dell’età del guano. Il guano prodotto dai pipistrelli insettivori ha un maggior contenuto di azoto, mentre il guano dei pipistrelli che si nutrono di frutta ha un contenuto maggiore di fosforo. Il guano più fresco contiene più azoto, di quello che si è accumulato da tempo.

UTILIZZO NELLA COLTIVAZIONE DELLA CANNABIS

Nella coltivazione della cannabis, il guano di pipistrello è molto conosciuto. Senza dubbio, si tratta di una delle migliori fonti naturali di fosforo, motivo per cui è così diffuso fra i coltivatori biologici. Un fattore importante è che si tratta di fosforo a rilascio lento, il che porta le piante a riceverlo durante l’intero ciclo di vita. Un altro motivo della sua fama è che conferisce ai raccolti un sapore dolce and naturale, che alcuni chiamano “un tocco di mango”. Oltre a fornire nutrienti, il guano migliora notevolmente il terreno and la struttura and l’ossigenazione del substrato possono essere ottimizzate. Contribuisce a stabilizzare il pH, grazie al contenuto di calcio. Migliora inoltre la ritenzione del substrato di acqua and nutrienti liquidi. Fra i vantaggi meno noti, figurano le proprietà nematocidi per il contenuto di chitina. È inoltre utilizzato come agente di pulizia dai rifiuti tossici nel terreno. Migliorando il terreno, funziona in modo ottimale se mischiato con humus di lombrico, dato che anche il compost di lombrico agisce positivamente sul terreno, grazie al contenuto di acido umico and fulvico, enzimi and flora microbica.

LA GAMMA DI PRODOTTI GUANOKALONG

Guanokalong è uno dei marchi di punta nell’utilizzo di guano nella coltivazione di cannabis. Questa società si approvvigiona di guano da tutto il mondo per offrire un prodotto naturale di prima qualità. A seconda del prodotto, l’NPK può essere 1-10-1, ma questo è dovuto alla necessità di rispettare le norme di legge. In realtà, il contenuto NPK è più vicino a 2-15-2 nei prodotti in commercio, che contengono inoltre un’ampia varietà di micronutrienti. Guanokalong ha iniziato a commercializzare barrette a rilascio lento come prodotto ideale per somministrare i nutrienti per l’intero ciclo di vita delle colture outdoor. I coltivatori indoor erano soliti schiacciare le barrette per agevolare lo scioglimento del guano and l’apporto immediato alla pianta. Per rispondere a questa necessità, è stata messa sul mercato la polvere Guanokalong come versione di facile utilizzo per tutti gli ambienti. Un’altra applicazione per il guano è la lavorazione del ‘tè di guano’, per il rilascio di nutrienti in forma

Cima di Dub#2 coltivata con guano di pipistrello

mitanza con la gamma di prodotti GK Organics e Guanokalong. Ideale se utilizzato per una coltivazione semplice in terreno non trattato. Attualmente si preparano a lanciare Guano Black, una miscela di guano di pipistrello con pellet di acido umico, un vero e proprio attivatore della vita nel terreno.

SALUBRITÀ

Per risparmiare denaro, alcuni coltivatori di cannabis sono abbastanza coraggiosi da entrare nelle grotte dove vivono i pipistrelli, per raccogliere il guano. Vi sconsigliamo assolutamente di farlo. È illegale e potrebbe essere punito con una multa per reato ambientale. Potrebbe inoltre causare problemi di salute, poiché la combinazione dell’ambiente di una grotta e degli escrementi favorisce la trasmissione delle malattie. L’utilizzo di Guanokalong non è problematico, poiché viene raccolto e confezionato da professionisti. Ad ogni caso, è sconsigliato inalare polvere di guano quando la si applica al substrato. Alcuni lettori spaventati ci hanno chiesto se è sicuro utilizzare il guano di pipistrello, poiché hanno sentito dire che i pipistrelli possono trasmettere il virus Ebola. Questo timore è assolutamente infondato, poiché il guano di pipistrello è confezionato e mandato in Olanda e dall’Olanda al rivenditore all’ingrosso, che poi lo spedisce al vostro negozio di giardinaggio. È un lungo processo e il virus Ebola sopravvive solo alcuni giorni. Inoltre, Guanokalong utilizza guano vecchio delle grotte che si è quindi depositato molto prima della comparsa del virus Ebola.

GUANOKALONG: ESEMPI DI UTILIZZO

La mia forma preferita è la polvere Guanokalong, che dovete semplicemente applicare al terreno e lasciare che agisca grazie ai microorganismi in essa contenuti e grazie al rilascio dei macro e micronutrienti. L’utilizzo più noto del guano di pipistrello è nella preparazione del terreno. Oltre ai vantaggi nutritivi, questo tipo


15 di applicazione offre una serie di vantaggi, poiché la struttura del terreno e la vita del substrato ne risultano migliorate. Il guano è anche ottimo nel trapianto, poiché contribuisce allo sviluppo radicolare e a rafforzare le pianticelle. le quantità possono variare: per esempio, in un vaso da 7 litri per la coltura indoor, saranno sufficienti da 2 a 4 cucchiai, mentre in outdoor possono essere applicate quantità superiori: la dose raccomandata è di circa 100 g per pianta, anche se si possono aggiungere senza problemi quantitativi superiori. Quando vengono coltivate in outdoor le piante grandi, l’utilizzo di un dosaggio massiccio di 400-500 g di guano di pipistrello per pianta è possibiIl guano di pipistrello è inoltre vantaggioso le senza rischiare di fertilizzare nel trapianto, come nel caso di questa Critical. eccessivamente. Per preparare il substrato, bisognerebbe miscelare 1 kg di Guanokalong ogni 100-250 litri di substrato, a seconda che si voglia un substrato più o meno fertilizzato. Un altro tipo di utilizzo è quello di applicare un sottile strato di guano di pipistrello e di humus di lombrico sulla superficie del terreno, perché s’incorpori al terreno con l’irrigazione. Questo sistema è molto utile quando si va in vacanza e si lascia qualcuno a seguire la propria coltivazione, poiché potrete risparmiare a questa persona il problema di dosare varie bottiglie di fertilizzanti liquidi. Un altro tipo di prodotto di cui si parla molto è il tè di guano. Un modo per prepararlo è quello di lasciare una calza piena di guano in un catino pieno d’acqua

affinché si sciolga poco a poco. Un sistema alternativo è quello di far sciogliere il guano direttamente in acqua tiepida o di miscelarlo con acqua. La miscela viene poi mescolata e lasciata a riposare durante la notte. In ogni caso, è consigliabile optare per l’estratto Guanokalong, poiché ottenere lo scioglimento ottimale del guano è piuttosto complesso. L’estratto Guanokalong può inoltre essere utilizzato per migliorare il sapore dei raccolti con fertilizzazione minerale, comprese le colture idroponiche. Il guano può essere utilizzato in acquaponica o in idrocoltura con SHVFH 'L QRUPD ª DSSOLFDWR GXUDQWH OD ILRULWXUD LQWURGXFHQGROR LQ XQD FDO]D FKH viene poi posizionata in un serbatoio che contiene pesce.

Cima di Amnesia Haze coltivata con guano di pipistrello

CONCLUSIONI

Il guano di pipistrello è un prodotto fantastico per i coltivatori di cannabis. Il modo più semplice è quello di aggiungere polvere di guano al substrato e lasciarla agire. Il guano di pipistrello è utile in tutti i tipi di ambienti, in quanto fonte di fosforo e agente migliorante delle colture biologiche, ma anche per affinare il sapore dei raccolti con fertilizzazione chimica.


16

MEDICAL CANNABIS

ITALIA CHIAMA AMERICA

di Carlos Rafael Esposito

BAMBINI EPILETTICI E MEDICAL MARIJUANA

Noi redattori di Soft Secrets guardiamo alle opposte sponde dell’Oceano Atlantico per un motivo professionale. Se una volta si andava in America alla ricerca di oro e libertà, al giorno d’oggi questa lontana confederazioni di stati rappresenta un’inesauribile fonte di informazioni per tutto quello che ha a che fare con la regolamentazione dell’accesso alla cannabis terapeutica o come dicono loro: medical marijuana.

affermare: « Alexis adesso va in bicicletta, attività impensabile prima di trasferirci in Colorado ». Siamo in New Jersey, Roger Barbour è il papà di Genny una ragazzina di 16 anni che soffre di epilessia e problemi di autismo. Al momento Roger sta citando in giudizio la scuola della figlia che non gli permette di utilizzare la sua medicina all’interno del terreno

permettiamo ai genitori di utilizzare la canapa per fini medici perché non dovrebbero avere gli stessi diritti anche i loro figli? Nel Connecticut, ad esempio, è stata prevista questa possibilità salvo che i legislatori, preoccupati di dare un cattivo segnale, hanno proibito ai piccoli pazienti di consumare la cannabis attraverso la combustione e la vaporizzazione. Ovviamente questa decisione è

Nel mese di maggio il dibattito in corso in differenti stati americani ha avuto come snodo principale la possibilità di curare i bambini che soffrono di epilessia con la cannabis, in particolare con un olio ad alta concentrazione di CDB, il cannabidiolo, un metabolita della pianta che ha effetti sedativi, ipnotici, antiepilettici, antidistonici, antiossidanti e antinfiammatori. Di seguito 3 storie per permettervi di inquadrare i termini del dibattito. Addyson Benton è una bimba di 3 anni che soffre di crisi croniche di epilessia da quando aveva 9 mesi. Gli attacchi arrivavano quotidianamente, frequentissimi, rendendo la sua vita e la sua infanzia un incubo impossibile da risolvere. La famiglia Benton si è trasferita dallo Stato dell’Ohio a quello del Colorado e da quel momento ha cominciato a curare Addyson con la cannabis. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: la bimba, alla quale viene somministrato olio di CBD attraverso un cerotto sulla caviglia per due volte al giorno, adesso soffre di crisi con minore intensità: è arrivata ad avere meno di 20 attacchi al giorno ed anche se non è guarita, la sua vita piano piano sta prendendo un’altra direzione. Alexis Bortell ha 9 anni e insieme alla famiglia si è trasferito in Colorado dal Texas. In questo nuovo stato ha potuto sperimentare le potenzialità della cannabis contro l’epilessia ed è riuscito a diminuire le crisi da 1 al giorno sino ad 1 al mese. Al momento Alexis assume un olio di cannabis dove il rapporto CBD: THC è di 15:1 e finalmente il padre ha potuto

scolastico. La cannabis rientra a livello federale nella scheda 1 insieme a sostanze come cocaina e eroina ed anche se nel New Jersey la cannabis è prevista come medicina, questo paradosso impedisce a Genny un tranquillo utilizzo della sua medicina. Roger racconta che da quando la figlia ha cominciato a consumare cannabis è diventata più attenta, più rilassata e più chiacchierona, in due parole è ritornata ad essere una persona. In America insomma il tema della cannabis applicata all’infanzia è diventato un argomento che dalla realtà familiare dei bambini malati si è trasferito alle colonne di rinomati giornali e siti online di informazioni. In fondo la domanda è semplice: se

GANJAMAN E’ APPENA STATO PAGATO DA SOFT SECRETS

MA…

AIUTA I SENZA TETTO

HAI MONETA?

stata salutata con felicità, ma ci sono anche i critici che affermano che vietare l’assunzione, sopratutto tramite vaporizzazione, rende evidente come chi ha deciso in questo senso abbia tenuto più in conto l’interesse politico che quello medico. Rimane infatti indubbio che la ricerca sulla cannabis e sul suo consumo non potrà che essere ritardata, fermo restando questi paletti. Quello che è sotto gli occhi di tutti è comunque questa onda migratoria per scopi medici che da tutti gli stati sfavoriti dell’Unione porta un grande numero di famiglie a intraprendere un viaggio e a reinventare la propria esistenza in base agli stati della federazione dove l’accesso alla cannabis per scopi terapeutici è regolamentato e sicuro. Se gli

MI SERVE UN BIGLIETTO DEL BUS

CHE OCCHI GENTILI

TUTTO BENE BELLO?

adulti sono pronti a viaggiare per curarsi, come gli italiani che si recano in Spagna o in Olanda, allo stesso modo e con maggiore determinazione i genitori di bambini malati cambiano residenza per garantire ai propri bambini una nuova speranza. In Italia dove recentemente è stato portato a raccolta il primo esperimento di produzione nazionale presso l’Istituto chimico farmaceutico di Firenze, urge un aggiornamento delle società mediche pediatriche su questo dibattito perché è noto agli esperti, ma anche ai pazienti che lo hanno vissuto sulla loro pelle che i farmaci antiepilettici in commercio comportano grosse conseguenze collaterali, soprattutto per i più piccoli. Ecco quindi, la testimonianza di Ottavia Brunetti, raccolta nel libro “Canapa Medica. Viaggio nel mondo del farmaco proibito”: « Sono nata epilettica, con convulsioni da febbre già ad un anno di vita. Mi hanno diagnosticato il “grande male” e hanno cominciato a darmi Gardenale continuativamente. Di quei tempi ricordo che era un trauma svegliarmi tutte le mattine, addirittura capitava che mia madre dovesse mettermi sotto l'acqua per destarmi. Ero proprio impastata dentro un sonno profondo e non sognavo mai. Quando volevo sognare, avevo un accordo con mia mamma e la sera stessa non prendevo la pastiglia. Sino ai 14 anni sono cresciuta sapendo che questa medicina mi condizionava la vita, infatti se durante la notte non dormivo almeno 10 ore, durante la giornata il farmaco spesso mi faceva addormentare ovunque, a scuola ero brava, ma avevo dei problemi di concentrazione. Ricordo che volevo imparare ad andare in bicicletta, ma avendo dei problemi di equilibrio, non ci sono mai riuscita e poi ad esempio anche facendo ginnastica a scuola non riuscivo a camminare sulla trave.” Se Ottavia fosse cresciuta oggi in Colorado la sua infanzia sarebbe stata diversa. Cosa aspettiamo a utilizzare la cannabis anche in Italia per i bambini epilettici?

ERANO GLI ULTIMI VENTI

SALUTI E ONORI. HAI QUALCHE MULLAH?

COME CAZZO PAGO ADESSO L’AFFITTO?

BEH, ALMENO LE PUNTE DEI SENZA TETTO HANNO TROVATO CASA

MI RESTANO 6 MESI DA VIVERE

CAMBIO TOTALE, NIENTE MONETE

FINALMENTE. ORA POSSO PAGARE L’AFFITTO IN ARRETRATO

SONO UN VETERANO DI GUERRA

GRANDI NOTIZIE. VOGLIO SOLO BIRRA

PRENDETE I MIEI SOLDI

MI BUTTO GIU’ IN QUESTO VIALE.

NON FINISCE MAI

POCO DOPO…

COMPLETAMENTE AL VERDE




19

BELPAESE

Se la cannabis si infiltra all'EXPO Della grande esposizione universale programmata per quest'anno a Milano saranno ormai 10 anni che se ne sente parlare. Prima sono arrivati i dubbi sulla legittimità dell'assegnazione e le inchieste dei magistrati sugli appalti elargiti – senza se e senza ma – ad aziende colluse con le organizzazioni mafiose. Poi si è cominciato a parlare del “cantierone” e dei suoi enormi ritardi, delle assurde regole d'ingaggio dei lavoratori reclutati tramite ben poco serie agenzie interinali ed infine dei NO EXPO, strumentalizzati grazie ai fisiologici scontri portati avanti lungo il corteo del primo maggio ed annientati dalle dichiarazioni strappate al giovane in felpa e cappuccio, assurto agli onori delle cronache grazie all'indimenticabile testimonianza: «Ero al corteo. C'era bordello. Ho spaccato roba. Minchia zio. ». LIn pochi probabilmente ricorderanno, dunque, che tutto il carrozzone messo su in fretta e furia alla fiera di Rho ha il solo ed unico scopo di promuovere quella che dovrebbe essere la cultura alimentare di ogni Paese partecipante. “Nutrire il pianeta. Energia per la vita” è lo slogan che sta accompagnando la manifestazione e poco importa se tra gli sponsor principali di EXPO ci siano multinazionali come Coca Cola Company o Nestlé (anche se mascherata dall'italianissimo marchio San Pellegrino, assorbito nel 1999): globalmente riconosciute, è vero, ma non certo per l'etica che mettono nel proprio modo di fare impresa, soprattutto quando si tratta di terzo mondo ovvero la parte di pianeta effettivamente da nutrire. Insomma, che questa grande esposizione universale sia – parafrasando il compianto ragionier Fantozzi - “una cagata pazzesca”, sono in molti a pensarlo. Ma noi di Soft Secrets vogliamo essere ottimisti e credere alla concreta possibilità che anche dal letame nascono fiori. Di canapa possibilmente. Eccoci quindi qui a puntare i riflettori su un'iniziativa che avrà luogo il prossimo 26 luglio al padiglione Italia e che vedrà la nostra pianta preferita approdare finalmente all'EXPO. E lo farà con tutti i crismi che la scienza e la cultura possono assicurare. Tra decine di progetti di ricerca accademici, la conferenza dei rettori delle Università (CRUI) ha

di Giovanna Dark

infatti promosso lo studio dedicato agli usi della canapa, in primis alimentari, condotto da Stefania Benvenuti, docente di Chimica farmaceutica al dipartimento di Scienze della vita dell'UniMoRe – l'Università di Modena e Reggio Emilia – considerandolo tra i meritevoli del palcoscenico dell'esposizione universale. Il lavoro in questione, che al padiglione Italia troverà ampio spazio, è stato ribattezzato Sana alimentazione e rinascita delle coltivazioni italiane di eccellenza ed ecosostenibili di piante aromatiche, fonti di oli essenziali. Il ruolo della canapa. Più qualità e meno veleni, che Benvenuti preferisce accorciare in "Essential Expo". La docente UniMoRe ne è coordinatore scientifico, alla testa di un pool di Atenei e istituti di ricerca che a livello nazionale ha collaborato con la società scientifica per la ricerca sugli oli essenziali (SIROE). Lo studio emiliano, infatti, è stato scelto con altri 13 progetti scientifici universitari italiani come rappresentativo della migliore ricerca universitaria nazionale su nutrimento e cibo. « La canapa è una pianta dalle tantissime sfaccettature, diciamo che è “stupefacente” anche da un punto di vista alimentare» ha assicurato la dottoressa Benvenuti. L'idea alla base di “Essential Expo” si focalizza sugli oli essenziali e sulle piante aromatiche della tradizione erboristica italiana, tra le quali appunto la canapa. «Perché EXPO? Perché siamo alla riscoperta di questi estratti nell'alimentazione non tanto come principi nutrienti, ma come conservanti alimentari, sia per le derrate sia per la lotta alle infezioni microbiche ». Insomma l'intento pare essere anche e più largamente “sociale”. Prevenzione del deperimento alimenti, packaging, prevenzione dalle muffe nei cereali ma anche da malattie vascolari, obesità, diabete: sono solo alcuni degli ambiti di studio del team UniMoRe, impegnato nel lavoro sulla canapa ormai da un paio d'anni. Attorno alla cannabis, continua Benvenuti, « si è parlato molto e spesso in maniera scorretta". Ma appunto tramite EXPO, «a livello internazionale è giusto invece che arrivi il messaggio - rimarca la prof emiliana - per cui la canapa è una grossa risorsa dal punto di vista alimentare: è una pianta di cui si possono utilizzare diverse risorse, dall'olio ai semi, dai quali si ricava la farina, lo stesso olio essenziale fino ad arrivare alla fibra, che non può avere un uso alimentare ma ha ottimi impieghi a livello tessile e nell'edilizia ». Lo spazio offerto da Expo alla ricerca UniMoRe è previsto il 26 luglio al padiglione Italia, dalle 10.30 con ben due sessioni (unico caso rispetto agli 13 progetti) e fino alle 17.30. Durante la giornata i ricercatori, descriveranno al pubblico, in un’ottica di racconto divulgativo le attività di ricerca e le finalità del progetto dal punto di vista degli utilizzi alimentari umani ed animali, della produzione agraria e dell’impiego in medicina. Applaude il rettore Angelo Oreste Andrisano: « È fondamentale che la ricerca nazionale possa trovare spazio su questo palcoscenico internazionale e il fatto che il lavoro della professoressa Benvenuti riceva questa attenzione è conferma del valore scientifico e della qualità che sa produrre il nostro ateneo». Bene, bravi, bis.


Pandora

Banca di semi: Paradise Seeds


21

COLTIVA CON JORGE CERVANTES

POSIZIONARE UNA SERRA Coltivare cannabis per uso medico in serra è un metodo efficace e molto meno impattante sull’ambiente e sul portafogli, rispetto alla coltura indoor. Le serre non riscaldate o riscaldate e rinfrescate prolungano la stagione e proteggono le piante da vari problemi. Le piante in container si possono muovere, la base sollevata si scalda prima oppure si può piantare direttamente nel terreno. Le serre sono attrezzate con luci che prolungano la crescita vegetativa o aumentano la luce solare diretta. Le serre possono essere oscurate per indurre la fioritura con un fotoperiodo 12/12 durante l’estate. Il tipo di struttura che si sceglie dipende dalle dimensioni e dalla posizione della vostra area di coltura, dal budget e dal tempo che si può dedicare alla propria coltivazione. Le serre piccole, muovibili, “a comparsa! Sono convenienti e pratiche. Le strutture sono semplici e le serre possono essere montate utilizzando materiali comuni come vecchie finestre con telaio (5.1 × 10.2 cm). Le serre piccole riscaldate e rinfrescate sono un po’ più complesse. Le casette circolari sono convenienti, pratiche e di facile installazione. Per le serre commerciali più grandi si raccomanda l’acquisto e l’assemblaggio di professionisti del settore. Una serra specifica di buona qualità può essere usata tutto l’anno nella maggior parte dei climi. Ciononostante, il costo di riscaldamento e raffrescamento varia a seconda del clima e dei cambiamenti meteorologici stagionali. Quando si decide quale tipo di struttura scegliere per la propria coltivazione, bisogna prima di tutto analizzare il proprio budget e la propria disponibilità di tempo. Le serre possono dare tanto lavoro quanto le colture indoor. Iniziate con una serra piccola e cercate di scoprire tutti i dettagli della coltivazione nel vostro clima. Le serre tendono a scaldarsi rapidamente quando il calore del sole le colpisce e a rinfrescarsi velocemente quando il sole cala. Evitare che la temperatura oscilli eccessivamente può essere difficile. Ci vogliono competenza, esperienza e un po’ di fortuna per controllare la gestione della temperatura.

Coltivare in serra è estremamente facile dopo che la struttura è pronta e coperta. Le piante spesso crescono così velocemente che riempiranno tutta la serra!

Piantate nel terreno o in contenitori se coltivate in serra. Questo coltivatore sta sperimentando la coltura delle stesse varietà nel terreno e nei contenitori. Iniziate a coltivare in serra tenendo in considerazione quanto spazio avete a disposizione e quanto spazio avrete bisogno per

il numero di piante desiderato. Pensate a quante piante potrete coltivare. Per esempio, se potete coltivare solo sei piante in outdo-

GK



or, fate in modo che siano piante grandi.

da costruire e potrebbero richiedere un permesso edilizio.

luce del sole filtrata od ombra durante la parte più calda della giornata.

Ecco alcuni siti validi che trattano serre, per cominciare:

A prescindere da questo, le serre dovrebbero ricevere molta luce, soprattutto quando le piante stanno fiorendo. Ciononostante, il sole di mezzogiorno potrebbe creare più calore e problemi rispetto ai semplici rinfrescamento e ombreggiatura che sono di più facile gestione, dal punto di vista economico. In questo caso, è consigliabile posizionare la serra filtrando il sole o in modo tale che arrivi

A meno che non sia quadrata o rotonda, posizionate la serra in modo tale che il sole passi da un’estremità all’altra piuttosto che da un lato all’altro. In questo modo le piante ricevono la luce il più diretta possibile rispetto al percorso del sole. L’ombra è ridotta al minimo quando la serra è orientata in modo parallelo all’arco disegnato dal sole.

www.vitallandscaping.com www.become.com/greenhouses www.charleysgreenhouse.com www.cpjungle.com www.doityourself.com/scat/ www.floriangreenhouse.com www.greenhousemegastore.com www.hobbygreenhouse.org www.igcusa.com www.permies.com www.turnergreenhouses.com

Le serre devono avere:

ȏ 6ROH FRPSOHWR FKH SX´ DUULYDUH D ombra parziale a mezzogiorno ȏ %XRQD FLUFROD]LRQH GȇDULD H DUHDzione ȏ %XRQD XPLGLW¢ H FRQWUROOR GHJOL insetti infestanti ȏ 3UHVH HOHWWULFKH LPSHUPHDELOL ȏ 8Q WXER SHU IRUQLUH DFTXD ȏ /LQHH GHOOȇDFTXD LVRODWH SHU HYLWDUH il congelamento, se necessario ȏ 7DYROL SDQFKH H OXRJKL D FXL appendere le piante (se non sono per terra) ȏ 8Q OXRJR DVFLXWWR SHU FRQVHUYDUH fertilizzanti, terra per vasi e strumenti

Il tipo di serra che scegliete dipende dal clima, dal vostro budget e dalle vostre preferenze. Il primo fattore da prendere in considerazione è il clima. Una serra non riscaldata nel pieno del nordovest del Pacifico può facilmente prolungare la stagione di coltura in primavera e autunno di sei settimane ciascuna, ossia tre mesi in totale. I coltivatori della costa californiana possono coltivare tutto l’anno nella stessa serra e spendere poco per riscaldamento e rinfrescamento. Con un po’ di calore e una buona impostazione, una serra può produrre quasi tutto l’anno in Michigan e in altri climi settentrionali, ma attenzione quando si pianta all’inizio dell’anno. Le piante crescono superando i confini della serra e sono difficili da coprire prima del raccolto se piove. Utilizzate piccole serre in miniatura, come cloche, tazze da latte in plastica, Wall-O-Water e così via, per prolungare la stagione di coltura in primavera, di due-sei settimane. Le serre in miniatura proteggono le piante dal freddo e dal vento. Sono di facile utilizzo anche quando si vuole trapiantare. Prolungare la stagione primaverile può consentire di avere tempo a sufficienza per piantare un raccolto primaverile e uno autunnale in molti climi diversi.

Posizionare la serra

Scegliere una posizione per la serra può essere facile perché alcuni fattori, quali le dimensioni di un cortile, i limiti di proprietà, la posizione di edifici e alberi esistenti, potrebbero limitare le possibilità. Le serre possono essere temporanee o permanenti. Le strutture permanenti sono più dispendiose

Tipi di serra

Questa serra si trova all’interno di una casetta per gli attrezzi di grandi dimensioni. Le pareti sono bianche e il soffitto è in plastica chiara per permettere il passaggio della luce del sole. Le serre discrete contribuiscono a mantenere un buon rapporto di vicinato.

La posizione deciderà il tipo di crescita delle piante. Una buona posizione ha:

ȏ 8Q WHUUHQR RWWLPDOH ȏ 0ROWD OXFH ȏ 8QD EXRQD DUHD]LRQH ȏ 1XWULHQWL ȏ $FTXD ȏ 7HUUD SLDWWD ȏ )DFLOH DFFHVVR VH ULXVFLWH DG DUULvarci facilmente in auto potete dare tutte le vostre cure alle piante, che lo meritano

Posizionate la serra dove riceverà luce solare piena durante la giornata. Ricordate che potreste dover bloccare il sole con un panno per rinfrescare la serra.

Posizione ed esposizione dipenderanno dal clima, ma in generale, la serra deve ricevere molta luce solare e non essere esposta a vento forte. La struttura dovrebbe essere lontana da ogni area dove rami in caduta o detriti potrebbero creare problemi. Le serre nei climi caldi e tropicali richiedono più ombra e acqua. Vedi “Sighting the Garden”, capitolo 12, Outdoors. È pieno d’informazioni utili sulla luce del sole e il posizionamento delle colture.

Tagliate il fondo di un contenitore in plastica per formare una cloche. Ricordate di togliere la parte superiore per permettere una buona aerazione. Le cloche sono coperture protettive singole che tengono le piante al caldo di notte. Una cloche semplice non è altro che un contenitore per il latte in plastica con il fondo tagliato e il coperchio rimosso. Posizionata sopra la pianta catturerà e manterrà il calore consentendo il passaggio d’aria attraverso la parte superiore. Si possono creare cloche con carta cerata, vetro e barattoli, oppure acquistarle. In commercio si trovano cloche fatte di plastica rigida trasparente o di carta cerata pesante. Sono di facile utilizzo e s’immagazzinano facilmente. Continua a pagina 24


24

Un Wall O Water tiene al caldo le piante quando le temperature si avvicinano al punto di congelamento.

Coprite le serre con fibra di vetro ondulata per nasconderle da occhi indiscreti. Wall O Water è un verso salvapiante. È una teepee (tenda) pieno d’acqua che utilizza la trasmissione del calore dell’acqua per schermare le piante dal calore in eccesso e tenerle al caldo quando fa freddo. Contiene circa 11,4 litri d’acqua ed le dimensioni sono ottimali per XQD SLDQWD 'XUDQWH LO JLRUQR OȇDFTXD DVVRUEH LO FDORUH GHO VROH PRGHrando la temperatura all’interno del teepee. 'L QRWWH FRQ LO FDODUH GHOOD WHPSHUDWXUD OȇDFTXD ULODVFLD LO FDORUH assorbito, tenendo la pianta al caldo. Wall O Water funziona al meglio in primavera, quando ci sono ancora possibilità di congelamento. Mentre l’acqua congela, rilascia più calore nel teepee e può proteggere le piante fino a -7°C.

La copertura protegge i primi trapianti e può contribuire a produrre un raccolto primaverile. La copertura meno complicata consiste in un una copertura leggera posta sopra le piante e tenuta ferma con sassi o terra. I prodotti in filato Agronet™ e Reemay® hanno anche proprietà di protezione dal sole che permettono di usarle come copertura al posto di lenzuola o coperte.

Una serra con finestra o una serra indipendente sono un ottimo modo per piantare semi e cloni. Con luce a sufficienza, le piante in fase vegetativa stanno molto bene. La maggior parte delle serre con finestra sono troppo piccole per ospitare piante grandi in fioritura.

Coltivazione indoor di Reggae Seeds; in alto, substrato che contiene guano di pipistrello, humus di lombrico e alghe.

Troverete la descrizione di altre serre nel capitolo “Greenhouses” (Serre) della Cannabis Encyclopedia. Questo è un estratto del capitolo 11, “Greenhouses” (Serre) della Cannabis Encyclopedia (594 pagine, più di 2.000 immagini a colori, formato A4) di Jorge Cervantes, disponibile da aprile 2015. Per maggiori informazioni, visitate il sito di Jorge, www.marijuanagrowing.com.




MEDICAL CANNABIS

27

Se la ganja fa bene allo sport Camminando per quarantacinque minuti a passo veloce, da studi scientifici citati nei precedenti articoli, è dimostrato aumentino i livelli di endocannabinoide Anandamide prodotti dal corpo. Addirittura, correndo, tutti questi endocannabinoidi sono in grado di generare un Runner High. L’atleta sente analgesia, sedazione, riduzione di ansia e stress, euforia, benessere, armonia, gioia, felicità, ma anche rimozione del catarro dai polmoni, come di Davide Calabria assumendo cannabis. 'ȇDOWUR FDQWR XQR VWXGLR VXL WHHQDger svizzeri nel 2007 ha mostrato come i consumatori di ganja pura siano più sportivi non solo di chi la consuma con il tabacco, ma anche di chi non fuma proprio nulla. Le due cose sono quindi molto compatibili, e potrebbe valere anche per gli adulti. Il motivo di questa compatibilità risiede nel fatto che l'uso di marijuana, diversamente dal tabacco, è associato con una maggiore volume d’aria espellibile forzatamente dopo l’espirazione, una maggiore capacità polmonare totale e una maggiore resistenza delle vie respiratorie. Generalmente, secondo la dieta, il metabolismo e il tipo di ganja, a piccole dosi l’erba è uno stimolante del movimento, mentre in grandi quantità diventa sedativa. Capita così che qualche atleta decida di consumarla proprio prima dell’attività fisica, e pure in questo la scienza ha voluto vederci meglio. Con lo studio scientifico pubblicato su Frontiers in Psychiatry, a Maggio 2013, titolato “Perché la marijuana dovrebbe essere considerata doping nello sport?”, si è mostrato come la cannabis possa essere d’aiuto negli sport estremi, proprio quelli che richiedono una maggiore

determinazione, come le ultramaratone (50-70 km) , perché rilassa i muscoli, riduce l’ansia, estingue le memorie negative, migliorando le performance. Alla faccia della sindrome amotivazionale! Non è invece vantaggiosa, secondo l’atleta americano di ultramaratone Avery Collins, intervistato questa primavera dal Wall Street Journal, assunta prima degli allenamenti sulla velocità, dove diventa un fattore negativo. Quando si allena per ore sulle lunghe distanze, invece, assume un prodotto commestibile da 15mg di THC, 45 minuti prima dell’allenamento. Correndo, il processo di metabolizzazione è velocizzato e l’effetto impiega una ventina di minuti a salire, per durare fino a 2 ore e mezza. In caso di bisogno, ogni due ore o due ore e mezzo, assume un altro prodotto commestibile da 10 mg. A detta dell’atleta, la cannabis impedisce alla nausea e al vomito di presentarsi durante i grandi sforzi, grazie al miglioramento sensoriale permette di apprezzare la natura durante le lunghe percorrenze, lasciando che il tempo scorra meglio, tenendo la mente un po' più occupata e garantendo una maggior

sincronizzazione con ciò che si sta facendo. L’atleta l’assume poi dopo l’attività fisica, per permettere un recupero più veloce delle tensioni muscolari e calmare il cervello, che altrimenti potrebbe rimanere in uno stato di euforia per molto tempo, dopo grandissimi sforzi, fino a impedire di dormire. Pur non essendo un atleta estremo, praticando quotidianamente una qualche attività sportiva, pure io ho sperimentato diverse volte questa cosa, così come a volte la sensazione di potersi allenare anche più duramente del solito con la ganja. 'LSHQGH PROWR GDOOD SUHGLVSRVL]LRQH iniziale e bisogna amare molto sia lo sport che l’erba. Mi piace nel nuoto (solo per nuotatori esperti, altrimenti non fatelo), nello stile libero del Tai Chi, dove il miglioramento dell’aria in espirazione aiuta molto nell’esecuzione di movimenti che richiedono un emissione di fiato vocalizzata. Recentemente l’ho sperimentata un giorno che sentivo una buona predisposizione alla corsa, poco prima del tramonto, assumendo con il vaporizzatore una cimetta (0,1-0,2 gr.) sativissima. Già dopo un minutino di corsa ho sentito salire l’effetto, con una spinta spirituale a partire dal cuore, dove ci sono parecchi recettori di cannabinoidi. La vera è gioia è stata raggiungere la campagna, con i colori della natura, in un

bel cielo primaverile, a sorreggermi nello spirito, e lo scorrere del fiume a rinfrescarmi dallo sforzo. Rotto il fiato, era come se non volessi fermarmi più per la bellezza dell’esperienza sensoriale. Una leggera sedazione impediva al ginocchio di dolermi e ho percorso una decina di km (solitamente se esco per una corsetta faccio dai 3 ai 6 chilometri), senza annoiarmi e stancandomi quindi molto meno del dovuto. Agisce entro i limiti della persona, senza sforzare il metabolismo e non è da considerarsi doping, piuttosto uno stimolante naturale adatto a qualche atleta. Permette, per chi ne ha bisogno, di sintonizzarsi armoniosamente con la natura e quindi di gestire meglio lo sforzo, a patto, ovviamente, sia veramente uno sport che piaccia, altrimenti, molto probabilmente fungerebbe da fattore negativo. Per l’assunzione dopo il recupero, anche perché nel frattempo si era fatta sera, ho scelto un’indicona al &%' +R SUHIHULWR DVSHWWDUH XQD mezzoretta a vaporizzarla, perché i polmoni non ne volevano sapere dopo lo sforzo, e in men che non si dica ero già tornato a bolla, permettendomi effettivamente un recupero più veloce, sia degli acciacchi, che dall’affanno. Provare, per credere. E se vi piace la volta dopo portatevi il richiamino!


28

VARIETÀ CLASSICHE

Super Silver Haze Poche varietà sono riuscite a farsi così strada nel panorama commerciale della cannabis, come la Super Silver Haze, che dà un autentico ‘effetto’ haze con accenti di indica ben distinti. Nome varietà: Creatore: Genetica: Origini:

Super Silver Haze Greenhouse Seed Company Circa 75% Sativa / 25% Indica [Northern Lights x Neville's Haze] X [Skunk x Neville's Haze] Fioritura: 56 - 63 giorni (i fenotipi a predomi nanza haze possono fiorire per un periodo che raggiunge i 77 giorni) Raccolto outdoor: fine ottobr La Super Silver Haze è esplosa nel panorama olandese alla fine degli anni 90, grazie al lavoro della Greenhouse Seed Company, creatrice anche della White Widow e della Neville's Haze, fra le altre. Ibrido di Skunk #1, Northern Lights e Neville's, la Super Silver ha contribuito a rivoluzionare le varietà commerciali a predominanza sativa di quel periodo e poche altre varietà hanno avuto questo tipo di successo.

Genetica pluripremiata

Mentre alcuni valutano il successo di una varietà dal numero di premi vinti, per la Super Silver Haze non è così. Questa varietà ha vinto diverse Cannabis Cup consecutive negli anni che hanno seguito la sua creazione (1997, 1998 e 1999), ma la sua longevità è ancora più notevole. Alcune varietà fanno il botto, per poi Questa classica è approdata sulla scena brillare brevemente e svanire alla fine degli anni Novanta nella storia, mentre la Super Silver continua a essere coltivata e fumata da amatori e cultori, in tutto il mondo. Oltre a ciò, ha vinto in più occasioni, in modo costante, la Highlife e la Cannabis Cup, anno dopo anno.

Sativa Diva

il genotipo, ovviamente), l’effetto dato da questa varietà riesce a mantenere una certa ‘euforia’ che altri ibridi di haze non riescono a raggiungere. Il contenuto di indica al 25% non è sufficiente a rovinare o dissipare il contenuto di sativa al 75% e quindi chi la fuma prova una sensazione cerebrale ed euforica, mentre il leggero contenuto di indica limita l’effetto devastante, che si ha con le haze pure. In breve, la Super Silver Haze evita un effetto

qualche modo la dimensione delle piante in fioritura. Per questo motivo, è possibile coltivare la SSH in aree di altezza limitata. Anche la coltura Seaof-Green non è un problema. I coltivatori outdoor dovrebbero stare attenti, poiché questa genetica ha la tendenza ad allungarsi e crescere in altezza. Tagliare la parte centrale (o legarla) è una buona strategia per accorciare le piante in outdoor senza sacrificare la resa. Anche il sapore della SSH è piuttosto speciale. Le varietà di haze in genere ha un sapore di ‘pipì di gatto’ o erboso, che viene ammesso solo dai vecchi hippie (ossia chi è riuscito a fumare le varietà landrace disponibili negli anni Sessanta e Settanta). Un’attenta ibridazione ha eliminato gran parte del sapore acre e ha creato invece un gusto fiorito e leggermente dolce che non si è potuto riprodurre negli altri ibridi moderni di haze. Anche l’aroma è distinguibile, sia nella pianta in fase di crescita, sia quando viene essiccata, curata e fumata.

La Super Silver Haze è ottima in indoor e outdoor

esagerato a chi la fuma e sì, questo succede. Anziché dare alla testa completamente, i valori di indica della SSH contribuiscono a equilibrare l’effetto e fanno rimanere coi piedi per terra.

Haze atipica per gli appassionati di haze

Quindi, cosa rende questa pianta così speciale? Il segreto sta nell’ibrido: la famiglia haze della cannabis offre l’effetto maggiore, che era quello ricercato da tutti nel fumare, se torniamo ai giorni in cui erano disponibili le varietà locali equatoriali. Si tratta delle varietà della vecchia scuola che hanno precorso i tempi moderni con piante di indica cariche di CBD, quando alle persone interessava un effetto ‘inebriante’ più che una ‘botta pesante’.

Le varietà Skunk e NL non solo hanno accorciato il periodo di fioritura, ma hanno anche aumentato la densità e ridotto lo spazio fra gli internodi. La resa delle haze in genere sono notevolmente inferiori rispetto alle controparti a predominanza sativa o indica e la fioritura lunga è fonte di ulteriore frustrazione per i coltivatori. La Super Silver Haze ha trovato una soluzione a tutti questi problemi, offrendo ottime rese di cime ricoperte di toni argentei e dalla forma ad albero di Natale e un effetto cerebrale in tempi ragionevoli, con una fioritura di circa nove-undici settimane.

Purtroppo, questo tipo di varietà spesso è difficile da coltivare, a causa dei fenotipi alti ed esili e i periodi di fioritura estremamente lungi, fenotipi derivanti dalle origini nelle posizioni geografiche che hanno ricevuto un fotoperiodo di 12/12. Le piante di haze dell’equatore e delle regioni circostanti sono sottili e allungate, con gambi esili cosparsi da cime raggruppate attorno a internodi distanti. Questo tipo di pianta è fonte di frustrazione per molti coltivatori. Quindi, le haze di landrace sono state ibridate per eliminare le caratteristiche indesiderate a livello di crescita, fioritura e fumo, mentre i caratteri migliori sono stati selezionati, in termini di sapore, tempo di fioritura e resa. L’ibrido SSH, che unisce genetica haze altamente ricercata all’indica Northern Lights e che stabilizza la Skunk #1 pura, ha portato a una varietà gestibile che è risultata facilmente coltivabile. Mentre il fenotipo è cambiato notevolmente con questa ibridazione (come anche

A differenza delle varietà pure o quasi pure di haze, la SSH non continua a crescere a pieno ritmo durante la fase di prefioritura. Ciononostante, si verifica una certa spinta di crescita, quindi organizzatevi bene. Si può avere una fase vegetativa breve, o non averne e si può controllare in

Parenti della Super Silver Haze

La Silver Haze ha una parentela ovvia con la Super Silver Haze. In effetti, quando le genetiche erano etichettate onestamente, tutto ciò che era indicato come ‘super’ implicava un incrocio. Una varietà ora nota sotto il nome di Champagne Haze si dice sia cugina della Super Silver e molte altre varietà sono legate geneticamente a quest’ultima oppure sono versioni rinominate: questo è evidente quando le si fuma. È difficile mascherare il sapore e la fragranza distintive di questa varietà, ma anche le cime di color argenteo e l’effetto di moderata confusione. La Amnesia Haze è un’altra famosa pianta imparentata con la Super Silver Haze. Questa varietà continua la discendenza con cime ricoperte di

Una pianta maschi di SSH su un balcone olandese

resina e di color argenteo, una struttura conica dei fiori e un sapore fiorito ma speziato. La Amnesia offre inoltre un effetto forte e acceso.


DUTCH PASSION Presenta AutoBlackberry Kush®

$XWR%ODFNEHUU\ .XVK q XQ LQFURFLR DXWR ¿RUHQWH IUD O¶RULJLQDOH %OXHEHUU\ GL 'XWFK 3DVVLRQ H O¶KDVKLVK .XVK GL FRORUH RVFXUR H UHVLQRVR VHOH]LRQDWR GDOOD QRVWUD EDQFD GHL JHQL $XWR%ODFNEHUU\ .XVK q XQD SURSRVWD FKH FRPELQD XQ¶,QGLFD GL TXDOLWj VXSHULRUH FRQ HIIHWWR FRUSRUDOH H DG DOWR LPSDWWR FRQ XQ JXVWR IUHVFR H IUXWWDWR ,O %OXHEHUU\ SXz OHJJHUPHQWH GRPLQDUH DQFKH VH QRQ VHPSUH OH FDUDWWHULVWLFKH GHO .XVK FRQIHUHQGR XQ¶LQÀXHQ]D SL GROFH H IUXWWDWD XQLWDPHQWH D XQ IRUWH FRQWULEXWR WHUUHR GD ,QGLFD DVFULYLELOH DO .XVK /¶$XWR%ODFNEHUU\ .XVK FUHVFH ULJRJOLRVDPHQWH FRQ SRGHURVD ¿RULWXUD SULPDULD H QXPHURVL UDPL ODWHUDOL WLSLFL GHOO¶,QGLFD DXWRIHP /D PDJJLRU SDUWH GHOOH SLDQWH SUHVHQWHUj IRJOLH H EXG FRORUDWL DO PRPHQWR GHO UDFFROWR RFFDVLRQDOPHQWH L EXG GXUL H FRPSDWWL SRWUDQQR VYLOXSSDUH FRORUD]LRQL SDUWLFRODUPHQWH VFXUH /¶$XWR%ODFNEHUU\ .XVK UDJJLXQJH QRUPDOPHQWH XQ¶DOWH]]D GL P HG q SURQWR SHU LO UDFFROWR D FLUFD VHWWLPDQH GDOOD JHUPLQD]LRQH VH FUHVFLXWR DG XQ FLFOR GL OXFH RUH GL OXFH H GL RVFXULWj DO JLRUQR /¶$XWR%ODFNEHUU\ .XVK q OD VFHOWD LGHDOH SHU LO FROWLYDWRUH FKH GHVLGHUD XQD JHQHWLFD GL SULPD TXDOLWj LQ JUDGR GL JDUDQWLUH XQ UDFFROWR ;/ UHVLQRVR GDYYHUR HFFH]LRQDOH FRQ KLJK ¿VLFR SDUWLFRODUPHQWH IRUWH 8Q .XVK DURPDWLFR EHOOR D YHGHUVL FKH SURGXFH HIIHWWL GL TXDOLWj RWWLPDOH FRQ JXVWR HG DURPD DYYLQFHQWL 8QD YDULHWj DXWR ¿RUHQWH HFFHOOHQWH FXL QRQ PDQFD QXOOD DOWDPHQWH UDFFRPDQGDWD Indica Dominante XL

Contatti: info@dutch-passion.nl

70 Giorni

3 X € 29 7 X € 60

0031 43 321 58 48

Trova il tuo rivenditore locale nel nostro elenco ufficiale di rivenditori oppure acquista i semi online www.dutch-passion.nl

Visita il nostro negozio: Dutch Passion Grote Gracht 40 6211 SX Maastricht The Netherlands

Sede centrale: Dutch Passion Hoogoorddreef 133 1101 BB Amsterdam The Netherlands


30

BANCHE DI SEMI

Dr Underground DAL MONDO SOTTERRANEO

Dr Underground è una banca di semi fondata nel 2008. La filosofia è quella di creare nuove varietà mediante incroci, ma anche di recuperare ceppi da lungo dimenticati. Per questo motivo, in questa intervista, l’attenzione viene posta sulle varietà più apprezzate, ma anche sulle vecchie glorie che progettano di rimettere sul mercato nei prossimi mesi. Si parla anche dei motivi alla base del grandissimo successo commerciale su scala internazionale. Soft Secrets: Quali sono le origini di DR Underground? 'U 8QGHUJURXQG /H QRVWUH RULJLQL risalgono a vari anni fa, ma è stato solo nel 2007 che abbiamo avviato un vero progetto. In quel periodo, eravamo solo un paio di amici con molto entusiasmo e numerose idee e volevamo lavorare e fare soldi. Poco a poco

rivelazione. Non ci sono dubbi sul fatto che alcune banche di semi attive sul mercato hanno sempre DWWLUDWR OD PLD DWWHQ]LRQH FRPH 'U $WRPLF R 'U *UHHQWKXPE $EELDPR VHPSOLFHPHQWH DJJLXQWR Ȋ'U ȋ DG “underground”, chiaro riferimento al modo in cui abbiamo iniziato, ossia nascondendoci, quasi sottoterra…

Cristal Meth

Melon Gum

namente, partendo dai semi originali di altre banche, landrace o altre selezioni fatte da amici. In alcuni casi, come quando utilizziamo Critical + Bilbo, è chiaro che non è una nostra selezione, ma una selezione fatta a Bilbo, in Spagna. Quello che facciamo è unirla alla nostra pianta SURJHQLWULFH HVFOXVLYD 'HVWUR\HU SHU

libreria. Eravamo un po’ preoccupati che continuasse a crescere poco a poco e ogni volta che siamo attirati da linee aggiuntive su cui vorremmo lavorare. Purtroppo, tempo e spazio sono limitati. Adesso abbiamo varietà per tutti i gusti. Se amate di più il sapore dolce, non avrete alcun problema, poiché potete scegliere fra Melon Gum o Brooklyn Mango. Gli appassionati delle sative potrebbero optare per la Crystal METH. A livello di autofiorenti, offriamo la Melon Gum Auto e ora, nel 2015, anche la King Kong Auto. A parte le varietà che offriamo e le loro progenitrici, abbiamo aggiunto alcune linee per sviluppi futuri. Oltre a ciò, facciamo affidamento su un ampio portfolio di semi, che oggigiorno sono difficili da reperire, come anche di landrace che richiedono molto lavoro prima che si riesca a produrre qualcosa. Idealmente, ci piacerebbe lavorare su tutte queste ma, come ho detto in precedenza, tempo e spazio sono limitati, tanto limitati quanto gli esseri umani… Qual è la vostra filosofia per fare un incrocio? Le piante progenitrici sono davvero importanti, ma la discendenza lo è ancora di più. Lo dico perché nella maggior parte dei casi

Melon Gum raccolta a 400 W

abbiamo raggiunto i nostri obiettivi e portiamo ora avanti il nostro progetto.

poiché la legge non è mai stata certo a favore del nostro settore.

creare la famosa Crystal METH. Per farlo, se vogliamo avere una buona pianta progenitrice che produca buoni semi, dobbiamo concentrarci non solo sui padri, ma anche, cosa più importante, sulla progenie.

Come avete scelto il vostro nome? Il nome è piuttosto difficile da spiegare, perché è stato una sorta di

Come avete selezionato le vostre piante progenitrici? Normalmente la selezione si fa inter-

Parlateci della vostra libreria genetica. La verità è che abbiamo una buona

in cui si fa un incrocio fra due piante progenitrici che teoricamente dovrebbero generare un certo tipo di progenie, ma succede qualcosa d’inatteso, sono i veni a controllare il tutto. Se si ha una buona progenitrice, non è certo scontato che si otterrà una buona progenie e testare la progenie è fondamentale.


31

ricoprirsi abbondantemente di resina. Non ci sono dubbi che si tratta di un prodigio della natura. Per questo motivo la consigliamo ai coltivatori esperti, anche se persino un coltivatore alle prime armi potrebbe perfettamente cavarsela, con cure adeguate.

Cime di Painkiller

Qual è il vostro contributo all’attuale panorama della selezione? Oggigiorno è difficile contribuire in modo davvero “innovativo”. Contribuiamo con il nostro lavoro e, a questo scopo, usiamo il miglior materiale di partenza. Siamo anche molto interessati – per dirla in breve e senza troppa eloquenza – al ‘rilancio’ di alcune varietà, come abbiamo fatto per la Pink Kush. La Plushberry è in arrivo e in futuro cercheremo di sorprendervi nuovamente, perché, come ho detto, non ci fermiamo mai e proviamo combinazioni completa-

l’umidità. La Brooklyn Mango, d’altro canto, sta guadagnando terreno come pianta dalla crescita rapida, potente e dall’elevata resa, con cime meno serrate e più esposte all’aria. Per questo motivo, questa pianta resiste alle muffe e la sua struttura è più ramificata. Quali altre genetiche consigliereste ai coltivatori esperti? La U-Pink Kush, senza dubbio. Questa pianta è fantastica sia nell’aspetto che nell’effetto, ma anche piuttosto complicata da coltivare. Questa Kush di

La fine del 2015 assisterà alle prime versioni test della nostra Plushberry rilanciata, che siamo certi che sarà presentata ufficialmente nel 2016.

Quali sono le maggiori soddisfazioni che avete dalla vostra attività con la Dr Underground? Lavorare con quello che ci piace di più, ossia la cannabis, è la nostra miglior ricompensa. Ci sentiamo molto fortunati a poterci dedicare a questo per guadagnarci da vivere ed è una ricompensa nettamente migliore delle vendite. Lancerete qualche nuovo prodotto quest’anno? Quest’anno lanceremo la King Kong $XWR 'RSR LO VXFFHVVR GHOOD YHUsione automatica della Melon Gum, i nostri clienti ci hanno chiesto e spinti a lanciare una versione automatica della King Kong e quest’anno la metteremo in vendita. La Kong 47: questa pianta è un’ode alla resa

Versioen Macro della U-Pink Kush

Per chiudere l’intervista, hai qualcosa da aggiungere? Volevo semplicemente ringraziare tutti per l’aiuto. Mi riferisco ai clienti, ma anche ai punti vendita, alle riviste e agli altri. È grazie a questo aiuto che la nostra banca di semi è più

MOLTO SPESSO SI FA UN INCROCIO FRA DUE PIANTE PROGENITRICI CHE TEORICAMENTE DOVREBBERO GENERARE UN CERTO TIPO DI PROGENIE, MA SUCCEDE QUALCOSA D’INATTESO mente nuove o glorie del passato da lungo tempo dimenticate. Quali genetiche consigliereste ai coltivatori alle prime armi? Generalmente proponiamo la King Kong, ma a volte le cime sono molto serrate e possono essere facilmente esposte alla botrite (muffa grigia), se non si controlla minimamente

colore rosa ha una crescita vegetativa lenta. Consigliamo d’idratare i semi in acqua con alcune goccioline di perossido d’idrogeno (acqua ossigenata) finché non si aprono. Quando si formano le radici, passatele nella spugna di germinazione. Questo metodo è fondamentale per la buona riuscita dell’operazione. Si tratta di una pianta che non richiede molti fertilizzanti per

elevata e alla velocità. È stata creata nel modo più semplice possibile: pensavamo di poterla creare dalla nostra “brutal cut” (taglio brutale) King Kong incrociata con una Ak-47, a elevata resa e crescita rapida. Il risultato è stato così positivo che ci siamo visti praticamente costretti a continuare a lavorare e la metteremo in vendita, sempre quest’anno.

facile da trovare in tutto il mondo. Ringraziamo la vostra rivista per averci dato visibilità con questa fantastica intervista, un vero incoraggiamento per le persone come noi che lavorano nel settore della cannabis e portano avanti la lotta che stiamo vincendo a poco a poco. La vittoria finale non è né lontana né vicina, ecco perché dobbiamo andare avanti.


Nutrienti primari

CARENZE ED ECCESSO DI N Nutrienti secondari

Eccesso / Carenza

Eccesso / Carenza 6. Le piante sono più basse con foglie più piccole

AZOTO

Eccesso /

5. La pianta ha problemi di crescita, il raccolto diminuisce

CALCIO

3. Lo sviluppo dei fiori è lento

2. Le foglie perdono lucentezza

11. I gambi s’indeboliscono

10. Le foglie s’indeboliscono 3. L’ingiallimento risale

BORO 7. Le punte delle foglie ingialliscono prima di avere un aspetto bruciato

6. Il fogliame minore avvizzisce 2. Alcune macchie di color giallastro-marrone si sviluppano sulle foglie e sui margini 8. Le foglie ingialliscono e cadono

9. Il “verde” sale 1. Le foglie inferiori ingialliscono

7. La crescita potrebbe essere rallentata 1. Le foglie inferiori si piegano e si arricciano

8. Le foglie inferiori diventano di un bel color verde scuro

4. Le foglie continuano a ingiallire, si arricciano e scoloriscono 4. Le punte delle radici si ritraggono

12. Il sistema di trasporto di acqua/fluidi s’indebolisce

5. Le foglie iniziano a cadere

7. Fioritura prematura e resa bassa

13. Il raccolto sa di erba

8. L’apporto di potassio, ferro, magnesio e manganese è bloccato

Eccesso / Carenza

Eccesso / Carenza

Eccesso / 3. Aspetto malato

3. La crescita verticale e laterale rallenta 6. La pianta debole è vulnerabile a malattie e insetti infestanti

FOSFORO

8b. Le foglie nuove sviluppano lamine fogliari sottili 8a. Le foglie nuove sviluppano clorosi fra le venature

2. I pezioli assumono un colore violaceo

8c. Le punte e il contorno delle foglie bruciano

1. Le carenze cominciano 4-6 settimane prima che siano evidenti dei segnali

MAGNESIO

MANGANESE

4. Le foglie più vecchie seccano e spesso si arricciano e cadono

5. Le foglie giovani e nuove sviluppano clorite e chiazzature di colore arancione scuro tendente al marrone ruggine scuro.

1. Le foglie diventano verde bluastro

8d. Meno distanza internodale 5. Fogliame verde scuro

8e. Raccolto minore

giovani prima di avanzare verso le foglie più vecchie

4. Compaiono macchie di color rame scuro o da viola a nero sulle foglie inferiori

8. Carenza di micronutrienti di zinco e di ferro 9. Compaiono segni di carenza di calcio e magnesio

5. Le foglie più colpite sviluppano un colore viola metallico con toni bronzo scuro e continuano ad arricciarsi, piegarsi, appassire e cadere

9a. Le foglie inferiori si piegano e si sviluppano alcune macchie 10. Le cime secche hanno un gusto “chimico”

2. Le aree fra le venatura ingialliscono e compaiono macchie irregolari di color ruggine-marrone sulle foglie più vecchie o di mezza età

6. I sintomi compaiono come tossicità ai sali. 4. Crescita rallentata

7. La pianta debole è vulnerabile a malattie e insetti infestanti

9B. Le punte delle radici deperiscono

Eccesso / Carenza

Eccesso / Carenza

Eccesso / 6. La formazione delle cime è lenta e debole

POTASSIO

b /H IRJOLH SL» YHFFKLH LPSDOOLGLVFRQR e sono colpite da clorosi

7b. Le nuove foglie sviluppano lamine fogliari sottili 7a. Le foglie nuove sviluppano clorosi fra le venature

1. Le foglie giovani diventano dal color giallo lime a giallastro e la crescita è rallentata

SULFUR 7. Nel complesso la pianta cresce meno e sviluppa normalmente fogliame di color verde scuro più piccolo

2. I margini, le punte delle foglie diventano di color ruggine e “bruciano"

3. Le punte delle foglie possono bruciare, diventare scure e inarcarsi all’indietro

7c. Le punte e il contorno delle foglie sono bruciati 7d. La distanza internodale è inferiore

4. La ramificazione del gambo potrebbe aumentare

7. Provoca carenza di calcio, magnesio, zinco e ferro 7e. Le foglie inferiori si arricciano e si sviluppano delle macchie

5. La fioritura ritarda e diminuisce

6. La zona radicolare è acida

3. I gambi spesso s’indeboliscono, diventano sottili e a volte fragili

ZINCO 2. Con l’aumentare della carenza, le venature delle foglie ingialliscono e manca corposità

8. Le punte e il contorno delle foglie potrebbero scolorirsi e bruciare in caso di forte eccesso

4. Potrebbero apparire delle striature lunghe di color viola sul gambo, se la pianta ha carenza nutritiva nel suo complesso

5. I gambi spesso diventano legnosi

7f. Le punte delle radici avvizziscono

5. Il sovraccarico di zinco è molto raro ma estremamente tossico. Le piante gravemente tossiche muoiono rapidamente

6. Lo zinco in eccesso interferisce con la c apacità del ferro di funzionare adeguatamene e porta a una carenza di ferro


UTRIENTI NELLA CANNABIS Tracce di elementi

Carenza

Eccesso / Carenza

Eccesso / Carenza

1. Il gambo, la punta e le radici crescono in modo anormale

2. I germogli sembrano bruciati e possono contorcersi

1. Le foglie giovani e i germogli si avvizziscono, si piegano e possono deperire

CLORO

1. Le punte e il contorno delle foglie bruciano, diventando color bronzo

3. Alcune macchie necrotiche si sviluppano fra le venature delle foglie

4. Le foglie s’ispessiscono e diventano fragili

5. Si sviluppano alcuni piccoli gambi sugherosi di color ruggine

COPPER

2. Le punte e il contorno delle foglie diventa da verde scuro a grigio rame e si piegano

4. La crescita è in generale più lenta 5. Clorosi di ferro fra le venature

4. Le foglie giallastre-color bronzo sono più piccole e ci mettono più tempo a svilupparsi

6. Crescono meno rami

/D FUHVFLWD ª OHQWD H OD UHVD GLPLQXLVFHb bb

2. Le foglie giovani diventano di color verde chiaro e avvizziscono

5. Le foglioline sviluppano punte e contorno bruciati

6. Le punte delle radici spesso si gonfiano, perdono colore e smettono di allungarsi

3. Le radici sviluppano punte spesse e crescono male

7. Le radici iniziano ad avvizzirsi, o a ispessirsi e la loro crescita rallenta

Nota: Sia una grave carenza, che un forte eccesso di cloro hanno gli stessi sintomi: foglie color bronzo.

Carenza

Eccesso / Carenza

Eccesso / Carenza 4. La crescita rallenta e il raccolto diminuisce

1. Le foglie giovani mostrano per prime i segni di clorosi fra le venature 2. Le macchie necrotiche (morte) si sviluppano sulle foglie maggiormente colpite, che impallidiscono e cadono

4. Le foglie cadono

MOLIBDENO

FERRO 5. Le foglie diventano di color bronzo, con piccole macchie di color marrone scuro

6. Provoca una carenza di ferro

1. Le foglie giovani e i germogli sviluppano clorosi fra le venature a partire dall’estremità opposta della punta della foglia

1. Nei climi freddi, le foglie più vecchie e di mezza età ingialliscono con possibile clorosi fra le venature

3. Un chiaro segno di carenza di manganese consiste nel color verde scuro del contorno attorno alle aree colpite da clorosi fra le venature

2. Le foglie si distorcono e il contorno secca

2. Con l’aumento della carenza, la clorosi fra le venature colpisce più foglie e foglie più grandi

5. Le foglie scoloriscono 3. Le foglie cadono

4. I sintomi si diffondono dalle foglie più giovani a quelle più vecchie con il progredire della carenza

3. Le foglie possono sviluppare necrosi e cadono 6. L’apporto di fosforo è a rischio e alcuni segni compaiono sulle foglie inferiori

INTRODUZIONE GRAFICO NUTRIENTI SOFT SECRETS

Nutrienti mobili e immobili

Carenza 1. Le foglie nuove e giovani mostrano clorosi fra le venature, sviluppano lamine fogliari sottili e piccole che si contorcono e si arricciano

2. Spesso le punte dei gambi non riescono ad allungarsi e i germogli spuntati “si raggruppano”

Evitate i problemi nutritivi con: ȩ &LUFROD]LRQH GȢDULD ȩ $UHD]LRQH ȩ 7HPSHUDWXUD GHOOȢDULD ȩ 8PLGLW¢ GHOOȢDULD ȩ /XFH DGHJXDWD ȩ $FTXD SXOLWD ȩ 7HUUHQR RUJDQLFR ȩ 0DQXWHQ]LRQH FRVWDQWH

1. I nutrienti immobili mostrano una carenza di nutrienti e un eccesso sulle foglie più nuove

3. Le punte delle foglie e poi il contorno, scoloriscono e bruciano

4. Si riduce la distanza internodale, i nuovi germogli, come anche le cime, crescono lentamente e possono diminuire drasticamente la resa

2. I nutrienti mobili mostrano carenza e eccesso sulle foglie più vecchie

Lo schema unico “Carenze ed eccesso di nutrienti nella cannabis” è stato tratto dal capitolo “Nutrients” della Cannabis Encyclopedia. Questo schema di facile lettura illustra cosa comportano la carenza e l’eccesso di 13 nutrienti diffusi. Il 14° disegno illustra la differenza fra nutrienti “mobili” e “immobili”. Questo schema deve essere integrato dalle descrizioni complete contenute nella Cannabis Encyclopedia, pubblicata di recente (aprile 2015), 596 pagine, formato 26.4 x 21.6 cm, più di 2.000 immagini, disponibile su amazon.co.uk (£23,39) e online negli altri negozi Amazon (€46,79). La Cannabis Encyclopedia sarà tradotta e pubblicata in spagnolo nell’autunno del 2016.

3. L’accumulo tossico di sali blocca i nutrienti portando a carenze ed eccessi 5. Uno scolo per l’irrigazione è necessario per una crescita sana

4. Un’eccessiva irrigazione è pratica diffusa. Provoca carenze ed eccessi nutritivi. Affoga e fa marcire le radici

Copyright 2015, Jorge Cervantes, Illustrazioni di: Chris Valdés


34

BY

ED ROSENTHAL

MUFFA DELLE RADICI E ASCOMICETO Milioni di coltivatori in tutto il mondo hanno il problema della muffa delle radici e dell’ascomiceto appena prima del raccolto, anche se queste malattie possono colpire le piante di marijuana in qualsiasi momento. L’esposizione di una coltura alle malattie è spesso dovuta a condizioni ambientali quali temperatura, umidità, luce, flusso d’aria, pH e nutrienti. Le muffe crescono laddove trovano il giusto livello di umidità, temperatura, condizioni di acidità e una fonte affidabile di nutrimento. Si possono fare molte cose per proteggere le piante da queste malattie.

/D PX΍D grigia attacca le piante outdoor in presenza di elevati livelli di umidità o pioggia.

/D PX΍D grigia e un po’ di ascomiceto hanno infettato questa cima di sativa.

MUFFA GRIGIA (BOTRYTIS CINEREA, BOTRYOTINIA FUCKELIANA – MUFFA DELLE RADICI) Le spore di muffa grigia sono trasportate dall’aria, quindi sono sempre in contatto con le foglie delle piante, le loro potenziali ospiti. Ciononostante, hanno bisogno di un ambiente umido e acido per svilupparsi. L’area infetta dapprima appare intrisa e di color marrone. La muffa poi diventa di un grigio argenteo ed è composta indistintamente di migliaia di gruppi di spore di forma simile all’uva. Le condizioni fredde e umide che la muffa predilige si verificano soprattutto all’inizio della primavera e dell’autunno in outdoor, o in aree con poca areazione e umidità in indoor. La Botrytis cinerea spesso si sviluppa nei gruppi di fiori serrati di cannabis dove passa poca aria. La muffa al centro di una cima potrebbe non risultare subito evidente e una cima bella e grande potrebbe invece essere “incava” a causa dei danni provocati dalla muffa. Questo porta al termine comunemente usato di “muffa delle radici”, anche se il suo nome esatto, Botryotinia fuckeliana, sembra il più adeguato a questo tipo di muffa patogena. In outdoor, le cime dense che maturano nei climi freschi e umidi possono essere colpite da questa patologia. Le foglie recise o malate sono anch’esse ospiti perfette per questa muffa. In indoor, una scarsa circolazione d’aria porta a tasche dove si raccoglie l’umidità, il che favorisce la crescita della muffa. La B. fuckeliana è una muffa parassita che può distruggere una pianta o le cime se non le si controlla. Non ha bisogno di luce per crescere e predilige le aree fresche, umide, acide e con poca luce. Se le spore finiscono in un punto acido e umido, crescerà e svilupperà varie serie di ife fungine. Man mano che le ife riempiono l’area, la colonia si comincerà a vedere. La massa di ife si sviluppa formando miceli, di color bianco-grigio, che indicano ovviamente la presenza di una colonia. I miceli assorbono i nutrienti dalla pianta ospite, distruggendo le foglie e le cime. Vengono secreti enzimi che scompongono la pianta in melma di nutrienti che può assorbire la muffa. Questo provoca i danni peggiori.

di avviare una nuova colonia. Se una spora arriva in un ambiente adatto, germina e porta avanti il ciclo. Le spore che arrivano in un ambiente che non porta a germinazione, rimangono latenti fino a che l’ambiente non cambia. (In un ambiente secco, possono rimanere latenti per anni). Le spore possono entrare nelle colture indoor attraverso il sistema di aerazione, l’abbigliamento o le piante contaminate. Una buona pulizia degli ambienti può contribuire a ridurre il numero di ospiti adatti che si trovano nella coltura, ma prevenire l’ingresso di tutte le spore nella coltivazione non è realistico nella maggior parte dei casi.

Controlli

Il modo migliore per evitare la muffa grigia è quello di non creare un DPELHQWH RVSLWDOH 'DWR FKH OD PXIID VL VYLOXSSD VROR LQ FRQGL]LRQL GL umidità, la prima linea di difesa è quella di controllare l’umidità per tenere i livelli di umidità al di sotto del 50 percento. È più probabile che la muffa grigia sia più grave nelle parti più spesse del canopo, dove la circolazione d’aria è più scarsa. Le piante outdoor più spesse possono essere sostenute con spago o rete per migliorare la circolazione dell’aria. Eliminate i rami interni e deboli per migliorare l’aerazione. I ventilatori possono essere di grande aiuto nella prevenzione della muffa, in quanto rimuovono le sacche di elevata umidità attorno a foglie e fiori. Non nutrite le piante a livello delle foglie per almeno 30 giorni in fioritura, perché si potrebbe intrappolare dell’umidità nelle cime. Nutrite le foglie all’inizio della giornata durante la fase vegetativa e di prima fioritura, in modo che l’umidità sulle foglie o sulle cime possa asciugarsi prima che venga buio. Irrigare la coltivazione all’inizio del periodo di luce o all’inizio della giornata darà la possibilità all’eccesso di umidità sulle foglie di evaporare.

Finché le condizioni rimangono favorevoli e la pianta ospite ha ancora materiale da offrire, la muffa continua a svilupparsi. Al contempo, fa crescere strutture riproduttive che rilasciano spore trasportate dall’aria. Una spora di B. fuckeliana può germinare e maturare per produrre più spore nel giro di qualche giorno.

Tagliate ed eliminate le parti colpite delle pianta o della cima, oppure rimuovetele interamente per ridurre il numero di siti ospitanti potenziaOL 'LVWUXJJHWH LO PDWHULDOH LQIHWWR H LJLHQL]]DWH JOL VWUXPHQWL SHU HYLWDUH che diffondano infezioni. Le parti colpite dalla muffa dovrebbero essere eliminate, anche se le cime non colpite, sulla stessa pianta, potrebbero comunque essere utilizzate.

Un’unica colonia produce miliardi di spore e ciascuna di esse è in grado

'RSR DYHU HOLPLQDWR WXWWL L VHJQL GȇLQIH]LRQH UHWWLILFDWH OH FRQGL]LRQL


35

ambientali. Se le circostanze non permettono di controllare l’ambiente, utilizzate misure preventive come applicare Bacillus subtilis (QST 713, noto con il nome commerciale di Serenade) o un fungicida come Zero Tolerance Herbal Fungicide di Ed Rosenthal, che contiene bicarbonato di potassio. I fungicidi sono più efficaci se usati in modo preventivo, quindi applicateli all’inizio della stagione umida. Alcuni coltivatori utilizzano lo zolfo per trattare le piante a rischio o infette. Può essere applicato sotto forma di polvere, in diossido di zolfo o da vasi di zolfo. Il bicarbonato di potassio previene la germinazione della muffa; il bicarbonato di sodio (bicarbonato) può essere usato in alternativa. Si possono nebulizzare canQHOOD DOJKH ' OLPRQHQH ROLR GL DJUXPL H FDPRmilla, che hanno proprietà antifungine e contribuiranno a controllare l’epidemia.

temperatura di circa 25°C e può germinare con bassa umidità, ma funziona bene anche in condizioni di umidità relativa comprese fra il 40 e il 60 percento, che si trovano generalmente nelle colture indoor. È inibita dall’umidità, come l’acqua nebulizzata, che ne distrugge le spore.

ASCOMICETO

L’ascomiceto (provocato da varie muffe) è il tormento dei coltivatori di marijuana moderni. Sembra quasi zucchero a velo che ricopre le foglie. 'DSSULPD FRPSDUH LQ FHUFKL LUUHJRODUL VX SLFFRle aree della foglia, ma si diffonde rapidamente anche al resto, arrivando a ricoprire l’intera foglia. Le colonie si sviluppano in poco tempo alla vegetazione circostante e in altre aree della coltura. L’ascomiceto attacca soprattutto le foglioline giovani, addirittura di due o tre settimane. La pianta s’infetta quando una spora, chiamata conidio, arriva su una foglia e germina. In poco tempo si sviluppa in un appressorio, una struttura rigonfia che si forma sulla punta di una serie di ife, che si attacca saldamente alla superficie della foglia. Mediante l’appressorio, come perno, la muffa perfora la parete e la membrana cellulare della pianta e inserisce un austorio, una protezione dalle ife per succhiare i nutrienti dall’interno delle cellule della pianta. L’austorio succhia i nutrienti della pianta e li manda alla muffa, indebolendo la foglia e rallentandone la crescita. Nel giro di una settimana, la muffa produce piccoli steli di fungo che rilasciano milioni di spore, pronte a infettare una maggior superficie della foglia. La muffa produce inoltre un altro tipo di struttura, un clesitotecio, che contiene spore. Supera l’inverno in outdoor e può inoltre nascondersi in una serra o in un’area di coltura dopo il raccolto.

Le muffe

Ci sono almeno due tipi diversi di muffe che provocano l’ascomiceto nella cannabis. Una di queste, la Leveillula taurica, si trova più spesso nelle colture umide. La Sphaerotheca macularis è un organismo più virulento. La L. taurica attacca con più probabilità le colture calde. Predilige una

E’ UNA NOTTE TRANQUILLA SUL FRONTE DEL CRIMINE. GANJAMAN SI PRENDE UNA PAUSA.

SOLO DESSERT

VEDIAMO COSA MI HA PREPARATO M-GIRL.

Tipica infezione da ascomiceto: le foglie sembrano essere ricoperte di zucchero a velo

La S. macularis predilige temperature più fresche, ma la razza virulenta che si trova nelle colture indoor e outdoor tollera maggiormente il calore e la luce. Si sviluppa in condizioni di umidità moderata e le sue spore possono vivere nell’acqua per brevi periodi. Nelle serre non riscaldate e in outdoor, le preferenze a livello di temperatura della L. taurica e della S. macularis coincidono, quindi le piante possono considerarsi esposte fra i 15°C e i 30°C. Funzionano abbastanza bene in condizioni climatiche moderate, piuttosto che particolarmente umide. Le spore di entrambe le specie sono trasportate dall’aria. Quando arrivano su una pianta adatta, germinano e iniziano a saccheggiare i nutrienti della stessa. Le spore di S. macularis migrano inoltre con l’acqua in movimento, come le gocce di acqua che cadono di foglia in foglia o trasportate dal vento ad altre piante.

Controlli

A causa di questa fastidiosa modalità di trasmissione, può essere difficile

PROSCIUTTO E FORMAGGIO, DI NUOVO

BEH, IL DESSERT E’ SEMPRE BUONO

GELATINA E CREMA. IL MIO PREFERITO TUTTO BENE IN UFFICIO?


36

Spore di ascomiceto: sono visibili sotto una lente d’ingrandimento da fotografo o sotto una lente di microscopio

dovrebbe passare attraverso la luce. La luce UVC è germicida e colpisce notevolmente tutte le spore fungine che passano sotto di essa. Una volta che una coltura indoor mostra segni di ascomiceto, ci sono vari modi per debellarlo. Se individuato a tempo debito, il coltivatore può potare le parti inette della pianta. È importante disinfettare gli strumenti

prevenire un’epidemia ed è arduo controllarla dopo l’inizio dell’infezione. In un certo qual modo è più nociva degli insetti infestanti, perché rovina ogni parte della pianta con cui entra in contatto, rendendola inutile. Ciononostante, le cime infette possono essere lavorate per il loro contenuto, per la produzione di concentrati come l’hashish estratto ad acqua. In indoor, è particolarmente importante mettere in quarantena le nuove pianta prima d’introdurle nella coltivazione. La filtrazione dell’aria contribuisce a prevenire l’ingresso dell’ascomiceto nella stanza attraverso il flusso d’aria. Se avete dubbi sulle condizioni della stanza, per eventi passati, a livello di ascomiceto, sterilizzate l’area e la strumentazione prima di avviare una nuova coltura. Un’altra misura cautelativa contro l’ascomiceto è quella di aggiungere una luce UVC alla coltivazione. Con l’aerazione, tutta l’aria in entrata

/H LQIH]LRQL GL DVFRPLFHWR VL GL΍RQGRQR YHORFHmente. Tutta la coltivazione è stata infettata

Primo piano di ascomiceto su una foglia di marijuana

utilizzati per eliminare le piante infette e gestire con attenzione il materiale potato per evitare una diffusione accidentale di spore. L’ascomiceto può essere controllato anche facendo molta attenzione alla temperatura. Entrambi i tipi di muffe che provocano l’ascomiceto sono sensibili al calore e smettono di svilupparsi quando le temperature si aggirano attorno ai 32°C. Muoiono velocemente quando la temperatura sale a 38°C. Si può aumentare la temperatura in modo improvviso per uccidere l’ascomiceto, ma se non viene fatto correttamente, potrebbe rivelarsi dannoso per le piante. Le muffe muoiono in ambienti alcalini. Regolate il pH della superficie delle foglie in modo che sia alcalino, con un valore superiore a 8, utilizzando bicarbonato di potassio/sodio o pH Up. Questo rende la superficie delle foglie inospitale per l’ascomiceto.


37

Il silice contribuisce a rafforzare il gambo, funziona come regolatore di alcalinità e ha proprietà fungicide naturali. Ci sono molti modi per aumentare il silice nel terreno o nel substrato di coltura, come l’aggiunta di terra diatomacea, sabbia verde, argilla pirofila e fertilizzanti ad alto contenuto di silice, come Pro-TeKt. Anche lo zolfo viene usato da secoli per controllare l’ascomiceto. Ci sono formulazioni che vengono nebulizzate sulle foglie e lo zolfo può essere utilizzato nei bruciatori per creare diossido di zolfo. Lo zolfo è più efficace nella prevenzione della formazione di ascomiceto, rispetto a quanto non lo sia nel trattare l’infezione. Se usato in modo errato o in concentrazioni troppo eleate, provoca danni alle foglie. Ciononostante, è un metodo di controllo efficace. I nebulizzatori per foglie possono essere acquistati o prodotti per controllare l’ascomiceto. Potete prepararne uno utilizzando olio o thè di FDQQHOOD UDPH DJOLR ROLL GL HUEH SHURVVLGR GȇLGURJHQR ' OLPRQHQH ROLR di agrumi), latte, olio di neem e aceto. Alcuni coltivatori consigliano di alternare queste opzioni per ottenere risultati migliori. Una nebulizzazione contenente latte al 10 percento e acqua al 90 percento può inoltre contribuire a prevenire la germinazione delle spore. Vi sono anche metodi biologici per controllare l’ascomiceto. Se applicato su base settimanale, Serenade fa regredire l’ascomiceto. Un altro ceppo di batteri, il Bacillus pumilus (QST 2808, noto con il nome commerciale di Serenade) produce un composto che distrugge lo sviluppo fungino. Sonata non debella l’ascomiceto completamente, ma funziona bene se usato con Serenade o altre soluzioni per ridurre notevolmente l’infezione. Zero Tolerance Herbal Fungicide e Serenade funzionano sinergicamente per lottare contro l’ascomiceto e per prevenirne l’insorgenza.

CONCLUSIONE

Utilizzando le misure cautelative e le soluzioni illustrate, dovreste essere in grado di controllare queste malattie debilitanti che altrimenti distruggerebbero le vostre cime. Minimizzerete le perdite anche qualora le condizioni ambientali fossero favorevoli per i patogeni.

Sia la muffa grigia (muffa delle radici), che l’ascomiceto possono danneggiare le piante di marijuana dopo tutto il duro lavoro riposto nella coltivazione. Credete ai vostri occhi: se vedete muffa delle radici e ascomiceto, agite rapidamente e trattate le piante in modo completo. (Per esempio, se usate fungicidi, assicuratevi che tutte le superfici infette siano state coperte: sotto le foglie e in profondità nel fogliame, se necessario. Aiuta utilizzare una bacchetta di nebulizzazione). Ciononostante, la manutenzione preventiva è sempre la miglior difesa.


WHAT’S YOUR FAVORITE? SHATTER, WAX, CO2 OIL, KIEF, WATER HASH… NEW! BEYOND BUDS ED ROSENTHAL’S NEW W BOOK PROVIDES S THE INFORMATION N YOU NEED TO MAKE KE AND ENJOY THESE E AMAZING PRODUCTS TS t Full-colorr photos off award-winning g concentrates s

English and German editions available!

t Features thee best gear to o use – from hobby to o professional equipmentt

MARIJUANA GROWER’S HANDBOOK INCREASE YIELD AND QUALITY. SEE THE NEWEST METHODS AND EQUIPMENT THAT SAVE TIME AND ENERGY. Ed Rosenthals Marijuana Growers Handbuch: Jetzt auch auf Deutsch erhältlich!

PROTECT YOUR PLANTS

Das Buch vom besten Lehrer, den ihr euch vorstellen könnt, dem Growtitan Ed Rosenthal aus den USA. Seit Jahrzehnten bekannt durch zahlreiche Publikationen zum Thema Cannabis - jetzt ist sein neuestes Werk auch auf Deutsch erhältlich. Zugreifen!

GROW WITH THE BEST

MARIJUANA MARIJUANA PEST & DISEASE GARDEN SAVER CONTROL Troubleshoot

NOW AVAILABLE IN EUROPE!

Save your garden with safe solutions for you and the environment. Full color, over 100 photos.

problems quickly

“JUST SAY NO TO PESTS” KMC Trading B.V. kmctrading.com SENSI SEEDS sensiseeds.com

GROW IN AG grow-in-berlin.com

Amsterdam Seed Center amsterdamseedcenter.com

NACHTSCHATTEN VERLAG nachtschatten.ch

AMAZON.COM amazon.com/books

VISIT ED ONLINE:

edrosenthal.com


HISTORY CANNABIS

39

La cannabis è la canapa

Alla ultima fiera tenutasi in Italia (Indica Sativa trade a Bologna) ho notato il crescente interesse anche da parte del mercato italiano per la cannabis e i suoi derivati. Ho visto diversi estratti al CBD, sia con solvente che senza, ma la cosa che più mi ha colpito sono stati i numerosi stand di trasformatori industriali di granella e fibra di canapa. Ovviamente la nutraceutica è il filone che più ho visto rappresentato, e mi sarei stupito se non fosse stato così, avendo in Italia una cultura alimentare preziosissima. Purtroppo i nostri delegati al governo non si sono ancora accorti, o forse preferiscono volgere lo sguardo altrove, di CBG delle molteplici potenzialità della cannabis.

La cannabis è una pianta polivalente: dalle applicazioni industriali alle applicazioni ludiche fino all'utilizzo terapeutico, sono numerosi i settori d'interesse dei prodotti e dei derivati di questa pianta. Codesta pianta è una pianta erbacea a ciclo annuale, alta dai 50 centimetri fino ai 5 metri ed oltre, con una radice a fittone e un fusto ramificato ricoperto a fine fioritura di interessanti tricomi secernenti resina contenente, in quantità differenti, cannabinoidi differenti tra i settanta ad oggi isolati e riconosciuti. I cannabinoidi non hanno una funzione ben chiara nelle piante di cannabis ma sono terpenoidi con spiccate proprietà farmacologiche per gli animali, incluso l'essere umano. Si veda a tal proposito il ruolo degli endocannabinoidi, molecole cioè prodotte dal nostro corpo ed in grado di legarsi ai medesimi recettori dei fitocannabinoidi. Le specie di cannabis al mondo sono argomento di gran dibattito, attualmente si possono ricondurre tutte le varianti alla specie sativa anche se capita spesso di imbattersi in cannabis afghanica o ruderalis o nelle subspecie indica, chinensis, vulgaris... La pianta è la medesima: solamente negli ultimi 30 anni è stata effettuata una coscienziosa e fortissima selezione artificiale tramite il breeding selettivo. Il breeding selettivo ha fatto sì che oggi esista una notevole differenza di prodotto tra la cannabis voluta dagli imprenditori agricoli, quella terapeutica per i malati e quella ricercata dai liberi pensatori. Queste differenze si misurano nel portamento, quindi nella forma, e nel contenuto di principi attivi nella resina prodotta: queste differenze fenotipiche non impediscono l'interfertilità tra le sopracitate tipologie, la distinzione è solo indice della finalità d'utilizzo della varietà. Le varietà ad utilizzo industriale sono piante di canapa dal riscoperto utilizzo. Purtroppo l'intera società sembra essersi scordata di esser cresciuta per anni mangiando semi di canapa e vestendo tessuti di canapa. Cristoforo Colombo

GLASVEGAS. PIAZZA GEORGE. ORE 16.20. IL SUPER EROE LOCALE VIENE INVITATO COME RELATORE. SIGNORE E SIGNORI… LO STUPEFACENTE GANJAMAN.

ELEFANTI IN PIAZZA

ad esempio è ricordato in numerose statue in giro per il mondo (come a Barcellona, dove la Rambla arriva al mare) con foglie di canapa. Una spedizione così tecnologicamente avanzata doveva essere equipaggiata col miglior cordame nella miglior fibra più resistente al mondo: la canapa! Provate a chiedere alla bisnonna se ha ancora le lenzuola di quando si sposò, quasi sicuramente sono in canapa e certamente sono ancora in ottime condizioni. Al giorno d'oggi siamo in grado di sfruttare più prodotti della canapa e non solo la fibra, i semi e l'olio dei suoi semi ma anche farina proteica panificabile, solventi industriali, lubrificanti per grandi macchine, carta, biocarburante e naturalmente una delle più veloci biomasse disponibili. Ma non solo. Le varietà disponibili sono numerose e si dividono a seconda della loro attitudine a produrre fibre più lunghe o più granella, senza dimenticare che in Italia avevamo numerose varietà locali di canapa da fibra. Un altro grande campo in cui si è riscoperta la cannabis è la medicina. Magari non come ad inizio novecento quando erano in vendita presso le farmacie degli sciroppi panacee contenenti canapa, ma proprio ultimamente sono stati riscoperti i benefici utilizzi dei cannabinoidi contro numerose malattie, citando i tumori e le malattie neurodegenerative per far due nomi. Uno dei più grandi promotori in Italia, forse anche per il nome già sentito, è stato Rick Simpson, un famoso attivista e divulgatore nordamericano. Grazie al suo blog ricco di testimonianze molti malati hanno potuto accedere a testimonianze utili alle loro patologie. Adesso in Italia abbiamo gruppi di ricerca privati e non sugli endocannabinoidi e sul loro ruolo farmacologico. Le varietà più famose sono gli strain prodotti da Hortapharm bv in collaborazione con GW Pharmaceuticals, pressoché sconosciuti al grande pubblico sono in realtà interessanti varietà virtualmente monocannabinoide, ottenute grazie al breeding selettivo (ossia niente OGM bensì incroci mirati). L'ultimo grande campo che non ha avuto bisogno di riscoperte perché è nato e si è evoluto cambiando radicalmente negli ultimi 30 anni è la cannabis ludica, o ricreativa che dir si voglia. Grazie alla rivoluzione psichedelica degli anni sessanta del secolo scorso la cannabis ludica è rimasta e anzi si è affermata nella cultura comune, poi grazie al lavoro di numerosi breeders ha raggiunto la particolarità dei giorni nostri di essere una pianta produttiva e con un basso numero di foglie rispetto ai fiori, dalla resina interessantissima ricca di sapore ed effetto. Sempre della stessa pianta si tratta, quella definita il maiale vegetale e della quale non se ne butta via nulla (o quasi).

PENSO SAPPIATE DI COSA SONO VENUTO A PARLARE

RIUSCITE A TROVARE IL MAIALE SOTTO COPERTURA FRA LA FOLLA?


40

BELPAESE

I PAZIENTI CHIEDONO RAGIONE DEI LORO DIRITTI VIOLATI

di Enrico Fletzer

TOSCANA IN LOTTA Legale o illegale la cannabis sembra creare gravi fenomeni di dissonanza tra i politici e tra i media della provincia. Basti pensare alle ultime dichiarazioni del governatore Enrico Rossi, apparentemente inconsapevole di aver firmato una legge regionale sui farmaci cannabinoidi che ne propone un allargamento. Insomma, improvvisandosi medico, Rossi ha fatto una gaffe dopo l'altra. Di pari passo, le istituzioni toscane da lui controllate la legge né la conoscono né la applicano. O, se lo fanno, con dei parametri demenziali, come nel caso dei dosaggi “omeopatici” riportati da numerosi pazienti La malasanità non è certo una delle prerogative della Toscana, considerando i risultati positivi di una regione dove affluiscono molte donne che qui riescono ad accedere alla interruzione volontaria di gravidanza resa quasi impossibile nel vicino Lazio. Qui è possibile curarsi in completa sicurezza e l'atteggiamento dei medici è considerato laico e progressista. Per la canapa medica la Toscana sembrava essere il paradiso. Con una legge alla cui stesura hanno lavorato le organizzazioni dei pazienti, almeno sulla carta tutto dovrebbe essere a misura d'uomo. Ma l'apparenza inganna, perché evidentemente, oltre a non essere di fatto spiegata alle categorie interessate, la legge non viene fatta rispettare a partire dai soggetti istituzionali che l'avevano promossa. Una legge che garantirebbe almeno sulla carta un certo grado di cure ed assistenza. In effetti tutti i riferimenti sono ancora quelli della precedente normativa locale anche se ogni Regione ha la legittima facoltà di porre paletti e limitazioni supplementari rispetto alla normativa quadro, per i farmaci che passa tramite il suo SSR. Una situazione orwelliana alla faccia della legalità sbandierata e che non corrisponde ad uno stato di diritto. Anche per questi motivi il collettivo Pazienti Impazienti Cannabis ha descritto con molta professionalità e con largo eco tra i delegati ONU all'interno della 58ma Commissione Droghe Narcotiche delle Nazioni Unite, come l'attuativa di una normativa relativamente liberale sulla cannabis terapeutica renda in realtà molto difficile la vita dei pazienti del nostro paese e nonostante le dichiarazioni propagandistiche sbandierate a Firenze e a Roma che potrebbero anche avere il l'obiettivo di disincentivare condotte di autoproduzione. Le uniche spesso in grado di soddisfare i pazienti.

regolata dalla Legge Regionale n. 18 del 2012 e nella successiva Deliberazione della Giunta Regionale n. 988 del 10/11/2014 ove si trovano gli “indirizzi procedurali ed applicativi”. Le Associazioni lamentano come i soggetti a vario titolo coinvolti nell’erogazione del servizio pubblico in questione siano fatti oggetto di informazioni non attualizzate, congruenti, chiare e coerenti con la disciplina regionale. Queste informazioni si trasformano in una ennesima fonte di confusione per gli addetti al settore e di nocumento per i pazienti. A questo proposito, in un’ottica di leale cooperazione tra soggetti del terzo settore ed Istituzioni, è di fondamentale interesse per tutti i pazienti ricordare che i cannabinoidi possono essere prescritti per tutte le malattie, per le quali esistano studi clinici in letteratura. Che non esiste, infatti, alcun elenco di patologie per le quali sia lecita o non lecita le prescrizione di preparazioni galeniche magistrali a base di cannabinoidi e di come il concetto di “off label” non si applica ai farmaci galenici magistrali. Ultima considerazione: la legge non prevede “centri autorizzati” o non autorizzati alla prescrizione della cannabis.

OLTRE A NON ESSERE DI FATTO SPIEGATA ALLE CATEGORIE INTERESSATE, LA LEGGE NON VIENE FATTA RISPETTARE A PARTIRE DAI SOGGETTI ISTITUZIONALI CHE L'AVEVANO PROMOSSA Ma com'é noto le vie del mercato e della politica sono infinite. Non tanto infinite sono le vite dei pazienti il cui benessere psico-fisico viene costantemente calpestato dal sistema sanitario e da quello politico. Considerando in prospettiva una possibile evoluzione in senso monopolistico della distribuzione dei farmaci cannabinoidi da parte dei militari di Firenze, tutto quel che succede in Toscana assume una forte rilevanza a livello nazionale. Anche per questi motivi l' Associazione Cannabis Terapeutica, Pazienti Impazienti Cannabis, LILA Toscana, Andrea Tamburi e la Luca Coscioni hanno incaricato l'avvocato Giovanni Gori di ristabilire la legalità dei trattamenti terapeutici con farmaci cannabinoidi. Nella lettera le associazioni puntualizzano come la prescrizione e l’erogazione dei farmaci cannabinoidi da parte del servizio pubblico nella Regione Toscana sia

Sarà una delle tante conseguenze inattese del proibizionismo ma anche di certe persone bene intenzionate ma male informate, ma spesso gli organi di informazione tralasciano di sottolineare come in Italia come in Toscana tutti i medici siano autorizzati alla prescrizione nei limiti previsti dalla vigente normativa nazionale mentre tutte le prescrizioni, fatte a norma della Legge Regionale, sono a carico del Servizio Sanitario. In quest’ottica e con questa finalità, le associazioni e il loro legale hanno invitato gli Enti in indirizzo a fornire la più ampia informazione a tutti gli interessati e alla sostituzione immediata della modulistica corrente ad uso interno ospedaliero, che risulta non aggiornata. Siamo all'ultimatum per ristabilire la legalità violata che si basa su argomenti di diritto civile e penale: “Essendo ormai ad oggi trascorsi 180 giorni dalla pubblicazione della DGRT 988/14 nel Bollettino Ufficiale Regionale della Toscana, il protrarsi di tali condotte non trova più legittima giustificazione”.




PUNTO LEGALE

Erano settimane che la Segretaria del Partito Radicale, Rita Bernardini, postava sulle sue pagine Facebook e Twitter le foto della coltivazione di canapa medica che aveva installato sulla sua terrazza. 56 piantine cresciute in ottima salute – grazie anche a un cartonato di Giovanardi a fungere da spaventapasseri – sono state regolarmente repertate e sequestrate dagli agenti delle forze dell'ordine, arrivati su mandato della Procura di Roma. Quella di Rita Bernardini voleva essere l'ennesima provocazione, l'ennesimo atto di disobbedienza civile per puntare i riflettori su quello che, nonostante i recenti cambiamenti in materia di legge, continua ad essere una condotta ambigua. “Voglio essere arrestata come tutti gli altri cittadini”, scriveva sui social network ma al momento la coraggiosa e testarda segretaria dei Radicali è soltanto indagata per il reato previsto dall’articolo 73 DPR 309/90 (divieto di coltivazione di piante di marijuana). Sequestro delle piante sì, ma nessun arresto dunque per la segretaria dei Radicali. “Perché non sono finita in prigione? Le persone normali sono arrestate per molto meno – racconta lei stessa a ilfattoquotidiano.it – Il vero motivo è che si vuole mettere il silenziatore su un argomento scomodo, come la legalizzazione della cannabis. Così come è stata messa a tacere la relazione della Direzione nazionale Antimafia che quest’anno si è espressa per la depenalizzazione delle droghe leggere”. La speranza di Rita Bernardini, quindi, era di finire in manette proprio per dare maggiore risalto alla lotta che da ormai 30 anni il partito dei Radicali sta portando avanti per la legalizzazione e l’uso terapeutico della cannabis. “Non importa, spero sarò arrestata la prossima volta – continua la segretaria dei Radicali – In questi giorni mi rimetterò a piantare. Tanto i semi non mancano”. Quella di Rita non era certo la prima volta. Il suo meraviglioso terrazzo romano riempito di piantine

43

La legge non è uguale per tutti COLTIVAZIONE: ANCORA TROPPA CONFUSIONE E TRATTAMENTI IMPARI Dal sequestro senza conseguenze delle 56 piante di marijuana coltivate in aperta disobbedienza da Rita Bernardini ai recenti e numerosi arresti di numerosi growers, soprattutto nel sud d'Italia. La nuova legge pare ancora di difficile interpretazione e le cronache recenti restituiscono scenari agli antipodi in fatto di coltivazione domestica, dove però le misure cautelari. di Giovanna Dark

di marijuana era finito deliberatamente sui social network per altre tre volte e per altre tre volte l'ex deputata si è pubblicamente autodenunciata. Della prima ve ne abbiamo dato conto anche noi di Soft Secrets nel numero 5 del 2012, quando era ancora una deputata a Montecitorio. Ha replicato l'anno dopo, nel 2013, con la consegna della marijuana a malati gravi, filmando personalmente la cessione e consegnando tutto il materiale filmato alla Procura di Foggia. Il terzo raccolto, invece, è stato distribuito durante il congresso dei Radicali, lo scorso primo novembre a Chianciano, agli esponenti del Cannabis Social Club di Racale (Lecce) tra cui Andrea

Trisciuglio. Proprio in questi giorni, per la terza distribuzione di marijuana, la Procura di Siena le ha inviato un decreto di citazione diretta in giudizio ma anche stavolta niente manette. Quest’ultima “coltivazione pubblica” – come le precedenti tre – sarebbe stata destinata a malati di gravi. Non a caso, il sequestro di venerdì mattina Bernardini lo dedica nuovamente ad Andrea Triscuoglio dell'Associazione LapianTiamo. Poco dopo il sequestro delle 56 piante di marijuana Benedetto Della Vedova, sottosegretario agli Esteri e promotore dell’intergruppo parlamentare per la legalizzazione della cannabis, ha sottolineato i meriti delle iniziative di disobbedienza civile. Ma “servirebbe più coraggio per governare un fenomeno che oggi, invece che essere regolamentato dallo Stato, è gestito dalle mafie”, continua la segretaria dei Radicali. La Bernardini, nel rivendicare la sua azione, ha quindi risposto all'invito contenuto nel decreto di una possibile sospensione del processo con messa alla prova, laddove l'ex deputata ponesse in essere "condotte volte all'eliminazione delle conseguenze dannose o pericolose derivanti dal reato", ha fatto sapere lei stessa tramite la rete. Possibilità evidentemente rispedita al mittente, sia per convinzione che per avere la possibilità di argomentare in Tribunale le ragioni di una lotta nonviolenta, gandhiana e socratica, finalizzata a cambiare le norme attraverso la violazione consapevole di queste e l'inevitabile passaggio per le Forche Caudine della Legge. Un invito a nozze, per i Radicali, che spesso rivendicano il non essere arrestati come un'arma usata dal "regime" per silenziarli. Perché in realtà, in Italia, quando si tratta di coltivazione di piante di marijuana la prassi è sempre abbastanza chiara e standardizzata: al sequestro del materiale penalmente rilevante (le


44

piante) segue contestualmente la misura cautelare (arresto o domiciliari). Di seguito un piccolo florilegio delle recenti cronache locali che vedono protagonisti coltivatori, più o meno professionali, alle prese con l'attuale legge sulle droghe. AGRIGENTO - Padre e figlio arrestati dalla polizia perché trovati in possesso, nella loro azienda a Licata (Ag), di 3 chili e 400 grammi di cannabis già essiccata e di 20 piantine. In manette sono finiti Carmelo Militano, 48 anni, e il figlio Salvatore, di 21 anni, entrambi incensurati. REGGIO CALABRIA - Due persone sono state arrestate dalla polizia a Montebello Jonico. Si tratta dei fratelli Leandro e Pietro Antonio Stelitano, di 38 e 32 anni, che sono stati arrestati con l’accusa di coltivazione di piante vegetali contenenti il principio attivo della cannabis. I due provvedimenti sono stati eseguiti in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Reggio Calabria su richiesta della Procura della Repubblica. Il provvedimento restrittivo scaturisce dal ritrovamento nell’abitazione di Pietro Antonio Stelitano, nella quale dimorava anche il fratello Leandro, di 12 piante di marijuana, coltivate in serra per poi, una volta maturate, essere piantate nel terreno. MATERA- Nel giardino della sua abitazione sono state trovate 14 piante di cannabis, tra i 60 e i 90 centimetri, per un peso totale di circa dieci chilogrammi: a Marconia di Pisticci (Matera) la Polizia ha arrestato in flagranza di reato un uomo di 36 anni, con precedenti penali. PALERMO - Aveva creato un piccola ma organizzata serra, con tanto di impianto di irrigazione, ma la utilizzava per coltivare piante di cannabis. Un bracciante agricolo di 64 anni, Natale Badalamenti, è stato arrestato dai carabinieri di Partinico per coltivazione di sostanze stupefacenti. I militari lo hanno sorpreso in contrada Bosco Falconeria proprio nella serra artigianale, accuratamente predisposta e munita di accorgimenti tecnici per la raccolta e l’incanalamento delle acque piovane. Nella serra sono state trovate e sequestrate 36 piante di cannabis, dell’altezza media di circa 1,5 metri. Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, l’arrestato è stato condotto presso il carcere Pagliarelli di Palermo, in attesa del rito direttissimo. BENEVENTO - L'ha deciso il gup Maria Ilaria Romano al termine dell'udienza preliminare a carico di Mena Luisa Sorrentino, 51 anni, casalinga, di Pesco Sannita, che i carabinieri avevano arrestato il 1 agosto dello scorso anno. La donna era finita ai domiciliari – poi era tornata in libertà – perché nella sua abitazione, sistemate sul balcone ed in giardino, erano state rinvenuti 23 piantine di cannabis, 94 semi della stessa sostanza e tre spinelli. Nella stessa occasione i militari avevano anche sequestrato un bilancino di precisione. Da qui la richiesta di rinvio a giudizio

avanzata dalla Procura, che il giudice non ha però accolto, stabilendo di non doversi procedere nei confronti dell'imputata FIRENZE – I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della compagnia Carabinieri di Montecatini Terme, a conclusione di mirati accertamenti, hanno eseguito una perquisizione personale e domiciliare sul conto di B.A. 40enne residente a Pieve a Nievole avendo motivo di ritenere che potesse detenere sostanze stupefacenti. In effetti, nella mansarda dell’abitazione, in un armadio adibito a serra, venivano rinvenute complessivamente 11 piante di “cannabis indica” (canapa indiana) invasate e dell’altezza media pari a circa 70 centimetri. Inoltre il medesimo deteneva un involucro con all’interno cinque grammi di marijuana nonché materiale vario utilizzato per la coltivazione ed essiccazione delle piante. Tutto sottoposto a sequestro, mentre per l'uomo sono stati disposti gli arresti domiciliari. Ora, non è che in questa sede ci prema fare il classico discorso qualunquista (o gggentista, come calza di più al XXI° secolo italiano) per cui i politici fanno quello che gli pare “coi nostri sooooldiiiiii!!!!!1!!11” (N.d.A. un grazie a Danilo Masotti per l'ispirazione) e non finiscono nemmeno in galera. Certo la classe politica attuale non brilla per trasparenza ed onestà ma non è questo il punto. Il gesto plateale di Rita Bernardini ha il merito di sottolineare l'ipocrisia di certa magistratura che con piacere si infila nelle tante ambiguità della legge scritta per decidere della sorte dei cittadini che si trovano a giudicare. Su questa rubrica l'abbiamo ribadito spesso e volentieri: in Italia la tendenza della magistratura e delle forze dell'ordine in merito alle droghe è di giudicare in modo quasi assolutamente arbitrario. Le sentenze formulate negli ultimi 20 anni confermano che la gravità del reato non è valutata in base a criteri standard, ma in realtà è quasi sempre filtrata dalla percezione personale del problema che il singolo giudice ha. Molto spesso la stessa Cassazione si è contraddetta emanando, anche nel giro di pochi mesi, sentenze discordanti sulla coltivazione di piante di marijuana. E quello che riceviamo dalle cronache locali conferma a pieno la situazione di ambiguità che si vive nei tribunali italiani assieme alla sensazione di totale impotenza che troppo spesso si trovano a vivere gli imputati. Che sia medica o più volgarmente ludica la cannabis rimane una pianta. Una pianta tra l'altro infestante. Che questa sua caratteristica possa essere d'aiuto nel dibattito sulla legalizzazione ce lo auguriamo. Nel frattempo è bene che la politica, le forze dell'ordine e la magistratura in particolare, facciano finalmente pace con loro stesse e con la cittadinanza, e si decidano ad eliminare ogni residuo di ambiguità che ancora oggi permane nella nuova legge voluta dal governo Renzi.



Perché?

Perché no?

Per nulla serio

Compra www.seriousseeds.com


GREEN VIBES

Il 23 luglio ricorrerà l’anniversario della nascita di H.I.M. Haile Selassie I Ras Tafari. Con l’intento di invogliarvi ad approfondire, mi limiterò a introdurre l’argomento con qualche informazione a mio avviso fondamentale. Molti di voi ameranno il reggae e si saranno spesso chiesti il significato di alcuni slogan o termini ricorrenti in questo genere musicale. Spero che di seguito riuscirete a trovare qualche risposta.

47

Rastafari: una rivelazione mistica

Rastafari è una cultura fondata sul senso di pienezza, pienezza dell'amore per Dio, delle facoltà umane al Suo servizio e dell'esperienza mistica. La nostra identità religiosa non è regolata da “dogmi” tesi come concetti spirituali astratti ma è fondata sulla “Livity” ovvero la manifestazione della Fede e la sua esperienza concreta. I rasta si impegnano ad onorare nei pensieri nelle parole e nelle opere l’esempio del Re, al meglio delle proprie abilità. Ogni rasta definisce se stesso, i propri fratelli e Jah con un’unica espressione pronominale: I and I.

La parola “rasta” deriva dalla contrazione di “Ras Tafari”, espressione etiopica che indica Tafari Maconnen, uomo storicamente esistente ed Imperatore d'Etiopia dal 1930 con il nome di Qadamawi (Primo) Haile Selassie. Stando alle sacre scritture, la Regina di Saba, sovrana dell'Etiopia, fece visita a Salomone, amò il Re nella carne e generò la dinastia davidica di cui Haile Selassie I fu ultimo esponente e sigillo. In questa Personalità noi rasta abbiamo riconosciuto il Cristo Gesù nella Sua Seconda Venuta a compimento delle profezie bibliche enunciate nell'Antico Testamento ebraico e nel Nuovo Testamento cristiano. Definendoci “Rastafari” affermiamo di essere Suoi figli, discepoli e confessiamo la nostra Fede riconoscendolo come unico Dio.

E ora sfatiamo qualche luogo comune. Un rasta non può essere omofobo o razzista, un vero rasta si astiene dal giudicare le persone in quanto solo Jah può giudicare. Mettersi al posto di Jah giudicando il prossimo è uno dei più grandi peccati che un uomo possa compiere, è diabolico. Un vero rasta non può essere maschilista, rispetta la propria compagna come una regina. Non a caso la donna Rastafari viene detta “queen”. I and I rasta segue la legge del Vecchio Testamento attenendosi per tanto al codice comportamentale in esso contenuto. La dieta sarà quindi quasi esclusivamente vegetariana, anche se alcuni tipi di carne sono consentiti. I and I rasta segue prevalentemente un’alimentazione “Ital” ovvero “naturale”. Non sono consentiti piercing, orecchini, tatuaggi o qualsiasi altra deturpazione del corpo che causi ferite. I and I rasta si astiene dal gioco d’azzardo, dalla politica, dalla violenza.

Haile Selassie fu il primo statista a scendere in guerra contro il fascismo e il primo a sconfiggerlo. Fu Padre fondatore delle Nazioni Unite e originale firmatario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Fu artefice del primo grande progetto di unificazione continentale della storia, l'Organizzazione dell'Unità Africana, nonché fondamentale sostenitore della de-colonizzazione e dell'uguaglianza delle razze e dei popoli. Rastafari I è una rivelazione mistica, non uno stile di vita pseudo freakettone o una moda. Molti di noi fanno un voto facoltativo, il “Nazireato” (Numeri 6,1-21). Il voto di Nazireato consiste perlopiù nell’astenersi da qualsiasi bevanda alcolica o prodotto della vigna, astenersi dal consumo di qualsisia tipo di carne o contatto con carogne e cadaveri. Il nazireo deve inoltre consacrare il suo capo astenendosi dal taglio dei capelli e favorendo così involontariamente la formazione di nodi che poi si trasformeranno nelle tanto rinomate “treccine” o “dreadlocks”.La cannabis ha un ruolo celebrativo e meditativo

l’unica differenza di peso è la credenza che una volta compiuto il giudizio finale si salveranno solo 144 mila eletti. Questa credenza deriva da un interpretazione di un passo della Bibbia: Apocalisse 7,9.

ed è anch’essa assolutamente facoltativa, molti fratelli infatti non ne fanno uso. Ci sono tre “order” differenti di rasta: Nyahbinghi, Boboshanty e 12 Tribes of Israel. Il Nyahbinghi Order ha un approccio biblico cristiano e incentra la figura di Haile Selassie come unico Dio, Gesù nella sua seconda venuta. Bob Marley, Peter Tosh, Dennis Brown erano Nyahbinghi e moltissimi altri artisti,

compreso me, appartengono a questo ordine. I Boboshanti invece incentrano il loro credo sulla venerazione di tre figure che rappresentano la Trinità. Haile Selassie I, Marcus Garvey e Prince Emanuel. I Boboshanti sono facilmente riconoscibili per i loro vistosi e tipici turbanti usati per coprire i dread locks. Capleton, Sizzla, Anthony b sono artisti di fede Boboshanti. I 12 Tribes Of israel sono molto simili ai Nyahbinghi,

Se siete curiosi e volete approfondire l’argomento vi invito a fare una ricerca in rete e a mettervi in contatto con i fratelli. Vi invito poi a consultare www. rastafari-regna.com un sito valido curato dai fratelli, che sicuramente risulterà interessante ed esplicativo. Ci tengo a precisare che questo articolo ha la sola pretesa di dare qualche informazione basica a chi non ha mai sentito parlare dell’argomento o ha comunque una scarsa conoscenza al riguardo. Jah non abbandona mai chi lotta, Jah non abbandona mai nessuno. Alla prossima fratelli e sorelle. di Babaman alias Uragano


VIA ROSOLINO PILO 14, MILANO - INFO@GREENTOWN.IT - 0236510646


GROWING

49

Rapidamente alla produzione Questo articolo è in realtà un breve compendio di coltivazione che ho scritto il mese scorso per un amico da poco ammalatosi di cancro, al quale è stato consigliato informalmente di attenuare gli effetti collaterali della chemioterapia con la cannabis. In Italia si può richiedere il Bedrocan® ed ottenerlo legalmente presso la farmacia di quartiere, mentre dove vive il mio amico si possono coltivare poche piante per consumo proprio, ma non è disponibile nessun farmaco a base di infiorescenze di cannabis. di CBG Prima di tutto misura lo spazio dove vuoi coltivare e incastraci l'armadio da coltivazione che meglio ci si adatta, evitando mansarde e sottotetti perché sono troppo caldi d'estate mentre bisogna stare attenti a lavorare nelle cantine per via della troppa umidità presente. Il vantaggio di utilizzare un grow box di quelle in commercio, con le prese d'aria richiudibili e una cerniera anti intrusione luminosa, sta proprio nel non doversi costruire un armadio con le dovute caratteristiche. In più non dimenticare che un grow box viene già rivestito internamente con un materiale plastico e riflettente di colore bianco lucido così da riflettere meglio la luce del bulbo. La potenza del bulbo è commisurata all'area da illuminare e in un box da 140 per 140 centimetri

lontano dalle piante si agevola l'evapotraspirazione quindi per dirla in parole povere si contribuisce a velocizzare la pianta. Con l'ultima frase non voglio dire che si riesca a raccogliere prima del dovuto, semplicemente la pianta con una buona ventilazione addosso assorbe più velocemente acqua e nutrienti dal substrato. Spesso oltre alla ventilazione si ricorre a delle speciali reti tipo quelle per sostenere le piante rampicanti, per evitare la rottura dei rami sotto il peso delle cime fiorite. Una valida alternativa, anche se molto laboriosa, è conficcare vari paletti di sostegno nel vaso e legarvi i singoli rami.

trova spazio un bulbo da 600 Watt. La tecnologia migliore per ora è l'alta pressione di sodio conosciuta anche come HPS, una luce dal colore arancio-giallo caldo molto simile alla luce dei tramonti estivi. I bulbi per la vegetativa invece si chiamano MH, acronimo di ioduri metallici, dal colore bianco freddo con toni blu. Ogni bulbo che sia MH o HPS necessita di un ballast dello stesso wattaggio e di un riflettore. Un buon riflettore restituisce una luce ben distribuita su tutta l'area di coltivazione, proprio a causa delle differenti superfici scelte dai coltivatori sono nati dei riflettori con particolari conformazioni per venire incontro ad ogni misura. Il riflettore può anche contribuire a ridurre il calore sviluppato dal bulbo acceso: è il caso dei riflettori raffreddati ad aria come il famoso tubo di pirex collegato al sistema di estrazione aria e conosciuto come cooltube. Abbiamo appena accennato al sistema di estrazione aria perché come tutti gli esseri viventi anche le piante hanno bisogno di un buon ricambio di aria in un ambiente salubre. Proprio per questo motivo si utilizzano gli estrattori d'aria, ovviamente un poco sovradimensionati a causa della perdita di carico data dal filtro e dalle eventuali curve delle tubazioni. La soluzione corretta è sempre scaricare all'esterno l'aria calda. Un ulteriore accorgimento è il filtro all'aria in entrata anche nei casi di entrata passiva, non vorrai mica trovare l'oidio nei tuoi fiori? Questo è uno degli errori più comuni tra i principianti che ignorano l'importanza di pulire l'aria in entrata da polveri, agenti patogeni e contaminanti in genere. I seedmakers più importanti utilizzano anche un hepa filter, cioè un filtro capace di trattenere anche i pollini eventualmente fluttuanti di modo da limitare spiacevoli sorprese al momento della raccolta. Sempre parlando di aria non puoi dimenticare un paio di ventilatori per muovere l'aria all'interno ed evitare pericolosi ristagni d'aria. I ristagni d'aria si hanno quando aria fortemente umida permane attorno alle piante creando condizioni favorevoli allo sviluppo ed alla crescita delle muffe. Inoltre spostando l'aria umida

A questo punto non ti manca altro che il substrato in cui crescere le tue piante. Qui puoi scegliere tra la coltura minerale e quella organica, se preferisci coltivare con un fertilizzante di sintesi allora la tecnologia per sfruttare appieno le sue potenzialità è l'idroponica mentre se preferisci una coltivazione organica devi per forza utilizzare il terriccio. Il motivo risiede nella tipologia di nutrienti utilizzati, i fertilizzanti minerali dedicati all'idroponica sono di pronta assimilazione, mentre quelli organici hanno bisogno di un particolare ambiente per espletare appieno la loro funzionalità. Nel prodotto secco che raccoglierai troverai notevole differenza in termini di qualità coltivando in maniera organica, in più qualsiasi tuo intervento sarà effettuato con prodotto a bassa tossicità. In aggiunta non va scordato che l'erba coltivata biologicamente contiene più antiossidanti di quella cresciuta con fertilizzanti di sintesi, ergo dura di più all'aria aperta, conserva meglio i sapori e l'effetto: in pratica ha una più lunga data di scadenza. Quando mi trovo a consigliare a degli utilizzatori terapeutici di cannabis preferisco la coltivazione organica in terra, in quanto i prodotti organici sembrano funzionare meglio. Quindi d'ora in


50 avanti continuerò dando per scontato che la tua scelta sia la coltivazione biologica. In un grow box da 140 centimetri di lato bisogna far entrare il maggior numero di vasi quindi la soluzione più consigliata è una griglia di 4x4 o 5x5 di vasi da 11 litri di capienza. Così si avranno 16 o 25 piante in un metro e quaranta per un metro e quaranta. Il substrato più adatto per i tuoi scopi è un light mix quindi una mescola di terriccio leggero ben areato grazie al discreto contenuto di perlite. I fertilizzanti necessari sono tutti quelli certificati biologici, cioè degli estratti fluidi di fermantati arricchiti con composti di derivazione biologica. Normalmente si dividono in fertilizzanti per crescita

Sostanzialmente è facile quanto difficile. Cioè, siccome coltivi una pianta infestante è facile crescerla. Il difficile è creare un prodotto con determinate caratteristiche organolettiche ma nel tuo caso non crucciarti, l'esperienza contribuirà a formare il tuo pollice verde ma soprattutto il tuo palato. Personalmente non consiglio agli utilizzatori terapeutici uno strain autofiorente perché moltissimi hanno lamentato la scarsa efficacia medicinale, non avendo però trovato riscontro scientifico a causa della scarsa ricerca in merito posso solo ipotizzare questo carattere sia dovuto alla contaminazione con la ruderalis ancora troppo presente nelle autofiorenti definite moderne. Una volta scelto lo strain devi solo interrare i semi e mantenere umido il substrato avendo cura di

Al cambio di fotoperiodo, nel caso ti ritrovi troppe piante, non esitare a buttarle via facendo un poco di selezione artificiale. Nella strana coincidenza per cui tu abbia scelto delle piante autofiorenti allora alla fine della terza settimana a 18 ore di luce dovrai buttare via quelle che ti sembreranno troppo piccole o maldisposte ricordandoti di non dover cambiare fotoperiodo (lunghezza del giorno) per tutta la durata della fioritura.

so quanti giorni consigliarti perché dipende tutto dall'umidità dell'aria nel luogo di essicagione. Un metodo suggerisce di spezzare un ramo di grosse dimensioni e se si rompe con un clack netto allora sarà secco al punto giusto, ma l'esperienza insegna ad imbarattolare il giorno prima di quando farebbe il famoso clack secco così da avere pochi punti percentuali di umidità in più utili a mantenere più fragrante l'erba durante l'elevazione in vasetto di vetro.

Secondo i più esperti non bisogna mai fidarsi dei pacchetti di semi e delle indicazioni ivi riportate quindi armati di una lente ed osserva i tricomi se ti sembrano trasparenti o già opachi, non appena ti rendi conto che la maggioranza è opaco procedi al taglio delle infiorescenze. Qualcuno preferisce

Non stoccare erba bagnata o rischi di gettare al vento i tuoi sforzi per via di muffe e fermentazioni nocive quanto schifose al consumo. La muffa provoca infezioni polmonari se inalata sovente mentre un prodotto fermentato avrà un forte odore di ammoniaca, tanto conosciuto come odore di piscia di gatto.

I SEEDMAKERS PIÙ IMPORTANTI UTILIZZANO ANCHE UN HEPA FILTER, CIOÈ UN FILTRO CAPACE DI TRATTENERE ANCHE I POLLINI EVENTUALMENTE FLUTTUANTI e fertilizzanti per fioritura, più gli stimolatori e l'eventuale attivatore. Non sono tutti obbligatori ma se scegli una linea completa di fertilizzanti troverai tutto ciò di cui ti ho appena elencato. Con una pennetta, cioè un misuratore EC e pH, sei pronto ad iniziare. Su internet trovi numerosi dati di riferimento sul pH ottimale e sull'EC da seguire, coltivando però organico puoi badare solo al pH quindi al grado di acidità di una soluzione e non curarti dell'EC cioè del contenuto di sali disciolti nella soluzione.

eliminare i vasi rimasti vuoti dopo 5 giorni. Quando le piante sono abbastanza cresciute da riempire poco più della metà dello spazio del grow box (se opti per più piante si accorcia la durata della fase di vegetativa) allora puoi mettere in fioritura cambiando la durata della giornata: devi ridurre da 18 ore di luce a sole 12. Le piante continueranno a crescere formando fiori per ancora poche settimane (circa fino a metà fioritura), dopodiché, alla seconda metà di fioritura ingrosseranno le infiorescenze e matureranno la resina terapeutica che ti interessa molto.

tagliare ed appendere le piante intere magari lasciandovi delle fogliolone prendisole affinché riducano la traspirazione e rallentino l'essiccazione, altri ancora spogliano le cime e appendono i singoli rami. Non vi sono metodi migliori di altri per ora, quindi al taglio cerca di rimuovere la maggioranza delle foglie presenti tra i fiori e lascia essiccare appeso in luogo buio, fresco e ventilato ma soprattutto esente da odori e profumi! Una volta appese le cime vanno lasciate seccare, non

Quando l'hai riposta in vasetto puoi già consumarla anche se noterai cambiamenti nel sapore e nel profumo col passare delle settimane, solitamente io assaggio dopo un mese e di nuovo dopo due mesi per valutare quando ha raggiunto il mio gusto. Il tuo prodotto è tra le tue mani, pronto all'uso e con una resina di tutto rispetto sicuramente migliore di quella disponibile sul mercato nero, ormai troppo viziato dalle dinamiche dell'illegalità. Spero di esser stato chiaro e conciso, buona cura fratello!


“Un libro molto atteso.” MAXIMUM YIELD

THE WORLDWIDE REFERENCE

Available from GROWERLINE , PHYTOLITE , and major distributors worldwide. MAMAPUBLISHING.COM


52

VARIETÀ CLASSICHE

Purple Haze

Kali Mist

La genetica Purple, in particolare la Purple Haze stessa, sono oggetto di infinite controversie nella comunità di cannabicoltori. Le basse temperature durante la fioritura hanno un ruolo importante nella comparsa della colorazione violacea, ma negli ulti-

mente raro, se non estinto. Questi ultimi ritengono che la Purple Haze originale fosse un incrocio fra una skunk olandese e una haze tailandese/colombiana e che le discendenti si possano ritrovare in una piccola selezione di varietà outdoor ancora disponibile nei Paesi Bassi. Il fatto che i ceppi di Purple olandese esistenti siano molto simili fra di loro a livello di aspetto, effetto e sapore potrebbe essere spiegato proprio da questa teoria.

mate antocianine, si formano in reazione alle notti più fredde e ai giorni più corti, il che porta all’idea che le cime violacee siano il risultato delle basse temperature. Ciononostante, quando vengono fatte crescere a partire dai semi, la colorazione violacea si verifica a vari gradi – e spesso non si verifica per nulla – a seconda della genetica di ogni pianta. Nonostante ciò, se una pianta

mi anni le varietà che producono toni violacei, blu o rossi – senza aver bisogno di un calo della temperatura – sono sempre più richieste. Nel bel mezzo di tutti questi progressi, la Purple Haze originale apparentemente si è persa, come molti altri ceppi famosi degli Anni Settanta. È difficile mettere in evidenza l’origine e le caratteristiche della Purple Haze originale e alcuni sostengono che non sia mai esistito un unico ceppo autenticamente selezionato che portasse quel nome, ma che il nome indica in generale il colore violaceo, a prescindere dalle origini. Altri sono molto decisi nell’affermare che questo ceppo è realmente esistito ed è diventato estrema-

Questa bellissima Purple Kush mostra toni violacei su tutta la pianta

La maggior parte dei ceppi violacei noti sono a predominanza sativa, hanno effetto cerebrale e rivitalizzante (senza dubbio per la genetica Thai così diffusa nei

che ha tendenza a manifestare toni violacei viene esposta a temperature più basse del normale, l’effetto violaceo s’intensificherà. Questo naturalmente avviene con

L’EFFETTO VIOLACEO INIZIA A ESPRIMERSI VERSO LA FINE DEL CICLO DI FIORITURA lignaggi Purple) e un delicato aroma di uva o giacinto. Spesso le varietà di indica afgane o indiane sono utilizzate per creare ceppi violacei, grazie alla loro resistenza alle basse temperature. Nell’attuale abbondanza di varietà di cannabis, ci sono ceppi con solo foglie violacee, alcuni con toni violacei solo sulle cime e altri che esprimono tale colore su tutta la pianta.

Un esempio di Sweet Purple: i toni violacei compaiono solo sulle cime

L’effetto violaceo inizia a esprimersi verso la fine del ciclo di fioritura, dato che le molecole che riflettono l’estremità rossa dello spettro iniziano ad accumularsi. Queste molecole, chia-

le attuali varietà Purple, che spesso sono così violacee da sembrare quasi nere, mentre gambo e foglie rimangono più chiari e più verdi. La Purple Haze originale si dice abbia questa stessa tendenza. A prescindere dal fatto che le varietà violacee olandesi di oggi siano o meno le discendenti dell’originale, sembra che abbiano molto in comune con la stessa. Ciononostante, l’attenzione è stata concentrata verso ceppi più potenti che diventano comunque violacei anche in indoor, mentre alcune di queste genetiche sono incredibili, è triste che i ceppi originali vengano dimenticati.


INTERVIEW

53

MARCO TRICOMA: UN POLLICE VERDE (TRICOLORE) IN FUGA DALL’IGNORANZA Sono arrivato in Spagna nel marzo scorso per visitare la fiera più in voga nel mondo della produzione cannabica: la Spannabis, evento che si tiene ogni anno a Barcellona, incontro dove convergono gli appassionati più motivati da tutti gli angoli dell’Unione europea. Un grande gala per coltivatori cannabici di ogni tipo. A margine della fiera stessa che si svolge nel week end, ho approfittato della mia visita per poter incontrare i responsabili di differenti CSC (Cannabis Social Club) e capire come funzionano queste associazioni, come sia organizzata la produzione e come sia curata la distribuzione di erba al socio finale. In particolare, un nostro connazionale ha

di Carlos Rafael Esposito dal prezzo del farmaco e soprattutto per colpa di un pregiudizio culturale che la cannabis si porta dietro da decenni. Di seguito per i lettori di Soft Secrets, la testimonianza di Marco un cervello in fuga, o meglio un pollice verde in esilio forzato.

dedicato per due anni e mezzo. Il problema principale era il trasporto. All’inizio mi muovevo con la metro, ma da quando hanno messo i Mossos d’Esquadra all’interno dei locali della metropolitana ho dovuto optare per il taxi. Quindi hai fatto della produzione di talee, in particolare e di cannabis in generale il tuo lavoro? Non lo chiamerei lavoro inteso come sicurezza e stabilità proprio perché quello che faccio è completamente instabile. Potrei dire che la mia attività è più definibile come una vocazione, una passione, piuttosto che un lavoro vero e proprio, infatti io lotto contro qualcosa che non mi va bene. Lavoro contro i governi [NDR. E le loro leggi] e contro parti della medicina attuale. Lavoro per un’educazione onesta sul tema e contro la criminalizzazione di questa pianta. Lavorando in questa direzione credo che la legalizzazione sia poi una naturale conseguenza. La mia passione mi porta anche a impegnarmi per far emergere quel

ricordo che alla fine uscirono 1 femmina White Widow e 4 femmine di Cristal. Noi volevamo raggiungere la stessa qualità delle foto di Soft Secrets e alla fine lo abbiamo fatto! Che tipo di coltivatore ti reputi? Sono un grower a 360 gradi per 365 giorni l’anno, infatti per chi fa il mio mestiere non esistono festivi o domeniche perché le piante sono come gli animali e hanno bisogno di costante attenzione. Svegliarsi la mattina ed essere felice di aver il dovere di passare delle ore fra le piante, la mia passione, rappresenta per me una sensazione bellissima. Io comunque amo coltivare in generale, oltre alla cannabis lavoro anche con piante aromatiche di tutto il mondo. Come impieghi il tuo pollice verde qui in Spagna? Attualmente sono occupato su più livelli. La mia passione personale è occuparmi di genetica come

LA DIFFERENZA FRA COLTIVARE PER IL MERCATO NERO O PER UN CSC È UNA SOLA: LA CURA DELLA QUALITÀ DEL PRODOTTO CHE NEL MERCATO NERO NON È UNA PRIORITÀ avuto il tempo e la gentilezza di raccontarmi la sua storia e, attraverso di essa, tanti aspetti di questa realtà così vicina e al contempo così distante dall’ipocrita normalità del Belpaese. Di Marco Tricoma una cosa sapevo: era un coltivatore italiano emigrato in Spagna al quale mi rivolgevo via social media ogni volta che un mio conoscente online mi chiedeva come poter sperimentare un’alternativa terapeutica a base di cannabis per la propria patologia. Sapevo che nel CSC per il quale Marco lavora, un medico prestava consulenza e quindi ho inviato alcune persone, disperate, a Barcellona per poter provare un rimedio che in Italia è osteggiato, dalla burocrazia,

Caro Marco finalmente ci conosciamo. Raccontaci un po' come sei arrivato fino a qui e come hai cominciato... Sono arrivato in Spagna 8 anni fa e dopo un periodo di transizione ho cominciato subito a coltivare. Mi sono recato presso un grow shop per acquistare tutto il materiale necessario e lo stesso ragazzo del negozio, all’inizio mi ha proposto di acquistare direttamente delle talee e subito dopo mi ha offerto di produrle per conto suo in numero illimitato, dicendomi che me le avrebbe pagate 4,5 euro ciascuna. Considerando che una pianta può arrivare a produrre mensilmente dalle 250 alle 300 talee ho fatto due conti veloci e sono entrato nel mondo dei cloni. A questa attività mi sono

lato della medicina, in questo caso la fitoterapia, che è quanto meno marginalizzato dalle pratiche mediche ufficiali. . Facciamo un breve passo indietro nel tempo. Come hai cominciato in Italia? In Italia sono partito con il tipico coltivo nascosto nel garage costruito con tutto materiale di riciclo, poi, nel 2000, ho fatto il primo viaggio in Olanda dove ricordo di aver trovato il primo Soft Secrets quando ancora non esistevano in italiano. Quella fu la prima volta che vidi una vera installazione indoor come si deve. Tornato in Italia misi su 20 semi regolari di Cristal e White Widow, delle quali

breeder, creando incroci e sviluppando quello che potremmo chiamare il lato ludico della pianta. In particolare al momento sto incrociando SOUR americane su basi KUSH, sempre americane, e sto seguendo un lavoro di incrocio fra Blueberry Haze e Stardawg. L’aspetto sul quale credo sia importante soffermarsi è la longevità della pianta. Molti breeder selezionano la qualità della pianta, ma non la sua longevità e quindi nel tempo le stesse rischiano di perdere proprio le qualità selezionate all’inizio del percorso di coltivazione. Quando, infatti, uno dei due genitori non ha il sesso marcato al 100% la pianta perde potenza col passare del tempo perché smarrisce le qualità selezionate all’inizio. Per come lavoro io prima di mettere una pianta sul mercato


54 ci lavoro sopra come minimo per un anno e mezzo ed in questa maniera posso assicurare una buona stabilità della pianta. Calcola che il primo ciclo di incrocio fra mamma e papà dura 4 mesi, poi ci vuole 1 mese per seccare i semi che rappresentano il nostro F1. Poi si ricomincia a farli germinare, fra gli F1 si seleziona un maschio ed una femmina che rispettino le qualità endogamiche dei suoi predecessori (struttura, fioritura, resina, odore, sapore etc et) che sarà il nostro F2 e così via sino a quando si raggiunge un certo grado di stabilità che significa che l’8090% delle piante hanno caratterisiche molto similari. Alcune genetiche posso aver bisogno di arrivare sino a F5 o F6 per poter essere considerat stabili.

scopo è facilitare l’incontro dei pazienti con un rimedio di qualità testato sul campo. In questo lasso di tempo per lo meno 200 persone ne hanno avuto accesso. Hai pensato a creare delle banche dati in questo senso? Avete pensato di collaborare con medici e ricercatori per sfruttare e mettere in rete queste evidenze aneddottiche?

Per lavoro coltivo per il CSC “Weed you” del quale sono il direttore della produzione e per il quale forniamo più o meno 3,5- 4 Kg mensili per i soci. Raccogliamo ogni mese perché ci basiamo sull’alternarsi di diverse coltivazioni che ci garantiscono un approvvigionamento continuo. La linea di fertilizzanti che utilizzo è BAC un concime completamente biologico, io coltivo in terra con vasi che vanno dai 5 litri agli 11 litri. Cosa cambia nel coltivare per un CSC rispetto a chi produce per il mercato nero? Coltivare per un CSC ti insegna l’etica, intesa come lo scopo per il quale stai coltivando. La differenza fra coltivare per il mercato nero o per un CSC è una sola, nel mio caso la più grande differenza è la cura della qualità del prodotto che nel mercato nero non è una priorità.

Da 3-4 anni a questa parte ho cominciato anche ad interessarmi alle proprietà più strettamente terapeutiche e così due anni fa ho fondato il progetto del dispensario attraverso il quale il mio

Quali sono i prodotti che i soci trovano nel dispensario? La tintura di THC dal 3-al 6 % circa con un’estrazione eseguita con butano e decarbosilizzata successivamente per rendere il THC attivo. Questa tintura è destinata a persone con dolore cronico, soprattutto anziani e per persone con tendenza alla depressione, con problemi di appetito o di affaticamento. Abbiamo poi la tintura alla “Rick Simpson oil” estratta da piante di Moby Dick e Amnesia Haze. Ho adottato in questo caso una cannabis molto ossidata (che contiene proporzioni di cannabinoidi narcotici in maggior concentrazione come CBG/CBD/THCV) e quindi consiglio questo rimedio come terapia più fisica, destinata a chi soffre di spasmi, come anticancerogeno e come medicina palliativa per mitigare gli effetti collaterali della chemio e radio terapia o, per finire, nel caso di malattie neurodegenerative dove effettivamente riscontriamo i risultati più positivi. Infine abbiamo la crema topica preparata a base di olio di oliva e olio di mandorle dolci con l’aggiunta di cera d’api naturale per ottenere la giusta consistenza è antidolorifica, ottima nelle scottature, antisettica e un antinfiammatorio spettacolare nel trattamento della psoriasi.

Quindi breeder per passione e poi?

E per quel che riguarda le potenzialità mediche della cannabis?

di monitoraggio degli effetti della cannabis terapeutica. Purtroppo il rettore, nonostante si sia rivelato un interlocutore interessato e sensibile all’argomento mi ha fatto capire che questa collaborazione non avrebbe potuto cominciare visto che il THC è comunque una sostanza illegale.

Come nasce l’idea di questo dispensario? Sono 5-6 mesi che il medico che ci accompagna in questo percorso sta creando una banca dati di questa sperimentazioni. Personalmente ho provato anche a prendere contatti con l’Università di chimica di Barcellona per proporre una sorta di collaborazione con lo scopo di testare la qualità dei miei prodotti e per avviare un progetto congiunto

L’idea è quella di stimolare il paziente ad autoprodurre questo tipo di rimedi o comunque stimolare la sua curiosità verso questo tipo di soluzioni che purtroppo rappresentano ancora solo una medicina alternativa di nicchia. Ma riassumendo tu sei un grower che produce

medicine a base di cannabis? Attenzione: io non ho nessuna autorità per parlare da medico, mi sento più un alchimista. Proprio per questa ragione, una volta al mese presso il club, viene un vero medico che segue il mio lavoro. Quello che posso dire è che tutto quello che racconto proviene dalla mia esperienza personale applicata a numerose persone che frequentano il club. Io non voglio assolutamente illudere nessuno ne tantomeno magnificare la cannabis oltremodo, quello che io faccio è fornire prodotti di qualità per proporre un’alternativa utile ai vari fallimenti della medicina ufficiale. Cosa manca affinché il tuo lavoro abbia un riconoscimento ufficiale? Una legge onesta che certifichi che la cannabis è una medicina e una classe politica e medica che si faccia realmente carico della salute e del benessere del cittadino. Fino a quel momento i miei rimedi sono utili solo a chi ha la curiosità o la disperazione per provarli. Cosa cambia fra il nostro paese e questa parte della Spagna, per chi si vuole curare con la cannabis? La cannabis in Catalogna è tollerata e non penalizzata. Io ad esempio in due processi ho a carico quasi 1000 piante, dichiarate per il mio uso personale terapeutico, per fare le mie estrazioni, e dovrebbe finire con una multa mentre in Italia sarebbero anni di detenzione. A me non faranno molto perché ci sono già stati altri casi di livello nazionale come il caso Pannagah nei quali erano state richieste pene sino a vent’anni e multe superiori ai 2 milioni di euro che si è invece concluso recentemente con la totale assoluzione. Quali sono le tue soddisfazioni? A parte la prima volta che le mie piante sono venute come quelle nelle foto di Soft Secrets, quello che mi interessa è fare quello che mi piace, ho capito che bisogna muoversi per se stessi e mi sento più libero sia a livello di orari che di testa . Vuoi rivolgere un messaggio conclusivo ai nostri lettori e agli attivitsti cannabis in Italia? Vorrei dire agli attivisti italiani di spingere da tutti i lati, insieme e uniti per raggiungere il risultato.

L’enciclopedia online della Cannabis

/SoftSecretsItalia @cannabisinfo_it



56

CANNABIS WORLD

Schiavi della cannabis IN INGHILTERRA LA MALAVITA VIETNAMITA UTILIZZA LA TRATTA DEI MINORI PER COLTIVARE PIANTAGIONI DI MARIJUANA

L’enciclopedia online della Cannabis

C'era una volta Oliver Twist. E purtroppo c'è ancora. Nel Regno Unito il lavoro minorile pareva essere stato completamente debellato, ridotto ad un triste ricordo dei tempi più bui della seconda rivoluzione industriale. Eppure, all'alba del XXI° secolo, sono ancora migliaia i minori che finiscono nelle mani della criminalità organizzata e vengono sfruttati in modo intensivo per accrescere i giri d'affari illeciti. Lo ha svelato una recente inchiesta del The Guardian: per la maggior parte sono vietnamiti e sono obbligati a vivere segregati in appartamenti o serre per curare di Giovanna Dark le piantagioni illegali di marijuana. Sono davvero pochi i modi in cui la cannabis può effettivamente nuocere all'essere umano. E quasi tutti hanno a che fare la sua assurda proibizione. Uno degli esempi più scioccanti ce lo ha servito in prima pagina lo scorso mese uno dei maggiori quotidiani inglesi: ad oggi sarebbero almeno migliaia i minorenni provenienti dal sud est asiatico (dal Vietnam in particolare) impegnati forzosamente in attività di coltivazione illecite a favore delle mafie locali. Il racconto di Annie Kelly e Mei-Ling McNamara, le autrici dell'inchiesta sul The Guardian, comincia con Hien, un ragazzino di dieci anni che sbarca sulle coste inglesi senza nemmeno sapere dove si trovasse in realtà. Da che è sbucato fuori dalla stiva di un traghetto a Dover la sua è stata una vita fatta di sfruttamento, dolore, isolamento e miseria. È stato uno schiavo domestico, con tutta probabilità venduto alle cosiddette “fabbriche di cannabis” possedute dalla Hanoi Mafia, l'ormai potentissima organizzazione criminale vietnamita che ha allungato i suoi tentacoli su tutto il territorio centro e nord europeo. Per sette anni ha lavorato come grower coatto (N.d.A. che significa “forzato”, e non “tamarro” come molti possono credere...) e, dopo abusi di ogni genere e sorta, è stato persino arrestato

della polizia inglese che ci ha messo quasi un anno a capire che l'attività di Hien non era farina del suo sacco, bensì il risultato di una tratta minorile. Il viaggio di Hien verso il Regno Unito è iniziato quando aveva appena 5 anni: Hien era un orfano in un piccolo villaggio dell'ex Vietnam del Nord ed un giorno è stato semplicemente prelevato da un sedicente “zio” (a quell'età di certo non si fanno molte domande, si fa semplicemente quello che gli adulti ti dicono). Per 5 anni Hien ha viaggiato su mezzi di fortuna, totalmente inconsapevole di quale sarebbe stata la sua destinazione finale. Arrivato a Londra è stato immediatamente piazzato in una casa privata, dove ha passato i seguenti 3 anni in una condizione di schiavitù domestica, regolarmente picchiato, costretto ad ubriacarsi per il divertimento dei suoi aguzzini. Una volta abbandonato dallo “zio”, Hien si è ritrovato nuovamente segregato in appartamenti privati– prima a Manchester e poi in Scozia – per occuparsi di piantagioni di cannabis domestiche. Nella testimonianza resa alle forze dell'ordine, il ragazzino – che ora ha 17 anni – ha sempre sostenuto di non avere capito esattamente quali piante stesse curando, sebbene avesse capito che

quelle piante valevano un sacco di soldi. Hien ha curato le piantagioni di cannabis usando dei pesticidi che lo hanno fatto ammalare e le uniche volte in cui ha lasciato l'appartamento è stato per trasportare le cime che avrebbero dovuto seccare in ambienti diversi. A parte questo, Hien ha sempre vissuto in uno stato di segregazione: minacciato, picchiato e completamente isolato dal mondo esterno. «Non sono mai stato pagato per il mio lavoro – ha dichiarato il ragazzo – e se sono rimasto è stato solo per paura e perché speravo che prima o poi quest'incubo sarebbe finito». Quando è arrivata, la polizia ha trovato Hien da solo con un paio di dozzine di piante di marijuana: anche di fronte alla terribile storia raccontata, gli ufficiali hanno preferito mandare il ragazzino in un penitenziario minorile scozzese con l'accusa di coltivazione illecita di cannabis. Hien ha quindi passato altri 10 mesi senza vedere la luce del sole, prima che un pubblico ministero lo individuasse come vittima di una tratta minorile e lo salvasse finalmente dall'inferno in cui aveva vissuto nei precedenti 12 anni. Ma la storia di Hien non è purtroppo l'unica. Lui è solo uno degli stimati 3000 minorenni vietnamiti forzati al lavoro nella vecchia Albione e usati dalle gang criminali per occuparsi di piantagioni di cannabis e laboratori di meth, per lavorare con turni massacranti nelle fabbriche tessili o per lasciarsi abusare sessualmente nei bordelli e nelle case private. A quanto affermano però le due giornaliste del The Guardian, quello dei bambini vietnamiti sfruttati per la coltivazione intensiva di marijuana è un po' il segreto di Pulcinella: tutti sanno, nessuno fa nulla. «La polizia e le autorità sono ora consapevoli che la tratta dei bambini forzati a lavorare nelle “cannabis farms” non è che la punta dell'iceberg – ha spiegato


57 Philip Ishola, ex capo del Counter Human Trafficking Bureau inglese –. Spesso questi bambini vengono impiegati in una miriade di altre attività illecite. Sta succedendo proprio sotto al nostro naso e non è ancora stato fatto abbastanza per fermarli». Di bambini come Hien ne arrivano infatti circa una trentina al mese nella sola Inghilterra e, stando al rapporto dell'Ufficio su Droga e Crimine delle Nazioni Unite, i vietnamiti rappresentano il primo gruppo per numero e consistenza nel triste grafico della tratta di minori che interessa il Regno Unito. «I bambini stanno diventando un bene sempre di maggior valore per le mafie organizzate – continua

sterline di debiti. Il pagamento di questi enormi ed arbitrari debiti è il fattore chiave che costringe i bambini e le bambine vietnamite al lavoro forzato: in debito con gli adulti per il vitto e l'alloggio, ai bambini viene detto che devono “ritornare il favore” occupandosi delle piante di cannabis. La mafia del Vietnam è storicamente la prima per quanto riguarda la produzione e il traffico di marijuana nel Regno Unito e il dato che riguarda la loro radicata presenza nella coltivazione domestica è schizzato dal 15% al 90% in soli 10 anni: praticamente, sotto la regina Elisabetta, si fuma quasi solo erba coltivata da schiavi-bambini

(legali). E questo avviene nonostante le Camere inglesi abbiano recentemente approvato il primissimo “Modern Slavery Bill” per irrigidire le pene previste per i trafficanti e tutelare maggiormente le vittime della schiavitù moderna nel Regno Unito. C'è però un grosso punto interrogativo: «Il “Modern Slavery Bill” – ha spiegato Parosha Chandran, attivista per i diritti umani ed esperta di traffico umano per le Nazioni unite – è stato purtroppo redatto male e fallisce inevitabilmente nel proteggere i diritti dei bambini contrabbandati». Anche nel fortunato caso in cui un bambino venga sottratto ai suoi aguzzini e portato sotto l'ala delle

LA MAFIA DEL VIETNAM È STORICAMENTE LA PRIMA PER QUANTO RIGUARDA LA PRODUZIONE E IL TRAFFICO DI MARIJUANA NEL REGNO UNITO Ishola – perché sono facili da prelevare, facili da intimidire e quindi da sfruttare, facili da tenere isolati e soprattutto i bambini sono spesso inconsapevoli di quello che realmente gli succede attorno». Stando a quanto sottolineano le due giornaliste, quando si tratta di bambini vietnamiti resiste

ancora la cultura per cui questi siano in realtà “galline dalle uova d'oro”, pronti ad essere spediti all'estero per lavorare e provvedere alla famiglia in patria. Questa deprecabile attitudine – il lavoro minorile è comunque da biasimare, non importa quale sia la cultura che lo promuove o gli intenti che lo sorreggono – è stata e sta venendo sfruttata al massimo dalle mafie, le quali fanno credere alle famiglie che in Europa esistano possibilità di lavoro regolare per i propri figli. Il business organizzato dalla Hanoi Mafia è tanto semplice quanto crudele: durante i viaggio verso il Regno Unito, i trafficanti continuano a caricare di debiti i bambini che hanno strappato alle loro famiglie (può trattarsi anche solo del vitto) e, per il momento in cui approdano, i ragazzini contrabbandati arrivano ad avere anche 25.000

vietnamiti e, negli ultimi due anni, il numero di “fabbriche di cannabis” gestite dalle gangs di Hanoi ha avuto una media di crescita del 150%. Come Hien, molti di questi bambini finiscono per lavorare nell'industria clandestina della cannabis: secondo l'ultimo report della ONG inglese

AntiSlavery International, quasi tutte le potenziali vittime di traffico di esseri umani legate alla cannabis sono vietnamite e più del 80% di queste sono bambini. Molti di questi minorenni vengono perseguiti dalle autorità e dal sistema giudiziario inglese e, sebbene la stragrande maggioranza venga poi identificata come vittima, il dato ufficiale vede ancora quello vietnamita come il secondo gruppo etnico per numero ad affollare gli istituti minorili inglesi. Poco importa che questi ragazzini abbiano con tutte le probabilità un passato di privazioni e abusi emotivi e che quindi siano particolarmente vulnerabili di fronte alla prospettiva di ulteriori violenze fisiche o, ancor peggio, sessuali. Il paradosso appare dunque evidente: mentre i trafficanti continuano indisturbati nelle loro attività illecite, sono in ultimo i bambini a farne le spese

autorità locali, è infatti altamente probabile che questo ritorni nel giro di poco tempo nuovamente nelle grinfie dei trafficanti. Stando a quanto riporta la commissione indipendente del Centre for Social Justice, una volta sotto l'autorità locale, solo il 40% dei bambini vittima di traffico umano ha effettive possibilità di venire veramente tutelato ed

eventualmente reinserito: la restante parte si perde dopo la prima settimana di affidamento, molti di questi non vengono mai più rintracciati. Questa è di certo una di quelle storie che non si vorrebbero mai leggere: il traffico e lo sfruttamento dei bambini sono attività abominevoli che però trovano il modo di inserirsi nei buchi che la legge volutamente lascia aperti. In Inghilterra la detenzione e il consumo di cannabis sono tollerati ma, proprio come in Italia, la produzione cade sempre nel penale – non importa quante siano le piante effettivamente coltivate. Se si legittima la domanda di cannabis ma si condanna e si persegue l'offerta, allora per le mafie – soprattutto queste mafie che usano i bambini come scudo, prima di tutto legale – ci sarà sempre un ampio spazio di manovra.


58 2

Hemporium Cose di Canapa, Vicenza

1

Natural Mystic Grow Shop

Bahia Grow Shop Indoorline Point

VIA SANTA CHIARA 6 - CARPI (MO) Tel. 059-654312 info@naturalmystic.it www.naturalmystic.it Facebook: Natural Mystic Grow Shop

Via Castel Gomberto 143/A 10137 Torino Telefono: 011/19702645 Email: indoorlinetorino@gmail.com

S.S. 11 Padana Sup. Verso Verona, 283 36100 Vicenza presso Multicenter hemporiumvi@yahoo.it dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 19.30 sabato dalle 11 alle 19 cell. 339 61 02 455

Lunedì 15.00-19.00 Ma- Ve 10.30-13.00/ 15.00-19.00 Sa 10.30-19.00

Natural Mystic Grow Shop VIA VIGNOLESE N.1230 41100 MODENA

Si riceve su appuntamento 3484734053

3 Mysticanza, Perugia “Mescolanza di particolary varietà di ynsalata verde.” (Zingarelly)

17

v. San Francesco, 7 06123 Perugia -Italytel/sms +39-338-8819198 shop +39-075-3747740 info@mysticanza.it MAR-SAB dalle 11:30 alle 14:00 dalle 15:00 alle 19:30 DOM-LUN chiuso

1

16

11 11 2

7 15

18 18

16

8 8

4

Growerline, Pomezia Sede: Viale Alessandro Manzoni 33 Pomezia (RM) 00040 Orario: Aperto dal Lunedì al Sabato dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:30 alle 19:30 www.growerline.com e di semi di canapa da collezione su www.seedsline.com Servizio assistenza skype a via mail staff@growerline.com o staff@seedsline.com Tel. 0691801148 - 3403824505

9 3

13

12

19 4

5 Orto Biologico Shop, Cagliari

14 21

Ci trovate a Cagliari in via Tigellio 60 Tel/fax 070/653170 Email: orto_biologico@hotmail.it

Website: http://www.scirarindi.org/scirarindi/?q=node/2877

6

5 6

Dream Planet Smartshop Via Bellini nº9/b - CAGLIARI tel. +39 3281689980 dream-planet@hotmail.it Da lunedí a venerdì ore: 11.00-13:00 < > 16:00-20:30

22

10

8

7 Hemp-orio, Cordenons

Foglie d'erba, Bologna

Eko Grow & Seed Shop Firenze

Via Martiri della Libertà 21, Cordenons (PN).

Growshop Via Brugnoli 17/E 40122 Bologna Tel. 051 523668 Headshop Via de Marchi 29/A 40123 Bologna Tel. 051 4847574 Rimini Viale Tripoli 150 www.fogliederba.net - www.fogliederba.it

Via della Villa Nova 13/A Firenze 50145 Telefono: 055/319478 www. www.ekogrow.it info@ekogrow.it facebook.com/ekogrowshop Orario: Da Lunedì a sabato orario continuato 9:30 - 19:30

Aperto dal martedì al sabato dalle 11:00 alle 19:00. Tel: 338-766 03 00


59 17

18

16

Campacavallo Via Rimembranze 18 Varedo (MB) Tel: 0362-582431

New Biogroup Alessandria New Biogroup Alba

Orari: Lunedì- sabato 9.30- 12.45 e 15.00- 19.00 Lunedì mattina chiuso

Via Tortona n. 51, Alessandria (AL) 15121 - Italia Tel. 340 3181117 newbiogroup@gmail.com Da Lun - Sabato 9:30 - 12:30 Da Lun - Sabato 15:30 - 19:30

Corso Bra n. 52/f, Alba (CN) - Mussotto 12051 - Italia Tel. 391 1512507 newbiogroup.alba@gmail.com Da Mar - Sabato 9:30 - 13:00 Da Lun - Sabato 15:00 - 19:00 Chiusi Lunedi' Mattina www.newbiogroup.com

Facebook: campacavallo seed and growshop

19 Alien Seeds

Hemptown Via Jacopo Castelli 5 Marghera (Venezia) Telefono: 329-9421149

Vicolo dei monti di san Paolo 51 Roma 00126 Orario 10:00-13:00/16:00-19:30 Domenica chiuso Tel. +39 06 86707793

E-mail: nomorwar@hotmail.it Orari: Dal mercoledi al sabato dalle 10.00 alle 19.30 Facebook Hemptown

Email: info@alienseeds.it Web: www.alienseeds.it

20 Devida Nuova Apertura Grow shop in Bari, Via dei Mille 105 (BARI) Dal lunedi a venerdi 9:00-18:00 Sabato 9:00-13:00 tel. 080.5576867 www.growshopbari.it

Legalized Via Carrozzieri a Monteoliveto, 5 80135 NAPOLI Lunedì - Sabato 10.00 - 13.30 15.30 - 20.30 Legalized Aversa Viale Kennedy 6 Aversa 81031 (Caserta) Legalized Padova Via dei Soncin 24 35100 Padova Tel: 340 4162893 www.legalized.it info@legalized.it twitter@infolegalized facebook Legalized Napoli facebook lokomotiv flegrea 2013 NON VENDERE CIO' CHE COLTIVI

Growshop Area 51, Ostia, Roma

Via Gen. Luigi Parisi, 23 - 84013 Cava de' Tirreni (SA) Tel: 089.9849189 Cell.349.8519881 amnesiashopitaly@gmail.com Siamo aperti: lunedì/venerdì 9.30/13.00 - 16.30/20.00 sabato 10.00/13.00 - 16.30/19.00 Lunedì mattina chiusura settimanale

22 Metamorfose Growshop sistemi di coltivazione- semi da collezione - articoli etnici

Facebook: Metamorfose San Cataldo

10

9

Skunkatania, Catania Skunkatania, Ortigia Skunkatania, Modica Via Roma 92 Siracusa Sicilia Italia CAP: 96100 Tel: 0931-1995625 Siracusa

Da noi troverai esperienza, cortesia e tanta disponibilità. Ti aspettiamo in via Corrado del greco 32 – 00121 ostia – roma – aperti dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.30 tel 06 56338761 o al sito http://www.growshoparea51.com

Naturalstore Agroline San Benedetto del Tronto (AP)

12

Via Cherubini, 6 San Benedetto del Tronto (AP) 63074 – ITALIA www.naturalstore.it www.agroline.it tel. 0735 650968 cell. 366 7133388 ORARIO: 10:30-12:30 / 16:00 - 20:00 domenica chiuso

Corso Sicilia 42 93017 San Cataldo CL Tel: 327 9378760 Cell: 340 1358937 metamorfose.shop.info@gmail.com

Via Vittorio Emanuele II 251 Catania Sicilia Italia CAP: 95124 Tel: 095-8264856 Catania

14

13

21 Amnesia shop

20

15

Via Marchesa Tedeschi 33-35 Modica Sicilia Italia CAP: 97016 Tel: 0932-060641

Orari di apertura 10-13 / 16-20. Chiuso la Domenica www.skunkatania.it Tel: 340- 8703024

Chacruna Head&Growshop NUOVA APERTURA A BOLZANO! NUOVO SITO E-COMMERCE www.chacruna.it Chacruna BOLZANO Via Cavour, 3B BOLZANO (BZ) Tel: +39 0471 975 106 Email: bolzano@chacruna.it ORARI APERTURA NEGOZIO: 10.00 – 12.30 15.00 – 19.00 DOM e LUN mattina: CHIUSO Chacruna TRENTO Corso 3 Novembre 72/2 presso “Galleria Al Corso” TRENTO (TN) Tel: +39 0461 922 896 ORARI APERTURA NEGOZIO: 9.30 – 12.00 15.30 -19.00 Domenica e Lunedì MATTINA: CHIUSO

11


60

GROWING

La stanza dei sogni COSTRUIRE DA SOLI UNA GROW ROOM “NON PROPRIO CASALINGA” Dopo aver descritto come coltivare delle buone piante madri e successivamente le tecniche per clonarle, in questo numero di Soft Secrets, vedremo nei minimi dettagli una grow room indoor, non proprio casalinga. Quando eleggiamo il posto dove installare la nostra grow room, dobbiamo tenere in considerazione alcuni aspetti fondamentali come ad esempio la grandezza ideale della stanza che andremo ad occupare: questa deve essere il doppio della superficie occupata dalle piante, ciò agevola il nostro lavoro quotidiano all'interno e facilita lo smaltimento del calore prodotto dalle lampade. Il luoghi migliori rimangono le cantine, mantenendo una temperatura più o meno costante tutto l'anno, mentre le soffitte sono sconsigliate soprattutto per il calore che immagazzinano. È importantissimo che la stanza abbia una finestra o un punto di accesso per installare il sistema di areazione e ancora più importante è di 2L3bg che sia al riparo da sguardi indiscreti. Fate attenzione ai vicini di casa! STANZA DI COLTIVAZIONE

Nel nostro caso abbiamo scelto una stanza di 3mt x 3mt, dotata di una finestra che affaccia su un terrazzo privato. All'interno abbiamo costruito una solida struttura in legno, simile ad una gabbia grande come la stanza; la struttura è utilizzata come supporto per il telo riflettente bianco nero e, più in generale, per installare lampade ed estrattori. La gabbia è costruita con listelli lunghi 3 metri, abbastanza solidi da non piegarsi, fissati tra loro con delle “L” in acciaio. In alcuni punti è fissata alle pareti per garantirne la stabilità. Sostituiamo il vetro della finestra con un pannello di legno delle stesse misure e applichiamo due fori di circa 26cm di diametro. Sigilliamo la finestra con il telo bianco e nero e lasciamo aperti solo i due fori, che saranno utilizzati per passare i tubi di entrata ed uscita dell'aria. Tutte le pareti devono essere coperte dal telo riflettente, ciò assicura maggior luminosità e garantisce un ambiente pulito. Tappiamo ogni buco e fessura e assicuriamoci che a luci spente la grow room sia completamente buia. Per la nostra sicurezza, una buona regola da seguire è quella di far passare dall'alto tutti i cavi elettrici e per il suolo tutto ciò che riguarda l'irrigazione.

ILLUMINAZIONE

Ad illuminare la grow room ci penseranno 4 lampade da 600 watt, nel nostro caso delle Sylvania con VSHWWUR WLSR 'XDO HIILFDFH VLD QHO periodo di crescita che in quello di fioritura. Ogni singola lampada è dotata di un riflettore modello Adjust A Wing e alimentate da altrettanti trasformatori magnetici classe ETI 2. Sebbene riscaldino un bel po', gli alimentatori magnetici risultano abbastanza efficaci e hanno un buon rapporto qualitàprezzo. Installare i trasformatori

all'esterno della grow room, ci aiuta ad abbassare la temperatura del 10%. Personalmente prediligo i riflettori ad ala di gabbiano, perché distribuiscono la luce omogeneamente e dissipano il calore molto bene. Ogni lampada coprirà una superficie di 1mq per un totale di 4mq. 'RSR DYHU FDOFRODWR GRYH SRVL]LRQDUH L ULIOHWWRUL ILVVLDPR GHOOH YLWL FRQ occhiello alle travi di legno in cima e appendiamo i riflettori con delle cate-

ne e dei ganci ad “S”; le catene sono solide e possiamo sollevare ed abbassare le lampade a seconda delle esigenze. Per controllare accensione e spegnimento delle lampade, abbiamo installato un quadro elettrico dotato di timer industrial: i timer analogici economici si rompono molto facilmente, se succede in piena fioritura e non ce ne rendiamo conto, ci ritroveremo le piante piene di semi, rovinando l'intero raccolto. I cavi utilizzati per le connessioni sono di almeno 1.5mm di spessore. Per motivi di sicurezza l'intero impianto elettrico è installato sulla parte alta della struttura.

SISTEMA DI AREAZIONE

È importante avere un buon sistema di ricambio dell'aria, cosi da poter controllare il microclima interno e mantenere delle temperature costanti. È possibile calcolare la potenza dell'estrattore necessaria a portare fuori il calore prodotto dalle lampade: bisogna conoscere il volume delle stanza e moltiplicarlo per 60, cioè un ricambio d'aria al minuto. Perciò nel nostro caso, il volume della stanza è di 3x3x2.4=21,6 m³, moltiplichiamolo per 60, la potenza necessaria è di 1296m³/h. Installeremo un estrattore della portata di 1500m³/h, mentre per l'entrata dell'aria, utilizziamo un estrattore potente la metà del primo, di circa 800m³/h. È importante avere una buona fonte di aria pulita, però attenzione, se l'aria in entrata è maggiore di quella in uscita, in piena fase di fioritura, avrete grossi problemi di odore. L'estrattore da 1500m³/h è completato con un filtro ai carboni attivi, della portata pari o maggiore di quella dell'estrattore, cioè di almeno 1500m³/h. Consiglio di posizionarlo in un punto alto della


61 grow room, perché il calore tende a salire in alto e ciò semplifica il lavoro di ricambio dell'aria. È importante sapere che i filtri ai carboni smettono di essere efficaci quando il tasso di umidità è superiore al 70%. L'estrattore in entrata è stato sistemato in basso, sul pavimento. Entrambi gli estrattori sono dotati di cassa insonorizzata, tipo softbox. Per le connessioni tra l'ambiente esterno e la grow room e quindi degli estrattori in entrata e in uscita e di quest'ultimo con il filtro, utilizziamo dei tubi di alluminio flessibile fonoassorbente di 250mm di diametro, molto utile per attutire i rumori. Un tubo di diametro e lunghezza maggiore, attutisce ancora di più il rumore prodotto dal movimento dell'aria. Per rendere più efficiente il sistema di areazione è importante che i tubi siano più dritti possibile. Attenzione a non posizionare la bocca dei due tubi troppo vicina, rischiate che ricircoli la stessa aria. Un paio di ventilatori oscillanti, posizionati nei due angoli opposti della grow room, garantiscono un continuo movimento dell'aria. Per un maggior controllo del clima, abbiamo adottato un fan controller, cioè un sistema di controllo intelligente di temperatura e umidità; questo apparato, una volta collegato agli estrattori in entrata ed uscita, regola la loro potenza basandosi sui parametri desiderati dall'utente, assicurando un clima costante. &/Ζ0$7Ζ==$725( ' $5Ζ$ In estate nel nostro paese è quasi impossibile portare a termine un buon coltivo, soprattutto per via delle alte temperature, perciò nella nostra grow room abbiamo adottato un climatizzatore d'aria che garantisce la giusta temperatura anche nelle situazioni più calde. Abbiamo considerato che per raffreddare ogni lampada sono necessari almeno 750 frig/h e allora abbiamo optato per uno da 3000 frig/h e lo abbiamo installato lontano dal filtro, sulla parte alta di una parete della grow room. Se l'aria in entrata è molto calda, il climatizzatore farà fatica a raggiungere la temperatura desiderata, provate a spegnere l'estrattore in entrata e assicuratevi che l'aria non sia viziata.

UMIDIFICATORE E DEUMIDIFICATORE

Se vivete in un paese dal clima arido avrete bisogno di un umidificatore, soprattutto durante la fase vegetativa. Connesso ad un igrostato, l'umidificatore garantirà il giusto tasso di umidità. Il deumidificatore è necessario qualora il tasso di umidità della growroom sia troppo alto, spesso dopo che innaffiamo oppure se viviamo in un clima umido.

Le piante hanno bisogno di aria fresca e asciutta per respirare. Inoltre un tasso di umidità troppo alto favorisce la formazione di muffe. Controllare che non ci siano spie luminose in funzione durante le ore di buio, potrebbero alterare il fotoperiodo delle piante.

SISTEMA DI IRRIGAZIONE

Nella nostra grow room abbiamo adottato un sistema di irrigazione automatico con capillari di Ø 4mm. All'esterno della stanza di coltivazione, trovano spazio due depositi delle dimensioni di 200lt e 300lt, quest'ultimo utilizzato solo per l'acqua osmotica; un filtro osmosi della capacità di 200lt/24h sarà sufficiente a soddisfare il fabbisogno idrico delle piante. Il deposito più piccolo è utilizzato per la soluzione nutriente corredato da una pompa ad

aria e relativa pietra porosa. Quest'ultimo accessorio arricchisce di ossigeno la soluzione nutriente. La pompa a immersione da 6000lt/h invece alimenterà il sistema di irrigazione. Per la raccolta dell'acqua di drenaggio, abbiamo utilizzato 4 vassoi drenanti di 1mt x 1,10mt posizionati sopra dei tavoli alti 50cm. I tavoli sono dotati di ruote che agevolano lo spostamento, permettendo in alcuni casi di adattarsi anche a spazi di ridotte dimensioni. I vassoi con scolo permettono di raccogliere l'acqua drenata dalle piante, mantenendo l'ambiente costantemente pulito. Per l'intero sistema d'irrigazione, abbiamo utilizzato tubi e connessioni di Ø 25mm. Il nostro è un sistema aperto, cioè non riutilizziamo l'acqua raccolta.

VASI E SUBSTRATO

In ogni vassoio abbiamo sistemato 25 vasi da 7lt, per un totale di 100 unità; il fondo di ogni contenitore è coperto da 0,5lt di argilla espansa che agevola il drenaggio dell'acqua in eccesso. Il substrato da noi utilizzato è una mescola composta dal 50% di terra tipo Light-Mix, 25% cocco, 18% humus di lombrico e 7% di perlite: in altre parole, ogni 80lt di terra aggiungere 40lt di cocco, 30lt di humus e 10lt di perlite. Mescoliamo per bene tutti gli ingredienti e riempiamo i contenitori. I vasi da 7 litri sono la misura giusta per ospitare piante fino a tre mesi di età.

FLIP FLOP

Per distribuire meglio il fabbisogno energetico, alcuni coltivatori commerciali, soprattutto del nord America, utilizzano un sistema detto “flip flop” che consente di coltivare con lo stessa potenza elettrica a disposizione il doppio della superficie di fioritura. Ciò non significa che la fattura dell'elettricità rimane sempre uguale ma in altre parole, con il flip flop possiamo montare in casa due grow room della stessa dimensione, che funzioneranno in momenti differenti della giornata, cioè 12 ore la prima e le restanti 12 ore la seconda. Nel nostro caso, avremo 4 lampade installate in una growroom e altre 4 lampade in un altra stanza da coltivazione uguale alla prima. Tutte le lampade sono collegate ad una cassa relè detta flip flop, 4 su un lato e 4 su un altro. La cassa relè a sua volta è alimenta dai 4 trasformatori che stanno accessi 24 ore, mantenendo costante il consumo di elettricità. La cassa relè è programmata in modo che allo scattare delle 12 ore cambia il circuito da alimentare cioè le 4 lampade di una grow room o le 4 dell'altra. Il sistema per mantenere costante i consumi e utilizzare due grow room in ore differenti, può essere messo a punto anche senza cassa relè ma semplicemente comprando un trasformatore per lampada, dei buoni timer e programmarli per bene. Preparatevi alla parte più bella del lavoro.....!!!!


62

HIGHLIFE CUP Risultati Highlife Cup 2015 Olanda

Categoria A – HYDRO 1 ‘t Bunkertje Apeldoorn 2 Dizzy Duck Den Haag 3 Mississippi Maastricht

White Widow Lady Cane x Sour Diesel Buddha Cheese

Categoria B - BIO 1 Missouri Maastricht 2 Sensi Seeds 3 Dutch Passion

Star Bud Super Skunk Orange Hill Special

Categoria C - Autoflowers 1 Dizzy Duck Den Haag Blue Shark auto 2 White Label Haze Auto 3 Kera Seeds Amnesia Auto Categoria D - Medical ( CBD ) 1 Royal Queen Seeds Euforia (8,4% CBD & 9% THC) 2 Dinafem (Spagna) Orange CBD (6% CBD & 6% THC) 3 Royal Queen Seeds Medical Mass (7,4% CBD & 7% THC) Categoria E - KUSH 1 Kosbor Maastricht OG Kush 2 Boerenjongens Amsterdam Sour Diesel Kosher Kush 3 Dutch Delight Seeds Sugar Kush Categoria F - Hasj 1 Dizzy Duck Den Haag 2 Roxy Amsterdam 3 ‘t Bunkertje Apeldoorn

Moroccan Enemy of the State Tidighine King Hassan

Categoria H - Haze HYDRO 1 ‘t Bunkertje Apeldoorn Silver Haze 2 Mississippi Maastricht Amnesia Haze 3 Paradise Seeds Atomical Haze Categoria I - Haze Bio 1 Kera Seeds A.M.G. Haze 2 Missouri Maastricht Silver Haze 3 Coffeeshop Regine Haarlem Amazing Haze

Vincitore 2015

Coffeeshop KOSBOR ( Maastricht ) OG KUSH

Indice pubblicità Nome

Pagina

Advanced Hydroponics of Holland Alien Seeds Amnesia Shop Area 51 Atami Bio Magno Biological Seeds BioTabs.eu Botanica Urbana Buddha Seeds Campacavallo Campo di Canapa Canapa In Mostra Canapa Medica Canapajo Chacruna City Jungle Cvltvs Devida Dinafem Seeds Dinafem Seeds Dream Planet Dream Planet Dutch Passion Ed Rosenthal Eko Growshop Evergreen Fiori di Campo Foglie D'Erba Foglie D'Erba Fumerò Green Sensation Greentown Greenworld Growerline Grow-Life Growrama Growshop Italia Growshop Reggio Growtime Guano Kalong Guerrilla Garden Happy Life Hempatia Hemp-orio

13 58-59 58-59 58-59 64 37 6 56 44 25 58-59 47 55 45 43 58-59 47 61 58-59 1 17 55 58-59 29 38 58-59 49 56 1 58-59 49 61 48 57 58-59 18 57 27 24 57 21 61 60 46 58-59

Colofon Soft Secrets Italia è pubblicato da: Discover Publisher BV P.O. Box 362, 5460 Veghel, Paesi Bassi Tel: 0031 - 73 54 98 112 Fax: 0031 - 73 54 79 732 e-mail: info@softsecrets.nl Editore: Cliff Cremer Collaboratori: Franco Casalone, Ed Rosenthal, Jorge Cervantes, Enrico Fletzer, Clod, Giovanna Dark, Davide Calabria, Hugo Madera, Carlos Rafael Esposito, Kali Mist, J. Searcher e tanti altri. Traduzioni: Valefizz Indirizzo redazione: Soft Secrets Italia E-mail: italy@softsecrets.nl

Hemporium Hemptown Hesi Humboldt Seed Organization Idrogrow Idroponica.it Idroponica.it Indoorline Indoorline Indoormania Indoornova Italy Shop Jorge Cervantes Kali Legalized Life Secret Gardening Mama Editions Metamorfose My Grass Mycologics Mysticanza Natural Mystic Natural Store New Biogroup New Energy Grow Piacenza Orto Biologico Shop Panoramix Genetics Paradise Seeds Parvati Growshop Phytolite Pop Green Procare Roor shop Brescia Royal Queen Seeds Secret's Garden Seedsalad Serious Seeds Skunkatania Specialized Seeds Sweet Seeds Sweet Seeds Tatanka Smartshop Top Crop Vision Seeds

58-59 58-59 41 10 45 1 2 48 58-59 7 56 61 22 55 58-59 31 51 58-59 15 43 58-59 58-59 58-59 58-59 54 58-59 1 1 57 42 40 43 40 63 24 51 46 58-59 9 1 5 60 26 55

Polonia, Repubblica Ceca, Cile e Argentina Soft Secrets Italia non intende in alcun modo incentivare condotte vietate. Tutte le informazioni contenute sono da intendersi ai fini di una più ampia cultura generale. La redazione e i collaboratori non si assumono nessuna responsabilità per un uso imporprio delle informazioni contenute nella rivista. L’editore e i distributori non sono da intendersi implicitamente d’accordo con i contenuti pubblicati. Nessun contenuto di questa pubblicazione può essere copiato o riprodotto in alcun formato senza autorizzazione degli editori. L'editore ha fatto il possibile per contattare tutti i detentori di copyright del materiale fotografico. Chi pensasse ancora di possedere tali diritti è pregato di contattare l'editore.

Sito internet: www.softsecrets.nl Pubblicità: Fabrizio E-mail: fabrizio@softsecrets.nl Tel: 0039 - 36 65 44 66 94 Soft Secrets è pubblicato nei Paesi seguenti: Paesi Bassi (Highlife Magazine), Germania, Austria, Svizzera, Regno Unito, Francia, Spagna, Italia,

L'imperdibile SSIT 5 esce il 18 Settembre 2015


Semi Femminilizzati

Semi Autofiorenti

Semi CBD

www.RoyalQueenSeeds.com

NUOVO

2015

Più di 50 ceppi disponibile in pachetto di 1, 3, 5 e 10 semi nel nostro webshop

Premium semi Femminilizzati di cannabis

Dare un’occhiata alle nostre nuovi

Ceppi Adesso disponibile

NUOVO

Critical Kush Femminilizzati

NUOVO

Chocolate Haze Femminilizzati

NUOVO

Lemon Haze Femminilizzati

NUOVO

Blue Cheese Autoflorenti

www.facebook.com/rqseeds | www.twitter.com/royalqueenseeds | www.royalqueenseeds.com | info@royalqueenseeds.com


BLOOMBASTIC

BLOOMBASTIC

BIO-BLOOMBASTIC

BIO-BLOOMBASTIC

ROOTBASTIC

STAFF@INDROPONICA.IT T: 0039 (0) 692 958 411

INFO@I-GROW.IT T: 0039 (0) 687 121 079

INFO@INDOORLINE.COM T: 0039 (0)121 341 186

INFO @ ATAMI.COM WWW.ATAMI.COM TEL.: 0031(0)73 522 32 56 FAX: 0031(0)73 521 32 59

260115

INFO@IDROGROW.COM T: 0039 059 692 819

ROOTBASTIC


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.